L'intervista è stata registrata venerdì 15 ottobre 1993 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Di Pisa, Giustizia, Magistratura, Palermo.
La registrazione audio ha una durata di 8 minuti.
Rubrica
9:03 - CAMERA
10:05 - SENATO
8:15 - Parlamento
8:30 - Camera dei Deputati
8:30 - Camera dei Deputati
8:45 - Camera dei Deputati
9:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
10:00 - Camera dei Deputati
avvocato
Servizio Scandurra su prima udienza Corte d'appello per lettere anonime imputato di Pisa iniziò a contare uno
Due
Tre
Inizia infruttuoso al Palazzo di Giustizia di Caltanissetta la disastrosa carenza di organici non ha consentito infatti l'inizio del processo in secondo grado per le lettere anonime che vede come imputato l'ex magistrato Alberto Di Pisa
A ricoprire la carica dell'ufficio del pubblico ministero infatti oggi non c'era nessun sostituto procuratore generale anzi a Caltanissetta si scopre che non c'è nemmeno il procuratore generale e a sostituire il Pubblico ministero la magistratura ordinaria applicato il sostituto procuratore Caterina Chinnici
Figlia del giudice istruttore di Palermo assassinato dalla mafia
Sentiamo cosa ci dice l'avvocato sbarchi ai microfoni di Radio Radicale alla data sbarchi rinvio il processo d'appello sulle lettere anonime per quali motivi le ragioni e le ho risposto in udienza prendendo atto di una nota del procuratore generale della Repubblica facente funzioni con la quale veniva rassegnato reperire rassegnati tutto una serie di situazioni assolutamente inaccettabile in concerti in sosta Panza la procura generale della Repubblica nona un magistrato titolare dallo Stato per ragioni gravissime dei due sostituti procuratori generali che sono sul assegnati a quell'ufficio non esiste non era il procuratore generale non esiste nemmeno il procuratore generale dello Stato il viene soltanto un magistrato poteva un sostituto procuratore alla Repubblica applicato che deve continuare a svolgere le sue funzioni presso l'ufficio di procura e allo stesso tempo occuparsi dell'intera Procura generale di Caltanissetta con tutta una serie di problemi che sono non solo di udienze ma anche di carattere amministrativo per il le responsabilità gestionale che sono connesse alla funzione il procuratore generale in questa situazione evidentemente non potevo che prendere atto di questo stato di fatto dell'impossibilità di celebrare oggi il processo all'osso tempo non potevo sottacere le ragioni della difesa alla celebrazione tempestiva del processo il sicché ho concluso condividendo le ragioni del procuratore generale
Nel momento in cui formulava la richiesta di rinvio e allo stesso tempo sollecitando la Corte a rendere giustizia nei tempi qui diciamo quanto più brevi possibile dal dottore di Chris
Ecco non sono svanite in poche ore le speranze che la cronaca giudiziaria nutriva sull'inizio di un processo di secondo grado che dovrebbe pronunciarsi su una delle inchieste più inquietanti e misteriose del palazzo dei veleni di Palermo
Qualche dell'infatti che in un'aula dell'austero palazzo di giustizia di Caltanissetta a causa dell'inesistenza di magistrati dell'ufficio della procura generale dello stesso procuratore generale capo
Si è costretti a rinviare ancora una volta uno dei processi più importanti
Non se lo augurava la stampa non se lo augurava tanto meno l'ex magistrato del pool antimafia Alberto Di Pisa che in questo processo partecipa in qualità di imputato perché ritenuto dei giudici della prima sezione l'autore delle famosissime lettera anonima
Che nel mille novecentottantanove diedero vita all'estate dei veleni
Da cinque anni il dottor Alberto Di Pisa ex magistrato della Procura di Palermo cerca di dimostrare la sua innocenza rispetto ad una vicenda giudiziaria dove si trova un po'di tutto servizi segreti complotti autorità investigative magistrati palermitani
Alcune lettere anonime come gli ascoltatori ricorderanno spedita nell'estate del mille novecentottantanove
Evidenziano una serie di accuse pesanti
Secondo l'assunto dell'anonimo autorità investigative gli inquirenti di primo piano avrebbero organizzato in un certo senso il ritorno del pentito Totuccio Contorno dagli Stati Uniti
Agevolando così anche un'attività omicida da parte del pentito stesso ai danni di alcuni esponenti corleonesi
Non a caso Contorno verrà poi arrestato in una zona di Palermo ben fornito di armi
In quel periodo altri episodi rendono poco chiari i termini del caso Contorno alla questura di Palermo arriva una richiesta di revoca da parte del pentito delle misure di prevenzione a cui era sottoposto ed una identica istanza giunge anche alla Prefettura di Palermo per il di ottenimento della patente di guida
E chiudere i punti poco chiari sulla presenza di contorno in Sicilia anche una fitta corrispondenza telefonia tra il pentito ed alcuni investigatori tra questi verranno chiamati in causa nel processo l'allora funzionario della Criminalpol Gianni De Gennaro oggi capo della Direzione investigativa antimafia
è l'allora alto commissario per la lotta alla mafia Domenico Sica
Letti gli anonimi si cerca di risalire all'autore delle lettere il primo ad occuparsi del caso proprio l'alto commissario si dica che ai giudici di Caltanissetta
In primo grado racconterà di una conversazione con Giovanni Falcone che sempre secondo Sica riteneva possibile individuare del sostituto procuratore di Pisa l'autore delle missive
Così non la pensa invece l'imputato protagonista per prima cosa secondo di Pisa la stessa vicenda delle lettere anonime
Voleva dar vita a una frattura con Falcone eppure dice e ricorda di Pisa anche in alcune dichiarazioni precedenti
Fu lo stesso Falcone a dichiarare in un'audizione del Consiglio superiore della magistratura l'inesistenza di nervosismo comunque di screzi tra loro due
Ma Sica avvalendosi in un certo senso dei sospetti dichiarati preleva le impronte di divise in modo del tutto capzioso da un bicchiere di vetro durante un incontro nell'ufficio dell'alto commissario l'intento ovviamente quello di operare una comparazione delle impronte di Pisa con quelle rimaste in una delle buste usate per le lettere anonime
Ma anche qui sulle impronte sulle iniziative assunte da Sica è subito polemica in dibattimento e non solo
Anzitutto l'alto commissario una volta prelevata l'impronta non affidare analisi chimiche dattiloscopiche ad un organo di polizia giudiziaria ordinario ma al SISMI il servizio segreto dell'esercito italiano
L'identificazione delle impronte diventa subito un giallo alcuni trattamenti chimici dei laboratori del SISMI rendono del tutto inedito ineleggibili
Le diagnosi di sovrapponibilità delle impronte stesse e quindi delle impronte dell'anonimo e del dottor di Pisa
La busta che verrà infatti presentata al processo come elemento di prova riporta una macchia sulla cui origine esistono ancora molti interrogativi
Non a caso si ricorda come la stessa difesa di di Pisapia portati in A ora al produttore vuole spartire in materia di perizie dattiloscopiche come il dottor Vincenzo briganti dell'Università di Pavia
De il dottor Aurelio io per Alberto Di Pisa quello sulle lettere anonime sostanzialmente il processo sull'impronta che non c'è
Così come non c'è traccia nemmeno del bicchiere usato da Sica per capire le impronte così come non c'è traccia delle stesse documentazioni scientifiche sui metodi usati dai laboratori del SISMI
Quello dell'alto commissario per la lotta alla mafia allora carica ricoperta lo abbiamo ricordato dal Prefetto Sica venne definito dall'allora pubblico ministero in primo grado ottavi Asper Laza un organo istituzionale determina ma in realtà nel momento in cui si che entra in gioco non solo come persona fisica ma come soggetto istituzionale nella vicenda degli anonimi si creano dei conflitti di competenza non indifferenti con la stessa giustizia ordinaria non a caso le prove presunte che riguardano le impronte in primo grado sono entrate uscite nel fascicolo dibattimentale del processo stesso almeno due volte in più viene ricordato soprattutto da parte della difesa dell'imputato
Che un Gip romano aveva già accusato l'alto commissario si dica di aver commesso il reato di usurpazioni di pubbliche funzione ecco la presa la pensa così infatti la difesa
Di Alberto Di Pisa che affittato affidata all'avvocato di Palermo progettino sbarchi che parla da sempre di prove raccolte in modo illecito da parte di organi non di polizia giudiziaria ai danni dell'imputato
Ecco questo è un po'il riassunto di tutta la vicenda del corpo una vicenda che ancora sta tenta completarsi nel suo secondo grado di giudizio
Intanto la sezione penale del Tribunale di Caltanissetta nel febbraio del mille novecentonovantadue condannata ugualmente di Pisa ritenendolo l'autore degli anonimi e sposando anche la tesi della pubblica accusa sul cosiddetto di Pisa pensiero più volte debilitato dal fatto che lo stesso Di Pisa manifestò già pubblicamente dubbi e perplessità Naro che i contenuti degli anonimi
Prima che quest'ultimi arrivassero a destinazione al palazzo di giustizia di Palermo
Intanto Alberto Di Pisa
Imputato di calunnia aggravata ricordiamo nei confronti dell'alto commissario dei suoi collaboratori dei magistrati del pool antimafia di Palermo dei funzionari dell'allora Criminal pollo sempre palermitana attende che si celebri dopo cinque anni
Iter giudiziario il processo di secondo grado nel merito non solo dell'intera vicenda giudiziaria ma soprattutto sulla sentenza di condanna ad un anno e mezzo di reclusione inflittagli dal Tribunale di Caltanissetta nel febbraio del mille novecentonovantadue
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