"Quale rivoluzione per il sistema televisivo italiano"

Cortesia vi pregherei di prendere posto che non ha un indotto cominciamo a nostri lavori
Buongiorno a tutti grazie di essere intervenuti a questo nostro convegno di don
Due brevi comunicazioni professor Tecce apre fonatori ma che ha un impegno ancora insomma ci raggiungerà tra poco
E noi avremmo deciso di contenere i lavori nell'arco della mattinata
Per una serie di impegni concomitanti nel pomeriggio sia parlamentari sia mai andatura
Siccome abbiamo circa trenta interventi previsti
Vi pregheremmo molto vivamente di contenere i vostri interventi in un massimo di dieci minuti
Io mi permetterò noiosamente detti segnalare tempo quando fosse superata
La relazione introduttiva sarà svolta dal presidente dell'insieme non notevolmente con Manca che prego di prendere la parola
Ma per una coincidenza che naturalmente considero
Felice
Questo convegno si svolge nello stesso giorno dell'insediamento del del nuovo consiglio di amministrazione della RAI nuovo nelle persone
Nuovo nella composizione e nuovo anche nella derivazione fino Minerva è una
Felice coincidenza Kennedy
Come assente fare ai nuovi consiglieri un saluto di un obbligo per così dire in direi naturalmente mi consentirete anche di rivolgere un saluto molto affettuoso
Al consiglio di amministrazione che lascia
Oggi il suo mandato conclude oggi il suo mandato consiglio con il quadro condiviso
Se gli anni il un lavoro che considero buono
E un particolare affettuoso saluto rivolgo al presidente uscente Pedullà e al direttore generale Pasquarelli
La legge duecentosei cosiddetta miniriforma assegna al nuovo Consiglio una durata e d'ammissione
Ben precise
Essa prevede che entro due anni si giunga ad una ridefinizione del sistema radiotelevisivo e il editoria nel suo complesso
I temi legati alla natura
Allora l'uomo dai modi di essere del servizio pubblico radiotelevisivo nei prossimi anni
Costituiscono
Di certo un capitolo fondamentale
Della questione dell'assetto generale
Del sistema dell'informazione
Questo per il ruolo
Cuccia che la RAI a questo sistema ed anche perché l'unica legge che disciplina
In modo organico la televisione pubbliche
Risate ormai ahimè ha quasi venti anni fa
Dico ai mittenti
Fui relatore di quella legge invece il Parlamento e l'idea che si era passati vent'anni
Mi crea qualche per una legge che fu allora concepite in un contesto politico-culturale radicalmente diverso da quello attuale e per un servizio pubblico inverno IGM in modo
Compito dei nuovi amministratori
E certamente quello di condurre la RAI del nuovo sistema
Che verrà disegnato dal Parlamento gli auguro finalmente secondo una logica di unitarietà tecnologica complessiva e non secondo logiche frammentario
Mi sembra di poter dire che il primo fondamentale impegno
Del consiglio è quello di operare insieme al direttore generale che dovrà essere nominato d'intesa con l'azionista ieri
Affinché la televisione pubblica posso aggiungere a questo appuntamento
Avendo superato le difficoltà che la stringono
Sul piano economico e finanziario e avendo conquistato una piena autonomia dai condizionamenti del sistema politico
In conseguenza del riequilibrio dei poteri fra gli organi di vertice
Voluto dal legislatore il consiglio che si sta insegnando agli strumenti per svolgere più di quello che l'uva preceduto un ruolo di protagonista nella vita dell'azienda
La legge recentemente approvata dal Parlamento e che frutto di una serie di progetti di legge
Tra cui uno anche da dei presenta che poi si è riunificare
Anche grazie alla meritorio
Compito di azione tende presidente della Commissione cultura onorevole armiere anziché saluto qui presenti ringrazio la sua presenza
Dicevo la legge recentemente approvata dal Parlamento apre una fase di transizione
Determinando le condizioni per un rilegittimazione deraglia a partire dalla quale realizzare una riforma profonda e radicale del comparto radiotelevisivo
Va detto che la RAI gli è forse l'unica impresa pubblica che è riuscita a prevalere
Sulla concorrenza precisa e tuttavia va anche detto
Che il modello di televisione che abbiamo conosciuto negli ultimi anni
E che nelle sue molteplici facce ha saputo farsi in terra della società italiana
In questa fase di crisi e di transizione che coinvolge non solo il sistema politico
Ma anche la società civile nelle complesso tutte le articolazioni della vita nazionale questo modello dicevo
Sembra avere oggi esaurito i propri linguaggi e le proprie capacità di comunicare
Io credo più in generale
Che la televisione italiana
Pubblica e privata
Ha bisogno non solo di una nuova legge nuovo assetto impresa ma anche di nuove idee
Di nuovi linguaggi i nuovi modi di produrre comunicazione giù nuovo vita del rapporto con la ditta collettivi
Negli ultimi anni la RAI come SEG mento giù sistema
Politico in crisi
Ha visto in qualche modo compromesso il proprio rapporto con la società a causa delle gambe troppo spesso troppo stretto un sistema politico
Che la crisi Diana di fatto come abbiamo visto di legittime
La miniriforma inizia oggi a risolvere
Il problema fondamentale di costituire
Un rapporto peculiare con il l'opinione pubblica con i cittadini
Da Puglia RAI tradizionalmente trae la sua forza
Come del resto la sua concorrente privata
Innanzitutto oggi si creino le condizioni per il superamento in questa situazione di crisi proprio per la modifica della composizione del meccanismo di nomina del vertice dell'azienda
Le norme che prima di questa nuova legge regolavano i criteri di scelta del consiglio di amministrazione dell'azienda pubblica rispondevano alle esigenze fortemente avvertita
Qui lo voglio sottolineare
Nel momento in cui furono varate
Di passare dal monopolio di un potere monocolore
La famosa qui spione del latifondo e della lottizzazione
Di passare dal monopolio di un potere monocolore sulla RAI sistema dialettico maggiormente
Dura lex
Personalmente resto convinto che quella scelta
Pure imperfetta e che pur certamente conteneva in sé i germi
Quelle rigidità di parte
Di quelle militanze di parte che poi gli affetti si sono verificate tuttavia quella scelta che in quel momento abbia costruito una forte passi in avanti nel governo della radiotelevisione pubblica rispetto alla fase precedente
Perché consentire allora e per molti anni a venire in consonanza con il comune sentire della scelta di allora
Un sostanziale progresso in direzione del pluralismo culturale e politico del resto le riforme non si fanno una volta per tutte
Ma le riforme
Devono adeguarsi appunto alle fasi storiche civili culturali economiche
Per cui S vengono elaborate realizza
E giusto che oggi cui il sistema
Sia stato messo in discussione perché è venuta meno la rappresentatività globale dei partiti rispetto alla società civile
Per il fatto che una parte politica il fatto che una parte politica sia essa di maggioranza o di opposizione la qualità del problema non cambia si venga riconosciuta una influenza pregnanti diretto
Su un telegiornale o sulla rete televisiva non oggi più alcun del rapporto possibile con la realtà e con il Comune sentire dei cittadini
Ma quando la riforma del settantacinque fu varata la realtà appunto era quella di un controllo totalizzante giù da sola parte politica sulla radiotelevisione pubblica
Che in quel momento per di più operava un regime di monocorde
Ma questo diverso sentire dell'opinione pubblica non è il solo cambiamento radicale che si è determinato dallo scenario in cui opera
Il servizio pubblico
Il quadro politico istituzionale
E in una fase di accelerato mutamento il monopolio non c'è più da un decennio si è formata una sia pur anomala situazione
Di mercato star evitando un'ondata di innovazioni tecnologiche l'impresa di comunicazione diventa sempre più multimediale e in parte sopra nazione
La decisione di affidare in questa delicata fase di transizione la nomina del consiglio di amministrazione della RAI dai presidenti della Camera e del Senato si è dimostrata una scelta come dire necessarie
E i ben più opportuno
Anche se ne va sottolineato a mio giudizio il carattere di assoluta eccezionalità giustificato dalla fase di transizione
Il compito che i nuovi consiglieri hanno davanti a loro non è certamente
Compito semplici
Ma io mi auguro che essi siano in grado di affrontarlo positivamente grazie alle loro personalità e alle varie e diverse esperienze di cui sono portatori
Sia consentito
Di dire a me che conosco la RAI non solo per esserne stato del Presidente perse gli anni che il nuovo Consiglio trova un'azienda ricca di creatività e di professionalità
Che sarà realizzare un prodotto che tiene testa dura forte concorrenza derivante
E che ha
Una forte presenza a livello delle televisioni Mundial
Trova d'altra parte è un'azienda che per il suo rapporto con la vita politica della democrazia italiana
Rapporto che va letto nella sua luce la sua ombra si è trovata ad operare con un insufficiente autonomia istituzione
Questa mancanza di autonomia
Anche per il fatto che il rapporto della RAI con la politica si traduceva credo che nella dipendenza
Dal potere politico nella determinazione delle risorse finanziarie ha ostacolato pesantemente
Lo sviluppo dell'azienda e nell'azienda da cultura imprenditoriale
La cui assenza si è avvertita in modo particolarmente significativo a partire dal momento della rottura del monopolio e dalla affermazione
Del sistema misto
E difficile adesso immaginare e naturalmente spetta a me
Il farlo quale sarà il profilo futuro della RAI
E tuttavia appare evidente che il nuovo sistema radiotelevisivo italiano
Quello che dovrà convivere con un sistema politico fondato sul maggioritario con una nuova stagione della democrazia almeno così mi auguro che sia senza nascondere mille incognite le controspinte
Rispetto agli sbocchi democratici possibili in questa fase di transizione della politica
Che dovrà convivere con un quadro di riferimento tecnologico e di mercato
In profonda evoluzione in cui le caratteristiche di autonomia e di imprenditorialità divertono condizioni assolutamente imprescindibile
La riforma organica del servizio pubblico radiotelevisivo costituisce un passando fondamentale del disegno di un nuovo sistema della informazioni invita il passaggio verso un meccanismo elettorale maggioritario verso un sistema politico che ci auguriamo sia davvero di alternanza richiede la garanzia di una informazione che sia profondamente e sostanzialmente autonoma rispetto ai poteri della politica ma anche ai poteri della economia
Abbiamo visto in queste settimane sul banco di prova di importanti elezioni comune
Quanto l'immagine la comunicazione con gli elettori attraverso i media influenzino direttamente i risultati elettorali anche proprio per
Il mutamento appunto tra proporzionale e maggioritario non sono mai stato tra coloro
Che hanno pensato della televisione potesse influenzare fortemente le scelte politiche anche di voto dei cittadini con il sistema proporzionale
E del resto ci sono alcuni esempi di carattere valga per tutti il fatto che
Partito Comunista allora ed è il suo più alto risultato elettorale quando era totalmente assente
Dalla televisione ha avuto il suo risultato più basso quando la sua influenza della televisione è stata maggiore questo lo dico solo per fare un esempio così un po'chiuso tagliato con l'accetta ma insomma per dire che in realtà mentre invece in un sistema uninominale maggioritario dove la personalità del singolo per esempio nelle elezioni comunali ballottaggio fra due personalità fra due candidati o domani alle elezioni politiche
La personalità del candidato nel collegio uninominale maggioritario sicuramente
Del resto
Non voglio scomodare il caso del Brasile tuttavia caso
Tutti quanti giorni soltanto il Presidente della Repubblica neanche parlamentari nomine da ma
Quindi l'informazione elemento decisivo nella formazione delle decisioni politiche e nella selezione del personale così
Credo che questo imponga la definizione di regole di comportamento di media
Di tutela dalla concorrenza di garanzie di autonomia economica e professionale e complessivamente la costruzione di un sistema sensibile alle componenti ai mutamenti che agli spostamenti di opinione
Nella società civile
A questo dovrà dare risposta alla legge che detterà le nuove regole per l'intero sistema un sistema maggioritario pone il problema di come garantire le minoranze questione che si traduce nell'assicurare le condizioni perché la minoranza Possa diventare maggioranza
Sul piano dell'informazione ciò significa garantire alla minoranza uguali opportunità senza che ciò comporti una divisione meccanica
Di spazio ma intendendo che riguarda l'opportunità la possibilità di un rapporto libero ed efficace con l'opinione pubblica
Senza che l'esistenza di una maggioranza e di minoranza costituite di sporca i meccanismi di comunicazione discussione formazione delle scelte all'interno dell'opinione
In una democrazia di consolidata tradizione maggioritaria come quelle inglesi
Nella quale i vertici della BBC come anche del resto i membri della commissione che esercita i poteri di governo sul settore privato sono nominati dall'esecutivo queste garanzie sono affidate ad una forte autonomia
Professionale degli operatori della informazione ad una prevalenza di pittori puri la carta stampata ad un costume civile che disciplina e sanzione i comportamenti
Negli Stati Uniti
L'autonomia dell'informazione tutelata da leggi antitrust a maglie molto strette che in un sistema prevalentemente
Privato arrivano a definire gli ambiti di attività il modo di operare delle singole categorie è assicurata da norme federali di garanzia dell'informazione e da una cultura aziendale dei network televisivi che preserva l'autonomia del settore informati
Appare evidente allora l'ampiezza che deve assumere la riforma del sistema
Della informazione che nel nostro Paese caratterizzato nella televisione dell'esistenza giungo Paolo e nella carta stampata dall'assenza
Pressoché totale tutto il puri ingenerare da una storia intrecci profondi tra informazione e potere politico i poteri e con
E questo in un Paese che ha mancato la sua rivoluzione liberale che ha costruito l'unità nazionale
Attraverso quella che Gramsci chiamava una rivoluzione passiva nel quale la società civile non ha mai assunto i caratteri di autonomia e di forza che la caratterizzano delle democrazie occidentali
La seconda grande motivazione che spinge ad un nuovo assetto del sistema informativo italiano
E dunque ad una radicale riscrittura della legislazione è l'allarmante arretratezze industriale tecnologica del nostro sistema della comunicazione
Questa arretratezza è particolarmente grave del settore televisivo a causa di una legge che si è limitata a fotografare la situazione esistente
Lasciando aperti problemi di fondamentale importanza cubo appunto quelli delle nuove tecnologie che gli altri Paesi sono già da tempo adeguatamente regolamento
Quando si affrontano le questioni legali
Allora sviluppo tecnologico è necessario a mio giudizio evitare due errori contrapposti
Da un lato bisogna evitare di prendere esclusivamente atto dell'esistente
Come ha fatto appunto la legge Mammì con il rischio di bloccare l'evoluzione del sistema o di venire in continuazione scavalcati da una realtà forte bovine
Il secondo rischio e quello delle incessante fughe in avanti per cui della continua tesa ad una soluzione più avanzata si rinuncia
A definire le condizioni possibili affinché possano dispiegarsi del presente tutte le capacità innovative del sistema
Il caso si pone concretamente imita
Mentre la diffusione broadcasting presente a una limitazioni fisiche del numero delle reti qui delle prese la tecnologia via cavo e quella via satellite offrono la possibilità di nuova imprenditorialità in luoghi modi di finanziamento del sistema attraverso la iTv
E in definitiva di nuove strade per ampliare il pluralismo di operatori
Il problema della nuova legge non è quello di indicare due opzioni tecnologiche né quello di formulare dirigistica venti compiere
Ma deve essere quello di consentire a chi già opera del sistema
Dell'informazione e a chi vuole entrambi di potersi muovere in un quadro di certezze normative scegliendo i prodotti le tecnologie i mercati che ritiene più convenienti i di una strategia
Di innovazione
Tra le conseguenze negative del duopolio televisivo vi è senza dubbio la stagnazione tecnologica del sistema Italia
Che ha concentrato la concorrenza oligopolistico e le strategie di espansione in un segmento quello del broadcasting remunerativo nel breve periodo ma tecnologicamente arretra questo segmento è per oggi un'attività industriale a costi crescenti e profitti decrescente
L'esigenza di diversificare il sistema televisivo italiano
Verso nuovi servizi e nuove tecnologie risponde non solo ad un interesse generale dotazione tecnologica del Paese
Ma anche all'esigenza di ristabilire livelli adeguati di profitto per le imprese del settore
La nuova legge per il sistema radiotelevisivo dovrà considerare la questione villa imprenditorialità innovativa non più come questione aggiuntivo residuale rispetto alla regolamentazione del dal cast la terza questione a cui la legge deve dare risposta e la garanzia giunta generale economicità del sistema
In altre parole la questione del finanziamento di queste industrie e della remunerazione degli investimenti
Ciò pone due problemi
Quello della dimensione del sistema e quello della dimensione delle singole prese appare evidente che le risorse primarie che hanno e pubblicità
Qualunque sia la forma giuridica che assumerà il cane e qualunque sia lo sviluppo del mercato pubblicitario non sono sufficienti a finanziare la crescita e lo sviluppo di un sistema
Dalle delle dimensioni di quello Italia
Un'equilibrata crescita finanziaria del settore richiede l'espansione verso mercati introiti DiVersi
Da quelli tradizionali della pubblicità
La legge dovrà prevedere dunque regolamentare i nuovi servizi appagamento pay tv pay per view eccetera
Favorendo nella espansione ed adottando il principio che mezzi diversi
Hanno forme di finanziamento diverse che la dimensione di ciascun comparto disegnata a livello normativo non può essere superiore a quella resa possibile dalle risorse che vi affluiscono in un settore delicato come quello dell'informazione tuttavia la legge deve intervenire con efficacia anche per impedire concentrazioni troppo forti
E per difendere un pluralismo dei media che non risponde all'esigenza di salvaguardare la sopravvivenza di ciò che esiste solo per il fatto che insiste
Ma alle esigenze di garantire la convivenza di strumenti di comunicazione diversi fra loro che rispecchia da un linguaggio culture qualità della comunicazione fortemente differenziato
Penso in particolare all'editoria a cui bisogna assicurare una forma di tutela
Dalla preponderante forza pubblicitaria della televisione penso alla stampa locale che deve essere garantita rispetto ai grandi gruppi editoriali nazionale la questione della dimensione di impresa si pone come ricerca del punto di equilibrio tra la capacità di una singola azienda di stare sul mercato e la necessità di contrastare la tendenza all'oligopolio
La capacità di un'impresa di stare sul mercato
è una questione di più che l'invenzione di forza imprenditoriale
Serbo riprese in grado di fare investimenti
Di promuovere lo sviluppo
Servono imprenditori innovativi credibili sui mercati finanziari servono forme di impresa capaci di attraversare la multimedialità e la dimensione internazionale del mercato senza creare posizioni dominanti sul mercato
Si pone il problema del passaggio da una concentrazione di tipo orizzontale tante testate tante reti crescenti introiti pubblicitari a forme di integrazione verticale televisione in più cinema più pay TV pubblicità biglietti più tardi
Si tratta nello stesso tempo di definire i limiti alle integrazioni verticali tra giornali e televisioni tra giornali e periodici tra periodici e televisione
In conclusione ho sviluppato fin qui una linea di riflessione
Che va colta naturalmente come un piccanti contributivi ad un confronto il più possibile ampio e in varie diverse sedi e dal quale dovranno scaturire i lineamenti junior nuova legge di sistema
Per avviare fin da subito in modo concreto questo confronto e corna vertenza che si tratta solo di un'agenda ragionare l'agenda di orientamento e non certo di proposte compiute e che per quanto mi riguarda sono pronto a mutare opinione di fronte ad argomenti convincenti vorrei provare a formulare concludendo
Qualche punto e qualche indicazione più
Precise
Il primo punto e che nessuna impresa de pubblica nel privata della nuova legge di sistema dovrebbe avere più di due reti broadcasting con pubblicità
Il secondo punto è che chi possiede due reti broadcasting può invece anche possedere una pay tv via è
In ogni caso le pay-tv dovrebbe potersi finanziare conformi e conforme che strumenti propri cioè peculiari di quel tipo
Di televisione
Chi possiede più di una quota rilevante naturalmente da definire del mercato editoriale
Non dovrebbe poter avere più di una rete televisiva il pay TV Oddo a casa affinché si evita
Il sommarsi come dire imposizioni a rilevare chi in media diverso che potrebbe portare a posizioni totipotenti del mercato pubblicitario complessi
Cinque nel settore pubblico potrebbe essere iscritta a Ungaretti FD era per la quale dovrebbero essere studiate forme specifiche di finanziamento una rete che dovrebbe essere affidata gestione a società di diritto pubblico create dalle regioni su basi batterò regionale
Sesto punto dovrebbero essere consentite e anzi sollecitate integrazioni verticali tra i diversi mezzi Audit Office
Se
Chi possiede e gestisce i mezzi di trasmissione non dovrebbe esercitare l'attività di programmazione attraverso di esso
Ciò vuol dire in sostanza che i nuovi mezzi via cavo e via satellite divorare il proprietario diverso da chissà attraverso diessini offerta di programmi
Insomma gli attuali impianti ad esempio della RAI e della Fininvest potrebbero confluire utilizza la società di telecomunicazione
La RAI potrebbe assumere la forma di una holding multimediale
Che sarebbe auspicabile
Si integrasse con il settore cinematografico pubblico e che potrebbe essere costituita da società operative commissioni specifiche aperti te al capitale privato
Una RAI così organizzata potrebbe divenire in proprietà del ministero del Tesoro anche attraverso l'istituzione di una specifica Fondazione
Espressione sia del potere legislativo che delle istituzioni e delle articolazioni della società civile penso ad esempio alle università soltanto queste una fondazione che potrebbe essere in futuro la stessa fonte di derivazione chi nomina del consiglio di amministrazione della
Si potrebbe si dovrebbe poi prevedere
Un'altra authority con un meccanismo di composizione in grado di offrire garanzie di rappresentanza generale alla luce del passaggio
Dal sistema uninominale al sistema maggioritario che si pone naturalmente come ben sappiamo per un'altra serie di organismi istituzionali
Agli anche peggiore rilevanza penso alla Corte costituzionale penso al Consiglio superiore della magistratura e così via
Un'Authority alla quale spetterebbe il ruolo di vigilare sullo sviluppo e fissazione dei comportamenti dei soggetti presenti del sistema dell'informazione
Da ultimo l'Authority l'Authority avrebbe anche il compito di decidere sui limiti antitrust da da introdurre nel settore di new media e questo perché qui del settore d'invidia il rischio di posizioni dominanti deriva non tanto da un possibile accaparramento dei canali disponibili perché come sapete la tecnologia di moltiplicati continuo quanto dalle possibilità che un soggetto potrebbe aderire come dire di dominare di colonizzare
I mercati di nuova frontiera
Io ho concluso ricordo che l'ultimo convegno del leasing dedicato ai problemi del sistema televisivo italiano lo facemmo nel gennaio del mille novecento novantadue
Allora io mi trovavo ad essere ancora presidente
Della RAI ho visto che poi del progetto di Minnie riforme che il Parlamento ha approvato molte di quelle indicazioni di cui il convegno vi fu aperto ad una ampissima
Partecipazione punto qualificata poi hanno trovato appunto loro concretizzazione legislativa naturalmente il mio augurio che anche questo convegno Possa rappresentare come dire una sorta di viatico positivo per quella che dovrà essere la nuova legge di sistema del sistema televisivo italiano grazie
Ringrazio il presidente mancanza poi che ci sono state nella sua relazione molti riferimenti agli aspetti tecnologici e io vorrei pregare l'ingegner Rodotà che il direttore generale di Alenia Spazio di aprire la sede degli interventi
Grazie
Io ringrazio per l'opportunità che mi è data di di parlare un po'degli aspetti tecnologici anche se mi accorgo che questo sarà una caduta rispetto al tema più generale agli interni l'intervento del presidente Manca che ha aperto uno squarcio
Ovviamente molto più ampio sul problemi della televisione della comunicazione in Italia mi scuso e quindi di questa pausa un momentino tecnica
Anche perché dire che il presidente manca con estrema chiarezza individuato quelle che sono le carenze e le lacune attuali della legislazione italiana e quindi quali sono i limiti entro cui opera oggi il sistema televisivo dal punto di vista tecnico
Mi pare solo per riassumere un momentino se guardate la legge Mammì se non erro andando a memoria ai problemi dell'innovazione del satellite del capo sono destinate nella legge Mammì mi pare sette otto richiede il che da un sintomo di quale era l'attenzione che la legge Mammì ha destinato a quello che doveva essere lo sviluppo
Di un mezzo così importante come la televisione direi che c'è anche un problema della radio ma per il momento la trascuriamo
Questo a tante motivazioni non vorrei scendere per le motivazioni vorrei parlare un momento di qual è lo stato effettivo delle capacità delle competenze almeno in punizione tori
Industriali italiani e quali sono i movimenti quali sono gli sviluppi previsti
In Europa e nel resto del mondo mi pare che è una cosa appare chiara da tutte le considerazioni che vengono fatte sui mezzi tecnici che una richiesta almeno tre richieste sono
Universalmente accettati
Una richiesta e quella relativa alla possibilità di trasmettere informazione e questo mi pare un problema estremamente attuale in Italia le disponibilità di frequenze oggi in Italia sono quelle ben note
Che creano problemi di comunicazione
Questo porta una seconda esigenza che quella di trasmettere con qualità non vorrei cadere nel banale inconveniente di confondere qualità con alta definizione intendo dire qualità tout-court
La qualità che noi riceviamo nelle nostre case come ben noto a tutti non è omogenea su tutte le reti su tutti i canali trasmissivi e questi però questo problema è connesso ovviamente con fatti tecnici
Il terzo problema evitare generalmente accettato e quello della quantità di informazioni
E c'è una differenziazione nella tipologia dell'informazione che viene trasmessa e quindi un'esigenza anche di quest'aula che di carattere tecnico
Senza entrare in molti dettagli mi pare che a queste tre domande ce
Almeno una risposta concorde
I mezzi attuali non sono capaci di dare risposta a queste tre domande cioè le reti distributive e diffusive attuali così come sono concepite
Oltre ad essere costosa e questo di questo parlerà un momento dopo non danno risposta queste tre esigenze
In maniera uniforme la risposta può avvenire solo da due mezzi il satellite il capo
Andando un po'indietro nel tempo rispetto a quello che citava prima il presidente macchia di un convegno su questo stesso tema in questa stessa per sede
Credo che il presidente manca ricorderà un precedente convegno di forse cinque anni fa che a quell'epoca era ancora forse in nuce questo che sta succedendo oggi e all'epoca organizzato dalla RAI per il contributo ritenete di Alenia Spazio
Si parlò di questi stessi temi e ci fu mi consentite ricordare un momentino uno scivolone
In cui credo che tutto il sistema televisivo italiano è cascato perché venne un certo guru americano che forse qualcuno conosce che si chiama Negroponte
Il quale ci fece una bellissima illustrazione di quello che sarebbe stato il futuro della televisione dei mezzi di informazione
E ci fece commettere un grosso errore anche dal punto ci ci avviamo su una strada sbagliata ci disse il futuro della televisione digitale
Il futuro della televisione digitale via cavo gli Stati Uniti stanno cambiando tutti gli Stati Uniti perché perdete tempo ed il futuro sarà digitale
Perché perdete tempo dispetto su queste fantasie di fare satelliti alta definizione eccetera aspettate fra un po'ci saranno dei sistemi multimediali calcolatore
Entertainment e così via via Carlo indubbiamente in parte aveva ragione perché la sua scelta di digitale seppur tattica il quel momento perché sentirvi a contrastare Giappone ed Europa era giusto
Quello che non era giusto era solo ed esclusivamente via cavo perché sia in Ambar i Paesi sia negli Stati Uniti l'evoluzione anche e in particolare proprio a causa del digitale sta evolvendo chi violentemente verso il satellite e perché
Per un motivo molto semplice che perché il satellite consente di fare rapidamente un salto di qualità che il digitale per motivi di capillarità di distribuzione di diffusione rispetto a tutti gli hotel gli utenti non consente di fare
E quindi oggi che cosa sta succedendo negli Stati Uniti negli Stati Uniti sta succedendo che grazie a una normativa che chiaramente diversa dall'Europa stanno avviandosi più di una ma parecchie iniziative commerciali
Cioè e coniugano
E i produttori di apparecchiature nell'accezione più larga dai satelliti alla ricezione a terra eccetera
A i produttori di informazione in Assia e mi molto compositi ma che si presentano sul mercato a fornire un servizio completo
Io può ovviamente do dei contributi che sono relativi al settore industriale questo sta facendo nel campo dei satelliti una società che si chiama Yuxi questo sta facendo nel campo dei satelliti una società che si chiama essersele Space sistema l'orale e così via ci sono tantissime iniziative
Che cosa sta succedendo in in Europa credo che la platea che è qui presente sia più credo abbastanza informata
Quanto o forse più di me comunque sta succedendo che guarda caso una nazione che partita molto dopo l'Italia rispetto a questi problemi ma la Spagna oggi si trova un satellite che guarda caso può risolvere i problemi della qualità quantità dell'informazione meglio dell'Italia ma questo è un fatto puramente marginale
Sta succedendo oggi che è astratta sta prendendo un predominio significativo nella diffusione e sta facendo il passo verso una qualità sempre maggiorata
Sta succedendo che Eutelsat che l'organizzazione ben nota europea che gestisce certi tipi di comunicazione cioè quell'ente non di tipo teoricamente diffusivo televisivo
Oggi sta capendo che c'è un mercato significativo e sta programmando e uscirà Breda una gara per fare un satellite che diffonda venti canali televisivi sull'Europa
A
Alta potenza come si usa dire cosa che negli anni in cui abbiamo discusso di satellite visivo sembravo un confine non superabile cento centocinque centodieci fatte che significa una certa qualità terra
C'è un fatto però che queste iniziative per problemi normativi
Interesseranno significativamente l'Europa ma terranno esclusa l'Italia questo è un bene né un male
è un bene perché certamente non avremo colonizzazione da questi sistemi se non una colonizzazione marginale è un male ovviamente perché se l'Italia invece non prende delle decisioni in questo settore l'Italia si troverà arretrata come diceva prima presidente manca su tutti i fronti
Cerco di concludere perché mi pare che i tempi sono abbastanza stretti per dire che cosa c'è di capacità in Italia ovviamente non mi addentrerei capacità che non mi compete alla per il ruolo che risolve rivesto cerco di dire rapidissimamente che cosa è possibile fare oggi in Italia
Qualcuno siccome ne abbiamo parlato tante volte sa che esiste un progetto ormai storico perché non so se neanche nominare perché forse mi viene il dubbio che porti male nominarlo esiste un progetto che si chiamava sanguinante e che sostanzialmente abbiamo rivisto negli ultimi mesi
A nostro giudizio può rispettare esattamente quelle che sono le condizioni oggi
Di
Esigenza da una parte di possibilità tecnica l'altra intendo dire il problema il digitale non altera quelle che sono le esigenze sul satellite
Quindi esiste già un progetto
Esistono società perché non è solo Alenia Spazio e tutto il comparto delle aziende che operano in uno spazio e nelle reti di terra oggi in Italia
Che purtroppo non avendo una normative non avente una controparte in Italia queste cose le sta facendo all'estero
Quindi esiste nonostante quello che diceva prima il presidente manca non esiste arretratezza tecnologica in questo caso esiste arretratezza tecnologica solo perché non viene usata in Italia viene usata nel resto del mondo
La società che rappresento per esempio sta facendo questi sistemi in Argentina negli Stati Uniti mi permetto di dire a ricordare che la prima rete di trasmissione radio digitale verrà fatta da noi con una società americana negli Stati Uniti
In Italia di queste cose non si parla ma non si parla non perché non ci sia quindi capacità e qui concludo
Ma perché il sistema è rimasto ingessato rispetto a normative che hanno impedito di fatto il partire attività far partire attività che potrebbero avere un grosso sviluppo sia in Italia che all'estero
Un'ultima considerazione
Una uno dei dei blocchi degli ostacoli fino ad oggi è stata una valutazione che io ritengo correttissima
Ed è quella della resa economica di un'iniziativa di questo genere
Se non vi vorrei dilungare qui per non annoiare gli ascoltatori
Però se si coniugano il problema della diffusione
Con il problema della distribuzione televisiva
Credo che sia facile dimostrare che questi sistemi non soltanto fanno avanzare tecnologicamente l'Italia ma danno complessivamente anche un significativo vantaggio economico al sistema televisivo
Questo dato non è stato mai affrontato questo problema non è stato mai affrontato per un motivo semplice secondo me
E che fino ad oggi in Italia forse per qualche errore commesso anche dagli addetti ai lavori sia associata
Esclusivamente al concetto di alta definizione non è così che il problema va affrontato va affrontato con satellite che può contribuire in maniera complessivamente efficace
Intendo dire anche economicamente valida al problema complessivo della distribuzione diffusione televisiva in Italia ringrazio
Che lei legge né Amatucci vicedirettore generale della RAI e poi
Tra questi record Giacomassi della CISL lo spettacolo grazie
Ma
Mi pare che nella impostazione data dal presidente manca alla al problema della nuova legge di sistema
Un principio prevalga ed è quello dell'arricchimento del
Della funzione della comunicazione televisiva mi riferisco a questo
Nell'ambito delle diverse dei diversi settori nei quali questo tipo di comunicazione interessata
Esiste un problema politico va ricordato manca se fosse necessario basterebbe vedere che cosa dice Giovanni Sartori nel suo libro democrazia cose sul problema più grave che costituisce per sistemi maggioritari
Una comunicazione come quella televisiva che nella sua relazione broadcasting tende alla semplificazione e alla drammatizzazione degli eventi cioè un pezzo in cui di questo libro la riflessione viene fatta non subì guardo televisivo diciamo come fatto tecnologico ma sul fatto che nella sua semplificazione estrema anche quella che è stata condotta e in Italia ne abbiamo come dire esempi eccellenti da questo punto di vista eccellenti nella loro come dire eccezionalità questa semplificazione tende a non far funzionare bene il sistema maggioritario che invece è un sistema che ha bisogno di scavare approfondire consentire ai cittadini di rendersi conto delle ragioni degli schieramenti in competizione tra loro e così
L'altro elemento di arricchimento che è stato segnalato è quello dell'arricchimento economico cioè del fatto di non farsa finire le impresa in una sistema di concorrenza orizzontale che le porta poi sostanzialmente a competere sugli stessi temi sugli stessi prodotti sugli stessi divi e così via senza avere la capacità di rinnovamento
Il terzo elemento di arricchimento ha ricordato adesso l'ingegner Rodotà lui giustamente secondo me lo chiamava fattore qualitativo e quello di passare a tecnologie che consentano forme differenziate anche forme come dire più ricche dal punto di vista della comunicazione dal punto di vista tecnico e qui c'entrano i nuovi sistemi di distribuzione qui c'entrano anche le nuove definizioni qui c'entrano apparecchi rinnovati Gabbiano nuovi formati consentono di utilizzare come dire lui linguaggi che struttura la comunicazione differenze
Aggiungerei perché è un elemento che viene normalmente trascurato ci dovrebbe essere secondo me è un arricchimento anche professionale nel un arricchimento come dire dalla manageriale managerialità che ha agito in questo settore
Perché io credo che una delle critiche autocritiche che dobbiamo fare al funzionamento del nostro sistema degli ultimi dieci anni e che in realtà avendo selezionato come dire ottimi dirigenti dal punto di vista della battaglia che erano costretti a competere nella quale erano costretti a competere però io dovessi dire
Li ho sempre visti o distratti o costretti o in qualche modo incapaci di progettare e definire un intravedere lo stesso superamento del sistema per cui come dire la formazione professionale la l'ingresso di nuovi tipi di managerialità dentro questo sistema dentro quello costruito secondo lo schema della integrazione verticale che disegnava manca secondo me è un elemento indispensabile
Faccio un esempio citando anche qui una coincidenza ieri sera andato in onda su RAI due la Traviata
Era una ripresa già da un anno e mezzo fa perché aveva avuto difficoltà di programmazione perché opere liriche nella televisione italiana se ne danno tre o quattro all'anno
Merito di chi lo fa quindi come dire riconoscimento a chi lo fa eppure questo prodotto la Traviata che è andato in onda ieri sera era come dire un piccolo esempio di quello che vuol dire la multimedialità e la nuova imprenditorialità perché è un prodotto girato in alta definizione
Con la collaborazione della sono in
Dunque il costo più o meno di produzione è un miliardo di un'opera come quella
La Sonni ne prende il diritti con video che paga cinquecento milioni
C'ha una sponsorizzazione dell'ENI che paga diciamo più tra cinquanta e cento di
Si tende la radio in America e si recuperano anche i sessantacinque milioni
La Saatchi visse acquisisce i diritti di distribuzione broadcasting per il mondo e si possono incassare tra i sessanta e i cento milioni il mercato giapponese da solo per un'opera come quella vale cento milioni
è in alta definizione quindi c'è una riserva di utilizzazione in alta definizione che la RAI considera una cinquantina di milioni si può dare ci sono i diritti da satellite dall'Italia e può andare in America
E recuperare su RAI Sat altri sessanta milioni insomma se voi fate il conto quel programma è costato alla reintegra trasmesso tra i centocinquanta e i duecento milioni per due ore e mezza di trasmissioni
Eppure la Traviata andato in onda alle ventidue e venti alle ventitré e dieci c'ha avuto un primo break pubblicitario in mezzo c'è stata il telegiornale
Poi c'è stato un altro break pubblicitario voi andate in onda e finita a mezzanotte e mezza risultato
Il primo atto è stato visto da un milione quattrocento mila persone che è un risultato importantissimo dal punto di vista del pubblico secondo atto ne ha avute naturalmente cinquecento
Il ragionamento che io voglio fare e e parlo della nuova imprenditorialità e perché in Italia si continua a ripetere formule guardate che un milione quattrocento mila ascoltatori in seconda serata è un è un risultato che chiunque essi come dire prefiggere degli raggiungere eppure come dire lo sfinimento e la ripetitività dell'imprenditorialità concerto tipo ha portato al fatto che per esempio c'è il rischio che è un'altra delle opere ripresa dalla Scala il Don Carlo non riesca ad avere il contributo dell'ENI perché non si riesce a metterla in onda dentro l'anno nel quale è stata ripresa
Eppure sono operazioni che dal punto di vista imprenditoriale dal punto di vista culturale non ho bisogno di sottolinearlo sarebbero importanti
Però continuano ad andare in onda e-festival controfestival pubbliche ripetute cinquecento volte così
Allora il ragionamento secondo me che va fatto è al richiamo pure il sistema dal punto di vista dei canali di comunicazione questo per esempio faciliterà l'utilizzazione economico industria le di un prodotto come quello perché probabilmente effettivamente un prodotto come quello sarebbe utilizzato meglio sulla pay-tv così come sarebbe utilizzato meglio su un canale diciamo specializzato dal punto di vista culturale io ho detto che il risultato è interessante anche dal punto di vista del broadcasting quindi secondo me la critica che sto facendo in qualche modo permane
è importante che il sistema venga risentito perché la qualità di quel prodotto girato in alta definizione sarebbe molto più come dire godibile utilizzabile se avesse apparecchi canali di comunicazione sistemi di trasmissione più ricchi ecco però quello che a me sembra e che l'arricchimento complessivo del sistema arricchimento diciamo
Dialettico politico-culturale arricchimento tecnologico arricchimento economico va completato assolutamente con un miglioramento e un rinnovamento anche la classe dirigente e questo naturalmente coinvolge in prima persona chi parla e chi parla sta parlando sta rappresentando perché imprenditorialità non è soltanto fatta come dire di elementi di condizioni generali mai fatta anche di un rapporto con il mezzo con linguaggio con le potenzialità culturali dialettica intellettuale di questo mezzo che nella fase troppo lunga ahimè in Italia dentro scatti in qualche modo si sono i poveri
Proprio Giacomassi della CISL e spettacolo successivamente il direttore di RAI uno Fuscagni per cortesia
Questo dibattito che Bette al centro le problematiche di riassetto delle norme che regolano intero sistema televisivo dell'informazione e della comunicazione perché ormai non si possono scollega are i vari mezzi non può a mio parere non considerare insieme ai problemi istituzionali e legislativi
Anche il tema del lavoro inteso come risorsa professionale occupazionale nel sistema
è ovvio che che siano le organizzazioni sindacali a porlo con più forza all'attenzione del dibattito approfittando anche dalla presenza di importanti interlocutori istituzionali politici ed imprenditoriali
Abbiamo certo anche una responsabilità più complessiva più generale come sindacati confederali ma credo che proprio quando si ipotizza dire i vedere gli assetti legislativi e conseguentemente produttivi dei vari settori che si occupano di informazione occupazione e o comunicazione sia importante
Farlo considerando il pluralismo la concorrenza ed il lavoro in una visione d'insieme complessiva degli interessi in gioco per questa ragione noi auspichiamo perciò l'apertura di un tavolo istituzionale nel quale tutti i soggetti ognuno con la propria prerogativa le istituzioni da un lato le associazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali
Concorrano alla definizione del nuovo quattro e delle nuove normative in modo che ognuno poi faccia la propria parte
Per il ruolo che ad esso compete
Questo è urgente ed è il metodo migliore a mio parere per fronteggiare l'attuale situazione del sistema della Croma della comunicazione che è caratterizzato oggi
Da punti di forte criticità determinati soprattutto io da una contrazione del tasso di crescita delle risorse complessive dell'intero sistema
Da un assetto legislativo incompiuto e niente ed indeterminato per alcuni aspetti e rigido e lacunoso fatto di norme che si sovrappongono peraltro inoltre abbastanza determinato dalla trasformazione progressiva di alcune realtà del settore pubblico della comunicazione verso uno stato di privatizzazione giuridica
Senza supporti economici adeguati riferimenti certi
Ed inoltre ancora dalle modificazioni istituzionali elettorali e la globalizzazione della comunicazione che richiede sempre
Nuove regole per i rapporti con i cittadini e nuovi investimenti tecnologici nella telecomunicazioni noi come organizzazioni sindacali pensiamo che da questa situazione si debba uscire progettando interventi politiche che guardino all'intero sistema della comunicazione che vada introdotti della carta stampata all'audiovisivo conglobamento supporti importanti come la produzione culturale pensando al consolidamento dallo sviluppo dei singoli prodotti o settori in una visione di sistema perché ormai la competizione e di sistema ed è sempre più globale
Bisogna a nostro parere dare un'inversione di tendenza rispetto alla situazione attuale che vede una forte contrapposizione sul mercato di interessi economici contrapposti di volta in volta secondo per la situazione tra carta stampata e televisione tra editoria e tv nazionale editoria e tv locale tra settore pubblico e privato
Il rischio è che da un lato l'indeterminatezza attuale delle regole e dall'altro il mercato di di Segni noi in modo incontrollato
E doloroso per l'occupazione per le attività alla struttura dei soldi dei settori e il nuovi rapporti tra i soggetti economici
Per fare questo è necessario progettare pensare al nuovo assetto avendo presente il pluralismo nel nuovo scenario e i in che rapporto esso è e sarà con il mercato e la concorrenza punto primo il pluralismo fermo restando che deve realizzarsi attraverso una pluralità di fonti di prodotti di imprese pubbliche e private
Grandi medie piccole al di là della proprietà specifiche siamo sicuri che queste nuove frontiere il pluralismo nell'immediato futuro
Con la possibilità ormai di ricevere da tutto il mondo e centinaia di canali di informazioni non si sposti sempre più sull'iter sull'utente sulla persona sul cittadino e come perciò riuscire a tutelarne la sua cultura identità il proprio modo di essere la propria cresce
E collegato questo problema proprio per evitare una possibile manipolazione della gente del cittadino da parte di gruppi dominanti dell'economia detentori anche della comunicazione è impensabile oggi
Fermo restando la realtà pubblica invertire in Italia
La situazione della proprietà e tornare all'editore puro io credo che oggi sia una strada oggettivamente avventurosa che rischia probabilmente solo di aprire le porte
Delle nostra impresa e della comunicazione gruppi capitali stranieri come in parte sta già avvenendo perché nei procede nei prossimi anni la competizione a livello internazionale tra i grandi gruppi sarà fortissima per la conquista di nuove quote di mercato
Paolo in nella comunicazione allora è preferibile a mio parere seguire una strada che individui regole istituzioni un anno
Una forma di Authority di sistema e su cui son d'accordo
Comma anche che sovrintendono al rispetto delle norme antri antitrust
Alla correttezza dei messaggi alla qualità della comunicazione del ed alla tutela specifica dei cittadini nel rinnovato scenario nel rapporto tra comunicazione e società
Ed insieme a questo è necessario che sia che ci sia sempre più una formazione specifica dei codici etici per chi ha la responsabilità di trattare la comunicazione credo questo un problema del futuro molto importante indispensabile
In secondo luogo è necessario che la realtà pubblica dalla color della comunicazione pur continuando ad avere un ruolo sul mercato
Si trovi trovi delle forme strutturate il nuovo rapporto nella programmazione con le istanze della Società della società civile e l'associazionismo anche anche anche il rapporto con i partiti quale però deve ricostruirsi su basi completamente nuove e non sulla ripetizione di vecchie logiche spartitorie fatte
Con l'emblema magari del nuovo ed è quello che oggi stiamo assistendo a una ripetizione della spartizione dell'Inter la sfera di influenza sulla comunicazione da parte dei partiti
In terzo luogo anche delle imprese private della comunicazione è necessario favorire per la particolarità del prodotto quel pluralismo tra i soggetti cioè la partecipazione più ampia dei lavoratori giornalisti tecnici impiegati ai processi
Decisionali o di controllo
Ho sorveglianza dell'impresa attraverso magari l'azionariato in recepimento degli statuti
L'impresa
Punto secondo il ruolo dell'assetto legislativo in merito al mercato alla concorrenza consolidamento sviluppo del sistema la politica sociale noi crediamo che si debba anzitutto produrre una scelta di campo tra una legislazione che preveda un'invadenza fattiva del ruolo dello Stato nel mercato o una legislazione che ne fissa invece le regole i criteri generali
Hamas una decisa così orrendo corrono indotto alla Fregoli tornare ad una legislazione che a questo punto diventi di sistema superando la regolamentazione di settore code e ho o di attività
Che oggi è diventato oggettivamente un impedimento alla competizione una legislazione che non si ponga inoltre a tavolino il ridisegno delle attività ma favorisca politiche basate sull'incentivazione fiscale produttiva per consolidare e sviluppare l'intero sistema a partire dalle varie attività settoriali perché ritengo che abbiamo problemi si di innovazione tecnologica e delle telecomunicazioni che potrebbero influire moltissimo
Sui prodotti ben necessario anche soffermarsi attivare delle politiche di sostegno a livello a livello produttivo
Evidente che perciò la tenuta di queste attività pur bella trasformazione dipende e dipenderà molto dagli interventi legislativi no nella vecchia logica ma di finanziamento a pioggia
Ma appunto di sostegno nelle politiche ma anche delle risorse che le attività il sistema può generare una delle principali ovviamente la pubblicità in questo periodo
Si sta discutendo molto di regolamentazione di tale risorsa che pare determinante degli equilibri economici di vari mezzi d'impresa non voglio entrare nel dettaglio voglio però sottolineare e questa depressione economica generale sta per avere un aspetto pesante sulle attività e conseguentemente sull'avvenuta dei livelli occupazionale
Per cui il nostro compito è suggerire che interventi al di là delle regolamentazioni che non disperdano risorse nel sistema perché questi appunto sono importanti per alimentare lo stesso sistema
Concludo dicendo che è quanto mai necessario
A nostro parere concertare dalle politiche per le sale per l'intero sistema è questa azione presuppone la capacità di mettere a confronto le parti sociali coinvolte tenendo insieme il nuovo assetto legislativo concorrenza e politica sociale che in questi settori continua trasformazione indispensabile
Attraverso poderosi interventi di formazione e aggiornamento professionale
Gli strumenti particolari di gestione al mercato del lavoro ma tutto questo è possibile se si ritorna riprogettare se anche istituzionalmente lo Stato
Si dota di un unico punto di riferimento che ricomponga le competenze nelle nelle attività della comunicazione oggi estremamente frammentata tra i vari ministeri e via Binda ad un ministero che si occupi dell'indirizzo del coordinamento delle politiche produttive e sociali del sistema della comunicazione
Noi lo auspichiamo e siamo pronti a fare la nostra parte grazie
Aziende prego dottor Fuscagni ricordo sempre il tempo massimo di dieci minuti successivamente dottor migliori
Allora cercherò di essere molto sintetico
Con una forma la più semplice possibile
è finita una stagione politica che ha modellato un sistema televisivo cambia la politica deve cambiare il sistema televisivo
Per cambiare veramente però bisogna partire dalla realtà
Cioè esaminare ciò che abbiamo senza paraocchi senza i luoghi comuni che molte volte per ignoranza o per strumentalizzazione
Hanno fatto circolare giudizi inesatti sul nostro sistema televisivo per esempio non è vero che la televisione italiana è da buttare non è vero che sta ci sia una grande abbondanza di tv spazzatura basta guardare la tv degli altri paesi è vero forse il contrario che è una televisione troppo ricca
Comunque non volevo portare questa esempio per fare l'elenco del buono e del cattivo della nostra televisione ma per cercare di capire qual è il cuore del problema dell'attuale situazione
Noi abbiamo fatto e facciamo la tv del duopolio
La battaglia per l'ascolto nella tv del duopolio per le sue conseguenze sulla pubblicità non è un optional non è un aspetto secondario uno dei tanti aspetti della tv del duopolio ma è l'essenza stessa di questa situazione
E la battaglia per l'ascolto inevitabilmente a vita in basso la qualità la qualità dei programmi spinge allo spreco blocca blocca lo sviluppo tecnologico
Il cuore del cambiamento quindi deve essere il superamento del duopolio
Alcuni di noi lo dicono da anni sembrava difficile far passare questo concetto oggi siamo molto contenti che
Questo concetto sia passato e si stia parlando già di superamento del duopolio
Il nostro duopolio è caratterizzato da tre reti contro tre reti le tre reti della RAI hanno una rischiano una storia molto precisa nel settantacinque sì inizio
Con la riforma la concorrenza interna e nacque una seconda rete che aveva queste caratteristiche quella di prima era più di completamento della del primo canale tradizionale
E se pure di colorazione socialista non c'è dubbio cioè seppure aveva una collocazione già in partenza partitica non c'è dubbio che dette una sterzata rinnovamento della RAI
La Terza Rete nacque nel settantanove conta e grandi ambizioni l'ambizione regionale l'ambizione di fare più spazio alla cultura e certamente portò dei frutti in questa direzione
Poi nell'ottantasette la svolta diventò la voce che più piena diventò la voce più piena più caratterizzata
Di tante di tante
Espressioni che non avevano pienamente trovato espressione nella fase e diciamo prima del monopolio
E poi dopo la riforma e quindi le tre reti hanno una storia che ha portato certamente un beneficio nello sviluppo del sistema italiano
Le tre reti della Fininvest sono nati per un'altra logica la RAI aveva il tetto
Nella pubblicità c'era tanta pubblicità disponibile una sola rete non era sufficiente per raccoglierla tutta tre reti consentivano di vivere una rendita di posizione che è stata nel tempo di centinaia di miliardi
Quaranta per cento dell'ascolto oltre il sessanta per cento di pubblicità venti per cento di rendita di posizione
E questo ha consentito alla Fininvest un'espansione rapidissima senza precedenti basta pensare nel cinema la produzione la distribuzione perfino l'esercizio l'editoria lo sport e la grande distribuzione adesso la pay tv
Al di là di ogni discorso sull'antitrust
è chiaro che questa situazione di duopolio avuto est conseguenze negative nei confronti della carta stampata la limitazione della pubblicità l'assorbimento da pubblicità nell'INPS nei confronti dello stesso cinema inevitabilmente vissuto come al servizio comunque che indirettamente al servizio della televisione non a caso la penta annunciato il suo divorzio e soprattutto a costo ha comportato alti costi Laraia oltre avuto in certi momenti certi momenti gli ho lo ha allora a seconda delle delle entrate del cannone un mille cinquecento e miliardi di e benefici
Si dice che il gruppo e Fininvest a oltre quattro mila miliardi di deficit tutto questo ovviamente non ha senso
La RAI ha fatto la battaglia del duopolio va vinta l'ha vinta in virtù del suo glorioso passato in più su del suo patrimonio professionali di tecnici di giornalisti e di programmi e lo ha fatto non per una vanità di di primato ma lo ha fatto perché intanto era una necessità il canone non basta nemmeno a garantire la sopravvivenza dell'azienda
Il lì le spese complementari dei programmi sono interamente pagate dalla pubblicità
Ma lo ha fatto perché il rapporto con il paese è un bene comune che andava difeso lo ha fatto perché con tutti i suoi limiti il servizio pubblico controllato dal Parlamento e comunque garanzia è stato e lo è garanzia di pluralismo e di libertà
Nella nuova situazione però tutto questo non ha più senso cioè non ha più senso il duopolio il dopo le ho va superato sarà comunque superato perché è un'anomalia e come tale avrà il suo momento finale bisogna affrontare come i modi per il superamento e affrettare questo superamento la legge Mammì ha consacrato il duopolio il primo punto è il cambiamento della legge Mammì
In questa direzione si sono fatti molti discorsi e naturalmente e si sono svegliate le fantasie anche le fumose via basta pensare a tutto il discorso o della divisione della RAI in blocchi regionali
C'è chi ha proposto due reti
Alla RAI due reti alla Fininvest due reti a un altro gruppo io non penso che questa sia personalmente una strada giusta perché in realtà non risolve i problemi
Di fondo che sono il problema dello spreco delle risorse e sul problema delle risorse studi la relazione introduttiva si è molto intrattenuta
Non migliora certamente la qualità del programma con con di fatto tre blocchi che che si contendono comunque l'ascolto non risolve nemmeno il problema della lottizzazione perché non evita la tentazione di uno a me e uno ante
In questa direzione potrebbero essere
Più in indicate altresì la via coerenti alla RAI con una rete di supporto senza pubblicità due reti alla Fininvest e una rete sul mercato ma a mio modesto avviso
La strada più razionale potrebbe essere quella di un nuovo riallineamento di partenza una linea di partenza completamente nuova il punto d'arrivo non lo sappiamo ma il punto di partenza e molto importante una Rete alla Rai una sola rete con una rete di servizio appunto per dare voce alle regioni e alle istituzioni allo sport minore ai film di qualità a tutto ciò che si vuole una reti alla Fininvest una rete
Ad altri
E a chi lavora chi vorrà cimentarsi su questo importante settore della vita moderna e tante pay TV tante pay TV che saranno consentite dallo sviluppo tecnologico via cavo e via etere
E tante tv locali non tv regionali che fanno limitazioni delle reti nazionali ma veramente locali che tengano conto della realtà del Paese
Questo naturalmente cambierà molto la RAI e sarà un tema molto interessante di come cambiare la RAI un tema del quale si sta già discutendo ma la RAI da sola non può cambiare se non cambia tutto il sistema e il cambiamento del sistema deve essere veramente radicale non ci si può infilare nella giunta del compromesso del sì però aspettiamo
C'è la difesa dell'esistente abbiamo visto che cosa è successo sul tema delle telepromozioni
Non ci si può limitare a difesa dei gruppi esistenti e del pur sacrosanto problema del posto del lavoro
Il posto di lavoro è un bene comune va difeso ma va difeso in un sistema sano che abbia nella sua mobilità la capacità di riassorbire i posti di lavoro che si trasforma
E soprattutto il nuovo sistema deve tener conto del fatto che stiamo parlando di comunicazione in cui l'informazione il programma sono le cose che contano nel il programma i programmi nelle diverse espressioni e questo più di ogni altra cosa
Quindi io credo che il problema di questo momento non è tanto l'approfondimento di singolari
Soluzioni di di noi conosciamo tutti le grandi possibilità movimento l'accelerazione che a questo sistema
In questo momento il punto cruciale è credere nel cambiamento che si può fare attraverso le leggi e attraverso modifiche sostanziali di struttura
Piuttosto che nei compromessi piuttosto che nelle esortazioni piuttosto che nelle prediche
Personalmente per quello che mi riguarda
Ma sono portavoce certamente di tantissimi dirigenti della RAI noi siamo disponibili
Totalmente disponibili per un cambiamento vero per collaborare al cambiamento o per farci da parte non siamo disponibili per compromessi e per fasi transitorie che non portano da nessuna parte
Grazie toscani allora il dottor Iori
Io approfitto di questo prego dottor Leo volevo ringraziare per la loro presenza salutarli il ministro Pagani che parlerà tra poco e il Dottor Moriarty che è qui presente che non uno dei nuovi consiglieri della RAI come sapete grazie
Le prolungate
Clamorose polemiche che hanno contraddistinto in questi anni rapporti tra RAI e Fininvest tra Fininvest MT di stampa
Rischiano seriamente di dare a tutti noi una visione distorta quanto meno parziale circa i grandi problemi della comunicazione
Se davvero vogliamo affrontare
Dal punto di vista legislativo operativo il problema degli assetti della comunicazione in particolare la televisione i prossimi anni
Dobbiamo toglierci da questo piccolo cabotaggio e da questo lavoro di dosaggio
Faticoso quanto inutile disancorato dalla realtà per cui si continua a proporre di togliere reti e aggiungeva né da una parte togliendole dall'altra di togliere retti o meno di togliere la pubblicità di certe reti ma in compenso dare qualcosa altro alla controparte e via di seguito
Sono dosaggi che limitano tutto il sistema e ne impediscono lo sviluppo non siamo di fronte quando parliamo di comunicazione in Italia a una malato
Che ha bisogno di cure né siamo di fronte a un sistema squilibrato che ha bisogno di essere riassestamento completamente
O affrontato con medicine che derivano da dosaggi secondo ingredienti centellinati
Come se si dovesse far guarire qualcuno che davvero non ce la fa
Il nostro sistema di comunicazione e sostanzialmente sano forse meno sani sono certe discussioni che riducono il problema a un cabotaggio certe volte effimero e qualche volta anche avvilente
Io non intendo parlare dei massimi sistemi televisivi e tanto meno di quelli generali della comunicazione ma vorrei soffice mente fare alcune considerazioni circa le risorse che stanno alla base di qualsiasi progetto che riguardi la comunicazione
Anche qui rischiamo di essere fuorvianti cari amici dalle nostre discussioni tutti i giorni da discussioni giornalistiche congressuali che ormai da anni continuano a cadere sulla nostra attenzione ricadere su un Paese e su un'opinione pubblica in generale che ormai ritiene che tutto il nostro sistema di comunicazione addirittura tutto il sistema industriale si riconduca un dosaggio tra queste quella componente tra questo quel mezzo di comunicazione tra queste quella concessionaria
Le aziende hanno bisogno di vendere i loro prodotti perché vendendoli allora sì di possono produrre possono svilupparsi possono creare occupazione
Non fanno la pubblicità stanziando ingenti somme a questo o a quel gruppo editoriale a questo o a quel gruppo televisivo
Per regolare presuntivi è forzosi equilibri tra controparti diverse è un problema che rischia di essere impostato male alla base e di portare a conseguenze esiziali per tutto il lavoro che stiamo facendo in questa sede dovremmo cominciare subito a rimuovere condizionamenti limitazioni griglie
Atteggiamenti e provvedimenti punitivi nei confronti dello sviluppo delle dei mezzi di comunicazione
Atteggiamenti punitivi griglie limitazioni che si vogliono appuntare sempre solo sulle risorse come se la situazione dei conti di fronte a cui noi ci troviamo
Fosse squilibrata cari signori guardiamo con obiettività non lasciamoci condizionare dalle polemiche giornalistiche dell'interesse di parte guardiamo alle risorse così come oggi sono in Italia obiettivamente cioè alla pubblicità bene
Abbiamo
Guardati un po'alla
Coerenza delle cifre il non sfasamento tra gli investimenti pubblicitari sui diversi mezzi quotidiani parlo del mille novecentonovantatré
Avranno circa due mila e cento miliardi di pubblicità i periodici circa mille seicento miliardi di pubblicità
Il gruppo Fininvest avrà circa tre mila miliardi di pubblicità la Rai tra pubblicità e canone avrà circa tre mila miliardi
In tutto con il canone della RAI circa dodici mila miliardi senza sfasamenti
Senza incoerenze senza squilibri
Per cui la nostra rivoluzione deve essere sì una rivoluzione ma una riduzione riguarda lo sviluppo di tutto la comunicazione e che ci tolga da quelle polemiche asfittiche in cui rischiamo di portar dentro anche la stessa informazione stesso sistema dei mezzi basterebbe cari signori che in Italia i quotidiani vendessero non dico tante copie quante se ne vendono in Giappone quante se ne vendono Inghilterra ma quelle che si vendono nei paesi in cui nell'Occidente se ne vendono meno e quindi per esempio la Francia o la Germania già in Italia avremo il doppio
I quotidiani venduti avremmo probabilmente quasi il doppio della pubblicità la stampa avrebbe più pubblicità più risorse pubblicitarie di tutta la televisione privata e pubblica messi insieme tra quotidiani e periodici
Per cui tutte queste polemiche che sorgono quasi che la televisione fosse il lo l'inizio e la causa di tutti i mali perché assorbe tanti tante risorse pubblicitarie è un falso problema già oggi e in ogni caso deriva rispetto agli altri Paesi rispetto a una logica di risorse semplicemente dal fatto che oggi i quotidiani per tanti motivi vengono molto poco rispetto agli altri Paesi ripeto se vendessero come in Francia come in Germania tutti i nostri problemi sarebbero o eliminati o addirittura capovolti perché la stampa avrebbe più risorse della televisione da un punto di vista pubblicitario
Cosa cosa fare ma allora perché dosare quello che va bene punire quelli che sono intraprendenti bloccare mettere le griglie
E creare provvedimenti che tagliano quello che funzione distruggere quello che c'è in questo Paese è assurdo che noi continuiamo ad osare le nostre risorse
Attribuendole forzosamente ad altri gruppi come quando si pensa di
Stornare le risorse pubblicitarie
Alcuni mezzi ad altri per creare un presunto equilibrio equilibrio che ripeto c'è già
Cerchiamo di sviluppare il nostro sistema cerchiamo per esempio di sviluppare tutto il sistema di quotidiani liberiamo lo da tutti i vincoli che derivano dalla distribuzione assurda e corporativa di cui la stessa fieri giustamente si è lamentato in questi giorni
Cerchiamo di spingere i quotidiani
Tra i giovani moltissimi giovani oggi anche tra i laureati tra i culti non vengono regolarmente un quotidiano
Spendono tanti soldi in altre cose raramente compro un quotidiano sembra impossibile ma i giovani incontrano poco i quotidiani facciamo delle azioni speciali
Cerchiamo di fare delle grandi campagne in favore dell'acquisto dei quotidiani su si fanno per le saponette per i dentifrici perché noi dobbiamo fare per una qualche cosa per un acquisto che ha una valenza molto più nobile importante coinvolgente culturalmente rilevante commissioni quotidiani negli altri paesi cari signori quando guardiamo la pubblicità
Anche alla televisione vediamo delle bellissime campagne collettive per i quotidiani e per i periodici e vediamo delle singole campagne per singole testate
Che spingono questi prodotti proprio come si spingono altri prodotti in Italia avete mai visto qualcosa di tutto punto solo qualche asfittica
Campagna isolata e
Di solito impregnata più a risparmio che non a un vero convincimento di in investimento allora cari signori io credo che dobbiamo davvero
Considerare tutti questi problemi della comunicazione nell'assetto futuro liberandoci di questi piccoli dosaggi di questo minimo avvilente cabotaggio guardiamo al grande sistema dalla comunicazione i suoi sviluppi
Cerchiamo di essere adeguati alla stima internazionale
Cerchiamo di conquistare gli altri mercati per non essere conquistati
Cerchiamo per esempio di fare una grande società magari pubblica e privata che si avvalga sul serio dei satelliti senza continuare
In Italia a dire che non siamo inadeguati sotto l'aspetto tecnologico quando l'abbiamo sentito dal professor Rodotà prodotto Rodotà prima direttore generale dell'Alenia e amministratore delegato siamo non solo avanzati tecnologicamente ma siamo capaci di fornire satelliti ad altre nazioni nel però politicamente non prendiamo nessuna decisione ripeto magari attraverso una società pubblica e privata
Per conquistare lo spazio abbiamo una grandissima tradizione culturale teatrale di creatività abbiamo una grande tradizione televisiva che si è anche resa più acuta importante dalla
Competizione tra le televisioni pubbliche e quelle private
Facciamo tesoro di tutto questo andiamo nello spazio con una grande società che copra tutto il bacino europea gran parte del bacino mediterraneo e trasmettiamo pubblicità lì in quei Paesi facendo citare i soldi dalle aziende europee non soltanto italiane per trasmettere una pubblicità
Su un grande attraverso un satellite che copre un grande bacino internazionale comunque europeo ma anche extra europeo nei paesi quindi del bacino mediterraneo che stanno diventando sempre più interessanti così come stanno diventano interessanti i Paesi dell'Est e anche lì sarebbe il caso non tanto di fare dei piccoli accordi per sistemi televisivi che cresceranno nel tempo con grande lentezza e con infinite pratiche burocratiche andiamo dall'altra abbiamo Nicelli andiamo nel satellite
E scendiamo in quei Paesi dell'Est nei Paesi del Mediterraneo in tutti i Paesi europei con satelliti l'Italia si potrebbe far promotrici così anziché essere colonizzati anche pubblicitariamente da satellite che arriveranno nei prossimi anni a fare la pubblicità anche però che la FIAT anche quella Della stocca anche quella della Barilla ce la potremmo arrivare non tanto dalla RAI io dalla Fininvest e ce la potremo arrivare a casa i signori dal satellite francese dal satellite inglese da satellite tedesco d'accoglienza amburghese da quello spagnolo
Lo espletiamo territorio dall'alto le tre giorni stiamo qui a discutere ci sia il caso di fuori del terzo periodo dell'alcol pubblici il tema scelto pubblicitaria o se si devono togliere una rete a Berlusconi o sul sito del politico Berlusconi solo pubblicità
Cresciuta Ricciardi limiti o che comunque bisogna senz'altro punirlo
Quasi per ripristinare un equilibrio che oggi non c'è mentre infatti nei fatti e l'abbiamo visto c'è quindi un falso problema
Cerchiamo di creare uno sviluppo che sia uno sviluppo moderno idoneo Edmonton marce questi dosaggi di piccolo cabotaggio questo invito e spero che nei prossimi anni
Noi potremmo davvero avere un sistema internazionale che deriva dal nostro sforzo quello di noi operatori di noi
Politici che insieme si impegnano per costruire un qualche cosa antichità delle posizioni faziose e al di là delle piccole polemiche grazie
Grazie al dottor Lino in allora verso la dottoressa Brancati poi l'onorevole Minasi e ministro Pagani
Professor Brancati come sapete direttore del TTP Videomusic
Non proprio ma grazie lo spezzò cioè è stato direttore del telegiornale lirica allora innanzitutto io vorrei dire che stamattina finalmente sono uscite fuori una serie di cose di grande interesse quella che più mi ha interessato a quella che il presidente manca ha detto a un certo punto
E cioè la volta precedente convegno precedente le nostre indicazioni sono state raccolte
Speriamo che anche questa volta vengano raccolte allora con una forte di questa speranza il grande volontario di contratto visto il ministro Pagani quindi spero che lui possa in prima persona rassicurarci spero che intanto che diciamo noi siamo qui ad aspettare che gruppi più o meno ampi di ministri elaborino una nuova legge da sottoporre poi al Parlamento
Io spero che almeno questa volta l'elaborazione di questa nuova legge di questa nuova normativa sia sottratta dei nobili e l'unico modo di farlo queste come dire un invito e una preghiera al ministro Pagani
E quello che le consultazioni non avvengano nel chiuso delle stanze ma raccogliendo anche l'indicazione del sindacalista che mi ha preceduto ci sia un tavolo istituzionale o meno che dettero voi nel quale tutti gli operatori interessati siano consultati e possano portare la loro voce
E la loro come e i loro interessi alla luce del sole in altre parole speriamo che questa volta l'elaborazione di questa legge sia sottratta al pesantissimo lavoro delle notti
Perché invece ha lavorato fortemente la volta precedente
Quindi questa è l'invito pressante di rivolgo al ministro a questo proposito se noi parliamo di associazioni attenzione ministro attenzione anche ai politici che vedo qui in sala le associazioni del settore non hanno a che vedere con cose come Confindustria o o simili e associazioni del settore sono molto spesso rappresentative degli interessi dominanti
Quindi io non credo che questo tavolo possano essere costituito dalle associazioni del settore più uno due diciamo rappresentanti che normalmente sono un rappresentante della RAI e un rappresentante della Fininvest
Questo non sarebbe nessun modo cominciare col piede giusto
In Italia tutti di e anche noi diciamo esiste il duopolio però attenzione esistono anche altri come noi che da dieci anni e più resistono a questo duopolio
E se è vero che per lo meno le minoranze vanno rispettate indicateci a questo tavolo quanto meno come minoranza tutelate esci
Io farei passare adesso visti i dieci minuti ad alcuni punti che di dettaglio che il presidente manca ci ha sottoposto Primo punto lo diceva la generale economicità del sistema cioè il sistema deve trovare le sue risorse le sue fonti
Il sistema deve trovare se il modo di finanziarsi e questo è molto giusto perché l'abbiamo sempre visto un sistema che non si autofinanzia un sistema politicamente ricattabile e pertanto un sistema sbagliato un sistema non libera
Secondo diceva il presidente ogni comparto delle essenze autosufficiente cioè in un sistema multimediale ogni comparto deve essere autosufficiente cioè per fare un esempio le emittenti broadcasting
Abbonamenti
Terzo diceva lui chi possiede i mezzi di trasmissione non deve possedere altri programmi e si faccia un'unica grande società che gestisca tutto e io aggiungo giustissimo ma attenzione che quest'unica grande società tuttavia egli anche tutti cioè che non tuteli solo le ragioni dei più forti ma che tuttavia anche le emittenti più piccole come la nostra che tuteli le emittenti locali sa che non succeda che poi chi ha più forza anche più diritti perché altrimenti questa non sarebbe un'indicazione di grande come dire democrazia ed efficace
Poi diceva ancora due reti e non più di due e anche questa è una cosa che mi fa piacere aver sentito perché una cosa che sosteniamo da molto tempo però quello che io mi chiedo
è per quale motivo per applicare questi principi che sono tutti i principi improntati al buon senso noi dobbiamo aspettare una nuova legge queste è una cosa a cui qualcuno per piacere mi risponda perché dobbiamo aspettare una nuova legge nella legge Mammì non c'è scritto che ci devono essere dodici o quindici reti nera né gendarmi che c'è scritto che c'è un limite del venticinque per cento
è il Governo in sede amministrativa che fissa il numero delle reti
Dunque questo fatto di definire quante reti può avere un soggetto come regole antitrust è una cosa che il ministro potrebbe fare domani mattina non c'è bisogno di aspettare e ancora per moltissime dice il presidente mancare in prese devono essere economiche ma io chiedo al presidente ma anche chiedo a tutti voi
Come fanno dell'impresa e ad essere economiche nel momento in cui esiste un mercato totalmente chiuso con posizioni dominanti sia da parte dei broadcaster e sia nella pay tv perché non dimentichiamo che se il regolamento predisposto sulla pay tv basta col decreto
Noi avremo una situazione che legalizza il monopolio di fatto del settore tv a pagamento perché legalizza il fatto che due emittenti a pagamento hanno evito a resistere e tutte e due siano in mano ad un unico soggetto non voglio dire chi perché tanto ci sarebbero le solite smentite al soggetto che gestisce la pay tv
Comunque esso si chiama
Allora il problema che io dico è questo qui
Per quale motivo noi dobbiamo aspettare anch'io Michilini come dire mi viene un dubbio che aspettare a fare delle cose che potrebbero esser fatte domani mattina
Vuol dire un altro modo del sistema politico per prendere tempo per non denunciare la sua incapacità a governare questo settore
Questa è una delle risposte che io vorrei non so da chi non so se dal presidente manca non so se dai ministri che si occupa di questo ma la tentazione di credere che ci sia una grande impotenza politica a governare il settore e che siccome un certo tipo di tagli subito non si possono fare
Si rimanda la palla a due anni a tre anni cioè da quando probabilmente non sarà questo Parlamento che potrà decidere per la legge
Ma ce ne sarà un altro pieno di incognite e che non sappiamo quale forza abbia non sappiamo se sarà il Parlamento della Lega
Che molto molto amica di alcuni settori emittenza privata o se sarà un altro Parlamento ancora allora tutto questo mi preoccupa fortemente altra cosa
Dopodiché chiuderò segnalatemi il passare del tempo per cortesia è il discorso scusate ho perso appunto Coppi
è il discorso delle pay tv allora se le pay tv devono insistere su un altro mercato devono essere autosufficienti sul loro mi mercato io mi chiedo ma perché non sono ancora criptate perché non sono totalmente criptate perché la RAI per esempio qui mi rivolgo ai numerosi dirigenti della RAI
Che sono presenti in sala perché la RAI ha consentito questa fortissima legittimazione delle pay-tv prima ancora che le pay tv ricevano la concessione
Dando loro i diritti delle partite di calcio
Questa è una delle domande che io vorrei tanto alle quali vorrei tanto delle risposte mi rendo conto che ho fatto più domande di quante affermazione abbia fatto ma perdonatemi quando uno lavora in questo campo da tanti anni le curiosità sono moltissime grappa
Sì grazie l'orgoglio dell'onorevole Nastri grazie
Quale rivoluzione il sistema televisivi italiani questo il tema del nostro incontro
Manca opportunamente ampliato il tema e ha posto le basi per una libertà alla rivoluzione del sistema della comunicazione e dell'informazione
Vediamo in rapporto a questo mondo della comunicazione un momento irripetibile
Tutto è in crisi tutto cambia e quindi tutto può essere rivoluzionari
La RAI vive una crisi di grandi proporzioni
Anche se si deve registrare che nonostante la subalternità al sistema dei partiti a letto e ha fronteggiato la concorrenza la legge fondamentale cui si regge il servizio pubblico la centotré del settantacinque già ricordata da manca
Ma anche ha detto anche dei limiti dei meriti rispetto all'epoca nella quale è stata formulata oggi però urgentissimo intervenire
La micro riforma una provata infatti ha efficacia solo per due anni
La Commissione di vigilanza si è ridotta non aveva alcun potere avendogli sottratto la nomina del consiglio di amministrazione in quanto impotente per poiché l'ha paralizzata dai veti incrociati e dal regolabile logoramento del sistema lottizzato
Così vi è stata opportunamente tolta la facoltà porre un tetto alla pubblicità della RAI
Alla commissione di vigilanza non rimane quindi altro che essere una serie di dibattiti anche se di molto interesse ma per la verità scarsamente prodotti la legge ma mi tre anni di distanza dalla sua approvazione dimostra i vinti insufficienze
Ed è un'impostazione che la maggioranza delle forze politiche oggi non ritiene più accettati
Data vecchia
Lo dicemmo già allora violava le tecnologie moderne quelle in via di evoluzione
Una legge che entra nel regolamentazioni di dettaglio non risponde alla domanda di valorizzare le emittenti locali che hanno un ruolo che merita di essere riconsiderato
E ormai luogo comune che il duopolio pubblico privato debba essere considerato in una situazione gli evoluzioni del sistema ed in redazione alte risorse disponibili sul mercato
Si può attendere i tempi della politica del Parlamento questa mi pare la domanda essenziale
Il governo ha nominato un comitato che dovrebbe elaborare
Questa nuova legge per sostituire la Mammì
Il ministro barile intervenendo dalla Commissione cultura riconfermando l'impegno del Governo a presentare un disegno di legge di revisione della Mammì ha precisato che questo disegno di legge non potrà certo essere approvato in questa legislatura perché sarà sciolta prima dei tempi
Necessari per l'approvazione della legge
Lo ecco la domanda semplici modesto possiamo accettare che tutto sia rinviato alla prossima legislatura a mio avviso sarebbe un errore
Occorre quindi accelerare i tempi per la riforma della RAI per la riforma della Mammì in altri termini per la riforma dell'intero sistema della complicazione
Poco fa
Direttrice del da telegiornale pare del di dionisiaca
Chi ha detto perché non si modifica questo perché non si modifica quest'altro la verità è che purtroppo si fa questo ogni giorno c'è un provvedimento per metterci una toppa per fare una correzione
Noi ormai da un anno circa non facciamo altro che approvare decreti che poi vengono reiterate che vengono discussi che danno luogo a una conflittualità infine beh io credo che in questi sei otto mi sa che rimangono a questa legislatura è possibile affrontare il problema e risolverlo se esiste la volontà politica certo non lo si potrà fare si si continuerà ad ipotizzare una legge che regolamenti tutto
Che entri nel dettaglio una legge che voglia risolvere le innumerevoli questioni che si pongono il problema di fondo è quello di fissare principi generali
Di approvare una legge quadro che varca innanzitutto per dare regole certe e misure anti monopolistiche ad un mercato per sua stessa natura multimediale interdisciplinare ed intersettoriale
Non c'è dubbio che nell'affrontare la questione televisiva pubblico privato ci si imbatte nei problemi dalla carta stampata
E qui va riconosciuto che la legge fondamentale la quattrocentosedici mentale dell'ottantanove sessantasette se non vado errato dell'ottantotto
Sono leggi non più sufficienti a dare risposte adeguate ad un mercato dell'editoria che si dice ripiomba atto in una crisi economica grazie
Si lamenta continuamente anche da parte degli editori
Che i giornali vengono scarsamente ha detto ma non si da mai una risposta precisa sulle cause per cui poco si legge in Italia non ci si domanda se non è colpa di coloro che pur Jordan è una domanda che io pongo alla quale non dal certamente una risposta
Si può ancora ignorare che esiste il problema cui ha accennato manca dell'editore puro certo Giacomazzi ha detto quali sono i pericoli ma io credo che non si possa ignorare dell'intreccio economia informazione politica
Come risolvere allora il problema dell'Antitrust per i giornali si deve affrontare anche con misure che investono i tre e periodici
Sono tutte domande alle quali io credo occorre dare una risposta quale risposta dare agli adduttori chiaramente uno che viene loro sottratta
Dalla pubblicità dal sistema televisivo è una domanda che ripropongono direi periodicamente
Ogni socio economiche che debbono essere equamente divise fra i diversi comparti dell'informazione ma con quali criteri
Ciò che mi sembra opportuno e chi si delinea una strategia complessiva
Una un disegno globale per poi intervenire col leggi di settore
Può allora sposiamo anche soffermare su importanti intelligenti punti del decalogo tracciato da manca ma mi sembra opportuno che si tracci prima un quadro generale di riferimento ma anche fatto proposte che rivoluzionò le regole oggi diventi che Pack capovolgono le logiche che sono alla base dell'attuale legislazione proposto che impongono riflessioni profonde Primo ancora che sul singoli problemi sulle singole regole sui principi generali ai quali sperare la nuova ricitato non possiamo ignorare però che ci sono nuove tecnologie sistemi digitali satelliti capo tutto quanto qui si è detto che molti dicono sicuramente anche la disponibilità delle frequenze
Dei canali sui quali si sono fondate le attuali scelte che non sono solo cervellotiche ma certamente rispondono a una logica che può essere corretta modificate ma che comunque deve essere chiaramente spiegata è resa trasparenti ecco perché dicevo so è necessaria una legislazione flessibile che non vincessi il sistema che il continua racchiude evoluzione cioè il punto centrale oggi da risolvere
E anche di più per il futuro è quello di dare garanzia di obiettività e di indipendenza dagli operatori pubblici e privati perché l'informazione deve essere comunque corretta e completa
Garantire indipendenza ma anche ci richiama giustamente la nuova legge elettorale d'un sistema dell'alternanza caratterizzato da un sito è una legge maggioritaria è possibile ottenere quelle garanzie che non siamo riusciti ad avere in un sistema proporzionare di scelte più ristretto
è vero che l'Inghilterra ciò è possibile
Ma
Non ho una delle condizioni esistenti in Inghilterra e richiamate da manca esistono nel nostro Paese
Allora il sistema partitocratico è stato cancellato dalla miniriforma per quanto riguarda la RAI ma la soluzione delle nomine del consiglio di amministrazione da parte di due presidenti è già detto misura eccezionale e contingenti
Si è domandato la costituzione di una Fondazione cui affidare la proprietà delle azioni e la nomina dei vertici del sistema pubblico
Ma il problema rischia di essere solo spostato
Mi sembra che è un antidoto per garantire pluralismo professionalità e indipendenza degli operatori integrati imprenditori e giornalisti sta nel lineare un sistema multipolare come ha detto ma sia presente una forte componente componente di un servizio affidato agli enti regionali medico che gli ha detto macroregioni per quanto attiene al pubblico e di una più ampia presenza di tv locali in grado di esercitare il ruolo con imprenditorialità incentivando la formazione di consorzi riducendo la presenza delle molte centinaia di micro tv
Che si reggono infrangendo le regole e stabilendo rapporti con il sistema di potere locale cioè con l'intreccio politico clientelare
Proprio l'apporto l'opposto ciò che prevede il decreto reiterato il ventotto giugno che congelando il piano delle frequenze già sottoposto a sequestro giudiziario prevede l'autorizzazione per tre anni da tutte le tv
Che operavano a precedentemente la legge Mammì
Se si pensa fra i clienti principali della mi eversiva veniva considerato la possibilità di approvare il piano delle frequenze si deve proprio riconoscere che l'obiettivo manca mi sia consentito infine di chiudere con una modesto proposta additati
Mi sembra questo incontro l'occasione per discutere anche dell'opportunità della costituzione di un ministero dello spettacolo e della comunicazione
Che in virtù delle ipotesi d'intervento pubblico multimediali e di presente nel privato concentrazioni ai settori dell'informazione
Anche direi in senso verticale come suggerito ma anche dello spettacolo sembra una soluzione più ragionevole per sottrarre al ministero delle Poste
Un'attività di cultura spettacolo informazione che non è strutturalmente di sua competenza
Grazie onorevole Aniasi pregherei il ministro Pagani successivamente il dottor Patrono il dottor vita
Grazie come ringrazio Ligas MM e il suo presidente manca
Per dare questa occasione di uno scambio di opinioni che ho sentito molto interessante
E che cade in un momento particolarmente importante e delicato
Mi sembra sia stato presente sia presente in questo convegno
Un concetto che talvolta viene dimenticato e viene dimenticato quando si affrontano i problemi della televisione nel mondo chiuso della televisione
In realtà affrontare
Il problema della televisione significa affrontare il problema dell'informazione
Non possiamo parlare di televisione senza collegarla all'informazione e alla comunicazione e allora vuol dire affrontare
Uno dei problemi se non il problema centrale di ogni società avanzata un problema che ha risvolti politici risvolti sociali ha risvolti economici è un problema
Complessivo della società
Allora quando noi parliamo di revisione della duecentoventitré
O come io preferisco dire
Parliamo di un nuovo assetto del sistema televisivo e con e non possiamo certamente affrontare questo problema nei limiti angusti in cui quella legge è stata concepita
Perché ciò sarebbe un gravissimo errore
In realtà io penso che anche se la legge Mammì
Fosse stata frutto migliore di altra stagione politica oggi ci troveremmo ugualmente di fronte al problema riassetto del sistema televisivo
Certo potremmo frontale in condizioni migliori questo è fuori discussione
Però il problema esisterebbe ugualmente e questo per un motivo che è un motivo di fondo il sistema televisivo fondato sulla pubblicità come unica risorsa ha raggiunto lo sviluppo incompatibile con le dimensioni della risorsa stesse
Mi sembra un'osservazione
Estremamente importante da fare
Però purtroppo la situazione in cui viviamo è questa
E la sempre più affannosa spasmodica ricerca di nuove risorse pubblicitarie mette in crisi tutto il sistema dell'informazione mette in crisi anche altri sistemi che con l'informazione hanno poco chi vedere
Il caso dell'editoria che si lamenta che le sono sottratte risorse essenziali
Così come è il caso dello sport il quale al contrario si vede investito da offerte allettanti che non può rifiutare ma che alla lunga potrebbero snaturare i tradizionali assetti del sistema sportivo il fatto della partita di calcio che si che viene anticipato posticipata è un fatto che sconvolge un assetto tradizionale perché la Domenica Sportiva Italiana era stempiato sempre stata concepita come un unicum in contemporanea
Adesso viene sconvolto
Quindi questo sempre crescente bisogno gallerie risorse pubblicitarie
Per alimentare la crescita del sistema tv pubblicità ha scatenato in particolare all'interno di questo stesso sistema una conflittualità esasperata di tutti contro tutti che non è ostacolo semplice è facile da superare e che condiziona la risoluzione del problema allora abbiamo la conflittualità della RAI con le televisioni nazionali il conflittualità del delle televisioni nazionali tra di loro là conflittualità dall'Italia televisioni nazionali con quelle locali la televisione delle delle tv locali tra di loro
Allora per uscire da questo sistema questa conflittualità si potrebbero ipotizzare due strade
Una è quella di cui ho sentito parlare anche questa mattina
Che si proporrebbe di limitare informa autoritativa le emittenti e porre restrizioni sempre maggiori alla pubblicità
L'altra strada è quella di trovare nuove risorse per il settore televisivo
In realtà noi stiamo percorrendo la strada della limitazione
E io non credo non credo che questa sia la strada che consentirà di dare un assetto definitivo al sistema
E ciò per una ragione di carattere generale
Perché ogni normativa troppo vincolistica e restrittiva è destinata ad essere travolta boh delusa io faccio riferimento a mie precedenti esperienze
Quando abbiamo fatto una normativa urbanistica troppo restrittiva troppo vincolistica abbiamo creato l'abusivismo edilizio e la stessa cosa abbiamo rischiato di fare nell'ambiente
E quindi io non credo questa strada
Il secondo motivo il secondo motivo per cui non credo che si possa per seguire la strada della limitazione
Riguarda l'evoluzione tecnologica un'evoluzione che porterà in pochi anni ad un tipo di televisione completamente diverso
Da quello dell'attuale in realtà come sappiamo fuori dall'Italia è già in corso questa rivoluzione televisiva che si origina dalla convergenza di Tremonti il mondo dell'informatica il mondo delle telecomunicazioni e il mondo della televisione
Si tratta di Tremonti che stanno chiudendo contemporaneamente un ciclo positivo di sviluppo e che devono trovare nella loro sinergia le motivazioni per il loro rilancio questa è una sfida ma è anche un'opportunità per il sistema Italia
Che non possiamo illudere
Se vogliamo rimanere competitivi con le altre nazioni è un impegno che va ben al di là del problema televisivo ma entro il quale il problema televisivo stesso può trovare una soluzione completa ed equilibrata
Quindi io credo che la strada della limitazione che noi stiamo percorrendo
è una strada che non può non essere percorsa in questo momento non può non essere percorsa ma credo che l'uscita vera dal sistema sia l'uscita tecnologica
Che naturalmente richiederà un po'di anni per essere percorso
Però un passo decisivo ed è stato fatto in questo senso il quindici giugno
Ultimo scorso
Al Consiglio d'Europa abbiamo approvato una direttiva sulla televisione ad alta definizione
Con la quale di fatto l'Europa abbandona la televisione col sistema analogico su cui abbiamo perso forse troppo tempo e abbiamo impiegato forse troppi capitali per imboccare definitivamente la strada della televisione numerica
Ora questa decisione che io definisco di valore storico comporta due conseguenze
Di rendere la televisione compatibile con il sistema delle telecomunicazioni con l'informatica e quindi di consentire la cosiddetta interattività
Cioè non sarà più lo spettatore oggetto passivo dei programmi che vengono proposti ma sarà lui stesso che in misure sempre più ampie potrà scegliere e costruirsi il palinsesto
Inoltre con la televisione numerica la compressione del segnale noi andremo ad una dilatazione enorme dei mezzi trasmissivi
Da per via terra per satellite e per capo e quindi la disponibilità di canali e di frequenze che oggi la cui limitazione oggi costituisce la base del sistema concessorio verrà superata e quindi
Sarà posta a mio avviso in discussione la stessa base giuridica su cui si fonda tutta la nostra legislatura
A questo proposito io voglio comunicare Chioggia incaricato il Consiglio superiore delle poste di rivedere il piano di ripartizione
Quale piano di ripartizione come sapete non deve essere confuso col piano di assegnazione e cosa ben più vasta che riguarda tutto il sistema dell'utilizzazione delle onde anziane
Nel quale oggi in Italia abbiamo uno stato di disordine l'ultimo piano risale al settanta che è veramente assolutamente insostenibile anche con casi di abusivismo
E di utilizzazione impropria delle onde non solo nel settore televisivo non tanto nel settore televisivo quando quanto soprattutto in altri settori
E così stiamo abbiamo iniziato sempre con il Consiglio superiore anche a riprendere una nuova politica per l'utilizzazione dei satelliti
Questi satelliti che se noi pensiamo che nel mille novecentonovantacinque mille novecentonovantacinque quindi fra due anni
In Europa verranno posti in orbita nell'ambito del progetto Astra
Due satelliti digitali televisivi capaci di ben centottanta canali con audio multilingue e possibilità di ricezione anche su televisione normale grazie ad un'apposita scatola nera che
Aggiuntiva che De sarà capace anche di fatturare le by TV ecco che questo sistema che è previsto per l'entrata in funzione
Di massa su base di massa nel mille novecentonovantacinque da solo come già veniva detto dalla dottor Iori e capace di sconvolgere anche nel settore pubblicitario tutto quello che è l'attuale sistema e parliamo del mille novecento novantacinque
Mille novecentonovantacinque
Due anni e mezzo
Quindi queste prospettive sono destinate a mutare entro brevissimo termine i quadri di riferimento sia normativi che economici del problema e a rendere obsoleto tutto l'attuale problema
Tutto l'attuale sistema
Gli attuali palinsesti chiedo scusa
Vincevo che gli attuali palinsesti delle televisioni commerciali che sono nati come mezzo per catturare l'audience e quindi la pubblicità debbono divenire il fine
Le televisioni quindi dovranno vendere i programmi insieme ad altri servizi
Della più svariata natura come il delle shopping la delle sicurezza informazioni di ogni altro tipo negli Stati Uniti storno sono già in grande evoluzione questi sistemi e allora il futuro della televisione si configura come Pai TV
Nelle sue varie forme che però e questo importante sottolineare dovranno svilupparsi via satellite o via cavo
Riducendo l'uso delle top attuali frequenze le quali dell'attuale frequenza via terra le quali sono sempre saranno sempre più preziose
Per altri usi allora il problema però resta un problema non alla alla ricchissima prospettiva lunghissima prospettiva però non è il problema dell'oggi e quindi non possiamo evidentemente fermarci aspettando che queste evoluzioni avvengano e quindi si pone il problema del che fare
E il che fare lo sappiamo tutti è stato detto anche questa mattina qua superare da duecentotrentatré uscire dal duopolio
Riformare la RAI far decollare la televisione locale riportare il sistema alle regole questi sono i problemi dell'immediato e io vorrei sottolineare che noi ci siamo mossi su questa strada anche se con qualche difficoltà però non è stato nell'ultimo anno l'ultimo anno non è passato senza che nulla sia accaduto
La legge sulla riforma del vertice RAI è stata approvata certo non è ancora la riforma della RAI ma è una legge che consentirà alla concessionaria pubblica di uscire da uno stato di precarietà che oggi la pone in condizioni di grave disagio sarà compito dei nuovi responsabili cui porgiamo i nostri auguri all'anno l'offerta di massima collaborazione nell'ambito delle rispettive responsabilità
Dicevo sarà compito dei nuovi responsabili procedere alla riorganizzazione interna
Mentre al governo e al Parlamento spetterà a prendere altri provvedimenti che possano consentire alla RAI di svolgere il suo servizio in serenità ed in un quadro di certezze economiche e normative
Che la sottraggano all'assillo e dalla concorrenza di oggi
Purtroppo con la duecentoventitré alla abolizione della monopolio televisivo non è seguita una chiara di precisa definizione dei doveri ma anche dei diritti che competono al servizio pubblico
Per poter compiere in serenità la missione che gli affida
Ciò comporta che il servizio pubblico oggi si trova in una situazione di oggettiva interiorità rispetto al sistema privato che dispone di maggiori gradi di libertà sia economica che normativa
E occorre allora garantire al servizio pubblico
E qui vorrei sottolineare che se parliamo di servizio pubblico sarebbe un non senso pensare ad un servizio pubblico senza pubblico questo è un problema di tutte i servizi pubblici cioè come coniugare l'audience con la qualità
Come coniugare l'audience con certi servizi perché se noi andassimo verso il perverso televisioni che curano solo la qualità e trascurano l'audience avremmo delle televisioni di nicchia delle televisioni elitarie che non svolgerebbe evidentemente il loro il servizio pubblico
Quindi questo il problema di come coniugare l'audience il pubblico con la qualità
Senza affrontare il tipo di competizioni che tutti i giorni vediamo avere grande risalto anche sulla stampa queste un'operazione difficile è la frontiera su cui si stanno misurando tutti i servizi pubblici europei
E noi riteniamo però che su questa strada si debba andare riteniamo che nella RAI vi siano le capacità culturali tecniche in grado di fare ad affrontare questa sfida e per parte nostra cerchiamo e abbiamo cercato soprattutto di riportare alcune regole
E qualche risultato si è ottenuto
Ad esempio l'applicazione integrale della della direttiva CEE Televisione senza frontiere che è stata attuata con la legge quattrocentottantadue il Regolamento sulle by tv via etere che è in fase di approvazione attualmente è al consiglio al Consiglio superiore
Il decreto legge con il quale riserviamo uno spazio prima destinato ad una rete commerciale e tutte le frequenze che si libereranno al patrimonio pubblico perché vedete in questa queste onde che sono state occupate
Sono entrate in possesso senza regole dei privati sono un bene pubblico e questo è un concetto che troppo spesso si dimentica da parte di tutti sono un bene pubblico che deve essere regolamentato
E quindi il le frequenze che o non avranno titolo ad essere concesse
Ho peraltro natura non avranno un'immediata utilizzazione rientreranno nel patrimonio dello Stato ed infine ultima cosa il Regolamento predisposto dal Garante sulle sponsorizzazioni che tanto tante polemiche ha suscitato ecco questi sono tutti provvedimenti che tendono a riportare il settore dei grandi network privati entro limiti corretti che consentiranno anche ad altri soggetti
E primi tra tutti il servizio pubblico e quello locale di svolgere i rispettivi ruoli
Il governo deve ancora fare altre cose nei confronti della Rai
E deve affrontare in termini ravvicinati
Il quadro economico entro il quale il servizio pubblico dovrà operare
E quindi si sono tre argomenti da affrontare il rinnovo della concessione RAI il canone dovuto dagli utenti e il canone di concessione dovuto dalla RAI
Stanno avvicinandosi queste scadenze
Entro tre mesi dice la nuova legge dovrà essere rinegoziata la convenzione quindi la concessione alla RAI e questo ci accingiamo fare con una polizza Commissione che abbiamo abbiamo nominato
Vi sarà una novità in questa concessione
Novità prefigurata peraltro dalla legge cioè l'introduzione del price-cap
Che legherà il canone all'inflazione secondo parametri collegati ai miglioramenti qualitative che la RAI stessa potrà ottenere quindi l'aumento sarà pari all'inflazione programmata diminuita di alcuni parametri
E questa sarà l'occasione poi per rivedere tutto l'intero sistema dei canoni che deve essere riequilibrato
Con particolare attenzione alle emittenti locali ed altresì anche
I canoni per uso temporaneo di frequenze riversi accennavo prima all'iniziativa che è stata presa di rivedere l'intero piano di ripartizione e questo deve essere rivisto non solo nei termini di una
Più ho cullato e razionale utilizzazione delle frequenze ma anche e soprattutto dalla
Punto di vista economico io penso che in questo clima in questo momento in cui gli italiani sono chiamati a così grandi sacrifici su settori tradizionali
Sia immorale che si lascia invece altri settori ad un'utilizzazione libera senza un corrispettivo adeguato all'utilità che se ne ritrae un altro settore che noi dobbiamo affrontare con urgenza riguarda l'emittenza radiofonica e televisiva locale
Perché è una componente essenziale che sino ad oggi
Seguito di mille vicende che il presidente Aniasi a brevemente ricordato purtroppo non siamo riusciti ancora a far decollare
Vi è una motivazione in più oggi che ci spinge a dare spazio questo settore e riguarda il ruolo che l'informazione locale dovrà giocare potrà giocare nell'ambito delle nuove leggi elettorali quindi il sempre una maggiore importanza
Mi è capitato un fatto che vorrei approfittare dell'occasione per spiegare
Gli è stato l'infortunio del sequestro da parte dell'autorità giudiziaria degli atti relativi al piano di assegnazione e questo infortunio sono stati sigillati trentadue armadi
Già materialmente impedito di predisporre le graduatorie per le emittenti locali che dovevano per legge essere approntate entro il trenta giugno ed entro il trenta giugno noi saremmo stati in grado di effettuare questa graduatoria
Sono state sequestrate tutti gli incartamenti delle domande e abbiamo allora dovuto ricorrere con il decreto legge che ricordava il presidente Aniasi a percorrere una nuova strada
La nuova strada che consentiranno il rilascio di concessioni a tutte le emittenti che avranno titolo quindi attenzione non a tutte le emittenti a tutte le emittenti che avranno titolo e quindi a tutte le emittenti che risponderanno i requisiti di legge per cui vi sarà una prima e notevole selezione naturale di avere queste concessioni
Ecco io credo che questo infortunio che nessuno di noi avrebbe voluto certamente anche perché per riprendere l'attività stiamo facendo seicento mila copie di documenti dico seicento mila copie di documenti tutti autenticate controllate ma è un lavoro che ovviamente dobbiamo fare però è mia convinzione dicevo che questo
Infortunio ha consentito di rimediare ad una strada sbagliata previste dalla legge duecentoventitré che avevamo tentato di percorrere già dall'anno scorso
E della quale ci eravamo venga raffigurati tutti
Tutti i tutte le difficoltà ma che purtroppo non avevamo potuto cambiare così come avevamo fatto per le per le emittenti radiofoniche perché ormai era una strada che era stata imboccata approvata e avevamo un un decreto del Presidente della Repubblica che approvava il piano di assegnazione
Ecco non riteniamo invece che
Con questa nuova strada che riconosce di fatto l'esistente mentre prima noi avevamo una Rete teorica il piano di assegnazione teorico entro il quale dovevamo forzare la realtà
Una realtà che si era creato spontaneamente e che poi avrebbe comportato un adeguamento
Per cui quasi tutte le stazioni avrebbero dovuto cambiare le loro postazioni parametri radioelettrici di trasmissione operazione che a mio avviso non sarà non si sarebbe mai conclusa mai conclusa invece con questa nuova strada noi riteniamo che non si sia perso del tempo ma anzi si possa arrivare entro breve termine all'assegnazione il termine dovrebbe essere il trenta di novembre
E queste preliminare il rilascio delle concessioni è preliminare ad ogni intervento nel settore delle televisioni locali
Perché senza l'individuazione dei soggetti che hanno titolo non è pensabile e anzi sarebbe pericoloso pensare ad ogni qualsiasi forma di incentivo di contributo per le televisioni locali
Perché mancherebbero i criteri di base per l'individuazione dei soggetti meritevoli e di rischio
Il rischio sarebbe grave sarebbe quello di dar vita a forme di attività assistenziali se non clientelare anziché sviluppare in modo sano e costruttivo l'emittenza locale verso dimensioni e assetti adeguati all'importante ruolo che essa è chiamata svolge nella vita del Paese
Quindi concludo ricordando che il nel contesto dello scenario dei grandi cambiamenti tecnologici che avremo a breve termine ma non ha termini immediato noi dobbiamo proporre una nuova legge che disegni un assetto televisivo italiani
Se noi pensassimo sono d'accordo con Aniasi se noi pensassimo di fare una legge regolamento una legge cioè che si proponesse di regolamentare sin nei minimi particolari le trasmissioni televisive
A mio avviso sbaglierei mostrata perché non riusciremmo né a prevedere nega di inseguire l'evoluzione tecnologica in atto
Allora la strada da seguire è quella di una legge di principi una legge che fissi le regole generali del sistema al suo interno ed al suo esterno cioè nei suoi nei rapporti della televisione con il mondo dell'informazione e con tutto il mondo della comunicazione nel suo complesso
La gestione della legge
Il suo completamento la sua traduzione in regolamenti dovrà essere poi lasciata ad un'autorità terza
Un'autorità autonoma noto netta un'autorità che poi è il garante opportunamente potenziato che l'atto che applichi ai casi particolari i principi generali ecco solo così cioè solo sottraendo all'autorità politica alla gestione di un sistema tanto delicato e tanto facilmente strumentalizzabili io penso che si possono uscire dal prima di polemiche di sospetti
Ma anche di effettive distorsioni che oggi vi sono nel sistema
Evitare al Paese un'informazione che sia veramente come tutti desideriamo un'informazione libera un informazione indipendente una informazione a livello di un Paese civile ben sviluppato grazie
Grazie Morgan ministro Pagani allora adesso l'intervento di Giorgio Bolzoni segretario dell'Usigrai successivamente Vincenzo vita
Ma io vorrei innanzitutto esordire con un ringraziamento all'onorevole manca
Un ringraziamento non per il convegno c'è anche quello ma un ringraziamento perché per il coraggio morale e politico che ha avuto nel nell'ammettere
E nel pentirsi della scelta della pax televisiva
I diamo il benvenuto in questo in questo club
è un dato da tener presente perché mentre manca lo ammette
C'è ancora una parte di azienda che ritiene invece di dover smentire un'ipotesi di questo genere secondo non è infatti invece questa pax televisive esiste
Esiste tuttora e l'accordo sul calcio nella dimostrazione più chiare
Io sono devo dire molto soddisfatto del vento di novità
Che potrebbe attraversare l'azienda
Ci siamo battuti per questa legge però badate io non vorrei che si continuasse con la storia che la legge l'ha fatta l'Usigrai perché non è così
L'Usigrai ha usato i mezzi che aveva per spingere però io credo che mai saremmo riusciti ad arrivare
Al traguardo della legge se all'esterno non ci fosse stata la sensazione netta che tutta l'azienda era d'accordo su questo e non soltanto i giornalisti
E non ci fosse stata altrettanta attenzione da parte delle forze politiche da parte del Parlamento che comunque un atto di coraggio nei fatti la realizzato approvando quella legge e quindi questo è un dato che dobbiamo tener presente
Ecco però il vento di novità non vorrei che fosse di quelli che entrano da una finestra escono dall'altra sconvolgendo tutto e poi lasciando però nei cassetti i numeri e le carte che contano
Continuiamo con la storia sui giornali del sindacato che sponsorizza i direttori generali badate io per fare il sindacalista sono giornaliste quindi so come come si scrivono i pezzi come si fanno i pezzi
Vorrei ripetere per l'ennesima volta che il sindacato dei giornalisti RAI nulla alcun uomo da sponsorizzare
Ne abbiamo fatto un identikit perché riteniamo che per aiutare quel vento di rinnovamento che è arrivato con il comitato dei garanti
Per aiutare quel vento di rinnovamento c'è bisogno di qualcuno che l'azienda la conosca la conosca bene la conosca nei suoi meandri lei per tutti
Perché c'è il rischio che il dieci otto dieci dodici mesi che serviranno a un esterno per conoscere l'azienda permettano alla nomenclatura
Permettano agli uomini del vecchio di radicarsi ancora di più e condizionare fortemente il nuovo devo arrivare così come io credo credo di non essere corporativo se chiedo per la RAI un direttore generale
Che non sia una un esponente del della controparte privata credo che questo sia nei fatti sia nel nel in una richiesta minimale da parte di chi nel servizio pubblico crede
Per questo sono d'accordo ieri Minoli ha scritto un ottimo penso che ha ragione quando dice non è possibile che Ciampi scelga Prodi per lui per risanare il Liri visto che Prodi Livi lo conosce e poi qualcuno ci dica non può venire un direttore generale che conosca la RAI perché se Norberto rinnovamento non si realizza c'è una contraddizione in termini questo
Io e credo che il dato da cui dobbiamo partire che la RAI non è un pezzo direi decotto
La RAI è come ama ripetere
L'onorevole ma anche alla RAI quel l'unico pezzo di privato che ha vinto l'unico verso il pubblico che ha vinto la sfida col privato
Da qui dobbiamo partire chi viene oggi deve venire per per razionalizzare per riorganizzare non può pensare di venire attagliare eliminare perché non sarebbero infatti perché significherebbe voler tagliare le gambe a un cavallo che comunque nelle condizioni generali del Paese nelle condizioni della Mammì
Nelle condizioni della politica che purtroppo stiamo conoscendo tutti in questi giorni un cavallo che comunque ha vinto la sua corsa
E questi sono i dati da cui dobbiamo secondo me partire e procedere nel momento in cui ragioniamo di RAI e di rilancio
Della RAI
Il discorso il programma dell'onorevole manca credo che sia un programma su cui possiamo confrontarci con una grande serenità
Ci sono larghi tratti di quel programma su cui siamo d'accordo ce ne sono altri su cui possiamo discutere cioè solo uno su cui non siamo d'accordo e su cui marchiamo una profonda differenza non può esserci simmetria tra pubblico e privato
Su questo non c'è discussione per una
Per una ragione molto semplice
Nel momento in cui noi accettassimo la simmetria pubblico privato noi in un sistema generale del Paese che va cambiando in un sistema politico che va cambiato
Noi a metteremmo che una parte di Paese non ha diritto di parola
Io penso soltanto alla riforma del sistema elettorale non c'è dubbio che il che il sistema uninominale non può che comportare una così rafforzamento dei poteri dei poteri forti
C'è il rischio Obiettivo che un'intera classe sociale non possa essere rappresentata in Parlamento
Occorre che qualcuno dia a quella classe sociale occorre qualcuno dia a questi soggetti deboli la possibilità di parlare
Parlare a prescindere dal fatto che possa avere la possibilità le risorse economiche politiche di potersi sedere al tavolo del confronto con gli altri soggetti
Io
Credo che ai nuovi garantire nominerà un nuovo consiglio d'amministrazione la nostra proposta di un incontro di una conferenza di produzione debba essere rilanciata con forza l'abbiamo chiesto una conferenza di produzione della RAI nell'arco dei novanta giorni successivi alla nomina del direttore generale perché ecco chi viene oggi a guidare l'azienda deve sapere che c'è una
Così c'è una lunga agenda di argomenti succo su cui confrontarci io mi chiedo per esempio se i cinque garanti sappiano che sul tavolo del confronto ci sono soltanto alcuni di questi argomenti il piano dei corrispondenti la riforma della radiofonia la riforma dei TG
In rapporto rete testata il futuro delle consociate la razionalizzazione dei centri di spesa
IRAP
Da due o tre giorni si parla di questi cunti di questi colleghi scoperti io voglio sapere quanti qui dentro sanno che uno dei problemi centrali affronta diversi negate violenze era in questi anni è stato proprio nel rapporto tra pubblicità e informazione quanti sanno che i primi a denunciare
Forme così sotterranea di sponsorizzazione di pubblicità è stato proprio il sindacato dei giornalisti della RAI a denunciarle
Cioè qui siamo alla inversione di parti il sindacato chiede regole più rigorose più severe normative più rigide
Sul controllo del rapporto in formazione e pubblicità
Dovrebbe essere probabilmente incontra dovrebbe essere l'azienda a chiedere forme più rigorose di controllo
Questo per esempio fa parte è uno dei dei termini centrali del confronto sulla Carta dei diritti su cui in questi Nesi l'azienda è stata assolutamente latitante
Questi sono i problemi su cui il comitato dei garanti deve essere chiamato a discutere ore sapere per esempio che cosa pensano i garanti della pay tv e di quello che sta succedendo nel nel calcio
Se il se l'accordo che abbiamo sottoscritto l'accordo che in via fossero stati garanti già nel diano i loro funzione avrebbero sottoscritto oppure no questi sono dati che dobbiamo tenere presenti queste sono le cose su cui io credo i garanti dovranno andare alla scelta del direttore generale io negli ultimi tempi col ministro Pagani abbiamo avuto confronti aperti anche anche duri
Devo dire che ho colto invece con grande interesse il suo passaggio il momento in cui ci ha e ricordato che era assurdo discutere la possibilità delle due reti al privato e due al pubblico al momento dal novantacinque succederà la rivoluzione del sistema
E quindi sono d'accordo su questo chiedo però al ministro Pagani di intervenire subito di darci le risposte subito e vorrei sapere per esempio
Il l'accenno al contratto sulla pay tv la partita non criptata la partita in chiaro che cosa significherebbe che cosa ha intenzione di fare il ministro delle Poste in una situazione in una ipotesi di questo genere credo che delle scelte possono essere fatte dal potere politico io chiedo al potere politico di utilizzare questi due anni di cui al novantacinque al momento delle della rivoluzione frequenze di legiferare di farci trovare di discutere di confrontarsi per avere una legge che sia il il disegno il percorso da fare sull'emittenza e non come la Mammì
Una una legge fotografia dell'esistente
Ecco
Un ultimo un ultimo dato ci torno perché stasera avremo il presidente del comitato dei garanti nei prossimi quindici giorni speriamo avremmo il direttore generale tutto ricomincerà
Si ricomincerà a lavorare perché in queste ore qualsiasi richiesta si faccia l'azienda ragazzi calmi perché non sappiamo a chi rivolgerci ecco devo tornare sul sul concetto del faccio presente faccio ho concluso
Devo tornare un attimo sulla ipotesi sulla sull'affermazione che hanno i colpi di spugna
In questa situazione non piaccia o non siamo assolutamente d'accordo
I tredici mila dipendenti della RAI potranno forse essere anche in eccesso non non credo come come altri pensano in grande eccesso possono essere cioè se di questo si può anche discutere però certamente sono tredici mila dipendenti vincenti
Quindi colpi di spugna non sono assolutamente accettabili a nessun livello
Devo dire però che nel momento in cui chiediamo un direttore generale che conosca bene
La RAI e dall'interno chiediamo e quel direttore generale si è anche il segno di una forte discontinuità con il passato non può essere la vecchia gestione che continua in qualche modo a quel direttore generale ne chiediamo innanzitutto di recuperare le mille professionalità che nel loro piccolo hanno dato un grande apporto alla vittoria dell'azienda
E che spesso per non essere omologhi al partito all'otto sono stati in qualche modo dimenticati ecco questi uomini vanno in qualche modo recuperati grazie
Grazie Bazzoni allora adesso abbiamo l'Inter per Totti Vincenzo vita subito dopo Sebastiano Sortino grazie
Parto anch'io sia pure
Con cioè non molto rapido al tema di queste ore vale a dire la messa in funzione della nuova legge di riforma della RAI vorrei dire solo due cose su questo punto una prima se mi consentite persino linguistica io non chiamerei leggina quella proposta passata faticosamente dopo un voto delle Camere
Della Repubblica qualcosa di più è il primo atto di un processo di una riforma di cui oggi discutiamo tratti salienti
Ha indotto per la prima volta dopo anni un nuovo rapporto di potere dentro e fuori la RAI
E questo vale badate bene a prescindere ora dal giudizio che ognuno di noi può dare su ogni singolo articolo dalla proposta di legge o su quanto faranno i nuovi dirigenti della RAI
è un primo passo da salutare per quello che ha significato
In una scena precedentemente bloccata in cui appariva ormai inesorabile e una crisi dell'idea stessa di servizio pubblico ancorata com'è stata negli ultimi anni non tanto e non solo a una cultura di vicinanza o di subalternità con il sistema politico anche a questo ma direi soprattutto ad una degenerazione dell'interazione con la politica verso una forma di potere poteri di grumi
Di gruppi di fazioni di lottizzazione che ormai rendeva del tutto inverosimile mantenerla come idea di una per un sistema democratico quindi ben venga questa legge io aggiungo secondo punto uno augurio sincero ai nuovi amministratori del servizio pubblico
Lo dico perché Trovo del tutto sbagliato
Agire in queste ore nei riguardi del nuovo gruppo degli amministratori del servizio pubblico
Con i vecchi schemi
Cioè sostanzialmente con un certo Farisei Isma'
Vale a dire riconoscendone genericamente la novità l'autonomia e l'indipendenza e poi però cercando di introdurre elementi correttivi verso un vecchio schema quell'unica mappa
Geografica che molti continuano a pensare possa esistere
Pone la politica italiana c'è un po'questo e non solo nella politica un po'come quando diciamo prima ancora della scoperta diciamo della circolarità del mondo si pensava che tutto fosse piatto per cui ancora adesso si deve immaginare che se il Presidente di un colore il direttore debba essere di un colore diverso che se il presidente ha un certo tipo di ispirazione questo porta con sé una conseguenza
A scalare su altre carichino credo che bisogni uscire definitivamente da questa logica noi come Partito Democratico la sinistra abbiamo scelto di farlo anche unilateralmente badate bene anche pagando qualche prezzo e cioè lo dico qui con molta nettezza i partiti facciano altro si occupino di progetti si occupino dite si occupino di confronti in giudichino i controllino perché questo è dato a loro
Dalla sostanza diciamo da nostra carta costituzionale nessuno
E meno che mai io qui predica politicità o mancanza di confronto e dialettica democratico ma ognuno faccia il suo si esca da queste logiche quindi noi nel fare gli auguri di buon lavoro ai nuovi consiglieri che oggi formalmente si insediano ed eleggono i loro presidente diciamo anche scegliete voi insieme al presidente dell'IRI come quella legge faticosamente approvata ha stabilito il nuovo direttore generale che ci auguriamo non sia assolutamente dentro un vecchio schema di scambi di trattative scegliete chi bollette scegliete per il meglio anche noi
Con umiltà anche corpi ci si vuole poi faremo le nostre valutazioni come abbiamo fatto positivamente per quanto riguardato diciamo l'opera dei due presidenti di Camera e Senato nella scelta dei nuovi consigli
Sarebbe del tutto inverosimile abbiamo cercato di giro in questi ultimi giorni che un partito un partito che oggi non ha più quella centralità che ha avuto per tanti anni nella vita politica italiana la democrazia cristiana
Pensi ancora di a vere sulla direzione generale della RAI
Una sorta di atto di di di primazia quasi che in Italia di fosse un codice non scritto per cui alcuni luoghi chiave a prescindere dall'evoluzione culturale sociale e politica di un Paese dovessero essere comunque attribuiti a una sorta di mandato a priori chi l'ha detto chi l'ha scritto come qualcuno
Voluto raccontare questi giorni che ci sia già un imprimatur da qualche mese verso una figura una persona che dovrebbe assumere a questo ruolo lo dico perché badate bene vengo al punto di questo nostro dibattito lo dico con molta preoccupazione anche con una certa sottolineatura perché e la grande novità degli ultimi anni è che il ruolo pubblico in un sistema misto quale quello che stiamo discutendo cercando di disegnare
E di ridefinire dopo l'esperienza di un decennio assai grave fallimentare sul versante delle politiche della comunicazione da parte diciamo dei governi che hanno retto l'Italia in luogo pubblico non è affatto chiuso scritto
In una specie di tavola di musei come un ruolo formalmente definito il servizio pubblico a cui noi crediamo e continuiamo a credere ha un senso avrà un senso se saprà conquistarsi questa funzione se saprà anche lì disegnarsi ristrutturarsi in modo efficace e credibile moralmente adeguato
C'è sopra quindi ricostruirsi come entità di un sistema senza più baricentro un sistema misto quindi non
Diciamo tolemaico con un centro
Attorno a cui tutto il resto deve ruotare come è stato fino agli anni diciamo settanta ma un sistema di integrazioni competitive un sistema nuovo moderno democratico in cui il pubblico possa svolgere fino in fondo il suo ruolo ma lo faccia però con credibilità ecco perché dicevo le scelte dei prossimi mesi direi di più delle prossime giornate settimane sono fondamentali in questo senso
Non ha ordinato il medico ripeto non sta scritto in una sorta di decalogo di principi assoluti
Che il servizio pubblico debba essere una sorta di tabù no
Cioè un problema di verifica sul campo di attenta ricerca sulle prospettive lo dico soprattutto perché
Noi abbiamo interessa che il servizio pubblico mantenga una funzione anzi da riscontrare la
Ricordo chi adeguatamente loro per questo siamo attenti a raccogliere le possibili
Contraddizioni e anche i possibili punti
Di evoluzione dalla storia della RAI in Italia questo mi porta a dire che proprio la nostra convinzione che vi debba essere un sistema misto pubblico e privato grandi equilibri da riconquistare ridefinire di
Turismo e non concentrazione
Apertura democratica a tante voci della società e del mercato e non invece
Oligopolio tutto questo mi porta a dire che il lavoro da fare è davvero una
Riscrittura complessiva autenticamente rivoluzionaria senso
Proprio più genuino del termine del sistema comunicativo italiano non ci devono essere
Elusioni vaghezze su questo punto lo dobbiamo non ritoccare qualcosa ma riscrivere la storia di un sistema che ha dato una pessima prova di sé
Lo dico concordando con moltissime cose della relazione di Enrico Manca che neanche a mio giudizio costituisce un buon punto di confronto
Tra l'altro anche diverse considerazioni condivisibili anche negli stessi come PDS abbiamo avuto anche modo di suggerire al dibattito di pure al confronto quindi sistema misto senza preconcetti senza tabù con un ruolo pubblico da
Rinnovare ripensare
Un altro punto
Innovazione tecnologica non ripeto cose che già qui sono state dette su cui concordo
Mi ha parlato anche da ultimo il ministro Pagani proprio per la presenza qui del ministro che saluto mi permetto di dire c'è un non detto in questi convegni dei tanti dibattiti e qualcuno dovrà primo può rispondere a un quesito che non ha mai avuto risposte come un film giallo non concluso io
Chieti danni stiamo chiedendo sommessamente ora meno sommessamente perché in Italia c'è stata una politica industriale che non ha previsto
Il cablaggio del territorio è una politica sul satellite perché l'Italia è in ritardo di quindici o vent'anni rispetto non agli Stati Uniti al Giappone ma rispetto agli Stati limitrofi e aride Europe in queste condizioni perché tutto questo è avvenuto perché la RAI la SIP l'aspetto non hanno mai fatto alcuna opera sinergica come diciamo mai linguaggio non è Polo Croce perché tutto questo non credo e non crediamo affatto per una sorta di concause ceneri
C'è stata una linea recessiva
Dovuta al fatto che in Italia si è prescelta
Vorrei che qualcuno mi correggesse lo smentisse
Ma non credo che sia possibile si è scelto una linea prima del monopolio ai tempi della RAI monopolio e poi del duopolio
E dentro quella gabbia monopolio prima duopolio poi via etere via reti terrestri non poteva starci neanche l'innovazione tecnologica perché Nella Salute cronica come sapete porta con sé tanti rischi come
Diciamo stato scritto e detto in tanti diciamo trattati dischi anche imporre gli anni però porta anche la possibilità di una maggiore democrazia come sapete
Le tecnologie come dicono diciamo Technology sono ambivalenti
Ambigue nel senso profondo del termine possono portare anche a scossoni svolte positive non si è voluto non sia data questa opportunità in uso italiane credo che oggi questo sia un grandissimo argomento in qualsiasi revisione
Del sistema comunicativo
Vi è da ripensare da riscrivere la politica industriale di questo sistema e andare a fare alcune scelte di fondo
Come una politica per il cavo per il satellite una politica
Che possa prevedere anche la costruzione di un gestore unico
Diverso quindi dalla molteplicità di oggi queste una parte che
So che vede manca d'accordo perché anche qui è un vecchio punto di dibattito un gestore delle reti di distribuzione via terra via cavo o via satellite in cui ci sia una compartecipazione dei diversi attori
Del sistema e che porti finalmente se è possibile a un'Italia più evoluta
Non si può continuare a trastullarsi dietro questa sorta di
Diciamo ritornello l'Italia arretrata e appunto siccome arretrate sono chiarissime a mio giudizio la responsabilità facciamo un passo avanti qualsiasi ipotesi anche di un nuovo governo non può che prevedere un piano straordinario per l'innovazione tecnologica e per un nuovi intreccio dinamico tra telecomunicazioni informazioni lo dico anche perché di passaggio uno dei punti di polemica la sollevato Bazzoni mi pare
Che abbia posto un punto molto reale uno dei punti di polemica tele più calcio
Diritti sportivi badate bene
A una premessa da fare una volta per tutte se no ci troveremo questo problema a ogni piè sospinto che fino a quando le televisioni a pagamento in Italia rimarranno una sorta di
Curiosa
Sopra appositi sedici come dire sopra impressione rispetto ad un sistema definito in precedenza con le sue logiche i suoi poteri non avranno invece la loro evoluzione naturale che poi può la destinazione
Più consona anche al tipo di
Di intermediazione particolare tra l'emittente il ricevente cioè il capo
Meglio ancora il rapporto cavo satellite finché non vi sarà questo io non credo che dobbiamo parlare di decenni e se no che cosa faremo a fare
Solo questi convegni ma persino anche interessanti istituti come leasing se fossimo convinti che l'Italia destinata al sottosviluppo e allora ognuno di noi può dedicarsi attività meno diciamo
Impegnative su questo versante siccome ritengo di no ritengo che si tratti di fare che guida le scelte quindi anche il Regolamento sulle televisioni a pagamento che è in via di di di di approvazione credo definitiva da parte del governo che uno credo che debba tener conto di questa scansione dei tempi anzi porre il problema se no mai e poi mai si arriverà a una scelta finalmente non punitiva lo dico in questa chiave della televisione a pagamento perché oggi qualsiasi sia la soluzione rischia dato il sospetto di collegamento tele più Fininvest ha dato il sospetto e ti devo guardare la Fininvest tecnici
Perché getta i no intimo forse che guardare più genericamente ma guardavo anche tele più Fininvest guardavo spontaneamente diciamo Gianni Letta e anche perché poi devo dire tutto anche a non voler avere nessuna
Su una cattiva volontà nessun sospetto e uno però ce l'ha anche tirato letta perché anche le forme contano io ho letto tutti credo abbiamo letto che le trattative per le partite di calcio sono state condotte da Adriano Galliani che mi risulta essere personaggi di una certa importanza della Fininvest
Ecco no siccome diversi giornali hanno riguarda lo dico perché poi tutta la discussione antichissimo ormai che non era comunque il centro del mio intervento sui rapporti Fininvest Tele più
Deve portare a una considerazione chiedo molto seri che va contro un'esigenza credo comune di tutti
Quella di credere fino in fondo e la diversificazione tecnologica cioè un sistema misto e articolato non è solo misto tra pubblico e privato tra nazionale e locale
Ma e visto anche nell'articolazione tecnologiche la traccia un appartamento per essere valorizzata come noi vorremmo fosse perché è una delle grandi
Avventure
Positive dei paesi che si sono impegnati hanno creduto nella televisione
E nella sua innovazione deve essere in un altro quadro drappi visivamente quindi
Integrazione competitiva
Nazionale e locale sottolineo tre quattro volte locale e sottolineo la parola radio che ho sentito qui non citare credo con un po'di se mi consentite
Nessuno si offenda un po'di provincialismo perché
Siccome noi siamo arretrati né dei grandi pezzi della evoluzione tecnologica ci rifacciamo non parlando della RAI dovrebbe che la radio contrariamente a quello che
Si pensa a tal sì tenda pensare talvolta nei paesi più evoluti gli Stati Uniti presenti al un grande ruolo
E anche una funzione molto molto importante perché tra l'altro se ci pensiamo io una passaggio dalla vecchia tv generalista una tv
Più segmentata reso i target più articolata anche tecnologico logicamente la radio piena coprire in qualche modo uno spazio geometrico che non ha altre forme possibili di rappresentanza
Quindi la radio il locale
Che devo dire a Pagani non era qui l'argomento diciamo del convegno e sarai anche inopportuno io spero solo ministro Pagani che le concessioni vengano Dante questo tormentone
Dell'emittenza locale si concluda io spero al meglio facendo sì che non
Di siano rivalse verso l'emittenza locale che poche colpe ha rispetto ai guasti degli anni passati insidia la concessione
Maggior numero credibile e possibile di emittenti qua quattro diciamo di certezze però le si dia ecco ritengo che sia ormai
Francamente inverosimile che tutto questo mondo continua a ruotare in una sorta di
Come
Grande Commedia dell'incertezza
Questioni concrete ignavia concludere quante reti
Come agire ma a mio avviso nella relazione di mancati sono già ripeto molti materiali io farei brevissime considerazioni ci c'è da fare una distinzione temporale
A mio giudizio viene un problema in una legge di sistema di messa a regime
Che richiederà x tempo due anni tre anni
Non ho una risposta certa
In cui devo dire scelte più lette vanno fatte perché un sistema a regime deve essere per l'appunto un sistema Regina io credo che in un tempo che non giurerei qui quanto debba essere nei dettagli ma in un tempo comunque non biblico un soggetto privato non posso avere tre reti ne posso avere una la RAI non possa assolutamente continuare avere tre reti io non voglio neanche ora riprende la discussione che già qui si è avviata sulla simmetria o meno tra pubblico e privato pongo un problema anche noi ci stiamo ragionando come Partito Democratico dalla sinistra io credo che la Rai non possa rimanere così come neanche nella sua fisionomia quantitativa
Non solo per una questione di equità ma anche perché la città italiane cambiata quella cosa che portò alle tre reti non c'è più
Di comporrà le di corsa ma mi pare il punto cruciale
Credo però che tutto questo vadano approfondito più accuratamente perché il grande tema per forze democratiche di sinistra
E certamente ci sentiamo questo del Welfare State di una politica pubblica nella comunicazione è un problema che non può essere accantonato come chi impone la moda del tempo talvolta con qualche battuta o con qualche slogan semplicistico quindi
Nessun tabù da parte nostra di apertura di una riflessione anche sul sistema pubblico però attenzione anche come invito non si ceda e noi contrasteremo questa eventualità ad una subcultura tardo liberista che come talvolta è accaduto già per le culture politiche italiane quando già altrove è stata accantonata cioè da dove è stata Offerta calano finito Gran Bretagna Stati Uniti in Italia rischia di fase però di transizione questo il punto che volevo dire
In più se vogliamo rispetto al tema del dibattito per arrivare a un obiettivo così impegnativo credo che si tratti di agire subito
Su un punto le risorse del sistema
Ritengo anche una proposta
Per arrivare con l'obiettivo quindi più generale si può agire da subito
Riducendo gli affollamenti
Tutti sappiamo che la quantità di affollamenti in televisione è uno dei profili richiedono basta profili
Riducendoli in modo adeguato
Non diciamo conto in modo esagerato nessuno fa proposte
Diciamo giacobine però in modo adeguato e raccogliendo con la proposta facendo a scalare chi ha tre reti già oggi potrebbe non fare pubblicità su una retto pochissima sull'altra meno quindi sulle risorse si potrebbe agire subito
Così come solo Flash concordo con quanto è stato detto riforma elettorale garanzie per tutti siano maggioritario richiede garanzie in più e non in meno ma concludo proprio con una proposta che in qualche modo si aggiunge per questa fase di transizione alla domanda che è stata fatta qui anche da Daniela Brancati
Problema molto serio
Quando e come tutto ciò con quali forze io credo che si tratti di avere
Anche su questo un'opinione è una scelta molto molto netto
Una legge di riforma organica suppongo
Non potrà essere fatta domattina c'è un problema di scadenze parlamentari elezioni tutto quanto però si può fare comunque qualcosa subito
Intanto ripeto la questione delle risorse si può porre subito e forse si è posta anche correttamente come una con un confronto vero ci porterebbe anche a superare che era il quale è stata per esempio
L'ultima in ordine sulle telepromozioni
Ma si può fare oltre risorse qualcosa di più una mozione
Parlamentare in cui si pongono i punti di una riforma complessiva questa mozione
Potrebbe essere in qualche modo la premessa con un atto impegnativo dell'organo massimamente rappresentativo del Paese per dar luogo a un ulteriore approfondimento vincolato a questo punto a degli elementi chiave ad a una traccia una mappa che possa portare quindi il prossimo Parlamento non a partire da zero nel caso non si riesca a mettere in moto subito come piacerebbe anche noi una riforma dona partire da zero parere già la base di riferimento per una riforma che anche noi come tanti
Anche qui consideriamo urgentissima ringrazia
Grazie mille allora io volevo comunicarvi un attimo la situazione anche per per tranquillizzati
Ci sono quanto persone che hanno rinunciato all'intervento li ringrazio il loro interventi saranno pubblicati negli atti sono Fiorella Farinelli Costantino Marconi Giampiero Gamaleri rabbino libri ci rimangono quindi quattro interventi
Sortino materia Betta riusciamo rinvio pregherei sempre cercando restano i tempi il Dottor Sottile nobile prima della firma
Buongiorno sono qui a rappresentare il terzo polo in attesa che se ne crei un altro in campo televisivo che è quello della carta stampata
Carta stampata che come ho sentito entrata in qualche discorso ma insomma come sempre come quasi sempre accade quasi come un imbucato uno che non era stato invitato che però lo stesso vuole sedersi al tavolo
E
Mi pare questa sensazione mi è stata addirittura confermata dalle parole di felice l'io e che
A nome degli utenti pubblicitari ha detto in sostanza ma in fondo ma dov'è il problema
Ma perché vi scandalizzate c'è la carta stampato in Italia che ha altrettanta televisione del gruppo Fininvest
Dov'è il problema ecco dico solo in fatto di porsi di di porre questa domanda cioè di non vedere dov'è il problema nel fatto che tutta la carta stampata italiana costituita da quotidiani da periodici da quotidiani nazionali regionali provinciali sportivi e politici tutta la stampa periodiche italiana abbia una quantità di pubblicità uguale a quella di un solo operatore questo non crea problema e che quindi questo secondo le la sensazione che derivava dall'intervento di Bioy e il migliore dei mondi possibili tutto sommato faremo anche bene non fare questi convegno farebbe bene lì sì ma non fare questi convegni perché da cambiare sostanzialmente c'è poco
Perché e come avrebbe detto appunto signor Pang rosso di Voltaire più un mondo dove già tutto va benissimo ecco io ritengo che non sia così sono convinto che questo mondo e per fortuna oramai sono convinti mi pare
In molti che questo mondo non sia affatto il migliore dei mondi possibili che ci siano molte cose da cambiare
E però mi pare che ci sia una certa fatica ad individuare come cambiati
Come scrivere queste nuove regole ecco io dico non so esattamente quali sono le nuove regole da scrivere ma vorrei farvi riferimento vorrei far riferimento alla regola delle regole cioè questo mi pare che dovrebbe esser chiaro
è che queste regole devono rispettare a loro volta una regola più alta questa regola più alte ovvio è ovvio è la Costituzione da Repubblica italiana e la lettura che di questa costituzione
Chi è autorizzato a dare una lettura di questa collezione la Corte costituzionale quindi nel momento in cui vogliamo sapere quali devono essere le nuove regole mi pare che non possiamo fare a meno di ricordarci qual è la regola delle reti
La regola delle regole desunta dalla Costituzione e dalla corte nelle sue sentenze e sostanzialmente queste si articola sostanzialmente in questi punti
La abbandono della Riserva statale delle trasmissioni su scale nazionale e legittima però ad una condizione che il legislatore predispongono efficace sistema di garanzie idonee ad attuare il fondamentale principio del pluralismo cito tra virgolette
Secondo problema che qui è affiorato ma la tecnologia tutto sommato rende inutile questo problema rende è superata l'esigenza di fissare regole dice la Corte costituzionale
Lo sviluppo tecnologico non rende obsoleto tale principio l'evoluzione della situazione di fatto ha dimostrato ampiamente che il rischio della formazione di uno le cupolino paventato dalla corte si è trasformato in realtà faccio notare che questo lo diceva la Corte nell'ottantotto quando la situazione dell'oligopolio era molto meno forte di quella che attualmente
Terzo punto occorre difendere il pluralismo dice la Corte ha testualmente di qui la necessità
Se
No io e scusi se ma per carità io le sto sto dicendo la Mammì dovrebbe essere e e adesso passavo a questo punto dovrebbe essere
Coerente con questi principi altrimenti non è cioè se questa è la regola se la Mammì non è stata coerente con questi principi non è cioè non è una norma di diritto comune e che abbia una coerenza costituzionale cioè di qui non si scappa o è coerente con questi principi allora illegittima o non è coerente con questi principi allora illegittima natura la sua interruzione e la ringrazio della sua interruzione
Per carità io se vuole venga qua facciamo un un sono finiti
No veramente me me mi fa molto piacere ma venga ma perché me
Io
No sua
No no no no no no lei no
No no no no a questo punto lei no lei dice cosa lei dice cosa non corretta no scusa no no no scusi no no no dico la corda considera l'accordo no non corretta nel senso che non è completa non è non è no no no no no no la Corte costituzionale ha emesso una sentenza dopo la Mammì che riguardava un particolare aspetto della Mammì e che non ha riguardato questi aspetti che non sono mai stati sollevati ma no le assicuro che lo so
Convoca abbiamo crede professore
Ma no ma io ma se volendo io non l'ho portata perché è difficile portare tutte le sentenze comunque io so
Forse
Ma no
Sì ma io la la faccio io non sto dicendo quali a loro producendo quali sono i pilastri intense ecco allora io voglio stavo semplicemente dicendo qual è il decalogo diciamo della corte costituzionale affissa
Allora abbiamo detto
Faccio un piccolo passetto indietro
Che non bisogna far non bisogna che si creino dei glielo popoli de qui la necessità di garantire per l'emittenza privata il massimo di pluralismo Esterno onde soddisfare attraverso una pluralità di voci concorrenti il diritto dei cittadini all'informazione
E aggiunge per il caso che qualcuno potesse aver capito male
State attenti non ogni pluralità e pluralismo il pluralismo in sede nazionale non potrebbe in ogni caso considerarsi realizzato dal concorso tra un polo pubblico e un polo privato che sia rappresentato da un soggetto unico e o che comunque detenga una posizione dominante nel settore privato
Questo tra parentesi che un soggetto privato detenga una posizione dominante nel settore privato è stato accertato e da tutte le autorità che sono pronunciate sul in materia qualcuno ha detto che era dominante al di là del lecito ma dominante
Che sia dominante è stata accertata mentre invece per la Corte costituzionale non poteva nemmeno essere dominante cioè l'esistenza di un soggetto dominante e
Secondo la Corte costituzionale un qualche cosa che contrasta con il principio costituzionale del plurali
Ecco allora questi sono le regole poi c'è l'altro principio che è stato affermato da dieci anni a questa parte sempre dalla Corte costituzionale che uno dei connotati fondamentali
Della disciplina in materia televisiva deve essere quello di dare una adeguata limitazione alla raccolta pubblicitaria da parte l'edizione per evitare dice ha detto sempre la Corte costituzionale
L'inaridimento di una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa che la Costituzione fa oggetto di energica tutela anche questo è un altro
Dei punti sui quali la Corte costituzionale
Se crea il suo identikit della legge costituzionalmente
Corre
Ecco questo è sono le regole a questo punto dobbiamo vedere se la regola
Fatta in Italia nel cioè la legge Mammì
è coerente con queste regole io personalmente non ho nessun motivo per dire che la regola italiana la regola tradotto si quindi norma del diritto positivo sia non coerente con questa norma
Quello che mi pare pacifico e questo giustifica
A parte l'ottimismo di Bioy giustifica la la anche questo dibattito
Quello che mi pare pacifico e che l'attuazione di questa legge non sembra coerente con questi principi tant'è vero che si parla di cambiare la legge
Allora a questo punto mi pare che il problema sia essenzialmente quello di rifarsi a queste regole delle regole cioè a quello di vedere se e possibile stabilire delle nuove regole che siano coerenti con questi e acque e in questo momento si apre una biforcazione un big
Il primo la prima strada di questo bivio e quella della riforma legislativa quindi della riscrittura della norma che è una via indubbiamente complicata che una via lunga che è una via che sappiamo che incontrerà sicuramente delle difficoltà enormi a livello parlamentare come altri casi dimostrano la la la scrittura addirittura il pare Everts su un Regolamento di attuazione di una norma
Già approvato dal Parlamento quello sulle sponsorizzazioni
E è stato un processo faticosissimo peraltro ancora non concluso perché il regolamento non c'è quindi se addirittura dille l'applicazione di una norma attuativa di una legge già entrati in vigore
E così faticosa figuriamoci cosa sarebbe la riscrittura
Ex novo dell'intera normativa sul settore ma poi dico questo però la necessità di riscrivere tutta la normativa del settore sarebbe necessaria qualora appunto la normativa fosse necessariamente in contrasto con la regola costituzionale
E ma di questo non c'è perlomeno non è pacifico e mi mi mi riallaccio a quanto diceva qui Daniela Brancati ma dico qui in questo nella nella legge Mammì non c'era scritto da nessuna parte
Che il Complesso delle reti nazionali dovesse essere stabilito nel numero di dodici questa è una scelta che è stata fatta a livello amministrativo
Nella legge Mammì non mi pare che ci fosse scritto da nessuna parte
Che di queste dodici reti nazionali ben tre fossero reti criptate e che queste reti criptate nel loro peso su a per il calcolo della posizione dominante per il calcolo della concorrenza
Valesse euro quanto le reti nazionali cioè praticamente la legge Mammì la l'applicazione della legge Mammì è stata fatta nel senso che è una rete che nelle migliore dei casi a avrà centinaia di migliaia
Di utenti viene considerata uguale ai fini dell'equilibrio concorrenziale
A reti che hanno milioni di utenti ecco questo il fatto cioè di dover considerare le pay lei le cosiddette pay-tv cioè Meredith riportate
Come facenti parte dell'universo del cento su cui si calcola il venticinque per cento non c'è scritto da nessuna parte nella legge Mammì questo è una
Scelta che è stata fatta a livello amministrativo
E siccome le scelte fatte a livello amministrativo mi sembra che siano soggette e sottoposte oggi a vivaci critiche compresi
Gli stessi responsabili del potere amministrativo abbiamo sentito dichiarazioni dei ministri responsabili che dicono che deve essere rivisto il piano delle frequenze in quanto si considera che nella
Assegnazione della frequenza nella ripartizione delle frequenze
Fra i diversi usi prima e poi nell'assegnazione diversi soggetti
Siano stati commessi delle irregolarità bene se noi allora abbiamo degli strumenti amministrativi che ci consentono di di vedere l'atto fondamentale che è quello dell'assegnazione delle frequenze io ritengo che ci sia la possibilità di arrivare ad una riformulazione ad una il riassetto del sistema senza necessariamente dopo passare da un momento legislativo di riforma che a mio avviso comunque prende molto tempo
Ma questo è un dato come dire tecnico del problema cioè la scelta dello strumento migliore per arrivare all'obiettivo ma che l'obiettivo debba essere quello della riformulazione dell'intero sistema mi pare che oramai tranne appunto alcuni professionisti della
Dell'ottimismo non abbia molti
Contrasti e perché questo sistema deve essere ridisegnato deve essere ridisegnato perché indubbiamente circola poca aria al suo interno c'è al suo interno una concentrazione eccessiva ma e questo è il mio il nostro punto di vista di e soggetti esterni al sistema televisivo perché è un sistema nel suo complesso Pubblico e privato quindi non solo nella parte privata nella sua strutturazione oligopolistico e non mollo monopolistica è un sistema che soffoca tutto il resto tutto ciò che è esterno alla televisione e il sistema della comunicazione italiana e diventato un sistema televisivo centri con e la televisione è un sistema pubblicitario centri con e tutto questo finisce per schiacciare tutto quello che non fa parte della televisione che non fa parte della pubblicità questo caso della delle partite di calcio del quale qui si è fatto qualche cenno
Non è un caso grave solo perché c'è la spartizione RAI e pay TV e e cose di questo genere cioè non è solo diciamo all'interno del sistema televisivo che si manifesta la gravità di questo fatto
Ma la gravità di questo fatto la si manifesta nel fatto che si piega l'evento cioè la partita di calcio alla esigenza del mezzo cioè la televisione senza contare che ci sono altri mezzi tutti i giornali italiani
Che di partite vivono come e quanto la televisione e che avendo spostato la partita alle nove di sera
Non potranno dare più su quella partita la cronaca dell'indomani
Ecco questo fatto qui della della stampa che non che a cui viene vietato per motivi tecnici perché il giornale deve chiudere entro una certa
Ora l'indomani mattina deve essere in edicola entro cert'altra ora il fatto di aver vietato alla a un mezzo l'accesso ad un evento spostando l'orario di questo evento semplicemente in adesione alle esigenze della televisione e un il sintomo oltre che un fatto grave ma è il sintomo altrettanto grave di un fatto ancor più grave
Cioè che in le l'unico parametro per il la liceità dei comportamenti e la l'interesse della televisione e questa è una cosa che è venuta fuori ho finito è venuta fuori mille volte nel corso del dibattito sul problema delle sponsorizzazioni o telepromozioni che dir si voglia cioè nel un un l'argomento maggiore
Più consistente che è stato sempre obiettato a chi diceva che certe cose non era giusto farle è stato sempre detto ma perché non farle se in fondo portano soldi alla televisione e agli spettatori sono graditi ecco questo se i parametri della del nuovo assetto continuano ad essere quelli della intangibilità di ogni pur minima fetta di interesse del sistema televisivo ovviamente e meglio non continuare a parlare di queste cose e rassegnarsi ad vivere con il possibile se invece si vuole finalmente ridisegnare un sistema nel quale non ci siano delle posizioni garantite nel quale addirittura non si piega l'evento non si fanno sbarcare i soldati come si è fatto in Somalia in quell'ora in quel momento perché vede di giorno potessero riprendere se si cambia dicevo questa ottica televisivo centri coi all'è l'ambito della televisione pubblicitario centri go allora ci sarà più aria per tutti e circoleranno più risorse nell'intero sistema grazie
Grazie Aldo materia mi affido alla tua annota capacità di sintesi mentre apribili voglio ringraziare per la loro presenza all'onorevole Poggi i consiglieri uscenti della RAI Roberto Zaccaria Sergio quindi grazie
La ringrazio anch'io l'onorevole manca per
Già tracciato linee di quelle che possono essere in prospettiva le evoluzioni del sistema
Radio televisivo del nostro Paese ma francamente oggi noi in RAI siamo alla vigilia di un importante passaggio di consegne e quindi chiedo scusa se mi intratterrò maggiormente su questo aspetto
Che poi si collega a mio parere anche alle prospettive future al ruolo che il servizio pubblico dovrà mantenere nel sistema
Io parlo nella mia qualità di presidente dei dirigenti della e di approfitto di questa sede per confermare e tutti i dirigenti nominati dal consiglio di amministrazione
Danno la disponibilità al nuovo vertice aziendale cioè rimettono proprio incarico perché questo ci sembra un gesto di grande responsabilità non quindi di rinuncia ha un ruolo un appassionante nuova stagione ma di maggiore chiarezza
Noi siamo persuasi di avendo superato il monopolio conquistando una adeguata quota di mercato di aver meritato la fiducia soprattutto degli utenti certo dottor Loi non riusciamo a conciliare facilmente le nostre due nature
Il sistema misto del finanziamento della RAI ci porta a tutelare anche altri interessi diversi dalla pubblicità
Fermo restando che è un importante introito ed è giusto ed è anche doveroso avere la massima cura e attenzione per gli interessi delle aziende che investono che portano anche ricavi rilevanti per il rilancio del nostro prodotto
E in questa sede voglio anche dare un ulteriore garanzia quelli che non sono garanti forse Bolzoni ha dimenticato che nell'evoluzione
Della redazione
Della leggina che appunto è stata immaginate suggerita dalla Commissione parlamentare di vigilanza solo perché non riusciva la Commissione parlamentare di vigilanza a trovare una soluzione tecnica
Per il rinnovo del consiglio di amministrazione quindi questa non è una leggina voluta dall'azienda questa è una leggina voluta dal Parlamento perché il Parlamento è incapace di superare lo schema del sei quattro tre uno questa è una prima
Certe
E
Che nel sistema che si è sviluppato
Nel nostro Paese
Il sistema di finanziamento a inevitabilmente di inganni in hanno privilegiato il settore priva
Ma lo ha privilegiato non per la cattiva volontà del soggetto privato meno per la stessa dinamica delle due
Fonti di entrata mi riferisco al cambio che risulta prevalente che nella migliore delle ipotesi raggiunge così come anticipava poco fa il ministro il tetto massimo dell'inflazione
E sui prezzi al consumo che peraltro non corrispondono ai valori reali
Del costo del prodotto televisivo
E segue invece dopo che
Sì si è reso conto che la dinamica del mercato pubblicitario non poteva essere frenato anche degli interessi egoistici che la carta stampata che per anni hanno cercato di limitare questa fonte
Di approvvigionamento del servizio pubblico con un diciamo un vantaggio di circa cento miliardi all'anno per la concorrenza cioè la concorrenza ogni anno circa cento miliardi di maggiori Riccardi a parità di andamento del mercato a parità di ascolto ma si registra persino la beffa che aumentando la RAI l'ascolto la concorrenza vede crescere la quantità dei propri ricca e questo da una maggiore potenzialità nell'acquisto di diritti vuoi dei diritti per i programmi firmati voglia anche per lo sport allora bisogna cercare di superare questa stortura e forse e corretto immaginare che IST Cannone deve essere via via fortemente ridimensionato come componente privilegiata nel finanziamento del pubblico
E essere strettamente collegata a quei compiti
Che nessun concorrente nessun privato riterrebbe di poter sostenere proprio perché si tratta di investimenti non congrui per il ricavo successivo intendo dire se bisogna portare il segnale in tutti i centri anche indipendentemente dalla quantità di piccoli
Comuni ed è certo quelle ha un costo di cui per solidarietà deve farsi carico l'intera collettività
Se dobbiamo immaginare un decentramento voi nella vecchia ipotesi voi nella nuova di aggregati di Regione certamente un imprenditore privato non immaginerebbe di dislocare le proprie risorse su più poli se non in presenza di una convalida di questo forte elemento ma c'è un altro aspetto a mio avviso che invece non viene considerato in questa sede
Che la quantità di prodotti disponibili sono limitare ecco noi siamo qui immaginando certamente un futuro abbastanza vicino che consente di immaginare dieci né dieci né di canali disponibili per la trasmissione ma non ci sono dieci né di cigno centinaia di autori mediatori
Tant'è vero che si fa spesso una certa confusione se non ci fossero i Marchetti a immaginare che stiamo seguendo un canale della RAI o un canale della Fininvest o di altra emittente nazionale
Ecco quindi che emerge un altro aspetto che a mio avviso potrà risultare in questa fase utile soprattutto al Paese la grande capacità di produzione che sa realizzare la nostra azienda c'è un forte no
Abbiamo delle grandi potenzialità che non sono state soffocate dalla degenerazione della lottizzazione
E di questo non dobbiamo assolutamente sentirci colpevoli
Sì diceva prima Bazzoni c'è una vecchia nomenclatura noi di questa nomenclatura dobbiamo sbarazzarci c'è una classe dirigente del servizio pubblico che ha disposto alle esigenze agli obiettivi delle Tisato
Il l'onorevole manca per primo in molte riunioni presso la Commissione parlamentare di vigilanza ha sottolineato che il riformatore nel mille novecentosettantasei ha sostituito i lotti
Alla in fondo era una scelta felice perché aumentarla da potenzialità di democrazia del nostro Paese il pluralismo le tre reti erano un vantaggio rispetto alla cerimonia di una sola componente culturale
Bene
La diligenza di questa azienda nonostante questi vincoli ha saputo rendere un servizio al Paese e io lo posso e semplificare in termini quantitativi e spero di non polemizzare con nessuno
La Raia Duemila e cento miliardi ipotesi di ricavo mille novecentonovantatré da di ricavi da canoni di abbonamento e anni mille trecento miliardi di ricavi da pubblicità
Anche se è stato eliminato il tetto monetario restano forti vincoli per gli affollamenti orari settimanali e quindi non è immaginabile anche in una situazione di mercato difficile che possa esserci
Una impennata rispetto al trend del mercato ipotizzato quest'anno in città al sette otto per cento con me aumento rispetto all'anno precedente
Bene quindi noi tra avremmo la possibilità rispetto al mille novecentonovantadue di avere dalla pubblicità circa ottanta novanta miliardi di maggiori ricavi
La Fininvest a due mila e settecento miliardi che vengono incrementate dell'otto per cento e quindi a un maggior gettito di oltre duecentosessanta miliardi sono dati abbastanza
Costati contabili ma verificabili sono dati dell'UPA internati se quindi di soggetti estranei alle parti
Ecco
Il differenziale nel novantatré fra un soggetto e l'altro e dell'ordine quindi se non faccio male di Lorenzo di circa centosettanta miliardi perché centosettanta perché nel frattempo il legislatore ha stabilito che nel corso del novantatré per esigenze tariffario del nostro Paese il canone non poteva essere adeguato nemmeno nella misura del quattro per cento
Però dobbiamo anche dirci altre cose cercherò di essere brevissimo come mi raccomandava il nostro moderatore
Dobbiamo essere anche consapevoli che in azienda sono necessari provvedimenti urgenti di ristrutturazione
Non è vero che non bisogna modificare nulla bisogna fare molte cose ne siamo lieti dell'approvazione della leggina perché possiamo finalmente superare lo stato di non governo
E e c'è un non governo della spesso soprattutto le affermazioni più recenti del dire giocatore generale purtroppo sono fortemente errate per difetto e Luigi conosce
La situazione probabilmente vuol dare un'iniezione di fiducia tutti noi immaginando che il disavanzo possesso nella seconda parte dell'anno ricondotto a livelli più contenuti
Né d'altra parte la legge nell'articolo quattro che prevede un un rifinanziamento attraverso la diminuzione del canone di concessione risulta felicemente formulata ecco allora profondi profondi simili innovazioni dando precedenza assoluta al prodotto
E per questo che noi e concludo immaginiamo de il combinato di Esterni quali sono i cinque consiglieri di amministrazione che peraltro hanno compiti irrilevanti di gestione
La figura del direttore generale ridimensionata fortemente correttamente rispetto al passato possono saldarsi tranquillamente con una esperienza interna anche perché i tanti dirigenti dell'azienda vogliono essere giudicati vogliono essere valutati vogliono poter dare in base a linee concrete
A obiettivi programmare definibili
Verificare in un secondo tempo se questi obiettivi sono stati realizzati o meno e non vogliamo confusione noi non presenteremo come associazione dei dirigenti il nostro progetto
Noi sappiamo che deve essere l'azienda proporre questi nuovi principi queste nuove linee noi siamo pronti a dare la nostra massima collaborazione
Fiduciosi che anche nei prossimi tre anni quando si riparlerà en i tempi concreti della rivoluzione del sistema il polo pubblico sarà presente perché avrà ancora una volta conquistato la fiducia della gente grazie
Grazie e il dottor Gianni Letta presidente la Fininvest grazie
Io ringrazio il dottor materia perché il suo modo pacato di ragionare anche quando diceva cose forti o apparentemente polemiche hanno consentito di mettere un filtro tra il mio intervento è quello del dottor Sortino e quindi di far decantare quel risentimento di cui non ero stato capace di nascondere che non era stato capace di nascondere che aveva portato a una interruzione forse sgradevole dico mi scuso con Sortino e con voi
Anche se non ritiro nulla della sostanza e del merito delle cose che ho detto ma per quel che riguarda la forma chiedo scusa però il filtro rappresentato dal dottor materie che rappresentava qui tutti i dirigenti della RAI mi consente anche di esordire associandomi all'augurio che da più parti è stato rivolto al consiglio di amministrazione nuovo che oggi entra al nuovo presidente che tra poche ore sarà eletto così come voglio accomunare il nuovo al consiglio uscente
In tutti i suoi componenti anche se qui ne vedo due affiancati che sono Zaccheria e Bindi ho visto la signora Amenduni che prego di farsi portavoce
Del mio augurio anche presso il marito ma da concorrente sportivamente lealmente avendo tante volte incrociato il fioretto e forse anche la spada soprattutto col professor Zaccheria forse la spada
Mi piace dare atto che questa competizione questa polemica questa lotta con buona pace di chi ancora crede Barzoni alla pax televisiva è stata molto spesso asta sempre corretta sempre civile
Ognuno proteso alla difesa credo doverosa della propria azienda e delle proprie ragioni o di quelle che ognuno di noi riteneva le proprie ragioni talvolta esagerando talvolta sbagliando talvolta debordando ma credo da questa parte sempre con spirito di massima lealtà
Di massima correttezza
Mi piace riconoscerlo a chi esce
Spero di poterlo dire tra qualche anno tra due anni a chi allora uscirà o sarà confermato e che oggi inizia questa avventura questa splendida avventura
Importantissimo perché la grande azienda che la RAI ma importantissima non solo per tutto il sistema della comunicazione italiana ma anche per il nostro paese per la nostra democrazia per la nostra libertà assolto il compito il dovere che ho fatto con piacere l'augurio perché ci credo e chi mi conosce sa che non sono ipocrita
E allora berrei ai temi che sono stati affrontati tanti anche se molti ripetuti con quasi una ossessiva reiterazione mi fanno pensare che questo convegno tenutosi al momento giusto ma anche scoperto tutte le contraddizioni del dibattito che sempre si avviluppano attorno a questo tema
Le ha scoperte rivelando quale quello che prima Sortino definiva l'obiettivo anche se per lui nel suo modo argomentato
Di ragionare l'obiettivo sembrava diverso da quello che io lo svelerò ma l'obiettivo mi sembra il Comune denuncia
Il comune del denominatore di molti degli interventi e provo uno soltanto quello di trovare il modo in sistema di ferire di ridimensionare di tagliare la fine verso Berlusconi al di là di questo obiettivo non ne ho visti altri ancora una volta stamattina anche se questo obiettivo di fondo che ripeto per taluni quasi ossessivo viene condito è ammantato
Di mille veli di grande obiettività di grandi principi ma poi quando vai a stringere questi principi o non sono veri
O sono dei luoghi comuni o sono tra di loro in contraddizione si elidono
Vogliamo ripercorrere brevissimamente la mattinata così densa di interventi ma così scarna di argomenti perché sempre e soltanto due io ho sentito dire che bisogna uscì e l'ho sentito dire mica soltanto qui l'ho sentito dire mille volte in questi giorni in questi mesi in questi anni in tutte le sedi bisogna riscrivere la Mammì
Perché la mia è superata perché la mia obsoleta perché la Mammì è vecchia
E giustamente il presidente Aniasi ha ricordato che noi relatore della legge duecentoventitré lo disse introducendo la sua relazione inaugura alla Camera disse mi portò all'approvazione una legge che è già vecchia che già obsoleta
E perché bisogna e uscire dalla Mammì perché la Mammì obsoleta per due ragioni sostanziali ho sentito ricordare qui la prima con mille sfumature mille passaggi alcuni serissimi come quelli che già ricordato rigenero dota le ragioni della tecnologia
E tutti si sono affannati dal ministro ad Aniasi a tanti altri degli interventi a dire che è ridicolo
Pensare di ingessare un sistema
Come la Mummia ingessato nel duopolio RAI Fininvest quando ormai abbiamo sentito far date novantatré novantaquattro novantacinque prospettive avvenire quando la tecnologia assicura ormai una moltiplicazione tale di canali di possibilità
Che è assolutamente assurdo ingessare un sistema fissarlo a una regola dell'esistente che riguardava qualcuno che con la politica e anche le ricostruzioni politiche delle risparmio delle raccomando è riuscito ad ottenere ormai è superata la tecnologia alla superata
Non c'è il satellite previsto nella Mammì non c'è il cavo non c'è disciplinata espressamente altro tema molto caro professor Zaccaria la pay-tv la televisione del futuro per la televisione via cavo la televisione specializzata i mille canali che la televisione a pagamento Poro potrà offrire con le mille specializzazione
Quando sento tutto questo poi non riesco a capire come si faccia dire allora bisogna fermare la pay tv non bisogna dare il calcio alla pay tv se si porta l'esempio di tutto il mondo in cui le televisioni a pagamento che ho sentito ricordare sono quelle del futuro e sono quelle che debbono soprattutto diffondersi ad va verso il cavo poi satellite non occupare lender poi si pretende invece di fermare uno sviluppo App in embrionale quello della pay tv italiana per la quale gli stessi che oggi vorrebbero fermarla vero professor Zaccaria in sede di discussione del
No no è soltanto un passaggio soltanto passaggio soltanto un passaggio poi potrò spiegare anche la ragione per la quale lo faccio comunque no era soltanto per svelare le contraddizioni di chi adduce un argomento il suo contrario per sostenere un principio che è sempre uno solo quello di colpire Berlusconi e non altri perché appunto non resistono l'uno con l'altro non stanno insieme
Quindi la prima delle contraddizioni mi sembra questa
La seconda ebbene qui ho sentito parlare giustamente da dà vita di un ritardo che lui ha quantificato in quindici vent'anni da altri il ministro di un ritardo notevole dovuto sempre alla ma mica tutte le colpe
E di una corsa verso il cavo e vita che si chiedeva con altri perché questo ritardo di chi la responsabilità risponde Rita
E in una maniera veramente impropria
Prima per la logica del monopolio poi per la logica del duopolio beh si dà il caso perché qui la storia sta mattina ognuno se le rifatta come ha voluto si dà il caso
Che il cavo in Italia non si è sviluppato non perché Berlusconi non voleva perché è una legge dello Stato italiano
Onorevole Bogi voluta dal suo predecessore onorevole Ugo la Malfa del mille novecentosettantadue quando per Rusconi non esisteva sull'orizzonte televisivo esisteva sì e no sul fronte imprenditoriale ma forse usciva appena dall'università una legge dello Stato
A vietato la diffusione del cavo imponendo il cavo Moro Canale ci fu anche una crisi di governo il governo Andreotti Ballarò e fu quella crisi che andò nota come la crisi del cavo scusate la poca eleganza di quello che può apparire un doppio senso
Ebbene questa tanto soletta e vituperata legge duecentoventitré è la prima legge che ha abrogato la precedente
E ha dato delega al governo di emanare una nuova legge in sei mesi per avviare finalmente la politica del capo
Ed è Signori ma allora come si fa a dire l'una cosa e l'altra e a dimenticare la storia del nostro Paese
Che è questa lama mila duecentoventitré abrogato la legge che in nel nostro Paese dal settantadue al novanta ha impedito lo sviluppo del cavo
Quindi se il ritardo è se se cavo non c'è la colpa non è certo né del duopolio né di quella interpretazione della legge duecentoventitré che molti hanno fatto e sapete quanto tempo ci vuole
E quanto costa cablare l'Italia
Ma come si fa a far credere che riformando la mia adesso su due piedi prima ancora del nuovo Parlamento come ha detto qualcuno perché bisogna fare in fretta si può affermare un sistema che sia compatibile con queste nuove tecnologie di satellite
Dedicavo quando l'Italia non è cablata al di là di una dorsale appenninica che è in corso di realizzazione ma non a lei dirà ma azioni e non è cablata nelle sue grandi città città storiche che è quasi impossibile cablare e che comunque per essere cablate impegnerebbe o l'investimento di centinaia di migliaia di miliardi
Quindi come si fa promettere uno sviluppo di pay tv o di altro o di tecnologie nuove può dire che si deve riscrivere la Mammì ma prima di una riscrittura globale di farli dei correttivi immediati che riguardano questo
Quando il cablaggio è una favola una favola non dico impossibile ma certamente molto lontana viste le condizioni della nostra economia viste le condizioni delle nostre città del nostro Paese della nostra Possi i Lita di realizzare un cablaggio del genere e allora vedete che le contraddizioni che io credevo di aver colto in questo dibattito si svelano tutte ma come si fa a dire che l'altra ragione
Molti l'hanno invocata a cominciare dal relatore onorevole manca che ha dedicato questo un'abbondante capitolo perché certo il il tema importantissimo che volete che non ce ne rendiamo conto che l'altra ragione per cui bisogna riscrivere la Mammì
è quella elettorale il pericolo che il potere della televisione possa distorcere le regole del gioco democratico in un sistema maggioritario e quindi molte denunce che anzi in questa sala sono state tutte echeggiata e tutte ripetute ma con accenti forse meno drammatici di quelle che abbiamo sentito in altre Aule anche parlamentare
Beh io vorrei ricordare che siamo appena usciti
Da una esperienza elettorale col sistema maggioritario quella delle elezioni comunali e provinciali del mese scorso
In cui la legge per l'elezione diretta del sindaco all'articolo ventotto ha fissato le regole per l'uso della televisione
Sia della pubblicità sia della presenza redazionali in video
Ebbene questo articolo ventotto rinviata un regolamento dal Garante
Il Garante ha rimesso il Regolamento che rinviava a un codice di autodisciplina pubblicitaria che noi per primi abbiamo adottato ma non da soli altri hanno adottato e la campagna elettorale si è svolta nel rispetto assoluto di queste regole nel rispetto assoluto di quella obiettivi ita che dovere di ognuno Dinoi prima ancora che diritto di chiunque si presenti alle elezioni
E ha fatto molto piacere che l'unità a firma del professor Gianfranco Pasquino quindi una firma autorevole
Ha riconosciuto qualche giorno dopo il ballottaggio
Che il comportamento della televisione era stato esemplare e che pubblico e privato avevano assicurato la più assoluta neutralità del mezzo rispetto alle diverse candidature
E c'è bisogno allora di riscrivere la Mammì o di affrontare i temi delle risorse della pubblicità Sempre per colpire quell'obiettivo che è l'unico che interessa
Per dare dei una regola anche c'è in Parlamento in discussione la legge elettorale si metta nella legge elettorale del sistema maggioritario un articolo ventotto o chiamatelo col numero che sarà ma che ripeta quelle regole
Che faccia tesoro dell'esperienza fatta e che consenta un uso corretto e realmente democratico antichità detto autenticamente
Rivoluzionario diceva Luís della Mammì della riscrittura io dico autenticamente democratico dell'uso della televisione in campagna elettorale
Quindi nel il primo dei rischi paventato né il secondo me mi sembra che possano giustificare una precipitosa
Non dico riscrittura perché la parola di scrittura sembra una cosa semplice dettare nuove regole scrivere nuove regole qui dietro la parola riscrittura c'è il tentativo di mettere una bomba che faccia saltare questo sistema
E non è una riscrittura del sistema mai esplosione del sistema cancellazione del sistema
Così come esso è ho mandato a prendere dottor tortino la sentenza numero sei della corte costituzionale che lati duecentododici chiedo scusa che leggi i mai riconosce la piena costituzionalità della legge Mammì in molti dei suoi articoli compreso l'articolo quindici norma antitrust gliene farò cortese omaggio alla fine
Del mio intervento che
E mi avvio mi avvio rapidamente alla conclusione dicevo
Non è la riscrittura pura e semplice il tentativo di sconvolgere o di abbattere questo sistema per sostituirlo con un altro sistema più comodo perché perché questi sono sta stretto a qualcuno perché in questo sistema qualcuno vorrebbe entrare perché questo è il sistema del duo può in cui qualcuno ha fatto il prepotente ho sentito con vero raccapriccio me lo perdoni per la stima e l'affetto che li porti che gli porto ho sentito converrà raccapriccio la storia che del sistema televisivo ha fatto stamattina qui Fuscagni
Quando ha dato una interpretazione una ricostruzione molto di comodo e dico un eufemismo per la giustificazione tre reti RAI e poi ha dato una giustificazione
Che mi ha fatto accapponare la pelle delle tre reti di Berlusconi caro Fuscagni quando hai detto che siccome una Rete non gli bastava più a contenere la pubblicità che aveva sede dovute fare tre per ripartire la pubblicità
Beh io credo che tutti voi conosciate la storia
Di Rete quattro Editalia umido perché la storia di Berlusconi e Canale cinque ma Rete quattro Italia uno sono altri soggetti del sistema
Che non era duopolistico e nel quale sistema Berlusconi era il più piccolo perché nel sistema c'erano Rizzoli Mondadori rete quattro Rusconi cioè c'erano i più la Repubblica Caracciolo c'erano i più grandi editori italiani
Berlusconi piccolo il più un piccolo tra tutti i soggetti in competizione
è quello che è arrivato
Ecco caro Fuscagni perché arrivato da vere tre reti e quindi quando il sistema nella sua storia nella sua anomalia ma in ogni Paese c'è un'anomalia televisiva perché ogni sistema senta ed è la storia di quel Paese anche nell'anomalia italiana c'è un sistema che bene o male così è stato costruito così è stato legittimato e che nessuno può cancellare da oggi a domani
Questa mattina ho sentito dire addirittura una cosa aberrante da persone che fanno politica da persone che dovrebbe essere rispetto ho detto dei diritti acquisiti dai soggetti in campo e cioè
Che siccome non si fa a tempo a riscrivere la Mammì
Prima della fine di questo Parlamento
E siccome chissà il nuovo Parlamento potrebbe avere rapporti di forza diversi allora intanto facciamo dei con collettivi facciamo delle piccole correzioni
Affrontiamo il problema delle risorse affrontava il problema degli affollamenti pubblicitari il resto Dio provvede chissà quando dei mai e dico ma queste è ridicolo
Cambiare le regole del gioco a partita iniziata
Quando i soggetti in campo hanno avuto dopo tanti anni di attesa una legge che gli ha riconosciuti li ha legittimati gli ha imposto dei doveri fortissimi gli ha imposto delle rinunce caro professor Zaccaria per esempio delle più gli ha imposto a un gruppo come il nostro di rinunciare alla Repubblica L'Espresso
E allora i doveri valgono le regole in negativo valgono le altre si cambiano inattesa di cambiarle ulteriormente per abbattere questo sistema beh io credo che questo in uno sta atto di diritto in cui la garanzia e la certezza del diritto siano ancora un fondamento costituzionale visto che Sortino già tanto ricordato la Costituzione beh io credo che tutto questo non sia non dico possibile
Ma neanche ipotizzabile e in un convegno serio Dino Risi tutto serio nessuno dovrebbe avere il coraggio di fare una proposta del genere
Perché non si cambiano le regole del gioco a partita iniziata perché non si possono disconoscere i diritti acquisiti di chi gli acquisiti pagando il prezzo che quella legge
Quell'ordinamento quello stato gli ha chiesto e che ha scrupolosamente adempiuto e osservate
Un'ultima osservazione vorrei fare tra le tante che mi vengono suggerite dal dibattito di stamattina
E che qui si parla di rivoluzione del sistema televisivo
Beh io dico innanzitutto la voglia di questa rivoluzione nel Paesi io francamente non la sento sento tante voglie tante spinte al cambiamento non mi sembra francamente che
Il nostro la nostra gente la nostra popolazione i nostri cittadini i nostri telespettatori siano lì davanti al televisore
A imprecare perché non cambia qualcosa perché non cambia Berlusconi perché non viene il terzo polo terzo polo che c'è che potrebbe essere più forte
Che chi vuole potrebbe acquistare ci sono delle reti in vendita e che quindi non preclude l'accesso a nessuno comunque dico a parte
Questa constatazione che può essere personale ma non mi sembra di cogliere nel Paese fermenti tali che chiamino a una rivoluzione così urgente
Eppure qualcuno sui giornali caro Sortino ci fa credere che l'urgenza massima la più forte delle tensioni
Oggi nella nostra Italia sia le telepromozioni si abbattere Berlusconi sia riformare la televisione sia creare il terzo polo io per
Talmente non l'avverto può darsi che sia distratto che altri più attenti di me riescano accoglierlo però se questa rivoluzione
Fosse veramente necessaria severamente fosse necessario procedere come ha detto Vincenzo vita a una riforma autenticamente rivoluzionario gli è scappato questo accento
Dalle reminiscenze un pochino leninista e se questo fosse necessaria
Io credo che non ci si può fermare a riscrivere la duecentoventitré in chiave anti-Berlusconi punto e basta
Beh la duecento ventitré si innesta sulla centotré l'abbiamo sentito ricordare anche questa mattina che la riforma della Rai sulla quale la miniriforma omento riforma di questi giorni e si innesta soltanto per una parte
Ma la cento treni la duecentoventitré si innestano i si saldano con la quattrocentosedici che la legge dell'editoria e il fatto che siano concatenate
Lo dimostrano non soltanto le norme che nelle singole leggi richiamarono dall'altra basta ricordare l'articolo quindici della duecentoventitré il divieto di intreccio tra carta stampata e tele quanto l'autorità deputata al governo e alla vigilanza su tutti e tre le leggi il Garante per la radiodiffusione l'editoria che è istituito con la quattrocentosedici che richiamato nella centotré che richiamato nella duecentoventitré e allora se riforma si deve essere se rivoluzione ci deve essere bisogna guardare a tutti i soggetti in campo a tutte e tre le leggi
Bisogna fare allora signor Baldoni allora si Brancati che ci vuole il tavolo istituzionale di tutti i soggetti e di procedere con la cautela relativa ad affrontare tutti i problemi connessi al pubblico al privato al Nazionale al locale della televisione ma anche alla carta stampata i quotidiani alle risorse del sistema
Ma guardando al sistema nel suo complesso altrimenti sarà legittimo quel dubbio quel sospetto che io ho avanzato poco fa e che vuole come obiettivo vero
Di questo dibattito come del più generale dibattito politico intorno a questi temi Siva annodando soltanto quello
Il sistema l'espediente per ridimensionare del Berlusconi il grimaldello per far saltare questo sistema
è un sistema che certamente non è perfetto
Che certamente si può ridiscutere non è un un tabù per nessuno la duecentoventitré nessuno si sottrae al dovere di ridiscutere e se del caso riscrivere le regole ma in una visione complessiva equilibrata non faziosa non viziata da interessi di parte e soprattutto non viziata da quello che ho ogni tanto le contraddizioni che ho tentato di illustrare rivela no o scoprono che uno solo l'obiettivo di ridimensionare in qualche modo Berlusconi grazie
Grazie dottor Letta noi il convegno era volutamente un convegno aperto quindi non c'è un nome prevista una conclusione diciamo politica
Va be'ho pensato di affidare a Federico sono una brevissima conclusione come dire informati editoriale quindi una chiusura giornalistica sperando che poi lo ripeta questa sera sul TG uno alle venti grazie
Ne troppo responsabilità
Allora vorrei sottolineare soltanto due punti
Il primo parte da una constatazione nel momento in cui noi stiamo facendo questo convegno e ci avviamo la conclusione
Da un'altra parte della città
Il cinque neo consiglieri di amministrazione della RAI si preparano ai leggere il nuovo presidente della RAI
Nessuno e in grado di fare una previsione fondata su chi sarà eletto presidente
Nessuno oggi e in grado di fare una previsione fondata su chi poi sarà nominato direttore generale
Questo fatto da solo ci dice l'importanza della nuova legge che consente di di di organi di di eleggere di nominare di nuovi organi cioè la massima dirigenza della RAI il saldo e importanti perché dove tutto è prevedibile
Dove tutto è scontato vuol dire che la democrazia in qualche modo è malata
Vuole dire che in qualche modo lo Stato di diritto e abiti zitto
Quindi questi in questa imprevedibilità se l'elemento più vitale della nuova legge
Vuol dire che i nuovi organi sono capaci di vitalità sono capaci di potere creativo
Paolo possiamo dire che i professori vanno bene che i professori vanno male che sarà dice che ci sono le lotte che non ci sono però questo è un dato importante
Questo dato e il segno della trasformazione in atto trasformazione degli equilibri generali della società
Io condivido quello che ha detto l'onorevole manca nella sua introduzione quando ha detto ha fatto quel passaggio del settantacinque che ha portato il sistema radiotelevisivo
Dalla e diciamo dal monocratici Simone dal fatto di essere imputato al governo e passato alla responsabilità del Parlamento e ha detto che quello era un passaggio positivo concordo
Poi ha detto che poi il potere dei partiti cioè il i partiti hanno perso la loro rappresentatività e quindi siamo arrivati a questo nuovo sistema ecco personalmente mi permetterei di aggiungere qualche cosa non credo di dire una cosa in contrasto con questa rarissima vorrei aggiungere cioè il la trasformazione a cui noi stiamo assistendo e ancora più profonda
è vero che dipende dal fatto che i partiti hanno hanno perso qualche loro potere di rappresentanza ma non è solo questo
C'è qualche cosa di più voglio dire se per caso i partiti nuovi partiti o le nuove formazioni impaurito Ray acquistassero il loro potere di rappresentanza non è che avrebbe senso tornare al vecchio sistema
Il fatto è che il potere pubblico si sta lentamente e faticosamente spostando dai partiti
Quelli vecchio quelli nuovi alle istituzioni questo importa
I giuristi hanno sempre fatto una distinzione fra la costituzione formale e la costituzione materiale
Ecco noi oggi possiamo fare le modifiche delle istituzioni cioè dei meccanismi istituzionali cioè della costituzione formale fra virgolette proprio perché è cambiata anche la costituzione materiale
Cioè è cambiata la sede del potere
E cambiato il luogo del potere reale
Questo è importante noi assistiamo allo trasformazioni in cui mentre cambia la Costituzione formale cambia anche la costituzione materiale da qui l'importanza di questa trasformazione
Dice nell'introduzione l'orrore ma ma anche questo deve essere un meccanismo transitorio come Scalisi eccezionale va bene però l'importante è che è una cosa qualunque meccanismo si inventerà poi deve essere un meccanismo in cui chi viene nominato alla possibilità di tagliare il cordone ombelicale e di farsi istituzioni al servizio di tutti questo è il problema
Cioè il passaggio deve essere tale per cui dalla società forse dei movimenti tutto quel ecco crea una realtà e a un certo punto
Un meccanismo fa diventare una persona istituzione in quel momento e istituzioni di tutti
I presidenti delle Camere sono nominati dai PAC sono nascono dai partiti ma non rappresentano i partiti come presidente delle carte oggi hanno nominato i cinque consiglieri d'amministrazione
I cinque consiglieri d'amministrazione devono la loro nomina ai presidenti delle Camere ma non rappresentano più i presidenti delle Camere
Questo è il fatto nuovo è fondamentale si può cambiare meccanismo ma deve rimanere un meccanismo in cui si crea una nuova istituzione un nuovo soggetto capace di vivere di vita propria
Capace di prendere decisioni capace di rendere imprevedibili le nomine che fa gli atti che decide di compiere e questo un
Un problema
Poi la seconda cosa le cui l'elemento in cui mi piacerebbe fare qualche sottolineatura riguarda il disegno che è stato fatto qui l'ipotesi di di futuro disegno del sistema radiotelevisivo nella sua componente pubblica e privato io ritengo come hanno detto altri che e molto interessante l'ipotesi che qui ha portato l'onorevole manca
Cioè il fatto che nessun soggetto possa avere più di due reti nel privato nel pozzo ventidue reti con pubblicità del privato e pubblico è interessante credo anche questi deve l'idea di un ente Pubblico che gestisca tutte le strutture per cui non c'è più privato o pubblico nelle strutture c'è solo pubblico sono tutte cose interessanti su cui naturalmente si può si può discutere soltanto ecco mi permetto di dire
Si dovrebbe aggiungere un supplemento di riflessione in questo senso che quando noi parliamo di un sistema privato o pubblico
Vogliamo dire
A che serve il Pubblico
Cioè il problema di avere un privato con certe caratteristiche un pubblico con certe carte consente è soltanto un problema di concorrenza
E soltanto un problema di equilibrio di potere i forti in una società moderna
Può darsi che sia solo queste ma allora diciamo
Probabilmente è certamente tutto questo è un'esigenza di concorrenza e un'esigenza di equilibrio fra poteri forti ma non il solo questo ma non può essere solo questo il se noi vogliamo che accanto al privato ci sia anche il pubblico lo vogliamo per un'altra ragione cioè perché c'è un uovo una funzione di cui la società ha bisogno e che il privato non può essere tenuto a svolgerlo
Ma ve la sentireste dimettiti far regolare soltanto dal mercato privato la produzione delle bombe atomiche
Ve la sentireste di rimettere esclusivamente alla concorrenza privata lo sviluppo della scienza fino alla manipolazione genetica
E possibile che la sola concorrenza fra soggetti privati realizzi l'obiettivo di una funzione pubblica cento che teoricamente
Ma se noi non lo definiamo l'obiettivo della funzione pubblica televisiva come facciamo a sapere se la concorrenza privata ce lo può dare o no diciamo che probabilmente non ce lo può dare e perché perché quando noi parliamo di televisione parliamo di di di concorrenza fra privato e pubblico noi non parliamo solo di poco di di prodotti chimici
Non parliamo di automobili nella produzione di motociclette o di motocicli noi parliamo dei diritti fondamentali della società
Dei diritti fondamentali del cittadino
Di diritti fondamentali dell'uomo
Come quando parliamo dell'uso dalla forza e dell'uso dalla bomba atomica come quando parliamo della libertà della scienza fino al punto di arrivare alla manipolazione genetica ma perché forse mettiamo in discussione
Che la scienza sia libera di studiare e di sperimentare no non è questo che si mette in discussione però si dice che nel momento in cui la scienza è stata capace di entrare nei processi di nascita e di morte dell'uomo in quel momento lì la scienza non può essere affare privato ma non per questioni di mercato
E invece qui vedete comunque la si giri la fretta da qualunque punto si parli del rapporto pubblico privato si parla sempre in termini di mercato ma noi siamo un mercato
Ma no in Italia ci sono cinquanta quanto sessanta milioni di consumatori è tu sei il papà di due consumatori se il marito di una consumatrice
è una signora e moglie del consumatore che possiamo consumato passiamo cittadini e quando si parla di uso dalla forte quando si parla della libertà della scienza
Quando si parla dello strumento televisivo noi parliamo di questi cittadini di di di questi di tipo di diritti ecco allora perché dobbiamo spiegare sei nella società moderna nel mondo moderno ci vuole qualcosa che i privati non possono fare ci vuole appunto un qualcosa di pubblico ecco di organizzare in pubblico e poi naturalmente se abbiamo chiarito quale deve essere la funzione del pubblico allora poi si pensa come sa e veniamo al privato io ho seguito con attenzione quello che ha detto Gianni Letta però facciamoci una domanda il è giusto cioè il privato
Deve poter esistere
Con la concorrenza
Perché se no il privato ma ci hanno fatto una testa Poussin tutte le scuole liberiste di tutti coloro che ci vuole il rischio la concorrenza ai costi che s'abbassa il prodotto che migliori e questo
Se noi togliamo l'elemento della concorrenza il concetto di privato personalmente non lo capisse può darsi che sia insufficienza delle mie conoscenze economiche però il problema è questo
Allora io il futuro sistema deve essere fatto in modo che ci deve essere una cosa una un una una convivenza fra pubblico e privato il pubblico non deve essere solo elemento di equilibrio di potere ma deve svolgere una funzione da definire
Che il privato comunque lo si organizzi ma deve essere tale per cui ci sia l'elemento concorrenza
Ci sia l'elemento punto qualche elemento creativo del privato se non c'è quello non non si capisce cioè no
Se si finisce dice prima eravamo privati poi a un certo punto è nata una forma di monopolio o di duopolio eccetera ma quello è il segno che qualcosa non funziona
Cioè e qua e e il segno che non siamo nella fisiologia dello Stato moderno
Non siamo nell'affido in fisiologia di una democrazia non siamo nella fisiologia di uno Stato di diritto
Questo allora poi naturalmente ci sono tutti questi problemi che sono stati detti tipo non so come la televisione deve entrare nei nei momenti elettorali fondamentali panoramica solo questo come la televisione deve trattare i i minori perché la televisione a Bonito il confine fra pubblico e privato la televisione entra senza chiedere permesso perché telecomando norme uno strumento sufficiente alla selezione di quello che deve entrare di quello che non deve entrare
E allora il pur la distinzione fra pubblico e privato e indispensabile
Nei confronti di poco nel modo di porsi nei confronti del minore oppure no ecco un problema e poi la pubblicità
La pubblicità perché se la pubblicità può far televisione il grosso problema il cittadino deve sapere che cos'è pubblicità e che cosa informazione tutte queste cose sono importanti per tutti i
Fatta per chi fa la televisione pubblica perché sono sono diritti della società sono diritti del cittadino allora il punto fondamentale e chiudo e questo che lo sfondo
Per ore e lavora
Ho sopra questo apposito sito via del sistema televisivo pubblico privato deve essere fatto in modo che si sposti l'angolo visuale
Dagli operatori soggetti economici soggetti dei contenuti politici dell'amicizia alla società anche l'ICI
E questo non è fatto nuovissimo nello sviluppo dello Stato moderno
Il diritto io esercitare liberamente l'arte medica e certamente nato molto prima del diritto dei cittadini ad aprire l'assistenza sanitaria gratuito il diritto di insegnare e di e di di studiare il diritto di di fare ricerca scientifica e certamente nato prima del diritto di tutti i cittadini a ricevere istruzione gratuito e così si può continuare
Allora tutti i diritti che riguardano il mondo dalla comunicazione di massa tutti questi diritti soggettivi sono nati prima di questa esigenza che sta nascendo e che l'esigenza dei cittadini adesso informa e l'efficienza dei cittadini a veder crescere a vedere rispettati i propri diritti fondamentali e l'esigenza del cittadino hanno una mega nel nell'ambito comunicazioni di massa a non essere oggetto di grande macchine impersonali che decidono la vita di tutti gli uomini
Grazie c'erano presidente manca frutto conclusivo
Un ringraziamento a tutti voi particolare a coloro i quali logistiche sono rimasti fino alla fine abbiamo avuto diciotto interventi chiedo di fare un record tutti hanno dato un contributo molto importante quindi grazie alla prossima volta