Le parole e le cose - Conversazione con Valerio Massimo Manfredi, autore del libro "Quinto comandamento" (Mondadori)

Radio radicale bentornati ad un nuovo appuntamento delle parole le cose siamo felici di avere nuovamente nei nostri studi Valerio Massimo Manfredi bentornato radio radicale
Grazie buongiorno en annui a voi e a tutti quelli che ci ascoltano
Allora l'occasione di questa nostra nuova conversazione l'uscita del suo ultimo romanzo edito da Mondadori dal Titolo quinto comandamento
Un libero a mio avviso molto interessante romanzo molto interessante molto importante che innanzitutto CD regala
Delle pagine di letteratura molto pungenti e molto avvincenti cosa diciamo
Sempre ahimè ahinoi molto rara nel panorama italiano internazionale avvincenti perché fa i conti con una storia vera che ovviamente viene misurata e miscelata con dei piani di narrazione che ovviamente
Incrociano l'epica all'azione e al tempo stesso anche la diciamo l'analisi sociale perché poi le storie che son descritte qui dentro sono delle storie essendo vere ma sono anche veritiere come si suol dire insomma allora innanzitutto iniziamo a raccontarlo questo quinto comandamento che per diciamo i comandamenti che conosciamo e non uccidere e quindi questo quinto comandamento quanto sarà in qualche modo rispettato sarà violato in questo libro ma
Mi è interessante vedere come è nata questa espressione no perché il protagonista padre Marco
Che ovviamente ha un altro nome nella realtà è ancora vivo in ottima forma
Prima di partire per la prima spedizione cioè per liberare gli ostaggi nella città di Ubi era durante la guerra civile con in Congo
è andato è andato a trovare il suo vescovo monsignor Clermont per farsi dare la benedizione e Luigi ha detto io ti conosco tu sei un guerriero tua il look Instinct all'istinto primordiale
Io ti benedico ma tu mi devi promettere che non violi il quinto comandamento
E lui ha detto ma
Eccellenza io
Farò il possibile ma questo non è un picnic
Ha detto lo so nondimeno devi promette ormai va bene farò tutto il possibile e Luís la la la Benedetto
Quindi
Padre Marco scese scende le scale gira sulla destra in strada per raggiungere il punto dove si sono radunati combattenti
E mentre si allontana si apre di nuovo la finestra
Si affaccia il vescovo Marco che c'è eccellenza
Degli altri nove non ti preoccupare questo è vero è vero e ci dice quanto questi uomini che erano in trincea erano di frontiera dovevano semplificare le cose
Ecco il romanzo ci porta all'interno di una stagione tra le altre molto molto interessante ovvero la liberazione dei paesi dell'Africa dalla morsa coloniale in questo caso siamo incongruo che nel corso delle pagine di questo libro i si affranca dal dal dominio belga
In qualche modo c'è anche qui la funzione di don Marco che da un lato ci porta all'interno di questi conflitti ma dall'altro diciamo
C'è anche una presa di coraggio da parte di questo protagonista cioè don Marco sceglie di non scappare di non andare via
E questo diciamo è un sintomo a mio avviso interessante di tutta la storia perché questa mi verrebbe da dire un romanzo degli uomini che arrestano degli uomini che diciamo vogliono essere protagonisti della storia del serraglio in cui vivono che è una cosa sempre più rara tra l'altro all'interno diciamo
Della sia della cronaca che della storia contemporanea e padre Marco in qualche modo ne diventa forse diciamo l'interpretazione migliore di questa doppia veste insomma c'era Longanesi che diceva italiani sono sempre un po'Santi un po'Cagliostro insomma quindi diciamo in questo senso padre Marco ci racconta tante sfumature dell'animo umano come è stato diciamo inserirlo oltre la la storia la la vera storia insomma che c'è all'interno del libro però come Stato inserire una personalità del genere in modo armonico all'interno del romanzo
Beh in primo luogo bisogna anche considerare che c'è un precedente
E cioè i templare interclasse i Templari che sono esistiti tanti tanti secoli prima
E che però erano dei monaci che imbracciano le armi che che stringevano la spada nel pugno
La spada e la croce che dice a un certo punto questo questo testo dice proiettano una stessa ombra
Beh io mi sono reso conto parlando con il protagonista che ancora vivo e in ottima forma a ottantasei ottantasette anni
Mi sono reso conto che questa era una storia formidabile formidabile assolutamente fantastica
E che meritava
Meritava la veste epica come i grandi poemi del passato
E così ho fatto e quando uno racconta gli eventi anche veri anche reali in un registro il motivo
La l'espressione scorre spontanea
Non è che che uno debba faticare a far quadrare l'uno dentro l'altro o a sovrapporre l'uno all'altro registro
è una un è una cosa è una situazione un forma emotiva che si sviluppa da sola
Perché questo uno dei caratteri principali della letteratura mentre la storia ricostruisce la memoria comune
E quindi anche l'identità comune nessuno può fare a meno della memoria nessuno può fare a meno a meno delle identità queste invece ci dà vite parallele
Che il nostro destino personale non ci avrebbe mai dato
E ed è questo che che diciamo che che diventa il carburante di una di una creazione che
Soprattutto epica
E benché si sviluppi su degli elementi dei fatti che sono realmente accaduti anche i personaggi sono quasi tutti i veri benché celati sotto pseudonimi
Ecco la storia di Padre Marco diciamo molto interessante perché ci riporta anche alla storia di un
Tu citavi i Templari diciamo sembra una sorta di templare
Di di fine di fine millennio insomma padre Manrico fa ma diciamo che interessante perché in queste in quel serraglio di tempo in cui ovviamente si svolge soprattutto la la vicenda del Congo
Diciamo è anche l'occasione per approfondire una certa consuetudine che che molti religiosi soprattutto non tanto sacerdoti diocesani hanno avuto nei confronti delle lotte di indipendenza delle diciamo se pensiamo al Nicaragua la lei alle repubbliche centro americane al Brasile all'Argentina atterrato dove viene ovviamente l'attuale pontefice che ne ha conosciuti molti di questi pre di campesinos che chiaramente si mescolavano poi con la cittadinanza in quel momento in quei momenti di dittatura in Italia abbiamo avuto diciamo anche dei fenomeni legati all'eversione armata Frate Mitra uno su tutti
Però è interessante vedere soprattutto a livello concettuale come questa epica che sta di sottofondo ci riporta a voi
A ad una amalgama secondo me anche con il messaggio evangelico perché questo quinto comandamento ovviamente sta lì ad essere una sorta di simulacro no di dire non uccidere ma al tempo stesso non almeno nella mia lettura non stona la missione
Di Padre Marco all'interno di un contesto seppur lontanissimo rispetto alla retorica del buon a diciamo del buon samaritano del frate che va a fare la missione educativa insomma lui è in qualche modo mi verrebbe da dire un combattente del Vangelo e diciamo anche le ferite che riporta su se stessi gli attentati che riporta su se stesso lo avvicinano quasi una figura cristologica ecco ha mai hai mai avuto paura scrivendo questo libro di distanziati forse troppo dalla dalla realtà perché questo è un personaggio che scrivendo Lodi potrebbe portare chissà dove insomma pesata quasi una serie
Sì in effetti ma io io io penso che che in questo caso valga proprio quello che ha detto lui una volta
Parlavamo di questo io gli chiesi hai mai ucciso
E lui mi rispose
E come se lo avessi fatto
Perché
Perché a un certo punto io sono arrivato con i miei uomini coi miei mercenari sono arrivato a ridosso di un gruppo di ribelli che aveva teneva in scacco più di centosettanta
Centosettanta ostaggi e e dice quando sono arrivato ho visto un mio confratello che era stato squartato e figlia i ribelli stavano divorando che il suo fegato
E io ho premuto il grilletto
è l'avrei ucciso e ne avrei uccisi tanti forse perché ero fuori di me
Però l'arma si inceppò era un'imitazione cinese di un kalashnikov
Forse lui aggiunto forse Dio non ha voluto che io mi macchiarsi le mani di sangue
Ma tanto che cioè è come se l'avesse fatto
E anche perché quando quando io sguinzagliato i miei uomini i miei demoni
Proprio all'inizio il mercenario giorno tre che in realtà Pironi biologi dice
Quando quando il l'infermiere che custodisce il padre dice il padre Marco gli dice ma lei può tornare qua vedrà che guarirà
Lei potrà anche conversare con lui e lui risponde meglio di no io sono uno dei demoni del suo inferma
E quindi questa è questa la la la situazione
E non solo ma una volta sguinzagliati questi uomini erano addestrati
Fin dalla più giovane età a uccidere
E quindi non si potevano più fermare lui faceva dei blitz
Liberava gli ostaggi e poi se ne andavano
Ma
A un certo numero dei dei suoi uomini rimanevano lì e quello che succedeva lo sa solo Dio
Ecco il libro nel secondo capitolo civil si apre insomma con una scena
Ai giorni nostri l'undici febbraio del due mila e quattro Ospedale San Gaetano Imola e qui praticamente c'è mi incontro con ancora figura appunto di un padre Marco che in un letto di ospedale e e allora anche qui è molto interessante vedere come si parte da lontanissimo per arrivare poi al centro di un problema e e c'è anche l'altra figura di di tranne che è molto interessante da un punto di vista psicologico e fa forse non dico da contro altare
Mai come se fosse un un pezzo dell'anima anche di padre ma certo diventarono amici certo sì quando quando lui dicendo finita la sua azione in
In Congo
Fu mandato in Amazzonia
Perché lui avrebbe dovuto restare ma fu mandato in Amazzonia
E la lui vide che lui si trovò ad attraversare un paradiso di ci credi mi il paradiso terrestre farfalle con dei colori incredibili uccelli variopinti
Piante multi secolari colossali che aprivano fiori dal profumo inebriante Erra un pezzo del Paradiso perduto te lo assicuro te lo giuro
E invece sono passato un anno dopo
Erra
Una distesa di morte di cadaveri
Tutto crescenti una cosa spaventosa e i fans invero scusa facevano non potendo più bruciare la selva amazzonica perché dai i satelliti vedono il fumo e il Governo fa una figura
Molto meschina cosa facevano
Il Ravano le piante della foresta con un del Foglia ante micidiale
A base di diossina e lui lui ne ne ne rubo un una parte un campione per poterlo inchiodare fu in seguito con i cani per giorni e per notti
E poi alla fine crollo e rimase in coma per ventinove giorni ma mi raccontava che una notte
Squillo il telefono nella sua missione
è una voce disse mi riconosci riconosce la mia voce
Certo sei Piero Piero e poi niente dicono all'inizio e anche alla fine
Piero Nebiolo
Dice ma doveri finito ti cercano da tutte le parti ero nella foresta sono vissuto pescando pesci pesciolini con la mia camicia
Dice lo sai vero che ti vogliono ammazzare PC sì lo so
E io ne sono stato incaricato beh mi hai trovato ti aspetto qui meglio essere abbassato da un amico
E lui risponde non dire stupidaggini
Senti
Basta un colpo di telefono e te li levo di mezzo tutti
E lui disse ma hanno questa volta cerco di andare per le vie legali farla non li analizzare poi in C o darli alle loro responsabilità quindi c'è anche questo
Questa sua
Questa sua vocazione a salvare gli ultimi brandelli della creazione
E e per questo noi ci siamo incontrati al Premio Scanno perché io ero premiato per la letteratura e lui l'ambiente
Infatti proprio questo interessati che l'incontro tra voi due risale a circa otto anni fa come racconti anche nella nota finale di questo libro
Ecco diciamo che che per chi fa questo lavoro incontrare un personaggio così immediatamente sentiti Titti apre delle delle selve enormi
Da un lato del del dalla voglia di raccontare l'altro insomma di modellare questa materia e questo strumento
E come sono stati questi anni di lavorazione e di conoscenza perché in qualche modo il pregio di questo libro nostri ascoltatori
Che diventeranno anche lettori di questo romanzo di Valerio Massimo Manfredi
Scopriranno proprio che c'è un'intensità salire c'è una conoscenza molto profonda non solo delle dinamiche storiche che diciamo ovviamente non hai bisogno di presentazioni in questo ma diciamo delle dinamiche che sostanzialmente sono delle dinamiche ed eredi delle dinamiche interiori umane allora com'è cresciuta questa storia anche nei tuoi confronti come autore e come diciamo amico poi di di Padre Marco
Ma cresciuta parlando con lui
Facendogli domande anche dure anche difficili
Mi ricordo che ogni tanto lui si fermava
Con lo sguardo fisso davanti a sé una volta ho fatto con un esperimento nuovo
Lasciato così sono rimasto in silenzio anch'io per dei minuti interminabili poi dicevo e che facciamo andiamo avanti sì sì ah scusa dovevamo rimasti
Chissà avrei dato qualunque cosa per sapere che che cosa parlava di che cosa pensava soprattutto di che cosa pensava
E quindi le conversazioni con lui le domande che io gli facevo
Una volta mi disse senti ma come fai
Tu ricordi i nomi di tutte le persone i nomi di tutte le città di tutti i villaggi di tutti i grumi di capanne di tutte le montagne e le colline di tutti i fiumi di tutti i ruscelli come possibili
E lui mi disse sai la mia vita è come un film
Quindi io riconosco riconosco tutto tutto quello che rivedo nella mia mente
Tranne una scena
Dico ma in che senso niente non ride non ricordo neanche un misero fotogramma di Khost del film di quella giornata
E che cos'era
La mia ordinazione sacerdotale
E questo ci dice quanto lui soffrisse questa questo tipo di di dicotomia
D'altra parte nella sua la sua coscienza lo lo approvava e tante volte e lui mi ha detto se tu vedi un innocente assalito
Una ragazzina sto assalita da stupratori e e ti volti dall'altra parte non solo se hai un vile sei anche un complice
E questo diciamo cita anche da riflettere sul sul tipo di di Chiesa poiché chiaramente
C'è all'interno di tante missioni e questo sarà un diciamo un ulteriore approfondimento allora noi ringraziamo Valerio Massimo Manfredi per essere stato nostro ospite grazie davvero
E ricordiamo quinto comandamento edito da Mondadori ingraziare Luciana Bruno che ha curato la regia di questa trasmissione a voi che ci avete ascoltato e seguito fino a questo momento
Rimanete con noi perché continuano le trasmissioni di radio radicale