Presentazione del libro a cura di Andrea Ciampani e Domenico Maria Bruni "Istituzioni politiche e mobilitazioni di piazza" (Rubbettino)

Sentiamo oggi in questa bella sala volume curato dei professori Andrea champagne Domenico Maria Bruni istituzioni politiche e mobilitazioni di piazza editore Rubbettino collana università
Il volume e una piacevole sorpresa
Dal punto di vista sia diciamo così della storiografia accademica ma sia per il discorso pubblico perché il tema che va in crociera di un'attualità straordinaria ancorché i il contributo diciamo del presenti nel volume o declino in una maniera rigorosamente scientifica accademica e però ci sono diverse fuga in avanti che ci possono aiutare anche interpretare meglio quello che ci sta intorno
Io in questa in questa presentazione farei alternare appunto le voci dei nostri Autismo illustri relatori
Abbiamo accademici giornalisti politici e da quello che emergerà da questa discussione integrato poi dalle considerazioni se vorranno
Del pubblico in particolare quei depuratori spero si possano uscire a delineare un poco la traiettoria dell'Italia contemporanea o un approccio che ha un approccio naturalmente di meglio se non di lungo periodo ci può aiutare a capire meglio la genesi e di alcuni di alcuni fenomeni intanto do subito la parola al magnifico rettore di università LUMSA al professor Francesco Bonini
Molte grazie
Sono molto lieto di questa occasione di confronto intorno a questo volume curato dalla
Domenico Maria Bruni e Sandra Zampa lì o messo per ultimo andrà Salvani perché appunto questo e anche uno dei frutti della sua molteplice
Capacità di iniziativa perché questo volume se non ricordo male correggetemi se sbaglio è il frutto di un seminario di studio che si è svolto in occasione del centenario cioè dell'inizio del centenario della prima guerra mondiale che si costa concludendo e che richiama il centenario del mille novecentodiciannove un anno non meno importante di quello che ha segnato l'entrata in guerra e che vivremo il prossimo anno
E ci introduce quindi a questo centenario di diciannove in cui emergono degli ingredienti molto rilevanti anche appunto per cercare di capire
Il di l'evoluzione della politica e della democrazia nel corso del ventesimo secolo e degli spiccioli che appunto fanno il centenario del diciannove
In effetti questo libro al di là del tema un eccellente contributo che ci permette di ripercorrere la storia dell'Italia unita intorno a dei passaggi fondamentali
E tutti i contributi portano qualcosa di nuovo a questi momenti di snodo della storia dell'Italia contemporanea mancano alcune cose sul tema istituzioni politiche mobilitazioni di piazza penso ai Fasci siciliani in occasione del bicentenario Crispino
Penso per esempio alle questioni che le rabbiose giornate che però sono ricomprese nella dinamica della seconda parte del volume che contiene degli interventi mirati proprio sul su quello che ci portò appunto alla
Alla Grande Guerra
E non potendo sintetizzare appunto questi volumi ma
Invitando appunto alla lettura in particolare la lettura da pagina centocinquantacinque in cui c'è una fulminante citazione di Massimiliano ma in uniti Intimiano
Ha proposto di come si governa l'Italia che non vi che non vi riporterò ma che veramente fulminante perché appunto questo libro è in realtà anche un libro su come si può governare questo nostro complicato paese
E io vorrei insieme con voi ripercorrere appunto non i vari momenti di questo libro che magari cui farà Ester
Con
Maggiore a Krithia ma alcune alcuni temi che emergono alcune parole come come si usa dire oggi che emergono appunto da questi da questi contributi il punto di partenza è l'errore noi andiamo in Italia un eroe
E questo errore entra in scena all'indomani della scomparsa del grande governante dell'Italia cioè di Cavour
E l'errore inneggia apre e all'unione tra popolo ed esercito in qualche modo ricordando la Garibaldi naturalmente ricordando gli ingredienti del Risorgimento nazionale o alcuni degli ingredienti del Risorgimento nazionale
Che è un po'uno dei fili che percorre appunto tutta questa complessa storia di relazioni tra le istituzioni e appunto la piazza perché le nostre istituzioni nascono attraverso l'azione di un eroe e attraverso un esercito di popolo che questo esercito meridionale che nell'articolo di Silvano introduttivo iniziali fino a Montalto si combina compì in maniera complicata con le colleghe istituzioni e quindi con il regno quale a sua volta è un re tra virgolette uscito da un processo rivoluzionario diventerà vitale per un processo rivoluzionario che uscirà
Di scena attraverso un passaggio referendario ovvero plebiscitario e quindi anche qui proprio nell'essenza delle nascite del Regno d'Italia c'è un complesso rapporto appunto tra piazza ovvero popolo e e istituzioni
Nell'indifferenza della popolazione che emerge dal secondo contributo lo pagina trentaquattro indifferenza del pubblico pagina quarantuno e questo complica le cose
Perché appunto questo cioè il popolo c'è l'esercito cioè l'eroe c'è il re ma c'è anche l'indifferenza della popolazione
E poi ci sono i sentimenti i sentimenti dire prestiti paura di malcontento di collera
Che emergono negli articoli sul novantotto e sul mille e novecento quattordici
E quindi è un percorso contraddittorio un percorso in cui ci sono le istituzioni ma ci sono anche i sentimenti sentimenti che anche che animano appunto
Che animano questo
Questo questo popolo questa popolazione questo pubblico questo pubblico la piazza emerge con evidenza pagina settantuno
è una pagina la pagina e la piazza del mille novecentoquattordici da piazza della settimana rossa su cui sarà una piazza che sicuro ora diversamente e la piazza la piazza che era che era monopolio delle processioni religiose si dice Van corsi dice di Angone nel mille novecentoquattordici viene colorata di rosso ma anche contestualmente viene colorata dai nazionalisti che la contengono ai rossi
E questo diciamo così miscugli di colori come direbbe che il nostro amico Ridolfi ovvero questa contrapposizione in questa scena che la piazza
è il filo rosso poi del volume se Orsina conclude la sua il suo ultimo intervento parlando di una piazza in cui emergono io sì e i neri siamo alla piazza dell'hotel Raphael
I rossi
E ieri
Rossini ieri neri un tempo erano i cattolici del novantotto i neri erano i cattolici nelle nelle nelle giornate di Milano però diciamo così questa di fare questa complessa difficile molteplice colorazione
Della della piazza in cui ritorno all'esercito in cui il ritorno all'esercito
L'esercito ritorna ritorna nel mille novecentoquattordici a reprimere la settimana rossa in cui abbiamo un'altra parola che nasce
Nel dopoguerra la trincea o Croazia neologismo che ho imparato leggendo questo volume la trincea lo grazia che poi che poi ritorneranno mille novecentoquarantotto
I
Prima i reclusi della della prima e poi i reduci della seconda guerra mondiale
E questo appunto questo esercito smobilitato che ritorna in tre momenti quello iniziali nel sessantuno quello del primo dopoguerra quello del secondo quello del secondo dopoguerra
E e anche questo punto laiche e qui emerge il tema della mobilitazione e della smobilitazione
Mobilitazione e smobilitazione che si vede appunto nel quarantotto nel quarantotto il quando si parla di trincea lirismo partigiano e poi si versi vede nelle direttive agitatore die nelle direttive agitatori e che di cui parlato parla a proposito della gestione della gestione appunto del del dei fatti del luglio mille e novecentosessanta l'uso dei servizi segreti da parte di un segretario di partito contro il capo di un governo eccita dalle da una memorialistica d'epoca e quindi i servizi segreti diventano un altro protagonista di questo troppo complicato
In questo gioco complicato che appunto il rapporto tra la piazza e istituzione
Non c'è un rapporto diciamo così della chiarezza liberale
Democratica liberale e nazionale e all'inglese o alla francese o all'americana il rapporto tra le istituzioni e la piazza è un rapporto appunto
Fatto di molteplici ingredienti fatto di molteplici contraddizioni molteplici contraddizioni
E queste contraddizioni e queste contraddizioni emergono anche nella nel in un altro passaggio
Che studiato dai nostri autori e in particolare del curatore da Andrea c'è un panino e cioè il mille novecentosessantanove altro anniversario abbiamo festeggiato più o meno il sessantotto e adesso l'anno prossimo ci sarà il cinturino cinquantenario del sessantanove e qui dice giustamente Gian pani
Notturno caldo politicamente preparato
Si sovrappone autunno sindacale socialmente rappresentato la politica e la società
Non si non si non si sincronizza no non si sincronizza dello in questo passaggio del mille novecentosessantanove fu un passaggio molto complicato e che ancora una volta apre pagina centonovantuno alla dinamica violenta che intendeva mettere in difficoltà il protagonismo sociale
La dinamica violenta mette in difficoltà il protagonismo sociale
E quindi noi diamo questa dose di violenza di diverso tipo di diverso tenore che sempre finisce col mettere in crisi il riformismo cioè la capacità di fare concretamente delle cose fare concretamente delle cose che effettivamente poi secondo me il vero grande problema della governabilità italiani
Che emerge lei saggi Velca emergere i saggi conclusivi
Immerse nei saggi conclusivi quando mille novecentosettantasette io c'ero facevo all'epoca facevo all'epoca università preoccupa un po'e occupammo il Istituto di Storia moderna e contemporanea
Con grande così con grande felicità erano anni complicati che può invece erano anni tragici ma Pisa erano anni alla anche alla fine piuttosto tranquilli quando si è giovani perché la parola giovani emerge con forza pagina duecentotré capace duecentotré il qua i giovani poi vivono sempre il loro presente senza necessariamente diciamo così farsi necessariamente farsi carico del contesto anche se è un contesto plumbeo com'era com'era a quelle bene qui abbiamo uno scontro non più bipolare ma un uno scontro triangolare e qui il caso Obama è molto interessante
Proprio perché appunto cioè questa completo questa questa serie di di contraddizioni che vengono al pettine in ogni momento in cui si deve affrontare il problema di un governo delle cose e di far funzionare e di riformare positivamente
Informare positivamente le cose
Concludo con le altre parole che emergono nel saggio conclusivo ovvero alla alla fine della cosiddetta Prima Repubblica la parola in media un media
Come si dice all'americana e tecnocrazia pagina duecentoventotto ventinove che emergono in tutta la loro evidenza in questo già in questo in questo passaggio e Khālid EDGE vecchio mio
Ed invece perché il nuovo che diventa perché che emerge con grande evidenza e poi si ripropone in tutti in tutti anche i passaggi successivi come
Un cliente talmente impalpabile talmente impalpabile ma talmente efficace e è fondamentale per gestire quella che si chiamava un tempo l'arroganza Joselito e cioè la circolazione delle élite che poi caratterizza
In fin dei conti tutta l'ecologia dei sistemi politici interi file clivaggio cicli paige vecchio nuovo e
La trappola dell'intransigenza ci sono due momenti in cui la parola partitocrazia emerge con tutte le con tutta evidenza contro Fanfani e contro Craxi
In due stagioni diverse della storia d'Italia contro il Fanfani dell'apertura a sinistra dice parlato molto bene e contro il e contro Craxi delle monetine e della piazza dei grossi felini
Concludo quindi e appunto la trappola dell'intelligenza e una rotazione pagina duecentotrentanove diossina che storia politica ma è anche diciamo così di politica
Nei processi soprattutto dei processi accelerati il punto di non ritorno cioè la capacità o l'incapacità del del del ceto politico dirigente di identificare il momento del punto di non ritorno dei processi concludo con tre sollecitazioni sull'oggi rispettivamente alle pagine duecentoquarantasei duecentosessantuno centocinquanta
A pagina a partire duecentoquarantasei si dice il governo di garanzia si fa con i partiti che però devono essere costretti a dare la loro fiducia a persone nuove
Questo problema dei partiti e questo problema del siamo appunto nelle fasi delle fasi cruciali del della transizione verso Amato Amato Ciampi nelle fasi cruciali della fine della terza rete delle della grazie
Della della prima romantici diamo i tempi del della della fine della cosiddetta cosiddetta Prima Repubblica pagine duecentoquarantasei c'è sempre un'altra un'altra annotazione scusate proprio duecentosessantuno c'è sempre un'altra annotazione che
Che invece la precedente era di un'intervista di D'Alema al popolo la seconda questi invece di un'intervista di D'Ambrosio all'unità agli adulti che guidano il Paese si chiede maturità freddezza raziocinio e non solo indignazione agli adulti che guidano il Paese
Come la Chiesa cattolica i preti sono presbiteri cioè sono i più anziani pur essendo anche giovanissime coloro che guidano il Paese necessariamente sono a tutti al di là della loro diciamo così anagrafe agli adulti che guidano il Paese si chiede maturità
Freddezza raziocinio e non solo indizi
E ultimo una pensiero di ho citato Kabul che non rientra nella nostra nella nostra sontuosi trattazione perché muore prima del mille per prima del del del sul così delle vicende narrate nel primo intervento quello di Montaldo
Viene riportato viene riportato un mio pensiero di Alcide De Gasperi cioè l'altro grande statista della storia dell'Italia dell'Italia unita
Chiave di volta degli interventi Degasperi anni rimase il rifiuto di quella concezione di virgolette democrazia di massa
Democrazia di massa ecco che cosa è la democrazia di massa credo che sia il nostro problema oggi
In cui non ci sono più le piazze diciamo così di queste qua della fotografia credo sia la marcia su Roma questo decreto dice la piazza del Quirinale
Però appunto è sempre devo precaria democrazia è una parola bellissima ma è sempre aggettivata democrazie socialdemocrazia liberale democrazie popolare democrazia
Democrazia di massa ecco la democrazia di massa il nostro grande punto di riferimento ovvero Alcide De Gasperi la considerata una questione assai problematica
E forse probabilmente il punto sempre dare risposte a questo fatto democrazia di massa è una constatazione Pagliuca sedili Massa va governata
A partire certamente dagli strumenti del della democrazia liberale ovvero dalle istituzioni
Che sono in realtà il vero Grande Punto di una storia così ben ripresa in queste annotazioni male anche la storia di questi nostri giorni
Grazie molte congratulazioni agli autori del
Questioni punto dirimenti che sono al centro del libro né mi preme sottolineare l'assenza del sottosegretario Giorgetti che è stato impedito impegnato in impegno per attività istituzionali do la parola adesso al senatore Quagliariello
In modo che dal sette al cui seguirà poi il direttore Marco Damilano
Grazie o fatto cambiare l'ordine per motivi precauzionali perché con ci sono c'è Laura non vorrei farmi trovare in piazza
No
Anch'io mi associo ai complimenti sono stati formulati ora dal
Rettore Bonini
Questo è un libro che mancava nella
Panorama
Storiografia Italia
Ne abbiamo esempi in altri Paesi gli studi di fatto di tigli finora in Francia
In realtà forse questo libro cd spiega che c'era qualche buona ragione in più per produrre
Un contributo scientifico di questa fatta
In Italia perché quello che viene fuori sotto il libro è anche godibile è una specie di romanzo non vorrei dire di Romanzo criminale ma di romanzo
Ed alcune di queste pagine tra le altre cose rimandano a dei veri e propri romanzi come i moribondi di Palazzo te regnanti Petruccelli o
Greenpeace
Il fascio comunista di
Di Penati
E e per quello che segna
E che in realtà quello che viene fuori e la continuità di questo filo rosso che Bonini addirittura integrato ricordando
Alcune altre date che sarebbe si sarebbero potute
Pizze
La dinamica piazza istituzioni
Non è ovviamente
Una caratteristica soltanto della storia politica del nostro Paese
E la ritroviamo già tutte quante le democrazie contemporanee ma la continuità di questo di questa tensione
La possibilità di ripercorrerla in una storia di lunga durata che affonda le sue radici si nella fondazione dello Stato unitario ecco questo credo perché sia effettivamente una nostra prerogativa in Francia ci sono stati dei momenti in cui l'attenzione è stata oggettivamente più forte
Che
Paragoniamo soltanto per un attimo i due sessantotto le giornate delle barricate al Quartiere latino o il giorno della sfilata della del maggioranza silenziosa sulle chance di sé non hanno dei corrispondenti
Intensità ma quella è una fiammata
Che si esaurisce
Nel giro di qualche giorno dopodiché
De Gaulle ritorna dal viaggio che aveva fatto oltre confine riprende in mano la situazione è il governo torna e il Sessantotto francese fondamentalmente si chiude
In Italia questo dura almeno fino al settantasei
Dura per una nota per per per si prolunga
Un decente ecco questa credo che sia la prima cosa che ci dice questo
Cioè la possibilità di scrivere una storia del paese
Sfruttando l'attenzione tra istituzioni e piazza cosa che tra le altre cose perché che tra l'altro segnala o un tratto originario
Della nostra storia nazionale e cioè il fatto che
Il potere inteso punto come
Come nella sua dimensione istituzionale
In Italia non si è mai legittimato non ha mai avuto una definitiva legittimazione e questo spiega anche e il rapporto difficile che il nostro Paese ha avuto non solo con le istituzioni ma anche con chi le ha incarnate
Sudditi nel momento nel quale si è stati potenti pronti alla ribellione nel momento della caduta se noi
Facciamo un piccolo excursus ma dei
Potenti italiani forse quello che ha avuto meno problemi stato Giolitti dei grandi potenti italiani tutti gli altri non non se la sono passati bene questo è un tratto diciamo originario della nostra dita politica che ci spiega anche perché
A alcuni dei nostri uomini di Stato penso a Crispi sono passati senza soluzione di continuità dalla rivoluzione alla repressione
Senza trovare un momento diciamo di sintesi è un momento tra virgolette di riconoscimento stessi
Se si vuole di equilibrio ecco queste credo che siano le caratteristica di questo di questo volume è il filo rosso che la sua lettura consegna
L'uomo
D'accordo che all'interno di questa continuità che in qualche modo affonda le sue radici di una stessa fondazione dello Stato unitario
Come ho detto questo tra le altre cose e anche un tratto porta a non riconoscere in momenti di crisi e ti svoltesi leggendo questo libro mi è venuta in mente ad esempio pensando inutilmente delle lettere
Di Salvemini nell'ottobre ventidue dopo la marcia su Roma
Diceva
Fondamentalmente
Che cosa ai al suo interlocutore tennista sopra Giustino Fortunato che cosa vuoi che sia
è un altro diciamo un altro piccolo episodio di eversione anti istituzionale nulla di strano ce ne sono stati tanti in passato ce ne saranno tanti fu
O la convinzione che all'interno di questa continuità gli autori abbiano fatto bene a ritagliare uno spazio speciale per le vicende
Relative all'ingresso in guerra dell'Italia
Perché se ho appena finito di dire che ritengo che questa attenzione un'attenzione irrisolta sin dalla fondazione dello Stato unitario quelle uno snodo in cui questa tensione in qualche modo sì
Radicalizza ed è il però il vero momento di rottura tra due periodi della storia nazionale come sappiamo la prima guerra mondiale
è un evento diciamo per gli utilizzate nella storia contemporanea in generale no le prime due sintesi sul sul ventesimo secolo di due autori
Che
La vedevano in modo diametralmente opposto mi riferisco al passato di un'illusione di figure e al secolo breve di Hobsbawm
Su una sola cosa andavano d'accordo è sul collocare l'inizio del secolo con la prima guerra mondiale con quello che dalla prima guerra mondiale sarebbe derivato innanzitutto
I fatti del diciannove è poi come questi si sarebbero riverberata e diciamo
Nella storia europea dando vita diciamo a quel conflitto civile che è stato insomma così ben tematizzato dalla storiografia soprattutto tedeschi
Ora
Questo cenno io credo che invece un po'meno
Evidente
Per quanto non sono mancati gli autori che l'hanno sottolineato penso per tutti
A Piero Melograni
E quanto quei questo episodio cioè l'ingresso in guerra che poi in Italia avviene un anno più tardi abbia invece tratte e e poi quei tre anni successivi abbia invece caratterizzato la storia del nostro Paese
E in realtà
Quello fu
Un
Colpo di stato nei confronti del Parlamento perché sappiamo bene quanto il modo prima ha detto che c'era una maggioranza parlamentare contro l'Inter da questa maggioranza non potete esprimersi se non potete intervenire se perché significa e anche questo del volume lo spiega fondamentalmente una delegittimazione di della istituzione che rappresentata in realtà il processo unitario nella sua congiunzione delle di fatto rivoluzionario di fatto istituzionale cioè terre
Se si fosse espressa quella maggioranza si sarebbe delegittimato il re e quindi qualcosa di più diciamo di un'istituzione ma in qualche modo la stessa origine del processo unitario si racconta questa cosa mitica per la maggioranza parlamentare il parlamentare sfilarono nella rapporti negli atti Giolitti consegnando il loro biglietto da visita
Senta fa finta
La scelta della via insomma non è affatto del tutto tasse
E e e guardate
Perché dico che questo è un fatto diciamo che segna una rottura
Non soltanto perché segna l'ingresso in guerra dell'Italia che per uno Stato giovane è stato diciamo
Un fatto
Uso il termine in senso non non valoriale è stato un fatto devastante
Ce lo siamo dimenticati sono morte seicento mila nostri concittadini nel corso della prima guerra mondiale seicento mila
Insomma
Si esce dalla guerra con un'attitudine alla violenza perché insomma si era iscritta nella vita non soltanto delle popolazioni che andavano al fronte ma anche di quelle civili perché era quella quel Prima guerra mondiale fu una guerra totale fu una guerra
La sua guerra dei grandi numeri che mobilitò anche il fronte interno oltre il fronte esterno io credo che nella Prima guerra mondiale fu in qualche modo l'origine
Comune del fascismo dell'antifascismo se si studia
Il fenomeno dell'azioni del comparto intimismo della nel nel primo dopoguerra essi vengono anche le liste azionista che si presentarono in molte regioni soprattutto nelle regioni del sud si scoprirà che lì ci furono poi degli interni Petri che poi si divideranno ma con una concezione della politica identica e nella quale diciamo le istituzioni avevano assai poco spazio
Credo che appunto tutto questo
Sì
Coniuga con un'altra cosa
Perché insomma esce un po'da questi saggi e cioè che quella crisi la crisi del quindici le radio se giornate quello che accade in Parlamento il patto segreto la messa diciamo nell'angolo della maggioranza giolittiana ruppe definitivamente il mondo liberale cioè l'Italia liberale finisce lì finisce nella crisi del quindici perché sì addensano tali diciamo così dissapori
Che evidentemente
Non si sarebbero mai più ricomposti e questo insieme poi evidentemente ai risultati elettorali differenti all'emergere dei cosiddetti partiti di massa gli unici il partito socialista e la Democrazia Cristiana che presentano lo stesso simbolo in tutte le circoscrizioni nel secondo dopoguerra andatevi a vedere i simboli degli altri partiti sono diciamo un trionfo della fantasia iniziando da quelli diciamo degli ex combattenti
Gramsci definiva primo partito di massa della borghesia è che andavano dal Bove carducciano fino all'Aquila Imperiale proprio per senta testimoniare la differenza le differenti radici che si addensano all'interno di questo fenomeno e insomma determinò quella frattura del
Del mondo liberale che poi sarà una delle regioni della fine di quel periodo del tramonto delle istituzioni liberali è del trapasso diciamo la stagione alla stagione successiva ecco se
Posso dire no una cosa per chiudere questo libro ci insegna una cosa che è possibile effettuare una periodizzazione
Pur considerando la storia unitaria come una sola storia
E dunque rintracciando in qualche modo quei quella tessitura sotto
Che allegato i differenti periodi
Non c'è un'Italia liberale un'Italia fascista in Italia del
C'è una sola Italia che è attraversata da da
Problemi di ipertensione più in qualche modo sono poco sono ci sono
Sono
Dilatate nel tempo
E all'interno di questa trama è possibile trovare dei momenti nei quali il tempo storico si è fatto diciamo tra virgolette più urgente e dei momenti nei quali invece il tempo storico si è rilassato
Ecco credo che questo sia
Un contributo il momento primo
Questo libro ci offre e per il quale dovremmo ringraziare non soltanto i suoi occhi il curatori ma anche quella attività di ricerca e di studio il coinvolgimento che e alla base di un prodotto editoriale come questo non sempre i libri collettanee sono delle buone cose questo è un caso in cui che che che smentisce dice un questa cosa che conferma e a volte vale la pena leggere anche libri scritti a più mani grazie
Delle suggestioni che ha voluto lasciati proprio al termine del dell'intervento diamo ora la parola il direttore dell'Espresso Marco Damilano
Allora grazie mi associo anch'io ai complimenti Brescia orfani e a Domenico Maria Bruni per questo libro credo che sia anche questo un un esempio di come la storia contemporanea la storia politica cerchi di superare di oltrepassare una un antico modo di fare storia la storia di partiti Russell asse delle singole culture
E di intrecciare in un racconto trasversale è stato citato poco fa dolci colori e credo che che anche questo tipo di storia sia interessante perché
Permette di me di
Collegare diversi mondi diverse culture di collegare pezzi di società a pezzi di di politica io pensavo partendo dal titolo istituzioni politiche mobilitazioni pensavo come queste due dimensioni le istituzioni le mobilitazioni solo per certi versi contrapposte le istituzioni dovrebbero essere qualcosa di stabile le mobilitazioni sono qualcosa che si muove e questo è banale dirlo quello che meno banale forse e che nella storia italiana
Anche le istituzioni si muovono sia perché non sono così stabili neanche i miei loro protagonisti già Gaetano Quagliariello ne ha raccontato ha raccontato la biografia di alcuni di questi protagonisti proprio una biografia che non si stabilizza neanche quando i protagonisti hanno raggiunto il vertice del potere
Il suo pessimismo dall'alto ma più in generale il proporsi sempre come
Almeno in alcune figure
Leader non solo del del palazzo dell'aspetto istituzionale ma anche il leader della piazza e di un aspetto movimentista questo è una questa è una caratteristica non solo italiana
Diciamo che in Italia non ha trovato mai una sua realizzazione istituzionale presso la cornetta l'esempio francese di cui Gaetano un maestro di studi non ha mai trovato la sua espressione istituzionale e non avendola trovata ha lasciato sempre aperta la porta a una doppiezza o l'ambiguità a una convivenza di ah spetti e anche la piazza che dovrebbe essere quello che sa quella che si muove la mobilitazione a volte è una piazza invece che stabilizza
O è una piazza che reagisce a un movimento io andando molto a spanne un provando a catalogare alcune delle degli dei momenti che sono raccontati nel volume
Ho cercato di definirli così ma l'attualmente vado a spanne posso sbagliare
Ci sono delle dei momenti di mobilitazione che sono segno di una crisi del sistema
L'U.S. sicuramente
Il mille ottocentonovantotto che tra l'altro così viene vissuto da uno dei suoi protagonisti generale Bava Beccaris che mio racconto della sommossa
Scrive Claudia Storti ripete continuamente il termine minacciano la piazza minacciosa la rivolta ci minaccia la folla pria HD anarchismo
E quindi il mille ottocentonovantotto che un segno di crisi quel sistema da cui poi ci sarà un tentativo di uscita con con l'età giolittiana
Senz'altro lo è il mille novecentoquattordici la settimana rossa anche qui una citazione
Di uno dei suoi organizzatori Alceste De Ambris che dice non credevamo che in Italia vi fosse tanta materia infiammabile accumulata si era così disabituati a dare alla parola rivoluzioni un significato concreto
Che a tutto si pensava fuorché all'imminente possibilità di farla
La parola rivoluzione tornati alla fine del volume nel saggio di Giovanni Orsina perché la usa Bettino Craxi nella seduta
Della Camera dei deputati il ventinove aprile mille novecentonovantatré quando dice
Una rivoluzione così sono stati definiti e così molti concepiscono gli avvenimenti di casa nostra l'operazione Mani pulite
Una rivoluzione può darsi però allora è bene essere consapevoli che una rivoluzione di per sé sempre una grande incognita una grande avventura ma soprattutto una rivoluzione senza un ceto organico di rivoluzionari
E destinata solo a distruggere e a preparare un fallimento scelto
Ecco come in due diverse versioni
Del socialismo massimalismo riformista e in due contesti completamente diversi la parola rivoluzione semanticamente ritorna ma c'è da dire che queste mobilitazioni in larga parte hanno davvero poco a che fare con la parola rivoluzione rivoluzione
Anche se sempre l'alludono sempre una rivolta sembra una rivoluzione e spesso invece è una rivolta che stabilizza
è un segno di crisi mille novecentonovantadue è un segno di crisi anzi si è già consumata la crisi album mento del lancio delle monetine il trenta aprile del mille novecentonovantatré
Più che un inizio quel lancio di monetine
è una chiusura una chiusura della fase cosiddetta prima repubblica e anche una fase di chiusura del dello stesso biennio mille novecentonovantadue mille novecentonovantatré e semmai dopo si apre una un'altra fase
Ma c'è un momento di mobilitazione che rappresenta una resistenza nel sistema una tenuta del sistema o addirittura una sua Rifondazione
Pensione al quattordici luglio mille novecentoquarantotto
Hill ha tentato Palmiro Togliatti raccontato da Federico Mazzei
Perché in cui due in quei giorni che cominciano con l'appello alla mobilitazione della CGIL del Partito comunista
In quel momento
Diretti in onda i loro capi perché Palmiro Togliatti sotto i ferri il capo dell'organizzazione si chiama Pietro Secchia e Giuseppe Di Vittorio e fuori dall'Italia per un viaggio in America un incontro dei sindacati mondiali
E quindi c'è anche questa immagine di masse organizzate e non spontanei che però per così dire spontaneamente scendono in piazza ritenendo che sia arrivato il momento dell'insurrezione la famosa ora X però al termine di quella vicenda anche drammatica con i morti molte Amiata e le altre manifestazioni di piazza
E le forze dell'ordine coinvolte
In realtà il sistema della Prima Repubblica il sistema dei partiti la repubblica dei partiti prende il via dal diciotto aprile al quattordici luglio mille novecentoquarantotto sono passati appena poche settimane
E prende il via a quel sistema che condivido quello che ha detto Quagliariello non è mai del tutto legittimato ma anche al momento della massima delegittimazione dei due grandi partiti
Del del perché si sono sfidati elettoralmente nel mille novecentoquarantotto
La strada non è comunque quella della delegittimazione finale il PC non viene messo fuori legge dalla DC e al tempo stesso il PC chiude la strada allocazione rivoluzionario
Ed è una piazza ritenuta quella nel mille novecentosessanta quando il sistema viene messo sotto attacco sia all'interno del palazzo con un'opzione
Diversa da quella che si stava prospettando nella democrazia cristiana e l'apertura a sinistra e sia quando i fatti del luglio del mille novecentosessanta riportando in scena quel quell'antifascismo quell'idea dell'arco costituzionale che era stata congelata nel quindicennio precedente della della guerra fredda
Ci sono le piazze della contestazione del mille novecentosessantanove il mille novecentosettantasette anch'io sono mi ha colpito la definizione di Paolo Martella della triangolazione
Per cui c'è un terzo soggetto quello del PC quello della CGIL
Quello del servizio d'ordine se ne parla anche il messaggio sull'autunno caldo con il ruolo del servizio d'ordine che come se fosse uno stato nello stato sappiamo quanto fosse importante
Per le grandi organizzazioni della sinistra il servizio d'ordine e il controllo del servizio d'ordine a proposito del mille novecentosettantasette
Mi è capitato da giornalista di raccogliere delle testimonianze su quello che accadde la sera prima delle comizio di Luciano Lama davanti all'università
In via dei Frentani dove c'era la sede del del partito comunista roba federazione romana del partito comunista
Con i principali dirigenti con una piantina della piazza e la dislocazione del palco li dislocazione
Per così dire delle forze in campo come se fosse una partita opposte un Risiko ma quello è il momento in cui si spezza in un rapporto tra il PC è qualcosa che alla sua sinistra
Verso una prospettiva che poi appena un anno dopo nemmeno centosettantotto di Moro sarà interrotta
C'è una piazza stabilizzazioni o comunque di apertura di una fase nuova è quella del mille novecentottanta quella del quattordici ottobre dei quaranta mila di
Di Mirafiori io la richiamo anche in questa rapida successione come dei mobilitazioni possano essere diverso e non hanno sempre la caratteristica
Della rivoluzione anzi per certi versi non ce l'hanno mai questa caratteristica anche quando volano eludono la ludopatia Sempre e come queste istituzioni cerchino da un lato di assorbire la crisi e dall'altro addirittura di cavalcato da
Cioè la definizione di proprio di Aldo Moro delle nel suo ultimo discorso i gruppi parlamentari il ventotto febbraio del mille duecentosettantotto quando dice ai parlamentari democristiani
Facciamola corto con il Partito comunista perché in questa situazione di emergenza con i due vincitori delle elezioni del mille duecentosettantasei se per seguissimo la logica dell'opposizione fino in fondo
Il Paese andrebbe allo sfascio e dice questo Paese dalle strutture fragili e dalla passionalità profonda
E sembra queste due categorie siano raccontate bene da questo libro che mette insieme esattamente queste due dimensioni istituzioni fragili contestate mai completamente legittimate
E passionalità intense e anche i faziosità intense faziosità
Che non si impiega molto mobilitare ne ha chiamato chiare né a manipolare né a strumentalizzare
Ed è in fondo il filo nero il filo rosso o nero al seconda dei colori che si vogliano usare della mancata rappresentanza cioè di un ci racconta tutta questa storia una mancata rappresentanza
Le piazze le mobilitazioni assumono un peso importante tanto più quanto le istituzioni sono diventate meno rappresentative
E qui il saggio di Giovanni Orsina quello finale è molto interessante non per l'esito non per la giornata delle monetine da cui comincia quando racconta la scena che ancora passa qualche volta della cronista che grida stanno tirando di tutto
Ma è interessante per la parte iniziale quando ci dice come i due antagonisti da sinistra degli anni ottanta e anche del novantadue novantatré
Cioè il Partito comunista il partito socialista avessero entrambi delegittimato la sfera della politica
Il Partito Comunista con la questione morale la diversità l'intervista di Berlinguer a Scalfari dell'ottantuno e tutta la la mistica della diversità
Che implicava che un partito il più partito di tutti fosse anche una antipartito o comunque abitasse l'antipolitica
Più originale ancora è l'idea che anche il Partito socialista però avesse interpretato un'anima antipolitica un'anima di di riscossa della società civile certo la società civile diversa da quella evocata dal dal Pci di Berlinguer una società civile di ceti emergenti modernizzatrice
Quelli
Rappresentati per esempio la conferenza di Rimini del del Partito socialista dell'inizio degli anni ottanta
E in ogni caso quelli che non avevano voce e non avevo avuto voce nella lunga stagione dei due grandi partiti fino all'ultimissima quella del compromesso storico quella dei movimenti sessantottini per cui molti alcuni personaggi
Della della stagione sessantottina si ritrovano poi negli anni ottanta tra gli intellettuali del nuovo corso craxiano e
A mezza bocca Gaetano mi mi suggerisce i nani e le ballerine certamente lo smantellamento del vecchio comitato centrale del partito socialista
A favore dell'Assemblea in cui sono rappresentati per la prima volta che uomini di spettacolo che la cultura che Rino Formica con la battuta immortale definì nani ballerine che se poi per paragonati a quelli che sarebbero venuti il seguito
Fece diretta no
Dei giganti
Penso io mi rido mi viene la parola definire io ma insomma dei sicuramente dei giganti
E ed è questa questa asset Mina di due partiti che sono i leader politici guidati da tue personaggi i leader politici come Berlinguer e Craxi che però per motivi opposti si muovono sulla delegittimazione della sfera politica in cui per un motivo o per l'altro uno perché e grande ma non è legittimato a governare da solo
E e sì anche auto dell'Ict Mato dicendo se non ha raggiunto il cinquantuno per cento lo governi ero
Ve lo posso governare solo con alcuni cinquantuno certo non si governa devo governare con qualcun altro e l'altro perché invece si sente troppo piccolo e può USA osare una politica di rendita una rendita di posizione
Ma troppo angusta per le sue sconfinate ambizioni
Ecco questi due protagonisti iper politici finiscono entrambi Pierre cavalcare per paradosso l'antipolitica fino arrivare
All'esito finale e molto doloroso per Craxi ma alla fine non meno di lunga gittata per per quella sinistra che che quel nodo non lo scioglie mai
Al termine della lettura del libro naturalmente
E di questo racconto che un corpo a corpo tra politica e società tra palazzi e piazze
Resta naturalmente la curiosità delle piazze successive e io per il lavoro che faccio non non posso del tutto
Tirarmi indietro anche per per il racconto
Che cioè in molte descrizioni e in molti capitoli di questa di questo volume di di Piazzi appunto che partono è stato già detto piazze che partono da sinistra e hanno l'esito opposto
Piazze di convivenza tra rossi e neri ecco un un capitolo ad esempio credo che andrà dedicato all'estate del due mila e sette
è stata del due mila sette che comincia con una piazza cattolica c'è anche un capitolo sulla piazza cattolica amiamo molto incuriosito
Per nel mille ottocentosettantatré comincia una piazza cattolica al Family Day
Contro la legge vitivinicolo della del Governo dell'unione centrosinistra di Romano Prodi
Prosegue con una piazza di establishment la piazza della Confindustria di Luca Cordero di Montezemolo che si riunisce quell'estate dice
C'è una grande azienda che perde milioni di euro e fa perdere al Paese milioni di euro ed è la politica
è la stagione del libro
Di Stella e Rizzo sulla casta
E si conclude il sette settembre a Bologna con il Vaffaday di Beppe Grillo il primo Vaffa Dei ancora una volta si parte per creare un nuovo equilibrio magari dall'alto e si finisce che arriva qualcuno che ha
Forse più credibilità in quel momento almeno per raccogliere quello che è stato seminato ed è una storia che si è sviluppata anche nel novantadue novantatré
E li piazze
Che poi sono diventate sempre di più piazze televisive e infine piazze
Telematiche le piazze della Rete
Prima di internet e dei blog poi di sociale quindi sono piazze istantanee non è più un plebiscito quotidiano ma è un plebiscito
Istantaneo quello che tocca agli uomini delle istituzioni di qualunque istituzione si facciano parte
Di qualunque mediazione si facciano parte ecco questo ci pone un problema del tutto nuovo e naturalmente non è compito degli storici affrontare
Ma questo libro cd aiuta a trovare chiavi di lettura anche per l'oggi anche per quella quel twitta che qualcuno di voi estraendo il suo smartphone leggera
Poi questi minuti troverà in quello in quell'istante in questo libro troverà la radice anch'io per capire quello che succede nel nostro presente grazie
Allora prima di dare la parola
Forzature procedendo
Volevo salutare anche qualcuno dei curatori che si affaccia degli altri orgogliosi affacciato né a questa presentazione
Va be'
Qui meglio nei consigli
Una sera tutti grazie anche da parte mia ad Andrea soltanto e a Domenico Maria Bruni per avermi invitato a presentare
Questo bel libro un libro che come qualcuno che mi ha preceduto ha già detto rappresenta se vogliamo un grande romanzo della storia del nostro Paese
Alcune riflessioni non parlerò affondo del libero perché comunque chi mi ha preceduto toccato il volume nei vari saggi vorrei offrirvi alcune osservazioni innanzitutto questo rapporto tra le istituzioni e la piazza che dà vita come abbiamo visto tutta una serie di dinamiche molto complesse e talora anche articolate è un
Diciamo trova le sue origini in un in un momento che questo libro non contiene e che l'immediato antecedente degli dal punto di vista storico dell'avvio della narrazione di questo Comune car Risorgimento con il mille ottocentoquarantotto perché nel mille ottocentoquarantotto si crea è l'immediata antecedente di quello appunto che succederà proprio a partire dalla primo saggio che compone questo volume quello quello di Montaldo relativo alla questione di come sistemare l'esercito meridionale quanti hanno seguito Garibaldi nella suo apporto a costruire l'Italia ma appunto diceva proprio il mille ottocentoquarantotto che segna l'origine
Per la nostra storia nazionale di questa interazione tra istituzioni politiche che piazza ovviamente con tutti i limiti che quel determinato periodo storico offriva
E la piazza è una piazza che nel corso del tempo
Si anima
Di tutta una serie di attori se possiamo dire che i club diverse come si usa dire oggi che cambiano nel
Avete sentito dire del fatto che ci sono i rossi e neri
Beh i rossi neri si hanno una parte importante tra gli attori che animano le piazze nella storia del nostro Paese ma ci sono anche con gli altri soggetti che via via emergono nel corso del tempo
Alcuni dei quali mancano in questo volume però ve lo dirò alla fine Tilman
Permettetemi domenica Andrea di dirci avete chiamato me quindi pensateci un attimo che cosa può mancare
Che non è stato citato anche da Marco Damilano che ha parlato delle piazze che sono venute dopo no traccia una piazza che manca che non è una piazza del tutto secondaria
E dicevo quali sono questi nuovi attori che emergono anti abbiamo sentiti nella fase post risorgimentale e quindi in quella mi dispiace
è vero questo questo libro da una narrazione unitaria della storia del nostro Paese ma per forza di cose necessario fare delle delimitazioni diciamo cronologiche nell'Italia liberale incominciano
Ad emergere
Dei nuovi attori tiene già citati Francesco Bonini all'inizio del suo intervento quando accanto ai socialisti
Ai sindacalisti rivoluzionari anarchici che prendono parte ad esempio alla settimana russa del mille novecentoquattordici ci sono anche i nazionalisti e i cattolici i cattolici che
Prendono parte anche se si alle manifestazioni che animano i mesi precedenti all'entrata in guerra della dell'Italia alla prima guerra mondiale danno vita alla cosiddetta piazza chiude la lista come peraltro è stato messo in luce da un volume recentemente pubblicato che compaiono ormai due o tre anni fa curato da Fulvio Cammarano in cui sono state studiate le varie piazze e in cui i cattolici i nelle varie citate nella nostra penisola hanno manifestato il loro dissenso alla guerra
Quando poi ci si addentra nel Novecento emergono altri attori
Alcuni dei quali sono stati già citati
Perdonatemi
Io appartengo a una generazione che certi eventi la vissuti in prima persona come alcuni Dinoi persone innanzitutto i giovani i giovani che sono i grandi protagonisti della stagione del Sessantotto Marchetti emergono nuovamente
Nel mille novecentosettantasette
Non a quella del Sessantotto era troppo piccola per averlo fatto non fate i conti con l'età però vi prego
E
Successivamente ma h brevissima distanza le piazze si riempiono di come dire categorie professionali che sino a quel momento dalla piazza sono stati distanti
Ci sono già nell'autunno caldo ma lo vediamo ancora di più nella marcia dei quaranta mila del quattordici ottobre del mille novecento alludo ai cosiddetti colletti bianchi agli impiegati HP e parto ai capi
Squadra che scendono in piazza per sostenere o rivendicare un una loro diciamo presenza nel rispetto dei loro diritti
Poi una piccola riflessione su paga
Come dire questa interazione che si crea tra istituzioni politiche e piazza che l'abbiamo sentito dire segna alcune cesure nella nostra storia nazionale ma che si carica diciamo di come dire significati DiVersi
Perché
Attraverso una sorta di influenze reciproche in alcuni casi la piazza addirittura è in grado di modificare le volontà
Aprioristiche del potere
In altri casi invece soccombe
Ma comunque
è sempre via interlocutrice privilegio diventa una interlocutrice privilegiata del potere politico
E questa dinamica che lega le istituzioni politiche la piazza
Mi ha fatto pensare per usare diciamo una figura metaforica simbolica lo dicevo prima ad Andrea Ciappazzi quando eravamo proprio nella piazza qui antistante tanto per rimanere in tema
Che è una dinamica che diventa può essere assimilata una sorta di movimento del pendolo
In cui di volta in volta alle oscillazioni
Vanno o a favore delle istituzioni o a favore della piazza ma comunque in direzioni che di volta in volta sempre sì modificano
E adesso vengono diciamo ad alcuni esempi in cui scusatemi questo termine mi sembra un po'calcistica in cui sono le istituzioni ad avere la meglio altre volte invece lo è la piazza
Altre volte ancora SISTAN avremo delle dinamiche che vanno aldilà come abbiamo sentito del semplice scherma piazza istituzione perché cioè l'intervento di un terzo
Innanzitutto mi voglio riferire alla piazza a diciamo ciò che avviene alle alla fine della seconda guerra mondiale quindi alle origini dell'Italia repubblicana in cui nel momento in cui è necessario inventare una tradizione repubblicana
L'Italia è appena uscita dal vent'anni o fascista e dal conflitto ma soprattutto è uscita divisa dai risultati del referendum istituzionale
E le istituzioni devono comunque cercare in un certo qual senso di ricompattare il tessuto nazionale e in questo caso leggendo il saggio di Rapolla Tonelli ho avuto la percezione come dire che le istituzioni si può nisseno nei confronti della piazza
Che contesta le nascenti istituzioni repubblicani penso quanto fatto dal cinerarie del CIPE
è una le istituzioni si devono porre
In una sorta di atteggiamento suadente o quanto meno persuasivo nei confronti della piazza e quindi da rigidità a
Una
Costruzione della liturgia repubblicana che troppo non si distacchi da quella che era la ritualità monarchica del Periodo precedente e qual è il momento clou in cui le istituzioni dell'Italia repubblicana devono
Diciamo presentarsi suadenti per ricompattare
Il tessuto nazionale è in quella festività che destinata a diventare la nuova festa nazionale del nostro Paese cioè il due giugno
E in questo saggio si vede proprio tutto il passaggio che viene fatto per arrivare a una festività che potremmo definire condivisa dal momento in cui nel mille novecentoquarantasette la festa è celebrata in maniera un po'sottotono
Spartana mente
Ci sono soltanto c'ha soltanto il prefetto e e i sindaci i prefetti sindaci nelle varie città del nostro Paese che danno vita a una come innovazione del due giugno inteso come giorno che commemora il risultato del referendum istituzionale e glia negli anni successivi cioè dopo l'entrata in vigore della costituzione l'andamento della festa della Repubblica assume una connotazione del tutto diverso
Perché vengono ad esserci due elementi che saranno gli elementi che caratterizzeranno sino ad oggi questa fitti festività
Innanzitutto la parata militare e l'omaggio al capo dello stato che è anche capo delle Forze Armate ancorché su questo così forza petto tutto un dibatte nel mille novecentoquarantanove il due giugno viene dichiarata solennemente una la festività civile della nostro paese che da quel momento comincia a essere effettuata sappiamo tutti almeno dai nostri ricordi i bambini per chi è vissuto a Roma la festa del due giugno eh ritornata a riappropriarsi quelli sparsi che sì in dall'Italia omini data d'Italia post-unitaria erano i luoghi deputati alla celebrazione dei periti vela religione civiche realtà quell'area cioè l'area dei Fori Imperiali e di Piazza Venezia hanno diciamo una storia stratificata alle spalle che risale al mondo antico continua
Tutto il Medioevo ancora nell'età moderna con soprattutto papà come papà Barbie e rifluisce nella Italia posso unitaria ancorché poi ci si avvia
Dalle adunanze oceani del regime comunque con il mille novecentoquarantanove
La festa della due giugno
Viene dalle istituzioni repubblicana legittimata agli occhi di tutti facendosi che tutti i cittadini siano i veri fruitori di questa ma voglio richiamare un altro un vento che è stato già richiamare quello dei fatti del genere non del mille novecentosessanta perché lì è la piazza sinistra che sopravanza
Le istituzioni
In questo caso una sorta su
Vittoria della piazza di sinistra che porterà non solo a far sì che non si effettuerà il congresso il sesto congresso del Movimento Sociale Italiano a Genova ma porterà alle dimissioni della governo Tambroni che attento
Alla destra e come ci dice Parlato perché Pecci c'è un richiamo ad un'altra festività nazionale
è il fatto è che gli avvenimenti di Genova e le conseguenze che hanno determinato sulla scena politica italiana hanno determinato l'occasione perché il Partito Comunista ritornasse non solo essere determinante nella scena politica italiana ma riporta sì in auge un elemento che un po'la guerra fredda aveva allentato che è l'antifascismo
E questo si rifletterà su un'altra festività nazionale che al venticinque aprile
Che non sarà più la festività che celebrerà la fine della guerra e
La liberazione ma diventerà la festività che celebrerà l'antifascismo e quindi invece di essere una festività ricompattata e il tessuto nazionale diventerà una festività divisiva
Poi il mille novecentosettantasette ne abbiamo già parlato io voglio ricordare di di questo momento del mille novecentosettantasette lo dico per i caratteri ragazzi io ho detto che
Nel secondo Novecento compaiono nuovi attori che sono i giovani realtà e giovani hanno calcato le piazze italiane Sienna
Dal Risorgimento ma è un soggetto che riemerge soltanto a partire nel nostro Paese alla in maniera diciamo consistente a partire dalla fine degli anni sessanta nel mille novecentosettantasette
La piazza degli studenti e non solo degli studenti che accalcati la lo spazio antistante circostanza la fontana della Minerva nella nell'ateneo più grande d'Europa che era la sapienza è composta anche da una gioventù costituita in larga parte da babyboomers boomers che sono in atti negli anni Sessanta generazione alla quale io appartengo che manifesta e questo diciamolo profondamente sentito me l'ha fatto ritornare alla mente la lettura del saggio di Paolo ma perché il Millennium il Movimento del mille novecentosettantasette e in particolare la contestazione che viene fatta della segretario della CGIL Luciano lama il diciassette febbraio mi sembra del mille novecento settantasette
Consuma uno scontro che anche generazionale non solo diciamo mette in evidenza come il Partito comunista non voglia nessuno alla sua sinistra
Ma consuma anche un contrasto generazionale tra quanti appunto dei giovani
E fanno capo alla movimento studentesco che ha un movimento molto composito come tutti i movimenti ci sono gli esponenti operaia ci sono gli scritti alla FIGC e ci sono gli iscritti alla Federazione socialista italiano ma ci sono anche tanti studenti che non hanno una specifica caratterizzazione politica come ad esempio era nel mio caso Viaro
Come si diceva allora una studentessa oggi si dice allora si diceva si diceva studente medio oggi direi studentessa
Media per rispettare la terminologia di di igiene questo scarto generazionale è quello che contrappone il movimento dei settantasette agli iscritti del partito comunista che fanno propria
Una dello ideologia che Paolo batterà riprendendo una definizione questo momento non ho portato libero quindi non vi posso fare il richiamo preciso contrappone l'ascetismo rosso
Allora ricerca della soddisfazione dei bisogni che si lega alla società dei consumi e del benessere di cui idee babyboomers sono non solo diciamo gli interpelli ma anche il primi fautori
Un'ultima cosa vi dicevo se con una il l'Italia repubblicana le la piazza è inizialmente una piazza identitaria perché si deve auto definire con gli anni sessanta questa piazza vite aumentare la diversità dei suoi attori sino ad assumere caratteristiche molto diverse
Nei decenni successive soprattutto a partire dalla nuovo millennio perché ad esempio mi vengono in mente tutte quelle piazze dove si svolgono i girotondi alla macchina alla Nanni Moretti e dove la piazza diventa una sorta di Fleming di grande festa
E
Manca una piazza che a mio avviso non era secondaria perché è una piazzati
Anche se non legata a un avvenimento politico ben ben specifico ha però determinato una grossa
Rivoluzione non solo di costumi ma anche a livello legislativo è la piazza delle donne che caratterizzato tutti gli anni settanta
E che porterà io che io credo che abbia avuto una parte importante anche se forse indirettamente ad esempio nella riforma del diritto di famiglia
Oltre che a una diversa definizioni dei ruoli uomo donna
Detto questo ho apprezzato moltissimo il libero di curato da Domenico Bruno e Andrea c'ha Domenico Bruni scusate Andrea Jean pali perché veramente ci ha portato per mano nel attraverso una lunga narrazione storica facendoci toccare aspetti che in alcuni casi erano stati da tempo tralasciati dalla nostra storia
E di questo io credo che tutti dobbiamo ringrazia grazie
Alziamo la professoressa Capuzzo per questo suo intervento anche per quello che ha detto al termine
Questo libro in realtà appunto potrebbe essere il tappo primo tassello di una riscrittura magari di una storia dell'Italia contemporanea
Che insomma si attende si attende da tempo ricordo tra l'altro che il volume nasce col contributo delusa ma all'interno degli un Progetto di storia dell'élite europee del diciannovesimo secolo
E diretto fra gli altri da professor Ciampa retrocesso Tolomeo ed altri da altri studiosi ma adesso lascio la parola per le conclusioni al senatore Nannicini non prima e averlo ringraziato anche a nome delle di Tore per la sua ospitalità oggi grazie
Buonasera a tutti sono io che vi ringrazio per l'occasione di di lettura e di confronto e mi associo ovviamente complimenti non solo ai ringraziamenti autori e conduttori per un libro così ricco di spunti interpretativi cercherò di essere breve perché gli spunti so che quando un politico di Saxa Rubra versare il terrore negli occhi
C'è solo una cosa che ci piace più delle poltrone e il microfono
Detto questo di spunti di discussione sono stati molti cercherò di soffermarmi su una chiave interpretativa in particolare
Ci sono molti spunti in questo libro leggendo la storia delle varie piazze che attraversa la storia d'Italia si gioca molto da lettore con il ricercare un po'come un pazzo gli elementi di continuità e discontinuità
Cosa che tiene insieme queste piazze postale differenzia
Ci sono molti elementi di che accomunano di omogeneità tra le varie piazze c'è la pressione psicologica la chiazza usata
Come pressione psicologica rispetto al decisore politico a chi prende decisioni istituzionali mi ha colpito la cronaca del maggio mille ottocentosettantatré si discuteva Montecitorio la legge sulle corporazioni religiose
Sembra di leggere una cronaca di questi giorni occhi passa da Giolitti ogni tanto
Vede queste piazze il cui obiettivo è quello non dico intimidire ma di creare una pressione psicologica rispetto a chi entra nella stanza dei bottoni o delle o delle decisioni
Ci sono le piazze in cui si scontrano lo scontro esce dalla piazza e si gioca sulle diverse narrazioni di che cosa ha significato quella piazza politicamente per esempio le giornate di Milano del maggio
Mille ottocentonovantotto non solo il gioco dei numeri la prefettura disse era una piazza di quaranta mila gli organizzatori
Di quattrocento mila ma il significato politico quanto per esempio in quel caso la minaccia insurrezionale fosse vera o o o agitata
A volte ci sono elementi o sconti veda invece vediamo il protagonismo nella piazza di movimenti sociali maturi di movimenti sociali che hanno già una rappresentanza forte istituzionale altri come proprio nelle giornate di Milano del mille ottocentonovanta otto otto è una piazza che offre il primo palcoscenico curatore parla di l'autore parla di moderni barbari che si affacciano al protagonismo politico
Perché la piazza può essere il primo palcoscenico di movimenti meno istituzionalizzati che non hanno ancora un'adeguata rappresentanza istituzionale come in quel caso socialisti
Il movimento socialista però al di là di questi elementi di continuità discontinuità tra le piazze del libro io vorrei soffermarmi su un elemento che mi ha colpito un po'forse per deformazione professionale da da politico ormai un po'perché penso anche fosse l'obiettivo dei curatori dare questa chiave interpretativa questo è un libro che guarda solo alla piazza
Come sfogo di movimenti sociali o come anche palestra di protagonismo politico ma è un libro che guarda al rapporto tra piazza istituzioni politiche quindi tra istituzioni e e movimenti collettivi
Che trovano anche appunto momenti di azione collettiva più spontanea
Nelle nelle piazze quindi quello che mi ha colpito passando leggendo i vari capitoli varie piazze è proprio il tema del governo della piazza il tema di come le istituzioni grandi partiti di massa si pongono il tema di governare la piazza
E se devo leggere nell'ultima fase del secondo dopoguerra
Un linea di un mutamento in questa capacità di governo della piazza a me sembra di vedere una delle tanti filo Rossetti crisi dei corpi intermedi o della capacità della democrazia rappresentativa di aprire una forte capacità di intermediazione dei movimenti politici dei partiti di massa e dei movimenti sindacali vedo un po'il rudere questa capacità
Dei grandi voi menti delle grandi organizzazioni politiche di governare la piazza qua non sempre ovviamente anche prima il governo della piazza era un esercizio semplice è stato ricordato a volte si cerca di cavalcare la tigre
Va poi difficile scendere quando si cavalca la tigre si finisce a volte per esserne mangiati se non siamo in grado di appunto governare dare uno sbocco istituzionale e positivo allo spontaneismo dell'azione sociale
Quindi non era un esercizio semplice però era un esercizio nel quale i grandi partiti di massa avevano una mi pare di ricostruire anche dei contributi di questo libro una collaudata capacità di di gestione
In fondo anche nella ricostruzione
Vado in ordine cronologico sul tema del governo della piazza nella ricostruzione della primavera piazza politicizzata che troviamo nel libro lo sciopero generale la settimana rossa del rossa del giugno del mille novecentoquattordici da sole
Ricostruisce la piazza in tre fasi c'è la frase iniziale della spontaneità dell'azione popolare c'è la seconda fase in cui la Confederazione generale del lavoro del Partito socialista entrano in campo c'è la fase organizzata in cui si cerca appunto di governare quei processi vitali uno sbocco politico istituzionale e poi c'è la terza fase che la cura degli eventi ma la coda in quel caso c'è quando il governo della piazza ha funzionato e ovviamente c'è sempre
Alcuni elementi di spontaneismo che che che rimangano Accame aveva colpito francamente la la citazione da Milano
Source di Alceste De Ambris non credevamo che in Italia vi fosse tanta materia infiammabile però di fronte a quella materia infiammabile a quello spontaneismo
Non ci si limita a prenderne atto e dire ok butta un po'di benzina sul fuoco perché poi dall'incendio e dalle scene di uscirò magari come vincitore
Ma si cerca di governarla e e incanalare la da questo punto di vista se nella mia lettura di questi contributi il non voglio dire il capolavoro perché potrebbe rinviare a un giudizio di merito non è un giudizio politico rispetto a quel governo della piazza ma in termini di capacità
Di gestione nella piazza il capitolo che mi ha stimolato di più
Il capitolo sull'attentato a Togliatti del luglio del mille novecentoquarantotto
A me sembra che lì ci sia un vero stress test usare un termine
Un po'economicista della doppiezza del Partito comunista nel secondo dopoguerra fra l'attesa dell'ora x e la gestione invece all'interno della democrazia parlamentare rappresentativa
L'attentato a Togliatti lo stress tre uno stress test enorme di quella doppiezza
E è uno stress test che viene in qualche modo gestito e da quel punto di vista governato
Si capisce
Cioè l'invito allo stare calmi di Togliatti cella
è molto bella anche la la ricostruzione del vicesegretario Longo e sta andando a Botteghe Oscure per dire dobbiamo fare lo sciopero generale dobbiamo e si accorgono e lo so però è già in atto per la mobilitazione è già in atto quindi c'è una prima fase di scavalcamento della spontaneismo della della reazione del popolo comunista
Dopo di che c'è la la gestione in un quadro in cui si capiva che
Come dice Secchia nel comitato centrale la guerra civile non la vogliamo i nostri amici
Non la volle l'Unione Sovietica quindi non è il tema dell'ora X c'è ovviamente un quadro internazionale che vede ancorato l'Italia stabilmente nel quadro occidentale
Detto questo si capisce che dove si deve
Spendere quei fuochi di possibile insurrezione maxi vuole anche gestire
Politicamente un ritorno politico per cercare una rivincita rispetto a una sconfitta nelle urne così pesante come quella quella perché appena avvenuta nell'aprile quarantotto
Quindi c'è un tentativo di incanalare le manifestazioni contro il governo quindi un tentativo di averlo di tirarne fuori un dividendo politico
Nella contrapposizione politica tra l'Italia che cosa e l'Italia che sciopera
E quindi ti usare in chiave anti DC e anti governo quella spinta spontanea persone l'inserzione ma ma di governarla per per calmare gli abiti gli animi
Sotto questo profilo dice il curatore l'autore del capitolo rimane la controprova della doppiezza comunista nella sua efficienza organizzativa oltre che ideologica e propagandistica
Da un lato il Pci fu concretamente coinvolto in un movimento anti istituzionale al limite dell'insurrezione
Dall'altro il sacrifico di sbocchi eversivi si impadronì della piazza come strumento di delegittimazione dei risultati elettorali che avevano confinato il partito all'opposizione
Al di là del giudizio su quel posizionamento politico c'è una capacità organizzativa
E ideologica di governo della piazza che poi ovviamente i grandi partiti di massa vanno via via via via perdendo però ci sono molti altri esempi nelle piazze successive di di governo della piazza è stato ricordato Genova e il congresso del Movimento Sociale Italiano a Genova non c'è dubbio che al di là dei anche lì del tira e molla dell'accelerazione nella piazza che accelera
E a volte anche la politica viene ricordato il comizio a Pertini che a un certo punto da il la alla fase finale
Delle delle contestazioni di piazza
Però anche lì non si esce con un quadro
Di mancanza di governo dei processi politici c'è addirittura una corrente della DC che era stata scavalcata dal passaggio dal governo segna il governo Tambroni perché ancora non era pronto il centrosinistra
Che una parte della DC auspicava c'è una corrente della DC che si inserisce
Nel e governa quella situazione per poi portare a uno sbocco successivo il centro sinistra come viene ricordato c'è un asse sotterranea Moro Nenni
Con la protezione del generale De Lorenzo
In quel caso nella ricostruzione dello studio che gestisce prepara lo sbocco del centro sinistra dopo che la piazza stoppato quelle sta quell'evoluzione
Di di governo con l'appoggio determinante del movimento del movimento sociale
Dopodiché l'altro anche nel sessantanove l'autunno caldo che poi è una su uno caldo che si conclude senza bruciare né democrazia né relazioni industriali perché anche lì c'è un Governo c'è un governo sapiente anche lì dietro le quinte viene ricordato da Di Giulio nel comitato centrale del Partito comunista
Come il rapporto con Donat Cattin me Donat Cattin il sindacato e il Partito comunista
Che assumo il quadro nuovo anche di che doveva essere valutato dal pc all'interno degli equilibri politici quindi anche lì il governo della piazza c'è
Governo della piazza e chiudo francamente scompare
Dal mio punto di vista però faccio outing
Negli anni Novanta
Uno studente di Scienze politiche come alcuni dei giovani in sala e la mia socializzazione politica da giovane socialista quindi diciamo è una storia che ancora
Che ancora parla a una parte del mio della mia passione politica
Quella piazza che quella piazza particolare perché è una piazza rispetta poche persone davanti all'hotel Raphael veloce perché a Craxi viene chiesto di passare da dietro ma
Con il il il pugno e la difesa della dignità della politica che aveva che ancora un fascino
Sono i socialisti anche se non era la fase della difesa di Sigonella era ovviamente una fase più
Sulla difensiva come esce dal davanti ma sono pochi secondi di cori e e di lancio delle monetine e caro e se non ci fosse stata la ripresa televisiva se non ci fosse stata la piazza mediatica che riprende quel fotogramma è quella narrazione quella una piazza che non avrebbe avuto nessun effetto politico però siamo già in un nuovo quadro siamo in un nuovo quadro in cui la piazza fisica
La piazza palestra deponenti sociale e la piazza in cui si consuma il conflitto politico e sociale
Diventa anche piazza televisiva diventa narrazione
Televisiva lì c'è un
Un tentativo di usare quella nuova linea di frattura che è già stato ricordato fra vecchio e nuovo per cui le altre distinzioni politiche lasciano il passo a ciò che vecchio
Perché il regime partitocrazia e ciò che è nuovo e si affaccia
Ussi
Riaffacciarsi sotto forme nuove nel nel panorama politico
C'è il tentativo più che di governare quella piazza di lasciarla accorrere perché si come dicevo si chiama il suo contributo
Si consumi fino in fondo questo libro del capro espiatorio che non vuol dire che quella classe dirigente con la classe politica non avesse le colpe et le colpe politiche non per niente
La crisi di legittimità della nuova assegni spaccatura vecchio nuovo arriva quando quella classe politica non parla più ai problemi del Paese non riesce più a dare risposte rimanendo un po'anche ovviamente vittima delle aspettative di riforma che poi sono andate abortite eletti e deluse detto questo c'è il tentativo di cavalcare una di cavalcare la massa ai Sata
Per farne consumare questo rito del capro espiatorio e poi averne un dividendo politico con in questo caso un po'il l'agire maldestro degli apprendisti stregoni che finiscono per liberare forze che governano a fatica e forse alcune di quelle forze
Ogni tanto serpeggiano ancora da noi parlano del perché il rapporto degli italiani con la politica è ancora così complicato ovviamente radici sono molto più profonde di quella svolta ma quella svolta senz'altro non ha aiutato a ricostruire un rapporto ordinato tra
Società e politica e se a un certo punto ciò come alcuni dicono siamo diventare un po'la Silicon Valley dell'antipolitica del populismo forse anche il non aver governato quella linea di cesura della nostra storia democratica
E della nostra politica qualche seme qualche seme avvelenato la lasciato sullo solo per dire che questa piazza un po'mediatica e un po'fisica questo se Raffaella e queste monetine
Che si rimbalzano sulle piazze televisive ci rimandano a un altro tema che ovviamente non è compito di un libro di storici
Però è anche il tema di che cosa siano oggi le piazze di che cosa sia oggi
La lo spontaneismo dell'azione sociale e anche di momenti di indignazione e dove trova sfogo questo spontaneismo eccome i partiti politici possano provare a governarlo c'è un libro molto interessante
Di un filosofo di origine coreana di uno Ciulla Kan
Serviva a Berlino lo sanno
Che dice come nell'era dei social media e della disintermediazione in cui la politica passa sempre di più
Da forme di partecipazione digitale stanno scomparendo anche le masse in fondo le masse pur manipolati o governabili erano un elemento di protagonismo politico neon però avevano quella gravitazione necessaria
Per le azioni sociali potevano essere governate potevano essere generatrici di futuro se governate dai movimenti per i movimenti di massa all'utente la massa
Delle piazze di questo libro
Sostituita da uno sciame un po'digitale atomizzato molto più manipolabile e molto più difficile da governare
Se in non vogliamo farci prendere dal pessimismo ma vogliamo capire come re intermediare e governare lo spontaneismo dell'azione sociale forse c'è un tema di governo delle piazze un tema di governo delle masse c'è anche un tema di governo o dello Shame
Grazie mille invito intanto il curatore vogliamo dire qualche parola ne approfitto per ringraziare per il coordinamento Capirossi davvero di cuore Paolo Bianchi anche per l'accoglienza e Radio Radicale per aver
Registrato settanta presente anche a questo
Oppure due brevissime parole anche a nome Domenico di ringraziamento innanzitutto senatore vicino organizzato questo questo e molto interessanti contro vorrei dite anche per molte ragioni
Di di perché così interessante ma naturalmente non è questa la sede troveremo modo di ragionarci sopra vuole ringraziare i relatori tutti i relatori che i presenti sono anche molto contento di vedere ecco folto gruppo di giovani che e fa parte questa presenza di alcune osservazioni molto rapide vorrei fare pagine
Ma le cose che sono state dette
Perché se il libero come abbiamo visto rappresenta la possibilità di molte letture
Libro offre molte letture ma nello stesso tempo cita come è stato osservato una lettura complessiva della storia d'Italia mettendo in rilievo un elemento critico
Un elemento critico che in passato forse non è stato così
Evidenziato nella retorica Narain narrazioni la storia d'Italia forse il vulnus erano altri finali su cui i libri di testo facevano lei era mentre e da questo volume emerge la questione critica fin dalle radici dello Stato unitario del rapporto tra politica e società
E di una rappresentanza che Simone si muove fuori del parlamento qualche volta fuori della politica
E è stato anche detto correttamente questo un fatto ricorrente poiché esiti però sono diverso
Questa fragilità è permanente la fragilità dell'istituzione del rapporto con la società
Ma gli esiti sono molto diversi a seconda di che cosa di chi attiva questo rapporto
Sono i soggetti che attivano sono diversi soggetti che attiva rapporti
Qui non è una contrapposizione diciamo tra società e istituzioni ma con contrapposizione su chi attiva il rapporto tra società e istituzioni
E da qui derivano eesti perciò questa lettura unitaria non è una semplificazione ma è una invito alla complessità non è un invito a semplificare una lettura semplificatoria della storia d'Italia è una mai un invito a rendere a osservarne le complessità la seconda cosa che vorrei dire e che pensare vederci insieme a riflettere la cultura è un luogo di incontro
è un luogo di incontro
Anche attraverso le diverse prospettive di chi ha partecipato con i suoi contributi al volume
Non sono tutti legati alla stessa corrente storiografica come un tempo accadeva è i socialisti con i socialisti democristiani con i democristiani
Comunisti con i comunisti è una lettura appurare dentro il libro ma è anche una lettura vale oggi
Anche in questa presentazione e allora la mia figlia mio ringraziamento anche la mia riflessione sulla capacità della cultura dico offrire alla riflessione politica un'opportunità
Di incontro e di
Capacità anche se non dico di governare la complessità di invito a pensare come legare società e istituzioni
Senza la cultura società e istituzioni possono prendere le vie non solo di uno sciame Maritati sciami per così dire in un bar dove una società molto in cui non c'è la capacità di portare per il pensiero individuale dell'OSCE all'interno dello sciame ciascuno ha un suo pensiero ciascuno col suo Pignone e intento lo sciame
L'opinione ciascuna vale l'altra cioè la capacità della cultura col mettere politica e società
Ho l'impressione che qualche volta oggi non solo in Italia ma anche in Europa questo sia dimenticato e sarebbe importante che il mondo politico questa attenzione alla cultura torni ad essere un un elemento centrale
Proprio non solo per l'interesse in sede la cultura che in questo caso della ricerca scientifica perché questi testi sono prodotti della ricerca scientifica
Ma in quanto la ricerca scientifica e la cultura possono aiutare questa ricomposizione tra cultura e società
Dove invece non c'è credo che come anche contenuti anche per le storie raccontate si dimostrano dove questo non c'è è più facile che le crisi
Diventino elementi fiammate che consumano le stesse istituzioni e la stessa società e grazie ancora a tutti