Emergenza Coronavirus: intervista a Emilia Rossi sulla situazione nelle carceri

Radicale in questo spazio di programmazione parliamo della situazione drammatica nelle carceri siamo in emergenza coronavirus nel Paese pandemia nel mondo e il sovraffollamento carcerario rischia di far diventare quella che è una situazione difficilissima meno si istituti penitenziari una vera e propria
Polveriera noi siamo collegati con l'avvocato la dottoressa Emilia Rossi che fa parte del Collegio del Garante dei della protezione delle persone private della libertà personale che ringraziamo veramente molto avvocato Rossi ben trovata grazie a voi e
Allora questa una situazione che da questi microfoni denunciamo sicuramente non da oggi cioè quella della del sovraffollamento negli istituti penitenziari
Quale la situazione dal suo osservatorio e che cosa si può si deve fare alla luce anche dei provvedimenti che questo governo ha preso con il decreto cure Italia
Sì intanto occorre riportare la situazione
Ai numeri precisi corretti perché esistente data più tardi dire che sono sessantuno mila detenuti e invece non è così intatto attuale a le ore dieci e quarantacinque ci tengo a dire l'oratorio le ragioni che dirò tra poco e di cinquantanove mila trecento cinquantacinque persone detenute e nelle camere
Quindi quelli effettivamente presenti dico perché porta l'ora perché all'Est per trenta di stamattina erano cinquantanove mila quattrocento
Allora questo dato significa che in realtà qualcosa si sta muovendo
Per l'impegno che noi dobbiamo registrare dei tribunali di sorveglianza che stanno applicando sia però credo il l'ultimo decreto legge e sì alle misure che avevano già a disposizione prima tant'è che in una settimana il numero delle presenze in carcere è sceso di i circa mille cinquecento persone e non è un dato indifferente allora la prima cosa che bisogna dire e che certo bisogna dire che mi sento di dire come informazione
Anche il generale e che come il garante nazionale ha segnalato fin dall'inizio il decreto legge che ha introdotto una detenzione domiciliare più estesa di quella già prevista dalla cosiddetta legge Alfano
E più estesa nel senso che più spedita come procedura e elimina una serie di vincoli e quindi la rende più praticabile più agibile e poi lo stesso decreto legge anche esteso il i termini della della permanenza fuori del carcere delle persone ammesse alla semilibertà quindi queste du due cose sono soltanto un primo passo il Garante nazionale fin dal inizio le ha ritenute come solo un primo passo non esaustivo perché il il Garante ha proposto delineato da da subito una serie di ulteriori misure che devono riportare il il carcere non soltanto alla sua fisionomia naturale cioè quella conforme alla capienza effettiva ma anche portarlo a una dimensione che non consenta all'epidemia diciamo di a Freddie approfittare di una densità eccessiva e difficilmente controllabile che il problema con cui noi oggi ci confrontiamo allora
La un primo passo però è un primo passo che grazie dobbiamo dire all'impegno di molti tribunali di sorveglianza qualche risultato lo sta producendo e noi non possiamo fare altro che sostenerlo questo impegno cioè come dire alimentarlo e sostenerlo in modo che venga diffuso in
Tutte Italia teniamo conto anche di un altro dato su cui forse Gissi sofferma meno
Perché noi parliamo sempre di persone detenute definitive quindi con una sentenza
Con una o più sentenze di condanna da scontare ma in carcere c'è un numero consistente anche di persone che sono in misura cautelare sempre facendo riferimento ai nostri dati che sono i dati insomma sicuri certi ufficiali se oggi di non definitivi totali
Sono presenti diciassette mila ottocento cinquantatré persone e sono il ventinove virgola ottantanove per cento della popolazione detenuta quindi è una cosa consistente all'interno di questo numero ce ne sono nove mila quattrocento
Toh inattesa della sentenza di primo grado anzi in attesa del giudizio di primo grado della sua definizione quindi sono quelli proprio che possiamo definire in misura cautelare pura
Perché
Non non hanno avuto ancora una sentenza di condanna neppure di primo grado rappresentano il quindici virgola settantacinque per cento della popolazione detenuta attuale
Allora
L'appello che può essere rivolto che non soltanto indirizzato ai tribunali di sorveglianza ma in un certo qual modo anche indirizzato ai giudici della cognizione quindi ai Gitto fondamentalmente a chi ai giudici che sono responsabili dell'applicazione delle misure cautelari perché anche loro comincino a fare una riflessione sulla assoluta necessità della permanenza della custodia cautelare in carcere considerato che esistono altre forme di misura cautelare e al me no un'altra forma paragonabile e che custodia cautelare che quindi è paragonabile a quella in carcere che la custodia agli arresti domiciliari che può essere
Anche
Controllata con i dispositivi dei braccialetti eccetera eccetera e che insomma consentirebbe anche in questo solo di decongestionare questo affollamento anche perché il problema appunto con cui noi ci confrontiamo in questo momento di emergenza sanitaria
Che ci mette di fronte anche alla prospettiva della del della diffusione all'interno degli istituti penitenziari e che sono assolutamente necessari sparsi
All'interno degli istituti penitenziari cioè spazi sufficiente organizzare sezioni effettive di isolamento sanitario dove le persone possono essere messe in sicurezza e quindi da dentro dentro rispettare esattamente le misure di prevenzione che vengono applicate fuori e quindi la distanza tra le persone essere dotati di tutti
Dispositivi di di sicurezza i presidii chiamiamoli come vogliamo di sicurezza mascherine guanti eccetera eccetera ma soprattutto toh avere la disponibilità di Luo Utilities sparsi che consentano io effettività delle dell'isolamento sanitario allora per questo
Insomma tant'è che il Garante nazionale
Fin dall'inizio tutto l'ufficio anche se lavora in remoto perché anche l'ufficio del Garante nazionale e esso soggetto a tutte le misure di prevenzione degli uffici pubblici che quindi
Tutti
Come tutte quindi però noi lavoriamo in remoto ma lavoriamo e quindi continuiamo a monitora giorno per giorno tetto per tutto il giorno la situazione degli istituti penitenziari su tutto il territorio nazionale e la teniamo sotto controllo con un obiettivo due obiettivi diciamo da una parte quella di vigilare e controllare che Anna che era in una situazione emergenziale come questa siano rispettati di ti fondamentali delle persone detenute a cominciare dalla tutela della salute ma non solo perché riteniamo che la tutela di un bene collettivo quello della salute pubblica comporti certa mente delle restrizioni anche per la popolazione detenuta che fa parte della popolazione tutta intera
Cioè dobbiamo ritenerla integrata alla popolazione tutta intera non costituente un'isola atta arte estranea quindi certamente anche in quei luoghi si dovranno soffrire restrizioni simili a quelle che riguardano le persone che stanno fuori però da una parte va tutelato il rispetto dei diritti fondamentali dall'altra parte però bisogna
Incrementare ogni forma di comunicazione Cordoba le persone detenute dico ogni forma di
Comunicazione significa che tutti quelli che possono interloquire con le persone detenute devono fare il loro
In questo stanno facendo un enorme lavoro anche garantito editoriali ma non soltanto queste forme di interlocuzione Diretta all'interno degli istituti ma anche ogni forma di informazione e di comunicazione con la popolazione detenuta per contenere l'allarme per diminuire la tensione che certamente negli istituti penitenziari e più alta forse ancora di quanto non sia fuori che già diciamo così e piuttosto elevate piuttosto accesa ma all'interno degli istituti bisogna sempre rendersi conto che le informazioni tassano magari in maniera frammentaria e passano amplificate perché chiaramente chi è dentro gli istituti penitenziari si sente come dire in una doppia prigionia da una parte quella che che limita la libertà di movimento che limita la libertà e dall'altra quella che gemelli fa sentire chiusi dentro un pericolo di tipo sanitario allora per evitare che però insomma che siano investite le persone detenute di messaggi allarmanti in quei tale e che naturalmente il loro generale no ancora più disperazione di quanto non sia nei generi fuori
Insomma dobbiamo mettercela un po'tutti per
Attenuare questo clima e Tassara sentito dire le persone detenute partecipi della situazione generale cioè bisogna parlare con le persone detenute e farli per esempio capire che una serie di limiti e una serie di restrizioni
Che sono dolorose e difficili per chi sta fuori
Ma sono punto dolorose e difficili anche per chi sta fuori e quindi loro in qualche modo sono chiamati a essere partecipe coinvolti in questa in questa sofferenza collettiva che riguarda il dentro come riguarda il fuori quando noi tre garanti del collegio abbiamo
Sono siamo entrati a Regina Coeli durante da rivoltare la scorsa settimana abbiamo incontrato le persone che erano lì in stato di agitazione siamo riusciti ad avere un colloquio con una delegazione di loro beh abbiamo incontrato anche molta ragionevolezza
Il che significa che le informazioni dentro gli istituti devono essere date devono essere date Compre Silone e che la forma del dialogo ancora e oggi più di prima la forma privilegiata
Per mantenere l'equilibrio all'interno di queste comunità chiuse che sono particolarmente delicate
Grazie avvocato anche se insomma saremo saremo anche a vedere che cosa succederà augurandoci che le cose che c'ha detto adesso possano avere ovviamente non un'apertura uno spazio di di positività perché certo la situazione al momento sia dal punto di vista di quindi dato di cronaca che da un punto di vista di ipotesi così tanto rassicurante sembrano Mercer lo però noi cogliamo l'aspetto del suo del suo messaggio siamo qui pronti a girarlo semantici Santoro nelle carceri c'è una radio radicale molto ascoltata quindi
Fa e ma qui è il punto posso dire ancora due parole non è tanto di rassicurare in maniera così soprattutto illusoria
Ma è io non alimentare il la citazione intanto va anche detto che l'amministrazione penitenziaria si sta dando da fare terra strutturare le sezioni di isolamento sanitario per predisporre re i interessi di di sicurezza le mascherine
Così come come si è data da fare per consentire i colloqui telefonici o le videochiamate corna di i familiari all'esterno naturalmente le cose non avvengono mai tutte subito e tu del maniera perfetta perché la macchina e molto complicata tant'è vero che annoia arrivarono tutti i giorni segnalazioni numerose segnalazioni da parte di parenti che che ad esempio non sono stati informati della nuova assegnazione delle loro familiare
Per i trasferimenti che che ci sono stati dopo i disordini noi abbiamo chiesto al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di attivarsi per darle queste informazioni allora
Dobbiamo anche un po'tutti
Avere un minimo di fiducia nel fatto che queste cose si muovano magari non con i tempi
Immediati che ragionevolmente
Tutti vorremmo e tutti a cominciare da chi subisce presta situazione ma che le cose non sono ferme le cose si stanno muovendo e si stanno facendo quindi non insomma
Non voglio come dire avere usare dei messaggi così troppo ottimistici che possono magari rischiare di non essere
Del tutto creduti voglio dire però che non ci sono ragioni per alimentare il panico e che la situazione e costantemente sotto controllo
Grazie all'avvocato mille a Rossi del collegio del garante nazionale delle persone private della libertà personale
Grazie a voi per questa occasione