"L'Italia per l'Albania, l'Albania per l'Italia"

Però lo dica Vertu luce Riccio che amo adesso di Albania apprezzamenti dei rapporti tra Italia Albania il quattro settembre ad Otranto sarà organizzata una ma con la manifestazione dibattito in cui si è parlato a lungo in modo molto esplicito sui gli attuali rapporti tra l'Italia Albania e soprattutto su un altro contesto sul contesto dell'attuale crisi balcanica che mette in centro dell'attenzione questi rapporti cioè a vecchi tradizionali tritati Albania ma sotto una chiara un'altra chiave di lettura eccome un rapporto al Comune pompe sopra l'Adriatico da Otranto anche la Cia di Otranto della scelta proposto il significato che rappresenta il punto più vicino dal dall'Italia fra le coste albanesi come un ponte che non solo di amicizia ma anche di sicurezza comune
E Albania viene vista come un paese di cui si si può sinceramente appoggiare una una politica di sicurezza
Che da più garanzie Havel ai Paesi adriatici ecco abbiamo pensato di preparare il per voi una sintesi di questo dibattito perché abbiamo constatato che veramente
Delle cose molto interessanti da sentire ed era memorizzare grazie per l'attenzione
Operante un osservatorio appunto come recita il nostro continuo
Ed è un osservatorio molto privilegiato
E attualmente una finestra di lei aperta sulla storia storie che in questi mesi sicuramente le odierne vicende dei Balcani
Cambieranno
Questa iniziativa celebrata e voluta fortissimamente voluta qui a Toronto ha il compito di riconciliarsi
Di riconciliare la nostra città comunque all'altezza un tempo sicuramente familiare Otranto porta verso l'Oriente primo ingresso storico geografico verso l'Occidente
Ai diversi operatori e pregato il difficile compito di spiegarci le implicazioni e le speranze che tutto ciò che sta avvenendo sui Balcani
In Albania e Jugoslavia in questi giorni comporta per i futuri assetti delle nazioni che ci circondano
Nel contesto dell'incontro di questa sera
Penso che esista una parola chiave dell'indicata a destinarne la dimensione più profonda la parola chiave secondo me si tratta di prossimità dice vicinanza insieme dice lontananza insinua forse un contatto che di fatto non cioè e spinge per una identità che non ci può essere si tratta di prossimità di natura geopolitica ma anche assonnato indica in un clima di rivisitati e ma anche in un tino di Brindisi europei almeno quello della vecchia retorica europeista
Questa idea questa zona di prossimità suggerisce una vera unità europea che non si può raggiungere per una giusta posizione economica vedi Maastricht
Ma sono armonizzate dei progetti dico progetti autonomi convergenti dei suoi popoli e tali progetti quale veicolo meglio della cultura di questi popoli può formare per far conoscere nella loro vera autenticità
è una domanda che dobbiamo porci tutti quanti ascoltare far conoscere questa cultura della prospettiva per esempio in cui si è posta una associazione culturale Argo che una casa editrice nata circa due anni fa che ha quasi risentito la crisi jugoslavi e comunque prima dell'emergenza albanese
Il suo è un servizio culturale e anche un servizio alla pace e la democrazia davanti a questi monti albanesi
Che Sarentino distinguono nettamente
Per un momento credono che loro Adriatico sia diventato un lago Argo avuto l'esigenza di dar voce agli scrittori e i poeti di un popolo antico sentiero che come dice l'errore un grande narratore poeta albanese contemporaneo
Autore per largo oggi più che mai si sposta di redenzione dopo le dimensioni della sua anima l'anima nazionale la balcanica e la europea un equilibrio alla ricerca del quale gli albanesi hanno sempre sofferto nella loro storia macchiette sicuramente il loro destino ed è sicuramente il nostro futuro
Divieto lì presenti
Contattare eventualmente coloro che rappresentano questa casa editrice che potranno fornire dei nomi degli indirizzi degli autori che concretamente esprimono questa voglia che loro hanno di comunicare questa voglia di fare cultura questa vuole rilanciare in effetti questo ponte
Da Otranto e dall'Europa verso la risponde vi ringrazio
Grazie grazie a tutti voi che siete intervenuti a questo nostro incontro io sono Lucio Caracciolo e dirigo insieme al professor Michel Corinna non di Parigi
Questa rivista di geopolitica nuova e che si chiama Lines
E che ha criticato il suo primo numero alla crisi alla guerra nei Balcani e alla situazione geopolitica nell'Adriatico in generale nell'area balcanica
Non siamo molto contenti di di essere qui a Otranto
Da dove quasi attraverso questo magnifico scorcio si può vedere nella terra di Albania che solo pochi anni fa sembrava più lontana della Cina e che invece adesso scopriamo esserci così vicina così importante anche per noi italiani
Io volevo solamente introdurre brevemente i i nostri ospiti esplicare il senso diciamo della nostra rivista delle nostre iniziative
Questa rivista immesse nasce con lo scopo di suscitare nel nostro Paese
Una discussione la più vasta e la più approfondita possibile sui mutamenti geopolitici fondamentali che sono accaduti davanti ai nostri occhi negli ultimi anni e che ci obbligano intendo obbligano noi italiani noi europei ad assumere delle nuove responsabilità
Per poterli assumere bisogna intanto poter ragionare e discutere nella maniera più aperta possibile su quelli che sono i nuovi di compiti nuove prospettive
Del nostro paese in questo nuovo scenario internazionale
Per questo credo che l'approccio geopolitico che ne vogliamo dare quindi un approccio basato essenzialmente sull'analisi delle rappresentazioni dello spazio di come la gente le élite politiche ma non solo loro concepiscono
Lo spazio ecco credo che questo tipo di approccio sia un approccio dialogico che permetta un'intesa e possibilmente anche permetta di risolvere i conflitti così devastanti che si svolgono alla porta di casa nostra che certe volte attraverso in media ci appaiono invece talmente talmente lontani
Ecco io credo che noi dobbiamo sentire di più questa responsabilità che come italiani e e quindi anche come adriatici abbiamo verso queste aree calde
E credo che anche il nostro Paese possa fare ancora più di quello che che sta facendo per promuovere la pace e possibilmente la collaborazione tra tra i nostri popoli
L'Albania ci si presenta come diceva questo più vicina l'Adriatico è diventato improvvisamente molto più stretto prima era un quasi un oceano rispetto all'Albania adesso è diventato veramente quello il Canale di Otranto e questo significa come d'altronde poi ci spiegheranno i nostri ospiti un maggiore impegno
Di conoscenza
Di rispetto e di collaborazione tra i nostri popoli e anche per questo che abbiamo invitato qui e ci hanno fatto onore di essere presenti il ministro per il Commercio Estero albanese
Ho già accompagnato dall'ambasciatore a Roma tubolari alla mia destra il segretario generale del ministero degli esteri ambasciatore Bottai
L'ambasciatore Paolo Caretti che ci rappresenta a Tirana don Vincenzo Paglia esponente della comunità di Sant'Egidio che intanto si sta prodigando per promuovere il dialogo fra i popoli dalle regioni dura oltre Adriatico e comincerei la nostra discussione
Dando la parola al segretario generale del ministero degli Esteri l'ambasciatore Bruno Bottai più illustrerà diciamo il quadro generale del del nostro argomento odierno prego
Chi anch'io comincia con qualche ringraziamento un ringraziamento a questa città così bella così accogliente questa
Mura così antiche soldi
Sì eccellenza del vescovo
In questa città saluto un ringraziamento al senatore Giacovazzo il senatore Giacovazzo
Finché un cliente che fa molto onore alla Puglia oggi noi
Carissimo amico magistrato
Anni al ministero degli esteri svolge con grande efficacia sulla
Vorrei poi ringraziare Limes rimesso in una rivista nata da poco ma che già cammina molto bene che ha una grande sensibilità quindi se l'innesto dedica partecipa a questo incontro dedicato ai rapporti italo albanesi questo è un segno insegnò in più dei rapporti italo albanesi sono in questo momento importanti e significativi
Io Tournament sono tanti amici a questo tavolo cioè il giovanissimo ministro del Commercio
E del commercio albanese mi fa grandissimo eccellenti
Sia esponente della Nuova democrazia albanese ma ci sono poi altri amici italiani conoscono l'Albania meglio di me monsignor Paglia mio collega Foresti che è ambasciatore a Tirana io vorrei solo
Dire
Due concetti
Nella di fronte alla stazione balcanica di fronte alla situazione in particolare jugoslava bosniaca ma anche più in generale balcanica qualche volta noi europei occidentali abbiamo come una reazione di incomprensione non riusciamo a capire come mai delle divisioni
Etniche religiose
Diventi da un certo punto non solo motivo di contrasto ma addirittura di lotta e di lotta così atroce come quella che si sta svolgendo in Bosnia ci sembra un ritorno indietro ci sembra un ritorno alla barbarie
Io non credo che questo sia un modo giusto questo modo di giudicare dal di fuori come dei maestri di scuola non mi pare quello giusto
Questi problemi di convivenza di gente magari vicina come presenti i croati serbi che parlano la stessa lingua in realtà ma che hanno diverse tradizioni religiose poi diverse tradizioni anche di abitudini io appartenenza a diverse aree culturali dell'Europa bene io non sono piccole cose l'Europa occidentale è stata travagliata
Per secoli da questi stessi problemi fra Francia Inghilterra si son fatte Francia e Germania si son fatte tra i grandi enormi guerre che hanno messo le test la seconda la terza delle quali hanno messo a fuoco tutto il mondo quindi non non credo che occorra un una specie di atteggiamento di sufficienza o di incomprensione
Questi problemi esistono questi problemi son spostano essere sentiti in modo anche molto acuto molto serio certo occorre che sia acquisti la capacità di controllare
E soprattutto di assolutamente non ricorrere alla alla forza la violenza per risolvere questo una è una un autocontrollo che si acquisisce
Col tempo forse che si acquisisce anche quando si sono risolti alcuni problemi materiali perché qualche volta quando la gente resta ha dei problemi serissimi di sopravvivenza a un certo punto
Quasi è quasi una fuga dalla dalla da una realtà quotidiana troppo dura quella di pensare così a questi problemi nazionalistici
Quindi io credo che noi dobbiamo guardare al l'insieme di questi problemi che ci sono dei Balcani con grande comprensione e fare in modo che offrire dei quadri oltre questi problemi questi contrasti possano risolversi noi abbiamo sono delle formule delle sigle così antipatica e dire la cosiddetta CSC la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa che poi è diventata una istituzione internazionale che un luogo adatto cui fa parte del resto anche l'Albania
E di cui fanno parte le repubbliche jugoslave
E può essere un luogo un quadro istituzionale capace di aiutare alla soluzione che se contro se così in particolare tra le altre istituzioni europee queste del Consiglio d'Europa
E quindi per quanto riguarda l'Albania i problemi che sta chiesa soprattutto nel Kosovo e anche il il vivissimo auspicio italiano e che l'Albania continui in questa operazione naturalmente di grande attenzione verso ciò che succede nel Kosovo ma insomma di assoluto dispetto delle frontiere esistenti
Credo che per quanto riguarda il Kosovo la Società internazionale
E del resto la stessa Italia debba continuare ma forse rafforzare la pressione sul governo di Belgrado affinché venga ristabilite anche l'autonomia della Regione che poi è proprio all'abolizione dell'autonomia della provincia del Kosovo che era parificata alle a una repubblica jugoslava tutte le repubbliche riguardare del costo di lavori Gauguin Adriano è quella fu l'inizio della de la fine della della Jugoslavia e quindi occorre se la l'attuale piccola Jugoslavia desidera sopravvivere pacificamente occorre che la pressione internazionale si eserciti molto fortemente affinché che l'autonomia sia ristabilita tenente
Questo è il punto il primo il concetto che volevo dire era quindi di guardare con con comprensione come Yahoo come a una Cosa Nostra anche a questi problemi di convivenza di popolazioni differenti
La seconda cosa è più è una cosa più bilaterale italo albanese
Italia la Puglia e l'Albania sono collocati dalla geografia così a un passo in un dello stretto di Otranto e penso che sposa anche attraversare a nuoto e credo che sono dei bravi ventotto di capace di farlo
E comunque se non a nuoto abbiamo visto benissimo come con quanta facilità lo si attraversa e questo è accaduto nei secoli anzi
Questo ha consentito questa vicinanza probabilmente acconsentito all'attività che era nata nell'Egeo e che poi era andata verso nord così di passare l'Adriatico e di investire l'Italia meridionale quella che poi è stata chiamata la Magna Grecia
E questa grande vigilanza ha fatto sì che abbiamo tanto collaborato insieme anche fatto sì che ci sono stati ci sono stati guerre ci son state vicende perché i popoli nella nel corso della storia non sempre si vogliono bene si mescolano anche lo sappiamo bene noi italiani anche la nostra stessa storia interno è fatta purtroppo di questo egli sostiene di BTP cose belle e di cose meno belle
Quindi e questo tutto tutto questo passato esiste tra noi e l'Albania
E in ora ora si apre una dopo cinquant'anni di quasi assoluto esatte isolamento si apre dell'Albania una una nuova pagina è una pagina difficile si tratta di ricostruire la democrazia si tratta di ricostruirle appunto dopo questo vuoto così lungo
Quindi si tratta di ricostruire un'economia di mercato direi che non è una anche questo è un obiettivo tutt'altro che semplice da realizzare
Quindi l'Albania chiede molto a se stessa la sua classe dirigente io credo che da parte da questa sponda del canale di Otranto dell'Adriatico
Debba venire certo una parola di grandi incoraggiamento una parola fraterna di presenza di volontà di collaborazione questa parola nella fase iniziale è venuta io credo che la Operazione Pellicano l'assistenza umanitaria che ha consentito all'Italia la comunità europea di dare alla all'Albania nel momento topico più duro sia stata fondamentale io mi auguro che l'Italia continui con e anzi a questi alla sua presenza in Albania
Ma voglio dire voglio dire però gli albanesi che non vi è nulla di esclusi
Nulla esclusivo noi siamo ben felici di collaborare con l'Albania
Ma l'Albania a una eguale dignità l'Albania decide può ci auguriamo collaborare con moltissimi altri paesi moltissimi altri paesi europei sono sono interessati alla all'Albania altri grandi paesi gli Stati Uniti
Noi non siamo in concorrenza connessi noi ben volentieri collaboriamo con l'Albania
Ma non abbiamo escluso quindi noi molto volentieri
Così in citiamo anzi l'Albania ad allargare se possibile il raggio dell'edizione di rapporti
Del resto io credo che all'Albania come a tutti gli altri Paesi tredici di queste in diverse forme di queste dittature e comuniste a tutti i Paesi dell'Europa centro orientale in fondo il destino il cammino inverso la comunità europea in diversi modi certo non può essere una strada prevede questi Paesi devono prepararsi sia nelle istituzioni che nell'economia non possono accedere di colpo le loro economie non sono in grado insomma alla comunità
Che devono guardare i due saranno un dei quale tregua di quindi
L'Albania sia pure Miran vicinanza troverà sempre l'Italia affronta a a darle una mano al forse pronta anche a casa più capirla meglio e più facilmente di altri paesi più lontani ma insomma noi non abbiamo abbiamo una grande notizia ma nessuna volontà mi del fondo
Io la ringrazio l'ambasciatore Bottai per questa sua introduzione che mi pare molto pregnante proporrei di seguire proprio i due binari da lui indicati e cioè quello diciamo dei problemi della guerra mi Balcani quindi di come si possono fra delle prospettive di pace con un'attenzione particolare alla questione del Kosovo visto che siamo con i nostri amici albanesi penso proprio che possono dirci delle cose interessanti sul loro punto di vista in materia che poi l'altro binario dovrebbe essere quello della collaborazione di troppa Nese
Verso la quale noi abbiamo una responsabilità particolare anche se come ricordava l'ambasciatore Bottai certamente non una esclusiva soprattutto su questo secondo aspetto che l'introduzione chiederei al nostro ambasciatore attirata Paolo Foresti di prendere adesso la parola grazie
Un grazie
Complessivo mi associo ai ringraziamenti che sono stati precede presentati in precedenza
E basso rapidamente
Previo esame
Dei nostri rapporti con l'Albania
Quando cinque mesi fa stavo per lasciare l'Italia per assumere quest'incarico
Il Presidente della Repubblica Scalfaro
I costi mi ricordo che mi disse una frase
Che lo aveva
Colpito molto
Durante la sua visita in Albania
Credo gliel'avesse ricordato il
Presidente albanese l'ambasciatore portai lo ha
Anche di sottolineato poco fa
La geografia non è un caso
Ci sono delle realtà
Che sono più forti Dinoi
La geografia costringe anche a vivere insieme
Per l'Albania questa
Realtà questa massima per almeno cinquant'anni non è stata vera
L'Albania
Per decisione di una piccola classe dirigenziale
Ha deciso di estraniarsi dal mondo
Ma non i suoi cittadini
In quei cinquant'anni c'è stata gente che ha fatto otto dieci sedici venticinque anni di prigione o di lavori forzati perché è stata trovata leggere libri italiani francesi inglesi
O perché manteneva contatti con
Gli stranieri
Non siamo arrivati in Albania subito dopo
L'apertura subito dopo i primi esodi
E vi siamo arrivati con un'operazione militare
Umanitaria pacifica
Di soldati in uniforme che sono tornati in Albania senza armi due anni fa circa due anni fa
Lo ricordo bene perché ho partecipato all'ideazione di quella missione allora
E debbo dire che mai missione è stata più
Avvincente
Più
Un umile nel suo servizio
E più efficace nella sua realizzazione di quella di pellicano
In Italia il pellicano hanno lavorato in silenzio ma hanno consentito come riconoscono le autorità albanesi ma come qualsiasi albanese che incontrate per la strada dal nord al sud dall'Est all'Ovest non si stanca di ripetervi appena scopre che siete italiano quella missione
Ha in qualche misura salvato l'Albania da una guerra civile e soprattutto acconsentito a tutti di sopravvive di mangiare perché non c'era la mangia non a caso si è chiamata Operazione Pellicano e li chiamo perché
è un
Uccello che vola in Albania ma soprattutto perché ha tipicamente è un uccello che da mangiare dà da mangiare ai piccoli degli altri uccelli e questo ha fatto l'operazione Pellicano
Non sempre in Italia se ne è parlato forse come meriterebbe ma certamente se avrete occasione di andare in Albania sentirete che Pellicano è l'Albania
Poi subito dietro Pellicano
Sono venuti certamente insieme all'azione del governo che ha cercato di intervenire anche con aiuti di altro genere anche attraverso altri canali sono venute subito le organizzazioni non governative sono venuti i volontari
La Comunità di Sant'Egidio la Caritas il Rotary Lions i giovani stupratori le Regioni le università si sono presentati in massa
E anche piccoli gruppi spontanei di cittadini gente che non sapeva neanche com'era fatta l'Albania gente che non sapeva e andava in un Paese che non offriva
Una capacità di ospitalità eppure sono andati con spirito di grande umanità e debbo dire che aver vissuto sia pure brevemente in questi mesi questa forte realtà umana
A chi come me rappresenta l'Italia in quel Paese
Debbo dire senza punta di retorica che fa sentire onorati di essere rappresentanti italiani nostro paese che ha tanti problemi il nostro Paese che cresce e come tutti conosciamo con le malattie che ci dobbiamo portare appresso nella nostra adolescenza ma è un Paese che quando viene chiamata a raccolta è pronto a rispondere
Ancora di più forse mi consentite di dire che ci fa sentire orgogliosi di essere cittadini del mondo perché questo tipo di intervento ci fa superare anche quelle che sono le frontiere e le barriere nazionali che pure soltanto intorno all'Albania
Danno dimostrazione di così gravi episodi
La azione che fa l'Italia in Albania un'azione che oggi mira a superare l'emergenza
L'intervento umanitario
E ormai al suo avvolge ormai al termine speriamo che con il prossimo inverno
L'emergenza sia veramente terminata e non abbiamo già iniziato l'azione operazione all'azione operazione presuppone impazzite
E i partner è l'Albania che sta creando le condizioni attraverso cui sviluppare questa operazione
Intanto gli interventi immediati sono serviti a rimettere in piedi soprattutto le strutture più indispensabili alcune infrastrutture non so la rete elettrica ride la rete idrica
Le ferrovie il porto principale Durazzo
Però in prospettiva si aprono condizioni del vento soprattutto per i privati
I governi possono facilitare
Creare le condizioni per l'investimento e per lo sviluppo ma poi ci sono tutte quelle iniziative che gli imprenditori
Prendono quando trovano il terreno fertile ecco noi stiamo cercando di creare il terreno fertile da una parte e dall'altra certamente il ministro già il con più autorità e-mail riporta a dire che cosa sta facendo il governo albanese il governo albanese nuovo governo democratico
Democratico perché rappresentato nella sua maggioranza dal partito democratico ma democratico anche perché è il frutto di una elezione la prima liberamente svoltasi certo che il processo democratico per eh essere compiuto richiede tempi più lunghi certo che si tratta di un processo culturale che per entrare nella mente della gente
Ma questo sforzo
Si sta compiendo e questo governo in quasi un anno e mezzo
è riuscito a varare un numero notevole di leggi è riuscito a riformare il proprio ordinamento giuridico non completamente ma lo sta portando rapidamente a termine
E questo consente certamente di creare un quadro normativo
Soddisfacente comunque sufficiente per attirare degli operatori stranieri e per consentire di sviluppare un'azione di cooperazioni
Ecco questa azione che i due governi portano avanti è chiaramente anche frutto di una strategia di politica estera
Anche questo non è un caso è vero che c'è l'agiografia è vero che c'è la vicinanza è vero che ci sono le tradizioni ma è vero anche che c'è una decisione politica
Ci sono del interessa non ci dobbiamo scandalizzare ci sono anche degli interessi la politica si fa anche sopra gli interessa
Uno degli interessi è per esempio quello di creare delle condizioni di sviluppo in Albania ed evitare che ci siano invece degli esodi di massa di albanesi che non sanno dove andare
E che non sanno dove arrivano e soprattutto che non avrebbero strutture pronte ad accoglierli e che sarebbero facilmente preda distrutta attori
Questo lo sanno le autorità albanesi oggi lo stanno anche molti albanesi certamente c'è sempre chi circa l'avventura ricerca di andare a trovare la fortuna altrove
è anche comprensibile
C'è però da dire che questo Paese è un Paese molto giovane è il paese più giovane d'Europa
E questi giovani mi sembra che credono nel loro Paese quando andate nelle università come sono andato io incontrate più giovani motivati
Dei giovani che sperando di costruire un Paese nuovo diverso un Paese che possa tornare rapidamente a far parte
Di pieno diritto nel consesso internazionale da cui una diligenza ottusa e qualche volta anche ritorno violenta e prepotente l'ha portato fuori è che l'Italia costituisce la porta
La porta principale la porta naturale per condurre l'Albania verso l'Europa
E in questo senso
Io credo che sia importante accogliere il appello invito del ambasciatore Bottai
Per cercare tutte quelle forze che possono contribuire a questo processo perché tutti quanti insieme costruiamo qualche cosa
Tuttavia va detto e io come ambasciatore italiano Albania non vorrei che fosse passato sotto silenzio anzi credo che è bene dirlo ad alta voce
L'Italia in questi due anni assicurato
Circa il cinquanta per cento dell'aiuto globale che l'Albania ha ricevuto Italia Oggi primo Paese donatore Italia Oggi primo Paese cooperante di gran lunga il primo Paese col pedante
L'Italia ha già stabilito circa un centinaio di John Dancers di società miste private che operano alcune molto bene anche con qualche difficoltà man mano che il processo di rinnovamento nell'ordinamento
Albanese procede queste difficoltà diminuiscono e sarebbe anche non corretto nascondere che ci sono delle difficoltà obiettive
Legate anche ha una mentalità che la mentalità di chi per due generazioni è stato forgiato è abituato a ragionare in un modo diverso dal nostro profondamente diverso dal nostro
Queste sono realtà che però gli stessi albanesi conoscono e stanno cercando di correggere soprattutto i più giovani quello che debbo dire che la forza della diligenza meno giovane quella che li ha vissuti tutti questi cinquant'anni
è nella consapevolezza di averli vissuti questi cinquant'anni e di averli subiti
Questa consapevolezza gli consente anche di reagisce
Ecco una consapevolezza di essere cresciuti in una realtà di chiusura culturale e politica economica umana è una consapevolezza che consente di reagire io credo che questo Paese giovane abbia tutte le forze per reagire e come diceva qualcuno non solo profughi grazie
Io avrei presso veramente molto interesse a sentire diciamo la voce che ci viene da oltre Adriatico e ci viene portato in modo così autorevole dal ministro in rapporti economici con l'estero
Attorno già che ci ha fatto l'onore di essere presente qui con lui che parlerà in italiano perché come sapete gli alberi ormai è una lingua abbastanza familiare grazie ministro lei la parola
Sono venuti statini di Otranto
Vorrei anch'io ringraziare gli organizzatori di questo di questa conferenza che ci dà la possibilità di parlare insieme
C'è la possibilità di cambiare le idee
E sicuramente mica anche il il diritto di ringraziarvi nel nome del governo albanese e anche del opinione pubblica libanese per tutto credo quello che avete fatto
Gli ultimi anni
Tutti quelli albanesi che sono venuti
Qui vorrei dire che
Circa ci cinquecento anni fa
Quando l'esercito del Skanderbeg l'eroe nazionale albanese dopo la sua morte
Ha perso l'ultima battaglia con i turchi
Qui gli ultimi hanno irritato che cito implora che è davanti a noi e l'altra cosa dalle adriatica voliamo Italia
E da quel momento quel popolo albanese che per venticinque anni ha resistito anzi quel intero grande
Veramente forte
è passato da un altro mondo
Quel poco che era parte di quello dell'epoca del Europa di quell'epoca
Per la prima volta nella sua storia non è più nell'euro
E ha potuto di rientrare nel mille novecentododici
Ma divisa in due una parte nell'Albania di oggi è una parte nel ex stadio in Macedonia in Kosovo e in Montenegro
Essere per una per una volta ancora per la seconda volta diviso dall'Europa che gli appartiene apparteneva i storicamente da un altro tipo di di del regime del del mondo dal mondo comunista
Per rientrare per cercare con tutti gli sforzi direi di integrarsi nel Europa moderna che durante tutta questa storia
Appunto questi presentati ha avuto a accettato il principio del diritti umani perché noi per cinquant'anni del comunismo ci sono ha negato
E non vogliamo entrare in questa Europa vogliamo essere parte integrante di quella l'abbiamo cominciato stabilire in Albania il Paese con il regime comunista forse più otto torso di tutti gli altri
Un sistema democratico un sistema basato sul voto di però un sistema dove la legge e legge e che l'istituzione democratiche sono quelli che rispettano i diritti umani che realizzano i diritti umani
Che quei diritti umani sono i principi base della società
E stiamo facendo tutti gli sforzi basando anche sull'aiuti che paesi europei stanno dando
E l'Albania che oggi che dopo o dopo un anno e di più di un Regiment democratica
Ha avuto i risultati che noi speravamo di avere e tutti i campi sia quelli politici sociali anche economici vuole dire che soprattutto in Albania si rappresenta una situazione politica
Va be'stabilizzata
Dove si rispettano i partiti l'opposizione
Il pensiero libero
Con un con una stampa libera
E che sta costruendo tutte le istituzioni
Democratici
Cominciando dalle leggi delle costituzioni è anche del dispetto che l'indipendenza degli altri poteri
E andando avanti con il rispetto delle minoranze andando avanti con il rispetto dello religione dove sono anche tra religione che hanno vissuto sempre nella storia del popolo e connessi in armonia fra di loro
Rispetto per
Rispetto per la per l'irrilevanza tetto e anche rispetto per i vicini e cercare di di essere in buone relazioni e disturbi sviluppare da porsi umani culturali politici è economici con i nostri vicini
Nel campo economico e con le pietre
In due parole che se un anno prima quando abbiamo cominciato di negoziare con il Gruppo ventiquattro i Paesi donatori dell'Albania
Che l'hanno supporto nel per la sua strada del costo del stabile stabilire il mutuo economia di mercato
Avendo della Campania rappresenta un caso specifico per due da due punti di vista
Prima per quello che ha ereditato dal vecchio regime
Quell'economia deporre totalmente bloccata
Distrutta comincia azione disoccupazione
Ma
Il secondo ponte perché l'Albania noi eravamo convinti che ha famiglia rappresentava un Paese che aveva aveva grande opportunità e possibilità per lo sviluppo veramente rapido e complessa
Dopo un anno di una riforma economica
Non siamo solo noi
Ma anche autorità finanziaria internazionale come il Fondo monetario banco banca mondiali
Che stanno dicendo
Stavo proclamando quello che l'Albania ardua riuscito a fare in un anno nella sua economia
Accanto forse e nel come direzioni di risultati più positivi
Confronta tutti gli altri paesi che sono entrato in questa stanza una delle degli aspetti più importanti del della politica del governo albanese è stato sicuramente la politica estera prima di tutto
Abbiamo cercato di distruggere quel isolamento che abbiamo ereditato per cinquant'anni
è una politica che cerca partner che ha come scopo finale l'integrazione totale dell'Albania nel Comunità europea
E sicuramente in questa politica estera
L'Albania trovavi partner naturale naturale storici
ITC e soprattutto l'Italia
Che è stata vicina che e vicina noi pensiamo e non la valutiamo questo
Ecco speriamo che l'Italia può essere quel partner che si può aiuto aiutare più di tutti
Per quello scopo finale del integrazione dell'Albania in Europa
Un'altra parte del della politica estera albanese sicuramente è un ruolo importante nel nel questione del Balkan
I nostri opinioni e la nostra esperienza sul questione debba del Barca è veramente complessa perché siamo stati oggetti e soggetti di di di questa politica e di questi conflitti
Il conflitto nel Jugoslavia non è cominciato gli ultimi anni alle Poste
Ma apertamente cominciato anche nel
Ottantuno
Quando i primi dimostrazione del albanesi in Kosovo contro il regime
Serbo
Per due motivi nazionalisti per i motivi di Dienst de di al di al piede
La possibilità di essere come editi da se stessi
Perché rappresentavano poi illazione uno degli azionisti grandi entro questa qui
E stato forse la violenza riapre con violenza
Che anche il mondo e l'ha visto
Ma anche la violenza nell'indossava il contadino albanese ha cominciato è stato sempre è stato sempre è stato anche durante il regime socialista è necessaria
Dove Massacre contro gli albanesi nel quarantacinque quarantasette quarantotto nel sessantasei e sessantotto e hanno continuato come quelli che non reggendo tanto
E qui e quell'albanese del Kosovo
Che sono state anche i primi che hanno abbandonato il comunismo riposati e forse i primi nel ex Europa comunista
Che il Partito comunista non esisterà più lì
Dopo il quel dimostrazioni dell'ottantuno
E che sono forse stati cliniche hanno fatto notare che hanno realizzato anche nelle condizioni del una un po'pressione serba
I poteri l'elezioni liberi hanno scelto un Parlamento un presidente un governo
Basandosi sui principi del del delle votazioni liberi
Adesso sono forse così isorisorse situazione così per gioco ma anche la Borsa
Ma la differenza sono che la strategia serve in Kosovo e diversa di quello di posti
Incontro sono chiusi tutte le scuole università giornali e televisioni e radio
Gli albanesi del Kosovo non hanno più il diritto di lavorare
E l'azienda al nel giardino della norma sono inseriti e così una strategia di stancare il top
Di di
Non lasciare neanche una possibilità di sopravvivere
Togliendo tutte le possibilità economiche
E la situazione di delle rispetto dei diritti umani
è scandalosa
Accompagnato va bene anche da questa situazione veramente difficile economiche delle famiglie albanesi
Così una strategia che tenta di realizzare una pulizia etnica
Che non è nuovo per ristretti è vecchia
E per la quale hanno lavorata anche professoresse
La politica albanese è stramba Nese per la questione del Balkan
è considerata anche bello Paesi europei ed è istituzioni internazionali
Con una politica realistica e moderna noi anche se
Siamo un popolo
Non cerchiamo o cambiamenti dei corsi
Ma abbiamo abbiamo cercato cerchia le garanzie per il sequestro è tutto un trittico male per gli albanesi
La rappresentanza delle forze dell'apartheid pace in Kosovo
E che il ritardo contro la Serbia doveva essere condizionato non solo con la postina ma anche con questo il rispetto dei diritti civili
Imposto
Speriamo anche Mario
Che la pace questo conflitto in barca si risolva
Abbiamo anche alcune speranze eh ottimismo ma sicuramente questo dove si dipende da un'azione più più forte e più attuale dei Paesi europei confronto questo settore questo conflitto in barca
Pensiamo che il l'opinione dell'Albania
Deve essere prende il posto d'azione perché
La conosciamo ho detto la comune della la conosciamo bene
Che cos'è la parte che sono i conflitti in barca perché ho detto siamo oggi siamo stati e siamo certi Versace
Il nostro scopo e desiderio del popolo albanese di essere di di di essere integrato ancora nel nell'Europa unita grazie
Grazie al ministro giacché ciabattato questa illustrazione
Molto interessante anche della politica albanese per quanto riguarda il Kosovo che mi pare una questione centrale sulla quale corretti presso nell'ultima fase nostra discussione non ci concentrassimo
Cento articolare sul conflitto in Jugoslavia sulle conseguenze pelli eventuali per il costo per l'Albania
Ovviamente in questo c'è anche una dimensione religiosa di dialogo oppure di conflitto fra religioni in quest'area poiché sappiamo che la Comunità di Sant'Egidio svolge un'azione particolarmente intensa
Tra l'altro abbiamo anche intenzione in collaborazione appunto con i nostri amici di Sant'Egidio di cercare in mettere in piedi un progetto di cui in fondo questo incontro è solo un primo passo di osservatorio italiano sui Balcani perché riteniamo che debba essere concentrata in maniera specifica la nostra attenzione anche la nostra proposta geopolitica per quest'area
Ecco io proporrei di concentrarci appunto su questo aspetto della questione e dai adesso la parola farà don Vincenzo Paglia
Per la prima volta che vengo ad Otranto ma mi sento come dire legato anche qui dopo che nel novanta ettari
Abbiamo avuto l'incontro internazionale Uomini e religioni
Di preghiera per la pace per loro in poi devo dire che l'unica Regione che ha continuato ad essere presente in tutti gli incontri successivi che abbiamo avuto Malta hanno persone dello scorso anno è questa Milano Credit l'unica Regione Puglia quindici lega la comune sentire la Puglia legame piuttosto diciamo ormai forte per questo per questo mi sento come dire
Particolar mente lievitate sta scritto questa sera
E debbo dire che la rivista Limes quest'uomo
Un caldo ringraziamento non è una rivista non è solo una rivista per gli studiosi non è solo carta stampata ma diventa proposta operativa proposta greca ecco questa sera io vorrei ecco iniziare questa brevissimo intervento
Con un ricordo personale relativo all'Albania
Io sono stato il primo proiettile che è entrato in Albania e ricordo che l'allora ministro degli esteri clangore l'allora Ministro Aniasi telefono all'ambasciatore italiano dicendogli identica monsignore di non venire imparare ma sono in crescita perché altrimenti sarebbe troppo scioccante
E io andai seguito dal assicuri l'unica terribile polizia albanese che cercava che poi una volta
C'è questa inerme nell'olio riuscimmo diciamo come si dice in gergo italiana seminare quando dovetti recarmi in mezzo alle montagne per andare a trovare l'unico vescovo rimasto vivo
Che stava in una casa dove si poteva arrivare solo con la jeep
In un assieme lascia casa attenta riduce corre lui sta lì da una parte gli portava la croce che Paolo vi il papà mi aveva consegnato regalare
E poi c'era inizi di marzo del novantuno
Non c'erano ancora state le prime lezioni devo democratiche e animato da Tirana
Dato nella piccola unica piccola chiesetta che si era aperta e su un altro non si stava mettendo una campana
Questa campana era stata sepolta da un musulmano
Non proprio orticello di casa
Questo musulmane hanno in quei giorni la venuta di sotterrata non l'aveva consegnata al prete cattolico di questa piccola chiesina Santantonio
Ieri però non c'entra va bene sulla però e allora questo prete cattolico Panzertruppen la diede Alberto d'osso perché la Chiesa ortodossa avete il campanile
E questa campana suonata per i cattolici e trecento posti
Ora questo piccolo esempio che io trovai con l'Albania che si era appena svegliata da questo tunnel buio di cinquant'anni per me è emblematico
Certamente l'Albania e forse il Paese più negli ultimi decenni ho avuto la dittatura peggiore
Dal sessantasette Paolo possiamo chiamare il volto e Athos dell'altruismo
Forse voi conoscete le percentuali delle religioni in Albania sono il settanta per cento musulmani venti per cento il molto grossi il dieci per cento i cattolici mattanza saldamente importanti ha bandito ogni segno di religione
Tutti i proventi in carcere ce n'erano prima della guerra duecento ne abbiamo trovati solo trenta gli altri tutti uccisi
Nel sessanta negli anni settanta sessanta no non soltanto per esempio dieci mila padre Fausti ruggito perché aveva amministrato il battesimo
Solo uno portava un'immagine religiosa cinque anni di Carolina
In casa i genitori non potevano manifestare la loro fede
Perché la mattina a scuola
I professori e maestri interrogavano i bambini che cosa avete fatto ieri si è detto la preghiera
E ovviamente i giuramenti bambini parlano chiaro e genitori il giorno dopo il rigore e portati
Mi fece il prossimo una ragazza di ventidue anni che mi disse io ho scoperto a ventidue c'era qualche alibi o scoperta ventidue anni che mia nonna
Cristiano
Sì perché ricordo una sera preparando gli esami ho fatto tardi
E andando Albania visto l'altra volta della Granarolo mia nonna sia ancora quella che alla stanza chiusa la porta sigaretta entro il due mila nove che è stata negata
E la possibile su questo atto ha avuto un in due anni scoprì caramellate questo per dare qualche tutte le chiese alcune distrutte io ne ho viste
Palazzetto dello sport alla cattura Liliana depositi di macchine oltre ad altri una cosa moschee totalmente distrutte una violenza incredibile e bandiere però a quel gesto che io trovai appena arrivato mi è sembrato un gesto profondamente significativo
E vorrei quasi dire che l'Albania in questo senso può essere per l'Europa un esempio di coabitazione tra le religioni
Un esempio tanto più importante perché non lo vediamo come dire tra la Bosnia dall'imballo dello stesso componenti religiose
Eppure la soluzione della pace sembra la divisione
O in altro in altre parti dell'Europa la nostra Europa ricca che non riesce ad accogliere
Stranieri gli episodi di violenza che nel mese di agosto si sono accesi imitare dottore sono incredibili
Ebbene l'Albania secondo me
Può rappresentare un esempio Pietro in Occidente
Di con l'abitazione
Noi viviamo in un'epoca in cui ormai tutti possono fare la guerra
Fino a qualche anno fa la guerra la possono fare solo le due grandi potenze occhi obbedivano
Oggi la guerra la possono fare tutti
Però è altrettanto vero che oggi tutti possono fare di più per la pace
E con questo io credo che sia un impegno che posto nelle mani di ognuno di noi e le religioni particolarmente in queste zone balcaniche credo abbiano un compito importantissima
Ritorno da un viaggio nei Balcani
Dopo aver parlato con il presidente Tudjman
Romanzo e con il presidente Milosevic a Belgrado
Dove finalmente un piccolo segno di pace potuto nascere le le guerre la guerra in nella ex Jugoslavia non è una guerra di religione come talora si dice energie niente verrà politica ma certamente le religioni talora purtroppo sono un conticino dell'approfondimento degli odi e nel mondo l'incontro tecnico
Voi pensate che fino ad oggi era impossibile prodotto Dosso per un prete un vescovo ortodosso andare per esempio nelle zone croate
E viceversa impossibile per tre etti di ricordi
Latini andare in Bosnia o anche in Serbia in alcune zone perché venivano provvede finalmente siamo riusciti ad ottenere questa colto per cui Preti ortodossi e vescovi possono andare nelle zone nelle parrocchie ortodosse della Croazia
Per poter svolgere il loro ministero
E secondo me è un esempio incredibilmente efficace poter vedere passeggiare nella stessa strada
Per esempio di Zagabria un prete ortodosso trafelati
Questo non era possibile fino ad oggi
Tale era l'odio che si era come dire radicata nel cuore
Gli stessi credenti
Di fratelli triste si chiese
Per questo credo che il nella il compito delle Regioni nella ex-Jugoslavia
E in questo l'Albania lo svolge un ruolo importante il compito delle Regioni è davvero un compito di gravissime responsabilità io sono particolarmente lieto
Di poter aiutare una iniziativa dei tre capi religiosi dell'Albania l'arcivescovo ortodosso l'arcivescovo cattolico di Tirana e il Gran Muftì i quali insieme vogliono recarsi a Sarajevo per testimoniare che le religioni sono per la pace e non per la divisione purtroppo è stato finora impossibile per i problemi il insicurezza ma mi pare un'iniziativa altamente significativa che pone l'Albania e quindi anche la stabilità dell'antenna come fattore pacifico
E con questa sintesi dell'intervento dal Vincenzo Pavia era come tale Sandri principio
Finiamo cui il trucco questa sintesi di questa manifestazione più battito svolto sia Otranto il quattro settembre che aveva come tema perché ci sia seguiti i rapporti tra Italia e Albania sotto in un contesto nuovo moderno e molto delicata radio radicale Arturo cento