I segnali di insofferenza si moltiplicano: dal 2015 il Libano ha chiuso le porte ai siriani.
E da oltre un anno vanno avanti i rimpatri assistiti, nonostante una vera soluzione politica nel paese sia ancora lontana.
Nell'ultimo anno si sono poi intensificati i raid negli accampamenti informali, gli arresti di … chi non ha un permesso di soggiorno (una situazione che riguarda oltre il 78% dei siriani), e le demolizioni dei campi profughi.
Ma è da pochi mesi che si è oltrepassata una linea rossa: la general security, l'agenzia di intelligence libanese, ha infatti iniziato le deportazioni di chi - in teoria - è entrato nel paese dopo aprile.
Un cambio di passo che molte ong hanno condannato e definito preoccupante e che è il risultato di una politica migratoria lasciata in mano alle agenzie di sicurezza.
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