Rassegna stampa estera

Quel giorno gli ascoltatori di radio radicale sabato quindici giugno questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta questa settimana ci siamo
Occupati a lungo dell'Italia e dunque oggi lasciamo questo tema un po'da parte anche se alcuni giornali tornano sulla questione procedura per deficit eccessivo gli avvertimenti che sono venuti dalle riunioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin a Lussemburgo fondamentalmente una settimana di tempo per decidere se adottare una manovra correttiva questo è il messaggio per arrivare a un compromesso ed evitare questa procedura oggi CD soffermeremo su due temi in particolare l'attacco contro due petroliere nel Golfo dell'Oman vi proporremo commenti molto diverso sì
Il Times di Londra l'editoriale di ieri Guerra di petroliere se Teheran è dietro gli ultimi attacchi nel Golfo diventerà più difficile trovare una soluzione alla crisi sempre più profonda tra Stati Uniti e Iran ieri il Presidente americano Donald Trump o attribuito la responsabilità alla Repubblica islamica il Guardian a una lettura diversa
Fondamentalmente dice colpa di Trump che ha creato queste tensioni con l'Iran vedremo anche l'editoriale del Wall Street Journal che invece sostiene il Presidente americano dice ha avuto ragione inviare a sette navali nel Golfo l'altro tema di cui parleremo onco hongkonghesi ha bisogno di alleati questo il titolo dell'editoriale di oggi di le mondo e ma sono molti giornali che hanno dedicato commenti negli ultimi giorni a questa vicenda la manifestazione di un milione di cittadini del nove giugno contro la legge sull'estradizione verso la Cina che mette ancor più in discussione
Il quadro legale che arrestato instaurato per la retrocessione del Regno Unito la Cina nel mille novecentonovantasette cioè una Regione amministrativa speciale nel nel dispositivo un paese due sistemi che doveva garantire per cinquant'anni l'autonomia di Hong Kong nella gestione degli affari interni
Con ciò però dalla questione
Golfo dell'Oman e petroliere con il Times ha di ieri l'editoriale guerra di petroliere Saetta era anni dietro gli ultimi attacchi nel Golfo diventerà più difficile trovare una soluzione alla crisi sempre più profonda tra Stati Uniti e Iran scrive il quotidiano conservatore britannico
L'ultimo attacco contro due petroliere nel Golfo segna un'altra seria escalation della tensione tra Stati Uniti e Iran
E costituisce il più serio teste diplomatico che ha dovuto fronteggiare finora al presidente Trump
Non è chiaro chi sia responsabile degli attacchi contro una petroliera giapponese un'altra norvegese
Entrambe stavano trasportando greggio da apporti degli Emirati verso l'Asia pietà chi sono avvenuti dopo altri quattro episodi simili nel Golfo dell'Oman è che gli Stati Uniti hanno attribuito all'Iran
E sono avvenuti nel momento in cui Teheran rifiuto pubblicamente gli appelli di tram Pa discussioni per risolvere lo stallo sul programma nucleare anzi
I lariani hanno rilanciato l'arricchimento dell'uranio che era stato interrotto dopo l'accordo nucleare da cui Trump ha deciso di ritirarsi
Cosa c'è dietro gli attacchi non è chiaro secondo il Times una spiegazione e che siano stati orchestrati per mettere pressione su tanta il Presidente americano che si muove su consiglio di John Bolton il suo consigliere alla sicurezza nazionale da tempo sostenitore di un'azione militare per arrivare un cambio di regime ha commentato nell'ultimo
Hanno la pressione su per anni nel tentativo di portare l'Iran al tavolo dei negoziati a novembre gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni draconiane che hanno paralizzato l'economia iraniana
Restringendo in modo severo la capacità di Teheran di esportare petrolio allo stesso tempo Bolton ha annunciato che l'America
Avrebbe rafforzato la sua presenza navale militare con l'invio di una portaerei di altre navi da guerra il segretario di Stato mai Pompeo lo scorso mese ha compiuto una visita a sorpresa in Iraq avvertendo del crescente rischio di conflitto
Eppure finora questa pressione di Trump non ha funzionato anzi il presidente che aveva fatto campagna sulla promessa di porre fine agli interventi militari
Americani all'estero sembra ormai preoccupato del fatto che le tattiche bellicosa di Bolton possano trascinarlo in una guerra
In Italia avvertono che una guerra contro l'Iran potrebbe essere difficile da vincere e in ogni caso
Molto l'avevo esagerato il significato del rafforzamento della presenza militare americana
L'invio della USS Abraham Lincoln nel Golfo in realtà non è stato un rinforzo della presenza americana nella regione ma parte di una rotazione
Già programmata in questo contesto
Secondo il Times è probabile che Teheran stiamo sfruttando la riluttanza di Trump a farsi trascinare in una guerra
Nel momento in cui l'attenzione dell'Amministrazione americana incentrata su altre priorità particolare il Messico e la Cina
Attaccando delle navi di alleati dell'America Terrani invia un segnale su quanto margine di manovra abbia in questo processo
I prezzi del petrolio del resto giovedì sono saliti i mercati hanno apprezzato i rischi per il traffico di greggio nella regione l'attenzione ora sarà su come Trump risponderà questi attacchi
Ci vorrà del tempo per accumulare delle prove così come per determinare e chi è responsabile va notato tra l'altro che il governo degli Emirati Arabi
A aveva rifiutato di attribuire la responsabilità dei precedenti attacchi direttamente Teheran limitandosi a dire che erano state azioni condotte
Con la sponsorizzazione di uno Stato la buona notizia è che anche se Stati Uniti e Iran non di Alagona direttamente ci sono negoziati attraverso intermediari nel momento in cui avvenivano gli attacchi il primo ministro giapponese Shinzo Abe
Era a tre anni per offrire i suoi servizi come mediatore
Anche Germania Svizzera e Oman hanno cercato di creare canali di comunicazione tra Teheran e Washington il Regno Unito l'Unione europea continuano a sostenere l'accordo nucleare con l'Iran malgrado le sue pecche
Il problema e che alla fine la crisi può essere risolta solo da un accordo tra Stati Uniti e Iran e questo accordo oggi appare ancor più lontano
Conclusione del Times la scrive immediata evitare un'ulteriore escalation Trump potrebbe sentirsi obbligato a rispondere a quest'ultima provocazione
Come minimo ci saranno pressioni su di lui per aumentare la presenza navale nel Golfo allo stesso tempo Teheran potrebbe usare
Le sue pedine ai suoi burattini nella regione per compiere altri attacchi con il rischio di ulteriore destabilizzazione insomma al mondo farebbe meglio prepararsi per ulteriore volatilità così tra l'altro il Times di Londra
Il Guardian invece prendono posizione abbastanza netta per molti aspetti controversa
In un editoriale di ieri
In cui si capisce
Che secondo questo giornale a responsabilità di questi attacchi contro le petroliere
Non diretto a ovviamente Mamma no ultima in qualche modo proprio dicono al tram dell'amministrazione americana Stati Uniti Iran a rotta di collisione il titolo dell'editoriale l'attacco contro delle petroliere nel Golfo dell'Oman è uno sviluppo nefasto si può ancora evitare l'escalation
Andiamo a leggere prima ancora che la lunga colonna di fumo bianco che usciva dalla petroliera affronta alta era fosse scomparsa giovedì una cosa era chiara i rischi di una guerra nella regione
Sono reali e aumentano rapidamente
L'amministrazione americana ha detto che è altamente probabile che l'Iran abbia attaccato la nave norvegese un'altra petroliera nel Golfo dell'Oman vicino lo stretto di Hormuz da dove passa gran parte del petrolio e del gas diretto verso il resto del mondo
Gli Stati Uniti avevano già attribuito la responsabilità terranno e per altri attacchi contro petroliere lo scorso mese
Il ministro degli Esteri Fagnani Giavazzi Zarif è stato rapito nel reagire evocando una sorta di complotto perché le due petroliere erano destinate al Giappone l'attacco avvenuto mentre il primo ministro giapponese Shinzo Abe
Stava incontrando leader supremo l'Ayatollah Ali Khamenei in un viaggio che doveva contribuire ad allentare le tensioni tra Stati Uniti e Iran
Per il Guardian la questione di chi sia davvero responsabile va in qualche modo suddivisa in altre due questioni chi è responsabile e chi ha creato il contesto per questi attacchi che sarebbero stati inimmaginabili un anno fa ma che ora non sorprendono
L'Iran ha molto di che a rispondere per quanto accade nella regione a partire dalla Siria ma scrive il Guardian sono stati gli Stati Uniti a uscire dall'accordo internazionale sul nucleare
Che l'Iran continua rispettare
E questo in ragione dell'allergia di Donal Trump per qualsiasi
Risultato ottenuto dal suo predecessore
Con degli ultrà falchi come John Bolton la Casa Bianca sotto la pressione di Emirati Arabi Uniti Arabia Saudita
I saggi uniti hanno perseguito una politica di massima pressione sull'Iran strangolando l'economia e inviando altri segnali minacciosi anche se dicono di voler negoziare
L'unico vero limite né i tram sembra essere la sua promessa elettorale di non lanciarsi in altre avventure medi mediorientali costose e forse il suo desiderio di dimostrarsi un Vilmec ignora qualcuno che fa accordi migliore di Obama
Come dimostra l'impennata dei prezzi del petrolio dopo gli attacchi l'Iran potrebbe non essere l'unico soffrire per queste tensioni la decisione degli Stati Uniti di sconfessare l'accordo nucleare
E danneggiare dunque i suoi sostenitori interni a Teheran rafforzato i falchi
Tariffa avvertito che gli Stati Uniti non possono aspettarsi di rimanere al sicuro dopo aver lanciato una guerra economica contro Teheran
Il leader supremo l'Ayatollah Ali Khamenei ha inviato una serie di Twitter preoccupanti ha detto che Trump non è una persona che merita di dialogo per gli Stati Uniti non possono impedire all'Iran di produrre armi nucleari che non si può fare fiducia all'America
La Cina che impegnata a gestire i suoi problemi con gli Stati Uniti non è riuscita a riempire il vuoto economico
Come Teheran sperava lira nel sempre più frustrato nei confronti dell'Europa
Perché anche se Regno Unito Francia e Germania hanno creato un meccanismo chiamato Fininvest ex per permettere gli scambi questo insiste ex sembra più una dichiarazione politica che uno strumento efficace per evitare le sanzioni
L'Iran vuole un'iniezione seria di fondi e solo questo potrebbe convincerlo a interrompere la sua attuale escalation
Quali sono le conclusioni del Guardian
Negli Stati Uniti congresso poteri limitati per legare le mani dell'amministrazione ma almeno può usare questi poteri per evidenziare i costi politici per l'attuale politica americana nei confronti dell'Iran
Al Guardian sembra altamente improbabile che l'Iran abbia un'inclinazione naturale ad andare in verso uno scontro diretto con gli Stati Uniti
Ma attualmente nessuna delle due parti sembra disposta a fermare l'escalation
Lo scorso mese dopo i primi attacchi contro delle plettro ieri il ministro degli Esteri britannico Jeremy ante avvertito del rischio di un conflitto per incidente
Un attacco con decine di vittime o anche un solo morto americano potrebbe portare questa precaria situazione sull'orlo del precipizio
Le fiamme dell'affronta Altaïr potrebbero trasformarsi in un presagio
Di una conflagrazione più ampia nella regione con conseguenze devastanti che non potranno essere confinate all'Iran così tra l'altro il Guardian
Chi invece scrive Trump aveva ragione e wall street journal in un editoriale dal titolo gli attacchi iraniani contro le petroliere sembra che sia stato saggio per gli Stati Uniti inviare Setti navali nel Golfo
Il Segretario di Stato mai Pompeo prima il presidente Trump poi hanno accusato l'Iran di essere responsabile per l'attacco contro le due petroliere giovedì
Pompeo citato rapporti di intelligenza della natura delle armi utilizzate insomma è praticamente certo praticamente è vero che l'Iran sia dietro gli attacchi cosa che rende ancor più importante che tutto l'Occidente si unisca in opposizione all'aggressione dell'Iran
Questo è un attacco sofisticato che sull'un Paese con un esercito sofisticato può condurre
A quarantacinque minuti stanza alle due petroliere sono state colpite da proiettili sul filo dell'acqua con forza sufficiente da provocare un'esplosione un incendio ma non da farle affondare iraniani
Che sono sotto intensa pressione economica per le sanzioni americane sulle esportazioni di petrolio hanno inviato un messaggio al mondo fatte pressioni sugli Stati Uniti per togliere le sanzioni o ci saranno altri attacchi
Peggio ancora l'interruzione del transito di petrolio
Dal Golfo
Poi appunto il wall street journal dice che questo attacco in qualche modo dà ragione la
Agli Stati Uniti alla decisione di inviare una portaerei altre navi da guerra nel Golfo con l'aspettativa di attacchi nella regione con la decisione era stata criticata
Invece è andata proprio così
Tra l'altro l'attacco è avvenuto mentre Shinzo Abe premier giapponese Ratta eran per offrirsi come mediatore tra Stati Uniti e Iran
La strategia iraniana intimidire l'Europa il Giappone minacciando una rotta vitale del petrolio nello Stretto di Hormuz e spingendo verso l'alto i prezzi
Del greggio il messaggio peggiore da parte degli europei dopo questo attacco sarebbe di cedere alla pressione militare dell'Iran
Iraniani mandano regolarmente il ministro degli Esteri Javad Zarif a mostrare il suo volto buono al mondo
Ma la realtà è che la politica estera e condotta dal leader dei guardiani della rivoluzione caserme sono i money che ha come obiettivo di colpire militarmente i suoi
Avversari
Il Wall Street Journal riporta di altri attacchi presente in Arabia Saudita
Dare opportuno ridotto questo alcun molo di atti di aggressione da parte dell'Iran dovrebbe chiarire che Pompeo ha ragione nel volere consegnare armi all'Arabia Saudita malgrado l'opposizione di un gruppo di senatori per l'assassinio di Malca Shoghi
Alcuni hanno dubitato dell'importanza degli Stati Uniti nella regione ma due petroliere in fiamme
Nel Golfo dell'Oman contraddicono questa opinione il fatto è che l'Iran rimane la principale minaccia la stabilità in Medio Oriente
E gli Stati Uniti hanno ragione a essere presenti in forza preparati a difendere gli interessi loro e dei loro alleati così tra l'altro wall street journal
Per chiudere infine on conga con un po'di ritardo la la la stampa europea non tutti ma molti giornali hanno deciso di commentare la manifestazione
Quasi una settimana fa del nove di giugno El Pais ieri con un editoriale dal titolo un un congresso si ribella ma non solo anche il mondo Hong Kong di fronte
Alla Cina
Le proteste attuali sono diverse da quelle del due mila e quattordici ma c'è un elemento comune de la libertà
Le monde editoriale di oggi Hong Kong ha bisogno di alleati un milione di cittadini di Hong Kong hanno manifestato il nove giugno contro una legge sull'estradizione verso la Cina
Questo movimento che si oppone alla ripresa del controllo ancora più forte da parte di Pechino deve essere sostenuto in gioco cosa c'è il quadro legale instaurato
Con la retrocessione dal Regno Unito alla Cina nel mille novecentonovantasette cioè Regione amministrativa speciale
Ma nell'ambito del dispositivo un Paese due sistemi che era stato immaginato dalla Cina di Deng Xiao Ping
Per rispettare la sua parte dell'accordo firmato con i britannici che prevede di garantire un alto grado di autonomia a un convegno e la gestione degli affari interni
Di fronte alla mobilitazione della strada la l'adozione della legge sull'estradizione è stata rinviata sine die
Ma quella che si è aperta è una nuova crisi e i semi erano stati seminati nell'autunno due mila e quattordici ricorda l'Hammond
Culla al
Lunga movimento degni di ombrelli Pro Democrazia
Le regole sono state cambiate in corso d'opera con una serie di colpi di forza del potere cinese il governo locale hanno fatto destituire degli eletti di quel movimento hanno imprigionato il leader della disubbidienza civile hanno ripreso il controllo hanno traumatizzato la società di Hong Kong nel mondo conclude così questa volta i cittadini del territorio hanno bisogno di alleati
La Cina può gridare quanto vuole all'ingerenza estera
In realtà e Pechino che Erode l'autonomia che aveva promesso conga davanti alla comunità internazionale così
Nel mondo con cui ci fermiamo però oggi e per questa settimana da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale