Sono stati discussi i seguenti argomenti: Famiglia, Giovani, Libro, Maternita', Roma, Storia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 23 minuti.
Rubrica
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scrittore e giornalista
Radio radicale il nuovo appuntamento delle parole e le cose e oggi abbiamo insieme alle sulle frequenze di Radio Radicale Paolo Di Paolo che è tornato trovarci ben trovato Paolo
Grazie come qua allora siamo qui per presentare il ultimo romanzo edito da Feltrinelli lontano dagli occhi una storia in cui si annodano tre coppie siamo nella Roma dei primi anni ottanta cioè del giornalismo cioè l'adolescenza e cioè la vita all'interno di una casa occupata ecco sono tre storie declinate al femminile tre storie che ci raccontano tre universi differenti e forse ci raccontano anche la capacità della letteratura di colmare alcune ferite allora inizia c'è un po'raccontare come è nato questo libro e soprattutto come mai ha scelto anche questa triplice narrazione che sembra coi ricongiungersi in una narrazione poi unica finale
Sì forse per la prima volta pur essendo credo secondo bene quarto romanzo per la prima volta ho sentito proprio la necessità di inseguire o pedinare dei personaggi cosa che effettivamente a molti scrittori viene istintiva naturale io ho avuto sempre forse perfino un po'per una duplice vocazione che era da un lato quella critico giornalistica dall'altra quella più strettamente letteraria ho sempre sentito un po'l'imbarazzo di abbandonarmi alla finzione pura che è paradossale perché il primo libro di un romanziere di uno scrittore sempre un libro diciamo così di elaborazione di finzione oppure certo può essere anche autobiografia però non non non vedevo in altri anche della mia generazione lo stesso imbarazzo io ho sempre provato
Nell'abbandonarmi all'invenzione pura
E stavolta è accaduto almeno per tre quarti di libro cioè ho ho immaginato tre tre storie perché mi sembrava che tre fosse un numero non perfetto come di solito si dice con l'espressione convenzionale ma simbolico cioè tre possono essere mille se ne avessi scelte due avrebbe significato qualcos'altro se ne avessi scelta solo una avrà determinato troppo quel destino volevo che ci fosse così proprio una cabala di destini potenziali perché il punto
Come dice la frase che abbiamo scelto può in quarta e che niente ci accomuna come essere figli allora volevo guardare questo essere figli diventare genitori o viceversa spostando lo sguardo
Sentirci figli di genitori che sono diventati tali anche un po'per accidente per caso insomma né affascina molto nello stesso tempo si può essere anche angosciante
L'idea che si tratta di variabili impazzite quello che c'è dietro la nostra vita poteva non esserci perché bastava che da quella porta da quella da quella strada quel giorno sotto quel temporale sembrano così a della Symbol scavano la scossa parafrasando dico soltanto che ecco bastava una variabile diverse non ci saremo
Allora pensare ai propri genitori tuo padre tua madre quelli che ti hanno messo al mondo è come protagonisti di un destino sospeso che poi porta lì per quello giustamente dice vi si ricongiungono un punto certo in questo caso è un punto che anche implicazioni con la mia storia quindi paradossale ma nel libro che ho scritto più di finzione poi c'è il massimo grado di in verità solo nel finale però teniamoci sulla soglia il tema è proprio quello che dicevi del ricongiungersi cioè il fatto è che quel punto a cui approdano tutte è il venire al mondo un figlio
Ma l'arbitrio del destino il caso come dire anche l'evanescenza di certe possibilità che non si compiono tutto questa la materia narrativa
Interessanti sia quindi per finire dico questo cioè che io ho inseguito questi personaggi ma probabilmente avrei potuto continuare non dico all'infinito ma per altre tre o quattro storie almeno perché Cecilia questa ragazza un po'borderline che appunto vive
In una casa occupata Valentina che è una ragazzina cui la gravidanza arriva come fosse una specie di fulmine a ciel sereno negli anni della scuola può capitare e capita
Ancora forse in quei primi anni ottanta
Era leggermente più frequente e naturalmente la famiglia disorientata spiazzata annichilita addirittura visto che si tratta una famiglia molto molto vicina la Spirit a un certo tipo di spiritualità e anche di di di di militanza politica democristiana e e invece per esempio Luciano invece appunto come ricordavi sta nel mondo del giornalismo sta in un giornale che sta per chiudere potrebbe essere la la ragazza più adulta disposta in fondo a prendersi carico della gravidanza che che che sta arrivando e invece invece presa dall'ossessione per un uomo che che sempre altrove che non c'è quindi ecco diciamo che è come dire che cosa ho alle spalle che cosa poteva avere alle spalle l'albero genealogico di qualcuno si combina
In un modo così irrazionale in fondo che effettivamente materia romanzieri tutto ciò
Ecco è molto interessante Paolo come si coniuga questa visione anche della tesa perché nella storia quella di Luciana ad esempio troviamo alcune componenti ovvero che in il figlio che che che aspetta in qualche modo
Diciamo è è sottodimensionato rispetto alla portata di quello che sta accadendo al suo corpo anche la trasformazione del suo corpo viene in qualche modo da te descritta
In modo molto interessante in modo molto nuovo si comprende che è una gravidanza trasandata insomma l'alimentazione irregolare l'idea insomma di di di non farsi visitare
Luciana sembra patologicamente inattesa del ritorno dell'irlandese che diciamo in qualche modo l'uomo dei suoi desideri in quel momento ed ecco e cosa interessante perché ad un certo punto sembri quasi raccontarci che i figli all'interno di una della della geopolitica delle nostre esistenze possono diventare anche degli ingombri necessarie ma non necessariamente utile al raggiungimento della propria felicità spesso la felicità risiede da un'altra parte
Sì non è non è una cosa che è sempre comodo dire però io volevo essere abbastanza onesto in questo racconto non non so se ci sono riuscito fino in fondo a descrivere qualcosa che naturalmente non mi può competere
Biologicamente quindi io ho cercato di farlo col massimo del del RIS velatura
E anche detto come dire tra noi tra virgolette visto che siccome qui l'orario anche ascoltando molte donne noi allora veniva fuori un dato che secondo me non è trascurabile e e anche in molte scrittrici di questi anni sta riemergendo cioè il fatto che non sempre è facile accettare dico con l'espressione ancora una volta convenzionale come un dono
Una gravidanza e in questo senso Luciana s'accorge che la seconda quella gravidanza accetto la seconda poteva interromperla la assecondata
Gli era consentito anche che proprio da un punto di vista legale siamo nei primi anni
Ottanta fortunatamente ma non l'ha fatto perché se fidata di un amore che evidentemente poi invece si è rivelato essere altro allora
E chiaro che al di là del rapporto con questo irlandese evanescente che sta lì dietro le sue UBM dietro le sue aspirazioni inconcludenti vuole vedere Beckett da vicino scrive
Su qualche rivista insomma non conclude granché potrebbe essere uno di quelli piombati da un film di Nanni Moretti appunto di quelli vedo vedo gente faccio delle cose ma irlandese non c'è mai ma intanto Luciano però appunto come tu dicevi si sta trasformando e questo corpo non non risponde nel modo in cui lei si aspetterebbe rispondesse cioè non come se effettivamente cosa che penso poi accada talvolta anche dolorosamente perché sentisse lei ostaggio del suo corpo ecco del suo corpo in trasformazione allora
è chiaro che è una cosa che può irritare molti lettori in queste primissime questi primissimi giorni di Kobe è un personaggio anche un po'irritante sì probabilmente lo è ma d'altra parte questo suo rifiuto questo suo non voler fino in fondo crede di potere diventare madre
Evidentemente un problema che deve risolvere con se stessa e non c'è nessuno che riesce ad aiutarla perché c'ha delle amiche parla ma ma ma c'è qualcosa che la fa sentire inadeguata che la fa sentire non pronta non preparata e poi ancora un'altra domanda che la tormenta vorrei essere diversa da mia madre perché c'è un conflitto anche con questa madre
Barricati era femminista una figura un po'ingombrante che ogni tanto appare in questa prima parte del romanzo e anche lì Luciana
Vorrebbe essere diversa ma come si fa essere diversi dai propri genitori voglio dire
Molte volte l'abbiamo pensato e questo non c'entra con la genitorialità no crescendo soprattutto nelle fasi più acute dell'adolescenza uno dice io non sarò mai come mio padre non sarò mai come mia madre in realtà dei poi concludere
A ragion veduta che talvolta proprio le cose più utili disponevano di loro
Fanno parte di te e quindi in qualche modo anche Luciana fosse deve fare i conti con questo però ecco per finire la la questione proprio quella di una gravidanza non direi non voluta ma sicuramente più problematica soprattutto rispetto a quello che invece quando vogliamo fare un po'la vite la versione edulcorata delle cose sembra tutto tranquillo liscio famoso rose e fiori non è non è mai probabilmente ma in questo caso lo è ancora meno
Ecco da sfondo rossore Luciana insomma e un po'tutte le varie storie esce c'è a Roma una roba degli anni Ottanta una Roma divisa tra il cambiamento un po'generale dell'Italia che usciva degli anni del terrorismo con appunto ancora
Dei lampi ambientali di di alta politica però a Roma un po'in disgregazione che però insomma bere accompagna anche di storie che troviamo all'interno del libro
La fuga di Valentina ad esempio sembra essere più una fuga da se stessa che è una fuga a geografica insomma ecco come ti sei divertito anche a in qualche modo incastrare i luoghi della città e fare anche un'operazione che insomma atti risulta sempre molto utile funzionale ovvero creare quelle clima quella luce che ci fa presagire più delle indicazioni politico geografiche di essere in un momento distante della nostra storia che poi sono gli anni in cui io e te siamo venuti al mondo ad esempio negli anni che abbiamo vissuto
Sì devo dire che col vero che che gli è congeniale che soprattutto forse un kick addirittura perché a un certo momento quanto accorci dal quarto romanzo una delle cose che fai
E sempre quella intanto di ricostruire capillarmente un fondale e effettivamente è una cosa che mi ha affascinato e probabilmente mi porta via più tempo che scrivere perché poi Nina Bisso nell'emeroteca e cercando dettagli sui giornali sfogliando i giornali del tempo di fare solo quello realtà più che scrivere
Ma a un certo punto bisogna anche scrivere una storia e vero sono molto guarda non non saprei dare una motivazione di questo ma in un riprova anzi si chiamava dove eravate tutti raccontavo negli anni appunto del berlusconismo più più intenso tra la metà degli anni Novanta e appunto gli anni gli anni zero
E poi ovviamente Mandami tanta vita romanzo sugli anni venti su Gobetti eccetera quindi anche là richiedeva stavolta la documentazione è un po'curiosa perché è vero che non ho memoria non abbiamo appunto essendo sostanzialmente coetanei una memoria diretta di quel decennio perché forse ci siamo svegliati alla coscienza del decennio era sostanzialmente chiuso però evidente che ai ricordi falsi che sono ricordi raccontati o fotografie da cui viene fuori come una storia che tu a un certo punto assumi come fosse una memoria e quindi era curioso perché per gli anni venti naturalmente questo non poteva accadere allora è come se tu facessi una sorta di archeologia del passato prossimo ai come il sentimento di qualcosa è chiaro che se dovessi farlo per gli anni novanta sarebbe più facile perché probabilmente molti ricordi invece si sono proprio come dire cristallizzati
E qui allora io oscillano tra un sentimento che era più che altro un colore proprio esattamente una luce e qualcosa che recuperavo dalla del materiale giornalistico soprattutto i giornali anche perché Luciano poi vive la sua esperienza in un giornale della sera del pomeriggio che sta chiudendo ieri proprio sui primi anni ottanta che abbiamo gli ultimi lampi
I giornali della sera e allora tutto questo naturalmente faceva
Materia materia di narrazione poi quanto quello che dicevi cioè questa sorta di disgregazione intanto di uscita dalla dalla cupezza degli anni di piombo sì sicuramente un dato coloristico forse anche in ragione del fatto che la storia è concentrata tra primavera estate però quell'estate dell'ottantatré
Ed è stato in del primo governo Craxi che l'estate delle lezioni appunto estive col rischio astensionismo altissimo che è l'estate di Vamos a la Playa di Tropicana tanto perché chiamare agli ascoltatori
E cosa che poi son Fist sono ficcare nella testa di tutti danno proprio quella misura di spensieratezza anche un po'un po'ottusa probabilmente non lo so
Un po'un po'di divertimento recitato probabilmente comunque quella è Vamos a la Playa Tropicana escono in quell'estate che la stessa è stata in cui scompare
Emanuela Orlandi quindi c'è sempre qualcosa dentro quell'estate che sembra come poi a un certo punto abbiamo formulato nella banda della una speranza che si rivela un inganno ecco proprio sentivo questo
E quando raccontavo non so al padre di di di Valentina che un funzionario della democrazia cristiana in un momento in cui la democrazia cristiana subisce il primo grande
Momento di crisi tre diciamo così Honda successiva Tangentopoli e dintorni bene quando raccontavo tutto questo sentivo che c'era una promessa in quell'inizio degli anni Ottanta che era soprattutto una promessa luminosa si cioè l'idea proprio che ci si uscisse da qualcuno l'altro giorno a proposito ma insomma guarda che comunque gli anni Ottanta
Erano comunque ancora anni di sangue anni di stragi ed è vero ed è vero perché poi la lenta con gli anni di piombo insomma c'ha avuto il suo contraccolpo pesante ancora ben oltre gli anni settanta
Fatto è che era una sensazione lo stato d'animo dominante diciamo così probabilmente anche uno stato d'animo forzato dal volere uscire da a quando finiscono questi anni Ottanta cioè il brand buffo adesso in mente la canzone famosissima
Di Raf che scritta quasi in tempo reale perché nulla scrive credo però sulla coda degli anni sigle a necessità di fare un bilancio quasi in presa diretta nessuna scritto una canzone Cosa resterà di questi anni novanta forse anche per non confrontarsi col modello messo a parte le battute curioso no perché dice anni come giorni son volati via adesso provo per citare
Quasi letteralmente sembra comunque segno poi hanno detto che era quello della del riflusso era quello del ritorno al privato era quello del Regan lirismo non lo so
Oppure addirittura come in un libro che per me è stato fondamentale all'età leggerlo diciamo di Paolo Morando no o ottanta che il o anche che dà un'interpretazione molto lieta molto radicale con un po'coinvolge visto che ho usato l'aggettivo anche la radio sulle cui frequenze stiamo parlando no in termini di trasformazione del costume di apertura racconto delle persone diretto senza filtri ma che cosa è stato cioè la premessa di che cosa sono stati gli anni ottantanove che sembra Nanni
Inconsistenti e poi effettivamente però la loro capacità di infiltrazione di Ciani successi è stata invece incredibilmente forte allora Desio tutto quello che sto dicendo non non c'entra direttamente con Romanzo assente c'entra perché è chiaro che tu racconti delle storie intime ma nel momento in cui io sentivo la pressione diciamo così del del clima di quel decennio beh ogni tanto la facevo risaltare no in qualche in qualche ambizione in qualche incontro in qualche in qualche passaggio
Ecco interessante perché le storie contenuta all'interno di questo libro hanno un unico comun denominatore cara marginalità
Fondamentalmente sono tutte quante storie marginali rispetto al grande teatro della diciamo del quotidiano non diciamo tranne Luciana che svolge un ruolo più o meno un pubblico che però gli interessa anche fino a un certo punto
Perché comunque i suoi pensieri visioni attenzione ci sono rivolte ad altro
C'è appunto una mozione dei sentimenti che riguarda diciamo non solo la maternità nella IED l'amore ma forse c'è anche l'idea di trovarsi sempre un po'sulle Cilio della strada e sul ciglio della storia e così per la la terza storia quella di Cecilia che che vive tra una casa occupata e una strada e anche qui cioè diciamo anche il gioco di ambientare un po'tutte quante le storie all'interno di un quadrante tra l'altro io conosco bene e quello di San Giovanni via Taranto re di Roma ecco fin qui c'è un collegamento quasi chiaramente oggi sono zone abbastanza centrali negli anni ottanta
Rivestivano anche una una centralità politica diversa era la diciamo la la la cerniera tra il centro e la periferia sono i luoghi della strage di Acca Larentia insomma sono dei luoghi anche importanti per per la memoria storica politica della città del paese
Però ho trovato anche qui una certa volontaria ambientare anche una storia come quella di Ceciliano anche comunque le altre storie in una sorta di microcosmo urbano che non è la periferia più lontana e ma neanche il centro più appunto più più forte più ancorato insomma appunto a denotare forse anche qui con l'immedesimazione geografica una sorta di marginalità e normalità delle storie che poi ha voluto raccontare
Sì io ho cominciato questo libro quando ho capito che prospettiva dove avete sulla città
è vero che essendo nato il vivendo a Roma Roma c'è stata anche in altri libri mentre in quello naturalmente torinese parigino non era pronto neanche contemplata evidentemente però diciamo era così sfuggente come collocazione appunto topografica Bocchino potevi anche non percepirla qui no qui Roma fa la differenza effettivamente si ma non perché sia romana proprio perché come anticipavi e il tentativo era quella di vederla non nel suo Complesso se non nello sguardo iniziale cioè c'è uno sguardo dall'alto che io poi subito cerco di calare dico una frase adesso insomma l'acido non proprio direttamente la insomma dico poi Tuni guardi dall'alto come da un elicottero da un terrazzo che domina un quartiere poi a un certo punto questi personaggi terzi perché svoltano un angolo con un motorino in tram un supermercato allora quando tu
E appunto come se avessi una camera a spalla per usare un termine cinematografico inseguì personaggi ti dimentichi del complesso della città e per forza stai al margine perché immagine appunto non inteso necessariamente come differenza dal centro è comunque l'unico porzione di spazio che davvero abiti cioè mi verrebbe da dire che che che il nostro modo di della città
Ebbene sempre dentro su tutto una grande città è sempre dentro un margine che implica il fatto che tu non sei altrove no che sembra tautologico ma realtà lì lo sentivo proprio sulla pelle dei personaggi perché se Gaetano richiamo passa la giornata in una rosticceria di via Taranto che i romani probabilmente non faranno fatica a riconoscere in termini di Ste di ispirazione beh lui è lì la sua Vitelli e quando esce che è già comunque quasi buio e pensa distendere sulle rotaie del tram perché non c'è niente che poi lo spinga davvero a a sentirsi vivo se non forse una collezione di fumetti di cui si prende cura commenti
Un animale domestico pensi per forza e condannato al margine cioè non esiste una possibilità di vivere
Una totalità allora da un certo punto di vista stavolta mi sono davvero un po'quasi che ti posso dire ossessionato a cercare dei luoghi minimi mi ricordo una cosa un po'se voi surreale e perfino ossessiva che ho fatto quando per raccontare il rapporto tra Cecilia il suo cane Giobbe visto che lei vive appunto tra una casa occupata
E la strada c'ha un grosso cane come succede a quel tipo di giovani punk degli anni Ottanta che ancora effettivamente qua e là
Si può intravvedere allora ho provato a fare il percorso che fa Cecilia col suo cane e ti assicuro forse non l'hanno preso per matto mentre lo facevo nella nella primavera scorsa ma è stato incredibilmente legato a guardare atterra cioè io non non guardavo in alto guardavo giù
E pensavo cosa racconto cioè le increspature dell'asfalto la sigaretta per terra
La pozzanghera il giornale bagnato cioè guardavo proprio in quella posizione in cui può guardare il cane ecco devo dire su quella magari non esige esagerazione che ogni tanto gli scrittori si concedono
Sperando in una mattina del tutto però in generale è proprio così cioè era era lo spazio minimo lo spazio circoscritto Luciana che traiettoria fa durante il giorno quella intorno a casa sua
Quando prende un taxi perché deve prenderlo percorre alla Cinema Adriano di piazza Cavour per i quaranta anni di vita politica e Giulio Andreotti già si sente inadeguato e quando si trova davanti al cinema Adriano lei con la sua pancia di settimo mese lì fuori le maschere le le hostess
Dice ma che c'entriamo noi con certi luoghi che non sono i nostri come fossero diciamo lei come deve essere guardi ribadì Inc Buckingham Palace davanti a appunto al cinema Adriano e così Valentina scappa di casa ma evidentemente sente straniera la città appena oltre il perimetro di casa scuola cioè in fondo quello che abitiamo sempre lo spazio minimo circoscritto tanto più dicevi giustamente
Forse in un'epoca in cui sentirsi dentro un complesso di cose era quasi impensabile no perché è chiaro che oggi ebbene insomma sei a sei sei contemporaneamente a Roma Torino a luglio puoi sentirti così perché la quantità di contatti che ti passa una giornata danno la sensazione di poter abitare
Più largamente di quello che effettivamente la tua collocazione nello spazio ma loro no loro no loro stanno pensa che dico solo ultimo ultima cosa
Quando Cecilia cerca l'irlandese è convinta che l'irlandese sia a Dublino
Ma adesso non voglio o come dire neanche fare lontanamente spoiler perché è l'aramaico come tutti temono come se uno insomma scrisse sempre solo gialli questo non lo è potrei anche dire qualcosa in più ma voglio dire voglio solo dire però clero sta cercando nel luogo sbagliato e che forse l'irlandese invece molto più vicino a lei ma come fa a saperlo quando tu per telefonare devi andare una cabina telefonica
O chiedere a un bar se c'hanno un telefono insomma e se non ti arrivano lettere dall'irlandese e non da arrivano telefonate dall'islandese milanese potrebbe abitare a un chilometro da casa sua Mosaic e questa è una cosa che ovviamente chi era testimone
Di anni anche abbastanza recenti può dare per Assunta quando la vidi sulla pelle personaggi ti accorgi che punto la loro marginalità in qualche modo non è soltanto un dato sociale eppure può esserlo perché in alcune delle storie lo è
E proprio un dato antropologico cioè sei anni senza sei ancora più marginale Just say marginale diciamo sociologicamente che stai lì poi abitare uno spazio minimo
E se e può essere competente di uno spazio minimo questo mi affascinava molto mente ricostruì voler non avrebbe fatto differenza se fosse stata Milano o se fosse stata Napoli probabilmente era importante che fosse si questo non solo per ragioni diciamo così strettamente autobiografiche
E quindi di impormi portavano verso Roma per una ragione che appunto è chiaro che legata anche all'autobiografia
Però era importante che fosse una grande città perché chiaramente se fosse stato ambientato ad Ascoli Piceno un appunto a a San Donà di Piave forse non sarebbe stata la stessa cosa
Bene allora non siamo in conclusione Paolo di questo spazio di approfondimento ed
Ricordiamo ancora una volta nel ringraziarti Paolo Di Paolo lontano dagli occhi
Edito da Feltrinelli lo trovate nella Libreria grazie Paolo per essere stato con noi davvero grazie a voi Grazie grazie a voi che ci avete ascoltato in seguito sino a questo momento rimanete come perché continuano le trasmissioni su Radio Radicale
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