Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Bongiorno da Roberto Spagnoli giovedì ventuno febbraio del due mila diciannove bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio Aso destra la nostra rubrica di informazioni approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
La questo supplemento di questa settimana ci occuperemo nella prima parte di Serbia Serbia dove da settimane ormai da oltre due mesi ogni sabato decine di migliaia di persone scendono in piazza
A Belgrado sono cominciate le manifestazioni ma poi si sono estese a tutto il Paese ormai coinvolgono decine di città per chiedere il rispetto della democrazia e dello stato di diritto la libertà di informazione una lotta vera concreta alla alla corruzione
Sono a manifestazioni che hanno come obiettivo le dimissioni di dell'attuale presidente Aleksandar Vučić e la fine del suo sistema di potere
Di queste della situazione in sede di queste manifestazioni abbiamo parlato con Dragan Petrovic che una giornalista serbo corrispondente per molte testate italiane e non solo e in un'intervista che abbiamo realizzato una settimana fa né che vi abbiamo proposto nella puntata di passaggio su dati domenica sera
Che li riproporremo tra qualche istante nella seconda parte invece rileggeremo un articolo molto interessante
è un articolo di Van Castella che è un politologo bulgaro per un articolo pubblicato sul New York Times e ripresa in Italia tradotto in italiano da internazionale
Dedicato all'Unione Europea rapporto tra Unione Europea e Balcani perché nei Paesi dell'ex Jugoslavia secondo crac step l'Europa sta perdendo prestigio e influenza
E al suo posto si sta sta invece arrivando la Russia che si presenta come una nuova forza mediatrice nei conflitti della Regione cara STET soprattutto nella
Nella parte finale dell'articolo
Individua alcune questioni e che sono molto molto interessanti che hanno sicuramente fondamento ma cominciamo dalla Serbia con l'intervista che abbiamo realizzato nei giorni scorsi con Dragan Petrovic
Bolognesi migliaia di cittadini in Serbia scendono in piazza ogni settimana contro il governo contro l'attuale sistema politico che fa capo al presidente Aleksandar Vučić chiedendo il rafforzamento della democrazia e dello stato di diritto le proteste sono cominciate
Ah il ventitré novembre scorso con l'aggressione a croce razza contro porco Stefano dice leader della sinistra serba uno dei fondatori dell'Alleanza per la Serbia la maggiore coalizione dei partiti di opposizione
Il governo del presidente wc ce per ora minimizzano queste proteste in media filogovernativi
Le presentano come manifestazioni di pochi gruppi estremisti
Ma ormai sono decine di migliaia le persone che scendono in piazza ogni settimana in molte città non solo nella capitale del grado e noi vogliamo cercare di capire cosa sta succedendo in Serbia e per questo abbiamo al telefono Dragan Petrovic è che è un giornalista serbo corrispondente da Belgrado per varie testate italiane e gli altri Paesi ecco Dragan allora appunto che cosa sta succedendo in Serbia
Continuano proteste sempreché si moltiplicano città ignorano tutto Serbia ogni sabato ci sono nuove venerdì sabato ci sono nuove città che si includono queste proteste
Da una parte e dall'altra parte abbiamo una tournée del presidente serbo che vuole
Degni di visitare ventinove cita questo è il programma questa tournée si chiama futuro dell'arteria e praticamente lui raccoglie i suoi sostenitori
Per praticamente per col col trattare a quelli che i civili
Radunano ogni sabato e protestano vuole mostrare che questo che loro stanno facendo non è guarita perché loro governo voi come presidente hanno nessuno diciamo
Sulla sulla pista di tutto quello che succede alcuni dicono che queste una mossa per contrastare alle manifestazioni alcuni dicono che questo è praticamente il vecchio
Per la nuova compagna elettorale nuove elezioni
Io non sono d'accordo che è spesso campagna pre-elettorale ma a anche elementi di cui all'estero e soprattutto secondo me è un confronto con migliaia di manifestanti con me lei ha detto che protestano
Ogni settimana in tutta replica ecco ma ma chi va in piazza
Qui o al non letto insomma si si parla che sono in piazza ci vanno persone che appartengono diciamo così al ceto medio quindi persone mediamente istruiti informate progressiste europeiste
E e davvero è davvero così giusta questa lettura e e più e Jutta
Proprio con gli perché questi sono marinari proprio questa diciamo questo dato emarginato perché nella palcoscenico politico sono quelli che sono molto meno istruiti che sono sono vecchi praticamente
Controlli di livello completo diciamo di di di vivere la vita culturale e politica universitaria tutto è andato molto molto molto più per le strade sono piace della serie veggente che non vede futuro veramente non vedo il futuro
Situazione molto molto molto difficile perdurante loro chiedono soprattutto chiedono dimissioni etiopici Pietro non libere elezioni ho letto lezioni chiedono una libertà di media indipendente sistema giudiziaria chiedono una vera lotta contro corruzione
Chiedono un miglioramento del sistema reti sanitaria chiedono anche che devono abolire quel
Laura al feto tratti Fawzi
Vero che molti giovani quelli da questo strato vanno vanno all'estero vanno cercano un futuro dall'estero perché non vedono i cervi
Ma ecco ma siamo di fronte a a un vero movimento e soprattutto chi guida queste queste proteste ci sono dei dei capi ci sono dei leader
Io ci siamo leader ma sono da da da dal diciamo dal professor mille da dai come attori come professori ma non ci sono perché l'opposizione si tiene un po'indietro aiutare il modo di organizzazione infrastrutture diciamo mandorli valutandone non è completamente in primo piano perché c'è un problema questa alleanza
Dell'opposizione composta di diciamo da ultima teste fino alle ultime finiture
Acqua cattura civiltà evoluto molto difficile
Ad un denominatore comune evadere completamente chiare opposizione ha offerto dicono questo piano accordo con popolo coperto alcuni punti che rispondono a queste richieste che avevo detto prima ma non tutto è e ancora opposizione indietro non è non non è in primo piano e anche organizzatori quelli che sono giovani studenti
Non accettano molto politici perché non hanno non avevo fiducia noi li cervi alci e prostata protestato due due mila e sono venuti democratici diciamo ma all'otto luglio popolo forse il popolo
Aspettava cambiamenti democratici in modo molto molto veloce ma
Percorre
Ci vuole tempo molto molto tempo e molta pazienza e molti non hanno votato su prossime elezioni perché erano Berluti e praticamente queste allora la scienza ha portato partito partito elementi del partito radicale e locali adesso in questo momento abbiamo al potere siamo tornati nell'anno novant'anni o anni novanta
Siamo tornati all'anno nel periodo di DTT Slobodan Milosevic alcuni dicono che adesso è peggio non pochi momenti come giornalismo io sono giornalista devo dire che interamente adesso
Potrebbe essere che è anche peggio fino ai tempi di Milosevic perché per attuale presidente era Tercas per torna persona del Partito Radicale pivot riconoscerci che fatto processato nell'aia come criminale di guerra sa seconda seconda Wrath persona di parte del partito radicale ribadisco Cecen era Todisco Tomislav Nikolic che era presidente
Della Serbia senza terzo personaggio per Delfino chimico sedici
Attività da Christié adesso è il ministro degli Esteri e praticamente con tutto quello che succede con una composizione de de della democrazia di tutto quello che abbiamo molto in qualche modo praticamente siamo portati negli anni novanta e questo non è un fenomeno sono per la Serbia
E Silvia circolazione in Croazia in Bosnia in altri Paesi balcanici questo questo è una cosa che è un un delusione
Questo non solo
Solo event intenzione come si può dire dei nostri Paesi balcanici perché questo aiuta molto questa questo questo processo mondiale questo che si al freddo
Tipiche diciamo di ultranazionalisti eccetera senza il sesso questo aiuta molto in questa situazione
Ecco io preferisce alle che noi ci più avremmo in Serbia io non sono molto ottimista che potrebbero qui tirare verso le verso verso qualche cambiamento perché lui bando contro chiamo anni novanta di quello che succede oggi oggi abbiamo una differenza molto importante
Anni novanta
Occidente e Unione Europea hanno avuto i rovesciare Milosevic e in questo momento Occidente e Unione europea non le vogliono
Destituito Alexander complice perché Alexander buchi serve di chiudere critico osservo sensuali costa ricordare una cosa
Churchill Winston Churchill dopo la seconda guerra mondiale
Quando i giornalisti hanno chiesto lumi perché lui appoggia quel dittatore titolo terribile in Jugoslavia e lui
Risponde con una contro domanda e richiede perché perché questo voi volete vivere lì
Questo è morire completare ottanta e questo che Europa non è interessata e per quello che succede processi democratici
Tutto perché libertà ne abbiamo parlato non è interessato in questo momento il più utile ma più tenace per questo duplice sopravviverà tutte queste proteste secondo me perché non ci sono le organica che ne finanziaria che come non propriamente dei tempi di riconoscere SIMS
Lo dico per chi ci ascolta quando parliamo di partito radicale in Serbia ci riferiamo al partito radicale salvo che una forma informazione ultranazionalista parlato appunto il suo capo lascia celibe è stato punto processato all'Aja al tribunale interazione tra crisi varie naturalmente non ha nulla a che fare col Partito Radicale
In Italia per radicale Leonardo se no no questo lo dico per chi ci ascolta che ovviamente non condanna magari all'interno dei meccanismi del quattro virgola uno e come questo partito che ha detto al potere una diciamo
Ci sono divisi
Sei rimasto Partito Radicale con certe scelte
Un po'minore questo partito che è partito per il progresso serbo che adesso guida la cantautrice diciamo una una la che sia
E pacata dal Partito radicale ecco
Su questo fatto appunto che questa opposizione perché che queste manifestazioni raccolgono tutte le opposizioni appunto dicevamo dal dal dalla destra alla alla sinistra
A questo punto
Vučić Aleksandar Vučić potrebbe come ha fatto balenare andare a elezioni anticipate perché un conto è scendere in piazza si può scendere in piazza divisi ma uniti dalla protesta un conto è andare al voto lì bisogna schierarsi a quel punto lì l'opposizione sarebbe divi divisa unendo a questo il controllo che di fatto direttamente o indirettamente Wtc esercita sui principali organi di informazione
è chiaro che la vittoria sarebbe sarebbe non dico gioco da ragazzi ma quasi ecco persino le cose ma è possibile che voci c'è decida a questo punto di Vian di di di di forzare la mano e di andare lezioni etici parte entro la primavera
Innovation figure penso di no in questo momento perché secondo me elezioni quelle premature sono completamente con le carte con soluzione del problema del Kosovo perché per
Accettare quella quel secondo me ci sarà una conferenza internazionale che ci sarà firmato qualcosa per chiudere come voglio vuole Washington
Che questo che era collegato perché si deve fare un referendum complice Ferrara
Elezioni quando anticipate insieme con il referendum Ercolini presenterà questo come un plebiscito o che per me o certe contro me come lui a praticamente con calci di sessanta per cento riuniti vincerà queste elezioni
Sì ma non ci saranno questa primavera perché America che preme Stati Uniti che premono molto per risolvere il problema del Kosovo in questo momento sono concentrati sul Venezuela
Praticamente loro hanno voluto soluzione fino a fino prima delle vacanze
Ma Gaetano che in questo momento questo non è possibile né anche opinione pubblica in Serbia come in Kosovo non è stata preparata per questa soluzione finale
Insomma in un modo o nell'altro tutto
Passa per il Kosovo insomma in quello di vent'come al solito il nodo su fino a che non non si riuscirà a risolvere quella situazione anche la politica serba insomma continuerà a dipendere insomma chiaramente rallentando a questa soluzione
E quindi e quindi ben certo l'ipotesi di unire elezioni a un referendum sul Kosovo faciliterebbe anche il compito per Vucinic di far digerire diciamo così laicità il il riconoscimento di fatto dell'indipendenza al suo elettorato più l'estivo insomma fra rimarrebbero a questo punto gli i nazionalisti proprio un'estrema minoranza probabilmente
C'è bisogno certo e c'è un altro momento che con essa un arco ventisette marzo avremmo vent'anni dai bombardamenti della NATO certa
Anche qui estrarrà porta queste queste forche nazionaliste questi che sono contro questa strada verso l'Europa è una possibile strada verso Amato
E quindi somma cui ci si potrebbe potrebbe sfruttare abilmente d'altra parte l'uomo è abile insomma lo ha dimostrato in in questi in questi anni
E quindi ma affatto qualche qualche mossa non molto ben diciamo pensata perché magnifici diciamo come
Manifesto di queste manifestazioni uno dei cinque milioni questore tenuto da una uno sbaglio che ha notato buchi perché una diversa ha detto potrebbero essere per le scalate
Cinque milioni non più interessa quello che vogliono e questo è attardato nella sua gamba perché questo ha moltiplicato dieci volte quelli che sono usciti per l'Italia piace adesso manifesto di questa diciamo proprio Amber anima dei di queste manifestazioni uno di cinque milioni
Lui ha capito dopo che hanno sbagliato e ha detto va bene non posso pagare come posizione che gente onesta che per la strada posso parlare con lui ma adesso quelli che protestano dicono con lui non si parla lui ha violato costituzione di questo Paese e possono dimissionario noi non vogliamo adesso parlare con lui
Secondo situazione
Unico crederemo allora su su questo sicuramente ripromettiamo di risentirci per capire appunto l'altro lato della questione cioè quanto ci sia il rischio che la la situazione possa possa degenerare citiamo sicuramente una appuntamento a breve intanto ringrazio davvero molto Dragan Petrovic giornalista serbo corrispondente di varie testate che ci ha aiutato un po'a capire che cosa sta succedendo in Serbia di questi due mesi di
Di di manifestazioni di piazza in tante città con decine di migliaia di persone contro contro il Governo contro il presidente Aleksander wc grazie a Praga per tradizione che grava che lei per compratori
Nei Paesi dell'ex Jugoslavia l'Europa sta perdendo prestigio e influenza a tutto vantaggio della Russia che si presenta come nuova forza mediatrice nei conflitti della regione
è la tesi sviluppata da Ivan il CRA Aster perché è un politologo bulgaro e dirigere il Centerphone libera strategist di Sofia
In un articolo pubblicato sul New York Times e ripreso in Italia pubblicato in Italia tradotto da internazionale
E con il titolo se l'Unione Europea dimentica i Balcani
La transizione nei Balcani è finita mi ha confessato qualche tempo fa Renzi l'ANIA analista politico albanese ma Lanino si riferiva al passaggio dalla dittatura alla democrazia venuto in molti paesi ex comunisti
Noi abbiamo completato la transizione da regimi oppressivi a regimi deprimenti
Nani ha ragione
Nei Balcani i vecchi comunisti e nazionalisti Ernici appartengono al passato
Al loro posto è arrivata la stagnazione economica politica e sociale resta da capire qual è il posto di questi regimi all'interno di una rivalità geopolitica sempre più accesa
Questo è la inizio di questo articolo di Van Trust perché poi
Prosegue parlando della
Della visita della recente visita del presidente russo Putin in Serbia alla vigilia della sua visita a Belgrado del diciassette gennaio
Il presidente russo Vladimir Putin ha manifestato un profondo disappunto per il cambiamento di nome della Macedonia oggi si chiama Macedonia del Nord accusando gli Stati Uniti alcuni Paesi occidentali di voler destabilizzare la regione
Nel frattempo il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov
Ha criticato l'intenzione degli Stati Uniti di accogliere tutti gli Stati balcanici nella NATO il prima possibile cancellando ogni influenza russa nella regione
Secondo la Russia la popolazione dei Balcani non gradisce questa evoluzione
Osservando la visita di Putin a Belgrado io ascoltando i discorsi delle leader russo la conclusione inevitabile secondo Ivan Trust e va è che nei Balcani lo scontro tra Occidente e Russia si sta trasformando per natura e intensità
Nell'ultimo decennio la Russia ha difeso attivamente la sua presenza economica e culturale nella regione ma non ha mai sfidato apertamente l'egemonia della NATO e dell'Unione Europea
Oggi le cose sono cambiate
A prima vista le ambizioni di Mosca sembrano irrealistiche i Balcani sono ancora profondamente legati all'Occidente
Grecia Bulgaria Romania Croazia Albania e Montenegro fanno parte della NATO la Macedonia del Nord sta per entrare nel club tutti i Paesi della regione fanno parte dell'Unione europea o aspirano a farne parte
E l'unione è il primo partner commerciale degli Stati della regione il primo investitore e la destinazione preferita per chi decide di emigrare
Secondo l'interpretazione più diffusa nella regione la Russia può al massimo creare qualche problema ma niente di più
Questa lettura tuttavia secondo CRA step potrebbe essere sbagliata
Mosca spiega appunto il politologo bulgaro
Mosca ha percepito che la posizione dell'Occidente nei Balcani è molto vulnerabile mentre in Paesi come l'Ucraina l'Europa è considerata ancora un simbolo e un motore di cambiamento
Nei Balcani è vista come il paladino di uno status quo che sembra ormai vicino alla fine
Nella regione
Nella regione l'opinione pubblica e frustrata e arrabbiate le tensioni etniche sono in aumento quasi ovunque ci sono state manifestazioni contro i governi in carica la crescita economica e debole molti Stati la povertà estremamente diffusa e lo spopolamento è drammatico
Più del quaranta per cento della popolazione della Bosnia Erzegovina ha lasciato il Paese e lo stesso hanno fatto circa il quaranta per cento degli albanesi e il venticinque per cento dei macedoni
Mentre i sondaggi indicano che la maggioranza della popolazione continua a considerare l'adesione all'Unione europea come la via da seguire per arrivare alla prosperità
La promessa dell'integrazione sta perdendo la sua forza d'attrazione non solo il futuro dell'Unione
Europea appare sempre più incerto ma diversi leader nazionali come francese manuale macro hanno messo in chiaro che non intendono spendere il loro capitale politico per favorire l'allargamento ai Balcani occidentali
Nonostante il sentimento generale nella regione sia cambiato prosegue poi ancora Ivan CRA aste per l'Unione europea non sembra però voler cambiare il suo atteggiamento
Questo rifiuto nasce in parte dall'inerzia del suo apparato burocratico della mancanza di interesse politico ma anche dalla paura che qualsiasi cambiamento politico nei Balcani possa essere percepito come un tradimento dei suoi principi fondamentali
Le guerre degli anni Novanta nella ex Jugoslavia hanno avuto un ruolo essenziale nel plasmare l'identità politica dell'unione europea dopo la guerra fredda
Gli europei hanno interpretato la tragedia balcanica non come uno scontro tra Stati ma come un conflitto tra due principi
Quello del nazionalismo etnico rappresentato dal leader serbo Slobodan Milosevic
E quello della democrazia multietnica incarnato dall'Europa unita per questo la politica dell'Unione verso i Balcani è più ideologica rispetto a quello verso altre zone del mondo la rigidità europea e ammirevole ma è anche una delle cause della paralisi della regione
Questa situazione esemplificata dal ruolo dell'unione nell'attuale conflitto diplomatico tra Serbia e Kosovo
Il dialogo scrive in Ankara stelle è stato avviato incoraggiato da Brussel con l'obiettivo di far capire a tutti il reciproco riconoscimento tra Belgrado e Pristina
E l'unica strada per rimuovere gli ostacoli che impediscono una maggiore cooperazione economica di conseguenza l'ingresso di Serbia e Kosovo nell'Unione Europea
Ma quando il presidente serbo Aleksandar Vučić il suo collega kosovaro Hashim Thaci hanno cominciato ad affrontare il delicato argomento della correzione dei confini per raggiungere un accordo finale
Le capitali europee hanno immediatamente dichiarato che una soluzione simile non sarebbe stata accettata
Cambiare i confini non è mai una grande idea concede giustamente incontraste va specialmente dopo l'esperienza delle guerre etniche degli anni Novanta nell'ex Jugoslavia
Ma dire a due presidenti che non possono decidere i rapporti tra i rispettivi Paesi e forse un'idea ancora peggiore
Le paure dell'Europa per un possibile effetto domino di un cambiamento delle frontiere tra Kosovo e Serbia sono fondate
E il leader europei fanno bene a sottolineare che qualsiasi variazione dei confini deve essere approvata dalla maggioranza della popolazione di entrambi i Paesi
Ma il modo in cui il messaggio è stato inviato lascia a desiderare
Sembra quasi secondo il politologo bulgaro che l'Europa stia intimando ai suoi immaturi vicini di stare lontani dagli oggetti affilati
è per questo che l'atteggiamento europeo ha avuto l'effetto opposto a quello sperato oggi le possibilità di un accordo tra Serbia e Kosovo sono molto ridotte rispetto a due mesi fa e il rischio di un conflitto etnico è aumentato
Ed è qui qui arriva e fino a qui l'articolo di cluster è sicuramente interessante c'è qualche punto che magari non magari è discutibile ma nella parte finale appunto dopo questa lunga premessa arrivano cioè della questione e qui appunto secondo me Accra sterza individua appunto la il nodo e e qui appunto che entra in gioco la Russia in questo articolo appunto che riguarda l'arretramento dell'Unione europea l'inflazione europea e a favore della Russia
A novembre
Scrive CRA step Putin ha incontrato Saatchi cioè il presidente kosovaro
Nonostante Mosca non riconosca il Kosovo come Stato indipendente l'incontro a evidenziato che nei Balcani la Russia non si considera esclusivamente il Paese protettore degli interessi della Serbia ma anche un possibile intermediario
è per questo che gli europei non dovrebbero stupirsi se Mosca decidesse di presentare un proprio piano per normalizzare i rapporti tra Serbia e Kosovo come non dovrebbero stupirsi se la Turchia mostrasse interesse per una simile iniziativa russa
E qui quante volte abbiamo parlato da passaggio sud-est
Della anche qui della penetrazione turca
Politica economica ma anche forse soprattutto culturale nei Balcani e nelle aree dell'ex Jugoslavia in quelle che facevano parte del l'Impero ottomano ma non solo
In altre parole
Però se quei mancherà step le azioni della Russia nei Balcani non sono solo manovre destabilizzanti al contrario
Mosca vuole sostituirsi all'Unione europea come mediatore dei conflitti regionali esattamente la stessa cosa che sta facendo con ottimi risultati in Medioriente proponendosi come alternativa agli Stati Uniti
Il venticinque gennaio dopo una disputa durata ventisette anni il parlamento greco approvato l'accordo sul cambio del nome della Macedonia in Macedonia del Nord
è stato una grande vittoria della strategia europea nella regione
L'Europa dovrebbe usare lo stesso impegno
E la stessa flessibilità per convincere Serbia e Kosovo a trovare un compromesso solo in questo modo conclude Trastevere e non continuando a essere l'incarnazione dell'immobilismo l'Unione potrà continuare ad avere un peso nella regione
E questa conclusione dell'articolo del poi questo articolo di Pancrazi politologo burbero direttore del Center for libera Strategy di Sofia
Articolo pubblicato sul New York Times e ripubblicato tradotto in italiano da internazionale qui c'è il nocciolo della della questione tutti vedono la soluzione della questione la Macedonia come un una buona notizia venuta dei Balcani è sicuramente un esempio positivo che potrebbe servire anche ad affrontare la questione del del Kosovo
In questo caso l'Unione europea ha dato modo da ha dato è stata attiva nel favorire e nell'arrivare insieme agli Stati Uniti a questa soluzione un'eguale ci vorrebbe un eguale attivismo anche e in altri ambiti e non l'immobilismo che che invece l'Unione Europea sta dimostrando
Abbiamo parlato nella prima parte della Serbia con l'intervista a Tragan Pietro dice ecco lì per ora l'Unione europea ha deciso di non ascoltare le proteste di piazza di continuare a puntare su Vučić sul presidente wc
E sul suo sistema di di potere forse farebbe meglio ad avere qualche un po'più di fantasia accerto l'Unione europea in questo momento in tutt'altre faccende affaccendata ci sono le elezioni
Del per il Parlamento a maggio e dunque improbabile che ciò avvenga in in breve tempo ma questo articolo di Van crac Stella Tocci c'è sembrato parecchio particolarmente interessante insomma magari non completamente condivisibile in alcuni passaggi ma sicuramente molto interessante
E personalmente condivisibile invece nella parte nella parte finale
Ci fermiamo qui con con il supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì ventuno febbraio del due mila diciannove ricordiamo che tutte le nostre puntate sono ma naturalmente
Archiviate di ascoltabili su radio radicale punto it nella sezione delle rubriche e trovate elencate anche sulla nostra pagina Facebook passaggio sud est radio radicale in onda invece ci sentiamo domenica sera domenica per la nuova puntata di passaggio su destra domenica ventiquattro febbraio in onda come sempre alle ventuno grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli una buona giornata in compagnia di radio radicale