L'impresa di Fiume

I
Una serie importante di eventi che hanno caratterizzato l'abbiamo cominciato insomma con questa questa questa estate che ha caratterizzato l'impegno che l'archivio
La biblioteca di questo di questa istituzione della Camera dei deputati che lo dico per insomma pare gli studenti che forse anche lo utilizzano è uno dei più importanti
Uno dei più importanti biblioteche storiche archivi storici al mondo
Documenti parlamentari che arricchisce la sua collezione con
Con documenti molto storici ma anche con documenti storici molto preziose ma anche con
Documenti di grande attualità riguardano intercorrono tutti i parlamenti internazionali concludiamo un po'questo nostro ciclo di incontri e io penso che non che non non non mi permetto tirare di tirare un bilancio anche perché siamo qui per ascoltare
Altro però voglio dire che
Possiamo esserne molto soddisfatti Stato sono state serate interessanti molto partecipate anzi colgo l'ombra l'occasione per ringraziare Boy e anche tutti gli altri cittadini che in questi mesi sono venuti a ad ascoltare a contribuire a queste nostre a queste nostre lezioni che
Abbiamo ascoltato ascolteremo
Una anche questa sera
Con ringrazio in particolare per la loro il loro contributo nulla quali la qualità delle loro relazioni tutti gli storici che hanno contribuito con noi e a questo a questa attività tutti i giornalisti che vi hanno portato il loro contributo gli attori che anche ad come vedrete anche stasera
Un persone di spettacolo che hanno portato veramente un modo nuovo e diverso di interpretare anche questo luogo questo luogo storico che abbiamo voluto aprire aprire aprire aprire al confronto consentitemi anche di ringraziare il presidente fico che ha consentito che ci sia questo questo lavoro particolare che ha che spero possa avere alcuna continuità nei prossimi nei prossimi anni
Quest'anno ci siamo occupati nel mille novecentodiciannove il prossimo anno ci potremmo occupare del mille novecentoventi anni che hanno comunque rappresentato insomma
Un pezzo su cui abbiamo magari anche il silenzio qualcuno di noi anche provato a fare qualche parallelismo di quello che succedeva cent'anni fa con quello che succedeva che succede che succede oggi penso che sia stata un'attività particolarmente interessante consentitemi anche di ringraziare i nostri uffici
Qui
Questo luogo voti la politica ma questo luogo funziona perché c'è una burocrazia quello che spesso viene definita per colmare
In termini non sempre l'ho già attivi in vece qui c'è una burocrazia una struttura amministrativa che funziona funziona molto bene peraltro ci sono anche i concorsi quindi molto selettivi però ci sono anche dei concorsi dopo tanti anni abbiamo riaperto i bandi consentitemi di ringraziare la professionalità anche dei nostri dirigenti senta a cominciare dalla segretaria generale dottoressa Pagano dal dottor Ferrari vice segretario che a seguito questa cosa al dottor Caso che responsabile di archivi biblioteche insomma di tutti gli altri che vi hanno collaborato Stato anche questo un modo per mettere a servizio della comunità professionalità che qui ci sono e sono professionalità importanti stasera ci occupiamo di di fiume un evento importante nella storia del secolo scorso un un appuntamento con la storia su cui se si è scritto tanto si è discusso tanto anche modo di visivo no invece l'affronteremo in modo esemplare cioè
Sentendo quello che è accaduto comma
Rievocazione storica fatta in maniera molto molto preciso io ringrazio la dottoressa Capuzzo
La professoressa accuso che insegna all'Università della Sapienza che una delle dei massimi esperti di storia di quel periodo di quelle terre che insieme ad Alfredo se essa il direttore del delle pagine culturali del Sole ventiquattro Ore peraltro io vedo non so se poi i numeri corrispondono ma Sole ventiquattro ore lo vediamo sempre più spesso quasi la domenica che gli altri giorni nelle mani di tanti credo che il suo il suo contributo sia determinante insomma
Determinante per questo grazie per la vostra presenza per il vostro contributo così anche grazie ad Andrea Trovato che interpreterà in maniera ne sono certo esemplare anche quello che è accaduto
Grazie a voi per essere qui e godiamoci questo ora intensa ora interessante
Aveva
Trenta ottobre mille novecentodiciotto la prima guerra mondiale sta per concludersi con la vittoria delle potenze dell'intesa attivo a me importante porto dell'impero austro-ungarico in cui la maggioranza degli abitanti è di madrelingua italiana il Consiglio Nazionale Italiano proclama l'ammissione all'Italia
In antitesi alle rivendicazioni dell'analogo organo di governo croato costituitosi nella città alla fine delle ostilità la città è occupata però da un corpo militare Inter alleato in cui comunque le truppe italiane e sono le più numerose gli italiani di Fiume invocando il principio di autodeterminazione dei popoli e si richiamano espressamente ai quattordici punti enunciati nel gennaio precedente dal presidente americano Wilson per la ricostruzione di un nuovo ordine mondiale dopo il conflitto pochi mesi dopo nel corso della conferenza di pace di Parigi
La città diventa una delle principali rivendicazioni italiane
Nonostante non fosse inclusa negli accordi sottoscritti con il Patto di Londra del mille novecentoquindici la richiesta si scontra tuttavia con la rigida contrarietà degli alleati soprattutto dello stesso Wilson provoca do il temporaneo ritiro della delegazione italiana dalla conferenza e la successiva caduta del governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando nel frattempo a Fiume le tensioni sono sempre più accese
L'irredentista Giovanni Costa dei tumori affondato una legione di volontari filo italiani tra la fine di giugno ai primi di luglio Sideri sì che hanno scontri fra truppe francesi da un lato e truppe italiane e popolazione civile dall'altro che vedono la morte di nove militari francesi e un civile italiano
A seguito degli scontri il contingente italiano a Fiume viene ridotto è in questo clima che viene progettata la spedizione di Gabriele D'Annunzio ardente sostenitore dell'italianità di Fiume
Nella notte tra l'undici e il dodici settembre
Una colonna armata di oltre mille uomini agli ordini del poeta muove da Ronchi di Monfalcone alla posta di fiume e la ma cioè di Ronchi a cui segue il giorno successivo l'occupazione di Fiume e la proclamazione della sua annessione all'Italia
A Roma il nuovo presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti durante lo svolgimento di una serie di interrogazioni alla Camera condanna l'iniziativa manifestando la propria amarezza perché dichiara per la prima volta entrata nell'esercito italiano sia pure per fini di Alliste il circo la sedizione
Nitti è consapevole che l'impresa non è solo il frutto dell'intraprendenza del poeta ma il risultato di una mobilitazione di marca nazionaliste che mira a condizionare le trattative di pace
Per il timore di nuove defezioni esclude tuttavia l'ipotesi di un intervento militare e dalla fine di novembre in via fiume una proposta di mediazione cosiddetto modus vivendi
Che prevede la fine dell'occupazione della città in cambio dell'impegno politico del governo di continuare a lavorare per la missione
La proposta suscita divisioni fra i legionari
Il Consiglio nazionale di Fiume la trova D'Annunzio decide quindi di sottoporla plebiscito il diciotto novembre mille novecentodiciannove per poi far sospendere lo spoglio dei risultati quando si profila una vittoria dei favorevoli all'accordo
L'impresa di Fiume e divenuto ormai qualcosa di più ampio della semplice azione militare la città è diventata il laboratorio di un esperimento sociale rivoluzionario e libertario in un clima di esaltazione collettiva le la realtà tuttavia la vita quotidiana è sempre più difficile si avvertono gli effetti del blocco degli approvvigionamenti attuato per terra e per mare dall'esercito e dalla Marina italiani il cibo è razionato cresce l'insofferenza della cupola nel e l'entusiasmo dei primi mesi tende a spegnersi a D'Annunzio appare isolato anche Mussolini a cui rivolgere IP tutti appelli e che dalle colonne de il Popolo d'Italia continua ad esaltare a parole l'avventura fiumana rimane di fatto inerte inattesa di valutarne gli esiti
Ideali di radicale rottura con il passato trovano intanto espressione nella Carta del Carnaro
La Costituzione peraltro mai compiutamente applicata scritta principalmente dal sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris che D'Annunzio rielabora e promulga l'otto settembre mille novecentoventi
Nella carte si parla di democrazia diretta
Di uguaglianza tra i sessi tra razze e religioni di libertà di espressione e di associazione di salario minimo garantito e di assistenza sanitaria
Motore di questo nuovo ordinamento non saranno più le classi sociali ma le corporazioni contestualmente viene proclamata la Reggenza del Carnaro
La nuova entità statuale che nei piani del poeta e dei suoi legionari avrebbe dovuto preludere alla missione di Fiume all'Italia assecondando il mito nazionalista della vittoria mutilata creato dallo stesso D'Annunzio
In il nuovo Governo italiano presieduto da Giovanni Giolitti che ha sostituito Nitti nel giugno mille novecentoventi etero deciso a risolvere in fretta la questione il dodici novembre
L'Iran a Rapallo con il neo-costituito Regno dei serbi croati e sloveni un trattato in cui il fiume e dichiarata stato libero anche la maggioranza della popolazione cittadina spinge per un ritorno alla normalità
Ma l'abbandono pacifico della città da parte dei legionari
Configura una resa da molti ritenuta inaccettabile una soluzione militare della vicenda si profila pertanto come inevitabile
L'esercito regolare italiano apre le ostilità la vigilia di tale del mille novecentoventi e dopo una tregua di rispetto per la festività del venticinque dicembre con l'auspicio che l'iniziale prova di forza induca a d'Annunzio a desistere all'alba del ventisei i cannoni della corazzata Andrea Doria alla rada nel porto di Fiume
Aprono il fuoco contro il palazzo del governo e gli obiettivi militari della città
Nelle il Natale di sangue secondo la storica definizione del poeta i combattimenti proseguono finché il trentuno dicembre si giunge ad un accordo che pone fine alle ostilità
Danno un sì resterà fiume sino al diciotto gennaio mille novecentoventuno ritirandosi poi nella villa di Carnia sul lago di Garda che trasformeranno editoriale l'ultimo monumento a se stesso e all'avventura della sua
L'impresa di Fiume non rimarrà tuttavia senza conseguenze sarà il nascente fascismo recepirne molti degli slogan e a declinare né appropriamo Fondo i temi nazionalisti ed altri ottici del combattenti insomma e il progetto di Stato corporativo d'oggi
Legislatura ventiquattresima Camera dei deputati tornata del tredici settembre mille novecentodiciannove
Intervento di Francesco Saverio Nitti Presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'Interno
Ieri dodici settembre in un telegramma di cui chiaramente non si leggeva allora ma che dovette essere spedito alle ore tredici circa fu Annunziata dal generale Pittaluga la partenza da Monfalcone di parte di un battaglione di granatieri già fiume
Con camion s'
E che trecento giovani del battaglione fiumano erano partiti per incontrarlo
Il generale Pittaluga soggiungere varchi andava loro incontro per fermarli
Che nessun atto era sì fino ad allora compiuto contro gli alleati che aveva proibito ogni manifestazione o riunioni e che avrebbe agito energicamente
Chiedeva rinforzi di carabinieri
Alle ore tredici e quindici il generale Pittaluga telegrafo Fava che Granatieri e arditi
Con mitragliatrici ed auto blindate insieme a Gabriele D'Annunzio alle ore undici e tre quarti riuscendo a rompere ogni resistenza
Erano giunti a Fiume
Onorevoli colleghi
Queste sono le notizie giunte fino adora e Dio ve le ho riferite nella fredda forma dei telegrammi ufficiali
Non posso però nascondere un profondo senso di amarezza
E di dolore
Quanto è avvenuto mi ha riempito di tristezza ma anche di umiliazione
Perché per la prima volta entrata nell'esercito italiano sia pure per fini idealisti ICI
La sedizione
L'esercito non ha che un solo dovere è una sola norma
Obbedienza
Ogni altra parola ogni altro consiglio ogni altro suggerimento sono dannosi
Si tratta dunque di un tentativo che dinnanzi all'Italia dinnanzi al nostri alleati ai quali invio una parola sincera di saluto
Devo dichiarare deplorevoli
Altra cosa è un'azione di volontari altra e la partecipazione di soldati dell'esercito regolare
Il soldato che rompe la disciplina sia pure per altri fini
Ecco contro la patria
Chi lo induce con blandizie sia pure per fini non volgari sia pure per tendenze idealisti che ad atti di sedizione mette il soldato contro la patria
Mancare agli impegni verso gli alleati non rispettarli intervenire con atti di violenza quando le sorti d'Italia sono in contestazione tutto ciò è triste
E non è senza grave pericolo per l'Italia
Coloro che ancora ieri spingevano a proteste e dati insani contro la Francia contro gli Stati Uniti d'America senza il cui diretto aiuto l'Italia non potrebbe resistere in questa lotta nel rinnovarsi
Ed eccitano gli animi in un in nome della patria
Sono fondi
E tradiscono gli interessi della stessa patria
Vi parlo signori e colleghi con una profonda e sincera emozione
Non facile al facile pianto perché l'occhio che piange non vede non facile alla commozione vi assicuro
Onorevoli colleghi che in questo momento sono profondamente turbato
Perché vedo tutto il male che è stato fatto all'Italia perché sento tutta la profonda umiliazione delle dichiarazioni sincere che oggi debbo fare ai nostri alleati
Io non eccita i mai le masse spingendo le ha sogni che non potevo realizzare
Ma parla il loro nell'umiltà della mia persona parole di verità come potente feci sentire tutto il profondo privilegio per la patria
Feci sentire che questa Italia con i suoi cinquecento mila morti
Non la dobbiamo perdere per le nostre Follie per i nostri rancori o per il nostro
Mi offende la voce diffusa il telegrafo fatta all'estero che il governo di italiano abbia se non incoraggiato tollerato queste impressi il governo d'Italia non le ha tollerate
è un infortunio è un doloroso evento che è caduto sul nostro capo di cui noi non abbiamo alcuna colpa
Vada dunque dal Parlamento al popolo fa tutto il Popolo d'Italia una parola di affinamento e dagli alleati un'espressione di solidarietà con la dichiarazione che questi fatti tannini uno di noi sono approvati
Una lapide una rapida inchiesta è stata disposta sulle responsabilità civili ed una inchiesta militare sulle responsabilità militari
E queste responsabilità speriamo di raggiungerle
Perché coloro i quali hanno così in considerata mente agito in una lotta in servito la patria
Ne dopo ciò avrei altro da aggiungere se non sentissi di dovere in questo momento rivolgermi ai lavoratori italiani fa gli operai
Ai contadini
E spero di avere tanta voce che essa giunga fino alla loro anima perché mi aiutino
In questi momenti l'Italia ha bisogno di pace e di unione ed erede volere la pace con ogni sforzo cura ogni volontà
Il popolo non vuole nuove guerre
Il popolo col suo contegno fermo e austero impedirà ogni periglioso avventura
Io mi rivolgo dunque alle masse anonime agli operai e ai contadini perché la gran voce del popolo venga ammonite dice a tutti e tutti spinga sulla via della rinunzia
E per il tuo bene
Grazie ad Andrea Trovato buona sera a tutti e benvenuti a questo che il quinto e conclusivo incontro delle conferenze dedicate al mille novecentodiciannove
Abbiamo visto nel in questo splendido filmato della RAI prezioso per qualità ecco anche quantità di immagini la sequenza degli eventi fatti
Fatti abbastanza rapidi concitati
Forse prima di incominciare la conversazione con la professoressa Ester Capuzzo che insegna Storia contemporanea alla Sapienza di Roma e il caso di allargare un po'col lo sguardo di avere un campo più lungo per capire il contesto europeo e poi farebbe far derivare contesto italiano e l'impresa di Fiume
Siamo nel mille duecentodiciannove la guerra e alle spalle ma il mila centodiciannove non è un un anno di di serenità un anno molto drammatico molto denso molto problematico
E finita la Grande Guerra ma adesso bisogna costruire la grande pace il problema è che tutti vogliono vincere la grande pace
Parliamo un attimo di di economia all'economia postbellica e totalmente un disastro basti pensare basti immaginare insomma
I compensi durissimi chiesti sia alle potenze sconfitte ma anche le potenze vincitrici trascorrono messi molto difficili
Devono restituire prestiti molto ingente agli Stati Uniti devono restituire prestiti tra di loro la zizzania inizia a serpeggiare iniziano i litigi le rivalità
In questo contesto a Parigi si cerca di costruire una pace stabile e duratura
E dall'Italia Gabriele D'Annunzio
Con una certa petulanza insistenza
Inizia a mandare messaggi alla delegazione italiana chiedendo con con forza con determinazione che venga posta sul tavolo la questione di Fiume
Chiedendo che la città venga anch'essa all'Italia
Ora come accennava il filmato che abbiamo visto della questione di Fiume non rientrava negli accordi segreti di Londra
Del Milan centoquindici che portarono l'Italia all'alleanza con Francia Inghilterra e Stati Uniti e qui quindi non rientrava in quel pacchetto di compensazioni territoriali
L'insistenza della della posizione di d'Annunzio e alla fine determino l'irritazione di del presidente americano Wilson
Di Clemenceau e dirlo Giorgio e come sappiamo il presidente così l'Orlando abbandono la conferenza seppure temporanea
Ecco dire che questo è un prodromo molto importante già di quella che sarà la missione di Fiume
Non dobbiamo dimenticare poi quello che succedeva nelle industrie degli dei Paesi europei c'è un'industria
Costretta a produrre in maniera frenetica intensa per per l'economia di guerra adesso deve affrontare il momento della riconversione
Una riconversione che non può contare sulle materie prime
Una riconversione che vede il ritorno di di dazi doganali tra i Paesi europei
Tutto questo insomma crea all'interno di dei vari paesi e a e soprattutto anche in Italia disordini malcontenti scioperi
Voglio ricordare un attimo anche quella che era la la situazione della donna all'epoca durante il periodo bellico le donne devono dire già mente condotto le industrie gli ospedali le scuole l'assistenza sociale
Adesso si trova all'improvviso di nuovo retrocesse a ha un ruolo diciamo così secondario
E e mentre gli uomini che sono sopravvissuti a quel grande Marcello che è stata la prima guerra mondiale tornano e sanno che difficilmente troveranno dei posti di lavoro
Ecco questo diciamo e e il contesto
E in quei giorni di settembre nero centodiciannove inizia l'avventura di d'Annunzio affini esso mi rivolgo alla professoressa Capuzzo e le chiedo un po'di di orientarci in questo in questo periodo Corsini così difficile così così denso
Cosa fu quella di D'Annunzio fu un atto rivoluzionario
Un'impresa poetica portata alle estreme conseguenze o addirittura un complotto che mirava forse a destabilizzare il governo di Roma il governo liberale
Grazie e certamente da intesa che il fiume
Fu un qualcosa che e beh un carattere estremamente complessa io credo che prima di parlare
Specificamente dell'impresa dannunziana vada ricordato qualcosa
Che ne determina poi di fatto
La realizzazione dell'impresa il fatto che il fiume
Nonna fosse stata presente tra le richieste italiane avanzate al momento della firma del Patto di Londra il ventisei aprile del mille novecentoquindici
è legittimo chiedersi perché fiume non ci fosse stata al pari di Trento e Trieste Ilda binomio irredentista Petit il quale l'Italia stava scendendo in guerra perché il fiume non c'era
Fiume era una importante porto come abbiamo sentito nel filmato
Dell'Adriatico orientale
Dell'impero asburgico da circa due secoli faceva parte del regno di Ungheria le era stata concessa all'Ungheria da Maria Teresa agli inizi del Settecento
E e fiume diversamente da
Trieste e da Trento
Era arrivata potremmo dire un po'in ritardo
A concepire una coscienza nazionale italiana
Era rimasta una città per tutto l'Ottocento sino ai primi del Novecento cosmopolita fortemente legata alla sua identità cittadina e alla sua autonomia di corpus sa separato ma e
Aveva diciamo cominciato ad essere animata da sentimenti
File italiani soltanto a partire dai primi del Novecento quando sarebbe stata creata nella città di Bourne mica la prima associazione la prima e unica associazione irredentisti Ca'non casualmente
Denominata Giovane Italia
E la il plebiscito indetto il trenta giugno trenta scusate ottobre del mille novecento diciotto dal Consiglio nazionale fumano che avrebbe
Portato alla affermazione della volontà di Fiume di essere annessa all'Italia avrebbe diciamo sparigliato un po'le carte della posizione italiana proprio perché al tavolo della pace proprio perché Fiume non era prevista dal patto di Londra
E fatta questa premessa cerchiamo di capire che cosa è stata l'impresa di Fiume
L'impresa di Fiume e la richiesta anche italiana di Fiume che fu osteggiata come Stato appunto osservato dagli anni ex alleati e dall'associato cioè dal presidente Wilson scusate questa premessa ma penso che sia necessaria per farci capire quello che verrà dopo un mezzo ma profondamente contrario
Acché l'Italia Annetta fiume è contrario perché innanzitutto il Patto di Londra
è un patto frutto della diplomazia segreta che il sistema americano non accetta
Di più Wilson considera fiume è una sorta di isola etnica una cravatta
Completamente slegata dall'Italia e ritiene che il possesso di Trieste e che ormai diciamo praticamente assodato e il possibile possesso di Fiume
I due porti importanti dell'Adriatico orientale posta confliggere con gli interessi del nascente Regno dei serbi croati sloveni di cui Wilson si sta facendo protettore
E di più c'è anche un altro problema sempre di politica internazionale sono le aspirazioni della Francia a estendere la sua sfera d'influenza nei Balcani e e poi ovviamente ci sono anche le mire del Regno dei serbi croati e sloveni che vogliono anch'essi anni there fiume in questa situazione D'Annunzio a gioco e non solo diciamo manda messaggi alla alla Conferenza di Parigi alla delegazione italiana perché preme affinché fiume la città italianissima dell'UI arriverà definire qualche mese più tardi nella nell'estate del mille novecentodiciannove come l'Olocausto ha debba essere italiana ma dà avvio a tutta una campagna di stampa è una serie di comizi per appunto diffondere nella opinione pubblica italiano attraverso una retorica molto acquisti aggressiva
Molto pesante l'idea come aveva fatto peraltro nel maggio del mille novecento quindici durante le famose rabbiose giornate
L'idea che come allora bisogna entrare in guerra oggi bisogna rivendicare fiume italiana
E D'Annunzio diventa
Il referente se così possiamo dire di tutta una serie di personaggi
Appartenenti all'ambiente militare appartenenti all'ambiente del nazionalismo ma anche personaggi che provengono dal fiume e dalla Dalmazia che gli propongono
Una serie di e spedizioni di colpi di mano per appunto arrivare a Fiume e mettere il Governo di fronte al fatto compiuto
In realtà a un certo punto si vocifera anche della possibilità che stia per essere compiuto un a colpo di Stato che rovesci le istituzioni liberali
Vengono additati alcuni personaggi che
Sembra facciano parte del novero di coloro che stanno ora vendo appunto
Questo Progetto
Si fanno nome DiVersi i militari di nazionalisti anche il nome di Mussolini viene tirati in ballo tutti smentiscono e smentisce anche D'Annunzio che si sente molto offeso
Di essere stato accusato di essere un corpo cospiratore e reagisce pronunciando una delle sue tante e famose frasi artistico No More disco
In realtà però D'Annunzio bastava or tendo delle trame destinate a a mettere in pericolo le istituzioni dello Stato liberale
Ecco le due domande professoressa
La prima è questa quelle qual era il reale livello di italianità di Fiume fino a che punto queste rivendicazioni erano giustificati dell'italianità
Siccome è una città
Estrema era una città estremamente composita dal punto di vista elettrico
Non ci dobbiamo dimenticare la storia che FIOM alle spalle che è molto simile per certi aspetti alla storia di di Trieste
Nel mondo asburgico tanto da essere definite quasi città sorelle perché tutte e due sia a Trieste che al Tour che Firenze scusate che piume agli inizi del settecento
Mi dà sempre un po'di emozione parlare di queste città alle quali sono
Particolarmente legata per tutta una serie di motivi
E comunque dicevo Trieste Fiume sono apparentate da una storia comune perché inizi del Settecento
Vengono entrambe levate apporto Franco da parte degli Asburgo e diventano delle città estremamente composita e dal punto di vista etico delle città che sviluppano una forte sentimento di carattere cosmopolita diventano delle città che accolgono tutti ma mentre Trieste riesce
Nel corso della prima metà dell'Ottocento a elaborare in prima una coscienza culturale italiana e poi diciamo per dare una data
Che è un espediente che economia mentale soprattutto dopo il mille ottocentosessantasei quindi dopo la terza guerra di indipendenza
Quando l'Italia a assunte al Veneto e rimane soltanto diciamo Roma fuori per il completamento dell'Unità a quel punto cioè il passaggio
Verso lo sviluppo sempre più forse più forte di una coscienza nazionale italiano una coscienza nazionale italiana che naturalmente
Viene nutrita dalle invita
Da quello che diventerà il partito libera nazionale e che avrà degli esponenti significativi come ad esempio che ormai era tanto per richiamarne alcuni
Fiume non di fare la stessa parabola di Trieste fiume rimane più profondamente legata alla sua identità cittadina
Al suo essere proprio corpus separato un e alla sua caratteristica autonomia che le concede un rapporto privilegiato con il governo di Budapest anche se questo rapporto
Subirà diciamo negli ultimi anni del novecento una
Arresto per il tentativo di magiarizzazione che Budapest compirà nei confronti di
Il fiume diciamo che partito autonomista quello guidato dal sindaco dal famoso sindaco di Fiume
Mai lender
Riuscirà sino ai primi del Novecento appunto a temi anca narrare il sentimento fiumano verso l'autonomia ma ormai diciamo sotto
Soffiano venti di terzi e anche a Fiume si partorisce per così dire questa idea sempre più forte di sentire si legati alla matematica italiana
Ecco nella seconda domanda si aggancia a quello che abbiamo ascoltato gli cioè l'intervento del presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti
Il quale esprime il suo sconcerto il suo dolore per quello che un atto di diserzione dell'esercito italiano
Il primo dice nitide della storia dell'esercito italiano esercito appena vincitore della Grande Guerra quale fu la reale partecipazione dei militari italiani alcuni testimonianze dell'epoca
Narrano di del duca della vittoria Armando Diaz furente distrutto moralmente per questo episodio per questa avventura
Sì Nitti proprio nella discorso alla Camera dei deputati del tredici settembre che è una dei dei delle due giornate che vengono dedicate
Ai fatti di Fiume denuncia appunto la sedizione che è avvenuta nell'esercito italiano è la prima volta nella storia
Dell'Italia post-unitaria che sia occorso un evento di questo genere
E alcuni arrivano addirittura a parlare di collasso dello Stato liberale per la sedizione appunto dei cosiddetti ribelli fiumani che sono venuti meno alla giuramento di fedeltà
Fatto alla tre e allo statuto altri invece come Giovanni Giuriati che è un esponente del nazionalismo presidente dell'associazione Trento e Trieste ma che diventerà anche capo di gabinetto del governo di d'Annunzio parla addirittura di una Caporetto alla rovescia
Facendo riferimento alla grande quantità di militari che avrebbero appunto lasciato i loro reparti e si sarebbero riuniti a D'Annunzio oltre alla a quel numero di granatieri che erano stati già allontanati a seguito dei cosiddetti vespri fiumani e e erano partiti
Da Ronchi insieme con D'Annunzio che lo ricordo il del venti nel Milano centoventicinque sarà denominata Ronchi dei legionari proprio il ricordo
Di della marcia partita dalle ditte fiume peraltro Ronchi per la storia della Venezia Giulia
E anche più in generale per la nostra storia nazionale un luogo
Topico denso di storia perché vi sarà arrestato Ugliano pertanto nel mille ottocento ottantadue il l'attentatore di un attentato che non sarebbe mai stato realizzato nei confronti di Francesco Giuseppe e in visita a Trieste quanti sono di militari che diserta che lasciano i loro reparti
Sono di fronte alla entità dell'esercito italiano ben poca cosa pensiamo che quando D'Annunzio va a Fiume
Dove accorrono
Il
I militari ufficiali e soldati che fanno parte delle unità che sono ancora mobilitate e sono presenti nell'arte
Venezia Giulia l'esercito italiano in quel momento assomma a un milione e seicento mila
Militari
Poco più ha di sei volte tanto il numero dei componenti l'esercito italiano in tempo di pace prima del mille novecentoquattordici si è parlato di qualche migliaia
Di militari ribelli che in vari momenti dei sedici mesi dell'impresa fiumana accorsero nella città di tour mica il numero numero molto fluttuante
Perché già sei giorni dopo
La santa entrata così definita da d'Annunzio L'arrivo a Fiume già alcuni ufficiali e qualche centinaio di soldati lasciavano piume ma l'arrivo in arrivo costante
Riescono persino ad arrivare degli a Spini malgrado loro perché un convoglio ferroviario su cui erano presenti viene intercettato
Dai legionari di fiumi e portati malgrado loro assume quindi al fiume sono presenti tutte le armi tutti i corpi dell'esercito italiano
E che vi arriveranno dopo il blocco Terrestre stabilito e danni ti anche via mare ma che sono di componenti della comunità legionaria assume sono innanzitutto giovani ufficiali di complemento
Cioè quelli di quegli ufficiali che allo scoppio della guerra l'entrata in guerra dell'Italia vennero reclutati vennero velocemente
Addestrati e mandati al fronte e bombardati ogni quattro anni di guerra dalla propaganda su cui sacri diritti dell'Italia
Sono quei giovani ufficiali di complemento che nella situazione che si è venuta creando nell'immediato dopoguerra nel corso del mille novecentodiciannove
Non riescono a coniugare quello che il è stato lo sforzo bellico Illy impegno profuso dall'esercito italiano nella guerra che è costato lo ricordiamo seicentocinquanta mila morti
Non riescono a coniugare quest'impegno con la vanificazione
Dei
Diritti delle aspirazioni che l'Italia sta subendo al tavolo della pace
Accanto ai cosiddetti ribelli che poi vengono appellati rinnegati ammutinati ci sono i volontari
Chi sono i volontari dell'impresa di Fiume
Sono dei ragazzi ancora più giovani degli ufficiali di complemento che hanno disertato per raggiungere D'Annunzio sono i ragazzi in molti casi liceali neanche maggiorenni
Che non appartengono nemmeno alla generazione del novantanove cioè a quella che era stata mobilitata per Caporetto e che sono cresciuti però nella cultura
Della guerra e nella propaganda patriottica sono ragazzi
Poco più che adolescenti che vogliono diventare adulti
E quindi sono in cerca della loro avventura sono i cerca di una esperienza eroica che ricade su chi dei gesta
Dei loro padri e dei loro fratelli maggiori che loro stessi per motivi generazionali non hanno ancora potuto effettuare e sono giovani convinti
Della fatto che la guerra non è ancora finita grazie proprio alla retorica
Guerrafondai via di D'Annunzio e che pensano che non essendo la guerra ancora finita bisogna combattere l'ultima battaglia e l'ultima battaglia naturalmente la battaglia del fiume
Ci sono casi famosi anche di giovanili
Dice AT soprattutto che lasciarono tutto perseguire D'Annunzio un caso molto famoso è quello di un liceale bolognese Giuseppe Maranini che diventerà
Un insigne giurista
Sarai la presidente della scienza di Alfieri a Firenze inventerà il termine partitocrazia
E il Maranini appunto nella diciannove
Poco più che diciassettenne lascia la famiglia lascia la fidanzata lascia tutti viaggi
Vuole Borghesi scappa da Bologna e corre appresso al D'Annunzio a Fiume
Ecco la guerra non deve finire la battaglia deve continuare D'Annunzio
Nel dopo aver nel dopoguerra
Mantiene la la protervia l'arroganza la testardaggine con le quali ha spinto l'Italia in guerra
Però alcuni storici dicono che D'Annunzio di Fiume fosse un uomo ormai troppo avanti negli anni
Un eroe invecchiato in cerca di emozioni
Lo sottovalutano oppure c'è qualcosa di vero in questo
D'Annunzio
Certamente è vecchio rispetto ai giovani che lo hanno seguito
è animato però da una forte antiparlamentarismo
Ed hanno aveva credo cinquantadue anni per l'epoca era considerato Pechino sì
Non era ancorché diciamo
Così affermasse un certo giovanilismo per l'epoca mamma lo si può dire un giovane paragonato diciamo ai cinquantenni di oggi che forse potrebbero essere assimilati ai trentenni di
Allora
D'Annunzio
Non è un politico
E lo si capisce da tante cose peraltro lo stesso Mussolini non crede
Alla fin fine profondamente nella quello che ha compiuto D'Annunzio a Fiume perché ritiene che non sia in grado di trasformare quello che è stato un gesto
Di
Agitazione e di propaganda in un vero e proprio fatto politico rivoluzionario in grado di rovesciare
Istituzioni liberali certo è che l'impresa di Fiume
Rappresenta l'ultimo atto se così possiamo dire della parabola politica di D'Annunzio rappresenta l'ultima scena pubblica di un rappresentata su un Palcoscenico
In cui da Nunzio è stato sicuramente il primattore ma che ha avuto anche tanti comprimari
Del resto la stessa impresa fiumana può essere considerata come una sorta di teatro sperimentale della rivoluzione
Anche per l'arrivo al fiume di tutta una serie di personaggi di estrazione politica riverse anche di varia provenienza geografica compreso anche un giornalista giapponese Carutti ITC morì
Benissimo possiamo forse introdurre la seconda lettura
Che riguarda l'intervento il ventisette settembre mille centodiciannove del deputato Giovanni Antonio Colonna dicessero
Alla Camera dei deputati comunicazioni del governo sulla politica estera
Signori della Camera signori del Governo
La Camera inizia oggi il più grande dibattito che gli annali parlamentari da vari decenni a questa parte ricordino
Ed io quasi vorrei non parlare se non pensassi che proprio in quest'ora proprio in questo dibattito
Ognuno deve prendere posizione ed assumere le sue responsabilità e che quando qualcuno di noi a un pensiero che in parte può essere dissenziente da quello della maggioranza dei suoi compagni di fede di lotta ha il diritto è il dovere di esporlo
Sono lieto che la discussione si svolga non sui singoli trattati ma sulle dichiarazioni dell'onorevole Tittoni
Perché questo ci permette di investirci del Complesso della nostra situazione diplomatica la pace con l'Angelo con la Germania quelle con l'Austria con la Bulgaria con la Turchia con l'Ungheria formano infatti un tutto e inscindibile
Così che non è possibile discuterle separatamente
Il consenso dato danno voi
Ai punti di vista dei nostri alleati nei riguardi della Germania
Avrebbe dovuto trovare logico riscontro nell'adesione degli alleati alle nostre aspirazioni nella via nell'Adriatico in Africa e nell'Asia Minore ma le parole dell'onorevole ministro degli Esteri e più che le parole su quei fatti
Dimostrano che ben diversamente sono andate le cose
E ciò per la poca benevolenza che gli alleati a Parigi hanno mostrato nei nostri riguardi
La vera difficoltà in cui si dibatte l'Italia è questa
L'Italia non è una piccola potenza e non può quindi come la Jugoslavia la Grecia la Romania accettare benefici e Doni dagli alleati maggiori nei quali sarebbe costretta ad accettare insieme anche l'alto patronato
Ma tra le grandi potenze è la minore
Di modo che nel gioco delle combinazioni internazionali e destinata fatalmente ad essere messa in disparte
In questa condizione di cose può sorprenderci che i nostri alleati ci abbiano legato fiume e la realizzazione delle nostre aspirazioni nazionali
Il colpo di mano o di testa di d'Annunzio
L'agitazione che attenzione si è scatenata nel Paese sono gli affetti della esplosione del sentimento nazionale di un popolo che troppo a lungo si è sentito maltrattato dagli alleati e me lo permetta il Presidente del Consiglio
Tenuto in poca considerazione dal Governo sicché l'impeto della sua volontà che si impernia ora sulla questione di piume ha travolto l'esercito e forse anche in parte lo stesso ministero
La infatti onorevole Nitti ha detto qui che il governo fu colto in di piena sorpresa dalla spedizione di d'Annunzio
Perché riposava tranquillo sulle assicurazioni delle autorità militari della zona di armistizio secondo le quali nessun sintomo nessun pericolo c'era sì una simile impresa
Ma è proprio andata così la cosa onorevole Nitti
Proprio può e nell'affermare che i comandi militari non l'avessero avvertito dei ripetuti sintomi e di incidenti che facevano prevedere la probabilità di una spedizione come quella che è avvenuta
Può la proprio dire che a questi avvertimenti non ha opposto un silenzio così tenace ostinato da ingenerare nelle autorità militari forse il dubbio non giustificato ma spiegabile
Che la spedizione di D'Annunzio non riuscisse del tutto sgradita al governo
Così intanto la questione di piume assunto una gravità eccezionale
Oggi l'Italia non transige più io comprendo le esortazioni dell'onorevole Fitto che prega la camera di non porre il Governo di fronte al fatto compiuto quale sarebbe una deliberazione di annessione che obbligherebbe l'Italia ad uscire dalla Società delle Nazioni o almeno la delegazione italiana ad abbandonare la Conferenza di Parigi
Lo comprendo perfettamente
Ma comprendo anche che oggi per lo stato delle cose
Il Paese non tollererebbe una soluzione della questione di Fiume fondata sopra una formula equivoca come quella della conservazione delle italianità di Fiume di Fiume capoluogo di uno Stato cuscinetto di Fiume affidata alla Società delle Nazioni non è più possibile
Qualunque formula si usi qualunque procedura si voglia seguire una cosa è certa
Che il Paese vuole piume parte integrante continua del territorio del Regno
Se per tutt'altro vi sono dolorose necessità che l'Italia dovrà subire il popolo italiano ha dato prova di essere capace di infinito spirito di sacrificio ma di spirito di sacrificio non di rinunzia
Bisogna in questo caso fare appello ai sentimenti più generosi del popolo italiano e non ai suoi istinti più deboli
Perché vi sono due vie per convincere un uomo è per governare un popolo
Quella di educare e fare assegnamento sulla parte virile e nobile dell'animo suo oppure quella di speculare sulle sue paure
è un uomo di governo che non beve soltanto pensare all'amministrazione della cosa pubblica ma anche un dovere educativo verso il popolo di cui all'onore di reggere le sorti deve seguire la prima non la seconda delle due vie onorevole Nitti mi permetta di dirglielo con piena sincerità e lei invece troppo spesso ha seguito la seconda
Io vedo l'Italia all'indomani del giorno in cui ha riportato la più grande vittoria che registri la storia
Che ha sfasciato un impero potentissimo e liberato popoli che da secoli erano costretti a selvaggio politico vedo l'Italia ridotta al punto che per il modo con cui si vede trattata per le notizie che legge per le informazioni che le vengono propinati dubita quasi della entità del suo trionfo
Orbene
Contro il pressing isterie di questo stato d'animo io sento di insorgere con tutta l'anima mia
Le delusioni e i sacrifici non ci sta Librino il morale ma ci templi non li fa le forze e la volontà guardiamo all'avvenire con animo esultante nella sicura tesa che il tempo consacrerà la grandezza d'Italia e la gloria della nostra gente
Grazie a Candia trovato per questo secondo intervento di un testo dell'epoca
Professoressa nonostante tutti gli tirassero alla giacca abbastanza violentemente Nitti mantenne una calma olimpica forse all'epoca non sbaglia una mossa
Sì netti scelse la via morbida per così dire scelse una linea che non determinasse una soluzione violenta Peyer
Diciamo
Costringere D'Annunzio a a più miti consigli
Nuzzi da Minniti
Avanza diverse motivazioni innanzitutto il fatto che l'Italia come aveva richiamato le prima era uno di quegli Stati che aveva contratto grandi debiti per le spese di guerra e l'Italia era dipendente economicamente dagli Stati Uniti
Nitti lo ribadisce ben due volte
Nelle discussioni parlamentari sui fatti di fiume sia al tredici settembre che il ventisette settembre
E quindi già questo lo spinge a condannare sì la
Impresa di Fiume a prenderne le distanze ma a cercare di risolta tra se così possiamo dire pacificamente lo fa e in due modi
In primo luogo mandando a fiume
Pietro Badoglio il generale Pietro Badoglio che è stato nominato già il tredici settembre quindi il giorno dopo
Dell'inizio o dell'arrivo di d'Annunzio a Fiume commissario straordinario militare per la Venezia Giulia comandante dell'Ottava Armata
In sostituzione del generale Mario Di Robilant che comandava appunto L'Armata presente nella Venezia Giulia che era un militare di vecchio stampo che profondamente realista nonché Badoglio non lo fosse naturalmente
Ma a che sicuramente avrebbe
Reagito un po'pesantemente di fronte alla defezione dei ribelli dei militari ribelli
Andate fiume e arrivata fiume Badoglio
Incontra subito D'Annunzio più volte gli rinnova la sua amicizia di nove sentimenti di patriottismo ma inflessibile nei confronti dei militari che hanno dissertato peraltro
State rimarrà Celebre il la il volo aereo
Fatto inviare da
Badoglio sui cieli di fiume che avrebbe fatto scendere sulla città una serie di manifestini in cui si intimava ai militari ribelli di ritornare nel loro
Reparti pena
San
Stazioni estremamente severe tra l'altro in occasione di questo fatto D'Annunzio avrebbe nuovamente prodotto una delle tante celebri affermazioni
Della sua vita che sarebbe rimasto ottimamente a Fiume riprendendo il vecchio motto dei legionari romani contro l'assedio di Roma da parte di Brenno nel quarto secolo avanti Cristo
Se gli è poi anche una linea politica dritti e manda a Fiume diversi emissari
Offrire
Delle garanzie
A D'Annunzio per stabilirne il ritiro dal fiume
Prima va l'ammiraglio Cagni che ha un vecchio amico di D'Annunzio poi Sheva il generale Francesco Saverio Grazioli che era stato per meri motivi di anzianità e il capo del Corpo militare
Inter alleato d'occupazione
è a Fiume e infine a novembre arriva anche Badoglio
E Badoglio porta il cosiddetto modus vivendi come abbiamo sentito nel firmato cioè quest'offerta e Nitti avanzava
A dall'inizio di dare garanzie
Per la costituzione dello Stato di bere o di fiume collegato con una striscia territoriale
Alitalia e e in cambio della ritiro dei militari ribelli e della sostituzione delle truppe irregolari con quelle regolari dell'esercito italiano naturalmente
Che si trattava di condizioni che da Nunzio non poteva accettare e soprattutto non poteva accettare perché avrebbe significato andarsene via da Fiume senza eroismo e stazza gloria
Ecco quindi il Governo a lasciar decantare Espérance esperienza fiumana lascia che
Si sviluppi naturalmente fino a perdere Virgilio fino a farlo Barry rancorosa sì diciamo il polverone nato e sviluppato attorno all'impresa fiumana diminuisce
Per diversi motivi innanzitutto c'era la censura su quello che succede a Fiume
E che che non sempre diciamo riesce appieno
Poiché l'opinione pubblica italiana com'è stato appunto ricordato anche prima
è distratta per così dire dagli eventi che caratterizzano diciannove che non sono soltanto l'impresa di Fiume non questa sera parliamo
Dell'impresa di Fiume ma mille novecentodiciannove è denso di tutta una serie di avvertimento di avvenimenti che riguarda il Paese
Caratterizzato da tutta una serie di ondate di scioperi nelle grandi fabbriche del Nord nelle campagne che
Rappresentano per così dire una sorta tra virgolette di diversivo rispetto a quello che sta succedendo a Fiume
E il mancato accoglimento del modus vivendi e il
L'accoglimento invece che viene appunto respinto da D'Annunzio ma che invece viene accolto dal consiglio nazionale Italiano di Fiume e che spingerà da Nunzio a un plebiscito che poi per una serie di motivi d'Annunzio sì di rifiuterà attiva di dare segna però un momento importante nella vicenda di Fiume perché segna il
La fine della fase patriottico nazionalistica a quella
Della affermazione della concorrente più rivoluzionaria e intransigente perché a Fiume Pavia Giovanni Giuriati arriva personaggio importante
Che accerta diamo Briest un sindacalista rivoluzionario e la politica a Fiume cambierà completamente direzione
E qui ci avviamo verso la conclusione credo che siamo nei tempi
Due ultime considerazioni forse c'è stata una piccola luna di miele a Fiume tre legionari la popolazione mi corregga se sbaglio quando è stata preparata questa carta dei diritti era era una carta realmente moderna e innovativa o o era un diciamo così uno specchio per le allodole
Dunque allora i rapporti tra la comunità dei giornali e la popolazione di Fiume
Sono e e di tutto l'entourage che gira attorno a D'Annunzio perché non ci sono soltanto i legionari legionari sono la componente militare del fiume n-esimo
E sono dei rapporti non sempre facili perché a Fiume si vive all'insegna della libertà declinata al plurale che vuol dire tante cose che si vive su a una sorta di contro società tant'è che D'Annunzio non casualmente definisce proprio quando si ha il passaggio alla seconda fase a quella della svolta a sinistra
Definisce Fiume città attività perché fiume diventa l'esperimento di una contro società fondato su idee e valori nuovi trasgressivi completamente rovesciati rispetto alla politica e alla morale corrente che
Spesso con l'Ute con la Bologna di normalità di tranquillità
Di una popolazione come quella fiumana che e tra l'altro è anch'essa uscita dalla guerra come la popolazione italiana e che però sta vivendo un dopoguerra estremamente difficile
Eccoci arrivati all'epilogo Point in quel Natale nel mille novecentoventi l'esercito italiano passa all'azione bombarda la città e pone fine insomma questa esperienza rivoluzionario sale Doriguzzi oltre certo rivoluzionaria ho tentato colpo di Stato che dir si voglia
Però insomma alle spalle tutto questo c'è ancora la tragicità della grande guerra faccio quest'ultima domanda italiani di oggi si rendono conto di cos'è stata quella guerra dei sacrifici umani che ha comportato e delle conseguenze
Che si sono protratte per per decenni
Non credo che gli italiani purtroppo si rendano conto appieno di ciò che ha significato nella storia del nostro Paese la prima guerra mondiale
Purtroppo lo sappiamo tutti
Illa nostro paese a un Paese che manca di memoria storica
Mancati memoria storica ovviamente non solo con riferimento alla prima guerra mondiale ma una mancanza storica potremmo dire di lungo periodo
E in questo lungo periodo cade anche la dimenticanza della prima guerra mondiale sulla quale è gravata allungo una sorta di pregiudiziale politico culturale perché della prima guerra mondiale
Dopo l'impresa fiumana con una l'avvento del regime mussoliniano se ne sarebbe impossessato fascismo che avrebbe fondato proprio su d'Italia uscita vittoriosa da Vittorio Veneto il fondamento della nuove Italia
Dell'Italia e chiamata a destini più grandi
Questo oblio poi ha continuato anche successivamente anche dopo la seconda guerra mondiale forse forse io mi auguro
è rimasto diciamo collocato soprattutto nelle regioni questo ricordo della guerra
Nelle regioni dove la querela si era combattuta quindi delle regioni tende trentino e te la Venezia Giulia
Ma difficilmente sia mantenuta allungo nelle altre parti d'Italia forse dicevo il centenario della prima guerra mondiale con tutte le manifestazioni
Dalle più piccole alle più grandi che si sono svolte e nel Paese forse ha contribuito a ricordare questo grande evento che comunque gli italiani e avrebbero potuto anche non dimenticare se fossero stati più attenti perché se noi andiamo in tutte le città grandi o piccole del nostro Paese c'è sempre una lapide c'è sempre un cippo c'è un monumento che ricorda i caduti della Grande Guerra
Grazie professoressa Cappuzzo per averci accompagnati in questa ricognizione del mille centodiciannove che stanno così denso e importante grazie ad Andrea trovato per la lettura dei brani e grazie a tutti voi per l'attenzione buonasera a tutti