Il giudice è garante della dignità umana?

Grigio tutti
Credo che la sala si è riempita quindi possiamo iniziare dopo il quindici minuti di attesa di guardia
Questo questo convegno
Serve sì sicuramente per far conoscere
Questo bel libro che ha scritto
Roberto Conti ma serve anche per fare il punto su tutta una serie di né questioni che questo periodo post feriale veloci
Imporrà di prendere in considerazione
Però più che partire dalle scelte dall'argomento della fine vita ripartire dalla seconda parte della titolo del libro i conti il quale si pone il problema cui noi giudici siamo sovente sensibili e che ci importata scelte approfondimenti di carattere giuridico a volte non solo giuridico
Per risolvere problemi che l'esame diretto delle dei casi delle controversie ci vengono sottoposte impongono
Quando si dice che il giudice e garante della dignità umana
Si intende ampliare la all'esame
Della materia del giudicare alla condizione alla condizione del giudice il quale si trova in una situazione parliamo del giudice dei nostri giorni non del giudice
Astratto dei manuali il giudice che vive nella realtà giudiziaria si trova di fronte a tutta una serie di condizionamenti di carattere giuridico che bene o male condizionano la sua il suo operato
Il primo tra tutti che è quello delle fonti il problema delle fonti c'è un problema che da un punto di vista
Sociale di lei anche
Temporale si pone in diversa forma a seconda dell'epoca in cui simile oggi sicuramente la legge la fonte normativa per eccellenza
Una fonte normativa che e insufficiente risolvere tutte le situazioni
è innanzitutto per una sua oggettiva carenza si parla spesso di legislazione complessa si parla spesso di legislazioni incoerente si parla spesso di legislazione compromissoria che pone il giudice in una posizione a volte di difficoltà perché l'attività di interpretazione è quasi inventato ma è un'attività di ricostruzione
Non solo nel testo normativo ma anche di cosa c'è sotto il testo normativo e di quali sono gli obiettivi della legge si pone
Non a caso
Roberto Conti nella nel suo primo capitolo si pone il problema di cosa deve fare il giudice oggi per l'IRPEF per ius dicere per affrontare la la la giurisdizione in ma chiede materia propria utilizzando gli strumenti che ha a disposizione dei sono gli strumenti tradizionali e non strumenti diciamo alternativi e Luís si rifà a una notissima teorica che quella di Lipari in cui dice
La realtà ormai forse va oltre gli stessi obiettivi oggi va oltre la stessa dimensione del giudice se è vero che il giudice deve cito interni cito proprio Conti interpretare trovare che reperire sa norma nella realtà del caso
Nella ed è alta della nella fattispecie gli si propone un altro studioso ha parlato non a caso di invenzione del diritto
Professor Grossi il quale entrando proprio nel meccanismo del del giudice moderno salendo però a tutta una serie di tradizioni storiche dice che la funzione il giudice ormai è quella di trovare il diritto nella legge non nella singola legge mille singola prospettazione
Questo questo è la base su dalla cui parte del nazi ovviamente noi non ci limitiamo solo all'esame però del testo positivo della norma noi abbiamo delle fonti che sono vengono prima della norma sono norme fu fonti costituzionali sono fonti di carattere valoriale fonti di principi di principi di diritto
E il il dubbio del giudice è proprio questo come diciamo conciliare come costruire la norma da applicare tenendo conto di tutte queste queste in realtà francamente
Diciamo la la soluzione che che cita ci dava autore del libro
Va in una certa direzione anche diciamo sulla base di una buona dose di autocriticamente si rende conto che avvolto il giudice
A questa alla tentazione di andare oltre un certo confine che è quello dell'interpretazione seppure un'interpretazione intesa in senso non libresco ma in senso diciamo particolarmente ampio e cioè la tentazione e quella del giudice che tende a sostituire al valore della legge la sua convinzione personale
E questo c'è c'è un capitolo che ho trovato interessantissimo anche per la sua sintesi implicita nel ricostruire svariate svariate posizioni dottrinali che secondo me da un un un valido contributo
Ma se questa è la base da cui muove nuove la la trattazione e bisogna renderci conto anche della prima parte della nel dell'argomento che oggi trattiamo e che tratta il il
L'Autore e cioè le scelte in materia di fine vita
Vendiamo ci conto che la cassazione sul sul punto a una sorta avuto una sorta di di primazia nel senso che tutto il meccanismo giuridico culturale che si è mosso e che ha portato alla legge duecentodiciannove del due mila diciassette e nato da una sentenza di questa corte la sentenza Englaro diamo qui la presidente
Luccioli che ha preceduto quel collegio cioè Alberto Giusti che ha steso la sentenza perché perché su quella sentenza in un certo momento storico non certo storico giuridico a ritenuto di dovere a mettere insieme una serie di elementi per dare una soluzione
Al al problema
La sentenza ovviamente non è stata di facile attuazione so che la professoressa Salazar sull'argomento farà una non ci dirà quali sono stati gli sviluppi proprio materiale anche sul piano attuativo della nella sentenza sta di fatto che però quella sentenza avviato un un un meccanismo che passando per il Consiglio di Stato passando per un confronto volte anche avere anche diciamo poco poco complici prontamente poco compreso un prologo poco complessivo a dato luogo però contributi dottrinari e da parte del della della politica che hanno portato a quella legge duecentodiciannove che comunque rappresenta in questo momento un punto di di equilibrio
Punto di equilibrio supposizioni che diciamo sicuramente non danno una risposta negativa né a favore né contro le soluzioni in materia di di fine vita ma che sicuramente rappresentano un passo ulteriori e che rimettono però
Non più solo al giudice ma anche al medico devo dire tutta una serie di scelte tutta una serie di condizionamenti che da sono proprio di ieri sale il contenuto proprio di questa di questa materia
Non nascondiamoci che
Da qui a due settimane la Corte costituzionale dovrà prendere in esame anche l'ulteriore questione
Dopo un anno d'ordinanza duecentosette del due mila diciotto c'è non mi risulta che la politica abbia sul fatto legislature non ha fatto nessun passo avanti per diciamo apportare delle so dare una risposta ecco usiamo questo deve dare una risposta ai quesiti che la corte costituzionale apposto e quindi diciamo la quella quell'ordinanza che chiaro nella sua conformazione
Dovrà avere adesso una sua una sua conclusione giudiziaria
Io su questi punti ritengo che ci siano tantissimo da da da dire molto da confrontarsi penso che questa occasione sia utile per quanto meno fare prendere l delle posizioni per chiarire quali quali sono gli argomenti quali sviluppo possono avvio io mi scuso fin da ora perché dovrò dovrò allontanarmi a una certa ora però vi lascerò in ottima compagnia due relatori
CD parleranno dell'argomento intanto concludo la mia la mia introduzione do la parola Stefano Petitti per il suo intervento prego
Ecco allora siamo questo allora
Grazie a me sembra che il libro di Roberto rappresenti un contributo molto importante per lo studio e la sistematizzazione di tematiche di grande rilievo di grande complessità
Il pregio maggiore mi sembra sia il tentativo più ancora che di dare soluzioni a questioni quali quelle evocate nel titolo questioni di vita o di morte individuare un metodo per porre in condizioni il giudice di orientarsi
A pervenire alla decisione auspicabilmente più giusta e più aderente al caso della vita sottoposto alla sua attenzione
E questo metodo mi pare sia caratterizzato in primo luogo dal principio di collaborazione declinato sia nel rapporto tra giudice legislatore quale espressione del dovere di fedeltà alla Repubblica di cui all'articolo cinquantaquattro costo
Sì all'interno delle diverse giurisdizioni nazionali e sovranazionali
In secondo luogo dal ricorso alla comparazione quale criterio per la soluzione di casi nuovi
Il tutto ispirato dall'esigenza di orientare le soluzioni di volta in volta necessario a tutela della dignità umana
Indubbiamente nostro ordinamento da ultimo con l'approvazione delle legge duecentodiciannove
Alla quale risulta in gran parte dedicato il libro espressamente accomunato la dignità a livello dei diritti fondamentali alla vita alla salute all'autodeterminazione della persona
E poi esplicitando necessità del rispetto della dignità nella fase finale della vita
E ancora affermando che le manifestazioni di volontà relative ai trasferite ai trattamenti sanitari dei minori di degli incapaci siano finalizzate al rispetto della dignità degli stessi
Con tale legge ci ricorda Roberto il nostro ordinamento ha sostanzialmente normativizzate alcune soluzioni giurisprudenziali adottate nella seconda metà del decennio scorso in tema di interruzioni terapie sul terapia salvavita
Soluzioni giurisprudenziali intervenuti una situazione di carenza normativa rispetto alla quale i giudici si sono fatti carico di individuare sulla base di principi attraverso il mezzo di cui si è detto la soluzione del caso della vita sottoposto alla loro attenzione
Quale forse la portata innovativa di quella DC di quelle decisioni risulta residente anche nella vicenda più recente cioè quella della alla quale si riferisce l'ordinanza duecentosette del diciotto alla Corte costituzionale
In tale vicenda infatti viene dato per acquisito il fatto che ha la parte interessata prima ancora dell'approvazione dell'entrata in vigore della legge duecentodiciannove è stata prospettata la possibilità dell'interruzione dei trattamenti terapeuti Cina
Pratica questa ritenuta ammissibile in quel momento solo sulla base dei principi giurisprudenziali
Orbene che quei principi e quelle soluzioni fossero finalizzate alla tutela della dignità della persona interessata a sospendere i trattamenti sanitari oltre emerge in modo chiaro e dodici se ne stesse oggi realtà normativa
Come affermato dalla Corte costituzionale la tutela della dignità della persona umana è un valore costituzionale che permea di sé il diritto positivo e deve dunque orientare sia l'interpretazione delle disposizioni esistenti ove la loro applicazione sia suscettibile di incidere su quel valore
Sì all'individuazione della soluzione più adeguata al caso concreto come l'ordinamento presenti un alcuna
Nella disciplina la fattispecie
Quanto al tentativo di definire il concetto di dignità Roberto afferma esseri insito nel concetto di dignità e anzi rappresenta la forza vivificante il carattere composito al cui interno convivono la dignità come valore intrinseco
Di ciascun essere umano che impedisce ogni attentato alla libertà identità integrità della persona
Ma anche la dignità come merito sociale e ancora la vita come diritto all'autodeterminazione o come statura morale morale di una persona rispetto a determinati comportamenti di rilievo morale o come altro percezione del proprio valore
Evidenziando ad un tempo per un verso la difficoltà di enucleare dal concetto di connotati oggettivi e standardizzati e per l'altro verso la necessità di usare estrema accortezza di utilizzare il canone della dignità come risolutivo rispetto ai vari casi
Che si possono presentare innanzi al giudice
In realtà nelle interpretazioni giurisprudenziali ma anche nella ricostruzione del valore della dignità espresse la dottrina possenti darsi due prospettive diverse della rilevanza giuridica della dignità
Per un verso la dignità coincide sostanzialmente con l'attributo prima irrinunciabile la persona si tratta di un concetto che discende dal principio personalista che ispira il nostro ordinamento in forza del quale la persona merita assoluto rispetto di per sé
Per altro verso chissà pur configurandosi come presupposto del riconoscimento del valore della persona in quanto tale opera anche con riferimento all'essere umano e la sua vita di relazione e più in generale all'essere umano come soggetto la scelta della società in cui vive
In una dimensione che supera quella della tutela dell'individuo per cogliere quest'ultimo nei suoi rapporti con gli altri
L'applicazione del valore della dignità della persona umana proprio per la sua qualificazione come valore costituzionali investe sia il giudice comune della corte costituzionale nel rapporto tra tali organi si cerca di pervenire alla individuazione della soluzione più appropriata al caso
Seduzione che può essere quella dell'interpretazione costituzionalmente conforme comprendente rilievo diritti fondamentali convenzionalmente come unitariamente conforme ovvero attraverso la proposizione di questioni di legittimità costituzionale in questo caso
Attraverso l'adozione di soluzioni interpretative di rigetto di accoglimento
Nel considerare il rapporto tra giudice comune Corte Costituzionale vengono che alla mente le questioni recenti relative alla legge centosessantaquattro ottantadue
In relazione alle quali la Corte di Cassazione affermare nato sulla base di un'interpretazione costituzionalmente orientata che per ottenere l'articolazione del sesso registra stato civile deve ritenersi non obbligatorio intervento chirurgico demolitorio
Io modificativo dei caratteri sessuali anatomici prima l'acquisizione di una nuova identità di genere può essere il frutto di un processo individuale che non postura necessità purché la serietà e in uscita del percorso scelto la compiutezza della prova finale sia oggetto ove necessario di accertamento tecnico in sede giudiziale
Qui la dignità umana opera in modo prevalentemente soggettivo valorizzando sì in termini assoluti la volontà e la concezione della persona di se stessa ritengo sicuramente tale profilo sul concorrente interesse pubblico la stabilità dello status tale connotazione risulta ancor più evidente ove si consideri che la soluzione affermata la Corte di Cassazione è stata assunta la Corte costituzionale ha fondamento la decisione di non fondatezza
Della questione di legittimità costituzionale proposti sollevata
Sul rilievo che le ragioni del punto di equilibrio tra le molteplici istanze di garanzia
è stata individuata affidando al giudice nella valutazione dell'insopprimibili peculiarità di ciascun individuo il compito di accertare la natura e l'entità dell'intervenute modificazioni di caratteri sessuali
Che concorrono a determinare l'identità personale TG
Sotto altro profilo invece per una diversa colorazione del valore della dignità umana assumono rilievo le decisioni in tema di riconoscimento e sentenze straniere di attribuzione lo status di filiazione in assenza di rapporto biologico tra genitori intenzionali minore
Riconoscimento dell'efficace un provvedimento giurisdizionale straniero con il quale sia stato accertato il rapporto di filiazione tra un minore nato all'estero mediante il ricorso a maternità surrogata
Il genitore di intenzione munito della città Nancy italiana trovo stato nel divieto di surrogazione di maternità previsto all'articolo dodici comma sei della legge quaranta del due mila quattro
Qualificabile come principio di ordine pubblico in quattro posta a tutela lui fondamentali quale dignità della gestante l'istituto dell'adozione
Tutela di tali valori non irragionevolmente ritenuti prevalenti sull'interesse del minore nell'ambito di un bilanciamento effettuato direttamente al legislatore al quale il giudice non può sostituire la propria valutazione
Non esclude peraltro dal tutela la possibilità di conferire comunque rilievo al rapporto genitoriali alto il ricorso ad altri strumenti giuridici quale riduzione in casi particolari e qui gioca un ruolo assai significativo le decisioni della Corte costituzionale alle quali si esplicita l'elevato grado di disvalore del nostro ordinamento ricondotte riconnette alla surrogazione di maternità vietata da possibili spese azione disposizione penale
Ecco quindi che la previsione di una sanzione penale per una determinata condotta sembrerebbe precludere la possibilità di ritenere la stessa espressione di dignità umana e quindi di consentire una comparazione un bilanciamento
Con altri valori che si ritengono a loro volta espressione della dignità della persona
Un simile approccio mi sembra però contraddetto dall'ordinanza duecentosette del diciotto la quale pur in presenza di una disposizione che sanziona penalmente l'aiuto al suicidio
Ai neo creata alcuni elementi del fatto che possono essere tenuti da un lato espressivi della particolare rilevanza del principio personalista che ispira il nostro ordinamento e quindi il principio di autodeterminazione
Da tutelare ora in via tendenzialmente assoluta anche per disposizione di legge ordinaria
Dall'altro dubitato Tanzi accertato ancorché non dichiarandola la non conformità costituzione della sanzione penale prevista nei confronti di chi agevoli il suicidio nel caso in cui il soggetto agevolato
Si identifica una persona a affetta da una patologia irreversibile
Che sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che trovo assolutamente intollerabile la quali sia tenuta in vita mezzo di trattamenti di sostegno vitale ma resti capaci di prendere decisioni libere e consapevoli
A tale accertamento ancora non dichiarato alla corte perviene valorizzando in termini assai espansivi il valore della dignità della persona umana
Ritengo che sia meritevole di tutela anche la percezione soggettiva e personale la propria dignità da parte di un malato che venga a trovarsi in quelle condizioni
Non consentendo al medico che ne sia richiesta di mettere a disposizione del paziente che versa nelle condizioni sopra descritte trattando
Trattamenti diretti non già eliminare sui sofferenza ma determinare la morte
Si afferma nell'ordinanza della Corte si costringe il paziente a subire un processo più lento in ipotesi meno corrispondente alla propria visione della vita nel morire e più carico di sofferenze per le persone che gli sono cari
La prestazione di aiuto nei confronti del malato quindi non integrerebbe la violazione del precetto penale allorquando quell'aiuto sia strettamente strumentali alla realizzazione di un proposito consapevolmente maturato da parte del soggetto stesso al momento la formulazione della richiesta
Ovvero in anticipo secondo le modalità di quella legge duecentodiciannove del diciassette
Ciò che viene in rilievo mi mi Parietti e comunque la percezione di ciascun individuo ha di se stesso e tale percezione a tal punto significativa da poter escludere dall'ambito del penalmente rilevante una condotta che quella convenzione di secco occorra realizzare
In proposito mi sembra solo un rilievo del tutto particolare alcune affermazioni contenute in una nota la sentenza della Corte costituzionale che pur se formulate in materia di obiezione di coscienza al servizio militare
Assume una portata di carattere generale tanto da consentire di individuare rimesse a mio avviso l'esplicitazione il concetto di dignità umana
Afferma la Corte che a livello dei valori costituzionali la protezione della coscienza individuale si ricava dalla tutela delle libertà fondamentali e di diritti inviolabili riconosciuti e garantiti all'uomo come singolo ai sensi dell'articolo due della Costituzione
Dal momento che non può darsi una piena effettiva garanzia di questi ultimi senza che sia stabilita una correlativa protezione costituzionale di quella relazione intima e privilegiata dell'uomo con se stesso
Che di quelli costituisce la base spirituale culturale il fondamento di valore etico giuridico
In altri termini ecco che la coscienza individuale a rilievo costituzionale quali principio creativo
Che rende possibile la realtà delle libertà fondamentali dell'uomo
E quale regno di virtuosità di espressione dei diritti inviolabili del singolo nella vita di relazione
E servo degli una protezione costituzionale commisurata alla necessità che quelle libertà e qui diritti non risulti nell'agevolmente compressi nelle loro
Possibilità di manifestazione di svolgimento a causa di preclusioni o di impedimenti ingiustificatamente posti alle potenzialità
Di determinazione della coscienza medesimo
Di qui deriva che quando si è ragionamento necessarie rispetto al fine della garanzia del nucleo essenziale di uno o più diritti migliorabili dell'uomo
La sfera intima della coscienza individuale deve essere considerata come il riflesso giuridico più profondo dell'idea universale della dignità della persona umana che circonda quei diritti
Riflesso giuridico nere su che nelle sue determinazioni conformi a quelli dei sensi Ale
Esigeva tutele equivalente a quella cordate menzionati diritti vale a dire una tutela proporzionata la priorità assoluta e al carattere fondante avesse riconosciuto nella scala dei valori espressa la Costituzione italiana
Sotto tale profilo seppure a seguito di una delicata opera del legislatore diretta bilancia la contrastanti doveri o beni di rilievo costituzionale
La sfera di potenzialità giuridiche della Comit della coscienza individuale rappresenta un valore costituzionale così elevato da giustificare l'apprezzo la previsione di eccezioni privilegiate dall'assolvimento dei doveri pubblici qualificati dalla Costituzione come inderogabili ecco la valorizzazione della coscienza individuale quale fondamento della dignità umana può operare dunque come causa di esclusione delle illiceità penale allorquando la stessa si colloca in un contesto di concorrente sussistenza
Interessi meritevoli di tutela in quanto espressivi valori costituzionali
E così nel caso dell'obiezione di coscienza al servizio militare la Corte ha ritenuto che il valore della coscienza individuale dovesse essere del legislatore posti un bilanciamento con altri interessi pure costituzionalmente tutelati tutelati e ritorno prevalente la tutela del valore individuale
Una simile opera di bilanciamento appare indispensabile allorquando la coscienza individuale venga opposto all'adempimento di un dovere penalmente sanzionato
Nel caso l'articolo cinquecentottanta del Codice penale invece e limitando però vi è ragione di rilevanza le considerazioni alla sola ipotesi di agevolazione al suicidio favorisce oggetto consapevolmente determinato determinato sì a togliersi la vita e tuttavia impossibilitata a perseguire il proprio proposito autonomamente
Ciò che viene rilievo ai fini dell'affermazione del valore della coscienza individuale nell'adempimento di un dovere sanzionato penalmente
La legge duecentodiciannove due diciassette indiano ha consacrato l'inesistenza di un dovere di vita
è questo un dato che la stessa Corte costituzionale ha rilevato nella ordinanza duecentosette laddove ha affermato che se il cardinale rilievo del valore della vita
Non esclude l'obbligo di rispettare la decisione del malato e di porre fine alla propria esistenza tramite l'interruzione dei trattamenti sanitari anche quando ciò richieda una condotta attiva almeno sul piano naturalistico da parte di terzi
Non vi è ragione per la quale il medesimo valore debba tradursi un ostacolo assoluto penalmente presidiata l'accoglimento e la richiesta al malato
Di un aiuto che valga sottrarlo al decorso più lento apprezzato come contrario la propria idea di morte dignitosa conseguente all'anzidetto interruzione dei presidi di sostegno vitale
Il divieto assoluto di aiuto al suicidio ha detto che afferma la Corte
Finisce quindi per limitare la libertà di autodeterminazione del malato nella scelta dei terapie comprese quelle finalizzate a liberarlo dalle sofferenze scaturente agli articoli due tredici trentadue secondo comma la Costituzione
Imponendo in ultima analisi un'unica modalità per congedarsi dalla vita
Senza questa limitazione possa ritenersi preordinata alla tutela di alto interesse costituzionalmente apprezzabile con conseguente lesione del principio della dignità umana oltre che dei principi di ragionevolezza e di eguaglianza
Se così è allora l'agevolazione nella realizzazione la consapevole scelta di interrompere la propria vita da parte un soggetto che si trovi nelle descritte condizioni
Si risolve l'affermazione più pieno della dignità della persona intesa quale coscienza che quella persona di se stessa
Me in ipotesi siffatte potrebbe opporsi la sussistenza di condizioni che giustifica nell'impostazione prescelta dalla stessa Corte costituzionale la persistenza Palizzi una persistente validità
Ed è la previsione di una sanzione penale per la condotta di aiuto nei confronti del suicida e cioè la vulnerabilità di quest'ultimo
Nelle ipotesi delineate
Caratterizzate da una manifestazione consapevole di volontà
Nel senza del signore della vita ciò che certamente non fa difetto alla persona che invoca la realizzazione la preda dignità attraverso l'ausilio la morte sono proprio quelle condizioni a cui mancanza potrebbe far ipotizzare
Una scelta non sufficientemente consapevole e segnatamente l'assistenza familiare le cure
Certo la stessa Corte costituzionale ha ritenuto di non poter dichiarare la illegittimità costituzionale dell'articolo cinquecentottanta nei termini prima indicati
Rilevando la indispensabilità di un intervento del legislatore tale intervento non si è verificato sì che tra pochi giorni la corte sarà nuovamente investita la questione
Molto si è scritto sulla vicenda sia quanto alla tipologia della decisione adottata
Sia quanto all'efficacia della stessi cioè in essa sia contenuta una anticipazione di una decisione già assunta ovvero se la formula adottata rinvio della trattazione delle questioni sollevate implichi la piena disponibilità da parte del collegio della decisione
E potrebbe nipotino comportare una dichiarazione di illegittimità costituzionale
Tuttavia quale che sia la decisione ancorché la corte adotterà credo ci possa sin d'ora affermare che la stessa non potrà essere risolutiva
Rimanendo sempre affidata al giudice comune il compito di assicurare la tutela della dignità umana e viene infatti possibile ipotizzare
E molti commenti giallo si è fatto che la rese cauzione delle ipotetiche illegittimità costituzionale possa creare un deficit di tutela della dignità di quelle persone che pur trovandosi nelle medesime condizioni patologiche in cui si è trovato l'Antoniani nel caso
Di specie non solo ha tuttavia tenuto in vita mezzo dei trattamenti di sostegno vitale
Così come suscettibile di valutazione in ambito giudiziario sarà sempre comunque l'accertamento la consapevolezza e libertà della scelta praticata da persone del suo convincimento e la possibilità di affermare la propria dignità attraverso l'abbandono della visita
Ciò che conta è che il giudice comune chiamata a dare soluzione a tal nuovi casi si accorse la decisione con la metodologia ampiamente evidenziata è libero di Roberto
Uno spirito di fedeltà e di leale collaborazione sia rispetto agli altri organi giurisdizionali sia rispetto alle determinazioni del legislatore
Ove queste dovessero intervenire
Ed è questo credo il messaggio più forte che si trae dalla lettura del libro di Roberto il giudice e certamente garante della dignità umana
Grazie presidente per fittizie
Mi ha colpito la sua discussione sullo sconcerto di dignità
Definito valore intrinseco di ogni essere umano che se poi andiamo a vedere un po'il concetto che la nostra Costituzione disegna dandogli poi uno svolgimento sotto tanti punti di vista
E mi pare che proprio il vocabolo usato motore sia vocabolo onnicomprensivo nostra Costituzione parla di dignità sociale
Parla di esistenza dignitosa del lavoratore
Vede vari aspetti della presenza dell'individuo della della nell'ambito della società nell'ambito della collettività
Parlare però di valore significa dare un significato di lei non solo un coro comprensivo ma anche compiti Istica mentre molto molto intenso e su questo valore che nuovi non siamo chiamati a
Confrontarci e su questo valore che siamo chiamati a dare a dare delle risposte
Do adesso la parola alla professoressa Salazar
Grazie buonasera a tutti venne ringrazio anch'io per questo invito che mi è stato rivolto da Roberto Conti e che mi consente di tornare in una sede di tornare su un argomento a me particolarmente caro su una sede che non viene consueta è che ringrazio anche per la per l'accoglienza
Allora io partirei proprio dalla fine della del bell'intervento di chi mi ha preceduto alla domanda il giudice garante della dignità umana
Ebbene direi che la risposta positiva viene immediatamente viene facilmente
Sì certo basti pensare al rapporto privilegiato che il giudice intrattiene con i diritti fondamentali
I quali ci dice la corte costituzionale della sentenza ottantacinque del due mila tredici la prima sul caso Ilva per intenderci nel loro insieme sono espressione della dignità della persona
Oppure e potremmo anche dire utilizzando invece un'espressione dottrinale molto care ad Antonio Ruggeri tra la dignità della persona e i diritti fondamentali intercorre un rapporto di mutua alimentazione
E dunque questo rapporto privilegiato che il giudice intrattiene con i diritti fondamentali lo porta necessariamente naturalmente essere garante della dignità della persona
Ma la risposta che fin qui sembra facile da qui in poi diciamo così diventa difficile perché questo rapporto è anche un rapporto estremamente complesso
Intanto il rapporto che si scrive nella trasformazione profonda che è stata prodotta dall'avvento della Costituzione rigida quindi dello Stato costituzionale
Sia sul piano del rapporto generale tra autorità e libertà quella che noi studiosi che amiamo a la forma di Stato ma anche sul piano della ridefinizione
Dei ruoli dei poteri dello Stato e delle loro relazioni reciproche quella che noi chiamiamo la forma di governo in estrema sintesi perché ovviamente si tratta di temi enormi
E possiamo dire che l'avvento dello stato costituzionale conserva l'architrave dello stato di diritto cioè il principio di legalità
Ma la legittimazione ultima dell'azione dei pubblici poteri di tutti i pubblici poteri
Riposa non tanto sul rispetto delle regole informali procedurali competenziale che ovviamente hanno il loro rilievo ma anche se non soprattutto nel contributo nell'apporto che ogni potere pubblico da e deve dare secondo le rispettive competenze
All'inveramento costante e continuo dei principi costituzionali e in particolare dei principi che riconosco ne garantiscono il titolare di
Ora i principi costituzionali sono caratterizzati come tutti sappiamo da una in cura di cibi le direi apertura semantica se ne parlava anche nella introduzione a a questo nostra conversazione
E questa si pone alla base della inesauribile capacità Nommo genetica dei principi costituzionali e in particolare dei principi sui diritti fondamentali
E io direi che questa capacità questa potenzialità e oggi esponenzialmente incrementata arricchita dalla integrazione di integrazione delle norme costituzionali sui diritti fondamentali con le norme del diritto internazionale con le norme del diritto
Euro unitario
Sotto i nostri occhi soprattutto in questi ultimi dieci anni si va consolidando ed è tuttora in fieri questa struttura che noi definiamo costituzionalismo multilivello che trova il suo motore essenziale in quello che comunemente viene definito dialogo tra le corti il quale a sua volta trova la sua stella polare questa una espressione di Gaetano Silvestri nel principio della massima estensione delle tutele ecco allora la complessità fan del quadro che ci si apre davanti ci rende un po'meno come dire
Entusiasti nel rispondere sì certo il giudice il garante della dignità della persona nel senso che
Dobbiamo valutare questa situazione così complessa così articolata e costantemente in fieri perché faccio solo un esempio emblematico anche perché molto recente
Pensiamo all'assestamento nella triangolazione tra corte costituzionale corte di giustizia di giudice
Nei casi di doppia pregiudizialità abbiamo un ventaglio di sentenze della Corte costituzionale che ha proceduto diciamo così dopo una prima scossa sismica alla duecentosessantanove del due mila diciassette a una serie di scosse di assestamento con recenti
Sentenze e lana venti la sessantatré la centododici per cento diciassette e allora intanto dobbiamo dire che in questo quadro così Complesso
Il fatto che il giudice indossi i tre cappelli a cui fa sovente riferimento nel suo libro Roberto Conti ma anche in altri scritti un cappello per ogni livello si potrebbe dire di quelli che sono coinvolti nel costituzionalismo multilivello non è un vezzo
Ma è una necessità è un modo cioè per il giudice di adempiere al proprio dovere alla corretto modo di esercitare la la funzione giurisdizionale in questo quadro così Complesso
Certo si potrebbe dire ma quando la nostra carta costituzionale traccia l'ossatura del sistema multilivello cioè nell'articolo centodiciassette primo comma
Parla si della disse prescrittiva dei principi posti ai diversi livelli privi del rispetto della Costituzione degli obblighi internazionali dei vincoli che provengono dall'ordinamento
Comunitario perché quando è stata scritta la norma ancora c'erano le comunità e però si rivolge al legislatore
Certo ma questo non ci stupisce prima di tutto perché è l'articolo centodiciassette si riferisce a riparto delle funzioni legislative tra lo Stato e le regioni quindi inevitabile
Che si rivolga al legislatore ma anche perché la visse prescrittiva dei principi sui diritti fondamentali dai diversi livelli ai quali questa disse promana ovviamente si rivolge anche anzi direi in prima battuta a leggi senatore perché esso predisponga le regole che individuino le nuove dimensioni dei diritti di libertà o che espandono la tutela rispetto allo standard per adesso però è anche vero che noi assistiamo spesso particolarmente quando si tratta delle questioni di bio diritto come quello affrontata nel del libero
Di Roberto Conti e questo se ci può consolare non succede soltanto in Italia assistiamo spesso al defilarsi delle bizze latore a ritrarsi della della politica e non è difficile capire il perché magari con un pizzico di così di di cinismo perché quando si tratta di questioni eticamente sensibili che si pongono quindi all'incrocio fra etica scienza e diritto come le questioni di fine vita la decisione in coerenza con la sua radice etimologica diventa foriera di spaccatura di scissione di separazione
E questo poco fa corre il disco di perdere il consenso
E dunque punta vuole S come diceva qualcuno a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca
è è possibile che non si tratti solo di incapacità del legislatore ma di una a volontà di rifugiarsi nella decisione di non decidere della non decisione
Ma se questo è possibile al legislatore sappiamo bene mi sembra quasi superfluo ricordarlo in questa sede che non è possibile al giudice
Il giudice deve dare una risposta quando la domanda si apposta ritualmente
E dunque di fronte a questa coazione potremmo dire a decidere che si manifesta quello che Antoine Gapon chiama la trasformazione della giustizia nel muro del pianto quindi qualcosa che non succede solo in Italia i cittadini si riversa no verso nelle aule giudiziarie e riversa nulli la loro delusione la delusione delle aspettative di regolamentazione che hanno riposto nei confronti della politica
è un po'questo quello che è successo sere per lato più ampiamente anche che mi ha preceduto nella nel caso Englaro
Il diritto al rifiuto delle cure è stato a lungo fino alla legge duecentodiciannove del due mila diciassette un diritto senza legge cioè senza l'apparato di regole legislative che lo procedimentalizza Sassello declina se nelle diverse situazioni in cui di volta in volta adesso viene in luce e così via
E però dobbiamo considerare anche una cosa che il Silenzio del legislatore non è necessariamente un silenzio che in grado anche di tacitare i diritti fondamentali
Proprio per il fatto che i diritti fondamentali trovano una loro non solo un loro fondamento ma anche una loro si siano mia per quanto essenziale per quanto basilare nei principi costituzionali e sovente questa fisionomia
Trova il proprio specchio il patto completamento nelle norme del diritto internazionale
E nelle norme del diritto euro unitario
Allora quello che appunto si è verificato in Italia con il diritto ha ricevuto delle cure è emblematicamente pur potremmo dire così
Rappresentato dal caso Englaro Roberto Conti ci dice nel suo libro
La legge duecentodiciannove figlia della sentenza Englaro senz'altro ma dobbiamo anche ricordare che il caso Englaro nella sua tragica dimensione e stato veramente è un punto di svolta poiché intorno adesso si sono inanellate di verrebbe da dire una serie di decisioni giurisdizionali
Le quali hanno guardato al caso di denaro da punti di vista diversi rispetto a quello da cui lo guardava la Corte di Cassazione ma queste altre decisioni hanno sempre detto in fondo la stessa cosa le coordinate di fondo sono sempre le stesse e cioè che il diritto a rifiuto delle cure è un diritto costituzionalmente sancito è presente nelle pieghe
Del dettato costituzionale oltre a trovare conferma nelle norme del diritto internazionale nel nome del diritto era unitario
Penso soprattutto alla l'articolo tre della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che cristallizza il principio del consenso informato che però a prescindere da questa destalinizzazione possiamo considerare come una un tassello importante delle tradizioni costituzionali comuni fra gli stati della della della dell'unione europea
Ecco allora che nella diciamo costellazione delle norme costituzionali che hanno adesso vivente il diritto al rifiuto delle cure nonostante il silenzio del legislatore l'articolo due e l'articolo tre l'articolo tredici con riferimento alla inviolabilità del proprio corpo e spicca però soprattutto l'articolo trentadue
E su questo mi vorrei soffermare un attivo anche con riferimento per fare un piccolo collegamento con il caso Cappato che è stato trattato così bene e quindi non non mi soffermerò diciamo dettagliatamente
E l'articolo trentadue vorrei ricordare qui la formulazione dell'ultimo comma perché anche il fatto stesso che esso sia formulato in forma negativa alla sua importanza nessuno può essere sottoposto a trattamento sanitario se non nei casi previsti dalla legge ma la legge ma non c'è nella norma non metto io ma nemmeno potremmo dire la legge può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana quante cose ci vengono dette in queste poche sobri asciutte parole
Che a assegna no attribuiscono a ciascuno di noi
Il diritto a formulare un imperativo categorico negativo un Noli me tangere Rispetto a qualunque trattamento sanitario
Questa pretesa si espande fino a quando non incontra il limite imposto dalla legge
Ma c'è un incontro limite rispetto al limite della legge può porre questo contro limite è il rispetto della persona umana notiamo che la norma dice in alcun caso cioè nella norma c'è già un bilanciamento un bilanciamento rigoroso che non ammette eccezioni
E se poi noi consideriamo che il diritto alla salute significa diritto come tutti sappiamo all'equilibrio psico fisico in cui ciascuno di noi proietta la propria visione della vita della morte della malattia
E quindi il diritto alla salute il diritto alla ricerca di questo equilibrio in cui ciascuno di noi è diverso dall'altro
Allora quella vocazione del rispetto della persona contenuta nell'articolo entro due secondo comma è una garanzia della diversità della specificità della unicità
Che ogni singola persona riversa nella costruzione di se stesso attraverso il diritto alla salute
Ecco allora che nell'articolo trentadue c'è inevitabilmente direi una vocazione della dignità della persona ma della dignità nella sua dimensione soggettiva
Ed è per questo a mio avviso che nel caso trattato così bene illustrato nell'ordinanza della corte costituzionale la Consulta appunto concede e conferisce questo ampio spazio alla dignità nella sua dimensione soggettiva
E naturalmente l'ordinanza a molti aspetti sui quali si potrebbe parlare ma non ci torno vista appunto la trattazione precedente
Questo però non significa che nella il nostro ordinamento
La nozione giuridico costituzionale di dignità si esaurisca nella dimensione soggettiva qui entro in un campo veramente minato accidentato sono costretta dalla tempistica non dare insomma abbastanza velocemente chiedo scusa anche per questa velocità
Però Vorrei ricordare anche stimolata su questo da alcune notazioni del libero di Oberto conti che ancora di recente la Corte costituzionale eh
E tornata sul concetto di limitata metterne in luce la componente oggettiva
Questo è accaduto della sentenza centoquarantuno del due mila diciannove la sentenza sulla legge Merlin che ha molto apprezzabilmente rigettato tutte le questioni erano state prospettate affrontando anche in questo guado la interpretazione dell'articolo quarantuno della nostra carta costituzionale
Laddove esso afferma che e la libertà economica di iniziative economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo tale da recare danno la libertà alla sicurezza alla dignità
Della persona e qui dice la Corte costituzionale evidentemente il riferimento alla dignità si intende in una dimensione oggettiva
Ora apparentemente sembrerebbe che ci sia un contrasto ma in realtà non è così
Perché la formulazione delle due norme l'articolo trentadue l'articolo quarantuno ci spinge a considerare il diverso di rilievo che assume la dignità la dignità assume il rilievo come abbiamo detto di contro limite rispetto al limite che il legislatore cioè il potere pubblico può porre alla libera espansione del diritto al rifiuto delle cure
Nell'articolo quarantuno il riferimento alla dignità e un limite alla espansione dell'autonomia dei privati cioè alla libertà di iniziativa economica privata
Ma in entrambi i casi guardiamo bene riferimento alla dignità e sempre un limite al potere al potere pubblico nell'articolo trentadue al potere privato
Nell'articolo quarantuno a garanzia di quei soggetti che di fronte a quel potere si possono trovare in una condizione di in eredità
Non perché giuridicamente siano definiti che esista una norma che li definisca inermi ma perché di fatto si possono trovare in una condizione di inermi Mita di impotenza di difficoltà
Mi piace qui ricordare che l'inciso di fatto che ricorre nell'articolo tre comma due della nostra carta costituzionale si deve alla più giovane delle madri costituenti Teresa Mattei
Dunque le due facce della dignità le due componenti in inevitabili della dignità la componente di della dignità oggettiva quella della dignità soggettiva coesistono e convivono senza contraddizione
Perché almeno finora secondo quello che ci dice la Corte costituzionale entrambe vengono in luce senza tre per tutelare posizioni di difficoltà di limitati impotenza
Di fronte a una esorbitanza del potere un esorbitanza di fatto cioè la le due facce della dignità si riconducono alla prospettiva dell'articolo dove per la prima volta appare la programmazione della dignità della persona articolo tre appunto della nostra carta costituzionale solo in questa prospettiva aggiungo io possiamo tollerare diciamo possiamo ammettere che esista una dimensione oggettiva della dignità perché ovviamente vi è il pericolo quando si parla di dimensione oggettiva della dignità che questa possa essere utilizzata nel senso opposto a quello che invece sotteso all'articolo tre primo comma
Cioè nel senso della strumentalizzazione della persona rispetto a Fini tra virgolette superiori
Mi avvio alle conclusioni su un altro punto ecco quando ho detto che il la legge due toh diciannove del due mila diciassette in realtà non ha colmato un vero e proprio vuoto normativo perché il diritto rifiuto delle cure esisteva
Era esigibile era esercitabile era giustiziabile come in tante sedi giudiziarie appunto abbiamo abbiamo visto questo non significa che l'intervento del legislatore nel campo dei diritti fondamentali sia superfluo sia uno personali non significa affatto che il nostro ordinamento possa fare a meno
Per l'intervento del legislatore certa o quando l'intervento del legislatore eh
Coerente con il disegno costituzionale e soprattutto con l'articolo centodiciassette primo comma rispetto della costituzione delle norme internazionali dei vincoli dell'ordinamento e unitario
E la legge trecentodiciannove nel due mila diciassette nella prova provata
E e giustamente Roberto Conti accanto alle ombre che come in ogni umana fatica sono presenti anche nella legge duecentodiciannove sono presenti molte luci in questa legge intanto perché solo il legislatore oltre a predisporre norme generali astratte che vanno fuori dei distretti confini del caso in cui è invece a cui ancorata ogni decisione giurisdizionale a meno che non si tratti di sentenze del condimento solo il legislatore può declinare i diritti nella diversa molteplice
Serie di casi in cui il diritto viene in luce e solo il legislatore può cogliere in questa diversità di fattispecie la relazione con altri dei diritti fondamentali
Con i quali quel diritto entri in contatto spesso in conflitto e quindi né eccessi Ted bisognevole di un ragionevole bilanciamento solo il legislatore mettendo nero su bianco
Ovviamente sempre che lo faccia è in grado di dare certezze nel caso della legge duecentodiciannove i diritti del malato io obblighi del medico l'assenza degli obblighi del medico la vincolatività delle DAT la possibilità che le DAT non vengano invece eseguite eccetera ma soprattutto la legge duecentodiciannove ha degli aspetti di modernità molto importanti
Il primo tanto sottolineato da Roberto è la valorizzazione del ruolo del giudice tutelare che da giudice chiamato a intervenire occasionalmente di fronte a situazioni di particolare fragilità diventa il punto di riferimento costante di ogni persona che assumono decisioni in campo medico
E l'altro aspetto collegato in realtà questo e la valorizzazione del malato come persona
Cioè come centro e perno di una molteplicità di relazioni resta centrale ovviamente la relazione medico paziente ma il malato nella vita reale come persone in carne ed ossa è al centro di relazioni con la sua famiglia prima di tutto ma poi anche con i suoi rappresentanti laddove vi siano con l'amministratore di sostegno col fiduciario
Eccetera e questi due aspetti sono strettamente collegati fra di loro perché se vogliamo dare un'interpretazione alla legge duecentodiciannove che sia costituzionalmente conforme ma anche convenzionalmente conforme in relazione alle sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo su questo ambito così bene richiamate da appunto da Roberto nel suo libro
Dobbiamo guardare al ruolo del giudice come il ruolo del valorizza attore di tutte queste reazioni
Di colui il quale impianta un metodo anche qua dobbiamo sa la parola dialogo un metodo dialogico
Per dare voce a tutti i soggetti coinvolti nelle relazioni soprattutto in una connessione al fatto che nella duecentodiciannove nel due mila diciassette il giudice tutelare
Non condanna non assolve ma dovrebbe risolvere conflitti
E l'unica l'ultima parola su casi a volte appunto tragici magari che non hanno la ecco del caso Fabiani del caso Englaro ma che restano questioni di vita e di morte allora quest'ultima parola deve essere comunque una parola che tale da tenere in considerazione prima di tutto l'interesse del malato la sua dignità e questo metodo dialogico attraverso l'ascolto il contatto
L'apertura ai diversi soggetti coinvolti relazioni e quello che si presta maggiormente nel che può dar vita a una conferma nella risposta positiva dalla quale sono partita sì il giudice garante della dignità umana grazie
Professoressa sostituisco al primo presidente scrivono ringraziamenti che sarebbe certamente rivolto il primo presidente non c'è qualcuno che desidera intervenire sul limite
Direttamente parole
Grazie
Penso che la penso persone più felici di fronte a questa incontro oggi forse non ci sono non c'è mio padre
Che guardando sa ascoltare al mondo relatori avverrà
Tanti colleghi tanti Preside e così autorevole di tanti colleghi tanti amici
Penso che sarà la persona più felice del mondo insieme a mia moglie che idealmente oggi è eppure qui tra noi e che condiviso ovviamente la fatica di avere una persona accanto crea pensa di potere fare tante cose magari poi sottrae inevitabilmente
Tempo prezioso agli affetti familiari
Un ringraziamento poi il santo di farlo
Ai presenti
Perché in ciascuno di voi
Riscontro con appunto con la vostra presenza un sentimento di stima e di affetto nei miei confronti
In taluni casi di condivisione di una esperienza in Corte cominciata insieme in altre di alcune vicende meno felici che hanno aiutato però a cementare vere e proprie amicizie
Un ringraziamento speciale ai relatori qua che hanno così impreziosito in fondo libretto che cercherò poi di dire
Perché eliminato è un ringraziamento speciale anche a chi ha aperto e chiuso il libero
E cioè al professore Ruggeri al quale mi sento legato da un vincolo particolarmente profondo non potendo nascondere gli esseri debitore di tanto in punto di umanità e professionalità acquisita
E a Maria Gabriella Luccioli che continua a rappresentare per la comunità scientifica un faro per l'esperienza straordinaria da lei vissuta in Corte
E per il mio libretto è stata l'occasione al tempo stesso la ragione del riflessioni
Che sono seguite sul tema del fine vita della relazione di cura fra medico e paziente grazie anche al presidente Lupo Irene Ambrosi per le parole
E per la fatica
Hanno spesso per recensire questo libere
Sul quale io non intendo
Come dire lo sminuire poi rispetta quanto forse eccessivamente è stato già ha detto non non intendere i direi niente sui contenuti ma sento invece il desiderio di dare conto del perché di questa riflessione
Potendo cogliere in essa le ragioni di fondo che hanno animato una ricerca partita dal coinvolgimento voluto da Stefano Guizzi non mezzi iniziativa della scuola della magistratura
E dell'Accademia dei Lincei del marzo due mila diciannove
Il presidente ha Travaglino era tra gli autorevoli
Relatori e poi affinata all'indomani dell'invito che mi fu rivolto all'Università di Bologna di Brescia per a partecipare a una tavola rotonda con otto dirigenti medici di diversi ospedali lombardi per ragionare sulla legge duecentodiciannove mia diciassette da quel confronto animato Franco a Perton la conosce
Scienza reciproca di dinamiche spesso a me ignote è nata così l'idea di raccogliere queste riflessioni sparse e dare loro una forma unitaria
Il che non vuol dire affatto che esse conducano delle risposte rassicuranti ai dubbi dell'attore
Anzi la forma interrogativa della parte finale del titolo del libro che poi il titolo stesso del convegno
Di oggi costituisce a me pare il filobus di tutte le riflessioni di raccolte affatto portatrici di certezze ma tutto al contrario di incertezza di prospettive appunto di interrogativi
Forse l'unica certezza che sia andata innerva di candore e quella che vorrei sintetizzare con l'espressione potere dovere della vulnerabilità
Pensare che solo il malato versi in una condizione di particolare debolezza debolezze e fragilità da meritare una particolare
Tutela me pare tradisca il fondo dei temi di cui parliamo nei quali non vi è protagonista della vicenda che ruota attorno alla relazione di cura che non sia per vari aspetti
Pur non era
Lo è il malato non sono i parenti i minori malati i figli dei sofferenti le persone non in condizione di provvedere alle proprie necessità o a manifestare la loro volontà
Gli amministratori di sostengano i fiduciari chiamati a fornire il loro apporto nell'individuazione del significato delle disposizioni anticipate di trattamento
Le famiglie coinvolte nell'accezione Lata che ormai anche dal punto di vista normativo ad esse si correlata
Non meno vulnerabili appaiono i medici che hanno in cura il paziente
Quando sono chiamati a scelte terapeutiche ma anche e soprattutto i giudici che per vari aspetti possono essere chiamati prima durante e dopo
La malattia arrendere delle risposte sulla vita e sulla sua fine e sulle condotte collegate alle scelte del malato
Tutti a vario titolo portatori di fasci di interessi Francini
Tutti i portatori di quella dignità della persona o della funzione della quale sentiamo maledettamente il bisogno che oggi abbiamo sentito declinare
Ma i nostri relatori
E che
E difficile da descrivere ma nondimeno sentiamo tutti i presenti forte meritevole di assoluta considerazione Eurispes
E dunque la vulnerabilità
A vario titolo in
In gioco ha fortemente condizionare l'agire del giudice chiamato a dare delle risposte ma anche e soprattutto a fare emergere in modo compiuto quei fasci di interesse di cui si diceva a me è parso che il contatto stretto con la vulnerabilità determina in chi è chiamato a giudicare un duplice effetto
Per un verso lo umanizza
Lo fa scendere dallo scranno lo porta a rapportarsi in modo diretto immediato concreto con la carnalità è il dolore
In questa prospettiva assai appagante mi è parso il riferimento al saggio di Ian McEwan
E alla figura del della giudice Fiona quando si accosta al capezzale del minore ultra sedicenne che intendeva rifiutare le trasfusioni per ragioni religiose per raccoglierne la volontà da quel momento intrecciando
Una relazione di straordinaria intensità con quel malato
Pensare che si debba restare gli stessi giudici di prima
Dopo esperienze che toccano la dignità della persona nella sua dimensione più fragile significa pensare a una figura di giudice a cito che a me pare possa produrre nelle soluzioni poi adottate risultati marcati da profonda ingiustizia
Per altro verso non mi sento di proporre a caldeggiare la figura di un giudice romantico che perde il filo della ragione giuridica rimanendo folgorato al sentimento anzitutto contrario
Credo che il bio il buon giudice nei casi che coinvolgono la sfera della salute umana debba necessariamente muovere dalla individuazione dei valori in gioco
Nella dimensione fattuale che essi volta per volta mostrano a seconda dei soggetti coinvolti del loro grado di maturità e coscienza dei rapporti dagli stessi intrattenuti con i loro cari
Così cangiante e così difficile da inquadrare in modo astratto estatico
Svolgendo per funzione e il ruolo di chi è chiamato a dare risposte
Mi sono accorto che il campo scelto per l'analisi non si tre sta affatto a soluzioni preconfezionate che possono essere individuate meccanicamente de numerate a mo'di decalogo
In questo scenario complesso e complicato il potere dovere della vulnerabilità
Produce nel giudiziario un particolare riflesso a mio avviso reclama un giudice che ascolta impara traghetto accorperà persuade
E alla fine prende anche una decisione
Ma anche un giudice straordinariamente preparato informato formato solido
Un giorno un giudice attorno al quale le fonti nazionali e sovranazionali con le loro giurisprudenze vanno progressivamente assumendo un ruolo sempre più incisivo e concreto
Un giudice in definitiva consapevole che il proprio agire potrebbe
Se male esercitato
Produrre uno smantellamento del sistema costituzionale in nome del quale quello stesso giudice ritiene di trovare risposte
Capaci di integrare il parametro normativo all'interno della situazione normativa posposta suo vaglio ma non meno consapevole di dovere essere coraggioso quando in gioco cioè
La persona e la sua dimensione umana
E qualora la scoperta finale semi sparsi questo termine di questa riflessione sul fine vita e la relazione di cura medico-paziente
Che dimostra quanto la specificità della materia confermi in realtà una caratterizzazione generale dell'essere i giudici del nostro tempo
Sempre più stretta a più stretto contatto con una dimensione umana vista come portatrice di valori indetti inabili che nel caso devono trovare composizione con altri valori
Ed interessi di pari rango
Perché anche essi essenziali per la stessa società
Un dovere che poco
Pone il giudice sulla soglia del carattere
Davanti sia ad orizzonti sconfinati di straordinaria bellezza ti estremo fascino
Ma che alla base ha un terreno accidentato
Pericoloso pronto a franare Eva Tarabini mente
E quindi un giudice che ha bisogno di dialogare di riflettere insieme agli stili studiosi di confrontarsi continuamente giù dallo scranno ma attorno ai tavoli
Di superare le dunque la stessa prospettiva dell'interpretazione costituzionalmente convenzionalmente Eurico unitariamente orientata ma di volgersi a un'interpretazione che guarda i diritti
Per come essi si declinano attraverso le fonti costituzionale
Il perenne equilibrio richiesto al giudice fra questo fra quell'orizzonte accattivante e il baratro nel quale rischia di precipitare e a me è parso la vera scommessa del nostro tempo
E quindi io vi ringrazio ancora
A voi e a me
Auguro buona fortuna
Grazie Roberto i se è stata un'occasione di di riflessione particolarmente utile per me molto stimolante vi ringrazio per la vostra presenza ancora grazie a Roberto per allo studio che ci ha offerto
Grazie