Critica e militanti

Un giorno da critiche militanti oggi voglio fare anche in questa rubrica una segnalazione che ho già fatto nei giorni scorsi sul foglio
Perché è uscito a gennaio dall'editore Quodlibet un libro che mi pare davvero importante di un saggista che pubblica di rado
Questo saggista e Piergiorgio Bellocchio nato nel mille novecentotrentuno tra il sessanta e l'ottanta
Anima di quella che è stata la rivista più autorevole della nuova sinistra italiana i Quaderni piacentini poi autore tra gli anni ottanta e novanta con Piergiorgio con Alfonso Berardinelli e di una rivista personale scritta a quattro mani diario
Autore di alcune raccolte di di saggi di satire
E oggi torna in libreria con un seme di umanità notte di letteratura che è un bilancio del lavoro di mezzo secolo
Che mostra sia la varietà della cultura di Bellocchio si va in questi pezzi da Asha'a Kubrick da Bill in Ski a Pasolini
Sia la costanza di alcune passioni Orwell a Celine Heinrich Böll per esempio
Malgrado pubblichi di rado Bellocchio un'eccezionale critico letterario e anche un eccezionale critico del costume non scende artificiosamente come fa di solito il medio letterato italiano le finzioni dalla realtà in cui sono immerse non ha mai smesso nella sua vita di nutrirsi della tradizione romanzesca ma col passare degli anni come dice nella premessa a questa raccolta sia interessato sempre di più ai saggi alle autobiografie
Ai reportage insomma le testimonianze di vita alle cronache
In particolare storico politiche non a caso il tono di Bellocchio si fa più intimo davanti alle memorie di terza per esempio il padre dei del populismo russo o anche agli scritti ibridi appunto di George Orwell due autori che si gettano nell'azione ma insieme osservano con molto rigore
Ciò che all'azione umana e politica sempre sfugge evitando di mistificare un'attività con l'altra e pagando sempre di persona
Nei suoi ritratti Bellocchio intreccia in modo molto nitido riassunto e commenta o alcuni sono introduzioni su commissione per collane economiche altri diciamo scritti a mano libera ma in tutti i casi
Riesce insieme didattico e originale e in questo senso lo dice esplicitamente in un ritratto che gli è dedicato a come modello il grande critico americano Edmund Wilson
Ottimo insegnante critico acuto ma anche giornalista di razza dice Bellocchio
E all'empirismo di Wilson
Si aggiunge soprattutto negli scritti di datazione più alta una applicazione sempre molto elegante degli schermi marxisti di Lucca c'era corretti però da un istinto salutare direi anarchico
Bellocchio sospetta infatti di tutti coloro che credono di poter razionalizzare organizzare completamente la vita
E la sua stimava istintivamente alle persone e ai personaggi che non hanno abbastanza volontà per essere efficienti
Ossia socialmente integrati e che dunque aggiungiamo noi un po'gli somigliano
La raccolta un seme di umanità si apre su un ritratto di Casanova di cui il critico esalta appunto quell'incapacità di applicarsi esclusivamente a un progetto
Che è poi il rovescio della sua capacità di cavarsela negli imprevisti
E del veneziano si sottolinea un lato servile che però non accetta mai fino in fondo
Spesso però l'istanza anarchica si ritrova in tipiche sono tecnicamente dei serbi ad esempio nel personaggio di ASEC l'enigmatico soldato Spike che la nasconde sotto la passività
Viene invece apertamente in luce negli emarginati della leggera padane lombarda descritti in un libro memorabile da Danilo Montaldi che come Isherwood Celine
Autori molto cari a Bellocchio
La incarna del resto anche nella sua esistenza a questo anticonformismo è poi legata alla lode della realtà più elementare corporea e a livello sociale l'Apologia delle categorie subordinate dalle donne ai ceti popolari il cui ruolo dell'occhio lo ripete spesso è costantemente sottovalutato mentre costantemente sì sopravvalutare una classe intellettuale che invece ha dato al progresso civile un contributo molto minore e qui sta proprio l'umanità del titolo l'umanità a favore della quale Bellocchio testimonia nelle sue poche ma incisive apparizioni editoriali perché nell'età matura ormai privo di una comunità politica come quella dei piacentini della nuova sinistra e anche di un pubblico riconoscibile
Questo scrittore ha scelto una quasi totale astensione dal dibattito pubblico il meglio che si può fare sembra dirci a resistere individualmente nell'etica del come se
E dell'etica che ammira ad esempio nel contegno di Flaubert deciso dice a praticare la virtù senza crederci e perciò indisponibile alle auto promozioni giornalistiche
In Bellocchio la spietatezza analitica convive col bisogno di prendere alla lettera i valori che una borghesi ormai tramontata quella da cui del resto lui stesso proviene ha usato per secoli come un paravento e non suonerebbe in fondo alla sua galleria di moderni un ritratto di questo satirico compatto osso diciamo così che Bellocchio stesso quindi il consiglio di oggi eh
Un seme di umanità note di letteratura Piergiorgio Bellocchio Quodlibet a risentirci venerdì prossimo