La nota antiproibizionista

A distanza di quasi un mese e mezzo sono arrivate le motivazioni della sentenza del trenta maggio delle sezioni unite penali della Corte di Cassazione sulla commercializzazione dei derivati della cannabis laica
Che diamo subito che non è vero che i giudici hanno vietato la vendita dei derivati della cannabis lie te e non potrebbe essere altrimenti visto che il dispositivo della stessa sentenza aveva già chiarito che possono essere lecitamente realizzati prodotti diversi
Da quelli elencati dall'articolo due comma due della legge due quattro due del due mila e sedici purché privi di effetto drogante
Dunque contrariamente a quanto scritto e detto da giornali di tv esponenti politici come senatore Gasparri o dallo stesso ormai ex Ministro Fontana
La cannabis Light è non è vietata
E i negozi che vendono prodotti derivati con un bassissimo contenuto di THC possono continuare la loro attività tra l'altro le stesse motivazione ribadiscono la non responsabilità e quindi la non punibilità dell'agricoltore che ha rispettato tutte le prescrizioni della legge
Nel caso venga superata la soglia ammessa di THC
Da questo punto di vista è interessante notare che per le Sezioni Unite ciò che occorre verificare
Non è la percentuale e di principio attivo contenuto nella sostanza ceduta Benzi Lido unità della medesima sostanza a produrre in concreto un effetto drogante
Ora al di là della ridondanza verbale cosa vuol dire concreto effetto drogante l'effetto c'è o non c'è
L'osservazione da fare semmai un'altra perché i giudici hanno ignorato gli orientamenti giurisprudenziali basati sui parametri tossicologici che vengono applicati ormai da molti anni
Le motivazioni delle Sezioni Unite sollevano più di una perplessità e introducono ulteriori incertezze in una materia che invece avrebbe bisogno di chiarezza
Dato tra l'altro che parliamo di un comparto produttivo e commerciale in forte espansione ripeto
Le sezioni unite penali non dicono che la cannabis lette proibita ma come già si era capito dal dispositivo con le loro motivazioni rischia di aggiungere ulteriore confusione
E a lamentarsi di questo dovrebbero essere proprio i proibizionista in servizio permanente effettivo a quelli della guerra senza se e senza ma alla cannabis invece dimostrare un entusiasmo davvero senza alcun fondamento
E c'è un altro aspetto che certi esponenti politici e certe informazioni dimentica troppo spesso le sentenze della corte di cassazione anche quelle delle sezioni unite non sono legge ma sono un'interpretazione di determinate questioni
Certo un'interpretazione che ha un suo peso ma pur sempre un'interpretazione tant'è vero e dopo la sentenza del trenta maggio c'è stata la decisione del tribunale del riesame di Genova
Che ha stabilito un precedente importante ovvero che la cannabis la rete non può essere sequestrata preventivamente ma deve essere prima provato che livello di THC
Supera lo zero virgola cinque per cento
Ovvero le forze dell'ordine devono procedere prima con il prelievo di alcuni campioni di prodotti per valutare poi l'eventuale successivo sequestro nel caso essi non rispettino i parametri
Ed è quanto accaduto negli ultimi giorni per esempio a Milano dove in alcuni negozi di canapa la polizia si è presentata
A fatti controlli permettendo di continuare a lavorare senza problemi e verificato che tutto era regolare hanno restituito i campioni prelevati la sentenza del tribunale del riesame degenerano attenzione non contraddice quella delle sezioni unite penali della Cassazione entrambe infatti affermano che quando un'infiorescenza non ha efficacia drogante si può vendere
Le due sentenze non sono in contrasto perché l'unica differenza riguarda la soglia il riesame di Genova indica un valore la cassazione no ma il principio è lo stesso
La questione dunque andrebbe risolta con una normativa più chiara insomma dovrebbe essere semmai il legislatore a questo punto intervenire cosa che peraltro scrivono gli stessi giudici delle Sezioni Unite Penali loro motivazioni
Insomma la questione siamo sempre allo stesso punto è politica dovrebbe essere la politica a risolvere la confusione il disagio
I danni che essa stessa ha creato e che continua a mantenere post scriptum nei giorni scorsi il ministro Lorenzo Fontana è passato ad altro incarico che ha lasciato la delega alle sulle dipendenze alla sua collega di partito Alessandra Locatelli
L'unico intervento della neo ministro in materia pare essere per ora un post su Facebook con cui ringraziava il ministro Salvini per il suo attacco alla cannabis laica
Staremo a vedere speriamo comunque che non faccia come suo predecessore non aspetti dicembre per consegnare la relazione annuale del Governo al Parlamento sulle droghe le dipendenze che per legge deve essere presentata entro il trenta giugno
Secondo può scritto ma a proposito della guerra del ministro dell'interno alla cannabis laica ricorderete
Le sue durissime dichiarazioni dello scorso maggio
Che alla fine produssero però solo una direttiva ministeriale che in pratica si limitava a chiedere maggiori controlli sui negozi disponendo che entro il trenta giugno e l'amministrazione è pronta assiro
Uno specifico report sul risultato della ricognizione svolta e sulle iniziative conseguentemente intraprese ecco a questo punto sarebbe utile per tutti che questo report se c'è fosse adeguatamente reso pubblico