FaiNotizia - Come (non) funzionano i centri per l’impiego. La puntata settimanale

Rinvenuti all'appuntamento settimanale con fa notizia appuntiti forma di richieste di radio radicale non comune di alle ventitré e trenta il Paese implica sempre e non enti ma alle sette del mattino
Continuiamo in questa puntata la nostra serie di interviste e di approfondimenti sul funzionamento dei centri per l'impiego
Da sempre da quando se ne parla eh per sottolinearne di solito il mal funzionamento ma appunto negli ultimi mesi se tornanti a parlare con insistenza e con urgenza dell'argomento e perché i centri per l'impiego
Dovrebbero costituire un elemento fondamentale per l'introduzione del rito di cittadinanza prendendo in carico la persona disoccupata e proponendo in un percorso di ricollocazione o di inserimento al lavoro
In base alla proposta del Movimento cinque Stelle l'investimento in queste strutture dovrebbe essere di almeno due miliardi di euro ma c'è da chiedersi se questi fondi
Saranno sufficiente erogare servizi in grado di e realizzare la condizionalità appunto tra reddito di cittadinanza e partecipazione attiva al mercato del lavoro come sostengono i promotori dello strumento
Il reddito di cittadinanza che di fatto è un sussidio di disoccupazione prevede appunto di integrare il reddito della persona che ne fa richiesta sino ad arrivare a settecentottanta euro al mese
Al momento non si conoscono i dettagli ma stando a quanto hanno detto diversi dirigenti del Movimento cinque Stelle e a quello che scrivono i giornali
Dovrebbe essere altamente condizionato chi lo riceve dovrà fornire otto ore di lavoro gratuito alla comunità alla settimana dovrà iscriversi ai centri per l'impiego e potrà rifiutare solo tre offerte di lavoro ammesso che gli arrivino oltre probabilmente a quelle che arrivano da fuori della sua regione che potranno essere però rifiutate pare senza costi insomma in ogni caso i centri per l'impiego dovrebbero appunto costituire un tassello fondamentale
Mentre le agenzie per il lavoro private escluse però quelli di somministrazione di manodopera potrebbero contribuire in una seconda fase fornendo formazione mirata e servizi di aiuto all'inserimento lavorativo
Il problema è che come è noto i centri per l'impiego su una macchina vecchia indichi Pata nella stragrande maggioranza dei casi le loro funzioni si limitano ad attestare almeno allo stato attuale lo stato di disoccupazione che lo stette necessario per ottenere l'indennità Maspi
Partiamo innanzitutto dà i numeri e da alcuni dati circa il settantacinque per cento degli iscritti ai centri per l'impiego è disoccupato da oltre un anno
Al sud la percentuale sfiora l'ottanta per cento e tra gli occupati solo il tre per cento dichiara di aver trovato il proprio posto di lavoro grazie ai servizi dei centri pubblici
Lampada ha condotto il monitoraggio sulla struttura e il funzionamento dei servizi per lavoro dal due mila e diciassette Nina di continuità con quelli realizzati negli anni precedenti dall'Isfol
I due dato che emerge con chiarezza rispetto alle utenze che gli individui che frequentare un prioritariamente e i centri per l'impiego sono in larga parte giovani mite cioè giovani che hanno terminato gli studi ma che non sono in cerca di un'occupazione sarebbero l'ottantaquattro virgola uno per cento
Toh questo dato eh peraltro la conseguenza dell'elevato numero di giovani che negli ultimi anni si sono registrati hanno aderito al programma di Garanzia Giovani
Seguono in termini di frequenza i disoccupati percettori di ammortizzatori sociali il cinquantasette virgola sette per cento e disoccupati di lunga durata al trentasei per cento
Per quanto riguarda invece le principali richieste formulate dalle imprese che si rivolgono ai centri per l'impiego il sessantasei per cento dei centri che ha risposto indica che il servizio maggiormente richiesto è quello delle preselezioni ai fini di un'assunzione
Elevata e anche la percentuale di risposte che segnalano la necessità dei datori di lavoro di approfondimenti chiarimenti
Normativi che utilizzano i servizi destinati al collocamento mirato in altre parole le imprese richiedono ai centri per l'impiego anche servizi di consulenza di matching e di supporto all'inserimento lavorativo
Spingendo i servizi pubblici per l'impiego a rispondere eh esigenze di una componente dell'utenza che storicamente trova pochi o disomogenei risposte sul territorio nazionale
E c'è infine un altro dato anche questo molto spesso citato cioè la cronica carenza di personale
Nel complesso dei centri per l'impiego risultano essere impiegate sette mila e novecento persone la regione con il maggior numero di dipendenti e la Sicilia che raccoglie poco meno del ventidue per cento del totale del personale operativo presso i Centri per l'impiego
Personale appunto assunto recenti per impiega quasi esclusivamente di ruolo considerando esclusivamente personale interno infatti la componente di operatore con contratti a tempo indeterminato il novantaquattro per cento
Il dato medio nazionale però nasconde una realtà molto più disarmo cene a livello regionale infatti la regione che detiene il primato del personale temporaneo e l'Umbria con addirittura il ventisei virgola sette per cento di personale a termine a seguire Toscana Molise Calabria e Abruzzo
Sembra pertanto che le regioni dell'Italia settentrionale ricorrano maggiormente a personale di ruolo rispetto alle regioni del Centro e Sud Italia in queste ultime invece appunto si ricorrerebbe con maggior frequenza personale a tempo determinato in sintesi comunque l'ottantatré virgola cinque per cento dei centri per l'impiego italiani considera il proprio personale insufficiente
La richiesta media di personale aggiuntivo è di undici persone per centro per l'impiego
Il dato della carenza di personale e di Investimenti risulta ancora più evidente se si confrontano i numeri italiani con quelli di altri Paesi europei la Germania per e tempio su quarantasei miliardi stanziati per le politiche per il lavoro le dedica ben undici ai servizi pubblici per l'impiego che hanno cento dieci mila addendi
Ti e sette virgola cinque miliardi alla formazione a misure per il reinserimento e creazione di posti sussidiati equivalente dei nostri lavori socialmente utili solo seicento milioni vengono invece spesi per incentivare gli assunzioni
I centri per l'impiego francesi hanno invece cinquanta mila addetti assorbono cinque virgola cinque miliardi mentre altri sedici vanno alle politiche attive e incentivi assorbono invece un miliardo di euro
Le risorse pubbliche insomma vengono investite in politica attive con l'obiettivo di ridurre la spesa in quelle passito è un po'il contrario di quello che è successo fino ad oggi in Italia
Lei oggi vogliamo proporci un'intervista Roberto Rizza professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro all'università Alma Mater di Bologna
Professor Rizza nel corso de la so dizione in Senato tra le altre cose lei ha messo a confronto le politiche attive e i modelli di queste in vari Paesi europei tra cui Svezia Danimarca Germania e Regno Unito
In base a questo confronto lei che cosa si sente di concludere delle politiche invece attuate in Italia
Rispetto agli ultimi agli uccelli Gianni
Ma direi che negli ultimi anni c'è stato Fitto intervento
Che ha aver fatto sia all'inizio degli anni Duemila sia ci sono stati interventi più recenti direi
Perfetto di pacchetti di misure che sono intervenute in modo differente
Da un lato è stata ampliata la
Possibilità di cullare contratti a tempo determinato
Mi riferisco soprattutto all'inizio degli anni due mila insomma con quello che viene chiamato e quella che è chiamata ad inviargli insomma quel tipo di intervento
Quel tipo di intervento in termini svolge diciamo l'attività soprattutto di regolamentazione dei contratti a tempo determinato introduce divario di viverci
Non non non non produce degli interventi particolarmente strutturata sul fronte dalla protezione dei lavoratori
Con poi gli esclusione di RAI tra virgolette esplosione della contratti di lavoro a tempo determinato si tratta di un'esclusione perché soprattutto si concentra scuro classi di età specifiche
Cioè
Emerge con evidenza quanti contratti a tempo determinato siano concentrati soprattutto nella fase di ingresso nel mercato del lavoro e di conseguenza sulle fasce più giovani
Dunque con una esplosione dei contratti di lavoro a tempo determinato nella loro varia forma e colore forme giuridiche sui giovani
Sì però non vede con gli occhi fissi interviene con dei tentativi per ridurre l'ampiezza diciamo il contrattempo è terminato
Ad esempio la legge Fornero stabilisce che il contatto preferito dovrebbe essere quello a tempo pieno a tempo indeterminato insomma il contratto principale di lavoro dovrebbe essere questo
Quindi produce diciamo degli incentivi selettivi negli archivi verso stimolante assicura di contrattempo
Determinato nelle varie forme e interviene nel per quanto riguarda l'area delle protezioni dei lavoratori
E cioè dei disoccupati attraverso l'istituzione di forme di assicurazione per l'impiego
Che anche alla gamma delle persone protette per e del c'è anche un tentativo di intervenire su cui lavoratori temporanei cioè con contratti di lavoro a tempo definito
Attraverso appunto un intervento assicurativo che con i tempi anche la protezione di coloro che hanno contratti di più breve durata stiamo parlando della spie nella vigna fino cosiddette
E poi successivamente che arriva al diciotto
Che rappresenta un intervento piuttosto sfaccettato nel senso che da un lato riduce le protezioni per tipo nel posto di lavoro attraverso la messa in discussione l'attenuazione
Dell'impatto che l'articolo diciotto ha sempre avuto quindi riducendo le protezioni che già occupato ma contemporaneamente ampliando protezioni sociali attraverso la cosiddetta spicca la nuova assicurazione sociale per l'impiego
E attraverso dei dei degli degli interventi successivi che si concentrano sia sui collaboratori la cosiddetta di Scoglio
Di per collaboratori intendiamo coloro che hanno rapporti di collaborazione quindi si pongono al confine tra lavoro dipendente lavoro indipendente
E poi i introduce la cosiddetta a picchiare una forma di protezione per coloro che hanno esaurito il la protezione di tipo assicurativa garantita appunto dalla dall'aria
Quindi insomma si tratta di un intervento che produce apparecchi sia sul piano della regolamentazione
Dell'incontro fra dalla fra la domanda e l'offerta di lavoro crudi feriscono punto Anna al all'intervento
Sui contratti di lavoro sull'articolo diciotto sulle norme e interventi anche che riguardano le prospettive dei lavoratori carri configurando le cercando di estendere le protezioni
Dal momento che l'Italia presenta un particolarità ossia rispetto ad altri paesi europei la quantità di persone numero i persone disoccupati coperti da indennità era inferiore è inferiore e quindi si cerca di colmare questo gap c'è un altro gatto molto forte che l'Italia ha sempre avuto
Ossia la mancanza di uno schema generale di protezione per di tutela verso le persone che cadono in una condizione di povertà
Negli altri paesi generalmente c'è un sistema che prima e di tipo assicurativo e quindi copre disoccupati
Attraverso i criteri di tipo assicurativo
E bardati quindi con criteri tutto basato sui contributi versati dai lavoratori nell'arco della loro vita lavorativa e poi esaurita questa fase non è una al indefinita ma è una fase che alla fine in tutti i Paesi chi Pato un secondo pilastro di tipo assistenziale
Che mette in campo delle misure di contrasto alla caduta in povertà
Ed è balzato sulla prova dei mezzi
In Italia questo secondo pilastro è sempre stato debolissimo se non inesistente
I politiche di contrasto alla povertà sono state svolte in maniera episodica a livello nazionale mentre la maggior parte degli high tech col
Che tengono attribuiti alle autonomie locali sulle a livello locale interviene con un livello di efficacia degli interventi molto basso
Tant'è vero che in Italia il livello di povertà sostegno dato se confrontato con altri Paesi
Quindi c'è questo tentativo ma il tentativo comunque ridotto pur non particolarmente generosa diciamo così ma è pur sempre un primo un primo tentativo
E direi che qui qui qui terminano i i più più importanti interventi regolatori del mercato del lavoro degli ultimi anni
Ecco detto questo a quali modelli di altri paesi europei avrebbe senso per nostro paese diciamo ispirarsi per per colmare anche questi questi carte che lei citava
Basta il becco cosiddetto modello il cosiddetto modello che
è molto apprezzato a livello europeo è il modello che viene definito della flexicurity
E molti Paesi negli ultimi anni
Hanno cercato nelle loro varianti nazionali di in qualche modo applicare questo concetto della flexicurity che detto molto semplicemente cerca di unire la così detta flessibilità del lavoro e del mercato del lavoro alla sicurezza non tanto del posto di lavoro quanto alla sicurezza nel mercato del lavoro quindi unisce una ridotta protezione una unisce una riduzione culla non particolare quasi della protezione delle persone al lavoro con però una forte
Una forte protezione per coloro che hanno perso il lavoro unità un sistema di quelli rete politiche attive e quindi di reinserimento lavorativo altrettanto forti
Negli anni a livello europeo si è pensato che questo fosse il modello da tra virgolette imitare da seguire è il modello che
Ha adottato la Danimarca nella nel modo più compiuto
E molti Paesi ci sono in qualche modo ad attacchi club cercato di seguire passo moderno e lo ha fatto lo hanno fatto tutti a modo loro nel senso ogni tagliente alle sue peculiarità la struttura della disoccupazione diverso
In ogni mi diverto i paesi in alcuni Paesi come ad esempio nei Paesi dell'Europa meridionale la disoccupazione tende a concentrati ad esempio soprattutto sui più giovani
Questo non avviene per esempio in Germania però in Germania è un Paese che per esempio presenta livelli di disoccupazione giovanile ridotti se confrontati a quelli di altri Paesi europei soprattutto cogliere nella brughiera
In altri Paesi il gli dà la disoccupazione colpisce le persone più adulte
I lavoratori con i livelli più bassi di qualificazione che sono stati espulsi ad esempio dal settore industriale che trovano difficile
Per il settore dei servizi che presenta diciamo richieste di abilità lavorative un po'diverso rispetto a quelli a cui loro erano abituati e così via quindi non si può dire secondo me che c'è un modello dominante diciamo vincente in assoluto e che quello va perseguito certamente nell'esperienza storica possiamo dire il modello della che unisce flessibilità e sicurezza sembra avere dato i risultati migliori ciò nonostante
Ogni Paese quando a a implementato delle riforme e delle organizzazioni del mercato del lavoro e delle politiche del mercato del lavoro fatto anche osservando le tappe caratteristiche interni ai propri limiti
Le capacità organizzative che ogni Paese risenta dal punto di vista anche dell'amministrazione di queste politiche su questo italiana assetto ha avuto una scarsa efficacia
Per quanto riguarda la capacità di valutazione e di mettere in campo delle politiche efficaci
E a suo avviso le politica anche che citava lei prima degli ultimi anni vanno in questa direzione e se sì quali sono diciamo gli interventi più urgenti che restano Kress sono da fare
I esplicitamente vanno nella direzione della della flexicurity questo sì ma lo fanno tutti i paesi europei petto cercare di andare nella direzione della FIAT fioriti
E quello che manca oggi credo che sia un pilastro che garantisce
Condizioni di sussistenza
Diciamo così soddisfacenti accettabili per quanto è possibile per le persone che rimangono a lungo senza lavoro per i cosiddetti disoccupati di Luca Giurato che sono disoccupati da più di un anno
Ecco per per le persone che cioè non sono più coperti da immunità figurativa in Italia le cose non sono particolarmente agli ingressi
Dunque
Senta per quanto riguarda i centri per l'impiego di cui appunto si è parlato molto ultimamente anche vi sarà proposto sul sul reddito di cittadinanza a suo avviso quali stavano in questo ambito gli interventi insomma più recenti che che servirebbero per renderli delle strutture più efficienti di quanto non sia Nora no
Allora
Il principale limite in Italia
La carenza profonda di investimenti pubblici per le politiche attive per l'erogazione delle pulizie
Questo è molto evidente
Chi negli ultimi anni prevalgono incentivi alle sul io alle assunzioni che vengono forniti all'impresa
Che però non danno degli arricchiti lungo periodo in termini di stabilizzazione dei rapporti di lavoro particolarmente felice anzi i risultati non sono buoni per nulla
Quindi io penso che potrebbero essere utili maggiori investimenti dall'alto informazione
E soprattutto mi riferisco alla formazione continua nella formazione lungo tutto l'arco della vita che ad esempio a questo questo questo a questo proposito l'esperienza da niente aiuta molto insegna volto
E in secondo luogo una forti investimenti nei servizi per il lavoro
E sono sotto sotto finanziati con un rapporto operatori
Persone da seguire elevati cioè ridotto cioè ci sono pochi operatori rispetto alle persone che devono essere seguite meno percorsi di reinserimento lavorativo quindi per porta direi che che sia indispensabile rafforzare soprattutto i servizi che abbiano come principale obiettivo quello di riuscire a lavoro le persone unite
A forti investimenti in formazione in tutti questi due ambiti di pollici italiane molto molto carente
Senta non non recente articolo pubblicato da la voce punto info concludeva insomma a proposito di delle politiche attive dei centri per l'impiego che anche insomma il rilancio dei servizi pubblici per l'impiego non garantisce poi la certezza che appunto il beneficio gli eventuali beneficiari del reddito di cittadinanza ricevano offerte di lavoro con cure quindi problema a suo avviso solo di fare incrociare
Le competenze o ci sono anche poi dei problemi del mercato di lavoro di per sé che come si diceva differiscono altri Paesi europei e che quindi in qualche modo richiedono interventi più larghi quando non sono addirittura ineliminabili
Chi naturalmente ci sono delle condizioni ci sono alcune a quindi taglia che sono caratterizzate da è un mercato del lavoro ittico quindi la domanda di lavoro quella che proviene dalle imprese
Molto molto asfittica molto molto molto debole e quindi si possono anche organizzare di buoni servizi ma naturalmente che la il volume di lavoro richiesto particolarmente basso è difficile
Ottenere degli ottimi risultati naturalmente però questo secondo me non deve un alibi per non organizzare i servizi per il lavoro in modo diciamo
Più efficace e soprattutto non deve essere un alibi per non mettere risorse in questo ambito di politici che secondo me molto importante è naturale e poi c'è tutta l'area problematica relativa alla tessuto produttivo nazionale e alla richiesta di competenze da parte dell'impresa che va ulteriormente affrontata quindi quello che andrebbe fatta e unire
Delle politiche per il mercato del lavoro con le politiche di sviluppo indiscutibili Lupo economico insomma chiamiamo le politiche industriali politiche di sviluppo economico questi due ambiti devono essere e contemporaneamente tenuti in considerazione quindi certo bisogna fare un lavoro anche sul sistema delle imprese che piuttosto arretrato in Italia quello sicuramente
Senta per concludere almeno per come è stata presentata finora la proposta del Governo sul reddito di cittadinanza assolti sia convincente presenta dei limiti va in una direzione che invece quella diciamo che già esiste a livello europeo qual è la sua valutazione qualche modo
Allora a livello internazionale c'è stata una discussione molto forte sul petto cittadinanza che però è inteso in un altro modo
è un reddito incondizionato a tutti i cittadini vincolando dall'articolato dal lavoro quello RTC dalla per il reddito di cittadinanza opposto
Da altrettanto ad una serie di personalità studiosi e attivisti eccetera eccetera
Quello che si mi sembra di capire che ci sta proponendo in Italia una sostegno al reddito per le persone a rischio di povertà
In attesa questo io lo chiamerei reddito di cittadinanza
Sì che però appunto a maggior ragione poi si intenderebbe legato a delle politiche attive o comunque dei servizi
A maggior ragione potrebbe essere un'ottima tra che proprio si vogliono fare le cose per bene potrebbe un'ottima un ottimo la prima possibilità un'ottima opportunità
Per organizzare i i servizi per l'impiego in modo tale che a fianco del sostegno economico monetario ci possano essere anche i serviti
E dei Progetti personalizzati sulle persone in modo tale che affianco tetto del sostegno monetario economico che ci siano anche dei percorsi di di reinserimento lavorativo
Però si chiamano politiche di attivazione queste
Quindi diciamo c'è anche un
Diciamo un problema nella confusione terminologica inoltre un'altra volta con
Gino sorta
Rieccoci sodio questa era l'intervista Roberto Rizza professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell'Università Alma Mater di Bologna abbiamo parlato con lei di collocamento e di centri per l'impiego
Da sempre quando se ne parla per sottolineare il mal funzionamento ma come dicevamo negli ultimi mesi si è tornati a parlare dell'argomento con urgenza perché i centri per l'impiego dovrebbero Cozzi scusi lui ne un elemento fondamentale per l'introduzione del reddito di cittadinanza prendendo incarico il disoccupato proponendo in un percorso di collocazioni di inserimento lavorativo
Però oggi comunque
è tutto nella prossima puntata torneremo a parlare di questo argomento fa notizia per oggi si conclude quindi ricordiamo come sempre che può rete seguirci anche su Facebook e Twitter basta citare fa notizia riteniamo lunedì prossimo alle ventitré e trenta per repliche lunedì successivo alle sei del mattino
Un saluto e una buona settimana la Daniela Sala