Giornate Nazionali dei Servizi Pubblici FP CGIL 2019 - Accoglienza e integrazione, cosa cambia col decreto sicurezza

Allora buongiorno a tutti
Se prendete posto cominciamo quasi in orario
Allora innanzitutto grazie per essere intervenuti così numerosi anche in una giornata come dire il cui clima poteva suggerire gite fuori porta me lo dico da non napoletana
Io sono Giulia Capitani elaborò come Parisi adviser però passano Italia mi occupo di immigrazione e asilo e sono molto grata a CGIL Funzione pubblica per aver organizzato questa sessione su un tema che ci sta così a cuore ovviamente non solo hanno in qualche modo operatori del terzo settore
Ma che credo debba veramente stare a cuore a tutti i cittadini che in qualche modo e cito si sentono orientati dalla Costituzione
Io faccio una brevissima introduzione perché poi ho la fortuna di avere qui con me persone assolutamente competenti che sapranno affrontare la questione
In modo sicuramente molto interessante
Sapete probabilmente molto bene di cosa si parla ormai un anno fa entrato in vigore il cosiddetto Decreto Sicurezza uno perché poi sfortunatamente ce ne è stato addirittura un secondo che è stato poi convertito in legge
Che riguardava appunto sostanzialmente almeno nelle intenzioni dichiarate dal governo la disciplina della materia in qualche modo di immigrazione e asilo come sempre improvvidamente associata al concetto di sicurezza
Non mi dilungo sulla dibattito che nel corso di questo anno c'è stato che ha coinvolto terzo settore sindacati organizzazioni a vario titolo moltissimi rappresentanti delle istituzioni e soprattutto degli Enti locali
Sul carattere pernicioso di queste norme e soprattutto sulla loro manifesta illegittimità costituzionale
Oggi cerchiamo di concentrarci perché è un po'questo il teme anche per focalizzare appunto in qualche modo il dibattito sull'impatto che queste norme hanno avuto in particolare sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati
Queste norme non si sono concentrate solo su questi nel senso che comunque si tratta di un tentativo di mettere mano complessivamente al sistema di protezione internazionale e quindi in qualche modo di mettere violentemente in discussione l'intero sistema di protezione internazionale oggi però appunto con i nostri interlocutori vogliamo concentrarci
Sull'impatto avuto sul sistema di accoglienza e di conseguenza su tutte quelle attività di integrazione che nel sistema di accoglienza in qualche modo cominciano e possono essere in qualche modo potenziate riversate sui territori
Sappiamo che l'Italia non ha mai avuto un vero unico sistema di accoglienza
Sappiamo che questo doveva essere ruolo del cosiddetto SPRAR nato rally ormai nel due mila due quindi ormai diversi anni fa
Che c'è sempre stata una difficoltà pratica oggettiva nel far sì che lo SPRAR diventasse l'unico sistema in Italia per una carenza di posti terra anche la difficoltà di far aderire in qualche modo i Comuni che avrebbero dovuto essere titolari dei progetti ma almeno lo SPRAR dava una direzione molto chiara che peraltro è stata poi ripresa anche in sede di Conferenza unificata e cioè l'idea che comunque il sistema di accoglienza in Italia dovesse pendere a una gestione unica in mano agli enti locali che poi potevano ovviamente
In qualche modo organizzare e sviluppare le attività di accoglienza in coordinamento con il terzo settore
L'intervento tramite il decreto sicurezza a demolito completamente questo percorso che pure non era un percorso facile ve lo dice chi ci lavora dentro da anni
E a assurdamente fatto del sistema di accoglienza straordinaria che purtroppo era numericamente prevalente ma che appunto almeno nelle intenzioni doveva poi essere riassorbito in un sistema non più straordinario
Il perno del sistema
Ma non solo
Qui non stiamo parlando infatti solo di decreto sicurezza stiamo parlando anche di linee guida per i nuovi bandi di questi centri accoglienza straordinaria che non solo sono diventati il perno di accoglienza del sistema
Ma il cui standard sono stati drasticamente abbassati
Ne parleranno probabilmente appunto alle persone che seguiranno dopo di me vi dico solo che i centri di accoglienza straordinaria non si poté nemmeno insegnare l'italiano alle persone c'è questo come dire da molto chiaro credo il segno di qual è il vero intento politico di questa norma
è chiaro che l'insieme di queste norme il decreto i nuovi bandi ha avuto un impatto enorme un impatto disastroso sul sistema di accoglienza e su tutte le esperienze virtuose che lo caratterizzavano ha avuto un impatto sui beneficiari
Ha avuto un impatto gigantesco anche sul lavoro degli operatori
Di questo quindi cerchiamo di parlare oggi vi presento quindi le persone
Che sono sedute accanto a me Pier Paola Cascione operatrice sociale del gruppo umana solidarietà
Giuseppe Massafra segretario confederale CGIL
Erasmo Palazzotto parlamentare di leu capo missione di mediterranea e chi più ne ha più ne metta
Andrea morirò alidi cooperativa Dedalus
Michele Vannini segretario nazionale della funzione pubblica CGIL e Andrea Cozzolino eurodeputato del gruppo Socialisti e democratici
Allora io con questo però darei la parola Pier Paola
Se vuole cominciare un primo giro
Se vuole cominciare un primo giro raccontandoci sostanzialmente dal suo punto di vista quale fatto in questo anno l'impatto del decreto in qualche modo di questo nuovo impianto dorma normativo sulla sua realtà professionale
Sì allora il la il guru sa un anzitutto maneggi con sede a macchina a Macerata sebbene insomma poi sia diffuso in tutta Italia e diciamo che nell'ultimo anno ha vissuto un due mila diciotto veramente difficile nel senso che Macerata nel due mila diciotto è saltata agli onori della cronaca purtroppo per i fatti di Pamela Mastropietro insomma che hanno coinvolto direttamente
Il gusto in quanto ben erano coinvolti dei suoi ex beneficiari
E questo è questa creato un primo come dire
Una prima nota di negatività sia nei confronti dell'organizzazione sia nei confronti voi del lavoro dei beneficiari perché comincia per la prima volta l'cominciata insomma una serie di eventi dettati anche dal razzismo
Che hanno toccato i beneficiari e quindi di conseguenza il lavoro degli operatori nel dover gestire tali situazioni come per esempio anche fare una compagna di un beneficiario
Alle Poste diventava una lotta continua
All'interno di questa di questa situazione quindi già difficile sia per poi inserito anche il decreto sicurezza
Il deserto Decreto Sicurezza è stato vissuto da noi operatori come dire come il venerdì nero della dell'accoglienza nel senso che la apporre in una situazione mi Interna già difficile sia per questioni economiche sia per agli eventi di razzismo cui eravamo stati sottoposti ora il decreto ha ha buttato ulteriore sconforto cosa ha significato per noi esattamente il decreto
Innanzitutto una un'organizzazione che fino a quel momento aveva lavorato per garantire il massimo dei servizi anche nella sempre nell'ottica dell'integrazione sia nella prima che nella seconda accoglienza a un certo punto si è vista trattare cioè come
Come insomma come se stesse facendo un servizio inutile stesse offrendo un servizio inutile
Gli operatori sono diventati improvvisamente numeri sono diventati non era più importante quello che noi come operatori facessimo non era importante non è più stato importante
Quanto impegno ci mettessimo nel nostro lavoro ma semplicemente eravamo diventati siamo diventati un calcolo economico continua a usare il presente perché la situazione continua a essere ancora Cuesta
E è stato improvvisamente difficile dover gestire anche il rapporto con i beneficiari nel senso che ovviamente
Dover spiegare ai beneficiari cosa sta succedendo a livello politico quali sono le prospettive future
Era il diventato insomma una un momento delicatissimo come spiegare la realtà quindi non creare false aspettative e allo stesso tempo come non creare allarmismo
Era praticamente impossibile ci siamo trovati con beneficiari che arrivavano in ufficio piangendo persone che minacciavano di volersi uccidere quindi gli dov'era improvvisamente gestire anche all'attenzione motiva delle altre persone oltre allo stesso tempo dov'era affrontare anche l'attenzione personale di una professionalità che stava venendo svalutata e che rischia di essere di di scomparire cioè di non persone che per anni hanno messo a disposizione sono formate hanno messo a disposizione le proprie competenze improvvisamente queste competenze sono diventate un il il nulla non non servono a a a niente
Quindi continua a essere difficile in questo senso dover o dover affrontare dover affrontare il proprio lavoro quotidiano continuare a voler gestire una una un tipo di accoglienza credere ancora in un tipo di accoglienza che sia orientata all'integrazione
Ma dover però affrontare la dura realtà di una situazione in cui ci viene chiesto semplicemente di offrire servizi base
Questo è quello che al momento insomma caratterizza il nostro lavoro
Nella nello specifico coi illa bussa si è ritrovato in questo momento oltre a alla crisi insomma dettagli Decreto Sicurezza insomma dettato una crisi di carattere economico
I casi da i centri di accoglienza straordinaria che rappresentavano uno dei insomma degli degli degli aspetti principali della nostra accoglienza e che erano gestiti garantendo tutti i servizi dalla dall'accoglienza insomma anche Alida all'integrazione all'apprendimento linguistico l'integrazione sul territorio alla l'orientamento al lavoro sono diventati Sisal ci siamo ritrovati a dover fare i conti anche banalmente con dal punto di vista economico con quello che potevamo ancora garantire e quello che invece non era possibile
Questo ha portato ad una scelta da parte dell'associazione che è quella di non ripresentarsi alla nuovamente ai banditi per la gestione dei il dei centri di accordi prima accoglienza
Non presentarsi ai bagni significa che molti di noi al momento sono in bilico sono praticamente senza lavoro e se da una parte insomma è vero che è impossibile gestire la prima accoglienza senza poter garantire illa servizi ne abbiamo garantiti fino ad ora d'altra parte
è anche vero che ci sono numerosi operatori che in questo momento attendono una risposta su quale sarà il loro futuro
Questo è la la nostra situazione esattamente in questo momento
Grazie grazie mille mi sembra estremamente importante la testimonianza dell'impulso proprio perché a nostro avviso c'è stato in quest'anno in grandissimo assente dal dibattito su questo tema e cioè appunto chi rappresentava in qualche modo la voce degli operatori nella retorica del precedente Governo quello che si è dimenticato di dire è che quando si tagliano i servizi per l'integrazione al di là dell'impatto enorme sui beneficiari e sulle comunità che ospitano questi beneficiari
è ovvio che significa che i lavoratori che offrono questi servizi di integrazione non servono più
E questo chiaramente può avere un impatto enorme anche peraltro su un particolare comparto professionale spesso fatto di di persone giovani qualificate estremamente motivate quindi grazie
Ora passo la parola a Michele Vannini segretario
Nazionale Funzione pubblica CGIL
Bene buongiorno a tutti noi abbiamo esposto il telo di o colgo su questo palco perché ci sembrava importante dare in primo luogo il messaggio che stiamo parlando di persone
Di una realtà molto problematica poi ci arriveremo che ha come primo effetto concreto quello di incidere materialmente sulla vita di donne e di uomini che si muovono verso il nostro Paese per cercare diciamo di scappare spesso dalla guerra e di garantirsi comunque una prospettiva e un futuro
L'anno scorso di questi Giorello e come funzione pubblica CGIL eravamo a Palermo promuovendo un'iniziativa che si chiama ove che da cui poi è nata una dichiarazione che è stata recepita dal sindacato europeo dai su e questo sta stessi mulinare come per noi questo tema sia un tema che diciamo ha una rilevanza particolare viene da lontano che ci impone di avere uno sguardo lungo e per stare alle
Al le cose che diciamo così riguardano più direttamente le iniziative di questi giorni e il fatto che siamo orientati dalla Costituzione già lì eravamo orientati alla Costituzione articolo due della Costituzione
Che dice che la Repubblica tutela i diritti inviolabili delle persone
E qui stiamo parlando in fondo di questo no per la garanzia della vita che il primo diritto del quale tutti ci dovremo occupare ora cosa è successo in questo anno
è stato un anno da un certo punto di vista incredibile
Il paese è stata attraversata una specie di Tsunami valoriale no
E io penso che fra di noi possiamo cominciare a condividere il fatto che probabilmente per certi aspetti il problema non è stato neppure Salvini
Il problema sono state le persone che hanno visto in Salvini la chiave prevedere sdoganare una serie di sentimenti che progressivamente nel Paese sono cresciuti il problema sono quei sentimenti lì
E sono quelli sui quali noi ognuno per la responsabilità che portiamo dobbiamo provare operare quotidianamente lo dico
Dal sindacato di categoria che materialmente tutte le mattine no
Lavora e cerca di dare le massime tutte le possibili alle lavoratrici e lavoratori che stanno in quel settore ma che non può per sua stessa natura perdere di vista quali sono le ripercussioni che più in generale no
Quello che succede a queste lavoratrici e lavoratori determina nel Paese
Che cosa è cambiato
Potremmo dirla così abbiamo una sedia vuota
Questa sedia idealmente la potremmo considerare quella di una ragazza che a pochi metri d'acqua ieri si è buttata dalla finestra
Perché le è stata tolta la protezione internazionale
E in considerazione di questa ritenuto che quello fosse l'ultimo ludico oggetto gesto possibile per cercare di garantirsi una prospettiva per me entrare dentro
Un tourbillon che in qualche maniera la avrebbe determinato per lei chissà che cosa no
Lo scomparire
è cambiato il fatto che il decreto ha prodotto una platea di invisibili come questa ragazza chiunque di noi abbia diciamo raramente ho più di frequente la possibilità di o la necessità di passare ad esempio per la stazione Termini di Roma si rende conto di come negli ultimi mesi
Si sia moltiplicate sia esplosa la quantità di persone che stazionano lì perché non hanno più nessun altro posto dove stare no
E ovviamente non li abbiamo denunciato fin da subito come gli effetti del decreto avrebbero prodotto nelle nostre città andando a colpire l'assistenza e l'accoglienza laddove si verificava quindi sul territorio
Avrebbero verificato esattamente il contrario di quella che era la propaganda che il Governo portava avanti già sarebbe cresciuta più insicurezza ci Saro è stata più in sicurezza
E siamo lì
Siamo dentro questa situazione
Poi diciamo all'atto del fatto che si è prodotto questo fenomeno che è un fenomeno sociale un fenomeno morale in questo Paese noi abbiamo dovuto fare i conti con il fatto che come veniva già detto benissimo io non saprei dirlo meglio
Gli effetti del decreto si sono scaricati sulle lavoratrice sui lavoratori che di questi servizi si occupano tutti i giorni noi abbiamo stimato e questo dato è stato ripreso più volte circa diciotto mila posti di lavoro a rischio nel corso di quest'anno come esiti diretti delle comuni dell'approvazione del decreto sicurezza
Stiamo parlando veniva già detto di lavoratrici e lavoratori mediamente molto giovani
La media è attorno ai trentacinque anni con un altissimo livello di scolarizzazione sono tutti laureati parliamo di profili professionali
Qualificati altamente qualificati insegnanti infermieri medici psicologi mediatori culturali in qualche caso avvocati
Che hanno visto mettere a repentaglio loro posto di lavoro dalla mattina alla sera
E che aggiungo sono stati sottoposti in considerazione di quella specie di appunto Tsunami valoriale che ha attraversata in parte sta ancora attraversando il Paese sono stati sottoposti anche ad un ulteriore diciamo umiliazione perché sono stati sottoposti allo stigma di essere quelli che si occupavano spesso nella narrazione
Diciamo appunto Salvini Anna in maniera illegale regolare eccetera si occupavano di quelli che li erano diventati la spazzatura dalla nostra società
E come tali a quello venivano accumulati e vengono accostate a questo
Quindi però è un problema enorme che abbiamo provato a combattere in tutti i modi che proviamo a combattere tutti i modi noi siamo di fronte tutti i giorni ad uno stillicidio il bus veniva detto prima
In questo momento attraversato una crisi gravissima
Noi abbiamo rifiutato di firmare un accordo che poteva portare diciamo ad una regola ad una riduzione di organici stiamo andando verso una discussione che punta a salvare tutti i posti di lavoro
Laddove ci sono crisi Malibu se l'ultimo di una serie di fenomeni che noi di di situazioni credo abbiamo tutto affrontare in questi mesi
In tutto il territorio nazionale
E la cosa diciamo più difficile per noi al di là della mancanza diciamo di armi vere e proprie non sappiamo come sono finite
Le normative relativa agli ammortizzatori sociali ma al di là di questo perché a quello superiamo diciamo con un po'di mestiere sindacale e tanta capacità di iniziativa per le compagnie i compagni che lo fanno sul territorio al di là di questo la cosa che è più complicata eh rendere evidente al Paese come tutti i giorni ci siano posti di lavoro che se ne vanno
Perché sono poche le situazioni nelle quali si concentrano centinaia di lavoratrici e i lavoratori sono molto di più le situazioni diffuse in cui tu un giorno perdi sette posti lavoro il giorno dopo ne tardi quindici il giorno dopo ne perdi cinquanta
E lavorare per tenere in rete tutto questo e soprattutto per rendere evidente al Paese che questi numeri sono numeri di un'emergenza sociale e del lavoro è molto complicato noi ci proviamo
Sempre
Provando anche a fare leva e chiudo su questo per questo primo giro su una serie di contraddizioni che ad esempio ci sono non da oggi a dir la verità uno dei soggetti che stanno in campi in maniera prioritaria dentro tutta la vicenda dei servizi d'accoglienza sono le prefetture
Le prefetture hanno visto diciamo così in base ai decreti del governo precedente ridurre le dotazioni sulla base delle quali fanno i capitolati in maniera molto consistente a tal punto che tutti sanno che non è così non è possibile garantire nemmeno il rispetto del contratto nazionale di lavoro
Alle lavoratrici e lavoratori con i soldi che vengono stanziate le prefetture
E vorrei che tutti ci fermassimo a riflettere su qual è il messaggio che queste persone no a queste donne e questi uomini a questi giovani siccome diciamo giustamente ci poniamo il problema di dare un futuro
Alle giovani e ai giovani uomini e donne del nostro Paese che studiano e che che che vogliono no provare a a fare quello per cui hanno studiato bene vorrei che provassimo a riflettere quale può essere il pensiero che passa per la testa di queste persone quando vedono la massima rappresentanza dello Stato sul territorio
Che agisce concretamente per creare che per precarietà mancato rispetto dei diritti
E violazione quotidiana di quelle che sono le loro prerogative perché i bandi che escono producono questo non è che vanno vanno deserti per caso vanno deserti perché gli attori che si dovrebbero candidare gli attori
Serri gli attori che rispettano i contratti gli attore che non hanno l'illegalità allora interno che dovrebbero candidarsi per poter vincere quei bandi non lo fanno perché sanno perfettamente che non ci stanno dentro quindi una situazione molto drammatica una situazione molto preoccupante nella quale noi quotidianamente diciamo proviamo a lavorare per garantire queste lavoratrici questi lavoratori futuro che meritano
Grazie grazie Michele Vannini grazie per quest'anno
Panoramica così esaustiva
Grazie anche per avere sottolineato appunto quella che è diventata in questi anni anche la la fatica enorme di chi continua nonostante appunto
La la difficoltà di mantenere il posto di lavoro a operare all'interno del sistema di accoglienza io quella collaborazione di CGIL Funzione pubblica che mi ha fornito molti dati alcuni mesi fa ho pubblicato un rapporto dove raccoglievo interviste di operatori dell'accoglienza sia quelle di che di altre associazioni
E quando siamo arrivati alla sezione ma come il vostro lavoro viene percepito come vi sentite guardati io devo dire ho raccolto delle testimonianze che mi hanno fatto venire la pelle d'oca cioè persone che ormai sono abituate per la strada per la strada della propria città quindi sugli autobus dentro gli uffici a sentirsi dire adesso avete finito di fare i soldi se li Negri voi mafiosi e questa è diventata la norma per cui grazie anche per aver sottolineato questa fatica che purtroppo veramente migliaia di persone che fanno un lavoro importante con impegno e professionalità sono costretti a subire
E ora darei la parola Andrea Cozzolino euro deputato del gruppo Socialisti e democratici
No intanto grazie di questa opportunità insomma colgo l'occasione per dirlo ma insomma
Ammetto anche lui tante polemiche che a volte si alimentano diciamo su questi appuntamenti io vorrei ringraziare sia la funzione pubblica che la CGIL io
Che vivo gran parte della mia vita a Bruxelles colgo l'occasione che nel mese di settembre la CGIL è stata protagonista di importanti appuntamenti del Mezzogiorno vengo dal dal dal Festival la CGIL a Potenza adesso qui a Napoli
Quindi vorrei innanzitutto ringraziare di per aver riconquistato uno spazio pubblico di confronto politico diciamo così
Ci mancano da tanto tempo anche in questa piazza che storica di Napoli quindi grazie di questa opportunità che ci state dando sul tema insomma ma ci siamo sentiti già un anno fa a Palermo
Beh insomma mi pare che al netto delle vicende politiche noi abbiamo bisogno di una nuova agenda alla luce di queste novità mi pare che questo sia il punto su cui dobbiamo concentrare perché se come ci è chiaro che gli effetti della politica di questi anni è stato un effetto devastante come è stato qui raccontato
Noi forse adesso abbiamo bisogno di uscire da una fase di pura denuncia della situazione e ricostruire invece una piattaforma è un'agenda che ci consente di affrontare nei prossimi mesi non solo i problemi che vengono da questi decreti ma anche come rimettiamo in campo una nuova politica dell'accoglienza una nuova politica di integrazione la nuova politica di dialogo e di confronto con con tante realtà insomma
Rimettiamo al centro una nuova agenda ecco questo io sento molto il bisogno insomma usciamo dalla fase della denuncia entriamo nella fase il pudore vuol fare delle scelte c'è una nuova Jonah Enza Romano c'è un nuovo Parlamento da questo punto di vista adesso non voglio entrare
Nelle discussioni del confronto che attiene soprattutto al al tema diciamo anche di un percorso politico allora io provo qui a dire tre cose poi
Le cito proprio per cui noi dobbiamo porci il tema di come avviare un confronto per la modifica dei decreti soci mi pare il primo punto al centro e la discussione
Cioè il passaggio della legge finanziaria che è decisivo anche ai fini per offrire qualche risorsa in più se dobbiamo fare nuovi bandi sì diciamo mettere in condizione di avere più risorse per riaprire una nuova stagione noi forse dobbiamo avviare un percorso istituzionale
Alla Camera e al Senato non è materia che riguarda lei ma insomma è un tema che però va messa nell'agenda perché se non modifichiamo in corso d'opera
La natura di questi di questi decreti diventa tutto più difficile diciamo così ogni nuova politica ogni nuova agenda diventati complicati edificio quindi a me pare che il primo punto che noi dobbiamo porre
è un'iniziativa di carattere parlamentare perché si avvia la procedura di modifica diciamo così dei decreti e si colga l'occasione della legge finanziaria per avere più risorse a disposizione la politica di accoglienza e questo mi sembra un primo punto su cui dovremmo cominciare a ragionare secondo punto tema che riguarda più me
è questo confronto che si è aperto dopo Malta in fase diciamo così di una verificabili di riforma del meccanismo di Dublino quindi tutto il meccanismo di accoglienza
A livello europeo io qui mi spingo su un'idea
Io sono più preoccupato di quello che è stato descritto in Italia
Lo dico perché
Tra di noi dobbiamo dirci le cose come stanno diciamo
Malta è stato un passaggio importante
Però Marta poi fa i conti con le opinioni pubbliche nazionali io sono molto preoccupato diciamo in queste ore di un confronto che è in corso soprattutto in Francia in questo momento
Macron e alla ricerca della costruzione di una piattaforma per la ricandidatura nel due mila ventidue
Stamattina si aprirà il congresso del Fronte nazionale di le Pen
Vedremo
Che cosa verrà fuori dal da da quel si vota in Austria diciamo questo fine settimana
Quindi è un passo in avanti c'è la nuova Commissione vedremo come andrà dibattito già dalla prossima settimana
In parlamento in Europa però attenzione non è un punto acquisito insomma è una battaglia il corso che dovremmo fare a livello europeo però si è aperto uno scenario
E non escludo che questo scenario possa conoscere un sviluppo io anzi spingo chiedo
Alle forze sociali al movimento sindacale alle forze che con le quali dialoghiamo a livello europeo
Per dire guardate non c'è solo una riforma che può passare attraverso gli strumenti tradizionali del consiglio europeo possiamo individuare anche meccanismi l'abbiamo fatto con il fiscal compact
Di cooperazione rafforzata tra i Paesi non è detto che dobbiamo passare attraverso il meccanismo della riforma del meccanismo di Dublino solo attraverso gli strumenti che conosciamo cioè Commissione Consiglio europeo Parlamento trilobato maggioranza assoluta tra possiamo anche ragionare perché a partire da Malta
Ci sia un meccanismo di cooperazione rafforzata tra i Paesi che intendono avviare un programma di riforma diciamo
Del sistema di accoglienza in Europa che può coinvolgere diciamo insomma una parte significativa dei dei dei paesi dei Paesi europei e quindi io qui disegnare un secondo punto secondo me
Su cui noi dobbiamo aprire un un confronto un dibattito e come andiamo avanti dopo Malta con il meccanismo di Dublino
La terza cose e il grande tema diciamo della cooperazione internazionale insomma grande team nell'Africa il grande tema e come mettiamo in piedi un programma europeo da questo da questo punto di vista questo è un altro grande no un'altra grande questione su cui dovremmo concentrare una un'attenzione
Io qui
So di dire una cosa e tecniche ma sono cose che poi sono fondamentali noi costruiamo il bilancio comunitario come sapete oltre che su alcune forme di tassazione sul contributo che i singoli Stati danno al Bilancio comunitari su cui poi facciamo le politiche europee
Tra cui quelle di cooperazione ora si si è molto discusso in questi mesi io provo a segnalarlo a Gentiloni vere questo è un tema se vuole su cui dobbiamo fare una battaglia c'è molta discussione sul tema di una golden rule in uscita cioè se tu hai un programma di investimenti pubblici europei una quota di quegli investimenti pubblici li tieni fuori dal patto di stabilità questa è la golden rule di cui tanto si sta discutendo dietro il dibattito a riforma del Patto di stabilità c'è molto questo tema qui
Io sto sostenendo una tesi che la golden rule in entrata
Ogni Paese da mentre annualmente una quota del proprio bilancio comune del proprio bilancio statale al contributo diciamo al bilancio comunitario il nostro è quasi quattordici miliardi quindici miliardi noi siamo un contributore netto
Da cui poi si derivano tutta una serie di finanziamenti alle politiche europee tra cui la cooperazione su alcuni temi io proporrei Dieter e il movimento sindacale a muoversi su questa dimensione proporrei che su alcune questioni
Ci sia una volta era un ai in entrata cioè
Il contributo da parte degli stati che è fuori dal patto di stabilità
Libereremo ingenti risorse permetterle per esempio su due grandi obiettivi uno è un programma di investimenti pubblici europee più significativo quello che di cui stiamo discutendo in queste ore
Sarà al centro del dibattito con Valois presidente con la nuova Commissione europea di questo programma verde su cui si sta tanto discutere
L'altro può essere la cooperazione internazionale soprattutto per avere un grande programma di presenza in alcune aree decisive
Beh non possiamo lasciare l'Africa ancora nei prossimi anni solo all'influenza enorme della Cina
Perché sa diventa diventerà sempre più complicato diciamo così per un per la realtà come l'Europa insomma svolge una svolge la funzione o alle vecchie diplomazie pensa lo scenario del Maghreb diciamo a quello che significa insomma
La funzione e il ruolo delle vecchie diplomazie europee da quella russa quella francese a quella inglese insomma il peso dominio che hanno ancora nei conflitti dei conflitti locali ecco non non l'ho tirata diciamo fuori ma penso che noi dobbiamo costruire una nuova agenda in grado di affrontare questa nuova fase politica e riempire di un significato nuovo la battaglia per la cooperazione internazionale per l'accoglienza e poi se volete anche nel secondo giro possiamo entrare più nel merito per esempio io
Insisto molto
Penso che il tema degli SPRAR debba essere il tema su cui lo dobbiamo concentrare di più attenzioni quello il tema dell'accoglienza in Italia Elli che abbiamo sperimentato c'è una diplomazia
Delle città delle comunità locali molto più forte degli Stati a livello europeo quindi dovremo rafforzare molto quella quell'esperienza di su questo credo ci può essere diciamo un lavoro nuovo insomma ecco nostre che nell'occasione di questo nuovo quadro politico
E proporrei un'agenda di cose da mettere in campo per costruire una nuova stagione di diritti e della libertà diciamo soprattutto nel nostro Paese dopo questo anno sciagurato che abbiamo alle nostre spalle
Grazie grazie mille innanzitutto a terra verrà in qualche modo riportato per ruolo e per competenza la dimensione europea dentro questo dibattito questa è un errore che purtroppo spesso facciamo schiacciati a volte come stiamo anche nell'operatività e a volte anche da una retorica nazionale molto mio fece l'Europa è la dimensione per il dibattito e la restituzione di questi problemi quindi grazie per questo è assolutamente coglieremo lo spunto per il secondo in giro per la refezione si distrarre e che si possa allargare un po'appunto a un tema che è più generale che ha curato avevate del protagonismo delle città appunto in ambito nazionale anche in ambito europeo
Lascia ora la parola da Andrea fornirò ali della cooperativa Dedalus
Sì buongiorno a tutti a tutti grazie alla funzione pubblica CGIL per quest'invito concordo con Andrea Cozzolino
Che riempie retti da un po'di respiro e vedere una sala come questa sabato mattina che ragiona d'accoglienza che ragione l'accoglienza con i termini che ho sentito un provo una profonda sintonia
Sulle cose che ho sentito e questo per me è un bene perché non nascondo da socio lavoratore di una cooperativa che rapporto diciamo così intaccato un rapporto che si deve ancora rendere più dense costruire nel tempo che forse è stato diciamo così vissuto un po'con superficialità da entrambe le parti per luoghi comuni e quindi questi spazi sono stati portati ma su questo tornerò nel secondo giro voglio stare sul piano generale
Dico subito una cosa e quindi piena sintonia con quello che diceva prima segretario Vannini
Qui siamo tante tanti in questa sotto questo tendone ma in questo momento sulle cose di cui discutiamo io temo che siamo minoranza nel Paese
Perché se non c'è più Salvini ministro degli interni però nella pancia e nella testa delle persone e spesso le persone a cui una forza democratica progressista e di sinistra per guardare quindi i ceti più deboli e vulnerabili che scivolano verso il basso il saldi risme tutto dentro
E quindi condivido che noi tutti i giorni
Nelle cose che facciamo da operatori sociali da sindacalisti da lavoratori e cittadini dobbiamo lavorare col vicino di casa per smantellare quella cultura
Che poi ha determinato il fatto che il decreto sicurezza sia passato nonostante le cose che ci diciamo
Quindi ecco io dico subito che se è vero che con il nuovo quadro politico prima diceva D'Andrea Cozzolino come fa adesso un po'meglio lui mi diceva e vero ma non dobbiamo adeguata adattarti sullo scampato pericolo
Tiriamo un sospiro di sollievo ma dobbiamo rimanere vigili attenti per continuare a proporre idee a costruire Magenta condivisa su queste tematiche con questo governo e con la politica perché altrimenti corriamo un rischio che se non facciamo così
Quelle gambe quel recupero e quel legame con quei ceti affascinati più dal rancore che non dalla cura
Non non lo ribaltiamo ne abbiamo bisogno di costruire un ribaltamento culturale
Che dica che le politiche dell'accoglienza e dell'ospitalità se è vero che sono politiche faticose perché presuppongono un impegno dire affoghiamoli in mare non costa fatica
Le nostre politiche costano fatica ma sono quelle la chiave per davvero costruire sicurezza detto queste vivente cui sono d'accordo con l'operatrice con chi mi ha preceduto
Che il primo punto di questa agenda che dobbiamo costruire con il Governo e con la politica è il superamento dei decreti sicurezza
Perché i decreti sicurezza sono decreti insicurezza perché sono insicuri e rendono frati le vite dei destinatari dei migranti di chi ha chiesto che chiesta Siria rifugio
Rendono più insicure le comunità perché favoriscono l'accoglienza dei grandi numeri che impatta e crea conflitto sui territori
E io dico ad arte perché è chiaro che uno come sardine alla lega che costruisce il proprio consenso quotando la paura sul mercato del consenso elettorale
Ha bisogno che il vecchie Tino del Paese quando esce la sera trovi quattrocento migranti parcheggiati in piazza perché così quando torna a casa e se qualcuno in televisione che gli dice l'invasione anche se i numeri non sono da invasione ci crede
Guardate le cose non accadono per caso
E su questo dobbiamo dircelo siamo responsabili non soltanto anche diciamo l'ultimo governo ma un po'anche prima
Perché gli accordi con la Libia non gli ha fatto il Governo Sardegna
E dobbiamo dircelo per sincerità e per correttezza
Perché quando nel due mila sedici ministro degli interni a inizio anno dice al ministero degli Interni quest'anno arriveranno a centottanta mila migranti rifugiati
E a fine anno ne sono arrivati centottantasette mila quindi aveva ragione ma perché mai si è continuato a privilegiare le politiche d'accoglienza sull'emergenza invece che su di strada
Sapendo che quelle politiche avrebbero determinato quel disastro culturale in cui poi la destra smantellato il sistema dei servizi e della buona accoglienza
Secondo punto Quisisana l'in sala con cui lavoro sull'emigrazione da trent'anni insomma ahimè per me non so per lui rispetto a questo ma dobbiamo rimettere mano al no voglio dire anche la Bossi Fini che è stata la legge che dalla quale è partito diciamo diciamo così il tutto che è passato e passato rispetto a questo e soprattutto dobbiamo non c'è bisogno invece di una buona rete inclusione perché abbiamo la Turco-Napolitano sul punto di vista dei diritti della cittadinanza e una buonissima legge
Torniamo ad investire per fare finalmente politiche di inclusione in questo Paese dicendoci che le politiche di inclusione guardate non sono soltanto politiche di buona accoglienza
Ma sono politiche che garantiscono sicurezza per tutti e buona spesa vi faccio un esempio
Perché noi operatori dobbiamo incominciare a raccontare il nostro lavoro non soltanto perché tuteliamo i diritti delle persone che per noi basta perché siamo coerenti con l'articolo due e tre della Costituzione eccetera ma perché nostro lavoro determina buona spesa vi faccio un esempio
La mia cooperativa riceve da fondi vari pubblici circa cento mila euro all'anno per fare interventi di riduzione del danno prevenzione sanitaria nell'area di piazza Garibaldi ricordate in questa cifra cento mila euro noi ogni anno più o meno contattiamo tra i novecento e le mille persone in quell'area senza fissa dimora nuove povertà persone espulse dal sistema di protezione tratta prostituzione
Se soltanto il cinque per cento di quelle persone quindi cinquanta
Non vanno in HIV ai DS
Il sistema sanitario regionale risparmio un milione e trecento mila euro quindi a quegli amministratori politici che ci dicono che il lavoro sociale
Battagliato
Dobbiamo rispondere di che proprio in tempo di crisi il valore del lavoro sociale perché produce buona spesa Baggi rifinanziato perché un minore stranieri un educativa territoriale una casa famiglia costo un quarto di quel qualche cosa quel minori un circuito penale
Ok nostro lavoro è positivo ultima cosa determiniamo sicurezza per tutti anche quando appariamo molto lontani io lavoro sulla tratta cordino progetto fuori tratta della cooperativa Dedalus
Beh un giorno me capitati in una assemblea affollata di questa città compiacente di quella di oggi
Con cittadini arrabbiati nella reggia in turco Poggioreale perché alcune persone prostitute e prostituite facevano rumore di avere una sala con trecento signore perché a Napoli il casino lo fanno le donne la movida la fanno le donne
Che volevano fare le ronde
E io provava a spiegare che le persone in strada sono persone che se ne starà per povertà per tratta perché sfruttate
E a un certo punto un consigliere municipale non mi ricordo di quale forza politica dice ma perché ascoltate questi signori che sono quelli che spendono i soldi pubblici anche per comprare i profilattici alle prostitute
E io ho detto ma è vero perché ne facciamo riduzione del danno informazioni sanitarie dico adesso come raggi giro questa cosa dico queste signore che io lavoro in linea con l'articolo trentadue della mia costituzione che dice che la salute e un diritto inalienabile qualunque siano le condizioni
Non so se poi se riusciva a essere maggioranza in quella sembra dotato ragionamento un po'provocatorio
Ho detto guardate se a Napoli ogni sera ci sono quattrocentocinquanta persone che si prostituiscono vuol dire che ci sono circa due mila cinquecento tre mila uomini
Che cercano sesso a pagamento
E questi uomini e questi uomini sono mariti fidanzati compagni di tutte le classi sociali
E allora se io tutela la salute della donna nigeriana ultime fra le ultime di cui a voi non vi frega nulla
Statisticamente io tutelo la salute anche delle mogli fidanzate compagne italiane e fosse di demente anche a di alcune delle signore in sala
La cosa nato
A cambiato radicalmente la posizione per ti ho trovato ho affiancato al tema dei diritti
Una questione che creavo un'alleanza anche con chi era incalzato con le persone con cui io volevo lavorare noi dobbiamo fare questa grande operazione se vogliamo
Muoversi nella nella pista proposta da Vannini cioè di fare un ribaltamento culturali in orizzontale che dica quelle persone arrabbiate che la cura meglio del rancore ultimo su questo e allora oggi al nuovo governo qui sono esponenti anche di leva eccetera
Aprite le stanze dei palazzi e ascoltate le persone che hanno costruito saperi saggi in questi anni quando spesso la politica è stata disattenta e indifferente tra
Grazie grazie Andrea devo dire grazie soprattutto per questo non è detto che in modo molto efficace secondo me riesce a dare anche un po'sostanza
A un tema che è molto difficile da veicolare io devo dire lo sperimento molto nel mio lavoro ma penso che stia esperienza di di di molti cioè che l'idea di far passare che la tutela dei diritti a compartimenti stagni non funzionerà la tutela dei diritti
O è rivolta all'insieme delle persone alla collettività
O altrimenti inevitabilmente si ripercuote seri tutti cioè quello che appunto cerchiamo di fare capire ma guardate è difficilissimo e che i diritti o sono di tutti o nel lungo periodo non sono di nessuno e devo dire che questa volta forse anche questo esempio cioè ci aiuta anche in una narrazione che è difficilissima per cui appunto il ribaltamento culturale su cui penso tutti noi siamo impegnati
Sappiamo bene essere una sfida gigante essere una sfida gigante proprio perché a costruire una narrazione alternativa la percezione imperante a volte sembra qualcosa di quasi impossibile purtroppo soprattutto dopo l'anno che abbiamo in qualche modo abbiamo passato
Bene quindi ma il Governo è stato citato molte volte quindi io passerei la parola Erasmo Palazzotto parlamentare di Ribéry uguali
Intanto mi unisco ai ringraziamenti che sono stati fatti per l'importanza di un momento di discussione come quaestor in in questo specifico momento per il Paese e poi vorrei ringraziare ha funzione pubblica anche perché
Con questo invito mi fa sentire a casa nel senso letterale del termine perché io essendo figlio di due sindacalisti della Funzione pubblica dentro la camera lavora il Palermo ci sono materialmente cresciuto quindi mi fa molto piacere poter essere qui
E poi vorrei provare con voi
A fare un esercizio no provando a ribaltare
Il punto di vista che ne abbiamo sulla questione dell'immigrazione
Poi immaginate che per un fatto di necessità no una parte alla nostra popolazione oppure ognuno di noi si dovesse trovare a emigrare
Perché c'è l'avvento di una dittatura perché è scoppiata una guerra cosa che diciamo nella nostra storia non sono mai accadute
Oppure semplicemente perché una carestia una grandissima crisi economica ci porta a non avere più le condizioni di realizzare qui il nostro progetto di vita le nostre ambizioni il nostro futuro
Cosa che sta materialmente accadendo
Mettetevi adesso nella sua proiettati ed entro il l'idea appunto di tutti i nostri ragazzi che in questo momento stanno lasciando il Paese
Che per inciso sono in questo momento l'anno scorso erano dieci volte le persone che sono arrivate
Quest'anno rischiano anche di essere di più
E se volete avere una percezione di che cosa stiamo parlando la settima città d'Italia in questo momento storico e il Regno Unito
Ora adesso immaginate che ognuno di queste persone che ogni anno va via dall'Italia
Debba arrivare in un paese vicino come la Germania la Francia l'Inghilterra e per arrivarci debba
Rischiare la propria vita rimanere imprigionato per degli anni
Dentro dei veri e propri campi di concentramento in Libia finanziati dall'Unione europea
Dove vengono appunto torturati dove le donne vengono stuprate
Dovere rischiare la propria vita per attraversare un tratto di mare non immaginate per tutti seicento mila italiani sono da d'Inghilterra lo avessero fatto con dei canotti per attraversare la Manica
E poi arrivati là
Non so
Quanti hanno avuto il piacere di potere visitare dei centri accoglienza non
Gli SPRAR o i piccoli centri di eccellenza che ci sono nel nostro restiamo d'accoglienza ma quei grandi centri di accoglienza che sono dei veri e propri campi proprio come lo era il cara di Mineo
E si trova direbbe adesso do per due anni visto che sia arrivato il mio Paese stai parcheggiato qua dentro
E quello è il sistema il modello di accoglienza che io propongo per te e ti dico anche che quello lo faccio perché io sono umano ti sto raccogliendo solo generoso mi sto prendendo cura di te
E mentre facciamo quella cosa lì
Succede ovviamente l'inevitabile ovvero che quel modello di accoglienza
Diventa una bomba ad orologeria perché non produce l'inclusione sociale
Crea le condizioni per cui si amplifichi la percezione di insicurezza è sostanzialmente spalanca le porte a una narrazione sul fenomeno migratorio che non corrisponde alla realtà
E io voglio partire proprio da qui per dirvi
Noi abbiamo investito su un modello sbagliato
Abbia investito sul modello sbagliato di accoglienza
Perché era basato sui grandi centri perché era basato sul sistema emergenziale io quella domanda l'ho fatta
All'allora ministro Alfano e poi all'allora ministro Minniti
In due audizioni diverse alla commissione d'inchiesta ad un sistema d'accoglienza chiedendo io scusate perché ad oggi l'ottanta per cento del sistema d'accoglienza in sé in strutture d'accoglienza straordinario
E voi prevedete che il prossimo anno la tendenza si è identica e non c'è una previsione di ridurre la percentuale di questo sistema
La risposta è stata che era una dinamica naturale perché non c'erano le condizioni per farlo perché i Comuni si rifiutavano di accettare il sistema Sprar
Non c'era la volontà politica di farlo
Perché quel sistema d'accoglienza e in questo dobbiamo avere l'onestà di dirlo ha garantito per anni un sistema di business speculativo aggravanti strutture economiche e finanziarie che hanno influenzato la politica perché buona parte delle inchieste sul sistema corruttivo attorno al business la speculazione sono inchieste che ci dicono che c'erano grandi cartelli
Che influenzano la politica in maniera trasversale
Così diciamo si evitano strumentalizzazioni inutili perché per dirne una il calo di Mineo che è stata la più grande bolla speculativa sul sistema d'accoglienza quello che io De Vito business della disperazione
è stato aperto dall'allora ministro Maroni che ha sedato le proteste dei sindaci del territorio discende ma voi non capite che stanno arrivando cento milioni di euro che poi possono essere spartiti
Tra tutti noi e questo è il più grande affare che abbiamo davanti
Dall'allora ministro Maroni che in quell'occasione appunto quando spiego ai benefici che avrebbe portato ovviamente al Cara di Mineo alle comunità locali
Confiscò una struttura di un imprenditore Pizzarotti che non sapeva che cosa farsene
E nelle carte della Commissione d'inchiesta e delle indagini che ci sono ancora in corso la presso la Procura di Catania non si capisce o meglio si definisce la decisione di aprire il cara di Milano in quel luogo come
Il assunta ai più alti livelli e non motivata da ragioni di economicità perché si potevano aprire altri dieci strutture migliori di quel posto ecco allora quando dico questo lo dico perché non abbiamo investito su un modello sbagliato che ha alimentato una tendenza nel Paese che è stata cavalcata da chi ha lucrato sulle paure
Ma guardate
Che il motivo per cui quella cosa avvenuta e anche perché noi abbiamo ceduto quell'egemonia culturale
Perché l'agenda politica degli ultimi cinque anni di questo Paese la dettata Matteo Salvini attraverso una macchina di propaganda ben studiata e finanziata
Che ha sostanzialmente prodotto un'egemonia culturale anche sulla classe dirigente del centrosinistra
Siamo stati i primi noi al legittimo dare l'idea che c'era un'invasione perché è stato Marco Minniti a spiegare che la non era più sostenibile del flusso migratorio che non avevamo verso l'Europa
Eppure guardate che i numeri ci raccontano un'altra storia ci raccontano che durante tutta l'emergenza migratoria in Europa sono arrivate due milioni e mezzo di persone un continente di cinquecento milioni di abitanti ventotto governi alcuni tra le economie più sviluppate sul pianeta non può farsi carico di un flusso e due milioni e mezzo di persone mentre il Mediterraneo brucia
Mentre il Libano che un paese di quattro milioni di abitanti ospita un milione e mezzo di rifugiati la Giordania ed un paese di sette milioni di abitanti ospita un milione e mezzo di rifugiati di questo stiamo discutendo
Allora forse dovremmo riportare tutto su il principio siamo di realtà
E e chiudo su queste
è la prima cosa che dovremmo fare e dirci la verità i decreti sicurezza è le politiche sull'immigrazione di Salvini sono state una diversa interpretazione dello stesso spartito
Perché sono state assolutamente in linea con quelle che sono state le politiche migratorie di questi anni dell'Unione Europea
Basate su pilastri che erano l'esternalizzazione delle frontiere
E quindi Salvini e cosa ha fatto ha rafforzato gli accordi con la Libia che l'ha fatto Minniti
Investendo più di sei milioni di euro l'anno nella Guardia costiera libica un'organizzazione di criminali pagata coi soldi dal governo italiano per respingere la persona in un Paese in guerra e consegnarle ai trafficanti di esseri umani questo è quello che noi abbiamo fatto
Il secondo pilastro nella limitazione
Dell'accesso al diritto d'asilo che l'Unione europea costantemente messo in campo dicendo no attenzione queste categorie sono quelli che possono accedere al diritto d'asilo questi sono migranti economici e vanno avviati all'illegalità
Senza nemmeno riuscire a invece a a ragionare del fatto che poi le persone che vengono abbiate alla legalità perché considerati migranti economici
Non non non sono un problema che si risolve solo un problema che si crea perché non gli stai dando un'opportunità
è sostanzialmente siccome il la vicenda del rimpatrio e sulla riammissione è una grandissima fesseria anche quando ha sentito dire da qualcuno la nostra attuale maggioranza mi tocca stare oggi lo svolgere questo ruolo
Ma
è una grandissima fesseria perché anche se si fa si facessero nuovi accordi non si possono rimpatriare tutte le persone che sono arrivate in Europa vale per l'Italia come per per tutti i papi gli altri Paesi
Anche perché per fortuna sono titolare di alcuni diritti che ancora non sono stati cancellati alle nostre carte costituzionali
Però il punto è che con le persone diventano illegali ma rimangono qua
E diventano un problema sia per la nostra società sia per la tutela dei loro diritti quindi c'abbiamo una doppia violazione di diritti a una doppia produzione di insicurezza che il motivo per cui io continuo a dire che la sicurezza sta nei diritti nell'estensione dei diritti per tutti
Terzo ed ultimo diciamo pilastro delle politiche non europea quello più fallimentare come vi dicevo che era il tema di investire nella nelle nei rimpatri in realtà informa diciamo di respingimento
Ora queste cose qui
Noi non le ha fatte Salvini
Migration Coppa atto le hanno fatte i governi progressisti in Europa
è
Dimostrando l'incapacità delle classi dirigenti di affrontare un fenomeno complesso come le migrazioni con politiche razionali e di buonsenso
Dirò nel secondo giro diciamo quali sono invece le misure che vanno che vanno adottate
Però lo dico perché coltivo la la stessa preoccupazione di Andrea rispetto a quello che si muove nell'opinione pubblica io penso che mai però ne stia costruendo la sua sconfitta nell'idea di legittimare
Il ragionamento la narrazione
Che
L'immigrazione non è un fenomeno sostenibile l'immigrazione è un fenomeno strutturale del nostro tempo le persone si muovono perché si muovono per natura perché l'essere umano Simone da quando è nato è la nostra specie
Frutto figlia di una migrazione dall'Africa
Di milioni di anni fa
Il problema è che
Quel fenomeno va governato e non arrestato e vanno affrontate le cause che producono le migrazioni forzate
Non cercare di fermare le migrazioni forzate
Sono due concetti totalmente differenti perché altrimenti noi continuiamo come fa affatto l'Unione europea a cercare di curare il sintomo e non di curare la malattia
Perché se vogliamo curare la malattia dobbiamo cominciare a ragionare di una diversa politica energetica che riduce l'impatto dei cambiamenti climatici nell'Africa subsahariana rispetto ai processi di desertificazione
E quindi riduce la bolla necessità di persone che vivono in quell'area il pianeta di venire da questa parte
Questo è il nodo politico che l'Europa non ha mai voluto affrontare fino in fondo grazie
Grazie grazie davvero anche per questa panoramica estremamente chiara che ha come dire anche evidenziato la complessità e la quantità di temi interconnessi quando si parla di immigrazione appunto che invece spesso nel dibattito in Italia sembra sempre una cosa che riguarda solo noi e la nostra dimensione localistica grazie anche per avere ricordato all'inizio dell'intervento ora non è una battuta che la vera emergenza di questo paese è l'emigrazione non l'immigrazione e di queste drammaticamente non parla mai nessuno invece bisognerà che prima o poi questo questo tema venga affrontato allora chiudiamo questo primo giro cova nell'intervento di Giuseppe Massafra segretario confederale sedie
E grazie buongiorno a tutti io non comincio con dei ringraziamenti ma con una sottolineatura
La CGIL impegnata quotidianamente ogni giorno fu affrontando il tema
Delle migrazioni perché poi non si tratta di diciamo ragionare solo sul fenomeno immigratorio mo'parliamo appunto del tema migratorio più più in generale e lo fa sotto due punti di vista e anche diciamo nella il tentativo di costruire due azioni differenti una di cui si è dibattuto molto in questo primo giro di interventi dal punto di vista culturale sul piano culturale
Nelle giornate della funzione pubblica di di oggi lei votive è orientati verso la Costituzione
Allora il primo tema vero effettivo con cui noi proviamo a costruire una cultura diversa anche in relazione a un fenomeno che è diventato un tema di opinione pubblica è un tema politico controverso dibattuto che ha cambiato e sta cambiando profondamente la società e quella di recuperare una cultura che abbia
Che una cultura che costituisce la spina dorsale del nostro del nostro paese della nostra società e della cultura che fa riferimento ai principi espressi nella nostra Carta corte costituzionale
Dico questo perché io non sono affatto convinto che noi siamo di fronte a un popolo improvvisamente razzista
Io penso che la nostra la la nostra cultura dominante e quindi non c'è una maggioranza una minoranza la nostra cultura dominante una cultura di solidarietà di accoglienza siamo un popolo che ha una storia diciamo da quel da questo punto di vista che dimostra anche come siamo stati vittime per certi versi di un di una condizione che ha determinato noi stessi popolo di migranti
Quello che è avvenuto ed è qui che c'è e si fonda come dire
U un un lavoro di di di di interpretazione quasi direi un corpo a corpo che riproponga diciamo la cultura del rispetto e la cultura della solidarietà sta nel fatto che purtroppo quello che non è stato decifrato
In questi ultimi anni e in particolare in questi ultimi quattordici mesi di governo a trazione leghista diciamo così
E quella di non aver riuscito a di non esser riusciti a codificare bene quel sentimento dominante nella società che il sentimento della paura
Non si è diventato un popolo impaurito perché attraversato
è stata la versando ancora una delle crisi più più imponenti più più più gravi della della nostra storia recente una crisi che ha aumentato le disuguaglianze che ha creato fratture imponenti nella nella società una crisi che ha aumentato
A la la povertà che ha messo nei confronti che che ha messo tutti diciamo le nella condizione di cominciare a non vedere più prospettiva
Quando c'è questa paura e non intervengono le risposte necessarie per mandar via questa paura
Quella paura rischia di diventare un altro sentimento perché strumentalizzato e cavalcato rischia di diventare odio rischia di diventare seno Fulvia razzista razzismo rischia di diventare paura nei confronti di qualcos'altro chi viene assunto come responsabile della tua condizione
Parto da qui da questa considerazione perché si è detto si è fatto riferimento delle responsabilità
E vero ci sono delle grandi responsabilità responsabilità in capo alla politica le scelte della politica
La politica si è trovata di fronte a un bivio
La politica a tutti i livelli non parlo solo diciamo di degli orientamenti politici o del o di o del governo c'è una responsabilità della politica nel saper interpretare prendersi e farsi carico dei bisogni veri delle persone
Il video dentro cui ci si è trovati è stato quello o di interpretare le vere cause e intervenire per dare risposta ai veri fabbisogni della società ma questo è un tema impegnativo e molto impegnativo
Perché significa costruire risposte vere a quei fabbisogni risposte vere a quelle paure
Risposte che devono in qualche modo avere a che fare che ne so con la composizione della graduatoria di una lista per l'accesso al nido
Capitato a me compagnia andò lo dico spesso compagnia non mio figlio a scuola di avere una persona affianco davanti a scuola scuola materna ma c'era una sede di nido gli attaccato di avere di fronte una mamma che diceva
Davanti alla graduatoria io non sono razzista perché si comincia sempre così
Non sono razzista ma
Mio figlio non è potuto entrare in quel nido perché ci sono tre stranieri tre tre lettere c'erano una grado parimenti persone tre nomi stranieri il punto era diventato sostanzialmente ecco causa di questi tre nomi nella graduatoria e io non posso accedere al nido
Ecco il messaggio prima agli italiani dove intervenuto
E quasi una risposta illusoria quella che si è tentato di dare di dire c'è qualcuno che si occupa di te per colpa loro trucidati ma illusori
Ci mette mezzo secondo il il messaggio prima gli italiani a passare dentro dentro quella testardi di una persona che ha un fabbisogno spetti Espresso che che però non trova soluzione di John messo tre quarti d'ora perché l'assoluto
Il come dire l'occasione non me la sono fatta sfuggire per poter spiegare a quella persona che il problema di quella graduatoria erano i venti posti c'è solo venti posti c'è non c'erano investiti nonno come Dino non c'era una risposta sociali a quel viso è quella risposta sociali significa sostanzialmente andare lì a chiedere più uniti
Più investimenti pubblici più investimenti sul sociale
Quello è il tema quella è la responsabilità politica
Non solo fare un discorso di valori non solo fare un discorso etico importantissimo
E e e scritto dei principi della nostra Carta costituzionale ma il bisogno ovvero delle persone diventa paura e la paura diventa odio
Per mesi siamo stati abituati a sentir parlare dell'emergenza all'invasione ed è vero l'emergenza del nostro Paese è quella evasione non solo quella fiscale che pure un'altra emergenza ma l'evasione la fuga dei dei dei nostri giovani che dei e non solo giovani che vanno all'estero a cercare migliori condizioni mantelli le risposte politiche sono molto impegnative
è più facile dire chiudiamo i porti che è una cosa che non serve a niente non si può fare sostanzialmente lo abbiamo visto piuttosto invece che investire diritto allo studio capacità di valorizzare le competenze
Contrasto ovvero la disoccupazione investimenti per lo sviluppo è più complicato per la politica
Allora si sceglie la propaganda si sceglie di spostare il consenso verso dove è più facile
Allora siccome noi abbiamo toccato con mano gli effetti terribili che sono diventati cronaca
Corona Capoti Diana
Esempi che abbiamo che continuiamo a leggere sui giornali di situazioni di discriminazione pesantissimo
E non riguarda più guardate solo italiani nei confronti dei migranti perché quella ragazza che ha cercato di fitta rete Asa al nord e gli è stato risposto non si Thiago a immigrati è meridionali è qualcosa che rievocava forse periodi brutti della nostra storia
Ma sta dentro questo meccanismo questo corto circuito pesantissimo
Allora se posso dire l'impegno che si trasforma in un capacità di costruire una nuova cultura del rispetto deve fondarsi appunto su e questa è la nostra interpretazione autentica sulla capacità di tornare a prendersi in carico dei bisogni di
Degli ultimi
Di contrastare quella guerra quel conflitto nella parte socio debba sta della società che vede gli ultimi contro penultimi poveri contro quelli più poveri e di ritornare ad evidenziare le vere responsabilità orientando scelte e decisioni
Della politica verso dove occorre verso dove serve
C'è bisogno di ricostruire una coscienza me la fate dire di classe vera che rimetta
Sostanzialmente insieme i bisogni
Di chi sta peggio perché è vero quello che veniva detto adesso
Difendere i diritti difendere le condizioni significa conquistarli per chi non ce li ha queste il vero e la vera capacità di difesa
Di una condizione diciamo che serve a tutti e questa è la consapevolezza che noi dobbiamo avere la capacità di di mantenere
E poi c'è il secondo versante ma forse me lo riservo per la seconda parte del del Giro che la proposta politica
E e quello che bisogna fare concretamente qualcosa l'ho già detta rispetto come dire a alla scelta di cambiare completamente le politiche di sviluppo le politiche di investimento che hanno che fare con l'idea alla Scelta di costruire un nuovo modello di società
E poi c'è un tema che invece riguarda specifico la questione migratoria che necessita di tante cose che solo in parte già state dette
In Europa nel nostro Paese rispetto alla modifica delle leggi rispetto al fatto che noi abbiamo la necessità non di ricorrere
Soluzioni alla carrellata di provvedimenti che negli ultimi vent'anni sono stati proposti sul tema migratorio che sono stati sostanzialmente l'evoluzione di un concetto sbagliatissime o di considerare il fenomeno migratorio con un problema di ordine pubblico come un problema di sicurezza nazionale
Nonni invece un'idea di politica sull'immigrazione
E noi abbiamo invece bisogno di cominciare a parlare ecco dal punto di vista dell'agenda politica di una riforma vera sul tema migratorio che sappia dare risposte un fenomeno che non è un fenomeno emergenziale questo ce l'hanno fatto credere
è un fenomeno strutturale che non può essere fermato e che parte va arginato a partire dal cambiamento dei comportamenti
Di ciascuno di noi grazie
Bene grazie grazie mille siamo abbastanza in tempo siamo arrivati alla fine di questo primo giro la cosa che appunto proporrei adesso io credo che abbiamo almeno un'altra mezz'ora poi probabilmente dobbiamo davvero interromperci per cui appunto proporrei un secondo giro di interventi forse leggermente più stringati ma devo dire che molte cose sono già state sono già state in qualche modo detti anticipate
Che appunto riguarda un poi il tiriamoci su insomma diciamo la pars construens di quella discussione che ovviamente in questa come dire in questo primo momento sia giustamente concentrata sulla fotografia di tutto quello che in qualche modo è stato in parte appartato da appunto da questo nuovo impianto normativo ma appunto è emerso chiaramente quando ci sono leggi che vanno in una direzione queste leggi non nascono a caso ma purtroppo sono frutto anche in qualche modo di un clima sociale di un clima politico che da tempo si stava indirizzando verso un certo tipo di messaggi quindi io riproporre lo stesso giro dei relatori appunto ognuno ovviamente secondo la propria prospettiva la propria esperienza al proprio angolo visuale
Quali possano essere proposte in qualche modo idee di di cambiamento che possano in qualche modo farci vedere un percorso di uscita insomma da una situazione che da un punto di vista appunto anche banalmente politico istituzionale
Pare abbastanza bloccata Amati sicuramente e non ce lo dimentichiamo può contare su un nuovo governo su una nuova maggioranza che sicuramente porta con sé una serie di contraddizioni ma che ci fa sperare che comunque come dire una nuova dimensione potrà essere possibile sicuramente rispetto a quanto abbiamo sperimentato negli scorsi quattordici mesi quindi di nuovo passerei la parola Pier Paolo
Grazie allora bene in quanto operatrice sociale direi insomma
Come domanda è abbastanza abbastanza complessa io da quello che mi auspico la prima cosa è che si possa ritrovare l'umanità
Questa è la la primo primo pensiero che mi viene in mente per rispondere a questa domanda nel senso che è da operatrice sociale
Vi assicuro che la cosa più dura e dov'era affrontare il momento in cui si comunica ad una persona che ha affrontato il deserto affrontato l'inferno nella nelle carceri libiche hanno affrontato la tortura il mare
Dover comunicare che e magari ai in Italia da da più anni che nel momento in cui si sente tranquillo e si sente di poter vivere una nuova vita gli è negato un diritto gli ha negato il diritto appunto ad una vita serena ad una vita aggiusta
Perché perché le politiche hanno deciso la politica deciso in questa maniera
Quindi cosa mi auspico il nuovo governo ma le politiche si che si tra prenderanno nei nei prossimi mesi in futuro
Possano in ancora in che modo tenere conto anche del lato umano del lavoro della della delle persone che da che arrivano in Italia dei motivi per cui sono arrivati in Italia ma anche dei lavoratori che tutti i giorni affrontano queste situazioni
Il il come mi risulta difficile insomma doverlo doverlo dire
Ma probabilmente avendo l'esperienza all'interno dei cassa avendo anche le vissuto l'esperienza all'interno degli sperare dal mio punto di vista un'accoglienza giusta e quella che è investe in un sistema di accoglienza diffusa per quella dello sperarlo
E non considerando come emergenziale come è stato appunto detto una situazione che appunto è strutturale di di emergenziale non annulla Ina in realtà ma considerandola come una un evento un dato di fatto
E una un qualcosa su cui intervenire affinché quell'uguaglianza quella parità di diritti di cui tutti parliamo diventi finalmente realtà
Grazie
Michele Vanni
Sì
Provo a dire quattro cose che ci sono secondo noi da fare però
Partirei appunto sottolineando una cosa che già uscita e che secondo me è assolutamente fondamentale noi abbiamo bisogno insieme e mi pare che la discussione stamattina la teste molto bene di costruire una contro narrazione rispetta quella che diciamo è andata in onda nel Paese negli ultimi mesi negli ultimi anni
Questo è un elemento fondamentale se vogliamo quel provare a generare le condizioni perché le azioni concrete che vogliamo mettere in campo possono trovare un terreno fertile attecchire e cambiare appunto
Un po'il sentiment no che che nel Paese c'è che c'ha causato tanti tanti problemi
Dopo di che
Noi abbiamo a Palermo lanciato una proposta che poi è stata recepita appunto dai sono in sede europea
Rispetta la necessità di costruire una rete di lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici e privati o meglio lavoratrici e lavoratori che operano con contratti pubblici e privati perché per noi son tutti i servizi pubblici
Nel settore dell'accoglienza
Perché siamo convinti attraverso diciamo una visione un po'appunto visionaria scusate il gioco di parole che però possono costituire il primo esempio vero di lavoratrici e lavoratori europei
Sono donne e uomini che con funzioni diverse professionalità diverse contratti molto diversi fra loro operano diciamo su quella che è la frontiera del nostro continente
E stiamo continuando a lavorare per cercare di dare concretezza anche a questo che è un progetto molto avanzato non ci sono precedenti non ci sono realtà simili
E che però diciamo per noi con è è davvero la frontiera la quale guardare se vogliamo dare diciamo effettività alle alla solidarietà anche attraverso il lavoro che queste lavoratrici e lavoratori praticano tutti i giorni
Poi c'è bisogno lo dico dal sindacato di categoria
Di dare più diritti a queste lavoratrici questi lavoratori
Diceva prima
Andrea che c'è un tema relativo anche al al rapporto che abbiamo avuto fra cooperative organizzazioni sindacali c'è bisogno probabilmente rispetto a questo l'abbiam discusso tanto quando abbiamo fatto il contratto uno dalla cooperazione sociale di fare un salto di qualità nella consapevolezza del ruolo che abbiamo tutti no
Perché quando per i sindacalmente quando ti confronti sindacalmente in realtà che hanno questo divario di delicatezza devi naturalmente provare a condividere con i parametri fondamentali e poi fa il contratto e noi abbiamo bisogno di di appunto garantire più diritte queste lavoratrici e lavoratori attraverso un patto che dobbiamo stipulare insieme
Perché attraverso il riconoscimento di alcuni diritti contrattuali passa anche il riconoscimento di queste donne e questi uomini hanno nella società
Un lavoro
Poco pagato un lavoro senza diritti un lavoro che ancora si consente possano essere gestito attraverso l'utilizzo di grandi tanti part-time involontari per cui sostanzialmente quelle donne e quegli uomini che lavorano sono considerati immerse
Che può essere attivato disattivato in qualsiasi momento con stipendi assolutamente insufficienti
Be'un lavoro che a queste garanzie è un lavoro che si presta ad essere considerato un lavoro di poco valore e invece per le cose che abbiamo detto stamattina un valore enorme
C'è bisogno di lavorare per creare insieme organizzazioni sindacali istituzioni oltre alle cose che sono già state dette poi non non ci torno sopra perché saranno oggetto degli interventi successivi ma voi tre modifiche normative abbiamo bisogno di ragionare insieme su come possiamo mettere insieme una rete che non solo riguardi le lavoratrici e lavoratori ma che riguarda anche i diversi soggetti istituzionali e non che sono coinvolti in questi servizi
Non basta l'iniziativa spezzettata non basta cambiare la normativa se noi non siamo nelle condizioni di mettere in sinergia lo Stato con le Autonomie locali
Con le associazioni con le organizzazioni sindacali come lavoratrice coi lavoratori qualche parametro ce l'abbiamo già
Il decreto sicurezza adesso la la dico male ma per far prima alla fine puntava a ricostruire i CIE
Ok
Non so chi di voi ha mai avuto la la diciamo Ventura di passare dentro ci a me è capitato quando c'era il CIE di Bologna erano diciamo Lager
Fondamentalmente dentro i quali gli ospiti operare sta stavano in condizioni assolutamente inumane io ricordo però sembra CIA di Bologna c'erano donne malate di HIV che non avevano i farmaci per potersi curare mancavano
Non solo la carta igienica tampone assorbe manca di tutto ok e lì dentro c'erano donne e uomini che lavoravano che non erano minimamente nelle condizioni di garantire i diritti di di sopravvivenza con le persone quella era l'obiettivo del governo cioè fare dei nuovi CIE noi abbiamo un'idea diversa
L'idea è che si debbano sviluppare i servizi sul territorio ci sono esperienze
Molto virtuose
Di come quel quella tipologia di accoglienza può funzionare
C'è tutto un tema sul quale non mi dilungo delle aree interne del nostro Paese adesso sarebbe facile citare Riace no
Ma ci sono esperienze di come nelle aree interne nel nostro Paese si possono fare progetti che funziona ne funzionano bene
E che rivitalizzano persi nel nostro Paese che sono completamente abbandonati
Cioè le idee e le proposte ci sono c'è bisogno di sviluppare insieme come stiamo facendo stamattina una sinergia di intenzioni di proposte eccetera per provare
A fare qualche passo in avanti in questa direzione io credo che le condizioni ci siano parlavo di una contro narrazione io non lo so se siamo maggioranza se siamo minoranza nel Paese
So che delle volte quando stai dalla parte giusta e sai di stare dalla parte giusta ci può anche stare in minoranza cercando di lavorare alacremente per ribaltare gli equilibri di forza ma mai insegnato così da piccolo
O ancora quella ideali no
Credo che si possa fare che non lo so possiamo fare infine non è uno sport ma
Mi son dimenticato di dirlo prima invece vale veramente la pena
C'è vi consiglio a tutti a tutti di andare a leggere se non l'hanno ancora fatto un bellissimo
Non so neanche come di un ma è un report molto interessante si chiama invece si può di Oxfam
Che descrive molto bene molto bene qual è il sentito il quotidiano delle donne e degli uomini della ragazza dei ragazzi che operano dentro questo settore
Basta leggere quello si capisce si capiscono molte più cose di quanto io non sia stato capace di rappresentare questa mattina
Grazie anche interclassista che non mi aspetto un apporto Venere limitato tra un intervento e l'altro dice più tempo per appunto per i relatori quindi Andrea Cozzolino che già aveva anticipato qualcosa prima sino giù vorrebbero partire dopo
La riflessione vorresti consegnare a tutti quanti voi
Al movimento sindacale attenzione a descrivere questa situazione solo sul lato del sentimento
O degli orientamenti
Sindacato fa lotta politica rappresenta diritti
Non basta dire più investimenti bisogna organizzare il conflitto
Perché se arrivano cento mila persone modifico
Il mercato del lavoro agricolo o tu organizzi quella roba lì la storia ci insegna questo e costruisce una unità di classe se vogliamo utilizzare il termine diciamo che o se no diventa tutto sentimenti diciamo così c'è c'è c'è sicuramente un problema di più investimenti
Da mettere in campo
Per evitare che ci sia l'otto a tra poveri
Quando ci sono opportunità ma c'è anche una lotta politica sindacale da organizzare
Ci sono diritti da mettere in campo piattaforme noi a volte dimentichiamo anche noi abbiamo una visione nuova edicola sinistre generati ha una visione prima
Gli italiani del mondo del lavoro prima gli gli europei del mondo è poi e poi no dobbiamo ricostruire diciamo anche da punto di vista del modo in cui costruiamo le nostre piattaforme se vogliamo dare una concretezza tutto questo se vogliamo un po'davvero mettere mano a una sconfitta storica della cultura dalla paura insomma dice se vogliamo anagrafici diciamo profonde in tutto questo sa meno dobbiamo smettere di fare il nostro lavoro
Questo riguarda i partiti e riguarda i sindacati
Di costruire un meccanismo di rappresentanza più vero della Società italiana ed è la società europee perché se lo il rischio è quello che abbiamo vissuto in questi anni c'è anche da punto di vista vorrei dire dei partiti dell'organizzazione ed da punto di vista dei sindacati delle piattaforme insomma il suo Mondeo ricordare in questi giorni mi è capitato di rileggere perché lo fa una cosa a Bruxelles Trentin alcune cose che senza o sconti vanno a cercare e a ricercare le ragioni di una di una profonda unità delle forze del mondo del lavoro ovunque siano collocate oppure noi rischiamo di fare diciamo solo del sentimento che va bene ci possiamo costruire una narrazione ma una importante anche diciamo evocazione
Come dire per ognuno di noi ci sentiamo meglio ci sentiamo più buoni più bravi più intelligenti ma alla fine lo modifichiamo i rapporti di forza i rapporti di forza vanno modificati perché su quella roba lì ci sono enormi poteri che si spostano enormi risorse che sta vengono distribuite in un certo modo dunque c'è anche un grande tema di rappresentanza per i partiti e per i sindacati
Questo è quello che mi sento di dire con con forze spesso noi abbiamo cancellato dalle nostre piattaforme dal modo in cui abbiamo costruito anche territorialmente la rappresentanza politica abbiamo cancellato tolto la parola poiché è evidente che quella donna quando legge quella vista dirà quella parola quel lavoratore quando sente il peso della presenza del lavoratore immigrato sentirà il peso di una una distanza quindi per noi c'è un grande tema di come ricostruiamo una piattaforma unitaria una unità delle forze del mondo
Del lavoro di chi si sente diciamo suoni immaginare diciamo spetta processi produttivi ecco io penso che questo sia un punto su cui lo dobbiamo aprire tra di noi una riflessione a seconda cosa io insisto molto su questo modello sparare cioè io credo che lo dobbiamo
Aprire una stagione su questo su questo tema
Ora per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il Parlamento europeo lui siamo in fase di elaborazione di nuovi
Regolamenti comunitari
Per il nuovo bilancio comunitario dei prossimi anni
Avremo la possibilità di un nuovo offeso perché è fondamentale senza il quale ce la possiamo fare quasi nulla nel nelle nostre regioni nel nostro Mezzogiorno cioè sono i fondi strutturali esso ma dico nel modo più banale possibile
Noi stiamo facendo una battaglia perché finora i protagonisti di questi strumenti erano le grandi regioni e le grandi città metropolitana questi erano i due grandi soggetti attuatori delle politiche dei fondi strutturali
Noi stiamo facendo una battaglia credo che otterremo un risultato di spostare l'attenzione verso le piccole comunità adesso i piccoli Comuni io sto provando a introdurre un meccanismo automatico di finanziamento che va sotto la soglia dei cinquanta mila abitanti che la soglia attuale
Che rende impossibile per esempio sulla questione degli SPRAR una politica diciamo di accoglienza utilizzando le risorse comunitarie se spostiamo l'asticella sotto i cinquanta mila si apre una stagione anche l'esperienza modello Riace che non è solo modello Riace perché
Di euro devo dirvi io che
Ho girato molto il Mezzogiorno ci sono
Fior fior di esperienze di Aci nel giro di mezzogiorno ciò sindaci straordinari consigli comunali di piccole comunità di mille due mila tre mila abbinati che hanno fatto un'operazione di integrazione straordinari e hanno creato un meccanismo enorme perché non è il solo il fatto che tu hai dato una prospettiva a quell'immigrato che è venuto a lavorare nel tuo comune
Ma mai prodotto un effetto positivo perché ha riaperto la scuola quindi è dato scuola hai dato formazione è dato insegnanti lì magari la scuola si sarebbe chiusa in prospettiva
Vi è aperto un servizio sociale è perché l'ufficio postale quindi stai riattivando un circuito di ricchezza sociale sta producendo lavoro se producendo un nuovo occupazione quindi cresce anche Alleanza sociale da questo punto di vista allora
Se noi li formiamo i fondi strutturali spostando l'attenzione verso anche le piccole comunità e non rendendo protagoniste dell'utilizzo delle risorse comunitarie solo le regioni e le grandi città metropolitane che hanno mostrato limiti enormi
Non voglio aprire vecchie ferite anche qui
Per esempio nel modo in cui avevo piazzato le risorse su una situazione molto particolare che sono stati i campi rom
Nella città nella provincia di Napoli sprecando risorse ingenti che l'Europa cerchio messo a disposizione quindi c'è anche una debolezza progettuale delle grandi realtà sennò invece ci affidiamo a questa consapevolezza diffusa
I sparare sono da questo punto di vista secondo me
Un segnale positivo Lodoli München proprio concentrare molto l'attenzione verso e invece chiudere l'esperienza dei casi cioè più si chiudono queste esperienze più sarebbe una novità enorme da uso cui questa sarebbe una svolta che dovrebbe fare la politica nazionale del nuovo governo e la nuova la nuova maggioranza Charles ridurre molto questa esperienza
Dei mega centri delle mega strutture di accoglienza e produrre invece molto investire molto risorse verso verso Ispra utilizzando anche le risorse le risorse comunitarie secondo me noi possiamo aprire così
Una stagione nuova di accoglienza e insomma costruire anche una diplomazia io ho fatto un convegno a Bruxelles mettendo insieme tutte le grandi città di abbiamo scoperto un dato che su cui poco si riflette ha fatto più accoglienza Barcellona che lo Stato spagnolo
Hanno fatto più accoglienza i piccoli comuni italiani che lo Stato italiano cioè c'è una diplomazia delle comunità locali delle associazioni locali molto più forte molto più avanzata di quella degli Stati
Questa diplomazia deve essere riconosciuta deve essere sostenuta deve essere aiutata dalle istituzioni e dalla politica in questo senza una riforma dei fondi strutturali aiuterebbe a vedere un programma di risorse significative colgo l'occasione per dire a tutti quanti per dire soprattutto alla Regione campa noi abbiamo mentre stiamo discutendo una questione ancora aperta di uno sparare importante che è quello di Caserta
Lo segnalo
Siamo alla disperazione di stiamo per chiudere un'esperienza importante
Io mi rivolgo ancora lavoro
Alla Regione e al Comune di Caserta perché nelle prossime settimane si possa trovare una soluzione sarebbe un errore sei in una città come Casetta noi chiudessimo quell'esperienza che invece l'esperienza molto significativa
Di lavoro fatto realizzato in comunità senza conflitti in una città importante del Mezzogiorno come Caserta e che sta producendo
Che è un modello rispetto a Castel Volturno rispetto alla tragedia di Castel Volturno ecco io
Concentrerei molto l'attenzione su queste cose perché c'è bisogno in questo momento che non solo le parole siano diverse ma anche poi gli atti concreti le politiche concrete
Cominciò diciamo marciare in senso opposto questo creerà un clima più positivo anche dell'esperienza di governo che stiamo realizzando in questi giorni in Italia
Grazie grazie mille Andrea Marinoni
Sì allora molto velocemente per punti così stiamo nel tempo mi associo all'appello di Andrea Cozzolino sulle strategie di Caserta perché sarebbe davvero una frase per quel territorio chiude un'esperienza che intorno l'accoglienza fatta comunità era bastato il conflitto dando buona accoglienza di qualità
Detto questo punto di sfondo completamente d'accordo con Massafra
C'è un problema di tornare ad investire come priorità della politica sua e il far servizi contrasta diseguaglianze alla povertà
Per farlo significa che la politica deve riprendere questi temi come presupposto dello sviluppo e non come sito dello sviluppo perché altrimenti regaliamo chi presta il pane per i rom alla demagogia della destra quindi completamente d'accordo non rientro su questo
Sul sul tifo di accoglienza stamattina pensando le cose da dire ho pensato a due documenti uno un documento firmato da otto sindaci delle aree interne
Che abbiamo chiamato piattaforma di Chiusano attraverso il lavoro del foro disuguaglianze diversità è un documento che uscito movimento cittadino si può fare sull'immigrazione che alla cui vita prima le persone movimenti in cui c'è anche CGIL che era generata accoglienza il ventisei ottobre ama Patella dice
Di ha ragionato di costituzione vado per punti perché c'è poco tempo allora in parte lo diceva quali sono gli elementi che hanno caratterizzato come positivo il sistema Sprar che secondo me andrebbero ripresi pari con l'ultimo punto sull'alleanza sindacato lavoratori lavoratrici non ho grandi numeri e quindi accoglienza diffusa
Programmazione territoriale dove i sindaci che sono i garanti del sistema possono discutere con il centro sulla programmazione sulla collocazione con coordinamenti territoriali intorno la prefettura di garantiscano qualità di questa cosa
Terza questione attivare risorse locali a far attracca all'accoglienza e quindi costruire intorno l'accoglienza opportunità di servizi per Corritore ed economie locali in molti contesti la buona accoglienza ha prodotto economy non soltanto ha riaperto nidi
E negozi
In luoghi disperati dove anche semplicemente un'occasione di lavoro diventa un'occasione di aggancia con le comunità locali Intermite appetibilità reciproche tra i diritti di chi viene accolto e diritti di chi accoglie
Quando tanti anni fa ho fatto formazione i primi operatori di Riace con Mimmo Lucano la mattina mi sono svegliato con la mia collega sono andata al bar del paese era d'inverno a prendere un caffè il barista ha già chiesto ma perché siete qua Magadan detto per per lavoro per lavoro
Questa era la voglio dire la la situazione quindi in quel luogo come in tanti altri luoghi del sud
L'accoglienza determinate economia locale eccetera la qualità dell'accoglienza non soltanto piccoli numeri ma mediatori mediatrici culturali ma operatori linguistici perché va va detto con forza che i lavoratori e le lavoratrici che lavorano
Nei servizi d'accoglienza del pubblico l'integrazione col privato sociale sono lavoratore tre Esperti con qualità con competenza e con talenti che vanno riconosciuti che non sono dei volontari
Io sarò trent'anni che lavora nel sociale
Non mi sento meno etico di un volontario il volontario è una cosa importante perché così dice consensi nota intorno ad altre strutture ma per gestire una casa d'accoglienza per donne vittime di tratta
E di violenza di genere non ci può essere un volontario ci resta un operatore professionale con competente talenti che vanno riconosciuti perché altrimenti non si capisce non si capisce perché un medico che curava pagato un operatore sociale può anche essere un volontario ok bisogna smetterla con questo gioco con questo tipo di ambiguità
Terza e ultima cosa e chiaramente finanziamenti adeguati perché non si può partecipare a un bando a diciotto euro dire perché significa o basare la qualità del servizio o sfruttare gli operatori l'operatrice e questo va detto alle prefetture anche la prefettura napoletana
Ultima cosa ultima cosa l'alleanza io sono assolutamente d'accordo con Bernini
Sull'alleanza tra di noi e gliela dico ancora di più io sulla mia cooperativa aderisce lega coop sociali
Io sono sempre stato diciamo così con un rapporto molto leggero a volte anche critico lega coop sociali
E la dico in questa maniera qua come lo slogan io penso che la ventinove Giugno di Buzzi a Roma non facesse parte della tradizione della storia della coop sociali ma Legacoop sociale fatto troppo poco per quella cooperativa non vi appartenesse
E quindi noi abbiamo delle responsabilità perché quando alcune cooperative sociali hanno accettato di stare suggestioni accoglienti due trecento persone con quelle risorse hanno favorito il meccanismo di cui abbiamo parlato prima per anche per un'altra cosa
La mia cooperativa una cooperativa
Fatta la quarantotto soci esose lavoratrici da una settantina di persone che di cui altre dieci stanno entrando soci è una cooperativa che quando arrivano i soldi la prima non essere pagate la presidente e abbiamo gli stipendi uguali rispetta questa roba qui riconosciamo che diritti al di là del contratto
Quando un po'di anni fa la Prefettura si si chiama ma tutti i giorni per aderire prendere in mano le strutture casse
Perché comunque riconosce una competenza ne abbiamo fatto un'assemblea dei soci delle socie
Che sono i lavoratori e lavoratrici che lavorano in quei servizi e abbiamo deciso all'unanimità di non partecipare a quei bandi perché partecipare a quei bandi avrebbe squilibrato l'equilibro fra missioni ed esigenze di impresa
Quando le lavoratrici e i lavoratori della mia cooperativa hanno votato quella cosa che ho pensato che quello era il più grande risultato politico che avevo tenuto in tanti anni di militanza perché quegli uomini e quelle donne avevano messo in discussione siccome i fondi arrivavano soltanto di i loro stipendi tutti i mesi
Perché sono persone che poi come tutte le altre hanno mutui figli
Casa da pagare e affitti allora
Se questo è vero vuol dire che dobbiamo fare un'alleanza sui contratti su questa cosa qui ma voi il sindacato ci capiterà fare tre cose
Uno a dire al pubblico che gli agli appalti al massimo ribasso e al ribasso su questi banchi non vanno accettati e dovete farla battaglia con noi
Due
Che la valutazione non può essere sulle procedure ma nel merito sulla qualità dei servizi offre la mia cooperativa ha fatto un po'di formazione quando io presi finanziati con le trasformazioni in questa regione io non ho mai avuto un committente pubblico Cam abbia chiesto quanti formati avevano trovato lavoro alla fine del corso
Ho trovato committenti pubblici che mi chiedevano quanti matite consumate seducente non ho firmato il registro questo un modo per far Marzari furbi e non per farmaci alla qualità delle cose
Difesa questa cosa mi
Terza questione l'integrazione pubblico privato sociale siccome io lavora nel privato sociale da trentotto anni ahimè ma mi sono sempre sentito operatore pubblico perché garantiva una funzione pubblica ho sempre lavorato col pubblico allora dobbiamo dire che il sindacato deve chiedere con forza che integrazione pubblico privato sociale si basa su tre cose
Uno sulla cessione di potere sul rispetto reciproco di entrambe le parti alla coprogrammazione coprogettazione
Due che integrazione non vuol dire deresponsabilizzazione del pubblico rispetto ai problemi della società
Terza questione che l'integrazione non può diventare lo strumento per abbassare i costi del lavoro nel sistema pubblico
Perché ormai troppe cooperative anche in questa regione partecipano a bandi delle aziende sanitarie che fanno quell'integrazione solo perché così l'infermiere di costa trenta per cento in meno sul contratto nazionale queste cose dobbiamo dire insieme grazie
Dichiara
Grazie mille Andrea andiamo velocemente allora Erasmo Palazzotto
Ok io
Riparto dalla
Dalla cura delle malattie
Senso che
Ho detto che non è molto spesso abbiamo ragionato di curare i sintomi non le malattie che ne stanno alla base delle migrazioni
Probabilmente la prima la più grande malattia Oxfam c'è ci ha lavorato molto sono le disuguaglianze l'aumento indiscriminato delle disuguaglianze sia su scala globale che su scala locale cioè all'interno delle nostre società
E una delle principali malattie che oggi determina sia la causa dell'emigrazione che la causa dell'aumento e della crescita i sentimenti di odio di xenofobia e di razzismo dentro la nostra società
E allora la prima cosa da fare ecco curare la malattia delle disuguaglianze e mettere in campo politiche che da questo punto di vista affrontino questo tema centrale dell'agenda del pianeta
Causa principale le disuguaglianze su scala globale e in questo diciamo se uno guarda la curva di crescita le disuguaglianze e quella dell'innalzamento della temperatura sono in primo luogo i cambiamenti climatici
Mettere in discussione il a a affrontare fino in fondo il tema delle disuguaglianze significa mettere in discussione il nostro modello di sviluppo e di consumi a partire da quello energetico
Che e anche elemento
Di un'altra delle malattie delle cause ad origine delle migrazioni che sono le guerre guardate che se noi avessimo qui dietro e noi un planisfero esso proponessimo la mappa dei processi di desertificazione in atto al PAC nel pianeta
Con quella dei Paesi di origine dipende principali flussi migratori con quella dei conflitti attualmente in atto e con quella delle principali risorse energetiche di combustibile fossile presente sul pianeta scopriremmo che coincidono
Coincidono e non c'è stata una guerra che non è stata combattuta in un Paese che fosse detentore di le principali risorse di combustibili fossili ma se sul pianeta
Allora questo il punto e siccome quelle guerre lo sfruttamento di quelle risorse il sistema di consumo che noi abbiamo in questa parte del pianeta
Determinate condizioni dall'altra parte e sono determinate da scelte di politica estera e di politica economica assunte dai nostri governi la prima cosa da fare e affrontare questo tema quindi per esempio sia diciamo sul livello europeo che per quanto riguarda noi
Il tema della conversione ecologica la nostra economia è il primo punto che deve essere all'ordine del giorno l'agenda politica
E non perché ci hanno RAI ricordato milioni di ragazzi ieri in tutte le piazze ma perché lo dice la scienza e anche la statistica e gli studi che dimostrano come questo sia una delle principali cause di instabilità
Cause della frammentazione sociale che si determina guardate adesso la dico così affronta una questione politica
Noi ci siamo trovati a un certo punto a dovere curare un sintomo
Quel sintomo era Matteo Salvini
E abbiamo dovuto assumere delle scelte complicate io non non sto qui a raccontare storie
La nascita di questo governo il governo Conte bis è una nascita che è piena di contraddizioni
E queste contraddizioni esploderanno i nodi verranno presto al pettine delle delle differenze che che ci sono tra le forze che le compongono
E anche di una crisi considerevole generalmente generalizzata della politica io penso che noi abbiamo un tema e il tema è che in questo momento
Il punto in cui noi siamo arrivati le scelte di politica economica che sono state assunte la continua erosione di diritti
La la crisi economica che ha investito l'Europa ha prodotto una sofferenza sociale alla quale se non siamo capaci di dare alcuna risposta
Noi se c'è se non diamo una risposta a questo prezzo sociale noi rischiamo di perdere la democrazia per come l'abbiamo conosciuta entra in crisi la tenuta delle democrazie occidentali così come l'abbiamo conosciuta
Questo è il punto perché noi ci siamo ritrovati a un certo dentro una congiuntura storica in cui l'Italia in mano delle forze nazionaliste poteva diventare la crepa che faceva crollare il processo di integrazione europea
è quel processo di integrazione europea
Che ha garantito pace stabilità e dopo le europee per oltre settant'anni
Rischia di di crollare di implodere non per colpa dei nazionalisti rischia di crollare di implodere per col perché non è mai stato un sistema di integrazione europea vero
Perché si è fondato su un'integrazione prevalentemente finanziaria è mai sull'integrazione che avesse a che fare con i diritti delle persone
E allora e concludo diciamo con un un elenco di cose che andrebbero fatte che sono fondamentali alla prima cosa la modifica del decreto sicurezza non basta la dico così
I decreti sicurezza agiscono su un sistema di gestione dei flussi migratori e dell'accoglienza totalmente inadeguato
Nello specifico hanno un valore altamente simbolico ve lo dice uno che ne ne paga le conseguenze decreti sicurezza perché la parte che è stata più visibile sarà tutto il tema della guerra alle ONG
Quella parte decreti sicurezza è la parte meno problematica sotto alcuni aspetti perché è una parte diciamo che intanto non non cesserà di una obbligatorio applicati applicazione quindi è una scelta del ministro di utilizzarla o meno in maniera strumentale Salvino faceva sembra la Morgia se non l'ha mai fatto
Dall'altra parte diciamo avremo modo di verificare nelle aule di tribunali se questa se questa vicenda se questo decreto è costituzionale o non è costituzionale in questa parte
Però c'è un valore altamente simbolico che che il motivo per cui va abolito che il tema della criminalizzazione delle persone che oggi svolgono un compito di solidarietà
Io personalmente come capo missione mediterranea sono sotto indagine alla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per resistenza nave militare per il solo fatto di avere salvato cinquantanove persone insieme ad altre undici
Componenti dell'equipaggio di Mediterranea
E impensabile che che salva delle vite umane
Debba essere considerato un criminale da parte dell'autorità del proprio Paese questo è il punto simbolico però del decreto sicurezza ci sono altri elementi molto più gravi cioè l'abolizione della protezione internazionale sostanzialmente l'abolizione dello SPRAR
Sono i due elementi emergenziali che vanno affrontati e vanno affrontati perché il tema però più grande pare non la risolviamo in quel modo il tema più grande a cui allude questa vicenda è la legalizzazione la chiamo così delle persone cioè noi abbiamo i decreti sicurezza hanno aumentato il margine di espulsione e di esclusione sociale delle persone che arrivavano dal nostro paese che avevano espulso appunto dal dal sistema di accoglienza
Ma quando il fenomeno esiste comunque cioè anche senza il decreto sicurezza una parte di quella persona vengono espulse rimangono nell'illegalità allora abbiamo bisogno di produrre un progresso di legalizzazione
Quindi i decreti sicurezza vanno aboliti immediatamente ma bisogna dirsi ancora cosa
Lo SPRAR da solo non è una soluzione io ho visitato centinaia di centri e ho visto SPRAR che andavano chiusi perché erano sistemi speculativi tanto quanto gli altri e casse in piccole e medie dimensioni e che invece funzionavano meglio di molti SPRAR
Lì c'è un tema che riguarda il il sistema di accoglienza nel suo complesso allora io credo da un lato che bisogna andare verso centri di piccole dimensioni favoriscono l'integrazione
Ma io penso che noi dobbiamo aspirare a superare il modello al sistema d'accoglienza
Che un Paese come l'Italia dovrebbe aspirare ad avere un sistema d'accoglienza piccolo che garantisce diciamo l'assistenza nei primi giorni di arrivo nel paese di una persona
E che poi invece abbia un sistema di Welch far universale che garantisce la possibilità di integrazione ovate questo è un tema vero
Perché la famosa vicende concludo con questo dei trentacinque euro a persona che venivano spesi per i migranti
A un elemento diciamo di crisi di di verità
Perché venete non andavano al migranti trentacinque euro servivano per garantire un sistema d'accoglienza però a dare una cosa
Che lo Stato italiano spendeva trentacinque euro al giorno ovvero novecento euro al mese
Per ogni persona richiedente asilo che arrivava del nostro Paese lo stato italiano non spendeva novecento euro al mese per ogni persona che viveva sotto la soglia di povertà assoluta in questo Paese
E allora o noi siamo in grado per non alimentare la guerra tra poveri di dire che nella costruzione di un welfare universale in cui io spendo novecento euro al mese però ogni cittadino italiano o straniero che vive su questo suolo perché garantiscono la dignità della condiziona la vita umana per tutti
E quindi l'accesso alla scuola l'accesso alla sanità
Oppure
Noi ci ritroveremo sempre sul terreno della differenziazione etnica sempre
Non possono esserci modelle DiVersi anche qui
Le questioni che riguardano il i documenti non possiamo immaginare perché io vado al Comune a fare la carta d'identità è un cittadino straniero deve andare in questura collegando Sempre la questione dell'immigrazione alla sicurezza
Io penso che noi dobbiamo affidare tutta questa materia tra scontro esperimento di competenze quindi anche l'obbligatorietà
è di risorse ai comuni agli enti locali alla ai alla alla parte allo stato di prossimità perché quello favorisce integrazione e cancella completamente
Le disuguaglianze questo il tipo e il tipo di riforme che bisogna fare permette di dire una cosa racconterà l'accoglienza non c'entra niente
Nel frattempo mentre noi continuiamo questa discussione c'è una situazione drammatica in Libia
E questa parte invece ci riguarda perché sarà un tema anche di di contesa di conflitto dentro la maggioranza di governo
Perché non ce ne usciamo semplicemente facendo arrivare senza applicare il decreto sicurezza qualche nave l'ONG sul nei nostri porti
Ho con l'accordo di Malta che è un primo passo ma pur significativo perché lì si consuma la tragedia umanitaria senza precedenti
Dove le responsabilità dei governi europei sono evidenti è solo in questo momento l'attenzione della corte penale dell'Aja per crimini contro l'umanità con un'indagine per crimini contro contro l'umanità
Io credo che non abbiamo il dovere di intervenire e se si vuole affrontare realmente questo problema
Non non bisogna trovare dei palliativi
Bisogna dire che mentre c'è un conflitto in Libia ci sono oltre sei mila persone imprigionate in campi di concentramento invece di ragionare su come si gestiscono meglio e su come si continua a finanziare la gestione del proprio in quel modo
Bisogna ragionare di come si evacuato con le persone essi aprono canali umanitari che al permettono a tutte di andare in salvo e di non vivere quella condizione
Non ce lo possiamo permettere grazie
Grazie grazie mille e o era l'intervento conclusivo di Giuseppe Lazzati
Io faccio presso la domanda che cosa serve tutto quello che abbiamo detto adesso fondamentalmente
Non me la voglio cavare con poco metto però in evidenza alcune alcune questioni
Intanto la prima la ripeto e sono molto d'accordo con quello che diceva Cozzolino non è solo una questione di sentiment servono questioni concrete e quindi parliamo di questioni diciamo che hanno a che fare anche con l'individuazione degli strumenti necessari di azione politica e di azione sindacale comincio da casa nostra sindacale
C'è un tema un tema che riguarda la capacità di mettere insieme di farla come dire di prendere in carico quei bisogni che stanno dentro e animano diciamo quel conflitto sociale dentro cui si è innestata una narrazione una narrazione pericolosa
Quella capacità nell'esercitiamo intanto attraverso una funzione che la nostra missione principale quella contrattuale la funzione della contrattazione una contrattazioni inclusiva che sappia costruire diciamo quel quelle quelle condizioni necessarie lì dove no dove servono dove si incontrano quei bisogni nel territorio
Lì ci stanno tutte le nostre piattaforme lì ci stanno tutte le nostre battaglie lì ci sta la la scelta e la visione di un modello di società che vogliamo sia una società inclusiva
A battaglia per
Con con per l'affermazione contro lo sfruttamento
La battaglia per garantire lavoro dignitoso che poi hanno avuto nome cognome diciamo battaglie che hanno prodotto effetti penso alla centonovantanove la battaglia contro lo sblocca cantieri che l'aberrazione che riporta il principio del massimo ribasso
C'è sono questioni su cui noi anche lì costruiamo la nostra idea le nostre risposte effettivo
Sul tema sul tema specifico dicevo prima la proposta politica
Due decreti che solo l'evoluzione criminogena di tutto quello che è l'idea che è passata in questi ultimi anni sui sul tema migratoria
I decreti sicurezza l'uno e il due hanno prodotto le cose che venivano raccontate
Decreto sicurezza uno con l'abolizione della protezione umanitaria ha distrutto lo SPRAR che da quel meccanismo diciamo
Perfettibile
Di accoglienza che faceva
Qualcosa
Che perché voi ci parliamo spesso del tema dell'accoglienza ma l'obiettivo principale l'inclusione e l'integrazione
Quella forma di accoglienza garantiva quei processi oggi non sono più possibili grazie agli effetti del decreto sicurezza l'abolizione di quel decreto la modifica di quel decreto ripristino del diritto
Al riconoscimento del permesso umanitario produce un effetto rispetto al tema l'obiettivo dell'integrazione
E ovviamente l'altra faccia della medaglia tutto quello che diceva per paura e Michele Vannino rispetta le condizioni di chi lavora e di chi opera nel settore dell'accoglienza passato come buonista o criminali o peggio
Condizione di aiutare criminali piuttosto invece che mettere a valore dell'altissimo contenuto sociale
Valoriali e di una professione perché una professione quella che occorre per la affidare diciamo il processo di integrazione reale quindi
Abbiamo bisogno di partire da quell'idea dall'abolizione dei secreti perché significa ristabilire un principio
E un sistema quello dell'accoglienza e dell'integrazione che così è stato assolutamente potente depotenziato gli effetti sono già stati misurati
La Fondazione Moresca
Con una statistica recente ha già verificato quelli che sono intanto il numero dei clandestini che sono aumentati dall'inizio della applicazione del decreto sicurezza da trecentocinquanta mila statistica AT
Prima dell'entrata in vigore del decreto a seicentocinquanta mila cioè già significa che il primo aspetto che quella condizione che si proponeva
Di soddisfare il decreto la completamente mancato aumentando il numero dei clandestini e poi gli effetti su dal punto di vista occupazionale dal punto di vista della qualità
Decreti la criminalizzazione della solidarietà ha avuto la sua evoluzione nel decreto sicurezza due queste sono diciamo
è l'idea e e l'immagine del cambiamento che noi vogliamo misurare in questa nuova fase politica la prima risposta deve arrivare attraverso un atto che è quello di modificare
Nel senso che indicava lo stesso presidente della Repubblica che salutiamo da quel balcone che effettivi perché sta qui mi dicono diciamo il cioè Cenci
Keitel sostanzialmente ripropone un la necessità appunto
Ci si ripropone la necessità di quella modifica facevo riferimento prima a una riforma organica delle politiche sull'immigrazione a partire dall'abolizione della Bossi Fini che è stata un'aberrazione normativa perché quella che ha introdotto il reato di clandestinità
E a questo aggiungo che sostanzialmente noi siamo un Paese nella quale è impossibile entrare per vie legali cioè non è proprio consentito dalla legge anche perfetto e questo chiediamo della come dire mancato intervento dei decreti flussi che fino a qualche anno fa ci metteva do nelle condizioni di avere un flusso di regolarizzazione che oggi è impossibile sul piano legislativo quindi la il contrasto a alla clandestinità passa proprio dall'affermazione del principio che dobbiamo rendere legale
I legali canali canali d'ingresso ripeto non è un tema solo valoriale è un tema concreto che ha a che fare con le scelte scelte concrete
Da questo punto di vista in queste ore si sta riaffermando un'altra discussione nel nostro Paese
Un altro livello di responsabilità politica mancata nel passato
Quello sul diritto di cittadinanza del riconoscimento della cittadinanza si ritorna a parlare dello ius culture anche quello assumiamo lo come un fatto un diritto assoluto che finora è stato negato ma è un diritto
Di un milione di bambini e ragazzi sul nostro territorio più italiani di quanto noi possiamo immaginare in il tema è un tema europeo
Un tempo europea anche da questo punto di vista Egitto sia sulla prese in carico sulla responsabilità da condividere con i Paesi europei
Malta
Malta non è la soluzione dei problemi ma Malta è un passo significativo in direzione di una soluzione
Fino ad oggi Aldegà al di là dei procura dei programmi che sono stati annunciati l'idea di andare a modificare il Trattato di Dublino non si è voluto a praticare perché c'erano le condizioni credo almeno venticinque occasioni per andare a discutere in commissione
E cambiare le regole del trattare del il trattato di di Dublino quello è l'obiettivo dell'Europa
Dentro l'affermazione che i nostri porti porti di uno Stato non solo luoghi di quello Stato ma sono i luoghi di confine di un continente questo il tempo e l'Europa deve agire e vaginale ragionare anche in termini di
Come dire consapevolezza che un diritto innegabile quello che va preservato il diritto alla libera circolazione
Diritto alla libera circolazione che non significa come dire favorire processi migratori quelli forzati quelli determinati da da dalle condizioni di conflitto e di disperazione che noi Paesi occidentali come veniva ricordato prima di cui noi siamo i principali responsabili
Ma quell'affermazione del diritto di libera circolazione è un presupposto un faro
Che deve come dire ritornare ad avere l'Europa un'Europa che proprio sul tema delle migrazioni si gioca
Potrei dire così la sua esistenza in termini di continente è basato su principi principi sociali è ancora l'ultima cosa
Abbiamo bisogno lo dicevamo anche con l'affermazione che si faceva l'inizio di un nuovo approccio di un nuovo linguaggio c'è un livello di responsabilità politica l'abbiamo detto insistono una responsabilità politica che riguarda tutti i livelli
Ma c'è anche un livello di responsabilità individuali noi per l'affermazione di una nuova cultura e per l'introduzione di quegli strumenti che servono a superare questa condizione questa deriva pericolosa nella società
Abbiamo bisogno di ritornare a misurarci in un corpo a corpo nella società
Di riproporre come dire quelli che che solo principi valori assoluti ma anche soluzioni ma anche presi in carico facendo ciascuno di noi la propria parte grazie
Bene
Io
Siamo tutti per alzarsi anche perché qua stop
Ora ci sono circa quarantacinque gradi ora non so se voi siete stati meglio volevo semplicemente ringraziare tutte le persone intervenute non importa commentare sul livello e la qualità degli interventi e grazie a voi per avere resistito fino a ora di pranzo