Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione. Rapporto 2018. Prospettive di integrazione in un'Italia che invecchia (Il Mulino)

Bene rinvenuti a tutti alla presentazione dell'ottavo rapporto annuale della Fondazione Leone Moressa
Porto innanzitutto i saluti da parte del consiglio di amministrazione della Fondazione che quasi al completo quanto di una fila in particolare il neo presidente pubblicate Forlan ringrazio anche la CGIA di Mestre per tutti il segretario Renato Mason il presidente Roberto Bottan e ringrazio la l'Unar Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali per ospitare questa presentazione il rapporto è giunto all'ottava edizione realizzato pubblicato dalla casa editrice il Mulino e realizzato con il contributo del noi ma organizzazione internazionale per le migrazioni che ringrazio e con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale
Siamo qui quindi alla presentazione io do subito la parola per un saluto introduttivo al direttore dell'Unar padrone di casa il professor Luigi Manconi
Lunar sappiamo tutti è un ufficio che fa riferimento alla presidenza del consiglio dei ministri e quindi a lui la parola
Buongiorno Benvenuti
Grazie di aver scelto una come sede per la presentazione
Devo nuovo rapporto dalla fondazione
E dopo aver ringraziato e molto per ragioni che tra un attimo dirò il lavoro
Lungo lavoro paziente tenace condotto in questi anni aver fatto il mio auguri più sinceri al nuovo presidente
Vorrei invertire per un attimo le tradizionali procedure del cerimoniale dicendo che io
In primo luogo
Avrei voluto ringraziare i beneficiati di questo rapporto coloro che in questi anni
Hanno avuto l'opportunità
Di utilizzarne
La grande ricchezza di dati e di interpretazioni offerte
E che mai hanno avuto occasione di manifestare la propria gratitudine io tra questi
Che per la prima volta incontro la fondazione suoi esponenti nessuna ricercatori quindi come corpo vivo Marche appunto a quei testi in questi anni
Mi sono sempre accostato quindi mi faceva piacere ritrovare ringraziare alcune persone in particolare alcune ricercatrici vi italiana Valentina ancora Valentina ancora Valentina e Federica e Antonella che sono state le ricercatrici che in questi anni almeno da una dozzina
Assiduamente hanno insieme a me compulsato rapporti della Fondazione Moressa
Poi cavando né formidabili elementi per il proprio lavoro
Perché il mio intervento sarà poco formale probabilmente quindi cercherà di andare alla sostanza invece delle questioni
L'attività di ricerca svolta dalla Fondazione
è stata per me personalmente e per tutte le persone che come in questi anni hanno lavorato su questi temi
Una importantissima
Fonte di energia mentale l'occasione per pensieri chiari
Per
Virtù
Intelligenti per idea razionali
Pone sorta di patrimonio
Intellettuale per tempi difficili
E così
Direi ancor più penso all'attività della Fondazione per i prossimi anni e alla sua come dire ineludibile necessità
Arrivo a questa ineludibile necessità
Partendo da un dato che non troverete nel rapporto perché attiene a un altro campo dell'indagine sociale e allo stesso tempo a un altro ambito
Della relazione tra ricerca scientifica
Opinione pubblica è senso comune
Mi limito ai locale due gli atti
Nel mille novecentonovantadue
Il numero degli omicidi volontari in Italia
E stato di mille settecento ottantotto
Mille novecentonovantadue l'anno numero di omicidi volontari mille settecento ottantotto
Nel due mila e diciassette quindi un quarto di secolo dopo
Il numero degli omicidi volontari in Italia è stato di trecentottantanove
Provate a immaginare la vertiginosa distanza tra questi due dati
E tuttavia
Irresistibilmente
Direi irrimediabilmente in questo quarto di secolo e cresciuto all'interno dell'opinione pubblica
E della società italiana
La profonda convinzione
Che la questione della sicurezza quindi della tutela
Dei beni essenziali l'incolumità fisica e dei beni personali
Fosse sottoposta a un assedio e a un assegno crescente
Che show è
A tentava alla sicurezza degli individui e dei loro beni
Una crescita incoerente scibile della criminalità e attenzione non solo nella forma
Massima del reato che più suscita allarme sociale l'omicidio volontario
Ma anche in quello gli altri reattivo che hanno a che vedere con la vita quotidiana cosiddette reati di strada quelli predatori quelli che più interferiscono con la scritta
Sociale e con gli strati popolari nella loro dimensione
Quotidiana
Anche rispetto a queste fattispecie penali in questi venticinque anni il calo è stato non solo estremamente significativo ma
Costante
Ininterrotto e negli ultimi anni particolarmente rilevante
A partire da quel dato che voglio ripetere proprio perché la sua evidenza
Mi sembra particolarmente ineludibile
Mille novecentonovantadue numero di omicidi volontari
Mille settecentottantotto due mila diciassette numero di omicidio volontario trecento ottantanove
Questa evocazione di dati richiama uno le le questioni che più attraversano
Il dibattito pubblico ma anche il formarsi della mentalità comune è che viene proposto a noi quotidianamente attraverso quella che per capirci chiamiamo la divaricazione tra la realtà e la percezione
Questa divaricazione che io ho richiamato proprio per la sua forza così prepotente per quanto riguarda il tema criminalità come sappiamo ed è martedì appunto del rapporto oggi presentato
A che fare in maniera profondamente intima Como la realtà della immigrazione nel nostro Paese
Se questo è vero
Noi siamo di fronte a una sorta di fallimento del pensiero fallimento direi
E crisi
Del pensiero razionale
Perché
Tutti i numeri tutte le evidenze scientifiche tutte i dati statistici
Vanno a disegnare una realtà che sembra nona vere
Alcun rapporto o avere un rapporto esili stimo o un rapporto così controverso da apparire patologico con ciò che chiamiamo la percezione ecco il nodo sta qui
Si dice lo sentiamo ripetere tutti i giorni che la percezione e in realtà ciò che conta evidentemente noi non dobbiamo non possiamo vere nei confronti di ciò che chiamiamo percezione un atteggiamento in un distico sarebbe irresponsabile oltre che fatalmente destinato a produrre il fallimento di tutto il nostro lavoro di indagine di ricerca di previsione di interpretazione
Perché quella percezione attenzione non ne solo hanno
Auto o etero manipolazione quella percezione frutto di sentimenti emozioni
Ovvero di
Fattori che hanno a che vedere intimamente con l'identità degli individui ecco quell'identità collettiva che si forma nelle relazioni sociali nelle aggregazioni nei rapporti nelle comunità
Dunque qualcosa di terribilmente serio
Come tale va considerata però Allo stesso per il
Noi dobbiamo stare estremamente attenti perché anche
L'ipotesi opposta e altamente rischiosa
Mai come in questo periodo
Potremmo definirla una tendenza antropomorfi Kakà
Nel dibattito pubblico compare la parola a cominciare
Assistiamo cioè una sorta di anatomiche esazione della politica
Una sua
Traduzione corporale che
Nel mentre invita a considerare l'atto annunciato
Rischia di fare della pancia l'unico organo
Umano al quale prestare ecco qui
C'è un altro e terribile rischio
L'individuo
E l'individuo sociale l'individuo nelle sue relazioni misure porti nella sua fatti cosa costruzione di un ed intimità
Non è riducibile
A un organo e appunto Complesso
Nemmeno
L'organismo è raggiungibile dall'organismo perché in quell'organismo come dicevamo come dicevo agiscono poi sfere emotive sentimenti tensioni e pulsioni ma tanto meno l'organismo umano può essere ridotto la pace anzi
Se ciò si facesse noi assisteremo veramente a una degenerazione
Che definirei clinico
Politica allo stesso tempo perché nella pretesa di dar voce all'ASS alla pancia noi fortemente rischiamo di semplicemente amplificare disturbi intestinali fitte ha lo stomaco campi crampi a
E anche ciò
Essendo una patologia non ci consente
Di auscultato con correttezza ciò che il corpo sociale nel suo insieme
Comunica
E certo ecco il punto che in questo momento e in questa fase storico-politica
Il ruolo di quell'organo
Sicuramente e
Dirompente prepotente vorrei Valente
Non tenerne conto
Sarebbe un gravissimo errore tener conto soldi questo è a mio avviso una tragedia cosa voglio dire con questo e concludo
Voglio dire che
Esattamente in questa fase vanno
Vorrei valutati
Quindi indagati ancora meglio approfonditi
Alcuni
Linee di analisi alcune direttrici di indagini
Che
A mio avviso sono state decisive in questi anni
Egli dei in particolare
L'attenzione
Prestata in un dibattito pubblico che
A volte ha assunto la dimensione di un vero e proprio conflitto
Non solo ideologico enunciò
Dunque
Attirandosi una criticando
Uscire ma anche teorico
E rispetto a questo conflitto teorico indubitabilmente
Ciò che in questi anni la fondazione ha offerto va non solo raccolto ma va ancor più approfondito e valorizza cosa intendo dire concio intendo dire che le due categorie
Sulle quali più ha lavorato
La fondazione leone Moressa e altri istituti di ricerca e
Chi vi parla nella sua dimensione di ricercatore e
Categorie alle quali si è ispirato e vorrà continuare a sfidarsi Unar
Quelle due categorie ovvero e con un miliardo e Damon graffi via e con un media e demografia continuano a essere quelle fondamentale quelle che vanno a costituire un paradigma di analisi e di interpretazione del reale
Destinato a fornire anche strumenti di intervento quindi di
Consentire all'igiene l'attore
Al decisore pubblico
Al militante all'operatore criteri per poter sulla realtà
Poter far pesare il senso di un'indagine sociale affidata a criteri scientifici e insieme la volontà di operare nella direzione della conquista
Di una forma di convivenza che con senta
A una società fatalmente sottoposta a pensioni lacerazioni conflitti che possono essere anche dolorosi
Strumenti estratti DCA ecco questo a mio avviso
Il punto essenziale
Economia e demografia sono le categorie alle quali rifarsi
Sono le uniche che possono fondare
L'analisi ma anche
Per chi a questo si dedichi un programma politico un intervento pubblico un'attività militante nel campo dell'immigrazione gli strumenti più adeguati
E per questo che
L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che Opéra dentro un tessuto sociale dove
L'attività di discriminazione è strettamente correlata indipendente dalla mancata integrazione dove
Gli atti e le politiche di segregazione o di aggressione sono fatalmente correlate
Al deficit di iniziativa pubblica di capacità progettuale di modalità
Di inclusione di rottura osa ecco per questo una così tanto tiene al lavoro della Fondazione e così tanto deve al lavoro della Fondazione
La ragione per cui oggi siamo qui
La ragione per cui sono felice di poter avere introdotto questa discussione su un rapporto tanto prezioso per tutti noi grazie
Ve ne ringrazio il direttore Manconi ancora una volta per l'ospitalità e per la sua ampia introduzione per la stima dimostrata al lavoro della Fondazione entriamo ora nel merito quindi del rapporto una panoramica appunto dei dati principali contenuti messo collegandomi proprio a quanto diceva il direttore l'obiettivo del rapporto e di tutta l'attività della Fondazione in generale è proprio quella quello di riportare i dati al centro del dibattito i dati hanno la forza straordinaria di non avere colore politico ma di poter contribuire a alla alle decisioni politiche di di chi appunto ne ha la responsabilità quest'anno il rapporto si concentra principalmente sul focus demografico quindi il titolo è prospettive di integrazione in un'Italia che invecchia
Do la parola quindi alla ricercatrice Chiara tronchi in che è tra i curatori dal rapporto
Buongiorno e grazie a tutti per essere intervenuti all'ottava presentazione del rapporto da Fondazione Leone Moressa
Inizio vi illustrerò al principali risultati oggi in Italia la popolazione residente è pari a sei milioni
Di cui trentanove milioni hanno tra i quindici e i sessantaquattro anni mentre la popolazione più anziana la fascia più elevata è pari a tredici milioni questo Fassi che abbiamo due pensionati ogni tre laboratori lei lo stato ci manda le previsioni per il due mila cinquanta nel due mila e cinquanta la popolazione italiana diminuita del tre per cento
Il che potrebbe non essere un problema se non fosse che a diminuire sarà la popolazione in età lavorativa ovvero tra i quindici e i sessantaquattro anni
Mentre ad aumentare sarà solo la fascia più elevata di popolazione gli ultra sessantaquattro anni
Questo parassiti che a parità di condizioni lavorative attuali e legislative avremo un pensionato a ogni lavoratore
Ma per quale motivo ecco rischioso crediamo in questa situazione quali sono i fattori che rischia di portarci in questa situazione primo fra tutti affetto natalità sono oltre quarant'anni che la fecondità totale italiana non permette un ricambio generazionale
Questo ha fatto sì che sono diminuiti i numeri di nati e di conseguenza anche il numero di donne in età fertile attuali anche se tornassimo a livelli di fecondità elevati come quelli del mille novecentosettantuno le donne italiane non basterebbero per riportare l'Italia ha un saldo naturale positivo
Inoltre si sta sta verificando anche un altro fenomeno l'aumento degli italiani che lascia nel nostro Paese per trasferirsi all'estero
Dal due mila otto il saldo migratorio di cittadini italiani è negativo negli ultimi sei anni abbiamo perso trecentonovantuno mila cittadini è un campanello d'allarme perché si tratta di persone in età lavorativa
E di ha una forte presenza di laureati
Come si inserisce la popolazioni immigrato immigrata in questi eventi
Allora intanto l'immigrazione per l'Italia rispetto ad altri Paesi europei è un fenomeno abbastanza recente basta pensare che nel novantuno la popolazione straniera regolarmente residente in Italia era inferiore all'un per cento oggi in Italia abbiamo cinque milioni di stranieri regolari ovvero l'otto virgola cinque per cento della popolazione totale
Migrazioni importante in quanto del mille novecentonovantotto è stato l'unico fattore di crescita della popolazione italiana infatti la popolazione straniera è più giovane di quell'autoctona e ha un saldo naturale positivo
Qual è l'impatto l'impatto economico di questi cinque milioni di residenti risultano occupati due virgola quattro milioni di stranieri
E rappresenta no il dieci virgola cinque per cento del totale degli occupati italiani
In Italia a differenza del resto d'Europa il tasso di occupazione diritti stranieri è più elevato di quello degli italiani deterrà il grafico in serie storica realtà questo divario si stanno a mano riducendo non è un'occupazione in competizione con quella di italiana
I in linea generale in quanto italiani stranieri non fanno gli stessi lavori l'occupazione straniera si colloca nei lavori poco qualificati tra le prime professioni troviamo il domestico la badante
Mentre gli italiani fanno professioni più qualificate
Sta crescendo negli ultimi anni anche il numero di imprenditori stranieri sono seicentonovanta un Milan gli imprenditori stranieri in Italia ovvero il nove virgola due per cento del totale degli imprenditori
Dato in crescita a differenza di quelli italiani
Non si tratta di imprese particolarmente strutturate spesso sono legate al permesso di soggiorno o alla necessità di lavorare
Oppure in altri casi è la naturale evoluzione dell'operaio che novanta acquisito il mestiere decide di mettersi in proprio
Sì a una maggiore presenza di imprenditori stranieri nelle costruzioni nel commercio e negli alberghi
A livello di paese di nascita troviamo come imprenditori stranieri cittadini provenienti dal Marocco settantatré mila quelli che la Cina e quelli della Romania
Allora questi due virgola quattro milioni di occupati stranieri producono anche valore aggiunto ovvero ricchezza in Italia pari a centotrentun miliardi di euro ovvero l'otto virgola sette per cento del PIL italiano abbiamo un'incidenza maggiore in agricoltura nelle costruzioni e negli alberghi e ristoranti
Inoltre a livello territoriale ovviamente c'è un'incidenza maggiore nel Nord dove ci sono più occupati stranieri e in particolare in Emilia Lombardia e Lazio
Impatto economico che si traduce anche in impatto fiscale
Abbiamo stimato che nel due mila diciassette i contribuenti stranieri sono stati due virgola tre milioni ovvero il cinque virgola cinque per cento del totale dei contribuenti hanno versato tre virgola tre miliardi di IRPEF
E nel contempo anche undici virgola nove miliardi di contributi previdenziali
C'è da dire che eretiche imposte sono inferiori alla media italiana questo perché fanno lavori poco qualificati quindi aumentandola mobilità sociale aumenterebbe anche l'impatto fiscale
Vi lascio con alcune prospettive per il futuro allora stiamo attraversando meglio ancora attraverseremo nei prossimi anni un inverno demografico
Il Paese invecchia e la fascia anziana peserà sempre di più mentre diminuirà la popolazione in età lavorativa
L'immigrazione ha di fatto solo rallentato questo processo immigrazione che produce l'Italia quasi il nove per cento del PIL
Macché rispetto agli autoctoni fa lavori meno qualificati quindi questo se è positivo da una parte perché riduce la concorrenza con gli italiani dall'altra hanno una minore produttività ed impatto fiscale
Quindi per far crescere l'Italia è necessario come in altre parti del mondo attrarre immigrazione più qualificata oppure aumentare la mobilità sociale degli immigrati già presenti nel nostro territorio
Riteniamo che rilanciare l'attività e riuscire a sostenere la popolazione che invecchia sarà una delle sfide che l'Europa e in particolare l'Italia dovrà affrontare nei prossimi anni
Questi sono i principali risultati dell'ottavo rapporto tra Fondazione Leone Moressa che speriamo sia uno strumento utile per voi prevedere l'immigrazione anche da un punto di vista economico e con questo concluse vi ringrazio per l'attenzione
Ecco quindi dopo questa panoramica sulla sui contenuti principali del rapporto
Abbiamo adesso una serie di approfondimenti su alcuni temi specifici contenuti sempre nel rapporto e cominciamo da Federico soda che è direttore
Della sede o Irma di di Roma che è la sede di coordinamento del Mediterraneo India responsabilità su Italia Malta e rapporti con la Santa Sede
E nel rapporto ha curato l'introduzione al capitolo sulle dinamiche internazionali è un tema significativo nel senso che la migrazione non riguarda solo l'Italia a Seul è solo l'Europa
Ma riguarda oltre duecento quasi duecentocinquanta milioni di persone nel mondo migranti internazionali persone che vivono in un paese diverso da quello di nascita
Ed è significativo che proprio in questi anni la migrazione sia stata inclusa nell'agenda due mila due mila trenta delle Nazioni Unite
Mentre ad esempio era rimasta fuori dagli Obiettivi del Millennio nel due mila quindi un tema rilevante non solo in Italia ma anche a livello internazionale
Quindi dò la parola punto al direttore dell'OIM Federico Soda
Grazie Enrico Buongiorno tutti voi
Buongiorno i correlatori ci tengo a ringraziare particolarmente la Fondazione Leone Moressa per l'organizzazione di questa giornata e per la pubblicazione
Di questo rapporto ogni anno ritrasse anche la presidenza del consiglio dei ministri che oggi ci ospita questo incontro ormai l'importo un incontro importante annuale e lo studio la pubblicazione della fondazione secondo me è un è diventato ormai non strumento importante per la costituzione di un dialogo sull'immigrazione
Più informata un dialogo più costruttivo che tiene in considerazione non solo alla realtà italiana come abbiamo visto o anche dai dati appena presentati ma anche quella europea e internazionale
La nostra collaborazione con voi e preziose vi ringrazio
Nel rapporto di quest'anno trovo particolarmente interessante l'attenzione che si è data al l'integrazione è un tema che difficile in tutto il mondo
Molto complicato in tutta Europa e appunto perché il fenomeno è relativamente nuovo per l'Italia
Complicato e anche il delicato in Italia investigare le prospettive di integrazione vuol dire cercare di comprendere qual è il ruolo sotto economico della popolazione migrante
In questa ottica mi interessa mettere in luce quanto alla migrazione
Attraverso il Mediterraneo verso l'Italia abbia un impatto sul totale della popolazione immigrata in questo Paese
I flussi migratori che riguardano l'area del ma Mediterraneo centrale sono particolarmente complesse la situazione italiana
In tanti assiste di a unica al mondo negli ultimi anni ogni anno
Il Paese ha registrato circa sessanta nazionalità diverse non conosco nessun
Diciamo spostamento in altre regioni in altri Paesi
Così diversificando
E ed è molto diversificato anche da le motivazioni sono anche molto differenti e quindi anche cantanti i diritti
Emigranti e rifugiati che affrontano
La maggior parte la maggior parte di quelli che affrontano la traversata del Mediterraneo
Hanno iniziato o un viaggio mesi o anche anni prima un viaggio molto lungo che attraversa spesso l'Africa e a volte anche laziale perché abbiamo navigazione che include nazionalità dal Bangladesh
A alle isole con Moro al al Senegal
Durante questi viaggi come crede ormai tutti sappiamo i migranti rifugiati subiscono violenze abusi e gravi violazioni dei diritti umani
Non solo in Libia ma direi soprattutto in Libia che li rende estremamente vulnerabili
E in questo periodo
Ma anche se siamo stiamo osservando una notevole di munizioni degli sbarchi in Italia
I pericoli non sono Minniti quindi cambiati
Continua ad essere la rotta più pericolosa del Mediterraneo e il la traversata di umani più pericolosa al mondo
Con già più di mille duecento persone scomparse nel due mila diciotto
Nonostante questa drammatica riduzione nel numero di partenze alla Libia
Allo stesso tempo nel nel nella regione mediterranea quest'anno stiamo osservando un aumento degli arrivi registrati in Grecia e in Spagna
E quindi un'ulteriore diversificazione
Delle rotte con un aumento di partenze verso l'Europa dal Marocco dall'Algeria dalla Tunisia e dal Turchia
Attraversare il Mediterraneo è una delle poche scelte se posso usare questa parola che rimane per tantissime persone senza alternative
Soprattutto quando si parla della Libia stiamo parlando soprattutto di spostamenti fughe dalla Libia più che viaggi programmati verso l'Europa
Ovviamente le condizioni di instabilità e i la violenza e i la mancanza di condizioni di condizioni che permettono le persone di rimanere di costringere ma soprattutto quando si trovano al Nord della Libia di costringere a decidere
Scusa cosa fare a quel punto perché non possono trattenersi
E per tanti i trafficanti che agevolano questo percorso sono l'unica va possibilità
Questo che sia un che è una fuga secondo me anche dimostrato dai dati dai nostri dati dai dati dell'Organizzazione internazionale per la migrazione
Sia in Libia che in Nigeria
Tra stiamo realizzando dal due dall'inizio del due mila diciassette
Per i programmi
Di rimpatrio volontario per le persone intanto in Nigeria e per le persone che sono si trovano bloccate in Libia
E appunto dall'inizio del due mila diciassette abbiamo assistito quasi cinquanta mila persone
A tornare volontariamente
Nei loro Paesi di origine che secondo me dimostra che tantissimi sono pronti a tornare indietro se hanno questa possibilità la possibilità di farlo in un modo innanzitutto se noi riusciamo raggiungerli perché stiamo parlando di nomini Gemma in Libia i contesti dove l'accesso è molto difficile
Il con il lavoro anche per il nostro personale può essere molto pericoloso
E quindi c'è una questione d'accesso ma quando li raggiungiamo scopriamo che tantissimi con la possibilità di un rimpatrio dignitoso assistito e con assistito non solo nello spostamento ma anche nel paese di origine
Scelgono appunto di tornare
La maggioranza
E invece quelli che attraversa collocare quelli che attraversano il Mediterraneo la maggioranza di loro
Sono giovani uomini tra il venti e trent'anni
Minori non accompagnati
E spesso donne sole a ad altissimo rischio di tratta per sfruttamento soprattutto per sfruttamento sessuale
Non non osserviamo uno scudo un alto tasso di nuclei familiari
E il profilo di questi migranti tendenzialmente di un livello di istruzione non molto elevato con pochi
I legali di connazionali
Nel Paese
Cioè in Italia
Per molti di questi infatti l'Italia non era la destinazione al momento della partenza ma lo diventa in un continuo processo di adattamento del loro progetto migratorio rispetto alle difficoltà incontrate
Durante questo percorso le caratteristiche dei migranti in arrivo sono molto riverse da quelle delle principali comunità
E gli stranieri già residenti le comunità di cui ha parlato la dottoressa Chongqing i cinesi rumeni marocchini erano i primi tre i primi le prime tre nazionalità se non mi sbaglio su quello slide
E sono diversi in tutti i sensi appunto le nazionalità
La struttura perita perché questi questi africani subsahariani tendenzialmente sono più giovani e appunto la composizione familiare
A questa diversità si aggiunge quella rappresentata da un'altra grande porzione dei nuovi arrivi in Italia
Quella dei ricongiungimenti familiari
Ma mogli mariti
Figli di migranti già residenti
Che hanno raggiunto i criteri
Nella legislazione delle norme italiane per a ricongiungersi con loro in Italia e oggi questo canale dei ricongiungimenti familiari rappresenta uno dei pochi canali legali emigrare in Italia
Per quello che riguarda i nuovi arrivi
Il regolari
Per me una migliore gestione permette una migliore gestione dobbiamo
Affrontare
Il tema della lo status e in quanto tempo riusciamo a determinare lo status legale di questi di questi migranti che arrivano in modo irregolare
E e credo profondamente che le lunghe procedure di accesso alla protezione per quelli che avranno questo diritto e al diniego per quelli che non non non riusciranno siano un forte ostacolo alla migliore gestione dei flussi
La lentezza delle procedure importante conseguenze sia sulle aspettative dei migranti
Che sul sistema d'accoglienza che sull'integrazione e anche il rimpatrio
La lunga permanenza dei migranti nei centri d'accoglienza che supera quasi sempre un anno e anche oltre
Si traduce in un costo maggiore per il sistema che oggi che od oggi accoglie circa centocinquanta mila persone
Questo nonostante che il tasso di riconoscimento per la progettazione internazionali sia sul sei sette per cento di tutti quelli che fanno richiesta
L'incertezza sull'esito della domanda e la lunghezza della procedura
Creando false aspettative quando parliamo di integrazione non possiamo mai scordarci delle aspettative perché sono due cose strettamente legate le aspettative del migrante e sovente anche spesso anche le aspettative della comunità che raccoglie perché anche le comunità hanno un ruolo enorme
Ma dobbiamo lavorare non solo sugli aspetti socio economici e lavorativi ma anche su questi aspetti che aspettative
Da un lato questi questi richiedenti che aspettano non vedono come credibili i percorsi di integrazione
Che sono comunque limitati che dall'altro non si Aspinall si aspettano di poter ottenere una risposta negativa dopo essere rimasti nel Paese nel circuito di accoglienza così a lungo
In questo senso
Le procedure più snelle con tempi più certi
Permetterebbe di innanzitutto proteggere coloro che hanno il diritto alla protezione internazionale permettendogli di iniziare più rapidamente un percorso di integrazione nella società e nel mercato del lavoro
E e su questo stiamo anche lavorando con la Fondazione Moressa a livello europeo
Proprio per la valorizzazione delle competenze formali ed informali dei migranti e dei rifugiati per agevolare loro inserimento nel mercato di lavoro
Questo è un snellimento di procedure inoltre permetterebbe anche appunto questa gestione di aspettative di persone che in un non avranno il per il le possibilità a di rimanere sul territorio innanzitutto per queste persone dobbiamo esplorare
Altre possibilità altre soluzioni perché Inter è impensabile che
Sia possibile realizzare di rimpatrio in qualche modo diciamo farli sparire dal dal paese
Altri però sicuramente Q ma con la possibilità sceglierebbero
Di essere assistiti di rientrare volontariamente il in un modo agevolato in un modo dignitoso e con un'attività di a Harry Carey inserimento nel Paese d'origine
Ovviamente contemporaneamente a queste operazioni è necessario
Parlare sviluppare ed aprire canali legali e sicuri e non solo
Le persone che hanno diritto alla protezione internazionale ai rifugiati
Ma all'estero ma anche per persone che possono appunto contribuire al al nostro mercato di lavoro arricchire nostre società
Le misure di controllo degli ingressi sono un importante prerogativa nazionale ma in Italia come il resto del rock dell'Europa devono essere accompagnate a appunto anche a d'un'apertura
Ed aprire questi canali legali eh anch'inoltre uno dei modi più ha efficaci in terra
Diciamo smantellare le operazioni Dei criminali perché in realtà la la questi flussi attualmente sono gestiti non dei governi ma dei criminali
In tutto questo conoscere analizzare le informazioni relative ai fenomeni migratori è il primo passo per una prova programmazione ha informata delle politiche e delle azioni
Ed è questo importante contributo del per la pubblicazione che la Fondazione lancia oggi e sono convinto che questo lavoro di ricerca e analisi
Portato avanti dalla fondazione sia anche importante per contribuire a un dialogo più costruttivo sulla migrazione uno non un un dialogo non vi pancia ma di fatti
E basato su informazioni corrette che troppo spesso mancano grazie
Grazie al direttore Federico Soda e restiamo ora nella dimensione internazionale per la migrazione
Approfondendo un tema molto caldo come il rapporto tra migrazioni e politiche di sviluppo nei paesi di origine
Ne ne parliamo con Luigi Maria Vignali che a capo della direzione generale italiani all'estero e per litica migratorie del ministero degli affari esteri della cooperazione internazionale
E nel rapporto due mila diciotto accurato proprio un approfondimento sulle politiche italiane in materia di cooperazione e sviluppo quindi ci parlerà un po'della strategia italiana in questo senso che naturalmente al di là dei facili slogan è una strategia complessa globale di lungo periodo che richiede un continuo e costante
Impegno con i Paesi di origine e di transito
Prego
Grazie grazie per l'invito sta diventando davvero un appuntamento
Tradizionale importante questo con il rapporto della Fondazione Moressa che da un lato ci aiuta a ragionare appunto non con la pancia per usare questa espressione sta diventando un po'il motivo della mattinata
E e al tempo stesso ci illumina su scenari futuri che tra l'altro sono scenari che partono da una constatazione di forte deficit demografico del nostro paese di invecchiamento mi ha fatto piacere vedere che sono riportati qui
Nella presentazione non solo i flussi di migrazione ma anche i flussi di emigrazione dall'Italia che presentano un saldo fortemente negativo io credo che le cifre per l'altro che sono state presentate siano drammaticamente
Approssimate per difetto quindi sono sono anche più alte e così parlando di paure invecchiamento realmente il verso di una bellissima canzone di Jaques Brel conosco delle barche
Che si dimenticano di partire hanno paura del mare a furia di invecchiare
Ed è vero che Italia non riesce a furia di invecchiare in qualche modo a vedere le opportunità eppure l'economia dell'immigrazione che pure la presenza di così tanti stranieri cinque milioni di stranieri in Italia
Rappresenta abbiamo abbiamo le cifre ovviamente sull'apporto in termini di prodotto interno lordo diretta F di contributi
Al sistema previdenziale c'è un altro contributo però altrettanto importante che è quello delle rimesse
Degli stranieri nei loro paesi d'origine
Che ammontano a cinque miliardi di euro l'anno
Ecco se voi pensate che l'ammontare globale di tutta l'aiuta lo sviluppo italiano
è di quattro miliardi l'anno vedete qual è l'importanza delle delle rimesse dall'Europa verso la sola Africa secondo alcuni studi arrivano sessantasei miliardi di rimesse ogni anno
Il piano europeo di Investimenti che è stato lanciato dalla Commissione europea
A favore dei Paesi e in particolare di origine dei flussi migratori
Ammonta a quattro miliardi di euro
Cinque miliardi linee se il piano dell'Europa di investimenti che dovrebbe essere il grande volano
Per consentire all'Africa di trovare proprio sviluppo i una propria via
Diciamo di crescita ecco ammonta a quattro miliardi quindi davvero le rimesse sono un un Anne Johnson con un ruolo estremamente importante lo sappiamo anche noi italiani peraltro che abbiamo così grandi comunità all'estero con l'altro lasciatemi
Soffermare un attimo sul parallelismo fra le due col collettività quegli stranieri in Italia
Circa cinque milioni di stranieri all'estero abbiamo più di cinque milioni di italiani iscritti all'anagrafe consolare sono cinque milioni e mezzo di italiani il il loro contributo secondo delle fonti che la Banca d'Italia pesa per mezzo punto del prodotto interno lordo italiano mezzo punto importante se vediamo in questi giorni quanto conta lo zero virgola nomina definizione la manovra finanziaria
Quindi un ruolo estremamente importante e non solo un po'
Economico da parte degli stranieri in Italia da parte delle comunità immigrate ma anche un ruolo di dialogo di ponte nei confronti proprio dei paesi di origine ancora una volta quanto noi dobbiamo per esempio agli italiani all'estero nel quale facilitatore del dialogo con alcuni Paesi nuovi il ruolo il rapporto fra l'Italia e gli Stati Uniti non sarebbe stato così forte probabilmente senza ruolo degli italoamericani
E lo stesso possiamo dire per tanti altri Paesi del mondo dove i nostri connazionali hanno fatto strada hanno avuto successo sono entrati negando che della politica sono diventati cantanti attori sportivi
Quindi il ruolo delle delle comunità in Italia
Il ruolo delle del del delle associazioni delle delle diaspore proprio per preparare e qui riprendo una delle delle osservazioni più importanti dell'intervento di Federico sorda per preparare di canali legali ricordava
Il rappresentante Organizzazione internazionale per le migrazioni che fondamentalmente il canale legale oggi è quello di ricongiungimenti familiari certo non è sufficiente
Ad assicurare una migrazione legale sicure ordinata
A sconfiggere il business i trafficanti allentare contro chi mercifica l'essere umano a lottare contro gli scafisti per far questo abbiamo bisogno di canali legali abbiamo bisogno di rendere questa massa di arrivi disordinata
Imprevedibile anche il non qualificata in canali di migrazione legale una migrazione quindi diverso da quello attuale che non sia monopolio dei trafficanti ma che sia programmata a monte in qualche modo
Questo non solo perché poi immigrazione irregolare frutto di sfruttamento di Circuiti al nero abusivo vivamente
Ma anche perché un'abitazione legale ordinata
Può rappresentare può essere estremamente complementare al nostro mercato del lavoro può rappresentare un contributo importante a determinati settori il rapporto Moressa vi indica quali sono i settori principali di
Contributo da parte degli stranieri non l'agricoltura e le costruzioni
La ristorazione
Se ne sono anche altri io recentemente però nei giorni scorsi ho ricevuto una lettera che peraltro è indirizzata anche al Presidente del Consiglio anche al ministro degli Esteri da parte degli del sindacato degli autotrasportatori
Che non hanno più ecco la vedo che la collega emissari lavora ricevuto la stessa lettera bene quindi potrà commentare visto che ha ha sicuramente più competenza di me ma insomma questa della necessità di un contributo professionale in alcune aree un tema ineludibile
Io oltre a
Canalizzare risorse finanziarie importanti per lo sviluppo dei paesi d'origine sopra team particolare l'Africa io oltre a facilitare il dialogo e oltre
A
Più contribuire in alcuni settori il ruolo delle diaspore può essere altrettanto importante per per altre per altre ragioni per esempio
Può aiutarci a riconoscere le qualifiche i percorsi di formazione degli immigrati
E rinvia a facilitarne l'ingresso regolare anche una volta legale nel mercato del lavoro interessante l'esperimento che il ministero dell'università e della ricerca sta facendo in questi giorni di utilizzare questa tecnologia di avanguardia così a blocchi cena non ti devi spiegare cosa sia perché no non sarà in grado sicuramente nota ecologia che consente lo scambio di banche dati per il riconoscimento dei titoli dei migranti in arrivo degli africani
E quindi per poter integrare ancor più facilmente nel nel nostro mercato del lavoro
Attraverso le diaspore non solo possiamo avviare di programmi di formazione preventiva di preparazione
All'arrivo in Italia c'è un programma molto molto interessante alcuna volta in collaborazione anzi L'Aquila del ministero del lavoro ma e in collaborazione ministero degli Esteri e si chiama programmo forma
Che appunto prevede una formazione linguistica una preparazione alla all'arrivo di Italia
E poi soprattutto
Vi è un obiettivo che possiamo realizzare ancora una volta attraverso anche un dialogo con le diaspore la collaborazione reciproca ed è quello della migrazione circolare
Noi dobbiamo arrivare a favorire dei flussi di migrazione circolare da da flussi che attualmente sono prevalentemente unidirezionale
In modo da consentire a chi è venuto nel nostro Paese
Di poter tornare
In Africa in Pakistan mai nel paese d'origine in Albania arricchito delle competenze professionali
Affettive linguistiche culturali che ha potuto maturare nel nostro Paese e quello che vorremmo
Per i nostri italiani all'estero per i giovani che partono
La fuga di cervelli
Può diventare uno scambio di cervelli uno scambio di esperienze importanti ne vorremmo che chi parte per l'estero possa tornare in Italia
Il rinvestire nostro paese le competenze acquisite all'estero lo stesso dovrebbero fare gli africani l'Africa ha bisogno di competenze di i tecnici
I gente che si è formata anche in Italia
Quindi
L'Italia come paese di di arrivo di integrazione ma anche di preparazione al ritorno che concludo dicendo che ovviamente lo strumento principe per organizzare tutto questo oltre al diaspore e bene affatto
Il ministero degli esteri in particolare la cooperazione italiana organizzare questo summit delle diaspore si è tenuto a novembre qui a Roma e che adesso è stato recentemente rilanciato in vista dell'edizione due mila diciannove
Le diaspore e uno strumento di lavoro importantissimo il decreto flussi
Il decreto flussi è lo strumento che per tanti anni ha contribuito a programmare in maniera appunto come vuole dicevo prima regolare legale l'arrivo di stranieri competenti qualificati nel nostro Paese io auspico davvero che possa essere rilanciato presto l'utilizzo del decreto fosse grazie
Grazie al direttore Vignali che passiamo d'ora a approfondire più la realtà nazionale dell'immigrazione e della società
Italiana lo facciamo con un approfondimento del direttore generale del Censis Massimiliano Valeri che accettato e ringrazio di scrivere la prefazione del nostro rapporto
Riprendendo un po'alcuni temi approfonditi dal rapporto annuale del Censis del dello scorso anno
Il Censis naturalmente da oltre cinquant'anni se non sbaglio fotografa con il rapporto la realtà sociale ed economica italiana
E in particolare mi ha colpito nell'ultimo rapporto la definizione d'Italia del rancore e della paura
E si lega molto bene alla questa edizione del Rapporto della Fondazione Moressa in quanto denuncia che l'Italia non attrae cervelli stranieri perde i propri e denuncia proprio l'esodo dei giovani
Dall'Italia e definisce questa una miccia accesa per il futuro quindi appunto si lega ai temi che poco fa abbiamo illustrato del nostro rapporto in qualche modo si lega al futuro del nostro Paese sociale economico e anche dal punto di vista dell'immigrazione quindi a lui la parola
Grazie grazie buongiorno tutti grazie dell'invito
Devo dire che questa edizione del rapporto tra la Fondazione Moressa carte in un momento in una stagione
In cui il forse mai mai come come oggi il tema dell'immigrazione risultato così divisivo capiremo se si tratterà di una stagione invece di una base storica credo per lo capiremo a cominciare dalle prossime elezioni di primavera delle elezioni europee
Un tema fortemente divisi
Sì ma in cui si scontrano l'abbiamo ascoltato fino adesso da una parte gli argomenti della ragione e dall'altra una emozione legittima potente come la paura
Da una parte ci sono gli argomenti della regione basta leggere il rapporto della Fondazione di quest'anno perché dire che la questione ineludibile
E il rapporto di quest'anno ha il grande pregio di legare il tema dell'immigrazione alla questione demografica
Che effettivamente effettivamente per quanto riguarda l'Italia
Una miccia accesa di una bomba che sta per esplodere di cui si occupa pochissimo la politica
Aggiungo qualche dato soltanto perché sono veramente in presidi questa di demografici
Nell'ultimo anno sono nati in Italia soltanto poco più di quattrocentocinquanta mila bambini
Che è il dato minimo
Più basso di sempre cioè da quando possediamo le statistiche demografiche hanno mille ottocentosessantuno
L'anno dell'Unità d'Italia
Questo significa che dal mille ottocentosessantuno ad oggi non erano mai nati così pochi bambini
Significa che neanche durante la prima o la seconda guerra mondiale no quando lo amministrano al fronte sulle città che arrivano le bombe mai si erano fatti così pochi figli
Sono tre anni che siamo sotto anche la soglia psicologica dei cinquecento mila bambini nati e questo è successo nonostante l'aumento nel corso del tempo della popolazione italiana che teoricamente poteva mettere al mondo dei figli
Nonostante i progressi della medicina la medicina riproduttiva oggi consente di fare miracoli no le morti al parto molto netta sono diventati un evento raro
Nonostante il contributo della popolazione straniera stabilmente residente nel nostro Paese il tasso di fecondità il numero di figli per donna
Delle donne straniere per quanto anche quelle in progressiva riduzione nel tempo mano a mano che anche loro si indignano gli stili di vita italiani
Beh nonostante il contributo dicevo della popolazione straniera altrimenti il danno sarebbe ancora più basso nell'ordine del quindici per cento in meno
è evidente che questo fortissima parabola di decrescita di denatalità
Demografica ha un impatto notevole su tutti gli aspetti della sfera sociale ed economica del Paese
Non a caso ne stiamo assistendo da tre anni a questa parte a un fatto inedito nella storia del Paese cioè il rimpicciolimento demografico dell'Italia
Non era mai successo che la popolazione complessiva in Italia di Nimis è successo negli ultimi tre anni
Le proiezioni demografiche che pure sono contenute nel rapporto ci dicono che nei prossimi decenni gli italiani la popolazione italiana il peso demografico del nostro Paese diminuirà ulteriormente
Non c'è bisogno di ricordare che la prima variabile in funzione del peso economico di un Paese esattamente il peso demografico
Vi voglio dare altri dati soltanto perché sono veramente impressi vi per fare una fotografia più completa di questa della questione demografica
Veniva riferimento all'anno mille novecentocinquantuno
Era l'Italia che preparava il miracolo economico era l'Italia del che si preparava album o i decenni della società affluente della grande crescita
Beh in quell'anno i vecchi con più gli over ottanta con più di ottant'anni erano seicentoventidue mila oggi sono poco meno di quattro milioni
Le persone con più di novant'anni allora negli anni cinquanta e non solo ventotto mila oggi sono seicentosessantasei mila
E io destro of love i centenari
Erano veramente una rarità se ne contavano in quell'anno in tutto centosessantacinque oggi sono diventate un esercito di quasi venti mila persone
Cosa voglio dire che c'è stato un fortissimo invecchiamento demografico un fatto positivo la speranza di vita media
Degli uomini è arrivata ad ottant'anni cura delle donne ottantacinque un fatto positivo si nonché si coniuga con quella drammatico processo di denatalità che abbiamo illustrato con le conseguenze quindi
Che sono serie scritta anche nel rapporto questo è un argomento della ragione ce la siamo un Paese
Se vogliamo dice cose con onestà sull'orlo di un tifoso democratico non economico demografico
E abbiamo un continente europeo che comunque invecchia perché è vero che oggi se consideriamo in Italia agli under trenta le persone fino a ventinove anni di età sono il ventinove per cento
è vero che in Francia sono il trentasei per cento è vero che nel Regno Unito sono il trentasette per cento non sono paese come afflitti come noi da questa fortissima denatalità
Però il quadro non cambia nelle proiezioni demografiche in avanti
Questo è un primo argomento della ragione
C'è un secondo argomento della ragione
Se guardiamo alle specificità del modello di integrazione degli stranieri in Italia che ci distingue molto dei modelli di integrazione che conosciamo per altri Paesi europei
Perché in Italia a differenza ad esempio del banlieue parigina o dell'Inner city is londinesi
Non abbiamo un modello di concentrazione etnica chine avete inevitabilmente poi diventa radicalizzazione identitaria no
Noi abbiamo visto ad esempio come il terrorismo ha colpito l'Europa nel cuore dove
Dove si concentrava due l'islamismo radicale era diventato la gente federatore diciamo così del rancore ecco il rancore di quelle seconde e terze generazioni concentrata ad esempio nelle banlieue
In Francia o in Belgio
Perché il rancore tecniche sono le seconde e terze generazioni di quei genitori che erano partiti dal Maghreb attratti dalle prospettive di industrializzazione di benessere francese
E poi invece hanno sperimentato il tradimento di quella promessa perché li abbiamo forte concentrazione di disagio sociale
Bassi livelli di istruzione alti livelli di disoccupazione
Quel rancore si è trasformato in vendetta
I modelli italiana completamente diverso perché i cinque milioni di stranieri che vivono stabilmente nel nostro Paese sono invece proiettati all'inseguimento di una condizione di ceto medio
Voi considerate che tra il due mila sette l'ultimo anno prima l'inizio della crisi e il due mila diciassette quindi in dieci anni l'impresa con titolare straniero sono aumentate del cinquantasette per cento
Naturalmente sono le piccole imprese di costruzione sono i negozi di frutta e verdura o ittiche UE che stava rientrando le nostre città sono i piccoli artigiani però
Sono proiettati in una dimensione di ascesa sociale
Di rincorsa a quella condizione di ceto medio che è esattamente quello che gli italiani avevano sperimentato come modello di sviluppo dei decenni precedenti
E che oggi invece sperimentano come rottura di quel modello soprattutto i giovani
Cioè oggi invece hanno sperimentato negli ultimi dieci anni gli italiani la rottura dell'ascensore sociale la rottura di quel potente processo di sviluppo che era la mobilità sociale in atto esattamente quello che invece gli stranieri che che vivono e lavorano in Italia stanno sperimentando ed ecco allora il rancore
Il rancore cosa in fondo se ci pensate bene il rancore la sensazione di aver ricevuto
Meno di quello che si è dato
La sensazione di aver subito un torto la sensazione di Elendil di non essersi visto riconosciuto un merito
E non è un caso quindi che nasca esattamente dal blocco dei processi di mobilità sociale e rancore
E non è un caso si potrebbe dire così che i pin ultimi oggi lo scarichino rispetto agli ultimi gli stranieri che vedono arrivare sulle nostre coste
Ecco quindi da una parte gli argomenti della ragione e dall'altra invece
Un'emozione come dicevo legittima prudente come la paura ma ha paura di cosa
Abbiamo sentito che i dati del rapporto ci dicono che ad esempio l'occupazione degli stranieri che vivono in Italia non va in sovrapposizione con quella degli italiani
Paura di cosa allora
Guarda che è una cura più profonda
Eh eh la paura di una minaccia alla perdita dell'identità cioè la paura che un bel giorno ci svegli Remo ci guarderemo lo specchio e non ci conosceremo più come italiani
La paura di un'apocalisse culturale prossima ventura questo il punto
Ecco perché è difficile rispetto ad una paura del genere che è una pura che proviene dal profondo dall'inconscio collettivo che ci fa le che quindi agita il corpo sociale nel profondo ecco perché è difficile combattere quella paura con gli argomenti della ragione
Questo è un punto chiave
Che non possiamo non guardare con onestà
Perché veniva ricordato all'inizio da Manconi stima un errore fatale
Dani Maybelle che non possiamo più commettere che pure è stato molto commesso in passato è quello di liquidare la paura come se fosse una questione puramente irrazionale
Che si muore la pancia degli italiani rispetto alla quale basta mettere no l'oggettività dei numeri sul tavolo per curarla beh non è così
Non è così questo è un errore fatale che è stato commesso da Lilith politiche istituzionali negli ultimi anni
La pure importante perché l'inconscio collettivo che ci parla ma perché poi innesca dei comportamenti del tutto concreti
Questo il punto
Di fronte a questo quadro però abbiamo l'impraticabilità dei dati democratici che abbiamo che abbiamo visto
Ed è evidente che rispetto a tutti questi temi oggi non esiste un
Come dire né nel dibattito pubblico né tantomeno nelle misure di nei provvedimenti politici una visione di medio lungo termine
Perché qui voglio aggiungere un ultimo tassello e concludo
Perché in una visione di medio lungo termine che quindi guardi non soltanto all'interno a Biella emergenza della prima accoglienza ma al tema chiave dell'integrazione come viene ricordato nel sotto del sottotitolo del rapporto di quest'anno
Beh allora se quella è la prospettiva dobbiamo guardare che tipo di emigrazione stiamo aprendo
L'immigrazione che l'Italia sta aprendo al di fuori di qualsiasi veniva ricordato con occupano speech al decreto flussi poco fa l'immigrazione che l'Italia sta aprendo al di fuori di qualsiasi programmazione intenzionale strategica è un'immigrazione giovane
Con bassissimi dalle distruzioni e senza competenza
Motivo per il quale l'occupazione destinata a questo tipo di persone è un'occupazione a bassissima qualifica e a bassissima retribuzione questo di per sé costituisce un come dire un granello di sabbia nell'ingranaggio che impedisce l'integrazione finché ci sarà questo squilibrio l'integrazione che entra una prospettiva più lontana rivoglio qua dare qualche dato anche da questo punto di vista
Il novanta per cento bidelli stranieri e non non comunitari che in Italia lavoro no alle dipendenze il novanta per cento fa l'operaio
Il corrispettivo italiano e il quarantuno per cento
Soltanto il nove per cento degli stranieri non comunitari che lavorano alle dipendenze fa l'impiegato il corrispettivo italiano il quarantotto per cento
Ultimo dato gli stranieri non comunitari che vivono in Italia laureati sono l'undici virgola otto per cento
Che è un dato
Che meno della metà
Della media europea dove invece sono il ventotto virgola cinque per cento nel Regno Unito si arriva al cinquanta virgola sei per cento arrivi in Irlanda il cinquantotto virgola cinque per cento in Francia anche in Francia il ventisei virgola sette per cento
Anche la Spagna a un dato che è pressoché doppio del nostro cosa voglio dire
Che finché in assenza di una programmazione strategica di medio lungo periodo l'Italia continuerà ad attrarre
Stranieri senza forse neanche il problema della qualità del capitale umano che sta attraendo
Rimarrà questa sempre una zeppa dentro qualsiasi auspicabile processo di integrazione perché ci sarà sempre un divaricazione talmente alta e profonda
Nei percorsi esistenziali di queste persone rispetta agli italiani autoctoni per cui l'integrazione continua ad essere un tema molto difficile e contraddittorio
Grazie
Grazie al direttore del Censis che approfittare per dire ringraziare il direttore Manconi che
Ti saluta
Aggiungiamo quindi un altro tassello che il ruolo del settore privato e dell'imprenditoria
Che negli anni ha avuto e continua ad avere un ruolo importante
Nell'integrazione dei lavoratori e poi per gli imprenditori immigrati
In particolare quello dell'imprenditoria immigrata è un fenomeno appunto è stato già accennato e che significativo e a volte difficile da inquadrare nel senso che nel corso della crisi mentre imprenditori italiani diminuivano
Gli stranieri continuano continuavano e continuano ad aumentare questo sicuramente a luci e ombre ma è un tema significativo che va affrontato
E lo facciamo con il segretario generale di Confartigianato impresa e Cesare Fumagalli
Che nel nel rapporto di quest'anno ha curato l'introduzione al capitolo sul contributo economico dell'immigrazione
Quindi a lei la parola dottor Fumagalli
Grazie saluto anche io tutti quelli che sono in sala
Mi ritrovo per il terzo anno a cimentarmi
Col commento di dati sul rapporto annuale sull'immigrazione per non aver saputo dire di no
Alla provocazione la Fondazione Moressa del dell'amica Renato Mason quando tre anni fa mi chiese lo scomodo commenta una serie di dati che per chi si occupa come me professionalmente di piccola impresa di artigianato
Un mondo che ha visto e vede la concorrenza della immigrazione contratti anche
Imbarazzante in qualche caso sul territorio italiano rappresenta appunto una una provocazione alla quale però ho cercato cerco come
Fatto che quest'anno di trovare
Ragioni che possano concludere positivamente un percorso conciliativo
Penso che la disintegrazione sia semplice la integrazione è complessa offre nove compresso e allora all'interno delle dell'economia italiana
La presenza ormai consolidata due virgola quattro milioni di occupati
Non italiani autoctoni seicentoundici mila in prese per iniziativa di occupati anche in questo caso non autoctoni rappresentano davvero un se novecentotrenta miliardi il PIL dell'immigrazione come lo chiama il rapporto rappresenta elementi con i quali occorre fare i conti
Sarebbe anche interessante ma sicuramente non non c'era il tempo risponde alla provocazione del direttore Vignali assunse contino i dati OCSE contino le percezioni
E quindi ci porterebbe ci porterebbe troppo lontano faccio alcune considerazioni relativa come un fenomeno come quello della immigrazione abbia fatto irruzione dentro
Le nostre società dentro la nostra economia
Intanto dicendo mi aiutò un pezzetto con la storia che l'Europa e l'Italia ha vissuto straordinarie altre stagioni di cambiamento dello status quo
Dire chi chi chi era in Europa chi era in Italia nel quindicesimo secolo con dopo la scoperta delle Americhe con il Mundus novus a sicuramente vissuto da stagione di straordinario cambiamento di straordinarie cambiamento dell'economia
I processi di integrazione di quel periodo forse facilitati dall'essere con con la la conquista di dall'altra parte ma sicuramente hanno profondamente fatto irruzione nel modo d'essere dell'economia dico all'epoca ma prima ancora perdonatemi in questi giorni a dire il dibattito sulla romanizzazione dei barbari mi mi fa accorrere
Il pensiero la riflessione attorno al fatto che
Dopo dopo Traiano dopo Adriano l'impero romano
Resta ancora per quattrocento anni ma non dal modo in cui era stato conosciuto
Non c'è una data di rottura c'è un lungo processo
Di integrazione le invasioni barbariche come ce l'hanno fatte studiare a scuola come fossero fenomeni puntuali in realtà rappresentano un portato lungo nel tempo
Fino a far ritrovare questi questi migranti che allora andavano nel polo di attrazione quel quello che oggi è il nord dell'Europa allora era il Sud è scende Ivano l'emigrazione da nord per raggiungere questo Sud mitico centro del dell'impero romano e questo ha portato straordinari cambiamenti e con processi di integrazione
Trarre economie tra il modo d'essere dell'economia prima e dopo con un durante che è proprio il processo di integrazione le considerazioni che sono state fatte
Sulla
Invecchiamento della popolazione
Le questioni di queste ore sui degli anni dai quali si Possa andare in pensione ce la dicono dire con una evidenza immediata su come la sostenibilità del dell'economia la sostenibilità di un modo d'essere della nostra economia sia messa in difficoltà in crisi dei grandi fenomeni demografici
Probabilmente la questione demografica anzi offesa questa democratica
Più che una miccia Cesa è è una bomba pronta ad esplodere no oggi ci presenti già gli effetti e ricadute del fallout di di quello che è avvenuto i cambiamenti nella demografia
Sono di straordinaria lunghezza quindi i fenomeni che viviamo oggi sono fenomeni che hanno alle spalle i decenni scorsi il modo d'essere della Società dei delle persone dei decenni scorsi e quindi ci ritroviamo oggi a fare i conti con una economia che non sta conoscendo per la frase fino ad oggi un processo sicuramente
Pacifico positivo in evoluzione positiva di integrazione fra gli italiani autoctoni e gli stranieri arrivati nel nostro Paese
Si potrebbe raccontarla come
Nella in una recente indagine della Camera di Commercio di New Yorker viene posto in evidenza come le prime cinquecento aziende negli Stati Uniti abbiano per il quaranta per cento tra i fondatori degli immigrati di prima o di seconda generazione
Steve Jobs figlio biologico di un di un siriano
Jeff Bezos figlio di un cubano emigrato negli Stati Uniti senza conosceva però d'inglese però ci racconteremo una realtà la anche questo è già stato accennato io lo voglio sottolineare che oggi non vede un processo di integrazione guidato favorito incentivato
Il componenti che portino a un risultato di integrazione nel ci ritroviamo oggi a dover conciliare una forzosa integrazione che è fenomeno compresso inutile raccontarcelo con visioni ideologiche di altra natura
è fenomeno compresso non è fenomeno istintivo non è fenomeno naturale non lo è né all'economia dove Jules seicentoundici mila imprenditori piccoli imprenditori si sostituiscono a imprenditori autoctoni ce ne sono
La dinamica se la guardate nel rapporto vede un calo
Di di oltre il sei per cento in questi dieci anni ultimi della imprenditoria autoctona
E un aumento dell'undici e cinque per cento dell'imprenditoria dalla piccola imprenditoria come è stato ricordato da parte di soggetti immigrati ecco a dire che gli effetti di sostituzioni sono affetti dove ci si tocca i i gomiti
Con forza non non non dando luogo a processi di integrazione naturali se non vengono se non vengono guidati per quanto guidabilità fenomeni come tutti i fenomeni Complessi
La conoscenza delle singole parti non significa poter comprendere e governare le interazioni
Fra queste parti abbiamo assistito a ondate migratorie nel nostro Paese dai da dal vicino est Europa
Che ha portato i fenomeni di cui parliamo nel mondo dell'edilizia e delle costruzioni dove c'era una massiccia presenza di imprenditoria i primi piccoli imprenditori costruttore costruzione sono tutti da quella prima immigrazione da parte del vicino est Europa che ha conosciuto fenomeni di sostituzione all'interno proprio del del mondo della della piccola e imprenditoria
Seconda questione udo squilibrio che riproduciamo anche in questo caso fra nord e sud del Paese la distribuzione degli occupati delle imprenditori stranieri
Vede il sessanta per cento concentrato del nord e una parte molto piccola non raggiunge il quindici per cento del sud del Paese anche questo è fenomeno che non contribuisce ad una facile prospettiva di integrazione
La
Distribuzione sei
Sei mestieri la distribuzione delle professioni fra gli occupati dipendenti e indipendenti
Dice anche qui di una fenomeno è vero sono stati ricordati badanti
In cima alla alla scala delle delle occupazioni per gli stranieri che dando contributo all'economia del nostro Paese nella fotografia
Di questo ultimo rapporto occorre anche qui
La ripresa di una politica regolata tra da da un regime dei flussi
Con indicazione anche delle oltre che l'incrocio geografico di incrocio di professioni credo non sia voglio dire
Che aiuterebbe molto a occupare per vuoti per pieni
Quel che oggi la lettura della della nostra economia nazionale diversamente i processi di integrazione in questa direzione lo risottolineo non avvengono assolutamente per effetto spontaneo e naturale in conclusione
Il fenomeno osservato nei periodi un periodo più lungo rispetto alla puntualità annuale dell'ultimo rapporto ci dice di una progressione non l'abbiamo conosciuta
Piega all'in giù
I
Gli attuali due milioni e quattrocento mila occupati
Vengono tutti in progressione continua da numeri molto più piccoli
Nel fare impresa nel numero di impresa è altrettanto non siamo assolutamente corretto presenza di numeri calanti
Il contributo al PIL il contributo alla fiscalità il contributo alla il gettito in contribuzione per le forme di previdenza sociale sono tutti i numeri in continuo aumento tutto questo da solo non riuscirà ad essere a dare luogo a fenomeni di corretta integrazione
In un mondo che dovrebbe conoscere proprio per la aumentata mobilità per i quasi trecento milioni di abitanti
Che sulla Terra stima l'onore essere il flusso annuale che avviene ecco nella scala ridotta che sta dentro i confini del nostro paese per gli affetti che questa
Immigrazione e queste migrazioni che sono stati ricordate stanno producendo sulla nostra economia richiederebbero davvero una richiedono davvero una capacità di risposta o il porsi l'interrogativo prima ancora di come la nostra economia posso correttamente indirizzarsi utilmente indirizzarsi a vivere il fenomeno della delle migrazioni come un fenomeno positivo per l'economia nazionale grazie
Grazie al segretario Fumagalli e quindi diretti chiudiamo un po'il cerchio torniamo alla al titolo del rapporto che prospettive di integrazione abbiamo parlato dell'Italia che invecchia parliamo adesso dell'integrazione che appunto fa capo al ministero del lavoro e delle politiche sociali
E quindi ne parliamo con la direttrice della direzione generale immigrazione Tatiana Esposito prego
Grazie al ricco buongiorno a tutti
Mi fa molto piacere essere qui oggi accettato come lo scorso anno molto volentieri questo invito
Ringrazio la Fondazione perché ogni volta questo appuntamento non casuale il confronto e di scambio di grande valore
Sono molto indecisa su come affrontare articolare diciamo il mio intervento quindi distinto direi che non do numeri perché ne son stati dati molti a quest'ora storicamente son difficile digerire
Ne ripercorrono i contenuti del contributo che andiamo prodotto per il rapporto di passando perché il rapporto è in distribuzione quindi ciascuno di voi era la possibilità di di leggere i approfondire quanto abbiamo scritto lì
Mi sembra più interessante reagire ad alcuni temi che sono stati evocati nel corso del dibattito di questa mattina
E forse aggiungerei alcune informazioni che
Nel contributo inserito nel rapporto mancano perché nel momento in cui è stato chiuso diciamo alcune linee di azione non erano stati ancora compiutamente definite quindi aggiungere un po'a quanto ho già presente nel rapporto con una piccolissima premessa
A chi ha a che fare con il ruolo che un soggetto istituzionale come un ministero immagino che anche Luigi condivida questa impostazione
Può svolgere in questa
Tentativo di ricomporre la realtà con le percezioni
Che un ruolo ad esempio di
Messa a disposizione costante di informazioni e di dati raccolti con regolarità e diffusi ad uso di ciascuno
Lavoro su cui noi come direzione investiamo moltissimo e la prova ne sono i tanti rapporti che ogni anno produciamo Mossul le varie dimensioni hanno a che fare con l'integrazione con l'immigrazione
Uno dei quali è rapporto sul mercato del lavoro degli stranieri
Lo cito permette un po'perché abbiamo portato una sintesi che potete portarli via Illy ci sono un sacco di numeri dell'ultima edizione perché ovviamente dal nostro punto di vista integrazione soprattutto se parliamo di adulti passa prevalentemente attraverso il lavoro attraverso l'inserimento nel mondo del lavoro e nel mercato del lavoro
Però oltre a dare i numeri bisogna anche cioè oltre a ad analizzare le tendenze vedere quanti occupati ci sono se crescono se diminuiscono quanti sono i disoccupati gli inattivi
è interessante andare ad investigare anche al anch'alcune dimensioni che hanno a che fare con la qualità della partecipazione al mercato del lavoro
E a volte scopriamo che analizzando la partecipazione al mercato del lavoro dei cittadini stranieri
Emergono un evidenza delle dei punti di attenzione delle criticità che hanno che fare proprio con il funzionamento dei sistemi e che quindi non riguardano esclusivamente gli stranieri ma ovviamente chiamano in causa la qualità della partecipazione di tutti noi nel mercato del lavoro
Faccio un affondo unico sul tema delle competenze perché il tema delle schifezze del riconoscimento delle competenze della
Corrispondenza tra competenze possedute e profili professionali ricoperti nel mercato del lavoro è emersa in diversi interventi nel corso della mattinata
Il tema è sicuramente centrale per tanti motivi allora si è detto l'ho detto se non sbaglio anche nelle conclusioni del rapporto nelle prospettive future non c'è un richiamo al fatto
Che dobbiamo trarre immigrati
Che qualifica
Che fa un po'il paio con quello che diceva anche il direttore del Censis che insomma lo dico in maniera un po'più brutale non c'è scelta quelli che arrivano ci prendiamo quello che arriva senza fare alcuna selezione in questo rende più difficoltosa l'integrazione
Allora sicuramente noi siamo per colpa capaci di attrarre immigrati qualificati
Anche quando il quadro normativo ci consentirebbe di farlo
C'era anche al di fuori del sistema delle quote al decreto flussi è stato menzionato più volte
Abbiamo una direttiva europea su nulla l'attrazione di personale particolarmente qualificato alla bloccata l'abbiamo tradotta e legislazione nazionale in maniera un pochino
Rigida
Avevamo degli spazi di discrezionalità ad esercitare li abbiamo esercitato in una certa direzione oggi oggettivamente per un'impresa che volesse fare avere una Bluecar da un lavoratore
Di un cittadino di un Paese terzo per farlo entrare da nuovi particolarmente complicato
è particolarmente complicato la direttiva in corso e di di revisioni discussione non sono particolarmente ottimista sugli esiti di questa revisione però anche quando gli strumenti ci sono
Non siamo particolarmente bravi ad utilizzarle
Inoltre
Abbiamo una tendenza come sistema
Anche a disperdere il capitale umano che invece abbiamo
Perché non è
Sorvolo e sempre vero che abbiamo una forza lavoro straniera poco qualificata
Abbiamo venti operai laureati
Abbiamo molti operai
O cittadini di paesi terzi occupati in professioni loschi dal come si dice in vari settori con in tasca una laurea
In alcuni casi una laurea cosiddetta stemma che è particolarmente appetibile dal punto di vista del del mondo delle imprese il numero nido solo uno che ha che fare proprio con questo aspetto
Se noi guardiamo soltanto i lavoratori extra UE
Occupati nel due mila diciassette per tipologia di laurea
E libello di profilo professionale in cui sono occupati
Abbiamo un quarantasette virgola cinque per cento di cittadini non comunitari laureati con una laurea stemma occupati in una professione l'ostilità
Anche quando la professionalità cioè non siamo in grado di indirizzarla sempre di di sfruttarla pienamente nel nostro sistema produttivo
E
E questo ovviamente rappresenta diciamo uno spreco uno spreco di competenze che sono sarebbero disponibili già nel nostro Paese infine forse per cominciare a smontare quantomeno stilare un piccolo dubbio non ci sono ancora non posso dire ancora che ci siano delle evidenze scientifiche
Ma secondo alcuni spunti recentissimi che sono in corso di realizzazione da parte dell'OCSE in particolare sull'inserimento lavorativo dei rifugiati siriani in Germania
Pare che intervistando diciamo diversi datori di lavoro che hanno ospitato rifugiati siriani per qualificate
Abbiano riscontrato difficoltà perché la qualifica posseduta non era perfettamente allineata alla qualifica richiesta nei il proprio sistema produttivo
Tanto da ingenerare il dubbio che forse per l'inserimento lavorativo è più facile formare o non formato che convertire uno skill alto altrove allestita s'richieste
Dal sistema produttivo nazionale connubio
Un tutto non c'è ancora un'evidenza scientifica però quando parliamo di competenze
Prima di dire che insomma ci stiamo prendendo degli scarti che ci arrivano senza selezionare questo è il problema della crescita anche della difficoltà di integrazione io
Fare un pochino di attenzione perché le dimensioni sono tante ed è un pochino più complesso il tema di così e quando parliamo di integrazione
Non parliamo soltanto di coloro che approdano sulle nostre coste a seguito di flussi migratori non programmati ma parliamo dei cinque milioni dei tre milioni e otto quindi insomma
Bisogna che utilizziamo categorie che siano in grado di ricomprendere anche questa popolazione
Chiudo questo argomento sulle competenze ne apre un altro soltanto per diciamo ecco dare un
Una piccola aggiornamento sulle linee principali di attività che che stiamo cercando di mettere in campo che ha sempre a che fare con il tema della qualità della partecipazione
Al mercato del lavoro ma a che fare con un un fenomeno particolarmente
Si è particolarmente grave
Non nuovo che non interessa esclusivamente lavoratori stranieri ma anche lavoratori italiani ma che coinvolge in numeri importanti lavoratori stranieri che il fenomeno del grave sfruttamento lavorativo
Grave sfruttamento lavorativo caporalato in agricoltura ma non solo che una
Linea di azione che stiamo rafforzando in queste settimane che non era evidentemente citata nel contributo perché eravamo in una fase preliminare ora
Ha
Abbiamo una legislazione molto avanzata legge centonovantanove del due mila sedici che ha funzionato molto bene sul versante repressivo e sanzionatorio meno bene sul versante preventivo
Versante preventivo sul quale invece
Abbiamo deciso di investire CD e investire anche importanti risorse finanziarie
Nel prossimo diciamo per il prossimo triennio così come è stato anche annunciato più o meno un mese fa un po'già nel corso di questo tavolo interistituzionale allargato a tutte le regioni d'Italia gli attori economici e sociali le parti sociali le associazioni
Che su questo tema sono o no attive
E quindi questo è un cantiere che sta ripartendo
Anche sulla base di tante sollecitazioni ricevute dai dagli attori dalle sentinelle che sui territori ci segnalano l'importanza di rafforzare gli sforzi in questo ambito che ha molto a che fare con la qualità dell'integrazione
E infine avevo chiuderei condono riprendendo uno spunto che ho trovato estremamente interessante rispetto alla alla diversità del nostro modello di integrazione rispetto ad altri modelli di integrazione
Forse anche perché la nostra un'immigrazione
è un fenomeno diciamo più giovane rispetto ad altri paesi quindi facciamo ancora in tempo a evitare errori fatti da altri magari li facciamo nostri autonomi diciamo originale però però possiamo evitare di di replicare errori che altri hanno commesso prima di Noemi
E vorrei dire due cose rispetto a questo che le il non andare verso delle concentrazioni etniche che poi producono quello che o rischiano di produrre quello
Quello che che veniva detto poco fa
Produce una serie di valori il valore della vicinanza ad esempio non della vicinanza tra cittadini italiani e cittadini non nativi ma che legalmente e legittimamente vivono con noi nel nostro Paese
Facilità moltissimo i processi di integrazione
Nel nostro rapporto annuale sul mercato del lavoro dello scorso anno avevamo fatto un approfondimento sulla su una sezione delle forze lavoro Istat che conteneva un'indagine sulla auto percezione dei lavoratori stranieri rispetto alla qualità della loro partecipazione al mercato del lavoro
Ed era particolarmente interessante perché emergevano dei profili di forte insoddisfazione con riferimento ad alcuni dimensioni ad esempio la dimensione retributiva c'è un'importante differenziale retributivo è noto e riconosciuto
La dimensione della segregazione settoriale mentre emergevano dei dati molto interessanti invece grande soddisfazione per il clima nei luoghi di lavoro
Questo vuol dire che la vicinanza nell'uva nera quotidianità ad esempio sul luogo di lavoro facilita moltissimo ed è percepito sia dal dal collega
Nativo che dal lavoratore di un Paese terzo facilita moltissimo
L'evitare queste concentrazioni segregazione etnica e la formazione di sentimenti di insoddisfazione o di rancore
E l'altra cosa importante a mio avviso a nostro avviso per evitare chiesi agli incassi crei si alimenti questo sentimento di di rancore l'apertura di spazi di opportunità
Anche con riferimento ai migranti di seconda di terza generazione
Che forse potremmo smettere di chiamare i giovani di seconda generazione perché in molti casi sono banalmente semplicemente nuove generazioni italiane e come tali si sentono e nel momento in cui vengono aperti degli spazi di opportunità potremmo essere sorpresi dalla loro capacità di coglierli e di rendersi protagonisti non abbiamo fatto l'esperienza negli ultimi tempi
Lo troverete anche il nostro contributo all'interno del rapporto questo a mio avviso il modo migliore di dare gambe
A ciò che è previsto in un bellissimo articolo della nostra Costituzione l'articolo tre
In particolare il comma due perché l'apertura di uno spazio di opportunità non è altro che la rimozione di un ostacolo ha una possibilità di partecipazione che la nostra Costituzione riconosce a tutti grazie
Bene io a questo punto la ringrazio naturalmente tutti i partecipanti e sentitamente i relatori mi sento di dire che non hanno semplicemente fatto il compitino mano portato degli spunti molto interessanti e di discussione anche di dibattito punti di vista diversi noi come istituto di ricerca si impegnano a far nostri questi spunti e insomma approfondirli
Ulteriormente anche con i contributi sono istituzionale degli altri
Centri di ricerca degli altri esperti del settore
Quindi mi rimane che dare l'appuntamento all'anno prossimo per il nono rapporto
E buona giornata a tutti