Pandora Rivista Festival 2019 - Discorso pubblico, crisi, globalizzazione

Grazie di essere venuti di aver accettato il nostro invito a questa prima edizione
Del festival della rivista Pandora il festival appunto il titolo del festival è tracciare la rotta la sfera pubblica e cittadini in tempo di crisi vorrei ringraziare innanzitutto la Biblioteca dell'Archiginnasio che ci ospita in questa bellissima sala con cui in qui abbiamo Giada già da tempo già da anni l'occasione di organizzare diverse iniziative dibattiti presentazioni di libri e ora anche questo questo festival appunto
Che è iniziato due giorni fa e che oggi con questo in conto e con la giornata in generale di oggi inizia diciamo nel suo nucleo centrale nel suo clou andremo avanti appunto fino a domenica e
Alcuni ringraziamenti appunto oltre al al ringraziamento alla biblioteca l'Archiginnasio
Vorrei ringraziare il Comune di Bologna che a sostenuto l'iniziativa con un contributo alla Fondazione del Monte che ci ha gentilmente concesso l'utilizzo dell'oratorio di San Filippo Neri dove saremo la giornata di sabato a la Fondazione un i Police a Legacoop Bologna open gruppo e estetici tipografico che hanno contribuito appunto alla realizzazione dell'iniziativa l'Istituzione Biblioteche di Bologna le librerie Coppola la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna
Il centro militare caporal e-festival e i nostri media partner vita dico a di Città del Capo
Infine ringrazio anche radio radicale che sta realizzando la registrazione degli incontri di questi giorni centrali del festival e questo appunto permetterà anche a chi non può essere presente oggi di seguire i dibattiti che stiamo che stiamo portando avanti
Solo due parole prima di lasciare la parola Raffaele D'Anna che modera l'incontro di oggi questo primo incontro di oggi sul sul tema appunto noi oggi appunto parliamo parliamo in questo Festival di sfera pubblica e cittadini in tempo di crisi
Si è parlato molto negli ultimi negli ultimi tempi anche nel dibattito giornalistico del a di questo tema delle delle sei news della polarizzazione della frammentazione del dibattito pubblico quest'idea di una serie di camere del lecco che portano diciamo un dibattito pubblico sempre più frammentato e polarizzato
Ecco noi abbiamo cercato in un qualche modo di provare a a scavare un po'a cercare di capire appunto
Quali possono diciamo anche le cause quali sono gli elementi sociali
Ed economici all'interno di cui anche questo tipo di fenomeni può essere può essere letto può essere inquadrato e quindi appunto in particolare la giornata di oggi sarà una giornata in cui al centro ci sarà anche la discussione delle trasformazioni economiche sociali che stanno vivendo il nostro società in questo panel e nel tema successive in particolare parleremo del tema delle diseguaglianze
Con gli ospiti appunto che interverranno in negli altri giorni parleremo anche appunto più specificamente di digitalizzazione parleremo della dimensione geopolitica
Di queste dinamiche
Della dimensione informativa del conflitto geopolitico
Ci saranno tanti temi parleremo di cultura parleremo abbiamo parlato anche nella giornata di ieri ricercando un inquadramento storico e teorico generale del concetto di sfera pubblica
Vi invito dunque a a seguire oggi e nei prossimi giorni i lavori che proporremo all'interno di questo festival e lascio immediatamente la parola ai nostri illustri relatori che ringrazio molto per essere per la loro presenza per la loro disponibilità e quindi lascio la parola al moderatore di questo incontro grazie
Grazie Giacomo io mi presento sono Raffaele da me faccio parte
Della relazione di andava rivista
Con con questo panel si sente
Con questo Pannella vogliamo cercare di affrontare dopo gli eventi di ieri che si sono occupati più dell'atto teche digitalizzazione dell'atto
Politologico oggi con questo panel vogliamo cercare di affrontare il discorso della sfera pubblica da un punto di vista strutturale cioè vogliamo cercare di comprendere le dinamiche i cambiamenti i fenomeni polarizzazione di radicalizzazione a cui assistiamo continuamente all'interno di un quadro Complesso di struttura che parta
Da dalla crisi economico finanziaria che si traduce in una crisi di natura sociologica che a sua volta si traduce una crisi di natura politica che quindi si trasmette anche al discorso pubblico quindi l'idea di questo Pannella questa di di cercare di affrontare questo tema è una dimensione complessa e multilivello
Per farlo
Iniziamo con a anche a lanciare il il format di questo festival che vuole essere un dialogo tra generazioni per cui abbiamo invitato alcuni esponenti
Notti del mondo della cultura e dell'informazione abbiamo qui Mario Ricciardi
Direttore della rivista il Mulino Federico Fubini
Vice direttore del del Corriere della Sera
E a dialogare con loro ci sono invece figure giovani del mondo della cultura dell'informazione alla mia alla mia destra Alberto Magnani giornalista del Sole ventiquattro Ore
Giovanna
Faggionato
Di lettera lettera quarantatré e Giacomo Gabbuti
Che invece fa parte della redazione di Di Giacobbe in io cerco di togliere meno tempo possibile agli interventi dei relatori quindi passo la parola Adalberto Magnani grazie
Grazie spero che si senta bene anche troppo a quanto pare
Grazie a Pandora rivista per l'invito grazie anche agli altri relatori per l'occasione di discutere un tema così cruciale anzi direi forse il tema più cruciale in questo contesto storico questo movimentato contesto storico
Che è quello per quanto riguarda la traccia che le è stata assegnata dell'impatto della crisi sull'economia la società e la demografia e in Italia quindi direi un tema abbastanza problematico per usare un femminismo
Per cercare di inquadrarlo un po'diciamo un po'meglio un po'più nel dettaglio io individuato un è un tema che mi sembra possa essere utile per capire come si è voluta in peggio sulla nostra nostra condizione come Paese come sistema economico da il pre Crisi al dopo crisi no come si dice su sulle diete
Cioè il tema della disoccupazione in particolare di la disoccupazione giovanile
Allora nel due mila otto quindi agli albori della crisi della recessione che avrebbe travolto il mondo il tasso di disoccupazione giovanile in Italia che lo ricordiamo riguarda i giovani sotto i ventiquattro anni d'età
Era di circa cinque punti percentuali superiore alla media europea nel due mila diciotto quel divario si è allargato a circa diciassette punti percentuali questo questa aumenti a questa dinamica
Illumina un aspetto abbastanza rilevante della nostra per quanto riguarda il nostro caso per quanto riguarda il caso italiano c'è la crisi non ha creato a inasprito delle condizioni di precarietà anche libero lavorativo come vedremo in seguito
Che erano evidentemente già latenti nel nostro sistema economico e che sono poi esplose in maniera evidente proprio negli anni della della recessione facendo sì che l'Italia venisse colpita con violenza della media europea
Nelle sue fondamenta economiche e in particolare torno a ribadire
Per quanto riguarda l'occupazione perché ho scelto l'occupazione giovanile perché l'occupazione delle nuove generazioni è un termometro fondamentale per capire lo stato di salute complessivo
Di un sistema economico per capire anche lo Stato del cosiddetto benessere sociale cioè quanto si può stare bene quanto ci si può realizzare quanto si può crescere in un determinato Paese
E quindi la crisi a diciamo inasprito e messo a nudo una serie di problematiche che evidentemente erano già erano già presenti sotto forma di Gianni ma neanche tanto di gente erano molto palesi del nostro sistema economico dimostrando come fosse meno preparato meno pronto
A reagire cioè ci fosse meglio resilienza come va di moda dire adesso rispetto alle turbolenze della crisi finanziaria ed economica globale
Tra i tanti elementi che potrebbero essere citati potremo parlare di tutte le riforme mancate poteva mancare
Se un po'state potrò parlare dell'invecchiamento e la popolazione e lo farò anche parzialmente in seguito però io ho voluto individuare due elementi che mostrano come l'Italia fosse impreparata ad affrontare la crisi e come a seguito della crisi il tema dell'occupazione è stato particolarmente particolarmente colpito in particolare torno a ribadire per le nuove generazioni da un lato c'è
La questione il problema della dimensione microscopica delle nostre impresa cioè su circa quattro virgola quattro milioni di imprese registrate in Italia quattro virgola due milioni rientra nella taglia micro cioè con meno di dipendenti
Quindi una categoria d'impresa che particolarmente poco propensa ad innovare
Perché è particolarmente poco propensa a investire ad esempio in ambiti come la ricerca che sarebbero vitali per la crescita
E che e che per giunta e che per giunta attendono tendono come blocco d'intesa concentrarsi tu settori a basso valore aggiunto quindi quando ad esempio leggiamo tante volte de il caso specifico dell'azienda che non riesce a trovare il candidato pur offrendo contratti partitamente vantaggiose
In molti casi si va a scoprire che quei contratti e sono offerti perduto a condizioni assolutamente inadeguate in seconda battuta spesso succede che un giovane che si è formato in Italia non riesce a trovare come dire una condizione adatta alle sue competenze
Per farle esprimere all'interno del nostro tessuto imprenditoriale questo è un aspetto che poi va a ripercuotersi questa della taglia microchip nostra impresa è uno dei tanti aspetti che poi vanno a contribuire anche il problema della produttività l'Italia la produttività ferma al palo danni produttività cioè la capacità di creare valore aggiunto un output
Antivirale terminato puramente di tempo basti pensare che tra due mila dieci due mila sedici cresciuta a ritmi cresciuta anzi cresciuta è rimasta praticamente passa praticamente a zero ma anche prima anche prima della crisi sì registrava comunque un andamento assolutamente inferiore alla media alla media europea
Quindi evidentemente anche in questo caso ecco un problema che nasce prima della crisi e che con la crisi sta aggravato e ha lasciato ulteriormente il segno e qua richiamo al secondo dei punti che dovremmo toccare all'interno di questo di questo pane all'interno del mio intervento
In particolare il punto è le conseguenze sulla società
La conseguenza più evidente che come cronista economico come cronista in generale io posso posso constatare conteniamo costatare è quella di un enorme frustrazione sociale una frustrazione sociale che porta prima di tutto il su questo magari Giovanna ci saprà raccontare meglio nel dettaglio porta un'esposizione dei cosiddetti Pugliese comincia comunque a a un disamore per la politica aprì così dei partiti tradizionali partiti ministri in in particolare del centrosinistra
Accusati con qualche motivo di avere completamente trascurato le tematiche del lavoro e poi porta più in generale ha ha una forma anche di di stabilità collettiva che a sua volta figlia però e poi del sempre del tema che ho voluto indicare come centrale per qualche motivo che quello del lavoro per quanto riguarda l'impatto sulla società per quanto riguarda l'instabilità che si è creata con la crisi
Vorrei citare un dato il part-time involontario cioè il part-time che viene svolto contro la volontà del del lavoratore e su iniziativa del datore di lavoro è arrivato a toccare picchi del settantacinque per cento sul totale
Tra alle nuove generazioni e questo direi che è un dato indicativo di quale sia anche la mentre lo stato di salute del nostro mercato del lavoro
E ed è quello che ci ha lasciato la crisi una quota simile un picco simile di part-time involontario vuol dire che ci sono nuove generazioni può dire che ci sono Mola oratori non è seriamente giovani ci mancherebbe che vorrebbero avere un po'più di stabilità vorrebbero avere magari anche delle retribuzioni dignitose e che invece vengono confinati in questo o in questo limbo nella tesa di comunale attesa di una ripresa o di un abbassamento del costo del lavoro che però tendono a tendono a non arrivare la frustrazione sociale poi comunque e primitivi pane successivi potranno approfondire anche questo punto
è anche uno dei tanti elementi che fa sì che il famoso censore sociale c'è la possibilità anche di cambiare proprie prospettive in Italia sia fermo da anni e non ci sia nessuna riforma nessun intervento che al momento è riuscito a intervenire su questa situazione scusate Paul per la ventata di pessimismo però è solo per per dare un quadro un quadro complessivo
Il terzo tema che dovremo affrontare è quello è quello della demografia l'Italia un Paese che che sta invecchiando che sta invecchiando che non riesce a rinnovarsi tele che hanno nel senso proprio anagrafico del termine cioè ci sono sempre meno giovani sono scomparsi i giovani e non riesce comunque a a ad attivare politiche che possano che possono parla di sollevare Paris les Paris paese da questa dinamica
Chiaramente non sono personalmente nella condizione di stabilire quale possa essere la quale possa essere la ricetta però comunque c'è sicuramente anche in questo caso una correlazione ci può essere una correlazione se non altro con tutto il tema non è il tema della crisi è il tema del dell'impoverimento complessivo perché perché fermo restando che abbiamo circa centotré quasi centotrenta mila nascite meno tra tre mila diciotto e due mila otto ci abbiamo perso in questi dieci anni quel quantitativo di di nascite annuali
è
Come dire Istat quindi vinse tutto
Più o meno neutrale seconda dei a seconda dei casi ha rilevato che il tasso di fecondità tende a salire nelle province con la fascia più alta di reddito e non a caso raggiunge il suo massimo nella provincia di Bolzano dove al di là della questione reddituale su una tutta una serie di strumenti di protezione sociale
Estremamente importante e che consentono a evidentemente alle famiglie alle coppe le persone di potersi di poter fare i figli e e di poterli far crescere in un contesto che lei che li sostenga analogamente a tutte le varie misure di sostegno alla famiglia la rete di protezione sociale dispiegata in altri paesi europei e che in Italia attende tende al momento tre dal momento a non essere o non essere sviluppata
Per quanto riguarda poi andando poi a a chiudere anche per lasciare la la parola agli altri relatori la il grande il grande lascito io mi dalla grande alla grande traccia della crisi su Colonia Società e demografia italiana è appunto questo il senso profondo di incertezza
Che sta che sta attraversando il Paese sotto tantissimi aspetti sotto vari aspetti l'aspetto che mi sembra più più evidente e più grave è quello delle immigrazioni perché comunque si parla nel dibattito politico negli ultimi mesi si è andato dal viluppo are in maniera ovviamente abbastanza pretestuosa sul tema dell'immigrazione cioè il dibattito un leader politico che era ministro dell'Interno fino a un po'di tempo fa
Ha costruito buona parte del suo consenso politico su i numeri di una invasione che pure realtà
Non esisteva esiste poi odio stata frenata anche come Three discutibili però effettivamente il tema dell'immigrazione delle a dell'invasione cosiddetta ne esisteva mentre il tema che a mio modo di vedere dovrebbe essere fondamentale e che è una testimonianza effettiva della crisi
è proprio quello dell'emigrazione cioè l'Italia perde ogni anno
Nell'ordine delle decine di migliaia di persone ed è una immigrazione anche diventata una immigrazione
Uso un termine che non mi piace
Del tutto ma un'emigrazione qualitativa cioè si perdono moltissimi laureati molti professionisti sotto una certa soglia d'età
Si perdono ricercatori si perdono dottorandi se perdono comunque una serie di figure che potrebbero contribuire in maniera decisiva alla crescita del nostro devo sostano economico e alla crescita dell'Italia nel suo complesso
Quindi il diciamo che l'impatto forse più più facile anche da vedere da quantificare i numeri
E proprio quello è proprio quello dell'emigrazione cioè è il nostro è un Paese che sta invecchiando e torniamo alla questione precedente della demografia è un paese che si sta penso di poter dire in cattive endo perché comunque anche l'andamento di determinate forse così per populiste sintomatico di qualche problema che evidentemente non è stato affrontato ed è un Paese che sta perdendo lo slancio produttivo e qua torniamo a ritroso un po'a mitra Gambero sul tema sul tema del lavoro
E quindi se come dire vogliamo provare a inquadrare e a ripartire da qualcosa io direi che il domandarci del perché così tanti italiani giovani italiani se ne vanno via e sul cosa potremmo fare pretattica livelli dovrebbe essere credo una delle prime domande
Grazie
Grazie Alberto io vorrei ricordare che Magnani ha da poco pubblicato un libro che si chiama Gioventù sprecata in questo di questi temi vengono affrontati
Approfonditamente diffusamente e grazie per questo intervento che parte dal mondo del lavoro e arriva fino alla demografia su questo punto io passo la palla a Giacomo Gabbuti il quale ci racconterà così
Disuguaglianze delle dinamiche del disuguaglianze negli ultimi dieci anni
Si sente
Grazie grazie Raffaele grazie tutta la relazione per l'invito per me è veramente una un onore una responsabilità sia per il panel che per la sede che diciamo no potrà essere tra i giacobini faccia il il dottorando all'estero come diciamo
E che questo diciamo in Inghilterra insomma per chiunque cerca di fare il mestiere cerco di fare io trovarsi qua mette un po'diciamo in itinere i brividi quindi cercherò
Di stare nei tempi e nel compito che mi ha segnato che mi al San Raffaele
Cercando di portare appunto un po'di di dati sul sul discorso disuguaglianze che possano aiutare a questa alla alla alla conversione stiamo facendo non non ritorno sulle cose
Che sono state appena dette perché molte le condivido molto sono appunto per per darvi un'idea nel primo numero di giacobine che è uscito lo scorso autunno io ho contribuito due pezzi uno con Marta Fana insieme alla crisi dei trent'anni questo anche perché siamo coralmente parte sesta generazione e l'altro era appunto non è un paese per fare figli quindi in cui partiamo proprio da questo discorso che dicevi te del fatto che in Italia si è invertito
Il la tradizionale relazione tra ricchezza e demografia un tempo si facciano più figli dove c'era meno reddito adesso è contare questo dove nemmeno reddito meno servizi sociali e tutto quanto quindi non non ci torno pro provo a parlare disuguaglianze è un tema sulla bocca di tutti in quel difficile parlare meno di due ore e non dire cose molto banali
E soprattutto andare non riuscire prova approvare andare un po'oltre a quella che la descrizione tutti scemi sempre detto preso voglia anzi aumenta nuovamente a Roma è sempre difficile è una è un modo di guardare le cose che rende sempre molto difficile capire perché cosa sta succedendo l'ora provando proprio a ad andare indietro a perché ne parliamo come si fa qualcosa sono i suoi anzi Italia provo a fornire alcuni elementi sperando appunto di non essere banale perché ci occupiamo di disuguaglianze perché ci siamo resi conto dagli anni ottanta novanta che un'enfasi esagerata su gli aggregati su come va il il reddito la ricchezza non basta dobbiamo cit
Dobbiamo preoccuparci di come si distribuisce tra le persone tra le classi sociali tre territori tra i generi tra le generazioni non si può andare
Non ci si può dimenticare come si distribuisce ciò nonostante in questo Paese delle cose diceva Alberto non bisogna scordarsi che l'aggregato importante cioè a dire che gli si voglia anzi aumentano diminuiscono o calano in un Paese fermo da vent'anni non è la stessa cosa che parla diseguaglianze in un Paese che cresce quindi anche disuguaglianze stabili in recessione vuol dire una cosa diversa
Guardiamo e disuguaglianze in questi di questi tempi molto spesso per capire no i i territori lasciati indietro sono quelli che votano la break sito Trump no quindi lo vediamo per
Prevede ieri spiegare le scelte politiche territori delle classi sociali in Italia abbiamo visto partiti che prendevano voti sono i centri storici e altri che prendiamo in zone rurali ma appunto ci interessa non solo prevedere i meccanismi ma anche capire che ci guadagna chi beneficia dello sviluppo come della crescita chi si appropriato chi se vogliamo far andare oltre chi dovrebbe contribuire di più a risolvere questi problemi e poi c'è il tema punto
I suoi Lanze trovate tanto nell'ultimo numero di Pandora c'è una sezione in terra Maurizio Franzini
Professore DTT economia della Sapienza tra i massimi esperti in Italia fa una cosa che gli economisti spesso vieni Sicilia cioè ci spiega non ci interessano i su quegli anzi perché i suoi anzi sono legate al potere al potere economico che sia nella società non è solo una questione di di economia chi il fatto che esistano e ci ha ricordato che Roosevelt sosteneva appunto che senza di su quel senza uguaglianza economica l'uguaglianza politica
La democrazia è impossibile rimane un orpello formale quindi questo è un po'ha il quadro perché ci ci interessiamo di queste cose e sempre su Pandora avete
Professore Danny che spiega che le disuguaglianze economiche sono solo una parte parliamo di disuguaglianze perché ci interessa parlare i suoi gli anse istruzione di genere di tante cose
Ma anche il suo alleanze economiche aggiungo io sono cose molto diverse e sono cose molto diverse a seconda che vogliamo parlare di queste di queste oggi sono dimensioni diverse parliamo molto spesso di reddito mai si voglia anzi di ricchezza
Che è molto più collegata sia il tema de la mobilità sociale che dice Alberto intanto perché vuol dire le casse ereditare una casa in una città o in un'area che rimane indietro con un centro storico è diverso permette di andare a scuola
In centro o in periferia a Roma Milano o in territori che rimangono indietro eccetera ma anche perché poi la disuguaglianza di ricchezza di solito si associa disuguaglianze di contatti
E di tutta un'altra serie di cose che spiega la possibilità di muoversi nella società ma insistono poi diverse definizioni molto spesso parliamo del l'indice di Gini
Il gettito economista francese ha reso muto famosa la quota dei l'un per cento più ricco ma ci sono anche cose un po'che sono cadute in in disuso ma che sarebbe utile guardare come per esempio la classica ripartizione del reddito nazionale tra quota che va al lavoro
E quota che va al capitale e poi abbiamo per esempio la dimensione temporale della disuguaglianza mi se parliamo di oggi o se parliamo di disuguaglianza tra generazione o di
Tra trasmissione intergenerazionale
E l'ultima cosa che però è molto importante è che noi parliamo spesso delle disuguaglianze e poi in politica cerchiamo di capire gli effetti della percezione disuguaglianze
Che son due cose molto diverse
Perché
Noi possiamo misurare qual è la quota di reddito dei milionari dell'un per cento più ricco ma tutti noi
Percepiamo più facilmente
Da dottorando penso al professore universitario come
No la la la la calma l'elemento che io vedo per cui percepiscono differenza tutti noi vediamo il quartiere vicino no molto spesso la realtà che viene percepita non è quella che noi misuriamo quindi anche cerca di spiegare cosa succede sulla base di dati
Il versante San Pietro conoscono e di cui gliene frega anche poco
Può essere può essere complicato e la percezione importante perché ci sono studi l'ultimo di anche
A contiguità anche Alberto Alesina insieme al ricercatore di Harvard che spiegano come lo sappiamo la percezione che si ha delle disuguaglianze spiega l'indole rispetto al redistribuzione in paesi dove si crede esigue anzi sono più basse e non sono ereditate
Sì è più a favore del libero mercato in Paesi come in Europa in cui si crede che su quegli anzi siano ereditate e non dipendono dal merito siamo più favore della redistribuzione quindi anche questo a molto importante nella sfera pubblica contribuire
A questo tipo di percezione importante
Cosa sta succedendo a questi disuguaglianze nel mondo sappiamo che sono in aumento ma un po'ovunque anche se il mondo nel suo complesso Milano vice l'esperto in questa materia è stato intervistato da Pandora quindi vi rimando lì
Nel complesso il mondo sta diventando più uguale perché Paesi poveri in media come la Cina e l'India crescono molto ma dentro quasi tutti i Paesi stanno aumentando le disuguaglianze che vuol dire
Che da metà degli anni settanta la quota che va al Salario cala in tutto il mondo
Che dagli anni Ottanta aumenta la disuguaglianza dei redditi Gini e soprattutto la quota che va al percentile più ricco e che aumenta il peso della ricchezza sul reddito un indicatore che appunto picchetti usa molto
Questo succede anche in Italia in parte intanto è portante dirci no che quando parliamo di suoi Lanza in Italia noi lasciamo sempre un po'da parte ma c'è la dimensione regionale che molta parte lì su quegli anzi Italia sono anche i suoi anzi dove si nasce
Anche se non hanno la forma per esempio di quella che si vive in Inghilterra tra Londra la nella grande metropoli con la finanza esso forse Milano arriverà ad avere quel peso ma ancora non siamo a questo livello qui quindi è una è una parte ma non è tutto
Quando parliamo di quota salari in Italia dobbiamo tener presente che storicamente e oggi c'è una quota enorme di persone che non sono né capitale nel lavoro che sono i lavoratori autonomi che rende complicato capire come si va a questa cosa
Alberto ha parlato delle piccole e medie imprese e questo sicuramente contribuisce anche a spiegare per esempio perché ogni tanto sembra richiamo pochi super ricchi in Italia perché ci sono anche poche grandi imprese ma è anche vero che in questo Paese storicamente occupa in storia ma anche oggi è quasi impossibile capire che succederà di da capitale
Perché oggi l'IRPEF sempre meno di fatto dovrebbe essere imposta sui redditi Marradi capitale non vengono tassati e questo per me vuol dire che non li misuriamo e non sappiamo attribuire alle persone diradi la capitale che fanno quindi quasi tutta la disuguaglianza di cui sentire parlare in tv e disuguaglianza tra salari pensioni
Redditi da lavoro
Siamo presente ho passato quasi mai riusciamo a cogliere cosa succede lì questo spiega anche come dovremmo legge e poi l'ultima cosa provando a avvicinarmi alla fine e che da noi conta anche per questo è importantissimo guardare la ricchezza le disuguaglianze in Italia gravi importanti sono quelle di ricchezza in questo momento se prendiamo la quota di quant'è importante la ricchezza rispetto al reddito Pd ti propone questo Rescio
Tra ricchezza nazionale totale e Radio totale l'Italia è uno dei Paesi con più alto peso della ricchezza al mondo siamo un Paese in cui è talmente è più facile diventare classe media ereditando un appartamento che trovando un lavoro e questo è anche frutto di quello che diceva
Alberto fatte queste premesse in Italia dagli anni ottanta cala la quota dei salari e Juan portante perché proprio quel discorso degli autonomi ha fatto sì che per un po'pensassimo che dagli anni due mila invece la quota dei salari stava andando su invece con due studi viversi la Yellow e degli economisti
Del gruppo di Franzini eredità della della Sapienza hanno dimostrato che la quota salario continuato a crollare in Italia non solo dagli ottantadue mila ma dal due mila dodici
Quindi la quota che va fatto cento radio nazionale al lavoro è andata calando dagli anni ottanta quindi quasi come il resto del mondo il Gini e la intanto la disuguaglianza dei redditi è interessante dire che in Italia era calata dagli anni settanta ne abbiamo dati per il quarantotto e per il sessantotto al sessantotto e i suoi anzi dall'era quasi identica a quella che avevamo ereditato dal fascismo è andata calando negli anni settanta e dagli anni ottanta ha ricominciato a salire
è salita moltissimo nel mio novecentonovantadue quindi la crisi quella per quella precedente quando diciamo corsa iniziata la crisi complete dal novantadue quasi rimasta uguale la disuguaglianza erettili
Anche qui forse perché non tracciamo gradirà capitale
Può essere quello che in è continuato aumentare e il peso della ricchezza e la disuguaglianza della ricchezza tra generazioni tra persone tra territori
Quindi
Perché è successo tutto questo
è difficilissimo sicuramente il fatto che si è andata calando negli anni Settanta siamo in Tata dagli anni ottanta ci fa pensare per esempio che sia molto collegato a cosa successe nel mondo del lavoro ha cambiato il modo di contrattare in questo Paese
C'era una cosa di cui ne parliamo sempre parlando di inflazione ma che aveva conseguenze distributive importanti come la scala mobile che è entrata in vigore gli anni settanta e lì ci sono studi empirici che dimostrano che quello che ha portato la disuguaglianza in basso in questo Paese quando è scomparsa casualmente
è aumentato la disuguaglianza la stessa infrazione noi ci siamo sempre preoccupati e l'inflazione però passare da un Paese che finanziava il la spesa pubblica con inflazione a un Paese che paga interessi sul debito a chi può comprare il debito pubblico
Per finanziarsi ha voluto dire che ci sono retti da capitale oggi che beneficiano di quella rendita e che in generale
Avere un appartamento avere una Randy alla capitale in un paese una bassa inflazione è molto più vantaggioso di quand'era prima quando l'inflazione colpiva tutti ma i lavoratori erano assicurati contro l'inflazione quindi questo era questo è importante
Parlando di quota capitale appunto sia Franzini che barca nel nel nel volume di Pandora parlano del fatto che sia stato reso libero per i capitali muoversi andare a cercare rendimenti migliori questo che lamenta messe lavoro sulla difensiva quindi non ci torno ma appunto Alberto parlava delle piccole e medie imprese
Che in questo Paese sia dismessa l'unica forma di impresa punti impedì grande impresa efficiente tecnologicamente avanzata che esisteva era quella pubblica nei modi
E nelle modalità con cui si è fatto dagli anni Novanta negli anni Ottanta assoluto novanta ha contribuito a ridurre la dimensione d'impresa e ridurre l'occupazione buona per quelli come me che scollina Zita e quindi ridurre i salari che si prende
Riassumendo quindi diciamo le cose fondamentali parlano i su quegli Anza in Italia in questo Ente parlare di salari
Dopo avrete appunto Marta che pensa di frana capoccia così
Parlando di sale e di lavoro ricchezza cioè importante a dire cosa possiedono tipo se la ricchezza in questo Paese
è importante importante ricordarci che a differenza di altri Paesi che mai hanno avuto una crisi meno dura ma hanno avuto reazioni politiche molto più forti Tanoni la crisi iniziata almeno da quando siamo nati quindi anche l'adattamento delle persone è stato una botta molto dura ma anche nel novantadue
E è importante appunto Same questo perché in per tanti versi nel nostro Paese è successo esattamente quello è successo in America in Gran Bretagna con queste diversità più importante la ricchezza di Provenza Lario però in Inghilterra in America c'erano Reagan e tace
Da noi questo fenomeno economicamente molto simile avvenuto senza che qualcuno ci sono stati cambiamenti del quadro politico chiaramente non ci sono state figure campioni del del che hanno detto noi su quella sono positive cioè Veltroni nell'articolo di Franzini citato si dice nel due mila sette Lingotto dice la disuguali il la ricchezza non è un male ma era già avvenuto tutto nel due mila sette negli anni ottanta novanta
Se uno guarda ci ci sono state anche i primi fenomeni in quella sera di questo Paese in quella sinistra dal governo e sono aumentare i suoi Lanze così
Quindi anche nel capire come mai populismo eccetera e mi e mi chiude importante dire che non solo son successe queste cose per tanto tempo non si sono riuscite a descrivere ma la gente diciamo le percepiva in qualche modo anche se in modo distorto
Ma sono state spesso portate avanti da figure se non di sinistra super partes tecniche patriottiche per tanti versi e che gli uni le uniche voci che hanno denunciato tutto questo erano proprio questi brutti populisti di destra
Quindi le persone che hanno visto come dire descritta la loro situazioni da queste persone si fidano di queste persone che non di quelli che gli spiegano i dati gli dice che tutto va bene perché l'Istat calcola male la quota dei salari quindi
Spero di essere stato nei tempi ringrazio attenzione
Cedo la parola
Grazie grazie Giacomo io passo la parola Giovanna Faggionato a cui chiedo di estendere a tutti questi discorsi sul livello europeo grazie
Mi ha molto facile prendere la parola dopo questo intervento perché
Sui populisti brutti sporchi e cattivi che hanno mostrato cosa non funzionava nel sistema Europa
Concordo pienamente e e posso dire che il discorso pubblico sull'Europa e la crisi in questi anni è stata una sorta di tragedia degli equivoci più che commedia degli equivoci
Primo grande equivoco sulla crisi la disuguaglianza ma e i fattori che creano la disuguaglianza e quelli che portano al voto euroscettico di di consiglierei una lettura molto agile che è il rapporto sulla politica di coesione dell'Unione europea che è la vera politica di sviluppo dell'Unione Europea
Una politica che movimenta qualcosa come trecentosettanta miliardi di Euro Alitalia fanno ventinove miliardi secondo contributo in tutta Europa
Perché spiega molto bene quando è iniziata la crisi cioè il declino della crisi europea è iniziata in realtà negli anni due mila c'è una meravigliosa mappa all'interno di questo rapporto che mostra come dal due mila al due mila otto il PIL pro capite che è l'indicatore il PIL pro capite rispetto alla media europea che è l'indicatore su cui si basa tutta la politica di coesione e quindi fondamentalmente tutti gli investimenti europei
è diminuito nell'Europa occidentale è aumentato moltissimo dell'Europa orientale ovviamente dimostrando anche che il grande sogno di integrazione dell'Unione Europea ha funzionato da da certi punti di vista
C'è una seconda mappa che spiega che dal due mila e otto al due mila e a e quindici
Il PIL pro capite nell'Europa occidentale rispetta la metro appena ha continuato a diminuire
E poi vedremo dove in particolare
Mentre dal nelle una parentale la crescita ha rallentato quindi cosa abbiamo avuto un'Europa occidentale che non non solo non è più cresciuta
In qualche modo decrescita e dall'altra parte un'opera in tale che non è cresciuta come avrebbe voluto per via della crisi finanziaria quindi quelle grandi aspettative che entrambe le parti le due metà dell'Unione europea avevano sono state in qualche modo deluse
Quello che è interessante è che it le regioni in cui il PIL pro capite rispetta la media Rota è diminuito di più sono regioni come il nord Italia
Il nord est della Francia l'alzabandiera
Il sud dell'Inghilterra cioè tutte regioni che erano vicine a diciamo alla alla leadership economica
Del Paese quindi quello che si diceva prima sulla percezione della disuguaglianza molto importante nel senso che
Il problema
Quando tu percepisce che
La tua condizione sta peggiorando rispetto ovviamente la precedenza o alla Regione vicino e questo lo ritroveremo anche in un altro rapporto molto interessante sul voto euroscettico per la prima volta la Direzione degli Affari regionali quindi quella che che si occupa della politica di coesione Europa pubblicato un rapporto che va a cercare le ragioni del voto euroscettico
E
Quello che è molto interessante di questo rapporto è che scopre che alcune teorie che circolano ok circolano anche grazie a illustri studiosi come Goodwin Campus dell'Università del cantante molto citato
Rispetto agli studi sul sul populismo non funzionano in Europa cioè la teoria per esempio che
Insomma il il voto euroscettico sia legato semplicemente alle zone più povere o che sia legato per esempio all'invecchiamento della popolazione cioè il famoso maschio bianco vecchio che vota populista
Non si applicano a al all'Unione europea nel suo insieme
Questo rapporto è molto interessante perché ha studiato tutte le circoscrizioni politiche degli Stati dell'Unione Europea
Come hanno votato dalla metà degli anni due mila e
Mettendo in relazione il risultato del voto ai partiti euroscettici ovviamente
Con una serie di indicatori demografici socio economici il risultato chiaramente che il fattore più importante che ha determinato il voto euroscettico
E il fattore socioeconomico ma è in particolare il declino picco con l'amico di lungo periodo quindi il declino economico di lungo periodo il declino industriale quindi la la la vecchia industria sporca e cattiva come i populisti che non c'è più
L'altra cosa che ha scoperto appunto è che non solo alle regioni brutali quelle che sono il bacino più forte del voto euroscettico ma sono proprio quelli rimasti indietro rispetto alla leadership quindi facciamo un esempio molto concreto è Brescia che potrà essere il bacino del voto euroscettico ovviamente in questo caso leghista piuttosto che Milano perché è il confronto con quello che poteva essere e e non è stato è la prima periferia non è il margine del dello Stato
Il risultato di di di questo di questo rapporto è molto interessante soprattutto perché
Va in contrasto con le scelte della Commissione europea delle dell'ultima Commissione la tacca nominato una vicepresidente alla demografia
Che ha l'incarico di occuparsi non solo di mappare la condizione socio economica delle rare rurali dell'Unione europea ma anche di occuparsi dell'invecchiamento della popolazione Kamprad Yemen orme per l'Italia e per la Germania ovviamente
Ma che proprio questo rapporto pubblicato dalla stessa Commissione spiega che non è un fattore cruciale nel voto euroscettico piuttosto l'altro il fattore cruciale che può contrastare il voto euroscettico
E che il questi studiosi di della stessa Commissione hanno individuato e l'educazione
E paradossalmente proprio l'educazione uno degli obiettivi che la la l'Unione europea non è riuscita a centrare nel suo programma sociale dell'ultima legislatura
L'ultimo equivoco sulla crisi che cioè l'ultimo equivoco sulla crisi ma potremo che ce ne sono altri a livello invece di di di col punto di chi sono i populisti e di che poteri alla Commissione europea
Che
Nel discorso pubblico di solito citiamo dei fattori per spiegare la disuguaglianza un posto proposito lo dico come mea culpa dei giornalisti che fanno di solito un bel mix un bel frullato mettendo insieme
Non tutti ovviamente però insomma diciamo che spesso succede che siccità a l'avvento del delle innovazioni tecnologiche i grandi monopoli del del del Teck americano
Si parla di sta facendo il web tutti fenomeni molto importanti ma in realtà scusate io su una maniaca dei sono una mia perversione io sono una perversa dei rapporti
Degli studi pubblicati sul sulle l'Unione europea e l'ultimo che di Cito è un mio studio meraviglioso del del think-tank Bruegel sulla crescita inclusiva
A livello di Unione
Questo studio che quindi si occupa proprio di andare a capire
Perché alcune regioni dell'europea sono cresciute perché in altre c'è una maggiore disuguaglianza
Spiega che la disuguaglianza non è tanto legata a per esempio appunto i fattori di innovazione tecnologica
Perché il famoso un per cento che si citava prima in Europa fatto soprattutto da professioni quindi stiamo parlando di interessi professionali organizzati dai legali e consulenti
A Ailly ai grandi dirigenti e
E dai dalla manifattura quindi tante cose che non sono più uno studi cui non si parla più nel discorso pubblico di ma ormai la manifattura è scomparsa dal discorso pubblico
In realtà ci sono dei numeri impressionanti trentaquattro per cento del del famoso un per cento scusate il gioco di parole in Germania il fatto da dirigenti della manifattura
Quindi per esempio una delle leve che potrebbe usare l'Unione europea per combattere la disuguaglianza è una politica di concorrenza di liberalizzazione forte vorrei ricordarvi che spesso si parla subito sì spesso si parla delle multe che la commissaria vestaglia per da a Apple o Google ma a la come sarebbe sta che sta anche in investigando su un colosso come Ikea che voglio dire non non hanno ha poco di digitale ci fa la libreria Billie però Ikea si è inventata un meccanismo meraviglioso per evadere tasse per cui i punti vendita in cui andate a comprare la libreria Billi e a mangiare le polpette con la marmellata sono non sono di Kamal sono dei punti vendita che pagano semplicemente i diritti di sfruttamento del marchio che ha per darvi un'idea e il che è di cui è proprietario una fondazione quindi e stiamo parlando di un'azienda appunto della manifattura quindi
Queste
Lei abita la concorrenza devono essere utilizzate non tanto con
Non tanto con semplicemente vuol ovviamente bisogna farlo ma anche appunto andare a vedere Kia e l'un per cento in Europa e chi è l'un per cento in Italia
L'altra cosa interessante
Che non si parla di tassazione se ne parla molto poco
Sa
Io presuppongo dal mandato che è stato dato al commissario Gentiloni che invece la tassazione sarà un punto forte del della prossima legislatura rotta e altri
Credo che contano su un italiano per poter a fare alcune cose appunto contro i big del web in realtà ci vorrebbe un altro intervento a livello di politica fiscale su cui purtroppo lui in Europa non si trova un accordo perché ovviamente c'abbiamo vinto nostri paradisi fiscali interni
Ma la tassa sulla tassazione molto interessante questo rapporto di Bruegel test racconta benissimo come negli ultimi
Insomma dagli anni ottanta nonostante appunto di Reagan e Thatcher ce ne fossero solo due
In realtà la progressività della tassazione diminuita in in mezzo mondo compresa l'Unione Europea la media delle aliquote nei Paesi dell'Unione europea era quattordici
Una volta ma negli anni Ottanta adesso diventata sei il numero di aliquote e quindi per dire il livello di progressività la tassazione del famoso un per cento è diminuita dal del una volta era il sessantasei siamo arrivati al quarantotto
Di questa cosa non si parla e soprattutto i poteri dell'Unione Europea sono tali per cui si parla tanto del semestre delle pagelle dell'Unione Europea nelle pagelle dell'Unione Europea ci sono tutti i giudizi
I suggerimenti su come correggere la rotta economica sono di suggerimenti meravigliosi io ti consiglio anche appunto sempre nelle mie perversioni c'è anche questa di leggermi tutte le pagelle del del del semestre
Insomma che che non europea dai vari Paesi
Io vi consiglio di leggere perché la la commissione Pardi apparirebbe molto meno mostruosa di come la dipingono
Ma tuttavia non ha nessun potere di di di indirizzare alcune scelte fiscali da questo punto di vista potrebbe farlo se finalmente il famoso semestre europeo venisse integrato anche con impronte l'astro sociale che è un sono delle fantastiche enunciazioni di principio approvate nell'ultima legislatura
La ma per ora appunto ancora tutto nella teoria spero di non aver sforato i tempi vorrei parlare anche di altri due equivoci che secondo me sono fondamentali per capire cosa cosa non abbiamo capito o cosa o cosa non non risulta del mio discorso pubblico sulla crisi populismi
E il l'altro grande equivoco è quello appunto sui populisti cioè noi abbiamo iniziato a dare l'etichetta di populista a tutto
Non so se voi avete mai assistito a un incontro di poter mosso e a un incontro di i a o avete sentito parlare o una rappresentante dello Utah il paio di Alba Dorata o del fan Nacional
E metterli assieme tutti sotto l'etichetta populiste è un qualcosa che a a del
Del creativo
Sono storie molto diverse secondo me non abbiamo fatto un servizio utile la cittadinanza chiamandoli tutti i populisti
E non ci siamo resi conto a un certo punto che questo populismo era per la maggioranza un populismo di estrema destra e chiamarlo estrema destra importante
Per avere degli antidoti degli anticorpi a dei fenomeni che come abbiamo visto anche ieri hanno delle percussioni
Vere sulla nostra società e molto preoccupanti e detto questo
Abbiamo anche
Creato un'aspettativa sull'ondata di populisti alle ultime elezioni
Che
è stata esagerata nel senso che per esempio il bistrot nazionale ma senza una semantica importantissimo torneremo magari dopo che è stata esagerata di sorprese prefazione al suo apice raggiunto nel delle elezioni del due mila e quattordici e non queste elezioni per esempio
Abbiamo messi insieme a e ovviamente insomma in Olanda non è andata come ci si aspettava Alba dorata per fortuna è in una fase di di calo di consensi cioè ci sono situazioni molto diverse sono anche partiti molto diversi perché
Per esempio i leghisti e Orban sono parte e del sistema nel senso che Orban era
è un uomo del Partito Popolare Europeo ed era il grande era un liberale intanto era il figlio liberale dell'est Europa il Partito popolare un'opera
Ci sono delle foto meravigliose di Orban accanto a Chirac all'lo stadio di Parigi insomma ci sono orfana una storia molto particolare e
La lega era un partito che credeva moltissimo nell'Europa non credeva nell'Italia ma la lega est è il partito cacca una presente la presenza più Ulgelmo al Parlamento europeo Speroni non so se vi ricordate Speroni
Era dice è stato vicepresidente del Parlamento europeo per dire
Anzi la lega scommetteva sull'Europa delle Regioni contro l'Europa degli Stati quindi abbiamo delle situazioni molto diverse il fra nazionale è un partito che nel due mila e dodici
Faceva i convegni con Forza Nuova e con i neonazisti suprema Attis tibia anche lì
Ha io mi ricordo di essere andato a un convegno
Nel due mila e dodici a Milano in cui fa nazionali cioè il partito che che che ha vinto su Macrone alle ultime elezioni europee
Appunto faceva convegni assieme a persone che citavano Evola per per dire come è cambiato in sette anni il fra nazionale come è cambiata la nostra società questa è una bella domanda senza sgambetti loro noi
Però sono situazioni molto diverse cos'hanno in comune e quello che hanno in comune mi interessa quello che hanno in comune è che hanno riportato il conflitto
In un Panorama politico europeo in cui non c'era più conflitto e quindi la cosa interessante è che l'Europa per per natura di come è congegnata di come sono congegnate le istituzioni europee
E e e poi purtroppo di un di un percorso istituzionale europeo che sia in qualche modo fermato e speriamo che riprenda riprenda a a ad avanzare almeno questa diciamo la mia convinzione personale di uno poi la può pensare come vuole ma per come sono in questo momento si erano in qualche modo adagiate nell'idea che il mercato unico all'interno di un mondo globalizzato e di un mondo globalizzato su misura
De degli Stati Uniti e degli accordi del del quarantacinque cioè voglio dire che quel bel mondo di Bretton Woods del mondo in cui la Cina non era ancora apparso insomma
In quel in quel mondo lì si pensava che il mercato europeo avrebbe portato appunto la grande integrazione con l'asta Europa
E avrebbe in qualche modo funzionato o almeno a un certo punto vedendo che non si riusciva più a fare dei passi avanti nell'integrazione opera
Ci sarà in qualche modo adagiati in questa situazione
Una volta in un'intervista a Romano Prodi mi ha detto che Trump
Deve avere il monumento all'europea al le OPA ad honorem del dell'europeista d'onore ma perché ha riportato l'Europa a interrogarsi su cosa fare a livello geopolitico mondiale io direi che i populisti uno populisti chiamiamoli così tutti insieme possono avere lo stesso monumento perché hanno iniziato a a farli apparire sul palcoscenico europeo
La necessità di fare una politica e una politica economica e sociale forse diversa almeno su questo possiamo possiamo trovare un lato positivo
Ora l'ultimo equivoco non voglio ci diciamo
Cercherò di essere in i tempi escano
Cosa può fare l'Unione europea
Anche qui
Purtroppo sa il racconto dell'Unione europea sicuramente parziale sicuramente molto semplicistico
E soprattutto non non
Norris
Non riflette veramente qual è la natura diversa la natura diversa delle dei poteri delle tre istituzioni abbiamo un Parlamento europeo in cui c'è un confronto democratico tra gruppi politici abbiamo una commissione che è espressione di ventotto Stati tra poco ventisette
Che lavora quindi di consenso
Soprattutto la Commissione Junker raramente ha fatto delle cose ha proposto ha presentato delle proposte legislative che senza sapere già di avere il consenso
Della maggior parte degli stati perché ovviamente altrimenti è una perdita di tempo nel momento in cui poi c'è il consiglio che decide e ha sempre quasi sempre l'ultima parola
A
E abbiamo un consiglio che lavora per consenso e questo ovviamente è un problema
E lavora per consenso però in una situazione di rapporti tra Stati nazionali
Che vuol dire che come nella politica estera spesso il più forte a a una forza negoziale maggiore
Quindi sono tre meccanismi di funzionamento molto diversi non c'è solo il fatto che ma ci sia un'istituzione più forte e l'altra più debole è chiaro che i i poteri del Parlamento europeo sono più limitati di quelli consiglio su questo voglio dire anche se solo sono cambiati nell'ultimo periodo ma su questo non si discute ma anche la natura del potere a differente solo per farvi un esempio da giornalisti
La Commissione europea comunica a tutti i giornalisti
E e cerca di comunicare il meno possibile ve lo dico episodio
Nel senso che spesso non rispondere domande eccetera eccetera anche se io dò tutti i meriti alla Commissione Junker e e e poi vi dico che meritino
Ma è il consiglio invece non comunica con tutti i giornalisti nel senso che molto spesso le agende politiche
E le vere spiegazioni sui dossier vengono fatte Paese per Paese l'Italia parla solo con i i giorni cioè il ministro italiano parla solo con i giornalisti italiani
Sì io posso andare alla conferenza stampa di Merck eletti macro con ma se devo farmi spiegare dall'ambasciata
Qualcosa di di di di come sono andate le negoziazioni tra i che fare i corpi diplomatici
L'ambasciata francese la rappresentanza francese parla con i giornalisti francesi non con i giornalisti italiani in quanto giornalisti europei quindi la la e insomma e potrei darvi ed darvi esempi così in continuazione il Parlamento europeo ogni istituzione che ovviamente ani trattati lavoro gruppo che che è quello che ha preso tutte le decisioni sulla crisi non è nemmeno nei trattati
E e quindi non c'è nessun verbale per per dar l'idea del di quanto contino in più di quanto conti pregressi tutto sociale
Anche sulla sul discorso pubblico la gestione della crisi
Il punto è che
Quella che noi pensiamo sia grande esecutivo europeo cioè la commissione ha poteri limitati nella gestione della crisi e ha poteri limitati dal punto di vista della gestione del fisco del lavoro dell'educazione
E invece no della concorrenza ha un grandissimo potere
Ci sono ovviamente le competenze esclusive
Una di queste il commercio e appunto una la concorrenza certe quindi le lenze che alla commissione sono alcune ma non c'è ma non sono altre quindi gli Stati nazionali hanno una grande responsabilità inoltre non solo gli Stati nazionali hanno una grande responsabilità ma per esempio
A livello per esempio di politiche del lavoro ci sono anche altri attori
Di dico solo che a dicembre del due mila e diciassette a come se loro pena per la prima volta presentato
Una proposta di riforma di una direttiva che si chiama la direttiva della dichiarazione scritta
Ha un nome strano ma vuol dire semplicemente che il datore di lavoro cioè la proposta è semplicemente quella di
Io obbligare i datori di lavoro a
A dichiarare agitatori al di là alla al lavoratore quali tipo di lavoro andrà a fare per quanto tempo e
E diciamo con che regole di di tempistica torni eccetera questa dichiarazione e e la tipologia del lavoro on demand o altro
Questa riforma che serviva a tutelare i lavori atipici i lavori atipici sono la metà di quelli nati dal due mila quattordici poi in Europa per per per dire perché la Commissione europea ha fatto questa proposta
Ma
Ovviamente
Quando la la Commissione europea ha fatto questa proposta ha chiesto di di avviare un dialogo sociale e ci sono delle parti sociali in Europa che sono i rappresentanti dei dei lavoratori quindi sindacati europei
E la Confindustria l'opera non non appaiono mai vi discorso lo pubblico gli avete
Nel sedile mai parlare
Il primo prima manifestazione unitaria dei sindacati europei sapete quand'è stata nel due mila undici quindi altro altro probabilmente frutto della crisi uno questa volta positivo prima non c'era mai stata sindacati europei per come sono sul per come sono organizzati adesso non posso nemmeno indire uno sciopero in maniera autonoma ma devono sentire le federazioni nazionali
La Costituzione appena c'è stata Emma Marcegaglia come presidente per per molto tempo
La Commissione europea quando ha deciso di di riformare questa direttiva invitato quindi al dialogo le due componenti del dialogo sociale i datori di lavoro noi cioè qui la Confindustria Business Europe
Ha dichiarato che non voleva nemmeno sedersi al tavolo e ha scritto un comunicato come arrivato via mail perché ovviamente arrivava tutti giornalistica esecuzione da farlo pay in cui diceva che era semplicemente inaccettabile
Dare i dati la stessa una definizione di là di lavoro uguale per vi lavora attore di lavoro uguale per differenti in piedi nel senso che questa direttiva avrebbe per la prima volta inserito nel diritto europeo una dichiarazione unitaria di lavoratore questa è un'altra notizia la il l'Unione Europea gli Stati dell'Europa non hanno una dichiarazione una definizione a livello di diritto di lavoratore unitaria non ce l'avevano fino a questa direttiva
Non c'era il diritto cioè nel senso che l'uniche definizione unitaria di lavoratore erano quelle date dalla Corte di giustizia UE quando un lavoratore con di uno qualunque Stato membro andava ad appellarsi alla alla corte di giustizia questo per dire di quanto siamo indietro sotto certi aspetti
Macché che che appunto nel nel dibattito pubblico non appaiono va dato atto alla commissione di un perché qualcosa appunto alla provata a fare anche se ovviamente la gestione della crisi insomma avete visto i i risultati insomma non sono sicuramente ottimali i due terzi dei dei greci in questo momento non crede più all'europea però ovviamente sono stati insomma ci sono risultati dal punto di vista del del diciamo generale del della dell'unione positivi
Detto questo la commissione Junker quello che quello a cui insomma mi riferisco quando dico Ca'dei meriti eh aver cercato di gestire questa crisi cercando di mettere un po'più di politica all'interno della gestione la Commissione e g e avendo a che fare con il ventisette ventotto Stati ventotto ancora
Questo sistema istituzionale non è semplice
La cui nuova Commissione Europea a porterà avanti moltissimi dei dossier che in realtà a reali ha messo sul piatto la commissione Junker il vero vincitori di queste elezioni europee Emmanuel ma colonna nel senso che il vero motore politico nella prossima Commissione e la grande riforma che sarà già pensata è quella della politica di coesione perché è quella che in realtà gestisce gli investimenti
Ed è tutta sul nuovo Green di il diciamo gli investimenti ambientali diciamo per la sostenibilità ambientale per la grande transizione ambientale poi vedremo se sarà vera transizione e
E per l'innovazione
Il mio unico grosso dubbio è che questo significhi anche che mentre Junker
Aveva in quanto premier in quanto personalità politica Sapen può non apparire ma ma aveva un certo peso
Che questa nuova Commissione quella Mondher lei è nato a capo e con il grande motore politico che in realtà è la Francia di Manuela Kron è una Germania molto instabile
In realtà turni al a un sistema in cui gli Stati hanno molto hanno molto voce in capitolo e meno le istituzioni comunitarie e che il capitolo sociale dell'Europa avvenga accantonato è rimasto il commissario lavoro non c'è più il commissario per esempio alle alle alle politiche inclusive
Il pilastro sociale dell'Europa è affidato a Dombrovskis Chelli grande vicepresidente
Che si occuperà di affari economici e finanziari Smile il referente di Gentiloni se vogliamo metterla così secondo la stampa italiana e
E quindi diciamo insomma la nel le grandi aspettative restano ci sono ci sono appunto
C'è la speranza che il pilastro sociale e anche la politica fiscale unitaria faccia dei passi avanti vorrebbe dire senza il pilastro sociale venisse veramente attuato vorrebbe dire che l'Italia non avrebbe sulla pagella
Del famosi conti pubblici ma avrebbe la pagella anche della disuguaglianza sociale della mobilità sociale degli investimenti ricerca degli investimenti in educazione e poi io sogno il giorno in cui ci saranno i titoli di giornali che diranno alla Commissione europea c'era
C'ha criticato perché non abbiamo abbastanza fondi ricerca ecco quando arriveremo a questo titolo di giornale secondo me
Allora il discorso pubblico nonostante le le la semplificazione a diciamo avrà a a a Vassaras comunque semplicistico ma almeno diciamo la crisi e e ed Europa avranno fatto dei passi avanti
Grazie grazie a Giovanna Faggionato per questo ricco intervento che ci ha portato dall'Italia alla Spagna all'Est Europa i populismi a al tema del conflitto sono sono tutti temi importantissimi
Sono temi che vengono anche trattati nell'ultimo libro di Federico Fubini per amor proprio
A cui passa volentieri la parola grazie
Si sente
Io
Devo fare una confessione più penso a agli argomenti di cui abbiamo parlato oggi pomeriggio più ascolto le altre persone
Più cerco di informarmi
Meno mi sembra di avere delle risposte meno mi sembra avere le certezze non lo dico come
Posa lo dico perché e quello che avverto
E più mi sembra di non avere delle certezze più
Quasi diciamo distinto mi rifugio in quello che mi sembra che vi posso dare delle certezze anche se poi giustamente mi ci dice che non bisogna fidarsi dei dati circo i dati cerco i numeri perché penso che nei numeri grezzi analizzando le cercando delle costanti
Né i numeri Ghezzi che non vogliono racconta una storia ma semplicemente rappresentano in Marina numerica una realtà ci siano degli inizi di risposte
E sto cercando di fare oramai da qualche anno di questo il mio modo metodo di lavoro proprio perché più ascolto delle nasce azioni più non per colpa di chi le fa ma più mi si confondono le idee ma liberamente non è una critica nessuno è un con mio stato d'animo
Allora
Chiaramente una delle grandi domande che noi abbiamo
Oggi è
Se stiamo perdendo la democrazia
No alla fine questa è una delle grandi domande a questo tavolo cioè se le diseguaglianze il carattere incompiuto dell'integrazione europea
Le le diseguaglianze regionali la
L'impatto asimmetrico della de industrializzazione tante de degli elementi che sono stati cita Hachiōji l'effetto demografico se tutti questi grandi fenomeni spingono le persone a credere a risposte che non siano del tipo di sistema politico abbiamo conscio degli ultimi settanta anni allora
Ho trovato a fare un esperimento allora ho preso dalla European vaglio Survey che
è un sondaggio che si fa sui valori che le persone hanno in un certo numero alcune decine di Paesi europei non solo dell'Unione Europea massiva mi pare fino anche all'Armenia Paesi diciamo del del grande continente europeo su sono i sondaggi sono di centinaia e centinaia di domande
Le domande sono sempre le stesse nel corso dei decenni la prima salvezza fatto nell'ottantuno
L'ultima sarebbe stata fatta nel due mila diciassette
Allora ho cercato di naturalmente poi si può lavorare in tanti modi però quello che ho cercato di fare ho cercato di fare una fedele sezione che
I gli studenti di dottorato che sono qua mi insegnano che pratica una riflessione che cos'è
Ci fai delle corrispondenze i detto diciamo nella maniera più semplice possibile voi prendete una cosa ci stiamo a variabile dipendente una una cosa che voi cercate io ho cercato le persone che dicono che hanno una preferenza per avere un un leader forte
Dunque l'opposto del potere diffuso la democrazia e cercare di buttare dentro questa variabile dipendente tutta una serie di altre risposte per vedere quali sono le risposte
Diciamo che quando sono a fare quando sono affermative
Hanno più probabilità di prevedere il fatto che quella persona
Preferisce un leader forte per dillo brutalmente la variabile indipendente dunque le variabili che uno butta dentro e viene la regressione
Che
E diciamo prevede
Colpi le più alte probabilità
La preferenza per un leader forte
E non vi sorprenderà e che uno preferisce vedere
La il governo dell'esercito
Cioè sostanzialmente
Dei sistemi di giunta militare con potere politico e queste
Cioè non ci sorprende no questa è la
Nella riflessione la variabile che prevede di più cioè sostanzialmente quando voi dite che prevede il governo dell'esercito avete molte probabilità di dire che volete un leader forte sostanzialmente e in Europa
Diciamo il leader forte siamo tra un quarto e un e un
E il trenta per cento
Dell'esposto con un pochissimo
De questo concetto del armi Lulli è la cosa che credo di più non ci stupisce come non ci stupisce la seconda cosa che prevede di più
Che e questo è interessante anche in chiave europea
Tendono a prediligere il leader forte quelli che dicono che ci vogliono per far pendere decise nella vita pubblica ci vogliono degli esperti
Che in fondo una cosa che ci interpellano italiani che abbiamo avuto molti governi tecnici abbiamo molto può intatto sui governi tecnici e che ci siamo affidati all'Europa come vincolo esterno che ci salvasse da noi stessi perché
Mizzi che c'erano persone competenti
Questa è una variabile che prevede molto la preferenza per il leader forte però quello di cui può feriti dico che parla eccome voglio che non ci sorprende per esempio che un'altra variabile e che le persone vogliono dire forte tendono a essere stesse persone che dicono
Che gli uomini nelle questioni di business prendono decisioni cioè i manager uomini
Sono meglio a prendere decisioni rispetto ai manager donna
Ok dunque così abbastanza
Però
Ho vedo in alto non buttato dentro decine di queste variabili nella presenza ride forte repressione e allora ne vedo alcune
Che mi hanno fatto riflette nel per esempio molto in alto
Una evidente tolleranza per l'omosessualità
Nella mia diciamo chiaramente non messe non so una quarantina dentro queste numero cinque cioè se voi accettate l'omosessualità non Seton sessuale ma siete tolleranti verso gli omosessuali
Questo tende a prevedeva preferenza per il leader forte
Come allo stesso tempo è anche in alto
Il fatto di affermare che le donne hanno gli stessi diritti degli uomini per esempio dunque noi vediamo che persone che preferirebbero anche fare a meno della democrazia non sono necessariamente maschilisti come uno avrebbe l'immagine no del
Vecchio uomo bianco molto tradizionalista
E molto in alto la il giustificare l'aborto dunque
In termini di diritti civili e di questioni di cittadinanza non sono persone
Necessariamente con idee che diciamo tenderemo a definire chiuse o tradizionaliste
E eppure sono persone che tendono a avere una preferenza per dire forte
Quando avevano quattordici anni parlavano di politica con il con il proprio padre dunque tendono a
Essere cresciuti avete avuto una un'educazione che non è insensibile ai temi della vita pubblica
Dunque avere una una buona cultura della vita pubblica
Molto interessante
Quelli che non vorrebbero avere come vicini perché uno si aspetterebbe che non vorrebbero avere come vicini per esempio
Degli stranieri ma molto in basso cioè non tende a prevederne la preferenza per il leader forte l'affermazione che immigranti i gli immigrati aumento né problemi di di criminalità
Noi in Italia abbiamo molto questa associazione noi inutile Salvini si presenta pieni poteri ed è anche uno che tende a sottolineare tutti episodi che metà degli stranieri in carta almeno in in in Europa non prevede questo non prevede
Come non prevede e come
Le persone non sono indifferenti al fatto di avere come vicini di casa degli immigrati o dei lavoratori stranieri
è interessante vedere che invece la i vicini di casa che non vogliono avere sono gli ebrei
Questa è la cosa che prevede di più
La preferenza per i dire forte
Molto più per esempio dei
Dei rom
E ed è piuttosto in basso cioè non tende a prevede che la predilezione per un leader forte
E il fatto di giustificare la violenza politica
Allora da queste poche cose poi uno potrebbe buttare dentro centinaia di variabili norme va buttata dentro boh appunto questa quantità così fatto molto in fretta una domenica pomeriggio però quello che viene fuori secondo me da questo lavoro
Da questo accenno di lavoro
è che le persone che hanno una predilezione o una tolleranza per un leader forte
Sono persone normali
Non sono dei mostri
Non sono dei tradizionalisti
Non sono degli xenofobi
Non hanno avuto un'educazione che trovi vada perché lo padre parlava di politica quattordici anni con loro
E non hanno idee che definiremmo Pietrogrande in termini di
Tolleranza dei diritti civili di coloro che sono diversi da noi omosessuali tolleranza
Poco diciamo diritti civili diritti delle donne la porto e sono tendono a essere piuttosto pensano che è meglio avere un ménage uomo sommerge donna
Ma non sono maschilisti non vedono se stessi come maschilisti
Dunque noi abbiamo tante persone normali che sono sostanzialmente disponibili
Se questo lo ritengono utile per la loro condizione sociale dalla condizione sociale economica
Istituzionale del loro Paese sono disponibili a rinunciare
A alla democrazia
Sostanzialmente
E sono anche persone che possono e questo lo si vede anche in uno dei
Ecco per esempio c'è un le persone che dichiaro di avere fiducia nell'Unione Europea nella selezione sono piuttosto in alto
Certo questo in termini relativi naturalmente tende a prevedere la predilezione per un leader forte proprio con questo no no non ti sbagliare non non non togliermi vi saluto non voglio dire i in nessun modo opinione europea
Sia
Minimamente antidemocratica
Per niente
Però invece la connessione interessante quella della predilezione degli esperti che prendono le decisioni
Allora questo pone tutto una serie di problemi diversi
Non c'è tempo e fai confusione se se trovassi affrontarli tutti perché non ciò chiave nella mia testa
Però poi ci siamo tanti temi siano stati sollevati
Non
Tengo da parte
Allora vedo due due temi grandi che secondo me cinte fustella hanno come italiani e poi a livello Dio ma proporrei aggiunge una solo una cosa allora un tema molto grande che ci interpella come italiani
Ancora una volta mi rifugio nei dati
Vedere che cioè che
Impressione abbiamo del mondo del sistema politico nel quale viviamo allora se voi andate a vedere per esempio dei sondaggi come quelli del più research center che fa delle domande molto simile a quello della European vario Samperi
Voi vedete che nel due mila diciotto o se sono domande fatte intorno al momento della campagna elettorale o delle elezioni due mila diciotto in Italia state fatte ovviamente anche lì decine di Paesi
Viene fuori per esempio che in Italia solo una minoranza di persone il quarantatré per cento considera
Che il loro diritto di esprimere liberamente la propria opinione sia protetto
La maggioranza che l'attiva dunque una cioè non operativa assoluta un cinquanta intorno al cinquantasei per cento ritiene che non sia protetto il proprio diritto esprimere liberamente la propria opinione
E ancora
Ma se ne potrebbero citare tante in questa salve viene fuori che gli italiani pensano che la giustizia non sia uguale per tutti che che in qualche modo le istituzioni Lilli la li lascino cadere in molti aspetti no
Però una delle interessanti risposte che ho trovato
E la domanda è quanto è pericoloso andare per strada la scena
E il cinquantaquattro per cento degli italiani risponde
Dove sto io andare prestata la sera diciamo nel mio Paese la mia città è mio quartiere e pericoloso cinquantaquattro per cento
Allora se voi paragonate con quelle decine di paesi della più vario Survey viene fuori che noi abbiamo uno dei risultati peggiori in termini di percezione della propria sicurezza andando suoni solo diciamo così a una trentina di Paesi ma a parte l'Italia solo Grecia Tunisia e Nigeria Argentina
Danno delle risposte più negative dell'Italia che ci tengono ancora più pericoloso andare in giro ritengo pericoloso andare in giro la sera e l'India siamo alla pari dell'India
Mentre in termini appunto di questa
Le mi viene quasi da chiama le le conseguenze della sincerità cioè la possibilità di esprimere la propria opinione liberamente
Dei ventotto ventinove Paesi della Salve il solo il Brasile risulta leggermente più dubbioso degli italiani brasiliani di riguardo la possibilità di esprimere liberamente la propria opinione
Allora
In altri termini
Riteniamo di non avere
Un grado particolarmente elevato in libertà o anzi piuttosto basso per quanto riguarda la libertà dall'aggressione fisica e per quanto riguarda la libertà dall'aggressione alle nostre idee
O alle nostre opinioni
O alle nostre preferenze
Allora ma il vero
E Ven ma non è vero
Che non c'è questa libertà in Italia
Naturalmente ognuno di noi alla sua opinione no
Però ve l'ho detto subito io mi rifugio né i dati e vado a vedere per esempio gli indici internazionali di libertà di stampa
Dove
Mentre diciamo gli italiani ritengono persino più dei russi degli ungheresi dei filippini dei polacchi di non avere libertà di opinione
Il nelle classifiche della libertà di stampa per esempio quella di
Reporter Senza Frontiere
La libertà di stampa interno né eccelsa
Ma è sicuramente molto superiore a quella di questi Paesi di cui conosciamo i sistemi politici ma persino superiore a quella degli Stati Uniti
Secondo la classifica deportanza dunque e difficile sostenere che non ci sia libertà almeno da questo punto di vista di esprimere opinioni
Per quanto riguarda la libertà dall'aggressione fisica cioè la libertà fisica di movimento
Ci sono degli indici che fanno vedere
No non mi ricordo neanche come si chiamano
Le aggressioni per strada che il crimine i crimini di strada dove ovviamente viene fuori come sui Franco Stefani Index
Dove viene fuori che
L'Italia
E non è pericolosa
Nel confronto internazionale molto molto meno pericolosa o meno pericolosa nei dati degli Stati Uniti ovviamente della Svezia
Della Francia del Kenya del Brasile tutti i Paesi dove le persone dichiarano una percezione di sicurezza superiore a quello dell'Italia
Allora cosa c'entra questo con la riflessione che vista mi sto facendo vedere prima
Proprio fosse nulla forse non c'entra nulla
Non fosse ha qualcosa a che vedere perché
Stiamo parlando di uno opinione pubblica che si tiene di aver perso i come dire i beni comuni del della libertà
Ritiene che questi beni cui la libertà cioè giacché non c'atto nella propria percezione non ci sono più
E
E forse sono persone normali che lo pensano sono le persone che vi faccio vedere prima nella regressione
E che magari
Tendono a
A voler salvare il salvabile dunque magari affidarsi al governo degli e Sperti
Magari al governo dell'uomo forte dello Strong leader
In altri termini cosa vi voglio dire che c'è sicuramente tutte queste spiegazioni che sono state date della
Giovanna ci ha detto che non bisogna parla di populismo però lo faccio in maniera gergale per intendersi della crescite del populismo sono tutte vere però c'è un momento in cui si stabilisce una perdita di fiducia nelle proprio sistema
Nelle istituzioni e si è molto più sensibili a queste cose allora l'altro aspetto
Non so chi di voi economista o si interessa l'economia e sa che cos'è il Minsky moment
Questo è un economista strano che è sempre stato fuori dalle grandi correnti di pensiero degli economisti è stato neo che iniziano quando aveva vinto la Scuola di Chicago e Luís
Tra l'altro è sempre stato un outsider anche perché è un immigrato un toscano figlio di Mensch ricchi della Bielorussia dunque più minoranza di così più sconfitto di così non poteva essere americano cresciuto negli Stati Uniti
E lui ritiene di teneva perché morto
Una trentina di anni fa
Che le crisi finanziarie le crisi di debito
Attivano quando gli operatori vendono
La percezione della rischiosità delle loro decisioni d'investimento
E questo succede quando ha sono vissuti in tempi buoni per gli Investimenti di stabilità finanziaria per molto molto tempo e in qualche modo la memoria del della rischiosità degli investimenti si è persa
Dunque
Gli operatori per guadagnare di più tendono a prendere più fischi
Misty parlava dell'ipotesi e voi che ha che l'inconoscibile possa essere conosciuto l'ipotesi eroica naturalmente
Ne in senso sarcastico che l'inconoscibile cioè il futuro possa essere conosciuta dunque uno prende sempre più fischi perché tanto sa che non gli succede niente
Che un po'come dire un sedersi sugli allori
Mi si parlava delle fasi in cui l'economia funziona con successo che vengono interpretate dagli operatori come a significare che la struttura delle istituzioni economiche finanziarie dei mercati e diventata meno soggetta
Alle crisi rispetto a un'epoca precedente dunque si diffonde l'opinione che sia meno probabile che il contesto possa portare delle crisi
Il Minsky moment e il momento in cui le mancate che talmente tanto rischiosi accumulato sulla base di queste ipotesi e voi che che non sarebbe successo nulla che Lehman fallisce
Ora
Proviamoci a chieder può esiste un Minsky moment della libertà
O della democrazia
In cui persone che hanno presenze normali che sono femministe che non hanno problemi aveva un vicino di casa comma un vicino di casa immigrato che non penso che gli immigrati gli rubi il lavoro mettono a criminalità
Sono talmente abituata all'arrivo a libertà che iniziò a formulare delle ipotesi e voi che sulla libertà
C'è chi niente la può scalfire o forse non è veramente il nostro bisogno primario così come nessuno di noi penso in questo momento stiamo pensando alla mia che stiamo respirando giusto
Questo diciamo sono un po'le domande che in questo momento mi interpellano come vedete sono più domande che risposte però vi volevo dire sulla base di cosa
Avevo detto che volevo chiudere
Però diciamo la mia parte la conversazione sul tema dell'Europeo
Perché ha molto a che fare con questo si parla molto appunto delle aree che rimangono indietro da cui emigrano le persone o le le aree in cui in Milano oppure Brescia cioè l'aria diciamo che festa India correlativamente che più vicina alla avanzato dunque scatta quell'invidia
C'è un tema
Che molto presente dibattito americano e che non è per niente presente dibattito però che siccome dovrebbe esserlo perché al cuore della democrazia
In Europa
Che la soppressione del voto
Cosa voglio dire con questo
Vi do qualche cifra
Dal dal due mila nove al due mila diciassette l'immigrazione netta verso la Germania è stata netta dunque al netto di quelli che sono usciti sto parlando solo di cittadino europeo
è stata di due virgola sette milioni di
Giovani età media tre ventotto e trenta anni a seconda dei Paesi trentaquattro per cento laureati di investimento negli studi da parte dei rispettivi governi di queste persone che sono andate in Germania
è stato c'è un laureato in Italia può costare centottanta mila euro
è stato di duecento miliardi dunque un trasferimento di duecento miliardi di euro verso la Germania
Immaginati che la popolazione ungherese scesa del dieci per cento dal dalla caduta del Muro la popolazione bulgare scesa del trenta per cento c'erano nove milioni di persone che parlavano bulgaro
Se continuiamo così fra dieci o quindici anni ci saranno sei milioni di persone che parlano bulgaro nel mondo
La Romania è scesa del ventidue per cento i Paesi baltici hanno perso ciascuno di loro il trenta per cento la popolazione sono andati fuori sono andati in Polonia mi scuso
Sono andati
Né in Gran Bretagna in Germania adesso sempre più in Germania perché la Gran Bretagna si sta chiudendo
Dov'è la soppressione del voto la soppressione del voto
E nei e nel fatto che gli espatriati tendono ad andare alle urne meno delle persone che rimangono nel paese di origine perché spesso votare complicato ci sono diciotto milioni di persone in questa condizione dunque sarebbe il
Il quarto quinto Paese avevano Poppea
E alcuni sistemi politici
Nell'Unione Europea sono fondati sulla soppressione del voto per esempio in Ungheria anche puramente il paese più simile a un sistema a partito unico che esiste nell'Unione Europea
Gli espatriati possono usare solo nella loro ambasciata propriamente se voi siete
Emigrati in Germania e magari lavorata monopolio avviene non è scontato che prendiate la decisione di andare fino a Berlino botanica
E magari una lunga fila perché ci sono milioni di ungheresi no
Che che devono votare all'ambasciata a Berlino mentre se siete ungherese rimasti indietro nel Trattato del Trianon essere rimasto
In Romania potete votare da casa
Quelli sono molto patriottici e tendono a votare per Obama quelli che emigrano sono più liberali intendono votare contro Obama
Questo è vero di tutti i paesi ad alta emigrazione il partito democratico senza giudizi per il Partito democratico ha vinto le elezioni a Londra
E l'onda oramai la quarta quinta sesta città italiana
L'affluenza è molto più bassa che nelle altre quattro o cinque città italiane più grande
C'è un enorme tema di soppressione del voto
Che instabile diventerà alla fine esplicito è uno dei temi su cui a mio avviso si gioca la democrazia in Europa nei prossimi anni come vedete gli avevo promesso che non vi avrei dato delle risposte e via avrei solo espresso la confusione mentale
Che mi caratterizza in questo momento e forse almeno in questo ci sono riuscito grazie
Grazie grazie a Federico Fubini io rapidamente passo la parola a Mario Ricciardi a cui chiedo un intervento
Che ci racconti il punto di vista del mondo dalla cultura
Sì grazie allora devo dire che è un è un po'difficile veramente intervenire alla alla fine avendo ascoltato gli interventi del le persone che mi hanno preceduto
Rimanendo diciamo strettamente fedele al mandato che gli aveva dato il nostro il nostro coordinatore di oggi che era appunto quello di parlare soprattutto dei cambiamenti
Che sono intervenuti nella sfera pubblica dal punto di vista della cultura cercherò di punto non tradire questa
Questa aspettativa quindi rimanere fedeli alla premessa la promessa però magari alla fine dirò due cose in maniera molto molto rapida perché veramente so fare tante cose interessanti difficile io poi sono su un super ego piuttosto debole
Difficile trattenersi molto da fare almeno dui rapidissimi commenta allora innanzitutto il tema principale di cui vi devo parlare stasera
Trasformazione della sfera pubblica e come questo sta cambiando diciamo sì perché il rapporto tra politica e cultura io dirigo una rivista che ha proprio nella sua ragion d'essere quella di essere una
Di vista che si occupa di politica e cultura e quindi ormai da da un po'di anni diciamo o o un osservatorio da questo punto di vista particolarmente interessante
Allora senza farla troppo lunga perché molte cose sono a voi note quindi posso
Diciamo percorre abbastanza rapidamente noi abbiamo assistito negli ultimi direi essenzialmente negli ultimi vent'anni
Ma ovviamente molte delle premesse del cambiamento erano state create prima cioè per dire
Non so internet nasce molto prima rispetto al momento in cui comincia ad avere un impatto sociale davvero molto importante e d'altro canto nella prima fase questi impatto riguarda soltanto numeri relativamente limitati di persone ovviamente su scala globale sono comunque
Numeri non piccoli però se li vedete
Nel loro complesso sono numeri relativamente limitati per esempio
Gli accademici che sono i primi che cominciano a usare in maniera massiccia lei meglio mi ricordo quando sono andato a a lavorare nel Regno Unito alla fine degli anni novanta e lì era già assolutamente normale utilizzare le e-mail diciamo per le relazioni diversi Daria
Mi ricordo che in Italia c'era ancora sì erano state create
Indirizzi di posta elettronica però la reazione di molti colleghi era ah va be'mia quella guardo ogni tanto la posta ottica perché ancora non era diventato un un modo normale di comunicare no
Allora negli ultimi vent'anni cosa è successo noi diciamo riassumendo all'estremo sono due i i dati secondo me che hanno avuto un impatto sul rapporto tra politica e cultura il primo e che e enormemente diminuito il costo delle diciamo così di quella che ne possiamo considerare l'impresa editoriale nel senso che è diventato molto più facile
E questo dipende in larga misura cambiamento tecnologico per due gruppi di persone o a volte addirittura per una per una singola persona che abbia una certa capacità poi di di di aggregare
Altre
Mettere in piedi delle iniziative di carattere culturale questo dipende dal fatto che ovviamente la Rete e tutti gli strumenti che si legano alla Rete hanno reso possibile fare cose come dei blog o fare cose come delle riviste on line che non hanno più i costi di distribuzione i costi di stampa eccetera eccetera
E che possono quindi essere gestite anche con un capitale che non è diciamo particolarmente elevato comunque non è lo stesso tipo di impegno economico che ci voleva per far partire
Una una rivista di quelle tradizionali
L'altro aspetto molto importante di questo cambiamento tecnologico perché aumentata enormemente
Diciamo sì la la la sfera di estensione del messaggio perché mentre prima di nuovo una volta stampata la rivista andava distribuita c'era il problema diciamo così che arrivasse nelle mani dei lettori
A questo punto è diventato molto più facile diciamo diffondere i propri messaggi per cui in realtà almeno sul piano potenziale anche una rivista diciamo fatta con risorse relativamente limitate riesce ad a vere un pubblico che può potenzialmente essere molto ampio perché sto sottolineando potenzialmente perché c'è qualcosa diciamo c'è una una una sorta di spinta che va nella direzione opposta che un pochino
Attenua questo Effetto e quella dipende dal fatto che ovviamente queste opportunità si sono aperte
Per larghi numeri di persone
Per cui se è vero che è più facile fare una rivista avendo un numero abbastanza diciamo un risorse non particolarmente elevate è anche vero che probabilmente in Oltrarno per molte altre persone hanno avuto la stessa idea che ha avuto tum
E quindi diciamo la sfera pubblica si è riempita di messaggi
E quindi non è sempre poi vero che alla facilità di mettere in circolazione il messaggio corrisponde un impatto perché deve avere la capacità di superare il rumore di fondo e questo è molto più difficile dipende da una varietà di cose dipende non solo dal fatto che tu dica cose interessanti cose diciamo così che abbiano una qualche solidità ma anche dal fatto che il prodotto che tu fai abbia una certa
Diciamo così una certa capacità di attirare l'attenzione io per esempio che appunto dirigo una rivista di tradizione ma che quindi anche un'immagine un po'così diciamo più più se volete più tradizionale sono sempre colto degli attacchi feroci di invidia ogni volta sul numero di giacobini perché loro invece hanno queste copertine fantastiche colorate molto attraenti per cui in libreria si vede subito no la copertina di Giacobbe negli ogni volta Sonia un po'
Così diciamo
Dolermi del fatto che non ho un'immagine grafica altrettanto accattivante però d'altro canto una rivista e anche la storia che ha anche la tradizione del marchio e
Diciamo in un certo senso almeno una parte delle torri del mulino non si aspettano
Copertina quelle di Giacobbe in troverebbero come dire strano magari alcuni si metterebbero di leggere il Mulino che penserebbero che diventato eccessivamente così diciamo posto
Però diciamo il il contenitore
Ha una sua importanza
C'è un altro cambiamento molto importante che ha che fare sempre con questo cambiamento tecnologico che legato alla diciamo a a a alla come il rapporto tra chi fa cultura e in particolar modo ripeto le riviste che si occupano di politica cultura riviste come il Mulino come Giacomin come Sprint Francia tante altre Merritt Mercurio in Germania e così via
Il rapporto con il consumatore il compratore diciamo così delle riviste l'offerta in realtà è aumentata moltissimo
Noi oggi abbiamo tra l'altro la facilità di accesso soprattutto le persone che hanno una qualche dimestichezza con le lingue a una quantità di riviste prodotte in altri Paesi che quando ero studente non ci saremmo neanche sognati
Di leggere diciamo così con la frequenza con cui usciamo a leggerle oggi bisognava andare in biblioteca francamente non tutte le biblioteche avevano l'abbonamento a una rivista alettone piuttosto che una rivista
Non so della
Bulgara tanto per dire un esempio per fare un esempio
E tra l'altro esistono dei fenomeni molto interessanti c'è ignorò come esperimento interessantissimo che quello di euro Zin cioè degli aggregatori di riviste euro Zinni è una rete di riviste che aggrega contenuti provenienti da diverse decine credo che sia più di un centinaio di riviste simili cioè riviste che si occupano di politica di cultura dei paesi più vari e per rendere la fruizione più facile traducono in parte dei contenuti quindi un lettore e siccome può leggere un articolo uscito sul Mulino introduzione inglese e un lettore italiano collegio un articolo uscito su una rivista estone in traduzione inglese
Questo cambia molto le cose c'è un elemento però dolente perché ci diciamo
Produce le riviste
E molte riviste sono in parte o diciamo completamente anche delle attività imprenditoriale
Il problema è che e di gran lunga aumentarla quantità di contenuti che sono disponibili gratuitamente
Questo rende diciamo così
In un certo senso più difficile procurarsi lettori perché un lettore che presumibilmente a poche risorse poco tempo
Probabilmente dedicherà il tempo che ha a un certo numero di riviste alle quali può eccessive può accedere gratuitamente o magari ad alcuni dei contenuti perché molte riviste
Tendono a mettere una parte dei propri contenuti a disposizione gratuitamente
E magari spenderà meno soldi nel comprare fascicoli interi di una rivista quando comunque diciamo con quelle stesse risorse magari potrebbe fare
Diciamo il suo shopping in diverse riviste tra l'altro c'è una cosa cui magari il pubblico non fa caso ma noi vediamo questo fenomeno in maniera molto molto forte
Ormai tutte le riviste sono accessibili on line e di tutte le riviste possibile comprare gli articoli on line
Il che vuol dire che un lettore sofisticato ce ne sono tanti si fa in un certo senso la sua rivista perché
Se a dodici euro a disposizione magari anziché comprare un fascicolo di una rivista di cui gli interessati in quel momento tre articoli spende i dodici Euro nel comprare sei articoli usciti su riviste diverse questo ovviamente e molto interessante dal punto di vista del lettore
Crea dei problemi dal punto di vista delle riviste infatti se voi andate a guardare i conti economici delle riviste soprattutto quelle che hanno ancora una parte cartacea e quindi il problema della distribuzione e così via
Vedete che purtroppo sono sostanzialmente in calo
Che insomma sembra sosta
La stanza inarrestabile cioè anche se si recupera qualcosa attraverso l'on line però soprattutto quelle che esistono da più anni quindi partivano da dati di vendita importanti
è una perdita continua perché ogni anno c'è un po'di lettori meno e i lettori nuovi non compensano quelli che hai perso nel frattempo
Il fatto che sia diciamo più difficile fare cultura come un'iniziativa diciamo che
Sia sostenibile dal punto di vista economico se si supera una certa dimensione quindi se si esce dalla dimensione del blog dove una persona o poche persone scrivono diciamo così e lo fanno presumibilmente in modo gratuito
Pone un altro problema molto importante
Perché
è diventato molto difficile per molte delle riviste che si occupano di cultura riuscire a pagare in modo decente i propri collaboratori non ci sono più tante risorse e quindi sostanzialmente non si riesce
A
Investire
In un buon articolo quello che sarebbe giusto investire io in questi anni mi sono fatto una stima occhio e croce
Secondo me un
Un buon articolo per un long Red per essere pagato in maniera decente dovrebbe essere pagato almeno trecento Euro grosso modo perché devi calcolare che ci sono dentro
Un po'di ore di ricerca un po'di ore di ragionamento sulle cose che tu sei andato a cercare e poi c'è la parte di scrittura allora voglio dire se per un articolo di giornale prendi un po'meno di quella cifra secondo me un long rent almeno
Questa la mia esperienza calcio gente prenderà di più però diciamo molti collaboratori di giornali prendono un po'meno della cifra che vi ho detto per un long Red secondo me trecento euro
Dovrebbe essere una cifra ragionevole io non vi dico per carità di patria le cifre che si pagano nel nostro settore però sono molto più basse di quella che io vi ho detto
E come si fa allora in parte
Diciamo questo problema per molti anni non è stato vissuto come un problema urgente perché un concerto numero delle persone che scrivevano per le riviste che si occupano di politica e cultura erano anche degli accademici
E quindi in un certo senso diciamo così non erano così preoccupati dal nonno banalmente non dovevano vivere con quello che guadagnavano scrivendo per delle riviste e avevano anche per gli offre di altro tipo pubblicare per una rivista era comunque una cosa che poteva avere un impatto dal punto di vista dalla carriera in molti casi quindi tutto sommato lo facevano volentieri
Negli ultimi anni a dire almeno da una decina d'anni a questa parte questo è un cambiamento molto importante che sta davvero cambiando la struttura
Del lavoro soprattutto delle riviste appunto quelle con una circolazione maggiore come potrebbe essere il Mulino
Nel senso che e rimane vero che gli accademici sono relativamente disponibili a scrivere sostanzialmente gratuitamente per la rivista
Però è sempre più vero che quelli che lo fanno sono per lo più accademici molto avanti nella carriera o addirittura a fine carriera sono in pensione
Gli accademici più giovani sono molto meno disponibile a farlo perché perché è cambiata la struttura dalla carriera accademica
Il cambiamento tecnologico ha incrociato un grande cambiamento dall'Accademia che era cominciato prima perché era cominciato negli anni Cinquanta sostanzialmente che è quello che in letteratura si chiami fenomeno Della professionalizzazione dell'Accademia in termini diciamo più
Semplici sempre meno gli accademici sono anche degli intellettuali
Normalmente solo degli specialisti di un settore
E con questa caratteristica che per certi versi è una caratteristica anche positiva perché un tratto come dire anche di modernità dell'Accademia
Però con questa caratteristica va abbastanza di pari passo la perdita di interesse per il dibattito pubblico
Quindi sempre di più
Voi avete degli economisti molto bravi o dei giuristi molto bravi e degli scienziati la politica molto bravi
Che se però ricevono la richiesta di scrivere per giunta gratis un articolo che non si rivolge a un pubblico puramente accademico ma si rivolge a un pubblico generalista e Como come avviene per una rivista come esperito come il Mulino
Molto spesso la risposta è una risposta negativa perché il tempo e la fatica a questo punto non vale il guadagno
E per giunta non c'è più la motivazione per farlo perché molto spesso quegli accademici non avvertono più in maniera così forte come magari avvertivano quelli di una generazione precedente
L'intervento nel dibattito pubblico come qualcosa che diciamo in qualche modo fa parte della loro missione del loro compito nodo il loro della loro vocazione per usare l'espressione che usava
Chiosava Max Weber
Quindi non solo è cambiata
La diciamo
Quella parte della sfera pubblica all'interno della quale avviene il dibattito politico culturale ma solo in un certo senso cambiati i protagonisti del dibattito politico culturale
E si potrebbe fare un ulteriore diciamo sì approfondimento ma questo
Non ho il tempo di farlo e quindi lo lascio da parte comunque Simoni
Varrebbe la pena di farlo è cambiata anche la composizione in Terna nel senso che il tipo di professionalità e di discipline che un tempo avevano molto spazio alla sfera pubblica
Non hanno più lo spazio che avevano in precedenza
Mentre invece altre si sono imposte in maniera molto forte
Il il l'intellettuale pubblico Parets Lanza degli ultimi dieci anni è normalmente un economista o è una persona che una formazione economica
Da questo punto di vista la situazione è molto diversa rispetto a venti o trent'anni fa
Un tempo in cui erano presenti quanto e forse anche più degli economisti professionalità dico diverso il potevano andare dalla letteratura alla
Alla sociologia alla filosofia e così via
Deve questo portarci ad essere pessimisti per quel che riguarda diciamo così l'impresa culturale il lavoro culturale e il rapporto con la politica
Siccome non necessariamente diventato per certi versi più difficile fare questo lavoro cioè per esempio il direttore del Mulino di diciamo quindici anni fa doveva preoccuparsi ed era comunque un lavoro importante di fare uscire sei numeri della rivista nel corso dell'anno e quindi di fare sei buoni numeri della rivista
Oggi il direttore del Mulino più o meno con le stesse risorse che aveva il suo predecessore di quindici anni prima
Deve fare uscire sei numeri del cartaceo della rivista e due diciamo l'equivalente di due numeri cioè di U due newsletter settimanali
Di articoli che escono sulla rivista on line
E quindi diciamo così il lavoro è diventato molto più impegnativo
Però un lavoro che si fa sostanzialmente grosso modo con le stesse risorse sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle risorse umane e questo rende la cosa più impegnativa un tempo fare il direttore del Mulino poteva essere considerato un appunto lavoro part-time
Io sto scoprendo che in realtà insomma se volessi farlo davvero bene sarebbe lavoro a tempo pieno perché significa stare continuamente sulla produzione di contenuti culturali
Che sono non solo gli articoli del cartaceo non solo gli articoli
Dell'on line ma tutta la parte che accompagna queste cose quindi i vari social la partecipazione eventi come quello di oggi o a cose simili
La richiesta di scrivere altre cose per un giornale per un settimanale per un'altra rivista che in qualche modo nascono dal tipo di attività che si fa come diciamo attività per la rivista
Che uno dirigeva che comunque per la quale scrive regolarmente
è sicuramente cambiata la natura dell'influenza che le riviste hanno perché un tempo l'influenza delle riviste culturali era un prodotto dell'influenza dell'intellettuale e dell'accadere
L'accademico era rispettato
Era rispettato anche perché era un intellettuale e quindi si ascoltava la sua voce
Jean-Paul Sartre Bertrand Russel
Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte no tutte figure che anche se non tutti degli accademici però una buona parte di queste erano delle figure che avevano cioè ogni volta che prendeva la parola
Venivano ascoltati
Oggi non è più così
Però comunque secondo me c'è la possibilità di avere un in di avere un impatto le riviste ben fatte continuano a influenzare in parte l'opinione pubblica e noi lo vediamo in alcuni casi per esempio le riviste fatte molto bene sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti penso
Alla New York Review of Books penso la London Review of Books penso alla Boston GTV penso diciamo per l'area della sinistra a Gekko ben americano oppure a a Tribune che è nata è rinata adesso nel Regno Unito
Hanno una certa capacità di influenzare l'opinione pubblica
è diventato però più difficile perché non puoi dare per scontato che il tuo pubblico ti ascolti
Ed è diventato anche un po'più difficile mettere in comunicazione l'Accademia con chi le riviste le fan
Perché un altro cambiamento molto interessante che non vediamo ancora tanto in Italia ma che molto avanzato in altri Paesi e questa è una cosa che io vedo moltissimo anche nell'arena di euro zingare dove appunto ci sono riviste diversi paesi europei che ormai un gran numero delle persone che fanno riviste sono persone diciamo tra i venticinque e i quaranta anni che hanno una formazione accademica cioè che normalmente hanno fatto un pie'ce di e che però non lavorano dall'Accademia
E che in realtà
Dead ONU il loro futuro come quello di persone che fanno un lavoro culturale che non è necessariamente né legato in maniera essenziale all'Accademia né finalizzato a una carriera accademica questo rende in molti casi difficile alla comunicazione perché l'accademico si misura sempre con diciamo lo standard dibattito accademico e quindi sempre più rifiuta la mediazione rispetto al pubblico generalista
Invece questo nuovo tipo di intellettuale vive di mediazione cioè fa quello che quaranta cinquanta anni fa facevano Norberto Bobbio per dire ho Alberto Asor Rosa no cioè accademici che però sapevano parlare al pubblico
Oggi
Normalmente le persone che hanno imparato che stanno imparando che che che parlano al pubblico non sono gli accademici non voglio diventarlo
E talvolta sono infastidite da accademici ai quali non non gliene frega granché di parlare con il pubblico quindi questo diciamo crea un tipo di relazione molto più complessa rispetto a quello che c'era un tempo
E bisogna andare a cercare gli autori
In un altro tipo di di mondo che è appunto quello dei freelance quello di persone appunto che fa magari lavorò nell'editoria e però scrivono anche per riviste o cose del genere piuttosto che nel mondo accademico
Quindi in un certo senso noi continuiamo a fare il nostro lavoro lo facciamo con molte difficoltà in più ma secondo me anche con una qualche speranza che quello che facciamo faccia la differenza serva a qualcosa
Oriente i l'opinione pubblica
Ci sono però delle diciamo delle considerazioni se volete più pessimistiche che riguardano la situazione nella quale ci troviamo in questo momento
E da questo punto di vista non parlo soltanto dell'Italia perché questa è una situazione che riguarda probabilmente tutto il mondo comunque tutti i paesi avanzati diciamo così
Nella concezione tradizionale della sfera pubblica se voi pensate diciamo alla
Diciamo alle riflessioni
Classiche sulla sfera la sfera pubblica borghese o come la chiamava Faber mass la sfera pubblica un luogo dove avviene il confronto delle opinioni è importante che ci sia
Libertà di accesso e quindi che i soggetti possano far circolare le idee
E poi se queste idee sono delle buone idee
Idealmente se sono vere era questa l'idea di fondo
Il pubblico selezionerà in maniera abbastanza spontanea
I contenuti convergendo sui contenuti che sono più utili sono più utili perché hanno un qualche tipo di contenuto di verità o di validità
Questa era l'idea tradizionale questa è l'idea che c'è dietro la grande difesa della libertà di stampa per esempio da parte John Stewart mail no perché John Stuart Mill scrive On Liberty perché è preoccupato dal fatto che nella società vittoriana dove si sta strutturando una sfera pubblica in senso moderno prevalgano però gli orientamenti conservatori cioè quelli che non vogliono la libera circolazione delle idee e meno difende la posizione liberale cercando di sostenere che avere una sfera pubblica libera è una cosa buona
Perché qualcosa che nel Complesso
Consente alla società di progredire progredire innanzitutto sul piano economico perché le idee migliori leve che funzionano solo quelle che avranno successo e poi anche nelle dimensioni diciamo sì spirituali culturali e così via
Noi oggi non abbiamo più la fiducia che aveva non dico John Stuart Mill e
Ma nemmeno Norberto Bobbio se voi andate a rileggere politica e cultura di Bobbio no che un grande documento di come si pensa il rapporto tra politica e cultura negli anni del dopoguerra
Noi oggi abbiamo molto meno fiducia sul fatto che questo meccanismo sia effettivamente in piedi che effettivamente funzioni
Perché da un lato abbiamo assistito appunto a una straordinaria
Ampliamento della possibilità di comunicare
Abbiamo assistito in un certo senso all'aumento del numero delle persone che hanno la possibilità di avere accesso alla sfera pubblica
E di dire qualcosa quindi diciamo la la voice la possibilità di voice per usare i termini di dieci anni è aumentata
Però questo non sembra
Diciamo in qualche modo
Produrre quel tipo di meccanismo virtuoso di cui parlava sfoggio Stewart Mill in realtà noi vediamo che con una certa facilità idee chiaramente false oppure idee molto probabilmente infondate
Idea che
Diciamo non reggerebbe ero un serio esame dal punto di vista
Concettuale
Hanno invece la circolazione molto ampia e spesso riescono ad avere anche un impatto sulla politica questo tra l'altro ha molto a che fare con il tema nove l'ascesa dei populisti
Cosa dobbiamo pensare di questo cambiamento secondo me
Dobbiamo accettare che i diciamo i nostri predecessori liberali si sbagliavano
Nel senso che loro avevano a che fare con una sfera pubblica
Ancora
Piuttosto piccola
E dove certi valori delitti che in parte diciamo così mettevano molto in alto dal punto di vista del del
Diciamo della della della considerazione
La solidità sul piano dell'evidenza scientifica
Della persuasi vita di un argomento
In realtà non sono più
Diciamo queste precondizioni non valgono più cioè la nostra sfera pubblica una sfera nella quale la capacità di comunicare in modo efficace
Fa premio in molti casi sulla qualità dei contenuti e quindi non è sempre vero che le idee buone nel medio lungo periodo scarcera hanno le idee cattive
Come dobbiamo reagire a questo io non ho certezze come come
Fubini da questo punto di vista nel senso che da più parti si comincia
Dire a ci vuole un controllo ci vuole
Qualche tipo di autorità che certifichi le punto se ci sono feriti News non ci sono tre chiuso e così via
Io diciamo rimango ancora sufficientemente affezionato al modello liberale
Per avere una certa resistenza rispetto a questi temi
Credo però che sia insomma sia diventato necessario per chi vuole combattere
Questo tipo di battaglia prestare molto più attenzione
Appunto al modo in cui si fanno circolare le idee e quindi anche alla dimensione del del mezzo diciamo così piuttosto che del contenuto
Perché altrimenti si corre il rischio che la battaglia sia vinta da quegli altri cioè da quelli che in fondo
Fanno veicolare in modo efficace i contenuti pessimi e questo secondo me è una cosa che noi non non possiamo accettare ed è una cosa contro la quale dobbiamo dobbiamo batterci
Mi hanno fatto segno che devo chiudere quindi chiuderò soltanto con un'affermazione
è venuto fuori molto nel corso della discussione il tema delle percezioni del percepito del reale
E prima Giacomo Gabbuti diceva e questa è una cosa che io condivido moltissimo per esempio nel valutare certe cose relativamente al l'impatto che c'ho avuto la diseguaglianza eccetera
è molto importante anche la prospettiva delle persone che esprimono il giudizio quindi per esempio io mi confronti
Con una persona che nel mio ambiente sembra stare meglio di me e magari non mi renda conto che ci sono le persone che stanno molto meglio di me ma che io non le vedo per vari varie ragioni no per per esempio per il modo in cui funziona sistema fiscale
Io credo che questo sia vero credo che è sempre stato così nel senso che sempre la democrazia
Ha avuto questo tipo di dipendenza dalle percezioni del pubblico ci sono state delle fasi storiche nelle quali per le ragioni che vi dicevo prima le due sono state diciamo un po'più convergenti oggi lo sono molto di meno
La cosa su cui noi dobbiamo però fare attenzione è non avere un atteggiamento di reazione opposta come molte persone in questo momento hanno cioè quello di dire visto che sono le nostre percezioni non contano nulla
Perché la democrazia vive essenzialmente di rappresentazione cioè ne parliamo della sfera pubblica perché in fondo noi pensiamo la democrazia come
Una piazza nella quale si discute si ragiona insieme e a un certo punto si prende una decisione si delibera insieme
Allora ignorare
Le rappresentazioni
Non è una strada che ci porterà a difendere la democrazia ma è la strada che ci porta verso invece modelli tecnocratico autoritari che
Fino a un certo punto funzionano con metodi diciamo relativamente
Diciamo non terribilmente invasivi ma da un certo punto in poi richiedono anche metodi invasivi per rimanere in piedi quindi se vogliamo difendere la democrazia dobbiamo prendere molto sul serio le percezioni delle persone
Il populismo in una diciamo interpretazione non
Non pregiudizialmente malevolo malevola ha molto a che fare con le premesse con le promesse non mantenute della democrazia
A cui vengono date risposte sbagliate
Ma ignorare questa cosa sarebbe un errore cioè ignorare il fatto che una parte del risentimento di cui si nutre i populisti come dicevano alcune delle persone mi hanno preceduto
Porta in realtà a
Eludere il consenso nei confronti della democrazia e questa è una cosa che nella fase storica attuale secondo me
Deve farci preoccupare molto seriamente perché abbiamo alcuni segnali pensate a quello che sta accadendo in Ungheria ma non solo
Del fatto che potremmo essere già su una china e da un certo momento in poi potrebbe diventare difficile non rotolare giù perché la china diventa particolarmente struzzo ne vuole mi scuso
Il tempo in più che ho preso vi ringrazio
Grazie grazie Mario Ricciardi io ringrazio di nuovo tutti i i relatori e vi invito a rimanere per il prossimo pannelli in cui Fabrizio Barca Marta farla Emanuele Felice D'Alessandro Rosina parleranno di disuguaglianze grazie ancora