La nota antiproibizionista

Una delle parole che sentiamo ripetere in questa crisi di governo questo agosto due mila diciannove che ricorre in particolare nel tentativo in corso di trovare un accordo tra Partito Democratico comune e Movimento cinque Stelle è discontinuità
Questo mi suggerisce che se c'è un ambito nel quale il nostro Paese avrebbe bisogno urgente davvero di discontinuità è quello della politica delle deroghe che al contrario sempre è stata caratterizzata invece dalla continuità di una concezione autoritaria e punitiva
Ora spetta a tornare indietro al periodo fascista ma limitandoci
A nulla ma secondo al secondo dopoguerra da dalla seconda metà del Novecento somma dalla metà degli anni Cinquanta con la legge del cinquantaquattro
Fino all'inizio di questo nuovo secolo tutte le leggi che si sono susseguite in Italia sulle sostanze psicoattive
Sono sostanzialmente fondata sul presupposto che drogarsi e illecito appunto dalla legge del cinquantaquattro a quella del settantacinque che dei penalizzava sì ma non legalizzato non autorizzava il consumo personale
Alla svolta repressiva del mille novecentonovanta poi ulteriormente inasprita dalla legge del due mila sette che venne poi abrogato dalla Corte costituzionale
Ecco ma questo è il Kenya dove naturalmente poi per droga che intenderà unicamente le sostanze dichiarate proibite
La nostra legislazione sulle sostanze illegali si è sempre mossa seppure in varie forme tra queste due sponde proibizione e punizione
Continua in pratica prevalere una concezione da Stato etico d'altra parte nella legge Jervolino Vassalli lo avevano anche scritto che drogarsi
è reato che non è che ne che illecito e il questa norma manifesto fu abrogata nel novantatré grazie al referendum radicale
E ecco da questa concezione derivano poi norme di tipo autoritario e moralista
Abbiamo iniziato diciamo nel nuovo secolo con la legge del mille novecentonovanta e e negli anni seguenti
Non è cambiato sostanzialmente nulla siamo passati dalla linea fortemente repressiva del governo Berlusconi con la legge
Fini Giovanardi e la gestione Serpelloni del Dipartimento per le politiche antidroga non a caso quote dominato dal poi dipartimento per le politiche antidroga
Che ho un po'ai transitati per il sostanziale immobilismo dei governi Monti e Letta fino al Governo Renzi che non ha nemmeno nominato sottosegretario per finire appunto al governo Gialloverde
Poi abbiamo quello che hanno fatto in questi quattordici e Mele
Insomma da noi però che non sono un fenomeno da governare ma sembra essere una specie di Moloch ad annientare si parla appunto di droga come un tutto indistinto si parla di guerra alla droga
Ne consegue dunque che le sostanze sono tutte uguali che non esiste differenza tra uso consumo problematico dipendenza
Ne consegue che tutte le sostanze provocano dipendenza e naturalmente chi consuma una sostanza psicoattiva
è inevitabilmente un malato e la persona dipendente diventa una specie di Miroslav Baines privo di diritti privo di una propria soggettività è infatti anche nell'egoistico no quante volte abbiamo sentito parlare di lombi o di tunnel della droga e di conseguenza si nega la riduzione del danno si negano le evidenze
La cannabis che sono non è una pianta come le altre rende questo non possibile molti usi vive diventa una specie di incarnazione del demonio e che scatena conseguentemente la guerra la cannabis client la duramente come dicevo le droghe sono solo quelle le sostanze illegali
Tutto questo non vale naturalmente per l'alcol per il tabacco o per fenomeni come il gioco d'azzardo avete mai sentito i crociati della guerra santa la droga dire qualcosa appunto sulla raccolta e il tabacco
Si sono accorti che in Italia esiste un non per per esempio una nuova epidemia di eroina e loro risposte sono sempre le le stesse proibizione punizione
Repressione e quei li abbiamo poi le carceri che esplodono abbiamo il sovraffollamento provocato proprio dal dalle loro leggi
E poi in questi ultimi anni in quello che abbiamo visto nel mondo è stata proprio una discontinuità nella politica delle droghe rispetto a quanto era accaduto per il mezzo secolo precedente pensiamo a Lipari paesi che hanno legalizzato la cannabis
In Europa tra l'altro c'è il Lussemburgo che non sta marciando spedite in questa direzione pensiamo al dibattito che si è aperto in sede dell'ONU
E quindi si parla di depenalizzazione del consumo personale di politiche basate sulle evidenze il rispetto dei diritti umani cioè l'Italia tutto sembra procedere come prima
Nessun governo ha mai mostrato l'intenzione reale ha mai compiuto atti concreti per cambiare la politica delle droghe
Si continua a colpire di fatto i consumatori si penalizzano magari marathi attraverso le norme incontri complicate la burocrazia cosa sulla cannabis terapeutica nel frattempo le carceri scoppiano e le mafie ringraziano una continuità quella della politica delle droghe nel nostro Paese è veramente invidiabile potremmo dire