Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Buongiorno da Roberto Spagnoli bentrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud est nel nostro spazio dedicato alle notizie gli approfondimenti sulla realtà politica dell'Europa sudorientale
Dopo l'intensificarsi degli scontri in Siria la Turchia ha deciso di riaprire i propri confini per i richiedenti asilo e migranti che vogliono entrare dell'unione europea
La rotta balcanica torna quindi sulla scena con le immagini di migliaia di migranti e richiedenti asilo alle porte di Grecia e Bulgaria
Dopo la decisione del Governo turco di denunciare gli accordi con l'Unione europea e non fermare più chi tenta di attraversare i propri confini in direzione Ovest
Inizia così l'articolo pubblicato lunedì due marzo sul sito internet di Osservatorio Balcani cava coso www punto balcanica o cosa appunto orga articolo di ti Francesco Martino
E questo faremo appunto di proporremo in questo supplemento di giovedì cinque marzo alcuni articoli che abbiamo trovato in questi giorni e che ci descrivono e analizzano un po'lo sci la questione se riaperta da da Erdogan con la decisione di aprire i confini dunque
La nuova e crisi migratoria che rischia l'Unione europea e che potrebbe essere anche più pesante di quella del due mila e quindici sull'aspetto sull'aspetto non punto di vista politico diciamo diciamo così il tutto inserito però nel più vasto scacchiere in cui stanno avvenendo stanno venendo questi fatti
Nel fine settimana appena trascorso scrive Francesco Martino
Ha visto un rapido aumento della tensione al confine di terra tra Turchia e Grecia soprattutto nella striscia tra i dirne ore stia da dove secondo fonti delle Nazioni Unite circa quindici mila migranti e richiedenti asilo tentano attualmente di passare in territorio greco il governo ellenico ha spiegato ingenti forze di polizia mobilitando anche l'esercito per bloccare il confine
La Francesco Martino parla della l'ombra lunga della Siria su questa nuova crisi la nuova crisi
è diretta conseguenza degli scontri intorno alla città siriana di Idlib nel nord est del Paese non lontano dalla frontiera turca dove le forze turche le milizie locali combattono contro l'esercito siriano appoggiato dall'esercito russo
Il governo turco ha giustificato la propria mossa dichiarando di non poter gestire una probabile nuova ondata di arrivi della Regione di Idlib dove gli scontri hanno lasciato senza una casa quasi un milione di persone visto che al momento la Turchia ospita già oltre tre milioni e mezzo di rifugiati sul proprio territorio lo stesso Erdogan ha accusato poi l'Unione Europea di non aver rispettato i termini degli accordi del due mila e sedici soprattutto dal punto di vista economico in molti però nota Francesco Martino leggono nella decisione di riaprire le frontiere un'esplicita forma di pressione nei confronti dell'Unione Europea per ottenere un appoggio più deciso sulla questione di Idlib
Dove più che il regime siriano i veri avversari della Turchia sono Mosca metteranno le reazioni più forti alla nuova crisi sono arrivate dalla Grecia il Paese che al momento si sente sotto la pressione più forte
Oltre ad aver spiegato imponenti forze di polizia sul confine Attene annunciato una restringimento sulla della concezione concessione dei delle richieste di asilo e anche lo spiegamento di ulteriori forze di sicurezza il governo guidato da chi li ha così insolita che sa ha reso noto che per la durata di un mese la Grecia non accetterà più richieste di asilo
Da parte di chi avrà attraversato illegalmente il confine ha chiesto una maggiore presenza da parte di Frontex Frontex e l'agenzia dell'Unione Europea l'organismo dell'Unione Europea incaricato del sistema di controllo delle frontiere esterne dell'Unione
Ancora più avanti nota Francesco Martino mentre mentre la tensione torna a salire c'è chi invita a non dimenticare i diritti e i destini dei migranti e richiedenti asilo ancora una volta schiacciati da dinamiche più grandi di loro e questa la vero
è la vera questione poi Martino
Cita quanto ha dichiarato Massimo Moratti vicedirettore dell'ufficio Europa di Amnesty International ai confini tra Unione europea e Turchia ancora una volta richiedenti asilo vengono usati come merce di scambio in un gioco politico mortale conseguenza prevedibile
Degli accordi del marzo due mila e sedici
Moratti ha invitato le autorità di Bulgaria e Grecia
Ad assicurare l'accesso sul proprio territorio a chi chiede protezione asilo attraverso i punti ufficiale di attraversamento del confine al tempo stesso ancora dice il vice direttore dell'ufficio una po'di Amnesty International la Commissione europea deve coordinare urgentemente ogni forma di sostegno richiesto da Grecia Bulgaria per assicurare ai richiedenti asilo un'accoglienza adeguata
A e procedure regolari di richiesta di protezione ogni Stato membro dell'Unione europea dovrebbe assumersi la propria parte di responsabilità ha concluso
Moratti
Questa la breve cronaca appunto di Francesco Martino su balcanica orco sul punto organo e ne abbiamo
Letta una sintesi trovate poi l'articolo integralmente su appunto sul sito di Osservatorio Balcani ma l'abbiamo l'incanto anche sulla pagina Facebook di passaggio sud-est come tutti gli altri articoli che citeremo in questo supplemento se volete di questa settimana di giovedì cinque marzo del due mila venti a proposito di
Di rotta balcanica e di del sito di osservatorio Balcani per attuato fondi era appunto la questione della rotta balcanica c'è un un percorso didattico multimediale che racconta appunto la rotta balcanica dalla Turchia al cuore dell'Europa realizzato da Osservatorio Balcani Caucaso Trans Europa il percorso e le storie di chi si è ritrovato a percorrerla
Le ripercussioni dell'esodo sul progetto europeo le dinamiche interne in Turchia a seguito dell'accordo firmato con l'Unione europea
Nel due mila e sedici
Di ricatto della Turchia l'Europa sui migranti e sulla Siria scrive Piera husky giornalista di France Antero in un pezzo pubblicato sul sito di internazionale della riviste internazionali internazionale punto it
La Turchia del presidente rigetta i per Ardone scrive husky
Si trova al centro di un'equazione esplosiva tra il confronto armato nel nord della Siria la sorte di milioni di profughi siriani è un gioco diplomatico Complesso con i russi gli europei cerchiamo di fare chiarezza
Il primo marzo il presidente turco ha risposto alla morte di trentatré soldati turchi nel nord-ovest della Siria uccisi alla fine della settimana scorsa l'aviazione turca ha battuto tre getto dell'esercito siriano di Bashar al-Assad
Alcuni droni turche hanno distrutto postazioni e convogli delle truppe siriane l'aviazione e la difesa antimissile della Russia presenti nella zona si sono astenuti dall'intervenire per difendere l'alleato siriano mandando un segnale politico chiaro
L'articolo di Asti è stato scritto prima dell'incontro tra Erdogan e Putin
E husky nota che quella tra Putin ed Erdogan è una relazione complessa la Turchia fa parte della NATO e la sua aviazione appena cinque anni fa ha battuto un bombardiere russo ma i due presidenti hanno saputo ugualmente coltivare un rapporto speciale
Al punto tale che la Turchia acquistato un sistema missilistico russo S quattrocento un gesto impensabile per un alleato degli Stati Uniti
Se l'esercito turco dispone di postazioni nella regione di Idlib in territorio siriano ha in virtù di un accordo stretto con Putin
L'accordo ha fatto pensare che Erdogan coltivasse il sogno di un'alleanza con Mosca per dominare il Medioriente post americano
Ora però l'offensiva siriana e debba appoggiato dall'aviazione russa sembra minacciare questo ipotetico nuovo ordine regionale con l'ambizione di Damasco di riconquistare integralmente il territorio nazionale compresa Idlib con la sua zona d'influenza turca
La vera tragedia in tutto questo scrive husky è che le vittime del gioco tra potenze sono i civili vedete torna il tema che era
Sollevato nell'articolo di Francesco Martino e
Notato anche nella dichiarazione del direttore dell'ufficio Rocco di Amnesty International Massimo Moratti citato da da Martina la vera tragedia sono gli civili
Il presidente turco ha scatenato un'altra crisi umanitaria scrive husky invitando i profughi che si trovano in Turchia raggiungere l'Europa per Erdogan evidentemente un mezzo per fare pressione sull'Europa e spingerla a sostenere la sua azione
è vero la Turchia colto sul suo territorio quasi quattro milioni di rifugiati più di qualsiasi altro Paese ma anche strumentalizzato a più riprese il dramma di questi disperati che sogniamo soltanto di trovare un rifugio per le loro famiglie
Dopo l'ondata migratoria del due mila e quindici l'Europa non ha mai saputo definire una politica comune che si trova di nuovo in preda al panico è costretta a gestire una situazione che ha lasciato degenerare
A forza di non comportarsi come una potenza l'Europa finisce regolarmente per subire le decisioni degli altri esattamente ciò che sta accadendo oggi con Air do Anna questa la constatazione
A marzo sicuramente ma non meno realistica di Piera Aschini France Hunter questo articolo pubblicato lunedì due marzo sul sito della rivista internazionale tradotto da anni italiano da Andrea Sparacino
Ma chi è Erdoğan cosa cosa sta facendo ardo Anna vi spiego il bluff di Erdogan al tavolo con l'Unione europea
E a parlare Dimitri Delio Lannes l'ex corrispondente in Italia della tv pubblica greca e retti di interregionale sta abbiamo anche sentito varie volte da Radio radicale l'articolo di formiche appunto netta di
Di Francesco De Palo giornalista e scrittore freelance che ha intervistato appunto Dimitri degli o l'Anas
Un nuovo Hitler chiamato Erdoğan lo diceva formiche punto net Dimitri degli Oranje saggia corrispondente in Italia per la tv pubblica gara greca perché autore di colonnelli per Fandango
Secondo il quale la crisi dei migranti con la Grecia rossa è solo la punta dell'iceberg della strategia né ottomana che tocca gas geopolitica il mire espansionistiche con la NATO ancora troppo mite e con l'Unione europea che si sta giocando non solo la sua credibilità ma finanche la sua stessa sopravvivenza
Ah è rossa si rischia una nuova i domini
E ci sono le condizioni chiede De Palo risponde degli olandesi ci sono già le condizioni per una nuovi domini anche se in questo caso al problema di per sé grave si aggiunge lo strumento che ne fa Erdogan di pressione contro Grecia e Unione europea
E come si intreccia la mossa di oggi con gli altri dossier aperti
Arriva un momento risponde degli olandesi in cui i rapporti greco turche sono estremamente tesi dal momento che è stato arriva in un momento questa mossa
Di Luana in cui morire apporti greco turche sono estremamente tesi dal momento che è stato siglato l'accordo tra Turchia e Libia sulla presunta zona economica esclusiva per cui all'attenzione già esistente
Sulla questione energetica sulle annose rivendicazioni tutte nell'Egeo si somma quella del dossier migranti che fa da moltiplicatore un dato che ai domini non c'era
E allora che cosa dovrebbe fare l'Unione europea chiede De Palo
L'Europa risponde degli Oranje essa sta avendo come troppo spesso negli ultimi anni un atteggiamento di ignavia e di rinuncia a prendere iniziative
Dovrebbe finalmente battere il pugno sul tavolo e comprendere che l'immigrazione è un problema comune che non può essere lasciato solo sulle spalle dei paesi di confine inoltre l'Unione Europea dovrebbe capire che l'accordo sui migranti siglato con la Turchia
E il processo di adesione sono due simulacri senza validità dal momento che sono stati violati più volte da parte di Erdogan
Cambiare strategia radicalmente nei confronti di questo nuovo Hitler e sta nascendo nel Mediterraneo orientale questo dovrebbe fare Brussel l'Unione europea si sta giocando non solo la sua credibilità ma finanche la sua stessa sopravvivenza secondo me nuovo Hitler e degli orari escreto faccia riferimento ai famosi accordi di Monaco del mille novecento trentotto quelli calabro dovuto scongiurare con cui
Francia e Inghilterra pensavano di avere scongiurato il rischio di una Guerrino no perché mi ci furono il prologo poi del dell'attacco tedesco alla Polonia nella pagina due anni dopo
Ma torniamo all'intervista di Francesco De Palo a Dimitri degli Oranje se su formiche punto net il ricatto di argon sulla Siria può degenerare anche nei rapporti con Mosca
Quindi Rezza risponde da Johannes sin da quando iniziò il flirt tra Mosca e Ankara la stragrande maggioranza degli analisti sorrideva sorniona perché noi siamo un Paese storico e sappiamo che storicamente Russia e Turchia sono stati da sempre nemici
E ci fosse un avvicinamento l'abbiamo guardato con sottigliezza pensandolo come una cosa passeggera
La Russia investito molto nella protezione di Assad impiegando risorse militari ma principalmente diplomatiche politiche
Ora non può arrivare ardo Anna membro NATO e imporre le sue condizioni per lo più assurde ricordo che la battaglia si sta combattendo in terra siriana
Dove i soldati turchi entrati non erano autorizzati
Il problema politico vero è capire cosa si inventerà adesso è ardua per restare al potere dopo aver aperto mille fronti da essa si è giocato tutte le carte di egemonia nel mondo sunnita puntando su una rapida caduta del regime di Assad la situazione per lui è drammatica
E ipotizzato e le prevedere il suo prossimo passo qui ad Atene si pensa che potrà solo esasperare le tensioni tipo imperiale nell'Egeo e a Cipro prendendo sola con il vicino più debole
A questo punto De Palo cita il Dipartimento di Stato è stato mandi Washington è la la presidenza francese la Francia che si sono schierati con Atene c'è il pericolo di un'escalation con la Turchia a questo punto un incidente possibile risponde degli olandese
Lo chiamiamo casta episodi un fatto bollente un rischio reale che gli ultimi due governi hanno sempre sottoposta Unione europea è nato ma sulla NATO ci ad aprire un dibattito qualche giorno fa il numero uno dell'Alleanza ha smentito la natura difensiva della NATO stessa intervenendo a proposito di Turchia e Siria
Sta perdendo il suo senso politico confermando il suo stato comatoso così come denunciato mesi fa dal presidente francese Manuel macro
Ma il principale fronte che tocca tener e l'Unione europea in particolare Parigi che ha dimostrato di essere primario soggetto a difesa della legalità nel Mediterraneo orientale oltre che Washington con i nuovi rapporti bilaterali chiede a questo punto Francesco De Palo su formiche puntualmente la dottrina Davutoglu e la linea rossa che accomuna la crisi dei migranti il Trattato siglato con alzerà il per la delimitazione marittima gli sconfinamenti è aerei degli F sedici sui cieli ellenici
E lei perforazioni illegali nelle acque di Cipro a caccia di gas
Si tratta di un dibattito che si sta svolgendo da molto tempo nei circoli mediterranei non solo greci risponde degli Alanis sicuramente la base della visione anni ottomana sposata da Air One è quella predicata dall'ex premier
Ma nel corso della sua applicazione ci sono state grandi deviazioni che hanno provocato anche una rottura personale tra i due
Erdogan ha seguito l'ideologia islamista mentre Davutoglu no il primo ha voluto aprire controverse con tutti vicini mentre il secondo avrebbe preferito cordialità
E Rispetto quindi
Erdogan ma ha imboccato una strategia da poker con continui rilanci nella speranza che alla fine anche se perdente su qualche tavolo fosse vincente su altri ora siamo in un punto critico visti i problemi finanziari della Turchia e questo è potranno avere uno uno aggettivo deterrente
Quell'ultima domanda che fa del ballo Adelio rane se questa è la risposta colgo l'occasione per esprimere il mio cordoglio per quegli imprenditori italiani che hanno fatto grossi investimenti in terra turca che oggi si trovano in difficoltà
Per cui al netto di questo quadro per Erdogan sarà difficile uscire vincitore
In Siria può ritirarsi oppure restare ma con un'ecatombe di morti che è un altro umiliazione appare evidente che Dan giocare a poker qualche volta si vince ma molto più spesso si perde
Questa è l'intervista
Di Francesco De Padova Dimitri Delio Lannes ex corrispondente dall'Italia della tv pubblica greca supporre pubblicato su formiche punto appunto netta molto duro degli Orange che definisce Erdogan il nuovo nuovo Hitler
E appunto abbiamo visto la Grecia siamo ci siamo portati con questo con questo pezzo sulla Grecia allora vediamo qual è la situazione in Grecia
Collega le isole che sono il fronte più esposto alla nuova crisi migratoria né ne ha scritto lunedì due marzo Giulio Crespi sulla portale is journal punto netta lesbo e chi osa al centro di una nuova crisi umanitaria e civile la Settis la scorsa settimana ha visto la regione dell'Egeo nordorientale trasformarsi nel fulcro di una nuova stagione di crisi nella gestione dei flussi migratori
Lo spettro delle state caso del due mila e quindici che vive in particolare lesbo e chi osi in prima linea nell'accoglienza dei richiedenti asilo provenienti dalla Turchia ha trasformato le due isole
In teatro di disordini e violenze che hanno visto coinvolti abitanti forze dell'ordine migranti volontari e giornalisti
Il precipitare degli eventi ha permesso di aprire uno squarcio sulla gestione fallimentare della questione migratoria sullo scomodo ruolo delle isole greche terre di confine dell'Unione Europea e loro malgrado guardiani dello spazio Schengen
A lesbo e chi osa la crisi migratoria realtà non si è mai conclusa anche dopo che si sono allontanati i riflettori dei giornali internazionali
Anche dopo che sono tarati riflettore dei giornali internazionali sin dal due mila e quindici le due isole distanti poche miglia dalla costa turca sono state i punti di snodo principali della rotta migratoria nel Mediterraneo orientale
Le strutture di accoglienza sono da tempo al collasso e inadatte ospitare oltre trenta mila migranti trentotto mila includendo Samos e Cossa sospesi nel limbo burocratico delle procedure di richiesta d'asilo di espulsione
Nonostante il controverso accordo tra Unione europea e Turchia del due mila e sedici abbia ridotto sensibilmente la frequenza e l'intensità degli sbarchi gli arrivi dalla costa antistante sono continuati fino ad oggi andando ad alimentare
Le fila degli ospiti nelle tendopoli di moria e via alla alla recente decisione del governo greco di confiscare terreni privati per far posto a nuovi centri di detenzione per migranti sono seguite le rivolte degli isolani che hanno accolto che hanno raccolto un sostegno politico trasversale e sono culminati in uno sciopero generale
Tra martedì venticinque e mercoledì ventisei febbraio sono state inviate da Atene decine di squadre dei degli alleati il corpo speciale della polizia greca per impedire l'occupazione della zona adibita alla costruzione delle strutture di detenzione
E contenere le proteste
L'arrivo sull'isola del contingente attrezzata di veicoli corazzati altri dispositivi anti sommossa ha contribuito ad alzare il livello della tensione culminata con un assalto di un gruppo di cittadini all'albergo dove risiedevano le forze dell'ordine
La rappresaglia non si è fatta attendere il giorno seguente gli emetti saranno un messo a ferro e fuoco le due isole lasciando dietro di sé sessanta feriti e veicoli distrutti prima di battere in ritirata suo ordine del Governo
Sullo sfondo lo scontro politico sempre più acceso sul futuro delle isole che vede su fronti contrapposti le autorità locali e l'esecutivo di chi li ha così messo Takhisis
E il leader di il premier leader di linea democrazia il partecipare partito nel centro destra ellenico il primo ministro scrive Giulio Crespi
Su igiene al punto netta derubricato le proteste come frutto di Stieg azioni da parte dei turchi con con cui i rapporti restano tesi anche alla luce dei recenti tentativi di ridefinire i confini marittimi da parte del presidente Erdogan la strategia di mezzo taxi deviare l'attenzione dalle proteste ha suscitato l'ulteriore sdegno tra gli isolani a cui ha dato voce tra gli altri il governatore regionale dell'Egeo settentrionale Costas
Mutsu risse anche Luigi mia democrazia prendendo di mira l'esecutivo e l'Unione europea
Sulla questione si è espresso il commissario greco per la promozione del nostro stile di vita europeo Margheriti Schina Hassan
Sgomberando il campo da eventuali responsabilità della Commissione europea nella scelta di adibire le isole hot spot e bloccare i trasferimenti dei richiedenti asilo sulla terra ferma
Lo smarcamento del commissario a generato qualche imbarazzo tra le fila del governo greco che in seguito alla vittoria schiacciante sulla sinistra di Tsipras conseguita nelle elezioni politiche dell'estate scorsa
Aveva promesso una gestione più ordinato del flusso migratorio in realtà la linea della fermezza di mezzo tax è più che segnare una svolta ha sostanzialmente confermato lo status quo
Relegando le isole a zone cuscinetto permanenti
L'attacco dell'eserciti siriane russo alle truppe turche distanza Idlib in Siria ha mutato radicalmente lo scenario
Con il pretesto di non poter gestire un nuovo massiccio afflusso di migranti dalla Siria il presidente turco Erdogan ha espresso l'intenzione di aprire i confini con la Grecia di interrompere le operazioni di ricerca e soccorso della guardia costiera
L'attenzione mediatica si è concentrato intorno al fiume Evros che segna il confine terrestre tra Turchia e Grecia del Nord
E masse sulla terraferma prosegue Giulio Crespi la Grecia può fare ricorso a misure straordinarie per sigillare i confini sulle isole la Guardia costiera e Frontex devono fare i conti con l'assenza di cooperazione da parte dell'autorità turche
Le cui navi di pattuglia sono state ritirate dalla zona di ricerca e soccorso di competenza
Contestualmente nuovi arrivi si sono verificati episodi di intolleranza sempre più violenti da parte degli abitanti delle isole
Forte dell'appoggio sovrannazionale Mitrotta chissà annunciato di voler respingere ogni tentativo di ingresso irregolare sospendere le procedure di asilo per un mese venendo meno agli obblighi previsti dalla convenzione di Ginevra
Con l'agenda europea e qui arriviamo a un altro delle questioni centrali la lo sottolinea opportunamente Giulio Crespi
Con l'agenda europea incentrata sulla protezione delle dei confini esterni il convitato di pietra resta il Regolamento di Dublino
La cui riforma già approvata nella scorsa legislatura dal Parlamento e lasciate in sospeso dal Consiglio permetterebbe di superare il criterio del paese di primo accesso e attraverso la redistribuzione dei richiedenti asilo ridurre la pressione migratoria sulle isole greche
E c'è un altro portato di questa crisi che quindi l'ultima parte del suo articolo mette in luce giustamente Giulio Crespi quello gli Effetti collaterali diciamo di questa crisi in particolare sulla società civile e sugli organi d'informazione gli eventi di questa settimana scrive Crespi
Mostrano un ulteriore cambio di passo nelle dinamiche di politica dell'isola e più in generale del Paese la prima vittima della spirale di tensione
E infatti la libertà di stampa nei primi giorni segnati dai dagli scontri reporter locali corrispondenti internazionali hanno dovuto supplire alla quasi assente copertura mediatica da parte dei media nazionali inclusa la tv pubblica RTI
Gruppi di estrema destra che dalla fine settimana
A assunto il controllo di alcune arterie stradali alle sgorga ridando posti di blocco hanno preso di mira i giornalisti con attacchi e spedizioni punitive rendendo la cronaca della crisi civile umanitaria particolarmente pericolosa
Negli ultimi giorni infine account e testate on line affiliate all'estrema destra greca hanno contribuito alla diffusione virale sul web di contenuti che associano i migranti ammassati al più confine nord di è rossa
Al terrorismo jihadista il fenomeno ha generato ulteriori spinte islamofobia tra gli isolani che hanno iniziato a prendere di mira i migranti
Non che i volontari impegnati nelle operazioni di soccorso e prima assistenza con l'assenso delle forze dell'ordine
La strategia di criminalizzazione dei richiedenti asilo ha contribuito ad alimentare la diffidenza nei confronti degli dei vicini turchi accusati di aver architettato una vera e propria invasione della Grecia
Di conseguenza la narrativa della crisi è tornato a dominare il dibattito pubblico portando i cittadini a giustificare qualunque misura d'emergenza presa dal governo
In assenza
Quindi la volontà politica di affrontare internamente a livello europeo la gestione dei flussi migratori conclude Crespi a farne le spese sono ancora una volta le isole il cui ruolo di contenimento sarà difficilmente messo in discussione nella prossima fase politica
Giulio Crespi lunedì due marzo su East giorno al punto netta anche questo articolo l'abbiamo l'incanto sulla pagina Facebook di passaggio a sud-est così come tutti quelli che vi stiamo leggende come l'ultimo che di vogliamo proporre un articolo torniamo a formiche punto net
Marta Ottaviani che conosce molto bene la Turchia ma conosce anche la Grecia sì domanda che cosa succede se l'Europa lascia sola la Grecia controlla Turchia
E vediamo come risponde Mato Taviani se l'Europa trema al pensiero di una nuova importante ondata migratoria c'è un Paese che ci sta già facendo i conti ed è quello che ne aveva meno bisogno di tutti la Grecia
Lella adesso va sta pagando in prima persona l'arroganza l'inaffidabilità della Turchia che proprio nei confronti di Atene ha compiuto l'ennesimo forse meno noto alle cronache ma non meno importante voltafaccia
Pochi giorni fa infatti una delegazione dei rispettivi ministeri della Difesa si era incontrata per abbozzare un piano di collaborazione su diversi aspetti
In primo luogo le innumerevoli e mai sanate discute sulle acque territoriali su gli spazi aerei ma anche la gestione delle migrazioni
Anche l'ha pensato bene di cancellare tutto con un colpo di spugna e aprire il confine lasciando che non meno di quindici mila persone almeno fino a questo momento si avvicinassero alla frontiera
Il confine con la Bulgaria almeno per il momento rimane chiuso segno che il governo di Ankara sta cercando di convogliare il numero più alto possibile di persone verso nell'Ade
Una motivazione che può essere dettata da due motivazioni la prima è che i rifugiati in attesa di premere sul confine possono temporaneamente stare ai dirne una città grande cosa che al confine con la Bulgaria non esiste
La seconda motivazione che da cui parte la cosiddetta rotta balcanica una strada che porta dritta al cuore dell'Europa soprattutto in Francia e Germania dove vuole andare la maggior parte dei migranti che non sono solo siriani ma anche pachistani afgani però intanto attraversa la Grecia
Chi ha così inizio taxi è pronto a usare il pugno di ferro costretto a fare da solo il lavoro più sporco di tutti tenere chiuse le porte a migliaia di disperati e sognano una vita migliore Grecia però a differenza di molti Paesi europei
Ospita già sul suo territorio decine di migliaia di migranti e viste le sue condizioni economiche il fatto che sta disperatamente cercando di riprendersi da dieci anni di osterie ti non solo non può permettersi altri sforzi
Ma andrebbe pure aiutata da quell'Europa di cui fa parte e alla quale per il momento sta togliendo le castagne dal fuoco in Turchia intanto si fa come sempre propaganda
E si cerca di levare di torno una presenza già oltre tre milioni di rifugiati che al netto dei discorsi umanitari ai quali ormai credo non solo gli stolti o le persone in malafede è sempre stata usata fin dal primo momento come arma di ricatto
Prima per obbligare Obama l'intervento armato e poi per spillare soldi all'Europa o farla tacere davanti alle violazioni sempre più frequenti dei trattati internazionali
E alla sua arroganza crescente del Mediterraneo e in Libia
Non
Ad Istanbul e altre città sono piene di autobus alcuni messi a disposizione dal governo stesso che portano dritti Edirne per gli altri prezzo dei big e ti alle stelle c'è chi si vende le ultime cose che gli sono rimaste pur di afferrare quello che sembra il passaporto verso una vita migliore
Non sanno scrive Marta Ottaviani che rischiano di rimanere intrappolati nei Balcani
Era una parlato a lungo col tre al telefono con Viktor Orban nel premier ungherese famoso per le sue politiche Senofonte
Subito dopo la conversazione con il leader turco urbana ha fatto rafforzare la frontiera con la Serbia
Se quindi migranti dovessero riuscire a sfondare la barriera greca se ne troverebbero davanti ancora molte altre visto che ormai in tutti i Balcani sono state erette fortificazioni dalla Macedonia del Nord alla Slovenia
Il flusso di migranti rischia di stagni are proprio nell'Ellade e visti gli orientamenti europei in materia difficilmente verranno spostati da lì Nizza tax è consapevole di tutte queste cose per tale motivo sta opponendo la più fiera resistenza
Sa che quando si è trattato di pagare Ankara perché tenesse rifugiati sul suo territorio nazionale le obiezioni sono state poche
Ma adesso che si tratta di affrontare in modo strutturato e compatto un fenomeno che interesserà ancora per anni il Vecchio Continente la Grecia è sola ancora più sola di quando rischiava di uscire dall'euro
Questa la
Amara ma non meno realistica conclusioni di
Marta Ottaviani su formiche punto netta insomma la Grecia e sola ancora più sola di quando rischiava di uscire dalle uno e questo era l'ultimo articolo che volevamo segnalare sulla crisi la nuova crisi migratorie che si sta profilando nel Mediterraneo orientale ma anche su più in generale lo scacchiere in cui sta avvenendo questa crisi l'ultimo degli articoli di di abbiamo voluto proporre in questo
Supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì cinque marzo del due mila venti superamento che essi si conclude qui
Tutti gli articoli che abbiamo citato li trovate oltre che sui sui siti sui portali che e diamo indicato le trovate linkati anche sulla pagina Facebook passaggio su destra radio radicale
Passa da sud-est torna con la nuova puntata domenica sera domenica otto marzo come sempre alle ventuno intanto grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli
Un buon proseguimento una buona giornata in compagnia di radio radicale