Riesplode il conflitto azero - armeno nel Caucaso. Intervista a Piero Fassino (Pd)

Radio radicale siamo con il presidente della Commissione esteri della Camera che ero Fassino del partito democratico per parlare di quello che sta accadendo nel Caucaso abbiamo visto che c'è stata questa offensiva c'era contro l'Armenia
C'è di mezzo la questione del Nagorno Karabakh molti invocano diciamo l'intervento del gruppo di Mieszko volevo sapere se lei è preoccupato dal dal fatto che si schieri accendendo questo conflitto naturalmente ogni volta che si riaccende un conflitto
La preoccupazione è grande soprattutto perché nel Caucaso questo non è il primo ma sappiamo c'è una storia di conflitti
Tra i Paesi della regione che affonda le radici nella storia
E siamo di nuovo di fronte a uno scontro tra Azerbaijan e Armenia
Per il controllo
Della Corna Karabakh delle regioni che limitrofe
Credo che vale per il Caucaso anche quello che vale per tante altre crisi non è con le armi che si dà una soluzione ai contenziosi e conflitti
Bisogna bloccare immediatamente la spirale di violenza il ricorso alle armi
E rilanciare l'iniziativa di mediazione patrocinata dall'OSCE come il gruppo di Minsk
Invitiamo governo italiano ma
Insieme all'Unione europea agire per questo obiettivo bisogna che tutta la comunità internazionale si muova per fermare il ricorso alle armi che tra l'altro stanno causando vittime civili inermi
E invece rilanciare un processo negoziale per quanto difficile la soluzione ma ricercata con la politica e non con le
Dette dietro questa iniziativa la mano del Ddr dogana volevo sapere se lei ritiene che questo risveglio atterrò sia legato in qualche modo alla politica internazionale che sta attuando
Ma insomma anche nel caveau sotto il Caucaso rischiamo di avere una guerra per procura
Cioè la Turchia
Che sostiene l'Azerbaijan la Russia che sostiene invece l'Armenia
Credo che a maggior ragione abbiamo nel cielo dei fermare
Il ricorso alle armi se Turchia e Russia vogliono svolgere un ruolo in quella regione potevano svolge non sostenendo il conflitto armato convincendo i propri protetti ad andare negoziato di pace
Se dal secondo lei è pensabile come era stato fatto nel Medio Oriente tra la prima e la seconda guerra mondiale un mandato dell'ONU sul Nagorno Karabakh
Ma era mente c'è una
Vi è un'iniziativa OSCE da molto tempo sul verbale
Naturalmente tutto ciò che si può fare per fermare il conflitto avviare un percorso negoziale per arrivare a una soluzione questo va fatto in tutte le sedi sì
Ritiene che da parte dell'Europa ci debba essere
Ma grande attenzione verso il popolo armeno che è stato perseguitato in passato oppure ritiene che
Che questo elemento sia fuori da questa guerra contro niente
Tutelare gli armeni valori identità storia loro cultura è un dovere considerato tante sofferenze con il popolo armeno è stato sottoposto nel corso dei secoli e ancora nel corso del Novecento alla fine della prima guerra mondiale
E quindi a maggior ragione io dico bisogna lavorare per fermare il ricorso alle armi perché il ricorso alle armi significa ancora una volta sottoporre il popolo armeno alle sofferenze inenarrabili e dunque è urgentissimo muoversi
Diciamo rilanciare un percorso che si è affidato alla politica da questo punto di vista l'Unione europea responsabilità insieme all'OSCE
Di muoversi in questa direzione l'ultima questione la NATO potrebbe fare qualcosa visto il ruolo del che all'abbonato può aver una
Diciamo
Un'iniziativa anche l'Iran
La NATO può avere un'iniziativa di calmieramento ammesso che si riesca ad averla nei confronti della Turchia Africa Turchia membro della NATO
E io credo che comunque a tutti i Paesi sia della Regione sia la comunità internazionale strip a chiedere di agire perché
La categoria della guerra locale che si usavano contento e ormai priva di senso
O quanto meno non ha più senso perché la storia ci insegna Dalipi alla Siria rimangono Karabakh
Che ogni guerra anche se territorialmente circoscritta investe la sicurezza del mondo e tutti devono agire quindi
Per fermare il corso lealmente avviare percorsi negoziali di pace grazie come senza presidente la commissione esteri della Camera Piero Fassino del partito democratico grazie