Tra gli argomenti discussi: Cinema, Costume, Cultura, Donna, Film, Gran Bretagna, Libro, Societa', Storia.
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Rubrica
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Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
Una delle ragioni che possono indurre gli artisti compresi i registi dei film ai dializzati il passato a rappresentarlo con un senso di Nostalgia è che il passato ha immaginato custode di un valore di uno specifico valore
Che nel presente e forse caduto in dispregio che rischia addirittura di essere ormai irrecuperabile
Nel film la casa dei libri la regista spagnola Isabel coi sette idealizzata con grazia sulla base evidentemente di un suo intimo sentimento
L'immagine di una cittadina inglese alla fine degli anni Cinquanta soprattutto perché quella cittadina in un'antica casa ristrutturata allo scopo ospita una piccola libreria
Le librerie per fortuna evidentemente non sono certo scomparse dal paesaggio delle nostre città esprime della coi sette si chiude proprio all'interno di una di queste
Ma significativamente poco prima che la proprietaria spenga la luce perché giunto l'orario di chiusura
Ma l'interesse della regista il diciamo il piacere della descrizione prima ancora che del racconto
Che permea tutto il film riguarda la centralità che la libreria finisce per conquistare nell'immaginario degli abitanti di quella vecchia cittadina di provincia dove prima di allora una libreria non c'era mai stata quando per esempio con gli abitanti si assembrano fuori dalle sue vetrine per procurarsi una copia di una novità letteraria Lolita di Nabokov fra uno Manzo che appena appena fatto scandalo in Europa
Ma più ancora forse l'arredamento della libreria le sue pareti nude ricoperte via via dagli scaffali di legno
Riempiti poi dai classici della letteratura inglese scelti uno per uno dalla libraia che riponendo lì quasi mi accarezza le copertine
Perché come osservava un grande editore appena scomparso vince Feltrinelli il libro è un oggetto sensuale
E poi le prime copie delle novità degli Autori più in voga del momento ho prima citato Mabo colf ma si ricorda nel film e anche l'epoca in cui esce farà Night quattrocentocinquantuno di Ray Bradbury
Copie inviate in visione alla libraia avvolte in carta da pacchi
E da lei scartate con una cura quasi religiosa
Ho parlato di idealizzazione del passato che però è focalizzata nel film ma soltanto su un valore si sottintende a rischio di sparizione del libro e della libreria
Ma per altri aspetti il quadro di vita nella cittadina inglese contiene anche il tratto della spietatezza
L'intraprendente libraia è insidiata da una snob di provincia
Che vorrebbe fare dell'antica casa Théodore appunto sorge la libreria un centro per le arti e per la musica evidentemente per soddisfare la sua sete di mondanità
Il sogno vanitoso di essere al centro di un ritrovo di artisti un sogno tipico dell'epoca
E usa le sue potenti influenze per sloggiare la proprietaria
E i suoi alleati poco influenti su cui può contare quest'ultima sono una bambina che le fa la commessa per un gentiluomo solitario che disgustato dall'umanità preferisce i libri alla compagnia degli umani
Va detto che i personaggi sono amabili cliché figure che si assumono in una o due caratteristiche anche se disegnate con cura e con senso dell'umorismo
E forse soltanto la protagonista la libraia appunto è un personaggio più sfumato
Ma la casa dei libri che tratto da un un romanzo di Penelope Fitzgerald
Oltre che per le ottime interpretazioni degli attori come Emily Mortimer del ruolo della libraia il Patricia Clarkson in quello della snodo è un film che a mio parere vale soprattutto come il sentito omaggio di un film al mondo della letteratura
La Casa dei Libri ha vinto in patria tre i premi Goya tra cui quello per il miglior film è un film interessante dunque la casa dei libri di Isabel Coixet un saluto da Gianfranco Cercone
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