1919, l'Italia di fronte alle sfide del dopoguerra: intervista allo storico Emilio Gentile

Radio radicale siamo quel professore Emilio Gentile alla per questo appuntamento organizzato qui alla Camera dei deputati sul mille novecentodiciannove hanno di cambiamenti e di conflitti l'incontro gli oggetti To lato l'Italia di fronte alle sfide del dopoguerra
Allora
Che problemi si trova ad affrontare in Italia dopo quella che poi definiremo come la vittoria mutilata il presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando come gioca le carte del dopo quattro
Novembre innanzitutto come sfida diciamolo
L'impegno del trattato di di pace questa la la principale sfida che devo affrontare e la principale sfida in campo internazionale e poi ci sono le sfide in campo della politica interna che sono altrettanto gravi
E quella in campo internazionale la gioca molto male sia lui che sono Nino perché vanno con due proposte completamente contrapposte
Vogliono il rispetto del Patto di Londra che prevedeva per quanto riguardava il confine orientale tutta l'Istria e la Dalmazia ma poi in seguito al fatto che il nell'ottobre mille novecentodiciotto la popolazione a maggioranza italiana di Fiume l'ha chiesto l'annessione all'Italia chiedono anche più perché non era previsto con il Patto di Londra
E a questo punto si scontrano con il Presidente ho visto che non avendo firmato il Patto di Londra Renton maggiori simpatie per il nuovo Stato che era nato la Jugoslavia decide che gli italiani devono scegliere o a vogliono affermare il principio Biella autodeterminazione della nazionalità loro a quel punto devono rinunciare all'Alto Adige Malù non era propenso a togliere anche questo a parte dovrò denunciare la Dalmazia e all'INPS all'Istria orientale
E mentre Sonnino insisteva perché era firmato il Patto di Londra perché era stato ancora concepite con la vecchia diplomazia che non prevedeva la fine dell'impero austro-ungarico e la nascita di un nuovo Stato
Nei Balcani e quindi da questo punto di vista la nostra esperienza come potenza la quarta potenza del mondo che doveva decidere i i destini del mondo non riesce a decidere anche destini dei propri confini
Si può dire che è stato un il sonno in qualche modo ad affossare l'esperienza dell'unità nazionale di
Di di di di Vittorio Emanuele Orlando che era iniziata nel mille novecentodiciassette no non ha questa responsabilità Guiso assume la responsabilità di avere scelto una posizione che dal suo punto di vista era molto coerente cioè o rispettate il principio della razionalità oppure va be'BT basate sul principio la vecchia diplomazia dei confini sicuro dell'espansione territoriale
Quello che qui son poteva sostenere era quello però che e altri Paesi come la Germania come la l'Ungheria avevano perso ha perso parte del loro territorio penso non aveva minimamente obiettato al fatto che tre milioni di tedeschi passassero sotto il nuovo Stato e la Polonia
O che o che addirittura la Francia voleva occupare la sarda io ho che francese Gran Bretagna prendessero tutti i territori della del l'ex impero coloniale tedesco e dell'ex impero ottomano qui da questo punto di vista giocavano tutti secondo propri principio secondo propri interessi si scontrava gli italiani furono quelli che ebbero
La parte più più debole più debole anche perché nella guerra avevano avuto la parte più debole forse per nel Paese si respirava un'aria di sinistra nel senso che nel marzo quando Mussolini a
Affonda ai fasci
Si presenta come una forza rivoluzionaria possiamo ancora di finirla di sinistra
A credo che siano delle leggende storiografiche sono durate cento anni Mussolini non vuole la rivoluzione
Parla di rivoluzione italiana per riferiti sì al fatto che l'Italia entra in quella partecipa a questa guerra che ha degli effetti rivoluzionari distruggendo tutti gli imperi autocratici e creando nuovi Stati repubblicani e democratici ma Mussolini non vuole la rivoluzione in Italia non vuole nessun programma rivoluzionario è un programma di riformismo radicale
No ai Co anticlericale ma è un programma di riformismo lui parla di rinnovazione non dell'involuzione fasci di combattimento non nascono per fare la rivoluzione ma per impedire che il Partito socialista attenti una rivoluzione bolscevica quindi va sfatato a questa leggenda che il fascismo nacque sicuramente di sinistra nel senso che il programma di sinistra quello del suffragio universale voto per uomini e donne al di sotto dei ventun anni o da vent'anni coltiva anche diciotto anni quindi a questo decentramento amministrativo lo smantellamento dalla centralizzazione dello Stato quindi
Se questo non è un programma di sinistra non sappiamo più cosa la sinistra di mille novecentodiciannove senta ma Nitti come si inserisce in questo in questo gioco anticipando anche il risultato delle elezioni politiche del novembre del mille novecento
Diciannove dopo le quali resterà ancora in sella
Ma Mickey è un politico molto ambizioso di grandissima cultura i canti Simest Rienza anche nel campo internazionale che è convinto che l'Italia debba democratizzare sì sostiene suffragio universale con la riforma proporzionale
Anche se poi nel secondo dopoguerra dirà che quello fu un errore che lei non lo voleva Manhattan lo vuole lo vuole riesce ad ottenerlo anche se viene corretto
Da misure che lo rendono un per così dire mutilato non ci fu solo la vittoria mutilata ci può anche i suffragi alla proporzionale mutilato
Certo l'ultima domanda allora l'Italia di quelli messi fu sicuramente un'Italia di di sinistra a conferma del risultato del Partito socialista che ottenne il trentadue per cento se non ricordo male nel novembre di quell'anno
Come D'Annunzio che opera svolse contro Nitti per indebolirlo che e per affossarlo al punto che poi Rita entrando anche una seconda esperienza
Nitti dovette capitolare in qualche modo a Giolitti però nel mille novecentoventi Silva non credo che fosse l'intenzione di D'Annunzio qua di far cadere Nitti seguite avesse accettato di fare quello che denuncia chiedeva cioè proclamare l'ammissione del di Fiume all'Italia
Probabilmente quello fu l'unico atto rivoluzionario di quell'anno ma non ci fu un'attribuzione annegata in quell'anno gli unici atti rivoluzionari aprono quelli intenzionali degli anarchici
Del partito socialista predicare una rivoluzione ma nel suo tempo il mai di farlo in Italia ma non ci fu neanche in Europa tra nel caso della barriera tra nel caso
Della dell'Ungheria in Italia e nel resto d'Europa non ci fu tentativi rivoluzionari anche dove mille novecentodiciannove come hanno rivoluzionario forse un po'una leggenda l'Italia non era fascista dal diciannove no
Assolutamente no fascista erano fascisti nel diciannove bene la ringrazio molto della sua disponibilità ringrazio il professor Emilio Gentile