Seminario Sigef alle Giornate della Laicità a Reggio Emilia: raccontare le donne migranti. I contenuti nelle parole delle relatrici

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Emiliano Silvestri
Dal tre al cinque maggio si è tenuta a Modena la decima edizione delle giornate della laicità incontri si sono svolti come di consueto
Nei locali dell'Università di Modena e Reggio Emilia ma nella mattina di venerdì tre maggio presso la Camera di Commercio ha avuto luogo un seminario aperto ma inserito nel percorso di formazione obbligatoria dei giornalisti italiani
Per questo il titolo dell'incontro era raccontare le donne migranti un approccio interculturale per affrontare la violenza e le discriminazioni di genere
Abbiamo intervistato le due relatrici Cinzia Sciuto redattrice di MicroMega e Tiziana Dal Pra fondatrice di trama di terre e prima di loro Giovanni Rossi presidente dell'Ordine per i giornalisti dell'Emilia Romagna che ha introdotto i lavori
Giovanni Rossi ha illustrato quali sono i principi deontologici all'interno del testo unico l'articolo sette in particolare
Che riprende il principi fondamentali espressi nella Carta di Roma riassume diciamo questi e poi in allegato questo testo unico c'è un glossario di che cosa parliamo perché in questo caso lo stiamo parlando dei diritti delle donne immigrate
No infatti la carta di Roma che oramai risale circa undici anni fa non aveva considerato uno specifico di genere aveva fatto e fa un discorso generale a tutela dei migranti di come la stampa l'informazione tratta emigranti ma direi anche a tutela dell'opinione pubblica e che su questo tema è stata molto spesso ha raggiunto da messaggi
O privi di fondamento o stravolte e quindi la carta di Roma che nasce per iniziativa degli organismi di rappresentanza della categoria l'ordine dei giornalisti il sindacato dei giornalisti e cioè la Federazione della stampa
Tende anche a tutelare l'opinione pubblica da messaggi stravolgente che non si basano su dati reali
Che non hanno al centro rispetto delle persone nel senso che i migranti sono persone e questa mattina in questo seminario è stato molto sottolineato che parliamo
Di storie anche individuali e non di storie solo di gruppo e di e qui è diciamo così qui c'è il grande tema della difesa di un gruppo rispetto a i gruppi diciamo maggioritari
Uno alla corrente culturale maggioritaria del Paese di cui si tratta ma si parla dei diritti anche dei singoli componenti di quel gruppo anche nei confronti del proprio gruppo d'appartenenza
Sì esatto soprattutto la redazione dalla collega che è seguita alla mia io ho fatto un discorso generale sul contenuto della carta di Roma lei giustamente ha affrontato il tema dei diritti delle donne all'interno di comunità
Che di migranti dove molto spesso però per motivi culturali religiosi di tradizioni dei paesi di origine non c'è adeguata considerazione dei diritti delle donne
E certamente io al ho detto in premessa carta di Roma che appunto Maya ha una certa esperienza di applicazione andrebbe come dire ripensata profondità magari introducendo anche le questioni di genere che in questi anni sono diventate questione molto importanti e su cui le quali è cresciuta anche l'attenzione e la sensibilità dell'opinione pubblica deve crescere anche l'attenzione e la sensibilità dei giornalisti che purtroppo devo dire elemento di critica di autocritica
In questo campo ha fatto dei passi in avanti ma certamente non ancora sufficienti
Ha illustrato quello possiamo fare per titoli quali sono i principi che vengono
Afferma che la carta di norme che arrivano anche nell'articolo sette la gestione se diciamo che questi principi si riassumono in realtà in uno solo il rispetto delle persone delle loro identità
E
La il ribadire un principio fondamentale per i giornalisti che non vale solo per questo ambito che è quello di trattare il tema facendo parlare i protagonisti ma tutelandoli Rispetto dell'eventuale rappresaglie che possono colpire i loro parenti rimasti nei paesi d'origine
Far parlare i protagonisti per far raccontare le ragioni per cui vengono nel nostro Paese
Che possono essere le ragioni ho di ricerca nei casi migliori di ricerca di migliori condizioni di vita oppure Nuto tentativo di salvarsi da condizioni drammatiche come sono le guerre civili le guerre tra Paesi e le situazioni che derivano dal degrado ambientale
Diciamo che i principi di carte di Roma sono appunto che assorba riassumibili in questo noi dobbiamo renderci conto che parliamo di persone che hanno delle storie molto complicate e spesso anche drammatiche
Dobbiamo raccontarlo e per far capire alla gente quali sono le ragioni di questo fenomeno migratorio dobbiamo stare i dati che ci dicono ad esempio che le invasioni annunciate più volte in realtà si basano su dati molto più bassi rispetto quelle che vengono sparati con certi titoli quindi dobbiamo essere molto molto corretti e precisi perché abbiamo una responsabilità l'orientamento dell'opinione pubblica su questi temi ovviamente assolutamente rilevante importante perché qui è in gioco anche diciamo l'umanità e il nostro modo di rapportarsi con le altre persone
Questo glossario questo glossario che allegato al testo unico di che cosa si tratta
Si tratta di un insieme di Termini corretti
Che fanno riferimento a quello che prevedono le leggi e il diritto internazionale io facevo l'esempio a dalla uso scorretto da la parola clandestino
Per esempio un richiedente asilo non può essere definito clandestino finché non è stata data risposta definitiva dal suo richieste di asilo anche qualora sia entrato nel nostro Paese in modo non regolare
Facevo riferimento al fatto che non possiamo usare quel termine che per lungo tempo oggi meno è stato utilizzato quello di extracomunitario perché extracomunitari sono anche diciamo così persone non provenienti da Paesi tipici di immigrazione che sono ad esempio gli Statunitensi gli abitanti di San Marino gli abitanti e Città del Vaticano e forse un giorno gli stessi britannici
Ci sono tutto una serie di termini corretti
Che consentono appunto di individuare le tipologie di persone che arrivano al nostro paese e che sulla base di quella tipologia hanno dei diritti che sono codificati dalle leggi internazionali e dalle leggi nazionali
Grazie grazie alla Presidente della Ordine dei giornalisti l'Emilia Romagna Giovanni Rossi al quale però prima di chiudere siamo alla tre di maggio e il venti di questo mese scadranno i termini della convenzione che governo attuale
A prorogato solo per senesi cosa pensi di questa vicenda
Allora io penso che nell'ambito di questo confronto che vengono definiti gli stati generali dell'editoria si debba parlare a bocce ferme di tutto nel senso che non si possono mettere in discussione come è stato fatto in modo sbagliato il ruolo di radio radicale il ruolo del fondo prevede pluralismo mettendo a rischio
Voci importanti come radio radicale post voci importanti come sono una serie di giornali locali che ad esempio in Emilia Romagna abbiamo che sono espressione di cooperative di giornalisti
Possiamo discutere di tutto ma con l'obiettivo di salvare le voci che svolgono un ruolo pubblico e di salvare i posti di lavoro che abbiamo ad esempio ribadisco numerosi in Emilia Romagna proprio grazie all'intervento della mano pubblica
L'intervento della mano pubblica e definito dalla costituzione
Nel senso che non è possibile pensare che solo chi ha enormi capitali posso intervenire nel mondo dell'informazione lo Stato deve garantire che ci sia un pluralismo reale di voci e non solo la presenza di grandi monopoli
Parlavi degli Stati generali dell'informazione a questi stati generali gli editori radio radicale non è stato invitato ma si poteva si può ancora nell'archivio ascoltare integralmente gli Stati Generali grazie a Radio Radicale
Usato quest'anno bellissima contravvenzione che la dice lunga e del ruolo positivo di Fabio radicale dal punto di vista dell'informazione
E anche dei limiti con cui questo governo questa maggioranza si sono approcciati al tema al tavolo per discutere si devono essere tutti gli interlocutori tutto ed interessanti
E non solo gli interlocutori che piacciono al governo quindi anche da questo di punto di vista ci deve essere un recupero per rendere questi state generale
Credibili e non semplicemente un modo per giustificare scelte che magari sono già state pensate e fatte
Grazie grazie a Giovanni Rossi
Abbiamo ora al microfono Cinzia Sciuto redattrice di Micromega e una delle relatrici questo seminario abbiamo sentito dal Presidente dell'ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna Giovanni Rossi come sia nella carta di Roma che si occupa della questioni dei migranti e dei richiedenti asilo sia nel testo unico non si parli di una specifica condizione della donna qual è questa condizione specifica
La specificità della condizione delle donne migranti e che le donne migranti subiscono discriminazioni multiple perché alla discriminazione di genere
Che subiscono tutte le donne si aggiunge la discriminazione in quanto straniere la peculiarità è però che la discriminazione di genere la subiscono sia nella comunità di appartenenza sia poi nella comunità che le accoglie quando emigrano e quindi è una situazione molto complessa molto sfaccettata che sia gli operatori e le operatrici che hanno a che fare con l'accoglienza dei migranti ma anche i giornalisti
E gli operatori e la comunicazione devono cogliere perché se no il rischio è quello di non individuare anche i pericoli di le situazioni di vulnerabilità in cui queste donne si possono trovare
Nella Costituzione e nella Carta europea dei diritti dell'uomo c'è il principio di non discriminazione ma anche qui non è specificato quali sono le discriminazioni da cui bisogna difendere le donne su questa discriminazione che ha a che vedere in particolare con il genere c'è stato un un momento importante che la convenzione di Istanbul e poi la ratifica da parte di molti Stati tra cui l'Italia ecco di cosa si tratta
La convenzione di Istanbul è una convenzione per la prevenzione della violenza sulle donne dalla violenza domestica
Gli aspetti importanti di questa convenzione sono diversi quelli che a me preme molto sottolineare che la convenzione
Sottolinea come nessun elemento culturale tradizionale nessun richiamo
A elementi religiosi io di particolari comunità può giustificare la violenza sulle donne quindi è una convenzione che fornisce un quadro giuridico molto preciso
All'interno dei cuori del quale gli stati che l'hanno ratificata in Italia fra questi possono operare per prevenire in particolare la violenza di genere e la prevenzione della violenza di genere ha molto a che fare
Con i sistemi culturali gli stereotipi di genere e quindi anche con i gli operatori della comunicazione
Parlavamo del principio di non discriminazione
E in questo seminario emerso come spesso si tenda considerare venti fecali soggetto da non discriminare con il gruppo con il collettivo con la comunità mentre invece questa convenzione di Istanbul aiuta a comprendere che il singolo all'interno anche della propria comunità che va difeso
Esatto il principio di non discriminazione che è un principio che sta anche nella nostra Costituzione che sta in tutte le carte deontologica dei giornalisti che sta anche nella convenzione di Istanbul stabilisce che le persone nessuna persona può essere discriminata sulla base della sua appartenenza religiosa della sua del suo genere della sua appartenenza politica eccetera questo principio però si riferisce appunto al fatto che diritti e doveri
Sono uguali per tutti a prescindere da quale sia l'appartenenza
Della singola persona questo significa che l'appartenenza alla singola persona non può giustificare una violazione di quei diritti quando invece molto spesso il principio di non discriminazione viene utilizzato per tutelare alcune culture alcune comunità che invece però al loro interno violano i diritti e le libertà di alcuni loro membri in particolare per esempio penso alle donne ma anche agli omosessuali
Quindi il principio di non discriminazione va ricondotto la sua essenza che quella di tutelare l'individuo e i suoi diritti
Grazie grazie Cinzia Sciuto che fa parte del comitato scientifico delle giornate della laicità e il giornalista relatrice di Micromega e da ultimo uscito pochi mesi fa un
Imprescindibile imperdibile volume dal titolo non c'è fede che tenga appunto autrice di questo libero contare le donne migranti un approccio interculturale per affrontare violenza e discriminazioni di genere un seminario che si è tenuto Reggio Emilia come prologo delle giornate della laicista
Sono in arrivo di cui parliamo con Tiziano Dal Prà fondatrice di trama di terre
Che cos'è questo Trama di Terre
E di che cosa si occupa
Trama di Terre un'associazione di donne inattive migranti che è nata nel novantasette per cui ormai a ventidue anni
E nata con questo termine nel momento in cui si coniugava questo termine all'interno dei gruppi femministi ai gruppi cominciavano
Ad avere contatti e relazioni incontri con le donne migranti per cui inattive nate cui emigranti perché si mira
E poi perché si migliora un po'tutte è oggi un'associazione
Che ha svolge
La proprie passioni pochi interventi presso un centro interculturale delle donne a Imola
E
E e che ha negli anni maturato anche altre abbiamo dodici case di accoglienza sia per l'accoglienza
Di donne con problemi di sfratto donne migranti i loro bambini con problemi sfratto Enti vulnerabilità sociale abbiamo un centro antiviolenza inaugurato nel due mila undici
E da mai cinque anni anche tutta l'accoglienza Didone richiedenti asilo in questo momento siamo cerca centoventi soci e di ventiquattro nazionalità
Una associazione che ha una lunga esperienza in netto come avete visto cambiare il panorama dell'immigrazione in particolare delle donne nel nostro Paese
Bello un panorama da quando abbiamo iniziato è cambiato tantissimo che tieni conto che noi però lavorando all'inizio specificatamente solo in Emilia Romagna dopo invece abbiamo voluto confronto anche italiano europeo anche in altri paesi cos'è cambiato è cambiato
Il Prignano a parte alcune nazionalità ristrette le donne venivano per ricongiungimenti familiari
Poi c'è stato tutto il tema sanatoria due mila due due mila tre delle del lavoro di cura le cosiddette badanti
E proseguito con moltissime altre nazionalità Didone uomini che sono arrivati in questo Paese ultime delle ultime e donne richiedenti asilo
E che ha tentato di modificare una leggenda sia dell'accoglienza di risposta politica che secondo me però non è ancora riuscita a svolgere questo compito né di analisi e di concretizzare azioni corrette dell'accoglienza
Il come dire che l'Italia è rimasta un po'indietro è sempre un po'precaria anch'io rispetto la convenzione di Istanbul sedici certo
Si promuovano leggi si ratificano si dicono dappertutto non siamo bravi abbiamo tutto certo noi abbiamo tutto dopo rispettato metterle in pratica bene il passo e un po'lungo
E mentre altri Paesi hanno fatto tesoro sia in positivo che in negativo comunque di cosa accadeva anche come ricchezza
Di
Non solo di comprendere ma di confronto con altre culture cui siamo proprio ancora Hassan tra l'emergenza non è solo l'emergenza degli sbarchi
è tratto l'emergenza di non programmare politiche che siano interne che siano condivise che diventino patrimonio dalla società per cui secondo me li immigranti ed emigranti
E specie anche le donne e sono vissuta come un ramo esterno alla società qualcosa le straniere non sono mai riuscita a diventare a pieno titolo cittadine
Quindi diciamo così un'analisi del fenomeno migratorio neutrale che non tiene conto delle differenze di genere e che non si è nemmeno contro delle istanze delle lotte di liberazione che queste donne vivono anche qui all'interno del loro
Gruppo diciamo così ma che vivono anche nei Paesi dai quali provengono va be'questo è proprio noi teniamo quasi mai contro
Che vengono dati situazioni di va oppure lo teniamo conto solo per dire che sono situazioni arretrate che sono situazioni che noi abbiamo superato da tanti anni
Ma alcune situazioni ci fanno le scarpe a noi l'Africa in questo momento
Ci sono donne che entrano a far parte non solo dico anima che governano ci sono dimensioni che cominciano di parità di rivendicazioni certi problemi son tanti
Ma dire che questa le società altre son tutte arretrate vuol dire per noi
Non vuol volontà di confronto per appunto cambiare le regole del gioco dove dobbiamo essere inserite anche noi donne italiane
Avete utilizzato in questo seminario I utilizzato
Due parole che sono parole cardine diciamo così onore e destino che sono parole che non ci sono estranee nemmeno
Noi ci siamo in pratica certo la nostra storia viene da proviamo a pensare a tutte le leggi deliberazione su pressione delle lotte delle donne
L'ultimo il Codice d'onore è stato quello dell'ottantuno però come dicevo prima che presumeva un destino dove erano a dovevano essere definite le donne dove dovevano vivere
Questi giovani donne che vengono specie bhangra ad esce dal di India dal Pakistan
Hanno un'idea che loro destino proprio lei Gatto alla parola onore non lo vogliamo separare perché Franca viola tutte le lotte sono state non solo sulla memoria ma sono stati il primo Sasso la primo unito a cemento che ha poi fatto progredire noi siamo forse l'esempio forse val la pena di ricordare Franca viola
Cosa fece
Franca viola si oppose a un matrimonio combinato che però avvenne con rapimento e stupro
Fece un gesto di ribellione estrema
E attraverso questo gesto di ribellione di dire no si portò dietro un consenso del padre che non si oppose per la prima volta liberò anche un diritto d'onore maschile
E tant'è che all'arresto quando suo carnefice quello che l'aveva rapita
Foot tratto no in inganno in casa per fare il consenso al matrimonio fu arrestato le forze dell'ordine per la prima volta il Paese non si oppose
Non fece un gesto né di omertà né di opposizione il ragazzo all'uomo fu arrestato condannato questo gesto
Di forza di Franca viola ha cambiato il destino di molte non italiane
Destino che anche quello delle donne pachistane ne avete parlato partendo dal intervista fatta a quella padre pachistano che uccise la figlia la seppellì il vino per tenerla vicino al suo cuore
Disse
E qui è stato lo spunto per parlare in generale dei problemi delle donne pachistane in famiglia e di come
Quindi tra gli assi uno o più aiutarti ed il convoglio discolo degli amici sommando il pari piuttosto credo le istituzioni be'quello che è stato sottolineato in questo seminario credo che sia la difficoltà
Di prendere parola di dire
Che non abbiamo non dobbiamo avere paura di prenderla per non essere giudicate razziste o semplicemente per pensare che non dobbiamo beh mettere becco perché siamo occidentali perché siamo colonia liste
Perché la nostra una società che non vede dire cosa fare
Ma e e per cui non può neanche aiutare non può neanche prendere parola perché ci devono arrivare da sole
Certo ci devono arrivare da sole ma anche Franca viola sì in quel momento non avesse avuto il cui ieri il supporto di altri sarebbe stata sconfitta
Questo seminario per giornalisti concludiamo con l'esortazione diciamo così a non usare più il termine aveva scelto una vita all'occidentale
Bene sempre usata quando una ragazza giovane pachistano migranti si ribella
Viene molte volte uccisa e oppure ce la fai si dice voleva vivere all'occidentale no non vuole vivere all'occidentale vuole praticare la libertà la vuole vuole vivere con me con una donna libera non come gli altri vuole per rivendicare la libertà e i diritti ed è chiaro che magari Lu intuisce nel momento in cui fa solo questa azione di ribellione per cui non è un atteggiamento occidentale magari è la libertà praticate in Occidente
Grazie grazie a Tiziana Dal Prà
E con questa intervista si conclude questo primo servizio realizzato a margine della decima edizione delle giornate della laicità servizio dedicato al seminario di apertura il cui tema era raccontare le donne migranti
Un saluto da Emiliano Silvestri e un buon ascolto con il proseguimento dei programmi di radio radicale