Presentazione del libro «10 febbraio: dalle Foibe all'esodo» di Roberto Menia (Libri del Borghese)

Votanti stanno in coda per dare spazio agli altri mi pare bello
Anche i senatori ma quelli che hanno sulla destra ma non ad avvolgersi
Prego però di riempire prese di aver non stancarsi troppo in pievi Dien Bien c'è ancora qualche posto
Fossero
Facciamo allora io ho il piacere in quanto o il solo merito o quasi di avere prenotato la sala qui o no altri particolari meriti sono l'uno piccolo che dirò da qui a un minuto
O l'onore e il piacere di aprire questo incontro che un incontro che volutamente anticipa la data della giornata del ricordo
Anche
Per come possiamo dire
Far venir meno
L'effetto sconcertante
Di un convegno che ieri si è tenuta in una sala del Senato con lo scopo preciso
Deve fare non solo disinformazione negazionismo
Ma di affrontare questo tema senza neanche possibilità di confronto atteso che fatto inusuale
Nell'immediato c'era scritto il mito il solo ai metri
Per paura che qualcuno andasse lì a pretendere un confronto di verità
Parlo di un convegno organizzato dall'Anpi in un convegno non solo negazionista
Ma addirittura
Talmente becero da affrontare persino la contabilità dei morti
Sceso persino sulla quanti sono stati a parte che era insomma se lo meritavano questo è il concetto e povera neppure pochi io mi son permesso di dire che l'unico dubbio
Sulla numero
Dico al colmo che riguarda quel periodo storico semmai il numero dei partigiani che effettivamente presero le armi prima dello sbarco anglo americano altri dubbi altri numeri gonfiati io
Non ne conosco
Non voglio rubare tempo
Ai relatori che commenteranno
Il libro del mio amico Roberto Menia venti febbraio dalle polizze all'esito che li vedete sono Accardo a me e Marcello Veneziani
Cioè conoscete non ha bisogno di presentazione Gianni San Giuliano anche lui direttore del TG due non c'è bisogno di presentazioni
Marino amici e il CCC che il direttore del museo del fiume Giuseppe Lanzilotta e del direttore
Degli italiani Emanuele Merlino che del comitato dieci febbraio dovrei doverosamente salutare non solo Giuliana in rappresentanza qui anche di donna Assunta Almirante che salutiamo con un forte caloroso applauso
Parlamentari presenti vedo anche l'ex ministro accomodante emblema in prima fila per tagliare verrebbe dove Haider aveva presentato caso più unico che raro quello governo andando terne
Era l'unico polvere rappresentare per il Governo il governo molti ponti il Governo Monti
E dicevo l'unico altro piccolo merito ai Beatles ancora mezzo minuto
E quello dal capogruppo nel mille dove c'è nel due mila e quattro
Ero capogruppo di Alleanza nazionale di avere promosso insieme a Roberto Menia che ne fu il primo firmatario la legge che portò poi a dichiarare il dieci febbraio giornata del ricordo
Roberto
Per la sua storia
Fu da me voluto come primo firmatario anche perché poi una leggera supervisionava la scriveva Luís
E l'altro dato che mi piace ricordare di quei giorni e che non fu una battaglia facile
Non crediate che tutti vi sarà anche bello istituiamo la giornata del ricordo
Dura un mese la trattativa
E comunque alla fine ci furono dodici voti contrari della estrema sinistra che evidentemente rappresenta e rappresentava quella parte negazionista altri ancora con più volte di allora
Allora furono solo dodici tra cui una macchia c'è una persona che per altri versi oppure stimato professionalmente il l'allora il sindaco di Milano
Non hanno in quel momento non era il sindaco sarebbe diventato poi sindaco Pisapia che votarono contro la istituzione della giornata
Nella memoria che pure aveva un testo limato in modo che forse votabile dal tutti dato
Bene io credo che ringraziando
Un esponente di Forza Italia che ci ha dato anche un po'più di tempo se vogliamo dell'ora che normalmente dedicata a ogni singola iniziativa in questa sala io credo che prima di passare alla illustrazione vera e propria
Del libro e quindi dell'intervento di Roberto Menia chiederei a Marcello una introduzione
Chiamiamola storica se vuoi culturale
Quindi dopo molto volentieri la parola ringraziandolo di essere venuto rinunciando a una iniziativa
Che avrebbe dovuto tenere da solo in una sala del del Senato ha preferito
Unificare le due iniziative io gliene do atto lo ringrazio anche per questo e dopo quindi a Marcello Veneziani il microfono la parola e il tempo che buone prego Marcello
No non non abuserò del tempo che ringrazio Ignazio sarò breve in una introduzione come dire di scenario a quel che accade
Ed è la prima considerazione che sento di fare e che a settantacinque anni dagli eventi tragici di cui oggi parliamo sarebbe stato come dire
Auspicabile e anche in qualche modo attendeva da attendersi insomma che ci fosse ormai un clima sereno per ridiscutere storicamente di quegli eventi senza alcun conato di appartenenza senza alcun livore
Invece purtroppo dobbiamo renderci conto che è in atto una operazione di monopolio della memoria che credo sia un po'soffocando
La ricerca storica la verità la pluralità delle interpretazioni storiche e in qualche modo il rispetto dei fatti che sono avvenuti
Quando è nata la giornata del ricordo appunto e dobbiamo a Roberto Menia in primo luogo il merito di aver istituito questa giornata le finalità evidente di questa giornata erano innanzitutto riportare alla memoria di tutti gli italiani
Quella pagina tragica e riportarla attraverso il ricordo doloroso di qualche avvenne e possiamo dire che questa finalità è stata bene o male raggiunta
Le foibe erano sconosciuti alla gran parte degli italiani fino a pochi anni fa
Adesso bene o male gran parte degli italiani sa
Di che cosa parliamo quando parliamo di foibe
Un'altra finalità che era forse più ambiziosa e anche iper giustificata era quella di riportare la memoria delle foibe alla memoria condivisa di un Paese
Un Paese deve avere una memoria condivisa ma il tentativo di riportare una memoria condivisa e soltanto in parte riuscito nel senso che e la gente comune credo che sia ormai percepita come una dolorosa data che riguarda tutti gli italiani ma in settori non insignificante della cultura della politica
Della militanza e alle volte anche della scuola e dell'università c'è ancora un rifiuto
Di questa rilettura storica di questa pagina dolorosa e allora in subordine
La finalità che poteva avere un senso a proposito della giornata del ricordo per almeno io rispetto se non di una memoria condivisa almeno di una memoria divisa
Cioè una parte degli italiani ricorda quell'evento che giudica importante ai fini appunto della nostro dramma nazionale della nostra storia e invece con gli ultimi atti che sono accaduti ecco l'ultimo quello che riferiva prima Ignazio la Russa a proposito della del convegno che si è tenuto qui al Senato ci riporta invece ancora indietro perché non siamo nemmeno alle rispetto dalla memoria divisa oltre che all'accettazione di una memoria condivisa ma siamo addirittura la reinterpretazione e al ritorno indietro
Ecco io invece vorrei ricordare che non si può storicamente leggere la tragedia delle foibe soltanto alla luce di quello che era avvenuto nel tempo precedente
Nessun eccidio di quelle dimensioni può essere giustificato da una repressione ma soprattutto nessun eccidio di popolazioni civili i sacerdoti di donne
Di italiani può essere giustificato alla luce di quel che era accaduto prima
La realtà storica del delle Foibe nasce in realtà da un triplice odio che si è manifestato in quegli anni edera innanzitutto un odio etnico nei confronti degli italiani
In secondo luogo un odio di classe nei confronti di coloro che rappresentavano agli occhi di molti il ceto benestante che gli italiani erano in larga parte benestanti
Decorosamente benestanti e in terzo luogo un odio ideologico nei confronti dell'Italia nel nome del nazionalismo
E uno di ideologico che era in realtà in qualche modo preparatore di una rivoluzione comunista che si sperava dovesse dilagare anche in Occidente e conquistare anche l'Italia sono queste le vere motivazioni che hanno portato alle foibe non semplicemente una reazione a una risposta alle repressioni e al regime che aveva preceduto appunto quegli eventi quindi credo che si debba ricollocare nella storia quello che è accaduto
Perché fu scienziata la storia tragica delle foibe
Per una serie di motivi non per un motivo solo un motivo fu sicuramente il fatto che non potevamo in qualche modo turbare gli equilibri che erano stati sanciti agli alta la spartizione di due mondi non si doveva come dire sconfinare da un punto di vista storico e culturale e toccare in qualche modo memorie sensibili in secondo luogo c'era
L'attenzione nei confronti della Jugoslavia di Tito
La speranza che Tito potesse essere un interlocutore quindi si preferiva in qualche modo silenziare gli orrori di cui era stato responsabile e in terzo luogo c'era il motivo di cancellare dalla memoria pubblica un evento in cui le responsabilità dei Comunisti italiani del Partito comunista di Togliatti in modo particolare erano evidenti
E quindi nel nome di questi che ragioni fu rimosso il capitolo appunto delle foibe
Quindi riaprire questo capitolo come è stato come è accaduto in questi anni è stato un faticoso processo credo che le trattative di cui si parlava prima
Per istituire appunto la giornata del ricordo sono state soltanto la traccia
La conferma di un travaglio che in realtà ha riguardato tutto il paese ha riguardato film rappresentazioni teatrali sul tema ha riguardato saggi ha riguardato convegni iniziative c'è stata una difficilissima opera di ricostruzione di una memoria
La Cina
Quindi credo che oggi
Se ne debba parlare ma se ne debba parlare appunto in modo sereno cercando di superare questa polemica che ha caratterizzato le ultime giornate sarebbe stato bello immaginare un'Italia in grado di ricostruire la sua memoria lacerata e di riaprire quelle pagine che invece erano state cancellate purtroppo non è ancora così
E a distanza di settantacinque anni possiamo dire che forse non sarà più così
Evidentemente la storia si cronicizza a questo punto i Livori si cronicizza no a questo punto sia insomma l'impressione per concludere un po'questo intervento e lasciare invece alla libro del Roberto Menia e cioè relatori appunto
L'approfondimento del tema del dieci febbraio credo che il timore a questo punto e che si ritorni alla logica che ispirò quella lapide
All'università di Padova in cui risultava che norma col setto era stata trucidata per responsabilità dei nazifascisti
E stiamo tornando un po'di nuovo a quel punto quindi il timore che ci sia un monopolio della memoria l'ossessiva Moon memoria a senso unico credo che sia una preoccupazione che dovrebbe riguardare non soltanto la conoscenza del passato
Ma anche in qualche modo il rapporto con il nostro presente
E con il nostro futuro
Grazie
Eletta che dare la parola alla autore del libro a Roberto Menia
Grazie grazie Ignazio razze a tutti grazie a tutti voi ognuno di solito uno non si auto presenta quindi mi limiterò a no no no no ma non alto presentarci con lavoro volevo dire quindi ascolterò volentieri quelli che dopo di mia diranno qualche cosa su quello che ho scritto e allora uno di confessano alcune cose in realtà questo libro per
Nasce
Come
Come in fondo una una una riflessione e una apposizione su sulle pagine di cose mi porto dietro da tanto tempo lo confesso anche qua dentro io la mia mamma distrutta era esuli dall'Istria
Portava dietro quella memoria
Drammatica io l'avevo detto tutti voi avreste dovuto scrivere di più
Avreste dovuto lasciare di più
Il palco è fatto leva scomparirà
Io personalmente lo ha ricordato Ignazio la cosa più bella che ritengo fatto la mia vita politica aver dato alla fine all'Italia tutta la memoria comune nazionale la
La mente su dieci febbraio
Intanto il quale Varese nel due mila quattro è passato più di qualche anno
Ricordo che a quei tempi
Cioè le generazioni che hanno vissuto per le cose erano c'erano ancora erano abbastanza in forze oggi non c'è quasi più nessuno
Io
Io ho sentito in qualche modo il dovere questo libro non non ha la presunzione non sono storico Pinin quindi non ho la presunzione di fare grandi discorsi né né di Sociologia
Riconducibili a visioni ideologiche
Cioè mi limito ad essere una sorta di testimone tra testimoni sulle tante cose troppe cose le ho imparate residenze di casa mia nei pianti davanti a quella che era la vecchia casa
Nell'incontro con tanti tanti troppi a cui ho visto chiudere gli occhi portandosi dietro ricordo doloroso e come vice
E allora oggi c'è ancora chi nega c'è anche chi giustifica io qua dentro è giusto duecentocinquanta pagine riporto tanti fatti tanti
Alcuni sono noti Ignazio parlava norma consente diventata nella memoria collettiva l'icona della grande strage delle foibe
Però voglio dire non è solo questo il il dieci febbraio per me non non è e non può essere soltanto quella sorta di riflessione banale che si fa sempre di fronte ai grandi fare sedere storie perché non succeda mai più perché diventano esercitazioni retoriche gli inutili
Perché vedete quello che è accaduto le foglie sono state in realtà il prodromo di quell'altra grande enorme disgrazia che è stato l'esodo di trecentocinquanta mila persone elastica finalizzazione che continuate continua fino ad oggi
Con la la nazionalizzazione delle tombe dei cimiteri cioè la distruzione di un ambiente di un tessuto culturale sociale nazionale che esiste da due mila ce l'ho in questo libri ho cercato di mettere
Una sorta di
Come Edison sono tante cose che sembrano qualcuno mise sembrano i racconti incerto no no non mi paragono a lui divide amicissimo perché sono brevi raccontano storie ci sono molti i virgolettati
Sono storie che nessun negazionista può andare a negare per capirci
Sono la storia di questa grande tragedia ripeto che ha cancellato la presenza nazionale la presenza sociale la presa culturale oggi oltre al nostro confine orientale continua a parlare più di tre continua a parlare il leone di San Marco parlano le arcate dell'Arena di Pola visto che siamo a Roma è giusto che i romani sapevano e l'Arena di Pola è nata prima del CIPE altro Fabio conservato troppo la reale impone
E quindi qua dentro la la ecco la riflessione che faccio parlando di di fatti terribili perché ci sono ci sono le vicende dei falsi sogni indossa degli impiccati agli anzi macerie sono quelle abbiamo tolto gli OTC sono quelle foto ha fatto bene a benzina ci sono quelli annegati Franco nelle acque di travalicare e poi se c'è la grande tragedia dell'esodo
Il segnare tu lasci il cuore sette enti ognuno di voi ci provi a pensare potreste essere un giorno cacciate a vostra cala ognuno di noi sa i ricordi più dolci
Il primo bacio dato nel cortile di scuola la piazza dove su cavi con la palla tutte estenuata le porte cuore fa buongiorno te li strappano a ti rendi conto di di di come tutto quello ti manchi e questa gente poi quanti impazzire un quanti figli e nipoti sono finiti
Dall'altra parte del mondo quando si sono fatti cento e passa campi profughi
Niente
E poi l'acconto tante storie quelle dei campi profughi c.d. di chi ne è uscito di grandi campioni c'è c'è la storia bellissima della della fuga
Da Fiume di quello che ripete da Dedei Diab don Panis c'è la storia di Nino Benvenuti a cui perquisiscono la casa poi diventerà al grande campione conoscerà di di Mario Andretti tornerò dopo dopo Ascari si vanta luglio giusta se la cittadinanza americana dice io sono l'unico pilota di lingua italiana qualche qualche anno fa ha portato i suoi figli e nipoti a Montone da dove veniva
E per dire quello che qua qua se il vostro cuore quasi nostro sanno cosa costa storie perché sono italiano ti faccio un'altra cittadinanza che sta l'altra parte del mondo
Un vecchio e sulle diceva la la patria come la salute fa non sarà il più ti accorgevi di che cos'è il quanto ti manca sono tante storie perché io messi insieme ma con questa riflessione di fondo purtroppo
Solo questa storia ha cancellato la la nostra presenza e purtroppo muore sulla poteva raccontare
E allora chi la conosce ancora chi l'ha imparata chi lo può raccontare ancora che ha raccolto le testimonianze le scrivo e continua a farlo perché lo spazio nazionale se ognuno di noi non non è un atto monitorato lire per caso
Se se davvero la nazione unità di destino se ognuno di noi ha un senso e una vita che conduce per ciò che è stato prima esso che sarà dopo si nostri figli dovranno portare sulle spalle l'eredità del padre tutto questo non era valutabile e allora tutto quello che è accaduto sulla no e non può essere una banale vicenda del confine orientale su cui sparse e qualche lacrima io penso che da italiani abbiamo il diritto e il dovere di far sì che l'Italia si riappropri di questa storia da una parte d'altra parte se grave se disseminare italianità perché appunto però perché io credo che il concetto di nazione
Italianità dove si era torni a in qualche modo rifiorire e abbiamo il dovere di farlo e questo è un dovere che va anche andrà soprattutto sulle giovani generazioni a cui è stato estirpato purtroppo il il diritto della conoscenza e allora chi vuole fare la buona battaglia a conoscenza la fa io c'ho provato maniera in cui sapevo farla in cui potevo farla raccontando questo tante tutte queste queste storie
Le ho messe cronologicamente quindi cominciano dalle prime stragi delle foibe quelle del settembre ottobre
Del quarantatré e finiscono con il lungo esodo che è andato oltre gli anni sessanta e quando andavo a scuola elementare ho ancora tanti ragazzi miei compagni di classe che stanno in campo profughi restare in campo profughi dovete sapere non è come i campi di oggi
Anzi gli alberghi in cui qualcuno che arriva con le navi lorenesi poi pretende il telefonino no istriani all'epoca doveva dare l'impronta digitale da chiesero anche i vescovi è una storia che io riporto ma di un signora Dossi che scrive a De Gasperi non si permetta mai più di
La l'impronta non la dopo che non sono un bandito e non si permetta più di parlare però profughi istriani doveva dare un'impronta digitale stavano dietro i cancelli bisogna ritornare entro le dieci e mezza la sera se non sono tornavano dormivamo fuori all'addiaccio i servizi era comuni non sarà l'acqua quindi
Era un altro mondo oggi sapete pensare che si spiega come si devono accogliere i profughi quelli che all'epoca scrivevano arrivano i banditi neri che scappa dalla giustizia
Il controllo inascoltabile tutto suo duetto io penso
Subito questa mia
Questo tutto tutto a spese di intervento che volevo fare per ultimo aver sentito agli altri o vicino a me Gennaro Sangiuliano che anche per sull'esigenza di lavoro ma anche perché mi piace
Potervi dare la parola in virtù di un'antica amicizia ma anche per la grande stima e ammira lo vuol poi e poi tutto il resto è grazie ancora voi per essere qui
Buonasera a tutti
Circa un mese fa il Parlamento europeo ha votato una mozione molto importante di cui però nel nostro Paese il cosiddetto mainstream
Ha dato scarso rilievo e scarsa importanza il Parlamento europeo a stragrande maggioranza a equiparato sul piano storico il comunismo alla nazismo
Questa mozione è stata votata dai dal partito sopranista dai conservatori è stata votata dal Partito popolare europeo ma è stata votata questo va detto
Come nota di merito anche dal gruppo socialista fatta salva qualche piccola defezione è stata votata anche dai serbi
Quindi l'Europa che noi molto spesso richiamiamo con le sue regole ci dà una regola storica un parametro di riferimento culturale ben preciso
Nazismo uguale comunissimo questo lo ha detto il Parlamento europeo e lo ha votato Astra grande maggioranza del resto chi conosce la Costituzione tedesca sa
Che nella costituzionale della Repubblica federale tedesca che poi è stata mutuata quando c'è stata l'unificazione con la Germania dell'Est oltre al divieto di ricostituire il partito c'è anche il divieto ivi costituire il partito comunista e questo perché perché evidentemente sì al Parlamento europeo che
La Germania e la Costituzione tedesca va a mutuare quel concetto che è stato dello storico Ernesto Nolte cioè della Grande guerra civile europea che attraversa
Che attraverso attraversa il novecento quindi questo è un elemento importante che io vorrei dare alla vostra riflessione
Poi vorrei dirvi che ringrazio Roberto Menia per questo libro perché questo libro
Le dinamiche storiche delle foibe bene o male del perché si è determinato questo grande eccidio etnico lo sapevamo
Io sono stato per mia formazione diciamo uno dei primi che ha superato l'oblio della memoria perché ho cominciato a sapere delle foibe per l'ambiente che frequentavo alla fine degli anni Settanta altri sono arrivati molto tardi negli anni novanta nel due mila però ho avuto la fortuna di poter superare presto l'oblio
Della memoria
Però vedete la memoria non è dato soltanto da un grande fatto chi viene eletto al secondo una grande dinamica storica il grande fatto al fatto di micro storie individuali
E il merito del libro di Roberto Menia e quello di aver cucito insieme
Riportando l'ad una reductio ad unum le storie individuali di chi ha vissuto sulla propria pelle sulla propria carne quello che fu l'eccidio delle foibe e la persecuzione degli italiani
Licci dentro questo libro ci sono vicende
Personali familiari umane
Di uomini e donne di donne e uomini che hanno vissuto sulla loro individualità sulla loro personalità sulla loro carne viva perdendo affetti familiari perdendo venti perdendo anche dignità
Rispetto a questo grande fatto quindi grande fatto storico nasce dall'insieme di tanti fatti che vengono messi insieme
Nella leggere il libro
Di di Megna io ho fatto riferimento ad ad un altro ad altri due libri che in un certo senso vorrei mettere in condizione ideale con queste sono il rosso e nero di Renzo De Felice che fu libro agire nella lettura
E l'idea di dilazione di Federico Chabod vedete Federico Chabod diciamolo chiaramente fu un partigiano
E fu il capo del uno dei capi del CLN dopo la seconda nell'immediato negli anni quarantatré quarantacinque è stato un grande storico il maestro di Renzo De Felice
Dice Federico Chabod che dire senso di nazionalità significative il senso di individualità sto
Senso di nazionalità equivale al senso di individualità storica e come si costruisce queste individualità storica si costruisce anche attraverso il dovere della memoria
Perché le grandi tragedie nazionali e questo in tutti i popoli nella storia d'America degli Stati Uniti d'America nella storia dalla Francia nella storia della Germania della Gran Bretagna le grandi tragedie nazionali
Diventano parte consistente quintessenza del Liber nel sentire comune
Di un popolo
La nozione di idem sentire comune non è la mia e di un grande grandissimo filosofo Giambattista
Dico che dice che i popoli divora ritrovarti ciascun attorno un proprio idem sentire comune che non significa mettersi in violenta concorrenza ma significa arricchirsi nel reciproco scambio di quello che è il nocciolo di un'identità di un popolo e di una nazione e questo nuovo nocciolo di identità di popolo e nazione
Deve essere coltivato anche e soprattutto con il dovere della memoria
Nel mille ottocentottantadue Ernest Renan grande oppure politologico francese tiene una famosa conferenza intitolata teste se la nazione che cos'è la nazione e dice la Nazione il plebiscito di ogni giorno
E noi questo plebiscito quotidiano nell'essere comunità nazionale lo andiamo a rinverdire quotidianamente anche col dovere della memoria difatti appunto come l'elemento delle foibe quindi doppio mento per aver scritto il libro lettera descritto soprattutto ovviamente alla legge
Che cita il giorno della memoria
Quel fatto fu un fatto selettivo italiani furono uccisi perché l'italianità comitato scriminante ma io voglio insistere sempre e sulle storie delle persone cioè su quello che sono le storie delle persone
Poiché la le ragioni dell'oblio le ha spiegate benissimo Marcello Veneziani
Ne aggiungo un'altra Tito veniva vista all'epoca come un potenziale interlocutore dell'Occidente nella l'opera di due blocchi sbagliando perché come invece ci ricorda Giampaolo Pansa in uno dei suoi libri Tito fu uno dei più sanguinari dittatori comunisti ma comunque c'era quest'illusione di coltivare un rapporto diciamo di privilegio privilegiato contrito e quindici fece lo sconto su tante tragedie invece si erano servizio il ruolo di Togliatti Togliatti fu quello che non volle trattare per la liberazione di bilanci diciamolo chiaramente
Fu l'esecutore delle politiche di stabilità come vicepresidente del Comintern l'assassinio degli anarchici in Spagna
La vicenda degli alpini che gli gli ricordo anche Bettino Craxi ebbe il coraggio di ricordare la vicenda degli alpini quindi è un mosaico tragico
Ma che può avere però un grande significato pedagogico storico che si va componendo insieme all'interno di questo di questo ragionamento
E ripeto ritorno al punto chiave del mio intervento il voto del Parlamento europeo
Comunismo è uguale nazismo gli avete sentito parlare pochissimo
In televisione TG due ovviamente
Ha dato l'Oscar lo spazio che questo che questo voto del Parlamento europeo meritava l'Europa viene spesso evocata come diciamo screening Carbide tra ciò che è bene e ciò che è male allora se è vero che l'Europa ci impartisce ciò che è bene e ciò che è male allora l'Europa certi che il comunismo è stato nella storia mondiale uguale al nazismo
E non
Il territorio nazionale lo deve essere qui alla valutazione di un libro davvero importante
E lo dico oggi con ancora più convinzione se mai fosse possibile perché ieri come dire impazzita andarmi bene sono stato al convegno dell'ampi per sentire che cosa avrebbero detto molte cose ce lo aspettavamo già cioè che tutto quello che è successo è colpa del passato del fascismo eccetera
Su altre cose sono stati particolarmente come dire innovativi
Cioè nell'utilizzo assolutamente selettivo della memoria
Perché non dire mai
Che l'Istria piume ad ammazzare in maniere diverse sono state Terre di lingue culture italiana da sempre forse in un discorso storico andrebbe fatto perché fa intendere quali sono i rapporti tra le varie culture
Ma questa teoricamente una banalità dico teoricamente perché lampi invece questo non lo dice ma soprattutto lampi fa una selezione
Anzi eccezionali Italia avrai i buoni e i cattivi e non rispetto al passato o agli dello presunti crimini che sono successi ma rispetto all'attualità esordire dicendo che tutti gli altri fanno l'utilizzo o politico della storia
Quando invece nel negare quel che è successo che si fa politica politica negativa
è davvero ridicolo così tanto ridicole criminale che chiaramente alla fine della conferenza un po'di mani si sono alzate per fare delle domande o delle considerazioni ma il tempo per il dibattito non c'era e quello che avremmo voluto dire
Era visto che è tutta quanta colpa del fascismo
Come vi ponete rispetto al presidente Repubblica Sergio Mattarella che l'anno scorso ha esattamente detto che non si possono mettere in relazione i due rapporti siete voi contro la storia contro la nostra autorità massima oppure siamo noi
E l'utilizzo storie idee politico della storia è una convinzione o è in maniera molto più brutale un modo per mantenere i finanziamenti
Perché questa poi alla fine di fatto realizzare
D'altra parte voi andrebbe considerato come vengono utilizzati tipo dando borse per ricercatori dottorandi e cattedre ed è un modo molto intelligente per utilizzare i soldi detto ciò però oggi siamo qui per un'altra cosa io come comitato dieci febbraio
Quest'anno abbiamo organizzato direttamente o indirettamente circa centocinque iniziative in tutta Italia alcune più valide e altre meno naturalmente però c'è un un impegno ogni ogni anno scopriamo grazie a in in a mio figlio all'impegno alle attività delle associazioni degli esuli veramente che c'è un'Italia che ascolta un'Italia più attenta all'Italia più partecipe
Però per fare questo ci vogliono ci vogliono degli esempi
E
Uno degli esempi ad esempio scusate la ripetizione e il
Il rispettare la nostra storia
E allora visto che siamo qui in senato e visto che senatore Ignazio la Russa
Ma ci sono anche altri deputati fratelli italiani non posso non dimenticare che nell'ottobre dell'anno scorso onorevole De Carlo ma non soltanto lui e qui sembra Ciriani hanno presentato una proposta di legge per revocare la medaglia allora maresciallo Tito
Cioè noi abbiamo premiato ora io non ho sottomano il testo del perché viene data la medaglia però semplificando e chi è stato benefattore a in maniera artistica ma ovviamente non è questo il caso
In maniera sociale un benefattore dell'umanità il maresciallo Tito no premiato nel sessantanove stato conferito queste noi ancora oggi dobbiamo di quello di Roberto
Perché se avessimo tempo e lo faremo ovviamente ognuno di noi a casa leggendo ognuna di queste storie
Non potremo che provare la stessa emozione
No quando per citare non mi conosciuti alcuni al grande pubblico e lo sentiamo parlare della violenza Grassobbio norma Grosseto ed Empoli BA mento Nino Benvenuti che perde tutto
E difende la sua dignità la nostra dignità su un ring chiaramente proviamo le stesse emozioni
E questo i romani lo sapevano bene tanta identificavano il iniziative come queste come commemorazioni e come operare vuol dire ricordare insieme e nel momento in cui noi ricordiamo insieme diventiamo comunità questo è l'uso politico della storia dell'uso politico quello giusto
Ecco io sono contento di essere qui come Colaci febbraio a parlare di questo libro ma sono molto più contento ovviamente all'idea che esista un libro del genere perché Roberto Roberto Menia già dobbiamo tanto ovviamente per la legge per la testimonianza ma questo libro è un passo ulteriore perché è vero che non verranno sempre letti i suoi era le sue testimonianze in pubblico però quando li leggeremo a casa
Saremo comunità saremo italiani non sarà importante se il nostro accentua il nostro sentire nonostante provenienza sia istriana fiumana e dalmata siciliana romana perché come raccontava
E certificava e ha certificato col sangue Nazario Sauro quel che conta essere sempre ovunque prima di tutto italiano anche grazie a Roberto
Grazie davvero
La parola adesso a ma Lino Miccichè ho sentito la sorte del mio fratello di sangue
è nato qua Roma uno dei dei figli dei quartieri Giuliano Dalmata di Roma dirige il Museo di fiume che è una cosa che tocca il cuore cantato da vedere se l'avete fatto
Ed uno di quelli che della mia generazione si assume il compito oggi portare avanti per fermare lo fa lo fa con un con la capacità e vorrei fare una dolcezza straordinari capisce non tanto sia certe cose Secret
Grazie Roberto per questa introduzione vedo che ormai l'atmosfera si è riscaldata non siamo entrati nel pathos di quello che sono le foibe quello che l'esodo epocale
Di una popolazione istriani fiumani e dalmati fuggiti
Nei comuni comunismo jugoslavo questa la loro colpa
Sostanzialmente
Oltre l'ottanta per cento erano operai artigianalmente agricoltori oltre l'ottanta per cento
Il sette per cento imprenditori una scelta di popolo
Che andò al di là delle ideologia una scelta
Sicuramente italiana una scelta per la libertà regime che negava tutto
E anche privava della vita senza processo senza possibilità di difesa
Più di dodici quattordici mila italiani ecco questo è il contesto
E poi l'abuso delle Proprietà la violenza psicologica la chiusura delle scuole in lingua italiana tutto questo strabico una popolazione molto orgogliosa perché Giuliano dalmati non se ne andarono con la coda fra le gambe
Fu una battaglia ancora su da questo punto di vista stiamo indagando anche i comitati clandestini dell'Istria che avevano il coraggio nel mille novecentoquarantasei quarantasette di sfidare Losma
Istriani ne abbiamo conosciuti anche al di là di Giuliano una lotta devo dire che è passata sotto silenzio gli esuli hanno portato per questo ed è stata raccolta qui vedo alti ed importanti esponenti
Di una cultura politica italiana democratica repubblicana
Oltre a questo tavolo vi ringrazio ma naturalmente colgo l'occasione per ringraziare l'onorevole la Russia per legge novantadue Roberto Menia primo firmatario Marcello Venanzi veneziano ci siamo incontrati in alcune conferenze
Comitato dieci febbraio questi giovani che ci si danno da fare per far conoscere la verità
L'editore del borghese ma anche qui in pubblico c'è Giuliana Almirante dice
Alemanno Gianni Alemanno che è stato il primo a promuovere i viaggi del ricordo Trieste siamo andati insieme non ci siamo fermati a Trieste con lui cose anche l'occasione per andare a Fiume Pola per dire
Gli italiani sono qua acquista alta ricordare anche
A vedere cosa si può fare per un cammino comune devo dire quindi richiamo anche al discorso fatto da San Giuliano io ho notato spesso la cultura di destra dare la mano su questi argomenti
Ad altre culture politiche ma non mi è stata ricambiata
Non è stata ricambiata questo devo dire perché quando
Si parla dell'Anpi nel convegno di ieri al Senato non è ricambiato e non avviene solo qui a Roma marca bene varie parte d'Italia
Che si organizzano questi convegni assurdo cioè cosa cosa suo questa legge nasce per ricordare ricordano un sacrificio
Invece a ridurre a giustificare aggiusto i crimini con altri crimini così che non sono educative per gli studenti ne proponiamo corsi al Comune di Roma organizzammo con questa filosofia
Cercare di recuperare una memoria per il bene dell'Italia ma anche dell'Europa perché un popolo che fiero della propria memoria va a testa alta
Davanti agli altri popoli non devi chinare la testa
Cioè l'Italia non deve pagare per sempre la questione del fascismo per tutta la vita perché fatto parte della nostra storia
Con i suoi lati di luce sui dati di ombra come ogni cultura politica però alla dignità della storia
Del rispetto
Quindi il libro di non voglio rubare un sorpreso tre quattro minuti voglio dire che ti ringrazio Roberto fratello di sangue veramente perché con Roberto
Menia ma da tantissimi anni si è creato un legame
Sul profonda tra Fini
Di Giuliano Dalmati cioè al di là di ogni situazione politica convenienza politica io rappresento un'associazione non l'ho mai
Pensato no però se i politici sono importanti perché il politico decide anche il tuo destino
E in questo caso l'archivio museo storico di fiumi han potuto sopravvivere grazie alle vostre scelte
Perché
Era chiuso qui c'è il signor gusti ci sono dei vecchi consiglieri non si poteva più andare avanti nel mille novecento
E novanta quando c'è stato il crollo del muro di Berlino era chiuso ormai considera finita Nannini la classe dei film anni che avevano il sorriso quasi tutti morti
E allora mi più giovani avevo trent'anni ci siamo la
Ci siamo lanciati insieme guidati ecco qui voglio ricordare Amleto Ballarini e tutti lo citi nel Libano per la questione di gigante guidati rappresentabile esaurito Stato veramente mise Matt al Copaco noi abbiamo iniziato così
E siamo qui il museo oggi visitato da più di due mila studenti ogni anno organizziamo conferenze io parlo solo per l'archivio museo con oltre cinque mila persone
Abbiam produciamo una rivista di studi storici e scientifici andiamo al fiume ogni anno organizzare convegni a parlare di identità culturale italiana nel rispetto delle regole del vivere civile e moderno
Quindi in questo libro
E è stato detto sono storie singole narrate che fanno però tutte insieme creano un universo denso di gli significati io voi leggerete
Storie molti di voi le conoscono le hanno sentite però leggere l'assolo di la storia del papà della cernita
I viene montata la testa
Viene usata per giocarci a pallone vengono estirpati i denti
Narrare la storia di Riccardo Gigante che viene finito a baionetta pessima Nicoletta Mazzucco
Insieme agli altri
Tolte le viscere perché queste sono testimonianze di una persona che era lì e ritroviamo lì nel tuo libro come anche pretesti dove tu sei puntato legioni di Giovanni ci sono gli han provveditore di Spalato indietro lui leggere ben duecentoquarantadue non degli insegnanti
Annegati in mare infoibati uccisi
Questo è un libro
Che si adatta molto devo dire un pubblico giovanile
I giovani vengono veloci poco come e male però questo libro secondo me ha questa capacità di con queste storie di poter essere eletto il più a lungo erano Voltolini sorretti riempire la mente il cuore penso il taglio devo anche dirti sì è riuscito a trovare anche la moderazione che viene con
Pensioni che ha maturato tanta sofferenza dentro di te nove saputo rendere queste storie con quell'anno compassionevole Antenucci e cioè cercare di far capire alle persone ritrovano vittima c'è un essere umano tutti possiamo sbagliare ma tutti abbiamo diritto a ad una giustizia no io penso che Conte ci siamo messi a Castua e qui vado a Coco a concludere un fatto molto importante il quindici febbraio al vittoriale verranno tumulati resti quei pochi resti di Riccardo Gigante com'è avvenuto questo
Ballarini venticinque anni fa e diciamo Riccardo sessanta sì sì era il senatore di fiume che fu ucciso a Casto fatti di cui tu parli fu ucciso
Il quattro maggio mille centoquarantacinque insieme ad altri sette bene furono individuate da mito ballerini venticinque anni fa grazie all'aiuto un sacerdote croato il luogo esatto dalla fossa
Beh io con ballerini ad altri Firmani ogni anno abbiamo organizzato una mensa a Castro in Croazia dodici chilometri a Fiume
Con un prete ed altri anche eravamo minacciati i primi anni e andavamo ogni anno il quattro maggio abbiamo abbiamo mancato un anno abbiamo fatto celebrare la messa
Se alla fine pian piano è venuto l'interessamento del Governo su questo non è qui presente ma c'è la sorella c'è stato anche un dell'apporto di Antonio Ballarin come presidente di Federlegno esuli per dare sensibilità al Governo affinché e il nostro governo andasse lì e trattasse con i croati questa riesumazione è stata la prima riesumazione dopo la seconda guerra mondiale di nostre vittime
E infondate vi era una fossa comune ebbe io mi ricordo ancora è venuto mi derideva no c'era il l'accademico Petar esserci se morto pace all'anima sua e mi diceva in croato io conosco il curato lasciata interprete diceva male si sbaglia e ci rivela facile ma queste cose non son sul non c'entrano queste cose cui intorno al fiume
E quando l'anno scorso sono stati riesumati sette teschi e le ossa potete immaginare dopo settantacinque anni ed erano ricoperte dapprima da uno strato di due-tre metri di carcasse d'animale questo per dire in che modo
Compivano questi misfatti quando ho visto quelle sette casette Roberto io pensavamo insieme tu qui il no
Quelle sette cassette col tricolore economie che era vero eccome che era vero sono stati ritrovati i resti che erano nostri grazie
Io questo l'ho fatto il supremo della Società di studi Firmani silenzio lavoriamo sempre costantemente tutti i giorni apriamo quel museo quell'articolo serrande ci sono da trovare come sindaco di Roma sapete tutti quanti noi chi ancora non è venuto
L'invito senatore la Russa sicuramente ecco questo è stato il nostro cammino e devo dire e concludo un grande grazie senatore La Russa e a Roberto Menia per questa legge che ci ha consentito anche di sopravvivere grazie
Grazie onorevole a testimonianza bellissima raccontando che questa cosa tu però o non ti ho sentito io non hai spiegato che il quindici punto il vengono stimolanti volate ma dove nell'arca what
Vittoriale voi sapete che D'Annunzio vittoriale alla sommità editoriale vuole dieci archi e con i suoi generali dell'impresa di Fiume
L'arca di gigante sempre stata condotta
Relazione Grazia Guerri anche devo dire in questo caso molto si è speso Maurizio Gasparri personalmente col ministero
Per il la prova del DNA Islam dai ranghi manuale stazione a cui siete tutti invitati perché la manifestazione pubblica quindici febbraio ore undici al vittoriale
Grazie
E adesso mi ha scritto la prefazione in questo caso farà la postazione Giuseppe stanze nota che ha pubblicato anche questi negli articoli in cui sono raccolti sono intervenuti
Grazie ma io devo ringraziare Roberto perché insomma intanto ha avuto modo di leggerli in anteprima il libro nel corso di un anno
E devo dire che ho trovato cioè questi racconti sono scritti da grande narratore io conoscevo molto poco di quello che veniva narrata certi casi più clamorosi
Però tante storie umane alcune che vi invito a leggere quella di un medico forse perché sono un padre
Chi è genitore magari queste cose le sente molto durante ci fu un attentato cioè un attentato fecero scoppiare delle mine
Al mare c'era tanta gente Morino centosessanta persone
Per un medico lì di Fiume
Lavorava vittoria allora chiedo scusa
E lavorava per cioè si impegnava a salvare più vite possibili ebbene il uno dei figli arriva un morto e di un altro arrivo sono un calzino c'è un bambino piccolo che era morto
Lui poi
Andò via venne in Italia divenne medico in una città dell'Umbria dove scontò tutta
La rabbia
Dei della CGIL di comunisti dei sindacati cioè gli ostacolarono ad ostacolare in ogni modo però lui continua il suo lavoro e aveva come pochette
Non quella del presidente Conte ma aveva il calzino di quel bambino picchetti suo figlio che era morto in via Pola quella quella quel giorno sul mare ecco
Queste storie sono raccontate con
Veramente con cioè io faccio i complimenti perché conoscevo prima Roberto Menia come come politico ma non come narratore
Però evidentemente c'è una capacità di racconto
Che supera e e ci fa immedesimarmi tutte queste vicende perché molto spesso delle delle grandi tragedie umane se ne parla un termini statistici in termini politici in termini di polemica
E e non toccano il cuore quando invece si vede la storia di uomini e donne e bambini in carne e ossa le vicende dove le persone hanno nome hanno e le sofferenze si vede non c'è bisogno di
Di usare tanti aggettivi basta descriverle e quando uno le descrive
Effettivamente colpiscono nell'anno invece ci si commuove da soli non c'è bisogna qualcuno distinte a commuoversi ecco questo è una vicenda per cui leggendo tutte queste storie effettivamente si comprende la portata di quello che è accaduto io confesso le del perciò idee o del o del grande esodo abbia una conoscenza molto ma molto parziale anzi del tutto così fumosa
Quanto andai a fare andai a fare il servizio militare a Trieste
E cominciai a frequentavo con quei pochi soldi che avevamo allora qualche detto alla perché era quello che potevamo permetterci cominciai a incontrare delle persone che stavano lì vedevano magari un bicchiere di vino e raccontavano qualcosa ma sempre con un
Io dice un pudore ma probabilmente era un timore da un qualcosa di ettari dove si portano dietro una paura tutto quello che hanno supportato per cui ti dicevano delle cose ma non andavano mai oltre però in intanto in cui così la conoscenza di quello che era accaduto di là che io non non sapeva della scuola nessuno me ne ha parlato e non avevo sentito niente
E dopo io qui assunto al Piccolo di Trieste qualche anno dopo e naturalmente approfondì queste conoscenze però devo dire che attraverso questo libero
Ho avuto probabilmente non dico una conoscenza completa perché insomma vicende probabilmente sono tante
Che che debbono essere conosciute appaiono ecco questo libro ne parlavo punto Gruber io lo porterei proprio perché a una facilità di lettura a delle storie
Dev'essere possono essere adesso poche pagine ogni storia può essere letta
Facilmente visto che oggi i giovani spesso leggono molto poco hanno diciamo da una soglia d'attenzione molto basse va portato nelle scuole io so che questa è una grande battaglia perché so che ci sono corpo insegnanti presi invece perché effettivamente
Ci ostacolano so che altre scuole invece sono aperte
Proprio in queste in questi giorni ebbero Bertone frequenterà diverso e dove parlerà di questo però ecco uno sforzo va compiuto io da parte mia mi impegna Falqui s'impegna per questo perché tutta questa vicenda Bini mi indigna io non ho mai fatto diciamo politica attiva solo un giornalista per lamentare la pratica sempre seguita ma non sono mai stato come dire coinvolto ma queste vicende di coinvolgono profondamente mi vengono alla memoria anche delle cose di una dico una banale Nino Benvenuti
Se ne parla nel libro io sono sempre stato appassionato di boxe vita bambino continua che adesso e naturalmente come tanti di quei della mia generazione alle quattro del mattino
Sentimmo l'incontro tra Nino Benvenuti Griffith al Madison in America
E io glielo ricordata Nino Benvenuti quando ha avuto modo di di incontrarlo dei colpi il giorno dopo passare davanti a una sezione del partito comunista dove si era affissa all'unità
E c'era un
Il racconto del mezzo
Quello che mi colpisce e che c'era
Dino Pedriali visto quasi come quello che aveva rubato un titolo mondiale
Vi rimase completamente impressa questa cosa perché io non so come orgoglio italiano cioè un pugile che che diventa campione del mondo insomma immaginava per non riuscivo a capire a spiegarmi questa cosa c'è un giudizio tanto nel tempo
Beh è venuto in mente
Che
Nino Benvenuti e sulle
è stato trattato in quel modo nessuna ricetta che non c'entra niente l'avvenimento sportivo probabilmente per retaggio culturale che che è rimasto il che ha impregnato una parte politica che non si è ed imperatore neanche a distanza di anni cioè quando ormai insomma questo era cose del passato
Io l'ho l'ho interpretata sempre così e in effetti
Quando sento io della medaglia Tito sì me la ricordo questa questa questa battaglia io proprio servizio militare Trieste comodo sentivamo tutti Radio Capodistria
Ma il rischio delle cose sul italiani
E dell'odio che che veniva scaricato su di noi che peraltro in quel momento per riferirvi preoccupavo seppure perché non mi tratta da fare a guardare al la frontiera in confine insomma era di troppi rischi ci sparavano esempio la cattiveria profonda cioè come si fa a dire che quella era una parte Totip Randal cuscinetto tra l'Europa tra l'Europa occidentale lavato e del modo comuni rischia esempio nelle cose feroci insomma
Nell'ottica li vedevo davvero come
Così come che gli interlocutori possibili Emilio come lui dei nemici
E li sentivo nemici non perché se avessimo niente contro di loro ma insomma loro saranno controlli meglio per esempio fortissima questa cosa quindi non mi stupisce Rocco sulla Jugoslavia anche in altro modo successivamente da giornalista non mi stupisce
Quel tipo di crudeltà che è figlia di una cultura della cosa grave concludo perché non voglio
La cosa grave
Quella cultura aveva dei terminali anche nel nostro Paese ma è ancora più generale non solo le responsabilità da allora di chi ha visto di chi sapeva e ha fatto finta di non sapere ma la responsabilità più grave e chiede chi dopo continua a negare ad ignorare o a cercare di nascondere questa realtà ora remare andato via ma io mi auguro che anche la televisione come giustamente ha fatto per la sua perché giustamente lo è stata ricordata io mi auguro che sia ricordata anche questa pagina questa parola perché i miei figli ai compagni degli figli passano praticamente niente sono pochi
Quel poco esanime fili perché gli ho detto io no perché gli hanno detto a scuola nessuno i loro compagni non gliel'ha detto nessuno per io da quello che dei mezzi di comunicazione come appunto la televisione
In occasione di queste dieci febbraio se ne occupi perché io trovo veramente assurdo e vergognoso il fatto che una pagina di storia drammatica che riguarda italiani venga così migliorata ed è ancora oggi c'è chi addirittura fa dei convegni come quello di cui si è parlato viene assolutamente mediata o comunque sottovalutato insomma forse veramente questi hanno bisogno di leggere questo libro perché questo libro Polibio verità dice
Non non fa analisi politiche fare acconti ai fatti e poi i fatti il giudizio viene naturale leggendo grazie
Claudia tre abbiamo all'alt conclusione mi piacerebbe prima di dare la parola conclusiva Roberto Menia
Avere ancora la possibilità di ascoltare Marcello veneziane che ha introdotto ma ha poi gli ascoltatori dell'intervento in particolare sul libro e non solo e all'udito molto volentieri la parola
Aggiungere tre quattro velocissime considerazioni la prima che in effetti il modo migliore per rifare la storia di quegli anni e partire dalle storie personali come ha fatto Roberto Menia
Perché credo che sia molto più emotivamente umanamente efficace parlare degli uomini più che dei grandi processi storici
E quindi è stata una scelta molto utile
In fondo la testimonianza di anni Diana Franca comitato nella ripensamento di quello che è accaduto in quegli anni molto più di tanti saggi che documentavano appunto la questione della Shoah e credo che la stessa cosa si possa dire anche parlando delle foibe
Una seconda considerazione veloce che volevo fare e che noi stiamo girando intorno ad un tabù e il tabù è stato ed è ancora l'esistenza del comunismo che il comunismo è regredito in una Preistoria immaginaria come se non fosse mai accaduto per noi sentiamo e ascoltiamo ogni giorno episodi eventi rievocazioni vere e presunte che riguardano la storia del quarantacinque della Shoah ma non abbiamo più nulla più va anche a memoria di quello che è accaduto
Durante il regime comunista e parliamo di una un'esperienza che è stata molto più pervasiva non solo nella contabilità triste dei morti ma anche più pervasiva perché ha pervaso tre quarti del Novecento ai tuttora perdura in alcune zone del mondo
Ha riguardato più continenti le sue vittime sono state vittime in tempo di pace e non in tempo di guerra
E la quantità era enorme ecco questa storia è stata completamente rimossa
Due ultime brevissime considerazioni
Quest'anno fiume e capitale della cultura europea die
Ecco vorrei sommessamente ricordare che si fiume oggi e capitali europee
Lo deve al fatto che deriva dalla civiltà romana veneziana italiana a cento anni dall'esperienza dannunziana ecco mi sembra un elemento altrettanto significativo carico ultima proprio questione soltanto per ricordare il Nino Benvenuti che tutti avete ricordato io mi ricordo una sua testimonianza proprio personale quando mi raccontò che quando vinse le Olimpiadi
Centosessanta pugilato la l'esperienza più bella pool per lunghi fu vedere issare la bandiera italiana più in alto della bandiera sovietica di quell'America
Io ho visto la sintesi di un programma di tutta ecco mi sembra che sia anche giusto raccontare di questo
Anzi c'è
Bene io dare la parola a Roberto Menia mi piace non salutare tutti uno per uno ma ho sempre paura dimenticate qualcuno e quindi mi astengo mi lasciate fare una piccola eccezione
Perché in ultima fila c'è un esponente della destra
Degli anni sessanta e settanta e ottanta
Che il faceva politica non può più grande di me ma faceva politica giovanile quando io cominciando a fare politica sua se non mi sbaglio e si chiama Guido capace chiara una storia non solo politica ma anch'dai istriano Natale
Dall'altra sono ma grazie Guido di essere qui con noi in questa questo questo pomeriggio
E il Grazzini azione grazie davvero grazie a tutti tutti voglio non posso dire null'altro che grazie allora faccio un'eccezione anch'io perché c'è una cosa forse una l'abbiamo dimenticata recante abbiamo detto qua davanti siamo signor Amati
Forse non tutti sanno che nella persona contro le persecuzioni frenetico delle terribili persecuzioni religiose le chiese furono chiuse diventarono talora prigioni depositi magazzini trentasette sacerdoti furono ammazzati due sono stati beatificati a Papa Benedetto
E monsignor Amati invece è un parente era lì così non lo zio che del resto il fratello padre
Ed è una storia che io racconto su quella del monastero di Diane
L'Istria
Che fu rapinato espropriato i comunisti i benedettini Dalila furono mandati condannati ai lavori forzati dopo un processo farsa e altri preti andarono a fare costruire ferrovie spaccare le pietre insomma qualcosa eredità mi faccia il piacere
E quindi grazie ancora a tutti voi vi dico che questo libro stavo uscendo a Roma è già in alcune librerie ma la distribuzione la conosco bene se qualcuno di voi lo alza al Senato come si sa non si può fare però ne abbiamo un quantitativo a via della Scrofa quindi se qualcuno lo ritiene d'acqua sono duecento metri vecchia sede stessa aveva parlato a piano terra crediamo del Paese
Grazie per davvero a tutti grazie grazie tenga sulle valute evitare grazie tutti quelli che hanno detto anche troppe cose belle prima grazie così se ultimo ma non ultimo c'è ambasciatore affatto da a tutti voi che siete stati grazie
Cialde va benissimo