Censis: presentazione del 53º Rapporto sulla situazione sociale del Paese / 2019

Sono tutti siccome siete così puntuali e tanti credo che il parlamentino del pieno possiamo cominciare anche se il sei e il quarto d'ora accademico
è comunque una buona tradizione di essere puntuali grazie la presenza e grazie del al Censis perché questa è una tradizione Roma è una lunga tradizione che non solo è bella perché è una tradizione
Ma perché alimenta continuamente nel nostro le riflessioni ogni anno c'è qualche sorpresa non so quella che ci sarà quest'anno l'anno scorso mi ricordo che era una erano un rapporto molto preoccupato
Devo dire che pensando a quello che è successo in quest'anno
Io avevo detto no ma non esageriamo però purtroppo
Sì sono stati i motivi di conferma di queste preoccupazioni
Adesso sentiamo come guardate avanti siamo molto curiosi io dico solo una cosa qui vedo ma hanno fatto una scossa rapida perché c'era l'embargo fino a cinque minuti fa
E vedo che come si può immaginare abbiamo problemi
Che la popolazione le persone sentono in modo particolare non è una sorpresa però ahimè e sono dunque sono due vedova del due capitoli uno il lavoro
E io dicevo un attimo fa
Procopio azione se ci sarà quanto so quanto sarà lì le preoccupazioni sono molto incerte noi l'undici prossima settimana Martino anzi siete tutti invitati
Presentiamo il nostro rapporto sul mercato del lavoro che è come dire il gemello anche se su una cosa più specifica
E lì si vedono i dati internazionali sono molto incerti però sono anche lì preoccupati cioè c'è tra chi
Prevede che lavoro diminuirà in misura sì significativa ma non tragica in un tempo ragionevole e chi invece
Teme che l'Irlanda disfunzione del lavoro da parte tecnologia si è invece molto come si dice distratti
E viceversa io no no voglio fare lunga però noi siamo molto attenti diremo al l'undici la settimana prossima alla qualità del lavoro perché anche quello che ci sarà speriamo che ci sia di misura soddisfacente richiederà o una dose di cognizioni ieri skills come si dice molto più alta che in passato da rinnovare continuamente qualcuno ha fatto la forma stellata
La la formula istruzione a vita ti odio ricorda
Cose negative invece istruzione a vita trovo che sia una un'espressione che bisognerebbe prendere sul serio quindi su questo noi avremo anche la settimana prossima vedo che ci sono punti
Qui importanti e la e l'altra grande preoccupazione il welfare intendendo sì per tale se posso dicevo qualcosa di merito
Non tanto del welfare presente che bene o male si si arrabatta come come come si suol dire molto distorto il nostro uguale però insomma galleggia folle ma è in una prospettiva vicina
Come sarà sostenibile si sarà sostenibile per quelli che sono i nostri figli non parliamo dei nipoti quindi queste sono due questioni centrali lo sono sempre state ma direi che proprio di fronte alle grandi trasformazioni questi problemi sono a culti più acuti e le soluzioni le soluzioni non sono all'altezza della velocità del cambiamento comunque io fa mi limito a questo ringrazio ancora
Il Censis e invito tutti l'undici mattinale qui se sono interessati a sentire la presentazione del rapporto sul mercato del lavoro del CNEL grazie
Grazie presidente grazie per l'introduzione per la consueta ospitalità del la grazie buongiorno buon giorno a tutti benvenuti alla presentazione della cinquantatreesimo edizione del rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese
Una situazione
Cominciò così accertamento ancora difficile se guardiamo i principali indicatori economici
Tanto per fare chiarezza come introduzione a per fare chiarezza
Voglio ricordare soltanto che alla fine del due mila diciotto alla fine dell'anno scorso il PIL era ancora di oltre quattro punti sotto rispetto al livello pre-crisi rispetto al due mila sette l'ultimo anno
Prima dell'inizio della crisi
I consumi delle famiglie ancora del due per cento sotto gli investimenti quasi il venti per cento quasi il ventiquattro per cento le compravendite di abitazione
Un po'meno del diciotto per cento sotto la produzione industriale e soltanto l'export come sappiamo ha continuato a crescere registrando lo scorso anno un più quattordici per cento rispetto ai livelli pre-crisi
E anche per questa no come sappiamo è atteso la crescita del PIL
Dello zero virgola uno per cento come come è scritto nella nota di aggiornamento al Def o dello zero virgola due per cento secondo le previsioni dell'Istat previsioni anche confermate dalla dalla Commissione europea
E d'altra parte le variazioni tendenziali al terzo trimestre di quest'anno ci confermano un andamento degli indicatori che stentano ancora nell'ordine dello zero virgola addirittura al terzo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente l'indice della produzione industriale negativo meno uno virgola cinque per cento
E l'andamento delle esportazioni ha molto rallentato rispetto a quei ritmi a cui c'eravamo abituati anche negli anni della crisi soltanto un più uno per cento al terzo trimestre
E allora qual è l'analisi è che si siamo sfuggiti a fatica al mulinello della crisi
Senza però un'aspirazione in alto come ci dimostrano come ci confermano i principali al indicatori economici adesso l'incertezza e lo stato d'animo dominante
Il sessantanove per cento degli italiani guarda al futuro con incertezza
Il diciassette per cento è pessimista soltanto il quattordici per cento si dice ottimista
E guardate se il pessimista in fondo e quello che ha già fatto i conti con il futuro in qualche modo ha già preso una posizione e tutt'al più cede verso la rassegnazione
L'incertezza che così diffusa appunto sette italiani su dieci beh l'incertezza è qualcosa di diverso perché dinamica
Mascia dall'interno genera ansia
Questo è un paese al momento divorato dall'incertezza
Ma come siamo arrivati a questo punto allora
Beh la verità è che ci siamo arrivati per effetto di una sequenza micidiale uno stravolgimento sociale epocale peraltro concentrato tutto sommato nell'arco di un numero di anni veramente ristretto quindi non periodo veramente Breve
Uno stravolgimento sociale epocale
Perché gli italiani hanno prima dovuto fare i conti metabolizzare in qualche modo la rarefazione di una rete di protezione di un sistema di welfare pubblico
Che oggi non copre più i bisogni i nostri bisogni come in passato e quindi hanno dovuto da una parte dirottare risorse crescenti verso strumenti di autotutela introiettare l'ansia del dover fare da soli rispetto dei bisogni e non più coperti come in passato
Poi hanno dovuto fare anche la corte la la i conti con la fine della corsa verso il benessere no sperimentando la rottura dell'ascensore sociale di processi di mobilità sociale soprattutto per le giovani generazioni
E quindi hanno dovuto assumere su di sé anche l'ansia di un possibile rischio di declassamento sociale
Anche perché
In questi anni l'occupazione che è stata creata ci tornerò fra poco si è accompagnata inequivocabilmente a una riduzione però di retribuzioni e redditi ci torno fra poco
Oggi il sessantanove per cento degli italiani è convinto che la mobilità sociale bloccata il sessantatré per cento degli operai crede che in futuro resterà fermo nella condizione socio economica attuale perché è difficile salire nella scala sociale
Il sessantaquattro per cento degli imprenditori dei liberi professionisti teme invece appunto la scivolata lo scivolamento in basso il declassamento sociale
E infine in questa sequenza micidiale italiani hanno dovuto perfino rinunciare a due pilastri storici della sicurezza familiare a due pilastri fondamentali del tradizionale modello di sviluppo
Il mattone
E i botta
Di fronte a un mercato immobiliare che non garantisce più le rivalutazioni del passato di fronte a titoli di Stato che oggi ho ma hanno di rendimenti infinitesimali
Il che se da una parte significa risparmiare decine di miliardi di euro in termini di costi per lo Stato sugli interessi visto però dei cittadini
è un problema di stravolgimento del tradizionale modello di sviluppo perché il mattone e il botto erano ordinamenti scritti nel codice genetico degli italiani cioè erano gli strumenti che rispondevano materialmente alla domanda di futuro verso i quali dirottare i risparmi di una vita
Ma oggi è cambiata completamente la percezione sociale della proprietà immobiliare
Che è considerata più un costo che un investimento d'altra parte dal due mila undici ad oggi la ricchezza immobiliare delle famiglie italiane ha subito una decurtazione del dodici virgola sei per cento in termini reali
E oggi il sessantuno per cento degli italiani non comprerebbe più il botto visti i rendimenti microscopici
Mentre al contrario non si ferma non si interrompe la comparsa alla liquidità che pure abbiamo raccontato in questi anni oggi abbiamo un trentatré virgola sei per cento in più
Nel decennio due mila otto due mila diciotto
Di liquidità contanti e depositi bancari con la crescita superiore al trentatré per cento negli ultimi dieci anni a fronte invece di una riduzione dello zero virgola quattro per cento del portafoglio delle attività complessive
Latita finanziari complessi e delle famiglie
E questo ce la dice lunga quindi sul profondo rapporto degli italiani con il contante che rimanda alle valenze non solo funzionali ma anche psicologiche di rassicurazione del contante in chiave difensiva
Per gli italiani
Allora a fronte di questi cambiamenti epocali come dicevo condensati nel giro di pochissimi anni ed essendo venuti meno i tradizionali pilastri i pilastri del tradizionale modello di sviluppo
Agli italiani però non è che sia arrivata l'offerta di percorrere insieme nuovi sentieri di crescita e di costruzione del futuro tutt'altro
Oggi anzi il settantaquattro per cento degli italiani
è convinto che nei prossimi anni l'economia nazionale continuerà a oscillare tra mini crescita e stagnazione e il ventisei per cento è sicuro che sia in arrivo una nuova recessione
E allora cosa è successo che contando di fatto solo sulle proprie forse gli italiani hanno messo in campo degli stratagemmi individuali di difesa dalla scomparsa del futuro
In una veramente solitaria difesa di se stesse e sicuramente in assenza di diciamo così grandi strategie da generali d'armata che sicuramente non abbiamo avvistato all'orizzonte in questi anni
Cioè hanno cercato di porre una diga per franare per per per fermare la frana verso il basso
Ha vinto abbiamo scritto quest'anno un furore di lire un furore di vivere che ha vinto su tutto nonostante tutto quello che ho detto finora
Quasi un afflato vitale una reazione vitalistica che ha permesso di mettere in campo un modello di sopravvivenza che si è rivelato fino ad oggi efficace con degli stratagemmi individuali
Innanzitutto severo scrutinio dei consumi dicevo la spesa per consumi delle famiglie ancora i due punti percentuali sotto i livelli pre-crisi
Accumulazione in chiave difensiva della liquidità e anche diciamolo un nero posti nero di sopravvivenza
Oggi però se questo modello di sopravvivenza di difesa dalla scomparsa del futuro tutto individuale
Si è dimostrato fino ad oggi dicevo efficiente efficace oggi però si paga un prezzo di tutto questo perché perché alla fine l'incertezza con cui sono ho iniziato questa questo discorso oggi dall'incertezza la fine genera uno stress esistenziale che è logorante perché riguarda proprio il rapporto di ciascuno con il futuro
E oggi comincia a manifestarsi con dei sintomi anzi usi evidenti abbiamo scritto quasi in una sorta di sindrome da stress post-traumatico se è vero che oggi il settantaquattro per cento degli italiani si è sentito molto stressato nel corso dell'anno per questioni familiari per questioni che riguardano il lavoro o anche senza un motivo preciso
E se è vero che oggi il sessantanove per cento secondo il sessantanove per cento di italiani oggi l'Italia è un Paese in stato d'ansia d'altra parte nel giro degli ultimi tre anni il consumo di Anzio Licci ansiolitici sedativi misurati in dosi giornaliere per mille abitanti è aumentato del ventitré per cento nel giro degli ultimi tre anni
Allora disillusione stress esistenziale ansia originano alla fine un virus che oggi si annida nelle pieghe della società che la sfiducia oggi il settantacinque per cento degli italiani non si fida più degli altri
E allora se quell'afflato vitale quel furori di vivere che ha vinto su tutto oggi ci ha consentito di evitare qualsiasi crollo il punto a che succederà domani
Siamo in un momento molto delicato perché la nostra ipotizza siamo di fronte oggi a un bivio da una parte il furore l'ansia si è trasformato in furori di vita
Furori di vivere e abbiamo retto dall'altra però miriamo questi sintomi ansiosi da una parte dall'altra registriamo anche però delle preoccupanti pulsioni antidemocratica che pensavamo essere riposte per sempre nella soffitta della storia
Noi misuriamo oggi che il quarantotto per cento degli italiani
Dichiara che ci vorrebbe un uomo forte al comando che pure possano non preoccuparsi di Parlamento ed elezioni pur di trovare la soluzione pur di come dire curare questa incertezza che oggi ci Di Luca
Oggi il diciannove per cento degli italiani
Soltanto il diciannove per cento degli italiani parla frequentemente di politica quando si incontra il settantasei per cento non ha fiducia nei partiti questa percentuale sale all'ottantuno per cento tra gli operai e all'ottantanove per cento tra i disoccupati il cinquantotto per cento degli operai e il cinquantacinque per cento dei disoccupati sono scontenti di come funziona la democrazia in Italia
E sono evidentemente i segnali di nello smottamento del consenso che coinvolge come vedete soprattutto la parte bassa della scala sociale
E che oggi appunto come dicevo apre la strada alla tesa messianica diciamo così dell'uomo forte che tutto risolve questo quarantotto per cento di italiani che dicono ci vorrebbe l'uomo forte al potere è preoccupante
E soprattutto perché è un dato che sale al cinquantasei per cento tra le persone con redditi bassi al sessantadue per cento tra i soggetti meno istruiti al sessantasette per cento tra gli operai
E allora è sicuramente un atteggiamento molto ambivalente quello degli italiani con la politica perché da una parte le cronache della politica nazionale registrato il massimo degli interesse tra gli italiani e lo abbiamo visto anche Durante la critico perno estiva in agosto quando pensavamo tutti italiani fossero sotto l'ombrellone e invece le dirette parlamentari i programmi televisivi a proforma mia intorno registrato degli indici di ascolto altissimi
Effettivamente è il tema numero uno quello del politica nazionale nella dieta informativa degli italiani interessa il quarantadue per cento
Prima delle voci classiche dei palinsesti informativi cioè prima dello sport ventinove per cento prima dalla cronaca nera ventisei per cento prima della cronaca rosa delle notizie economiche dalla politica estera
Ma questo apparentemente ritrovato interesse per la politica però nasce dalle ceneri di un disincanto generalizzato come dicevo
E lo dimostra molto concretamente l'espansione negli anni dell'aria del non voto
Cioè se sogniamo gli astenuti le schede bianche le schegge nulle alle elezioni politiche
Beh avevamo un tasso molto basso il nove virgola sei per cento degli aventi diritto
Nel cinquantotto era aumentato all'undici e tre nel sessantotto in anni a noi più recente diventato altissima questa percentuale il ventiquattro virgola tre per cento nel due mila uno
Fino a battere un nuovo record il ventinove virgola quattro per cento
Alle ultime elezioni politiche del due mila diciotto
Allora è veramente un amore odio questo degli italiani con la politica anche perché non esiste nel tour nessun altro soggetto che gli italiani paradossalmente vorrebbero vedere di meno in televisione questo vale per il novanta per cento dei telespettatori
La verità è che c'è una domanda di politiche a cui non corrisponde attualmente una adeguata offerta politica
Perché al di là di ogni retorica e propaganda il problema dell'amore della disoccupazione oggi preoccupa il quarantaquattro per cento degli italiani che ha un valore doppio rispetto alla media dei cittadini europei
Ed è doppio anche rispetto al tema dell'immigrazione
E più di tre volte rispetto in termini di preoccupazioni rispetto al tema delle pensioni cinque volte più della criminalità quindi come vedete c'è una agenda di politiche per gli italiani che non corrisponde però Mazzola l'offerta politica manca la rappresentazione mediatica della politica
Ecco il tema del lavoro come dicevo il problema numero uno nelle priorità degli italiani da sulla questione del lavoro bisogna sfatare alcune mistificazioni
Perché di fatto l'occupazione lo dicevo all'inizio creata in questi anni però non ha generato ricchezza e crescita economica
Allora il numero degli occupati in Italia dopo un lungo periodo del di flessione è tornata a crescere negli ultimi quattro anni recuperando tutti i posti di lavoro che si erano perse a causa della crisi
Addirittura qualcuno ha esultato dicendo che eravamo arrivati a un tasso di occupazione che non si vedeva così alto addirittura da lontano mille novecentosettantasette ma difficile poter tornare più indietro dal momento che l'Istat a ricostruito le serie storiche dei principali aggregati del mercato del lavoro prova a partire dal mille novecentosettantasette ma insomma al di là della battuta è vero che alla fine male l'ultimo anno nell'ultima l'abbiamo avuto un'occupazione cresciuta dell'uno virgola quattro per cento rispetto ai livelli pre-crisi ancora una volta avendo come riferimento il due mila sette c'abbiamo avuto trecentoventuno mila occupati in più rispetto a prima della crisi
E questa tendenza tra l'altro si è consolidata anche quest'anno nei primi sei mesi di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente abbia avuto ancora una crescita dello zero virgola cinque per cento degli occupati ma il punto è che il dato sugli occupati non si può leggere isolatamente perché peccato infatti che nel frattempo nello stesso periodo sia crollato il numero delle ore lavorate
Sono state nell'ultimo anno due virgola tre miliardi in meno rispetto al due mila sette
Questa è dipeso da una parte dal consistente ricorso alla cassa integrazione ora i cassintegrati impiego formalmente ce l'hanno quindi statisticamente ingrossano le file degli occupati nell'ultimo anno abbiamo avuto ancora duecentosedici milioni di cassa integrazione cioè trentadue milioni in più
Rispetto al due mila sette oggi ci sono ancora voglio ricordare centosessanta tavoli aperti perché Risi aziendale presso il ministero dello sviluppo economico
Ma soprattutto il crollo del numero delle ore lavorate dipeso dal fatto che c'è stata una crescita straordinario in questi anni del lavoro part-time che ha aumentato del trentotto per cento rispetto al due mila sette e questa tendenza è continuato ancora quest'anno nei primi sei mesi è aumentato del due per cento ancora
Quindi il bilancio della crescita dell'occupazione che cura abbiamo avuto è dato da una parte da una riduzione di ottocentosessantasette mila occupati a tempo pieno e una crescita di un milione duecento mila occupati a tempo parziale
In particolare ad aumentare è stato il part-time involontario che è aumentato del centotrentuno per cento rispetto al due mila sette
Riguarda soprattutto i giovani oggi il settantasette per cento degli impieghi part-time e dei giovani e di tipo involontaria
Risultato è che le unità di lavoro a tempo pieno equivalenti nell'ultimo anno sono fatte novecentocinquantanove mila in meno rispetto al due mila sette
C'erano ancora
Inferiori del tre virgola otto per cento rispetto a quell'anno perché perché si è ridotto il numero medio di ore lavorate per addetto
Questa tendenza quindi dicevo si è consolidata ancora quest'anno dove nei primi sei mesi abbiamo avuto una crescita dello zero cinque degli occupati del due per cento degli occupati part-time del due virgola nove per cento degli occupati part-time involontari
Risultato cresce l'occupazione ma non le retribuzioni i redditi e il Pica
Rispetto al due mila sette le retribuzioni del lavoro dipendente sono diminuiti del tre virgola otto per cento significa mediamente mille quarantanove euro lordi all'anno in meno
E oggi i lavoratori una retribuzione oraria inferiore al nove euro lordi sono due milioni novecentoquarantuno mila un terzo di loro a meno di trent'anni
Alla seguiamo un altro indicatore tutto diventa più chiaro il PIL per occupato che ancora più basso dei livelli perché lì si del quattro virgola cinque per cento
Un'altra mistificazione riguarda l'aumento del PIL pro capite avvenuto negli ultimi quattro anni il ponte che il PIL per abitante è un rapporto ed è aumentato non per un consistenti incremento del numeratore il PIL
Ma per una significativa riduzione del debito denominatore la popolazione che in effetti negli ultimi quattro anni è diminuita di quattrocentotrentasei mila abitanti
A margine noto che la dimensione demografica di un Paese il peso demografico del Paese è una delle prime variabili correlate anche sul piano internazionale al suo peso economico e politico
Ma insomma al so che si tratta insomma di innocenti abbagli statistici o di malevola propaganda il problema del lavoro e tutto sul tavolo
Perché l'occupazione che si è creata negli ultimi quattro anni appunto nozze accompagnata ad una crescita dei redditi e della economia del PD
Questa del lavoro è una delle principali colle principali responsabilità collettive illuse di cui non ci siamo fatti carico in questi anni non è l'unica l'altra lo appena accennato e la questione demografica
Lo Tsunami demografico che stiamo vivendo insieme anche al grande esodo dal Sud dal Mezzogiorno una delle principali responsabilità collettive di cui non ci siamo fatti carico
Siamo un'Italia dista dal punto di vista delle lenti attraverso la lente degli indicatori demografici siamo Italia rimpicciolita demograficamente invecchiata con pochi giovani e pochissime nascite l'ho già detto dal due mila quindici ha iniziato la flessione demografica una cosa che non era mai accaduta nella nostra storia si contano quattrocentotrentasei mila cittadini in meno negli ultimi quattro anni
Nonostante l'incremento nello stesso periodo di duecentoquarantuno mila cittadini stranieri residenti altrimenti il calo sarebbe stato più forte
Nell'ultimo anno sono nati soltanto quattrocentoquaranta mila bambini siamo ormai da anni sotto la soglia psicologica dei cinquecento mila nell'ultimo anno sono stati diciotto mila in meno in atti rispetto all'anno precedente
E anche i figli da genitori stranieri nell'ultimo anno sono stati dodici mila in meno rispetto a cinque anni prima
La caduta delle nascite si coniuga poi con l'altro straordinario fenomeno demografico che l'invecchiamento dalla popolazione
Quinto soltanto un dato sessanta anni fa mille novecentocinquantanove i giovani con meno di trentacinque anni pesavano per il cinquantasei virgola tre per cento sulla popolazione complessiva
Le persone con sessantacinque anni ed oltre soltanto per il nove per cento
Tra vent'anni
Gli under trentacinque saranno soltanto il trentuno virgola due per cento gli over sessantaquattro quindi terza e quarta età saranno il trentuno virgola sei per cento
Diciotto virgola otto milioni i secondi diciotto virgola sei milioni i primi e quindi il sorpasso degli anziani sui giovani sarà dell'otto
E sulla diminuzione della popolazione giovanile pesa non soltanto il tema della NATO denatalità ma anche il fatto che le immigrazioni verso l'estero sono sempre più consistenti
In un decennio negli ultimi dieci anni più di cinquecentoquaranta mila cittadini italiani con meno di quarant'anni ad abbandonato il Paese
Altro aspetto le proiezioni demografiche dell'Istat dell'Eurostat ci dicono che fra trent'anni l'Italia avrà quattro milioni e mezzo di abitanti in meno come se le due principali città del paese Roma e Milano scomparisse
Tra l'altro le previsioni della divisioni di statistica delle Nazioni Unite sono ancora peggiori prevedono sei virgola due milioni di abitanti in meno nei prossimi trent'anni ipotizzando minori flussi migratori
Il punto è che tutta la riduzione della popolazione si concentreranno nella fascia d'età quindici sessantaquattro anni cioè la popolazione attiva in età lavorativa
Questo naturalmente si tradurrebbe in una consistente fortissima contrazione dell'economia
Con dei problemi enormi di sostenibilità del debito pubblico e di una spesa pubblica sempre più necessaria in ragione dell'invecchiamento della popolazione in termini di sanità assistenza pensioni
E c'è un altro aspetto che rende ancora più inquietante questo scenario che il fatto che tutta la riduzione di popolazione attesa si concentrerà nel Mezzogiorno
Sfatiamo il luogo comune di un sud con famiglie ampie e numerose
Tutta la riduzione di popolazione nel attesa nei prossimi trent'anni avverrà nel sud non nel Centro-Nord questo perché non soltanto perché i giovani dal Sud se ne vanno ma anche perché gli stranieri nel Mezzogiorno non si fermano Piro soltanto due dati
Oggi l'incidenza degli stranieri sulla popolazione residente è dell'undici per cento al centro nord solo del quattro virgola quattro per cento al sud
I matrimoni con almeno un coniuge straniero costituiscono il diciannove virgola cinque per cento del totale al Centro-Nord solo il sette virgola quattro per cento al sud
Quindi il declino demografico non è uniforme a livello territoriale in tutto il Paese oggi c'è anche un'Italia che attrae su cento sette Province soltanto ventuno provincia non hanno perso popolazione negli ultimi quattro anni sei di queste sono in Lombardia nove nel Nord-Est segnano naturalmente la dinamicità sia in termini economici che di attrattività demografica dell'aria milanese e dell'Astra emiliana
E questo enorme peso della ricomposizione sociale come effetto della trasformazione demografica naturalmente si scarica e si scaricherà sempre di più sul sistema sul nostro sistema di welfare
Ora teniamo conto che nonostante i miglioramenti complessivi dei livelli di salute della popolazione oggi però l'ottanta per cento
Degli over sessantaquattro anni è affetto da una malattia cronica il cinquantasette per cento da almeno due
E già oggi la quota delle persone non autosufficienti supera il quaranta per cento tra gli ultra ottantenni e questi sono dei numeri naturalmente destinati a peggiorare in valore in termini appunto quantitativi
Quindi crescono i bisogni di cura e di assistenza per le cronicità e Lamon autosufficienza
Tra le responsabilità collettive illuse c'è sicuramente permangono le criticità di un sistema formativo a maglie larghe che che non include i soggetti più vulnerabili pochi laureati frequenti abbandoni scolastici bassi livelli di competenze tra i giovani e gli adulti vado rapidamente circo soltanto due dati oggi il sessantaquattro per cento gli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori
Non ha una sufficiente comprensione della lingua inglese parlata
Il sessantotto per cento degli adulti non possiede sufficienti conoscenze finanziarie di base per orientare le proprie scelte nella vita quotidiana
E poi ultimo aspetto che voglio ricordare ci sono i persistenti fattori pressioni fattori di pressione sul ceto medio produttivo quel calvario quotidiano di cittadini e imprese
Oggi della pubblica amministrazione in Italia si fida soltanto il ventinove per cento dei cittadini il dato medio a livello europeo è cinquantuno per cento
Un altro dato possiamo quantificare in ventisei virgola nove miliardi di euro i debiti commerciali Risi due delle amministrazioni pubbliche scaduti e non pagati alla fine del due mila diciotto con riferimento a quelli fatturati dai fornitori nel corso dell'anno
E allora di fronte alla grande incertezza di cui ho parlato all'inizio e a questo del lunga serie di responsabilità collettive eluse
Sì ci sono dei grumi diciamo così di nuovo sviluppo in questa fase storica post ideologica aggiungere anche posti identitaria
A me sembra di poter ritrovare nelle aggregazioni che avvengono in maniera più o meno spontanea per comunanza di interessi e stili di vita
Cioè sempre più spesso la costruzione di relazioni significative avviene nella vita quotidiana fuori cioè da Grandi Progetti di mobilità sociale e di investimenti sul futuro professionale e familiare ma dentro invece Circuiti di costruzione identitaria legata alla coltivazione delle passioni
Alcune spie ce lo dicono in maniera chiara nell'ultimo anno la spesa delle famiglie per attività ricreative culturali è stata pari a settantuno virgola cinque miliardi di Europ il sessanta il sei virgola sette per cento della spesa complessiva delle famiglie
Gli italiani che presto la l'attività gratuite in associazioni di volontariato sono aumentati del diciannove virgola sette per cento negli ultimi dieci anni
Quelli che hanno visitato un monumenti siti archeologici sono aumentati del trentuno per cento negli ultimi dieci anni
Sono venti virgola sette milioni gli italiani che praticano attività sportive con tutto quello che questo comporta un altro aspetto positivo sul fronte del tutto diverso che riguarda il nostro tessuto di impresa
E sicuramente l'aspetto dell'innovazione che sta per minando una buona fetta del nostro sistema imprenditoriale appunto con riferimento all'automazione la robotica l'intelligenza artificiale pur tra luci e ombre
Per possiamo dire però che circa la metà delle imprese italiane negli ultimi cinque anni ha fatto investimenti in tecnologie trasformazione digitale
Nell'ultimo anno in Italia sono stati installati nove mila ottocento nuovi robot otto
Un valore che è meno della metà della Roma bianco pre quasi il doppio di Francia e Spagna
In particolare nel settore dell'industria sono stati installati duecento Robottom ogni dieci mila addetti che il doppio della media mondiale
Siamo naturalmente però in ritardo rispetto ai grandi protagonisti della produzione industriale in particolare di autori con i come la Germania e il Giappone
Un ultimo aspetto positivo che voglio ricordare il ricupero di aspettative più che di fiducia nell'Europa
Ci sono alcune questioni decisive sulle quali gli italiani non vogliono fare un passo indietro
La maggioranza il sessantuno per cento di share no al ritorno alla lira all'uscita dall'euro
Il ventiquattro per cento sarebbe favorevole il sessantadue per cento è convinto che non si debba uscire dall'Unione Europea
Il venticinque per cento è favorevole
Il quarantanove per cento è contrario alla riattivazione delle dogane alle frontiere interne dell'unione
Sapendo naturalmente che questo sarebbe un ostacolo alla libera circolazione delle persone e delle merci favorevole sarebbe il trentadue per cento
C'è in fondo quindi in gran parte della maggioranza degli italiani la consapevolezza che gran parte del nostro destino economico ce lo giochiamo in Europa
Basti considerare che il sessantuno per cento in volume e il cinquantasei per cento in valore delle nostre esportazioni complessive sono dirette verso Paesi dell'Unione europea e poi oltre all'Europa delle imprese c'è anche un'Europa della gente sono due virgola uno milioni italiani che vivono in uno
Dei Paesi dell'Unione europea e sono aumentati del dodici per cento negli ultimi tre anni
Allora mi avvio alla conclusione come concludere questa lunga articolata analisi interpretazione di questa
Beh parlavo all'inizio dell'incertezza come questo sentimento dominante pervasivo che ormai sia installato nelle fibre proprio della della società
Un'incertezza qui è difficile dare torto perché oggi abbiamo effettivamente la sensazione di essere proiettati in un salto d'epoca
Abbiamo la sensazione di aver archiviato il tradizionale modello di sviluppo con tutti i suoi pilastri storici della sicurezza familiare come dicevo all'inizio ma non vediamo ancora di fronte a noi
Le sagome ben definite del nuovo modello di sviluppo
Tra l'altro voglio ricordare che quest'anno abbiamo celebrato la ricorrenza dei trent'anni della caduta del muro di Berlino esattamente trent'anni fa su quelle macerie avevamo celebrato anche la fine della storia
Con il trionfo delle democrazie liberali e del capitalismo con il crollo rovinoso dei regimi comunisti dell'armistizio della guerra fredda
La storia ci appariva compiuta nel senso che non c'era più nulla da attendersi grandi novità sulla cammino della civiltà umana
E invece oggi parliamo
Di una seconda guerra fredda di guerra dei dazi
Di un ritorno dell'idea di una sovranità agli sovranità nazionale con i confini chiusi sigillati
Al posto di quelle frontiere aperte permeabili che erano state il cardine della globalizzazione e difficile quindi sfuggire alla sensazione
Che
Dopo trent'anni di fine della storia oggi la storia si stia rimettendo in moto
Per inciso voglio soltanto notare che il Trump dei muri dei dazi di cui parliamo oggi appartiene a quello stesso partito repubblicano a cui apparteneva Reagan chi più di trent'anni fa invitava a Gorbaciov ad abbattere quel muro il muro di Berlino e ad aprire le economie dei Paesi socialisti del resto del mondo
Un mondo completamente rovesciato quando oggi Presidente degli Stati Uniti appartenente a quello stesso partito mette in campo delle misura invece di tipo protezionistico
Però già oggi si notano gli affetti i primi effetti economici questo prossimo protezionismo il Fondo monetario internazionale poche settimane fa avvistarli alla rivista al ribasso le stime di crescita del PIL del mondo
Che non erano mai state così basse dal due mila otto l'anno dell'inizio della crisi proprio come effetto di una ridistribuzione dell'interscambio mondiale registrata quest'anno
E a fronte di questo d'altra parte non possiamo non constatare che in questi ultimi trent'anni ma il PIL del mondo però più che raddoppiato ha avuto un incremento del centoventiquattro per cento in termini reali
Le esportazioni a livello mondiale sono mentre di quattro volte gli investimenti esteri nell'ultimo anno erano valore più di sei volte quelli del mille novecentottantanove eppure a fronte di questi tutto questo oggi vediamo i primi effetti della globali slash viene avanti cioè un nazionalismo molto diverso da quello storico da quello dal nazionalismo dell'Ottocento finalizzato alla fortificazione degli Stati nazionali pensiamo al nostro Risorgimento
O da quello il nazionalismo storico del Novecento che era invece che era espansivo addirittura colonialista imperialista questa invece nazionalismo intro flesso protettivo
E allora la sensazione appunto che dopo trent'anni di fine della storia la storia si rimette in moto e si mette in moto anche per noi che dobbiamo cercare il nostro nuovo modello di sviluppo
Allora io concludo con un augurio l'augurio finché perché finché l'ansia della società che ho cercato di descrivere sinteticamente questa mattina riuscirà ancora a trasformarsi in Furore
E quel furore di vivere lo scomparirà dai volti degli italiani da allora l'augurio e che se le cose continueranno ad andare ad andare così non ci sarà alcun crollo grazie
Grazie grazie al Presidente Treu grazie al CNEL che ci ospita grazie a voi di essere qui con noi in questo appuntamento per noi così significativo
Avete ascoltato o il racconto del dottor Valerio è quello che abbiamo letto visto capito della Società italiana in questo hanno e in qualche modo essendo anche l'ultimo anno del decennio negli ultimi anni nel corso degli ultimi anni la sanità italiana è cambiata profondamente
Quello che cerchiamo di capire oltre al racconto ai dati ai fenomeni che in qualche modo caratterizzano i comportamenti sociali comportamenti economici e anche quello che sotto sotto fermento
In che termini la società italiana è attraversata da sentimenti da iniziative da processi da cambiamenti strutturali
Che non soltanto ci permettono racconto dell'oggi ma anche in qualche modo un'immagine del domani
Il dottor Valeri ha chiuso la sua riflessione proprio con l'augurio di un di uno sguardo in avanti
Che cosa è successo nel corso di questi ultimi anni e che cosa cambiato così nel profondo la Società italiana
Tre richiami secondo me della riflessione appena fatta
Dal direttore sono importanti il primo quello che è successo e che dal due mila sei due mila sette due mila otto piano piano progressivamente in maniera continuativa senza interruzioni il Complesso sociale l'economia italiana la società italiana il corpo sociale italiano e declinato verso il basso è scivolato piano piano
Pezzetto a volta un passo alla volta una trasformazione una volta battute verso una ricomposizione verso il sotto verso il declino
Secondo
Quello che è capitato e che abbiamo compromesso l'orizzonte del futuro abbiamo via via guardato sempre più al presente sempre più all'immediato sempre più alle difficoltà questo progressivo rallentamento nella crescita e poi scivolamento al basso hanno compromesso l'ambizione del futuro e questo in qualche modo e quello che la società italiana sente nel suo in tv nel suo profondo una scarsa ambizione di futuro una paura del futuro un'incertezza di futuro forse anche un'ansia per certi versi però la caratterizzazione di questi anni è stata certamente leader compromesso l'aspirazione al dogma veder compromesso al modello di sviluppo chiuderà il compromesso
La capacità del nostro paese di reagire alle difficoltà e di ricostruire qualche cosa di nuovo
Terzo punto importante è che questi lunghi anni di scivolamento al basso hanno indebolito hanno reso fragile in qualche misura hanno anche compromesso il telaio dei soggetti collettivi
E anche la comunicazione che i soggetti collettivi erano capaci a far il sindacato le associazioni di categoria il mondo dei rappresentanti dell'impresa la politica tutto quel apparato complessivo di rappresentanza degli interessi collettivi in qualche modo sia i fragili
La risposta che la società italiana dato a tanti anni di crisi a tanti anni di rallentamento dall'occupazione la fuga verso l'estero la denatalità
Ha difficoltà a trovare le risorse per le le cure alle difficoltà ad investire nella formazione la risposta è stata una risposta sostanzialmente individuale una resistenza individuale faccio da me
Cerco in qualche misura di trovare dentro la mia sfera personale quelle che sono le componenti di resistenza alla crisi
E questo apre il problema del futuro se la resistenza è tutta individuale se la responsabilità della resistenza al franare verso il basso affidata esclusivamente agli individua le famiglie alle singole imprese
Qual è il passaggio che ci aspetta dopo che cos'è che viene dopo in quale dimensione in quale prospettiva lo possiamo pensare il nostro futuro
Se leggiamo l'ultimo anno negli ultimi anni vediamo che questa resistenza individuale di fatto sia tradotta in diversi fenomeni in diversi atteggiamenti diversi comportamenti primo fra tutti
La resistenza delle industrie che hanno ristrutturato hanno tagliato posti di lavoro hanno ridotto il numero delle ore lavorate
Hanno inserito innovazione tecnologica in misura sempre più significativa
Al di fuori di una logica sistemica all'interno di una pura logica di sopravvivenza andando verso l'export andando verso nicchie di mercato cercando di esplorare tutte le possibilità
Che gli erano possibili
Al tempo stesso abbiamo visto però un terziario scivolare verso livelli di qualità sempre più bassa sempre più modesta
Il famoso terziario avanzato le nuove professioni la componente culturale e professionale in qualche modo si è abbassato lo vediamo la contrazione dei redditi delle libere professioni e continua e significativa
E quindi anche nella professione anche nel mestiere anche nella formazione c'è stata questa esistenza individuale ma sempre verso il basso sempre verso una allontanamento dalle responsabilità collettive verso una atteggiamento che era prevalentemente di atteso del CRO di attesa del passaggio ulteriore Dial tesa di ulteriore scivolamento verso il basso di pura resistenza
Quest'anno è ancora così
è ancora questa la cifra che caratterizza la società italiana una cifra fatta appunto la scivola mentre la crisi riduzione dell'orizzonte della modernità
Ambizione a un puro declino o a una pura resistenza o c'è invece qualche cosa di più c'è qualche cosa che sta cambiando ci sono segnali di un'inversione di tendenza
Il Censis è consapevole perché lo facciamo da tanti anni che la società italiana sfugge da ogni interpretazione unitaria non c'è una linea principale di lavoro non c'è un comportamento non c'è un fenomeno unitario che caratterizza la società che attraversata da tensioni e pulsioni racconti paure incertezze irrequietezza e anche di segno molto diverso quindi non non pensiamo che ci sia come dire un rivolgimento così unico strutturale definito ma che ci siano invece tanti piccoli segnali distribuiti che in qualche modo dobbiamo mettere insieme l'abbiamo provato a raccogliere con due immagini raffigurando un in due modi
Per proprio dare il senso di quello che stava bene do la mia immagine
Abbiamo chiamato di costruzione di piastre di sostegno cioè a un certo punto mentre la Società scivolava mentre il terreno franava mentre tutto sembrava in qualche modo allungarsi verso il crollo finale e la speranza di poter ripartire da quel crollo in realtà la società italiana costruito delle piastre
Grassi sostegni un po'come quelle che uso l'ortopedico per ricomporre la frattura o quelle che usa l'ingegnere per impedire l'franare del terreno
Quali sono queste piastre di sostegno che non sono importanti nella loro dimensione o nel loro valore complessivo ma lo ripeto
Come segnali di un cambiamento di direzione o comunque come un tentativo di cambiamento d'elezione per ridare senso spazio ambizione del futuro
La prima è una ritrovata vocazione industriale manifatturiera anche di cultura industriale del nostro Paese che negli ultimi anni avevamo in qualche modo smarrito c'era
Il ritorno alla fabbrica come luogo dello sviluppo un ritorno alla fabbrica o come luogo dell'innovazione dei decretazione
Della capacità di competere in giro per il mondo e questo crediamo che sia un elemento importante cioè una dimensione economica magari limitata ma certamente significativi
La seconda piastra di sostegno che in qualche modo da senso gusto aspirazione al futuro nella
Cultura generale di attenzione verso il clima verso la tutela dell'ambiente e dell'ambiente naturale dell'ambiente costruito verso la la prospettiva di un'economia capace non soltanto di consumare ma anche di rigenerarsi e di rigenerare le materie prime consuma quello che si chiama economia circolare ma che in qualche modo data
Un senso soprattutto le giovani generazioni di un di un passaggio in avanti non soltanto di un lento declino
Una terza piastra di sostegno che in qualche modo vediamo e nell'euro
Abbiamo vissuto tuttora viviamo Valeri ricordava primi numeri una sfiducia complessiva quasi senza speranza nei confronti delle istituzioni europee della rappresentazione dell'Europa come processo sociale come capace di dare un senso di futuro al nostro modello di sviluppo al nostro procedere in avanti in Europa in qualche modo con le sue contraddizioni con le sue istituzioni compromesse con l'idea che sia lì a vigilare sui numeretti
Però in qualche misura nel corpo sociale italiano troviamo un gusto di riguardare all'Europa con un'aspirazione diverso anche questa anche l'Europa
Una piastra di sostegno non nel senso che da
Qualcosa ma che rappresenta un modo per provare a rallentare questo franare verso il passo
Un'altra vediamo
Nel risparmio privato
Questa continua progressiva accumulazione da parte delle famiglie e da qualche anno anche da parte delle imprese
Di soldi sul conto corrente rappresentano e l'abbiamo detto tante volte una polizza per il futuro rappresenta una forma di protezione per le difficoltà che abbiamo davanti al tempo stesso però rappresenta un modo per dire ma non siamo in fondo così poverino stiamo scivolando verso il basso verso la crisi verso il crollo finale verso la dissoluzione della società per come l'abbiamo lasciata e costruito in questi anni
Accanto però a queste piastre in qualche modo strutturali di contenimento della crisi e anche di tentativo di cambi di direzione di risalita verso l'alto di ricostruzione di uno schema di sviluppo verso l'alto abbiamo notato dei degli appigli temporanee degli appigli tempestivi e come quando uno cammina sul sentiero faccia tutto scivola si aggrappa a quel che trova per provare a dare un'immagine abbiamo chiamato muretti di pietra secco di cui il nostro Paese così fortemente caratterizzato dalla Val d'Aosta alla mattoni
Questi i muretti che fa secco che sono dei piccoli rinforzi che la cultura contadina nel nostro Paese ha costruito
Proprio per impedire lo scivolamento verso il basso del terrore e per garantire quel minimo di fertilità quel minimo di supporto quel minimo di appoggio temporaneo
Quali sono i muretti a secco chiunque di voi guardandosi intorno ne vede tanti cioè di questi punti di appiglio temporanee che in qualche modo non fanno struttura ma danno sostegno ne abbiamo elencati alcuni il primo gli incubatori delle imprese questi giovani che al di fuori di tutto al di fuori magari di un qualsiasi tipo di prospettiva
Simec insieme vengono ospitati in luoghi che gli danno l'opportunità la possibilità di sviluppare un'idea e di trasformarla in impresa magari di sognare di diventare il nuovo campione digitale dei prossimi anni spesso sono operazioni un po'così è un po'arraffato è un po'non definite magari operazione di puro stampo immobiliare però offrono ai giovani un luogo di appoggio di contenimento un altro muretto a secco solo per fare un esempio lo vediamo in alcune nicchie tecnologiche ricordava prima al dottor Valeri il forte sviluppo dell'automazione industriale ma accanto a quello ci sono anche tante piccole e piccolissime imprese che riescono a fare in nicchie molto piccole sviluppo innovazione e tecnologia
E a trovare risultati straordinari nascosti piccolini ma che danno la possibilità di resistere un altro esempio di muretti a secco che può sembrare un po'così stravagante può far sorridere
Lo vedete guardando in giro per il Paese e questo prolificare di festival di sagre di occasioni di incontro
Da anche molto stravagante in alcuni casi però non c'è Paese non c'è città non c'è organizzazione che non pensi a un proprio festival che non pensi a un proprio modo di stare in piazza che non pensi a un proprio modo di raccontare se stessa
Il festival è un esempio di come oggi si cerca di resistere si cerca di guardare in avanti si cerca di ridare alla società ambizione di futuro
Per usare una battuta quello che abbiamo notato quello che in qualche modo abbiamo provato a vedere dentro la società italiana e abbiamo trovato raffigurato nel Purgatorio di Dante quando Dante dice dell'anima
Vive e sente essenze rigida
La Società italiana questo ha fatto in questi ultimi anni ASS dissoluto e assentito ha vissuto la crisi ha sentito la sua perdita di ambizione verso il futuro verso il progresso verso lo sviluppo essenze sia rigirata
è facile da dire probabilmente una richiamandolo vedi dove sono i segnali realtà tutto questo è in qualche modo sfuggente perché il dato principale e quello di una difficoltà strutturale Valeri l'ha ricordato molto bene sicuramente sotto gli occhi di tutti sicuramente lo conosciamo lo vediamo lo riconosciamo ma abbiamo in qualche modo la sensazione che oggi stia avvenendo un qualche rigirarsi su se stessa
Questo apre unicamente una un ulteriore capitolo ulteriore punto riflessione la politica
Dove sta la politica che cosa fa al di là della sfiducia o al di là dell'interesse mediatico quasi da un reality show per cui ammiro in televisione quello che succede chiedo qual è la novità di oggi
La politica
Ha soprattutto compiuto negli ultimi anni non non certamente solo adesso negli ultimi dieci anni un errore che è quello di non essere stata capace di decidere o se preferite di aver deciso sapendo di non avere difetti
Le questioni aperte le questioni irrisolte da parte del sistema politico sono infinite basta guardare
I tutte le leggi inattuate tutti i decreti di attuazione che stanno lì e aspettano il continuo ricorso a decreti legge per risolvere problemi di natura strutturale cioè c'è questa difficoltà di questa per certi versi incapacità ad assumere delle decisioni e a far sì che quelle decisioni producono gli effetti che siano spicca perché questo ecco cresta
Connaturale difficoltà la decisione che oggi caratterizza la politica italiana a sostanzialmente per tre ragioni almeno la prima la politica è incastonata in una comunicazione intermittente
In una comunicazione che cerca di capire giorno per giorno minuto per minuto qual è il tema qual è l'argomento qual è il passaggio il messaggio che si vuol passare e oggi dico una cosa domani ne dirò un'altra dopodomani mi rimangio quello che ho detto oggi è un gioco che in qualche modo si sta condizionante
Vedete quello che succede in questi giorni ma quello che è successo negli ultimi dieci anni
Un inseguire del messaggio quasi un carotaggio per capire prova a buttarla li vediamo che cosa succede vediamo se funziona
E questo naturalmente chi preclude la possibilità di decidere perché non ti stai orientando l'assunzione di una responsabilità ma semplicemente ti stai
Guardando al funzionamento alla funzionalità se preferito del messaggio secondo elemento la politica ha rinunciato a calibrare i poteri la politica è calibratura dei poteri è composizioni di interessi è negoziazione di interessi economici di interessi sociali di interessi collettivi di di nuovo
Responsabilità collettive nel momento in cui rinunci a calibrare il rappresenti il gioco con un gioco di pura verticalizzazione verso l'alto
Verso l'Europa verso il sovrano verso il sistema unico di governo ma è chiaro che a quel punto non è più lo spazio di decisione ai solamente la battaglia la lotta per affermare il tuo potere e non per negoziare i poteri degli atti
Poteri del welfare potere della salute poteri della giustizia i poteri dei vari parlamenti locali delle varie
Strutture politiche
Regionali e provincia
Il terzo il terzo elemento che ha reso difficile
Passare da un da un messaggio una decisione è stato il
Forte orientamento del nostro sistema pubblico elencare problemi problemi di ogni tipo
Noi siamo maestri nell'individuare una seri problemi mai che vengono individuate le responsabilità
L'elenco è lunghissimo lo risparmio persino l'impressione e che in qualche modo la Società Italiana guardi al sistema politico con curiosità con attenzione ma sostanzialmente né fame
C'è stato in questi anni soprattutto in questi ultimi tre o quattro anni una spinta al rinnovamento una spinta al cambiamento la società italiana ha detto alla politica fatte decidete prendete in mano il Paese
Prendetevi la responsabilità di una decisione quale che sia ma prendete da questa responsabilità e questo in qualche modo è venuto meno
Di nuovo lo ripeto non non da oggi ma da tanti anni pensate alle politiche attive del lavoro
Da dieci anni ne parliamo ancora non abbiamo capito bene come debbano funzionare pensate ai fondi per i non autosufficienti e i numeri li avete sentiti questo progressioni in avanti inevitabile dei numeri delle persone che non saranno più sufficienti
Pensate al tema del fondo povertà è stato istituito oramai undici anni fa ancora ben non si capisce che considera infatti c'è questa difficoltà della politica che non decidendo verso se stessa
Si può obiettare ma in fondo è sempre stato così
La politica altro non è
Che come dire una delle facce la società italiana che prevalentemente pigre furba nella pigrizia io aspetto guardo e poi in qualche modo prenderò la decisione la pigrizia una Grandotto e non è detto che sia un difetto
Umberto Galimberti la chiamata etica del viandante cioè la capacità di andare lungo il cammino e poi via via che il problema si incontra con i mezzi che si hanno a disposizione si prende la soluzione giusta
E questo la società italiana ha sempre fatto e la nostra etica e il nostro star dentro ai processi della storia è la nostra furbizia o pigrizia nel sapere che spesso le cose hanno dentro un ordine
Che io non vedo fin dall'inizio che non è stato messo all'inizio si aggiustano da sole si mettono a posto solo e trovano nel tempo la soluzione
Resto al punto che arriva al momento in cui la decisione va presa se non hai il coraggio di assumerla poi alla fine rimani immensa astratto
La società italiana
Esprime in questo non tanto un bisogno di circo mediatico dalla politica ma esprimo bisogno di capacità del sistema pubblico di assumere quelle responsabilità collettive che sono rimaste inevase
Perché in questi anni di
Faticoso avanzamento di faticosa l'esistenza di faticoso lavoro di impedimento lo scivolamento verso il basso di vincere fino al crollo finale quello che si è affermato il principio che l'interesse individuale alle il benessere individuale non passano soltanto attraverso l'affermazione di sé stessi apparsa attraverso anche la capacità di assumere responsabilità collettive il benessere individuale eh determinato è condizionato anche da un benessere collettivo da uno star bene collettivo non soltanto un viveur signorile
Dell'individuo manco un viveur signorile della società nel suo complesso
In un rapporto di tanti anni fa il il Censis ha scritto la società la capisci da quel che spera non da quel che fa
Da quella che è la sua ambizione al futuro che è un po'la cifra anche del rapporti negli ultimi anni cosa spera la società italiana
Che cosa sta cercando di trasmetterci in questa forma di di resistenza individuale di aspirazione a una domanda collettiva per la responsabilità
è difficile dare una risposta né crediamo
Come diceva anche prima veri che spera che questo furore individuale questa irrequietezza individuale questa orientamento e Anzio del futuro individuale diventi anche orientamento e anzi al futuro di tipo collettivo grazie
Grazie grazie di questi bellissimi rapporti e dell'attenzione buon pomeriggio