Cinema&cinema: "Dillinger è morto" di Marco Ferreri

Un saluto anche ascoltatori di radio radicale
Si dice che una prova e la forza espressiva della bellezza di un film è la capacità di resistere nella nostra memoria
Ricordo che quando vidi molti anni fa il film diligente è morto di Marco Ferreri
Pura mando generalmente il cinema di Ferreri non fui colto dall'interesse ideali emozione per tutta la durata di quel film
La mia prima impressione probabilmente superficiale fu che l'episodio raccontato dal film forse eccessivamente dilatato
Eppure ripensando a Michel Piccoli il grande attore recentemente scomparso che ha lavorato in fibre di grandi autori come Bunuel codardo di Oliveira
E in Italia oltre che con Ferreri con Bellocchio con Elio Petri con Peter Del Monte e con Nanni Moretti
Ebbene il primo personaggio da lui interpretato che mi torna alla memoria è proprio il protagonista Pili linciare il morto
Rivedendo il film disponibile sulla piattaforma di Sky Play ci si rende conto facilmente credo che si basa su un'intuizione profonda forse profetica
Che ha una sua forza rivelatrice relativa non soltanto agli anni in cui il film fu realizzato il film del sessantanove
Ma che potrebbe anche riferirsi ai giorni nostri
A parte una premessa e un epilogo il film si svolge per intero nell'appartamento del protagonista un disegnatore industriale in una notte d'estate
L'uomo resta quasi per tutto il tempo da solo
è vero che al primo piano della sua abitazione c'è la camera da letto in cui si trova sua moglie
Ma con lei no scambiati poche battute convenzionali perché presto la donna si addormenta
In un'altra camera si trova la domestica la interpreta miglior dopo
Chi lo va a trovare con cui balletto ma questa parentesi erotiche della notte dell'uomo vale appunto soltanto come una parentesi sia perché vissuta con uno spirito del tutto disimpegnato
Sia perché l'effettivo interesse dell'uomo vai tanti oggetti che arredano la cucina e soggiorno al piano inferiore della sua casa e che servono a provvedere al suo svago
Così luogo impiega il suo tempo libero cucinando si dà al cinema secondo le ricette di un libro bestseller il cucchiaio d'argento
Ascolta alla radio le ultime canzoni di successo guarda la televisione si proietta i filmini in Super otto che ha girato durante un viaggio in Spagna sfoglia riviste e giornali
Insomma l'industria anche l'industria culturale i fornisce tutti gli strumenti per potersi divertire da solo
Si potrebbe ritenere che l'uomo viveva in un piccolo paradiso domestico
Ma per Ferreri si tratta di un benessere del tutto illusorio il suo figlio vuole dimostrare che a forza di solitudine sia pure cullata ai beni di consumo
L'uomo si inaridisce si svuota si visualizza
Diventa incapace di entrare in un'autentica rivelazione con i suoi cd
Tale dimostrazione avviene nel racconto attraverso un altro oggetto che nuovo rinviene in un armadio del suo appartamento una pistola
Avvolta in un vecchio foglio di giornale che riferisce la notizia della morte di un celebre bandito americano John Dillinger
Ebbene affascinato dalla pistola l'uomo l'ha spuntata lubrifica Tarigo oppure la Terni fa di rosso a pallini bianchi sembra per luglio un giocattolo tra gli altri utile solo per passare il tempo
Ma a un nuovo divenuto incapace di sentimenti privo di empatia per gli altri trasformato in fondo in oggetto tra gli oggetti
Può anche accadere incidere senza provare né compassione né il morso
è un esito del racconto a cui così gli enunciato si potrebbe rimproverare il difetto di una forzatura dimostrativa di una sovrapposizione ideologica
Eppure a renderlo credibile provveda insieme atmosfera d'ambiente sottilmente allucinata che crea la regia di Ferreri proprio l'interpretazione di Michel Piccoli
Che descrive un uomo in superficie soltanto leggero disinvolto scherzoso a momenti perfino clownesco
Ma in fondo ai suoi occhi neri senza rendersene i ben conto disperato
Dunque un invito a vedere riscoprire dirigere il morto di Marco Ferreri sulla piattaforma di RAI lei un saluto la Gianfranco Cercone