Fino a Trieste, fino a Trento. Cento anni della Vittoria

Da fare ora nove ore quattordici fa
Questi reali
Ora politica abbiamo grandi contenuto Rocco quello della Padania e dei valori relazione quotidiana nel momento in cui Norge non ricordo recentemente adeguato ed un grosso grazie quindi rientri carico delle istituzioni comunitarie
Sono diciamo delle persone forse non avrebbero consapevolezza o riprese sodale Casa Savoia Guido in querela pioveva fu diciamo Avellino dove ricordando il Risorgimento rilevando l'azione del tricolore ed i valori che collega chiuso indagare delle aziende in crisi quattro una volta esoterico migrazione i realizzi visita rilevanti pure imparare dalle forze armate nel loro complesso solo l'ossatura della nazione oltretutto
Sono legati da un lato e dall'azione guarnigioni romane il contributo
All'autista nazionale sarebbe un falso storico recepisca un'affermazione di verità
Ringraziamo di se non
So anche
Fare
Grazie residenti in questa Diego con leggo estremamente significativo ovviamente rende omaggio
A un aggiornamento fondativa
Della nostra nazione
Io un sunto dunque concetti
Vorrei comprare la riflessione la prima si dice molto spesso interamente in Italia prima in Italia
Evocando un'affermazione infatti ha ragione dal presidente degli Stati Uniti che però l'undici prima gli americani
Ma dice prima l'America
Il presupposto non sono esattamente uguali
Prima italiani potrebbe dire soltanto prima italiani che vivono oggi in questa terra nella nostra generazione prima l'Italia in un concetto che va oltre la nostra generazione ormai generazioni guarda necessariamente al futuro oltre che al passato
Per me credo che sia più importante dire prima l'Italia piuttosto che prima gli italiani
Il secondo concetto voglio esprimere il medico coazione che fate a Trento e a Trieste
Oggi la nazione in pericolo
A Trento e a Trieste
Nel senso che a Trento possiamo dire che in pericolo la nostra nazione per quanto riguarda l'allarme che giustamente viene
Sulla migrazione
Sulla migrazioni di popoli
Che mette a repentaglio la nostra identità nazionale
E su questo vi è sufficientemente allarme e anche dico in questi mesi sufficientemente reazione
Il secondo potremmo dire a Trieste
Secondo me più importanti ancora ma non vi è sufficiente allarme
Il secondo e l'ha conquistato predatoria da parte di impresa orchestrate da paesi stranieri del nostro patrimonio
Patrimonio di conoscenze all'Imam di scienza patrimonio tecnologico del nostro patrimonio industriale
Questi sono i mezzi del conflitto moderno l'emigrazione dei popoli e la conquista predatoria degli aziende appunto a Trento e a Trieste
Non vi è sufficientemente allarme poco a nonostante ogni giorno vi sono notizie su questo
Notizie molto significativa dell'ultimo e concludo viene da un'altra
Cita evocativa
Di quella grande guerra Vittorio Veneto
La più grande azienda di Vittorio Veneto
La più grande azienda italiana in questo settore che anche la più grande azienda del mondo
In quel settore cioè nel settore dei vetri degli acciaio
Dei pannelli di vetro e acciaio che ricoprono i grattacieli gran parte degli uffici delle aziende del mondo
Quell'azienda è oggi proprietà giapponese
E i giapponesi intendevano venderla a un'azienda cinese
Cos'è successo
è successo che il governo americano
Quattro cinque giorni fa nelle ignavia del governo italiano
Apposto il vento alla vendita di quell'azienda
Ha potuto farlo perché una quell'azienda è una multinazionale che dalla italiani stabilimenti anche negli Stati Uniti e grazie a questo ha posto il veto ma perché al posto del feto sull'azienda apparentemente non strategica
Pannelli di vetro e acciaio apposta al veto da quello che ci riferisce il giornale economiche italiano più accreditato
Perché ritengono che i cinesi acquistino quest'impresa Pogliano acquistarla intendendo un acquistarla per porre nei pannelli di vetro degli edifici di mezzo mondo ma mano che venivano sostituiti i pannelli che si infrange in mano
Dei pannelli con dei microchip
Per realizzare spionaggio industriale a scala globale negli aziende del mondo
Silenzio assoluto del governo italiano
E possibile che qui il concetto di nazione
Che un'impresa italiana venga venduta cinese anzi che un'impresa italiana non venga venduto ai cinesi perché interviene il governo americano che blocca la vendita
All'insaputa del governo italiano
Per evitare che quell'impresa leader al mondo diventi uno strumento di spionaggio industriale ovunque nel mondo
Questa è la guerra che stiamo combattendo e di cui dobbiamo essere consapevoli voi che siete una parte importante del cuore ed è la ragione di questa nazione non potete non rendervi conto che gli strumenti del conflitto mondiale oggi sono altri elitaria purtroppo è soltanto predica di questi strumenti e di questo conflitto mondiale
Rialzare la testa oggi come allora con gli strumenti degli oggi per dare l'allarme è necessario al nostro paese grazie
Grazie
Senatore Urso e dulcis in fondo adesso finalmente l'onorevole Basini
Grazie
Devo dire che con commozione
Che parlò di questo evento soprattutto per il fatto che lo fa per il fatto che lo faccia davanti alle loro altezze reali
In presenza delle vittime erede della dinastia che ha fatto l'Italia
La data di oggi è davvero significativa
Perché anche se il festeggiamo la data ufficiale del quattro novembre fu intere novembre che ha villa Giusti si firmò l'armistizio e la resa dell'auto e via via
Non quel giorno vince con la guerra ma non la vince non solo per noi per completare il Risorgimento
Rimaneva la madre padre fratello e venti la vincemmo anche per tutta la coalizione occidentale
Lasciate che lasci la parola ai due condottieri principali della parte avversa
Il feldmaresciallo von Hindenburg e in generale
Ludendorff
Love and oltre a scrivere
Abita a via Veneto l'Italia vinse l'unica battaglia di sfondamento riuscita dell'intera guerra mondiale
Quel giorno l'Austria perse se stessa e aprendo la strada all'invasione anche dal Sud perse purtroppo anche noi
E ne Morgan ancora prima alla Battaglia del solstizio disse che la Battaglia del solstizio il tentativo non riuscito dell'Austria di varcare il Piave
Aveva comportato tali perdite pareri dell'esercito austro-ungarico praticamente assente dall'ulteriore condotta della guerra
Ciò è i due campi della coalizione avversaria riconobbero che l'Italia era stante il vero fattore di vittoria della coalizione occidentale
Perché dico questo
Perché ci sono le prove storiche
Cioè l'esercito tedesco che occupava ancora un bel pezzo di Francia che rientra ordinato sui ponti del Reno con le ragazze che buttavano fiori non si sentiva e non era un esercito sconfitto
La sconfitta poggiano su via via ma il crollo del principale alleato della Germania provocò la resa anche dalla Germania
Questo va ricordato perché il valore italiana non è mai stato messi in discussione dai mass della prima guerra mondiale
Ah i siluri a lenta corsa della seconda da personaggi come baracca Durand de la Penne avviando Sonia è piena la storia italiana
Di episodi di coraggio individuale no
La prima guerra mondiale va ricordata perché fu un miracolo dell'organizzazione italiana
L'Italia nella prima guerra mondiale dimostrò che sapeva fare sistema anche in guerra sapeva muovere grandi unità come armate corpi armati
Con un'azione corale
Questo è stato il fatto fondamentale della prima guerra insieme al fatto che il piccolo lei Vittorio Emanuele terzo a Peschiera riuscì praticamente solo a convincere gli alti comandi italiani ed alleati che la Resistenza andava fatta sul Piave e non più a ovest perché se avessimo portato alla ritirata più oltre probabilmente l'intero fronte sarebbe collassato
Questo il merito storico che nessuno può arrivare a Vittorio Emanuele terzo perché la verità
Come nessuno può arrivare all'Italia il merito storico di aver vinto per sé e per gli altri la prima guerra mondiale perché vedete guardando nelle memorie di Ludendorff Hindenburg si scoprono molte cose
Una delle quali è che la Germania e l'Austria stavano finalmente superando il problema delle materie prime perché la pace con la unione con la nascente Unione Sovietica
Che di tutto mancava ma non certo di materie prime distava assicurando tutti quei rifornimenti che avrebbero permesso alle industrie austro-tedesche di riprendere una fornitura bellica ad alto ritmo ma non solo questo
L'accordo che i tedeschi firmarono con la nobiltà polacca
Che prevedeva l'arruolamento in massa di polacchi nelle file tedesche in cambio della prova dalla promessa di indipendenza dopo la guerra insomma
Sui vari fronti da situazioni davvero affatto quello di un collasso generalizzato nelle Fiandre e in Francia
Ma era quella di una Germania molto forte che poteva di nuovo Stival tutte le sue truppe sul fronte occidentale essendo venuta meno la Russia ed è solo la vittoria italiana Vittorio Veneto che ha determinato l'esito della guerra per noi e per tutti i nostri alleati ricordiamolo sempre io vorrei che nelle scuole italiane si leggesse la lettera di chiuderlo
Io vorrei che nelle scuole italiane si parlasse di questa cosa che è enorme perché si trattava di una guerra mondiale
E non di quella stupidaggine che fu lista dove perdemmo verso la nave eppure Lissa conosciamo tutti le memorie dei capricci del giardino tedesco no
Da dove deriva questo Ivan una stante tipica di noi italiani di
Come dire di sottovalutando gli stessi in parte dovuta al fatto che pensiamo di essere perfetti allora non ci basta mai nulla ma in parte anche deriva dal fatto che c'è stata una grossa perdita di autocoscienza di valori nazionali
E questa perdita di coscienza di autocoscienza di valori azionari devo dirlo almeno posso dirlo in questa sede fu dovuta anche al fatto del passaggio del Regno d'Italia alla Repubblica italiana
Vedete
Se leggete la letteratura se guardati fin dall'epoca dei telefoni bianchi Settis leggete Carducci sentito il D'Annunzio vedete che l'Italia dalla proclamazione del regno nel mille ottocentosessantuno fino alla caduta del regno dava di se stessi un'immagine positiva
Quella che vanno di se stessi e gli altri popoli
E sono che la Repubblica che nasce una voglia di dipingere gli italiani come truffatore vigliacco eccetera fino al punto che è un grandissimo attore perché lo era
Come Sordi fu definito da Guareschi la diffamazione vivente dell'italiano medio
Questo Paese che ha saputo vincere una guerra mondiale sei per gli altri non merita anche questa ricorrenza non sia festa nazionale
Reale
Come è stata per molti anni
Anche perché vedete
Mettetevi nei panni di un Texas allorché conosca poco la storia europea e quella italiana
Vedrà che non festeggiamo il quattro novembre ma festeggiamo il venticinque aprile penserà che abbiamo perso la Prima Guerra Mondiale vinto la seconda
Non è così
E ce lo ricordava Benedetto Croce quando disse noi italiani abbiamo perduto la guerra e l'abbiamo perduta tutti
Anche coloro che furono contrarie al regime che l'aveva dichiarata anche coloro che furono perseguitati dal regime che l'ha dichiarata
Consapevoli del come eravamo tutti che non possiamo mai separati dalla nostra patria né delle sue vittorie né delle sue sconfitte
E allora
Siamo il venticinque aprile dove non c'è problema ma festeggiamo di nuovo il quattro novembre lo dobbiamo a noi stessi alla nostra storia i nostri figli grazie
Grazie onorevole Casini e do la parola al professor Salvatore Sfrecola
Altezze reali cari amici
Questa mattina il quotidiano la verità nel dar notizia di questo incontro ha titolato l'unica guerra con gli italiani dalla stessa parte
Ed è la verità
Scusate il bisticcio ritornando sulla testata sul denominazione della testata perché per secoli gli italiani si erano scontrati fra loro spesso utilizzati da potenze straniere
In quell'occasione
Gli italiani provenienti da ogni regione quelle che non auguro visto mai dei neri
Del delle Alpi non avevano mai visto le pietraie del Carso hanno combattuto fianco a fianco ed è stata la guerra dei nostri nonni
Per i più giovani dei bisnonni io credo che in ogni famiglia con la via ci sono stati combattenti in quella guerra
E entrata una guerra di popolo effettivamente perché l'impegno è stato grandissimo ed è stato un impegno sul nelle trincee
Nelle sul mare e nelle fabbriche e hanno collaborato alla definizione della
Della guerra la conclusione della guerra al risultato della guerra
Italiani di varia cultura il italiani di varia provenienza
Tutti impegnati come un sol uomo anche quelli che alla vigilia della guerra avevano pensato che fosse più opportuno rimanere neutrali
Riprendendo la frase
Che il il concetto che ha usato il giornale la verità nel dei definire l'occasione di oggi
Richiamo una frase del re Vittorio Emanuele terzo
Italiani cittadini e soldati siate un esercito solo
Secco come nel suo stile senza retorica
Ed entra si diretto alle venti e dei cuori questo è l'incipit del proclama
Di Vittorio Emanuele terzo all'indomani
Del convegno di Peschiera che ha ricordato ora onorevole Basini nel quale decise per tutti convinse tutti
A resistere sul Piave tenete conto che tre giorni prima
A Rapallo il nostro presidente del Consiglio e il ministro della Difesa il ministro degli Esteri Sottocapo di Stato Maggiore erano stati messi fuori
Alla porta dai mercati politici e militari dell'alleanza perché non si fidavano più degli italiani dopo Caporetto ed invece entrando disse parlo io solo e Pablo per due ore riferisce noi Giorgi al primo ministro inglese e convinse tutti difesa dell'onore del soldato italiano
Spiegò
Dati alla mano che poteva resistere
Che il nuovo comandante supremo generale Armando Diaz avrebbe potuto riordinare e saputo riordinare l'esercito e avvenne quel miracolo che ha ricordato l'onorevole Pasini cioè
L'Italia sul Piave ha resistito
Allora volato l'esercito
Imperiale austriaco e ha propiziato la vittoria per tutti
Noi abbiamo vinto sul Piave facendo vincere
La coalizione contro un'armata che era considerata come dice il bollettino della vittoria che ha letto la ragazza prima uno dei più grandi eserciti del mondo
Che senso ha questa
Questa guerra che senso ha questa
Definizione del giornale italiani hanno combattuto insieme
Perché questa effettivamente la realtà L'Unità quando dopo il mille ottocentosessantuno Massimo D'Azeglio dice abbiamo fatto l'Italia dobbiamo fare gli italiani di italiani li hanno fatti sono stati fatti sono diventati un popolo
Durante la prima guerra mondiale quando si sono incontrati provenendo dalle città e dai borghi
Di tutta Italia e a volte non sapevano parlarsi tra loro per dialetti diversi ma hanno sentito
Ma veramente hanno sentito
La necessità di questa di questo impegno
Che era inteso alla conclusione del Risorgimento il miracolo del Risorgimento lo ha definito Domenico Fisichella in un libro foto adora il titolo di un libro gol libro fortunato
In questo miracolo si vede un repubblicano come Mazzini che scrive alle ore
Vittorio Emanuele seconda e gli dice ma è stato voi siete la speranza della nostra Italia Garibaldi repubblicano ecco
Questo è il miracolo del Risorgimento la confluenza di idee di pensieri di
Desideri che erano nati lungo i secoli
Perché l'Italia come ricordava ieri il presidente Sacchi d'Italia si parla prima del primo secolo avanti Cristo
E nel corso degli anni pittori scultori poeti Lante tanto per citarne uno noto a tutti
Hanno creato nei cuori nello spirito delle
Persone degli italiani il senso dell'italianità
L'Italia
Citavo il giornale che c'ha ospitato più volte devo dire che io ho scritto un articolo sulla verità due giorni dopo che un uno storico dico non mi ricordo neanche il nome
Aveva qualificato Vittorio vale terzo responsabile di un'ignobile a fuga gli ho spiegato il giornale ha titolato in modo straordinario dicendo io aveva lasciato Roma per salvarla
Questa è la verità storica e Vittorio Emanuele terzo è il protagonista di questa prima guerra mondiali Vittorio terzo che giorno dopo giorno era al fronte parlava con i generali male
Consultava i soldati nei percepiva
L'impegno le preoccupazioni per la famiglia per le conduzioni la conduzione dalla guerra è un'altra cosa straordinaria fatto ripeto in quel periodo è riuscito
A risolvere una serie di problemi che nascevano di giorno in giorno fra governo ministro della guerra e comando supremo per le forniture militari
Per l'andamento delle operazioni per tiro dichiarazione alla vigilia dell'attacco originale nell'ottobre del mille novecentodiciotto era stato visto dal governo come uno che
Posava abbiano andava lento che forse doveva essere sostituito quindi su tutte queste cose il re è sempre intervenuto
E dobbiamo dire che la famiglia la cassata sia impegnata in questa grande guerra perché accanto al re
Dobbiamo ricordare Emanuele Filiberto d'Aosta il comandante della
Della terza armata che il bollettino della vittoria qualifica invita non per una piaggeria di cui il comandante non aveva bisogno ma perché effettivamente sia nella rotta di Caporetto che dopo aveva sempre mantenuto una capacità operativa
Si era ritirato quando doveva ritirarsi con
Senza quel quella confusione che era come è successo altre volte in Italia alla seguita a quelle operazioni militari e aveva ripreso l'operazione a un altro duca di Savoia
Luigi Amedeo era il comandante dell'armata
Un altro principe di Savoia Vittorio Emanuele Conte di Torino comandava la cavalleria quella che avevo a Trento sull'onda dell'attacco quindi una casata
Che ha messo in gioco fin dall'Ottocento il nome e il trovano ricordiamoci che nell'Ottocento
Lei baionette austriache mantenevano sul trono
Dei sovrani
Che non voglio qualificare che davano la la Costituzione il giorno dopo la ritiravano quando arrivavano gli austriaci e ricordo che Vittorio Emanuele secondo sotto la pressione del maresciallo Radetzky disse
Perché Casa Savoia non conosceva la via del disonore e non avrebbe mai ritirato quello Statuto è un ricordo una cosa
A proposito di questo Statuto io che sono di mestiere un giurista durante l'assemblea costituente dei il quattro marzo mille novecentoquarantasette un costituente repubblicanesimo Piero Calamandrei disse ma vi ricordate come lo Statuto Albertino era chiaro e sobrio erano retto l'Italia per anni ecco questo era il miracolo di un re di Carlo Alberto che è stato un grande idea anche se è sfortunato
E invece Vittorio Emanuele terzo avuto la possibilità di dispiegare tutta la sua capacità operativa diplomatica politica nel corso prima e nel corso della prima guerra mondiale
Re soldato Red vittorioso ma
Disse che non era il caso che gli fosse conferita come il Governo conclusioni si era deciso una medaglia d'oro diceva che ho fatto ho fatto il mio lavoro ho fatto il mestiere dire mestiere difficile
Quello direi dire non fuggono
Non è fuggito il re lo dopo l'otto settembre ha salvato Roma ricordiamocelo sempre
E ha riportato il potere e l'autorità dello Stato lì dove l'Italia era
Libera da l'occupante tedesco
Il tedesco l'austriaco il nemico storico dice Luigi Einaudi a conclusione della prima guerra mondiale quando commenta Luigi Rauti era una persona molto moderata
è un'invettiva per lui il nemico storico questo contro il quale noi abbiamo lottato per
Liberare due importanti aree d'Italia a Trento e Trieste senza le quali noi non avremmo unificato l'Italia nei suoi confini naturali dei suoi confini geografici quello che Dio ci ha dato
E ricordo anche ma programmi benissimo il professor
Ungari che troverà un maestro di queste cose l'azione diplomatica del re durante prima e durante la la prima guerra mondiale quando rivendica anche l'italianità delle citate Radames Marzia della dove Venezia aveva portato italianità e prosperità allora cosa ci deve rimanere oggi di questa celebrazione che non deve essere una cosa che si chiude oggi o domani
E la mettiamo fra i ricordi
Nel mille e novecentodiciotto con con la conclusione del Risorgimento perché questa è la realtà l'hanno detto tutti quelli che hanno parlato prima di me
Si è contro il Nizza alta L'Unità del Paese anche dal punto di vista culturale noi abbiamo una storia antichissima che non ha nessun popolo sulla terra noi siamo gli eredi nella filosofia dei greci del diritto dei romani che il diritto che innerva
Tutte le leggi e l'azione del mondo oggi i cinesi hanno tradotto in cinese il Digesto Riggio siciliano
Siamo il popolo che ha avuto
Pittori scultori
Che rendono i musei di Londra Parigi e New York che appetibili
Perché altrimenti non avrebbero mai trovato nulla sente conto che ne è conseguito importanti allora greche romane e italiane del quindi questa storia questa grandissima storia è la nostra identità rimanere dobbiamo andare fieri e il ruolo Europa di popoli
L'identità di ogni popolo è essenziale e fondamentale perché non sono conosciamo il passato non possiamo vivere il presente e non ci possiamo proiettare nel futuro soprattutto i giovani devono sentire
L'orgoglio di questa storia una storia fatta
Di persone meravigliose di grandissimi scrittori dei grandissimi artisti di grandissimi giuristi di grandissimi generali io ricordo sempre che sotto le mura di Vienna
Il l'esercito imperiale era comandato da un generale italiano il Principe Eugenio di Savoia e se li avessimo perso saremo tutti arabi ormai tutti i musulmani
Era una battaglia decisiva com'era stata quella di Lepanto un anno prima ecco allora
Che noi dobbiamo lasciare
E tenere per noi questi valori io sono stato sempre da bimbo orgogliosissimo Biella
Dell'appartenenza dell'ANIA
Del mio essere italiano io mia nonna e mio nonno mi raccontava quello che era successo in trincea la nonno che aveva combattuto
La nonna che raccontava cantava le canzoni della Prima guerra mondiale e le preoccupazioni che vieti partecipava le preoccupazioni del figlio del marito dei figli in in in zona di operazioni questa è un patrimonio straordinario di questo patrimonio dobbiamo andare fieri
E dobbiamo anche
Trasformarlo in una realtà operativa l'Italia è un grandissimo paese
Non se lo dobbiamo mai dimenticare anche in Europa come ha ricordato il presidente Tajani che ovviamente
Un attentissimo osservatore per il ruolo che che che di ricopre
Dobbiamo far valere la nostra tipicità la nostra cultura la nostra storia perché la storia è una storia di uguali e si è uguali se si è consapevoli della propria identità grazie
Grazie al professor Sfrecola ed ora la parola al professor Andrea Ungari
Certezze reali gentili ospiti innanzitutto
Volevo volevo ringraziare gli organizzatori di questo appuntamento e soprattutto l'amico Alessandro Sacchi per avermi per avermi invitato e ringrazio soprattutto professor Sfregola perché praticamente ha parlato della mia relazione quindi solo dire grazie e scherzo però volevo iniziare comunque riflessione che voglio condividere con voi per privato e un po'su
Su questo centenario e poi faccio il mio mestiere di storico lo prometto
Sono stato due settimane fa in Ungheria in un convegno organizzato dallo Stato l'ufficio storico ungherese e ho scoperto che in Ungheria il governo ungherese ha coniato
Una comunità una moneta commemorativa della Grande Guerra ora tener presente che l'Ungheria è uno degli Stati che perde la prima guerra mondiale perché erano la corona associata pratica Asburgo e il suo territorio insieme a quello dell'Auser viene ridotto di un ottavo insomma condanna l'Ungheria una sorta di irrilevanza politica nei secoli successivi però hanno coniato una moneta commemorativa io a me non risulta che questo governo passato soprattutto abbia pensato né di fare un annullo postale né tanto meno di coniare una moneta commemorativa cosa tanto più strana dal momento che poi non è la prima opera mondiale diciamo prima i relatori l'anno l'hanno vinta
Mentre l'altro giorno sono sono membro di una di un'associazione inglese anglosassoni gli studi sulla prima guerra mondiale passa una mela in cui si ricordava la vittoria
La comparazione la vittoria degli Stati Uniti e l'Inghilterra e la Francia durante la prima guerra mondiale che io ho scritto di tua forse c'eravamo anche noi visto che ma insomma gli Stati Uniti entrò in guerra solamente nel diciassette zone combattiamo
Dico dal quindici marzo e saluta la serie di ricadute anche nel dal punto di vista economico di struttura paese già l'ha già dal quattordici questo però per dire che stava citando prima il il senatore Basini cioè c'è un'evidente
Sottovalutazione coi del ruolo dell'Italia nella Prima guerra mondiale che non è solamente di carattere a volte politico e che spesso facciamo voi stessi
Ma che c'è anche dal punto di vista scientifico sia l'idea che insomma la guerra il fronte prima che fosse solamente quello occidentale il nemico più pericoloso
Fossero sulla Germania e che in qualche maniera il fronte orientale non avesse avuto un ruolo decisivo negata prima costava ricorda ricordando Salvatore la guerra azione decisa proponi balcanico lo sfondamento della della della Bulgaria che crolla dopo anche con l'offensiva di Vittorio Veneto certo non solo l'offensiva di tutto meno magari però diciamo che il fronte meridionale della della guerra della prima guerra mondiale un fronte abbastanza importante questa somma sottovalutazione però dà l'idea D. qual è la la percezione del ruolo dell'Italia durante la prima guerra mondiale anche oggi anche in questi anni di di ricorrenza del del centenario buona sicuramente non non giustificato ricordava prima l'amico Salvatore cioè l'Italia
Combatte e e il Paese ovviamente più più debole dal punto di vista non solo per la tarda unificazione ma anche dal punto di vista industriale di tutti i paesi che che partecipano alla prima guerra mondiale questo ricordiamocelo sempre quello che oggi si dice sempre sistema paese ecco l'Italia
è il paese che al sistema Paese più più debole alla regia della prima guerra mondiale
Nonostante questo riesce a reggere un uno sconto e quindi realizzando una vera e propria
Anche qua un miracolo giustamente ricordava
Salvatori Minamoto Risorgimento ma anche questura vi opera mondiale è un miracolo della classe dirigente liberale della monarchia nel portare avanti questo questa questa guerra per così tanti mesi per per quattro mesi quindi di un'organizzazione logistica di una l'impianto di un esercito che l'Italia non aveva mai messo in piedi
Il suo ricordiamolo è caduta la si trova a gestire una struttura militare che l'Italia non aveva mai dispiegato nella sua storia unitaria quindi questa dimostrazione di quanto poi fosse difficile perché noi lo leggiamo con gli occhi di oggi ma insomma all'epoca la realtà la realtà ben diversa
E in questo in questo grande sforzo io Salvatore anticipare alcune cose ma il ruolo della monarchia è un ruolo fondamentale
è un ruolo fondamentale perché il rene soldato tra i soldati su questo credo che non ci possa essere dubbio anzi conosce il fronte probabilmente meglio
Si arrivi ad urlare di via perché tutte le mattine partiva con la sua macchina ci dava per il fronte vedeva le cose che non andavano le cose che andavano le trasmetteva al comando supremo pranzava in maniera molto frugale insomma diverso rallenta per una vita molto
Molto frugale in questi quattro anni di guerra
Dà consigli al capo di stato maggiore esuli gli apprestamenti difensivi perché San Vittore volare verso
Nonostante la Vistola fidi fisicità puramente militare ma è molto attento alle questioni molto consapevole delle questioni militari quindi è assolutamente presente per tutto il corso del conflitto
La mente va a Roma per cui pochissimi nei giorni solamente per affrontare le crisi di carattere parlamentare dice per affrontare quel mondo della politica del ritrovo le persone che ama tantissimo realtà mi piace molto di più se era al fronte in mezzo ai suoi soldati
In mezzo i suoi ufficiali su questo testimoniato parecchie volte ma è anche il punto di snodo di che cosa della politica estera del Paese
Cioè è il punto di riferimento per i gli alleati occidentali se volete anche per per la Russia perché il rene è il garante del patto di Londra e quello che in qualche maniera aveva deciso entrata in guerra dell'Italia e che però garantisce l'adesione dell'Italia al conflitto fino alla fine è stato ricordato e non ci torno sopra lo garantisce anche a Peschiera
La parola del re a Peschiera è è fondamentale per convincere lo è Giorgio
E il primo ministro francese per l'invio dei rinforzi per imporsi poi non verranno impiegati verranno tenuti in riserva
Durante la difesa del del novembre del mille novecentodiciassette ma che in qualche maniera dovevano aiutare il morale immorale degli italiani cioè le truppe la relazione copre alleati serviva soprattutto dal punto di vista di di rinfranca risulta italiani dei di una guerra di coalizione anche perché insomma la guerra di coalizione fino a un certo punto il re infatti deve affrontare anche questo questo tema perché potremmo dire oggi come allora
In
Italia era vittima di appetiti più grandi
E quindi l'Italia dovrà in qualche maniera fronteggiare Riello lo affronta anche in conversazioni private per esempio con l'ambasciatore inglese a Roma
L'ambasciatore road doveva affrontare gli appetiti della Francia e dell'Inghilterra che se erano stati disposti a concederci dei territori nell'Adriatico quindi avevano in qualche maniera ha consentito che l'Italia regolasse sui conti
Visione Salvatore il suo nemico storico con l'Austria Ungheria
In realtà non vogliono che l'Italia diventi una grande potenza questa è la realtà mentre il sovrano a più riprese vicino a Rhode che l'Italia è sì una potenza asiatica senz'altro ma l'Italia deve diventare in futuro anche una grande potenza mediterranea
Qui c'è uno scontro fratello di carattere geopolitico nel corso della guerra che ci vede opporsi soprattutto con i francesi non tanto gli inglesi ma soprattutto con i francesi proprio che l'Italia sogna
Voto all'Italia il suo governo
Anche il il reo ovviamente penso a un futuro dell'Italia con un futuro di grande potenza finalmente di grande potenza
Quindi in qualche maniera il sovrano tiene in piedi tutto questo questa questa linea di politica estera e la tiene in piedi per tutto il corso di conflitto fino alla conclusione del mille novecentodiciotto ma poi anche fino a bersaglio dove la voce editore volare verso si fa sentire presso la nostra delegazione per per in qualche maniera cercare di arrivare ad un accordo
Cui alleati perché anche a bersaglio questa politica un po'ostruzionistica nei confronti di Italia in qualche maniera si mantiene quindi c'è anche c'è anche questo aspetto
E infine cioè il il tema più profondo se vogliamo più vero del ruolo delle all'interno del sistema politico Freire e viene chiamato Carrie la monarchia
Viene chiamato sistematicamente da parte del sistema politico per risolvere i problemi che ci sono durante la guerra
Voi sapete bene che insomma il il il parlamento italiano nel mille novecentoquindici un Parlamento fondamentalmente giudichiamo fondamentalmente ostile alla guerra quindi poi tutti i governi
Che si succederanno dovranno comunque confrontarsi con questo Parlamento e quindi non non avranno tutti quanti la vita facile ci sono scontri tra potere politico e potere militare molto forti almeno fino a quando cioè alla guida dell'esercito afgano generale Cadorna e il rene sempre un elemento di di mediazione cerca di mediare tra fra il presidente del Consiglio Salandra potrà Policom Boselli e e Luigi tradurla circa di farlo
Nel miglior modo possibile anche se poi era chiaro che anche per il sovrano e i governi passavano ma poi quella prestava in Alitalia questo titolo valore verso la sempre l'ha sempre difeso la sempre messo in evidenza quindi realtà poteva cadere il governo Salandra ma l'importante era che l'Italia alla fine represse dentro la guerra quindi quello era lo scopo principale che porta avanti la dinastia Savoia che circa e che cerca di di di realizzare quindi questo questo ruolo il Rillo esercita lavoro non lo esercita per tutto il corso del conflitto esercita voi anche nel mille novecentodiciotto quando cambia completamente dopo Caporetto il quadro della nostra guerra non ci troviamo ovviamente in relazione di difficoltà
Siamo più dipendenti dagli alleati non solo per motivi finanziari
Finanziamenti da parte l'Inghilterra erano stati decisivi sin dall'inizio per il nostro Paese ma poi anche da un punto di vista strategico militare
Resta però per tutto il corso del diciotto grazie all'intervento del re soprattutto ma anche grazie all'intervento del nuovo generale nuovo capo di Stato Maggiore Generale di Yasser esercita Carosi ricostituisce
Si acquista
Il comunque crematori rispetto da parte degli alleati quindi la Francia Inghilterra comincerà a considerarci di nuovo da un punto di vista strategico militare e quindi non riusciamo ad arrivare come dicevamo prima tiratori relatori che mi hanno preceduto alla battaglia di Vittorio Veneto anche se forse la vita è la la da Vittorio Giglio avviene un po'nel giugno la Battaglia del solstizio quando insomma questa quest'offensiva austro-ungarica realtà non riesce a superare il Piave non la si esaurisce davvero l'ultima ultimi capacità offensive dell'Austria Ungheria cioè l'ultime l'ultima possibilità per la scuderia di legare di piegare l'Italia quindi in questo quadro questa rapida discrezione
Evidente come la monarchia svolga un ruolo fondamentale per tutto il corso del conflitto come l'aveva svolto negli anni precedenti è stato ricordato lo Statuto Albertino assomma in tutta l'opera di costruzione di questo Stato unitario
Era o sono nuova tutti fuori piace ma insomma era stato fatto dalla monarchia sabauda
In qualche maniera questa questa costruzione la monarchia un ruolo sempre decisivo nell'ora anche Nenni momenti più cruciali che vanno poi dal ventidue al ventiquattro e poi nel periodo successivo certi Herrera il garante
Dell'integrità del Paese mai garante anche delle rivendicazioni del Paese
Perché insomma
Oggi come allora Italia doveva in qualche maniera respingere delle offensive che venivano dagli altri stati europei ecco questo per dire che importante mi ricollego a quanto detto prima il presidente italiani è importante
L'Europa uno Europa forse appunto che si è un po'più di tutti non solo magari franco tedesca come o in passato franco inglese come raduno durante la prima guerra mondiale ma che appunto preservi voi interessi di tutti gli stati e non solo di alcuni del CUN e grandi potenze
Oggi come allora grazie
Grazie professor Ungari
Altezze reali
Illustri e venerati ospiti Gentili e belle signore cari signori
Indietreggiare nemico fino a Trieste fino a Trento
E la vittoria sciolse le ali al vento
Quanta straordinaria poi sia
E nel contempo quanto assolo dolore
Quanta sofferenza quanta angoscia
Il nemico visibile
Nemico storico di nemici Simona Austria nemico interno il freddo d'inverno le cimici testate quanti Ragazzi del novantanove ho avuto il piacere e l'onore di conoscere nella mia giovinezza
Quanti di loro avevano versato il proprio sangue sui campi di battaglia o avevano lasciato sui campi di battaglia parti del proprio corpo
Non ho mai sentito nelle loro parole
Un motivo di risentimento anzi
Provavano i mutilati e gli invalidi una profonda gratitudine
Verso una patria chi li aveva onorati
Di farsi servire
Qui ragazzi che via aveva visto partire cantando
E che aveva visto tornare in esigua schiera
Cantando ancora
Queste straordinarie per la maggior parte sconosciuti soldatini
Oggi ha cinquantaquattro anni vedo un ragazzo di diciotto anni come poco più che un bambino
L'immagino colleghi barbette nere
Non avere la possibilità di radersi non avere la possibilità sufficiente di lavarsi
Spesso nutriti in maniera approssimativa
Conobbi un cavaliere di Vittorio Veneto che mi raccontò di essersi beccato durante non so quale battaglia del Sabotino una pallottola nell'inguine
E raccontava di essere arrivato all'ospedale da campo e febbricitante
Diciottenne a venire
Recepito dal chirurgo
Che diceva disperato all'infermiere non abbiamo più anestetico
E allora lui comincia a piangere
Perché è facile a diciott'anni tornare bambini
Infermieri viene una bottiglia di vino e lui tra Carnot avidamente nella misura della febbre
Poi vi vi avvicinarsi un enorme granatiere che gli sorrideva
E mentre si sforzava di ricordarsi chi fosse questo gradirei sorrideva
Simile consegnare un cazzotto in faccia
Perse i sensi
Quando li riprese dopo pochi minuti gli avevano estratto la pallottola
Questa era un'anestesia generale che si poteva venire sui campi di battaglia della prima guerra mondiale
Inviamo in un'epoca curiosa
In balìa di una repubblica
Spesso Matri mia
Una repubblica composta per lo più da contemporanei privi di memoria storica
E se qui oggi come forse è presente italiano
Italia dove non c'è destra e non c'è sinistra Italia dove non c'è governo e non c'è opposizione ma c'è soltanto la sacrosanta bandiera nazionale
E dei patrioti
Che ricordano con gratitudine ricordano con con
Sirena gratitudine il Grande servizio reso al Paese dal piccolo grande erede
Un gigante
Un gigante della storia ricorda il servizio reso al Paese da tanti piccoli figli che se però servire con onore con dignità in silenzio
Fino a pochi anni fa si vedevano sui mezzi pubblici questi signori molto anziani con un distintivo a forma di scudetto dall'Associazione Nazionale Cavaliere della combattenti e reduci non avevano dimenticato
Finché c'è pressione sono stati alcuni furono oggetto di rispetto e di venerazione da parte degli italiani che non dimenticano
Bene questo spirito di servizio
Questa dedizione alla patria che non ha colore
Non è collocabile politicamente il concetto di patria
Grazie
Salvatore per avermi citato il concetto d'Italia
A più di due mila anni
E menzionato in una lex agraria del centoundici avanti Cristo in barba a quello score macchiato del principe di Metternich
Quando ancora non si sapeva neanche è poi che doveva nascere l'Austria già esisteva il concetto d'Italia Prima guerra mondiale rappresenta la presa di coscienza
Di un popolo che era tale da due mila anni che finalmente è diventato un'azione combatte per la prima volta un nemico esterno e la prima guerra nella quale gli italiani non si ammazzano fra di loro ma combattono un nemico comune bisogna amici miei
Recuperare
Questo senza suoi questo spirito di servizio
Bisogna serbare una cosciente gratitudine
Per chi ha speso la propria giovinezza in una mattina
Nebbiosa negli anni fra il mille novecentoquindici nel mille novecentodiciotto e chi ha saputo dedicare l'ultimo pensiero non alla madre non a una giovane moglie non Brini figlioli piccolissimi ma ha saputo dedicare un ultimo pensiero alla sua bandiera alla sua patria al suo regno
Prima di sacrificarsi
Altezze reali
Dolcissimi principi
O i rappresentate il sedime ha speranza in cui riposa
L'ultima speranza di questo disgraziato Paese
Di riprendersi il suo posto no nel consesso delle nazioni perché non ne abbiamo bisogno ma di riprendere il suo posto davanti alla storia millenaria di cui siamo stati ispiratori al protagonista
Probabilmente saremo ancora qui
Per celebrare il bicentenario
E quand'anche fossimo rimasti quattro gatti
Lui saliremo sui tetti
E dai tetti un remo all'Italia e al mondo
Il nostro solenne sentito consapevole gioioso viva l'Italia viva il re
Invito il principe Aimone di Savoia su un palco
Grazie grazie a tutti semplicemente un saluto di di chiusura
Mi ha mi ha fatto molto piacere essere qui oggi e sentire le vostre relazioni gli interventi delle autorità che ringrazio per essere venute
Per fare una sintesi di tutto quello che è stato detto invito tutti a ricordare il nostro passato che è pieno di onore per avere un futuro migliore grazie a tutti voi un giorno
Adriano legiferante italiani
Meno volevamo almeno no