Tra gli argomenti discussi: Baviera, Commissione Ue, Economia, Elezioni, Esteri, Germania, Gran Bretagna, Italia, Legge Di Bilancio, Rassegna Stampa, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
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Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale martedì sedici ottobre questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo ancora una volta dall'Italia dalla manovra di Bilancio dallo scontro con l'Unione europea che si annuncia se l'occupato nel mondo nella sua edizione del fine settimana sin dalla prima pagina Brussel teme uno scontro con l'Italia leggeremo dal quotidiano francese
Un editoriale sul ritorno del rischio Italia che si conclude con una domanda al governo volete ancora far parte dell'unione europea c'è chi se ne sta andando regno unito stallo nei negoziati Breguet Street nessuna svolta al vertice che si aprirà domani
A Brussel con i capi di Stato e di Governo vi proporremo una serie di commenti dai giornali
Britannici uno particolarmente azzeccato dall'evening Standard nessun accordo nessun nuovo referendum e nessuna idea su cosa fare poi in chiusura ci occuperemo delle elezioni in barriera lo faremo con il feroce al Times editoriale di oggi secondo cui gli elettori tedeschi si sono spostati a destra ma anche a sinistra è questo
Dimostra una crescente frammentazione politica che non per forza deve essere sinonimo di instabilità servirà maggiore fantasia alla politica tedesca
Per formare le prossime coalizioni di governo eleggeremo anche editoriale di oggi di le monde non del fine settimana dal titolo la Germania a sua volta nella battaglia qual è la battaglia quella tra l'Europa identitaria promossa dei sovrani stick e l'Europa democratica e aperta difesa dagli europei nel caso della Baviera dai verdi che hanno avuto un franco Successo nelle urne
Domenica partiamo sì dalle mondo ma dall'edizione del fine settimana per parlare dell'Italia in prima pagina c'era questo titolo Brussel teme uno scontro con l'Italia l'Italia come ogni altro Paese della zona euro
Doveva sottoporre ieri quindici ottobre il suo progetto di bilancio per il due mila diciannove alla Commissione europea con un deficit al due quattro per cento del PIL Brussel dovrebbe chiedere delle spiegazioni al governo di Giuseppe Conte in caso di rifiuto gli europei potrebbero in teoria reclamare una nuova versione della legge
Di bilancio un caso che finora non si è mai presentato alcuni da Brussel contano sui mercati per far piegare gli italiani
Ma c'è il rischio di destabilizzare il sistema bancario questa la sintesi nella prima pagina di le monde allora andiamo a leggere l'editoriale del quotidiano francese il ritorno del rischio Italia
Lo scontro che si profila non assomiglia a nessuna delle crisi europea del passato l'Italia fino a qualche mese fa sembrava uscita dai guai conti pubblici finalmente sotto controllo un avanzo commerciale da invidiare un'economia
Che dava segnali di ripresa dopo anni di recessione marasma e soprattutto un'immagine di serietà conquistata duramente presso le istanze europee scettiche a causa del passato il ricordo dell'autunno due mila undici quando il Primo Ministro Silvio Berlusconi era stato costretto aggiustare a gettare la spugna
In ragione della sfiducia dei mercati finanziari che faceva correre il rischio di una bancarotta del Paese
Sembrava quasi dimenticato e invece in pochi mesi questo capitale di fiducia si è sciolto tanto presso i partner europea di quanto sui mercati ne sono testimonianza scrive le Monde l'isolamento completo dell'Italia a Bruxelles ma anche l'impennata degli spread che da qualche giorno si trovano attorno a trecento punti base Italia oggi prende a prestito un tasso di più del tre virgola cinque per cento l'anno contro l'uno virgola cinque di sei mesi fa se si pensa che il paese ha un debito di due miliardi di due mila e trecento miliardi chiedo scusa
La differenza non è da poco questa esplosione del costo del debito italiano deriva esclusivamente dalla politica sottolinea l'Hammond
E se il tema direi del rischio Italia è tornato d'attualità e alla luce delle scelte economiche del governo italiano
Giudicate al contempo vaghe incoerenti e pericolose
Roma sta sfidando Brussel con le grandi linee del suo Bilancio due mila diciannove a fine settembre annunciando la volontà di portare il deficit al di due virgola quattro per cento di PIL controllo zero otto inizialmente previsto
Il governo Conte formato dalle dall'alleanza tra lega di estrema destra il movimento antisistema dei Cinque Stelle ha provocato una tempesta
Questa tempesta è stata ancor più vuole violenta per il fatto che la decisione è stata caratterizzata da approssimazione dilettantismo tutto questo non può che ispirare
Grandi dubbi di nelle istanze che sono abituate come l'Unione europea o i mercati a ragionare sulla base di dati intelligibili e obiettivi realisti
Per uscire dalla trappola in cui si è messo il Governo italiano non sembra avere altra soluzione che fare marcia indietro ma per fare marcia indietro serve la volontà di evitare la crisi è invece niente e meno incerto in realtà sottolinea nel mondo l'opposizione a Brussel e all'ortodossia finanziaria è il principale collante della coalizione terofita formata da lega Cinquestelle
Due forze che un tempo si opponevano su tutto e tutto lascia pensare che i due uomini forti del governo Luigi Di Maio Matteo Salvini appoggiandosi sul sostegno dell'opinione pubblica vogliano uno scontro con Brussel convinti che riusciranno vincitori
A Brussel la tentazione di evitare l'ostacolo potrebbe essere forte basterebbe lasciare ai soli mercati il compito di sanzionare un Progetto di Bilancio troppo dispendioso e fondato su ipotesi di crescita il realiste
Significherebbe riprodurre lo schema che aveva condotto la caduta di Berlusconi nel due mila undici un evento che è stato definito un colpo di stato finanziario da numerosi italiani che ha favorito la progressione di estremisti populisti
Il momento consiglierebbe invece di affrontare politicamente il problema e discutere costi quel che costi con questo governo anche solo per porgli una domanda semplice ed essenziale
Volete ancora far parte dell'Unione Europea
Questo è l'interrogativo molto significativo con cui si chiudeva l'editoriale di le Monde del fine settimana a proposito dell'Italia
E allora andiamo a vedere cosa succede a chi vuole uscire dall'unione europea ma non solo dal mercato interno dall'unione doganale il Regno Unito la Breguet Seat con i negoziati nuovamente
In stallo ieri Theresa May davanti alla Camera dei Comuni ha ha detto che un accordo ancora possibile ma insomma non ci sarà la la la la svolta che ci si attendeva al vertice che si apre domani a Bruxelles e il tempo occorre il Guardian punta il dito in un editoriale contro le illusioni della break Seat
Le folli promesse di quelli che avevano guidato la carica della Breguet Seat si sono sempre basate su una Fantasia la Nostalgia dell'impero scomparso da tempo
Così Breguet Sisters hanno sopravvalutato la facilità dei negoziati dell'uscita dall'Unione Europea
Come se l'Unione europea avrebbe potuto accettare rapidamente un esito favorevole al Regno Unito e non ai ventisette Stati membri che rimarranno nel club
La realtà secondo il Guardian mostra che le cose stanno andando altrimenti il problema al cuore dell'incubo Brecht si di Theresa May e la necessità di arrivare un accordo con l'Europa che sia politicamente accettabili in patria
Nel parlamento dentro il suo partito per il partito democratico unionista dell'Irlanda del Nord da cui dipende il suo governo non è un caso se le cose vanno bene con un interlocutore
E peggiorano con gli altri così due giorni dopo che il capo negoziatore dell'Unione Europea Michel Barnier aveva detto che le cose stavano procedendo bene è stato David Davis ex ministro britannico per la Breguet scritta a chiedere ai ministri che sono rimasti dentro il governo di rivoltarsi contro i piani
Di Theresa May definendoli totalmente inaccettabili i break Sisters chiedono di mettere un tempo limite al cosiddetto back stop la rete di sicurezza per evitare il ritorno della frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del Nord l'ideologia e la prepotenza hanno reso il partito Tory ingestibile nel frattempo gli unionisti nordirlandesi dicono di essere pronti a provocare una Brecht senza accordo
E così il risultato che il futuro dell'intero Regno Unito è nelle mani del dopo del Partito unionista democratico nord irlandese e questo malgrado il fatto che una chiara maggioranza della popolazione in Irlanda del Nord abbia votato
Per restare nell'Unione Europea risultato di tutto ciò è che la situazione politica interna volatile
Quella a Londra rende un accordo con l'Unione europea sempre più difficile questa la costatazione del Guardian
Il Times invitante tutti a un compromesso in un editoriale dal titolo dal titolo tempo di compromessi
Tutte le parti di questo negoziato
Sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea hanno tenuto una posizione dura nel momento in cui si avvicinano scadenze definitive e tempo per tutti di ammorbidire le proprie posizioni il Daily Telegraph invece si concentra quotidiano problemi Street Arda brand così si concentra su Teresa nei messa in discussione
Da numerosi esponenti del suo partito e in parte anche del suo governo
La settimana più lunga per Theresa May era il titolo dell'editoriale di ieri non c'è minaccia più grave per un primo ministro della prospettiva di un Mullah ammutinamento del Governo
Le ribellioni dei parlamentari semplici in un modo o nell'altro possono essere controllato gestite ma quando un primo ministro perde la sua autorità dentro l'esecutivo generalmente questo segna la sua fine
Mentre inizia quella che potrebbe essere la più lunga settimana della sua vita Theresa May ha di fronte questa possibilità nel momento in cui ex ministri come devi Davies chiedono apertamente a chi è rimasto nel governo di fermare l'accordo Breaks sicché si sta preparando prima che venga concordato tra Londra e Brussel un primo ministro che non è in grado di convincere i suoi ministri a seguire la sua leadership verrebbe fatalmente danneggiato per il Daily Telegraph i realisti dentro il governo credono che quando un accordo con Bruxelles sarà raggiunto la dinamica politica cambierà e dunque anche quelli che ora insistono per cambiare direzione sceglieranno di sostenere Theresa May
Ma il governo dovesse davvero ritirava il sostegno medico allora tutto tutto cambierebbe davvero così il Daily Telegraph sembra auspicare questo scenario l'editoriale più lucido almeno a parere di chi
Cura questa rubrica lo ha pubblicato invece l'evening Standard
Il titolo nessun accordo sulla Backstreet nessun nuovo voto cioè nessun nuovo referendum nessuna idea su cosa fare poi la sorpresa è che non c'è stata nessuna sorpresa domenica doveva esserci un accordò e poi all'improvviso dopo che il ministro per la break Sindoni domini Crabbe volato a Brussel per dire no non c'era più nessun accordo
Questo perché la strategia del governo di cercare di far passare cose incompatibili tra loro potrebbe andare avanti
All'infinito salvo quando questa impossibilità emerge alla luce del sole come accaduto con gli eventi del fine settimana cercare di allineare i duri della Breguet site un Parlamento frammentato su un accordo che l'Unione europea sia pronta ad accettare è impossibile
Quindi cosa succederà ora ecco tre cose che contano davvero primo a far rumore oggi sono i tori Brecht si traversa diversi ministri del governo avrebbero minacciato di dimettersi se il primo ministro
Andasse avanti con i suoi piani di fare un compromesso con l'Unione europea non voteranno per l'accordo che mi negoziatori di May sembrano aver quasi raggiunto invocherà hanno l'eroico isolamento britannico per andarsene dal tavolo negoziale e in questa follia vengono incoraggiati da un governo che pretende di essere pronto a un'uscita caotica il ventinove marzo due mila e diciannove
Ma di fronte ai tori break Sisters ci si deve ricordare di una cosa sementi Luna i numeri e non li ha nemmeno loro li hanno non c'è maggioranza alla Camera dei Comuni o nel Paese
Per una hard prendersi di quel tipo che vogliono i break disinteresse e alla fine questi sono i numeri che contano secondo la scelta non deve essere tra la posizione del primo ministro e un'uscita senza accordo
Meglio ha presentato un piano senza avere il sostegno della sua maggioranza troppo condiscendente con l'Europa per alcuni dentro il suo partito troppo contraria all'Europa per altri che sarebbero pronti ad andare in soccorso del primo ministro ma questo non significa che non ci siano altre opzioni
Un'altra opzione sarebbe un impegno più chiaro per restare nell'Unione doganale rispetto a quanto il Governo sia pronto a fare
Oppure entrare nell'area di libero scambio europeo l'accordo è fatta con la cosiddetta opzione Norvegia questo sarebbe il momento di muoversi
In questa direzione terzo anche se dovesse muoversi in questa direzione
Il governo non può affidarsi all'opposizione per essere salvato non c'è ragione per cui deputati labour debbano votare per un accordo che non piace a loro solo per salvare la pelle del primo ministro conservatore
Da questo punto di vista mentre a polacca nella logica in cui si è rinchiusa da quando il Governo gettato via la sua maggioranza alle elezioni anticipate dello scorso anno
Il problema è che nei ruoli un accordo che posso unire il partito conservatore ma la realtà è che non c'è nessun accordo che posso unire i conservatori fino a quando questa inconfessabili inconfessabile verità non sarà messa alla prova ai comuni il primo ministro potrà continuare a insistere che sta lavorando per raggiungere un accordo che però non può essere raggiunto
La verità è che un compromesso senza sostegno alla fine non è un compromesso possono portare al caos
Il giorno in cui il governo dovrà scegliere tra ciò che è giusto tra il Paese e le ossessioni ideologica di alcuni conservatori si sta avvicinando rapidamente
Così l'Evening Standard in questo editoriale noi per chiudere invece vogliamo parlare di Baviera vi segnaliamo innanzitutto l'editoriale di oggi per far fontane INPS agli elettori tedeschi si sono spostati a destra e a sinistra
Le pesanti perdite della sale su dimostrano una crescente frammentazione politica
In Germania le regole della politica tedesca sono cambiate
Ci si deve abituare a un'era in cui le fedeltà politiche degli elettori cambiano ma tutto questo non è di per sé negativo
Non è sintomo per forza di stabilità serve un po'di fantasia scrive tra l'altro il fare affronta INPS
Vogliamo concentrarci invece sull'editoriale di oggi di le Monde la Germania a sua volta nella battaglia quale battaglia quella per l'Europa
Andiamo a leggere se il risultato delle elezioni bavaresi del quattordici ottobre un sisma politico per Berlino su scala europea si potrebbe interpretarlo come una replica una scossa di assestamento
Si avrebbe torto a minimizzare l'ampiezza di questa scossa di assestamento la Germania e la Germania dalla fine della guerra costituisce un polo di stabilità
Giocò un ruolo determinante in seno all'Unione Europea da questo punto di vista questa replica e di intensità considerevole
Detto ciò sarebbe sbagliato vedere solo gli aspetti negativi di questa scossa tre insegnamenti possono essere tratti dalle lezioni in Baviera
Il primo riguarda il tracollo dei partiti tradizionali in particolare se le sue spende è un fenomeno familiare in Europa seconda tendenza l'ascesa di un giovane partito di estrema destra Alternativa per la Germania
Che sta modificando il paesaggio politico in Germania
Terzo insegnamento il trionfo dei Verdi
Ed è questa senza dubbio la lezione più interessante e positiva di questo voto in Baviera
Giovani risolutamente pro europei pragmatici aperti
I Verdi bavaresi hanno condotto una campagna intelligente
Il loro Successo va ben oltre la preoccupazione per il clima o l'ecologia riflette il desiderio di un altro modo di fare politica e di ricercare nuove vie per resistere al populismo e agli estremismi
Quella e che è in atto è una Ripoli Rizza azione della politica che avviene grazie all'offerta di una vera alternativa al populismo e agli estremismi
I successi elettorali dei Verdi domenica anche in Belgio Lussemburgo confermano una tendenza già osservati in Olanda nel marzo due mila e diciassette o sotto altra forma in Francia con la vittoria di Maremma Coop al centro di questa dinamica si trova la battaglia per o contro la democrazia le società aperte il progetto europeo
A Berlino sabato duecento mila persone hanno partecipato una manifestazione per difendere democrazia Società aperta Europa
La Germania è dunque lanciata in questa battaglia storica e otto mesi da elezioni europee cruciali
Una buona notizia così le Monde legge
Il voto in Baviera un voto di Ripoli Zazie onere della politica in cui si offre una vera alternativa al populismo agli estremismi e a favore della democrazia delle società aperte ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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