Tra gli argomenti discussi: Commissione Ue, Crisi, Economia, Esteri, Gran Bretagna, Italia, Legge Di Bilancio, May, Politica, Rassegna Stampa, Unione Europea.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 20 minuti.
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Quel giorno gli scrutatori di radio radicale sabato diciassette novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta due temi
Di cui parleremo innanzitutto la Brad Pitt con il caos politico a Londra dopo l'accordo raggiunto tra Theresa May e Michel Barnier il capo negoziatore dell'unione europea il rischio per mei di essere sfiduciata da dal suo stesso partito o di vedersi bocciare l'accordo dalla Camera
Dei comuni riproporremo editoriale di ieri del Financial Times se la priorità del Regno Unito è di evitare un Odile mancato accordo sulla brad Pitt l'accordo di May è pieno di difetti ma uscire senza accordo eh peggio
Dallo stesso quotidiano della city di leggeremo anche un commento di Philip Stephens secondo quale il parlamento deve rigettare il pessimo accordo brand FIT di Teresa Mei il Guardian invece si sofferma sulle divergenze il riconciliabili all'interno del partito tori partito diviso che non è in grado di guidare il Paese fuori
Dall'unione europea il Times invece una lettura un po'diverso in un editoriale sempre di ieri
Secondo il quale il Piano raccordo mail può sembrare morto sepolto ma le capacità di resistenza del primo ministro e la mancanza di opzioni alternative
Potrebbero portare May ha una vittoria incassare il via libera della Camera dei Comuni a questo accordo un altro tema di cui parleremo meglio torneremo a parlare l'Italia la manovra lo scontro con la Commissione europea
Con la Süddeutsche Zeitung e un commento di Stefano un riccio l'Unione europea deve agire muoversi contro l'Italia anche per difendere gli italiani per troppo tempo la commissione è stata indulgente con i governi populisti nel caso dell'Italia la politica di bilancio eh a rotta di collo
Cominciamo però dalla Black is it che almeno in questa allora in questi ultimi giorni della settimana è stato il tema dominante sui giornali internazionali vogliamo innanzitutto proporvi l'editoriale di ieri del Financial Times la priorità del Regno Unito è di evitare un mancato accordo sulla Brezzi scrive il quotidiano della city
L'inchiostro non si è ancora asciugato sul Progetto di trattato di ritiro del Regno Unito dall'Unione Europea di cinquecentottantacinque pagine ma l'accordo di Theresa May ha già iniziato a disintegrarsi il primo ministro ha subito le dimissioni i diversi ministri tra cui quello per la prego si Dominique Rabat che formalmente ha negoziato l'accordo
Diversi membri del suo partito hanno presentato lettere di sfiducia e una sfida alla sua leadership è in vista le chance che il Parlamento approvi l'accordo
Sembrano sempre più scarse la prospettiva del Regno Unito che va a sbattere fuori dall'Unione europea senza un accordo è spaventosamente reale
Qualunque cosa accada nei prossimi giorni nelle prossime settimane la priorità per il Financial Times è di evitare questo esito esito che provocherebbe una crisi economica perfino più grave della crisi politica attuale
Questo giornale si espresso negativamente sull'accordo May che manifestamente inferiore rispetto alla permanenza nell'Unione Europea e non produce nessuno dei benefici promessi dai Brecht disinteresse dai sostenitori della baby sitter
Ma un uscita senza accordo rimane la peggiore opzione
Secondo Fraktion Times non ci si deve fare
Illusioni su quanto dannosa sarebbe una brand scritte senza accordò per i posti di lavoro l'economia la sicurezza del Regno Unito la sua influenza nel mondo
Torna alle alle regole del WTO o per il commercio con l'Unione europea significherebbe vero significherebbe tariffe controlli alle frontiere
Penuria di generi alimentari e di altri prodotti vitali le autostrade del Kent trasformate in grandi parcheggi per camion
La catena del valore verrebbe bloccata il Ministro della Sanità mercoledì ha detto di non poter garantire che Moyano del che non muoiono delle persone in caso di Brecht Seat senza accordò
Le divisioni interne al partito conservatore sono così profonde che è una sfida alla leadership di May potrebbe essere inevitabile e anche se non ci sarà una vera e propria
Sfiducia questa disputa Interna consumerà altro tempo nel momento in cui l'orologio continua a correre verso il ventinove marzo due mila e diciannove la data d'uscita ancora una volta lo spillo psicodramma interno i Tories sull'Europa
Viene messo prima dell'interesse nazionale i parlamentari dovrebbero tenere bene in mente il fatto che sono stati eletti per preservare la prosperità e la sicurezza del Regno Unito
Il labour di germi Corbin per quanto posso sperare di approfittare del caos per andare ad elezioni anticipate a responsabilità analoghe
Non è impossibile secondo Fraktion Times che l'attuale finimondo politico porti a una modifica o a un miglioramento di alcune parti dell'accordo di metri ma anche in quel caso non è chiaro se questo accordo verrebbe ratificato dalla Camera dei Comuni in caso di bocciatura il governo deve essere pronto a tirare l'allarme chiedere
Un'estensione o una sospensione del processo di ritiro previsto dall'articolo cinquanta del trattato in altre parole sospendere
La scadenza del ventinove marzo due mila e diciannove e l'Unione Europea ventisette che ha un interesse comune evitare una Breaks disordinata farebbe bene ad acconsentire
Nel caso in cui il Regno Unito non approvi l'accordo ma riesca a conquistare altro tempo
Ci sono diverse possibilità una e l'opzione Norvegia cioè chiedere un'adesione temporanea o di lungo periodo
All'Area economica europea che avrebbe il merito di dare al Regno Unito pieno accesso al mercato unico un'altra opzione un secondo referendum anche se dovesse produrre una di nuovo una maggioranza per uscire dall'Unione Europea
Senza un accordo almeno questa volta gli elettori a differenza del due mila e sedici avrebbero chiaro in testa quali sono i costi e i rischi di un'uscita senza accordo
Non c'è maggioranza in Parlamento a favore di un uscita senza accordo ricorda ancora Fraktion Times la Camera dei Comuni non deve lasciarsi però manipolare da Ibra Exit su più duri
Che auspicano questo esito magari come un incidente la delusione verso la classe politica era stata uno dei fattori che ha avevano portato al voto a favore della Black sito nel due mila e sedici
Nel momento in cui il Regno Unito deve prendere la decisione più importante della sua storia dalla seconda guerra mondiale oggi tocca la classe politica dimostrare di essere in grado di guidare il Paese nel migliore interesse di tutti liberasse
Prime Ines quelli che vogliono andarsi a quel che vogliono restare così tra l'altro il fanno affronta INPS
Che sempre ieri pubblicava poi un commento molto netto di Philip FNSI il suo columnist del venerdì il Parlamento deve rigettare il pessimo Cordoba Renzi di May
Gli echi di Suez sono sempre più forti
Nel mille novecentocinquantasei la spedizione di Anthony interne che non riuscì a riprendere il controllo del Canale di Suez costrinse il Regno Unito guardarsi allo specchio al posto della grande potenza imporli Ale che immaginava le Little vide una nazione che non era più quella delle glorie perdute la Breguet visite ha costretto il Regno Unito a guardarsi di nuovo lo specchio
I vecchi si traversa avevano promesso l'Global Beta Enna una grande potenza rinata in grado di affermarsi in ogni continente
E invece il riflesso mostra un Regno Unito capitolare di fronte alle condizioni poste da quella Europa da cui doveva fuggire la minaccia la premiership di Theresa May non è sorprendente secondo Philip Stephens l'accordo
è un espressione accurata dei rapporti di forza tra Regno Unito e l'Unione Europea ventisette
I break nel terzo avevano promesso che il Regno Unito avrebbe potuto ottenere tutto ciò che voleva da Brussel Mei ha lasciato credere che un accordo su misura molto vantaggioso fosse possibile
E invece Michel Barnier il capo negoziatore di Bruxelles non ha ceduto nulla
E ora è diventato ovvio che il piano per mettere l'unità del partito conservatore al di sopra degli interessi della nazione non ha prodotto nulla
Non serve leggere le quasi seicento pagine di testo per vedere che si tratta di un pessimo cordolo di più è un accordo marcio che il Parlamento dovrebbe rigettare senza esitazioni al di là delle minuzie cioè il fatto che il Regno Unito debba onorare i suoi impegni finanziari passati le garanzie per i cittadini di entrambe le parti
L'evocazione di una nuova partnership economica che passa da un periodo di transizione i parametri essenziali di questo accordo lascerebbero Regno Unito più povero più debole
Nel perseguire i suoi interessi nazionali e meno sicuro dopo venti mesi di transizione
Una volta uscito dal dal dall'Unione Europea il Regno Unito si troverebbe in un'unione doganale temporanea
Cioè una relazione economica vaga e incerta che lascerebbe ancor meno margine negoziale in vista delle trattative per la partnership economica futura
La sola grande decisione che in qualche modo era richiesta dal referendum Breaks del due mila e sedici cioè rimpatriare il processo decisionale Westminster
Non verrebbe realizzata l'unica certezza insomma che nei prossimi anni il Regno Unito sarà fuori dal mercato unico risiederà ai margini del processo decisionale del continente che conterà anche per il Regno Unito per certi aspetti non poteva andare altrimenti Menon avrebbe mai potuto ottenere un accordo tanto buono quanto essere membro dell'unione europea
Questo fa sì che l'accordo sul tavolo con tutte le sue complessità e incertezze oltre che l'obbligo di rimanere rimanere in parte legati all'Unione Europea venga oggi presentato come il migliore che cioè a disposizione ma la la realtà secondo Philip Stephens che non è così Barnier all'inizio aveva offerto l'accesso al mercato interno May che voleva tracciare linee rosse per impressionare i suoi brand disinteresse invece escluso
La permanenza nel mercato interno
I pro e loro pay alla Camera dei Comuni
Hanno la nausea di fronte all'ipotesi di formare un'alleanza contro natura curdi i Backstreet Boys chi vorrebbe mai stare da latte stessa parte degli autori della campagna menzognera e xenofoba dell'isola
Boris Johnson e i suoi amici del resto non hanno imparato nulla dire che un'unione doganale equivale a essere un vassallo e assurdo tutti gli accordi commerciali implicano una cessione di sovranità in cambio di vantaggi economici
Ma il desiderio di evitare la compagnia di Johnson e soci non è una ragione per i pro europei non è una ragione sufficientemente buona per sostenere per appoggiare per dare il via libera a un accordo quello di Theresa May che Hats supererebbe il Regno Unito per le generazioni future
Meno presenta una falsa scelta tra il suo accordo e un'uscita catastrofica
Senza Diehl in realtà ci sono un sacco di altre opzioni la più ovvia e che il Parlamento dia istruzione al governo guidato da me io da qualcun altro
Di chiedere di fermare gli orologi dei negoziati per permettere al Regno Unito di formulare una posizione più coerente a Parigi per Lino Brussel non sarebbero contenti ma è una richiesta che difficilmente potrebbero rifiutare i parlamentari potrebbero decidere che avendo il Paese rigettato le ha le le ambizioni politiche dell'Unione Europea
C'è comunque una maggioranza pronta a restare nel mercato interno del resto May
Decise da sola il tipo di dire Brezzi da perseguire con la decisione di uscire dal mercato interno unione doganale
Ma secondo Philips Stephens la migliore opzione sarebbe un altro al Parlamento convochi un altro referendum un vuoto che offre una scelta informata tra lo status quo cioè restare nell'Unione Europea
E quel che tutti ora possono vedere e disponibile fuori dall'Unione europea le conseguenze di una Brezzi i plebisciti raramente sono una forma perfetta di democrazia ma diventano tirannia
Se ai cittadini non è permesso cambiare idea e nessuno ha votato per la via di mezzo caotica che ora viene proposta così tra l'altro Philip Stephens sul Financial Times Guardian ieri invece si concentrava in un editoriale sulle divisioni dei tori divergenze io non riconciliabili
Un partito diviso non è in grado di guidare il Paese fuori dall'Unione Europea il Times invece sempre ieri in un altro editoriale dice attenti perché Theresa May alla fine
Si è dimostrata più resistente di quanto appaia superato crisi dopo-crisi
Giorni pericolosi il titolo dell'editoriale il piano di May può sembrare morto e sepolto ma la capacità di resistenza del primo ministro e la mancanza di opzioni alternative significano che alla fine potrebbe ancora vincere
Theresa May scrive il Times aveva ragione mercoledì a dire che c'erano giorni difficili in vista per lei già giovedì si è trasformato in un uno show dell'orrore con le dimissioni di alcuni ministri la potenziale sfiducia come leader dei Tory
Il suo accordo ora appare come morto e sepolto alla Camera dei Comuni sembra May sembra avere una montagna impossibile da scalare
Certo la morte politica del primo ministro era già stata annunciata in passato in particolare dopo le elezioni anticipate del due mila e diciassette che non le hanno rinnovato la maggioranza in Parlamento e e poi nei giorni successivi alla pubblicazione del suo piano dei Cecchi verso quest'estate quando si dimisero il suo ministro degli esteri Boris Johnson è quello per la brand devi Davis
Ma in tutte queste occasioni come ora lei ha dimostrato anche una rimarchevole resilienza ha riconosciuto o oggi riconosce che il suo accordo non è perfetto
Ma crede sinceramente che sia nell'interesse della l'azione e hanno deciso di sottoporlo al Parlamento il prossimo mese insomma
Fino a quando il Parlamento non avrà votato nessuno può essere certo che l'accordo sia morto così tra l'altro il Times vedremo naturalmente perché la situazione nel Regno Unito Volver
Ora per ora per molti aspetti invece per chiudere l'Italia
E la lo scontro con la commissione sulla manovra di Bilancio la Sueddeutsche Zeitung giornale tedesco ieri pubblicava un commento di Stefano un riccio dal titolo l'unione europea deve muoversi contro l'Italia anche per difendere gli italiani andiamo a leggere una cosa deve essere riconosciuta al governo populista da Roma non cambia idea incurante delle preoccupazioni della commissione il governo ha deciso di confermare la sua manovra di bilancio che include tasse più basse pensioni anticipate
Un reddito minimo per i disoccupati e così di aggiungere debito ha un debito già estremamente alto
Se la Commissione vuole essere credibile non ha altra scelta che agire contro l'Italia per aver violato le regole europee e S. Romano persevera non avrà altra scelta che imporre miliardi di euro di sanzioni
Il conflitto tra l'Unione europea il suo stato membro storicamente più europeista è diventato sempre più duro e astro
Anche se l'Italia chiaramente torto perché viola gli accordi che ha firmato i due partiti nazionalisti al governo hanno disposizioni armi affilate utilizzeranno la disputa con Brussel per incitare ancor di più i cittadini italiani contro l'Europa
La loro speranze di ottenere una vittoria schiacciante alle elezioni europee del due mila e diciannove e con i nazionalisti di altri paesi far saltar per aria
L'Europa unita inoltre Roma sembra voler adottare una strategia suicida che può essere sintetizzata così
Se a causa del debito ci sarà una crisi e se l'Europa non interverrà per salvare l'Italia andrebbe in bancarotta e faremo a pezzi la zona euro
In realtà l'Unione europea non è totalmente impreparata la politica del debito condotta a Roma potrebbe spingere i tassi di interesse sui titoli italiani a livelli così alti da non essere più accettabili
La maggioranza degli italiani prima o poi si renderebbe conto del modo irresponsabile in cui populisti governano la zona euro inoltre oggi è più stabile di quanto lo fosse durante la crisi greca il rischio di contagio dall'Italia verso altri Paesi è molto inferiore
A tutto questo va aggiunto il fatto che l'Italia isolata in Europa perfino quelli che dovrebbero essere gli alleati di estrema destra al governo in altri Paesi hanno abbandonato il governo populista di Roma l'Ungheria sulla ridistribuzione dei richiedenti asilo l'Austria sul debito il ministro delle finanze di Vienna ha detto che Roma deve rispettare le regole il sostegno di un internazionale il sogno chiedo scusa di un internazionale
Nazionalista dei populisti di destra non sta alla fine aiutando l'Italia detto ciò questo scontro è molto dannoso per l'Europa riconosciuta sul dolce
Dopo la crisi Grecia la Breguet esiste la disputa sui rifugiati c'è una nuova spaccatura su un altro fronte
L'Europa dunque deve essere pronta a discutere ma una politica di bilancio come quella dell'Italia che si allontana dalle riforme con l'unico obiettivo di omettere la spesa non è accettabile e non lo è anche nell'interesse degli italiani
Nel trattare con i governi nazionalisti in Polonia Ungheria l'Unione europea si è mossa per troppo tempo con indulgenza con l'obiettivo di non evitare i cittadini nella speranza che alla fine cambiassero idea
Ma alla fine la commissione non ha ottenuto nulla al contrario i governi di Varsavia e Budapest stanno trasformando sempre più i loro Paesi Stati autoritari e illiberali
Ci sono crisi che peggiorano se non vengono affrontate e la disputa con Roma oggi e uno di questi casi così la Sueddeutsche Zeitung con cui ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale
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