Presentazione del libro di Achille Occhetto "La lunga eclissi. Passato e presente del dramma della sinistra" (Sellerio)

Buonasera
Buonasera a tutti voi e grazie per essere intervenuti a questo appuntamento vanno sicuramente l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici
Ospita questa sera la presentazione dell'ultimo lavoro di Achille Occhetto
Ne vogliamo ringraziare Achille per la sua presenza qui questa sera
E insieme a lui l'editore Sellerio che hanno scelto in questa sede via come la sete per presentare questo saggio di Achille Occhetto
La lunga eclissi passato e presente
Della sinistra
Sì sì senza del dramma della sinistra
Un'analisi critica che si snoda lungo un percorso tra storia del politica e riflessione filosofica
Che abbraccia gran parte del Novecento sì ed in particolare l'ultimo trentennio
Partendo dalla considerazione che l'area radicalità della crisi odierne ha origine nel crollo del muro di Berlino evento come dice Occhetto che ha segnato la fine della politica del Novecento
Dopo il crollo del muro Achille Occhetto con la svolta della Bolognina avviò la lunga transizione del PC verso nuovi ed inediti approdi
Una navigazione in mare aperto si disse allora
Tanti dei presenti in parte diversamente giovani come noi
Che sono presenti in questa sala hanno vissuto
Quei momenti e sono stati insieme testimoni e protagonisti del profondo travaglio che segui la svolta e di quell'appassionato confronto chiarimento una delle più grandi discussioni corali della vita pubblica italiani
La capacità di ascolto il rispetto dell'opinione dell'altro e l'arricchimento culturale che ne conseguirono segnarono l'artiglio
Di una transizione
E di un trasparente e inedito pluralismo prima compresso dal centralismo democratico che fino allora aveva come dire
Percolato la vita interna del partito comunista Italia
Nel suo libro che tu ci ricorda che non ci si può occupare delle presente restando sempre fermi sullo stesso mq
E più proficuo trattare il presente come storia e la storia come presso il l'eclissi richiamata nel titolo del libro ci fa sperare senza nostalgie per il passato che si possa ancora uscire dal cono d'ombra
Attraverso un nuovo inizio una rinascita della sinistra partecipano al dibattito questa sera due personalità che hanno ricoperto durante la segreteria di Occhetto importanti incarichi nazionali
Antonio Bassolino che era responsabile del dipartimento lavoro del PC e Biagio De Giovanni componente della segreteria nazionale del PC cinque gli anni il dibattito è coordinato da un attento osservatore della nostra contemporaneità già direttore del Mattino e attualmente amministratore unico della Fondazione Campania dei Festival il dottor Antonio dal bagno
Occhetto firmerà i libri per chi vuole questo alla fine del nostro incontro io approfitto per portare a tutti voi anche i saluti del presidente e l'istituto che impedito questa sera essere presente l'avvocato Massimiliano Marotta e passo senz'altro la parola al dottor Barbaro
Buonasera grazie dell'invito vedo tanta tanta gente tanta passione è un'occasione speciale parliamo di un libro lungo un secolo è un libro che ha una densità straordinaria
Devo dirlo lo dice anche chi personalmente non non condivide
Per intero la ciò che ciò che è scritto in questo libro ma riconosce che e uno leggendolo ho pensato che non ci sarebbe oggi nessuno dei politici presenti sulla Piazza in grado di scrivere uno un'opera che per
Capacità di lettura della complessità e per messa a fuoco e e lucidità a può poco competere con questo libro
Ho una occasione che coincide anche con una sorta di esche e chi sta Exit Strategy nel senso che alla mia sinistra e alla mia destra o un gigante del pensiero filosofico e politico e un esponente di partito che ha avuto un ruolo nazionale importante nella storia del partito comunista prima e poi
Della diciamo dei partiti cosiddetti post comunisti fino al al PD
E quindi mi si offre un'opportunità straordinaria quella di sottrarmi a un racconto critico di questo libro e di affidare al loro questo questo onere che e di fare la cosa che io so fare meglio cioè quella di fare qualche domanda
Talvolta ignorante talvolta impudente talvolta pertinente magari per fare in modo che la conversazione sia più più fluida e che magari qualche messa a fuoco che può essere sfuggita ai nostri relatori
La riportiamo al centro del dibattito quindi
Cedo la parola a Biagio De Giovanni come primo intervento e poi ad Antonio Bassolino prego
Faccio con internet
Concede l'incasso qualche spunto di interromperlo
Ma Barbano ha già detto che si tratta di un libro complesso
Hai sottolineato che
Sarebbe difficile oggi trovare in campo qualcuno in grado di scrivere una storia così complicato credo che sia vero è una è una è un libro che si trova naturalmente farà autobiografia e storia politica
Autobiografie perché scritta da chi le Occhetto cioè era un personaggio che come sappiamo tutti quanti ha avuto un ruolo estremamente importante nella storia del Partito Comunista Italiano nella svolta successiva alla fine della storia del Partito Comunista Italiano
E che continua a pensare continua a riflettere
Su questa complicata vicenda che ha vissuto e che naturalmente ha vissuto il nostro Paese la sinistra italiana
Io devo essere breve come giustamente diceva Alessandro i temi sono tanti ne selezionò alcuni
Nella
Con l'idea che poi si può o continuare questo dialogo se abbiamo il tempo
Quello che il primo punto che vorrei sottolineare una cosa che io condivido molto
E cioè l'interpretazione che Achille dalle mille novecentottantanove
Dove sta il punto secondo me e importante di questa sua analisi
In quella proposizione in cui lui dice con il mille novecentottantanove finisce il Novecento
è una frase importante cercherò molto velocemente di dire perché
Non ed è ed è una vera e non è un'affermazione che abbia visto sempre la sinistra
Su questo su questo terreno interpretativo molte volte quella data è stata rimossa
Come se fosse finita la storia di un mondo da cui la sinistra aveva già preso le distanze
Noi che c'entriamo più con l'Unione Sovietica si diceva
Non è così
Questo è il primo punto
Ed è un punto molto importante perché io addirittura forza un po'le cose ma dopo quella data la sinistra non è riuscita più a prendere forma
Sia vissuto anche momenti interessanti anche momenti positivi anche momenti di governo ma
C'era qualche ecco perché questo questa data era stata in qualche modo rimossa ora che voglio dire su questo una cosa estremamente semplice che è stata poi confermata da dalle cose come son sono svolte
è vero che il Partito comunista italiano aveva preso tante distanze dall'Unione Sovietica
C'è bisogno di ricordare né date né fatti
Ma il suo ceppo era lì
Per Tito comunista e nata
Nel mille novecentoventuno con una scelta di campo e addirittura una scelta di civiltà
Quindi
L'importanza dei grandi partiti di massa del Novecento non sta tanto nei programmi faccio una riforma agraria o faccio quest'altro cosa ovviamente importantissime Partito Comunista Italiano enormemente contribuito a un certo tipo di modernizzazione del nostro Paese qui sono cose talmente scontate che forse è perfino inutile dirlo
Ma nei partiti di massa del Novecento la cosa importante fondamentale è stata la scelta di campo la scelta storica la scelta di prospettiva la scelta di civiltà
E quel punto non era
Non era un punto sul quale si potesse più dire noi non c'entriamo no noi centriamo il come c'entravamo come perché lì era nato il il comunismo
Nel mondo e lì era nato il comunismo italiano con tutte le differenze le autonomie
Le volontà le culture diverse la capacità di governare un Paese la capacità di partecipare alla sua modernizzazione non è questo il punto cioè non si mette in discussione questo si mette in discussione la Radice
E quando nel mille novecentottantanove si chiude dopo qualche anno la storia dell'Unione Sovietica
Il partito la sinistra italiana
Subisce un colpo
Di straordinaria potenza straordinaria forte
Non è una cosa sulla quale si può come dire non c'entravamo c'entravamo eccome c'entrava eccome PC
Vorrei aggiungere una cosa qui
Aggiungo una cosa che forse costituisce il primo elemento di discussione
Comunismo e socialdemocrazia naturalmente i tempi della storia sono Mundi le cose non è che avvengono una in fila all'altra un giorno dopo l'altro
Ci vogliono dei decenni perché alcune delle cose si chiariscano ora si è chiarito quello che Dahrendorf un illustre sociologo inglese disse
Diversi anni fa ma parecchi anni fa cioè disse attenzione
Con la crisi con la fine del comunismo reale entra in crisi anche la socialdemocrazia come se in quelle forse in quei vincoli nella costituzione di quei mondi ci fosse qualche cosa che
Erano erano la stessa famiglia che poi si era divisa anche duramente anche drasticamente anche con una lotta mortale in certi casi ma il problema era la prospettiva del socialismo in forme diverse democrazie non democrazia il potere il popolo i partiti tutto quello che volete voi
Allora domanda
Per me è un po'retorica partorendo è una domanda aperta perché mi rendo conto è in crisi ormai il secolo socialdemocratico è verso la sua fine il secolo socialdemocratico
Per cui oggi parlare di socialismo si può fare ma bisogna farci capire che cosa significa
Sì tutta una storia
Come dire
Sembrava essere stata segnata da un destino
E diamo non lo so
Beh e dispersioni diciamo nella lettura di di di Occhetto il la socialdemocrazia cade nella trappola della subalternità alle politiche che lui definisce neoliberiste proprio su quel
Poi su questo si legge che be insomma noi assistiamo a un dato a un dato politico su cui poi possiamo anche riflettere e sostenere tesi diverse
Ma allo stato dei fatti la grande socialdemocrazia tedesca cioè quella che ha fondato la socialdemocrazia europea
Il nodo la cultura politica della socialdemocrazia e Natalino
E nelle condizioni in cui è in Francia il Partito socialista e non esiste quasi più
Beh no i la cosa un po'diversa perché non abbiamo mai avuto una socialdemocrazia in senso stretto ma insomma io pongo questa domanda
In che senso l'ottantanove e
Finisce il Novecento finisce il Novecento per questa ragione almeno secondo me in parte credo condivisa da Achille nel momento in cui da questo peso al mille novecentottantanove cioè a quella data cruciale nella storia del mondo
Prati Galli inizia anche la cosiddetta globalizzazione
E poi una bella non non mi fermo su spunti molto interessanti che Achille anche da per esperienza personale su personalità che hanno diretto il Partito comunista in particolare sotto gli atti e su Berlinguer
Posso esprimere un piccolo dubbio ma un piccolo problema che il primo più volte ho espresso
Non si può non avere un rispetto enorme per la personalità di Berlinguer
Ma io degli interrogativi forse più forti di quelli che Achille del libro che dal resto ha vissuto la sua esperienza è vicino a Berlinguer in una maniera evidentemente ben più profonda della mia
Siccome la debbo dire in massima sintesi la dico così
Berlinguer era più legato alla storia del comunismo di quanto non lo fosse Togliatti
Nel senso che
L'interpretazione del rapporto con i socialisti in particolare con il socialismo craxiano
E un certo modo di porre la questione morale a mio avviso pongono un problema per tutti degli interrogativi sulla funzione che Berlinguer ha avuto nella storia d'Italia stasera voglio dire le cose con molta franchezza perché non siamo più in tempi di diplomazia naturalmente
Però è un problema aperto si possono avere opinioni diversissime ci mancherebbe
Perfettamente d'accordo perché pago dedicare cinque minuti all'attualità perfettamente d'accordo sulla lettura che
Occhetto da del rapporto tra la svolta e l'inchiesta di Mani pulite
Cioè la drammatizzazione della la crisi della svolta nel momento in cui si apre l'inchiesta di Mani pulite
Io qui mi limito semplicemente a dire che
Mani pulite un caso unico nella storia delle democrazie politiche italiane
Cioè un'inchiesta giudiziaria che azzera un sistema politico
Non è mai avvenuto
Significa che bisognava
Dire che in quel sistema non c'erano problemi no sicuramente sicuramente c'era
Però è un dato che noi ci mettiamo di fronte a questo dato che non ha precedenti nella storia delle democrazie politiche probabilmente il combinato disposto del mille novecentottantanove e quindi della crisi della democrazia cristiana e del Partito comunista e
Grande questione del finanziamento dei partiti ha creato una situazione che ha costituito una svolta profonda nella storia d'Italia profondissima nella storia d'Italia
Perché dopo il mille novecentottantanove quando ancora delle cose erano in discussione quel colpo ha definitivamente messo in ginocchio i grandi partiti che avevano bene o male retto la storia della Repubblica
Sarebbero caduti lo stesso sì forse sì per le ragioni che ho detto prima ma questa caduta è stata traumatica
Drammaticamente traumatica per come l'inchiesta a letteralmente azzerato consistente politico questo è un punto
Che ormai è un po'scomparso dalla scena perché naturalmente sono avvenute tante cose nel frattempo ma che secondo me Occhetto fa molto bene a sottolineare nel libro quando dice problemi della svolta che naturalmente erano tanti altri ma questa congiuntura anche perché questa congiuntura dette
Come dire
Origine a forse quello che io petto chiamo così la prima la prima
Irruzione del populismo nella storia politica italiana se vogliamo leggere così
La discesa in campo di Berlusconi problema aperto lo pongo come un un interrogativo Achille mi pare che fondamentalmente dica questo cioè che in quella scena in quella vicenda
Io qua io va a bere qualcosa da da da aggiungere prima forse cercherò di dirlo alla fine brevemente cioè
Se nella nella nella nella nella nella pancia profonda del nostro Paese quella dimensione non ci sia sempre stata in una certa misura per la debolezza della nazione Italia
Per le difficoltà che in fondo la Prima Repubblica è stata un grande tentativo di tenere a bada la dimensione supersfida della
Sotto sotterranea che vive in molti strati della nostra società se la nostra borghesia del nostro popolo
Dico delle cose anche un po'pesante ma io dico le mie convinzioni quindi ho l'impressione che questo dato sia un dato costante della storia d'Italia
Che ha inventato il fascismo che ha inventato il diciannove Isma'che ha
Poi vissuto la stessa democrazia
In chiave di impossibilità di alternativa impossibilitati alternative quindi con tutte le staticità le incrostazioni anche drammatiche che si sono verificati fino a storie che non hanno confronti con altri Paesi la vicenda Moro e altri cioè
Ricostruire pezzo per pezzo questa storia significa
Cogliere una foto una profonda specificità italiana legata a tante cose io dico alla debolezza della della costituzione della nostra nazione con problemi che adesso secondo me emergono in maniera abbastanza drammatica
Infine
In
A chi le fa un'analisi dell'attualità
Qui voglio essere
Molto dialogante ma anche critico la globalizzazione irrompe dopo il mille novecentottantanove su questo non ci sono dubbi
Bisogna essere drasticamente critici di quella che viene chiamata la globalizzazione neo liberale
E questa che ha messo in crisi la sinistra
La globalizzazione come sappiamo è un fenomeno estremamente complicato
Estremamente complicato
Con un anello di negatività è sbagliato
Intanto perché un orizzonte irreversibile dobbiamo perché pensare come metterci dentro ma non possiamo pensare che questa vicenda si chiuda che ognuno se ne tornino i propri confini non è più possibile questo
Quindi ma la globalizzazione è stato un fatto enorme per il mondo
E l'Occidente che colpito dalla globalizzazione ma perché l'Occidente perché l'Occidente era il centro del mondo
Ed essere il centro del mondo nelle sue varie forme Europa America al di là delle guerre gigantesche che hanno diviso l'Europa
Con l'ottava come dire l'Europa in una posizione di primato
Questo significa essere il centro del mondo non solo quella forma del colonialismo alla forma dell'egemonia eh con la globalizzazione centinaia di milioni di uomini mangiano più di prima che cos'è oggi la Cina che cos'era priva della globalizzazione e così è oggi lindi e che cos'era prima della globalizzazione
Che cosa il Sud-Est asiatico cioè lo sviluppo gigantesco di tutta una zona del mondo prima della globalizzazione
Sani
Era poco drammatica lì la povertà questa famosa povertà radicale quindi io sarei un po'attento a dire le ineguaglianze globali
Attenzione
Che ci siano ineguaglianze nel mondo e perfino banale dirlo
Ma parlare di diseguaglianze radicali in triciclo bare invece non è non è fondato perché non è fondato che il mondo sia peggio di prima
Ci sono state enormi zone di sviluppo e l'Occidente ha avuto una specie di boomerang perché ha inventato la globalizzazione ma nello stesso tempo ne è in parte vittima proprio perché la la tolta dal centro del mondo e togliendolo dal centro del mondo la messe in difficoltà onde tutti fenomeni che sono nati che nascono e che sono e qua mi fermo e Stich perché Inter penso che su questo tema discutere quel più che sono il grande Camusso
In cui si trova il mondo e la sua struttura non solo l'Italia perché fosse l'Italia potremmo dire il solito diciannovesimo italiano ma non è così
Perché la Trump ha Breaks zitta Visegrad a tutto quello che sta succedendo nell'Occidente badate bene nell'Occidente
E quindi non è un fenomeno locale ne parliamo noi qui italiani o italiota che siamo ma è un fenomeno mondiale globale questo Camusso no
Come si riflette sull'Occidente questo caso io nomino un problema e
La drammatica crisi della democrazia rappresentativa e del rapporto tra globalizzazione e democrazia rappresentativa questo è indotto su quale base la crescita delle democrazie in liberali
Non solo fuori dei confini dell'Europa pensate alla funzione di punti pensate a come oggi la Cina sta diventando una grande potenza politica non più voglia grande potenza economica e il nano politico
Con forti restringimenti interni sui diritti fondamentali
Il che smentisce tutta testi Schumpeter Liana classica per cui sviluppo e democrazia sono necessariamente insieme non è così le cose vanno diversamente poi gli economisti potrebbero fare tante osservazioni su questo punto ma il dato è questo
E allora questo riflesso e abbiamo
I questo Occidente diviso caotico in cui la risposta quale dovrebbe essere di questi populismi che hanno le loro ragioni per nascere
Non li prendiamo come dire come se fossero dei funghi velenosi che sono arrivati non si sa da dove arrivano in questa crisi cercano di dare una lettura regressiva di problemi reali
Una una però una lettura drammaticamente regressiva perché ognuno bastasse spesso questa è la parola d'ordine metterà l'Europa in un drammatico dico più ricco
E noi abbiamo di fronte il maggio del due mila diciannove che sarà una data decisiva
Grazie grazie
è una
è un primo round avete sentito diciamolo alcune messe a fuoco adesso sentiamo chiediamo ad Antonio Bassolino di essere ugualmente sintetico così poi mi concederò a voi due alcune domande prima di cedere la parola onorevole Occhetto
Non so
Sì io penso partitocrazia innanzitutto che dobbiamo ringraziare
Davvero molto Achille Occhetto per per questo contributo per questa opportunità che occorre hanno voi e io spero
A tanti che vorranno leggere il libro
Perché questo testo cioè aiuta in primo luogo a respirare
Rispetto
Rispetto all'oggi tanti problemi anche rispetto ad un pantano
A un tran tran quotidiano
C'ho da respirare
Perché cerca di riflettere
Sul passato su un passato
Che poi ha tante conseguenze sulla nostra vita di oggi
E al tempo stesso
Cerca di guardare avanti
Occhetto dice a un certo punto
Che aveva pensato di mettere come titolo il crollo e poi invece sceglie l'eclissi la lunga eclissi perché l'eclissi vuol dire che
Si può risalire e ultime pagine sono molto concentrate anche guardando in avanti
Ma il punto di partenza
Del libro
è questo
Dice Achille Occhetto il panorama politico oggi è irriconoscibile
E grande e lo spaesamento
Grazie ce ne accorgiamo anche parlando fra di noi come facevamo
Il viaggio un attimo fa bambini ha colpito che nei giorni scorsi ero a Bologna
Per un appuntamento culturale nazionale lì arrivano delle persone da ogni parte d'Italia ci vado quasi ogni anno
Ma mentre
Negli anni passati
Le persone che ti firmano con le quali poi ti metti a parlare
Volevano farlo molto in primo luogo sulle vicende culturali
Che richiamavano quell'appuntamento quest'anno mi ha colpito che nessuno nessuno
Volesse parlare
Di quello che era davanti ai nostri occhi
E tutti tutti volevano parlare
Della crisi del dramma della sinistra
Ed enorme era questo senso disse esame entro
Di perdita di identità
Di interrogarsi
In modo molto forte
Il libro consapevole di questo cerca di ragionare sulle ragioni profonde lontane e vicine
Internazionali e nostre nazionali
Lo fa molto bene anche perché della nostra cultura è sempre stato molto forte questo nesso nazionale internazionale
Il libro su questo sì sofferma molto sottolineando che non c'è presente
Senza storia
Non solo viene subito voglia di aggiungere
Noi da tempo nella sinistra si riflette poco ma c'è qualcosa di più libro questo è chiaro uso il termine
C'è stata e c'è un'autentica prima decisione
Di tante vicende un volta pagina
Un girare subito il foglio
Mentre invece il libro di Achille cerca di andare nel profondo
Io vorrei ora fare qualche considerazione sugli aspetti internazionali poi Baghdad nell'altro giro sei quindi veniamo di più allegri vicende nostra
Perché
Il Centro del libro poi è questo siamo a trent'anni dal crollo del muro di Berlino
Lì lo dico in questo modo lì finisce tutta lì comincia
Questo
Un grande spartiacque
Trent'anni dal crollo del muro di Berlino
E Occhetto ricorda che
A partire da Togliatti in tutta la storia del partito comunista italiano
Si cominciava sempre dall'orizzonte internazionale
Nel nostro linguaggio di allora si cominciava dalla strutture del mondo
E poi via via si scendeva si scende ed era un lungo viaggio che ognuno Dinoi faceva quanto scriveva relazioni
Si parlava se cominciamo dalla struttura del mondo poi via via ci si avvicinava in un lungo viaggio e magari quando si arrivava a Napoli o a Palermo
Si giungeva esausti di questo lungo viaggio perché
Si cominciava dalla struttura del mondo e tutto nemmeno discendere il tutto avevamo un sua fino ad oggi
E qui il blocchetto si vede subito uno dei suoi grandi punti di riferimento
Cioè Antonio Gramsci e
Che è
Dappertutto nel diritto
Dall'analisi sul fascismo
Alla solitudine
Di Gramsci
A un certo punto
Occhetto cita un un passo di Antonio Gramsci che davvero bellissimo e drammaticamente attuale
Boh
Bisogna dirlo e Gramsci ed Occhetto che parlano
Travolti dagli avvenimenti
Fummo senza volerlo un aspetto della dissoluzione generale della società italiana
E Occhetto come
Secondo me in modo straordinario sembra che stia commentando anche l'attuale condizione delle sinistre
Quanti questa dura e icastica affermazione potrebbe essere usata ancora oggi un aspetto del dissoluzione generale
Quanto alla sinistra italiana saprà farsi una critica così impietoso
A un anno dal quattro marzo
Del due mila il diciotto
Cioè dalla più grande sconfitta politica
Della sinistra nel nostro Paese
Nulla
Per stare
Anche
Alle spinte che ci dice ok
E il mondo è bello e naturalmente
Il nostro rapporto con l'Unione Sovietica e con il campo socialista
Forte la critica allo stalinismo
Anche molto puntando su Gramsci e qui un altra affermazione secondo me molto bella
Di Achille Occhetto e questi
Malgrado lo stalinismo dice Occhetto l'Unione Sovietica vince la guerra contro il nazismo
E questo dall'Unione Sovietica una forza una capacità di trascinare di coagulare il mondo straordinaria
Ma
In un capitolo Occhetto poi dice l'Unione Sovietica vince la guerra e poi perde la pace
Questo CIPE molto giusto
Vince la guerra contro i razzisti e diventa un punto di riferimento mondiale
Ma c'è il campo socialista il duo Alkan
La subordinazione di tutti gli altri partiti comunisti al partito guida c'è la vicenda dei paesi dell'est en e l'Unione Sovietica perde la
Perde la competizione
Non riesce a modernizzarsi attivo fra di Zazzera
Noi
Siamo stati dice Occhetto diversi
Ma non estranei
Fino alla fine
è giusto aggiunge
Fino all'ultimo giorno
Eravamo diversità che
Ma non siamo stati estranei fino in fondo anche quando prima del crollo del Muro
C'era stato un crollo nelle coscienze
Perché si era andati oltre ogni limite
Se è andato oltre ogni limite questo è più semplice
Contrada e con i carri armati a Prada
Nel libro di Occhetto cioè io lo lo condivido una grande simpatia per un personaggio oggi poco conosciuta alle nuove generazioni
Ma che è stato una grande personalità Pierluigi Longo librettino di simpatie per il giro
Io condivido
Longo fece un documento coraggioso si espresse
Gravi riprovazione
Ma stavamo sempre dentro un limite ma grande personaggio io ricordo che ero un giovanissimo comunista Napolitano
Sessantanove Longo venne a presiedere un comitato federale a Napoli su strada
E io mi alzai economico gli altri giovani per dire si posizione coraggiosa ma
Bisognerebbe contare con il partito comunista dell'Unione Sovietica
Longo rispose e poi per dire anche la caratura
Di certe personalità alla fine mi fece segno di avvicinarsi publico ventuno anni
Mi disse vienimi a trovare alle Botteghe Oscure e io andai in questa stanza enorme la quale è stata anche Achille Occhetto
No gradi in fondo alla scrivania
E e lui è rimasto a parlare con un ragazzo napoletano di ventuno anni per tre ore dopo il federale sul treno adesso i grandi problemi internazionale
Ma i libri di aprile importante perché a chi era indietro rispetto al sessantotto
E mette l'accento già sul cinquantasei
Cioè sui fatti d'Ungheria
Mette il
Il il dito in una piana
E non è un caso che l'unico dirigente storico nel cinquantasei che si alza in direzione per criticare Budapest
Non è un caso che sia stato Giuseppe Di Vittorio
Sindacalista
Deriva dagli operai dai braccianti e e per di Vittorio era inconcepibile che si sparasse su Giove
Ci dice e ci dice tanto quella vicenda
Già già il cinquantasei e poi il sessantotto
Ma si è trascinato a loro
A chi li ha forse ricorderà
Va bene oltre ancora delle settantanove
Il vero in direzione la direzione di allora di stretta
C'era stato l'intervento sovietico in Afghanistan
E io torno alla carica su rompere
I una vostra autorità enorme Giorgio Amendola
C'era il più aperto sulle vicende interne e sulla politica economica e sociale si alza si batte un pugno sul tavolo e mi dice ma lo vuoi capire che il mondo è diviso in due parti e noi stiamo dalla parte sì Tano
Cinquantasei il Sessantotto
E questo questo è il
E i il punto essenziale del libro Dio die gli Occhetto infatti dice a un certo punto eravamo Sinistra democratica europea in quasi tutto
Ma quel quasi di Occhetto è grande come una montagna perché quel quasi il rapporto con l'Unione Sovietica e con il campo socialista
Questo è il quattro
Una montagna
Che non ci siamo portati dietro
E che anche a Berlinguer eppure si si si spinge alla punta a limitare l'esaurimento della spinta propulsiva si alzano il congresso del PCUS con coraggio
Arriva al punto limite
Ma è esso soltanto nell'ottantanove
Nell'ottantanove e con la svolta
Che noi superiamo quel punto limite
Svolta che non non giunge improvvisata
Noi siamo stati per tanti aspetti una grande forza autonoma ma dentro questo limite dentro questo limite
E il l'ottantanove
Anche
E e Occhetto giustamente dice
L'abbiamo preparata per lungo tempo anche se poi la decisione
è stata forte come
Chiedeva la radio vicenda del
Muro di Berlino
Io penso che queste riflessioni di Occhetto sul quadro internazionale siano
Si è siano molto giuste molto forti e spingono a
Riconsiderare ottima cosa il primo giro che voglio dire e a spingere ad aprire un movimento europeo dei lavoratori e e europea dei lavoratori
La vostra forza fondamentale
Sapendo che essi c'è un movimento europeo di lavoratori essendo e se l'Europa cambia noi possiamo avere un ruolo altrimenti il mondo gli oggi io sono d'accordo con le considerazioni che faceva Biagio
Con il ruolo della Cina e di di altri paesi noi rischiamo le uno e dentro l'Europa non di essere un un soggetto marginale
Rispetto alle grandi forze Kiss muro in questo senso la riflessione coraggiosa di Achille Occhetto sul nostro passato internazionale e la premessa necessaria per guardare coraggiosamente avanti e costruire qualcosa di mutuo per il futuro
Allora avete avete messo a fuoco il libro come l'avete sentito devo dire che il vostro brillantissimi interventi mi hanno diciamo messo al riparo dalla dalla dall'introdurre alcuni dubbi invece adesso con più coraggio mi permetterò di porre io
Ho letto il libro cercando le le coordinate ideologiche
Il primo in una prospettiva mia ideologica completamente diversa da quella l'onorevole Occhetto e su questo vorrei interrogare eventi interrogare l'onorevole Occhetto se ritiene
Di di voler intervenire alla fine lui parla sì sì no no alla fine certo dicono di voler cogliere gli spunti purché che io ho qui
Individuano il primo è la critica del neoliberismo io lo chiamerei a più il mantra del neoliberismo perché il neoliberismo nel libro evocato come la causa di tutti i mali sostanzialmente ora Biagio De Giovanni già a ha posto dei dubbi su questa su quella che io considero una sorta di luogo comune con cui si racconta la storia dell'Occidente e del mondo degli ultimi trenta quarant'anni
Che sia con riferimento agli effetti che ha avuto nel mondo rispetto alla povertà per esempio Biagio l'ho detto
Io credo che il punto di frattura delle società occidentali non Enzo non è oggi la rabbia per ciò che si è perduto e cioè il tema delle diseguaglianze ma la velocità con cui aumento a ciò che si aspira possedere cioè
E cioè sono le aspettative che si sono tradotti tradotta in diritti non sempre soddisfacibilità
E quindi credo che le culture che hanno innaffiato i diritti
Oggi sia noi siano il punto di crisi rispetto agli al a alla alla alla alle colpe del neoliberismo
E ma se questo può essere più o meno discutibile nel mondo io mi chiedo se questo possa essere con riferimento alla situazione italiana cioè a che titolo noi parliamo continuiamo a raccontare la storia di i italiana degli ultimi trenta quarant'anni come la storia di un'epopea neoliberista che si impone in un Paese dove la spesa la spesa pubblica sfiora la metà del PIL dove la pressione fiscale al quarantanove per cento
Dove esistono almeno otto mila società a partecipazione pubblica e e dove di fatto
Diciamo il peso e la pressione del dirigismo pubblico dello statalismo
Pervade ogni ambito dell'economia e della Società e quindi questo è un primo spunto perché su cui vorrei sollecitare una vostra riflessione Biagio già l'ha fatto vorrei sapere cosa ne pensa Antonio il secondo spunto è e che si collega con questo e il il fatto che appunto la società lo la socialdemocrazia perde perché perché cede anche qui a diventa subalterna alle politiche neoliberiste io credo che riformismo
Abbia perso perché ha osato poco non perché ha osato troppo
Secondo Occhetto invece la crisi della globalizzazione è stato intercettato dalla lotta alla casta che per eterogenesi dei fini ha dato vita a Taranto ora non si capisce come si produce queste ebbero genesi dei fini e ma non si spiega perché si determina questa eterogenesi e se invece la lotta alla casta fosse proprio la lotta al conservatorismo della sinistra e alla vetustà del suo modello sociale e quindici al fatto che la socialdemocrazia usando poco non non sia riuscita a coniugare libertà con eguaglianza andando individuare
I nuovi punti di crisi che
La vedo la modernità disegnava è questo il secondo spunto di riflessione il terzo D'Aversa coordinate ideologiche riguarda il suo rapporto col marxismo cioè questo libro di un comunista che resta comunista
Tant'è vero che è un libro che salva il nazismo il marxismo originari utopistico libertario tradito a suo dire dal socialismo reale
Lui lui dice lui parla del passaggio dal dal giacobinismo rivoluzionario al potere autoritario dello stato no
E ma come come si fanno un capire che un pensiero forte di quella natura
Inevitabilmente trasforma il primato del partito nel primato dell'oste del partito Stato in direzione autoritaria ecco come come si fa a non capire che quello che lui chiama pacifismo leninista
Che si differenziava dalla generica avversione alla guerra per fondarsi come si un come si sa sulla tesi della guerra la guerra conteneva dentro di sé quell'esito e allora io a mio avviso bisogna leggere web per nella nella conferenza se sul politico come professione del mille novecentodiciannove quando e vedere spiegava che diciamo il cedimento all'etica dei principi
No non so se viaggio d'accordo su questo cioè il cedimento all'etica dei principi porta in inevitabilmente alla a a una prospettiva radicale e i in qualche modo e per certi versi fondamentalista
E qui io credo che viaggio aveva l'ho accennato ma con molta timidezza personalmente credo che la linea di continuità che esiste tra il primato morale di Berlinguer e la deriva giustizialista del populismo Derna odierno che guarda caso pesca proprio a sinistra
Si muova dentro questa prospettiva quindi
Io vi chiedo
Che cosa voi pensate di di questo di punti di questo diciamo di questo salvataggio ideologico
Che Occhetto rivendica e fa tuttora nonostante un secolo di smentite della storica
Poi poi ci sono e chiudo ci sono altri aspetti che mi lasciano ovviamente con con alcune perplessità per esempio Occhetto con riferimento alla alla svolta della Bolognina e a quello che il il il PC avrebbe dovuto fare con riferimento al rapporto col con il Partito socialista di Craxi dice che cosa dovevamo fare dovevamo confluire tutti dentro il Partito socialista e questa è una domanda che in qualche modo si può riproporre storicamente e poi la lettura che dà del berlusconismo
è è una lettura che a mio avviso pagina centottanta ancora non coglie minimamente
Le ragioni della sconfitta elettorale del novanta del novanta quattro perché
Occhetto scrive
Il colpo da maestro di Berlusconi preparato da un insieme di forse con lo indussero ad entrare in campo sarà quello di rappresentare gli interessi delle vecchie classi dominanti in combutta con il dilagante giustizialismo antisistema rappresentato dalla lega e dalla destra estrema
Qui prende inizio
Non c'è una secondo Repubblica ma l'insorgere della nuova fase populista della politica italiana
Io credo che questa sia un po'una una ossificazione ideologia perché poi che poi il berlusconismo sia approdato a a prospettive ovviamente
Populiste e abbia in qualche modo aperto la strada all'anche alla stagione che che viviamo è indubbio maxi le che il suo successo fosse un patto con gli interessi delle vecchie classi dominanti non tiene conto della della del della del del rinnovamento che indubbiamente quella prospettiva privi e soprattutto degli elementi di novità che Berlusconi seppie con gli eredi nella società italiana che invece il partito guidato da Occhetto non vide non seppe vedere
C'è una parte che invece Mining mi intriga molto in mi piace di riguarda il futuro un tema che Occhetto tocca che riguarda il tema della sua della sostenibilità
E e di quello che poi richiama il riformismo transnazionale che un tema interessante che riguarda la capacità di governo dei processi globali e che impegna evidentemente la politica a ad allargare il perimetro dello spazio su cui si giocano le nuove sfide però anche qui la prospettiva di Occhetto e la prospettiva della dello stato federale l'Europa
Io credo che anche questo abbia in qualche modo un contenuto di utopia alla luce di quello che la storia ha dimostrato e quindi interesserebbe sapere cosa ne pensa Biagio cioè se oggi si può davvero immaginare che per governare questi processi globali e si debba riproporre lo schema dello stato federale europeo e non invece prendere atto più realisticamente che
Percorsi diversi possono ebbene debbano essere raggiunti vorrei se ritenete
Che anche su questi spunti
Mi mi rispondeste grazie
No scusate io ripeto
In attesa della delle conclusioni di Achille
Riprendo brevemente alcuni temi anche quelli che sono stati proposti nei più interventi precedenti
Il primo punto è e questa è una domanda da chi le che concluderà la nostra di oggi
L'impressione generale che l'Occidente stia rispondendo al caos mondiale rinchiude indossi
Che cos'è Trump oggi
Vince anche il muro su il muro con il Messico
Time tante altre cose
La rivendicazione di delle identità cioè l'Occidente si sta chiudendo è questa la risposta
Ai processi di interdipendenze globalizzazione mondiale questo è il primo grande interrogativo che tocca anche l'Europa
Perché anche l'Europa si sta chiudendo
Non so se ci è chiaro che dove stiamo assistendo alla disgregazione dell'Europa
E del processo di unificazione che nel bene e nei difetti di tutti i progetti umani
Ha guidato l'Europa dopo la seconda guerra mondiale
Il panorama è impressionante
Certe volte si citano cose che tutti quanti sappiamo ma se ne citiamo
L'Inghilterra che se n'era
L'Europa dell'Est che se ne va per conto suo
All'insegna di una democrazia senza diritti fondamentali
La Francia che nella situazione in cui difficile e problematica carica di incertezze la Germania indebolita
E quindi anche questo asse franco-tedesco che ha retto l'Europa per cinquant'anni con la collaborazione di altri stati dell'Italia tanto
Svuotato difficile cos'è che cosa sarà questa Europa nei prossimi anni lacci vogliamo porre questo interrogativo questo è l'interrogativo decisiva
Possiamo immaginare veramente che andiamo incontro a uno stato di cose in cui virgolette io ognuno basta a se stesso chiudiamo i porti chiudiamo le frontiere a chiudiamo il mercato prima o dopo
Chiudiamo lo spazio di libertà sicurezza giustizia chiudiamo la circolazione e questa la prospettiva verso la quale ci si deve muovere o non ci vuole una profonda reazioni a questo che naturalmente lo dicevo prima voglio adesso accennare un punto più specifico appena appena più specifica
Che ha le sue ragioni naturalmente
E quali sono io prima ho ho enunciato un titolo crisi crisi della democrazia rappresentativa voglio provare a svilupparlo così la democrazia ha sempre vissuto all'interno dello Stato nazionale
Nel momento in cui
Si è posto il problema di un livello ulteriore rispetto allo stato la dimensione sovranazionale la dimensione europea in questo caso la legittimazione politica entrati in crisi perché le politiche di redistribuzione non sono più possibili o fasci perché la vecchia forma degli strati sociali non può più vivere oggi non può più vivere oggi
E allora è tutto questo veloce processo di delegittimazione ha rimesso in moto che cosa
Questi terribili regressioni puramente identitarie
Questo è un problema enorme perché
Dicevo prima usavo questa formuletta risposte terribilmente regressive a problemi reali
Come si risponde a questo questo è una domanda che voglio fare Raki
Qual è il senso è ovvio la parola socialismo
Io la proprio che in un punto insomma che che cos'è oggi la sinistra qual è il suo compito
Rispetto alla sua storia
E il compito di riproporre questa parola d'ordine
O di non proporre Occhetto lo fa ampiamente in tutta la seconda parte del suo libro come si dimette insieme
Nazione e umanità nazione cosmopolitismo
Se non si fa una volta per rimettere insieme queste due cose contro un populismo sopranista che si vuole rinchiudere neanche nella nazione ma nel popolo
Oggi si è passati dallo Stato nazione allo Stato al popolo che una cosa diversa lo Stato-nazione era carico di cultura anche nelle norme battaglie che ha sostenuto lo Stato può come quella cui stiamo assistendo
La fine della mediazione la fine dell'intermediazione
Facilitato da una certa interpretazione della Rete e quindi della possibilità come dire di una riduzione drammatica dello spazio pubblico
Con una crisi della democrazia rappresentativa che prende forme precise anche istituzionali
La possibilità di referendum senza quorum o comprare un minimo propositivi e decisivi che cambiano la storia dell'Italia cambiano la storia dell'Europa questi sono i problemi che abbiamo davanti
Quale risposta Achille si posso si può dare a questi cioè qual è il compito di quella che chiamiamo sinistra
In questo in questo in questo quadro
L'Italia io mi permettete io leggo Trevi di Gramsci di questo grandissimo pensatore che è già stato evocato
Sentite che cosa dice grazie
Il fascismo
Si è presentato come l'antipartito
A tetto le porte a tutti i candidati
Ha dato modo con la sua promessa di impunità a una moltitudine in composta di coprire con una vernice di identità politiche Vanni e nebulose
Lo straripare selvaggio delle passioni degli odi dei desideri
Il fascismo è divenuto così un fatto di costume siede in
Edificato con la psicologia barbariche antisociale di alcuni strati del popolo italiano
E quando parlavo di sovversivi smog Gramsci diceva sovversivo delle classi dirigenti
Ho
Elementi costanti di populismo io
Credo che noi per la vicenda che stiamo vivendo oggi possiamo usare l'espressione diciannove Isma'senza immaginare che ci sarà un mille novecentoventidue per carità per il suo pensa una una una cosa così
Banalmente impossibile
Ma quando d'improvviso si rompono tutte le mediazioni
La lotta fra le ditte il popolo l'esasperazione posso dirla così qua non so se Achille d'accordo
E qui ho già detto qualcosa sul problema delle ineguaglianze radicali o globali che io qui ho dei dubbi ho dei dubbi seri
Sul problema delle ineguaglianze globali ho dei dubbi seri ho dei dubbi seri che questi possano essere il termine di una tesi principali perché non è così
E allora bisogna vedere come l'Occidente che ha come dire subito al certi aspetti si chiamiamoli pure di di di di globalizzazione non governata non governabile come risponde l'Occidente questo temo queste e le norme tema che abbiamo davanti perché non ci dimentichiamo che la prima globalizzazione quella tra Ottocento e Novecento e poi sfociata nelle guerre
Quando ancora Gramsci ricorda la contraddizione fra il cosmopolitismo tendenziale dell'economia e l'arcigna risposta nazionalistica degli stati prima del mille novecentoquattordici non è che abbiamo questa prospettiva davanti ma dove va il mondo
Se l'Occidente se l'Europa non riprendono un proprio ruolo
Non riprendono a pensare a pensarsi insieme gli europei in una qualche forma non lo so ancora quale forma istituzionale bisogna combattere per questo o non io penso di sì il libro di Occhetto tutta la seconda parte del libro di Occhetto ma su questo
Ma questa parola socialismo che cosa può significare
Cioè quale può essere il compito la parola d'ordine di una sinistra nel tentativo di governare l'Inter di Pegli contribuire al governo dell'interdipendenza
Di mettere in discussione questa subcultura che nella nostra società sta passando in maniera badate il linguaggio dei politici è profondamente cambiato e violento
E
Non bisogna sottovalutare che cosa accade questo quando questo linguaggio passa nella massa del popolo della
Negli strati
Anche più poveri più in in maggiori difficoltà questo linguaggio si semplifica io sento un'insofferenza verso gli stranieri sento un'insofferenza verso il gli immigrati Sand un brutto clima culturale in questa società la battaglia prima ancora che politica è questa abbiamo la forza ha la forza Achille la stilista di riprendere il tema questo livello questo il punto senza parole d'ordine che possono che difficilmente oggi riescono ad aggregare a mobilitare quale quale può essere una parola d'ordine o quali sono i principi di problemi le le iniziative bisogna lavorare a questa grandi alleanze
Grandi alleanze per la salvezza dell'Europa che va cambiata questi alla difficoltà
Questa è la difficoltà
Riuscire a mobilitare per una cosa che però si dice che deve essere cambiata e molto difficile questo messaggio
Ma il messaggio necessario se vogliamo dare una risposta altrimenti quel testo di grandi scelte sul quale io concludo che ho letto un momento fa e che mi ha impressionato moltissimo detto questo lo devo leggere dal senso di che cosa
Cioè nel fondo della nostra società
Che ha accompagnato la nostra storia
I grandi partiti di massa del Novecento Partito Comunista democrazie cristiane Partito Socialista hanno tenuto a bada a questo aspetto
Della nazione Italia
Sono riusciti a tenerlo a bada e quindi al di là dei problemi e Unione Sovietica hanno contribuito alla modernizzazione di questo tenendo a bada questo potenziale populismo che stanno il fondo delle nostre società teniamo conto non è una malattia provvisoria
Abbiamo questi enormi problemi garante
E su questo bisognerà provare a rispondere
Grazie adesso onorevole Bassolino
Speak si
Io ancora una mutazione breve
Sulle vicende internazionali perché ceduta a capire Meglio anche le questioni più italiana ed è questa
Occhetto nel libro racconta di un suo incontro con Gorbaciov
E li porta una frase di Gorbaciov fra che è molto significativa
La perestrojka deve fare una gara con il tempo dice Gorbaciov va ad Achille Occhetto
Il dramma in gran parte
Era che si era già fuori tempo
In qualche modo
E Gorbaciov arriva
Quando la storia ha ha preso altre strade come si vedrà approvi
Emblematicamente con il crollo del muro di Berlino
E l'altra notazione interessanti di Occhetto ne ha parlato viaggio
Perché Occhetto ricorda che la svolta dopo il muro è avvenuta prima del cataclisma giudiziario
Io penso che questo sia sia un tema molto delicato perché l'opinione che esprime Occhetto è questa
Il cataclisma giudiziario cambia le carte in tavola in qualche modo cambia il gioco
E mentre noi stavamo su un gioco fondamentalmente tutto politico il cataclisma giudiziario mutare repentinamente quattro
E
Crea dei problemi alla svolta più che vantaggi
Io penso che che queste considerazioni di
Di Achille siano meritevoli di riflessione il bisognerà ritornarci molto
Soprattutto in rapporto poi al tema che lui pone
Quando dice per lunghi anni
Dopo la svolta
Ci si è mossi tra riformismo moderato
E il sinistro disse mo'alternativo
Ed è chiaro che Occhetto qui non parla soltanto degli anni novanta parla di un lungo ciclo che alle nostre spalle e parla dell'oggi
Ed io quando leggevo riformismo moderato mi
Mi è venuto in mente
Che è una persona molto cara a me e ad Achille Occhetto
Bruno Trentin Nana
Riformista vero
Grande riformista vero
Oltre che grande dirigente sindacale via intellettuale
Mi ha sempre detto che il termine riformismo lui c'era uniformi vista vero lordo luogo nuovo loro infastidiva serve
Per il modo in cui veniva declinato gli in un paese come il nostro e per come occultava spesso tante vicende moderate sotto a un nome nobile come quello di riformismo
Tra riformismo moderato i sinistri Isma'alternativo non fu un caso che nel Periodo attorno alla svolta prima e dopo e per rendere chiaro che la svolta non significava
Una scelta moderata
Noi facemmo alcune battaglie molto in playmate io ero in segreteria kulaki gli Occhetto che ricorderà come mi
Quanto importante sia stata loro la battaglia e PD diritti alla FIAT
Andammo al Quirinale coinvolgimento uscita
Il ministro del lavoro
E fu una battaglia sul tema dei diritti dei lavoratori non soltanto sugli aspetti salariale bis che ebbe la sua
Sì portanza infine
Occhetto dice
Nessuno può chiamarsi fuori e io sono molto d'accordo
E
Verso la fine del libro
Scrive anche della situazione attuale
Che noi dobbiamo guardare in faccia prima quello che anche si si tende sempre a a occultarla nasconderla
Insomma
Il quattro marzo dell'anno scorso
In termini assoluti
Come partito democratico abbiamo preso molti molti voti in meno
Di cui al novantaquattro che Barbano ricordava un attimo fa
Milioni di voti in meno
Milioni
Come il quattro marzo dell'anno scorso
Abbiamo preso la metà dei voti presi nel due mila otto
Più o meno quelli che pur lo presi nel mille novecento novantaquattro
Naturalmente il grande tema perché quando si è votato con il maggioritario come si è votato nel novantaquattro e come si è votato ancora nel nel due mila otto non contano soltanto i voti assoluti ma conta chi vince esperto
E e e quello che è stato il lungo ciclo che è durato più di venticinque anni ma ora
Noi abbiamo che la lega è e Cinquestelle nel senso che è quello che vuol dire che alla cecità non c'è ma in fondo questo vuol dire troppo nel senso che
Credo che il il il il top della cecità se sia compiuto dallo scorso palestra sia colmo corra colma
Con una sconfitta e norme sulla quale forse neppure discusso quello solo dal punto di fondo nata e mi permetto di aggiungere e abbiamo buttato via un anno
E oggi ci ritroviamo in questa situazione
Cinque stelle lega assieme no nei sondaggi degli istituti ma nella realtà che viviamo ognuno di noi tutti i giorni sono tre volte più di PdL è un'eccessiva non il doppio tre volte di più una cosa senza precedenti nella vicenda politica italiana davvero e
Drammatica per tanti e tanti aspetti per questo ci vorrebbe coraggio e chiudo e Occhetto qui
Uso un termine
Che a me piace molto
Perché è un termine del tutto fuori moda
Dice il primo passo che bisognerebbe fare e l'umiltà
L'umiltà
Nella riflessione e nessuno può chiamarsi fuori
E a chi le dà un contributo importante anche perché e chiudo questo mi ha si impressionato nel libro non c'è nessun nome attuale credo che chi glielo abbia fatto apposta
Non c'è nessun nome di di dirigente ex attuale di oggi proprio per proprio per di dice umiltà usa un linguaggio crudo ma del tutto fuori dalle diatribe interne e personalistiche e in famiglia fa si ferma però
A molti anni fa ed il suo invito a mettere insieme umiltà e coraggio e io penso che sia un invito molto giusto e anche di questo di dobbiamo essere grati
Grazie aveva chiesto di spunti ce ne sono stati molti adesso alle la parola per la sintesi finale
Grazie grazie ma è innanzitutto quello di violazione dell'istituto
Filosofico per questo importante invito che ci ha fatto che ha permesso una discussione interessante ringrazio anche le cose sono state dette
Dai vari relatori sul libro
Io voglio incominciare da un'andata per far capire perché ho scritto il libro non siamo nel due mila diciannove cioè a trent'anni
Dalla caduta del muro di Berlino tra trent'anni dalla Bolognina quindi è iniziato a scrivere il libro con l'idea di fare un libro essenzialmente su questi due temi come celebrazione come contributo
Alla celebrazione di questi due venti partendo appunto dal presupposto che il crollo del Muro deve essere di nuovo di ridiscusso
Per il per il potere che ha avuto nella politica internazionale
Perché era presentato appunto come dico nel libro la fine della politica del Novecento
Perché sono cambiate tutti i parametri della vita politica del Paese
E perché ritenevo che fosse anche necessario rivalutare permettetemi questa parola lo sforzo teorico e politico fatto con la Bolognina
Perché alla Bolognina i miei avversari non sono stati quelli che hanno votato no con la maggioranza sono stati quelli che poi hanno votato sì
Perché il momento subito il giorno dopo quando ormai eravamo al centro anche della stampa internazionale incominciarono a dire sì è importante il giorno di coraggio Occhetto un uomo coraggioso
Però la svolta non ha una cultura politica
Ebbene io in modo anche tignoso nel libro dimostro punto per punto all'altezza culturale della svolta
Il fatto che noi fummo primi in tutto il sistema politico italiano
A capire che cosa il muro di Berlino significava
Non solo come poi fu considerato in modo provinciale per la storia dei Comunisti italiani ma per la storia del mondo e anche per la storia di tutte le forze politiche credo che oggi ha trent'anni
La realtà mi abbia dato ampiamente ragione non c'è più niente
Nelle forze politiche che noi avevamo davanti
Allora io mi ricordo che in grave diceva come obiezione sei matto con la svolta cosa puoi fare colpirci colpiti corpi sì e io gli rispondevo Guarda che non ci saranno più queste forze politiche non avevano capito questa è la verità
E non avevano capito anche quando io sostenevo che bisognava incominciare dalla cosa irrisione ignoranti non sapevano della famosa frase
Nomina sunt consequenziale e Ron bisognava prima ma ottuso questo perché poi lo dirò perché il Pd di adesso incominciare
Da che cosa si vuol fare poi fare norme e quando io presentai la dichiarazione di intenti
Una dichiarazione di intenti che un grande parte dipendono dalla prima parte del libro e vi invito a leggere attentamente e questo perché ci sono prefigurazione di temi che sono attualissimi
La presentai fece l'errore con il simbolo del partito tutte discussero del simbolo incominciò il grande Piagno nessun nome
E non si capiva invece quali erano i contenuti che dovevano stare alla base di una nuova formazione politica quindi ero partito con questo intento polemico ma mentre incominciavo a scrivere il libro su questo tema che però c'è tutto nel libro mi chiusero le notizie delle sconfitte del socialismo europeo e della grave sconfitta del PD
Sconfitte molto importanti edili il grido di dolore che cui viene fuori
Che Espresso in una frase del libro
Che la sinistra e come un'araba fenice
Che può risorgere dalle proprie ceneri solo se è consapevole di avere raggiunto lo stadio di scendere non parlo quindi di un crollo ricordava Bassolino ma parlo appunto di eclissi perché penso che sia entrata in un cono d'ombra da cui è possibile uscire voi sapete che molte piccole anche a ragione
Che il Pd è un anno di distanza non ha fatto un'analisi dei motivi della sconfitta ne ha indicato una prospettiva ebbene io posso dire che nel mio libro ci sono entrambe le cose l'analisi delle sconfitte e c'è il tentativo naturalmente opinabile
Di indicare alcune prospettive ma con un'idea di fondo
Che per uscire dalla crisi bisogna almeno incominciare a capire commessi entrate e proprio per questo io parlo dei tarli in una prima parte del comunismo
Parlo dei tarli del comunismo
Io in modo che io credo che sia originale per un aspetto io l'individuo prima della fase staliniana fino all'ultima fase leninista
E da questo punto di vista poi si vorrei assicurare i miei interlocutori
Che non c'è nessun rimpianto ideologico anzi tutta la mia impostazione a dimostrare
Che nel momento in cui si diceva che avevamo i pensieri lunghi pensieri erano molto spesso molto corti molto ideologicamente
Formati e quindi sono profondamente contrario a ogni forma di amarcord
Quindi affronto questa tesi già
De Giovanni né affrontato alcuni punti lo stesso Bassolino questo mi permette di non entrare naturalmente in tutti i tarli che io ho affrontato attraverso i testi storici attraverso la mia esperienza personale che viene presentata come fonte storica e acché attraverso importanti colloqui importanti colloqui con i massimi dirigenti della socialdemocrazia europea gli ultimi colloqui con i dirigenti cinesi con cui rompe Mimmo nell'Ultima cena
Tre importantissimi colloqui con Gorbaciov so che vi invito a leggere perché dimostrano anche la grandezza l'intelligenza di quell'uomo
Colloqui personali con Berlinguer
E anche un colloquio interessante personale che ho avuto con Craxi che secondo me sfatta
L'idea che noi avessimo la posizione pregiudiziale coi socialisti dove ero io a incalzare Craxi per andare sulla linea dell'unità ed era lui che mi diceva
Se io vado anche un solo giorno al Governo per fare l'unità Conte e facendo così con la mano delle stanze intorno dice questi qui
Mi cacciano via il giorno dopo perché era già incominciata la fase della grande corruzione dei grandi interesse che si profilavano su cui in quel momento
Però parlando
Con severità di queste cose io voglio dire anche che nel libro ci sono appassionate carrellate sola funzione non possiamo del Garda che ha avuto il movimento operaio socialista e comunista del Novecento
C'è anche espresse quali fossero alcuni elementi
Sia pure insufficienti della diversità dei Comunisti italiani per dire poi noi siamo state diverse mando innocenti diversi ma non inno
Allora
Dei vari cani e ricordo uno solo perché mi collega la pars construens di questo mio discorso
Io metto in evidenza che il comunismo non è morto improvvisamente altro per ottantanove molto prima
Tra i tanti però che voglio sottolineare cessato l'offuscamento dell'internazionalismo l'internazionalismo è stato prima tradito dalla Internazionale socialista e poi dall'internazionale comunista
E dall'internazionale comunista è stato tradito con la teoria staliniane dei due campi per cui l'idea
Che era propria di tutto il Mondiale ISMU tradizionale di tutti i soci all'ISMETT del mondo per lavoratori di tutto il mondo unitevi
Si è rinchiusa in una visione puramente geopolitica di scontro puramente statuale dove l'idea internazionalista e morta noi ancora oggi vediamo un paradosso che lo dobbiamo vivere con drammaticità
Che il capitalismo ha costruito una classe di capitalisti transnazionali
Nella propria capacità di intervento
Nel proprietà interconnesse mentre le classi operaie diventano ogni giorno di più nazionaliste e questo è un dramma che noi dobbiamo vedere come un dramma fondamentale che ci sta di fronte
E da questo punto di vista e quindi io metto in evidenza questa idea dell'internazionalismo perché mi servirà proprio perché l'internazionalismo proletario è stato sconfitto da quello capitalista mi servirà nella seconda parte per porre il problema di come fare rinascere una nuova visione mondiali vista che cosa non ha funzionato
Io dico la subalternità neoliberismo ma stiamo attenti
Io mette in evidenza un dato io sono d'accordo con quanto detto a questo proposito De Giovanni
Non dobbiamo fare un'identificazione tenta globalizzazione neoliberista
Anzi se si fa questa identificazione si butta via con l'acqua sporca il bambino
Non c'è indubbio che
La globalizzazione ha portato a un aumento della ricchezza del mondo anche complessivamente la Popper aperta complessiva del mondo
è diminuita la povertà complessiva è aumentato a quello che viene chiamato dai sociologi il coefficiente di Gini sul
Differenza tra processo di concentrazione da un lato del massimo di ricchezza dall'alto del massimo di povertà per cui all'interno di quest'altro paradosso è vero nello stesso tempo
Che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri diventano sempre più poveri
E quindi all'interno di questo stesso paradosso noi abbiamo avuto dopo il due mila otto di fronte alle prime crisi di un modello di sviluppo come quello neoliberista
Che invece di avere una risposta da sinistra che non potevamo a vere perché la sinistra era compromessa
Con le politiche che si erano svolte fino a quel momento abbiamo avuto una risposta alla destra una risposta nazionalista è una risposta sopranista
E quale risveglio quindi noi possiamo pensare in Italia in Europa e in Italia
Io credo che in Europa e in generale in tutto il mondo
Di fronte a quella che oggi è la crisi non solo della sinistra non metteva in evidenza Degiovanni ma la crisi della democrazia
Il problema centrale ritrovare la sovranità perché la sovranità è diventata un oggetto misterioso
Noi dobbiamo partire dal presupposto nel non vedere la questione solo dal punto di vista folkloristico
Che i populisti sono partite anche da denunce giuste
Sono state le risposte ad essere sbagliate
Quando la signora le Pen dice che non c'è più Salone internazionale sovranità fiscale sovranità economica ragione sbaglia
Quando vuole riportare questa sovranità facendolo andare all'indietro la storia dispetto alla globalizzazione dentro le roccaforti del Comune dei confini nazionali ma proprio per questo
La risposta dalla sinistra deve essere quella come io propongo di un riformismo cosmopolita
E qui io vedo le prime possibilità ai primi vagiti non posso dargli una risposta
Alla domanda da cento miliardi e che mi ha fatto Giovanardi i primi vagiti di cosa può essere un nuovo socialismo un riformismo cosmopolita e transnazionale
Perché noi lo vediamo sopra l'ISMU chiama sopra Nismo
E chiama sopra Nismo
Persino nei Paesi che si dichiarano europeisti
Guardiamo la vergognosa posizione della Francia sui problemi dell'immigrazione
Ha ragione Calenda quando dice che non è la commissione ad abbandonare la visione europeista ma sono gli stati che assumono posizioni nazionaliste anche gli stati che dovrebbero essere i nostri alleati in una battaglia per difendere l'Europa e che giorno dopo giorno delle volte dando delle carte nelle mani degli populisti del nostro paese e quindi di qui viene
Da parte mia una considerazione il problema e che l'Europa ha fornito ma dico
Il problema che ci sta di fronte non è quello della semplice difesa dell'Europa ma è quella del cambiamento del mutamento
Del ritorno all'idea di dell'Orda in Europa sociale anche di un mutamento strutturale dell'impalcato con dell'impalcatura europea ci vorrebbe una nuova Costituente dell'Europa
Perché se lo scontro anche nella prossima campagna elettorale sarà sarà uno europeismo difensivo e i sovrani ismi badate la partita è persa
Gli europei si devono battersi per un'altra Europa per cambiare trasformare radicalmente quindi io sostengo sono necessarie due cambiamenti
La sinistra e le forze democratiche gli schieramenti più ampi
Devono avere la stessa virulenza non basta metterlo come lo vedo anche nel dibatto del PD quasi come concezione certa noi vogliamo una nuova Europa
Lo stesso attacco i limiti dell'Europa ma su una posizione diversa
Indicando una prospettiva però di cambiamento dell'Europa
Perché lo stesso Salvini dice vuole un'altra rivolta all'Europa
Formata da nazionaliste che finirebbero per combattersi tutti i giorni e noi dobbiamo indicare un nuovo Progetto perché badate il problema non è ideologico non c'entra niente la patria
La nazione io amo il mio Paese
Ma la cosa che io vorrei dire e che noi dobbiamo
Dire come estrema chiarezza che tutte queste palle non significano niente che bisogna andare alla sostanza dei problemi
Che non c'è nessuna delle grandi emergenze che noi dobbiamo affrontare oggi
Quella ecologica quella della povertà planetaria e quella delle trasmigrazione che può essere affrontata né da una sola regione né da un solo Paese e nemmeno da un solo continente
Per questo di quindi di ossia dell'America Fares Francia Fares per non arrivare al ridicolo come erano arrivati del Veneto Fert
Per questo è necessario pensare ormai in modo globale per necessario che una sinistra pensi in modo globale
E voglio dirlo con chiarezza c'è un altro elemento di obiezione dice Paul nuovo romantica che viene dei populisti che c'è il problema delle identità ebbene di fronte al problema delle identità non bisogna avere una visione cosmopolita di tipo burocratico
Bisogna sostenere la tesi delle identità plurime
Io mi sento piemontese italiano europeo e cittadino del mondo e sapere coniugare queste identità plurime
In Italia
Se ne vogliamo pensare a un risorgimento della sinistra
Dobbiamo permettetemela citazione Zarathustra fare saltare le vecchie tavole le vecchie cattedre
Fare diciamo la mossa del cavallo
Sul terreno sociale occorre capire che non abbiamo più di fronte hanno il vecchio blocco storico operai contadini ceto medio
Ma abbiamo di fronte dove trasversalità che cioè non tempi non ci impone certo di perdere il rapporto con la classe operaia
Ma dobbiamo vedere che esiste un problema di un conflitto più alto
Ci troviamo di fronte a problemi inediti
Lo scontro politico fra i prossimi anni sarà come utilizzare nei risultati delle neuroscienze
Si pone un problema che io fronte un comico in un capitolo del libro che quello di come temo che attizzare il CIPE spazio noi abbiamo perso perché non abbiamo capito niente di internet come sinistra dava Chamot utilizzare dagli altri ma non comprendiamo neanche che su quel terreno è necessario aprire
Una battaglia politica di democratizzazione di portata storica
Per questo io ripeto sono completamente d'accordo sì ho dato un'impressione diversa me ne scuso
Che con la globalizzazione hanno e abbiamo avuto grandi eccellenze
Però nello stesso tempo accanto a queste eccellenze abbiamo avuto delle zone che sono state desertificata
Dimenticate
Rese periferiche
Però
Non mi si venga a dire che noi abbiamo capito che cosa dobbiamo fare perché vogliamo andare nei territori vogliamo stare con ipotesi
Per andare sul territorio bisogna capire cosa si va a dire innanzitutto nel territorio
E poi attenzione a questo pauperismo accerto io sono d'accordo che bisogna fare delle misure contro la povertà
Ma il problema è che ci sono le nuove leve che povertà che c'è un intreccio
Tra vecchie e nuove contraddizione che ci sono i problemi complessivi della società e ridurre tutto al problema esiguo di un vasto spesso da solo o unico della società è un elemento di mediato sul terreno politico poi voglio dire
Che non si può uscire dalla crisi della sinistra
Mettendo insieme i vecchi cocci
Il dibattito se aprire o no Tizio a Caio alludevo no
A me non importa niente che si apre o si chiude quasi niente
Il problema è che il problema centrale è che bisogna mettere in campo una rifondazione generale del semestre
Non attraverso autoscioglimento Imma Autori definizioni si necessità di autori definirsi nel contesto di un'area più ampia
Un'area che coinvolga delle forze nuove rispetto a quelle che siamo pronti
A riconoscere come tradizionale è un'area che sappia contaminare i vecchi riformismi della tradizione italiana socialista comunista cattolico ma guardare anche nuovi problemi nel nome della vita ai nuovi contenuti ai nuovi
Valori
Superare quello e non riconfermare che è stato il difetto di fabbricazione del Pd cioè la fusione a freddo di apparati e non la contaminazione
E a questo proposito voglio dire io ritengo che il dibattito del PD e partito chiaramente col piede sbagliato
Perché bisognava partire da una Costituente delle idee
Perché il problema centrale che tu devi aprire un dibattito per vedere quali sono i fondamentali per cui una comunità di uomini e di donne stanno insieme
E quando hai deciso quali sono i punti fondamentali cioè quale idea di Europa quale idea di democrazia quale idea di dei plaid di mondo tu hai in testa
Poi fare poi certe o delle primarie ma le primarie
Non è una lotta tra signori della guerra le primarie il modo in cui i cittadini che hanno deciso di essere parte di una stessa vocazione di uno stesso messaggio di uno stesso destino scelgono un uomo o una donna
Che meglio può rappresentare quel destino
Che meglio può rappresentare quei valori e su quella base abbonati le primarie hanno un significato morale alto
Se non sono nient'altro che la presentazione di un tipo di lotta per cui il giorno dopo c'è di nuovo il fuoco nemico all'interno dello schieramento
E quindi si è perso un alunno inutilmente per non dare più alla sinistra un'immagine al Paese in un momento in cui oltretutto tutto sembra e il marito sui media non possono farne a meno di farlo che la lotta sia costantemente solo tra
Ne fu tra IG Grillini non dico cinque stelle sì Grillini mi sono abituato a dire
Salvini
Io ho voluto sottolineare questo aspetto
Perché ritengo anche che bisogna mettere in campo una nuova visione del partito
E le differenti funzioni
Ha messo storie del partito funzione maggioritaria mi sembra solo un grande strozzato
Non ho capito cosa vuol dire il Lingotto non ha avuto un effettivo patte poteri se lo paragoniamo alla svolta non ha avuto nessuna capacità di sviluppo culturale le uniche cose nuove erano quelle ereditate dalla svolta
Vedere qual è la funzione del partito la differenza tra la funzione di un partito di un movimento è quello delle alleanze
Per la costruzione di un governo
Tanto più necessario quando siamo in una fase che non è più quello maggioritaria
E quindi io penso a un partito o movimento chiamatelo come uno volete che sia una sorta di cervello diffuso con ramificazioni sensibili aperto ai centri d'iniziativa non più il campo e il popolo
Anche la sinistra ha ceduto al
Personalismo
Il capo il popolo basta con queste
Per rifare i partiti occorre ricostruire la cena dei danza attiva
E abbiamo avuto esempi discendenza attiva
Anche di segno diverso le materne in di Torino le donne che hanno a Roma non portato migliaia di persone sotto il Comune di Roma
Le famiglie di Lodi che sono intervenute per rimandare nei pasti
E mentre i partiti stavano zitti queste la cittadinanza attiva
La speranza che io che il sindacato riprenda
Ad avere una funzione centrale nella vita politica del Paese è profonda la sua autonomia però al dovere di assumere una funzione politica centrale
Nella vita politica del Paese altro che discutere di Giachetti o di qualche cos'altro questi sarebbero i problemi che bisogna affrontare perché per rifare i partiti occorre ricostruire la cittadinanza attiva non il popolo
Perché il popolo senza mediazioni è una brutta bestia
Dobbiamo avere il coraggio di dirlo a testa
Sono un radical chic
Un radical chic di tutto il mondo unitevi mi vien voglia di dire in questo momento perché la frase bellissima che ha citato che io cito nel mio libro di Gramsci sul fascismo qualcuno oggi la prenderebbe
Come la frase di un radical chic che invece voi avete visto conche capacità conche anche violenza Gramsci sapeva trattare questa visione onnicomprensiva del popolo
Il popolo appunto visto da sono una bestia cattivissima
Il riformismo fa fatica
Il riformismo tattica perché siamo in un'ondata in cui conta la pancia
Siamo in una data in cui conta
La paura l'odio
L'ala
E sul piano del messaggio dobbiamo riconoscerlo che cavalca la paura l'odio la la rabbia ha una capacità di messaggio più immediato
I riformisti devono avere pazienza
I riformisti devono capire che devono ricongiungere ragione con sentimento però ricongiungere ragione costantemente
Perché la ragione da sola
Diventa tecnocrazia
Il sentimento da solo porta soluzione pericolosa
è necessario un mix tra ragione e sentimento per ridare di nuovo alla politica il proprio valore centrale
E questo dovrebbe riuscire a farle di dovrebbero riuscire a fare tutte le forze politiche di sinistra che spero abbiano la forza il coraggio partire delle europee
Di individuare uno spazio comune per aprire una vera alternativa alla deriva
Che io non dichiaro fascista ma sono d'accordo
Con le cose che sono state dette fino adesso sono molto d'accordo con le cose che ha detto Bassolino ricordando il senso anche per l'oggi della ricostruzione del passato con le cose dette da
De Giovanni
A proposito del fascismo
Io non credo che oggi c'è il fascismo è del tutto evidente non siamo in una situazione del fascismo
Però serve una situazione simile per certi elementi culturali al lusso Nismo dice nordismo
Quando abbiamo un leader che incomincia a parlare tiriamo diritto me ne frego
Quando esiste ormai il teorizzato a badate ogni giorno lo vediamo la televisione da forze che probabilmente hanno combattuto per il do al referendum dicendo che volevano difendere la Costituzione
Italiana dire ogni giorno che con contano le leggi ma conta chi è stato votato dal popolo e quindi non sia più l'idea liberaldemocratica che la legge sta al di sopra di tutti compreso al di sopra
Delle maggioranze siamo di fronte a una democrazia totalitaria
Questo è il punto abbiamo di fronte
Per questo io ho voluto scrivere un libro che ci invita a ricordare il passato a impegnarci nel presente
E se mi permettete di dirlo a sperare nel futuro grazie
Grazie e buonasera