Tra gli argomenti discussi: Azione Penale, Bonafede, Costituzione, Csm, Giustizia, Informazione, Magistratura, Ministeri, Penale, Prescrizione, Rassegna Stampa, Riforme.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 5 minuti.
09:30
10:00 - SENATO
8:45 - Camera dei Deputati
9:15 - Senato della Repubblica
9:20 - Camera dei Deputati
9:30 - Camera dei Deputati
11:10 - Camera dei Deputati
14:00 - Camera dei Deputati
9:30 - Evento online
10:00 - Roma
avvocato e segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei
Bentrovati agli ascoltatori di radio radicale a questa puntata con questa puntata della rassegna stampa dedicata alla giustizia questa settimana
Stata la settimana dell'inaugurazione delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario cerimonia nazionale
Che si è tenuta il trentuno gennaio presso la Corte Suprema di Cassazione e poi il primo febbraio
Ci sono state tutte le varie cerimonie Minin nei distretti di corte d'appello quindi in tutti i distretti delle Corti d'Appello
Italiane appunto ci sono state queste cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario al
Insieme abitati in numeri
Che possono fornire come dire il quadro
Della situazione riguardo allo stato della giustizia sia civile che penale queste cerimonie in qualche modo servono proprio per questo per fare il punto della situazione sull'anno appena trascorso e poi per
Diciamo mettere nero su bianco anche i propositi per il nuovo anno giudiziario che si va ad aprire ecco insieme a questi numeri quest'anno diciamo che la parte principale delle inaugurazioni dell'anno giudiziario è stata comunque dedicata nera alla
Situazione che vede diciamo un
Un grande un una grande confusione rispetto al tema della prescrizione e quindi i procuratori generali presso le Corti d'appello così come i i vari presidenti delle corti d'appello non hanno mancato di far sentire la propria voce intorno a questo tema che sappiamo
Sta sostanzialmente mettendo anche a rischio lo stesso governo oramai
Il diciamo il punto di caduta appare davvero essere molto vicino al punto di caduta della vicenda della prescrizione non necessariamente della caduta del governo
E più passano i giorni più ci avviciniamo comunque alla al momento in cui si doveva a trovare una soluzione
E
Queste cerimonie di apertura dell'anno giudiziario con le prese di posizione di diversi procuratori generali che
Presso le Corti d'appello ma anche del procuratore generale presso la Corte di Cassazione così come dei presidenti delle Corti d'appello del Presidente la cassazione a
Influito moltissimo nella dibattito che si è sviluppato nei giorni nei giorni successivi
Prima però di passare appunto in rassegna tutte
Questo tutte queste vicende tutti con menti
E le prese di posizione che poi ci sono state in ordine
Alla
Alle dichiarazioni dei procuratori generali di molti procuratore generale dei presidenti della Corte d'appello
Lasciamo un po'di un punto interrogativo poi vedremo come si sono espressi
Andiamo però non prima di fare questo punto andiamo a leggere vogliamo aprire questa puntata della rassegna stampa
Almeno con una parte di un articolo scritto per il riformista dal professor Giuseppe Di Federico il professor Giuseppe Di Federico
Professore emerito di ordinamento giudiziario un profondissimo conoscitore appunto della materia relativa all'ordinamento giudiziario e quindi dell'assetto della magistratura non solo in Italia ma i suoi studi lo hanno portato poi spesso e volentieri a appunto a valutazioni comparate con altri ordinamenti
Con altri ordinamenti differenti da quello italiano quindi l'impostazione dei rapporti nell'ambito della magistratura tra magistratura requirente e magistratura giudicante
E anche nell'ambito di quelli che poi sono i rapporti della stessa magistratura
Nell'ambito di un ordinamento diciamo che può prevedere più o meno la separazione dei poteri quindi la voce di Giuseppe Di Federico che lo diciamo
Una voce che storicamente è stata sempre molto critica oseremmo dire e il professor Di Federico è stato sempre una persona che detto pane pane e vino al vino quindi senza peli sulla lingua tant'è che non è sicuramente non
Non
Non è stato apprezzato da una parte della magistratura quella più intransigente rispetto a determinati temi
Però appunto è una voce di assoluta autorevolezza è stato anche membro del CSM quindi conosce
Molto bene anche lei dinamiche all'interno del del CSM anche rispetto a queste e non ha mai fatto mancare
Una sua voce critica
Leggiamo questo articolo che riguarda perché poi è un articolo che ci fornisce un quadro di una situazione riguardo ai Poteri appunto del del Pubblico ministero in Italia poteri che come andremo a leggere direttamente dall'articolo non si riscontrano in nessun altro paese
E ed è evidente la connessione poi anche con il tema della prescrizione
Il Pubblico Ministero il titolare dell'esercizio dell'azione penale
Il pubblico ministero è colui che scrive il nominativo di una persona nel registro delle notizie di reato quindi il Pubblico Ministero e colui che mette sotto indagine dunque sotto accusa una persona il tema della prescrizione
è un tema importante nel momento in cui appunto con la riforma buona fede una persona può essere sottoposto ad una sorta di ergastolo processuale ecco un ergastolo processuale che vede all'inizio del percorso un pubblico ministero che può determinarlo con estrema facilità
E quindi con estrema facilità il pubblico ministero può portare una persona ad essere sottoposto a processo per tutta la vita
Da qui la connessione con con il tema della prescrizione che che poi andremo ad affrontare successivamente professor Giuseppe Di Federico scrive nel
Nelle pagine del riformista il trentuno gennaio due mila venti proprio l'anno il giorno della inaugurazione della cerimonia di inaugurazione nazionale dell'anno giudiziario
Il titolo del suo articolo del potere incontrollabile del Pubblico ministero italiano
Ha poteri assoluti può scegliersi le vittime può farla arrestare
Non è giudicabile non subisce controlli il Pubblico ministero è il guardiano del cancello dell'iniziativa penale in nessun Paese di consolidata democrazia
Opera con modalità di discrezionalità assoluta come in Italia in nessun Paese ha poteri di polizia tanto ampi ed incontrollati nel paese in cui due terzi delle persone sottoposte al processo risultano poi innocenti il Pubblico ministero non è mai censurabile
Nessuna responsabilità gli può essere imputata né sul piano disciplinare né su quello della valutazione della professionalità qualsiasi suo comportamento ingiustificato diventa un atto dovuto per legge
Per legge
Per legge e l'articolo poi proseguì a pagina cinque nei casi in cui sono imboccati quei tipi di responsabilità
E se sono state escluse con riferimento all'indipendenza del pm o al fatto che in presenza della convinzione che vi fossero seri indizi di reato
Il Pubblico ministero era obbligato ad agire per non violare il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale un principio costituzionale
Che quindi trasforma qualsiasi comportamento discrezionale ingiustificato del Pubblico ministero in un atto appunto dovuto per legge
Robert Jackson o quando era ancora
General attorney degli degli Stati Uniti procuratore generale degli Stati Uniti capo del dipartimento della Giustizia
In un suo discorso del mille novecentoquaranta i procuratori federali
Che da lui dipendevano Illy avvertiva che nel ruolo del Pubblico ministero è insito un pericolo
E cioè che potendo scegliere i casi i pubblici ministeri possono anche scegliere la persona e di indirizzare la polizia alla ricerca di possibili reati da lui commessi
è questo un fenomeno che riguarda tutti i Paesi dove i reati sono molto più numerosi di quelli che possono essere perseguiti e quindi di fatto anche nel nostro a dispetto dell'obbligatorietà dell'azione penale
La cosa che rende quel fenomeno più pericoloso del nostro paese è che i pubblici ministeri dell'IST altri paesi democratici sanno che i comportamenti scorretti vengono in vario modo sanzionati mentre i nostri pubblici ministeri sanno che i loro comportamenti non sono comunque soggetti a censure di nessun tipo
Vengo ora prosegue il professor Di Federico al ruolo del Pubblico ministero nella promozione dell'azione penale
è ormai un fatto pienamente riconosciuto anche in Italia che non tutti i reati possono essere perseguiti così come erroneamente creduto dal nostro costituente e come previsto all'articolo centododici della nostra Costituzione
Il compito di scegliere quali reati perseguire viene di fatto lasciato alla libera ed indipendente valutazione dei nostri pubblici ministeri che in tal modo definiscono di fatto a livello operativo senza trasparenza e senza responsabilità alcuna
Gran parte delle politiche pubbliche del nostro Paese nel settore criminale
Anche questo non avviene in nessun Paese a consolidata tradizione democratica
Non avviene in Inghilterra in Germania in Francia in Olanda in Austria negli Stati Uniti
Perché sarebbe ritenuto incompatibile in questi Paesi con il principio che le politiche pubbliche debbano essere decise nell'ambito del processo democratico
Vale a Riku ardo ricordare quanto lapidariamente affermato dalla commissione presidenziale francese
A cui nel mille novecentonovantasette il presidente Chirac aveva tra l'altro ha affidato il compito di esplorare la possibilità di sottrarre il Pubblico ministero al controllo gerarchico del ministro della Giustizia
La commissione liquidò la questione in poche parole ricordando che nessun Paese era mai riuscito ne sarebbe mai potuto riuscire a perseguire tutti i reati
Che quindi sottraendo il Pubblico ministero al controllo del ministro si sarebbe anche demandato al Pubblico ministero stesso il compito di effettuare le scelte di priorità in tema di politiche criminali
Cioè scelte appunto di politica criminale concludeva ricordando che in un Paese democratico le politiche pubbliche in tutti i settori e quindi anche nel settori criminale
Devono essere definite da organi che ne rispondano politicamente
Un orientamento riaffermato anche di recente nel due mila diciassette in un giudizio promosso dal sindacato della magistratura che da molto tempo vorrebbe che il Pubblico ministero francese avesse gli stessi poteri del pm italiano l'articolo del professor Di Federico prosegue ancora lungo però
Abbiamo ritenuto di doverne dare lettura anche per proprio definire i contorni di questa di questa figura della del Pubblico ministero italiano quindi un magistrato
Che
A questo enorme potere di andare a scegliere quali crimini perseguire e quali no questo in presenza di un principio che rappresenta un a tutto sommato oramai è pacifico questo
Rappresenta una sorta di totem mamma che
Rimasto sempre irrealizzato cioè quello di perseguire appunto obbligatoriamente tutti quanti reati in realtà no questo non è possibile non lo è neanche
Anche in relazione ad una ipertrofia del diritto penale a cui ci ha abituato il nostro legislatore secondo alcuni studi le fattispecie di reato sono oltre trentacinque mila in Italia
Probabilmente Pubblico ministero non le conosce neanche tutte come nessuno è in grado di conoscerle tutte
Tuttavia appunto offrono un
Una uno spettro di reati che possono essere poi utilizzati anche come diceva come ha scritto il professor Di Federico ricordando appunto le le affermazioni della della procuratore generale degli Stati Uniti
Possono essere scelte queste anche per mettere sotto processo una persona nel senso che poi uno si sceglie una persona la si fanno indagini ad ampio spettro ed alla fine tra le trentacinque mila fattispecie di reato
Va a finire sempre che qualche cosa che qualche cosa si trova questo è un potere immenso è un potere enorme come diceva
Il professor Di Federico è sostanzialmente connotato da una irresponsabilità che è stata sempre coperta poi dalla
Declinazione
Della autonomia e di indipendenza della magistratura
In altri Paesi negli altri paesi ci dice il professor Di Federico non funziona così torniamo però appunto a questo punto torniamo né alla questione de relativa alla prescrizione e alla inaugurazione dell'anno giudiziario una enumerazione dell'anno giudiziario che diciamo subito a riservato delle delle sorprese
Riservato delle sorprese almeno per
Gli osservatori meno o attenti poiché dalle cronache
Di tutto questo lungo periodo in cui si è iniziato a discutere
Della riforma Bonafede in materia di prescrizione è sembrato ad un certo punto che la magistratura
Fosse compatta fosse unita nel sostenere la riforma a Bonafede
Questo perché perché ad un certo punto l'Associazione nazionale magistrati con la nuova governance
Proprio nel nell'ultimo congresso che si è tenuto non troppo tempo fa aveva preso per bocca del
Presidente Poniz aveva preso una posizione di sostegno della riforma buona fede
E quindi sembrava che effettivamente da una parte ci fossero i magistrati compatti come un sol uomo nel sostenere questa riforma della fine processo mai
E dall'altra parte ci fossero gli avvocati spinti da motivi come dire di egoismo professionale nel nel contrastarla in realtà
Questi giorni di inaugurazione dell'anno giudiziario hanno
Riservato appunto delle sorprese perché molti moltissimi e magistrati altissimi magistrati a partire dalla procuratore generale presso la Cassazione per finire
Appunto passando per il presidente della Cassazione
E attraverso poi tutti i vari diversi molti procuratori generali presso le Corti d'Appello hanno preso invece una posizione assolutamente critica nei confronti della della riforma e questo ha suscitato come dire delle delle reazioni tra i sostenitori dell'uno i sostenitori dell'altra tesi cioè a favore o contro la riforma Bonafede
Cassazione i dubbi sulla riforma senza prescrizione rischio paralisi questa è la bacchettata che è stata data ai
Alla riforma buona fede secondo appunto
Il Corriere della Sera che in un articolo di Giovanni Bianconi fa un po'la sintesi di quella che accaduto il giorno precedente in Corte di Cassazione
Da più parti si è rilevato che il blocco della prescrizione prolungherà la durata dei processi e procurerà ulteriore carico per la struttura giudiziaria
Di modo che coloro che siano sottoposti a giudizio dopo la sentenza di primo grado potrebbero rimanere ancora per lungo tempo in questa condizione
Dalle aule parlamentari il dibattito sulla riforma della prescrizione si sposta nell'aula magna della Corte di Cassazione
Dove il primo presidente Giovanni Mammone aprendo l'anno giudiziario mette in guardia dalle conseguenze della norma entrata in vigore il primo gennaio sospensione a tempo indeterminato della prescrizione dopo la sentenza di primo grado
è dunque auspicabile sono le parole virgolettate che vengono riportate nell'articolo le parole del presidente mammone
è dunque auspicabile che intervengano concrete misure legislative in grado di accelerare il processo che avverte mammone
Accanto ad un auspicabile riduzione delle pendenze in appello derivante dall'attesa diminuzione delle impugnazioni meramente dilatorie
Si prospetta
Un incremento del carico di lavoro della Cassazione di circa venti venticinque mila processi per anno pari al quantitativo medio di quelli che negli ultimi anni si estinto per prescrizione in secondo grado
Altro carico di lavoro per uffici già ingolfati insomma secondo il primo presidente
Ma anche il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi pone la questione del bile dei bilanciamenti al blocco della prescrizione voluto dei Cinquestelle quando erano al governo con la lega
E oggi oggetto di discussione con il resto della nuova maggioranza che chiede modifiche
Con il lodo Conte si è deciso di applicare la riforma solo i condannati e non agli assolti
E Salvi lascia intendere che una distinzione tra le due situazioni criticata dagli avvocati e da renziani sarebbe un primo passo
Tuttavia resta resta la necessità di individuare comunque un punto finale un un consegua
La statuizione definitiva sulla prescrizione no al processo senza fine insomma
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede insiste nel definire la nuova norma una conquista di civiltà ma come tre giorni fa a Montecitorio confida nel confronto serrato e leale nella maggioranza per superare le divergenze consegnare ai cittadini un processo idonea a rispondere alle loro istanze di giustizia
Così tutto è rimandato le trattative in corso fra i partiti che riprenderanno la prossima settimana
E il procuratore generale della Cassazione titolare dell'azione disciplinare come il ministro della giustizia
Si rivolge direttamente anche i capi delle Procure qui affrontiamo un altro argomento mano andiamo a leggere perché è un altro importantissimo argomento
Quindi il procuratore generale della Cassazione si rivolge direttamente i capi delle Procure agli altri magistrati dell'accusa quando ammonisce
A due punti aperte virgolette non cercare il consenso dell'opinione pubblica perché sarebbe la fine dell'indipendenza del pubblico ministero
Parole ci permettiamo di commentare cadute nel vuoto in in pochissimo tempo proprio perché e questa in questa settimana anche a seguito dell'inaugurazione dell'anno giudiziario
Abbiamo nuovamente visto le tv
Avvitate da dai noti dai più noti i pubblici ministeri già ricercare appunto proprio il consenso poi con ospiti che ovviamente hanno in continuazione evidenziato l'aspetto eroico della attività di questi pubblici ministeri
E se c'è da dare notizia di arresti o altre iniziative dei dei pm continua il procuratore generale saldi
I toni enfatici che generano la convinzione della definitività dell'accertamento
Sono professionalmente inadeguati e lesivi dei diritti degli indagati parole fortissime in queste rivolte ai pubblici ministeri
Che normalmente a fronte di operazioni diciamo che più o meno eclatanti non mancano quasi mai di convocare conferenze stampa appunto cono gestite con toni enfatici che poi finiscono per per
Lei deve i diritti degli indagati sin dal primissimo momento ecco
Dottor Salvi dice che tutto questo professionalmente inadeguato
Parole apprezzate dall'avvocato Giandomenico Caiazza Presidente dell'Unione delle camere penali che sottolinea anche la prospettiva paralizzante indicata dal presidente mammone aproposito della famigerata riforma della prescrizione
Quindi PG e presidente della Cassazione hanno iniziato
Lei cerimonie di inaugurazione
Dell'anno giudiziario perché sono più cerimonie come abbiamo detto e già in questo primo momento hanno sollevato delle forti
Critiche anche al tema della della prescrizione
Ma poi ci sono state le cerimonie nelle altre corti d'appello
Lo leggiamo abbiamo scelto per fare un po'la sintesi di quel che è accaduto un articolo del
Quotidiano dei vescovi Avvenire perché perché un articolo di quelli che appunto veicola notizia ed è equilibrato dopodiché tra i vari altri articoli vedremo ci sono invece le tifoserie che se le danno di santa ragione ma in questo caso l'appunto per avere il quadro dell'informazione neutra
Prendiamo questo articolo di avvenire e poi andremo a leggere divari con menti
Roma allora le cerimonie nelle altre corti d'appello proteste dell'avvocatura in molte città
L'articolo
Si appunta su quanto accaduto a Roma il titolo chiedo scusa signor Rossi appunto la propria attenzione su quanto accaduto a Roma
E e da Roma accaduta una cosa molto importante è stata nominata una parola che praticamente era cadute in desuetudine ed era diventata persino vietata
E il presidente della corte d'appello di Roma il dottor Luciano Panzani avuto invece le norme coraggio di pronunciarla imboccando la parliamo di una amnistia
E il procuratore e il presidente della corte d'appello di Roma appunto ha chiesto un'amnistia mirata per i reati minori ma ha ha chiesto questa amnistia proprio in relazione a quel che attenderà ove non dovessero dovesse mutare la situazione
Lei Corti di Appello ed in particolare le Corti d'Appello dei distretti più grandi trovo più come Roma nel caso in cui dovesse venir meno il il dovesse venir meno l'istituto della prescrizione dopo il primo grado con la sospensione a tempo indeterminato sostanzialmente la cancellazione della prescrizione
Leggiamo l'articolo non solo Milano
Ieri in diverse corti d'appello gli avvocati hanno disertato le cerimonie di apertura dell'anno giudiziario per contestare la riforma della prescrizione voluta dal ministro buona fede l'entrata in vigore il primo gennaio ecco facciamo un inciso
Queste cerimonie delle inaugurazioni dell'anno giudiziario sono state caratterizzate anche appunto da
Molte prese di posizione dell'avvocatura nei vari distretti delle Corti d'appello che hanno dato vita a diverse iniziative
E questo è stato anche un punto caratterizzante le inaugurazioni di di quest'anno lei nelle cerimonie di inaugurazione di quest'anno
Ed anche su questo punto ovviamente poi i commentatori si sono si sono divisi
Anche a Napoli
Dove portavano le manette ai porsi gli avvocati per protesta
Anche a Napoli Lecce Ancona Trieste Siracusa i penalisti hanno abbandonato Laura quando ha preso la parola il rappresentante del ministero della giustizia
A Catania invece alcuni legali in toga si sono alzati in piedi sventolando il Codice Penale
Un giudizio negativo quello sul blocco dei tempi di prescrizione dei reati dopo la sentenza di primo grado in non pochi casi condiviso da procuratori generali e presidenti di corti di corte d'appello
Come a Milano anche a Torino e Firenze a Roma il presidente della corte d'appello Luciano Panzani ha fatto presente che in appello un processo su due si chiude con la prescrizione
Quindi quasi otto mila fascicoli l'anno però ha aggiunto il magistrato sospendere la prescrizione non serve a nulla significa soltanto accumulare i processi senza che ci siano le risorse per farli
Per Panzani il problema può essere risolto potenziando adeguatamente le Corti d'Appello e ponendo rimedio all'arretrato che si è accumulato con una Amnistia per i reati minori
Il PG di Bologna cita anche questi informazione avvenire
E la leggiamo perché questo è un altro di quei casi che ha suscitato tanta attenzione da parte non sempre in buona fede da parte della stampa e dei giornali e
Parliamo del processo di Bibbiano Reggio Emilia rientra nella circoscrizione della corte d'appello di Bologna ed il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci e dei Francisci
Si è soffermato nella sua relazione proprio sull'inchiesta di Bibbiano riguardante presunte irregolarità nell'affitto di minore invadenza
E e ha pronunciato queste importanti parole si è trattato di casi circoscritti territorialmente peraltro tutti ancora al centro di un procedimento penale giunto alla fine delle indagini
A detto il magistrato contestando la diffusione dell'idea che esista un generalizzato sistema Bibbiano e questo questa idea che pure
Passata per l'opinione pubblica
A giudizio del procuratore generale di Bologna è stata determinata da un'informazione giornalistica
Non sempre misurata e e spesso pressappochista la polemica politica poi ci ha messo del suo ma su questo ha detto il dottor De Francisci meglio è meglio tacere
E quindi come dire per fare la sintesi della situazione
Procuratore generale presso la Cassazione primo presidente della corte di cassazione procuratore generale presidenti delle Corti di appello di Milano Torino Firenze Roma tutti si sono espressi negativamente
In relazione alla riforma del ministro Bonafede quindi anche la posizione degli
Della MM come pure abbiamo sottolineato anche nel corso delle precedenti puntate
Trasmissione di questa trasmissione non è una posizione che rappresenta tutta la magistratura anzi molti magistrati che
Al punto non vivono la vita associativa ma che
Dell'associazionismo e magistratura ma che sono ai loro posti la vedono esattamente nel modo opposto rispetto a quanto la vede il ministro buona fede
Sostenuto dalla giornale
Di Marco Travaglio il fatto o quotidiano che sta facendo una campagna pazzesca a sostegno del ministro buona fede ovviamente con il sostegno poi del magistrato nonché membro del CSM non che
Come dire
Oramai vero e proprio personaggio pubblico
Che ha i contorni di un personaggio politico e cioè il dottor il dottor Davico e la reazione
Di questa parte
è stata una reazione veramente molto molto rabbiosa
E
Il fatto quotidiano nei giorni successivi
Per un verso
Con Marco Travaglio si è lasciato andare a un articolo tutto contro gli avvocati
Contro gli avvocati penalisti appunto Ray di aver
Voluto con le loro iniziative sottolineare il disaccordo profondo con la riforma sostenuta da Bonafede da vinco e Travaglio sesso e oramai di fatto sono rimasti davvero quasi solo loro con un articolo appunto intitolato anziché le camere penali le Camere penose
Se non fossero indecenti e vagamente sediziose le gazzarra inscenata e dalle Camere penali in varie inaugurazioni dell'anno giudiziario sarebbe resistibile mente comiche
A Milano gli avvocati escono dall'aula dove peraltro le Camere penose sono solo ospiti per protestare contro Piercamillo Davigo e non si è mai perché non la pensa come loro
Per contestare quello che non ha ancora detto e poi quello che sta dicendo citando il presidente Mattarella
E per deplorare che il CSM dormendo in via invitare la cerimonia membro del CSM abbia invitato gli abbia inviato alla cerimonia un membro del CSM per giunta ex pm ed ex giudice a Milano e sventolano articoli della Costituzione scelti a casaccio evidentemente non è così
Gli articoli della Costituzione
Che sventolavano erano proprio l'articolo ventiquattro l'articolo centoundici quindi l'arte di articoli che prevedono che un imputato abbia tutto il diritto ad essere difeso da avvocati che non sono persone che fanno perder tempo la giustizia
Come aduso dire il dottor Davigo Marco Travaglio
E l'articolo centoundici è quell'articolo della Costituzione dove vengono definiti i contorni del giusto processo in Italia per Marco Travaglio sono articoli sventolano anti a a casaccio
L'articolo tutto tutto così molto molto acido molto
Nei confronti appunto di di
Delle varie manifestazioni i toni sono quelli di Travaglio
Tutto sommato ci interessava far sapere
Ecco di questa di questa reazione che evidentemente mette in evidenza come poi
I sostenitori della riforma buona fede che hanno grandissima voce
Forse anche sproporzionata rispetto loro effettivi i numeri
Perché abitano le trasmissioni televisive hanno un loro giornale quasi interamente a disposizione e appunto si si danno il cambio tra di loro fanno finta di fare contraddittori tra di loro
Questo allo stato dell'informazione in Italia che non riflette poi appunto poi dopodiché ci sono le sorprese quando anche altri alti magistrati sì scagliano contro la riforma Bonafede e siccome
Travaglio qui si è trovato accerchiato
Avuto anche
Un altro tipo di risposta scomposta nei confronti dei dei magistrati
Almeno di quelli che non hanno riservato delle belle parole alla alla di forma alla buona fede prescrizione
è un articolo molto lungo a firma Antonio Esposito apparso il sei febbraio del due mila venti sul fatto quotidiano
Prescrizione lei Bugie degli alti magistrati
Legge Bonafede anche certi procuratori generali dicono frottole questo scrive Antonio Esposito ma vediamo poi nel dettaglio
E proprio la classe politica alla quale i cittadini si rivolgono presi per eliminare le disfunzioni del sistema giudiziario
Che non vuole che la giustizia funzioni perché una giustizia rapida ed efficiente
Porrebbe in serio pericolo parte degli esponenti politici e soprattutto i lobbisti imprenditori collusi i frodatori fiscali i burocrati corrotti i faccendieri di cui sono soliti circondarsi ecco quando si parla di populismo penale e questo no sì addita la pubblica opinione il potente si dice guardate che sono loro che non vogliono trasformare il processo in un processo
Rapido ed efficiente
Peccato che il tema della prescrizione non riguarda la rapidità e l'efficienza del processo anzi se il processo fosse effettivamente rapido ed efficiente non ci sarebbe neanche bisogno della prescrizione il problema è che
In un processo rapido ed efficiente non è stato neanche
Come dire immaginato in termini di proposte di riforma ad oggi e quelli che sono stati immaginati
Diciamo sono stati immaginati e proposti dal soliti Davigo travaglio
E compagnia cantante
Sempre come dire l'efficienza viene recuperata e la rapidità viene recuperata attraverso l'eliminazione delle garanzie degli imputati che sono tutti cittadini e e la maggior parte degli imputati è evidente quando parliamo di milioni e milioni di processi arretrati penali in Italia non riguardano esponenti politici lobbisti imprenditori collusi
Burocrati corrotti non ci sono neanche milioni e milioni di processi di di appunto di di persone fisiche che fanno gli imprenditori
I burocrati ecco quando parliamo di milioni di processi penali arretrati in Italia parliamo di milioni di processi a carico
Di qualsiasi cittadino per una qualsiasi delle trentacinque mila fattispecie di reato previsto nel nostro ordinamento
Quindi però tutto questo funzionale come dire ad armare la pancia del cittadino ignaro
Contro coloro che stanno semplicemente cercando di difendere le garanzie
Del cittadino ignaro per non farlo diventare semplicemente subito di una Repubblica processuale chiedo scusa per la divagazione continuano con la lettura dell'articolo
Di una repubblica giudiziaria chiedo scusa
Di cui sono ed è in questo contesto di volute l'efficienza che si colloca la guerra per non modificare il meccanismo della prescrizione che ha finora preservato il descritto sistema di corruttela
Se è vero che ancora nel due mila diciannove si sono prescritti altri centotrenta mila processi così pervenendo sì in quattordici anni alla scandalosa cifra di due milioni di processi prescritti
Ecco il problema poi evidentemente anche i numeri la logica aiutano a comprendere
Come dire la la la il gioco di prestigio che tenta di fare
Antonio Esposito della scrittura di questo articolo è chiaro che se vengono prescritti centotrenta mila processionalmente due milioni di processi in quattordici anni non sono processi che riguardano tutti le corruzioni o o i lobbisti o gli imprenditori che solo verso imprenditori probabilmente debbono essere anche sottoposti a processo penale no non sono questi i due milioni di processi che si sono prescritti in quattordici anni sono esattamente
Quei processi per quei reati minori
Che hanno il tempo di prescrizione più Breve e per il quale il presidente della corte d'appello di Roma ha chiesto una amnistia mirata diciamo soprattutto nel caso in cui si vada
A confermare la riforma buona fede che blocca la prescrizione sono proprio reati
Bagatellari reati di scarso allarme sociale reati che a distanza di sette otto anni neppure i protagonisti vittime o se ci sono delle vittime
E imputati ricordano più stiamo parlando veramente di in una tipologia di reati che non ha nulla a che vedere con quelli dei potenti di cui parla Antonio Esposito ma questo tipo di narrazione funzionale come dicevamo ad attivare i recettori della pancia della gente che non si occupa professionalmente di questo settore della vita
Pubblica democratica di un paese che però ha bisogna anche comunque di qualche conoscenza tecnica per poterlo andare a decrittare
Ciò spiega perché continua Antonio Esposito
Abbiamo abbia suscitato scomposte e rabbiose reazioni da più parti la circostanza che il primo gennaio due mila venti c'entrava in vigore la nuova normativa in forza della quale la prescrizione cessa di decorre con la sentenza di primo grado
Tutte le forze politiche anche di maggioranza con esclusione naturalmente del Movimento cinque Stelle che ha voluto dare riforma sono insorte
Forse temendo di perdere un prezioso salvacondotto vedete come come come sono scritti questi articoli
Tracciando la nuova normativa comuni infatti mia con una barbarie come una vergogna sono in sorti con veemenza anche gli avvocati penalisti resisi protagonisti di sceneggiate sceneggiate
Quali la mano intarsi durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario di Napoli e protestare platealmente durante l'inaugurazione di Milano nei confronti del magistrato
Piercamillo Enrico ah no chiedo scusa è scritto nei confronti del valoroso magistrato che Piercamillo Davigo
Non potevano mancare alcuni alti magistrati forse che forse non volevano perdere l'occasione di pontificare nel corso dello stucchevole inutile rituale dell'inaugurazione dell'anno giudiziario quindi da una parte si difende questo rito al quale partecipa Davigo poterò
Se le le voci sono critiche diventa un rituale
Inutile e stucchevole
Ecco allora insorgere il PG di Milano Roberto Alfonso che illustra la platea come non si possono sottacere che la riforma della prescrizione di averti viola l'articolo centoundici della Costituzione
Con il quale confligge incidendo sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo
Ecco farsi avanti il presidente della corte d'appello di Roma Luciano Panzani secondo il quale il processo senza più prescrizione rappresenta una palese violazione delle garanzie processuali poste dalla Costituzione a favore dell'imputato
E infine il PG reggente di Roma
Tale Federico De Siervo vedete il tono dispregiativo tale Federico De Siervo
Il quale con discutibile ironia preconizza alle sentenze di estinzione dei processi per prescrizione del reato si sostituiranno quelle per morte del reo
Decisamente troppo l'articolo continua ma non continuiamo noi in questa lettura
E come dire e queste sono le frottole queste sono le Bugie secondo Antonio Esposito di questi magistrati che hanno posto in evidenza esclusivamente una circostanza
Che è quella della incostituzionalità molto probabilmente e di queste di queste norme
Però Antonio Esposito ci dice che il dottor Luciano Parziani Panzani che il dottor Federico De Siervo tale dottor Federico De Siervo
Che il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso insomma ci dicono solo frottole e bugie e meno male che c'è Antonio Esposito che invece da grande giurista al quale probabilmente ritiene che sostenere l'incostituzionalità di questa riforma appunto una frottola
Nella nella nel corso dell'anno diciamo delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario c'è stato anche non propriamente
Nonno non nell'ambito della cerimonia ma c'è stata la comunicazione il giorno precedente del ministro
Della giustizia al Parlamento
Una comunicazione
Che è stata molto
Come dire molto
Non molto limitata rispetto a a quelle degli anni precedenti una relazione al Parlamento molto scarna
E e allora ci pensa Rita Bernardini di Rita Bernardini la nostra Rita Bernardini mi permetto di dire questa rassegna stampa militante quindi la Rita Bernardini che sul Riformista a il quattro febbraio ha scritto questo articolo indirizzato direttamente al ministro buona fede
Visto che il ministro appunto è stato avaro di cifre e di numeri nella sua relazione al Parlamento per non volere disvelare uno stato comatoso della giustizia e dell'esecuzione penale
Rita Bernardini ha pensato di colmare queste la Kune caro ministro gliele do io le cifre sulla giustizia
Scrive Rita Bernardini le comunicazioni del ministro dell'amministrazione del ministro sull'amministrazione della giustizia
Al Parlamento che per legge precedono le inaugurazioni degli anni giudiziari presso la Corte di Cassazione le corti di appello
Non hanno fornito non hanno fornito come sarebbe stato doveroso le cifre i dati le statistiche e i raffronti riguardanti numerosi importanti settori
Non una parola sul contenzioso penale pendente proprio mentre si discute di prescrizione
Non una parola sullo stato delle nostre carceri e sul loro sovraffollamento
Cifre contraddittorie sull'edilizia carceraria visto questo vuoto le vere cifre della giustizia le fornisco io alla ministro scrive Rita Bernardini
La relazione al Parlamento del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede più per il non detto che per quanto esplicitato nulla di buono può farci sperare sullo stato della giustizia e su quello delle carceri nel nostro Paese
Le comunicazioni del ministro sull'amministrazione della giustizia al Parlamento che per legge precede precedono l'inaugurazione degli anni giudiziari questo l'abbiamo già detto perché l'ha richiamato in prima non una parola per esempio è stata detta sul contenzioso penale pendente eppure sarebbe stato fondamentale fornire alle Camere
Il dato dei procedimenti penali pendenti nell'anno dell'entrata in vigore della contestatissima riforma della prescrizione
Il Parlamento deve sapere o no quale sia la capacità dello Stato di smaltire il contenzioso nel momento in cui si toglie con l'abrogazione della prescrizione l'unico freno alla irragionevole durata dei processi
Niente silenzio omissis
Non una parola è stata detta sullo stato delle nostre carcere sul loro sovraffollamento
E questo avviene a pochi giorni di distanza dall'ufficializzazione da parte del Comitato europeo per la prevenzione della tortura di un rapporto impietoso sulle condizioni di detenzione in Italia
Ove si riferisce di abusi di maltrattamenti di condizioni di isolamento inaccettabili soprattutto nel regime speciale del quarantuno bis e nelle sue aree riservate
Un rapporto quello del CPT che sul sovraffollamento afferma che dal due mila sedici che la popolazione carceraria italiana ha continuato ad aumentare in modo progressivo e infatti dal due mila sedici ad oggi
Si registrano quasi novemila detenuti in più
E ciò è avvenuto dopo il forte calo seguito alla sentenza Torregiani del due mila tredici
E ai provvedimenti tampone che erano stati varati subito dopo l'esemplare e umiliante condanna dell'Italia per sistematici trattamenti inumani e degradanti nelle nostre carceri
Su questo fronte il CPT ha invitato le autorità italiane
A garantire che ogni detenuto disponga di almeno quattro metri quadrati di spazio personale vitale nelle celle collettive e ad adoperarsi per promuovere maggiormente ricorso a misure alternative alla detenzione
Il ministro della giustizia ha omesso altresì di comunicare al Parlamento che attualmente quasi sessantuno mila detenuti sono costretti a vivere in quarantasette mila posti
E che ci sono carceri dove il sovraffollamento supera il due mila e il duecento per cento
E il sovraffollamento dà luogo ad un degrado delle strutture a minore assistenza sanitaria a diminuite possibilità di lavorare o studiare ha ridotte possibilità di accoglimento delle istanze rivolte alla magistratura di sorveglianza sulle carceri ministro buona fede ha detto però tre cose
La prima riguarda il personale afferma che arriveranno nove agenti per far fronte alle carenze degli organici vedremo se queste nuove immissioni riusciranno almeno a coprire i pensionamenti che si verificano ogni anno
Quanto invece al personale trattamentale le cifre sono nel modo più assoluto deludenti anche perché il ministro non fornisce dati aggiornati delle attuali carenze di organico che sappiamo essere spaventoso e quanto di dunque attori ad assistenti sociali
Al personale amministrativo e persino a direttori figura quest'ultima ormai in via di estinzione mai compensata da più di vent'anni con l'indizione di un concorso serio
Su questo fronte
Che dovrebbe vedere schierate migliaia di professionalità impegnate a riabilitare il re inserire il ministro ha detto che ci saranno in più solo cinquanta tra funzionari giuridico pedagogici
E mediatori culturali cento funzionari della professionalità pedagogica e di servizio sociale nonché diciotto dirigenti per gli uffici dell'esecuzione penale esterna la seconda riguarda l'edilizia penitenziaria
E qui registriamo una singolare contraddittorietà e sfasatura tra quanto riferito dal ministro Bonafede in Parlamento e quanto affermato dal suo Gabinetto in risposta ai rilievi del CPT sulla ripresa del sovraffollamento
In parlamento il ministro ha parlato di uno stanziamento da oggi ai prossimi tredici anni di circa trecentocinquanta milioni di euro per creare nuovi posti detentivi senza peraltro specificare quanti
Rispetto alla dotazione attuale di poco più di cinquanta mila
Dall'altra parte il suo gabinetto riferisce al CPT di cinque mila nuovi posti che saranno costruiti nei prossimi cinque anni al fine di raggiungere l'obiettivo di sessanta posti detenzione regolari disponibili
Con ciò dando per scontato che altri cinque mila posti saranno prossimamente fruibili non si sa come
Insomma il ministro prospetta un piano carceri da qui a tredici anni in Parlamento mentre all'Europa il suo gabinetto ne prospetta un altro velocissimo di cinque anni per dieci mila posti
Noi che conosciamo i risultati catastrofici dei precedenti piani ci sentiamo presi in giro da questi inutili parole che dovrebbero impegnare i prossimi futuri governi fino al due mila e trentatré non una parola ha detto il ministro sulle pene e sulle misure alternative alla detenzione
Che si avrebbero un impatto immediato che si avrebbe un impatto immediato sul sovraffollamento che gioverebbero moltissimo all'abbattimento della recidiva
Che senso ha tenere nelle nostre galere le sedici mila ottocentoventotto persone che devono scontare una pena residua inferiore a due anni
Non sarebbe più utile fargli scontare una misura che sia meno criminogena di quella di stare in una squallida cella quasi sempre senza costrutto ai fini di un imminente ritorno nella società
Eppure è proprio questa richiesta che viene dal CPT e dalle regole penitenziarie europee delle quali però non si vuol far tesoro
Qualcuno forse dirà che il ministro Bonafede scrive ancora Rita Bernardini ha però comunicato al Parlamento di Rimini di aver investito la maggior parte delle proprie energie puntando sul lavoro dei detenuti come forma privilegiata di educazione e arriviamo così al terzo punto il lavoro ecco su questo possiamo con certezza affermare
Perché i dati li abbiamo presi dal sito del ministero che questo sforzo del governo ha prodotto una diminuzione delle già scarse opportunità di occupazione che ci sono in carcere
Con i governi Conte uno e Conte due abbiamo infatti perso mille cinquecentocinquantaquattro posti di lavoro per i detenuti un successone
In tutto questo c'è da chiedersi quali responsabilità intenda assumersi il Partito Democratico che pur facendo parte della compagine governativa
Sembra aver appaltato al giustizialismo dei Cinquestelle tanto la drammatica condizione della giustizia quanto quella delle nostre inumani carceri
E questo il lungo articolo di Rita Bernardini che peraltro appunto a scritto quel che il ministro non ha detto al Parlamento pensare una relazione al Parlamento una relazione annuale al Parlamento
Dove non sono state forniti neppure i numeri i dati relativi ai processi pendenti in Italia
Penso che una relazione sullo stato della giustizia così in parlamento senza questi numeri non sia mai è stata fatta
E
E quindi come dire anche questo indicativo della qualità della del della politica e dell'azione di di governo
Lui tende nero per cinque stelle e Davidiani che schiaffi in faccia povero partito dei pm
è questo appunto invece torniamo poi sul Weekend relativo alle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario
E quello che abbiamo appena letto il titolo dell'articolo di Piero Sansonetti illa quattro febbraio ovviamente pagina uno e tre della giornale da lui diretto il il Riformista
E leggiamo o qualche
Qualche qualche stralcio di questo articolo il tempo è quasi terminato
La vicenda della prescrizione cioè del blocco della prescrizione si sta un po'grovigli hanno il partito dei pm guidati da Travaglio Davico era sicuro di aver condotto in porto l'operazione e di avere sconfitto con la forza di fuoco dell'informazione anche largamente controlla
E con la sua rappresentanza parlamentare le poche resistenze quasi tutte raccolte intorno alle Camere penali
E invece il fine settimana ha complicato le cose si è frapposto Matteo Renzi che è sempre stato una presenza fastidiosa ma soprattutto ci si è messa di mezzo l'inaugurazione dell'anno giudiziario che doveva essere il momento del trionfo del partito dei pm e invece è stato un tonfo
In molte sedi il PM l'ha fatta da padrone a Palermo è riuscito addirittura far parlare due dei suoi esponenti più prestigiosi
Ma ha preso due schiaffi dolorosi anzi il il ppm cioè quindi il partito dei pm
Ma ha quindi il ppm il partito dei pm chiedo scusa in molte sedi l'ha fatta da padrone a Palermo è riuscito addirittura farla fa parlare due suoi esponenti più prestigiosi scarpinare Di Matteo
Ma preso due schiaffi molto dolorosi a Roma e a Milano che sono città importanti e subito dopo ha visto aprissi la partita politica con l'impuntatura di Renzi
E l'articolo poi
Da leggere
Ma appunto il il tempo
Tiranno e quindi non possiamo non possiamo darne lettura prescrizione torna tutto in bilico travagli Steve furiosi così in in prima pagina
Il il riformista ma anche altri giornali
Evidenziano quel che è accaduto in questo weekend libero scrive adesso non lo ammette adesso lo ammettono anche magistrati la giustizia malata una reso conto
Dei quel che accaduto dalle pagine di Libero quindi dalla prospettiva di Libero nella nello scorso week-end
E anche qui vengono evidenziate le parole del procuratore generale di Milano Roberto Alfonso ma anche il procuratore generale di Roma della presidente del tribunale di Roma oltre ad altre ad altre ad altre prese di posizione
Chiudiamo con un articolo che invece pubblicato dalla dubbio è uno scritto
Di Maria Rosaria Guglielmi segretaria di Magistratura democratica
è un articolo che chiude un po'il cerchio l'abbiamo detto all'inizio
Era sembrato almeno secondo certi tipi di narrazione che la magistratura fosse tutta con buona fede
Questo perché il presidente Poniz De
La Associazione Nazionale Magistrati nel congresso nell'ultimo congresso che si era tenuto aveva appunto Espresso o parole di sostegno alla riforma buona fede seppur diciamo c'era stato tutta una dinamica particolare inizialmente non erano propriamente parole di sostegno successivamente il ministro buona fede al congresso dell'Anm ha detto
Ragazzi abbiamo scherzato non facciamo più la riforma elettorale del CSM con il sorteggio metodo inviso ai Carpi delle correnti in magistratura perché evidentemente una elezione con il sorteggio avrebbe azzerato tutto il potere delle correnti
Bonafede quindi ha detto abbiamo scherzato non facciamo più la riforma
Del sistema elettorale del CSM con il sorteggio e diciamo non sappiamo se con un nesso di causa effetto sicuramente con una cronologia che lascerebbe intendere questo
Successivamente a queste parole del ministro Bonafede il
L'Associazione nazionale magistrati per bocca del presidente polizia ha detto no no benissimo anche la riforma Bonafede sulla prescrizione
Ne scrivono abbondantemente diciamo
Di queste dinamiche anche in questa settimana mia riscritto il il foglio
Ma invece
Vogliamo leggere questo articolo sul dubbio perché appunto è un articolo della segretaria di Magistratura democratica Maria Rosaria Guglielmi che scrive
E quanto scrive riassunto nel titolo noi magistrati non possiamo rassegnarci all'egemonia di pm scettici sulle garanzie
Diamo una veloce lettura nel confronto paziente costante si realizza una comune assunzione di responsabilità verso la collettività rispetto alle carenze le disfunzioni della giustizia che purtroppo da tempo riscontriamo il dialogo è oggi un percorso obbligato obbligato contro i rischi della deriva populista
Per costruire un argine a difesa del nostro sistema di diritti e di garanzie è il metodo della democrazia il riconoscimento della reciproca legittimazione ad essere interlocutori credibili sui temi della giurisdizione e non può essere relegato ad un fatto di sensibilità culturale o di maggiore apertura di alcuni settori della magistratura
E dell'avvocatura il dialogo e il confronto sono ciò che strutturalmente richiede il nostro un ruolo
Ecco perché ha sorpreso la decisione dell'avvocatura di reagire all'esternazioni del consigliere Davigo sul processo e sulle garanzie espressamente definite posizione e ideologiche
Ci auguriamo che questa posizione da contrapposizione strutturale inaugurata dalla Camera penale di Milano resti isolata nell'avvocatura
Per quanto ci riguarda quindi come Magistratura democratica difenderemo sempre il diritto di ognuno di esprimere liberamente il proprio pensiero anche quando uno di non lo condividiamo
Ci auguriamo però che la magistratura sia consapevole di quanto la deriva neo corporativa e populista rischi di rafforzare questa linea di in un dialogo
Prima ancora dell'avvocatura dovrebbe essere infatti la magistratura ad evitare che nell'opinione pubblica
Si consolidi la visione di alcuni
Di di un di una parte della magistratura inteso con questo alcuni
Quindi si consolidi la visione di alcuni sulle garanzie sul processo penale pena sul ruolo stesso dell'intervento giudiziario come fosse il punto di vista di tutti i magistrati
Il pluralismo culturale che rivendichiamo serve anche a questo ai mettere nel dibattito pubblico una visione delle garanzie processuali e della difesa
Diversa da quella che tende a banalizzare il banalizzarla il valore e che rischia di delegittimarmi la funzione
Chiudiamo con queste parole della segretaria di magistratura democratica anche oggi siamo riusciti ad andare oltre il tempo a noi assegnato per questo facciamo questa rapida chiusura
A risentirci da Giuseppe Rossodivita alla prossima settimana
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