Critica e militanti

Buon giorno da radio radicale qui ematoma che vini per la rubrica critica militanti tra gli anniversari che in questa rubrica vogliamo festeggiare quest'anno nel due mila diciannove
Cioè quello dei novant'anni che compie George Steiner grandissimo critico nato nel centro dell'Europa nel mille novecentoventinove le origini della sua famiglia affondano nella l'ex impero austro-ungarico ma cresciuto grazie alla preveggenza paterna in Francia Parigi e poi emigrato negli Stati Uniti
Cultura cosmopolita ebraica
Dominio già infantile quasi indifferente di inglese francese e Tedesco
Da rendere tatto un ultimo grande testimone di quel umanesimo europeo che non ha saputo far fronte alle tragedie del Novecento che prima di tutto
Hanno hanno distrutto proprio
Proprio gli ebrei
E quindi le domande che pone nei suoi saggi nelle sue raccolte di saggi sono alle domande di chi ti chiede come ritrovare di attingere il senso pieno della pienamente umano diremo l'intelligenza morale della cultura dell'Occidente dei sui grandi temi che del suo Cannone
Greco e biblico Centa e né da una parte la volontà di riaffrontare i testi quasi nuda mente togliendo via tutta quella letteratura secondaria parassitarie accademico giornalistica che Lia e che gli avvoltoi e neutralizzati ma d'altra parte per fare questo
Serve pare continuamente rimettere in gioco la sua estrema
Sapienza di traduttore di filologo deve essere continuamente orchestrata
E rimessa appunto al servizio di quella che chiamavo con un termine dormiranno che che pure Steiner approverebbe credo intelligenza morale contro il mito tardo novecentesco il mito strutturalista
Della e attualità Steiner legge in tutt'altro senso il mondo come un testo in questo c'è davvero un'eredità un'eredità ebraica e c'è l'idea che la buona lettura
Quali serve a correggere a rendere più vero e quindi più umano il mondo il mondo in cui in cui chi vive insomma Tyner chiede alla lettura dall'esperienza letteraria un'esperienza totale
E e la sua domanda la domanda tipica del Novecento dopo il mille novecentoquarantacinque ad Auschwitz succedeva ciò che succedeva mentre lì accanto gli aguzzini leggevano o suonavano i classici che umanesimo è dunque quello che non fa riflettere dal e dar conto del divario tra quella apparente comprensione raffinatezza e quelle azioni terribili e e disumane
Sono domande che sta emergendo da in saggi che attraversano continuamente tutta la cultura occidentale c'è un suo libro comodo i suoi libri sono pubblicati in Italia da Garzanti
Sulla figura di Antigone anche da Sofocle arriva al Novecento passando per via per i romantici e pericolosi Verlaine un suo libro giovanile straordinarie un confronto tra Tolstoj e Dostoevskij in cui di nuovo in gioco però c'è anche la cultura antica la cultura classica
La risposta
Una delle risposte che Steiner da alla alla domanda di quale sia la funzione del critico tutta in uno dei libri sua i più belli che insieme a nessuna passione spenta il linguaggio silenzio una raccolta di saggi degli anni novanta
Scrive Steiner leggere bene significa correre grossi rischi significa rendere vulnerabile la nostra identità il nostro autocontrollo
Chi ha letto la metamorfosi di Kafka e riesce a guardarsi nello specchio senza indietreggiare forte capace tecnicamente parlando dileggio dei caratteri stampati ma è analfabeta nell'unico senso che conti realmente
Ogni tanto il rischio di questo grande critico che domina molte lingue
Molte letterature è un po'quello di non come diceva Fortini parlare di tutto a proposito di una determinata occasione ma parlare di tutto a proposito a proposito di tutto ma per fortuna per fare un paragone ancora italiano e come un Claudio Magris son Pietro Citati che però abbia potuto prevenire l'Armenia critica la genericità e la letteratura un po'facile grazie
Ai globuli rossi di Giacomo Debenedetti o di Mario Praz quindi consiglio di oggi e quello di leggere o rileggere o riprendere in mano i libri di questo grande critico nato nel centro dell'Europa cresciuto a Parigi ed emigrato negli Stati Uniti George Steiner consiglio in particolare nessuna passione spenta
E linguaggio silenzio ancora più del troppo celebre vere presente
E con questo festeggiamo anche noi i suoi novant'anni a risentirci venerdì prossimo