Assemblea della Confcooperative 1993

Allora Amici diamo inizio
Diamo inizio all'Assemblea novantatré di Confcooperative la composizione del tavolo non è ancora del tutto completa perché iniziata è ripresa anche la trattativa sul costo del lavoro
E quindi a Palazzo Chigi oggi ha in questo momento sono convocati i sindacati
Speriamo nel corso dei lavori la prima parte dei lavori ci possano aggiungere come assicurato anche il segretario generale della CISL D'Antonio
Voglio anche informare che vi sono altre due sale collegate alla Salone dei Parti
I delegati presenti a questa Assemblea sono trecentottanta qui ne abbiamo poco più della netta
Autorità signore e signori cooperatori
Benvenuti a questa Assemblea che cade pure per noi in un tempo straordinario tempo di delusioni ma anche di passioni riscoperte in cui forgiare cose nuove
Alle spalle abbiamo un anno che si può chiamare senza enfasi di rivoluzione certo in cui entra ma non indolore né effimera
Ad uno sguardo superficiale
Sembra che quello trascorso sì un tempo di attesa o di semplice avvio di un cambiamento
Ma quanti cambiamenti sono invece già avvenute
Fra tre giorni importanti città eleggeranno direttamente il Sindaco il referendum hanno dato un impulso
Inarrestabile alla riforma elettorale nazionale alcuni ministeri sono soppressi arretra la presenza pubblica in economia nuove leggi introducono principi di trasparenza e responsabilità nella pubblica amministrazione che pareva pietrificata
Un vecchio sistema di rapporti corrotti tra politica ed economia si è sgretolato irreversibilmente
Molte facce della classe dirigente del Paese hanno abbandonato la scena e restano solo nella nostra memoria
Mentre la ribalta è occupata dagli eventi più clamorosi le cronache giudiziarie le convulsioni dei vecchi strumenti della politica e ora la torbida ricomparsa del terrorismo
C'è anche un nuovo che ha cominciato a prendere forma
Anche noi siamo interrogati da questo tempo anche noi dobbiamo non subire ma cercare il nostro compito esercitare la nostra responsabilità comporre nuove solidarietà più estese dare un orizzonte alla rappresentanza degli interessi
La cooperazione dovrà misurarsi con il nuovo procedendo nella funzione sociale costituzionalmente riconosciuta e nella funzione storiche tuttora vitale di allargamento della base imprenditoriale del Paese
Il mantenendo la presa diretta con i bisogni della società
Dunque naturale che proseguiamo i pranzi accentuiamo con questa Assemblea l'impegno di confronto pubblico sulla funzione sull'ammodernamento sulle proposte le prospettive della cooperazione le peculiarità forti permanenti dell'impresa cooperativa non debbono essere motivo di isolamento scelto ho subito
La missione riversa della Società Cooperativa rispetto ad altri tipi di società non è motivo di delegittimazione reciproca
Non comunicare
Non confrontarsi e l'unica strada sempre e sicuramente senza uscire
Come le imprese cooperative devono sempre più navigare nel mare aperto del mercato
Certamente la propria band con la propria bandiera e sulla propria rotta così l'organizzazione che lei rappresenta deve sostenere più allo scoperto interessi vitali e proposte utili alla cooperazione
Questa scelta abbiamo voluto renderla visibile incentrando l'Assemblea novantatré non su un monologo e neanche come in passato su un solo dialogo con il governo
Ma moltiplicando le voci e cominciando a rompere la paratia tra il confronto esterno e il dibattito interno
Ci sono infatti ragioni impegnative pressanti non solo nostra che riteniamo comuni a tutto l'associazionismo imprenditoriale professionale al sindacato dei lavoratori
La prima il momento difficile delicato dell'economia in uno con il problema irrisolto dei conti pubblici richiede che le parti sociali
Esercitino la più alta responsabilità nel costruire intese
Che non siano solo saggi compromessi ma realistici percorsi di sviluppo
Allora concordiamo sull'obiettivo di un nuovo contratto sociale
Da perfezionare in tempi brevissimi che consolidi le tendenze virtuose faccia convergere tutte le forze disponibili a costruire sviluppo
La seconda se la crisi dei partiti occupa tutto il proscenio anche i soggetti non coinvolti direttamente in questa crisi devono chiedersi come cambiare come concorrere a costruire il nuovo e nella crisi delle identità collettive della stessa identità nazionale mentre germinano forme di aggregazione minuta e di debole respiro
Le identità di categoria il ruolo sempre nazionale dell'associazionismo imprenditoriale e sindacale in che modo devono riproporsi in forme vitali per essere ancora protagonisti del futuro
Quali sono i segni fertili delle nuove aggregazioni della nuova coesione del nostro Paese
Ai quali dare porta con il nostro impegno
Ringrazio quindi gli illustri ospiti che hanno accolto il nostro invito e con il loro intervento ci rendono possibile fare della nostra assemblea non solo un momento di preparazione al confronto ma già un punto d'iniziativa che speriamo efficace
I temi comuni a tutti
E i temi delle imprese cooperative che vogliono non solo proporre ma anche guardare nello specchio della conoscenza del giudizio degli altri dunque si intrecciano in queste considerazioni bevi per dividere il tempo con gli ospiti
Lo stato dell'economia nel novantadue nei mesi scorsi ha pesantemente affaticato anche le imprese cooperative
Il nostro osservatorio congiunturale ha rilevato a fine novantadue che l'occupazione nelle imprese cooperative era diminuita di quasi il tre per cento nel secondo semestre dell'anno che gli andamenti del fatturato le aspettative erano contrastanti ma con gli ottimismi in minoranza
Un cedimento dell'occupazione si avvertiva anche in quel settore cooperative ai quali tradizionalmente si attribuisce una funzione anticiclica per la loro marcata elasticità organizzativa
Agivano anche la congiuntura recessiva l'inibizione della domanda pubblica locale
Si aggiungeva fatto più preoccupante dagli affetti più duraturi il prendere forma di barriere più elevate di accesso in particolare ad opera di committenti pubblici in realtà non in funzione della qualità
Ma piuttosto della dimensione della potenzialità finanziarie e della complessità organizzativa delle imprese concorrenti
Nelle cooperative le difficoltà sono tenacemente contrastate prima di arrendersi
La crisi resta spesso sommersa
L'impresa regredisce ma non salta il numero delle liquidazioni coatte ha raggiunto il suo massimo di poche decine nel novantuno e sembra anzi ridursi nei primi mesi del novantatré ora le prime anticipazioni sull'andamento del semestre che si avvia a conclusione registrano un lieve peggioramento delle aspettative
Sebbene l'andamento degli ordinativi del fatturato della produzione il raffreddamento del costo del lavoro facciano supporre che per quasi metà delle nostre impresa sia incipiente il circolo virtuoso della ripresa ma permane un'area consistente di crisi e soprattutto nei settori maturi si registra un'ulteriore caduta di occupazione
Rapportare gli andamenti delle imprese cooperative all'andamento generale dell'economia è un esercizio che ci asteniamo dal pare in questa occasione
In sintesi però possiamo dire
Che sulle cooperative si scaricano le medesime difficoltà delle altre impresa
Che il recupero di competitività passa anche per le cooperative attraverso investimenti nei segmenti di mercato meno attaccati dalla concorrenza
Che le difficoltà finanziarie delle altre piccole e medie imprese sono esaltati negativo per la cooperazione dalla sua sottocapitalizzazione strutturale ben nota
Che in alcuni comparti occorrono dimensioni produttive finanziarie più idonee
Che occorre intensificare le collaborazioni e le integrazioni interaziendale
Che nelle imprese cooperative anche in questo caso crisi è ripresa giungono in tempi differiti rispetto al resto del sistema
Il grado più elevato la l'elevato di dipendenza
Dal sistema bancario rende le cooperative drammaticamente più sensibili all'accresciuta difficoltà di accesso al credito e all'alto costo del denaro che si è mantenuto a lungo su livelli ingiustificati insostenibili
Nella struttura finanziaria incide così un indebitamento pesante che zavorra leale delle cooperative
Le innovazioni introdotte con la legge cinquantanove cioè la parziale urgente riforma della legislazione cooperativa della di due anni fa non hanno avuto ancora e da sole non potranno avvenire effetti significativi
Sono innovazioni che una dottrina nostalgica giudica forti e un braccio quasi spregiudicate
Invece rispetto alle esigenze dell'impresa sono arrivati in ritardo e sono ancora timide
Lo si registra nelle grandi imprese cooperative che sono più a rischio specialmente quando hanno caricato l'ambizione di una statura troppo alta su fondamenta non del tutto consolidate
E non considero quell'impresa che si sono illuse di trovare scorciatoie rispetto un metodo cooperativo corretto limpidamente applicato
La coerenza del metodo cooperativo è un handicap
Ma soprattutto per chi la tradisce si registra poi una duplice mancanza di cultura da parte di fascia di cooperatore che fatti sì da sei come con gli imprenditori cresciuti sul campo vaticano di fronte al salto di complessità delle gestioni i da parte dei giovani che arrivano dalla scuola e dell'università senza alcuna conoscenza della cooperazione in e predisposizione al metodo cooperativo va contrastata al nostro interno la rassegnazione a che la cooperazione resisto cresca
Soltanto in nicchie seppure grandi e ben trincerate
Que viva nelle terre abbandonate da altri dopo averle sfruttate fin quasi all'esaurimento o in territori nuovi ma ancora non ci sono dati e non redditizi
Si va allargando la forbice tra una cooperazione un po'superstite un po'pioniera un po'nel ghetto e veramente al centro delle cose e un'altra già in prima fila nel fronte d'urto dell'innovazione
Con l'impresa cooperativa eccellenti leader nei rispettivi ambiti con marchi e prodotti che primeggiano
Così come ci sono punte di grande vitalità sociale di grande creatività nel proporre risposte adeguate ai bisogni emergenti
Le nostre cooperative sociali continuano a crescere anticipando la ristrutturazione delle politiche sociali del Paese
Ma nel complesso è vero che troppe imprese cooperative faticano a trovare coraggio e risorse per uscire dalla riserva colmare i divari tra modernità e arcaismo e camminare sulle grandi arterie dello sviluppo
Non ci sono amici alternative al busto di crescere e il busto di crescere si sostiene con interventi nel campo del capitale umano in quello della diffusione degli affetti dal progresso tecnologico e in quello degli intermediari finanziari
Intanto dobbiamo evitare che le manovre di politica economica colpiscono in modo equilibrato squilibra anche il sistema delle imprese
Il rischio è che continuino ad essere compresse o falcidiate le imprese minori
Quelle più fragili perché più piccole o più giovani mentre invece si dovrebbe allargare la base produttiva accrescere nate lì la natalità
Imprenditoriale e la capacità dell'impresa e di evolversi in un ambiente propizio
Le ultime manovre strutturali e di aggiustamento prendono in parola la disponibilità a fare la nostra parte nel concorrere al risanamento finanziario dello Stato
Ci prendono in parola trovando proprio nella cooperazione il punto in cui il riordino delle agevolazioni fiscali comincia a mordere duramente
Ma soprattutto quelli che per noi sono sacrifici gravi non corrispondono a progressi adeguati finora al risanamento dei conti pubblici
Ma emancipata la questione delle agevolazioni dalla giostra di luoghi comuni in cui è ridotta
Non è possibile continuare a discuterne per pregiudizi e con argomenti ideologici soprattutto perché la cooperazione non è l'immaginario paese dei balocchi agevolativi che qualcuno crede
Perché non cartografate ex novo in termini reali la nostra economia per capire chi ha davvero bisogno di un equilibrio di un riequilibrio di opportunità
Perché parte da sotto perché ha più vincoli e chi invece sta su in piedi di parità competitiva
Nel primo caso infatti l'intervento agevolato riparano svantaggio estende le condizioni di concorrenza giova al mercato invece nel secondo istituisce un vantaggio artefatto e sleale
Ora attendiamo con preoccupazione la manovra preannunciata per il novantaquattro
Le cui dimensioni comporteranno oneri importanti difficili da distribuire equamente
Anche all'indirizzo del governo Ciampi come dei governi che lo hanno preceduto ripetiamo Meglio una terapia più aspra più pesante più concentrata massicciamente nel tempo purché qua purché tale da assicurare la guarigione effettiva peggio invece un gradualismo inconcludente una se c'è una successione snervante di grandi e piccole manovre sono manovrine asfittiche tuttavia asfissianti come l'ultima del ventuno maggio certo tecnicamente necessario che corrono all'inseguimento perpetuo del debito pubblico senza mai raggiungerlo con uno scatto decisivo
E così fatalmente si passa dallo scontento la sfiducia e poi all'insofferenza verso uno Stato che non vorremmo vedere così cioè pasticcione in sincero
Ma è possibile tagliare o bloccare e rinviare in corsa
Per lungo tempo impegni di spesa conseguente ad affidamenti comunicati ad imprese cooperative agricole in ragione dei quali l'impresa hanno stipulato contratti di mutuo hanno ottenuto garanzie fideiussorie con oneri già correnti hanno sottoscritto e in parte già versato rilevanti aumenti di capitale
Inanellando emergenza dopo emergenza si ripete il fenomeno perverso della spesa in conto capitale tagliata a vantaggio della spesa corrente
Una scelta forse obbligata ma che appoggiava un potenziale negativo nel rapporto tra Stato ed economico
Questa è la differenza tra vecchia e nuova politica tra la pretesa di non scontentare alcuno scontentando tutti e invece la volontà di guidare il Paese a scelte risolutrice nell'equità e nella evidenza dei risultati
Ci vorrebbe una politica alta forte e sapiente per fare con sicuro successo questa traversata con molte incognite
Non è facile
Ad esempio l'uscita dalla sua mente e la svaluta azione hanno accelerato l'esportazione ma le imprese che esportano in tempi in termini rilevanti sono poche concentrate in poche regioni
Così un vantaggio importante ma in larga parte effimero lo paghiamo con incremento di squilibri sicuramente più duraturi
Dunque serve politica invece la politica osserva un turno anzi un lungo turno di squalifica supplita dall'autorevolezza tecnica e professionale di banchieri e professori
Condizione di paradosso nella quale sembra a volte che tutti possono e debbono fare politica purché i politici
Occorre uscire presto da uno stato di prassi eccezionale con poteri depressi e poteri esaltati ruoli estesi un equilibrio instabile che si giustifica come rapido passaggio di un processo ma che deve ritrovare con urgenza le forme nuove di un forte equilibrio democratico
Confcooperative auspica e lavora perché le fondamenta se non sistema efficiente trasparente nella riscoperta dei ruoli propri di ognuno
Ma il progetto del nuovo edificio non può essere disegnato e attuato solo ai piani alti
Senza la guarigione o almeno la regressione sensibile dall'illegalità diffusa non si risolve il teorema delle istituzioni efficienti e di una nuova classe dirigente ineccepibile
E competente
Un progetto che ancora non si vede in dettaglio perché sugli operai del nuovo cantiere gravano la polvere i rumori dei crolli delle demolizioni ancora in corso ma ci sono alcuni punti fermi
Il primo è completamente immediato sul limpido impostazione delle riforme elettorali rispondendo con lealtà alle indicazioni plebiscitario del referendum il secondo di votare presto
C'è bisogno di camere rinnovate sgombre da sospetti giudiziari libere da affrontare di affrontare corresponsabilità incondizionata le sfide incombente
Presto ma non prestissimo
Perché c'è da conciliare la necessità dei partiti con il superamento di questi vecchi partiti
E in attesa che si configurino le nuove forme occorre che i nuovi strumenti siano funzionali a una politica che parli e si occupi meno di se stessa e più della vita del Paese
E infatti lo Stato non è solo nelle istituzioni supreme
E anche nella vera una pubblica amministrazione efficiente moderna e nel potenziamento delle infrastrutture e delle reti di servizio nel rispetto dei cittadini che si esprime riducendo la burocratizzazione ridondante confusionale e costoso
E allora sono da condividere al riguardo alcuni orientamenti preannunciati per la legge finanziaria
I ministeri soppressi per referendum dell'agricoltura e anche del turismo stanno già comportando gravi conseguenze nei rispettivi settori
In particolare per l'agricoltura referendum per il quale avevamo invitato a votare no
è indispensabile senza ricostruzioni surrettizie
Dare vita al nuovo ministero agro di agroalimentare che assicuri autorevolezza in campo comunitario non disgiunta però dalla capacità di indirizzare e coordinare anche lo sviluppo del settore in Italia
A questo fine è necessario che le nuove strutture si avvalgano della trasparente partecipazione delle realtà rappresentative di tutti i settori interessati al mondo agricolo
Il contributo dello Stato lo sviluppo non può essere solo quello peraltro necessario di ridimensionarsi in alcune aree di presenza con dismissione di beni e servizi
Deve essere anche nel fare più e meglio la parte che gli compete
Allora corrisponde a un'esigenza sempre più pressante del Paese avere governi che governino con indirizzi politici precisi quindi governi con un consenso parlamentare omogeneo frutto anche di riforme istituzionali
Riprendere la strada dello sviluppo in una rapportata democrazia economica
Creare nuove impresa e nuova occupazione
Rimettere mano la convergenza economica europea
Assolvere le nostre responsabilità internazionale in una rifondata cooperazione allo sviluppo tutto questo richiede un governo autorevole e durevole
E come la politica occorre rinnovare il mercato
Non solo per le grandi ragioni che nascono dalla scomparsa del modello antagonista e non solo per il confronto tra diversi modelli di capitalismo
Perché nel mercato come della politica si scoprono vizi nascosti e malattie
Che sarà delle imprese più piccole del loro dinamismo di crescita e competitivo se quelle più grandi e dominanti accettano l'utilità o subiscono la quotazione ad addomesticare il mercato a proprio vantaggio
Che accadrà se le privatizzazioni se le cosiddette de pubblicizzazione che devono essere fatte che devono essere fatte dovessero però sostituire a monopoli pubblici in tutto e per tutto monopoli o oligopoli privati
Allargherebbero il mercato o lo cristallizzare ebbero in strutture distorte se mai a favore di posizioni di rendita
E la tardiva esploso militanti di Tangentopoli esalta il problema mai ben risolto del pluralismo e dell'autonomia dell'informazione
Abbiamo bisogno che i diversi poteri siano tutti il reciproco a mente più liberi e indipendenti e siano dunque Mancini fatti dal condizionamento degli incastri reciproci
Il mercato va tutelato più incisivamente dalle posizioni dominanti va liberato dalla corruzione va aperto a sempre nuovi ingressi abbassando le barriere va presidiato con regole chiare e certe
E applicate con giustizia limpida
Va sostenuto con politiche attive per moltiplicare il numero e tipologie dei soggetti Impregilo imprenditoriale
Solo il mercato così risanato e regolato
è ambiente favorevole allo sviluppo
Ed è un ambito naturale di vitalità imprenditoriale
Questo mercato libero
E giustamente regolato e il migliore alleato della ristrutturazione dello stato sociale
Per parte nostra crediamo che promuovere lo sviluppo della cooperazione autentica ed efficace nella funzione sociale concorre ad un mercato largo equilibrato competitivo
E la soglia di equità del favore che la Costituzione prescrive per le cooperative e quella che consente pari opportunità di concorrenza ein prese di gruppi sociali partiti da condizioni più deboli e che sarebbero altrimenti strutturalmente marginali
E pertanto occorre attuare politiche attive per sostenere l'occupazione accelerare la ripresa agire sul costo del lavoro sulla politica dei redditi perseguire l'equità fiscale evitando incrementi della pressione tributaria
Abbiamo giudicato positivamente le misure contenute nei decreti legge più volte reiterati per l'occupazione e gli interventi in campo economico
Rimaniamo convinti che le misure poi escluse da questi provvedimenti Abbot e volti ad accrescere l'efficienza del mercato del lavoro e a superarle le rigidità e strozzature vadano riprese assunte al più presto
Va introdotto il lavoro interinale e il contratto di inserimento riformato il collocamento in agricoltura rivalutato ridefinito l'apprendistato aggiornato il contratto di formazione lavoro
Sono tutti istituti da collegare ad effettivi interventi di formazione professionale per la quale sollecitiamo l'urgente riforma della legge quadro
Gli incentivi per l'occupazione comprendono le imprese cooperative più che in analoghi provvedimenti del passato
Quindi
Come per i vari provvedimenti di politica industriale e penso anche alle leggi per la piccola e media impresa e alla nuova disciplina degli incentivi per le aree depresse la cooperazione in segue le provvidenze degli altri
Per non correre col doppio svantaggio dei vincoli patrimoniali e degli incentivi negati intenzionalmente o perché concepiti su altri meccanismi societari e inapplicabili nei fatti per la cooperazione e allora ribadiamo la necessità che le misure per l'occupazione siano effettivamente operante pienamente applicabile alla cooperazione
Che questo avvenga tenendo conto delle peculiarità del socio senza mai dover scegliere tra due mali o disincentivare la cooperativa o stravolgerlo
E che in particolare si provveda a rendere effettivamente utilizzabile per le cooperative anche il fondo per la capitalizzazione istituito presso Mediocredito
Questi stessi provvedimenti Recon un modestissimo rifinanziamento della cosiddetta legge Marcora vale a dire dell'unico strumento di credito agevolato per la cooperazione e del Fondo speciale per la trasformazione in cooperazione vive di imprese industriali in crisi
L'entità del rifinanziamento von Koper e tale che la lista d'attesa delle domande di finanziamento che in questo momento è di oltre cinque anni
Non si ridurrebbe che di qualche mese
Si tratta di uno strumento che non giudichiamo inutile solo per la speranza che la sua operatività posso migliorare in futuro
Questo stesso modesto intervento rischia di essere distratto non avendo dichiarando il tesoro di non avere altre risorse per la ricapitalizzazione dico perché l'editto
Oggi la sezione Koper credito è a rischio di liquidazione e solo la prospettiva di una sua radicale riforma la rende interessante
Considerato che i tassi che può praticare sono ben lontani dall'essere competitivi in un paesaggio tutto contraddistinto dall'eccessivo costo del denaro
In questo concordiamo interamente con le battaglie che altri che anche altri hanno tenacemente condotto
Occorreva più tempestivamente manovrare il in al basso il tasso di sconto occorreva più prontamente adeguare i tassi praticati dalle banche sulle quali pesa non ritardi di efficienza per quanto riguarda il movimento cooperativo la cooperazione di credito delle casse rurali e artigiane dovrà trarre dal recente ordinamento ruolo nuovo servizio delle economie locali
Uscendo dai confini antichi ma divenuti angusti di una identità solo agricola e artigiani
Comincia dopo oltre un secolo di vita una nuova generazione della nostra cooperazione di credito non più strumento riservato ad uno due settori
Ma nuovo soggetto che io mi auguro forte sempre più forte per affrontare la questione finanziaria della piccola impresa nei distretti locali
Da tempo ormai si va imponendo la convinzione che la pesante situazione finanziaria dell'impresa vada poi affrontata con nuove responsabilità del sistema bancario facendo intervenire le banche nel capital sul capitale delle aziende
L'aggravarsi dell'indebitamento delle indicazioni autorevoli del governatore Fazio accelerano interventi che non possono ridursi alla riesumazione di soluzione ormai superate come quella di quindici anni or sono per la ristrutturazione di un altra dell'impresa e soprattutto che non possono legittimare il salvataggio di impresa decotte
Per parte nostra per parte nostra aggiungiamo che le soluzioni non devono essere tagliate solo per le grandi impresa e per le grandi società
Ma per la generalità dell'impresa e che abbiano prospettive di rafforzamento e di redditività
Intanto sulle imprese sia andato scaricando la gravi o della pressione fiscale
Con una progressione imprevedibile disordinata ma ineluttabile
Non è nostra vocazione cultura quella di una gretta cieca e sorda difesa corporativa
Ci asteniamo dal praticarla e non c'è gradito suscita nell'impressione
Abbiamo dichiarato ribadiamo infatti la disponibilità della cooperazione a fare la sua parte di sacrifici purché lo ripetiamo nel quadro di manovre e quel e risolutive
E tuttavia sarebbe un'omissione tacere il rischio che le imprese cooperative si trovino più che ogni altra realtà sotto il peso tumultuosa menta cresciuto del fisco
Solo per evocare un contesto porto l'esempio non isolato di una cooperativa che alla quale nel giro di un semestre si è ammassata sul capo fuori di ogni disegno ordinato
L'introduzione di nuove imposte l'aggravio di vecchi imposte la caduta di agevolazione cooperative la caduta senza guarda la dualità che speriamo di sia recuperabile del regime speciale IVA che peraltro rimane vigente in gran parte dei Paesi comunitari
La giungla delle agevolazioni per tipo societario per settore aree territoriali per capacità di investire di occupare certamente vari ordinati in un giardino che abbia però simmetria simmetria di prospettiva
Ma un disboscamento selvaggio delle agevolazioni
Per le impresa e il ritardo nel definire modernamente quelle per le famiglie coprono l'impotenza e lassismo contro l'evasione verso la quale deve convergere lo sforzo di tutti
L'evasione lo abbiamo detto più volte non si vince con la continua moltiplicazione di imposte di norme di adempimenti
Anzi quanto più il bosco tributario si infittisce tanto più l'onesto si esaspera e si smarrisce e il disonesto trova modo di nascondersi
Il fondamento della lotta all'evasione e semplicità di rituali
Meno tributi norme più chiare e più stabili vera efficienza dell'amministrazione finanziaria
In questi anni Confcooperative ha sviluppato il suo ruolo di rappresentanza sindacale sottoscrivendo oltre ad importanti accordi interconfederali dodici contratti collettivi nazionali di lavoro
Insieme le altre organizzazioni cooperative in futuro andremo avanti nell'adattare la contrattazione di settore alla tipicità della cooperazione riducendo l'attuale eccessiva frammentazione
I contratti nazionali che abbiamo fin qui sottoscritto hanno anticipato impostazioni che a nostro avviso sono da confermare e da estendere anche in questa tornata di trattative
Gli effetti positivi sull'inflazione nel complesso anche sull'occupazione dell'accordo del trentuno luglio confermano la necessità la necessità di una concertazione tra parti sociali e Governo per varare la politica dei redditi e per la ridefinizione stabile del nuovo sistema contrattuale
Noi ci auguriamo che la lunga incubazione dell'accordo consenta ora una conclusione imminente del negoziato ripreso con impegno
E con metodo apprezzabile dal nuovo governo
Il tempo e le cose il tempo e le cose imporrebbero un percorso rapido e precedente la presentazione della Finanziaria novantaquattro
Per il governo ma anche per le imprese
Prima si ha chiara la futura dinamica delle retribuzioni del costo del lavoro meglio è sul nodo poi dei livelli contrattuali si potrebbe valorizzare il contratto nazionale come regolatore della dinamica retributiva e consentire alla contrattazione decentrata di legare gli incrementi di salario integrativo alla produttività o ad altri parametri obiettivi ma esclusivamente esclusivamente nella redditività dell'impresa e a determinate dimensioni economiche
I livelli si differenziano ebbero così anche nelle funzioni la contrattazione nazionale tra le parti al centro del disegno concertato della politica dei redditi dell'occupazione
E la contrattazione decentrata soprattutto per noi per Confcooperative per la cooperazione come strumento maggiore di partecipazione dei dipendenti all'impresa
Se il mercato non ha un regista occulto
Di buono
Ha bisogno però di regole
E fra queste delle regole per consentire che il sistema si alimenti di una pluralità di soggetti economici azionando politiche mirate
Nell'assemblea novantuno in quella congressuale dell'anno scorso abbiamo prima incalzato lite poi registrato l'approvazione di leggi importanti per la moderna cooperazione
Alle quali come ho già detto in sede di recepimento di direttive comunitarie sull'ordinamento bancario sia giunta la riforma delle casse rurali
è troppo presto per formulare un primo bilancio della efficacia delle nuove leggi
è stato avviato l'adeguamento degli statuti delle cooperative è stato istituito l'albo ministeriale delle cooperative di abitazione sono state lavorate approvato dal ministero stipulate
Le convenzioni per attuare le ha certificazione obbligatoria è stato costituito ed operante il fondo mutualistico nazionale gestito da Fondo sviluppo
Sia per l'attuazione della legge sulle cooperative sociali
Si è in seguito alla legge cinquantanove sono state approvate le prime leggi regionali
Ma intanto ci sono alcune ombre da rilevare che a guardar bene rispecchia dei medesimi problemi che in genere hanno l'impresa e la gente comune di fronte a una pubblica amministrazione impermeabile al fattore tempo
Negli impianti normativi della legge cinquantanove come quella sulla solidarietà difetta la cura della fase transitoria
Ne sono derivati problemi interpretativi scogli non facilmente eludibili
Che non trovano soluzione in via amministrativa e che complicano l'attuazione
La scelta poi di una impostazione delegificante che sia me che si è emancipata da una minuta alle di previsione applicative stride con i comportamenti difformi delle varie autorità preposte all'auto alla attuazione abbiamo sempre sostenuto che la legge cinquantanove era solo l'inizio di un processo di ammodernamento
è l'abbozzo di un nuovo disegno di politica cooperativa al quale vanno portati incisivi perfezionamenti
Con questa legge noi abbiamo attuato finora
Di questo disegno solo la parte onerosa sia per le cooperative che per i cooperatori ai quali è stata data la possibilità di attingere maggiormente dalle proprie tasche per capitalizzare la cooperativa
Ricordiamo
Ricordiamo che solo nella cooperazione le finalità pubbliche di sviluppo e di promozione si realizzano con il versamento obbligatorio del tre per cento degli utili delle imprese cooperative
L'imposizione dell'obbligo di certificazione annuale del bilancio scatta per esempio a livelli dimensionali troppo bassi e per di più senza che all'obbligo corrispondono maggiori possibilità operative o specifici incentivi dunque una norma che crea squilibri rispetto ad altre categorie d'impresa
Invece è mancato un impegno sul fronte dello sviluppo e della promozione
Andiamo avanti a disegnare e costruire una poi nuova politica cooperativa fortemente orientata alla modernizzazione alla ristrutturazione e allo sviluppo nella fedeltà
E nel ripristino dove occorre di sincere finalità e utenti con metodo cooperativo allora bisogna riproporre le innovazioni normative che senza oneri per lo Stato
Consentono al movimento e alle sue organizzazioni di intensificare la promozione di nuovi impresa
Ne ricordo alcune cooperative con ridotto numero di soci
Numero minimo di soci società cooperative di professionisti disciplina del socio lavoratore disciplina operativa differenziata dei consorzi cooperativi i cui soci non siano persone fisiche
E infine infine la selettività delle agevolazioni fiscali
E non si può trascurare l'esigenza di interventi settoriali penso alla cooperazione agricola a quella vita attiva ma anche ad altri settori senza fare l'elenco verso la quale la gestione dei pochi incentivi e per poche decine di impresa
Non migliaia decine di impresa è stata in questi anni un'incredibile successione di contraddizioni e ritardi quasi che lo scopo della legge fosse di disorientare l'impresa intralciando i programmi di investimento
E poi bisogna affiancare agli strumenti di promozione introdotti nel settantuno e sostenuti da risorse simboliche
Strumenti per carità ancora indispensabili ma già da tempo del tutto insufficienti
Affiancare una nuova strumentazione a carattere strutturale che susciti non solo aspettative ma mobility professionalità che generi nuove offerte di servizi all'impresa
E c'è infine da porre mano organicamente alla capitalizzazione delle imprese cooperative
La legge cinquantanove ha posto alcune premesse incentivi settoriale e territoriale hanno suscitato un grande sforzo talora anche troppo pesante né i cooperatori
La capitalizzazione si moltiplica rispetto al punto di partenza ma rimane al di sotto dei livelli necessario la necessità per le imprese cooperative di reperire sul mercato
Le risorse finanziarie esige anche un mercato finanziario è arricchito da strumenti idonei e in questo senso siamo interessati alla introduzione dei fondi di investimento chiusi alla formazione anche in Italia dei grandi investitori istituzionali così come guardiamo con attenzione alle nuove norme sulla previdenza complementare
Forse solo in questo contesto normativo normativo
I norme innovative quali il socio sovventori l'azionariato di partecipazione possono trovare quella rilevanza e quella diffusività oggi necessaria
Allora l'efficienza e l'efficacia dell'organizzazione le sue qualità di vita intermediazione è necessario che siano sempre più elevata
Scelte che altri continuano a proseguire con difficoltà le abbiamo deciso e messa in attuazione una febbrile in costanza nella ricerca di nuove soluzioni impedisce qualunque costruzione non è costruito e non è costruttivo inseguire il trasferimento meccanico di ogni suggestione innovativa che emerga in altri ambiti
Abbiamo snellito le strutture accorpato le federazioni
Abbiamo introdotto vincoli di incompatibilità i limiti al numero al cumulo dei mandati
Abbiamo semplificato gli organi nel numero e nella composizione abbiamo rafforzato le capacità di decidere e agire tempestivamente abbiamo rinsaldato e perfezionato l'autonomia e orientato l'organizzazione al cambiamento
Abbiamo introdotto soglie qualitative per diventare e rimanere soci di Confcooperative
E alcuni settori hanno introdotto norme di qualità anche per l'operatività specifica dell'impresa
Tutte queste nuove regole vigono compiutamente ma affidarsi solo alle regole come sappiamo non basta
Perciò mi limito ad alcune accentuazione di consapevolezza prima e poi l'impegno la prima è che in un tempo di individualismo di accanita ricerca dei vantaggi e benefici particolari è più difficile
Per il sindacalismo anche imprenditoriale valorizzare la propria azione cioè impegnarsi per vantaggi collettivi per obiettivi indivisi che tutti i soci riconoscano importanti
Non si può riposare sui luoghi comuni non ci sono vecchi compiti fissati per sempre e che si ripetono sempre uguali occorre tradurre in obiettivi dell'organizzazione nuovi problemi nuove esigenze e domande comuni dell'impresa
In frangenti che rendono impossibile segnare ogni volta un progresso un progresso lo sportello un tempo inesauribile della spesa pubblica
Le strategie si fanno più ardue le scelte più difficili richiedono una condivisione più larghe meno facile da conseguire
La lealtà e la solidarietà interni dell'organizzazione la seconda cento azione diventano più importanti
E che ogni tanto continua a comportarsi come se le sue controparti fossero gli altri livelli dell'organizzazione anche se non se ne accorge sta facendo il contrario del proprio dovere
Anche sotto questo aspetto permangono nell'organizzazione territoriale punti deboli che diventano un'ostruzione dei circoli organizzativi e uno svantaggio per la crescita complessiva dell'impresa
è una questione questa ormai indilazionabile
Bisogna infatti che noi siamo il punto di irradiazione di una rete vitale di fiducia e forte rappresentatività
E poi ci vuole una nuova e grande capacità di comunicare dentro e fuori l'organizzazione
Io non parlo della comunicazione degli addetti ai lavori ma della capacità di ognuno di rendere ragione delle proprie scelte delle proprie azioni dei successi e degli insuccessi
La quarta che di fronte a tanti cambiamenti non c'è nessuna classe dirigente al mondo che possano in maniera adeguata che possa fare a meno per quanto si impegna ad aggiornarsi e per quante Gloria abbia di essere almeno in parte avvicendato
Di questi processi al nostro interno bisogna prendere l'iniziativa anziché attenderli a piè fermo
Prendere iniziativa poi più giusto inoltre l'esperienza ce lo insegna e anche più conveniente
E infine quinta e ultima osservazione anche le organizzazioni cooperative soffrono di sottocapitalizzazione come le singole cooperative
Perciò la politica organizzativa non risolve i suoi problemi strutturali senza le risorse per mettere in campo un'offerta di servizi e professionalità adeguate inseriti in Rete che diventa obiettivo è condizione necessaria di sviluppo
Ma non tralasciamo di ricordare che una condizione di maggior forza e autorevolezza sarebbe certamente un movimento cooperativo unito
Mentre denunciano che la proporzionale pura ha prodotto una grande frammentazione parlamentare spesso trascuriamo gli affetti della variopinta articolazione sindacale imprenditoriale che disperde le forze dei generali tardi e immobilismo
Nel caso della cooperazione la combinazione tra pluralità organizzativa sistema del riconoscimento giuridico lassismo dell'amministrazione verso la cooperazione non aderente
Non ha soltanto indebolito il mondo cooperativo ma lo anche ingessato e lo ha condannato subire effetti negativi di comportamenti ed omissioni cui extra
Questa divisione ereditaria e ora per il momento probabili per il movimento cooperativo e ora di ripensarla
E se possibile di superare
La debolezza di un movimento cooperativo diviso è un prezzo grave che si può pagare soltanto se pagare questo prezzo è una scelta obbligata per salvaguardare beni maggiore
L'autonomia del movimento l'autenticità dell'esperienza e il nucleo vitale dell'ispirazione e dei valori
E tempo di alzare lo sguardo a nuove prospettive
Qualsiasi proposta però di unificazione deve rispettare due grandi condizioni
L'autonomia piena dei partiti e non solo teorica ma anche come pratica rinuncia mutuare dirigenti e quadri dagli apparati partitici più o meno spontaneamente per l'impresa o per l'associazione
E quindi la scelta effettiva di rimettere all'autodeterminazione della base sociale la vita dell'organizzazione
E a me hanno voi a Confcooperative pare proprio che questa condizione l'abbiamo assolto una piattaforma comune di idee pratiche cooperative
E Mancini fatta dal folklore della cooperazione assistita ma anche vaccinata dalle tentazioni di vendere l'anima per la crescita ad ogni costo tentazione oltretutto come abbiamo visto che prima o poi si paga
Come talvolta non tutto il male viene per nuocere
Così le convulsioni del sistema dei partiti le pressioni delle circostanze
Aiutano a prendere il largo strappando vecchi ormeggi abitudinari e si impone vip lo ripeto il coraggio di nuovi giudizi
Dopo una lunga fase di dialogo stagnante con vecchie parole convenzione usurate
Forse comincia a schiudersi una prospettiva di unificazione del movimento cooperativo che sarebbe una grandissima novità nel panorama dell'associazionismo imprenditoriale
Allo stato comunque nessuna riflessione o proposta può essere improponibile per eccesso o per difetto
E noi stessi noi Confcooperative siamo solo all'inizio dell'itinerario di approfondimento di discussione
Che deve alimentarsi di una larghissima partecipazione ma soprattutto per andare avanti deve alimentarsi di ampio grandissimo consenso e deve svilupparsi nelle sedi opportune e competenti
Ma prima o poi per vincere la sfida se la vogliamo
Accettare occorre una scelta scevra da esitazioni e immune da rimpianti attuata con determinazione e senza voltarsi indietro
Dalle vicende della cronaca bisogna trarre slancio perché il mondo dell'economia non subisca se mai ha dovuto veramente solo subire il contagio di una politica corrotta
è vero che intere categorie difficilmente possono ritenersi totalmente senza peccato che grandi organizzazioni difficilmente possono garantire per tutti e ciascuno i propri soci
D'altra parte non si tratta di stabilire chi possano dare inizio alla vita alla lapidazione anzi bisogna guardarci dal confondere con la giustizia il teatro emotivo dell'informazione
Dove ogni avviso rileva un fulmine di Giove si rischia di avere solo riabilitazioni se non postume comunque tardi
Al contrario bisogna evitare ogni tentazione di giustizia delle piazze e affidarsi alla magistratura nella correttezza dei suoi doveri
Senza la SISMI e senza enfasi
La rapidità dei processi assume così un importanza decisiva ma come negare che le collusioni siano state più ampie di quanto su sospettasse
E tuttavia non è giusto far finta che tutti siano uguali
Ora dall'impresa e dalle loro organizzazione deve partire la pratica convinte intransigente della legalità
Senza la quale non c'è speranza di Aveiro conservare un mercato ben regolato ed efficacemente competitivo
Nelle scorse settimane
Diversi grandi perse grande impresa ed organizzazioni importanti si sono dotate di appositi codici morali
è un passaggio che si comprende nelle sue ragioni interne e anche dimostrative e anche nella sua efficacia sui comportamenti individuali ma che in un certo senso è superfluo e può essere fuorviante
Non è mancata una mano una moralità facoltativa una virtù perfette superiore al semplice rispetto della legge
Chi invece sembra essere mancato rispetto della legge comune che non richiede ne ha aggiunta un'integrazione
E all'uguaglianza della legge per tutti che bisogna tornare e non a codici particolari come si senza e prima di essi la legge non fosse obbliga
Più di tutti
Bisogna imparare ad applaudire che unisce al maggior successo la maggior correttezza e colpire con la sanzione della disistima professionale sociale prima che con quella della legge i prepotenti di ogni condizione naturale
Affinché la fama del cubo dello spregiudicato divenne nel mondo degli affari un ostacolo piuttosto che un titolo di merito di credito
Non è più vero che la società civile la comunità degli affari erano le fanciulle ingenue soggiogato da un potere al tempo stesso Montale e ammiccante
Caricare un capro qualunque dei nostri peccati
E spingerlo a morire nel deserto è utile per uscire prima da una situazione angosciosa
Ma sappiamo bene che non servirebbe a migliorarci
Sono convinto che il politico che fa le leggi deve fare deve dare l'esempio nel rispettarle e non nel tra dirle
Perché lo scandalo che da e più grande
Ma non avremo resta politica senza e rendere più onesto il mondo che deve esprimerlo
Autorità signore e signori cooperatori
Si dirà che sono stato piuttosto parsimonioso
Nell'usare i termini classici del movimento
Solidarietà valori ispirazione cristiana
Non è una dura anzi
E lo sviluppo logico di una linea
A noi si chiedono non parola
Ma atti compiuti in coerenza senza troppe facilità pronunciare parole sublimi e lontane e senza pose da Salvatore
Parlare di solidarietà senza incardinarla nella nostra missione di costruire fare impresa e moderne efficienti redditi IVA è amici alimentare solo illusioni e India
A noi fanno capo la realtà e la fecondità di iniziative economiche creditizia create e sostenute in stretta aderenza ai più diversi bisogni della società
La caratteristica propria di questa iniziativa è quella di vedere operatori economici impegnati non per il loro profitto personale ma per la soddisfazione di bisogni economici ed anche sociali e culturali della gente e della comunità
E noi sembrano ancora e più di prima
Obiettivi giusti e meritevoli da perseguire senza alcuna presunzione ma con fiducia
Sì
Sì
Allora amici darei subito la parola
Alla presidenza di confronti di Confindustria avete io io ho già detto nella relazione ha fatto capire i motivi particolari della presenza questa Assemblea di questi ospiti
Cui si è aggiunto il ministro la presenza graditissima del ministro dell'Agricoltura Diana
In questo momento che richiede forti assunzione di responsabilità
Noi abbiamo ritenuto doveroso invitare il presidente della maggiore organizzazione imprenditoriale del paese quella dell'industria
Che porta anche la responsabilità direi oggettiva di ricaduta
Di alcune scelte delle proprie scelte all'intero sistema imprenditoriale del Paese dunque anche sulle altre categorie lo abbiamo potuto fare volentieri e credo che sia la prima volta in assoluto che il presidente di Confindustria partecipano sempre una riunione pubblica di Confcooperative
Perché in questo primo anno della presidenza Abete al di là anche di posizioni
Divergenti distanti
Si è sembrato però di cogliere assonanza maggiori nel passato ma non su di noi abbiamo mai parlato
Ma sulla politiche da fare nei confronti dello Stato delle istituzioni sul funzionamento dello Stato in un certo senso sul funzionamento del mercato e dell'economia
E per questi motivi grazie presidente dell'OLAF
Grazie io ho accolto con piacere l'invito del nostro presidente apportare un saluto e una testimonianza alcune brevissime considerazioni
E lo faccio perché sono sempre stato e quindi sono a maggior ragione oggi convinto che i valori dell'impresa siano valori unificanti siano valori che devono diventare da un lato più diffusi e più ordinati in termini comportamentali dall'altro più anche patrimonio comune sul piano culturale
E quindi cercherò di dedicare qualche attenzione
A due o tre aspetti più generali che ad alcuni aspetti più immediati perché poi i valori si trasferiscono in comportamenti un giudizio succo dei comportamenti sul passato ma anche sul futuro
E a maggior ragione sul presente se presente è difficile allora il modo migliore per
Praticare i valori è quello di
Compiere scelte nella quotidianità che siano scelte coerenti rispetto a questi valori
Ricordo di ciò alcune considerazioni di carattere generale
Non tutte
Perché siamo tornati ripetere
In parte considerazioni già fatte nella relazione del vostro presidente che richiamano
In modo abbastanza
Anche diretto osservazioni che io avevo espresso nella nostra Assemblea di Confindustria
Quanto perché
Queste tematiche molte tematiche sono oggi state sufficientemente analizzate sono affidate alla a alle responsabilità di chi è tenuto ad applicare le norme ed applicare il diritto e dobbiamo noi oggi capire se dall'analisi siamo in grado di uscire dal con una prospettiva dicevo nella mia relazione a cui ha dedicato ad alcuni problemi anche delicati e difficili quali quelle del degrado morale del Paese del rapporto tra politica economia ma più in generale il rapporto tra politiche e società
Che poi certo punto bisogna decidere se uno avendo un grado di analisi sufficiente ritiene ogni giorno di ripetere la stessa analisi e quindi entra in una spirale di ossessione paranoica
Che porta inevitabilmente solo a un altro tipo di medico oppure se uno fatta un'analisi cerca di trasferire l'analisi in scelte di regole di comportamenti che evitino il rischio che si evidenziò problemi che si sono evidenziati o che si stanno evidenzia e allora tre considerazione base primo certo bisogna rilanciare e rinnovare le regole del mercato
A pensare di rinnovare le regole del mercato se non all'interno di una ricostruzione delle regole dello Stato e della pubblica amministrazione è un'impresa impossibile
Perché il mercato è un sottosistema di regole che governa l'economia i rapporti dei cittadini nell'economia che sta all'interno di un sistema di regole che il sistema che regola i rapporti tra lo stato e i cittadini
E che trova nella ruolo e la qualità dell'azione della pubblica amministrazione
In termini sia di Focus sui propri obiettivi sia di modalità di gestione degli obiettivi un elemento essenziale di perseguimento
Quindi le analisi di ciascuno di noi sui rapporti di causa-effetto tra regole e comportamenti nel passato sul mix
Quanto più le regole hanno inciso costretto ho provocato promosso certi comportamenti o quanto più certi comportamenti hanno promosso inciso provocato la visto applicazione delle regole la facciamo ognuno nella nostra coscienza e la fa lo Stato tramite l'Amministrazione deputata che la magistratura
Ma quello che dobbiamo capire il nesso di consequenzialità e di cooperazione che c'è tra regole e comportamenti che è molto più forte e molto più dinamico nel futuro che nel passato perché proprio perché stiamo in una società più aperta più libera
Più soggettiva
Richiede una capacità di tempistica
Di logicità nella relazione tra regole e comportamenti molto più forte che nel passato questo non significa che il problema non si pone se nel passato
Ma il problema il problema nel passato produceva effetti in tempi più lunghi produceva effetti diffusi
In maniera diverso da come l'approdo a nel futuro
Quindi un problema di cultura un problema di superamento di uno stato di degrado morale del Paese che tocca tutti quindi tocca anche le regole dell'economia ma che non tocca soltanto le regole dell'economia o non tocca soltanto la qualità dell'amministrazione tocca il comportamento di ciascun cittadino
Nella mia relazione commesso una serie di come di perché qualcuno visto che l'ha usata anche il vostro presidente ieri in un articolo di giornale ho scoperto che non mi si dice in quanto a quattro di perché non ripeto tutte cinquantaquattro però se n'è andata legge vedete come ognuno di voi può dare una risposta a quelle domande che sono in parte retorica in parte vere
Proprio perché in alcuni casi non si sa se sono retorico vere se non nella coscienza della individualità personale la seconda considerazione generale che voglio fare
è il ruolo delle libere associazioni sottolineo libere perché le associazioni nella società Berta sono associazioni se sono libere
Non c'è sono neo corporazioni c'è una cosa del tutto diversa
Fa parte di una società bloccata del tutto diversa
Motivo per il quale da un lato dobbiamo vedere bene e con l'attenzione il ruolo delle istituzioni deputate a promuovere l'economia ad esempio il sistema della Camera di Commercio dall'altro dobbiamo aborrire l'ipotesi che di fatto queste istituzioni diventino o sul Sud luoghi di rappresentanza
Che annullerebbe quel principio fondamentale della società aperta che il principio della libera adesione all'interno delle regole del diritto alle scelte individuali e collettive le libere associazioni hanno un ruolo nel futuro ancora maggiore che nel passato e questo si costruisce
Certamente accelerando e rafforzando i principi di autonomia
Ma non l'autonomia perché un valore soltanto non l'autonomia perché l'autonomia è bella ma l'autonomia perché l'autonomia è utile perché finalizzata a fare bene il mestiere di associazione
Perché un'associazione che nella società del futuro sempre più policentrica in cui hanno un ruolo le rappresentanze politiche Ermanno guolo anche le rappresentanze sociali e le rappresentanze degli interessi le rappresentanze puntuale o i esce essendo autonoma
Ad esse con soggetto e allora contribuisce allo sviluppo a società oppure si chiude inevitabilmente in forme dirette o indirette di collateralismo e allora è inutile
è inutile per i propri associati perché non può più fare scambio
Ed è inutile per i cittadini petto non è utile allo sviluppo della società io questo posso dirlo perché debbo dire a voce alta che l'organizzazione degli imprenditori industriali su questo è stata la prima danni a muoversi ed assunto anche posizioni che oggi vengono considerate romani ma che anni orsono non venivano considerate normali
Quando sei sette otto anni fa all'epoca del grande boom noi dicevamo che se non si avviava il processo di privatizzazioni non si normalizzata il funzionamento del mercato
E la il ruolo dell'amministrazione del nostro Paese tutti pensavano che lo facessimo perché qualcuno dei nostri soci dovesse comprarsi qualche cosa
E invece non era così come la storia ha dimostrato sia perché poi le difficoltà economiche della recessione impediscono anche la realizzazione di questi obiettivi laddove si stesse sia perché si è dimostrato che una società può
Briglia è una società che ha problemi maggiori di una società che ha un tasso di presenza dell'economia privata maggiore quando tre anni fa hanno i diciamo che c'era bisogno di nuove regole politiche o ci scherzavamo sul referendum
Qualcuno diceva ma voi decentrate che serve questo che rapporto c'ha con l'economia
Basta che facciamo la fotografia di questi mesi basta facciamo il perché del mese di settembre dell'anno scorso vediamo che rapporto c'è tra politica economia tra l'efficacia della politica e l'efficacia della economia e allora proprio perché io
Penso che su questo piano Confindustria sia stata e sia andato avanti
Bene e prima di tanti altri
In assemblea di Confindustria nel rinnovare questo impegno non renderlo ancora più strutturale per quello che riguarda la nostra organizzazione ho posto questo problema come un problema delle organizzazioni di rappresentanza
Imprenditoriale del Paese e ho piacere che lo stesso
Tema sia stato ripreso anche dal vostro presidente la sua relazione è un elemento essenziale
E ed essenziale non dirlo ma essenziale fa terza e ultima considerazione generale attiene al rapporto tra capitale imprenditorialità nella mia relazione
Ho messo in evidenza come paradossalmente in questo Paese siamo usciti a legittimare la libera proprietà del capitale
Che resti che occasione di libertà di sviluppo di accumulazione
Più che la libera impresa
Perché se pensiamo anche al dibattito quotidiano a a chi viene visto nella società come fattore positivo fatture
Criticabile vediamo che nessuno critica o molti pochi criticano coloro che risparmiano e investono in Bot e CCT rispetto a coloro che criticano
Nelle singole azioni singoli comportamenti chi fa impresa grande o piccola che essa sia
Questo è un paradosso della nostra cultura noi siamo andati avanti nell'accettazione culturale del valore legittimo e dovuto della libera disponibilità dell'accumulazione e quindi dei mezzi di produzione dobbiamo consolidare questo concetto con il la forza del ruolo dell'impresa fattore che organizza ai fini dello sviluppo più elementi il capitale il lavoro
E a secondo del tipo di mestiere che si fa altri altre specificità
E allora dobbiamo valorizzare il ruolo dell'impresa dell'imprenditorialità e questo ci unisce
Subisce più che nel passato
Perché se noi siamo distanti
Legittimamente DiVersi nella natura del capitale dobbiamo essere sempre più
Omogenei ma i valori ma anche sempre più omogenea della par condicio tra le imprese indipendentemente dalla natura del capitale nei comportamenti
E allora se c'è stata una distanza è una dei motivi di occasione di differenziazione tra noi nel passato è stato proprio perché si confondeva talvolta nella registrazione l'obiettivo di favorire forme di azionariato diffuso o azionariato cooperativo non solo più che legittime ma utili per lo sviluppo della società laddove siano una libera scelta degli individui con fattore di protezione per le aziende pubbliche o con fattore di incentivazione straordinaria per le aziende cooperative l'impresa sei impresa della della par condicio
Indipendentemente dalla natura dei propri azionisti e le politiche di tipo sociale o di tipo fiscale
Là dove venivano indirizzate il mix degli assetti
Di impresa in una direzione piuttosto che un'altra lo fanno non intervenendo sulla natura dell'impresa sulle regole d'impresa ma lo fanno favorendo con le politiche fiscali l'allocazione delle risorse in una direzione o nell'altro
Debbo dire che sotto questo punto di vista il problema negli ultimi anni ce l'ha risolto la storia e forse ce l'ha risolto purtroppo anche per i prossimi anni perché le politiche fiscali
Hanno favorito tutto meno che l'impresa basta vedere i trattamenti fiscali
Del risparmio investito in titoli pubblici rispetto a quelli investiti in impresa di qualunque natura essa sia però questo è un problema che dobbiamo affrontare e che un problema quanto meno che dobbiamo conoscere
E su cui dobbiamo orientare le scelte di un sistema dirigente ed una politica di sviluppo
Ecco direi queste tre
Considerazioni di carattere generale volevo sottolinearle
Mi sembra importante sottolinea le pare una considerazione finale più operativa più pratiche più di questi giorni
La competitività sta assumendo giustamente una dimensione di valore diffuso
La competitività riguarda tutti
Riguarda le imprese tra di loro
Riguarda l'efficienza l'efficacia delle amministrazioni
Tra di loro il pubblico riguarda la capacità di competere dei cittadini dei cittadini risparmiatori dei cittadini consumatori dei cittadini lavoratori e non vorrei che qualcuno pensasse che la competitività un problema agli altri o meglio problema nostro mio composto dal limite
La competitività un problema
Ho un'opportunità per tutti
E allora noi dobbiamo capire che se vogliamo una società più competitiva c'è una società più dinamica dobbiamo tutti assumere comportamenti coerenti in questa direzione
E su questo secondo me è come dire il focus del dibattito politico-culturale non è così
Distribuito come la logica vorrebbe
E quindi io mi permetto qui di ricordarlo certo
è difficile
Avere tassi eccessivo tassi ancora più elevati di competitività nell'economia se non mettevamo se non mettiamo tassi di competitività nella politica e nella società
Perché la competitività produsse un valore
Sta dentro la nostra testa indipendentemente dal cappello che non c'abbiamo in mano durante la giornata se Capello di prodotto quello di consumatore non è che possiamo staccare il valore col cappello
Dobbiamo teneri valori dentro la testa e nel comportamento che andiamo ad attuare e quindi bene
Si fa spingere perché la competitività nella politica con nuove regole istituzionali con la legge elettorale si consolidi al più presto perché questa è una garanzia di un cambiamento
Indipendentemente prima dell'attuazione del cambiamento in termini di responsabilità specifiche
Ma dobbiamo mettere più competitività nella economia più competitiva una politica e dicevo più competitività nella società
I consumatori quando comprano devono essere più attenti più critici
Io ricordo ricordavo che il vantaggio del trentuno luglio certo è stata la riduzione del costo del lavoro
Che ha favorito
L'abbassamento dell'inflazione in seguito alla eliminazione alla scala mobile ma è stata indirettamente il diffondersi di una cultura anti inflazionistica chi non è più garantito che trova nella busta paga l'aumento quando va a comprare le cose ci pensa un po'di più e bisogna questo valore si diffonda che sappia scegliere
Che non si fermi al primo negozio che sappia utilizzare la propria capacità critica di utilizzare le risorse è strano che questo deve dirlo il rappresentate dei produttori in una società che vuole essere
Come dissi in volo dell'uomo però visto che lo dicono in pochi lo dico io e non lo dico da oggi lo dico da parecchio tempo
E la competitività nella società significa anche
Quando il cittadino fa risparmiatore e quindi le politiche fiscali e le politiche di rendimento devono mettere in competizione le disponibilità verso vinte le distillazioni perché se la politica
Della dell'obbligazione pubblica in termini di tasse o in termini di politica fiscale è talmente diversificata rispetto a quella del capitale di rischio
è una competitività teorica non è una competitività reale la gente
è libera Falco formalmente di scegliere sostanzialmente qualsiasi persona intelligente che non sta in un'impresa sceglie di non mettere i soldi nell'impresa e quindi dell'impresa ci restano soltanto i soldi tanti o pochi che si siano che si riescono a produrre dall'impresa direttamente o indirettamente
E la competitiva la società riguarda pure i lavoratori e non so poi se D'Antoni fa in tempo a venire ma D'Antoni che fa bellissimi discorsi delle poi come dire essere coerente quando stiamo i tavoli delle trattative nel portare a compimento insieme ai suoi colleghi del sindacato e i discorsi e allora
Se noi vogliamo a vere più lavoratori futuri dobbiamo metterli in competizione con i lavoratori attuali perché se i giovani sono sempre fuori dal circuito
Del lavoro
Perché non hanno strumenti di morte di flessibilità di contratto di inserimento di politiche di incentivazione o di formazione che insieme contribuiscono a questa lezione non lo facciamo la competitività tra lavoratori attuali e lavoratori potenziali
E se
Queste politiche non sono omogenei tra pubblico e privato ma facciamo la competitività tra i lavoratori distinguiamo i lavoratori pubblicità lavoratori privati
E se queste politiche non sono promozionali incentivanti anche nelle regole della
Della contrattazione noi non facciamo nient'altro che fotografare e scrivere in bello il vecchio cosa che non è la scelta per il futuro
Voi sapete che oggi stiamo impegnati in un percorso di un nuovo contratto in un nuovo sistema di relazioni industriali
Rispetto al quale ognuno di noi partiva da valutazioni
Legittime
Differenti noi partivamo da una valutazione che la storia economica e la storia del braccio industriale gli altri Paesi dimostra che non c'è un sistema di relazioni industriali ottimo per definizione sia esso quello centralizzato o quello aziendale la storia dimostra che il mix dei sistemi e quello pessimo ben definiti
Per effetti
Perché sono i costi degli uni e degli altri e non massimizza i vantaggi degli uni e degli altri e quindi abbiamo detto un anno fa né non siamo innamorati di una linea piuttosto nell'altra siamo innamorati però di una strategia di chiarezza
Questa legge leggerezza ampi trovato poi un punto d'incontro trentuno luglio nel doppio
Livello di contrattazione non sono a posto che è stato ricordato anche dal vostro presidente alla non abbiamo accertato il doppio livello e gli altri devono accettare la non sovrapposizione perché abbiamo firmato tutti e due
E allora bisogna entrare nella logica delle nuove relazioni industriali ricordando ad esempio che un'azienda non è sufficiente che produca produttività
La produttività delle materializzarsi redditività perché se quell'anno l'azienda una situazione di mercato
Internazionale che negativa oppure se ha avuto una disavventura per cui ha prodotto produttività ma non ha prodotto redditività
è giusto distribuire produttività rispetto alla politica di sviluppo non solo di quell'impresa queste sono domande generali che poi trovano un'applicazione nella Paola non sovrapposte non sono non sono fissi ma non sono fissazioni sono problemi di indirizzo di politica economica del paese io sono convinto che i cittadini italiani nella gran parte convengono sul fatto che si fosse si debba produrre produttività
Ma che questo debba essere fatto laddove ci sono le condizioni di redditività aziendale che non penalizzano i lavoratori del futuro cioè i giovani
E poi dobbiamo ricordarci che la produttività
è di proprietà molteplice non è di proprietà di uno soltanto è di proprietà in termini di aspettative dei lavoratori che hanno contribuito a produrla
E dell'impresa che ha contribuito a produrla è del capitale di rischio perché non si capisce sono al capitale di rischio per quale motivo dovrebbe andare a rischio e non è se l'hanno visto e poi e anche
Di nelle aspettative dei consumatori in termini di maggiore efficienza di minori prezzi di qualità al mercante
Quindi è un bene la produttività che va giustamente allocato in una pluralità di direzione rispetto a quelli che sono le situazioni del paese e dell'economia in quel momento
E allora ho fatto questo esempio per dire che dire due livelli non sovrapposti non è fare uno solo una battaglia tra gli slogan
Né per quello che mi riguarda tutelare burocrazia perché andare verso un solo livello certamente riduce il peso delle burocrazie non l'aumento che tutti voi mi insegnate le burocrazie
Sono poi auto consistenti più esistono e più si danno una ragion d'essere dell'esistere
Ma significa porre dei problemi sulla strategia del lavoro in questo paese negli anni due mila quindi vi ringrazio ringrazio il presidente che ha ricordato anche in in finale la la battaglia che non stia facendo per i tassi d'interesse
Battaglia da parecchio tempo ho letto insiste qualche commentatore che che dice ma i tassi di interesse sono importanti ma non essenziali oppure bisogna pensare alle nuove strategie di politica industriale certo tutte cose giuste
Guardate che però non si possono fare tante cose assieme ci sono delle cose che sono fondamentali
In questo momento la politica dei tassi di interesse significa orientare il Paese verso l'investimento lo sviluppo l'occupazione o consolidarlo in una logica di mantenimento di galleggiamento garantito
E allora se uno deve assumersi responsabilità anche quando fa le relazioni deve saper dire numero uno numero due numero tre
Perché dire tutte e tre le cose insieme in modo che poi ognuno prenda la cosa che gli fa più comodo per dire quelle più importante non è essere gruppo dirigente esse è semplicemente
Elemento di confusione e di rilancio delle problematiche oggi tassi interesse solo il problema del paese bisogna accompagnarli con politiche internazionali con politiche del debito pubblico e con politiche di competitività e banche nessuna di queste strumenti da sola sufficiente tutti insieme possono contribuire a rilanciare l'occupazione rilanciare l'occupazione che poi il contenuto
Di quello di quello la proposta che ho fatto alla fine del mio intervento che ha ripreso quel presidente
I nella sua relazione di un nuovo contratto sociale se noi facciamo queste nuove regole
Sì abbiamo bassi tassi se abbiamo un sistema di relazioni industriali che funziona secondo voi in un periodo di recessione internazionale
Con le difficoltà che il cambiamento delle regole porta molti di voi lavora nell'edilizia sa i blocchi anche degli indecisi che non firmano sa i problemi del costo degli investimenti che succede improvvisamente riparte tutto assieme
Oppure a volta fatto non era in dobbiamo fare qualcosa in più
Fare un impegno straordinario per rilanciare la produzione in questo Paese in modo da rilanciare l'occupazione io penso che questo problema qualsiasi sterilità diamo se lo deve porre
Ed è questo il motivo per cui su questo Obiettivo del contratto sociale io vi invito a riflettere ho scritto un pezzo oggi sul Sole ventiquattro Ore quindi non vi tedio ho ripetuto lì le motivazioni
Che ho cercato di esprimere anche in Assemblea ma mi sembra una domanda importante che ciascuno di noi deve porsi dobbiamo sistemare le regole dobbiamo fare le nuove regole
Ma dopo che abbia fatto le nuove regole che facciamo ci mettiamo dieci anni per recuperare quello che abbiamo perso nel passato oppure facciamo tutti un grande sforzo di solidarietà dei tra virgolette
Quindi un contratto sociale non solo tra lavoro e impresa ma tra risparmiatori
Privatizzazioni ed efficienza nella pubblica amministrazione io penso che sia questa sì veramente una domanda retorica grazie
Se il presidente Abete non ha bisogno di repliche quindi da parte mia prima di dare la parola al presidente Lo Bianco saluto il presidente centrale operative durissima Zignani
Pasquini che che accompagnato anche dai vicepresidenti bond nella e Bernardino il direttore generale la cooperazione Polverari e il senatore mancia
Dell'Osservatorio della piccola e media impresa che tanto come ha lavorato per quei provvedimenti sull'occupazione sulla ripresa economica del precedente Governo Amato
Prego la parola Arcangelo Lo Bianco ovviamente
è chiaro i motivi per cui dell'invito che gli amori volto al presidente Lo Bianco che ringrazio ancora una volta della sua presenza
è il rappresentante della più grande organizzazione del mondo agricolo la maggioranza dei soci
Di amministratori anche di dirigenti del movimento era successo in provengono dal mondo greco soprattutto in alcune aree sono aderenti alla coltivatori diretti
E poi abbiamo avuto in questi anni con la Coldiretti dalla Coldiretti incoraggiamenti abbiamo avuto sostegni abbiamo avuto adesioni in uno spirito credo di leale e reciproca collaborazione
Abbiamo con altrettanta lealtà e amicizia corrisposto a questa fiducia credo nei momenti più significativi più utili e credo che queste siano le premesse fondamentali per proseguire
E ancora di più alla luce della necessaria segretata componenti economiche di questo paese su una strada e su un percorso di sviluppo la parola al presidente
Io ringrazio l'amico
Presidente Marino e con lui i componenti della presidenza della Confcooperative
Non solo per le parole che ha usato Kenya
Consegnato poc'anzi con sul piano dalla collaborazione del
Nostro realizzazioni
Quanto per aver voluto invitarmi come rappresentante di un settore che
è passato da settore al sistema
In un confronto a più voci come gli ha detto
E io gli sono grato perché
Nella recente conferenza organizzativa dalla mia confederazione
Io ho proposto come uno dei temi del dibattito
Che è stato recepito la massima parte che andrà adesso agli organi collegiali
Quello di iniziare un con atti concreti nel processo unitario dal nostro
La nostra rappresentatività soprattutto nell'economia
E questo invitarmi a un confronto dico dire interno
E utile perché spesso il confronto interno diaria è più difficile più complesso di quello esterno
E qui serve soprattutto a chiarire prima che il processo di unità che è in corso
Che va avanti senza di noi e può andare avanti anche contro di noi
Diventi sempre più concreto e fuori di quelle regole di comportamento quegli stessi si richiama anche perché giustamente con me più volte è stato sottolineato non servono le fughe in avanti
Perché questo signor verrebbero soltanto a invalidare il processo unitario
Allora tenendo conto ecco di queste considerazioni iniziali e non dimenticando che le confederazioni cooperative
Si sono più volte dichiarante
Sindacati di impresa
Credo che più che entrare nel merito dei problemi della cooperazione che condividiamo giorno per giorno nel nostro impegno di lavoro io debba svolge alcune brevissime considerazioni del tempo segnato mi
Sia riferendo ma alla relazione sia i comportamenti ecco che devono avere oggi
I sindacati di impresa e sindacati rappresentativi
E proprio inizierei con dare una risposta alla proposta
Del presidente Abete ripresa questa mattina dall'amico Marino
Sulla patto sociale ecco qui questa volta ha una
Lo direi una
Importanza una
Proposizione un po'diversa dei patti sociali che sono stati proposti del passato
Sì contratto patto oggi ci la politica spettacolo che si ferma sulle parole su chi è capace citi più bravo rappresentarla insomma la sostanza è questo
Che si chiami patto si chiami contratto
E ricordo che Abete al tetto che debba coniugare sviluppo e solidarietà
Amico Marino stamattina è stato Parque per la parola solidarietà qui spesso ecco ci vengono ricordate queste cose forse da chi le gestisce con grandi e maggiori difficoltà
Però siccome il filone con cui di ci riferiamo io avete e Marino e forse anche
Dico segretario della CISL e che non è ancora arriva ai e quello della ispirazione una certa scuola cristiano sociale credo che
Dobbiamo spiegarci quando parliamo di contratto di patto sociale che coniughi sviluppo e solidarietà
Ma che sia finalizzato a un disegno politico sociale politico economico
Che parta dall'idea base mi permetto di dire da un centesimo dunque questi amo molto equivocando ecco io vorrei dire agli amici cooperatori di queste brevissimo tempo
Questa mia preoccupazione
Preoccupazioni che vengono proprio ecco dalla un
Formulazione di una proposta
Che si basi sulla presunzione di verità e di colpe
Spesso anche solo arroganza di alcuni alcuni organi di stampa
Di pseudo qualità di certi ceti produttivi
E su quasi quasi a una richiesta di cambiamento che mette in evidenza non dico la vendetta mai risentimento di alcuni frustrati di
Ora io dico che si stima in Italia è in crisi
Direbbe avrebbe detto il professor
Corbino a suo tempo sarebbe una crisi di crescenza ma è una crisi nella sua nelle sue componenti Società diconomia
Che sta venendo fuori con un grosso processo chi più volte richiamati di destabilizzazione e di delegittimazione
E invece ho chiesto qualche giorno fa
Parlando in casa Coldiretti se
La crisi di delegittimazione e quindi anche di destinazione con complessiva
In questa soltanto il la forma partito
Ho si investe invece
Investa anche le altre componenti del sistema di cui abbiamo fatto parte di cui facciamo parte che oggi non è facile quello nei giusto rinnegare MTC d'altra parte come se fino a ieri no stavamo nel sistema
Io credo che la questione riguardi la Peugeot molto bene De Rita ultimamente la crisi dei poteri intermezzi in generale
Come dobbiamo chiederci questo amici dalla cooperazione
Perché poi c'è un fatto di discorsi dopo suo sviluppo sulla competitività eccetera
Ma dobbiamo chiederci il perché dell'essere non voi
In questo sistema quale la funzione se e finita la funzione di mediazione o sociale o politica o sindacale o rappresentativa in questo caso per riprese dalla cooperazione
è vero come sostiene qualcuno che la questione politica pian piano sia venuta convertendo in questione istituzionale a l'abbiamo anche sentito stamattina alle due relazioni proprio perché durante gli anni Ottanta le forze politiche pur avvertendo una loro crisi latente o necessità di nuovi equilibri si sono chiusi in se stesse cercando equilibri di sopra assistenza
Allora l'errore di valutazione di alcuni dopo però delegittimare istituzioni particolari io credo che se non partiamo da questo al concetto di base tutte le maggioranze quella di Marino di questa mattina la legittimazione rientro nel processo di delegittimazione della istituzione che l'amico Marino rappresenta e per cui questa mattina parla
Io credo che abbia ragione di vite
Che si cercano formule che stabiliscono diretti rapporti fra i cittadini e il potere
Si cerca di evitare che fra i cittadini può dire ci sia uno spazio intermedio di rappresentanza di mobilitazione collettiva di paziente mediazione degli interessi dei bisogni di progetti proprio perché
Non debba esistere questo spazio e tutto quello che esiste oggi viene visto e descritto come nemico ecco nel caso del settore che io rappresento
Se il gruppo di potere non quello imprenditoriale ma quello di potere agroindustriale
Vuole operare con i contratti di cultura per esempio prendendo il produttore agricolo un produttore i beni salariati l'anello di una catena di produzione anonime bengala bisogno anzi non vuole chi vi sia una rappresentanza rappresentanza intermedia
Che tuteli produttore metta becco nei suoi affari
Io credo allora che dobbiamo stare molto attenti
A non confondere ma non allinearci in questa critica complessiva di destabilizzazione
Che parte dei partiti che vanno lì de degli Gitti mattino alcune funzioni vanno invece ripuliti in altre per far coincidere ecco insieme al sistema partiti sistemate alla mediazione sociale a mediazione che noi rappresentiamo
Io mi sono chiesto nei giorni scorsi hanno chiedo ancora possiamo provare a immaginare chi potrebbe coprire lo spazio e ruolo di soggetti intermedi cosa accadrebbe senza gli stessi le stesse lei che oggi
Che hanno criticato in queste nostre città istituzioni intermedie vanno costruendo nuovi sindacati
Si può negare che il nostro paese cresciuto dopoguerra ad oggi proprio nel periodo in cui i porti sono stati soggetti intermezzi
Si può negare che ulteriore crescita è possibile ottenerlo solo con tessuto intermedio forte qua convergenza onesti di volontario ai soggetti interne
Cioè dobbiamo rivederlo ma questa presenza come diceva anche Marina stamattina avviando un processo
Mi ha chiamato processo unitario cercando di evitare che il pluralismo ecco sia confusa con la polverizzazione come purtroppo è avvenuto e quindi avviarlo sapendo dove dobbiamo arriva
Detto questo ecco
Anch'io sono
Mi ha fatto ricordare amico alberi presenti abbiente
Quando ha detto che tre anni fa avevano giustamente la Confindustria per certe cose
Quello che dissi quando mi presentai candidato alla mia presidenza nel mille novecentottanta
Dissi allora
Che la situazione del nostro Paese si presenta molto complessa e non possiamo negare che vi vi è solo una non vi è solo una crisi economica ma lavora lotta
Che in verità non ha carattere semplicemente congiunturale viviamo una crisi politica che nei fatti impedisce il funzionamento del nostro sistema politico respinge la ricerca di soluzioni nuove governo sfiducia allora di solidarietà compromesso storico dicendo
Ma vi è anche una crisi morale che spesso sottovalutiamo
Che giorno per giorno subiamo
Si può pensare che si tratti di tre aspetti di un'unica crisi
Per noi cristiani impegnati in politica e nel sociale economica e urgente ritrovare di vedere la giudiziale che la nostra presenza e vinse
Concetti che io ripresi anche qualcuno poi cerca di fargliela pagare successivamente quando nel congresso del novanta
Sottolinea il rapporto fra democrazia poteri quindi anch'io Nicola Bette ecco mia coorganizzazione
Che ha rappresentava un settore che ha produttività ma non a redditività e non per questo non ha diritto ecco di continuare a produrre cominciamo a preoccuparmi della separazione tra il potere democratico dell'istituzione poteva precisa dei centri la vita economica quindi vuol dire che nei fatti amico abili c'è stata una convergenza di alcuni settori di questa società
Lo abbiamo sentite queste cose l'abbiamo detto forse non abbiamo trovato un filo conduttore unitario per rappresentarle rappresentato da ecco dei giusti momenti ancora oggi non si devono i novanta minuti che ancora oggi qual è nel nostro Paese il livello di democraticità del potere
Purtroppo questo domanda vale anche per l'Europa perché è una cosa su cui non dobbiamo oggi
Perché non dobbiamo dimenticare che questo processo di esternalizzazione che stiamo subendo nelle aziende credo che non non può non subirlo anche il settore industriale in questa maniera processo esterno cioè i famosi vincoli esterni
E cioè il cui dobbiamo una volta discutere che la globalizzazione la interno attrazione dell'economia dei mercati
Abete parlavo alcune regole che io condivido ma possiamo dire consenso sincerità
Che queste leggi queste regole sono oggi nel sistema economico globale ecco per quanto riguarda i mercati internazionale
Dobbiamo continuare continuare a chiederci quale tipo di mercato
Qual è la funzione oggi delle multinazionali top con i quali non voglio prima fare la guerra qui pure quei muri avvento ma con cui dobbiamo confrontarci con cui devono confrontarsi anche per esempio il sistema industriale italiano
Qual è la strategia dall'impresa
Delle imprese nazionali ecco qual è il nuovo compito dalla intermediazione mercantile qual è il compito di regolazione statuale in questo nuovo ordine ciò tutte copie della politica dobbiamo dirlo con verità
Ma come ha agito prima della reazione popolare con la società civile dobbiamo avere il coraggio di dire ciò Chimenti ecco qui facciamo dei salti in avanti
Chierici forme affatto come spesso è quella società civile che ha espresso quella società con la classe politica ora io non ho paura
Di mettere in discussione l'accordo perché appartengo anch'io a questa classe
Dopo un anno dalle elezioni un confronto più avuto se questo è necessario dobbiamo farlo
Però dobbiamo dirlo con molta onestà molta sincerità
Che quando sosteniamo che la finanziarizzazione dalla politica
E stata preceduto dalla piazza di azione dell'economica diciamo che un certo punto c'è stato un processo in questi ultimi anni che ha portato anche alla degenerazione
Allora corretto funzionamento dell'istituzione cui oggi mettiamo in discussione le istituzioni
E dobbiamo dieci o con molta onestà perché qui lo può a volte si ha paura di questi questione ma crisi economiche proprio con e poco conseguenze la crisi politica cioè ma i stabilità politica porta che qual è economica spesso ed entrambe opportuna quella sociale
Ma quando c'è stato il boom economico
Sarebbe stato solo merito dalla politica allora se dicessimo queste cose ancora oggi e non invece di un sistema congiunto
E allora credo che qui le opere di coraggio come ha detto il condivido
L'amico Marino
Chi ci vuole molta razionalità e molto pragmatismo per superare questi momenti certe vanno cacciati disonesti dovunque essi siano dalla politica o nell'economia perché a questo punto dobbiamo mettere le carte in piena regola
Perché non è possibile che vi sia un distinzioni così come avviene nel campo dal è avvenuta nel campo della dell'ambiente ci sia un inquinatori vuole inquinatori cattivi secondo i momenti si complica
Ora è arrivato ecco questa Fury prova
E amici cooperatori arrivata anche per noi cooperatori
Perché nel sistema in di cui si parla della degenerazione errata anche addirittura la crisi dalla cultura cooperativa
Questo lo Zilli l'abbiamo coprirla le cooperative fa sul o i cooperatori non onesti
Chi opera che anche qui noi dobbiamo distingue fra quelli che non hanno capito non ha dovuto agire secondo le regole che la cooperazione buona
E quindi metterli fuori per evitare che in tutto ecco porti a una distruzione della del valore della cooperazione
Anche a oggi che ha fatto col grosso salto di qualità e passato dalla semplici solidarietà alla impresa
Questo discorso vale anche sul problema
Delle parti della privatizzazione ecco io
Non ha avuto qualche problema a questo riguardo
Problema che abbiamo posto fine a quello che di far cassa come qualcuno ha detto poi che è stato registrato un modo diverso modo nuovo
Dico queste cose anche qui perché ciò che la cooperazione interessata in questo settore
Interessata non come qualcuno ha detto che bisogna regalargli alle perché non hanno i soldi perché lo Stato deve passare la mano al privato soltanto perché sia il privato
L'anno fa la storia anche delle pagine sulle statali perché sono nati a suo tempo che costano svolto quale ruolo svolto problema che
Nel passaggio dallo da un'economia mista o una economia di mercato via libera completa anche se queste fatta come dice Marini oggi il pollice Lodati Paci professore molti questi professori però erano stati fatti messi in certi posti i politici a suo tempo dobbiamo dimenticava insomma il cui certe esperienze anche di gestione vengono anche de de certe appartenenza certi gruppi a certe
Ha detto
Crisi del sistema e qui si dà la produttività senza rigidità mobilità con redditività
Dalle crisi di un settore io vorrei
Ricordarvi due due elementi questa mattina
Proprio l'ha detto che siamo stati presi in castagna luglio non l'ultima o quali risponderemo con razionalità con serenità
Prendendo atto di alcune verità
Con quest'altro
A oltre che non condividiamo
Però guarda caso ecco in questo ultimo anno abbiamo avuto due tipi di questo documento
Uno è quello mandato dal governo alle Camere
Sulle privatizzazioni sul programma di organo delle industrie parlatori statali
E nel giustificare il processo di liberalizzazione parla dei limiti e dei problemi del nostro sistema industriale abitabili
E guarda caso usa dei termini capitoli che sono gli stessi che vengono usati poi da Nomisma per l'agricoltura
Racconta
Carenza di competitività mancanza di mercato l'Argelati capitale di rischio insufficienza di management professionale dimensione competitiva di presi quasi insufficiente sotto con variazioni dall'in paese e insufficiente cultura del mercato tutte cose che ci che ci dice uno noi
Nel mondo agricolo fino a qualche anno fa e via dicendo insieme agli italiani i presupposti per la sola istituzione competitivo per cui quasi a giustificare che con le privatizzazioni si rimette in sesto il sistema industriale italiano
Allora se questo è questi due documenti né stessi dimostrano che è in crisi il sistema di competitività nel sistema italiano che non è problema soltanto dei partiti o della società o dalla rappresentanza intermedia di rappresentatività c'è qualcosa che non ha funzionato
E allora perché non vinciamo a chiederci quanto si è parlato nel nostro Paese oltre gli interessati in questo caso forse in modo corporativo ecco dei vincoli esteri
Ci siamo invidie spesso la bocca della Intel agitazione di mercato e la globalizzazione economica ma non siamo mai arrivati a fare un grosso dibattito aspro paese
Per quanto riguarda tutti questi vincoli esterni che incidono su questo processo di esternalizzazione dell'impresa in generale dall'azienda in Italia agricolo per quanto mi riguarda in particolare ma perché riguarda anche il sistema cui mi sono agganciato come Compart offrirà sistematico spiega
E allora i vincoli la politica dei cambi dei tassi del costo del lavoro è un problema nazionale ma non può essere un problema nazionale che prescinda
Dalla correlazioni di tutto quello che arriva che avviene nello stesso la stessa comunità dei dodici crisi di sistemi nazionali caso delle multinazionali a queste prodotto dove più conviene sono analisi che abbiamo fatto per le quali siamo stati tacciati ecco di voler fare la guerra dicevo prima ai Mourinho allora ecco che il contratto sociale impatto sociale come lo si voglia chiamare
Non può
Per essere contro lo Stato contro la politique quella vera
A furor di popolo fatte nel modo leghista oggi
Ma ha bisogno di una grande razionalità lo sforzo che stiamo compiendo in questi ultimi tempi Ca'compiuto ha dette nella sua relazione compiuto Marino che stiamo compiendo ciascuno di noi delle proprie pari influenza proprio per evitare che quella che più volte definito la schizofrenia legislativo causa proprio dal capo fiscale ecco ci porti ecco a azioni contro le azioni e come diceva Marino
A situazioni di volta in volta palliativi per rimediare in sei ore dodici mila miliardi in mano a una soluzione ed è quella parte psicologica in cui più ecco di più e scontento la nostra gente
Ecco allora dette queste cose
Io vorrei che non potrà non prescinde Simo anche le discussioni interne del sistemazione del debito pubblico dagli impegni che lo fece con Maastricht quando mi permisi di dire queste cose alcuni mesi alcun lo scorso anno
Qualcuno il giornale scrissi che facevo il danese che raccontano Marchionne Obama io mi preoccupavo che gli accordi impegno perdevamo con
Non sarebbero stati mantenuti così come quando entrammo nello SME entrammo a vele spiegate con le bandiere al vento e non ci rendiamo conto e ricordo che a Bettino Marcora mi diceva io che ero convinto dall'opportunità di entrare non smetta che dicevo perché entravo sulle presupponevo che l'Italia avrebbe fatto una politica economica sei quindici ma tutti ludica lo andremo a fare candele per ben due volte siamo usciti
No ecco ancora oggi si può parlare di sviluppo anche di contratto senza che noi indichiamo le istituzione di questo nostro Paese delle quali facciamo parte a discutere ecco questi vincoli esterni a parlare
Di Maastricht parlare dell'atto unico delle armonizzazioni ne parliamo dei casti interessi italiani
Ha ragione vede quando per la prima parte quadricicli la gente investe più nella nei Bot che non nell'impresa io che addirittura qua saranno le ha le banche del sistema
Creditizio delle al di là di questa comunità via con brani pop come già hanno fatto in Italia credo di più poteri dallo stesso denaro innova paese e questo non è un sistema virtuoso qualcuno dicevo ci stiamo invece passivo ecco che contraddice e qui ultimando
La questione ciò che noi stiamo sottovalutando che non è questione agricola soltanto e gli accordi Gatt
Perché giustamente dice la UIL meno latte più Marguerite per cui meno coltivazione a cui siamo arrivati a quello che ho definito l'aborto produttivo la legalizzazione a Borgo Pio e ci porta a quella che temeva dei che poc'anzi alla competitività artificiose
Con la quale ripeto non potremo ecco quale un po'prima compete nel momento in cui le regole del gatto sarà l'attuale io ho finito
Non ho parlato di agricoltura non ho parlato di problemi non ho parlato del mio progetto che stiamo lanciando perché questa è la tenevamo darci delle risposte fra di loro un contributo delle risposte
A questo progetto politico a questo contratto patto sociale
E che possano in mostra nel caso che mi riguarda promuovere il ruolo pluri funzionale delle imprese agricole per imprese e famiglie come li chiamo io per quello che riguarda soprattutto anche il momento in cui discussione il l'assetto istituzionale io vorrei anche qui a qualcuno che non difendiamo il ministero di cultura per difendere le dodici quindici direzioni generali qualcuno ebbe
La possono fare quattro Cimone il problema di direzione generale il problema è siamo d'accordo con l'amico ministro Diana
Che l'ha visto solo al suo appello il bisogno il ministero non dipartimento che rappresenti
Efficacemente globalmente non soltanto l'Italia a livello comunitario ma la politica agricola italiana suo complesso diciamo pur
Riguardano le regioni ma gestione in Italia abbia una sua politica questo non può non fanno che il ministro che abbia PLC in e questa la conseguenza anche dalla crisi che vi ha avuto Procacci per quei voli di linea a un certi giornalisti di casa nostra
Che non l'aveva per via del referendum ma non ha di è legittimato le organizzazioni agricole
Non è vero che si avesse un altro nostro fusione storica semmai la con quali Tirreno fortifica Remo nel processo unitario
E non ci siamo svegliati oggi certe cose che ho ricordato le abbiamo dette già molti anni il problema e che come è avvenuto la ministero Agricoltura tra il referendum così potrà venire per altre questioni scendo gli abbiniamo questioni giuste con questioni non giusta
C'è questione opportune con parere non opportuno e se non mettiamo un freno ecco questa politica immagini e non discutiamo con la solita e non abbiamo il coraggio di uscire fuori tenendo conto come diceva anche Marini arrivano i momenti in cui il cambiamento riguarda anche le nostre persone perché qui non è soltanto una tua non c'è neanche il coraggio di dire queste cose però Paccoi tutte queste cose e farle con serenità
No per difendere o per lascia o per scappare dalla poltrona
Ma per consolidare
Contribuire a un processo
Che ripete e necessaria non perché lo vogliamo faccia comodo a nulla perché ormai e nella storia
Ecco allora la parola al ministro dell'Agricoltura viene che ringrazio nuovamente cui so che deve partecipare un
Congresso al congresso
Nella federazione le cooperative agricole dell'AGCI do subito la parola
Grazie presidente ma non soltanto per
Un'attestazione della attenzione che il governo pone al mondo cooperativo i suoi problemi alle sue possibilità al momento difficile che siamo a tre
Io ho ascoltato con molta attenzione la sua relazione Presidente mi rallegro per è stata un'esposizione chiara realistica per mese lineamenti distruttiva preso
Molti appunti per le cose che lei così opportunamente ha detto
Tracciando direi uno stato di avanzamento di quello che il processo che la cooperazione sta per aver un processo che parte da una fase iniziano e certamente gloriosa meritevole nella quale la cooperazione era essenzialmente se non esclusivamente un fatto
Mutualistico di solidarietà e che viceversa sta avanzando verso sempre maggiori traguardi di competitività e di efficienza
Indubbiamente cambiano anche le posizioni dei diciamo del Governo che la parte pubblica nei confronti della cooperazione perché a quel primo stadio diventi mente corrispondeva ed ha corrisposto sempre un appoggio decisa proprio per l'azione di carattere sociale
Che la cooperazione svolgeva oggi la il sostegno l'appoggio che lo Stato deve esserci ma deve esserci proprio per raggiungere quei traguardi di efficienza di competitività ai quali faceva riferimento alla relazione del volto
Del vostro presidente
Una visione dicevo quella dalla cooperazione intesa soltanto come un fatto mutualistico
Che appartiene al passato la la l'avvenire è sicuramente quello di impresa competitive capaci di stare sul mercato di competere con le altre imprese del settore privato con le altre imprese straniere operanti nel mondo della cooperazione e non una svolta che il mese resa sempre più necessaria dire indispensabile dalla situazione di apertura dei mercati nella quale noi ci troviamo che è un fatto destinata a continuare
Non ci coloro che si illudano che un certo passo di arresto che vi è stato nei giorni nei mesi passati a proposito della sottoscrizione
Di Maastricht intrisi presi in sede comunitaria anche da parte di altri paesi coloro che pensano che questo processo di integrazione possa arrestarsi addirittura tornare indietro si illuda nel processo di integrazione fortunatamente direi e destinata ad andare avanti in mercati saranno sempre più aperti e noi dobbiamo abituarci a navigare
In un mare aperto in un mare che sempre più profughi in un momento nel quale peraltro il nostro Paese e non solo nel nostro Paese direi d'Europa tutta al mondo industrializzato tutto sta attraversando una fase di congiuntura economica difficile e delicata
Una situazione che ha richiesto e che richiede a tutti noi una alta capacità di sacrificio un alto senso di responsabilità direi che dopo gli anni possiamo dire della della politica allegra anni in cui ci siamo comportati più come cicale che non come parsimonioso e formiche adesso è arrivato il re dell'azione
Il campanello d'allarme è stato la uscita
Dell'Italia Della Monica italiana della lira dal Sistema monetario europeo
Il campanello d'allarme è stata non svaluta azione
Drastica della nostra Monica nei confronti delle altre monete forti dell'Europa e tutto questo ha significato una svolta anche a livello di governo e ha dato avvio a quello che è stato opportunamente definito il governo dell'economia sostanza differisce danno del passato per il fatto che mentre si è cercato in passato di vivere al giorno per giorno per giorno
Eludendo fossero cercando di superare i problemi che giornalmente si ponevano oggi si cerca di guardare a un processo più lungo che deve portare però il nostro Paese a uscire da una situazione nella quale noi non possiamo più continuare ad
Lei che la situazione del nostro disavanzo economico a un livello tale che o riusciamo ad incidere fortemente su questo sistema o altrimenti tutto il sistema economico ma probabilmente anche il sistema politico che di queste di questa situazione di enorme debito di enormi difficoltà
E destinato a fare le spinte governo dell'economia dobbiamo dirlo noi guardiamo sempre solo direi ai fatti negativi dobbiamo anche di guardare con soddisfazione
Alcuni progressi che sono stati fatti in questi ultimi tempi che sono progressi significativi
Il fatto che l'avanzo primario del settore pubblico
Per la prima volta abbia registrato un avanzo di otto mila miliardi alla fine del mille novecentonovantadue che fa sperare di portare l'avanzo primario all'anno prossimo all'anno corrente al mille novecentonovantatré a trentasette mila miliardi
è un fatto del tutto positivo che va sottolineato come tale va ascritto a merito del passato Governo Amato dell'attuale governo Ciampi
Il fatto che la il debito pubblico Possa quest'anno in prospettiva ridursi dai centosessantatré mila miliardi a centocinquantacinque mila miliardi è un fatto significativo anch'essa e ancora poca cosa probabilmente il rientro ma sappiamo tutti come i rientri sono sempre una fase più delicate e più difficile di tutte le avventure anche di quelle stratosferiche noi ci troviamo io credo a viaggiare veramente nella stratosfera centosessantatré mila miliardi di debito pubblico è un limite veramente il re irrazionale è un limite veramente stratosferico dal quale noi dobbiamo assolutamente cercare di uscire
Altri fattori positivi che val la pena di sottolineare sicuramente la riduzione del tasso di sconto è un fatto positivo anche esso il fatto il contenimento dell'inflazione in contenimento dei costi al consumo sceso al vivendo del quattro per cento mai raggiunto negli ultimi venticinque anni ecco non sono fatti che possono essere sottovaluta e sono per altri fatti che comportano un rovescio della medaglia il su questo anche bisogna riflettere perché non sarebbe non sarebbe più giusto non non a scrivere anche questi problemi nel nel momento congiunturale attuale
Rovescia attuale il rovescio tra medaglie rappresentato innanzitutto da un innalzamento della pressione fiscale
Io no no difficoltà ad ammettere che questa raggiunto ormai di di dei livelli che sono a mio modo di vedere difficilmente supera credo che nessuno di noi possa non concordare con quanto è stato detto autorevolmente dal governatore Fazio nella recente relazione alla Banca d'Italia che l'aumento del gettito fiscale in prospettiva può derivare soltanto dalla eliminazione ed al recupero delle falde le fasce di elusione e di evasione credo che difficilmente si possa ulteriormente incidere con su un settore economici settori economici che sono già fortemente penalizzati da una pressione fiscale che ha raggiunto livelli dice ha del tutto simili e in qualche caso superiori a quelli di altri Paesi industrializzati europei
Il rovescio de la medaglia
Purtroppo è rappresentato dagli alti costi dall'alto tasso di interesse su quale giustamente ha detto avete
Bisogna esercitarsi perché altrimenti e tutto il mondo dell'impresa che soffre e tutto il settore degli investimenti che registra dei cali e la conseguenza è il calo dell'occupazione che è uno dei problemi più gravi di fronte ai quali non ci troviamo in questo questi sono gli aspetti positivi e negativi di una manovra economica che è in corso di questo governo dell'economia che sicuramente non si arresta qui che sicuramente andrà avanti sicché in prospettiva noi dobbiamo considerare come del tutto probabile anzi cento che vi sarà una un progressivo una progressiva riduzione dell'impegno dello Stato
A farla sostegno dei settori pro mi spiace doverlo dire ma credo che sarebbe non corretta non reale se non dicessimo almeno fra di noi operatori economici queste cose
Di questa stretta
Di questa riduzione degli impegno pubblico dello Stato ha fatto le spese anche il settore agricolo
Nella recente
Manovra economica che con un termine forse lezioso è stata chiamata da manovrina di primavera
Il settore agricolo il bilancio dell'agricoltura è stata tagliata di ben seicentocinquanta miliardi
In questi giorni stiamo facendo un esercizio difficile e delicato che è quello di cercare di redistribuire fra i diversi settori le poche spese le poche risorse disponibili sarà necessario evidentemente apportare tagli ai diversi settori distesa dell'agricoltura per potere far fronte a questa riduzione che rappresenta all'incirca il trenta per cento in meno delle entrate del bilancio d'agricoltura
Dicevo B non esercizio difficile e delicato al quale direttore Pilote e Quinzano i di hostess assieme agli altri dirigenti del ministero Draghi coltura ci stiamo esercitando in questi giorni
Vorrei però dare un'assicurazione subito al settore cooperativa e dire questo che i debiti gli impegni che il ministero all'Agricoltura ha nei confronti del mondo cooperativo delle cooperative agricole verranno onorati
Su questo non vi sono dubbi
I fatti i patti vanno vanno rispettati i debiti vanno pagati e ministero tra agricoltura farà la propria parte
Nei i tempi e i modi probabilmente subiranno qualche slittamento ma posso darle assicurazione che in questo senso noi siamo impegnati ad operare e ancora ieri in un incontro con voto col presidente Ciampi ho fatto presente questa assoluta necessità se non va se lo Stato non vuole perdere di credibilità deve evidentemente mantenere fede
Ai propri impegni
L'avvenire l'avvenire e nelle direi soprattutto nelle mani delle Regioni
Il referendum abrogativo del ministero che l'agricoltura Fassi che interi settori che in passato sono stati gestiti sia pure in in parte dall'agricoltura dal ministero tra agricoltura in parte dalle regioni fa sì che questi settori verranno dati per intero alla responsabilità delle regioni e così che ha voluto il corpo elettorale così che si è espresso nell'ultimo referendum non credo che si possa fare diversamente senza andare contro quelle che se che è stata la volontà popolare chiaramente è stressata
Molti milioni di elettori
Cosa cosa può avvenire nel nel mondo cooperativa mondo cooperativo evidentemente già oggi in massima parte
Nel campo delle regioni
Resta questa parte di cooperazione di interesse nazionale che ha trovato ancora diciamo collocazione sostegno a livello nazionale
E che presumibilmente dovrà trovare maggiore riconoscimento maggiore sostegno in ambito regionale non potendo evidentemente più contare su un ministero dell'agricoltura che è stato soppresso
Vi sarà probabilmente un'altra organizzazione di carattere centrale si chiamerà in altro modo ma non sarà più quel ministero dall'agricoltura che nel passato ha potuto svolgere alcuni compiti a vantaggio anche della cooperazione in agricoltura e allora che cosa fare e allora evidentemente credo che per le cooperative si è arrivato anche il momento di operare ancora più in profondità una selezione rigorosa
Per cercare di mettere in luce di portare avanti quelle cooperative che sono efficienti o che hanno la possibilità di
Diventa
Di eliminare subito quelle cooperative che non sono efficienti e che non hanno la possibilità di diventarlo non possiamo portarci dietro dei pesi morti perché questi assorbirebbero le poche risorse disponibili per il settore cooperativo e dunque sarebbe tutto il settore
A soffrirne
Necessità diceva selezionare
Le iniziative necessità selezionare
Anche gli uomini
Portare avanti una classe dirigente delle cooperative
Che sia capace di affrontare il nuovo che si prepara da davanti a noi che l'apertura anche verso i mercati esteri con le logiche del mercato estero con la politica dei marchi con quelle necessità che oggi si impongono sempre più evidenti
Occorre un'adeguata capitalizzazione delle cooperative
Senza danaro non si può evidentemente gestire un'impresa efficiente soprattutto con quel sistema di tassi
Ai quali ha fatto riferimento avete che sono mortificanti per tutte le impresa soprattutto evidentemente per le imprese minori che non hanno possibilità di auto di autofinanziamento
E qui il discorso del del finanziamento impone una riflessione su quella che un'anomalia del nostro Paese paese che ha come dicevamo uno dei maggiori debiti pubblici
E che ha come è stato rilevato anche nella relazione di Fazio uno dei più bassi indebitamenti privati
In sostanza il debito pubblico per una buona metà e nelle mani delle famiglie
Di fronte alla garanzia di non pagare imposte di fronte ai tassi di interesse che assicurano i Bot e CCT c'è una corsa sempre più evidente verso la sottoscrizione di titoli dello Stato
E questo da un lato consente allo Stato di far fronte ai propri impegni dall'altro lato sottrae indubbiamente linfa vitale all'impresa è un sistema che non può continuare perché ne soffre tutto il sistema produttivo
Bisogna evidentemente che si lasci spazio anche all'investimento privato bisogna che si dia la possibilità all'impresa di essere capitalizzate attraverso il mercato attraverso la Borsa attraverso il risparmio di privati se non vogliamo che tutto il settore
Delle imprese pubbliche e private cooperativa un non venga messo venga messa in crisi
Questa necessità di risparmio non deve io credo significare peraltro l'abbandono dell'impegno del sostegno dello Stato a favore della cooperazione un impegno che deve essere evidentemente diverso che non può più essere soltanto quello dell'elargizione di mutui a tasso agevolato a di contributi a fondo perduto un impegno che lo Stato deve assolvere nel campo soprattutto della fornitura di servizi efficaci
E questo il compito primario dello Stato
Lo Stato deve far funzionare bene le proprie impresa
L'impresa dello Stato si chiamano la scuola si chiami trasporti si chiama la sanità sono queste le imprese che lo Stato deve dimostrare di saper far funzionare e poi ancora a vantaggio dell'impresa lo Stato può svolgere un'azione efficace soprattutto nel campo della fornitura di ricerca di sperimentazione
Di innovazione di nuove tecnologie sono questi settori nei quali purtroppo troppo spesso le nostre intese minori soffrano per mancanza di capacità individuali di poter affrontare programmi che in questo campo richiedano finanziamenti i tempi professionalità che non sempre sono alla portata di tutti
Occorre io credo un efficace sistema di informazione all'impresa quando noi parliamo di affrontare il mercato estero dobbiamo conoscere il mercato estero nei suoi passaggi nelle sue difficoltà nei suoi difficili momenti in un progetto di legge attualmente in discussione al Senato che dovrebbe dar vita a un nuovo ministero che né in prospettiva potrebbe essere quello dell'agroalimentare un posto non indifferente lasciato proprio alla ricerca all'informazione
Alla nei alla vicepresidenza sui mercati esteri si propone fra l'altro istituirà degli addetti agricoli agli esteri come hanno altri paesi
Industrializzati proprio per cercare di cogliere i momenti più produrre più interessanti di per collocare determinate i nostri prodotti su questo o quel mercato un sistema che deve passare attraverso la promozione il marketing dei nostri prodotti sul mercato italiano ed esterno
E credo che anche nel campo della formazione di una nuova classe dirigente per la cooperazione per il sistema dell'impresa lo Stato possa e debba fare la propria parte un aiuto in questo senso deve venire ancora al mondo della cooperazione queste credo che siano le linee di condotta sulle quali il Governo può e deve muoversi
Queste credo che sono le poche assicurazioni che un ministro sia pure a tempo indeterminato come l'attuale ministro dell'agricoltura sente il dovere di darvi in questa sede
Ma vorrei prima di chiudere questo mio breve saluto sottolineare due parti della con della relazione del vostro presidente che mi sono sembrate estremamente importanti e che meritano di essere sottolineate la prima è un appello al rigore all'etica nell'impresa un appello che li avete rivolto a tutti in primo luogo ai politici io son d'accordo con lui perché la classe politica quella che ha maggiore responsabilità
Chi per un verso o per l'altro è stato messo in una certa posizione di rilievo deve servire da modello e deve essere un buon modello non un cattivo modello deve dare vide il tenente il buon esempio e non in cattivo esempio comitati tante volte purtroppo è stata data ma è un conforme a regola di comportamento che non si ferma la classe politica e ai soli ministri o i parlamentari e un modello di comportamento che deve coinvolgere tutto il mondo dell'impresa anche il mondo compie cooperativa
So che nel vostro settore per fortuna certi fenomeni sono estremamente limitati però credo che un appello in questo senso sia giusto che il vostro presidente lo abbia rivolto e che questo appello vada rivolto a tutto
Un problema che non è soltanto un problema di morale è un problema di impegno morale per tutti sicuramente ma non solo di morale è un problema anche di carattere economico
Perché quegli appalti per i quali è stato pagato una tangente un extra prezzo hanno fatto sì che tutto il settore dei servizi pubblici tutto il settore dell'impresa abbia comportato e abbia avuto dei costi maggiori
Che si sono riversati evidentemente sul consumatore
Che hanno fatto sì che i servizi non fossero quelli che avrebbero potuto essere mi spiego se un'autostrada lungo un tratto di autostrada anziché costare dieci miliardi ne costato venti evidentemente non abbiamo fatto la metà delle autostrade che avremmo potuto fare
Questi sono i risultati di carattere economico di un sistema che ci auguriamo sia finito e sia finito per sempre e credo che tutti dobbiamo darci da fare perché questo sistema non torni più ad essere il sistema vigente nel nostro Paese
Ed un'ultima
Sottolineatura vorrei fare e con questo mi scuso anche perché sarò costretto immediatamente dopo lasciarvi sbandare
Come ha detto il presidente ad altro congresso quello delle cooperative agricole che si svolge non lontano di qui e allora facendo questo chiedendovi scusa per dovermi assentare vorrei però fare mio l'appello del vostro presidente alla unione
Delle forze anche nel mondo cooperativa
è un appello che ho fatto in tutte le sedi anche recentemente
In casa dei coltivatori diretti e in quella della Confagricoltura credo che di fronte ai problemi che noi abbiamo davanti di fronte alle necessità che organo credo che sia arrivato il momento di cercare di costruire anche nel mondo cooperativa la casa comune
E di unire le forze proprio per essere più presenti più ascoltati i più forti grazie
Ringrazio ringrazio il ministro ringrazia presente avete ringrazio il presidente Lo Bianco
Per la loro presenza ovviamente per il contributo che hanno portato i lavori della nostra Assemblea una parte termina
Fra cinque minuti riprenderemo con dando poi la parola al direttore del
Ministero del lavoro che seguenti direttamente i problemi della cooperazione
Quindi fra alcuni minuti
Va protetta
Bene
Va bene
Niente
Ma la ringrazio
Grazie
Polverari farei un intervento per farti parlare contingente
Naviga sul tavolo
Sì sì sì pensiamo vorrei un po'più vigente certo di essere puoi venire su
Interventi amici se il servizio amici
Pregherei di prendere posto
Subito
Le gravi lavora
Risponde
Propone attenti
Ci sono quel mangime in quella relazione è venuto
Nel c'è un amante
Perché che tregua
Renzi ritroviamo
Nelle sale
Io la
Mannino venisse e niente
Funzioni
Riguarda legge
Perché deve essere efficace deve sempre avere Nardi
Allora amici
Prendiamo posto
Ma i trecentottanta le delegati che mi hanno assicurato essere presenti nelle tre sale
Adesso do nessuna piazza Navona
In ogni caso in ogni caso lo dico e qui presenti ma vale evidentemente per tutti i lavori dell'Assemblea procederanno fino ad esaurimento delle iscrizioni delle domande di parola e quindi degli interventi al termine si chiude l'assemblea non si rispettano gli orari come avevamo stabilito come conseguenza ha stabilito gli orari previsti dalla cartoncino d'invito pertanto a esaurimento delle richieste di intervento e degli stessi interventi si chiude l'Assemblea allora io darei la parola Bruno giusta
Che ha questo compito non sempre piacevole di recuperare dopo una pausa e gliene sono grato
Subito dopo
Amici
Subito dopo darei la parola al dottor Polverari che a nome anche del ministro che non ha potuto presenziare a questi lavori d'altronde non avevamo neppure inserito nell'invito perché sapevamo delle difficoltà che aveva a presenziare nel momento in cui è partita e partito il la trattativa sul costo del lavoro e appunto daremo la parola a Paul dottor Polverari per il saluto e anche credo per qualcosa in più del saluto in ordine ai problemi complesse di rapporti tra Confcooperative movimento cooperativo il ministero del lavoro
Grazie giusto usare le regole dello
Trattamento
Perché riabilitazione io credo civili valga la pena questo punto sarà nostra Assemblea di chiamare noi stessi la finalità dell'assemblea stessa e la prima che avviene dopo una scelta congressuale importante che abbiamo fatto l'anno scorso
Quella cioè di darci appuntamenti annuali non necessariamente legati a rinnovi chiarirci non quindi recati Assogestioni come dire a pressioni ecco emotive ma il più possibile liberi per una valutazione periodica dell'andamento generale dal nostro movimento e credo che questo stamattina sia avvenuto il primo elemento quindi di valutazione positiva che mi pare si possa fare e come dire l'apprezzamento cordiale per la organizzazione di questa prima Assemblea post congressuale per il livello dell'Assemblea stessa per i contenuti dalla Assemblea
La valenza della redazione Marino la partecipazione così autorevole di chi ha partecipato in rappresentanza delle maggiori imprenditorialità del Paese le conclusioni di moralità il ministro Diana credo abbiano dato un tono un significato a questa nostra Assemblea veramente autorevole veramente significativo
Se mai è possibile registrare da un punto di vista diciamo organizzativo qualche limite io mi permetto di farlo indicando ama Dinoi ai collaboratori la opportunità di toglierli
Perché né alla seconda Assemblea annuale possibilmente vengano superati anzitutto il tipo di partecipazione Marino indubbiamente legati agli schemi contrattuali che congressuali che ci siamo dati
Quindi incentrati sulla figura del Telegatto ma credo che un'area più vasta del movimento andrebbe mobilitata per la partecipazione ad un'assemblea di questo genere
Intendo l'apparato intendo i direttori intendo i collaboratori tutti
Più significativi della movimento cooperativistico
Perché lo ripeto quanto qui si discute in un'assemblea libera importante di questo genere vedo subito il coinvolgimento per il massimo possibile della base della Confcooperative
Secondo aspetto ecco l'auspicio che l'Assemblea non si esaurisca crisi nella giornata di oggi sia pure dai contenuti importanti che sono state espressi
Sia pur raffinati probabilmente poi dal commento finale d Italia cooperativa per la trasmissione diciamo alla base ma credo che questi contenuti questi risultati padano maggiormente spinti in valutazioni di periferia in valutazioni di base che diventano il più possibile proficui il più possibile palpiti
Vi sono poche riflessioni da parte di sulla relazione ma l'inno e sul validità ecco dalla Assemblea
Sì premurato il ministro Diana anzitutto di come dire dare una interpretazione diverso ammalino alla passaggio del tu hai una relazione sulla vicenda dal referendum e della ormai inevitabile soppressione del ministero dalla agricoltura l'auspicio che tu fai di dare vita a un nuovo ministero agroalimentare
Mi pare sia stata ampiamente superata dalle parole dal ministro Diana occorre certamente considerare il significato dal referendum
Non come una cancellazione pura e semplice di una autorevolezza rappresentativa dei problemi dell'agricoltura e quindi anche della cooperazione in agricoltura sul piano del vertice nazionale occorre peraltro andare nella direzione cui Diana facevo il fallimento di una intesa più puntuale più credibile fra compiti nazionali e compiti regionali ed è in questo che mi permetto di sottolineare fosse una insufficienza Marino dalla redazione
L'aveva cioè non fatto cenno
Alla vicenda regionale della cooperazione in tutta la redazione non vi è un cenno di tutto questo io credo che in vada colmato
Va colmato perché non può essere evidentemente ha superato da un plan la realtà legislativa i rapporti amministrativi le realtà autonomistiche se vogliamo in un certo senso dei movimenti copre ottimistici sul piano delle regioni specie su un ponte in regioni a statuto speciale io non voglio dare una interpretazione restrittiva così come dalla lettura della relazione potrebbe emerge raccomando il Presidente Marino alcuna
Approfondimento di questo tema che un approfondimento molto significativa e molto importante non soltanto per il Titan perché proviene da una di queste ragioni APPA
Regime speciale ma credo per tutta una visione una politica cooperativistica
Dal sul piano della distinzione dei compiti delle responsabilità ecco cooperative sul piano nazionale e su quello e su quello regionale vi è un secondo aspetto Marino della relazione
Che mi pare necessario venga ripreso con maggiore attenzione siamo nella prima assemblea
Dopo il congresso un'assemblea che ha compiti indubbiamente di una valutazione come dire politica come ampiamente la relazione affatto
Una capacità di cogliere quindi l'emergenza delle vicende che stiamo vivendo
Una necessità e quindi di aggiornare anche l'attività del movimento alla luce di queste perimetro e questo la relazione puntualmente ecco lo registra
Dove mi pareva fosse stato opportuno dire una parola di più il risultato del primo anno post congressuale
All'interno del movimento
Silvia un accenno abbiamo fatto le federazioni abbiamo fatto ecco ma sul piano della realtà operativa del movimento sul piano della sua efficienza sul piano dei risultati
Dalle scelte congressuale che abbiamo fatto
Qual è intatto emergente quale intanto significativo io raccomanderei presto Marino per la nella tua replica dite possibilmente fanno un cenno un cenno più ampia ed infine per quanto riguarda queste mie brevi riflessioni il tema finale dei
I geologi Rizzo politico di prospettiva chiamatelo come volete l'auspicio
Di un esempio di rappresentatività delle categorie imprenditoriali
Che vede in primo luogo il movimento cooperativistico nel suo insieme alla ricerca di una prospettiva unitaria di una prospettiva nuova ne abbiamo parlato recentemente Mario
Io sono lieto di due cose alle quale tu hai fatto cenno
Il primo cioè che la maturazione possibile
Di una prospettiva di questo genere avvenga e io aggiungo inizi subito con un'ampia consultazione di base con un'ampia quindi maturazione di consenso se consenso ci deve essere da parte di tutte le nostre strutture Secondo e non ultimo il richiamo ai principi ai valori alle idee forza alla origine cristiana del nostro movimento che tu hai collocato come secondo elemento da porre a base per questo processo di prospettiva che abbiamo davanti a noi bene anche su questo concludendo Caio Mario
Mentre Milito congratulo evidentemente per il voto con il quale ha il posto questo problema
Esprimo l'auspicio
Che i mesi che ci attendono
E che alla vigilia di tante altre cose molto importanti in questi proposte vengano maturati e portate avanti con il massimo di decisione di consapevolezza e di credibilità possibili grazie
Grazie giusto
La parola al dottor Polverari Maurizio Polverari direttore generale ministero al lavoro Rillo ringrazio per la presenza e lo ringrazio per la collaborazione anche per l'impegno per la passione che sta mettendo in come inusuale vorrei dire in questo incarico
Recentemente mi pare due settimane fa abbiamo tenuto ha tenuto il Ministero in collaborazione con le centrali cooperative un importante momento di confronto alcune cose le abbiamo dette come presidenti di centrali o nomi di Confcooperative non l'orizzonte
Perché li rifiuti ritenevo inutili in questa sede ma credo che sia l'ultimo alla memoria l'attenzione del Ministero grazie grazie presidente molto gentile
Vi rubo solo pochissimi minuti il mio primo dovere naturalmente quello di portare qui perché mi è stato chiesto il saluto del ministro del lavoro
Penso sia scusato vi chiedo di comprendere il mio disagio perché ovviamente imbarazzante aspettavate di saluto come dire del cardinale dovete accontentarvi di un surrogato di un monsignore di Curia ma fa nulla
Ne so bene al di là del saluto che cosa avrebbe detto il nostro ministro
Perché è talmente poco il tempo che abbiamo avuto a disposizione per dialogare che veramente non sono in grado finì in fondo di interpretarlo quindi mi consentirete qualche battuta più di natura personale anche se dal lato ovviamente dell'amministrazione per quello che nell'amministrazione o di responsabilità una cosa disse il ministro nel convegno testé richiamata dal presidente molto importante e la richiamo perché mi sembra opportuna
Disse nell'intervento conclusivo del convegno al CNEL il diciannove di maggio signori vi dico
Che il ministero del lavoro e anche il Ministero della cooperazione qui se una frase molto impegnativa pagati la sottolineerei a noi stessi all'Hui e si è possibile anche ministri del lavoro che lo seguiranno
Tre battute appena la prima sulla relazione del vostro presidente
Ho fatto come dire per mestiere anch'io il supporto il facitori in qualche modo di relazioni devo complimentarmi perché è una relazione bella completa rotonda dire scritta anche in bellissima ostile permea che molti istruttiva visto che sono pochi mesi in cui di cui mi occupo in cui mi occupo di cooperazione ci sono in questa relazione delle delle delle battute dei sentimenti delle osservazioni
Che mi consentono di entrare in sintonia
Dice il presidente siamo in tempi di passione e di attese dice il presidente esiste una sorta di affaticamento dell'universo cooperativo dice il presidente abbiamo difficoltà ad uscire da una sorta di riserva
Non ci sono alternative al gusto di uscirne ci vuole una politica alta forte sapiente
Bene la passione che poco fa richiamava cortesemente verso la mia persona si ritrova esattamente in questo tipo di sentimento
Nonostante nonostante che io viva in una realtà che mi appartiene solo da poco son queste le cose di cui c'è bisogno
E non è facile fate bene ha da ad Adilardi contro la burocrazia
Fate bene come dire a sollecitare la cosa fondamentale che è lo stabilimento di regole nuove
Fate bene oltre questo a chiede comportamenti personali coerenti alle nuove regole ma vi assicuro non è facile letizia della passione può scontrarsi con muri di gomma e così Renzi impressione
Sarà durissima di chiedo di continuare ad insistere per me e per quello che io posso fare nell'amministrazione anzi lo chiedo per l'amministrazione e per l'importanza che la Missa sine qua vere nel nostro caso con il mento cooperativo e più in generale per la vita economica e sociale del Paese
Ancora due battute in piena libertà
Qualcuno di voi forse lo farà ma mi permetto di farlo subito
Mi dispiace che non ci sia il presidente da Confindustria Abete
Ha fatto il discorso importante io so che questa presenza inedita quindi come dire non posso che compiacermi di questo patto anche se politicamente non mi riguarda tuttavia ha fatto un accenno importante che riguarda la par condicio tra l'impresa cooperativa le altre intrisi nome della competitività ecco è un discorso su cui vorrei che voi stessi in piena come dire autonomia come di compete in modo sacrosanta venti moto sacrosanto facciate l'osservazione questo tipo di di di di equiparazione in nome della competitività
Non c'è nulla di più sbagliato che far parti uguali tra disuguali
Questo non lo dicevo l'economista lo diceva un prete di venticinque anni fa che si chiamava don Milani
Ma questo vuol dire signori che il nostro presidente Abete si è dimenticato una cosina banale che l'articolo quarantacinque dalla Costituzione e consentire il nome dell'amministrazione ricordarvi l'articolo quarantacinque della Costituzione
Ultima osservazione
Ultima osservazione
Sempre per passione personale e vi chiedo scusa riguarda l'appello finale del
Forte comportamenti
Passi conseguenti
Mi permetto di suggerire un un terzo elemento di esplorazione a mio giudizio decisivo ed è questo gli uomini mangiano simboli
Mangiano anche bandiere la storia del movimento cooperativo
Qualunque sia l'opinione di ognuno e certamente fatta di una storia di simboliche di una storia di bandiere
Il problema e la capacità di ciascuno e di tutti di discernere in questa fase simboliche significava che significano cose importanti
I simboli che significano cose meno importanti e quindi cedibili i singoli che non significano nulla o quasi
Questo ultimo tipo di discernimento l'affido alla vostra riflessione grazie
Come avevo preannunciato sedute volle dare un saluto diverso l'assoluto tradizionale de direttore generale ministero della e di questo gliene siamo grati riprendiamo la discussione sette minuti per Pierluigi Val Bonetti giorno Piergiorgio Piergiorgio quel
Giorno
Ti ringrazio
Vino vuole essere diverso anche questo Dino Buzzati nel deserto dei Tartari fa partire il giovane tenente drogo dalla città verso il forte Bastiani
Che è un avamposto irreale ed ideale che guarda verso un sistema sterminato che è il deserto un avamposto in cui lo stesso drogo ed i suoi commenti commilitoni trascorrono le giornate
E l'esistenza fino al momento dalla morte inattesa di un improbabile attacco armato da parte dei Tartari
Ciascuno di noi un giorno o l'altro il partito partirà
Alla volta della Fortezza Bastiani in questo tempo incerto e difficile tutti ci sentiamo dei tenenti drogo abbiamo lasciato la città alle buone abitudini
E stiamo incamminando ci del suo nuovo un avamposto
Una fortezza anche queste irreale ed ancora evanescente da cui poter combattere un nemico invisibile siamo pieni di paura in soffocati dalla cultura del sospetto da un terrorismo di sorgente presi da un bisogno di dell'azione collettiva più che di confessioni cristiane
A questa linea dell'inconscio o delle indefinibile colpa dobbiamo sostituire da subito ciascuno con le proprie possibilità pezzi di vita nuova
Dobbiamo dare un segnale un segno tangibile
Di riordino dello Stato delle istituzioni dei partiti ma anche di tutti i soggetti della cosiddetta società intermedia
Sindacati in primis quindi anche i sindacati del lavoro e dell'impresa innanzitutto pensando che non abbiamo di fronte non ne è un deserto nei tartari nemici da combattere
Riaffermando una forte linea di autonomia dei partiti dai governi e dalle istituzioni a livello nazionale e a livello locale
Evitando di schierarsi con Segni o Martinazzoli Bossi o da Ayala Rosi Bindi o barbiere eccetera
Come organizzazioni o pezzi di organizzazioni e non già a livello singolo per la cui invece spera dobbiamo ribadire il concetto universale di inalienabile delle scelte anche individuali anzi soprattutto individuali
Sapendo costruire proposte e progetti soprattutto sapendo essere sindacato di imprese di intrapresa per i nostri soci per tutti i cittadini
Tutti dobbiamo tornare nel nostro albero sindacato autonomo forte difensore portatori di interessi per i nostri sorti meno commistioni di ruoli tra sindacato e gestione economica
Tra amministratori e management
Meno politica delle scatole vuote minore uso dei veti incrociati maggiore semplificazione dalla nostra vita associativa
Questi elementi di una nuova e moderna caratterizzazione sono la naturale conseguenza degli equilibri in via di definizione politici ed istituzionali
Sono la necessità indotta e non più mediabili delle sfere di competenza della politica e dell'economia
Se il ragionamento in proposito vino ridotto dazioni a prassi quotidiana potremmo vedere che i tartari della cooperazione da un lato governi o forti imprenditoriali neoliberiste
O dall'altra i tartari della Confcooperative tra virgolette che potrebbe essere la lega delle cooperative soprattutto non esistono
è del tutto inutile che aspettiamo i nemici sul fronte Bastian il primo perché con Confindustria come abbiamo visto stamattina a livello nazionale si possono impostare insieme itinerari strategici che occorrerà tradurre nei confronti cosiddetti in tavoli di tutto l'imprenditoria minore maggiore ai livelli locali passando quindi dalla cultura della contrapposizione a quella della collaborazione
Dalla Chiesa
Questo è un brevissimo riferimento mi perdona il presidente Dalla Chiesa possiamo e dobbiamo trarre il continuo insegnamento del magistero sociale i riferimenti per il nostro vivere da uomini e da cristiani
Però sapendo che L'Unità politica dei cattolici la si costruisce sui progetti e sul bene comune e non per l'appartenenza agli schieramenti
Dalle organizzazioni sindacali c'è da aspettarsi disponibilità ad essere coinvolte nello sviluppo dell'imprenditoria in generale cooperativi in particolare attraverso partecipazioni societarie forme di cogestione ordinata
Con la lega delle cooperative e le altre centrali
Con i relativi sistemi di impresa dobbiamo ovvero c'è mente io ho girato un po'in questo senso a fare l'unità l'unità possibile con chi ci sta subito nella salvaguardia del patrimonio storico e di viale
L'unità solo sulla concretezza sulle convenienze
Per gli interessi della nostra gente per dare loro forza maggiore per essere soggetto attivo in questo Paese dove si stanno perdendo tutti i riferimenti dove la politica dei partiti sarà pure è arrivata esangue di imbrattata al capolinea
Ma dove la politica dei soli tecnici come ci dice il presidente è a mio parere confusa e confusionaria e forse anche pericoloso
Per essere interlocutore questo sindacato unitario dei governi e delle istituzioni delle nuove istituzioni quindi ci vuole per questo un sindacato cooperativo unitario e forte in fin dei conti credo
Almeno che tutti siamo ormai convinti che l'inverno per parafrasare ancora al Forte Bastiani sarà lungo freddo e difficile
Vogliamo che in un unico sindacato cooperativo abbia la forza il potere l'autorità di trattare con tutti e quindi con il governo quale debba essere la nostra relazione di riscaldamento per l'inverno
E per inverno intendo dire la ridefinizione dello stato sociale la fiscalità il sostegno dell'impresa ed anche soprattutto perché ci credo ci sia bisogno di questo paese di uno Statuto per l'impresa cooperativa e quindi anche per il sottile
Dei governi e dei ministri
Che vanno giudicati sempre in un'ottica dei gestori dell'interesse generale pubblico del Paese dobbiamo saper dire io bene o male in base a quello che fanno ora giungono o producono e non in base ad altro
Nei prossimi futuri collegi elettorali il nostro rapporto dovrà essere orientato a
Assicurarsi necessario collegamento direttamente con i candidati o gli eletti e non con i partiti
Ed infine io credo sia possibile facilitare questo processo di orientamento di chiarimento e riaggregazione favorendo due cose una in questo attuale momento storico l'applicazione degli articoli trentanove e quaranta della Costituzione in particolare per la definizione legislativa dei sindacati del lavoro e dell'impresa articolo trentanove
Secondo dall'altra innovando molte regole per ammodernare i modelli dell'impresa poiché da Tangentopoli
E dal primo confronto vero
Col primo gennaio mille novecentottanta novantatré col primo confronto vero comunitario esce un modello di impresa non solo cooperativa un modello d'impresa italiana da ricostruire sotto il profilo dalle regole della competitività e del libero mercato
Dimenticavo presidenti amici di dire e ho finito che forte Bastiani rappresenta il nostro avamposto il nostro punto di difesa verso gli altri
Ma io mi chiedo per noi è proprio così avamposto perché verso chi
Credo che non mi moglie far sciogliere oggi
Per la parola Felice Scalvini per altri sette minuti
Ma una relazione
Assembleare
Per un presidente sempre un problema
Non può esaurire
Tutti gli argomenti che
Vivono all'interno per l'organizzazione all'esterno rete costretto doverosamente opportunamente a scegliere un taglio a svilupparlo
Tanto più se un'assemblea come questa nostre un'assemblea anche per la prima volta mi sembra molto positivamente
E ne scatto
Un sistema di relazioni con altre organizzazioni che credo
Rappresenti un fatto di estrema importanza positivo e che son convinto potrà avvenire rilevanti sviluppi
Al dibattito quindi il compito di
Entrare nel merito della relazione del presidente oppure di sottolineare qualche altra sfera qualche altro elemento che ossa in un certo modo completare la rivoluzione la la riflessione spero se possibile
Arricchirla Marino a
Secondo me molto precisamente illustrato senza tralasciare anche altri profili però quelle che mi sembra siano le condizioni ambientali sistemi che dall'essere cooperatori oggi le necessità
Del di questa nostra opzione cooperativa
Ecco io mi metto sull'altra faccia della luna
E vorrei sottolineare riproponendo qui una domanda che molte volte a attraversato i nostri dibattiti anche altre relazioni altre relazioni di Marino
Vorrei porre qui una questione che senso ha
Essere oggi imprenditori cooperativi
Cioè non vorrei che sembra se questo una delle domande di natura filosofica perché una domanda nella mia visione di estrema concretezza mi spiego non si determinasse questo quadro per il quale si sta lavorando
Avrebbe comunque senso
Essere
Imprenditori cooperative
Cioè esistenti un qualche elemento rilevante di diversità che dobbiamo costruire dal nostro interno perché è il punto di riferimento poi per la costruzione verso l'esterno delle diversità che andiamo a reclamare e andiamo a chiedere se i processi di trasformazione che stiamo vivendo non risultassero positivi per noi dando peraltro atto che la guida di questa confederazione sta producendo una serie di effetti positivi in questo in questo periodo a tutti noi avrebbe comunque senso
Sviluppare un modo di essere imprenditori attraverso lo strumento cooperativo
Perché credo che l'assemblea si anche un momento per ragionare riflettere ma non riflettere in termini astratti vedrò di concretizzare subito questo
Questo punto su quali siano le condizioni e il senso di questa nostra diversità
Io credo che da questo punto di vista questa Assemblea debba essere anche momento
Di
Proposizione di una riflessione su quanto questa diversità nella stiamo interpretando nei nostri assetti interni
Quanto la stiamo interpretando nel nostro gestire le cooperative quanto lo stiamo interpretando nel nostro strutturare l'organizzazione ovviamente non è l'Assemblea il momento dove fare analisi Fini ma credo che l'Assemblea un assegno annuale anche l'assemblea di bilancio da questo punto di vista e io credo che da questo punto di vista dobbiamo mettere in campo oggi almeno questa è la mia convinzione una robusta determinazione a valutare fino in fondo quanto le numerose
E larga misura positive azioni
Di riorganizzazione interna sviluppate nello scorcio di questo anno dal Congresso ad oggi abbiano produttore Setti non li abbiano prodotti cosa debba essere risistemato in funzione di garantire alle nostre proposte interne una forte coerenza interno
Diversamente le nostre proposte Esterne legittime fondante
Risulta rischieranno di essere senza carburante senza peso specifico affidate alla capacità talvolta notevoli di alcuni nostri dirigenti di rappresentarla ma la rappresentazione di un testo che non ha sostanza rischia di essere molte situazioni una rappresentazione poco convincente
Io credo che
Quei messaggi di democraticità
Di trasparenza
Di asse di richiesta di trasparenza organizzativa che chiediamo l'esterno dobbiamo riuscire a costruirli al nostro interno e su questo dobbiamo avviare una verifica non teorica ma pratica concreta valutare e rendere operative queste cose
Un tema anch'io riprendo ed è quello dell'unità
Ho molto apprezzato
Ho molto apprezzato la
Le indicazioni di Marino
Ho molto apprezzato o ritengo che la notazioni Polverari sia da raccogliere ho anch'io
Una Quarto punto una quarta condizione da proporre ed è che presso siamo in disposti a pagare noi per l'unità del movimento cooperativo
Sappiamo che molto spesso chi tira le volate non arriva primo
Però tirare le volate alla storia del movimento cooperativo credo che sia una responsabilità che dobbiamo avere il coraggio di assumersi fino in fondo sapendo però che non vi sono processi di aggregazione nomi sono processi unitari se non si è disposti anche a pagare qualche prezzo
E questo è un prezzo che pagheremo tutti sul piano della ristrutturazione nostro modo di essere sul piano delle nostre posizioni all'interno dell'organizzazione e questi prezzi bisogna essere disposti a pagarle prima degli altri
Perché su una scelta di fondo come questa io credo che lo si possa correre il rischio dell'armiamoci e partite
Perché oggi più che mai
Sono necessarie scelte coraggiose permettetemi di chiudere con parole che non sono mie
In questa Sala dei Papi
Permettetemi di ricordare un terzo papa quello che moriva trent'anni fa in questo giorno che trent'anni fa quando probabilmente tutti noi eravamo davanti alla televisione a vedere
Con la piazza di San Pietro
Che si riempiva di gente
Oggi un articolo di Ziziola riportava le parole dettate da papa Giovanni sul letto di morte permettimi di reggere perché mi sembrano significative per questo nostro lavoro
Ora più che mai serto più che nei secoli passati
Ne siamo intesi a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici a difendere innanzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica
Non è il Vangelo che cambia
Siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio
è giunto il momento di riconoscere i segni dei tempi di coglierne le opportunità e di guardare lontano grazie
Bravo Scalvini alle undici se non Luna se le tre minuti una parola prima di Tessa
Il tredici dieci e
Sì veramente la relazione di Marino
E anche l'intervento di Abete né quello di Polverari meriterebbero ben altro intervento ma credo che dobbiamo rifuggire da tentazioni così complessive per rappresentare ciascuno un pezzettino avere l'umiltà di rappresentare quel pezzettino che vogliamo rappresentare quando interveniamo ed è il mio caso
E volevo a partire proprio dal dai concetti
Emersi dalla relazione e per la parte che riguarda le cooperative di lavoro
E le cooperative sociali
E legarle un attimo al paradosso al quale si si fidava
Il presidente Abete quando parlava di impresa par conditio
Io mi voglio parlare alla mia confederazione mio sindacato d'impresa
Cosa significa oggi essere cooperatori
Imprenditori in impresa e di lavoro e solidarietà sociale poiché nessuno qui ha detto che i lavoratori soci che lavorano nella Cooperativa sono dipendenti allora se il concetto è che siamo imprenditori
Non solo quando facciamo la cooperativa agricola cooperativa di produzione e quant'altro ma siamo imprenditori enti quando lavoriamo autonomamente produciamo
Con la nostra fantasia con la nostra capacità di rendersi interpreti dei servizi che occorrono
Siamo imprenditori
Vorrei invitare Marino se possibile a vedere se c'è coerenza per esempio nei comportamenti legislativi c'è c'è un quadro normativo
Istituzionale che riguarda il ministero del lavoro con l'Ufficio provinciale del lavoro o meglio l'ispettorato del lavoro con l'INPS
Se c'è un quadro normativo certo all'interno del quale le cooperative di lavoro riescano ad esercitare questo ruolo se volete di sintesi che essere imprenditori mentre sei lavoratore cioè sei imprenditori te stesso
Io vi dico che non lo è
Non lo è perché ska Dini lo sa molto bene per esempio che ci sono le cooperative sociali
Alle quali sono arrivate o meglio che ci sono cooperative sociali
Che la legge tre otto uno le prevede che stanno arrivando normative delle regioni ai comuni nei confronti degli appalti per esempio di certi regolamenti è che le prefetture per esempio non hanno ancora istituito un albo
Per cui c'è un mancanza di principi tra chi vuole appaltare i servizi chi vuole concorrere per aprirli la normativa che dice questo Regolamento delle che delle delle perle cooperative sociali
Portami i documenti la prefettura ti dice non non corre istituito Lando però non è il peggiore
Secondo me il comportamento dell'INPS
Il comportamento dell'INPS riguardante
Il decreto legge tre tre otto del mille novecentottantanove in questi giorni non so se lo sapete sta facendo stragi
Attribuendo verbali inadempienza contributiva e quindi di evasione contributiva alle cooperative di lavoro per una sua interpretazione di quel tre tre otto
Allora la Confcooperative di Treviso per esempio in questi giorni è saldamente richiamata
A rappresentare con l'oggettività non come assistenzialismo con interessi corporativi ma rappresentare con scientificità e anche oggettività
Se ci sono o no invece delle interpretazioni soggettive e magari Machiavelli che da parte dell'INPS
Io lo metto qui caro Marino perché quando io ho visto questa mattina in manifesti efficacissimo di quel convegno di cui ha parlato il cui ha parlato il pro e dottor per non Polverari
L'economia il futuro del lavoro nell'economia sociale io credo che qui non dobbiamo prenderci in giro con slogan ad effetto
Se è vero che le colonie il futuro del lavoro anche un futuro nell'economia sociale
Noi non dobbiamo immaginare come invece immagina Bette spero che noi non ci caschi amo a parte che sotto scrivo così tutto il suo discorso ma in questa parte lo riprendo
De immaginarci impresa azienda tutti gli affetti traducendo né i soci lavoratori la concezione superata dal resto dei fatti leninista
Della concezione leninista del lavoro dipendente garantito quasi statalista che non è possibile coniugale con un'economia di un'impresa
Cooperativa invece che appoggia sul rischio poggia sulla distribuzione del suo bilancio
E non garantisce i soci purché sia in un Bilancio che attraverso il suo lavoro magari non riesce a garantire non so se rendo l'idea amici comunque io ritengo che le cooperative di lavoro e le cooperative sociali siano un futuro
Di solidarietà non assistenziale per questo Paese
In un momento in cui la corsa o meglio il decadimento corporativo
Ha portato nella anche nel lavoro e nell'impresa
A degenerazioni come noi vediamo probabilmente se noi riscopriamo la nostra vocazioni di essere imprenditori nella solidarietà
Di produrre anche reddito ma che non è nostro o comunque che non ci appartiene tutto e che comunque abbia un senso nelle mille novecentonovantatré parlare di quei singoli ci richiamava Polverari guarda caso ancora un senso ancora un senso la mutualità
Cos'è oggi la mutualità
Alla quale si ispirano i nostri statuti almeno il mio quelle delle cooperative che io conosco cos'è la mutualità riferita oggi o l'efficienza efficacia è qualcosa contro l'assistenzialismo pronto cioè è un ammortizzatore sociale è un pene per questa società o è uno dei simboli chi ci vogliamo digerire facendo finta che un pezzo da da archivio io cari amici la butto lì perché sono cento
Che la Conf cooperative al di là dei passi unitari che andrà a fare deve dare da perché ha dato perché conosco Marino e gli altri uno Scalvini eccetera dovrà dare attenzione pensiero cioè cultura
Confronto con la scienza e traduzione pratica oggi moderna a questo essere imprenditori nella solidarietà contro l'assistenzialismo però produttori di mutualità che diventano opere di bene comune
Grazie Edoardo fredde sono le tredici
Dodici
Quando il precedente recupero quello che è andato sforato un Posca alpini così almeno sei in linea no no no guarda abbiamo avviato emisero venti quindi questa è una prego non perdiamo tempo intanto spendo trenta secondi del del del sette per fare veramente complimenti a Marino per la sua relazione non è una maschio Linate come city che ci siamo detti senza lasciamola
Però è veramente una relazione assembleare che pur nel così nel ristretto di dover dire all'interno e fare apparire all'esterno è una relazione esaustiva e completa di tutti gli argomenti
Devo dire che c'è stata all'inizio un'esercitazione un po'così tempo una prerogativa dei popoli slavi un po'di lamentazioni ecco però insomma dopo c'è stato un invito a guardare in alto
A guardare il cielo indicando il cielo cercando di non guardare il diritto come qualcuno sta facendo come borbotta sta guardando il detto ma guardare il cielo veramente
Cioè guardare sempre più in alto
E quindi senza personalismi senza corporativismi senza miopie
In piena diciamo in presenza anche di un di mutamenti repentini e sconvolgente
Credo che siamo a un passaggio epocale da un punto di vista da un punto di vista di diciamo della nostra società da un bipolarismo militare quindi da una garantismo militare russo americano siamo passati a un tripolare Isma'economico e quindi Giappone
America Europa per cui tutte le scelte politiche economiche sociali ruoteranno intorno a questo quadro e credo anche il nostro mondo cooperativo
E la fine di un'epoca occorre quindi interpretare e guidare il nuovo che a mio avviso abbiamo di fronte con tre grossi grossissimi problemi
L'invito di Mariano di Marino a guardare alto mi permettono anche di fare queste cose
Io credo che
I tre problemi grossi che abbiamo di fronte sono il drammatico e fragile equilibrio ambientale dovuto lo sfruttamento delle risorse di qualsiasi Paese
E quindi da oggi in avanti per quello che ho detto prima non essendoci più il garantismo anche militare ma una competitività economica questo ne dobbiamo tenere conto
Un'esplosione demografica che provocherà problemi ambientali ma drammatiche situazioni nella qualità dello sviluppo quindi nella qualità anche territoriale dello sviluppo
Dico questo perché il mondo cooperativo non desidero non voglio che sia ristretto all'Italia macché sia guardato come senso mondiale del problema
Le grandi migrazioni da Sodano da Est a Ovest sconvolgerà hanno assetti sociali e politici di cui dobbiamo tenere conto e tenere in debito conto per proseguire per perseguire obiettivi comuni
Ecco perché il nuovo che sta nascendo nel nostro paese questa nostra volontà
Di rinnovamento urlato ad ogni angolo della strada quando vorrà fare i conti con certe concrete incombenti dovrà misurarsi senza chiasso con questi enormi problemi e quindi anche la nostra organizzazione
Senza fermarci
A ricercare i capri espiatori a fare processi sommari di che cosa è avvenuto di cosa sta avvenendo ma con molta lealtà con molta lucidità fare i conti e guardare con coscienza su quello che è stato anche il nostro movimento su quello che e su quello che invece potrà essere ecco allora le sfide che la cooperazione deve affrontare non da sola certamente ma con il compito primario di essere protagonista e qui è stato ripetuto più volte di un'economia sociale di mercato
Se è vero come è vero che quanto detto prima in presenza di una forte competitività economica si rischia di razionalizzare tutto a livello del profitto
Allora ecco la sfida più importante più coraggiosa più generosa per la cooperazione da qui in avanti quella di essere protagonista di una economia sociale di mercato
Quindi portando sempre al centro il lavoro dell'uomo in una rinnovata cultura ma anche innervata cultura di solidarietà diciamo non più rurale
Mi permetto di dire questo perché magari la la la nostra è sempre stata una cultura un po'rurale una cultura metropolitana come suggerisce giustamente barba ma industriale più basata quindi interne il termine più ampia coraggio quindi presidente Marino
Tutti voi
Su questa strada io credo che se riusciamo a cogliere veramente questi segni del tempo che non sono più di andare a difendere la nostra cooperativa edilizia rispettato dalle ACLI dalla CISL e da tutte le altre ma in un'unità di intenti se tra guardiamo quello che ci sta davanti siamo sulla strada giusta grazie
Grazie grazie fredde perché se è stato proprio il promesso entro i sette minuti Lanfranco Massari presidente di Federcultura
Sono lo conosco Massari e so che Massari non è mai Breve quindi do cronometro con molta attenzione
Tredici e sei e mezzo e diciassette
Allora andiamo di corsa
Credo che il principale fattore di crisi che in ogni ambito e ad ogni livello stiamo vivendo nell'attuale confusa fase di trasformazione del Paese sia la crisi di futuro la mancanza di futuro di un avvenire incerto e delinea dire
Abbandonato caduti i vecchi e conosciuti riferimenti e non sappiamo cosa ci aspetti allora credo che la sfida che sta di fronte alla cooperazione in questo momento che non lei dato di non raccogliere pena la sua scomparsa
è quello di di saper indicare a se stessa ed è sempre il compito più difficile ed al Paese nel suo complesso il proprio futuro
La cooperazione ha le carte in regola per poterlo fare perché possiede un passato una storia una tradizione di presenza sociale imprenditoriale
In questa fase dovremmo ritrovare come non mai la capacità di guardare avanti di andare con lo sguardo e con la testa cioè con l'intelligenza oltre il tunnel restando nel contempo con piedi mani e cuore ancorati alla realtà e costruire a partire da essa il nostro futuro partecipando così alla costruzione giorno per giorno del nuovo nel Paese
Se vogliamo l'ora rispondere alla crisi di futuro e alimentare con le scelte di comportamenti concreti la fiducia nel nostro futuro
A mio avviso non dovremo impegnarci su tre obiettivi fondamentali richiamate nella stessa ampio e completo completare l'azione iniziale del Presidente
Primo ridefinire le aree strategiche d'intervento e di potenziale sviluppo per la cooperazione secondo creare una reale ed efficace rete di servizi efficienti per le nostre imprese anche a supporto di nuove strategie di intervento di cui al punto precedente
Inventare nuove forme di rappresentanza e di azione politica a tutela delle imprese cooperative rappresentate
Su quest'ultimo aspetto probabilmente ha ragione chi come il presidente ritiene che non abbiano più senso quattro centrali cooperative giustificate da motivi ideologici la rappresentanza imprenditoriale si legittima con la incisiva capacità di sostenere e difendere gli interessi degli associati e spazi di democrazia economica
L'interesse gli obiettivi nostre sono gli stessi delle altre centrali cooperative perché identici sono i problemi dell'impresa rappresentate
In questo momento storico mi pare che l'obiettivo principale sia quello di assicurare alle nostre cooperative alla piccola media impresa nel suo complesso Spassky condizione di di sopravvivenza
Un unico forte autorevole momento di rappresentanza potrebbe fare tutto ciò con maggiori probabilità di successo
Sorvolo qui sul tema dei servizi perché vorrei per un momento soffermarmi sul primo obiettivo quello relativo alle nuove strategie alle nuove aree di sviluppo della cooperazione
Qui credo che mentre nei settori di tradizionale presenza cooperativa sia ovviamente giustamente da assecondare lo sforzo di affondi razionalizzazione e ristrutturazione per mantenere e difendere i nostri produttori nostri cooperatori
Credo che al contempo con anche che la Confederazione suoi diversi livelli nazionale e locale
Settoriale
Intensifichi gli sforzi accresca risorse ed energie verso settori innovativi campi nuovi poco o per nulla esplorate dalle imprese cooperative e cogliere in questo modo l'opportunità che la fase di trasformazione anche economica
Ci offre
Per questo l'attività dalla Federazione che rappresento si concretizza in particolare nella promozione del nuovo e nel favorire attraverso strumenti operativi agili e il quote che la quotidiana azione di rappresentanza e tutela il consolidarsi della realtà esistenti
In settori in cui operano nostro cooperative di servizi sia quelle organizzate dalla Federculture turismo come quella dal sette lavori servizi quelle della solidarietà sociale
Sì o no tra i più suscettibili campi e secondi terreni di intervento per la cooperazione parlando di quello che conosco in maniera particolare si pensi ai servizi turistici e culturali alle cooperative alberghiere e tra agenti di viaggi a questo proposito ad esempio e stiamo costituendo in collaborazione con la Fed a lavoro è servito un consorzio nazionale tra cooperative che opera nel campo dei Beni culturali artistici prendendo spunto e trovando una leva concreta nella ormai nota legge con che hai per i musei
Statali
Ma anche le cooperative culturale dello spettacolo che giorno per giorno sono costrette a confrontarsi con un mercato di fatto drogato dagli interventi
Del Pubblico a favore degli enti statali o di enti che hanno come unico obiettivo pare quello di ingigantire il deficit pubblico allargato le cooperative scolastiche che ancora ecco mai unica realtà nel panorama europeo richiedono e
Attendono la parità la totale e piena legittimazione all'interno del sistema scolastico nazionale
Nella fase attuale di mutamento degli assetti istituzionali tradizionali
Risulta sempre più strategico il ruolo delle strutture territoriali e loro raccordo organizzativo con la sede centrale
In quanto la forte spinta al decentramento fa emergere la necessità dei terminali in grado di rappresentare le istanze del territorio collegate ad un più organico gli hanno il programma di sviluppo di promozione nazionale
Ciò per i settori che mi riguardano direttamente tanto più importante è vero in questa fase dopo l'abrogazione del ministero del turismo dello spettacolo in cui è necessario ridefinire gli assetti istituzionali e gli interventi di promozione pubblica in questi settori
Lo strumento cooperativo può contribuire in modo incisivo alla crescita imprenditoriale di quei comparti che sono per tradizione fortemente polverizzate attraverso l'esperienza di economia partecipate tipica della cooperazione è possibile migliorare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti dagli operatori
Può essere questo il vantaggio competitivo come qualcuno ama definirlo comparato delle nostre imprese cooperative con cui reggere la concorrenzialità esterna in un regime di veramente libera concorrenza di cui parlava anche la relazione del presidente e a cui faceva riferimento il presidente Abete grazie
Bene Massari avere il cronometraggio il tuo tempo
Ecco
Mi pare che stia funzionando con grande successo buffone
Perché non c'è nessuno che non pochi ce ne sono pochi presenti in sala ma saranno sicuramente nelle sale laterali
E e quindi questo non mi mi città non ripeto non me che era aperto da una certa ora mi pare una mezza luna
Fino a due mezzo coperto il
Abbiamo pochi altri interventi che sono Barbosa caprini giro Baudo se ma può aprire nelle prove se non vi sono altri
Poi regolamentiamo un po'i lavori direi che con questi interventi chiudiamo l'Assemblea
Ci sono altri con ci sono altri durante l'intervento di vago possono Ibarbo otto possono trasmetterà la presidenza posso produrre previdenza nel cartoncino di richieste d'intervento
Ma veramente potrei anche rinunciare all'intervento perché
Alcune cose sono state che condivido profondamente sono state sottolineate mi riferisco in particolare l'intervento di Felice Scalvini che ha colto una problematica che io condivido profondamente
E anche alcuni accenni di altri interventi come quello di giustizia sul su altri aspetti della nostra esperienza
Mi limito solo quindi a fare delle conciso e spero nomi inutili sottolineature
Prima ci è stato distribuito il la rivista noi impresa che porta il titolo il movimento avanza
Ecco io mi pongo quotidianamente non lo so se lo fanno altri quotidianamente questo interrogativo se il movimento cooperativo avanza o se pure questa è un'affermazione che possiamo fare in modo come dire
Esclamativo oppure è un interrogativo che percorre che attraversa che tormenta talvolta la nostra esperienza
E con la relazione degli Marino che non commento e che anch'io condivido non se non siamo qui ovviamente per farci reciprocamente o per fare a lui i peana per le cose che sa dire anche con il taglio giusto nel momento giusto
Che quindi condivido però io sento la vertenza la necessità di arrivare il più possibile in tempi brevi ad una riflessione più stringente sul senso sul cammino della nostra esperienza
Io la traduco così
Certo siamo in una fase di cambiamento
Ma il cambiamento sta andando avanti e non parlo solo di quello della società dell'economia del quadro istituzionale va sicuramente avanti con un passo più celere più veloce della nostra capacità di seguire questa logica di mutamento
E allora dobbiamo interrogarci non solo su questo scenario come ha fatto giustamente la relazione di Marino ma interrogarsi anche al nostro interno
Andare a verificare se c'è o un coro a una possibilità anche la la dico così in termini provocatori
Di coerenza tra quello che affermiamo tra quello che diciamo tra quello che vogliamo comunicare
All'esterno e quello che puoi siamo capaci di realizzare nella realtà
Del nostro territorio io condivido anche l'affermazione talvolta che non è una sensazione anche noi la viviamo credo ciascuno se abbiamo la capacità di auto confessarsi propri livelli in cui dentro alla nostra organizzazione lo diceva prima qualcuno sicuramente c'è un grande passato
Ma la storia io dico non consente lacrime non consente di vivere soltanto come dire sugli allori di questo patrimonio perché questa fase di mutamento della società dell'economia eccetera
Porta degli sconvolgimenti che possono anche lì portare alla liquidazione come dire talvolta io spero che non sia così anche del patrimonio storico ideale delle esperienze più significative
E non perché sono travolte dentro alla logica della devastazione ove la questione morale eccetera ma proprio perché non hanno la capacità di affrontare con tempestività queste
Queste sfide
E allora credo che c'è una seconda parte che non possiamo svolgere pretendere che fosse stata svolta qui questa mattina in questa Assemblea di una riflessione che noi dobbiamo continuare approfondire e apportare se possibile anche a delle conclusioni
Cioè mi riferisco al fatto che noi abbiamo avviato e ciò che Marino magari quando faccio quel sedere sottolineature non lo dico per riaprire un dibattito abbiamo fatto siamo arrivati ad un congresso l'anno scorso
In cui ricordate la relazione non lo so di Marino molto bella anche allora io ce l'ho ancora in mente sul famoso decalogo ad esempio come abbiamo applicato cioè facciamo una verifica nostra interna nella realtà del nostro territorio delle nostre imprese
Per vedere come stiamo traducendo o di nei fatti dal punto di vista imprenditoriale quelle caro
Come ci stiamo come scrivere come si sta attrezzando l'organizzazione di rappresentanza che io vedo sempre più in difficoltà a tutti i livelli nelle Unioni provinciali in indie in difficoltà anche di tenuta e non dico di promozione
Ecco allora
Volevo soltanto fare questa sottolineatura perché avevo colto nell'intervento in particolare di Felice Scalvini l'esigenza di questo approfondimento approfondimento che deve andare avanti e qui concludo anche credo e non lo potevamo fare ripeto nell'assemblea di questa mattina nelle o nei momenti anche di carattere pubblico che sono importanti per comunicare perché viviamo anche in una società dell'immagine che deve avere correlazioni relazioni anche molto intense molto forti
Ma anche al nostro interno io sono convinto che il movimento cooperativo il sistema cooperativo le imprese cooperative
Avranno ancora una possibilità di futuro solo se sapranno esaltare la loro diversità la loro diversità anche rispetto non voleva essere male interpretato a quello che ha detto stamattina il presidente della Confindustria
Perché io ritrovo sempre di più uno in me stesso ma anche da parte dei cooperatori da parte di chi con difficoltà porta avanti queste esperienze la domanda di senso cioè di fronte ad una logica che viene avanti di omologazione in maniera distinta il indistinta eccetera di fronte al al carico anche al peso così della gestione dei balzelli fiscali chiamiamoli così di tutte le procedure burocratiche diventa sempre più difficile
Distinguere caratterizzare che cos'è
L'esperienza di un impresa cooperativa che cosa la fa diverso non solo dal punto di vista giuridico ma dal punto di vista della missione rispetto a quella di altre imprese ecco sono interrogativi credo che dobbiamo andare a cercare di come dire di approfondire anche se possibilmente in tempi rapidi ci sono alcuni strateghi anche lo sentivo prima la Massari mi pare l'ho colto così alcuni settori strategici che sono tradizionali nella storia finisco della nostra organizzazione
Ma che futuro avrà la cooperazione di abitazione non lo so ad esempio in una situazione in cui si sta esaurendo diciamo così la fascia di mercato intorno a cui si è caratterizzata tradizionalmente e noi continuiamo andare avanti magari evidentemente in questa logica senza la capacità cioè di ricalibrare non lo so di ripensare a queste forme non so esperienze che hanno fatto e hanno dato un grande contributo alla storia
E al soddisfacimento di bisogni nel nostro Paese se poi ovviamente andiamo avanti con questa logica traditi così in tanti altri settori
Ecco io
Chiedo e concludo
Che al di là dell'Assemblea si continua a sviluppare ecco questa verifica poi soprattutto al nostro interno fra la corrispondenza delle cose che predichiamo e quelle che poi nella realtà
Del territorio cerchiamo di fare comunista e caratterizzandosi per chiedere anche alle istituzioni questa visibilità e questo riconoscimento
Parla già sottolineato qualcuno che ci deve essere dato per la passione e per la missione se non arriviamo a fare questa distinzione come l'impresa cooperativa si omologa a tutte le altre ecco io credo che allora è comunque un chiarimento culturale di fondo che dobbiamo fare e io non lo so se ci sarà ovviamente questo futuro come io lo vivo e lo penso ancora in questo momento
Grazie bar Motta sette minuti anche Oriano caprini di Bologna
Caro Presidente che agli inizi
Cercherò di essere breve i non vorrei neanche essere quello che passa alla storia per aver capito tutto però
Io la tua relazione mi sembra dalla tua relazione di aver capito che tu lo dai che io col anche abbastanza volentieri che tu lo dai za per acquisito la unificazione tra centrali cooperative
E questo bisogna che e l'Assemblea lo recepisca no questa attuare
Relazione premia l'impresa
Parla molto bene puntualizza cos'è l'impresa
E se non mi è scappato
Una sola volta parla di solidarietà beh questo è il motivo per il quale puoi andare vicino ad altri centrali cooperative
Daria e io non ho mai avuto nessun rispetto nell'ambito cooperativo come in quella cooperativa unitario
Non è che mi spaventi il fatto però bisogna prenderne atto di questo
Secondo punto
Beh io avete lo ammiro da Pininfarina o dai suoi predecessori ad Abete c'è ci sono anni secco le luci di differenza
Però il terzo punto ha ragione nel Polverari terzo punto non posso
Accettarlo
Le imprese non sono tutti uguali sono come gli uomini CIA c'è chi ha i capelli bianchi come me chi calvo chi chi è morchie biondo
La Costituzione prevede un capitolo a parte per l'impresa cooperativa perché un'impresa ed è un'impresa sociale sia una cosa diverso
Io presiedo la cooperativa di abitazione ma non sono la mia impresa non è uguale a quelle di Ligresti è culturalmente più avanzata perché sto facendo dei recuperi per esempio a meno che abita lì e fa meno sfruttamento quindi le imprese tout-court non esistono né in questo Paese né in nessun Paese di economia occidentale del mondo quindi il terzo punto non mi sembra che sia un punto da accettato il terzo
Punto riguarda l'amico onorevole Lo Bianco
Siccome a me piace pensare ad alta voce per chiusi
Penso e trasmetto gli altri quello che penso
Io sono stato la Coltivatori diretti dal cinquantatré al sessantuno
Beh amici quando con il miglior Bonomi di quei tempi
Allora io debbo ricordare all'onorevole Lo Bianco
Al suo discorso di stamattina che la Coldiretti allora la Coldiretti adesso è sempre dieci anni dietro la società quindi onorevole Lo Bianco bisogna fare dei passi avanti chi vuole mettersi nel corsia del rinnovamento quindi al discorso di stamattina è un discorso vecchio di dieci anni di conservazione di quello che avevamo una volta
Giovanna Reger Baudo rispettiamo sempre gli ospiti
Anche quando sono assente
è un problema di classe
Se se ne
Ma ad opera di classe scrive prego
Allora io chiaramente sono molto soddisfatto
Penso che l'assemblea di stamattina
Sì è uno dei frutti dalla riforma Reforma previsto l'assemblea annuale
E in questo momento particolarissimo
Bisogna dire che la riforma aveva intuito giusto da necessità di avere delle occasioni di questo tipo molto allargate
Per trovarsi e chiederci tutti insieme cosa sta succedendo
Oggi la domanda potrebbe essere al quale abbiamo ricevuto risposta e come stare nel cambiamento
Ognuno di noi lo vive a modo suo ma credo con risvolti che vengono di solito traumatizzati ma che in effetti sono pieni di pieghe angosciose che che che ci toccano
Nelle vicende di tutti i giorni soprattutto quando ci si chiede che cosa accadrà domani
E mi sembra che la risposta data egregiamente la relazione del presidente Marino c'è stata quella di quindi di di avere una cultura di come dalla cultura di come stare in questo cambiamento
Io ritengo molto interessante
Quanto è stato detto e sottolineo alcune cose che certo senso toccano quella che è la mia esperienza come certo
Nel cambiamento anche nel cambiamento c'è un rischio il contrabbando
Anche nel cambiamento c'è il rischio vedi che si facciano passare delle cose che sono atipiche di Narsete almeno sei cambiamento s'intende vederlo dalla parte della gente
E lo vediamo subito uno degli elementi che si tenta di contrabbandare e di far passare il debole per vecchio e il forte arrogante per nuovo
E questo lo verifichiamo sulla nostra pelle sia come cooperatori quando siamo soggetti a una normalizzazione fiscale che non tiene conto della nostra diversità a me francamente è un pochettino pro compatto questo sforzo che ha fatto a Bette di vedere le uguaglianze fra l'esperienza società cooperativa con tutte le altre forme tutte le altre imprese perché mi sembra che tolga più che aggiungere molto elementi di diciamo così di promozione di tutela
Non lo vediamo soprattutto come cooperazione agricola
La quale
Nel contesto più generale di cultura e qui devo dire che son d'accordo con quanto detto bianco il quale dice attenti ai vincoli esterni attenti ai vincoli esterni è troppo facile è troppo facile fare un ragionamento qui come se fossimo solo tra di noi ignorando le scelte le che son prese come gatti come maestri che sono presi da interessi di carattere mondiale
Ora noi come assistiamo punto ad opera di una predicazione fatta come giustamente ha detto il presidente
Da figure particolare che sono varcare i professori i quali si spiegano quale quale deve essere il nuovo standard per partecipare al nuovo e l'uno standard bisogna subito dire che i settori più lenti come può essere la cultura o con meno redditizi come può essere la cooperazione ci stanno con difficoltà
E le perché poi si vedono subito è bastata questa manovrina che seicentocinquanta miliardi la cultura quindi un terzo ben un terzo la votazione è stato tagliato via tolto come un'economia
Come un una diseconomie in meno ignorando tutta la realtà e la storia
Basta vederlo poi come cooperazione agricola
La quale per la verità già da un paio d'anni è soggetta ha una sorta di nuova sperimentazione chirurgica sapete che quando si adotta una nuova tecnica chirurgica i primi pazienti non lo sanno però rischiano forte perché i il chirurgo prova una nuova tecnica
Noi abbiamo scoperto adesso che la cooperazione agricola è stata utilizzata come paziente per una nuova cura vado a metodo chirurgico cioè quello di tagliarne un pezzo tutti i giorni rimandando sempre a casa non guarito però quindi la la la legge l'applicazione leggi sette cinque due duecentouno centoquaranta
Sono una specie di tragico gioco dell'oca dove ti fanno andare fino vicino al traguardo poi che rimandano indietro con una ragione sempre molto plausibile secondo loro
Per cui alla fine si si tratta di vedere nella in questa sorta di prova sopra immensa colleghe sopravvive cos'è che non sopravvive ecco questo è la e la e la tecnica tecnica e più
Per cui devo dire subito per la seconda parte del discorso del ministro non mi è piaciuto affatto perché mi è sembrato che anche lui sì forse adattato questa normalizzazione
Ho il referendum sul mistero cultura non amica abrogato l'agricoltura abrogato il ministero manovale coltura
Oggi si ragiona come se fosse stata abrogata l'agricoltura in rete il quesito referendario non metteva in discussione la competenza una sul sulla cooperazione perché problema era della produzione agricola che dovrei fare decentrata le regioni oggi che di slancio in seguito all'esito referendario si voglia anche qui contrabbandare il fatto che era di cultura è una quota marginalizzare ma soprattutto la cooperazione agro industriale sia un qualcosa da marginalizzare ovvero da destinare al alle competenze regionali questa è una cosa che noi non possiamo assolutamente accettare perché e tecnicamente scorretta oltre che poi politica politicamente discutibile vogliono
Ha la sua opinione
Quindi è un punto sul quale su quale bisogna dirselo cioè cioè ciò che va di moda e allora deve stare agli onori su con la vita nazionale e quello che non va più di moda
Per cui per esempio nella bozza della nuova aree della riforma del male
E previsto che entra un nuovo soggetto che l'agro industria privata benissimo era nei conti
Però analoghe aziende badate bene con analoghe dimensioni ad azienda agro industriali perché cooperative invece partono la dignità nazionale vengono decentrati alle regioni
Qui devo dire che le regioni stanno facendo un autogol pazzesco
Perché io voglio vedere regioni che hanno ricchezza hanno la presenza della sede giuridica
Dei poli maggiori leader nazionale che adesso si trovano a dover spartire come madre risorse la ripartizione orizzontale dover sostenere mai danneggiati siamo noi
Italia Zagato e l'agroindustria italiana che parte un soggetto in questo contesto qua in questo concerto qua
Quindi io chiedo che il movimento cooperativo nel suo complesso quindi e il le tre grandi centrali ed in particolare a Confcooperative che più coinvolta
Consiglieri questo fatto come un interesse di carattere di tale per cui in questa fase di riforma del ministero chi si batta fino all'ultimo per mantenere la competenza nazionale per iniziative di rilevanza strategica
Altrimenti chiaramente saremmo noi a pagare il tributo di una falsa modernizzazione
Secondo aspetto
Io non credo che in ogni caso finisca tiriamo in ballo il rischio che chiusi domani dice più cooperazione ma neanche si arriva al regime capitalista più arrabbiato
Perché proprio perché se diceva che il sistema capitalista
Non riesce a far felici tutti c'è son Fassi è progressivamente e forti che devono essere messi in circolo e che hanno bisogno di del modello mutualistica il problema noi come movimento dobbiamo limare la cooperazione di di fare un trapasso una transizione giusta
E vado alla fine perché siano supero vengo bacchettato per per il tempo io dico solo due cose
La
Chiaramente abbiamo preso atto che come tutti gli altri anche per noi rendite son finito oggi si vive sul consenso abbiamo bisogno del consenso
E consenso ci regge su due elementi uno è l'utilità e l'altro è la consapevolezza morale di essere un bene per il nostro tempo io parto subito a quest'ultimo così lo tolgo
Non non e sarebbe impensabile per i credere che tutte le nostre soluzioni sì trovino
Diciamo così debbano reggersi sul consenso che viene solo dare risposte materiali anche noi e questo rifacendoci all'ispirazione rifacendoci
A quel patrimonio immateriale morale che sta dentro la cooperazione e uno delle motivazioni forte che ai rispondono adeguatamente anche oggi all'uomo della strada l'altra è quella dell'utilità
E qui bisogna subito che apriamo un cucù le utilità vecchie va le andiamo perdendo le vecchie utilità tendiamo perdendo abbiamo visto cosa sta succedendo in campo fiscale cosa stai succedendo in campo
E quindi bisogna scoprire inventare nuove utilità da da proporre da offrire alle nostre cooperative
Non ho meno lunga sopra dire noi come cooperazione agricola ti stiamo molto impegnando su questo strato e su questa strada ricercare progettualità nuova posizionamento sul mercato nuovo
Diversificazione di missione e nuovi ruoli e e quindi di credo che lo si debba fare tutti spasmodicamente perché il problema della utilità è un problema al quale non non possiamo sottrarci
Chiudo ancora un pensiero in questo contesto generale nella nostra metamorfosi di strumenti discorso dell'unità è molto importante
Il discorso dell'unità con le altre centrali cooperative discorso molto importante perché chiaramente qui egli ieri è mutata sono mutati i riferimenti esterni che giustificavano anche se bisogna stare e qui mi rifaccio pienamente a quanto è stato detto cioè che va fatta L'Unità è un obiettivo un punto di arrivo per carità no indefinito cioè bisogna mettere una meta anche di calendario pur abbondante però poi in questo frangente bisogna lavorare sui sui tre concetti
O al vero ovvero sul due sui tre uno è quello di farlo in autonomia due quello di farlo con fatti concreti nella prassi
E quindi farlo coi consenso quindi i decreti non possono di di unificazione non possono scattare prima del consenso grazie
Grazie grazie il giornale Grasso
Poi si è aggiunto all'ultimo momento Pasetto che daremo due minute perché ripescato spiega la NATO mangiare quindi non aveva sentito quando ha concluso
Grasso
Grazie presidente suonò i cinquant'sarò brevissimo
Credo che debba necessariamente testimoniare ciascuno di noi oggi qualche cosa di importante perché qualcosa di importante è avvenuto oggi se l'obiettivo di un'Assemblea di qualsiasi associazione di qualsiasi
Gruppo imprenditoriali rappresenta lo sviluppo e la registrazione della linea politica e progettuale che l'organizzazione stessa ebbene oggi questa organizzazione l'obiettivo l'ha raggiunto
è stato raggiunto perché perché sta cambiando il metodo di approccio politico dei problemi di un'organizzazione di impresa come la nostra e cambiato il linguaggio nella trattazione
Di argomenti dell'imprenditoria cooperativa avulsa stiamo attenti avulsa darla concettualità insistente che molte volte molto spesso ha camuffato inefficienze delle nostre imprese il linguaggio asciutto
E non aulico di Vecchi tempi e quello che meglio evidenzia oggi la gravità della situazione che stiamo vivendo
L'esplosione negativa dell'economia italiana mette sicuramente a rischio ed in crisi soprattutto le imprese piccole medie le piccole cooperative piccole imprese come la cooperazione che in periodo di maggiore benessere hanno sempre avuto le briciole da parte delle istituzioni pubbliche da parte di qualsiasi realtà cui loro potevano rivolgersi
Hanno avuto le briciole rispetto ad un'imprenditoria quella più grande è quella rappresentata oggi da Abete che in modo lecito o illecito si è sicuramente creato delle riserve che oggi stanno utilizzando in periodi in cui c'è magrezza di realtà economica
Credo comunque che questo concetto nella relazione del presidente sia stato ben evidenziato non c'è stato bisogno di rispondere ad Abete sulla par condicio perché aveva già risposto anticipatamente il Presidente su quel e possibile comunque la par condicio non esiste comunque possibile trovare con le altre organizzazione bisogna trovarle con le altre organizzazioni imprenditoriali punti concreti di convergenza nel rispetto però delle reciproche particolarità e questo è molto importante ed è ed è quello che risaldato molto evidente anche nella relazione del presidente
Questa relazione a molti contenuti importanti
Detti apertamente può anche velati andrebbe quindi discussa in tutte le sedi territoriali
Impegnando il movimento tutto a trovare i motivi che giustificano ancora la nostra presenza
Di impresa e di impresa cooperativa
Però o in me come succede sempre questo movimento non sempre risponde
Alle sollecitazioni che arrivano da questi momenti importanti della vita di un organizzazione
Credo che questa relazione molto sicuramente sarà messa in un cassetto e sarà ambasciata in un archivio a giacere e poi ci lamentiamo come mai l'organizzazione non e presente come mai
Credo che la discussione a livello territoriale di una relazione come queste innovativa
E importantissima se vogliamo che effettivamente questo movimento non sia un movimento di vertice che cala le cose dal vertice al territorio ma sia un movimento che parta dal territorio
E che cerca di determinare le politiche dal vertice grazie
Pompa sento chiudiamo
Però Marino nella
Sì ho preso chiedo scusa presidente se sono stato assente momentaneamente Marano richiami territoriale telefonici perciò dovuto sottostare una perdita di un quarto d'ora venti minuti due tre minuti per non appesantire anche questo mio breve intervento io stamattina come sempre ho sentito ascoltato la versione presidente che la riflessione e la faccio poi andando a casa
Il valuto da un punto di vista complessivo molto completa
Però mi riferisco stamattina
Non male tre presenze
Che sono state qualificanti per la nostra Assemblea ministro sensato conoscermi sa di cultura Terni al massimo esponente di riferimento ma mi riferisco quella di Lo Bianco che è scontata ma quella di Abete che è la prima volta che partecipa ad un consenso del mondo agricolo cooperativo
E mi ha dato il senso di una sensibilità almeno con la presenza che ci sia una spiraglio di ripresa spero sulle politiche agroindustriali
Della quale abbiamo perseguito da anni ma che di industriale hanno avuto molto vedi agricolo poco
Non so se la presenza di avete stamattina abbia avuto questo segno io mi auguro di sì
Perché abbiamo bisogno di politica industriale agroalimentare madrina di questa ecco in due minuti si può dire ben poco due tre spunti noi siamo molto preoccupati intera agricole io ne faccio parte percettore vitivinicolo
Preoccupati nel senso anche se il ministro Diana
Fra le righe nel suo discorso ha detto che io ho parlato con Ciampi ieri mi ha assicurato e ho sollecitato come si può abbandonare il mondo agricolo altrimenti perdiamo di credibilità
Queste mi ha dato un po'di ottimismo perché son partito stamattina da Verona
Molto pessimista avendo captato ancora ieri che dei decreti per impegni finanziari in agricoltura nei vari settori non c'è più una lira non c'è più una lira oggi anche se ci sono i capitoli
Sono tutti stati stornati scoperti per esigenze finanziarie di bilancio ricomprendiamo il ministro Ciampi a che il governo e siamo solidali bisogna risanare ma chiedo io dottor Marino presidente come si fa a impegnare le cooperative su progetti di sviluppo
Che abbiamo capitalizzato secondo i progetti di sviluppo abbiamo impegnato i soci abbiamo fatto fideiussioni bancarie per i mutui e adesso ci sentiamo dire che andremo a novantaquattro ha forse
Ma scherziamo
Io sono fortemente preoccupato io conosco gli altri settori e molto meno del mio del settore vitivinicolo ma nega progetti di sviluppo in atto che sono stabilimenti che crescono sugli impegni del governo
Sull'impegno di noi soci di aver capitalizzato secondo la legge che lo prevedeva e stiamo andando avanti
Ma come è possibile avere un ministro delle coltura che non possa essere ascoltato da un ministro dal Presidente del Consiglio o dal governo oggi attuale è una cosa impossibile io non lo so se novantatré avrà qualche spiraglio di risposta ma se tutto va novantaquattro e in forse io credo che sarà messa in ginocchio anche la nostra buona volontà
Di i progetti in sviluppo di indicazioni progettuali che la Federal regole affatto e che anch'io sto girando nelle varie regioni potenziando questo tipo di incentivo e di discorso
Cioè a me dispiace perché lo so che la colpa non è di nessuno non è forse il ministro Diana con lo reputo un personaggio anzi molto sensibile è un signore però qua io voglio capire sei questo governo della quale ha grosse difficoltà ai grossi impegni che tutti dobbiamo essere solidali pensa un po'a questa cooperazione che in sostanza fa parte delle professionali fa parte di un complesso organizzativo da quale siamo sempre noi
Ora la preoccupazione nostra è verso non tanto alla politica o a chi da danese espressa ma adesso i nostri soci delle cooperative che si sono impegnati abbiamo progetti che sono in atto impegnativi
Finanziari che se non vengono le risposte dobbiamo pagare interessi bancari che si fanno morire
E allora credo che anche i grandi discorsi che noi stiamo facendo abbiano uno spazio che trovano ecco mi limito solo a queste cose termino col dire tre punti nella quale non c'è risposta che c'erano già impegni di decreti governativi e finanziati
Per noi per quanto riguarda il settore vitivinicolo la sostegno intervento di sostegno sulla distillazione è sparito tutto
Il governo non paga l'hai mai visti da Torino ritirano siamo in ginocchio tre milioni e mezzo via Toledo che vanno sul mercato i quaranta miliardi di integrazione sulla distillazione obbligatoria dell'anno scorso già stanziati finanziati e capitolo spariti
La duecentouno non si dà risposta ecco io
Ho tanto ottimismo però sono anche un po'deluso e sono molto preoccupato per le nostre cooperative grazie
Con questo giusto appello
Perché è un appello quello di Pasetto a nome di tutto il mondo agricolo poi li aveva ripetuto con più vigore ciò che aveva detto ragionando Djerba Aldo chiudiamo la serie degli interventi
Capite voi per primi che una vera e propria report replica non è possibile
Perché sono state fatte tutte le sottolineature cerca anche qualche osservazione critica a quello che è emerso nella giornata
E se non avesse un argomento specifico da riprendere rinuncerei anche la vive implica la replica chiedendogli di andare a leggere su tutto che ha posto determinati problemi più attentamente la relazione che capisco
Letta velocemente a un primo colpo d'occhio possono essere
Sfuggite alcune invece risposte già contenute nella risposta ai quesiti di degli amici che sono intervenuti mi riferisco per esempio
Al problema dell'elasticità cooperativa posto
Dalla visti io credo che
Vi abbia risposto al paragrafo tre dalla bizzarri inabissarsi
Noi crediamo che anche l'elasticità cooperativa
Sia stata modificata giorno dopo giorno da una legislazione più vincolistica che ha irrigidito
Il lavoro il mercato del lavoro e anche la stessa struttura cooperativa non a caso più volte Lingotto ventuno due passi della relazione ho ripreso questo argomento
Però vorrei
Partire da una considerazione generale che ci serve per ragionare sul futuro anche sul futuro delle nostre assemblee
Io amici non vengo a queste assemblee l'ho detto la prima volta mi pare proprio che la volta in cui sono stato eletto presidente
Non so prevosto per vostra future fortune del movimento io non sono qui a tanto certificare la presenza della cooperazione io questo ruolo non lo voglio solo ma sorgono altri lo richiamino altre nostre assemblee nei nostri convegni come io no
Per me c'è già
Io parto dal fatto che la cooperazione è un soggetto imprenditoriale utile valido non solo per l'economia sociale ma per l'economia di un Paese abbiamo fatto delle opere eccezionali ne parlerò per egregio abbiamo come tutte le imprese
Avuto dei cadaveri abbiamo delle vittime abbiamo degli estortori ma questo è comune e fisiologico a tutto il sistema delle imprese
Quindi non capisco perché noi ogni volta
A differenza di altri settori altre categorie quando facciamo i convegni dobbiamo ripartire autocertifica amici dicendo
Non siamo noi siamo coloro che sono per la solidarietà sull'economia sociale hanno il valore hanno i principi che hanno ispirato no non siamo così
In questo stato e non siamo artigiani non siamo piccola e media impresa non siamo confini industriali perché siamo cooperatori perché siamo cooperatori e la stessa natura il punto di partenza dalla voglio di unirci il metodo che ci unisce che ci differenzia in partenza da altre forme di società
Se lo chiedete o se lo si ritiene ogni volta
E meglio che cambiamo reggino cambiamo relatore abbiamo Presidente non è possibile per me è un dato inequivoca
La cooperazione ho detto a mi pare in in recentemente in quel di Sardegna In Sardegna in qualche riunione che ho fatto per la qualche assemblea per per le province del nostro Paese le regioni
Recuperando la famosa del famoso dialogo del folletto e dello gnomo piglio Pardi le Operette morali di leopardi che si chiedevano perché gli animali di banche voi alcuni verranno sentite così per dopo che questa volta non ripeterò più
Si chiedevano perché alcuni animali questi due erano questo dialogo si poneva il problema del perché esistono tanti animali perché alcuni di questi animali
Non servono a niente sparsi per la mucca per la la gallina che si possono mangiare la insomma la zanzara
E che ne so la mosca che cosa servono se non di fatto infastidire
E la risposta che si dava il folletto da quella che situato nel bestiario del genere medievale cioè servivano per esercitare l'arte della pazienza no la pazienza
La sopportazione di ognuno di noi deve fare invece Ilio partita come lo da per il sistema economico lo dà in questo caso una risposta estremamente valida sette poi quella vera
Servono per garantire l'ecosistema perché se non esistono anche questi rimane questo il sistema non non ritrova l'equilibrio non è bene che si distrugge e finisce benessere perverso finisce per essere un sistema contro natura anziché per la natura
E quindi anche lì l'impresa tutti sono necessarie e ci sarà la grande impresa la piccola impresa l'artigianato la cooperazione in uno Stato democratico nella cosiddette democrazia economica
Che di cui egli abbiamo più volte sottolineato valore e necessità di realizzare nel nostro Paese il vero come dire la vera il vero irrobustimento si realizza attraverso una pluralità di impresa
E questo è il significato anche del nostro dialogo oggi più forte che in passato con le altre categorie
Perché lo sviluppo e la difesa non solo economica ma democratica del nostro Paese in un momento di grande instabilità in un momento di grandi tensioni qualcuna parlo di destabilizzazione ebbene si realizza
Facendo fare a ciascuno la propria parte il proprio ruolo fino in fondo
Senza lo ripeto per l'ultima volta autocertifica noi siamo così è nella nostra natura
E poi amici
I vostri problemi mi riferisco a tutti coloro che qui rappresento ne sono tantissimi le imprese cooperative
Sono certamente quelli per le di per i problemi di applicare ragione Scalvini e babbo
I dieci comandamenti le dieci regole
Di vederne la coerenza ma i problemi veri non solo quelli conoscendoci e conoscendo la nostra organizzazione le nostre cooperative quelli di
A vere solidarietà ad avere più solidarietà risottolineare questi concetti
Non è questo il problema
Il problema è quello di non essere in questo momento di grande difficoltà per le istituzioni per il paese di difficoltà economiche congiunturali e quello di non essere schiacciate
E quello di non essere emarginata
E quello in sostanza di difendere l'impresa cooperativa
La cooperativa quindi non accetto
Perché lo ritengo porta fuorviante e pericolosa l'affermazione che in questa relazione tra l'altro l'ho sottolineato volutamente ed io l'ho sottolineato nella replica nella parte finale
Che non si è parlato di solidarietà ma non perché non ne vuole si faranno perché sono convinto che non ci distinguiamo da altri per valori per metodo e persone dall'età applicata quanto perché in questo momento la battaglia che noi dobbiamo compiere e quella di allargare la base imprenditoriale del Paese di difendere nel mercato
Le soglie di accesso se noi non diamo la possibilità alle nuove impresa alle piccole e medie imprese di poter vivere e svilupparsi in questo mercato ma che speranze che fiducia diamo alla nostra volontà e al nostro bisogno di solidarietà
E allora l'anno in marcatura voluta sottolineata
Stigmatizzata di parlare di mercato di mancare di efficienza di marca dell'impresa e perché in questo mercato in un mercato rinnovato in un mercato moderno in un mercato efficiente in un mercato dinamico
Noi dobbiamo giocare perché ci spenga lasciato questo spazio questo ruolo il nostro compito la nostra azione che è quella
Dato che non ci sono altre stelle polari non ne vedo nel osservatorio un nel
Nel cielo nelle costellazioni delle imprese italiane che riescono a coniugare come noi solidarietà impresa
Che quell'appunto di mettere insieme un sistema che si basa sull'apporto partecipativo dei lavoratori ai processi produttivi e di innovazione
E quella evidentemente di garantire le condizioni perché le cooperative possono svilupparsi nel Duemila
Noi abbiamo fatto una scelta in questa
Assemblee
Ogni volta abbiamo cambiato in io sono presidente da circa tre due anni qualche cosa o o Demos fatto insieme ai colleghi vice presidente del consiglio di presidenza tra sci
L'Assemblea del novantuno il Congresso vedrete che una scelta un po'in Posta con un'ampia platea politica e quindi di rappresentanti del governo
Questa volta abbiamo proprio voluto inteso limitare anche che date le condizioni di quadro politico stante l'instabilità o la scarsa anche rappresentatività a un dibattito più interno più interno tra le forze imprenditoriali
Un confronto più aperto più disponibile per le forze imprenditoriali ma abbiamo anche fatto perché come ho sottolineato nella relazione
Noi io credo che il nuovo che si andrà a costruire non può essere un nuovo individualista
Sarà sempre e comunque o dovrà essere se vuole essere un nuovo vitale un uovo di sviluppo un nuovo costruito attraverso le maggiori aggregazioni possibili tra le persone tra l'impresa e tra le associazioni quindi un nuovo costruito su solidarietà più ampi
Noi sconfiggeremo l'evasione fiscale score vinceremo la corruzione a daremo revolver mercato riusciremo ai robusti relato incorre media impresa
Realizzando maggiore solidarietà nel Paese se questa maggiore solidarietà nel Paese non riusciva stellare tra l'imprenditore prese le categorie imprenditoriali tra le associazioni imprenditoriali e quelle del sindacato non ci sarà speranza per il nostro Paese al di là della riduzione dei tassi di interesse che pur sono importanti o della Riso del costo del denaro
E alla al di là di alcuni provvedimenti congiunturali
Mi premeva però a voi
Davanti a voi in questa Assemblea quindi un'opportunità graditissima
Puntualizzare
Ancor di più di quanto fatto nella relazione
Il mio pensiero sull'Unità
Sull'Unità cooperativa
Anche perché io in genere passo
Non prima di diventare presidente Confcooperative ma dopo per essere prudente prima non mi pareva che fosse questa la religione che vi si si dava ma dopo siete ma voi a finanche prudente quindi non è che si ma ammattiti udon conto questo ve lo posso garantire
E leggo proprio l'improvvisa decisione improvviso decisionismo
Io sono convinto
Che
La caduta del non lo vuole chiamare l'antico regime perché può sembrare dispregiativo mentre questo il regime la diciamo la Prima Repubblica ha costruito
Ha costruito nel nostro Paese
Un Paese anche moderno ha costruito una potenza mondiale industriale e queste cose non è possibile disconosce
Però nella
Nel passato e soprattutto nell'avvento della nuova repubblica o del nuovo ordinamento istituzionale che inevitabilmente nei prossimi mesi prenderà corpo
Ci sono aspetti positivi o ci potrebbero essere espulsi aspetti positivi che ci riguardano ma anche spetti che ci possono preoccupante
Quelli positivi sono già detti già enunciati da tante già sottolineati abbiamo sicuramente avremmo sicuramente una maggioranza stabile
Giusta
E quindi sarà tutto sommato più facile discutere dialogare e confrontarci
Con governi interlocutori stabili
Che non cambino ogni sei mesi sette mesi per esempio
Voglio ricordare ai tanti amici agricoli qui presenti che
Abbiamo avuto cinque ministri in due anni e mezzo al ministro dell'agricoltura
Poi è sicuramente avremo partiti diverso e se non proprio partiti diversi qualche pari l'universo in più ci sarà o l'uomo in più ci sarà comanda nel Paese
Certamente avremo degli uomini
Perché il sistema coi sistemi che si stanno per introdurre porte porteranno a uomini a personaggi caratura diverso da quelli del passato
Io spero e dobbiamo lavorare perché rimangono i partiti
Perché rimangono i partiti nel nostro Paese non perché siano sostituiti dai comitati elettorali e perché rimangono nel nostro Paese i partiti con le loro tradizioni con il loro valore
Questi devono essere assolutamente presente
Però non ci saranno più questi partiti quelli di fosse così di massa questa strutturazione dei partiti molto legati per esempio al territorio
E certamente amici dovremo fare i conti in futuro in un futuro non brevissimo ma prende medio termine con un sistema più efficiente e più trasparente
Certamente ragione avete più competitivo
Questo è inevitabile poi non so se fra qualche decennio si assesteranno sull'idea di di maggiore assistenzialismo meno assistenzialismo su altri
Su altre connessioni tra economia e politica che garantiranno degli spazi di rendita oggi nel breve periodo nel medio periodo io vedo che dovremo fare anche i conti con un sistema diverso
Rispetto quello col quale noi siamo abituati sono abituati a crescere e ha sviluppato
Ma ci sono anche dei lati negativi
O il rovescio della medaglia
Forse ci troveremo ad avere una cultura
Più lontani nonostante un'estranea
Io non voglio dire come ho detto Gian una relazione più ostile
Ma credo che ci siano più difficili da parte dei nuovi governanti e saranno più difficili a farsi
A ragionare a far comprendere le ragioni le nostre ragioni le ragioni della cooperazione
Poi credo anche che sia invalsa in molti non a caso l'apertura di oggi ad Abete
E che è stato particolarmente la cui organizzazione da particolarmente critiche dure nei confronti della cooperazione sulle agevolazioni e sul legame con le forze politiche
Però certamente ci sarà anche in futuro ancora la voglia di far pagare alla cooperazione
Le colpe
Che ci provengono non direttamente
Ma dall'avere avuto Noè idealità e anche qualche uomo uomo
In comune
Con i partiti cosiddetti popolari
Io non me ne vergogno anzi lo esatto perché essere Stati vicini ed essere vicini idealmente a valori di solidarietà di partecipazione di emancipazione
Delle classi decoratrice o dei produttori più deboli rispetto alle porte un alto valore che dobbiamo mantenere e rafforzare in futuro di cui davvero dobbiamo portare la bandiera ma si vorrà certamente da parte di alcune ancora fa pagare
Un prezzo confondendo
Il valore con gli affari le bandiere con una Conselice consociativismo che però ha un collateralismo che peraltro per quanto ci riguarda se abbiamo avuto l'abbiamo avuto tanti anni fa e certamente oggi e del tutto
Disgiunto dalla nostra più totale autonomia e indipendenza
E poi concludo c'è questa crisi amici generale dell'identità collettiva
Questa crisi della società di mezzo
Come la chiama De vita questa crisi del mondo associativo che è di tutti che di Confcooperative forse meno possono stiamo ancora meglio rispetto altre organizzazioni altre grandi organizzazioni di categoria ma la stessa Confindustria ha visto pubblicato sul suo giornale su altri giornali l'appello di un proprio socio che si scagliano non so se dovesse avere un unico dal quale poi da Treviso si scagliava contro le organizzazioni nazionali della piccola e media impresa della Confindustria Confapi José perché Sanguisughe perché non difendevano gli interessi delle proprie associate perché non difendevano gli interessi delle piccole e grande impresa ma soltanto quelli di un apparato burocratico
Certamente questa difficoltà
Che a differenza del passato non possiamo scaricare sulla finanza pubblica e sull'assistenzialismo pubblico noi lo dobbiamo mettere la dobbiamo mettere nel e allora e allora amici
Anche queste motivazioni
Dette solo in una parola nella mia relazione
Le difficoltà di quadro mi pare che abbia usato questo termine
Insieme a tutte le altre già inseriti avevo della relazione ci portano comunque apporre con più incisività determinazione del passato il problema dell'unità cooperativa
Ma all'Unità cooperativa si arriva come ho detto con delle condizioni si può fare fronte
E mi credi credetemi io non ho fatto nessuna affermazione
Anche se parlate possono essere talvolta possono essere male interpretati caschi scrive in senso conta
Io sostengo che prima bisogna chiarirci sull'autonomia
Sulla piattaforma di idee di pratiche
Mettiamo pure anche le bandiere e vessilli
Di Polverari
Dopo si può iniziare eventualmente un processo
Io non metto nelle cose di domani L'Unità Cofferati
Credo però che questo processo debba essere al nostro interno dibattuto si debba aprire al nostro interno una discussione appena Franca senza
Senza remore senza secondi fini
Penso solo che
Un'unità quando ce ne saranno le condizioni quando se nelle ce ne siano se ne andranno sia ci saranno
Fattori di quadro positivi è nel momento in cui se ne ricorda le condizioni interne comunque non potrà mai avvenire
Lo ribadisco se non attraverso un'ampia grande consultazione e soprattutto attraverso un grande consenso della nostra base cooperative le unificazioni
Ripeto che non mettono in tempi brevi non possono però essere fatte al cinquantuno per cento
Le unificazioni si fanno quando la base dell'organizzazione cioè le cooperative e i dirigenti sono davvero convinti nella stragrande maggioranza che quella sia una strada necessari ci siano le condizioni e perché dopo avere come dire accertato le condizioni si ritiene che quella sia la strada necessaria per rafforzare la cooperazione il movimento cooperativo nel nostro Paese
Queste sono cose aspetti che vi voglio garantire non ci sono posizioni sui giornali articolista due fan parte del folklore
La posizione del presidente di Confcooperative di Confcooperative perché la espressa in ripetuti consigli nazionali e questa e a questo io mi atterrò
Lavorerò perché si creano le condizioni non accelerò dei processi che non possono essere fatti se non dopo aver appunto
Con Carla contro serenità verificato queste condizioni ma non mi pongo degli obiettivi Brad e a tutti i costi da realizzare passando soprattutto
Sulla testa della partecipazione e del consenso dei cooperatori
Va be'c'ho concluso questa legge che come è sempre stata più lunga di quella che io ho messo nel conto
Io penso che
Ogni Assemblea viva la propria stagione non so se la prossima assemblea la faremo con questa formula se riprenderemo la formula dei dei due
Giornate anche che sono un pochino più costosa io credo però che dobbiamo mantenere questa nostra caratteristica una parte pubblica esterna di confronto
Sono molto soddisfatto di sé ripetutamente la Confindustria che vi garantisco ha preso questo impegno con un impegno prioritario tant'è che si è fatto mandare da per tempo
Relazioni documenti cioè ha voluto conoscere fosse più dei suoi predecessori che cos'è effettivamente il pianeta cooperazione nel nostro Paese e a me e hanno e credo che questo serva come domani potrà servire con la Confcommercio con la Confartigianato
Creare una serie di rapporti in tessere una rete di relazioni all'interno della quale le categorie finché fanno con una istanza con trasparenza il loro compito assolvono tutti insieme ha un compito essenziale per lo sviluppo della democrazia nel nostro Paese e come dire sia otto proteggono si autodifende
Dipendono non la propria corporazione ma difendono la democrazia economica e lo sviluppo dell'impresa nel nostro Paese questo il messaggio che volevamo dare che mi pare in buona misura sia stato colto
Nei prossimi giorni dovremmo
Associazioni
Una frase che vorrei parallelo che vorrei un paragone che vorrei sottolineare
Sottocapitalizzazione non solo i termini in termini economici sottocapitalizzazione come per le imprese cooperative anche in termini di capitale umano di Risorse umane di di capacità di approntare di aprirsi al nuovo che avanza
E allora credo che così davvero assolveremo anche un altro compito allora davvero faremo e metteremo in parallelo solidarietà ed efficienza che poi è il nostro slogan ma più che uno slogan
E e rappresenta la nostra missione grazie
No allora
Allora