Cortile di Francesco 2018 - Quanti linguaggi per il giornalismo: la carta stampata, la televisione, il web

Con il traffico
Però insomma dulcis in fundo
Meglio tardi che mai no
Romana magnifica città
Roma è la città che amo come come Palermo come dice a Benigni la cosa più difficile la piaga di Roma il traffico no patrimonio
Scusate davvero scusate non è colpa mia greco
Io direi di catapulta Arci immediatamente sul tema in modo tale che poi dopo lasciamo a chi verrà dopo di noi lo spazio della Sala per poter per poter concludere per poter fare la conferenza che ci che ci segue che segue la nostra
Allora Massimo Giannini c'ha bisogno di poche presentazioni io dico due tre cose di quella che la carriera giornalistica di di Massimo correggimi se sbaglio Massimo oltre che essere stato vicedirettore diverso di vicedirettore di Repubblica
Massimo poi ha intrapreso una scommessa che è stata quella di fare il conduttore di Uno di Kohl programmi televisivi più conosciuti per quanto riguardava il dibattito politico appunto Ballarò quindi ha avuto la possibilità di cimentarsi come conduttore di una di un mezzo che è quello della per la televisione per poi tornare nuovamente a Repubblica con il bagaglio che aveva avuto dal mezzo televisivo
E cercare di riportarlo sul web e di fare una tv che fosse una una tv in in streaming per poi alla fine da da poco tempo avere la possibilità di cimentarsi con la radio appunto con Radio Capital al posto del direttore Zucconi e questo probabilmente è una delle sfide che adesso lo attendono è una delle le più complicato forse con un ruolo più più complicato e difficile da questo punto di vista quindi oggi noi parleremo
Un po'di quello che abbiamo parlato con Gerardo Greco vediamo come la pensa su gli stessi in termini Massimo ma io andrei poi a incentrare il tutto sulla questione della radio piedi com'è che sta andando avanti di come che si dirige una una radio qual è la scelta editoriale come è che si riesce a mettere insieme una serie di pezzi
E poi vediamo quello che che viene fuori ma io appunto parlerei la la la questione di cui il tema appunto di oggi è questo passaggio questo passaggio dalla dei giornali per arrivare alla radio dalla radio alla televisione dalla televisione
Al web
Ogni volta che nella storia della della comunicazione c'è stato un passaggio da un mezzo di informazione ad un altro c'è stato un passaggio anche nella società civile di una modalità di una forma diversa di recezione dell'informazione quindi come una ricezione dell'informazione arrivare persone davanti a veicolare una come si diceva anche oggi una modalità differente di
Di realtà sociale una modalità differenti di fare politica una diffida modalità differenti di democrazia
L'ultimo passaggio che abbiamo avuto appunto quello del passaggio dalla televisione al web in qualche modo io credo abbia un po'sconvolto quelli che sono lei Biella e quello che ha sconvolto la realtà della della società civile in qualche modo la nostra entrata nell'era digitale ha modificato la realtà Scilla la nostra società mai modificato voi stessi ha modificato l'uomo in qualche modo
Questa Gigetto che abbiamo tutti quanti in tasca che lo smartphone ma ci permette di entrare ed essere in comunicazione in continuazione con tutti quanti e questo qui cambia il modo di interagire io
Non sono non sono ancora
Anziano però quando uscì Ugolini amici andavo a suonare il campanello e chiedevo se c'era il mio amico oggi questa cosa non succede più i ragazzi non lo fanno più che questa qui è un piccolo esempio per dire come il tutto cambia ma
E chissà se oggi noi ci stiamo accorgendo e ci rendiamo effettivamente conto di come la comunicazione sta cambiando fa volevo fare solamente un un esempio Chievo preso ritrovato quando nasci nasce la televisione italiana che il tre gennaio del cinquantaquattro esistevano solamente quindici mila televisori e si disse il parere di quasi tutti gli esperti era che la vita della lo sviluppo della questo mezzo che era quello della televisione era sarebbe stato molto scarso non avrebbe avuto una grande futuro
Mentre poi cinque anni dopo nel mille novecentocinquantanove la tv era vista già da venti milioni di persone quindi allora nella nascita di quello che è uno dei mezzi più importanti comunicazione
Agli albori non si erano resi conto di che cosa avevamo davanti a noi oggi con Massimo vorremmo in qualche modo renderci conto di quanto il web e importante che cosa succede ma dall'altra
E con tutte le problematiche di cui abbiamo parlato
Nella nell'incontro con Gerardo e dall'altra parlare della radio perché tu Massimo mi dicevi in qualche modo la radio
Allora
Può essere un
Un argine
Può essere un veicolo che può aiutarci a districarci a darci una mano in questo marasma di comunicativo che poi con il web sia andato amplificando fate la parola
Sì grazie intanto scusate mi davvero
Io al contrario di te sono anziano quindi Maneggio con qualche difficoltà tutti gli strumenti della nuova tecnologia però con quella dobbiamo fare i conti è vero la rivoluzione digitale ha stravolto completamente
Non solo il nostro modo di lavorare nostro
Intendo dire di no i giornalisti
Lavoriamo sistema mediatico ma anche ovviamente le nostre vite siamo totalmente sommersi
Dalle informazioni
Mi colpisce sempre lì lo voglio ricordare
Che l'Università di Berkeley ha fatto un calcolo
Secondo il quale
Tra il due mila uno ed oggi quindi sostanzialmente in diciassette anni diciotto diciamo quindici anni via negli ultimi quindici anni
è stata prodotta la stessa mole di informazioni
Tutte le modalità possibili
Che l'umanità ha generato dalla preistoria al due mila uno senza tempo cioè in quindi quindici anni è stato fatto tutto quello in proporzione e con modalità diverse ovviamente che l'uomo è riuscito a inventare da quando ha messo piede sulla terra Neandertal fino al due mila uno quindi questo già di per sé dimostra in che razza di rivoluzione ci troviamo
Per quello che riguarda
Vengo più da vicino alla all'argomento che vogliamo affrontare oggi pomeriggio il rapporto tra invidia il potere il potere nella rivoluzione tecnologica che stiamo attraversando
Beh intanto diciamo subito che le prime vittime di questa rivoluzione sono stati giornalista dalla carta stampata c'è poco da fare io vengo dalla carta stampata
Ho cominciato a lavorare Repubblica nel mille novecentottantasei
Festeggio i trentadue anni tra poco non possiamo non constatare il disastro che le nuove tecnologie il web ha prodotto per la vita dei giornali
Negli ultimi dieci anni i quotidiani in Italia hanno perso il ventisei per cento delle copie che che esistevano equivale questo a una perdita di quasi tre milioni di copie di giornali del giorno tre milioni sono una quantità spaventosa
Tutto questo ovviamente
Ha creato al di là dei problemi occupazionali all'interno dei giornali anche la necessità per lui di fare informazione in un altro modo
Insieme alla alla difficoltà di riconvertirsi di riciclarsi
Come giornalisti
Non solo e non più di carta stampata
Tutto questo però ha generato anche gigantesche difficoltà
Nella intuizione
E nell'elaborazione degli delle informazioni
Non solo da parte nostra ma da parte di chi le deve ricevere perché perché oggi è tutto più semplice sembra tutto più semplice perché abbiamo punto in mano come dicevo prima Alessio questo maledetto marchingegno che in tempo reale ci consente di entrare dentro il flusso costante continuo della media spera qui dentro si si
Consuma ogni giorno
Una una un un rito cannibale perché io lo chiamo così non so concepirlo altrimenti perché siamo inondati di informazioni continue di qualunque tipo senza più filtri
I politici lo hanno capito il potere se ne rende conto sfrutta il mezzo nel modo migliore che ha e cioè disintermediata il ruolo dei dei millenni giornalista viene ormai quasi sistematicamente scavalcato
Dal potere tutti i poteri ma la nuova generazione di politici se pensiamo soltanto a chi ci governa oggi
Ormai ritiene di poter fare serenamente almeno dei giornalisti
Dei giornali ovviamente ma anche dei giornalisti in senso più lato è chiaro che si continua aveva frequentare la Rina mediatica in tutte le sue diverse forme
Non soltanto quelle della carta stampata ma anche quelle della televisione perché i politici nei talk show ci continua ad andare
Però quando hanno qualche cosa
Di importante o di urgente da comunicare
Ci by passano serenamente
E lo fanno volentieri perché il giornalista si è un bravo giornalista di potente è una grana è una noia noi se ha un senso il nostro mestiere stiamo al mondo soprattutto per questo il politico lo sa quindi molto più utilmente dal suo punto di vista sale su un tetto prende questo maledetto arnese lo accende e fa e posta un bel video
Su Facebook o sudista gramma ovunque in tutte le piattaforme che oggi internet gli mette a disposizione
Tanti saluti al giornalista serve più fare domande non serve più dare risposte a interrogativi scomodi
E questo da un lato impoverisce la nostra democrazia
Perché io dico che impoverisce la nostra democrazia perché intanto il filtro o dei giornalisti
Lo so poi si può aprire tutto un vasto capitolo sul giornalismo di parte no perché sia il la nostra categoria una responsabilità in questi anni è stata forse proprio questa cioè ha partecipato al gioco la polarizzazione dello scontro politico lo ha fatto per ragioni di debolezza se vogliamo in parte anche economica no perché ma quando scende in campo un player parlo ora di politica come Silvio Berlusconi è chiaro che con la forza di fuoco che ha può stravolgere tutte le regole e tutti i rapporti di forza che esistono nel sistema mediatico non solo quello televisivo
Però quella che è mancata e che ci è mancata è stata anche un po'di secondo me forza professionale morale professionale perché
Nostro mestiere presuppone ancora sempre aggiungo nonostante la crisi dei giornali fatica libiamo faticare
La differenza tra il bravo giornalista il giornalista mediocre il giornalista che vuole esercitare un controllo sul potere e quello che invece lo vuole soltanto secondari esattamente questa
Studiare approfondire consumare la suola delle scarpe avere ancora voglia e curiosità di andare al di là di quello che il potere ti rovino ogni giorno senza la mediazione giornalistica
Quindi noi dobbiamo cercare di fare lo sforzo anche se i nostri giornali sono in crisi anche se la stessa televisione generalista sembra in crisi non so che cosa vi ha detto prima Gerardo ma i numeri sono lì a dimostrarlo
C'è voglia di capire c'è voglia di approfondire perché altrimenti non si spiegherebbe diversamente il perché tutte le televisioni fanno talkshow politici oggi no
C'è una motivazione se vogliamo industriale perché i talk show costano poco però è anche vero che ce ne sono talmente tanti e sia pure in un mercato polverizzato alla fine se Linetti tutti assieme ti rendi conto che la domanda del Pubblico ancora c'è e l'offerta se mai è persino esagerata rispetto alla domanda però anche la televisione generalista grave crisi perché alla fine proprio questo atteggiamento dei giornalisti questo partecipare al rito cannibale dello scontro politico partecipare nel modo non sempre giusto cioè cercando di guardare le cose con un occhio
Sempre comunque critico questo non vuol dire rinunciare
A prendere parte nel senso di dire come la si pensa io per esempio
Nel mio piccolo sia quando facevo il vicedirettore ho fatto il vicedirettore Repubblica sia quando fatto Ballarò sia adesso che continua a scrivere da editorialista su Repubblica e adesso sono anche direttore di Radio Capital continua ad essere ospite fisso
Talk show di di Giovanni Floris martedì sera non ho mai rinunciato dire come la penso
No poll anche dal punto di vista politico mio credo che questo sia un atto di onestà intellettuale però questo non mi impedisce di
Di vedere e di denunciare tutto ciò che non va bene anche in quella metà del campo
Ecco penso che questo atteggiamento sia un po'mancato da parte della nostra categoria negli ultimi anni e quindi come dicevo prima i giornalisti hanno finito di essere parte del tutto et hanno finito per contribuire a quello che ho chiamato
Il rumore bianco
Cioè questa sorta di brusio di sottofondo nel quale tutti diventano uguali siano essi leader politici oppure giornalisti che partecipano tutti assieme nel con sfumature solo banalmente diverse
Ma lo stesso rito cannibale per l'appunto ecco è il momento secondo me di tirarsi fuori da questo schema tirarsi fuori da questo schema vuol dire intanto
Combattere la disintermediazione che dicevo prima me e che i politici invece non solo i politici ma diciamo tutto il sistema di potere che riguarda i partiti o anche i potentati economici
Persegue con tenacia perché gli conviene ovviamente quindi noi dobbiamo sforzarci invece di dimostrare dimostrare ai ai cittadini elettori
Consumatori che di giornalismo c'è ancora bisogno di quel tipo di mediazione c'è ancora bisogno sia perché ovviamente i potenti tendono raccontarla come vogliono
Sia perché appunto
Anche chi riceve l'informazione ha sempre più bisogno di fronte ai fatti che accadono alla complessità del mondo che ci sta intorno
Di qualcuno che glieli interpreti oggi se il giornalismo un ruolo nel grande flusso delle notizie in tempo reale che non possiamo più governare perché appunto ci invade attraverso lo smartphone mai pad
E continua in dateci anche attraverso la televisione
Noi abbiamo sempre più bisogno della ricerca di senso perché appunto se siamo nel flusso il senso non lo abbiamo
Siamo bombardati semplicemente di tutto ciò che accade fuori da noi ma facciamo fatica a ricostruire i messi e a mettere assieme un quadro che alla fine abbia una sua unitarietà e una sua spiegazione ecco il giornalismo oggi credo più che mai a questa funzione devi avere questa funzione
Dopodiché naturalmente
In tutto questo dobbiamo tener conto del fatto che lo dicevi tu prima
Senza il web
Non ha più senso scusate il gioco di parole
Neanche la contesa politica cioè noi dobbiamo partire dal presupposto che il web pur essendo pieno di insidie è ormai l'Arena sulla quale si deve imparare a competere se pensiamo soltanto quello che è successo alle elezioni americane
Già con Obama si era stata consapevolezza ma poi a maggior ragione con Trump abbiamo toccato con mano qual è l'importanza della Rete anche dal punto di vista della costruzione e della diffusione del consenso
Allora detto tutto questo ho messo assieme un po'di di elementi se vogliamo in modo anche un po'un po'confuso
Io credo che
Premesso che appunto il giornalismo scritto di carta deve ancora avere un ruolo fondamentale
Nel senso della decrittare giù come l'hanno ribattezzato i francesi e cioè dell'interpretazione dei fatti
E non più il racconto in tempo reale di quello che accade
La televisione come dicevamo prima ha ormai il ruolo più dell'infotainment a mio parere che non della dell'approfondimento vero e proprio io ho trovato ed è il motivo per cui ho raccolto con grande entusiasmo questa sfida della radio
Che la radio è esattamente
Quel medium che Stam metà al crocevia tra tutti questi strumenti mediatici che abbiamo intorno a noi
E al crocevia di tutte queste esigenze che possono essere in qualche modo ricomposte perché perché
Come dicevo prima nella nella gran profluvio di informazioni che ci sommergono ogni giorno e in questa difficoltà di ritrovare il senso
Delle cose al di là della spettacolarizzazione
Che la televisione
Necessariamente produce perché la televisione prima di tutto immagine
E di manipolazione anche questa che necessariamente la politica tende a introdurre nel nostro sistema no perché quando si sente parlare capita sempre più spesso di narrazioni politici oggi devono fare la narrazione lo storytelling no serve un racconto la verità non è più importante conta più la verità
La la la direttrice del Guardian
Katrin Dini era a forgiato il termine secondo me più giusto della fase che attraversiamo cioè la posta verità non importa non più i fatti
Io me li sono portate queste perché sono frasi secondo me paradigmatiche della fase che attraversiamo Armand banks che è stato uno dei principali finanziatori della campagna per il libro stiamo parlando di Breaks hit no quelli che volevano uscire dall'Unione Europea ha detto una cosa
Straordinariamente vera che vale per la Gran Bretagna ma vale per tutto il mondo
Siamo partiti dal presupposto che i fatti non funzionino punto e basta la campagna ferimenti era basata su un lungo elenco di fatti ma così non vai da nessuna parte devi coinvolgere la gente emotivamente è il segreto del successo di Trump beh insomma questo è esattamente vero la Poste verità l'evoluzione anzi io direi meglio l'involuzione
Anche la politica ha introdotto nel discorso pubblico
Che ti porta appunto a a non considerare più i fatti un elemento certo probante ma se mai tutt'al più i fattori di cioè cose non vere ma verosimili l'importante che siano verosimili già quello è sufficiente ecco allora
Torno al discorso fatto questo inciso ma per dire che in tutto questo
Fruire di informazioni di manipolazioni
E secondo me fondamentale ritrovare il valore della parola ecco quindi ricongiungo al al tema della della radio perché la radio intanto a un mercato ancora formidabile dal punto di vista dell'utenza io mi ricordo
I nostri Esperti quando ci fu la prima bolla di internet
Stiamo parlando di i primi del due mila
Dissero immediatamente che la prima vittima del web sarebbe stata la radio
Beh insomma non hanno capito niente un'altra delle previsioni che non si sono avverate perché come dicevo prima viceversa la prima vittima del web sono stati i giornali le radio
Continua è stato ed è tuttora l'unico strumento di informazione che nella crescita impetuosa del web cresce non dico in modo altrettanto impetuoso ma cresce
Tutto il resto cala la carta stampata la tv generalista la radio ha continuato a crescere
Oggi la radio in Italia ha un bacino di utenza di trentacinque milioni di ascoltatori ogni giorno cioè una cifra pazzesca
E anche dal punto di vista
Dei ricavi pubblicitari perché non possiamo negarci che oggi le iniziative editoriali stanno in piedi se c'è quel tipo di di entrata perché altrimenti come dimostra purtroppo la vita grama che fanno i giornali anche i grandi giornali compreso il mio
Senza pubblicità considerato che di copie in edicola se ne vendono sempre di meno non vai da nessuna parte ecco anche dal punto di vista dei ricavi pubblicitari mentre la carta stampata barcolla piccolo la televisione arranca larario continua cresce larario Contri continua a crescere quindi il bacino di utenza cioè ma perché c'è
Perché sono convinto che sia vero tuttora
Quello che si considerava agli albori alla nascita della radio cioè la radio è davvero il il il medium Sorgi Ivo del racconto proprio perché non alle immagini proprio perché ha dalla dalla sua la forza della portabilità che quello dei guru del web non avevano previsto
E cioè il fatto che comunque sia a tu per interagire sul web avendo in mano questo hai bisogno di compiere dei gesti
Di guardare di digitare
La radio no una radio tuttora
E lì tutta la porti dietro dovunque sei in macchina con le cuffie
Con lo smartphone a casa mentre fai mille altre cose ovunque quindi la portabilità un elemento vincente che rende la radio un unicum assoluto
Quindi questo
Il primo aspetto e e poi la parola come dicevo prima cioè il medium sorgiva o del racconto perché la radio proprio perché suo no e nient'altro che quello in qualche modo
Fa risuonare attraverso se stessa diciamo la storia umana universale dell'umanità cioè sono le donne e gli uomini raccolti intorno a un fuoco che ascoltano appunto un suono
Ho una o una parola con la radio secondo me n'è rimasta tutto questo
E la profondità
La capacità di analisi della da che la radio ti consente di fare proprio perché prescinde sia dalla spettacolarizzazione sia in qualche misura secondo me se la fai bene dalla manipolazione
è uno degli strumenti migliori che oggi abbiamo a disposizione per esercitare con la forma di resilienza o resistenza ha usato il termine che volete di fronte al flusso
Costante e crescente di informazioni
E alla spinta crescente costante di manipolazioni ai quali alla quale alle quali siamo siamo esposti e quindi io sono molto divertito a rischia a cominciare a riscrivere i un po'il palinsesto della radio che ora di Ligorio fax ho fatto nell'ultimo anno
Siamo al tutte le altre cose anche un programma ogni giorno su Radio Capital che si chiama Circo Massimo dalle sette alle nove tutte le mattine
E sulla scia del buon esito di quel programma mi è stata affidata ora la direzione della radio appunto sto un po'reimpostando l'identità di Radio Capital Radio Capital
Una delle tre radio del Gruppo Espresso Repubblica noi abbiamo Radio Dee Jay
M. duello e poi Radio Capital
Dj è la radio diciamo l'ammiraglia che però fa solo intrattenimento radio erano una delle prime due radio italiane per ascolti
Per intenderci alla radio di Linus non so quanti di voi lo conoscano ma insomma è uno dei personaggi radiofonici più popolari
Che ci sono in Italia
E M. durò una radio di nicchia per un pubblico molto giovane che fa solo musica invece di di contemporanea musica techno quella roba Rocco bum bum bum bum pompa ogni giorno
Attraverso i dj io ne sento poca ma i ragazzi ne sentono abbastanza però quindi una radio solo musicale Radio Capital era rimasta un po'a metà del guado perché nasce come radio d'informazione più di vent'anni fa
Sulle ceneri di Italia Radio ma mano si contamina e diventa sempre di più radio musicale
Però non lo è fino in fondo perché mantiene comunque un un un filiera DGR
Seri ben fatti e un programma diciamo informazione che il TG Zero che va a tutti i pomeriggi ormai da dieci anni condotto da Vittorio Zucconi il mio amico e collega e direttore degli di Radio Capital prima di me
Allora in di fronte a questo ibrido io mi sono detto ma proprio per le ragioni che accennavo prima c'è questa ricerca di senso che c'è al di fuori della spettacolarizzazione della minima manipolazione perché non proviamo a fare
Un ulteriore metamorfosi e tra ritrasforma ancora io capitali in una radio d'informazione in cui cerchiamo di andare dentro con tutta la nostra forza sia per raccontare le news in tempo reale
Sia per dare agli ascoltatori tutto l'approfondimento di cui c'è bisogno sia attraverso i programmi che già facciamo il mio il TG zero sia attraverso nuovi programmi
Che sono già partiti che partiranno dalla settimana prossima per esempio quello della mia amica e collega Concita De Gregorio che comincerà lunedì
A fare questo programma e si chiama cactus basta poca acqua questo il titolo del suo programma perché attraverso quel programma non vogliamo raccontare le storie di questa Italia minore che alla luce di quello che vi dicevo prima
Nonostante tutto perché viviamo in una fase difficile e delicata della nostra vita non solo politica ma anche sociale ed economica resiste va avanti appunto proprio come il cactus con poca acqua
Riesce a a crescere a stare lì a resistere
E quindi tutte quelle storie che non trovate altrove
I di persone normali in carne ed ossa che Concita farà vivere dentro il suo programma
Penso che
Per questo la vicenda radiofonica sia un po'paradigmatica di quello che oggi serve secondo me per contrastare queste tendenze che che vi dicevo prima perché sono convinto che la radio oltretutto si porti dietro proprio perché non si non contempla le immagini no perché l'immagine pericolosa la tv in questo senso è pericolosa io l'ho fatta per due anni da conduttore ora la continua a fare da ospite lo sappiamo tutti quando mostri la tua faccia e stai dentro
Un turco un programma o qualunque una altro tipo di format e nelle l'elemento di spettacolarizzazione comunque c'è sempre per quanto sia serio il programma che tu fai e quindi questo implica anche un cambiamento dei linguaggi del modo in cui sei in uno studio mentre la radio pura parola pura parole pura comprensione pura comunicazione
E con in più questo elemento che
A differenza di quello che fa
Un cittadino qualunque quando va a comprare un giornale si ferma davanti a un'edicola materiale o virtuale come può essere la IPAB
E guardalo negli oggetti che sono disponibili sceglie esattamente quello cioè se uno va a comprare Repubblica punta il dito sulle curve dice io voglio quello
La radio invece senza mediazioni
In questo caso chi entra dentro casa o dovunque tu sia
In una forma molto più calda molto più colloquiale
Ed è davvero per questo
Quello che io definirei un elettrodomestico sentimentale perché immediatamente consente ed è l'unico se ci pensate è l'unico strumento che a questa immediatezza
Dissi innescare tra il medium e chi fa informazione il giornalista
E gli ascoltatori
Quelli che ne fruiscono in tempo reale un rapporto strettissimo l'unica altra l'unico altro strumento che ti consente di fare questo è appunto il web perché mentre sul giornale tu non sai chi sono i tuoi lettori
E la stessa cosa può succedere in televisione tu entri nelle case degli italiani ma non sai chi ti sta avvenendo in radio invece tu lo puoi sapere in tempo reale perché alla radio l'ascoltatore gli telefona io tutte le mattine
Dicevo una grandissima quantità di messaggi WhatsApp o di telefonate in diretta di gente che i mi dice o bravo sono d'accordo che unisce no su questo non sono d'accordo secondo me non l'hai detta giusta
C'è un flusso costante e diretto immediato del l'unico ripeto l'unico altro strumento che ti consente di fare
Appunto questo qua attraverso i social
Però con una distorsione perché ormai i social secondo me
E questo il grandissimo limite e anche i grandissimo pericolo che si portano dietro ed è un pericolo che diventa anche di tipo democratico
Ormai sono diventati in maniera pura è semplice e uso le parole di uno scrittore che stimo tantissimo che Stefano Massini
Una tavola calda per antropofagia
Non trovo definizione migliore per di questa
Perché sul web ormai si scarica quasi esclusivamente purtroppo perché lo strumento sarebbe fonte formidabile sui social si scarica quasi esclusivamente il rancore il muro l'odio la decostruzione non soltanto dei nostri rapporti sociali ma anche della nostra democrazia ecco tutto questo in radio non c'è e quindi il motivo per cui io ci credo molto
Grazie grazie Massimo allora noi siamo arrivati alle sei
Cerchiamo di tirare avanti con Massimo e di
Utilizzare la sua pazienza control trascurabile a oltranza finché non ci cacciano e così almeno c'è già un po'di recuperare quello che è stato il tempo il tempo perduto io da quello che tu dicevi mi sono venuti in mente un paio di cose poi dopo magari partire con le domande che secondo me c'è molta gente che vorrebbe avrebbe il piacere di far tenere e cioè appunto avallando quello che tu dicevi il fatto che McLuhan a parlava proprio di una comunicazione calda di quella comunicazione fredda e annoverava tra la comunicazione calda
La radio proprio perché la radio è un mezzo che entra in diretta simbiosi con con lo spettatore
Dall'altra mi ricordo
Noi abbiamo qui ad Assisi nel nostro piccolo anche noi una radio che
Trasmettiamo su RAI Radio Uno una rubrica tutte le domeniche mattina che si chiama In viaggio con Francesco e quando andammo dal direttore del di RAI Radio uno
C'era padre Enzo che direttore della Sala Stampa che era un po'scettico non sapeva sì effettivamente cominciare questo tipo di cooperazione oppure no questo tipo di scelta se fare questa scelta oppure no e il direttore gli dissi guarda insomma fai una cosa ascoltati una trasmissioni radio
E ascoltati una trasmissione un talkshow televisivo
Poi chiudi gli occhi e cerca di ricordarti quello che hanno detto alla radio o quello che hanno detto in televisione
Tu vedrai che ti ricorderai molto meglio quello che hanno detto alla radio piuttosto che quello che è stato detto in televisione
Questo punto per la potenza dell'immagine per quello che tu dici per la distrazione dicevano distrazione di massa noie
Comunque per la distrazione che la televisione in effetti ha e come dici tu di fatti il mezzo della radio e forse uno dei pochi che in questo marasma di di internet di cui abbiamo parlato prima tutte le deviazioni che questo può avere
Fermo restando al netto dei vantaggi chiaramente noi sconcerto questo
Pure
Chiaramente oggi siamo in un momento che internet nasce ora e quindi anche le regolamentazioni sono molto blande e di conseguenza è più facile che lì ci sia tutta una serie di di problematiche ma al netto di questo la radio può essere appunto quella filo conduttore che invece dio sulla mia esperienza personale ho potuto notare cioè il fatto che se uno vuole sentire un telegiornale di un telegiornale che abbia un certo peso si ascolta quello della radio vedrà che le notizie vengono mostrate tutte mostrati tutti con un approfondimento decente comunque con un approfondimento che soddisfa
L'altra
Questione che mi veniva in mente era un aneddoto molto simpatico
Che riguardava appunto la questione di cui parlavamo anche prima dello storytelling del fatto che quando è caduto il ponte di Genova l'attenzione si sarebbe potuto spostare sul fatto che i Cinquestelle non non volevano una una bretella che insomma sono sollevasse dal peso il carico
Ma il carico dei mezzi quel quel ponte
E poteva essere spostata e attaccati in questo modo invece loro con un colpo di mano sono stati bravissimi a spostare l'attenzione mediatica sul fatto che il giorno dopo hanno detto con le vittime ancora Calderisi
Noi toglieremo le concessioni autostrade senza effettivamente essere a conoscenza di tutte le conseguenze che questo avrebbe portato
E questa nel due molto simpatico
Me l'ha dato Baricco le Sandro Baricco che quando in una conferenza di qualche tempo fa parlare dello storytelling e diceva come il tuo direttore ex direttore Ezio Mauro
Lo chiamò perché c'era la cometa Halley
Come tali stava passando il tre quattro giorni prima diritto richiama Bari quindici guardando tra i vari pezzi che vengono fatti di cronaca eccetera eccetera ci sarà questo pezzo
Che riguarda appunto un po'il colore tu sai fare questi bei dei pezzi da da scrittore lui diceva bene allora io mi preparo tra quattro giorni vado a vederla come prescrivono no dice direttore Tucidide andare questa sera a vederla come direttore scusi ma io questa sera parte che non ha tempo la cometa passa fra quattro giorni che vedo io questa sera
Direttore dall'altra parte
Gli risponde la cometa esce quando decidiamo noi
E questa battuta e comunque questa presa di posizione che può sembrare no in qualche modo arrogante da parte un direttore
è effettivamente una dimostrazione del fatto che l'opinione perlomeno quando passavano come tali di una più di una decina di anni fa
L'informazione nasceva e Hill opinioni si creava dai giornali cioè i giornali erano quella grande mezzo quella fucina di
Idee di bilanciamento di raccolta di quelli che erano informazioni per poi dare un'opinione pubblica in un qualche modo e questo qui oggi forse si è spostato il baricentro e non è più il giornale dare l'opinione a lanciare l'opinione ma forse sono altri mezzi di informazione che poi crea nuovi flussi che poi all'interno dell'informazione vengono veicolati e di conseguenza creano quella che l'informazione cioè noi abbiamo concludo ultima cosa non pensi che siamo arrivati tardi sul web cioè il New York Times
Fare questo pre fare conti questa riflessione miglior Tanzi nel due mila uno il direttore del New York Times che probabilmente il giornale più più più letto il più conosciuto al mondo diceva che nel due mila uno che i giornali andranno moriranno andranno a morire faceva questa previsione era il due mila e uno quando da noi di tutto si parlava tramite dei giornali che sarebbero morti
Loro hanno continuato ad investire hanno però investito sul web oggi il web cosa che da noi ancora non si riesce
Il web produce il sessanta per cento degli introiti di abbonamento del New York Times
A Repubblica non credo che sia così ora voi state cominciato figura incrociano state cominciando cercare di far pagare qualcosa però un'informazione
Particolare quella dei giornali chi era diciamo il centro di film dell'opinione pubblica e del veicolo di di un'informazione
Ragionata
Viene gli viene a mancare quello che il flusso principale cioè gli introiti economici
Dall'altra viene spostato tutto sul web che per ora una giungla e non c'è la possibilità non si riesce ancora
A spiegare le persone educare le persone nel pagare un minimo per poter essere e informatiche con un'informazione che sia adeguata si sta parlando è la legge sul copyright e tutto il resto io voglio sapere tutti questo su cosa ne pensa
No mai perfettamente ragione
Su tutte le cose che hai detto
La prima che riguarda la distinzione tra televisione e radio Planet in altro modo ma ricalca quello che dicevo io prima raccontare l'aneddoto di padre Enzo il dubbioso padre nel suo che però sulla radio seduto ricredere
Io l'avevo messa su un altro piano dicendo la televisione produce rumore bianco un brusio di sottofondo tu il brusio non lo intercetti c'è poco da fare chi rimane nella testa come brusio
E la radio non è brusio radio sono parole e solo quelle e quindi dentro
E quel flusso di parole qualche cosa tu lo intercetti e qualche cosa rimane come diceva il poeta De Gregorio De Gregori e e questo è il primo aspetto secondo aspetto non c'è dubbio che noi siamo in ritardo noi intendo dire non noi come repubblicano Gruppo Espresso noi come sistema mediatico italiano rispetto alla sfida del web
Ma non siamo in ritardo come Paese prima ancora che come semplice sistema dell'informazione diciamo rinvii ritardo sia sotto il profilo tecnologico perché molte città tuttora la fibra ottica non c'è la velocità
Della Rete è ancora scarsa internet per tutti non c'è ancora anche se ormai ovviamente è un processo che non non puoi più fermare ma e la velocità del processo che conta è che rende per esempio la situazione americana diversa dalla nostra noi abbiamo però anche un ritardo culturale io mi sono andato a vedere qualche qualche settimana fa
I dati dell'Istat proprio perché cominciamo diciamo ad approfondire certi aspetti che riguardano la funzione della radio oltre che del giornale sul quale continuo con amore a scrivere
Io vi potrei dare dei dei dati che secondo me nessuno di Dinoi
Conosce davvero e che sono sconvolgenti cioè
Ma voi sapete
Che in Italia oggi oggi nel due mila diciotto
La percentuale di popolazione
Che ha un titolo di studio che non va oltre la terza media
No
è del ecco io
Farei un sondaggio vi chiederei quanti italiani oggi qui ed ora hanno
No allora la percentuale di italiani che hanno un titolo di studio solo fino alla terza media e quasi il sessanta per cento quasi il sessanta sono dati Istat quasi il sessanta per cento
Fino alla terza media
La percentuale di italiani
Laureati
Sul sull'intera popolazione il quattordici per cento il quattordici per cento cioè tu capisci che tredici ore siamo in ritardo rispetto all'America il New York Times siano a tutto quello che volete ma è un Paese che sta drammaticamente in ritardo no allora il tema a anche qua
Lo sviluppo impetuoso di internet di questo web no quanto aiuta
La crescita culturale del Paese questo è il primo punto sul quale dobbiamo riflettere
Quando il web che è un troppo anche per questo uno strumento formidabile di mette a disposizione un'infinità di strumenti di conoscenza o di fonti
Di conoscenza ma senza filtrati non li filtra sta tutto qua dentro tu vai e dalla politica alla scienza alla medicina no Twice dottor Google sai un problema ti senti male vai lì clicchi leggi AN so quanto il medico non esiste più
La possibilità che ci sia qualcuno che ne sa più di te credi di saperne più del medico adesso se parliamo di medicina
Potremmo parlare a lungo di vaccini è un anche quello è un caso paradigmatico di quantità disinformazione possa produrre un formidabile strumento di informazione come la Rete no perché da tutti l'illusione che il
L'approvvigionamento delle notizie sia finalmente e autenticamente democratico lo è ma senza filtri tu non sei più qui possiamo aprire un altro capitolo che ci porterebbe a parlare sei ore che cosa è cui dette cose Fechner USA lo sappiamo oggi c'è criminoso sono il nostro pane quotidiano
E il web e questo fa questo fa chi offre una straordinaria possibilità di conoscere tante cose che non conoscevi
Ma un altrettanto straordinaria possibilità di fra intendere no o di illudersi di conoscere perché poi alla fine quello che conta davvero è la è la dura fatica di anni e anni di studio di approfondimento
Che rende per questo i competenti diverso diversi
Dai semplici utenti no ecco allora anche per questo e vengo alla seconda parte del ragionamento
Del di buon giornalismo c'è più che mai bisogno proprio perché la disintermediazione produce questa potenziale disinformazione
Il giornalista capace onesto competente esattamente quello strumento di mediazione che fa sì che tu attraverso la fiducia che sviluppi nei confronti di quella fonte di informazione puoi evitare o ti puoi fidare che ti stia dicendo una good news e non Maffei criminoso quindi il nostro ruolo
A prescindere dalla piattaforma sulla quale agiamo che sia la carta che sia il la televisione che sia la radio che sia il web esperti è straordinariamente importante
E poi per questo che la prima cosa che fanno le dittature o le demo creature vedi la Turchia di Erdogan
E chiudere i giornali quando prendono il potere la prima cosa che fanno chiudono i giornali fanno chiudere i giornali perché perché quello è appunto per le ragioni che sto dicendo
Sono punti di resistenza
E noi a questo dobbiamo servire e e quindi anche nel nostro approccio alla Rete occorre un esercizio critico molto molto molto forte
Naturalmente per poterlo fare
Occorre anche una grande considerazione Dinoi stessi
E questo implica studio fatica onestà intellettuale
Umiltà umiltà ma anche un recupero di orgoglio della funzione perché in questi anni l'abbiamo persa quell'aneddoto vero racconta di tu prima di Ezio Mauro che è stato uno straordinario direttore e oggi è uno straordinario giornalista potrebbe far pensare appunto alla manipolazione dei fatti no dice ma come
Vuoi che io ti racconti una cosa che non è ancora successa
Ci non sarei onesto con i miei lettori ma non era qui non è questo il senso della parola delle delle del del di tratte che che Ezio ha dato a Baricco
Se mai quello che sottintendeva era l'idea che il giornale aveva una profonda consapevolezza del suo ruolo talmente profonda
Che poteva pensare di dettare l'agenda noma non manipolando i fatti no ma dicendo guarda che noi non usciamo così credibili o vogliamo essere così credibili che tu puoi anche esercitare la tua
La tua attenzione e la tua professione rispetto a un fatto che non è ancora accaduto o che accadrà tra breve
Mantenendo la tua onestà comunque perché hai sopra di te il cappello di Repubblica che ti rende comunque credibile ti rende comunque credibile e e questo questo ed io ci credo davvero questo è un patrimonio che non andrebbe perso
Che non andrebbe perso ma anzi andrebbe recuperato e valorizzato però per farlo per farlo
Serve tutta da un lato l'umiltà da un altro lato la fatica
E dall'altro lato anche l'autorevolezza che ti deriva dallo stare in campo con la forza di tutto quello che sei è che hai costruito nel tempo no al di là del flusso della Rete che invece travolge tutto sommerge tutto e ci rende tutti uguali alla fine non siamo tutti uguali
La Costituzione italiana si preoccupa di metterci tutti nelle stesse condizioni di partenza ma poi una volta che siamo partiti non siamo tutti uguali perché c'è il giornalista che studio tutto la vita perché consapevole di una banale realtà che io tu dico sempre a tutti i ragazzi che vengono da me che cominciano a fare questa professione e che mi chiedono consigli che devo fare per chiedere da chi devo andare da chi devo parlare con chi devo parlare
No non parlare studia studia approfondisci fatica spuria approfondissi fatica perché la tua libertà e ciò che sai
Ecco questa secondo me soprattutto in tempi di internet la nostra stella polare solo se fai così recuperi credibilità
Grazie grazie Massimo mi dicono che
Dicono che non è vero come diceva l'imitazione di di Noschese di Tito Scalo
Grave dicono che stiamo occupando dello spazio che spetterebbe a quelli che vengono dopo Dinoi cioè a Paolo Velardi è Mario Cucinella che si apprestano a fare ora una lezione ci sono no sono arrivati padre Enzo benissimo allora vi ringrazio ringrazio Massimo ha escluso che non ci sono chiudesse le domande alla prossima