BookPride Genova 2019 - Il tema della vita è il desiderio. Dieci poeti Italiani del Novecento

Buongiorno buona sera non so
Ringrazia e benvenuti io non pensavo che a sentire parlare di poesia di poeti ci fossero poche testimone corsi speravo ma invece ci siete grazie allora mi hanno chiamato a approvare a a parlare a declinare questo tema i poeti e e il desiderio
Lì per lì sono rimasto un po'un po'spiazzato perché è un tema enorme
Grandissimo e naturalmente affascinante
Molto quindi quando Giorgio ma detto ci tiene a parla dei poeti del desiderio
Ho detto sì di slancio Orsi perché i poeti hanno a che fare col tizi Terio poi subito dopo il terrore e che
Come post organizzare un discorso sui poeti e sul desiderio e talmente ampio
E ha iniziato a pensarci io molti di voi forse lo sapranno se un pendolare viaggiano sui treni e e per me ligneo luogo vagone ferroviario dove cerco di di farmi venire le idee
E pensandoci la prima idea che mi è venuto il primo rito attestato una scena di un film che non c'entrava nulla ma un film di Charlie Charlene
Luci della ribalta non so se ve lo ricordate lo interpreta questo anziano clown ormai decaduto diciamo
E cerca di convincere una ragazza che aveva tentato il suicidio di carri innamorarsi della vita in qualche modo e a certo punto c'è questa battuta
Lui dice alla ragazza la vita non assenze desiderio il desiderio e il tema della vita
E questa nel io me la porto me la porto dietro da sempre perché è una bellissima anche definizione poi contando il desiderio il tema della vita sono undici sillabe è un endecasillabo perfetto quindi e per i poeti
Il desiderio il primo desiderio che hanno tutti i poeti è quello di diventare qualità allora ragionando su questa parola questi così sonora così musicale desiderio
O scoperta sapevo mi sono ricordato probabilmente molti di voi lo sapranno l'etimologia di questa parola questa parola viene dal latino ed è
Un unità uno unisce le due parti la particella privativa deve e sedere usasse le stelle
Ed è anche quest'anno etimologia fascinosa desiderio vuol dire esattamente mancanza dell'esterno delle stelle come dice Giorgio Vasta in questo Festival dedicato al desiderio il desiderio legato alla mancanza
Ah è legato alla
All'occasione anche e lì
Ed o o
Ho provato
A vedere scartabellando quale sotto quale Cello hanno vissuto i dieci poeti di cui ho scritto questi monologhi
Effettivamente se il cielo a che fare col desiderio forse analizzando i cieli dei poeti potremmo in qualche modo coprire o o o avvicinarci ai desideri più intimi più segreti
E mi è venuta così l'idea di provare a spendere una una specie di mappa Stella piccola mappa stellare dei cieli è un piccolo inventario celeste
Che proveremo adesso in questa ora il passeremo insieme un po'meno
A a fare insieme e
Ed è ricchissima come tipo di di indagine
Inizio a avrei io vorrei parlare dei cieli tutti poeti ma non ci sarebbe il tempo a sarà il più lungo di di Fidel Castro i suoi comizi però provo a selezionare a intanto di alcuni vado un po'alla svelta per esempio il cielo di Gozzano Gozzano un poeta che io ho amato moltissimo per la sua descrizione per il fatto io l'ho sempre immaginato un uomo che sa di profilo
Vicino a una finestra e il cielo di Gozzano
è un cielo di profilo visto di taglio visto da uno spicchio visto da un angolo non è un cielo completo
E il il cielo di Gaza annunciano domestico un cielo di salotti borghesi con nelle piccole cose di cattivo gusto
Con i pappagalli impagliati tutta quell'inventario dell'armamentario di di degli arredi in realtà è un cielo interno non esterno
Cancello tutto giocato dentro la casa dentro la stanza dove lui scrive dentro poi diventerà il cielo del sanatorio perché Gozzano Gozzano si ammala
E e
Se tu vivi in un salotto poiché termini attualità in un sanatorio
Il tu sogni la fuga tutti i poeti a quel desiderio di quasi tutti i i poeti e quello di fuggire anche quello di Gozzano Gozzano alla fine la sua vita tenta un ultimo viaggio
Lui intanto
Probabilmente il suo desiderio più o più intimo più segreto era quello di trovare un equilibrio riscrive sapete luglio oltre le poesie
Scriveva anche delle favole e ce n'è una che è di una bellezza si chiama piuma d'Oro e piombo fino e della storia di un uomo così pesante piombo fino così pesante che se fosse qui precipiterebbe
Il pavimento non non riuscirebbe a sostenerlo e più ma adoro invece questa ragazza e così leggera che il nonno la deve legare con una corda come una mongolfiera perché altrimenti volerebbe via dalla finestra
La favola è questa che quando muore il nonno lei
Sì riesce a legarsi vola via arriva sull'isola di piombo fino da un bacio a piombo fino è improvvisamente lui acquista l'equilibrio che il ma anche lei riesce a trovare insieme si si trova e naturalmente
E il il Gozzano sta parlando dice spesso di quanto lui si senta pesante in questo mondo pure eccessivamente leggero e quindi e pagherà pieno di ironia
Il suo cielo anche il cielo delle Keys pasticcerie abitate dalle donne
Comunque tanta quest'ultima fuga va in India con un amico ma la fuga non riesce l'indiano lo non lo convince gli sembra più esotica del suo salotto di casa ritorna molto deluso e quando ritorna si avvia lentamente la sua malattia purtroppo prende o un uno sviluppo molto rapido ma una delle ultime cose che scrive è un poema sulle farfalle ed incompiuto Grazzano muore scrivendo un poema Lucrezi hanno sulle farfalle descrizione della farfalla delle ali ma molto tecnico anche
Gli ho fatto dire che lui aveva anche le foto da bambino cacciava farfalle quindi probabilmente potremmo dire che il cielo di Gozzano è il il cielo desiderato delle farfalle e e lì mi era venuta questa idea questa assonanza che c'è tra i poeti le farfalle entrambi hanno la vita spesso Breve
Sono creature fragili hanno a che fare con la bellezza però con il volo con con la morte
Entro altro poeta come Umberto Saba invece il cielo probabilmente il cielo
Di Saba anche lì è un c'è all'interno e il cielo della del retrobottega della sua libreria dove
Sono stato per dove lui ha scritto il il Canzoniere ed è un un retrobottega morto polveroso molto oscuro più oscuro di questa sala Looy era sepolto vivo tra i libri
E scriveva poesie ma fuori c'era il cielo di Trieste il cielo chiesta una scontrosa grazia
Al cielo che Luigi ha cantato sapete un Umberto Saba il suo vero nome non era Umberto Saba era Umberto Poli Saba il il diminutivo della sua balia che era slovena sabato
Quindi è un omaggio alla sua balia probabilmente il cielo di Umberto Saba e anche il cielo delle delle balie e il cielo del dell'infanzia e forse quello che canta di più tra tra tra i nostri poeti e Quasimodo Quasimodo Lima immaginato il cielo di questi mondo allora non c'ero che conosco bene perché il cielo della Sicilia da dove vengo ed è non è la Sicilia non è una e il cielo delle Sicilia perché di Sicilia come diceva Bufalino ce ne sono tantissime c'è la Sicilia nera
Della dava del del vulcano e ce la Sicilia invece coloratissima c'è la Sicilia la sabbia bianca ce le cioè di di chi si anche lì si seppellisce in una in una stanza chiusa
Essi sì e condanna la clausura e c'è invece quello che che sostiene che ne esce a rinasce un proverbio nostro che vuol dire chi esce riesce a molti non pratico molto letterario perché molte scrittori usciranno dalla Sicilia Vittorini Verga
Consolo altri invece Bufalino restano profondamente radicati Quasimodo decide comunque di uscire anche lui se ne va a a Milano ma quasi quando nasce il figlio di un ferroviere nasce in una vicino a un campo di limoni
E le contatti ci sono queste poesie in cui descrive i binari
Del delle insomma binari binario unico queste tratte della provincia siciliana con la natura quel paesaggio lì e nei suoi occhi
E gli succede però di alla di arrivare a Messina pochi giorni dopo il terremoto questa è un è un qualcosa che io credo lo segnala profondamente perché se vedi una città terremotata come Miss Cina pari quasi a dieci bombe atomiche furono in morti fu uno quotati
Non c'è una stima ufficiale si parla i centodieci mila morti ma morire o no intere famiglie e quindi non si può sapere morirono anche registri cioè andarono distrutti anche registe quella città fu rasa al suolo e Luigi arrivano in questa città quindi il suo cielo il cielo di di Quasimodo secondo me anche il cielo di una città distrutta eppure atti desideri si possono aderire se da bambino Paz sedici tra le strade di una città completamente
Distrutta il suo desiderio più forte era quello di diventare poeta Libardi diventare anche poeta classico e di avere un ascendenza classica lui voleva desiderava
In qualche modo potersi vantare di avere un di essere figlio dei greci come siciliani non sono pari degli arabi de di tutte le dominazioni che abbiamo avuto ma soprattutto dei greci e della voce dei greci e infatti sua nonna faceva Papadopoulos di cognome era realmente greca
Lui a sangue greco non è un caso se Quasimodo è stato uno dei più grandi traduttori
Di Saffo di Catullo o del dell'antologia Palatina vedi dell'ITC i greci ma tanto che lui scherzava quasi modo diceva il mio nome è l'inizio e l'inizio della prima lettera di di Di Pietro e anche e la prima domenica di liturgia del della Pasqua inizia Quasimodo ingenti
Abbia me lo sono scritto già egee Quasimodo gemiti infantili sì allo stesso modo dei bambini in fasce e mi diceva il mio nome e quasi modo ma visto che sono un poeta
Che fanno i provetti e questa meraviglia spostano gli accenti e perché mi diceva la nascita di un poeta è un atto di disordine bellissimo
Quando nasce un poeta in cui dove nasce un poeta sì crea un disordine allora che faccio sì mi chiamo Quasimodo perché in Sicilia questi Quasimodo poi crollare o vocali aperte esposto l'accento e lui si mise Quasimodo
Egli è la nascita di di un po'un poeta nasce in questo modo lavorando anche sui gli accenti
Il cielo di d'Annunzio ci sarebbe a parlarne a allungo ma ho scoperto io scopro quando dovevo scrivere questo monologo tra chiudere la vita il D'Annunzio in venti pagine in prima persona perché a mia follia è stata quella di scriverlo in prima persona come se fossero loro che raccontassero la propria vita
E scopro che D'Annunzio è morto il mercoledì delle Ceneri
Un mercoledì delle Ceneri
Del mille novecentotrentotto e se morì un mercoledì delle scene di Luís more su un tavolino molto stretto diceva che ci scrive meglio sui tavoli stretti le idee restano più
Più raccolte
Reclinate resta muore lì ex moglie punto
Vuol dire che la tua vita e la vita di d'Annunzio le era stata era stato un carnevale
E il e il il cielo di danno ansia mi viene da dire e il cielo del Carnevale il cielo delle tante maschere che ha indossato delle delle infinite ebbe e Luigi a sapete erano aveva amava moltissimo l'eleganza vestire in un certo modo
Aveva più di duecento paia di scarpe ma questi sono amento dir la sua però insomma
In realtà rapporto col super fluo con il senso del vuoto perché da non so come i altre grandi poeti del del Novecento percepisce attraverso la sensibilità di un poeta che ha una sensibilità comunque alterata è una sensibilità estrema
Percepisce più degli altri il senso del vuoto D'Annunzio scelte se se di riempirlo con le mille maschere della sua vita con le i duecento paia di scarpe con i vestiti
Con il francese che par parlava in maniera impeccabile con la maschera dell'eroe di guerra Colle del libertario anarchico di Fiume che concede comunque nella costituzione di Fiume
Il voto alle donne e l'eleggibilità delle donne al Parlamento ed è una cosa che avviene cinquant'anni prima che Nora OPA quindi da non se non era fascista non è stato purtroppo neanche antifascista però era aveva veramente il suo un percorso abbastanza singolare
Senta c'è il cielo di Palazzeschi Palazzeschi è un'altra se scritto recavamo tantissimo forse se dovessi dire proprio trattanti forse quello che sento più affine perché Palazzeschi aveva questa grazie appunto alla grazia delle farfalle delle la leggerezza di passare attraverso la vita sarete
Luís Maurice sono mandi lasciò
La sua casa alla donna di di servizio ai gli studenti dell'Università di Firenze generoso primo
Secondo un equilibrato lui è il vero funambolo del della nostra letteratura capace di scrivere un romanzo tradizionalissimo come le sorelle Materassi un qualcosa di sperimentale come
Perrella o l'uomo di fumo il dono alla fine della sua vita riprende i romanzi scrive il Doge che un racconto fa fantastico in tutto questo
Fa il poeta fa il verso a d'Annunzio e lo prende in giro ma al tempo stesso l'ultimo Palazzeschi e le ultime poi si sono hanno un accento crepuscolare malinconico sono sulla vecchiaia
Però al cielo di Palazzeschi mi piace pensare che sia quello di saltimbanchi come diceva lui io sono un saltimbanco e un i abbia avuto desideri da saltimbanco da un uomo che cammina sulla fune
Da da funambolo che comunque riesce ad attraversare
L'amore tutte le spese dolore la perdita al lutto
Le tante esperienze della vita umana con una grazia quasi sovrumana mai
Mai perdendo il sorriso entusiasmo la capacità di sperimentare di giocare con la lingua il gioco per esempio la Coop la copertina di questo libro
Stato contento perché è una giostra che gira e per Palazzeschi il racconto le parole sono una giostra risaliva scriveva poesie come se fosse
Su su una giostra c'è Montale Montale il cielo di Montale Allen che li ho pensato ma Montale che è spigolosa un po'difficile da
Da da prendere io l'ho immaginato come un cantante lì sapete lui voleva fare un cantante il cantante lirico lui era un baritono brillante
Esordì in un teatro nel teatro di Feltre cantando l'aria del Barbiere di Siviglia del del un venti la la calunnia è un venticello
Dicono che aveva avesse una bella voce
Io questi per questi fatti li ha fatti parlare dopo morti la trapassati da un luogo remoto che noto quindi dopo per ciascuno di loro cercare di immaginare visivamente un luogo Rodotà
Per montano immaginato il davanzale lui che sta su un davanzale dà da mangiare a agli uccellini e lì e libero di cantare quando esordì in questo teatro
Pagò diede una mancia ha la maschera per non fare entrare il pubblico meraviglia
Perché è questo
Mi ricorda tanto un racconto mi fece a mio nonno non era musicista ramo persona molto umile
Insomma quasi schermati chiara però leggeva il trattato di armonia di Schomberg mi ha insegnato la musica l'amore per la musica mi ha passato il suo violino
E mio nonno mi raccontava di un suo amico che si chiamava Mastro arancio così timido da un pianista da riuscirà a suonare soltanto se il il il il sipario fosse chiuso
Non tale in qualche modo ottenne il pubblico e e quindi cantata solo e quindi il suo cielo e il cielo di un teatro vuoto
Montale al tempo stesso il ed il suo rapporto interessantissimo con la musica perché è il più e allo stesso tempo il più musicale il più anti musicale dei nostri poeti Sciascia dice
Tu non sei il più anti musicale e Luigi è felice perché questo è un grande complimento ma lui aveva iniziato simulando dei più sì simulando
La musica francese cercava comunque la parola di Montale e levigata il cielo di Montale però è anche il cielo di sacche
Non sa se vi ricordate questa poesia piccola
Che sta nel quaderno del settantuno che che dice si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
Per vedere il signore semmai Paz sì ahimè non sono un rampicante ed anche stando in punta di piedi non l'ho mai visto
E il cielo di Zaccheo perché pure arrampicandosi sul sicomoro quest'albero
Dio non si prevede e quindi è un cielo senza Dio che è un po'Sempre la parola desiderio la mancanza delle stelle e la mancanza di Dio la mancanza di una stella polare la mancanza di di di una possibilità di di orientamento
E e e anche Luigi a che fare appunto col vuoto
Pace il cielo di Cardarelli Cardarelli viene dalla provincia viene da Tarquinia Cardarelli anche viene da Tarquinia nasce con un un braccio offeso molto letterario questa particolare era perdonate ma me tutti i personaggi che hanno una mancanza anche fisica mi hanno sempre interessato le storie della persona delle persone a cui manca realmente qualcosa
Ma questa mancanza di escono a rovesciare le magari a a farmi ci sono delle storie bellissime Django Reinhard che diventa il più grande chitarrista con tre dita
Garrincha che la la destra più grande del mondo ma aveva un una gamba più corta
Cardarelli aveva un braccio che non non lo ma aveva pure diventa usa la parola deve cioè si concentra sul sul linguaggio sulle dicono ti Cardarelli fosse di un fascino irresistibile
Amava l'amore diciamo proprio e Luigi però da Tarquinia anche lui a che fare con i treni perché a Tarquinia c'è questo binario che
Corre lungo lungo il mare porta a Roma e Luigi guarda i treni passare appunto con
Il fumo e immagina la fuga immagina aroma quindi il desiderio del di anch'andare via dal suo posto che è troppo troppo stretto finché a diciotto anni sale su un treno
Per diventare giornalista arriva a Roma prende in affitto una camera che ci fate Goracci quale esempio di coraggio a fare queste queste scelte ma ci riesce quello che forse dai anche ai ragazzi bisognerebbe dire i desideri sia Brera si alzerebbe la mente desiderati nove volte su dieci riesco a sé uno solo pavese diceva però uno solo
Non tutti ma e lui
Arriva a Roma l'ultimo l'ultimo Cardarelli il Cardarelli di via Veneto via Veneto
Diceva perché lui stava in una pensione abitava in una pensione al primo piano e andava in questo caffè sempre alla stessa sedia sempre allo stesso tavolo con il cappotto il cappotto anche a Ferragosto perché aveva freddo
Dicevano sono poeta cinico e finto l'ultimo poeta all'unico poeta morente di italiana e intorno immaginate quei tavoli Fellini Flaiano
E Flaiano soprattutto si innamora dell'ultimo Cardarelli e scrive un libro
Bellissimo che si chiama la solitudine del satiro
Pubblicato da Adelphi in cui c'è questo ritratto in via Veneto come una via balneare c'è dice il cielo di Roma in quegli anni siamo negli anni Sessanta è un cielo balneare
E perché da rally però che il più vecchio di tutti quella è l'ultima spiaggia quindi Cardarelli alla fine la sua vita un tonno si spiaggiato abbia veneto
E noi c'è ho trovato in una sua lettera questa frase che vi leggo il mio desiderio più grande quindi il mio desiderio più grande era mio Dio sì
Di dar libri alle stampe ma che nessuno li leggesse e che fosse impossibile trovarli anche Christian De Sica io condivido moltissimo perché scrivere libri è bellissimo pubblicarli ancora di più e meglio avuto l'ozio
Poeta che mi ricordavo sedici anni arriva a casa
Col primo libro di poesia l'energia del dubbio pubblicato Rebellato prefazione Barberi Squarotti io vidi la felicità nel del negli occhi mia zia Tensai
Pubblicare un libro dell'asse della cosa che rende più felici nel corso dell'Alitalia rimasta questa perché veramente in Sicilia anzi di si dice a Balla pazienza sono ballava senza musica
Pensavo era l'uomo più felice era un poeta pure lui campo ed ha pure lui
Ma e poi il problema è che i libri poi vanno in mano ai lettori e le e lì c'è questo gioco tra pudore voglia di esprimersi o comunque
E paura anche dell'Ettore che cosa penserà infatti mi sembra che il Cardarelli lo dica meglio meglio di tutti molti poi con Romano traffici con Roma perché Roma passano un po'a tutti da Roma
E Roma è curiosa come città come stazione diciamo perché Roma il
Vorrei dire provocatoriamente la città più atea del mondo romane citate ha profondamente scettica su qualsiasi forma di divinità è una città millenaria che
In cui la storia domina e quindi non c'è non c'era il grigio Citadel presente del futuro cita nel del passato del food c'è
C'ha questo cielo e che a tutti tutti i poeti lo descrivono come un cielo vuoto appunto D'Annunzio lo descrive in questo modo Cardarelli anche Ungaretti arriva a dire
Ho il cielo di Roma è non neanche nemmeno il cielo del deserto mi ha dato questo senso di di foto
E e tutti cercano di riempirlo appunto
Con le parole ma vorrei soffermarmi un po'di più invece su su due poeti che amo chiamo tantissimo e poi alla fine
Parlare se se riusciamo ad avere un minimo di di tempo di Alda Merini questi due poeti di quei volevo parlare un po'un po'di più sono Ungaretti e Dino Campana Ungaretti perché
è stato un libro decisivo per me
Quel libro che incontri al sedici anni che poi te lo porti sempre a anzi rafforza l'abbiamo forse anche meno perché uscì il primo Meridiani sapete i meridiani il numero uno dei Meridiani Mondadori e vita ad un uomo
Io l'ho chiesti per il mio compleanno in in regalo e di questo libro che conservo appunto religiosamente di cui vi potrei anche descrivere l'odore delle pagine
Per quanto non l'ho letto il loro continuo a rileggere all'infinito
Per me è stata la scoperta della poesia in più Ungaretti era il grande fantasma della mia infanzia perché introduceva lo disse allo sceneggiato nel sessantotto sessantanove
In nello sceneggiato con vecchi fare il mio che nei panni di Ulisse
E ero introdotti da quest'uomo che poteva bere
Duecento anni trecento mille non so se ve lo ricordate un'età indefinibile era schiava all'epoca bisogna dire i vecchi erano veramente vecchia oggi non esistono più però e aveva questa voce che gli veniva non si sa da dove da quale profondità e attingeva a questa voce
E e sembrava di ascoltare Omero sembrava che fosse un mero che ti introduceva all'Odissea
E io da bambino fu una specie di folgorazione tra l'altro ottantenne ottantenne era allora
Ungaretti
Ma aveva l'animo di un ragazzino
E iniziai a ad appassionarmi a a a quest'uomo a questo poeta al suono delle della sua voce e delle sue parole e a studiarlo quando mi hanno detto perché a me mi hanno chiamato
Poiché mi hanno chiamato per
Per scrivere dei documentari su due tutto è nato dal dal dal contesto le schiere dei documentari su dei poveretti che essi sono andati in onda su Rai cinque se vi capitasse sono anche su Rai Replay si chiama l'attimo fuggente
La prima puntata ho detto io provo a scrivere
Ungaretti
Perché lo un po'lo conoscevo per me era molto molto familiare
Ecco i cieli di Ungaretti sono cioè de ricordate la formosa pulizia dei fiumi noi quattro fiumi della della mia vita il se perché io la Senna
E e i cenni di pone e di di Ungaretti sono come sui fiumi sono almeno quattro ma forse sono anche anche di più
Potremmo dire che c'è il cielo di Alessandria il primo pace il cielo delle trincee della guerra c'è il cielo di Roma e pace il cielo Australe sotto sopra del Brasile
Nel cielo di Alessandria Alessandria d'Egitto lui nasce a quella luce sotto quella luce non si può capire Ungaretti
Io credo molto nelle biografie dei poeti degli degli scrittori quasi in maniera settecentesca quando si raccontava l'opera s'è legata alla vita Alda Merini dice sì parliamo di polizia ma parliamo della vita
C'è sempre la vita c'è un paesaggio negli occhi nelle parole del degli scrittori il paesaggio di Ungaretti e il paesaggio di Alessandro e quel suo Lelli è quello che ha descritto camion nel dritto alle rovescio è un paesaggio mediterraneo Noè nasce
In un quartiere lo minaccia quattro passi dalle tende dei beduini
In un quartiere che si chiama Muharrem Bej ed era un quartiere di emigranti però cartiere appunto e che stava vicino al al deserto una grande spianata dove vive vivevano
Era una specie di sobborgo da cui si vedevano le case dei ricchi e quindi quanti vi Sideri
Da bambino Prodi vedendo o delle case lontano
Di di chi è più facoltoso Ungaretti ricorderà per tutta la vita il traffico delle notti di Alessandria appunto l'abbaiare dei cani i bambini i guardiani notturni il mo'Ezinne che canta all'alba gli odori l'odore della carne
Cucinata per strada e guardate solo doveri Camp io coi dovevo scrivere in prima persona per per ridargli voce e ho ripensato anche gli odori alla mia infanzia io mi ricordo che in Sicilia le donne che cucinavano e sui fornelli
Sul sul sul marciapiede e quanto la le strade si impregna no e poi l'odore del forno perché Ungaretti il la era avevano questo forno la madre il il padre il padre lavorava anche come operaio ma avrò questo quindi immaginate Ungaretti la prima cosa che pare a fare il pane
Quindi per Luigi
La poesia ha a che fare con la manualità del lavoro artigianale e con l'odore del pane e conigli adito madre
è tutto e probabilmente di il suo il suo segreto a Ungaretti succede questa terribile disgrazia il padre muore che lui ha due anni
E la madre lo accompagna tutte le settimane a al cimitero il cimitero stava dall'altra parte mi sono andato a vedere della città quindi era un viaggio
Faticoso a a piedi non
Mano nella mano luttuoso e quindi è una cerimonia un'educazione al dolore non educazione alla morte quindi il cielo di Ungaretti a un cielo senza padre e se nasci senza padre appunto probabilmente perché per questo lui introduceva Omero o l'odissea ed era così coerente perché la ricerca del padre fa parte della sua vita e l'Odissea in fondo è una delle Marchia è la ricerca di un figlio che si mette in viaggio per cercare il padre tutta la letteratura potremmo dire
E questa cosa questa cosa qui
Poi potremmo parlare del collegio dei Salesiani di tante di tante cose ma non c'è non c'è tempo c'è il Po immaginiamo il porto di Alessandria però lui chiamerà la prima raccolta appunto il porto sepolto il porto di Alessandria
E le lingue che si parlano in quel porto loro andavano lì lui andava lì per ascoltare l'italiano
Ora e chiami emigrato chi è stato immigrato chi ha amici migranti l'Orsa che vuol dire il suono della tua lingua parlata all'estero e quanto quella tua lingua è la tua
è il tuo luogo Tabucchi diceva la la mia patria e la lingua italiana non altro
La lingua e la nostra patria e Luís andava lì perché l'Italia per le Ungaretti era il Paese del sentito dire era una diceria esisteva una penisola fantasma
C'è non c'è nelle nebbie però arriva mano questi emigranti che erano spesso anarchici anarchici toscani perché a ad Alessandra c'era Enrico Pea ricco per lo scrittore viareggino
Che è più grande di Ungaretti di almeno dieci anni che arriva ad Alexandria si mette a fare il muratore avvenne e mette su una
Un edificio ottobre appunto lavorava al piano di sopra
Lo chiama la baracca rossa dipinge di di rosso e diventa quel luogo e quella via
Lo il luogo la via che ospita il ritrovo di tutti gli anarchici
Di Alessandra quindi greci bulgari e rumeni italiani soprattutto e in immaginiamo e dove parlano di politica dove parlano di letteratura soprattutto vanno in un caffè che sta in questa strada dove il chiuso particolare ha sempre fatto sorridere dove il cameriere si chiama Platone Fini in mattinata ad andavano a prendere il caffè da Platone è molto grave con questi sono e e lo questa è stata l'educazione di di Ungaretti e e suo è anche il cielo appunto
Degli anarchici quello di parte perché questa Italia la vuole vedere lavora ma
Luís arriva in Italia all'età di ventiquattro anni
Cioè Ungaretti scopre d'Italia da a ventiquattro anni non oggi ancora sei un ragazzino ma all'epoca era in uomo belle fatto e arriva in Italia
Perché devo andare a Parigi passa attraverso ritagli alla prima casa che vede sono le montagne le Dolomiti
E la la catena alpina e e quindi il primo l'uccello
In cui si imbatte Ungaretti il cielo delle montagne non è più ed è un cielo opposto a quello sotto al quale era era cresciuto lui Chianciano di di mare
E resta sbalordito e e inizi ci son c'è una descrizione di queste montagne del suo stupore della sua meraviglia perché
Perché finalmente era a casa
Scoppia la guerra
Lo ritiene arruolato e
E improvvisamente
Il cielo italiano diventa il cielo della della trincea e il cielo della trincea un di ricordato un'intera nottata buttata vicino a un compagno massacrato
Con un un vicino anche lì la morte l'irrompere tre potentissimi prepotente ma lui aveva già familiarità Basento dal padre con la con la morte un'intera nottata passata con un compagno ucciso e che stelle come sono adesso alla luce le stelle in quelle condizioni appunto e che desideri e desideri elementari sopravvivere
Desideri proprio il e il il più elementari di tutti i riuscirà a portare a casa la pelle
In intanto e intanto scrivere perché scrivere è una forma di sopravvivenza l'unica forma di sopravvivenza in quelle condizioni per un poeta reale come come Ungaretti e infatti scrive dappertutto scrive sulle cartoline rovesciate scrive
Sul lui dice proprio
Su su cartoline in franchigia madre margini di vecchi giornali spazi bianchi di chiare lettere ricevute perché era lì la carta che me ne diamo per scontato ma in guerra un bene prezioso un bene di lusso
E quindi lo ebbe deve trovare uno spazio dove in infilare le parole non possono essere tante probabilmente il suo ermetismo evitato anche dalla mancanza di spazio deve ma il massimo senza il massimo significato in poche parole e in poco spazio e tutto questo ma non lo scrive per farsi leggere uno scrive per pubblicare
Lì e e e primitiva e primitiva proprio la la la il desiderio e la volontà di scrivere
Rimette dentro il tasca pane e se non fosse stato per un giovane critico che si chiamava Ettore Serra noi non avremmo avuto un Galletti non l'avremmo netto perché Ettore Serra prende tutti questi Perani così tanto mi di carta li mette insieme li mette infila limpidi li mette in salvo
A dispetto anche della volontà di Ungaretti che Ungaretti a un certo punto si arrabbia perché dice
Che ogni atto di vanità
Di vanità perché scrivere purtroppo è anche un atto di vanità perché comunque come abbiamo detto prima trafitti anche con la bellezza sette se ci riesce ma ogni atto di vanità in simili circostanze mi sarebbe sembrato una profanazione
Quindi le pone le poesie di Ungaretti le prime presiede ci vengono da lì e e si sono reali sono impastate di vita e credo anche di di quelle nottate
E ti di quei desideri e poi appunto anche lui passa da Roma e anche lui dice di Roma che punto è si sente più smarrito che nel del sesto tutto vicino però questo smarrimento questa mancanza di stella polare
In realtà è anche una liberazione e come e capire a Roma che le stelle polari non esistono
Che non ci sono e non bisogna seguire cioè non non non è anche quella è un'illusione
E poi gli capita di andare in Brasile
Accendo i inizio avviene in inizia a essere tradotto fa un viaggio in Argentina gli propongono una cattedra a San Paolo del Brasile accetta Baldini con la famiglia
Il cielo il Brasile se per chi c'è stato se qualcuno di voi c'è stato il cielo del Brasile dà le vertigini per noi
Perché lo è la prima volta che lo vedi
Diverso perché non c'è è una no non è il nostro è un altro perché le stelle sono diverse le le costellazioni sono diverse sono sottosopra non c'è il carro
Non c'è il il il grande Carlo non c'è la stella polare nel cielo del Brasile ma c'è una costellazione si chiama la Croce del Sud con una delle stelle della Croce del Sud
Che viene presa come stella polare il cielo australe nell'altro emisfero
Quindi immaginiamo infatti
Ho trovato
Una una poi sia di di Ungaretti che dice e troppo azzurro questo cielo Australe troppi astri lo criminis cono troppi e per noi non uno familiare
Sono tantissimo le sembra che il cielo il Brasile sia un cielo
In cui le stelle si sono moltiplicate e quindi immagino si moltiplicano anche e i desideri si rovesciano ma leghi che abita la più grande disavventura
Della sua vita che sarà quella di perdere suo figlio lo perde per una marchia banale
E lì
E lo straccio e lui si mette a scrivere il dolore che la raccolta
Forse più difficile da leggere a un certo punto scrive nessuno mamma ha mai sofferto tanto del figlio che parla e lui e il volto già scomparso ma gli occhi ancora vivi dal guanciale volgeva alla finestra e riempivano pazze Rita stanza
Verso le briciole del babbo sfarzo e per distrarre il suo bimbo e tamo tamo ed è continuo schianto
Poesia
Cioè pace questo verso qui riempivano Paz seri la stanza e qui mi torna in mente anche Montale che sul suo davanzale
Questa immagine di vita e con un bambino che sta morendo
E Luis Horna a con questa cicatrice di cui non gli basterà più la vita questa atto innaturale come di chi diceva no gli antichi quando morì il figlio non il genitore Emone figlio prima del genitore la cosa straordinaria veramente di di Ungaretti e che ama così tanto la vita forse per essere stato questi a lungo esposto alla morte che continua però l'ultimo Ungaretti Ungaretti anzi all'Ungaretti vecchio diciamo che l'Ungaretti millenario che introduceva l'Odissea
è un inno a alla vita tanto forte che si innamora a tutte queste storie tra l'altro tutte le stessa riparati sotto hanno quasi tutte delle bellissime storie d'amore quella di Ungaretti provo a raccontarvi proprio rapidissimo si innamora ottantenne di questa poetessa brasiliana
Di Santa o no e anche lì a che fare probabilmente con desiderio del ritorno del tiglio avanti di una ragazza di ventisette anni bellissima
Di origini italiane si chiama Bruna e inizia a scriverle delle lettere
E cioè a descriverne le rette sono state pubblicate due anni fa da Mondadori si chiama lettere a Bruna
Sono lettere andatevele cercate svaligiate le librerie se potete magari non per comprare i libri Mondadori Libri Mondadori ma anche libri case editrici indipendenti ma le lettere a Bruna sono delle lettere di una passionalità che nemmeno un sedicenne usa tutti i vezzi aggettivi possibili fai disegnini la chiama in tutti i modi e e tu dici
Sono cinquantatré anni di differenza come è possibile perché come puoi immaginare di poter fu anche quella un desiderio di fuga dall'età dalla vecchiaia di di no non lo so fatto sacche lei tuttora lei ha perso ottanta anni dice che non è ma è stata amata da nessun uomo come da Ungaretti che quelle però era un Galletti che le scriveva
Era lui che sapeva giocare con le parole in quel modo nessuno ha speso un libro pone le scrive più di quattrocento
Lettere tra l'altro lui si arrabbia per non aver vinto il Nobel questa leggenda è lunga Ungaretti
Soffrì moltissimo per non aver vinto una perché gli spettava ma non per invidia a Quasimodo che invece anche meritatamente lo pinze
Ma perché se l'avesse vinto lui
Avrebbe potuto a te questa casa me l'ha detta Gianni Minà e quindi è una specie di piccolo segreto
Ma avrebbe potuto attraversare l'Atlantico è un premio Nobel
Forse potevano concedere l'estrema stravaganza di sposare una donna di cinquantatré anni più giovane perché se non altro le avrebbe lasciato una rendita enorme dei soldi avrebbe avuto i soldi per il tipo ittita il mondo
E e certo con un gesto scandaloso che va contro la natura ma alla fine dovette soccombere anche lui alla forse aveva forse alla volontà dei dei famigliari
Forse anche alla coscienza
Dell'età la lascio andare lancia è sposata ha avuto due figli però lei parla di Ungaretti
Con un con una tenerezza infinita e dopo la morte di Ungaretti continua a fare questo gesto perdonate l'ho già detto in altre occasioni ma a me non termina mai di commuovere
Lei continua tuttora oggi a portare fiori alla tomba del figlio di Ungaretti ed è un gesto d'amore che soltanto una donna può essere capace di tanto
Ma fa ci sarebbero la bellissima anche la storia d'amore di Gozzano con Amalia Guglielminetti cozzano anche lì a un carteggio ma lì è un carteggio Gozzano sa che deve morire Gozzano sa che non può concedersi
Questo amore e alla fine
Alla fine le scrivo una lettera violentissima e dice mio non ti amo non chiamerò mai non ti passo a mare
Ed è ma in realtà tra cercando di in qualche modo di metterle in salvo da se stesse da una lettera dolorosissima
Abbiamo pochissimo tempo però due parole su Dino Campana esso Alda Merini le voglio dire e perché per me sono
Non so sono avere
Diciamo occuparsi delle parole per tutta la vita dedicarsi al alle parole naturalmente è sempre camminare come un funambolo e in un sulla linea di confine più finissima tra la ragione la follia e qualcuno l'ha superata e Dino Campana e Alda Merini l'hanno superata più volte
Il cielo di Dino Campana il c'è quindi il loro e il cielo dei matti e mi piace terminare
Questa piccolo incontro proprio con con il cielo dei matti che in fondo il cielo dei poeti
E il cielo dei matti i desideri dei poeti devono essere sono per natura i desideri dei matti e quindi sono le utopie sono desideri esagerati
E il Cerro de diciamo di di Campana e c'erano dei boschi e il cielo nel quale andava
E in giro con le pelli pelli di capra arriva a Firenze dove invece c'è il cielo dei letterati cioè il cielo degli intellettuali e lui dice io non sarò mai un intellettuale come che Ungaretti
Quanto ci tenga donò il suo libro di poesie
Lo prendono in giro è il il matto del villaggio
E lui allora si prende la vendetta strappa e il Libardo quando lo da Marinetti dice queste queste non le puoi capire l'entità dei Bleus senza senza prese o campana fa questa cosa appunto che alla fine della della sua vita
Verrà recluso anche lui storia d'amore bellissima con Sibilla Aleramo che termina davanti in un carcere luglio è dietro le sbarre lei dall'altra parte se ne va lui la la implora di restare lui poi finisce in al manicomio di Castel Pulci anche Roberto Bolaño scriverà una poesia su di lui e al questa manica mia c'era sta quasi quindici anni viene
Viene alla fine dicono che è clinicamente guarito e quindi lo stanno per dimettere passano per dimettere e lui fa quello il gesto più rivoltoso più strano più rovesciato che ho Strale
Che si possa fare tenta la fuga ma tenta la fuga a due settimane prima di essere dimesso quando la fuga inutile probabilmente tenta la fuga dalla sanità
Perché lui non con non può essere non può tornare sano nel mondo e tentando la fuga scavalca il recinto che cingeva
Il manicomio
Che di filo spinato sì ferisce agli inquilini si prende un'infezione nel giro di dieci giorni se ne va
E se ne va commesse nel Verona ma è questo che fanno i poeti scappare qua a sempre anche quando è inutile
Alda Merini invece ci dice una cosa anche sulla luna
Perché abbiamo parlato di Celli Desideri Estelle non abbiamo parlato della Luna e i poeti hanno sempre a che fare con la luna e con questo
Di saluto e dice che la luna per i matti per il mani la luna del manicomio non è la luna dei poeti e la luna che
Illumina la follia nella quale si divide grazie