Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto agli ascoltatori anche questa settimana torniamo ad occuparci ditemi in realtà più largamente di carattere storico approfittiamo della pausa del rallentamento agostano e appunto torniamo questa settimana più sui quotidiani che hanno affrontato molto però l'argomento della storia della consapevolezza della storia dell'uso della storia del momento
Di cui cerchiamo di parlare anche in questo spazio nella programmazione di Radio Radicale
E parleremo naturalmente della proposta della discussione in merito a un un museo sulla fascismo a Roma
Ma torneremo poi anche qualche passaggio sulla vicenda della strage di Bologna perché in questi giorni e ci sono stati interventi
Anche di carattere diciamo più tecnico da questo punto di vista vedremo di darvene una qualche segnalazione e poi chiuderemo ancora con una segnalazione dalla rivista del mulino il titolo del numero che vi stiamo segnalando riconsegnato anche la scorsa settimana e adesso l'Italia del post emergenza tra l'altro vi segnaleremo un contenuto che cita argomenti di carattere storico ma cominciamo subito così risparmiamo nel tempo e partiamo dalla questione
Della proposta della Museo sulla fascismo risentito varie segnalazioni anche da radio radicale noi partiamo da quanto ha scritto Umberto Gentiloni uno degli storici più stimati diciamo di questo nel periodo che è intervenuto su questa questione lo ha fatto le pagine del quotidiano
Della repubblica in termini molto netti lo si capisce già dal titolo Fascismo una follia alla Museo guardi se gli arabi che leggeremo anche naturalmente pareri di carattere opposto partiamo da questo scrive Gentiloni per poche ore ha preso forma una discussione sulla possibilità di muovere il primo passo verso la costruzione di un mondo Museo del fascismo una mozione sarebbe impegnato al consiglio comunale l'amministrazione e capitolina la proposta lanciata da un gruppo di consiglieri pentastellati è stata prontamente bloccato dall'intervento di Virginia Raggi scrive Gentile dopo
Gli appelli accordati associazioni intellettuali sigle di riferimento del mondo variegato dell'antifascismo ma io può valere la pena fermarsi sulla questione sollevata in modo così stolto e inadeguato scrive gestioni come si fa a prendere sul serio tale indicazione
Quale il significato di un museo che avrebbe i compiti impegnativi di attrarre visitatori curiosi favorire la ricostruzione di pagina del passato spingere verso una consapevole conoscenza delle vicende italiane nella prima metà del secolo scorso
Se non fosse una triste confusa pagine estiva verrebbe quasi voglia di lasciar cadere metodo e merito della vicenda magari scivolando facilmente verso le urgenze
Della città di Roma i problemi di biblioteche archivi scuole università di fronte all'emergenza di questi mesi agli interrogativi per il prossimo autunno o chiedere cosa ne è stato del processo per uno costituendo Museo della Shoah in cantiere a quasi vent'anni oggi mitigato
Una strana dialettica attraversa da tempo gli sguardi verso il fascismo i suoi lasciti lontani le sue controverse eredità da un lato le domande sull'attualità del nuovo pensiero riconducibile alle posizioni di allora le differenze le analogie tra le forme storiche che hanno attraversato il nostro passato più o meno recente dall'altro la semplificazione continua la ricerca della proposta Effetto il Museo del fascismo con mi
Salvifici e immancabili riferimenti articolo GE digitali del Nuovo Mondo su altri versanti
La riscoperta dei date luoghi simboli come se la conoscenza storica non avesse sperimentato costruito costruito giudizi rigorosi e interpretazioni aggiornate allora
Sul museo del fascismo si può dire tutto il contrario di tutto chiamare in causa in modo generico i destinatari obbligati i giovani che non sanno o dovrebbero sapere o ancora spezzare in modo esplicito ogni legame con le trame della conoscenza un i percorsi impegnativi e Complessi della ricezione giù la storia comune
La parabola storica del fascismo si colloca nella storia dell'Europa del Novecento scrive Gentiloni ogni apertura lo scontro tra memorie identità e culture non può che partire
Da una clan da un ampliamento progressivo degli orizzonti di riferimento il fascismo come parte di una contrapposizione tra ipotesi di sviluppo idee del mondo e della società che si scontrano nella cesura
Della seconda guerra mondiale in questo quadro la vicenda italiana diventa un prisma spiega Gentiloni perseguire dinamiche protagonisti per porre in una luce comprensibile i diversi e segmenti della contesa studiare il fascismo
Per storicizzare lo comprenderlo sforzo significativo in realtà della storiografia più serie negli ultimi decenni significa ridimensionare il ricatto
Delle memorie contrapposte per favorire la costruzione di un terreno lo comune quello della storia dei suoi tornanti anche quelli più dolorosi
E difficili persino la discussione su un'improbabile museo dedicato al Ventennio non può schiacciarsi su una dimensione esclusivamente interna
Figlia di divisioni comprensioni lontana dall'apertura internazionale di un confronto sulle culture e le identità del ventesimo secolo un impianto così profondo e ambizioso
Deve considerare nelle sue premesse e costitutive la dialettica tra fascismi antifascismo il peso di una contrapposizione che ha attraversato parte del secolo
Segnato percorsi costituzioni innervato resistenze di varia natura se si dovesse rompere tale connessione lo scontro fascismo antifascismo il quadro della guerra patriottica civile e di classe
Il museo e la sua rappresentazione immaginaria rischierebbero di diventare un luogo di frequentazioni per nostalgici o aspiranti tali in circa di una nuova militanza nelle pieghe del confronto romano di queste ore scriveva
Umberto Gentiloni il quattro agosto su Repubblica i riferimenti all'esperienza di altri Paesi vengono usati in una buona dose di casualità di malcelata ignoranza gli spazi
USA Italia e Berlino Norimberga ammessa da Parigi Londra U-boot bensì in un elenco che potrebbe essere molto più lungo sono progetti di lunga lena
Che hanno messo in relazione competenze e saperi fonti e linguaggi storici architetti urbanisti informatici Storia dell'Arte storici dell'arte
E al fine di costruire percorsi didattici sui luoghi delle grandi tragedie del Novecento il museo diventa così una Rete
Di relazioni di ricerche memorie un luogo per studiare il passato conservata conoscere e trasmettere un patrimonio comune
E questo quanto ha scritto Umberto Gentiloni
Su questa proposta vediamo
Vediamo un altro intervento quello di Roberto Chiarini che Roberto Green già ordinario di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano Presidente del Centro Studi sul periodo storico della RSI
Lo ha scritto sul giornale un museo del fascismo serve a evitare di e creare e miti e Arché Chiarini riassume la questione partiamo da questo punto si sta diciamo c'è parla Chiarini anche di quelli che possono essere gli spunti ce l'idea circola anche l'idea del si stava meglio quando si stava peggio citato
Tra virgolette oppure la questione anche che circola che il Duce tutto sommato aveva fatto anche cose buoni l'elenco che circola bonifiche reti assistenziali coloni eccetera e si può invece viceversa dice Chiarini
Mettere in luce come repressione violenza persecuzione razziale nazionalismo aggressivo
Destino di guerra non siano stati incidenti di percorso ma il risultato inevitabile di una vocazione pietra pienamente coltivata estremamente perseguita dice che lì non si può d'altro canto e negare che l'intreccio di violenza sangue e morte che caratterizza l'intera storia del Ventennio esercita un richiamo sulla repubblicano
Come e poche altre pagine della nostra storia nazionale un richiamo troppo forte perché resti inevaso l'alternativa e che si lasci il compito di offrire una risposta al nostalgici Smoke neo fascista
Ma se avere una conoscenza che occasionale dei tanti Circuiti attraverso i quali si coltiva si perpetua il mito mussoliniano si esalta in particolare l'epoca dell'ultima stagione repubblicana come fosse un autentico crepuscolo degli Dei degli dèi per rendersi conto che una memoria Lizza azione del passato viene e come rigorosamente in forma celebrativa ecco questo scrive
Chiarini che e poi tra l'altro cita anche la notizia del di giorni scorsi
E non abbiamo trovato poi gli sviluppi notizia di novecentosettanta labari della marcia su Roma che sono stati sottratti all'archivio centrale dello Stato
Di Roma probabilmente Eschine ieri si tratta di un furto di trafficanti di cimeli fascisti in cerca di facili e guadagni ma insomma lo segnala Chiarini e poi dice la forma musicale a noi sembra la più adatta ad avvicinare un pubblico che difficilmente affronterebbe la complessa questione del fascismo
Con strumenti di conoscenza più impegnativi non dimentichiamoci che l'Italia nazione europea che legge di meno siamo proprio sicuri che per sventare il pericolo di da un forte di dare manforte al nostalgico fascista
Sia meglio sfuggire alla sfida di un museo quest'aula opinione
E di Chiarini Giuliano Cazzola
Oppure è intervenuto su questo tema il Museo del fascismo solo antifascista potrà essere lo scritto il sette agosto poco dopo la marcia su Roma Piero Gobetti ricordo Giuliano Cazzola che è stato ricordato anche da altri
Sulle colonne della rivista la rivoluzione liberale
Definiva il fascismo come autobiografia della nazione facendo riferimento lo stretto collegamento esistente fra il successo del fascismo il carattere profondo degli italiani
L'analisi scrive Cazzola si è rivelata corretta non solo per le caratteristiche del Ventennio ma soprattutto per descrivere il tasso di fascismo presente nel DNA
Degli italiani e non solo di loro spiega Cazzola ma poi non approfondisce questo punto
Perché le sante questo è un passaggio importante che accompagnato anche a sinistra il dibattito sulla natura dei movimenti sovrano populisti diffusi nelle grandi democrazie dell'emisfero occidentale
In Europa addirittura a rischio e di vittoria italiana poiché Cazzola commenta
Alcune delle questioni di attualità eccita poi la storiografia da Renzo De Felice in poi appunto lasci a benzina all'approfondimento necessità di raccontare il novecento e naturalmente anche con la forma museale che come abbiamo sentito una forma particolare e che è diverso dagli strumenti dei prodotti degli storici professionisti passiamo a un altro intervento di Marcello Veneziani sono contro il Museo del fascicolo chiamo perché ci si sarebbe aspettati
Forse un'opinione opposta ma vediamo perché la spiega Marcello Veneziani Three consigliere umani hanno fatto questa proposta prontamente
La neo partigiana di Gina Virginia Raggi blocca la proposta dai toni che usa sempre Marcello Veneziani premetto scrive detesto la musealizzazione del mondo dell'arte della storia come Ernest Young
Nel caso specifico del fascismo so che ne sarebbe è stato so che non sarebbe stato un museo storico
Ma una specie di castello dei mostri come al luna park dove l'horror prevarrebbe sulla storia non ci sarebbe traccia di opere compiute di idee di grandi protagonisti di città
Istituzioni ma solo un catalogo di crimini e misfatti dunque sono contrario anch'io per quello che può valere discesi nulla e scrive ironicamente mi anziani però fatemi capire
Il solo dedicare un museo al fascismo sarebbe un'offesa la storia la coscienza anche un museo e che si annuncia a priori antifascista pure perché vedete il problema è che il fascismo non può essere nemmeno indagato e catalogato come evento storico e solo l'apparizione del demonio così e chi cogliere questa occasione veneziani in per entrare poi nel vivo della polemica politica con con la sinistra più avanti al di là di altre citazioni che fa veneziani scrive
Quando sento che di storia non si deve parlare ma tutto va messo a tacere con altro museo della Shoah allora capisco l'antifona antifona alzo le braccia non insegno di resa
E che non ho cambiato opinione mezzo secolo figuriamoci se lo faccio ora ma allargo le braccia in segno di sconforto e di interruzione di ogni dialogo con Kitty considera il nipote di Auschwitz su cui nutro lo stesso allargo le braccia in segno di invocazione e abbandono agli Dei dice liberati ci voi
In un modo o no o nell'altro dal male ammende scrive così
Marcello Veneziani sul numero della verità del quattro agosto scorso ora passiamo l'intervento di Sergio Romano che tocca sempre temi che riguardano la storia ma non in particolare questo e si riferisce anche a un dibattito che avvenuto sulle pagine del Corriere della Sera in particolare sulla sezione la lettura che cui poi potete anche ritrovare il titolo però dell'intervento di Romano interessante dal nostro punto di vista perché è questo la coscienza della storia scrive come deve comportarsi lo studioso dinanzi a fatti che differiscono ogni senso morale
Prendere posizione inevitabile perché come scriveva Croce ci occupiamo di vicende remote sempre sulla base delle esigenze attuali ma così c'è il pericolo di lasciare in secondo piano la comprensione degli avvenimenti alcuni interventi vari esempi su una questione avverta ed è appunto
Una indicazione di Sergio un romano in e questo testo si parla appunto il lavoro
Di Benedetto Croce vi sono storici passiamo direttamente la la metà del suo intervento che hanno evitato sistematicamente di proferire giudizi che proprio mora
Mentre scriveva tra il mille novecentododici mila novecento novecentotredici i saggi potrà colti nel volumetti Oria e storia della storia storico la Fia uscito nel mille novecentoquindici
Benedetto Croce non poteva conoscere i massacri della prima guerra mondiale conosceva le guerre napoleoniche quelle che erano state combattute dopo il Congresso di Vienna
Sia quella franco-prussiana del mille ottocento settanta settantuno e quella italo-turca le vittime in ciascuno di questi casi lo sa e numerose Moni Andrea Crosta non vi era stato ancora il drammatico salto di qualità che avrebbe avuto luogo grazie alle nuove armi inventate costruite durante il primo conflitto mondiale quando Croce pubblico secondo saggio sull'argomento la storia come pensiero e come azione dal mille novecentotrentotto vent'anni dopo la fine la quanto grande guerra e proprio nell'anno in cui il primo ministro francese Daladier ritornando dall'incontro quasi partito di Monaco promise
Ai suoi connazionali la pace del nostro tempo ricorderete anche Marco Pannella ricordare sempre questo passaggio fondamentale della strada novecento qualche mese dopo prosegue Sergio Romano
Scoppio un'altra guerra mondiale dei cinque morti militari e civili sarebbe stati cinquantaquattro milioni vi furono dopo la guerra molti omaggi alle vittime dalle vittima i criteri usati per parlare di caduti erano ancora quelli prevalentemente patriottici inevitabilmente retorici del secolo
Precedente questo non significa il silenzio storiografico di Croce di altri Autori su questi temi fosse un segno di scarsa sensibilità per le vicende umane longevità osservazione di ciò che stava accadendo del mondo
Conosce commentava l'attualità politica e come ricordo Antonio Gramsci aveva preso parte insieme
Ad altri a sorella Bernstein al dibattito sul materialismo storico
E sul revisionismo del ma ma del marxismo più tardi dopo la fine la seconda guerra mondiale il filosofo si pronunciò anche sul più discussi problemi del momento il grande processo di Norimberga qui vennero condannati a morte dodici sì gerarchi e nazisti durante la seduta della Costituente del ventiquattro luglio quarantasette per approvare il trattato di pace
Così disse la guerra è una legge eterna del mondo che si attua di qua e di là da ogni ordinamento giuridico in essa la ragione giuridica si tira indietro lasciando libero il campo ai combattenti dall'una e dall'altra parte intesi
Unicamente alla vittoria chi sottopone questa materia criteri giuridici
O non sa quel che si dica o lo sa troppo bene c'è la l'utile
Ancorché egoistico del proprio popolo popolo stato sotto la maschera del giudice imparziale segno in qui tanti turbamento spirituale sono i nostri giorni bisogna avere il coraggio di confessarlo i tribunali
Senza alcun fondamento di legge vincitore istituiti per giudicare e condannare in e impiccare su più nomi di criminali di guerra uomini politici
Generali dei popoli vinti qui
Romano torna sulla questione che è stata molto discussa per cui processato anche criticato molto ma Romano poi va avanti parla Della questione sempre ricordata la storia è sempre contemporanea sempre possibile
Che lo storico ceda alla tentazione di essere giudice pronunci sentenze dall'alto della card dall'alto della cattedra del suo tempo io anche suo tempo e anche del suo ruolo no
Lo farà più poi dunque e non potrà mai dimenticare i motivi contemporanei che hanno sollecitato la a sua curiosità le sue critiche ma occorre correvo Visco quello di dimenticare che la principale ragione il suo mestiere quella di spiegare a se stesso ai suoi lettori perché i maggiori Stati d'Europa ad esempio nell'agosto del quattordicesimo stadi siano precipitati insieme in un conflitto che sarebbe si sarebbe lasciato alle spalle diciassette milioni di morti venti milioni di feriti e mutilati e e poi di spiegare gli altri gravi interrogati
Della storica sia questi sono i problemi aperti e a cui gli storici cercano di dare con strumenti adeguati
Controllati diciamo e raffinati anche da una storia di questi strumenti le risposte più adeguate sul foglio troviamo un intervento qui piano piano ci spostiamo su altri argomenti e qui torniamo
Alla guerra in monumenti a mettervi questo è un intervento molto lungo di Mattia ferraresi dagli Stati Uniti il piano inclinato del pollo correre politicamente corretto si parte da qui
Poi ci sono ci sono diciamo è un testo molto lungo ci sono contributi importanti riportata in questo testo lungo che apparsi primo agosto sul foglio ritrovate
On line da York apporto apportano Washington a San Francisco l'unico modo per rispetto Pest per spezzare questa catena di cancellazioni e costruire giusta la più Stato e cioè come come poter intervenire su un movimento che trova radici profonde sia nella storia americana spiega bene ferraresi noi riassumiamo brutalmente
Ma sembrava un po'questa traiettoria che prende e sia appunto anche alla luce
Alla luce di questo uso della storia e che in un modo o nell'altro mio inverso o per un altro davvero un po'il segno forse dei nostri tempi passiamo al capitolo che abbiamo preannunciato su Bologna dire già un paio di cose che sono apparse questa settimana
Una sul Venerdì di Repubblica di Filippo Ceccarelli storiacce da venerabile perché come avete sentito in questa settimana si prospetta un nuovo momento
Processuale si è riparlato del ruolo di Licio Gelli naturalmente interrogativi rimangono aperti
E vediamo come la pensa Ceccarelli ma poi scrive si è stato veramente distrugge a quarant'anni ormai della strage di Bologna e viene da chiedersi chi cosa dovrebbe pensare chi non c'era del maestro venerabile della P due
Per quanti articoli l'attempato tenutario di questa rubriche età abbia dedicato al soggetto non può che confessare il proprio smarrimento
Imbroglione o assassino stragista Matera saio all'italiana o figura centrale degli arcana imperi tipo nato o CIA e ancora incantatore alla Cagliostro
Birbante matricolato come lo designò Montanelli oppure mandante di bombe
Ora senza pretendere la risposta al dilemma ecco qui
Sotto nel tempo di Instagram una foto sfocata e la trovate sul Venerdì di Repubblica del sette agosto una Spoto
Una foto sfuocata bizzarra fortunosamente recuperata grazie all'editore Aliberti gliela pubblico nel due mila sei un'introvabile volume di Sandro Neri parola di via Imera di venerabile
Vi si vede Gelli latitante
Per le vie affollate di Nizza travestito da suonatori di organetto sia pure con un gatto apporto della scimmia Za d'ordine della scimmietta di ordinanza
Non si capisce bene il senso dell'Aurora figurazione beffa provocazione esibizionismo
Comunque la prova di un'ambiguità che si proietta comune ombra sull'intero percorso forse non solo suo di sicuro era rimasto fascista
Che avesse anche un bernoccolo degli affari specie predatoria anche se con la con l'alibi dell'anticomunismo oppure certo così come al netto dell'esoterismo
Possedeva una certa fantasia criminogeno maturate in un sanguinoso cambio di regime poi applicata a tutto ciò che sapeva di misteri tesori segreti dossier debolezze umane Enrica fatto sta che a ruolo un bel pezzo della nomenclatura traffico con poliziotti e banchieri si prese il Corriere
Sognando un'Italia non così diverso da come dice Ceccarelli ma c'era sempre lui un tratto grossolano da Asstra paese anche un po'da sola alla Roma
Come quando pavoneggia andò sia al telefono con qualche potente copriva la cornetta per pronunciare il nome facendo l'occhietto all'interlocutore abitava Grando tele in via Veneto
Nascondeva lingotti e le fioriere di villa Wanda scriveva poesie collezionando centosessanta premi di serie B EC ma ebbe anche rapporti
Con il consulente economico di Cosa Nostra Sindona con i generali argentini tristemente famosi per le migliaia di omicidi politici
Non senza essersi compiaciuto e poi dispiaciuto di Berlusconi di aver somministrato le sue carte di Stato
Negoziando nei lascito con l'Inter giù la D'Alema negli ultimi anni basico oscuri separatisti fondo un movimento per la difesa del crocifisso
Nel quale volle personalmente disegnare l'emblema ispirandosi al colore del manto
Della Madonna c'era l'uomo dell'Organino che ci dava un biglietto blu c'era scritto ci vuole bene ma non era la verità passaggio una canzone di Orietta Berti del mille novecentosettantadue cui Filippo Ceccarelli chiude
Questo suo pezzo su su Licio Gelli e lasciando aperte molte domande chissà se riusciremo nei prossimi anni a dare risposte più concrete su internazionale della strage di Bologna ha scritto Vanessa roghi
E a centrato l'attenzione può molti rifornimenti riferimenti a un fatto che pure era stato già segnalato nelle settimane scorse cioè la strage di Bologna spetta ancora
Il lavoro degli storici il titolo di questo suo di questo suo intervento rileggiamo qualche passaggio ho un ricordo fotografico di quel giorno tra virgolette citiamo anche l'inizio di questo pezzo di ma mi dissero
Ho ricordo pudiche fotografico di quel giorno ero conduttore del treno bigliettaio dove può essere di turno Cremona ma mi spostarono Bologna tutti i treni erano in ritardo
Al dieci e ventiquattro ero vicino alla sala d'aspetto il capotreno fischia la bomba esplode poi un silenzio irreale dalla testimonianza di Roberto Castaldo ferroviere l'ultima immagine scrive al ministero che che abbiamo della stazione di Bologna intatta il due agosto del mille novecentottanta è un'immagine amatoriale la girato un turista
Si chiama Harald poltiglia de ha già sulla VX prese viene da Rimini del finestrino riprende l'arrivo al primo binario d'orologio segna e dieci e quattordici immagini sgranate un normale sabato all'inizio ferie nello snodo ferroviario più grande d'Italia poi dieci e venticinque solo undici minuti dopo
Tutto salta in aria anche i treni fermi sono investiti dall'onda d'urto dell'esplosione così i taxi che spettano sul piazzale antistante la stazione è una carneficina i feriti sono più di duecento
I morti sono ottantacinque
Stefano ragazzi ed Enzo Cicco operatori di un'emittente locale sono i primi aggirare le immagini che oggi tutti qui ricordiamo rumore delle sirene civili a sollevare tra scoprire
Brandelli di abiti intrisi di sangue la voce le voci una cosa bestiale è morto è morto una donna sito lilla che giace a terra sopra di lei
Il volto allucinato dell'uomo che mia certa la morte poi macerie rumori di passi e altro così
Diciamo aperto pennellate Vanessa arroghi descrive il lo scenario poi affronta altri passaggi riassume anche il tema
Processuale però ecco quale quale la questione da allora sono passati e quarant'anni sono stati c'è il celebrati
Processi ma il tratto della strage di Bologna sembra essere questo nel paese di misteri irrisolti delle stragi senza colpevoli quella di Bologna la storia paradossale di un evento ricostruito dalla magistratura nel dettaglio ma mal digerito da parte dell'opinione pubblica è tenuto al distanza dal mondo della ricerca se si fa eccezione del libro di Cinzia ventuno Wally Venturoli storia di una bomba Castelvecchi due mila venti nessuno storico si ancora avventurato a ragionare con i ferri sulla STET del mestiere
Con i ferri del mestiere sulla strage di Bologna
Perché ecco le unità di tempo si dirà mancano le fonti ma non è così poi si passa
Si passa ad altri argomenti noi per brevità facciamo qualche salto manca manca la periodizzazione cioè si ritiene spiega Vanessa roghi più avanti che
Il l'idea che ha accompagnato i professionisti sarà quella della strategia della tensione che è stata in qualche modo verificata fino al mille novecentosettantaquattro da questo punto di vista manca ancora la possibilità di contestualizzare dal punto di vista dei ferri del mestiere la strage di Bologna che mille novecentottantuno scenario internazionale che molto diverso e questo è chiaro rispetto a quello del settantaquattro e così come è stata spiegata strategia della pensione è più difficile farlo
Per il mille novecento ottanta venissero va a dare diverso invece indicazioni in questo senso di lasciamo liberi internazionale
Per per avere qualche riferimento a chi vuole indagare da questo punto di vista naturalmente dobbiamo segnalare anche nelle altre puntate gli altri punti di vista tentativi di rilettura HGT Bordoni che ci sono e e che pure debbono essere verifica chiudiamo con un intervento ancora dal Corriere della Sera di Paolo Conti il libro di Marra Fazio Carandini Voltaire contro Shakespeare un libro che è uscito da poco parla appunto di Volterra ma c'è di mezzo la storia spiega Conti c'è nel sottofondo la Guerra dei sette anni dal mille settecentocinquantatré al mille settecento
Sessantatré mille centocinquantasei al mille settecento sessantatré la guerra definita Winston Churchill la prima guerra che assomiglia quelle moderne
Ed è anche una guerra che segna un po'il passaggio dell'influenza del mondo diciamo anglosassone
Rispetto allo scenario precedente chiudiamo con una segnalazione
Da l'ultimo numero della rivista del Mulino il cui titolo è adesso e di vogliamo segnalare Massolo brevissimamente perché abbiamo finito il tempo un articolo dal titolo il ritorno del Leviatano di Mario Ricciardi Mario Ricciardi
Professore ordinario di Filosofia dipartimento Cesare Beccaria dell'Università entità Milano paura contabili e politica il senso dell'articolo anche qui lo riuscirlo riassumiamo brutalmente
Può il nostro mondo europeo quello dei diritti delle libertà tutelare queste grandi conquiste della storia dei secoli trascorsi davanti all'emergenza
E invece c'è il rischio di un ritorno strumenti autoritaria con una domanda a cui cerca di dare qualche risposta al Mario Ricciardi ma lo fa proponendo una serie documentata
Della vicenda del contatto nella storia europea la città il contati potrete qui ritrovare con documentazione ampia verificata la storia del conta dei Paesi europei ci fermiamo qui anche questa settimana con questa ultima segnalazione e vi lasciamo ai programmi di radio radicale