"Il Patto dei riformisti: la cultura di governo dei liberal-socialisti nel Patto di Rinascita Nazionale"

Cari compagni innanzitutto un saluto è un grazie di cuore per la vostra presenza per la vostra adesione al nostro appello
Con molta discrezione senza fanfare senza strombazzare menti senza farci guidare per mano da nessuno
Senza sponsor protezioni occulte noi siamo riusciti a mettere insieme una rappresentanza che riteniamo ampia e significativa
Nella migliore cultura di governo liberale riformista una rappresentanza che abbraccia tutti i campi dell'attività dalle università all'impresa
Al giornalismo
Io credo che oggi noi stiamo compiendo un altro importante
Primo perché vogliamo assicurare una continuità al riformismo liberale vogliamo realizzare un comportamento coerente con le nostre idee di ieri e di oggi e di domani
E la nostra adesione al manifesto per i riformisti del passo questo il significato della nostra confluenza nel Patto di rinascita per lui per l'Italia di Mario Segni lasciatemi
Brevissimamente sottolineare la nostra linearità e la nostra coerenza nella situazione che corre tra trasformismi furbizie paura interessi oscuri che nemmeno il recente dibattito alla Camera disvelato il patrimonio di coerenza
Che noi portiamo un peso forte
Un significato importante affinché questo periodo di transizione travasi nei nuovi istituti e nella nuova politica che andremo a fare meno veleni
E più idee meno intrighi meno intese innaturali e più confronti più confronti di interessi palesi e leali
Sottolineo l'importanza della coerenza non per fare del moralismo
Ma per ragioni politiche perché proprio l'assenza di coerenza che comporta il maggior rischio di inquinamento della nostra attuale situazione politica
Temo che se la sinistra manterrà il suo fronte Isma'insisterà mettere insieme liberisti e statalisti
Pur di assicurarsi vantaggi del maggioritario sarà difficile fronteggiare un'analoga spinta del versante opposto
Dopodiché ho avremo l'ingovernabilità o lo scontro fra posizioni estreme o governi raccoglie ITC di coalizione così compiendo una vera e propria truffa al sistema elettorale maggioritario voluto dai cittadini
Noi vogliamo evitare tutto questo ancorando saldamente ha un forte centro liberale riformista il tragitto verso il bipolarismo
Un tragitto che non può essere breve come dimostrato dalle vicissitudini della sinistra che sembrava già pronta alla sfida bipolare invece riesce solo a mettere in piedi un cartello elettorale
Ma non una maggioranza di governo
Sono gravi le responsabilità che si addensano sullo schieramento di sinistra
Non si specchia in buona luce Alleanza democratica
La formazione hanno i più affine sorgano rischia di far passare dietro il problema dell'occupazione
Politiche stataliste assistenziali anziché politiche liberali e di sviluppo non fa un passo avanti il PDS che dimostra di continuare a sciacquare i suoi panni del trasformismo
Piuttosto che del socialismo democratico
Devono lasciare anche a noi la palma della rappresentanza del cattolicesimo sociale Carniti e corrieri che ne spendevano l'idealità e la forza politica nelle contraddizioni e nelle i liberalità delle fronti Smodis sinistra ed è decisamente da rigettare
Il cinismo di Cossutta disposto anche a firmare le privatizzazioni pur di non essere escluso dai vantaggi del maggioritario
Insomma bara al gioco questa parte politica viola le regole di di che distinguono fra di loro le maggioranze elettorali dalle maggioranza di governo e apre il varco prepara la giustificazione ad avventure di destra che nessun italiano vuole correre noi combatteremo contro questi equivoci
Combatteremo contro le contraddizioni le avventure che possono intorbidare la vita politica del Paese
Aderendo all'appello di segni abbiamo anche aderito al gioco limpido
A carte scoperte che egli ha promosso impegnandosi a indicare prima del voto il premier lo staff di governo il programma le forze politiche che concorrevano alla sua attuazione
Segni è il vincitore del referendum il personaggio simbolo del rinnovamento italiano l'uomo che ha superato ostacoli inimmaginabili col solo ausilio della sua volontà ci riconosciamo in questo atteggiamento
Leale e coraggioso riconosciamo in esso i caratteri della cultura liberale riformista di cui vogliamo essere tuttora i portatori io mi auguro in concreto che il nostro esempio il suo aiuti la Democrazia Cristiana superare le sue difficoltà consentendole di portare tutte le sue forze con il grande contributo del cattolicesimo democratico all'appuntamento
Con il Patto per l'Italia
Mi si consenta di a conclusione di questo intervento una breve riflessione per molti compagni socialisti presenti in questa sala noi non abbiamo assegna a tutti voi che non siete socialisti nulla da chiedere
Ma spero molto da dare nessuno di noi intende rompere col Partito socialista al contrario vogliamo salvarne ed esaltarne la migliore tradizione quella tintura di e di Rosselli del riformismo e del socialismo liberale riunendo ci esaltando la nostra storia più limpida noi ci opponiamo all'aggregazione di destra e di sinistra che nel socialismo
Vorrebbe cancellare del socialismo vorrebbe cancellare anche le idee
Oltre che la forza politica
E la realtà organizzativa io ho concluso vi ringrazio ancora della vostra partecipazione do subito inizio
Ai lavori del nostro convegno dando la parola al professor Luciano Cafagna per l'illustrazione
Del manifesto programmatico con cui aderiamo al patto per la rinascita dell'Italia
Abbiamo visto che un vecchio sistema politico è entrato in crisi
Esso era basato sul voto proporzionale come sappiamo su un ruolo prevaricante dei partiti su coalizioni senza possibilità di arte no alternanza
Ma anche senza una adeguata capacità decisionale
E ciò avveniva a causa della presenza di un'opposizione numerosa che era pregiudizialmente esclusa da prospettive di governo data la prolungata gravissima tensione internazionale che è stata chiamata guerra fredda
Ma che accettando con molto realismo politico questa esclusione era fortemente attiva in un negoziato continuo e condizionante
Orientato alla disordinata e inflazionistica spartizione delle risorse produttiva di consenso
Questo sistema politico se da un lato il va somministrato droga la RU Feria euforia economica
Se da un lato aveva consentito ampia sfera di libertà intrecciate ad ampia sfera di illiceità
Aveva anche prodotto in crescendo dissesto della finanza pubblica convergenze verso uno statalismo economico inefficiente
Abusi sottratti alla posizione alla punizione elettorale crescente immoralità nella vita politica e persino collusioni di vario tipo con la malavita organizzata
E venti nuovi sul finire degli anni ottanta hanno avviato la crisi di questo vecchio sistema
Il venire meno delle condizioni internazionali che vincolava non la vita politica italiana a questa situazione di stallo unitamente al montare di una nuova insofferenza di massa capace di una originale espressione elettorale il voto leghista per gli abusi e l'inefficienza delle forze politiche che avevano portato la responsabilità preminente della gestione politica
Cogliendo la palla al balzo l'iniziativa referendaria promossa a suo tempo da Mario Segni affossato e i modi consentiti dalla Costituzione
In due tappe successive ed accorre è quello che che sono state coronate dal consenso elettorale dal consenso popolare
Affossato le basi procedurali di quel vecchio sistema politico
Che era rappresentanza proporzionale come abbiamo detto le iniziative referendarie hanno dato forza
Dal canto loro ad una magistratura da tempo in allarme per gli abusi dalla classe politica e hanno dato coraggio ad un movimento di opinione pubblica che ha trovato nel peculiare assetto dei mass media italiani un'ampia risonanza hanno dato il decisivo colpo di piccone al vecchio sistema
Hanno aperto ufficialmente la crisi
Questa si è mostrata nudo nella sua intera natura una grave crisi fiscale
Perfetto di una politica di consenso allegro cui si aggiungevano una crisi morale con implicazioni delegittimanti per la classe politica e infine una crisi delle istituzioni
Se la crisi aperta la costruzione di un nuovo sistema politico però non è ancora incominciato
Non possono considerarsi all'inizio nella nuova legge elettorale a base uninominale
Con l'annuncio di imminenti elezioni anticipate
Perché tale legge non garantisce né promette maggioranze sicure osservabili né i nuovi orientamenti manifestati dall'elettorato nelle elezioni amministrative
Che abbiamo testé vissuto nelle quali si è potuto procedere per la prima volta all'elezione diretta del sindaco con un sistema elettorale a due turni
Perché le aggregazioni espresse dagli elettori in tale circostanza
Paiono piuttosto annunciare minacciare data le imperfezioni della nuova legge elettorale politica sia di Varese divaricazioni estremistiche e destabilizzanti sia frammentazioni parlamentari ingovernabile
Né possono considerarsi principio dalla costruzione di una nuova realtà politica di pur positivi e innovativi indirizzi dei governi Amato e Ciampi
In materia di rigore finanziario serietà di intenti di riforma e riorganizzazione
Crescente Scelta di generose competenze alla guida dei dicasteri
E ciò per il semplice fatto che questi governi sono stati soltanto il transitorio risultato di delega di un Parlamento delegittimato ma non ancora espressione di un Parlamento funzionante
Con le prossime elezioni pertanto
La crisi anziché prendere a rimarginarsi potrebbe anche entrare in una nuova fase di aggravamento se le elezioni non sapranno esprimere una leadership capace di riunificare un Paese diviso
Un Governo autorevole guidato da indizi fortemente responsabili una maggioranza stabile
Un assetto parlamentare atto a fare evolvere civilmente rapporti tra maggioranza e opposizione che siano finalmente ed effettivamente avviati ha possibilità concrete di alternanza
Allo stato delle cose le forze politiche che analizzando gli esiti delle elezioni amministrative amministrativi apparirebbero favorite dagli orientamenti presenti della rettorato
Non sembrano però garantire affatto il rispetto di queste di tali condizioni indispensabili al decollo di una democrazia dell'alternanza della bipolarità
Non le garantiscono il movimento leghista o la Destra nazionale
Il movimento leghista nonostante la fondatezza di talune rivendicazioni di maggiore libertà economica e di autonomia e responsabilità fiscale regionale
Appare ancora sostanzialmente dominato da intolleranze intemperanze propositi laceranti
Le possono bastare tardivi benché apprezzabili atti simbolici
Di un capo giovane e dinamico per liberare dalla pesante zavorra dei suoi intemperante e minacciosi nostalgici la Destra nazionale che si viene oggi o no anormalmente espandendo in talune aree del paese
Dentro il patologico vuoto di un'offerta politica moderata
Capace di rispondere a un tipo di domanda che pur parte fisiologica bisogna riconoscerlo di ogni moderna democrazia
Evoluzioni sono sperabile
Nell'interesse della democrazia nell'uno come nell'altro caso ma possono essere oggi solo oggetto di scommesse con i congiunti rischi non sono ancora realtà
Può per contro garantire quelle essenziali condizioni per la governabilità futura il fascio di partiti e movimenti che si raccoglie sotto l'etichetta di sinistra e che sembra oggi avere le maggiori capacità di aggregazione
Sarebbe sbagliato ripetere ottusa mente oggi gli anatemi del passato
Sono certo venute meno le pensioni e le minacce internazionali che le potevano giustificare
Sono crollati castelli di illusioni e di aberrazioni ma anche qui permangono occulte nostalgie
Reticenti omissioni e diffuse abitudini mentali persino nel partito che pure ha avuto il coraggio di cambiare bandiera nome e simbolo
E di ammettere alla discussione interna sia pure minoritaria temi e proposizioni dare espansiva responsabile partito di governo
Il fatto è però che questa sinistra e appunto un fascio squilibrato di forze Esterne ma anche interni al PDS in larga misura estremiste affette da populismo irresponsabile
E anche da fondamentalismi tenute insieme con un compromesso instabile e alla giornata
Alleanze siffatte potranno anche riuscire magari attraverso prove ed esperimenti come forza di sostegno in sede amministrativa a sindaci indipendenti e dotati di proprio potere
A.S. in quei casi va rivolto ogni augurio
Senza settarismo
Tutt'altri problemi si pongono però quando quelle formule di alleanza le si vogliono trasferire in sede di Parlamento e di governo del paese soprattutto in base ad una normativa elettorale che tutt'affatto diverso
Fortissima e la preoccupazione che concessioni apparentemente episodi che all'estremismo incertezze fatali nel decidere compromessi basati su Kant traditori impasti le istanze diverse
Timorosi la SISMI laddove occorre autorità e fermezza il panico davanti ad aspettative suscitate da incaute promesse provi più provochino cumulando sì effetti micidiali
Gli errori iniziali del governo delle sinistre sono un classico la storia contemporanea dei Paesi europei
Anche Mitterrand nel Paese che più aveva esperienza e riflessioni su questo
Pago a quegli errori il suo ascolto riuscendo poi però col favore dalla congiuntura ha opportunamente correggersi ma l'Italia degli anni novanta
Sprofondata in una crisi a tutto campo non può permettersi di sperimentare a pastoni senza rischiare di finire nel baratro la conclusione è questa
Può apparire un paradosso ma la transizione è una democrazia bipolare ad una democrazia dell'alternanza in condizioni così mal certe come quelle italiane ha bisogno di un decorso particolare
Ha bisogno di essere pilotata
E non può essere pilotata che dal centro
Pilotaggio di una transizione e dunque perfettamente immaginabile come esigenza appunto transitoria
Finché l'assestamento è mi si consenta di chiamarla così l'educazione sentimentale i due poli effettivamente alternativi capaci di contendersi il centro come Stato mille volte saggiamente detto in questi mesi
Non saranno compiuti
Ma oggi il centro non può anche anche non può ancora essere un luogo meramente passivo
Dove si conquista il voto marginale di due schieramenti maturi orientandoli entrambi sia al realismo che ha la capacità di competitiva convivenza democratica
Deve dunque ancora essere un luogo attivo armato di una sua forza politica di indirizzo la funzione orientativa essenziale di una forza politica che si collochi al centro consiste nella situazione italiana di oggi nell'evitare che si formi una patologica maggioranza
Nel Sud nell'un senso o nell'altro motivata non dalla scelta di un corretto modo di affrontare la crisi del Paese
E ricordiamo ancora una volta in crisi fiscale morale organizzativa istituzionale
Ma motivata dalla paura dell'altra parte
Maggioranza moderata che conquista quanto basta del centro per effetto della paura
In quest'ultimo di una sinistra prigioniera diretta o indiretta dei suoi vecchi schemi oppure maggioranza di sinistra che conquista quanto basta del centro perfetto dalla paura in quest'ultimo di una destra neo fascista opposi a vista
Una divisione siffatta dell'elettorato così decisa non farebbe andare avanti il Paese ma lo farebbe tornare indietro di molti decenni riprendendo il liceo ripetendo il diciotto aprile o rovesciando lo il che lo stesso oppure peggio al mille ottocentosessanta addirittura girando all'indietro la moviola dei mille che partirono da Quarto sbarcarono a Marsala
Ma soprattutto eluderebbe i problemi reali quelli che hanno determinato la crisi del vecchio sistema politico e del Paese
La maggioranza nel sistema politico che si deve costruire deve formarsi super altre basi che non la paura deve formarsi sull'imperativo di quei problemi reali
Il voto al centro nella situazione italiana di oggi non è un voto di indecisione
E l'unico voto per la decisione l'unico voto così positivo perizia una politica contro il voto puramente negativo del semplice no all'altro per paura pregiudizio o ideologia
Il centro in questo senso è una novità assoluta della politica italiana non ripete nulla del passato quando il cosiddetto centro era solo una conventio ad excludendum
L'accordo per tenere fuori i comunisti e fascisti
E luogo al tempo stesso di scambio quotidiano con gli esclusi sulla base del dissesto della finanza pubblica
E non è ripeto è la nomenclatura perché non raccoglie frammenti riciclati di vecchi partiti ma solo uomini puliti di buona volontà
Animati da un impegno di rinnovamento donne e giovani desiderosi di un clima nuovo nel rapporto fra cittadini e politica
Per questo si riconosce oggi e si simbolizza in Mario Segni l'alfiere dell'iniziativa referendaria che era avviato il mutamento
Intorno assegni possano raccogliersi buoni cittadini democratici
Che sentono come primario interesse di tutti per diversa che sia la loro tendenza che la seconda la seconda Repubblica
Nasca da un solido processo di risanamento economico morale istituzionale non potrà esservi capacità di governo di una sinistra o di una destra se queste basi non saranno prima seriamente è saldamente gettate
Il futuro governo della repubblica dovrà prima di tutto avviare la ricostruzione delle condizioni della politica
Non dovrà accettare di gestire con persone diverse ma con gli stessi metodi la stessa barca bucata allargandone ulteriormente le falle
Il punto però sta tutto nella risoluta decisione di affrontare senza esitazioni opportunistiche essenza mercanteggiamento i Aspesi e delle future generazioni
Alcuni problemi fondamentali è sempre elusi qui si potrebbe punto fare l'elenco di questi problemi ma si tratterebbe soltanto di un elenco la crisi fiscale
La ricerca della più attiva collaborazione colpi con i sindacati perché gli interessi presenti del mondo del lavoro siano profondamente equilibrati con quelli delle generazioni future il comportamento complementi il completamento dalla riforma istituzionale con l'elezione diretta del primo ministro
Il perseguimento dell'efficienza dell'amministrazione non voglio continuare in in un elenco che tutti hanno ben presente
Vorrei soltanto dire questo
A questo punto che
Il fatto spesso di fare una lento e di avere la sensazione che in questo elenco si possano riconoscere tutti perché
Nessuno può negare quale sia la natura dei problemi di che abbiamo davanti
Ci induce a porre questo grande città questo grande interrogativo linee programmatiche di questo tipo devono considerarsi delle linee programmatiche di destra o delle linee programmatiche di sinistra
La mia opinione e che esse siano
Nell'interesse del Paese e principalmente di coloro che hanno bisogno di potere sperare in un miglioramento sociale che nella bancarotta nell'inefficienza ne è un'industria Osama perversa spartizione mercantile che gli enterale dei falchi interrare dei favori potranno mai assicurare il dubbio io credo che ogni tanto viene affacciato che si voglia chiedere alla sinistra di far propria o di accettare una politica della destra o viceversa è in queste condizioni semplicemente il sintomo di una immaturità culturale
Di una mancata comprensione del senso delle vicende economico sociali di questo secolo dei paesi dei principali paesi civili oppure di una perdurante insensibilità per i problemi reali di un paese come il nostro
Insensibilità
Per i singoli cittadini e per i compiti che questi pongono e vogliono porre a un governo che voglia veramente dirsi tale
Io credo che più che
Soffermarsi a discutere su delle linee programmatiche
Come tutti tendono a fare
E che sono in un certo senso obbligate
Convenga
Borges si piuttosto alla considerazione di problemi di indirizzo di orientamento al modo con il quale una forza politica nuova
Intende affrontare i problemi che avrà davanti che sono dati dalla situazione
In un certo senso l'idea del patto è un'idea che meglio di ogni altra può riflettere questo atteggiamento
Si tratta di stringere impatto un patto in sostanza per modernizzare l'Italia
Questo naturalmente però non significa volersi proporre di farne un paese economicamente evoluto e politicamente democratico perché queste condizioni
Grazie all'operosità e allo spirito civico dei suoi cittadini sono già state raggiunte consolidate
In centotrenta anni e più di storia unitaria
Ed è appunto per questo su queste basi che realisticamente possibile porsi oggi dei nuovi obiettivi di serbare una vegetazione nociva cresciuto in mezzo è cresciuta in mezzo a quella buona
E fare del nostro Paese un Paese interamente moderno libero da stampelle che sono ormai soltanto d'intralcio al suo cammino e farne una parte Della Europa comunitaria imposizione di avanguardia come il nostro Paese merita
Modernizzare non significa dunque solo costruire case scuole ospedali acquedotti e strade significa anche e soprattutto liberarsi da ceppi ostacoli e pastoie cresciuti patologicamente in mezzo a noi
E che deviano l'impegno a edificare o non ne fanno funzionare i frutti
Per dirla in breve la società italiana onde procedere ha bisogno di liberarsi della tutela interessata dalla parte partitocrazia
Per le connivenze delle assegnazioni di fronte alle forze dalla criminalità che prosperano ai suoi margini
Della falsa protezione di uno statalismo invadente che dilaga con efficienza inalare che non gli competono o nelle quali non è più utile messo che lo sia stato in passato
E di un corporativismo diffuso che trasforma legittime esigenze di difesa sociale in parassitismo
A queste deformazioni e storture la società oggi risolutamente si oppone manifestando una volontà di liberazione è uno spirito di rinnovamento ed esprimendo energie vitali che ricordano i momenti migliori della sua storia passata
Su questa strada si deve procedere
Con sempre più chiara consapevolezza politica costruendo un nuovo senso dello Stato uno Stato amico dei cittadini attivo ed efficiente nelle sfere sue proprie e ispiratore di comportamenti e di virtù civili
Esaminiamo in breve questi quattro punti prima di concludere in cui si compendiano necessità di modernizzare la vita italiana
Queste quattro liberazioni che ho accennato di cui essa ha bisogno primo punto liberazione dalla partitocrazia alla partitocrazia regime in cui era degenerata un'azione politica che pure aveva avuto il merito del ristabilimento della vita democratica
Italiani hanno già detto no attraverso più pronunciamenti referendari
Luoghi modi di elezione dei sindaci e delle amministrazioni locali ne sono stati i primi promettenti affetti
Seguiti da un mutamento delle norme delle elezioni politiche
Ma altre innovazioni dovranno seguire perché i modi della Scelta democratica dei cittadini possano essere più diretti e più capaci di produrre efficacia responsabilità trasparenza nel governo dalla cosa pubblica a tutti i livelli
Un nuovo dialogo politico costruttivo fra i cittadini dovrà accompagnare l'edificazione delle forme di quella che viene chiamata la seconda Repubblica
I mezzi di comunicazione di massa che tanta parte hanno avuto nella seconda agitazione che ha avviato il mutamento saranno determinanti anche nella fase ricostruttiva
Nessuna forma di monopolio potrà essere consentita in questo delicatissimo e decisivo campo in un momento così cruciale in cui si vanno a formare nella coscienza pubblica indirizzi
E orientamenti per l'assetto futuro del Paese e dicendo questo penso ai due lati della medaglia
Secondo punto liberazione dalla Piovra criminale la reazione civica al dilagare della criminalità organizzata e alle connivenze di cui questa goduto e anch'essa già fortemente avviata
L'azione coraggiosa di magistrati e di semplici cittadini animati di spirito civico che hanno pagato con la vita ha suscitato uno straordinario consenso di popolo è indotto finalmente un corso nuovo nell'azione contro la criminalità
Di qui bisogna partire incalzando senza tentennamenti la presenza attiva e dinamico nello dello Stato la formazione di un clima di sicurezza per i cittadini è condizione essenziale perché nello Stato si creda
E potere credere dello Stato e a sua volta condizione essenziale perché possa svilupparsi quell'agire operoso quella disponibilità a intraprendere innovare
La cui prima di ogni altra cosa dipende la possibilità di riscossa di intere regioni tuttora rimaste indietro e la crescita dalla produzione dell'occupazione
Questa è una scoperta che abbiamo fatto anche se l'uovo di Colombo ma ormai da tutte le parti si arrivati a concludere in questo modo circa le prospettive dello sviluppo economico delle aree arretrate quello che ma anche prima di tutto non sono le risorse mai lo Stato e la certezza del vivere civile
Terzo punto liberazione dallo statalismo inefficiente
Lo statalismo inefficiente ha fatto il suo tempo
Lo spirito pubblico era un tempo più inclini a guardare con favore l'estendersi della presenza dello Stato in settori sempre più ampi dei servizi nella stessa produzione manifatturiera ritenendo la rispondente all'interesse generale spesso su rogatoria di un ma di una manchevole iniziativa privata
Si attendeva diffusamente dallo Stato quando noi l'iniziativa diretta l'aiuto e il sostegno la sovvenzione a quella dei privati
Ora l'opinione corrente appare piuttosto chi apposto orientamento
Si esprime con allarme in sofferenza per il duplice perverso affetto di gravosa onerosità finanziaria
E di manchevolezza nelle prestazioni di servizi che le accade per ormai consolidata esperienza di dovere quotidianamente registrare come conseguenza di questo enorme sconfinamento dei compiti dello Stato
In più essa l'opinione pubblica non può evitare di collegare a questa tendenza che accresce smisuratamente i poteri della classe politica il dilagare della concussione della corruzione e non all'ombra complesso fenomeno
Non può esimersi scusatemi l'opinione pubblica dal registrare anche il formarsi all'ombra dello stesso fenomeno di Tor pomodori
Nella mobilità sociale di inerzia e sindacali di coperture alla disoccupazione occulta con perdita complessiva di dinamismo per l'economia e per la società e pregiudizio degli stessi interessi duraturi del mondo del lavoro
Le privatizzazioni
L'apertura alla concorrenza dovunque la Riserva non appaia più necessaria
La demolizione delle impalcature speciale di sostegno la fine di ogni finanziamento ogni incentivo a soggetti indegni sono misure di modernizzazione anche perché in linea con le direttive che vengono dalla Comunità europea
Quarto punto
E non ultimo liberazione dallo spirito corporativo
Lo spirito corporativo fu in un remoto passato un importante mezzo per costruire e difendere tecnicamente ed economicamente patrimoni di professionalità e contribuivano a preservare le condizioni del progresso in tempi incerti
Con il mutare dei modi di produzione il dinamico Zanzi dell'economia di mercato la diffusione delle tecniche la generalizzazione dell'insegnamento scolastico la estensione dello stato sociale
La gran parte delle forme di protezione particolaristica dell'attività di gruppi professionali di settori lavorativi su scala nazionale e locale tempi assai spesso a trasformarsi in un giustifichi ingiustificata intralcio
Intralcio all'occupazione alla economicità delle prestazioni alla sana concorrenza dei costi e dei prezzi
Piccole grandi manomissioni vengono perpetrate ogni giorno spesso con la compiacenza di un Parlamento sensibile alle lobbies per stendere una rete di vincoli privilegiati su ogni tipo di attività
Questa rete è stata tessuta per decenni facendosi fitta e pervasiva e ora che la Società cominci a essere di Peralta per quanto è possibile
Cioè quanto non è più rigorosamente necessario la difesa dei consumatori dalle regole asfittiche e dai privilegi di numeri chiusi albi ordini professionali licenzi di esercizio e quant'altro
L'impiego pubblico valorizzato nella sua dignità professionale nella onorabilità dei suoi compiti nella remunerazione dei meriti non deve trasformarsi a sua volta in privilegio dalle prestazioni facoltative
Il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione non deve escludere la mobilità le potrà Sorma sia il diritto all'impresa inefficiente a carico della collettività e del suo futuro e delle generazioni future dei lavoratori e non può venire inteso come diritto ad escludere con barriere l'accesso al lavoro di altri
Lo svolgimento di funzioni economiche o comunicazionali nel settore della informazione
Non deve trasformarsi in potere di concessionari privilegiati oppure di gruppi per contro di gruppi corporativi professionali sul diritto all'informazione dei cittadini
Una nuova classe politica è un nuovo Parlamento devono ora aprire un ampio dialogo con il Paese perché si aprano le porte le finestre a un nuovo clima di libertà della iniziativa
Non si tratta assumendo questi orientamenti di fare promesse
Si tratta di indicare delle piste
Che i cittadini stessi devono costruire percorrere per modernizzare il Paese in cui vivono in continuo dialogo operativo di sollecitazione con i rappresentanti democratici che essi stessi decideranno di scegliere e di controllare
E i modi nuovi che si sono ora avviati liberi da prepotenti intermediazioni di partito
Ecco perché si parla di un patto ecco perché noi pensiamo di aderire a questo patto e di avere con il patto un nuovo clima per la vita politica del Paese grazie
Grazie al professor Bertagna
Iniziamo una sì mo'piccola corte serie di contributi
All'illustrazione del manifesto incominciamo la il amico onorevole Antonio Patuelli
Io ringrazio
Togli ho poco tempo
Anche perché mie abbastanza facile
Spiegare la motivazione di molti dei presenti alla partecipazione al Patto Segni
Che deve innanzitutto non approccio di cultura senza di cultura dell'uninominale in Italia le battaglie referendarie sono state lo strumento per lo sviluppo della cultura dell'uninominale una cultura che non è stata raggiunta pienamente
Nemmeno con le conclusioni legislativo e successive il referendum che hanno prodotto una legge estremamente contraddittoria
Una legge che già i cittadini potranno verificare nel così contorte difficile attuazione e potranno anche sanzionare con ulteriori iniziative referendarie
Quali per esempio alcune sono già attualmente in atto e non da sottovalutare
Il patto il patto è frutto di questa spinta innanzitutto è frutto e deve essere prodotto di un minimo comun denominatore di cultura liberaldemocratica
Non di una confusione di cultura non della sovrapposizione di spinte culturali diverse e tanto meno di comportamenti atti altra sposa vinto al trasformismo si tratta invece di un patto politico e programmatico al tempo stesso che ha in questo la sua prima peculiarità così come l'altra peculiarità e proprio me la complementarietà delle culture nell'adozione del metodo liberale di apertura di ricerca del dialogo senza pregiudizi e senza pregiudiziali
Da laici non laicisti ovverosia da cittadini tolleranti delle opinioni autorevoli e quindi che rifiutano ogni faziosità un movimento che vive nella collegialità movimento che può crescere nella collegialità
Nelle regole della collegialità del confronto può trovare non solo conferma della propria angiomi dessert ma anche la possibilità di svilupparsi
Senza strutture burocratiche ma come un movimento di cittadini
Che dall'idem sentire da Repubblica trova la possibilità e il confronto
Un confronto programmatico che è una verifica continua
Che ha una espressione un po'tutto di modo di essere e di cultura
Un confronto programmatico che ha un'alternativa
Al continuismo trasformista
A certi comportamenti tipici di queste settimane e di questi giorni che prescindono dai programmi
E che ricercano gli echi di vecchie topografia politica
Le quali o non hanno più senso alcuno a dispetto a valori comuni e a comportamenti a programmi oppure hanno vecchi significati di ideologia che vengono richiamate come enti battuti dalla storia
La prospettiva e mi avvio alla conclusione
Deve essere una vicenda ma un avvicinamento è una integrazione piena
Nella dell'Italia in una Europa la quale ci siamo in termini normativi ma non ci siamo altrettanto in termini di comportamenti e di regole attuate
E quindi l'obiettivo e lo dico da liberale
Non intollerante ovviamente ma orgoglioso del proprio liberalismo l'obiettivo è quello di realizzare in Italia davvero una democrazia liberale non nelle norme solamente ma soprattutto nelle norme e nei comportamenti insieme
Un obiettivo che togliamoci trionfalismi dalla mente non sa sicuramente raggiungibile con le sole elezioni politiche anticipate
E con le sole nuove norme elettorali che seppur necessaria non sono sicuramente assolutamente sufficienti
Una democrazia liberale che sia ridefinizione delle regole
Per una non è rituale nuova statualità
Delegificata ma sia una verifica continua non saltuaria e non eccezionale di regole e comportamenti
Una democrazia liberale
Non come un cartello indicativo ma come uno sforzo di convergenza di tendenze culturali device
Che in altri Paesi dell'Europa e dell'Occidente sono anche alternative
Perché si permettono di vivere in un in sistemi che hanno altri e ben più alti livelli di qualità democratica invece noi non siamo in Italia oggi costretti a trovarsi insieme non siamo costretti a governare e non dobbiamo essere assolutamente alla ricerca del potere come obiettivo e del potere come potere
Dobbiamo esser invece consapevole
Che è la base culturale e programmatica che si ritrova attorno al patto e che dal patto si guarda attorno rappresenta qualcosa che viene da esperienze culturali civili e politiche
E da verifiche programmatiche più mature più bene e più severe
Che rifiutano approcci populistici e semplicistici e che rifiutano soprattutto intolleranza estremismo e vetero ideologismo ecco perché e concludo
Vive di trovarsi qui insieme da liberale per me non è un contributo alla nuova o vecchia ricerca del potere ma è nemmeno una disponibilità
Di politici che intendono fare della politica ancora un impegno militante
Ma soprattutto è una disponibilità di cittadini consapevoli che le scelte non si fanno ancora pensando con la logica dei cinquant'anni
Dalla passata Repubblica ma devo hanno essere compiute giorno per giorno perché altrimenti compleanno altri grazie presidente
Grazie re Patuelli è una proseguiamo con questo confronto a più voci la parola al professor Antonio Pedone
Che ci introdurrà temi economici profitto del
Passaggio che l'unica fra farà per arrivare fino al parco per salutare una serie di amici
Sono qui presenti gli onorevoli marine Bicocchi professor Buttiglione
L'onorevole Melillo e il senatore Vito Ferrara notevole qui in senato eletto nella lite che avete al PRA
Pedone
Ma diversamente
Dalle mie cattive abitudini non farò la costa si detta lista della stesa delle cose da fare o da riformare
Discuterò magari dei di alcuni indirizzi o principi ai quali dovrebbe ispirarsi la lista della spesa contenuto dei programmi
Ai quali certo dovremmo poi arrivare ecco per fare questo vorrei sottolineare come
All'inizio degli anni novanta in Italia accanto alle trasformazioni i sommovimenti profondi in campo istituzionale e politico
Ci sono state altre novità fondamentali in materia economica che hanno cambiato l'ambiente economico e finanziario ma i quali in genere prestiamo molta meno attenzione
In televisione e giornali discutiamo dei di quello che accade sul piano politico sul piano economico istituzionale non l'abbiamo ora vorrei sottolineare che questi cambiamenti vanno tenuti presenti
Se vogliamo affrontare i grandi temi della politica economica i due che spesso ripetiamo sono quelli del debito pubblico o dell'occupazione questi temi non possono essere affrontati con la vecchia lista della spesa con la stessa vecchia lista della spesa che anch'io ho fatto alcuni anni fa
Vorrei spiegare perché però è anche spiegare che l'effetto di questi fattori secondo me sottovalutati è un effetto dirompente che non si è ancora pienamente manifestato qualcuno può ritenere che sia stato e sia che si sia esaurito per esempio con la crisi valutaria e finanziaria del settembre novantadue o con la crisi che alcuni gruppi pubblici tipo la liquidazione Efim o anche privati
Non è così
Quello che vorrei dire che certo la crisi valutaria finanziaria del novantadue è stata la prima manifestazione degli affetti
Di quello che io chiamo il processo di liberalizzazione o di esposizione alla concorrenza che ha interessato l'economia e la finanza italiana a partire dal mille novecentonovanta
E cambiato anche in questo campo
Il
L'ambiente economico altrettanto radicalmente di quanto non sia accaduto su un piano istituzionale e i problemi che ne sono derivati sono problemi ancora aperti dite che attendono soluzioni uno dei compiti appunto è quello di trovare soluzioni per questi propone
Problemi
Quali sono gli eventi nuovi Rocca Fanna indicato le venti nuovi che in campo istituzionale hanno creato questa profonda trasformazione crisi del sistema quali sono gli eventi nuovi che hanno caratterizzato questo processo di accresciuta esposizione alla concorrenza e rispetto al quale io credo si dovranno valutare il programmino di chi si presenterà alla prossima competizione elettorale
Un primo fatto nuovo evento nuovo e la piena liberalizzazione valutaria e finanziaria
Questa è stata realizzata solo all'inizio del mille novecentonovanta con la completa libertà di movimento dei capitali finanziari e monetari
La scelta di mantenere questa libertà del sistema ha di fatto imposto nel settembre del mille centonovantadue governo Amato l'abbandono degli accordi di cambio del Sistema monetario europeo
Se non ci fosse stato questo sarebbe ricorso ai vecchi sistemi
Stava introdurre muovere quello che si aveva fino al mille novecentonovanta controlli sui movimenti di capitali questo consentiva sia di affrontare le crisi valutarie sia per esempio di finanziare con debito pubblico la spesa nel senso che avere tassi di interesse più bassi in Italia
Era possibile perché c'era in blocco alla fuga dei capitali al movimento libero dei capitali questo non è più possibile dal mille novecentonovanta e cambiato il mondo è cambiato quindi la politica economica che si può fare ed è cambiata da poco
Questa anche evidenziato in maniera vincolante
Le conseguenze che ne derivano per la politica del bilancio pubblico è vero che anche nella seconda metà degli anni ottanta si è fatto una politica di finanziamento del disavanzo della spesa indebito è cresciuto
Quello voglio dire non voglio dire adesso seracco se fatto bene o male era possibile farlo
Oggi non è più possibile farlo se si vuole mantenere la piena libertà di movimento dei capitali quindi una prima scelta è questa prete questo non significa che non si possano egualmente
Risanare le finanze pubbliche mantenendo libertà mentre capitali però cambia il modo di farlo
Naturalmente
Questo sempre che si ritenga che l'Italia debba continuare a far parte dell'Unione Europea questo mi pare che nessuno lo contesti candidati ma che debba farlo nelle condizioni di libertà valutare finanziaria guadagnate nel mille novecentonovanta
Secondo fatto nuovo spesso sottovalutato nelle sue conseguenze
E l'attuazione della politica dalla concorrenza da parte della commissione della Comunità europea allora oggi Unione Europea
Che ha portato a modificare e a ridurre in maniera consistente il flusso dei fondi pubblici verso le imprese pubbliche ovviamente in primo luogo ma anche private
Questo ha comportato ha comportato immediatamente in blocco
Dei fondi di dotazione dell'ente le partecipazioni statali accelerando la crisi di alcuni enti ha comportato poi la revisione e la limitazione dell'incentivi agli atti
Che ne sono derivati non possono ritenersi superati e assorbiti con la gestione delle crisi manifestatosi gestione più o meno corretta tipo quella della nel caso delle o con la prevenzione di crisi incombenti come nel caso di Antrim delle partecipazioni statali o con l'accelerazione delle privatizzazioni
Tutte cose che certamente vanno fatte vanno fatte nel modo migliore sia la gestione delle crisi che si manifestano sia la prevenzione delle crisi sì alle privatizzazioni
Ma che lasciano aperti i problemi fondamentali del controllo e per il governo delle grandi imprese non in quanto tali non come discussione accademica
Su noccioli duri public company e così via ma ai fini di assicurare la capacità di formulare e attuare iniziative di crescita e di mantenimento della competitività internazionale delle imprese italiane
Il problema è chi se ne assume la responsabilità e i rischi
Qui voglio dire che non bastano le qualità indubbio è che esistono da parte dei managers di imprese pubbliche e private né può spec fidarsi ci si può fidare di un ruolo di supplenza delle banche trasformate in azionisti temporanei come sta avvenendo sempre più si tratta quindi di adeguare i mercati in primo luogo l'intermediari gli organismi di sorveglianza
E qui appunto è un campo di riforme da fare di riforme da fare perché sono cambiate le condizioni non perché fosse sbagliato tutto quello che è stato fatto fino al mille novecentonovanta
E come bisogna cambiare quindi da cambiare non nella direzione di porre astratte tutele per il singolo piccolo azionista o per il singolo
Operatore nei confronti dei grandi operatori vagando ma
Nella direzione di accrescere la libertà di scelta anche con maggiore discrezionalità da parte per esempio gli organismi di sorveglianza assicurando però le condizioni di piena trasparenza e controllabilità
Terzo evento nuovo che ha avuto conseguenze che impone un approccio diciamo riformista a quello finora seguito
L'attuazione del mercato unico che già tenuta dal primo gennaio dello scorso anno
Con la libertà piena di stabilimento e di mutuo riconoscimento anche le conseguenze di questo nuovo fattore di esposizione alla concorrenza hanno solo cominciato a farsi sentire i problemi dell'occupazione la FIAT e la preoccupazione della FIAT nei confronti dell'importazione di auto giapponesi è solo uno degli aspetti che aggrava difficoltà che comunque ci sarebbero state ma che certamente rende più difficilmente risolvibili i problemi dell'occupazione in molti settori industriali in prospettiva e queste conseguenze si faranno sentire ancor più in futuro
Quello voglio dire che questi nuovi fattori di esposizione la concorrenza si sono sovrapposti a tendenze carenze di vecchia data che affliggevano da tempo la nostra economia
Dall'invecchiamento demografico ai ritardi infrastrutturali e tecnologici dagli squilibri territoriali ai deterioramento ambientale
Sui quali non mi soffermo ne hanno aggravato la portata hanno reso più complesse le soluzioni essi hanno anche accresciuto interdipendenza l'intreccio tra politiche di risanamento della finanza pubblica e politica di rilancio della crescita e dell'occupazione
Questo significa che sono richiesti nuovi comportamenti a tutti i partecipanti al processo produttivo ai lavoratori
Già hanno accettato l'eliminazione delle indicizzazioni si dovrà estendere in problema della mobilità di persone adulte nel mondo del lavoro
Il problema dei imponibile di manodopera da un lato di occupazione obbligata o di prepensionamenti non servono a risolvere un problema occorre avere efficaci meccanismi che assicurino la mobilità di lavoratori adulti
Né più solo l'ingresso dei giovani degli anziani
Vanno modificati i comportamenti e gli atteggiamenti dei risparmiatori sia cresciuto all'incertezza valutaria
Spostano i loro risparmi dalla Botto da un deposito bancario perso i titoli azionari magari delle nuove aziende privatizzate vanno da un lato tutelati ma dall'antro abituati a accettare da correre rischi ragionevoli
Ma non modificati i comportamenti delle imprese concludo subito alle
Nel senso che l'abitudine delle imprese da un lato i grandi gruppi pubblici e privati
Di per riaggiustare le cose all'interno del gruppo è qualcosa che non può più funzionare così come per quanto riguarda piccole e medie imprese oltre a tutte le forme di sostegno va anche vanno anche previsti processi che ne favoriscano la razionalizzazione e in qualche caso la concentrazione va modificato il comportamento delle banche su questo però non mi fermo per non fare troppa autocritica
Ecco
Il segnale che mi ha dato Gennaro Acquaviva quello di chiudere vorrei chiudere rapidamente e vorrei chiudere dicendo questo
Questo processo è queste maniglie comportamenti comportano forti redistribuzione l'esecuzione di regno distribuzioni tra lavoratori giovani anziani tra lavoratori attivi e oratori pensionati tra e la storia tartassati tra chi paga più o meno d'imposta e così via
Sono però i passaggi fondamentali da compiere per tener conto e non rifiutare come fanno parte delle forze in campo
L'esistenza di questi problemi creati sì a partire dal mille novecentonovanta e che a mio parere sono altrettanto pervasivi di quanto non lo siano i mutamenti di carattere istituzionale con lo saranno ancora di più
In termini appunto di occupazione dislocazione delle attività produttive così
In questo senso le politiche economiche seguite negli anni ottanta sono insufficienti e inadeguate
E se non vanno replicate proprio perché non possono esserlo se si vogliono affrontare e risolvere i problemi del risanamento finanziario della finanza pubblica e del riavvio della crescita nelle nuove mutate condizioni
Quelle politiche vanno corrette e integrate per tener conto di questi nuovi fattori non vanno capovolte
Possono essere corrette integrate nel rispetto dei vincoli imposti dai fattori di novità occhio prima ricordato possono esserlo per esempio partendo dallo sfruttare
L'occasione è costituita dal recupero di competitività consentito dalla svalutazione della lira
Il riequilibrio dei conti con l'estero è un passaggio fondamentale se si vuole riavviare la crescita in questo Paese
Per la prima volta non diamo più un circolo vizioso che impone un deficit di partite correnti perché per fortuna andremo addirittura in avanzo
Qui non abbiamo problema di aumentare il debito estero per favorire il debito estero per consentirci di avere debito estero aumentare i tassi di interesse aumentare così i trasferimenti di interessi all'estero e con questo rialimentare il disavanzo corrente questo circolo vizioso è interrotto dobbiamo approfittarne
Utilizzando appunto riequilibrio Esterno che abbiamo realizzato questo però non è stabile riequilibra sterno essenziale per la ripresa produttiva ma non è sufficiente se contemporaneamente non si realizzano due altre condizioni
Non si consolida la discesa dei tassi d'interesse e non si riavvia il processo di investimento le condizioni per fare questo credo che mi sia vietato di illustrare in questa sede approverete avremo qualche altra occasione di incontrarci grazie
Chiedo scusa Pedone diverse insistenze mai abbiamo molti interventi ignoriamo ma abbiamo occasione sicuramente Prodi per di parlare
Per un breve saluto con Tagliavanti
Molto brevemente vorrei portare a questa adesione alle tesi illustrata dal professor K Cafagna l'adesione dei repubblicani che hanno sottoscritto il patto di rinascita nazionale
Di Mario Segni credo che questa riunione nostra di oggi sia importante in sé
E perse
Importante INSEAD perché costituisce oggi una costola essenziale
Del Patto per l'Italia
La costola laica
La costola riformatrice la costola liberalsocialista
Ed è importante per sé perché l'esistenza di questa costola consente al patto di rafforzarsi e di presentarsi
Al giudizio degli elettori con una forza in grado di con quest'anno la maggioranza
Credo che poi la presenza di questa costola sia uno strumento importante per chiarire la natura stessa
Del patto
Che non è come ben diceva che ha introdotto i lavori ne è un'alleanza di destra né un'alleanza di sinistra ma un'alleanza nell'interesse del paese
E direi di più
Un'alleanza di riformatori io preferisco il termine riformatori al termine riformisti perché i riformatori sono quelli che le riforme le fanno e non si limitano ad ospitarle perché altrimenti in questo Paese siamo tutti un paese di riformisti e abbiamo credo qualche patente
Per qualificarci come Riformatori cioè coloro che le riforme le fanno abbiamo tra di noi abbiamo come nostro leader l'uomo che con i referendum
Ha consentito all'Italia di liberarsi della partitocrazia è un esempio concreto della riforma più grossa che io ho visto in questo Paese nella mia pur breve esperienza politica abbiamo nel nostro patto sostenitori del rafforzamento dei meccanismi di mercato nell'economia italiana e introdurre rafforzare i meccanismi di mercato che sono anche meccanismi di lotta ai monopoli anche privati
è cosa rivoluzionaria direi quasi per questo Paese abbiamo tra di noi che propone il patto propone un nuovo patto fiscale
Il blocco della pressione te meccanismi di federalismo compensati da meccanismi di redistribuzione anche qui è una rivoluzione nei confronti del è un sistema fiscale borbonico
Inefficace violenti un giusto
Abbiamo poi l'unica proposta realistica e concreta di riforma costituzionale
L'elezione diretta del premier alla quale siamo stati costretti a rinunciare in questa legislatura di cui la fine si intuiva vicina ed ora te giunta ma che riproponiamo al Paese per la prossima
Abbiamo di fronte un cartello che si autodefinisce progressista anche se io lo vedo più come un cartello potenzialmente conservatore di continuazione degli elementi sopravvissuti di partitocrazia in questo Paese e di fronte a questo cartello per batterci
Più facilmente ci si vorrebbe divisi
Ci si vorrebbe reazionari quanto si può e ci si vorrebbe rifondatori della Democrazia Cristiana
Ora io qualche mese fa o vinto una scommessa con il mio collega di partito Oscar Mammì con il quale avevamo scommesso varie cose sul fatto che Segni non sarebbe mai uscito dalla Democrazia cristiana secondo voi
Secondo me sarebbe uscito e l'ho vinta ne abbiamo fatto una seconda che spero di vincere anche quella cioè ma mi sostiene che Segni dopo essere uscito la la democrazia che
Cananzi è uscito per poterla meglio rifondare anche lì ho scommesso spero sono convinto per l'Italia per Mario per noi devi vincere anche la seconda scommessa quali sono i rimedi e concludo per questi tre rischi
Che ci si vuole far correre cioè quello di essere divisi diverse luci sì come i Curiazi uno uno di essere reazionari o di ritrovarci a rifondare la DC
Primo il tavolo liberaldemocratico delle Avis deve aprirsi il prima possibile
Il negoziato che dobbiamo condurre molto complesso non è affatto detto che riusciremo a metterci d'accordo ma proprio perché i temi sono compressi e l'accordo non è scontato prima si comincia a discutere nella trasparenza senza pregiudizi
Meglio è ed in secondo luogo la costola laica
Riformatrice liberalsocialista del patto deve essere forte
Per smentire nei fatti la tesi di chi ci vuole vedere tutti intenti stranamente noi che di tradizioni
Cattoliche a parte gli amici cattolici poche ne abbiamo in questa sala a rifondare adesso la democrazia cristiana un ultimo punto oggi sull'Indipendente è stato pubblicato un mio articolo
Dove il titolo conta diceva il testo fame dei titoli scrivono direttori dei giornali non gli autori degli articoli si diceva nel titolo Segni deve scegliere se stare con Bossi o con Rosi Bindi ora questa cosa inesatta per due motivi
Primo perché il problema oggi non è che Segni debba scegliere con chi stare è che noi dobbiamo scegliere se stare o non stare consente è questo il problema che si pone a noi e si pone oggi agli italiani sulla proposta che Segni ha lanciato e in secondo luogo credo con qualche ambizione che noi vogliamo per vincere consegni sia gli elettori di Bossi che quelle di Rosi Bindi
Abbiamo bisogno di entrambi non vi è un'alternativa tra questi due elettorati e credo che non possiamo accettare dall'uno Bossi né dall'altra Rosi Bindi per rimanere nel titolo
Dei venti degli integralismi o dei pregiudizi
Io personalmente eventuali veti o pregiudizi
A dialoghi liberaldemocratici da Rosi Bindi o particolare difficoltà ad accettarne perché ho conosciuto amica Rosi Bindi al Parlamento europeo dove lei siede come deputato da vari anni e io ero precedentemente un funzionario dove l'amica Rosi Bindi siede in un gruppo parlamentare con i rappresentanti ex franchisti
Spagnoli e che ora i conservatori inglesi
Quindi sono lieto dialogare con Rosi Bindi non credo di poter a prendere lezioni i limiti a possibili According sul fronte conservatore da lei lo stesso vorremmo imporre a Bossi che appena ha cominciato a dialogare con Monica dopo ha dovuto abbandonare la sostanza
Della sua precedente proposta politica credo che abbiamo già vinto due terzi della battaglia ancor primo di dovere cominciare a combatterla credo però dobbiamo impegnarci per vincere il terzo della battaglia che rimane da combattere e di conseguenza poter offrire all'Italia nel mese di marzo o nel mese di aprile l'inizio di una ricostruzione grazie
C'entrano i come avete capito onorevole Mario Segni lo troviamo grande affetto poi i farmaci che oggi era la parola fra un paio di interventi Arturo Gismondi ci ha chiesto di fare un breve intervento sulla politica dell'informazione ma siamo tutti lieti di ascoltarlo sia l'ammontare di venire nel settanta
Credo che lo conosce nostro compagno
Giornalista illustre anche se in pensione se non vado errato
I quali quarto
Ma comunque ci doveva essere un altro intervento comunque
Sono
Comunque ringrazio di darmi la possibilità di affrontare questo tema dell'informazione naturalmente
E un tema che mi sta a cuore ma non ne parlerei in questa sede se non fossi convinto che il futuro dello Stato liberale democratico nel quale vogliamo vivere e credo che sia questa la ragione per la quale siamo tutti qui dipende dagli S dagli assetti dalle regole che si riuscirà ad elaborare e a far rispettare nel sistema dell'informazione
Faccio il giornalista da quarant'anni e non sono un freelance o un professore un politico che scriva di tanto in tanto sui giornali vivo da quarant'anni all'interno delle redazioni dei giornali
E vi posso dire che sono meravigliato sono stupito ogni giorno nel leggere i giornali
Nel vivere nelle redazioni dallo spettacolo di uno spostamento enorme di potere di posizioni eccetera verso una certa parte politica che poi lo schieramento di sinistra
E questa è una delle ragioni per le quali io sento nascere una diffidenza crescente nel mio campo
Per la coerenza con la quale un partito il PDS eccetera persegue sistematicamente un allargamento del potere in questo campo
Oggi c'è la notizia che il garante dell'economia della editoria Santaniello
Sarebbe candidato del PDS non so se questo è vero la notizia non è stata smentita ma insomma questo è un segno abbastanza grave perché si scopre che quello che doveva essere l'alto garante
Che doveva garantire le regole del gioco gli equilibri eccetera è parte di uno schieramento
Ed è abbastanza grave perché negli ultimi tempi Santaniello ha preso alcune decisioni ha propiziato sostenuto le norme pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale di ieri sulle sponsorizzazione sponsorizzazione che colpiscono almeno questo sostiene la Fininvest il polo privato mentre nello stesso tempo si è omesso di fissare un tetto pubblicitario
Alla RAI che rappresenta un regalo dopo l'iniezione di centinaia di miliardi del decreto che è stato approvato alla fine dell'anno io dico queste cose non appartengo alla Fininvest anzi ho un contratto con la RAI che peraltro non riesco ad onorare mi impediscono di onorare da mi considero facente parte di questa famiglia però io ritengo che in questo campo non è possibile che avvengano delle dei mutamenti degli equilibri politici e che questi mutamenti degli equilibri politici siano determinati dall'intervento del potere politico delle forze politiche Oddi
Personaggi che rappresenta uno e garantiscono
Da parte dello Stato dovrebbero rappresentare garantito da parte dello Stato un atteggiamento assolutamente corrette neutrale in questa in questo campo un campo così delicato il problema del setto dell'assetto televisivo è fondamentale per gli equilibri democratici per il gioco democratico per un gioco democratico ordinato il libero lo sarà già da questa campagna elettorale
Abbiamo non lo dico io brevissimo perché la situazione conosciamo una situazione di duopolio grande polo pubblico grande polo privato
è una situazione non soddisfacente per questo si richiede la revisione della legge Mammì che anche a me sembra inevitabile però attenzione io sono d'accordo e penso noi dovremmo essere d'accordo se questo significa accrescere il pluralismo delle presenze culturali
Di presenze culturali diverse
Nel panorama dell'informazione e della cultura non sarei d'accordo invece se questo significa una modifica unilaterale
E punitiva per uno dei protagonisti per esempio il protagonista privato
Se significa la modifica di un dualismo che certamente insufficiente
Ma che non può essere sostituito con il ritorno a un monopolio di Stato o con il ritorno a una ambigua centralità che vede il potere pubblico il potere dello Stato
E alcuni satelliti diciamo privati di minore importanza comunque attenzione perché la situazione in questo campo è già mutata
è nato il terzo polo televisivo e Montecarlo
Che è stato rafforzato con l'acquisto del cento per cento
Da parte del gruppo Montedison
E che è stato seguito da due decisioni che sono venute dopo che Guido Rossi ha preso la direzione del gruppo Montedison e cioè l'affidamento della direzione della parte informativa a Curzi ad Augias
E appunto la la diciamo la concentrazione del cento per cento nelle mani del gruppo proprietario Beppino e abbiamo assistito alla modifica una modificazione degli equilibri che si sono che che che esistevano e che non certamente giudichiamo inadatti
In più la Rai è impegnata in Tele San Marino la cui presidenza è stata affidata a Zavoli
E poi abbiamo avuto la decisione dell'esproprio da parte dello Stato di una pay tv tele più tre
Ecco e bisogna stare attenti in questo campo abbia atti illiberali
Quali possono essere la irruzione del potere politico noi abbiamo adesso il il processo Annie monta a me è capitato di sostenere sul giornale tutti
Qualcuno mi ha detto che non c'aveva pensato che la la la parte importante dello scandalo Enimont non è soltanto quella delle bustarelle eccetera ma il fatto che fra il novanta e il novantuno
Un anno o due dopo la caduta del muro di Berlino e mentre nell'Europa orientale si smantellato hanno gli enormi apparati pubblici nell'economia ebbene noi in Italia abbiamo avuto la nazionalizzazione di un settore come quello chimico
Avvenuto non attraverso una battaglia aperta come quella che fece nel sessantadue sessantatré Riccardo Lombardi ma attraverso manovre di di manovre politiche o della magistratura per esempio il fermo delle azioni Montedison che convinse da parte di Curtò che convinse Gardini a vendere c'era cioè attenzione una società liberale una società democratica quale quella che ossia nella quale vogliamo vivere non le sopporta la possibilità di interventi del potere politico della politica
Che che modifichino diciamo la situazione delle aziende e neppure nel caso neppure quando si tratti di modificarla nel campo della nel campo dell'informazione
Quindi il problema è quello di rivedere la legge Mammì ma il problema è anche quello di avere le idee chiare sulla situazione della RAI è un'azienda che oggi e specialmente dopo la ultima legge che ha deciso la nomina il consiglio d'amministrazione da parte dei presidenti della Camera e del Senato
Che però nomina del consiglio d'amministrazione ma non sono diciamo ne i referenti del consiglio d'amministrazione né rispondono loro stessi del consiglio d'amministrazione
Questa azienda nessuno più si sa che cosa sia se pubblica si è privata
Che tipo di controllo pubblico si può esercitare su questa azienda oppure se questa azienda sia in preda ad una Anarchia corporativa dei gruppi di potere di pressione interni
Politici e sindacali
C'è la polemica sì è vero non è vero che il PDS allargato le sue posizioni all'interno
Della RAI questo ognuno può giudicare seguendo giornali radio seguendo la
I telegiornali eccetera c'è un fatto che quando io parlo dell'Anarchia corporativa dei gruppi di potere delle pressioni interne non posso dimenticare che ad una tripartizione si è sostituita la presenza di un solo partito per la scomparsa degli altri due e si è aggiunta la pressione dei gruppi sindacali specialmente dell'Usigrai i quali intervengono sulla sulla politica dell'azienda intervengono sulla determinazione delle linee dell'azienda e anche naturalmente sulla sulle scelte
Da parte del dell'azienda di dirigenti eccetera il pericolo per l'azienda pubblica non è né la concorrenza esterna che anzi gli giova anche se va regolata
Ma è nella debolezza dell'assetto istituzionale proprietario giuridico nella sua direi mostruosità per cui questa azienda è pubblica quando si tratta di riscuotere il canone diventa privata quando deve fare ricorso al mercato pubblicitario
E pubblica quando la crisi finanziaria richiede intervento pubblico diventa privata quando si arroga il diritto di concorrendo con i privati nella rincorsa del pubbliche dal della udienza abbassando il livello dei suoi programmi
Inseguendo gli interessi marginali e meno qualificati diciamo del pubblico c'è stato ultimamente questa polemica
Su radio radicale della polemica per radio radicale nasce dal fatto che si fa la convenzione con una radio privata perché la radio pubblica che viene per questo pagata e che per questo riceve l'abbonamento si dichiara impossibilitata svolge ore
Un compito pubblico che è quello di assicurare collegamenti con il Parlamento eccetera
Altro pericolo per la RAI
La crescita puro pratica che è stata determinata da una identificazione fra l'azienda e il ceto politico per cui l'azienda ha finito per rappresentare uno degli aspetti di questo allargamento di questo crescita di dimensione del ceto politico oggi la RAI con quattordici mila dipendenti e migliaia di collaboratori produce lo stesso servizio del privato con meno di tre mila lavoratori
E per far questo sì mi dicono che devo interrompere per far questo
Può avere due fonti di finanziamento il cannone e la pubblicità più gli aiuti dello Stato noi sentiamo in questo momento
In questo periodo la propaganda per la pubblicità per Rinnovamento per il nuovo del cannone bene questo è un segna un piccolo segno della disinformazione alla quale può ricorrere un'azienda pubblica
Perché si dice che il la RAI chiede il canone più basso d'Europa ma il discorso è quello
In molte altre televisioni però il l'azienda le aziende pubbliche non hanno la pubblicità quindi il discorso è quello del totale delle entrate che per la Rai superano anche quelle dei di un'azienda come la BPS quindi riassetto dell'intero sistema accrescimento del pur pluralismo un sistema però con il avendo però di vista un sistema equilibrato misto fa presenze pubbliche e private e diciamo così cercando di evitare i trabocchetti di una revisione dell'attuale legislatura
E dell'attuale legislazione che sì perché si si riproduca poiché produca poi un effetto per il quale passano le parole d'ordine passa l'impostazione eccetera che oggi è prevalente all'interno della RAI e cioè che quella della centralità di un servizio pubblico cioè della centralità dell'informazione di Stato già in questo termine informazione di Stato
C'è più di un elemento di allarme nei confronti del resto del sistema dell'informazione grazie scusate
Grazie a te un saluto da Rocco Buttiglione poi diamo la parola sì
Siccome sono senza orologio prego il Presidente di bloccarmi quando il caso perché i filosofi hanno un difetto pare in genere parlano troppo
E vorrei proporvi solo alcune poche riflessioni partendo da un intervento tenuto poco fa da un amico repubblicano di cui non so il nome
Lavaggio
La Lazio ha detto molto acutamente ci vogliono divisi ci vogliono reazionari ci vogliono rifondatori della DC e dicono che segni delle scelte
Vorrei proporre un breve commento su ognuno di questi punti sul primo ci vogliono divisi
Invece dobbiamo essere uniti ma uniti su che cosa qual è la base culturale di questo convergere di i laici e di cattolici che non rinnegano anzi approfondiscono in questo convergere la loro identità
Scusa
Credo che la base vada sia realmente identificata né in una nuova consapevolezza che attraversa sia la cultura laico liberale che la cultura cattolica una consapevolezza nuova ma che arriva a dieci antiche potremmo rifarci a Sir Karl Raimund Popper il quale a nella cultura laica più recente proposto la opposizione fra un riformismo il quale parte dal riconoscimento di non poter controllare la totalità dei fattori che compongono l'universo sociale
Ed un riformismo
Che lo chiama ulivismo
Nel senso che tenta di abbracciare la totalità dei fattori e quindi pensa di poter governare dal centro politicamente la totalità della società
Il riformismo che alla tradizione olistica e il riformismo che deriva dalla grande filone hegeliano marxista che così potente ancora nella cultura italiana
A in una parte non secondaria della cultura laica italiana e che da questa cultura laica quel carattere così fortemente antiliberale che che tutti noi conosciamo ok
Crea un equivoco sul significato del liberalismo perché nel senso di quel filone anche Giovanni Gentile poteva proclamarsi liberale è infatti si proclamava liberale
Invece il Prism il politica l'ingegnere in cui parla opera e la capacità di fare i conti con l'imprevisto
Tradotto in termini più politici fare i conti con il mercato accettare il mercato come luogo dei fattori che noi non controlliamo
E che tuttavia dobbiamo continuamente su sforzarci di organizzare e di dominare
Volgendo lì al bene comune pur sapendo che l'Opera domani andrà ricominciata perché quando saremo riusciti ad assestare un aspetto della realtà sociale qualche altro buco si aprirà da qualche altra parte
Bene questa tradizione non do con magica del pensiero liberale si incontra naturalmente con quella che Martinazzoli chiama la moderazione Martinazzoli e persona di studi forse un po'vecchi ma solidi qual è la radice di questa moderazione e l'anti perfetti ritmo di Rosmini
Cos'era l'anti perfetti ISMU rosminiano la consapevolezza che la sua è una società di uomini segnati dal peccato originale non sono perfetti
Non sono capaci di dominare tutta la realtà sono loro stessi viziati dal peccato e questo è un aspetto di convergenza fra la grande tradizione liberale
E la tradizione cattolica perché anche Montesquieu era convinto che le gomme non bisogna fidarsi perché sono peccatori e per questo c'è bisogno dell'equilibrio dei poteri che si controllino fra di loro o è la grande tradizione del federalista
Non a caso che Milton è un angolo cattolico quasi cattolico
Allora io credo che su questa base di un pensiero riformista concreto il pensiero delle riforme possibili che laici e cattolici possono incontrarsi e possono convergere e qui credo che il momento socialista sia egualmente importante c'è una tradizione umanitaria del socialismo specialmente italiano che da come un orizzonte qual è il perno che ci orienta in questo continuo lavoro di riforma sociale
Non a caso la riforma sociale una gloriosa testata dello socialismo italiano
E il primato della persona umana
E il riconoscimento del valore della persona umana attorno al quale dobbiamo cercare di aggregare
Tutto l'imprevedibile del mercato tutto l'imprevedibile di una società che si evolve senza chiedere il permesso alla politica riconoscendo che la politica non deve guidare la società ma seguirla aiutarla organizzate credo che questa è una forte base culturale per il riformismo di cui il Paese ha bisogno per il riformismo delle riforme possibili e delle riforme che funzionano
In un Paese dove altri riformismi hanno fatto in modo che tutto quello che si è riformato smettesse di funzionare
E allora questo ci porta la seconda parola reazione
Conservazione la nostra alleanza non è l'alleanza della conservazione e della reazione e l'Alleanza delle altre riforme e l'Alleanza del riformismo che ha interiorizzato fino in fondo le regole difficili
Spesso difficili
Da cui dipende il nostro grande ma precario benessere le regole del mercato le regole dei sistemi istituzionali
Questo per rifondare la DC no
Io sono impegnato a fare una nuovo grande forte partito popolare che un elemento fondamentale di questa alleanza che vogliamo costruire ma certo non è l'unico elemento di questa alleanza un pilastro accantonata altri
Pilastri egualmente decisivi per definire questa identità
In dialogo con questi altri pilastri sulla base di una cultura comune che non è una cultura metafisica è una cultura delle istituzioni io parlavo qualche mese fa no un anno fa
A Vienna con Reinhold Dworkin
Con Ralf Dahrendorf delle e senza del liberalismo c'è una tradizione liberale per cui liberalismo in qualche modo una metafisica o implica una metafisica questo tradizione ovviamente incompatibile
Con la tradizione cattolica ma c'è un'altra grande tradizione liberale nato il solito così
Per la quale il liberalismo è una filosofia delle istituzioni
La quale poi si può conciliare in una tensione sempre irrisolta è proprio per questo seconda con diverse posizioni metafisica quanto più noi approfondiremo un liberalismo metodologico di questo tipo
Tanto più riusciremo ad assicurare ad Alleanza che costruiamo la base culturale insieme idealmente forte e pragmaticamente efficace e flessibile di cui abbiamo bisogno un'osservazione su Segni che deve scegliere
Io credo che noi siamo al centro di un'operazione politica grande e potenzialmente vincitrice se saremo uniti e crederemo che possiamo vincere
Perché in un sistema bipolare come quello in cui ci avviamo ad andare per tappe successive cosa e importante parlare con chiarezza agli elettori e più importante questo che fare delle buone alleanze
E noi abbiamo parlato con chiarezza gli elettori realizzando una riforma istituzionale
Per via politica volevamo che gli elettori potessero scegliere il capo del governo e abbiamo costruito un'alleanza che anche se questo non è legge dello Stato gli consente di scegliere il capo del governo abbiamo un candidato è un programma chiaro e che gli elettori possono riconoscere in secondo luogo il sessanta per cento degli italiani non vogliono il governo di Cossutta e di Occhetto
Noi siamo in grado di usare la polarizzazione a favore della nostra operazione politica perché di quel sessanta per cento come dire il capofila siamo noi
Siamo in grado di dire alla gente anche dopo i recenti sondaggi ma già prima perché al di là dei sondaggi regole si vendono che noi possiamo vincere
Fini non può vincere
Noi possiamo vincere la lega non può vincere
Noi abbiamo la possibilità di dare al Paese l'alternativa seria rigorosa democraticamente sicura che ha cultura e capacità di governo
Al governo delle sinistre altri non posso fare non possono farlo io non voglio entrare qui sulle polemiche sulle alleanze che bisogna fare certamente chiunque venga verso di noi e meritevole di grande attenzione
Ma è diverso una politica delle alleanze che la politica dell'ammucchiata e diversa una politica delle alleanze che va tra a trattare convinta che i voti il consenso li hanno gli altri
Ed una politica delle alleanze che parte prima di tutto dall'alleanza con i cittadini e dalla fiducia con i cittadini per verificare poi con rigore le convergenze se ci saranno che possono aiutarci a raggiungere l'obiettivo che ci siamo proposti
Dare a questo Paese un governo moderno e quella politica delle riforme di cui il Paese ha bisogno scusate mi son stato lungo grazie per la pazienza conclude trasporta
Grazie a Rocco Buttiglione la parola Mario Segni lo salutiamo con grande affetto egli è il leader della nostra formazione
Il grande valore del Patto per l'Italia che noi abbiamo appena costituito
E che è la prima volta nella storia del nostro Paese
E le diverse le grandi culture che hanno fatto la Repubblica italiana convergono in un accordo politico unitario
è vero che
L'Italia è stata fatta
Da uomini che hanno rappresentato il meglio della cultura laica
Di un'antica cultura che trae le sue origini alla vicenda risorgimentale
Dalla cultura cattolica
Dalla cultura del socialismo riformista e democratico
Ma è vero anche che queste
Culture si erano espresse in formazioni politiche diverse
Che alcuni avevano spesso quasi tutte collaborato in lunghe falsi
Ma su posizioni programmatiche a volte dialetti che a volte critiche
Che la storia poi italiana in questa Repubblica va visto certi momenti collaborazione più ampio o in certi altri collaborazioni più ristrette
Ma adesso nasce invece qualche cosa di nuovo
E io credo che questo qualche cosa di nuovo abbia un suo futuro un suo grande futuro
Rappresenti veramente la grande novità Italia
è per questo che alla test alla domanda tema fatto lavaggi e voglio dire alla scommessa che a far
Quella domanda semplice uno fa una scommessa
Ci tiene di più e merita una risposta
Ricorda
Poi vinto credo che era vincerà con molta tranquillità perché
Io sento che il mio compito in questa fase e quello di essere
Il promotore di essere
In un certo senso del garante di una grande accordo fra queste diverse forse
Sono fra quelli che
Ovviamente questo speriamo che vi sia un forte aperto del mondo cattolico
Ma sono fra quelli che hanno sempre saputo che nella nuova fase politica solo un accordo ampio
Qualche cosa non solo di nuovo magistrali tombeur letale
E quando qualcuno ci rimproverate solare il rimprovero per fortuna è un po'rientrato
Perché non teneva molto
Che in fondo noi proseguiamo allora astici vivi allora c'è una strada del passato e la dobbiamo dire una cosa che
Magari nella così nella nelle grida sulle piazze può essere che caratterizza questa fase del dibattito può essere magari poco ascoltata ma che una profonda verità sulla quale dobbiamo riflettere alla quale dobbiamo sempre andare
Noi diamo certo una crisi epocale ulteriori trasformazioni profonde
Quale quelle simile a quelle che probabilmente più profonda di quella che la Francia ha vissuto nel cinquantotto ma a differenza di altri cambiamenti storici e il mondo visto nell'ottantanove col crollo del comunismo internazionale o che l'Italia e la Germania avevano visto
Nel quarantacinque col crollo del fascismo la differenza profonda che non so Rocco non è crollata un'ideologia non sono crollati i valori legata a quell'ideologia è crollato un sistema politico legato a un pluri partitissima o diventato ormai sovrabbondante legato a una concezione della forma partito che aveva invaso lo Stato
Legato a un classe dirigente che si era identificata con questo sistema che aveva responsabilità storiche nell'avere portato il Paese sull'orlo di un baratro
Che ha portato quindi una trasformazione istituzionale profonda qual è quella che abbiamo vissuto con il con il referendum ma che non vive affatto invece la crisi dei valori tradizionale
I valori che hanno contrassegnato queste culture le culture di quei movimenti di quei partiti che hanno fatto l'Italia e di quegli uomini che hanno fatto l'Italia non dimentichiamo non sono affatto entrate in crisi anzi sono più che mai banale
Così come è valido il ricordo degli uomini che in nome di queste culture prima e dopo la guerra hanno
Costruito la politica italiana in cui hanno costruito l'Italia repubblicana allora riallacciarsi a questi valori non è fare un'opera di restaurazione non è fare un'opera di ritorno al passato voi sapete io sarei l'ultimo a fare una cosa di questo genere
E invece riprendere una grande tradizione
E proiettarla nel futuro e per questo che dico che qui si sta iniziando un qualche cosa che ha certamente un compito immediato quale quello di andare alle elezioni e di impedire a uno schieramento di sinistra che non dimostra ancora di non avere cultura di governo per ripeto di non avere cultura di governo dimostra negli atti soprattutto nei comportamenti piuttosto nelle però e di proporre invece un un programma è una coalizione in gruppo di uomini che possa rappresentare il futuro del Litta la europeizzazione definitiva dell'Italia e la modernizzazione del Paese
Ma un compito storico è strategico che non si esaurisce non finisce il giorno dopo le elezioni e non finisce neanche nella legislatura né governi che se faranno nella prossima legislatura
Ma che costituisce la grande alleanza liberaldemocratica e riformista
Che se noi costruiamo Conti a retta con tenacia e con forza e quella destinata ad essere la spina dorsale dell'Italia nei prossimi decenni
Io vorrei che di questo fossimo convinti
Perché questo ci dà la forza di andare nella prossima campagna elettorale con l'orgoglio di essere un punto di riferimento
Questo ci dà la forza di essere il punto di riferimento di tutti quelli che in Italia sono e si dicono ispirarsi alla cultura liberaldemocratica questo ci dà il dovere e il compito di tracciare noi il terreno programmatico
Sul quale parte attirare tutte queste forze e sul quale costruire l'italiano
E questo ci dà naturalmente
Il dovere di andare alla prossima campagna elettorale
Coagulando attorno a noi forze ampie
E cercando di Lecce
Perché di fronte a noi badate noi dobbiamo considerarci la vera alternativa all'alleanza non di sinistra ma l'alleanza che si sta formando attorno al PDS c'è in realtà
Non la sinistra Mitterrand Diana c'è non la sinistra di Gonzales in Spagna non c'è il socialdemocratico giunge al la socialdemocrazia riformatrice di europea
Che a guida tu incerte tempo che in questi decenni la storia di alcuni Paesi europei c'è una sinistra che non è riuscita a liberarsi del retaggio pesante di una ideologia di una cultura
Che è rimasta sepolta sotto il muro di Berlino ma che ancora invece proietta le sue continuazioni sull'attuale formazione e c'è quindi una sinistra e un raggruppamento che si forma in realtà attorno al PDS
Che rischia di riportare tutta la cultura di sinistra indietro e rischia di non saper dare all'Italia che lo sbocco moderno e quello sbocco diciamolo pure noi progressista di cui l'Italia ha bisogno ma di cui in realtà un e una a coalizione legata a un partito che ancora la sto netta profonda profonde radici nella storia del passato regime oltre che un profondo apparato non riesce a dare una risposta
Compito quindi per noi enorme
E norme nelle prossime settimane nei prossimi mesi ma vorrei dire nei prossimi anni
Gettare le basi di un qualche cosa che a decenni di storia alle spalle
E che si prospetta con decenni di storia no
Un qualche cosa che deve portare a termine
Il grande disegno riformatore che vuole l'Italia profondamente europea e quindi l'Italia bipolare
Ho visto che richiamate espressamente quella che lo strumento principale per arrivare a questo sistema nel vostro documento l'elezione diretta del primo sinistro o formule tecniche quei paletti
Dopo l'approvazione preferendo che non è stata provata ma che deve costituire un cavallo di battaglia per la prossima legislatura
è un compito
Che ci che ci stati e che dobbiamo fare nonostante quello quindi di giungere al bipolarismo ma non dimentichiamo di giungere a un bipolarismo moderno a un bipolarismo europee a un bipolarismo occidentale
Non basta dividere il Paese in due blocchi contrapposti bisogna che per questi due blocchi contrapposti siano due proposte valide di governo anche se ispirate a politiche a filosofie a culture e a programmi diversi
Il nostro compito di arrivare al bipolarismo Badino arrivare al bipolarismo napoletano
E si è pragmaticamente riprodotto in una grande città del Sud solo poche settimane fa di non arrivare a una scelta drammatica che ha visto oltre un terzo dei cittadini di quella città non andare a votare in gran parte perché non volevano votare nessuno dei due anche tu ma tanti altri sono il e di andare invece a quella che è la vera essenza della democrazia moderna che un bipolarismo ma bipolarismo che rifletta le scelte della quale gran parte del paese può riconosce
E quindi non il bipolarismo napoletano ma il bipolarismo europeo il bipolarismo moquette
Noi rappresentiamo la spinta a questi noi rappresentiamo la cultura liberaldemocratica e riformista noi rappresentiamo lo strumento del mondo per arrivare a questo tipo
Di fronte a noi perché siamo oggi noi in realtà l'alternativa al PDS non abbiamo l'alternativa democratica europea non voglio dire che anche che abbiamo sull'alternativa napoletana perché forse c'è qualche cosa di diverso ma abbiamo certamente un qualche cosa che non è nell'ambito del le del futuro delle democrazie moderne delle democrazie europee che è rimasto vecchio legato a un apparato ha una storia è una cultura dobbiamo andare all'elezione con l'orgoglio di dire che noi rappresentiamo la novità rappresentiamo la modernità rappresentiamo la strada verso l'euro
è superfluo dire prima voglio ripeto
Ancora una volta
Che per quanto oggi siano forti segnali di risveglio di una cultura cattolica di una cultura cattolica moderna l'intervento di Rocco Buttiglione ne è stato una S indipendentemente poi dal travaglio dei partiti queste son cose profonde
Una prospettiva di questo genere non sarebbe mai realizzabile solamente da un movimento cattolico
E so
Che le persone illuminate ma credo tutti quanti di quel partito di quel movimento se intendono riportare alle origini nel senso buono
La cultura la storia illustre quel movimento sono ormai perfettamente convinte che nell'Italia del dopo referendum nella seconda Repubblica nell'Italia del due mila non c'è più posto per post formazione politiche monocultura
C'è posto solamente per il grande alleanze e grandi aggregazioni
Queste quindi
Il significato di quello che stiamo facendo
Questo è il significato di questa riunione
Questo è il significato
Del Patto per l'Italia
Se dovessimo guardare alle nostre forze
Non in termini puramente elettorali ma le nostre forze di uomini alle nostre capacità personali alle nostre capacità organizzative
Certamente il compito che abbiamo davanti si dimostrerebbe impari rispetto alle nostre possibilità
Ma quello che conta nello sviluppo della storia e nella politica e la forza delle cose sono i movimenti profondi della società
E siccome noi siamo ormai in una società moderna in una società che tende ad avere una mentalità è una cultura moderna europea è una società nella quale la spinta alla modernizzazione del del Paese in tutti i sensi è forte ebbe le cose saranno più forti della limitatezza di tutto qua
Noi rappresentiamo in realtà una forza del futuro non per i nostri meriti personali ma per la forza delle idee e perché la forza delle cose spinge a questi
è per questo che noi possiamo andare legittimamente con orgoglio e con sicurezza alle prossime elezioni e per questo che possiamo affrontare questo compito storico
Proprio perché da una visione ampia e alta della storia dei movimenti profondi della società italiana che noi possiamo trarre la convinzione di disegnare una grande forza di costruire una grande alleanza che sarà nel futuro dell'Italia nel futuro del nostro
Grazie Mario Segni per queste parole che ci hanno ulteriormente sospinto dal nostro nella nostra opera nel nostro impegno andiamo verso la conclusione come due interventi che in accoppiata dividendosi reparti Emma fraternamente concluderanno la nostra Assemblea Valerio Zanone
Desidero ringraziare
Gli amici Gennaro Acquaviva Luigi Covatta sono promotore di questo nostro convegno
Manifestare la mia
Convinta adesione al manifesto che è stato illustrato
Scritto dello strato
Da Luciano Cafagna
Le moto e i suoi pregi io desidero sottolineare un tratto soltanto
Quello in cui Carfagna
Indica il significato
Del Patto per l'Italia
Ne stiamo formando
Nella volontà di offrire agli italiani un voto come egli scrive positivo
Per il sia ad uno politica contro il voto puramente negativo del semplice non l'altro per paura pregiudizio o ideologia
E considero questo punto quello politicamente centrale del Manifesto
Dica Fania e perciò
Le pochissimi minuti che intendo spendere
Dedicherò appunto qualche tempo a dirmi perché
La prima ragione cari amici è di tutta evidenza
Questa legislatura che ora finisce
Passerà alla storia come la legislatura della riforma elettorale bene
Il nuovo ordinamento elettorale con tutte le imperfezioni che contiene
Ha tuttavia uno scopo
Per quello di facilitare l'offerta agli elettori di patti di governo alternativi
Sì facilitare cioè l'offerta di un vuoto positivo
Sono totalmente convinto
Che un'offerta di questa specie
è diverso da
Dalla terribile semplificazione che in questi giorni si prospetta
E che porta a contrapporre una sinistra qualsiasi ad una destra qualsiasi
Sono convinto che la strada giusta non è per niente quella
Perché è una sinistra quale sia sei cioè una sinistra che contiene in sé è un po'di tutto come ormai
Necessariamente sarà
Può trovare il suo punto di unità in un modo solo
Cioè chiedendo il voto contro la destra
è una destra qual sia si se si formasse cadrebbe nel medesimo errore nel quindi anche nella incapacità
Dei
Esercitare una critica rigorosa sulla sinistra qualsiasi quella di chiedere il voto semplicemente contro la sinistra cioè
Per l'appunto quello che Cafagna opportunamente ci sconsiglia da adottare il vuoto come semplice negazione il voto contro l'altro non credo che questo patto
L'abbiamo fatto in nome della novità solo una motivazione così orribilmente obsoleta come sarebbe presto
D'altra parte
Se un vantaggio a questa formazione il Patto per l'Italia
Esso è proprio quello di essere stata la prima
Che si è orientata secondo la nuova logica secondo l'indirizzo del nuovo sistema
Formandosi sulla esplicita scelta
Di un candidato alla presidenza del Consiglio come se la riforma istituzionale per l'elezione diretta del primo ministro si fosse potuta fare non si è fatta
Nella normativa ma si può applicarle in anticipo politicamente e quindi indicando in Mario Segni il candidato di questa coalizione
Alla carica di primo ministro se la coalizione vincerà
E costruendo su questa un impianto ma posizione politica o un programma che non è un programma contro gli altri è un programma di impronta schiettamente liberaldemocratica
Per
Far capire meglio
Le questioni a cui penso dicendo questo
Mi permetto di ricorrere ad un solo esempio che per conto mio è tuttavia essenziale
Se la legislatura che adesso finisce è stata la legislatura della riforma elettorale
La prossima sarà quella che deciderà la nuova forma dello Stato
E quindi viene non dopo adesso viene al pettine il nodo del federalismo non possiamo liberarci da questa faccenda
Credo che convenga a distinguere
Fra federalismo fiscale
E federalismo politico
Perché il federalismo fiscale maturo
Fra l'altro non contraddice nemmeno agli obblighi della solidarietà di carattere territoriale perché il federalismo fiscale non impedisce affatto di destinare una quota delle risorse al riequilibrio fra le aree più prospere quelle meno prospere il Paese
Ha soltanto il merito di rendere l'operazione esplicitata di far capire alla gente quanto costa essere solidali con il resto dei nostri concittadini bene
Io sono convinto che il tempo del federalismo fiscale è maturo
Però se questo federalismo fiscale non vuole avere un effetto disgregata Ivo deve accompagnarsi ad un vincolo nazionale forte e ad un governo centrale forte
Se si ammettesse tanto per fare il primo caso che mi viene in mente un nuovo governo in cui primo ministro eletto magari direttamente dal popolo
Ma non è nient'altro che il capofila di un direttorio formato dai governatori di micro repubbliche ciascuna delle quali dispone del diritto di Libero vento
Lascerebbe un governo centrale debolissimo è il rischio dal separatismo ci sarebbe bisogna essere molto chiari su questa
Su questo aspetto della questione perché è quello che noi abbiamo fondato intorno a Mario Segni è un patto che richiama il Patto per l'Italia
Il mantenimento del significato nazionale della cittadinanza elemento di fondo su cui si decide nella prossima legislatura la riforma dello Stato del passaggio dallo Stato
Senta dall'imputato dallo Stato regionale
C'è anche un altro aspetto che non va taciuto
E da che
In contemporanea questa trasformazione dello Stato
Si dovrà provvedere proseguendo l'opera avviata dai due governi questa legislatura
Devo dire consentitemi qui
Di rendere giustizia ad un merito che è troppo debolmente riconosciuto per merito principale dell'opera coraggiosa di risanamento economico e finanziario avviata da Giuliano Amato questo dobbiamo ricordarlo visto che nessuno lo dice Piero
Si è avviata quest'opera di risanamento nella prossima legislatura ci vuole molto di più ci vogliono riforme
Disegno lasciatemi dire liberista e anche qui e Greggio amico Francesco poi inserire il liberismo correttamente inteso non contraddice nemmeno esso con la solidarietà
Perché si possono fare riforme liberiste che ampliano Nuovi diritti nuove opportunità nuove possibilità anche di carattere sociale non abbiamo bisogno
Di un governo che abbia una base politica quale quello attuale e dimissionario non aveva e non ha e che si concentri
Dopo le elezioni su alcuni compiti essenziali una fiscalità meno esosa
Un sistema di prestazioni sociali
Possibilmente organizzato in forma competitiva il modo di migliorare l'efficacia dei rendimenti della spesa
Un un regime del lavoro più aperto e più flessibile d'un sistema formativo che almeno in parte risarcisca la nuova generazione dall'onere che gli abbiamo tutti insieme accollato
Con la grandezza smisurata del debito pubblico che i giovani saranno chiamati a pagare in scambio del passate generosità della politica degli anni scorsi c'è anche un po'di autocritica che dobbiamo fare
Bene perché siamo alternativi alla coalizione di Silistra cari amici io credo per questo non per non per
Arcaici preconcetti ideologici ma perché una coalizione di sinistra qual è quella che si ricostituisce
Ricucci andò lo strappo fra il Partito democratico della sinistra e Rifondazione
E quindi costituendo di fatto il Partito Comunista Italiano
Nella sua originaria formazione dalle stesse persone che l'avevano in passato diretto questa coalizione di sinistra questa terapia
Liberista varrebbe assembramento finanziario dello Stato e dell'economia non la potrà fare no la vorrà fare non una saprà fare quand'anche lo volesse questo è il significato dell'alternativa allora se questo vogliamo fare
Dobbiamo dare ho concluso al Patto per l'Italia una impronta positiva
Non
Sottovalutiamo
Se mi è consentito ma gli stessi ma soprattutto i nostri concittadini non crediamo che questa tende
Terribile semplificazione
Della sinistra qualsiasi contro la quale bisogna costruire una destra qualsiasi sia quella che ha più fortemente condivisa dalla cittadinanza italiana io non lo chiedo credo fatte
Credo che ci sono milioni di italiani
Che cercare un punto di riferimento l'uovo supposizioni schiettamente arriverà liberaldemocratiche e sull'offerta di un governo che a fronte di questa nuova stagione con la
Volontà con la chiarezza con la concretezza che occorrono perché bisogna sperimentare adesso facciamo attenzione agli accordi alle trattative
Ai tavoli e alle e ai negoziati
Perché ciò che soprattutto occorre mi pare l'abbia detto Buttiglione anche Mario Segni poco fa io non potrei non essere su questo totalmente d'accordo con loro essenzialmente la chiarezza
Della propria orientazione e la concretezza della propria offerto al cielo ricadremmo il nome del nuovo presunto proprio nella vetustà
Più deprecabile e più obsoleta penso che il Patto per l'Italia serva questo e che se c'è il no in questa determinazione rigorosa è chiara ci sono milioni di italiani che possono manifestarsi il loro consenso
Grazie a Marino da noi non siamo molto lieti di stare insieme seguendo vediamo con grande gioia allora Luigi Covatta conclude
Io concludo davvero nel senso che vi risparmierò considerazione anche perché l'intervento di Zanone
Do condivido dalla prima all'ultima parola
E quindi mi limiterò a leggere
Una proposta di documento conclusivo un documento conclusivo proposto diciamo così dalla presidenza
E che può essere insieme con il manifesto illustrato dal Catania la base politico-programmatica di una iniziativa
Che non mette insieme schegge di vecchi partiti
Ma che mette insieme in coerenza con il loro passato
Riformisti che hanno militato nel vecchio sistema politico
In diverse formazioni politiche
I riformisti che aderiscono al patto per la rinascita nazionale promosso da Mario Segni intendono rispondere alla domanda di rinnovamento delle istituzioni
Che il popolo italiano ha manifestato in occasione del referendum del diciotto aprile mille novecentonovantadue
A questa stessa domanda hanno risposto i due governi che si sono avvicendati nel corso della legislatura che sta per finire
Avviando la riforma delle istituzioni con provvedimenti incisivi in materia di pubblica amministrazione di spesa sociale di presenza dello Stato nell'economia di controllo degli appalti pubblici di politica dei rettili
Nella prossima legislatura questo programma di riforme deve essere completato con una nuova costituzione fiscale è una nuova forma di Stato una nuova forma di governo
La nuova costituzione fiscale deve fondarsi oltre che sulla riforma dell'articolo ottantuno dalla Costituzione sulla contestualità delle responsabilità in materia di prelievo e di speso è su una radicale innovazione dei criteri del prelievo
La nuova forma di Stato deve fondarsi sull'effettiva autonomia delle regioni e sullo smantellamento delle strutture amministrative statali
Nelle materie di competenza regionale nella garanzia dell'Unità nazionale e della solidarietà fra regioni ricche e regioni povere
La nuova forma di governo deve fondarsi sul principio della responsabilità e della stabilità dell'esecutivo attraverso l'elezione diretta del capo del governo e la coerente riforma della legge elettorale
Nella prossima legislatura il governo deve affrontare prioritariamente la crisi non congiunturale dell'occupazione
La politica degli ammortizzatori sociali è insufficiente a fronteggiare questa crisi mentre controproducente sarebbe ripetere esperienze di sostegno all'occupazione estranee alla logica di mercato
Alla liberalizzazione necessaria per rilanciare lo sviluppo deve accompagnarsi una politica delle risorse umane
Che passa attraverso la modernizzazione delle strutture formative delle quali vanno riconosciute l'autonomia il pluralismo
E attraverso incentivi all'innovazione tecnologica alla ricerca scientifica
Il prossimo governo deve portare a termine il programma di privatizzazione impostato dal governo Amato è avviato dal governo Ciampi
Con l'obiettivo di ampliare la base produttiva del Paese di realizzare anche in Italia le condizioni per un capitalismo diffuso
I riformisti aderiscono al patto per la rinascita nazionale perché esso propone un coerente programma dei governi con esso si risponde alla domanda di trasparenza e di responsabilità che gli elettori hanno espresso con il voto del diciotto aprile
La logica frontista che invece sembra prevalere fra le forze politiche di questo Parlamento in via di scioglimento e quella tradizionale per la quale agli schieramenti elettorali non corrispondono gli schieramenti di governo le alleanze invece vanno costruite su un preciso programma di governo il patto per la rinascita nazionale deve aprire un confronto programmatico e politico col Partito popolare
Erede della migliore tradizione del cattolicesimo democratico
E con le altre forze democratiche che intendono sottrarsi a logiche frontista è di destra o di sinistra che nascono senza solide convergenze programmatiche
I riformisti invitano tutti i democratici socialisti liberali a firmare il patto per la rinascita nazionale
Saranno così coerenti con le loro idee di rinnovamento delle istituzioni e non tra diranno la richiesta di cambiamento che il popolo italiano ha con tanta forza manifestato
Cari amici cari campagna grazie e adesso buon lavoro a tutti