Salone del Libro di Torino 2019 - Conversazione con Carlo Ossola, autore di "Europa ritrovata, geografie e miti del vecchio continente" (Vita e Pensiero)

Radio radicale ben trovati ancora una giornata quindi dal quarantaduesimo Salone Internazionale del Libro di Torino e apriamo le trasmissioni in questo terzo giorno con il professor Carlo Ossola benvenuto radio radicale Silvio accorgermene
Siamo qui per parlare del suo libro edito da vita e pensiero dal titolo Europa ritrovata geografia indichi nel Vecchio Continente allora questa diciamo una sorta di il termine diciotto stazioni non solamente ai grandi luoghi simbolo il mostra del nostro inutilmente della nostra nazione europea ma è anche un viaggiò per tappe storiche che ci aiuta in qualche modo a contestualizzare il nostro essere europea leader forse il miglior viatico per la costruzione di una identità comune questo viaggio sono luoghi che magari abbiamo anche incontrato almeno il nostro turismo alle volte mordi e fuggi che però qui vengono in queste diciotto tappeti raccontati per la loro valenza storico-politica e storico sociale allora innanzitutto come è nata l'idea di dare questo tandem questo sguardo così inedito all'Europa
L'idea è nata da una serie di articoli apparsi sul Sole ventiquattro Ore nel periodo estivo quindi con un'idea ad un tempo di esortare a un viaggio che non fosse solo nelle
Grandi capitali Arci notte ma anche dall'altro per fare un po'un bilancio di quello che è già comune all'Europa ma talvolta si dimentica o proprio non si conosce quindi ho preferito delle città piccole ma cariche di storia con l'unico criterio Sempre della pluralità della
Ricchezza
Che ogni ma anche piccolo luogo della nostra patria comune europea manifesta con un solo due capitali per così dire simboliche umbra
Quella che è sede oggi della Comunità europea cioè Bruxelles ma visitata nei suoi aspetti di grande tensione contraddizione da un lato nella casa di Erasmo pounder l'ex quindi uno dei padri della pace europea e dall'altra a a pochi chilometri di distanza Bellen Back da dove provenivano gli attentatori del batta Lanna insomma una parte del termo terrorismo che ha insanguinato Parigi e l'altra capitale Roma perché vi sono stati firmati i trattati europei ma anche perché è la più antica come dire
Patria di identità della civiltà europea
Nel libro scrive la vecchia Europa e gli ho proposto Mantoux ecco l'impianto palpitato
Sotto il nostro passo di Ibra l'eco di un desiderio sepolto
Di un arco ancor teso di una mano che dipinge tanti scrittori l'hanno evocato da chi il sacro di rischi ma suggellare ma vorrei suggellare questo viaggio con le parole di Cortazar verso per verso il lentamente e poi appunto
Diciamo Civita il poeta con con tombe etrusche da ultimo round del due mila e sette
E leggiamo solamente alcuni alcuni verso in ultima vanità trattiene le figure la terracotta in tizi Rita che tumuli hanno protetto da eventi dalle orde ecco questa protezione dai venti e dalle orde sembra quanto mai non solo simbolica ma contenutistica perché forse l'Europa è proprio in balìa di quei venti e delle orde ora si chiamano populismi sovrani Smith ma diciamo non sarà immune ad altre spinte di disaggregazione perché questo libro tramite lo dici racconta che e forse destino dell'Europa stessa lavorare costantemente per creare una comunità unica e questo lavoro non è solamente un lavoro politico nato dalle macerie dalla seconda guerra mondiale quello che vediamo e che e l'Europa è patria comune
Fin dall'inizio ma fin dall'inizio della sua storia tende sempre a a disgregarsi allora con bella geografia e poi arriviamo anche al mito riesce in qualche modo attenerci insieme
Nell'Europa riconoscibile direi quasi dappertutto proprio per la sua conformazione particolarmente delle città che sono sempre riunite intorno una piazza
Un Palazzo della Ragione cioè la la la morfologia della dell'Europa che viviamo fatta tira identicamente un po'dappertutto per esempio differenza degli Stati Uniti d'America
La storia sì Carla nello spazio delle nostre città sono un manuale di storia scritto nel senso che tutte le vie portando il nome di un di un protagonista della storia comune europea e mondiale ecco le scuole sono intitolate anche qui a delle personalità insigni che hanno fatto la storia ci sono le scuole ti sono le vie Garibaldi un po'dappertutto in Italia i i corsi le ma un solo in Francia e così via allora cosa intendo dire con questo che la nostra vita quotidiana è completamente in bibite direi di questa storia comune la sua domanda però nasconde anzi ha dichiarato una difficoltà cioè queste orde diciamo questi venti di populismo è vero ma quando mi sono formato i nostri maestri distoglie soprattutto ci insegnavano distinguere ciò che dura e ciò che passa ecco io direi che oggi ha messo l'accento soprattutto su ciò che passa anche maggioranze politiche che prima o poi andranno disfarsi mentre quello che è importante
E ciò che dura da secoli persino da millenni ecco allora direi che bisogna avere un po'di distanza critica
Come si dice a Napoli a da passa a nuttata ecco questa una nottata che veri similmente
Passerà perché
Card appena cambiarla una classe politica al Governo in vari Paesi europei i giovani sono già ormai tutti i fatti da un'esperienza europea che un'esperienza di InterRail di Erasmus ditte dice vedi low cost insomma l'Europa è oggettivamente integrato
Ecco nella seconda parte di questo volume c'è spazio ai miti d'Europa quattro fondamenti si inizia con Ulisse ed Enea
Si continua con Eros e Psiche
E ancora vediamo
Che che all'interno diciamo ritroviamo anche qui non solo la lettura siamo dire
E scrive squisitamente critica analitica di questi di questi miti ma cerchiamo un po'di più di entrare lei ci conduce all'interno
Anche della nostra della nostra memoria perché il mito è qualcosa che in qualche modo nutre la nostra infanzia la nostra fantasia e ci permette poi di arrivare ad elaborare delle figure più complesse in età più avanzata
Però i limiti che sono alla base dell'Unione europea in qualche modo sono dei miti che parlano da sempre lo stesso linguaggio le raccontava anche la sua nella sua professione di docente quando in Francia a Parigi si è trovato a qualche modo immaginare un percorso di letteratura europea neolatina e anche questo è molto interessante nel senso di trovare una matrice comune non solo nel contemporaneo tramite il mito ci aiuta
Chiaramente a scorgere quel profilo di identità
Che in tanti vogliono cancellare semplicemente perché un'identità allarga
è un'identità difficile da governare con la paura questo lo avevano in qualche modo capito anche i romani che chiaramente diciamo dovevano trovare delle modalità di governo perché uno sta in un impero così ampio diciamo non c'era spazio per le spinte si diciamo separatiste dettate dalla paura dell'altro
Sì dal punto di vista storico i romani sono stati molto saggio varie forme diciamo così di aggregazione c'erano i soci riceveranno
Quelli che erano federati c'erano quelli che poi diventavano cittadini c'erano delle negoziazioni soprattutto coi popoli di frontiere poi naturalmente c'era la vera e propria conquistava bisogna dire che quella matrice romana che una matrice di diritto a una matrice di strade
Anziché altri ponti acquedotti ma è rimasto un po'dappertutto in in Europa ma anche in Nord Africa e anche nel Medio Oriente o integrato
Nella visita anche la città di Ankara perché il mondo un maestro Manzi Random è quella tracciata ancora si conserva sul marmo il testamento di Augusto e nei limiti il primo che ho messo in luce quello di Ulisse Enea per i Ulisse
E il mito della scoperta in un po'girato tutto il Mediterraneo prima
Di approdare alla sua Itaca Enea il mito della responsabilità colui che si porta sulle spalle il padre tiene per mano il figlio insomma
La responsabilità che abbiamo verso coloro che ci hanno preceduto e più ancora verso quelli che ci seguiranno quindi non fosse che per questo bisogna avanzare nella costruzione europea prendiamo la responsabilità di un piccolo sub continente come l'Europa rispetto dei grandissimi continenti che se non ci decidiamo prima o poi ci assorbiranno quindi anche questo è un po'ma questione di avvedutezza i miliardi di d'abitanti del continente Cina prima o poi arriveranno a diciamo all'ambiremmo non c'era
E soltanto come ora l'Africa il Corno d'Africa ma anche l'Europa come stanno facendo con la posta occidentale degli Stati Uniti quindi bisogna essere quinti paradossalmente oggi essere utopisti essere realisti
Il miglior realismo e guardare il futuro
Ecco su questo riferimento la Turchia mi viene in mente
Diciamo quanto poi l'Europa politica abbia diciamo sempre tentennato rispetto ad annessioni e allargamenti ricordiamo anche storica battaglia condotta da queste frequenze del da Marco Pannella sull'allargamento diciamo alla Turchia nell'Unione Europea chiaramente oggi avere ad esempio la Turchia dell'unione politica avrebbe significato nona vere uno stato con tendenze oligarchica e autoritarie a gestire il transito tra medio di Ciro il tra medium lontano Oriente così come la stessa questione di Israele e così come possiamo dire tutta la questione
Dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo perché chiaramente se si guardano le instabilità sul Mediterraneo si capisce che l'instabilità
Deriva quasi dalla rescissione con quel vincolo
Siamo dire comune di di fratellanza e di storia e di popolazioni ecco allora forse una provocazione sarebbe più utile più che seguire diciamo ipotetici alchimie
Seguire la storia naturale il flusso naturale
Dell'Europa dei suoi miti di sui luoghi per in qualche modo rinsaldare il progetto europeo
Ma certamente anzi io la ringrazio di aver posto questo accento perché una vera culla dell'Europa è stato il Mediterraneo nel suo insieme nella sua interezza non solo le sponde nord ma anche le sponde sud
Bisogna riconoscere che all'inizio degli anni ottanta la comunità europea ebbe il progetto passa un cioè una sorta di Arco che andava da Genova Marsiglia Barcellona e arrivava Huckabee c'è poi alle coste del nord
Africa c'erano stati ovviamente primi tentativi di accordi commerciali e così via però poi nell'ottantanove accadde qualche cosa che precipitò meglio qualcosa che era forse atteso ma per la generazione successiva cioè una fine
Dell'impero sovietico e la comunità europea si trovò un destro sguarnito al quale bisognava in qualche modo provvedere quindi cade il Progetto Sud cioè il Progetto Mediterraneo a favore del Progetto Est cioè quello di integrare rapidamente
I i paesi dell'ex est europeo cosiddetta cortina di ferro perché non si sapeva quanto sarebbe durata alla loro libertà effettivamente è stato provvedo anche se è costato uno quasi un raddoppiamento dei paesi poi dei rallentamenti diciamo nella come vediamo oggi no nella dispositivo comunitario ma c'era il problema della Germania dell'Est della Polonia dell'Ungheria
Della Cecoslovacchia insomma della Romania Bulgaria insomma la metà Europa
Che andava in qualche modo ripresa questo però purtroppo ha fatto dimenticare il Sud e ora ne paghiamo le conseguenze anche per ciò che riguarda la Turchia oggi formalmente estranea all'Europa perché si è imboccato il fatto
Che possono entrare nella Comunità europea ed è effettivamente una conquista di civiltà di Paesi che abbiano abolito dalla loro costituzione la pena di morte cosa che nome della Turchia attuale però va ricordato che la spinta ad avere la Turchia era dovuta al fatto che va be'
Parte notevole della tradizione anche soltanto cristiana pensiamo ai padri K dolci da oggi via Turchia poi cerca quattro cinque milioni di turchi emigrati in Germania
Quindi diciamo che lì si è persa effettivamente un'occasione che tra l'altro ha fatto regredire anche il discorso democratico
In Turchia quindi c'è ancora molto da costruire su questi assi lei ricordava giustamente Pannella l'altro problema ancora più vicino a noi è che sono esclusi per il momento dall'Europa i paesi centrali in parte ortodossi e in parte islamiche della ex Jugoslavia
Quindi Bosnia Erzegovina Montenegro Albania solo non mi sembra tanto giusto tutto questo perché e il cuore dell'Europa ed questo è un fatto che che ci interroga insomma
Bene allora il tempo a nostra disposizione esaurito ci sarebbe ancora tantissimo da dire ma il resto non lasciava anche alla vostra lettura di questa Europa ritrovata geografie Micky Del Vecchio Continente edito da vita e pensiero grazie al professor
E allora sono d'accordo io ringraziare buon lavoro
Grazie a voi e cioè l'ascoltava seguita sino a questo momento rimane dicono i perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale