"Oltre la cupola. Massoneria mafia politica"

Francesco Forgione giornalista autore insieme a Paolo Mondani del libro Oltre la cupola e dunque mi sembra che Agostino Cordova sia uno degli ispiratori massimi del vostro lavoro in che maniera vi siete confrontati con lo che accadono dei magistrati che almeno al Sud ha lasciato il segno per appunto le inchieste che abbia tappa continuato un segno forse più indelebile l'idea del libro è nata proprio nei giorni
Dell'attacco possiamo dire così della persecuzione del ministro Martelli e delle istituzioni alla procura di Palmi ad Agostino Cordova suoi sostituti proprio lì in quel momento di scontro istituzionale con Martelli e così via che attaccavano Cordova per Linda
Jeans la Massoneria e sul sui rapporti tra mafia e politica ci è venuta l'idea non di fare un libro intervista né un instant book Manti il raccontare questo scontro tra poteri istituzionali a partire dalle ricostruzioni ha detto che le inchieste del procuratore
Di Palmi di Cordova e quindi dal primo processo dal primo teorema se possiamo dire che lui la boro nel processo del settantotto prima ancora che esistesse il quattrocentosedici bis di reato
Associazione di al delinquere di stampo mafioso fino all'ultimo processo sulla Massoneria passando per tutte le inchieste sulla politica la corruzione nella pubblica amministrazione i rapporti tra criminalità organizzata e
Partiti in Calabria che rappresentano una vera e propria K ormai e caratterizzano non un anti-Stato rispetto allo Stato democratico ma caratterizzano per intero la presenza dello Stato in Calabria come Stato mafioso questa è stata l'idea di von
Do che mossi libro l'abbiamo fatto raccontando fatti e ricostruendo i processi ricostruendo attrae
Persone nostre inchieste l'operato di Cordova e di questi giudici il rapporto con un magistrato come Cordova schivo riservato non propenso alle telecamere ai microfoni abbiamo visto anche la sua assenza qui stasera la prefazione un libro che parla di lui è stato un rapporto difficile ma molto interessante cioè il rapporto con un uomo magistrato un pezzo del dello Stato e della giustizia esposto non solo ai poteri criminali mai esposto anche nei confronti dello Stato e delle istituzioni centrali mi pare che questo è l'elemento di fondo
Dell'operato difficile controcorrente giudice di Palmi lo dicono varie volte nel libro in alcuni momenti non hanno dovuto difendersi dalla mafia mano dovuto difensiva i poteri dello Stato dal ministro della giustizia dal Consiglio superiore alla magistratura
Quando l'inchiesta è passata dalla politica e dalla mafia ai poteri occulti alla Massoneria a quello che Cordova definito il tessuto connettivo del potere questo scontro diventato palese è aperto gli ostacoli alle inchieste sono diventate
Un fatto quotidiano cioè dalla negare i computer e gli strumenti a fare le inchieste agli ostacoli alla prosecuzione degli inchieste alla negazione dei sostituti e delle strutture per operare e questa è stata la vicenda di i non c'è non solo di un magistrato di un pool di magistrati e la vicenda della giustizia in Calabria cioè di una regione di frontiera dove lo Stato democratico non esiste non esiste lo Stato mafioso quando per esempio nel capitolo dove ne raccontiamo tutta la vicenda la centrale a carbone
Gioia Tauro quando lo Stato attraverso le nel
Trattati non con imprenditori che chiedono la tangente ma con le cosche mafiose alle cosche mafiose distribuisce equamente proporzionalmente in rapporto alla loro forza migliaia di miliardi allora la definizione democratica di uno Stato non esiste più quando imprenditori tra virgolette puliti del Nord come Gardini e Panzavolta attraverso la Calcestruzzi costituiscono una società non capitale
Cinquanta per cento calcestruzzi e cinquanta per cento di una impresa legata alla mafia la più potente cosca calabrese quella di domo Piromalli allora vuol dire che anche e la definizione di mercato e di libertà di mercato cambia senso in una regione come la Calabria e i confini tra economia pulita ed economia criminale tra Stato democratico è stato mafioso sono indefinibile e indefiniti ecco questo è stato lo spirito il racconto di questo libro
Un'ultima domanda e rotto il primo muro di cemento armato se vogliamo fare questa similitudine come ha fatto col signor Cordova ora che non è più lì a palme
L'inchiesta da lui avviato ha saputo diciamo lasciare anche altri
Procuratore altri giudici che continueranno con la stessa forza allarme grande Palmi ci sono due maxi processi aperti e ormai la procura via Cordova via Elena Massucco trasferita a Torino neri trasferita a Reggio Calabria gli altri già trasferiti prima è rimasta con due uditori giudiziari il rischio di un non insabbiamento ma di un blocco inchieste che rischierebbe il mandare a monte anni e anni di lavoro una faticosa ricostruzione della ragnatela di rapporti tra poteri criminali istituzioni pubbliche amministrazione e politica rischia di andare a monte quindi l'allarme per la situazione della giustizia a Palmi che l'aria più esposta dal punto di vista criminale della Calabria e nell'intera regione e grande del resto la partita della giustizia non si vince solo con un uomo fosse anche un simbolo come Agostino Cordova si vince conta essi realmente se c'è una volontà politica comune per affrontare questi nodi quindi se posso concludere io concludere in un modo rassegnato ma certamente con un grande allarme sulla possibilità di vittoria sui poteri criminali che la