L'esplosione nel porto di Beirut: intervista al Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni

Radio radicale siamo con il viceministro degli Esteri Marina Sereni per parlare della e la violenta esplosione che che che abbiamo visto tutti ieri sera a Beirut
Come sapete questa esplosione ha colpito anche un devoluti ai militari dei militari italiani e comunque avrà delle ripercussioni gravissime per quello che sta accadendo in Medioriente sappiamo tutti che per dopodomani è atteso l'importante sentenza su un su un assassinio politico avvenuto nel due mila cinque in Libano quello del processo arrivi all'Aja e e sappiamo qual è la crisi economica del paese allora quali sono le sue valutazioni su questo
L'attentato su quel cosa potrebbe innescare questo attentato beh intanto una grandissima angoscia molto dolore e grande vicinanza al popolo libanese
Alla nostra ambasciata in Ossimo elitari che sono stati colpiti anche se non gravemente due di questi militari forse rientreranno nelle prossime ore
Certamente c'è una una tragedia in una tragedia Ling l'esplosione
Di ieri ha già provocato probabilmente intorno al cento morti oltre quattro villa feriti e ci sono molti dispersi e quindi il numero delle vittime la contabilità delle vittime rischia di
Aumentare
Questa è una tragedia nella tragedia perché il Libano già attraversava un momento difficilissimo una crisi economico finanziaria gravissima il default a una negoziazione con il Fondo monetario internazionale molto complessa
è molto difficile
Una situazione politica complicata con un malessere sociale molto forte e l'emergenza del compito quindi abbiamo elencato una serie di questioni già
Gravi preesistenti per i quali il governo diamo
Sotto pressione perché è costretto a fare delle riforme se vuole dare risposta ai problemi economici e sociali cambiare modello di sviluppo per qualche per qualche verso e in questo contesto accade
Un fatto gravissimo che atti istruttori porto quindi nelle prossime ore ci saranno Problemi enormi sia dal punto di vista
Della dell'assistenza ai feriti alla citati è stata investita anche da
Diciamo materiali che possono essere dannosi per le persone e anche il tema del porto sarà molto molto serio perché quello è un sistema di approvvigionamento per per il paese e quindi l'Italia insieme alla comunità internazionale non fuoco che mettere sì in prima fila per dare aiuto allora Libano al popolo libanese e dobbiamo essere vicini alle nostre ONG che hanno avuto dei danni ma alle loro strutture materiali molto seria e quindi dobbiamo aiutare anche gli italiani che sono lì per fortuna non risultano dispersi o feriti gravi tra gli italiani che sono presenti in Libano ma siamo sicuramente in prima fila
Se non altro perché abbiamo UNIFIL l'abbiamo il comando di UNIFIL
Noi abbiamo già messo la componente italiana di unifica già messo a disposizione due team sanitari per aiutare nella ricerca dei superstiti dei feriti le forze armate libanesi stiamo attivando la cooperazione internazionale e la Protezione civile per un intervento di emergenza
Abbiamo messo a disposizione degli assetti per quanto riguarda i pericoli dai inquinamento diciamo da materiali radioattivi nucleari eccetera quindi per avere una assistenza diciamo in loco e quindi abbiamo a dobbiamo fare di tutto per aiutare in questo momento così difficile Libano il suo popolo
Sulla sulla matrice delle delle sostituzioni all'origine dell'esplosione la matrice ed è molto difficile da determinare no io non sono un'esperta
So ho sentito da alcuni esperti di esplosivi che un'esplosione come quella non sarebbe compatibile con un attentato però questo è un opinione che io ho ascoltato le riferisco per quello che ho ascoltato
Certamente andrà fatta luce sulle ragioni ma anche fosse semplicemente un incidente è un incidente devastante e quindi la proporzione del tragedia enorme
E a maggior ragione in un sistema che è molto fragile ecco per il il porto di Beirut era nelle mani di chi bolla
Non ci risulta che sia così ho capito perché noi abbiamo sentito un colleghi ho sentito un collegamento divisa su Radio Radicale dove con un giornalista che diceva che
Che c'era un controllo discreto del porto questo non sono in grado di darle una risposta seria dico semplicemente che naturalmente la situazione politico istituzionali
Della del Libano a delle fragilità cioè il governo governo tecnico-politico diciamo certamente ci sono delle frequentemente c'erano state delle dimissioni data la dimensione del ministro degli esteri che è stato immediatamente sostituito
Perché ha incontrato un diplomatico francese diciamo che ci sono stati problemi interni diciamo alla ecco però è stato immediatamente sostituito noi
Stiamo sostenendo lo sforzo del governo di venire a capo
Dell'emergenza economico-finanziaria certo questa vicenda qua aggrava tutto e quindi richiederà la comunità internazionale compresa l'Italia un di più di solidarietà è un di più di intervento
La Turchia Israele allora sappiamo che c'erano stati dei venti incidenti di confine recentemente tra il Libano il confine Livni Israele israeliano e anche può e ci fa la Turchia aveva interesse a destabilizzare questa realtà che è una realtà ma significativamente cristiana nel
Dove ci sono convivono diverse anime è una realtà o multi coltre sia Nale molto complessa molto delicata in cui l'equilibrio tra le varie componenti
Non è facilissimo noi siamo lì con la missione UNIFIL perché quella diffuse quelle differenze di sette settarie eccetera hanno portato tanti anni fa alla guerra quindi la presenza della missione UNIFIL è figlia diciamo della di un impegno della comunità internazionale a mantenere un equilibrio tra le diverse componenti certamente la presenza di potenze regionali diciamo che possono essere interessate
è un tema è un tema ma proprio per questo il la missione UNIFIL è molto importante noi ci siamo battuti perché la missione UNIFIL fosse rinnovata e fosse rinnovata con la stessa
Con la stessa commissione proprio con gli stessi
Contenuti quindi non contenuti più aggressivi contenuti che sono garanzia di una stabilità di un equilibrio tra le diverse componenti se fosse dimostrato che quello è un attentato terroristico lo considererebbe un attentato
Anche contro l'Italia
Certamente sì l'Italia è lì è il Libano
Per garantire stabilità
Pace e per consentire ai libanesi di trovare la loro strada non per imporre una soluzione ma per consentire alle diverse componenti della società libanese di trovare un loro equilibrio una loro stato
Ringrazio ringrazio il viceministro degli Esteri Marina Sereni