La Corte di Cassazione accoglie il ricorso sulla lesione dei principi rieducativi ai detenuti al 4 bis dell'Ordinamento pentitenziario. Intervista a Sergio D'Elia

Radio radicale torniamo ad occuparci dell'articolo quattro bis dell'articolo dell'ordinamento penitenziario che vieta la concessione dei benefici ai condannati per taluni reati insomma a meno che non si collabori e noi ne parliamo anche perché come stanno i nostri ascoltatori quest'articolo è stato posto al cuore delle lotte del partito radicale tanto che c'è una proposta di modifica proprio tra le otto proposte di legge iniziativa popolare che il partito radicale sta portando avanti e su cui sta raccogliendo le firme ne parliamo anche perché nel mondo della giurisprudenza si sta cominciando a muovere qualcosa e la Cassazione per la prima volta a ha sollevato la questione di incostituzionalità di tutto questo noi parliamo con Sergio D'Elia che non sa ascoltatori benne conoscono io ricordo che il Segreta dell'associazione Nessuno tocchi Caino e fa parte del coordinamento della presidenza del partito radicale Sergio Benvenuto su Radio Radicale
Buongiorno buongiorno Christian agli ascoltatori della radio
E allora la Corte di Cassazione ha colto questo ricorso da parte di un detenuto presentato naturalmente da un avvocato
Sì la la questione è stata sollevata bene ricordarlo dall'avvocato Valerio Vianello
Che ha avuto il merito di porre un quesito fondamentale stiamo parlando del caso di un detenuto che aveva chiesto dei benefici penitenziari se non erro proprio un permesso
Premio detenuto condannato per reati cosiddetti ostativi quattrocentosedici bis cioè associazione di stampo di stampo mafioso
E la cassazione come tu ricordavi per la prima volta ha ha raccolto ricorso sollevando una questione di incostituzionalità del quattro bis
Dell'ordinamento e l'articolo quattro bis dell'ordinamento penitenziario cosa dice questo articolo che i benefici penitenziari possono essere consentiti concessi ai condannati per tutta una serie di reati compresi ben descritti nell'articolo quattro bis l'ordinamento penitenziario
A condizione che siano dei collaboratori di giustizia cioè che collaborino con la con la giustizia
Finalmente finalmente arriva davanti alla Corte costituzionale una questione di legittimità del quattro bis che noi abbiamo sempre sollevato ritenendo che il quattro bis
E apertamente contrario laddove prescrive la concessione benefici in condizione la collaborazione con con la giustizia è contrario all'articolo ventisette della Costituzione a parer mio anche all'articolo tre della Convenzione europea sui diritti dell'uomo è una battaglia che noi stiamo conducendo da moltissimo buono tempo
Ricordo soltanto che di questo si è parlato nel congresso di Nessuno tocchi Caino del due mila quindici l'ultima in cui ha potuto partecipare Marco Pannella che abbiamo tenuto nel carcere
Di Opera ma in maniera ancora più approfondita nell'ultimo congresso del due mila e diciassette dove ricordo io su questo tema interventi delle presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida
E anche per l'avvocato Antonella Marshall che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale delle quattro Biffi e della sua della violazione articolo tre
Della convenzione proprio con un caso che ha portato davanti alla Corte europea nel caso di Marcello viola che dovrebbe essere esaminato dalla corte europea entro la fine di entro la fine di quest'anno finalmente arriva nel luogo
Direi deputato per valutare se alcuni aspetti dell'ordinamento penitenziario siano conformi alla alla Costituzione è una pronuncia io credo che la Corte non stia attendendo da tempo
Che la Corte costituzionale che sia sollevata la questione di legittimità del quattro del quattro bis ne abbiamo conferma anche recentemente con il giro ok i membri della Corte hanno fatto nelle carceri italiane proprio nel carcere di San Vittore un rappresentante della corte aveva detto nel nel dialogo con i detenuti che non attendeva altro che il sole che lui sia sollevata dai giudici competenti perché alla corte costituzionale come tutti sanno non si può adire per iniziativa del singolo detenuto o chi lo rappresenta in giudizio il il suo avvocato di fiducia ma deve essere un'autorità giudiziaria a sollevare la questione finalmente questa questione è stata sollevata dalla da dalla Cassazione di cosa stiamo discutendo tu giustamente facevi riferimento alla nostra proposta di legge di iniziativa popolare che vuole riformare l'articolo quattro bis ordinamento penitenziario
Il modo da restringere l'ambito di applicazione delle quattro bis
Allora all'solo delitto articolo quattrocentosedici bis associazione di stampo mafioso
Emma a ad una condizione cioè eliminando il presupposto della collaborazione con la giustizia introducendo il criterio invece di una prova concreta della permanenza dei rapporti tra il detenuto e l'organizzazione criminale al momento della richiesta dei benefici quindi si deve valutare il detenuto per quello che oggi è
Per il suo modo d'essere di oggi e non per il reato che ha commesso anche perché la le osservazioni le linee guida del Consiglio d'Europa ad esempio del Comitato europeo per la prevenzione da tortura dicono espressamente che i detenuti in fase di esecuzione della pena
E non possono essere suddivisi in castigo categorie quelli meritevoli di benefici e quelli che per un vincolo di legge non lo potranno mai e sere perché nella fase dell'espiazione della pena si entra in una dimensione che diverta da quella del processo si può esigere la collaborazione con la giustizia nella fase processuale
Per valutare anche per con concedere eventuali attenuanti nel nel momento in cui si emette una una sentenza ma la fase processuale termina con la definitività della sentenza di condanna
Nella parte successiva quella dell'espiazione della pena è come se si trattasse di un'altra persona che quindi va trattata con criteri corrispondenti alla dettato al dettato costituzionale Valerio Onida lo ricordava molto chiaramente nel suo intervento al congresso di Nessuno tocchi Caino
Il la collaborazione con la giustizia non può essere considerato l'unico indice di ravvedimento del del del del detenuto
La rottura dei legami con la propria organizzazione il l'evoluzione nel corso della pena del modo di pensare e di sentire di relazionarsi con gli altri ecco del modo d'essere del detenuto deve essere l'unico ambito di valutazione sulla
Cambiamento del del detenuto scorto anche scusami che Andrea Pugiotto che ha fatto un lavoro straordinario che credo che sia stato anche utilizzato
Dall'avvocato Vianello lui aveva già da un anno e mezzo ma un anno e mezzo predisposto tecnicamente si chiama atto Dipro movimento sulla questione di legittimità costituzionale dell'articolo quattro bis che era veramente un documento
Diciamo tecnicamente perfetto ad proprio messo a disposizione delle corti diciamo di di merito non solo dei tribunali di sorveglianza ma anche della delle Corte di Cassazione
Perché di si esplicitava tutti si esplicitano tutte le ragioni per cui il articolo quattro bis laddove prevede come vincolo la collaborazione con la giustizia non è conforme al nostro dettato costituzionale è un lavoro enorme che è stato fatto
I laboratori spesse contro sperma di Nessuno tocchi Caino del partito radicale hanno avuto sempre questo punto come obiettivo di una iniziativa che negli ultimi due anni si è proprio diciamo focalizzata focalizzata su questo
Sergio volevo solo ricordare tu prima parlavi delle cambiamento della persona detenuta a volevo ricordare il docu-film spes contra sperma di Ambrogio Crespi
Sì fai bene a ricordarlo perché quel docu-film prova
è un davvero è un documento straordinario
Che mostra i detenuti condannati al all'ergastolo meno quei nove ma non sono soltanto quei nove diciamo protagonisti del docu-film come ecco una semplice verità che l'uomo della pena l'uomo della pena e un uomo diverso da quello del diritto e come tale va considerato come tale va trattato collaborazione con la giustizia no in fase di espansione per pena l'unica cosa che va valutata la collaborazione semmai ai programmi di trattamento volti reinserimento sociale Ambrogio Crespi con il suo film ha avuto il merito di far conoscere questa realtà di persone che hanno il fine pena mai e e ha invitato a riflettere davvero in tutte le occasioni in cui il film è stato presentato nei tribunali addirittura in Parlamento
Nelle scuole grazie alle Camere Penali moltissime camere penali italiane ecco chi ha visto quel film ha conosciuto una realtà che purtroppo sconosciuta e questo è un problema proprio dello Stato di diritto del nostro Paese perché io sono convinto che chi abbia avuto la possibilità di vedere quel film e chi ne avesse ancora la possibilità da quel film entrare la convinzione che noi abbiamo da molto da molto tempo
Che è un trattamento inumano e degradante quello che prevede che prevede l'impossibilità di valutare il cambiamento delle delle persone
Proprio direi ai fini della sicurezza quello che noi interessa e che dalle carceri escano ma con il quattro bis come attualmente formulato quest'ordine impossibile escono persone
Che nel corso della pena siano mutate e quindi siano diventate diverse da quelle che erano al momento al momento del delitto
Ecco finalmente la Corte costituzionale si può pronunciare su questo aspetto cruciale dell'articolo quattro bis che avrà un impatto io ritengo anche sul quarantuno bis
Perché anche per i detenuti al quarantuno bis si non si valuta cosa sono diventati ci sono detenuti che sono lì da un quarto di secolo certi miti quando sono stati nord un novantadue
Quando è stato istituito il il quarantuno bis sono passati venticinque anni che sono persone molte non sono poche che non avrà più senso tenerle in quelle condizioni uscire dal quarantuno bis non significa andare in un regime
Normale ci sono le sezioni di alta di alta sicurezza quindi dal punto di vista e della sicurezza interno e della Sicurezza Esterna ecco abolire
La collaborazione con la giustizia come condizione per accedere ai benefici o abolire il quarantuno bis significa a ben vedere affermare i principi di umanità di civiltà dello Stato italiano quindi la nostra lotta e quelle per rendere il nostro stato corrispondente ai principi fondamentali non solo della sua costituzione ma anche dei trattati internazionali che lo Stato italiano
Ha ha sottoscritto quindi è una lotta che noi stiamo facendo parla rientrare diciamo nella legalità costituzionale europea e internazionale lo Stato italiano uno scarto sportelli
Non quando si muove si comporta il tratta le persone certo che hanno posto al rischio la sicurezza sociale ma si comporta un po'con metodiche assomigliano molto a quelli violenti di coloro che lo Stato lo della comunità l'hanno messa l'hanno messa a rischio quindi come diceva Sciascia non è il terribili età
Lo strumento per trattare contro la mafia ma il diritto che rende ancora più forte lo stato che vuole combattere la criminalità organizzata
Senti prima di ringraziarti voglio anche ricordare il l'articolo oggi firmato da Damiano Aliprandi sul dubbio che si occupa proprio delle quattro bis
Dobbiamo ringraziare il dubbio suo direttore Piero Sansonetti ma in particolar modo Damiano Aliprandi che continua a fare questo monitoraggio sulle su quello che accadrà nelle carceri ma anche nei tribunali
Merito suo se oggi ha portato all'attenzione del l'opinione pubblica certo riunione pubblica che può essere raggiunto dal dubbio soltanto da radio radicale che oggi ha dato atto di questo di questo articolo che andrebbe volanti nato diffuso
Per fa riflettere
Tutti
Delle persone
Perché si si chiedano ma in che stato viviamo e lo stato del quarantuno bis dello stato del quattro Biffi cioè di regime
Di regimi certo in questo caso sono penitenziari ma a ben vedere e il regime italiano che corregge nella misura in cui su questo ci sia Fidenzio non ci sia dibattito non ci sia a conoscenza nelle proposte di legge c'è anche la riforma della RAI
Mai mai Circe è stato un dibattito sul quarantuno bis su quattro bis sull'ergastolo sull'ergastolo ostativo
Le grandi continenti contenitori di di di discussione di dibattito di informazione del nostro servizio pubblico radiotelevisivo
Grazie ringraziamo Sergio D'Elia che ricordiamo sempre nostri ascoltatori è il segretario di Nessuno tocchi Caino e membro del coordinamento della presidenza del partito radicale grazie