Critica e militanti

Buon giorno da radio radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critica militante Hill Italia come fin troppo noto ha una storia sociale politica piuttosto eccentrica rispetto a quella dei paesi
Che hanno inventato la modernità
E da noi convivono ancora oggi tempi e luoghi diversi listini e poi se proprio questo fa sì che quando si affrontano dibattiti pubblici su cui élites e popolo progresso e conservazione
Mérite UE del parere sì e finisca intrappolati in un groviglio di equivoci qualcosa di simile succede anche quando si parla di cultura ignoranza
Carso numero di lettori è l'ora di rivendicare i libri letti come calli sulle mani ha scritto di recente Michele Serra su Repubblica ora a parte il fatto che viene da chiedere quali libri e in che modo
A me sembra piuttosto che sia ora di rivendicare i calli sulle mani come libri letti ma appena lo dico ecco l'equivoco sento arrivare l'accusa di populismo invece il populismo non c'entra c'entra che mai il rifiuto di una concezione di cultura e di ignoranza che identifica la prima con un x di scuola industria culturale
E che nella seconda comprende un numero enorme di sapere invece non riconosciuti nei cosiddetti chiamiamoli così progressisti colti attribuiscono
Le opinioni gradite espresse dai meno privilegiati alle fatiche di una vita oscura con poca cultura il presupposto implicito che effetto appeso però la penserebbero come loro
Non prendono di solito in considerazione l'ipotesi che appunto quelle fatti che possano far capire cose che altrimenti sfuggono non solo della propria esistenza ma ma del mondo
Insomma per cui i progressisti l'idea di offrire a tutti la possibilità di studiare coincide con l'idea di estendere la propria visione della realtà
La frate di terra mi ha fatto pensare a un libro autobiografico ricevere Carlo le Confessioni di un ottuagenario titolo che riecheggia Ippolito Nievo pubblicato nel due mila Canessa aveva allora ottant'anni in cui si si fa capire attraverso alcuni aneddoti che forse al contrario è bene che la cultura da offrire sia sia diverso da dal Minx di cui dicevo sopra che e poi il prodotto di un ceto culturale che eredita i tic secolari di cortigiani azzeccagarbugli trasformati lungo il Novecento né i burocrati
Luigi Di Carlo Levi e con i miei quadri dei mass media
E e uno di diciamo dei riflessi di questi di quel i quadri
Soprattutto il tipico intellettuale un po'letterato un po'giornalista un po'filosofo è appunto l'atteggiamento violentemente clericale divenuto quasi una seconda natura
Ancora oggi il peso e la capacità di intimidazione che questo intellettuale ammira prima di tutto il resto anche anche nei suoi maggiori Sanguineti gli Umberto Eco di solito è molto gentile con i maestri e con gli allievi ma scoppia di giustizia appena qualcuno che non può schiacciarlo col suo potere gli muove
Gli muove una critica alla pari e se il viste invece un'etica e intellettuale oltre che umana universale il labile sente controindicazioni credo sia proprio quella che impone di non permettersi un'arroganza del genere
E di distinguere il valore delle questioni che solleva diciamo brechtiana mentre chi sta in basso dall'ingenuità che ne offuscano il nocciolo ma dicevo la frase di terra su i libri calli mi ha fatto venire in mente a proposito di che cos'è la cultura di che cos'è l'ignoranza del fatto che sempre dovremmo ricordare questa ingombrante eredità scolastico burocratica industriale che non è la cultura mi ha fatto venire in mente una pagina delle Confessioni di un ottuagenario in cui Cesare Cadeo illustre germanista italiano ricorda di avere difeso invano uno studente dice semianalfabeta che abbonda
Intorno al mille novecentosettantotto brillava però nei seminari insomma in quel dialogo imprevedibile spregiudicato che appunto il contrario della burocrazia ed era perciò dice calde la bestia nera degli assistenti
Subito dopo ricorda che anni prima a Cagliari quand'era all'università di Cagliari era capitato più o meno lo stesso davanti a un tema segnato per le dame di magistero
Il tema diceva credete che i mezzi di comunicazione di massa abbiano contribuito o no a migliorare la cultura le case da racconta che una fanciulla aveva fatto il tuo compito seminando CD dei errori imperdonabili di grammaticale di ortografia
Eppure quel compito diceva al suo no rispondevano alla domanda del tema con tanta lucidità di cercare di da fare impallidire Horkheimer e Adorno che evidentemente la fanciulla ignorava
E prosegue io consigliai di ammetterla e di tenerla d'occhio perché Chiatante intelligenza povere investirne una particella nelle regole della lingua italiana
Non lo ascoltarono e carne commenta temo che il divario tra culture intelligenza naturale si è piuttosto ampliato oggi ecco viene da chiedersi se non sia il momento di ripescare il compito della fanciulla che ci dice qualcosa più che sulla cultura degli ignoranti sta sulla ignoranza della cultura e di una certa concezione della cultura clericale in Italia e non solo in Italia a risentirci venerdì prossimo