Riparti Italia, riparti cultura (sessione mattutina)

C'è
Buongiorno a tutti
Invito a prendere posto trompe pochissimo tra qualche istante qualche minuto cominciamo con grande puntualità
Qui mi è consentito togliere la mascherina e quindi per un momento lo faccio poi la rimetto qua vediamo se abbiamo tutti le regole perché
Non possiamo scherzare su questi argomenti
Allora il l'incontro di oggi è intitolato ripartita Alia riparti cultura sono molto curioso di sentire quello che ci diranno i relatori la ripartenza cosiddetta è un tema che credo abbia attraversato tutti noi abbia attraversato tutti i nidi almeno quelli più attenti e abbia attraversato tutte le università tutti i centri culturali tutte le case editrici tutti i teatri cioè come ripartire devono interrogativo anche angosciante perché ancora non non non si vede la fine di questa storia e quindi tutti provano a avere un distanziamento fisico però il distanziamento fisico
Come sapete tutti benissimo a volte permette una sorta di ubiquità cioè noi siamo qua e nello stesso tempo adesso a casa c'è qualcuno che ci sta sentendo oppure noi siamo qua a magari continuiamo a lavorare
E però quello che ci fa stringere insieme a volte nei dibattiti quello che ci fa a stringere insieme quando c'è la presentazione di un libro quando incontriamo motore che che vorremmo conoscere quando magari ci troviamo a fare dei ragionamenti seri
Ci manca non c'è niente da fare c'è quindi ripartita li ha ripartito cultura e forse un modo in questo momento almeno io le intenzioni dei dei dei dei dei dei relatori degli organizzatori magari sono diverse però io nella ripartita leali parti puntura
Vedo una una grande speranza e nello stesso tempo anche una una enorme incertezza perché il modo in cui ripartiremo non è una un modo che oggi e conosciuto cioè stiamo ancora orientando la bussola
Il tema fondamentale che spesso noi se voi vi sentite i discorsi
Non solo in Italia ma nel mondo da parte della dei dirigenti economici politici è sempre una ripartenza dai luoghi di lavoro è sempre una ripartenza dell'economia sempre ai partenza
Della come dire della della produzione industriale però a non a caso per lui del Mediterraneo la ripartenza è sempre culturale
Cioè noi prima di partire è chiaro che la gente deve mangiare bisogna portare gli stipendi c'è la cassa integrazione però la nostra ripartenza nel Mediterraneo lo sappiamo da migliaia di anni è sempre culturale ci deve essere uno sforzo collettivo per dire
Dove mettiamo la bussola c'è il vento ci può portare dappertutto come succede nel viaggio di di Ulisse ma nello stesso tempo poi ad un certo punto dobbiamo trovare la nostra Itaca quella che è la nostra Itaca oggi
E davvero complicata Channels
Beh veramente io sento tanti discorsi però poi quando rifletto su quello che ho sentito per conto mio
Dico boh
Cioè non non non non non sono convinto ed essendo un uomo che è nato nella metà del secolo scorso
Quando non sono convinto non sono convinto cioè di è difficile eh
A abbindolare o dire le le quindi sono qui veramente a a fare un po'il il capotreno ad aspettare ad ascoltare quelli che sono
A i vostri interventi ma dico con una
Proprio con grande chiarezza che ho proprio voglia di ascoltarvi perché la ripartenza fondamentale e quindi magari non tutti faranno degli interventi brillanti non tutti saranno bravissimi auguro che tutti lo siano però io ascolterò tutti con grande attenzione perché la mia speranza e di trovare davvero una scintilla un po'di benzina
Per la la ripartenza allora a questo punto io chiamo sul palco Filippo Del Corno che l'assessore alla cultura del Comune di Milano
E quindi una del forse a Milano e davvero se non lo dico perché lavoro a Repubblica alla redazione di Mila no e perché sono arrivato a Milano nel settantasei mi sono innamorato di questa città
Milano e oggi la città in cui la cultura fa di più sembra ripartire di più non io non vedo altre città come Milano quindi ascolto con attenzione all'assessore dal Corno prego
Buongiorno portò a voi il saluto del sindaco salari tutta l'amministrazione comunale per questa occasione davvero molto importante e preziosa di confronto di dibattito promossa dalla i CIE ringrazio presidente Spini
Per averla convocata tra l'altro con una panel così autorevole
Ringrazio Carlo Feltrinelli per la ospitalità alla Fondazione Feltrinelli e Colaprico per la sua introduzione da un lato interessante e utile il la prospettiva che lui ci ha proposto dall'altra quando dice non tutti gli interventi saranno brillanti mette un po'in difficoltà chi deve intervenire perché non sa in quale categoria rientrerà
Però io sono avvantaggiato dal fatto che il mio dovrebbe essere almeno in teoria è un saluto istituzionale e questa parte di saluto Loggia assolta mi prendo la quindi pochissimi minuti per svolgere alcune riflessioni suggerite dal titolo
E dai materiali che hanno accompagnato la preparazione di questa occasione
è vero che non riprende il nostro paese se non riprende la cultura uso la parola ribatte il verbo riprendere la parola ripresa più che ripartenza
Perché in un certo senso la chiave di lettura che abbiamo avuto dalla nostra città rispetto alla attività culturali la fondamentale importanza che esse hanno per la comunità se basato molto sul principio di ripresa appunto
E abbiamo attivato subito all'inizio della della pandemia abbiamo attivato una una serie di programmi che si sono poi sostanziati innestate con due importantissima iniziativa d'amministrazione il programma piano cultura che ha stanziato oltre due milioni di euro
Di contributi a fondo perduto soprattutto rivolti alle realtà culturali più deboli più fragili quelle che lavorano sui territori più difficile la città e poi il programma anche di cultura che ha accompagnato appunto la ripresa di tutte le attività le proposte culturali durante l'estate sfruttando la possibilità che la maggior parte di esse si svolgevano appunto all'aria aperta
E questo è stato il segno con cui a Milano in effetti la cultura a ripreso la propria attività nella consapevolezza di due elementi che vorrei portare alla vostra attenzione il primo è che abbiamo parlato e abbiamo utilizzato durante la pandemia un termine forse se non sbagliato inesatto quando abbiamo parlato di distanziamento sociale
Natale dobbiamo praticare distanziamento fisico perché ciò che la ricerca medico-scientifica porta la nostra attenzione è che l'assembramento la vicinanza fisica rappresentano un pericolo di contagio
Non la vicinanza sociale anzi a vicinanza sociale e determinante e come si attiva la vicinanza sociale attraverso dei processi di condivisione che sono connaturati all'esperienza culturale stessa
Chiaramente nel momento più grave della pandemia questa condivisione non poteva che avvenire su piattaforme virtuali
Ma quando poi progressivamente è stato possibile riprendere l'incontro fisico e concreto
Purché appunto mediato attraverso dispositivi di prevenzione di attenzione ecco che la condivisione è diventata anche una condivisione fisica che nel pieno rispetto del distanziamento fisico permette però un riavvicinamento sociale
E oggi la cultura oltre al valore economico importantissimo
Che già nel materiali che accompagnano questo nostra incontro è evidente ed è evidente anche nelle parole di Colaprico oltre a al tema appunto economico la questione cruciale
Del tessere un nuovo filo per fare in modo che la comunità come corpo sociale torni a essere appunto comunità si basa principalmente non esclusivamente ma principalmente appunto
Sulla condivisione delle dell'offerta e della proposta culturale ed è per questo che è importante che abbiano riaperto i cinema i teatri auditorium
I luoghi di cultura come la Fondazione in cui ci troviamo ma anche i musei di spazi espositivi le biblioteche e qua arrivo al secondo punto che volevo sottolineare oggi luoghi di cultura sui luoghi più sicuri
Sui luoghi più sicuri perché applicano in maniera estremamente rigorosa protocolli
Di accesso e di gestione dello spazio
Perché luoghi di cultura sono tradizionalmente abituati a elaborare poi rispettare protocolli e quindi hanno responsabilmente risposto alla chiamata per autorità medico scientifiche sanitari del nostro paese proprio per sviluppare una attenzione spasmodica e rigorosa a far sì che siano appunto luoghi dove l'esperienza culturale può essere vissuta in assoluta sicurezza
Dico che questo aspetto è cruciale che venga sottolineati in ogni occasione non soltanto perché a volte alcuni autorevoli esponenti di istituzioni lo dimenticano e si lascia andare
Ad affermazioni molto infelici come quella che i Musei sarebbero pivot chi più pericolosi anzi pericolosi come le palestre
Ora io non ho la competenza per dire se le palestre sono più o meno sta sicure o pericolose posso dire che oggi musei d'Italia sono tra i luoghi più sicuri che esistano il contingentamento delle capienze le procedure attente di ingresso
E di affluenza e di percorso spesso fanno appunto dei musei luoghi assolutamente sicuri che devono tornare ad essere abitati anzi e a Milano lo sono già ma così fortunatamente in tante altre città d'Italia
Proprio perché accanto a questa sicurezza si ripropone il tema del riavvicinamento sociale
Cioè di una nuova forma di condivisione delle esperienze culturali delle esperienze artistiche che torna a creare a tessere quel filo
Di comunità così importante e determinante anche per affrontare la grave crisi invece economica che naturalmente ogni paese affronta il momento in cui deve ad come sicuri e deve superare ciò che è accaduto durante il da un la la mia ultima conferma così la mia ultima riflessione che vorrei portare alla vostra alla vostra attenzione è immaginare qual è l'orizzonte di futuro che noi affidiamo alla al complesso sistema delle imprese culturali delle istituzioni culturali delle associazioni culturali
Io penso che la cosa migliore sia fare in modo che queste possono lavorare con serenità e in autonomia
Cioè tanto più noi riusciamo ad affidare e ad assegnare alle istituzioni culturali da parte dalle più prestigiose
Del nostro paese della nostra città per arrivare poi alle associazioni piccole che sul territorio svolgono una ruolo fondamentale prezioso la possibilità di lavorare in serenità in autonomia
E in continuità tanto più noi capiremo e agevole avremo il fatto che il distanziamento fisico che dobbiamo continuare a rispettare non sarà causa di distanziamento sociale ma al contrario rafforzerà una nuova consapevolezza di quanto appunto essere vicini dal punto di vista sociale sia determinante per la salute fisica
Mentale e culturale
Del nostro paese delle nostre delle nostre comunità io amo utilizzare due parole in questo periodo così difficile che sono fiducie cautela la cautela la vediamo nei comportamenti di ogni giorno
La fiducia è quella che deve animare il nostro desiderio di continuare a vivere l'esperienza della ripresa dell'attività culturali come qualche cosa che appartiene e non può altro che appartenere alla nostra quotidianità
Grazie e buon lavoro davvero
Allora fiducia cautela dice dice l'assessore credo che siano delle parole assolutamente condivisibili prima di cedere la parola alla padrona di casa Carlo Feltrinelli due piccole parole noi siamo in questo posto che e chiunque ricordi la Milano degli anni settanta ottanta novanta eccetera
A lo riconosce come un posto profondamente cambiato
Ci sono tantissimi discorsi su quanto bene abbia fatto Expo a Milano oppure no io sono tra gli entusiasti di Espoo preso Crespo vi ha dato una grande svolta a Milano l'abbia riempita di attività di voglia di fare eccetera ma questa voglia di fare
C'era già nel senso che esiste a Milano una imprenditoria
Che pensa agli altri allora l'idea che in un posto come questo sia nata con una degli studi Dear Cardi architettura internazionale una una struttura a così bella se non ricordo male inaugurata nella da dicembre del due mila e sedici con una serie di persone che recitavano banco per banco e tutti potevano entrare
A vedere quello che succedeva qua
A dava l'idea un po'di una caratteristica di Milano cioè famiglie borghesi imprenditori persone con il capitale che hanno un pensiero per gli altri e questa è sempre stata una caratteristica forte
Di questa città della borghesia di questa città
E l'abbiamo vista in in in in questo caso per cui diciamo essere qui dà anche l'idea della ripartenza culturale una ripartenza che ovviamente anche la Fondazione Feltrinelli come tutte
Le istituzioni come le università come musei ha subìto un contraccolpo però il fatto di essere qui distanziati
E poter parlare da la come dire l'idea che un po'di ripartenza ci stiamo provando
Tutti a mettercela Carlo Feltrinelli nona bisogno del sì certamente le mie presentazioni
Magari avrà bisogno di un mio invito nel senso che e una delle persone più schiva e che esistano a Milano ingiustamente scrive perché è una persona di a grande cultura molto simpatica io non no questo non lo dico perché pubblico con lui i miei gialli e sia chiaro lo dico perché era una è veramente una io lo ritengo un intellettuale di questa città parola che magari a lui non ha non va bene però è proprio uno che riflette medita
E riesce poi a produrre delle delle cose e a volte queste queste produzioni intellettuali mentali si configurano fisicamente come nel luogo in cui siamo che diciamo la Fondazione ha origini antiche
Parla del movimento operaio raccoglie una serie di elementi nasce dalla volontà
De di di Giangiacomo però fa con Carlo prende questa questa figura e questa struttura quindi cedo compiacere la parola Carlo Feltrinelli
Temo che questo non te la perdono
Bongiorno editori Buongiorno
Buongiorno a tutti
Saluto di voi vorrei ringraziare vivamente ministro Franceschini che non può essere con noi causale emergenza
Di governo sequestro nei covi dai ci ha inviato un messaggio ringrazio commissario Gentiloni che se in videocollegamento gli assessori di Comune Regione
Tutti i nostri ospiti tutti nostri relatori
Ritrovarsi in questa sede a Mila no dopo la fase acuta la frase mia che tanto scosso dalle fondamenta le nostre esistente anzitutto un segnale di speranza e di fiducia
Nel ruolo e nel valore della cultura per le ripartenze del nostro Paese
Una fortuna funzione che noi tutti sappiamo essere assolutamente strategica
E che però ha bisogno di essere costantemente rimarcata con forza vigore
Non mi soffermo Storm soffermerò su questo punto perché il Presidente della Reggina amico Valdo Spini sarà sì saprà efficacemente eliminare gli aspetti più rilevanti delle azioni successione degli enti affiliati
Vorrei però contribuire discussione ricordando sinteticamente i temi che mi sembra un cruciali
In questa fase storica tanto incerta
In primo luogo ritengo che come viene troppo raramente ricordato sia essenziale
Un nuovo e rinnovato patto tra pubblico e privato per sostenere Polo attivamente la necessità della virtuosa relazione certamente complementare all'azione del decisore pubblico
Grazie altrettanto essenziale il ruolo delle istituzioni di cultura diffusa nel nostro Paese
Siamo di fronte a un'occasione da non perdere per rafforzare e rinnovare forme di collaborazione che mostrino all'opinione pubblica la nostra comune rilevanza
In secondo luogo mi preme sottolineare con quanto la capillarità della presenza dei soci I Ching sul territorio nazionale sia un valore una ricchezza e un presidio irrinunciabile per rilanciare
Lì dentro l'identità di un Paese ferito facendo leva sui valori e la cultura della conoscenza e del progresso civile di una comunità
In terzo luogo vorrei brevemente ricordare con una contingenza così drammatica si si è trasformato in un potente acceleratore di innovazione obbligando c'è raccogliere con rinnovata e raccogliere con rinnovati Energia
Le sfide della di digitalizzazione per ampliare indietro in direzione di pubblici sempre
Più ampi la fruizione culturale
Evidente a tutti che la fase in cui ci troviamo richiede uno sforzo condiviso in direzione della formazione quindi la creazione di competenze sempre più diffuse sofisticate per riuscire a far fronte a un contesto radicalmente mutato
Il mondo della scuola continua a subire i contraccolpi della pandemia e istituzioni culturali non possono tirarsi indietro davanti
Alle istanze che provengono da un ambito troppo spesso e troppo a lungo trascurato
Ritrovarsi a collaborare con tutti i settori della società civile ci aiuta inoltre a riconoscersi in in un percorso identitario che non è solo nazionale non riguarda solo noi ma richiami valori secolari la cultura europea
Che
Sono anche i nostri nella consapevolezza che insieme l'Europa ce la possiamo fare e ce la faremo
Infine permettetemi non senza orgoglio
Diritti nelle chi Milano e la Lombardia così fune stati dalle conseguenze della pandemia possono senza tipo timore giocano un ruolo essenziale valorizzando i punti di forza
Le sinergie tra pubblico privato la ricchezza del CUD delle cui sistema culturale la spinta costante all'interno all'innovazione
Valorizzando la
Vocazione profondamente internazionale che in questo momento vogliamo perseguire con convinzione consapevoli di un ruolo che non può essere assunto da altri la nostra Fondazione la Ford a futura Fondazione Feltrinelli vorrà fare la sua parte insieme a tutti voi
Gli auguro buon lavoro ringraziando
Lo faccio un attimo
Prima prima che tolgano il palco
Vuole prima di invitare gli ospiti mi sembra più giusto leggere siccome francese ministro Franceschini non viene
Ha mandato una lettera caro Baldo a causa di un impegno istituzionale sopraggiunto successivamente non potrò essere insieme a voi stamattina come avrei voluto sapete che sono in corso varie situazioni
Viviamo un tempo difficile inedito nel quale pur mantenendo alta la guardia per la situazione sanitaria siamo chiamati responsabilmente a ripartire
Come evoca il titolo dell'iniziativa di oggi riparti cultura di parte Italia che non a caso laici ha scelto di organizzare a Milano
Seguiamo con apprensione l'aumento graduale del contagio non possiamo e non vogliamo dimenticare cos'è accaduto i lutti il dolore di tanti nostri concittadini
La preoccupazione per il sistema economico in affanno per il lavoro e peraltro insidiose conseguenze di questa epidemia che ha minacciato questa dimensione sociale e aggregativa che rappresenta il tessuto connettivo della nostra comunità
Allo stesso tempo abbiamo il dovere di impegnarci animati da con la volontà di ripresa di apertura che con le dovute precauzioni la serietà dei comportamenti diveniva mare una visione rivolta al futuro
Il mondo della cultura insieme a quello del turismo è stato tra i più colpiti ma la storia ci insegna che proprio da questi settori che rappresentano la nostra forza della nostra identità privare la spinta per un nuovo inizio
Abbiamo di fronte a noi uno scenario carico di incognite e di opportunità l'Unione Europea sta attivando strumenti per favorire il rilancio economico e occupazionale e noi dovremo essere all'altezza come sistema Paese di questa sfida
La cultura non è solo il racconto di quello che siamo stati e che siamo e la leva per rilanciare lo sviluppo per renderci cittadini migliori per costruire un Paese più inclusivo e accogliente più forte sullo scenario europeo internazionale
Istituti culturali rappresentano un giacimento prezioso di studio riflessione di elaborazione di idee di progetti che sono incerto concorrerà in maniera feconda questa nuova fase Dario Franceschini
Sentito appunto il saluto del ministro
No
Appunto prendo il microfono invito assalire sul palco Valdo Spini presidente AICI Stefano Bruno Galli assessore per la cultura e le Autonomie dalla Regione Lombardia
Emilia Gatto ministro plenipotenziario Elio Franzini Rettore dell'Università degli Studi di Milano mentre Diana Bracco Oppo scusate
Sono un capostazione ma con i miei limiti e Anna bionde Baird vice direttore per l'ufficio per per i lavoratori dell'Internazionale la burocratese show saranno in videocollegamento quindi prego i nostri ospiti di prendere posto dire qua
Magari mettiamo la la signora al centro non so farmi segrete vedete voi tanto non cambia non cambia granché diciamo
Qui sul palco volendo mi è stato detto che abbiamo una distanza di sicurezza tale da poter fare a meno della mascherina
Soprattutto se non litighiamo tra di noi come potremmo fare io l'assessore Gallera scherzo
Allora il do la parola a Valdo Spini che presidente ai CD diciamo pari sì sì al ministro che Carlo Feltrinelli che l'assessore Del Corno hanno sottolineato molto l'importanza degli istituti culturali laici lì riunisce tutti quindi la le le sue parole sono particolarmente importanti in in questo momento prego
Grazie grazie Piero Colaprico il suo la sua apertura direi è stata non formale è stato un bel contributo ai nostri lavori un tempo si diceva autorità presenti io direi meglio amiche amici delle istituzioni perché
L'abbiamo delle istituzioni certamente degli amiche degli amici della cultura
Intanto un grazie per questa meravigliosa sede a Carlo Feltrinelli e un grazie Massimiliano Tarantino e suoi con la le sue collaboratrici e i suoi collaboratori
Per essersi veramente dispiegati per il successo di questa iniziativa la sala e piena al massimo di quello che può contenere e questo credo già sia un segnale molto positivo
L'hanno scritto vorrei anche naturalmente dire che la presenza in Lombardia e a Milano e naturalmente anche un segnale di solidarietà
E quindi di pensiero anche nei confronti di chi ha subito dal delle gravi perdite in questo periodo
E non collegate a questo fatto ma devo dare anche un annuncio triste oggi cioè che stanotte
Lo diceva Paolo Pezzino è venuta meno Carla Nespolo che era mia collega parlamentare la presidente nazionale dell'Anpi dell'Associazione partigiani italiani e naturalmente mandiamo un pensiero
Riconoscente alla sua memoria
Perché siamo qui
L'anno scorso e molti di voi c'erano a novembre celebrava amo a Firenze la sesta Conferenza nazionale dell'associazione delle istituzioni culturali italiane in un'affollata sala di Palazzo Vecchio
Di fronte a un pubblico motivato e partecipe
Con l'intervento anche di personalità come François Hollande e l'ex Presidente della Repubblica francese
Quest'anno la settima conferenza nazionale era prevista nel novembre a Cagliari in Sardegna
L'abbiamo rinviata all'anno prossimo perché nelle condizioni di un'epidemia colite diciannove tuttora in atto non si poteva certo programmare con sufficiente serenità una tre giorni di riunione e di dibattiti con i relativi viaggi e soggiorni
Purtroppo dobbiamo prendere atto che passerà del tempo prima che si possa celebrare in presenza una conferenza nazionale come quella che abbiamo celebrato negli anni scorsi
Ma e questo è il senso di questa riunione guai guai a prendersi delle pause o peggio ancora ad arrendersi quello che non possiamo fare in presenza lo dobbiamo fare in remoto
Certo non sarà possibile suscitare una vera e propria empatia fra i partecipanti e costruire un vero e proprio evento collettivo all'altezza degli altri
Ma potremo allargare la partecipazione senza che gli interessati devono sopportarne il peso in termini di costi di trasporto e o di tempi di trasferimento questo comunque una conquista su cui non torneremo indietro
Segnaliamo che non ci siamo fermati di adesioni a laici sono in costante aumento
Nella nostra ultima Assemblea del ventiquattro settembre
Ne abbiamo accolte altre cinque di cui tre in Lombardia e siamo così diventati centoventicinque
Tra i nuovi soci abbiamo il Centro di cultura di San Fedele vedo qui il padre costa che salutiamo
Oh no anche l'associazione buddista ma i trailer
Segno di un pluralismo di interessi e di partecipazione che abbiamo costruito con tanta fatica ma con successo nell'Aci in questi anni
Non abbiamo voluto però saltare questo anno venti venti e quindi abbiamo deciso di svolgere una giornata di riflessione e di ricerca proprio sui mutamenti in atto nel nostro lavoro proprio su quei mutamenti in cui siamo lo si vogliono costretti e l'abbiamo collocata a Milano del capoluogo della regione più colpita dalla pandemia però come diceva anche Piero Colaprico anche una regione una città piena di cultura di realizzazioni e di realizzazioni culturali
è comunque un segnale di solidarietà e un segnale anche di volontà da parte nostra di prendere una parte di questa atmosfera culturale di Milano e della Lombardia e di farle ricchezza per tutte le nostre iniziative
Il titolo
Riparte Italia riparti cultura alla quale il Presidente della Repubblica ha concesso il suo alto patronato ringraziamo il presidente Mattarella
Il titolo è frutto dell'inesauribile vena creativa di Massimiliano Tarantino sì perché anche Italia e cultura lo si deve a lui e da questo punto di vista grazie quindi a Carlo Feltrinelli di averci dato la possibilità di avvalerci della creatività di Massimiliano
Il titolo parla da solo la cultura il grande motore del trasformazioni della nostra società e se la ripartenza dell'Italia la ripartenza della cultura la ripartenza della cultura è il segno della ripartenza dell'Italia
è in questo comune sforzo del nostro Paese in cui noi le fondazioni ed istituti di cultura dichiariamo che ci siamo e diamo il nostro contributo
Oggi pomeriggio del resto saranno le stesse istituzioni culturali lombarde nostre socie ad essere protagonista del racconto delle loro esperienze in questi mesi terribili e delle prospettive degli orientamenti con cui intendono muoversi
Per forza di cose a questi lavori si svolgono in parte in presenza in parte in remoto la professoressa Dubini nella relazione che ci farà stasera definisce questo stato di fatto un ibrido
è un termine oggi in voga per la transizione ecologica dei carburanti ma è vero è un ibrido ma un ibrido fecondo
Una cosa comunque è chiara insieme ai lamenti naturalmente che possiamo fare e che le nuove modalità comportano penalizzazioni ma obbligano alla ricerca di un incremento di qualità dei nostri prodotti
Per esempio la mia piccola Fondazione Circolo Rosselli quando facevo una conferenza sapeva di poter contare su un cerchio di simpatizzanti che sarebbero probabilmente venuti oggi offrì un prodotto i guai Pinar
Veramente interessante o non puoi più contare su una rendita di posizione di questo genere
E dall'altro lato anche al momento del pubblico coinvolto nei collegamenti telematici che attiviamo e chiaro che anche il successo di un'iniziativa non si misura più sui presenti fisicamente ma su quelli che si collegano ed è una sfida più impegnativa
Tutto questo poggio naturalmente sulla digitalizzazione dei nostri patrimoni culturali una sfida che ci riguarda tutti
E vero non sappiamo bene cosa ci attende ma credo che si possa dire che su questo non si tornerà indietro non si tornerà diciamo semplicemente all'antico
Non ci siamo fermati né durante lo coda un né dopo quello da
Tra sanificazione dei libri delle nostre biblioteche regolamentazione degli accessi di stanziamenti e quant'altro misurazione di temperatura le fondazioni e gli istituti culturali continuano la loro attività
Significativo e quanto abbiamo realizzato il pieno lodava il due giugno scorso per la festa della Repubblica
Una pagina del sito ai sì dedicata alla pubblicazione dei video realizzati nell'occasione da varie istituzioni di cultura politica del nostro Paese e che ha totalizzato più di due mila visitatori
Io credo che già fin d'ora possiamo proporsi di tema di una un'iniziativa del genere per il Giorno della memoria nel gennaio prossimo ma naturalmente se qualcuno ha da proporsi delle iniziative in questo campo
Senz'altro bene accolta
E con questo spirito che laici con un voto in parte in corrispondenza in parte in presenza in un seggio ospitato a Roma nella sede della CIA Società geografica Italiana
Ha rinnovato per pochi giorni orsono il ventiquattro settembre i suoi organi dirigenti per il prossimo triennio laici ripropone così al Paese la realtà della sua consistenza associativa
Di fondazioni e istituti culturali sottolineando il valore della funzione di coesione di orientamento che può svolgere oltre al ruolo di rappresentanza che intende consolidare soprattutto nel dialogo con le istituzioni
Insomma tutti esortano a fare Rete noi Rete la stiamo facendo sul serio
Stiamo realizzando
Una serie di iniziative formative in web lineare utile approfondire la conoscenza dei nostri soci ma di tutti gli interessati su punti cruciali della nostra attività
Vi ricordate che il trenta giugno scorso presso la Società geografica Italiana col suo nuovo presidente Claudio Cerreti abbiamo fatto Muay Boehner dedicata alla legge sul terzo settore di cui parlerò successivamente
I nostri giovani gli under trentacinque
Coordinati da Michael Mosetti che è qui presente
Oltre a curare la newsletter quindicinale del nostro associazione stanno realizzando una serie di iniziative in questo campo la prima il diciassette luglio molti lo ricorderanno è stata dedicata al tema del fundraising relatrice Irene senesi
Il diciannove ottobre ce n'è un'altra sul bilancio sociale che molte fondazioni comincerà da trattare relatore Claudio Travaglini e così via ce ne saranno altri
Nostra parola d'ordine dunque la cultura non si ferma non abbiamo nessuna intenzione di fermarci anzi di intensificare la nostra azione
Siamo a disposizione della scuola e dell'università
In questo momento difficile per la scuola e per l'università in cui la disponibilità di spazi di biblioteche di personale attrezzato all'Orientale di studi e veramente preziose faremo presente
Ai ministri dell'Istruzione dell'Università che le nostre strutture le nostre biblioteche i nostri archivi nostro personale qualificato a disposizione
L'intento è di arrivare a una convenzione quadro una sorta di convenzione quadro per una collaborazione permanente una condizione che rafforzerà i rapporti che taluni dei nostri associati la Feltrinelli in primo luogo hanno già con questi ministeri
Noi disponiamo di personale qualificato di locali di spazi a volte più grandi a volte più piccoli ma sempre utili biblioteche archivi preziosi
Certo molti di essi sono centrati su una particolare cultura su una particolare personalità ma in realtà al di là della stessa specificità investono labiale di conoscenza
E quindi possono costituire attraverso laici una vera e propria rete siamo e ci sentiamo agenzie di cultura che possono validamente cooperare nell'attività formativa delle giovani generazioni
Se mettiamo a disposizione del Paese questo patrimonio dobbiamo anche sottolineare che sarebbe negativo disperdere o affievolire in questa crisi che colpisce tutti una patrimonio del genere al contrario lo vogliamo rafforzare perché possa dispiegare sempre nuove potenzialità in tal senso che la fase finale del mio intervento
Mi permetterò di formulare alcune richieste al ministro Franceschini a direttore generale Turetta che qui presente e di cui saluto la presenza e che te verrà successivamente
Non voglio però prima di fare le richieste trascurare di dire anche qualcosa sull'Italia che vogliamo
Stanno arrivando verso l'Italia i fondi europei e siamo molto grati al commissario Paolo Gentiloni per il suo intervento in video che sentiremo fra poco
Tutti conosciamo le cifre
Centonovanta miliardi di cui più di ottanta a fondo perduto per il re Coveri Fund ventisette miliardi del Fondo sua per sostenere il lavoro a cui si aggiungerebbero altri trentasei miliardi di prestiti se decidessimo di utilizzare il mezzo un ammontare di fondi senza precedenti destinati a rimodellare il nostro Paese
Il cancelliere austriaco può essere antipatico però dice purtroppo la verità che questa non c'è una seconda occasione per l'Italia questa è l'occasione per l'Italia e allora noi esponenti delle associazioni culturali diciamo subito che vogliamo un'Italia dell'istruzione della ricerca della cultura come presupposto di un Italia competitiva nell'economia nella società dei modelli spirituali di vita
La stesse linea del governo se le avete lette cominciano con un lamento sulla mancanza di competitività del nostro sistema ebbene questa è una delle risposte fondamentali
Sull'istruzione secondo lei Eurostat ancor prima del come diciannove il tasso di dispersione scolastica del nostro Paese era del quattordici e mezzo per cento risultante di una forbice fra nord e sud fra undici per cento diciotto per cento circa
Forse qualcuno legge nel libro delle di cardi pare Avati una testimonianza di una preside siciliana di una scuola media che va a cercarsi gli studenti a casa uno per uno e gli effettivi della pandemia in questo campo non possono che essere stati negativi non certo positivi accentuando le disuguaglianze fra chi ha potuto usufruire della Diletti che della di didattica a distanza
E chi non ha potuto farlo o per condizioni economiche familiari o per collocazione territoriale
Tutti abbiamo visto l'immagine di quel ragazzo che sta in un prato no perché lì riesce a cogliere il segnale in internet e quindi riuscire a seguire la didattica che a casa non potrebbe seguire ma perdere legame determinante con la scuola è una cosa insostenibile e inaccettabile
Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco è un po'strano che spetti sempre a Luís dirlo eh ma insomma lo diciamo noi anche noi
Proprio recentemente ricordava che nel due mila diciotto la spesa per ricerca e sviluppo in percentuale del PIL siete stata si è attestata all'uno e quattro per centro contro il due quattro della media dei Paesi OCSE metà meno di metà del livello registrato IST negli Stati Uniti in Germania
Secondo l'OCSE l'Italia spende il tre virgola sei per cento del proprio PIL per l'istruzione
A partire dalla primaria fino a cui l'universitario a fronte di una spesa media dell'OCSE del quattro cinque per cento
Secondo è uno stato d'Italia spende il sette virgola nove per cento del per l'istruzione a folti a fronte di una media Unione Europea del dieci e due
Ma nel salto qualcuno tanto distribuisco la relazione
Ma secondo i dati di Ignazio Visco l'Italia il primo paese dell'OCSE il primo paese dell'OCSE per quota di persone fra i quindici e i ventiquattro anni che non studiano non lavorano e non seguano per corsi di formazione i cosiddetti netta Not in education employment or training
Mettiamoci pure un po'di lavoro nero che forse allevia questo dato
A parte che ora col covi del lavoro nero e messo piuttosto in difficoltà ma è comunque un dato assolutamente inaccettabile mi fermo qui perché i presenti conoscono meglio di me in questo stato di cose ma ora abbiamo l'occasione l'Italia che vogliamo è una né un'Italia che conduca vittoriosamente la lotta alla dispersione scolastica e che salda sostanzialmente della graduatoria dei paesi europei negli stanziamenti per la ricerca l'università la formazione all'insegna della condivisione
E della coesione sociale uno dei modi per l'lottare contro le diseguaglianze
Solo in questo modo potremo raggiungere l'obiettivo dell'aumento della produttività del nostro sistema del sistema Italia condizione necessaria per il successo del nostro piano nazionale per la ripresa e la resilienza
Nel piano c'è anche scritto che dovremmo raddoppiare il tasso di incremento del prodotto interno lordo insomma tutto questo piuttosto piuttosto impegnativa
Chiediamo una svolta decisa in questa direzione dobbiamo creare un ambiente spetta anche a noi un ambiente positivo e favorevole
Perché lo si diceva in un'altra occasione
Può anche darsi che in una situazione di questo genere ci sia una parte dell'opinione pubblica che dica soldi cultura bensì ottima cosa ma prima pensiamo arresto
Dobbiamo collegare efficacemente la spesa per la cultura alla spesa per la ripresa economica per la coesione sociale
E qui facciamo qualche richiesta
Nel due mila diciassette conducendo un'inchiesta interna laici siriana superare che la condusse qui presente e le sue collaboratrici
Avemmo circa settanta risposte pari al sessantotto per cento degli iscritti di allora nostro questionario e così potemmo censire circa mille trecentocinquanta addetti alle nostre fondazioni ai nostri istituti oggi sono evidentemente di più se si pensa che siamo centoventicinque soci e non tutti risposero
Non sarà l'Alfa Romeo di un tempo e non sarà rese ma insomma una bella quantità è una bella realtà
Senza contare l'ampia Area di volontariato culturale che si mobiliterà intorno alle fondazioni e anche intorno a riviste forse soprattutto alle riviste
Una risorsa importante per il nostro Paese e allora vorremmo esprimere cominciare esprimere perché faremo un esecutivo della EC dedicato solo all'esame delle linee guida del piano di residenza del governo di ripresa di residenza del Governo
Però qui vorrei cominciare a formulare qualche richiesta
L'erogazione dei contributi diamo atto al ministro Franceschini di avere home intatto l'ammontare complessivo dei contributi agli istituti
Quando cominciamo questo lavoro a Torino erano addirittura dimezzati rispetto all'ante al periodo precedente
Sono in corso di valutazione domande per i contributi della tabella triennale per quell'annuale l'anno corrente per i convegni e pubblicazioni
Nell'attuale situazione lo voglio sottolineare il rispetto dei tempi e qualcosa di quelle di di equivalente all'ammontare dei contributi
Pur in presenza di un passaggio di competenze fra direzione del biotech che è quella della ricerca assolutamente importante che i contributi arrivino arrivino tempestivamente per potere programmare l'attività delle fondazioni e degli istituti
Una fondazione un istituto che si rispetti fa una programmazione almeno triennale delle sue iniziative e come può farla se non sa di cosa potrà disporre
Secondo aspetto diciamo così di manutenzione poi due sono più strutturale il terzo il quarto
Legge sul terzo settore
Fermo restando che quelle fondazioni quegli istituti che desiderano farlo e ne hanno le caratteristiche necessarie hanno tutto il diritto di entrare nel terzo settore e di passare quindi sotto la vigilanza del ministero del lavoro
Il Mibac deve essere molto fermo nel chiedere che quelle fondazioni quegli istituti che intendono rimanere nell'attuale condizione di riconoscimento e di controllo
Da parte degli organi statali e regionali possano farlo senza essere costretti a costosi mutamenti di Statuto e penalizzati sul piano del trattamento fiscale oppure esclusi
Dalla fruizione di particolari benefici che al terzo settore vengono riservati molti di noi hanno avuto dopo un lungo iter riconoscimento del Presidente della Repubblica o della Regione competente e così via perché devono dismettere una situazione di questo genere
Anche in occasione del citato incontro alle geografica del trenta giugno
Abbiamo registrato una convergenza di tutti gli istituti associati sullo manti sulla necessità di mantenere uno stretto rapporto istituzionale con il Mibtel a prescindere dall'appartenenza o meno di questi istituti al terzo settore
Il Mibac tutta sua volta presumo ha tutto l'interesse a mantenere e sviluppare il rapporto con le fondazioni e gli istituti culturali ma se lo vuol fare si deve muovere di conseguenza
Ne parlavamo anche con l'onorevole Fabio Nardelli che non può essere qui con noi ma che ci sta seguendo in remoto
Sarebbe quindi positivo
Se in parallelo all'albo del terzo settore venisse costituito presso il Mib spesso un albo delle fondazioni e degli istituti culturali non è un'operazione difficile ci sono le tabelle nazionali ma si potrebbe utilmente riuscire a fare convergere anche le tabelle regionali anche i cui anche le fondazioni che sono riconosciute o hanno un contributo nelle varie regioni italiane
Altre due proposte sarebbero invece di rafforzamento un poco più strutturale le prime dure definisco di manutenzione i giovani abbiamo costruito né laici un coordinamento degli under trentacinque proprio per favorire un ricambio delle giovani generazioni alle direzioni delle nostre organizzazioni culturali
Ed è l'iniziativa avuto successi proprio per questo è importante un provvedimento che favorisca il reclutamento dei giovani
Allora a me viene questa proposta che naturalmente a fine Remo chiediamo un finanziamento straordinario è stata belle a favore delle fondazioni degli istituti culturali ma finalizzato e riservato alla Costituzione duecentocinquanta sul territorio nazionale Fellowship nel senso anglosassone del termine
Cioè di borse di ricerca post dottorato con organi di selezione che vedono anche la presenza dell'università le università competenti nel territorio
Ma che possono mobilitare in tutto il Paese una nuova generazione di ricercatori
Infine è il quarto la quarta proposta che formulo un provvedimento che consenta l'incremento del finanziamento privato a favore delle nostre fondazioni e dei nostri istituti abbiamo pensato all'estensione del meccanismo fiscale dell'arte bonus che il ministro Franceschini ha introdotto per il mecenatismo culturale
Estenderlo anche alle nostre istituzioni prenderebbe la ricerca del fundraising nel settore privato oltre che l'attesa
Del contributo pubblico ci costringerebbe tutti a darsi una mossa insomma in qualche modo
Potrebbe essere consentito proprio a chi si iscrive all'albo delle fondazioni delizioso di culturali di cui chiediamo la costituzione
Vi ho annoiato abbastanza credo e quindi vado a concludere la nostra di Milano iniziativa cava nel senso del rafforzamento dell'unità nazionale della necessità della condivisione della cultura e della coesione sociale
Siamo consapevoli che si svolge in un contesto che chiamerei di traversata verso l'ignoto
Tutto ciò però obbliga le ho le nostre fondazioni i nostri istituti ad uscire dalle loro nicchie e a nuotare in mare aperto
Ma questo rafforza la funzione delle associazioni di Rete come laici che sono in grado di costituire momenti indispensabili di sinergia nel lavoro comune
Io stesso nelle more dell'inizio di questa seminario di ricerca e di studio ho visto che si sono presentate l'un l'altro fondazioni che non si conoscevano che non si erano mai entrati ed se erano precedentemente fisicamente incontrate credo che sia importantissimo questo
E quanto faremo qui a Milano in questo anno venti venti che sarà comunque
Un anno anche se forse purtroppo memorabile credo che ci ricorderemo tutti di esserci trovati qui con questo spirito di resistenza e di ripresa della cultura
Lo abbiamo già ricordato in altre occasioni
La cultura si può definire in tanti modi ma ce n'è una di Epicarmo renne l'insieme di abitudini costumi pratiche saperi regole e valori che si ripete lo dice nell'azione in generazione bene questa trasmissione l'esistenza stessa della civiltà di una nazione
Non possiamo permettere che questa catena si spezzi e non possiamo permettere all'Oldham di spezzarla
E noi della IC siamo qui per dare il nostro contributo perché questo non avvenga
Ecco interessante l'idea di un patrimonio degli istituti culturali che possono essere messo a disposizione delle università e anche l'albo delle fondazioni è una roba che potrebbe servire a capire sempre diciamo visto che si parlava di traversata il punto nave in cui ci troviamo d'altra parte anche Carlo Feltrinelli ha parlato di quanto può essere importante
Ma questa interazione tra tra pubblico e privato e quindi tutto questo ci fa capire che se c'è una specificità italiana forse e anche quella
Di fare Rete un po'a prescindere da a posizioni politiche preconcette forse bisogna dire
Proviamo a darci una mossa in quella direzione vedo saluto Diana Bracco me l'hanno detto che si sarebbe collegata a più tardi invece è già presente
Nel frattempo io devo dare la parola a un contributo che arriva da Paolo Gentiloni
Siamo diciamo e che è chiaro che guardiamo tutti all'Europa quindi il commissario europeo per l'economia sentiamo quello che ha da dirci con questo contributo grazie
Mi fa molto piacere salutare
L'incontro della dell'associazione delle istituzioni di cultura
Un incontro che si svolge all'insegna di uno slogan
Molto chiaro
Riparte l'Italia riparte la cultura si potrebbe dire
Riparte
L'Europa riparte la cultura e credo che la consapevolezza di questa dimensione culturale con una parte così importante della rinascita per la quale stiamo lavorando
Ci sia che debba essere continuamente ricordata e rafforzata
L'Europa ha attraversato in questi mesi una delle prove più difficili dal dopoguerra
Tutti i suoi Paesi ma anche le istituzioni europee
Di fronte alla pandemia c'è stata una risposta senza precedenti
è una risposta che in fondo ha fatto capire che l'idea di Europa
Ideali del progetto europeo sono più forti delle nostre divisioni
Che quello di cui parliamo quando parliamo di modello europeo che questo mix tra il Welfare State il pluralismo politico il rispetto dello Stato di diritto
La cooperazione multilaterale a livello internazionale
Tutti questi elementi
Hanno dimostrato di essere così importanti in questi mesi difficile
In fondo credo che tutti noi abbiamo scoperto quanto fortunati siamo ad essere nati cittadini europei certo ciascuno con le proprie differenze i problemi Volpe difficoltà
E di questo essere un modello l'Europa fa parte fondamentale e lo ha dimostrato in questi mesi la dimensione culturale
Si può dire certamente che la cultura per certi versi si è fermata in questi mesi
Negli incontri tradizionali nelle occasioni pubbliche
La bellezza delle nostre città
Dei nostri territori è stata come svuotata da la vita che normalmente
La occupa che tuttavia la cultura non si è fermata coming continuato ad essere uno straordinario Canale di dialogo di comunicazione di speranza
Attraverso una televisione attraverso i social network attraverso i balconi delle nostre case dove abbiamo ascoltato musiche abbiamo ascoltato canzoni abbiamo vissuto insieme
Oggi questa dimensione che poi in fondo è la sfida di un nuovo umanesimo europeo solo sulla cultura può fondarsi
Deve essere messa alla prova della rinascita della ripartenza
Abbiamo bisogno di dargli priorità di ricostruirà forzarla anche nella sua dimensione europea perché è sempre faticoso
Difendere e la Commissione europea lo ha come sua grande priorità ma non sempre riesce a difenderlo fino in fondo difendere i nostri programmi culturali
Che sono uno dei tratti distintivi della costruzione europea sono quelli per i quali l'Europa è riconoscibile
Horizon Erasmus
Questo deve essere al centro dei mesi e degli anni che ci attendono di rinascita e ricostruzione se non vogliamo semplicemente tornare alla situazione precedente
Se vogliamo che questa rinascita ci riporti a delle società più inclusive più come si dice residenti più sostenibili
Dobbiamo mettere questa rinascita culturale al cento e senza dubbio l'Italia da questo punto di vista può dare un contributo fondamentale per la sua storia per la sua bellezza per la sua realtà di oggi
Se l'Europa può ripartire dalla cultura può farlo innanzi tutto si avrà un contributo italiano in questa direzione
Ed è il motivo per il quale sono molto lieto di aver ha avuto l'occasione di salutarvi e vi auguro veramente buon lavoro grazie
Bene se abbiamo diciamo stiamo seguendo la scaletta siamone nei tempi giusti la la Lombardia come sappiamo tutti è stata una una Regione veramente che si è trovata sotto lo Tsunami delle zone rosse di una pandemia alla feroce e nello stesso tempo una regione dove magari con a provvedimenti che possono far discutere come l'occupazione del suolo pubblico e locali piuttosto che con la voglia subito di riaprire e anche una regione che reagisce moltissimo a a quello che ha subito reagisce anche perché un po'di soldi c'era anche perché c'è una mentalità di apertura e di resistenza molto molto elevata quindi ascoltiamo l'intervento di Stefano Bruno Galli che come sapete e l'assessore regionale alla cultura prego
Sì grazie buongiorno a tutti
Una precisazione nella locandina c'è scritto che sono assessore per la cultura e Autonomie a parte l'autonomia una sola ma viene prima dalla cultura nel senso che sono assessora all'autonomia e cultura
Io ringrazio laici ringrazio la Fondazione Feltrinelli
Per questo dibattito che ritengo interessante purtroppo dovrò lasciarvi anzitempo perché devo andare all'inaugurazione del la stagione dei pomeriggi musicali
E pomeriggi musicali rappresentano un paradigma dal punto di vista della rinascita
Della cultura perché per la semplice ragione che il ventisei novembre del mille novecentoquarantacinque alle ore diciassette
Un gruppo di persone guidate da un impresario da un critico musicale
Organizzarono appunto l'Orchestra dei pomeriggi musicali settantacinque anni fa
Milano era rasa al suolo era devastata dal punto di vista morale e culturale prima che materiale perché per i bombardamenti della seconda guerra mondiale allora
Vedere nella cultura nella musica nell'arte la strada maestra per uscire dallo le rovine dell'umanità io ritengo che sia un messaggio molto positivo sia un paradigma che dobbiamo dotare oggi ecco perché io avrei invertito chiedo scusa il titolo di questo incontro non riparte l'Italia riparte la cultura riparte la cultura allora riparte l'Italia perché la cultura dobbiamo considerarla appunto al di là dell'aspetto
Paradigmatico dell'esperienza dei pomeriggi musicali davvero come un fattore di sviluppo non o comunque prodotto dello sviluppo noi nel momento in cui assumiamo che riparte l'Italia
Allora riparte la cultura assumiamo il fatto che la cultura sia un prodotto dello sviluppo in realtà è un fattore di sviluppo è un fattore di sviluppo anzitutto perché si investe sul capitale sociale si elevano gli spiriti e le coscienze
Dopo si coinvolgono anche dal punto di vista economico e produttivo tutta una serie di funzioni che sono fondamentali
Il io purtroppo punto non ho la delega all'istruzione neanche all'università chiedo scusa al mio magnifico rettore visto che fino al due mila tredici ero un suo professore adesso sono in aspettativa
Quindi parlerò evidentemente solo dei luoghi e degli istituti della cultura in Lombardia andando in giro io c'ho tenuto Alda a partire dal diciotto maggio da quando hanno riaperto gli istituti i luoghi della cultura
Sono stato il primo Poldi Pezzoli il primo visitatore senza dirlo ovviamente pur essendo fondazioni partecipate da Regione Lombardia
Non ho annunciato la mia visita sono andato come città libero cittadino
Sono stato il primo a entrare al Poldi Pezzoli sono stato il primo Antara aveva Bagatti Valsecchi sudato il primo a entrare al Museo della Scala conservo gelosamente il biglietto con scritto numero uno perché e fa parte di un sano orgoglio
Come dire campanilista e però mi rendo conto che in troppi troppi questa il prim'
Elemento di riflessione sul quale volevo così portare la riflessione in troppi considerano davvero
Quello che c'è stato come una sorta di sospensione del tempo
Cioè dal la fine di febbraio dal ventuno ventidue febbraio soprattutto a partire dallo da un fino alla fine di aprile grosso modo è come se ci fosse stato una sospensione del tempo cioè come se il calendario
Si sia fermato e in troppi alla riapertura ha ragione hanno come se fu non fosse successo nulla
Ragionano come se fossimo ancora al ventuno ventidue di febbraio e è del tutto evidente che le cose sono radicalmente cambiate cambiata la pandemia inciso sui nostri modelli di cultura sui nostri modelli di comportamento sulla nostra percezione per esempio della paura
Basta vedere gli andamenti degli ingressi ai musei per rendersene conto il
Quelli che hanno riaperto per primi che son quelli che vi di cui vi parlavo prima
Lo vedete un andamento schizofrenico delle entrate un giorno facevano cinquanta visitatori il giorno dopo due il giorno dopo cento il giorno dopo ne facevano uno cioè c'è un un andamento schizofrenico degli ingressi delle dei dei visitatori per la semplice ragione che è cambiata la nostra percezione della paura e soprattutto è cambiato in profondità quello che io penso che sia l'elemento essenziale della frequentazione dei luoghi della cultura cioè dal condivisione collettiva in fondo la cultura bisogna frequentare frequentarla e il fluire della cultura in modo collettivo è assurdo andare a teatro piuttosto che al cinema
Da soli con lei proprio riflessioni introspettiva una mostra per esempio andare da soli la cultura si basa sul confronto sul confronto dialettico sulla riflessione e allora l'idea di avere di di di avere una percezione diversa della frequentazione dei luoghi della cultura degli spazi dei luoghi della cultura del che derivano per esempio dal contingentamento degli ingressi dei Musei piuttosto che delle mostre ecco questo incide davvero in profondità ecco perché io sono convinto che troppo superficialmente coloro che gestiscono i luoghi della cultura pensano
A una sospensione del tempo e subito dopo si aggrappano come sempre alle istituzioni pubbliche
La pandemia ha dimostrato che la cultura senza l'intervento delle istituzioni pubbliche non sta in piedi
C'è bisogno delle istituzioni pubbliche è fuori discussione ma c'è bisogno anche dall'altra parte di una risposta virtuosa
Da dall'altra parte c'è bisogno di capacità di gestione dall'altra parte tutto è concentrato sulle attitudini l'abilità di chi gestisce i luoghi della cultura
Perché non possiamo più andare avanti come gestivamo prima i luoghi della cultura con dei finanziamenti a pioggia sicuramente dobbiamo fare delle valutazioni di carattere in qualche modo meritocratico comunque dobbiamo imporre per esempio ai Musei di cui le parlavo prima che attraverso la bigliettazione là che le caffetterie il bookshop
Un po'di fondo resi in territori Ale e una volta il bando del Regione Lombardia l'altra volta il bando di Fondazione Cariplo l'altra volta il bando dell'Unione Europea riescano a coprire interamente i costi di gestione
Le istituzioni pubbliche ci sono per gli interventi in conto capitale
Dove i bilanci delle istituzioni pubbliche sono più robusti più sani ecco questo vuol dire a dare una risposta virtuosa al necessario intervento delle istituzioni
Per portare a casa la pelle perché di questo si tratta
Da qui alla fine dell'anno l'obiettivo fondamentale io lo dico sempre miei dirigenti dobbiamo consentire di portare a casa la pelle la pelle al maggior numero di istituzioni culturali lombarde
Poi l'anno prossimo nel due mila ventuno che sarà l'anno ovvero l'anno della prova l'anno in cui si son finora si soffrirà molto di più di quest'anno
Potremmo pensare non so a politiche integrate di valorizzazione dell'offerta culturale territoriale su politiche nelle quali credo molto noi come regione abbiamo varato questo progetto che quello dei pick i piani integrati della cultura che rispondono a questa logica però è del tutto evidente che oggi come oggi l'obiettivo da qui alla fine dell'anno deve essere quello di portare a casa la pelle
Perché perché le istituzioni culturali anche la più sperduta è lontana
Del paesino più sperduto e lontano della Lombardia rappresenta un forte presidio territoriale un elemento di socialità di socialità culturale e quindi bisogna tutelare e intervenire nel maggior numero di realtà possibili per consentire di riportare a casa la pelle considerando il fatto che l'ottanta ottantacinque per cento dell'offerta culturale di questa Regione è un'offerta culturale di carattere privato e di conseguenza bisogna per forza
Arrivare lì
Bisogna trovare una nuova armonia tra pubblico e privato è del tutto evidente non le istituzioni pubbliche come dicevo prima devono intervenire nei luoghi della cultura ma devono tre farlo attraverso un rapporto sinergico
Diverso rispetto a quello che era prima con il privato
Prima quando vi parlavo dei Pic ippiche hanno il trentatré per cento di investimento regionale il trentatré per cento investimento in Fondazione Cariplo e trentatré per cento dell'investimento di Unioncamere è del tutto evidente che si tratta di uno sforzo collettivo da questo punto di vista
Io sono convinto che oggi come oggi sia necessario mettere al centro della nostra riflessione due parole la prima e l'altra attività e la seconda è la sostenibilità la prima è l'attrattività perché
Perché quando
Dalle in tre dagli ingressi ai musei dall'ingressi ai cinema tenete conto che il cinema in Lombardia nei primi sei mesi ha perso il novantadue per cento dei degli ingressi ha fatto duecentotrentacinque mila euro quando l'anno scorso faceva più di cinque milioni di euro di fatturato di PIL complessivo di fatturato complessivo
Tenete conto che io per quanto riguarda i Musei la Triennale mi ha perso quasi due milioni di euro
Il vittoriale mi ha perso un milione e mezzo il Museo nazionale della scienza della tecnica ha perso un milione due ottanta questi sono le cifre con le quali complessivamente o quotidianamente faccio i conti di fronte a una regione che dal punto di vista dell'offerta culturale come in tante altre cose sovradimensionata perché Regione Lombardia ci sono cinquecentottantacinque musei ci sono quattrocentonovantuno teatri
Ci sono al seicento ottanta cinema circa seicentosettanta noi in quanto queste leggi sono i numeri della Lombardia che sono i numeri quando io parlo col ministro Franceschini lo dico guarda che i numeri sono questi
I numeri con i quali ci confrontiamo quotidianamente allora
Il tema della ripartenza della ripartenza nella cultura e allora riparte la Lombardia e allora riparte l'Italia
è un è un tema fondamentale perché si tratta di vincere secondo me una sfida ciclopica la sfida ciclopica quale è quella di riportare la stessa persona nello stesso luogo per la terza la quarta oppure la quinta volta
Nel senso che un turista su due fino al due mila diciannove veniva in Lombardia per l'offerta culturale
Di questa grande regione il trenta per cento veniva per Piazza Affari il venti per cento erano di gli anziani che venivano per andare sui laghi e stare lì fermo il quarantanove virgola novantotto per cento veniva per l'offerta culturale di questa grande regione privilegiando sostanzialmente tre mete e i capoluoghi di provincia Milano Como e la sponda gardesana del lago di Garda questo era il podio del come del turismo culturale è del tutto evidente i numeri lo dimostrano anche in questi anche se erano attimi la ripartenza c'è stata quest'estate che noi di questo turismo culturale fino alla fine dell'anno dovremmo dimenticarci probabilmente anche l'anno prossimo
Questo cosa vuol dire vuol dire che bisogna lavorare sulla domanda interna bisogna lavorare sulla domanda interna e lavorare sulla domanda interna cosa significa significa riportare la stessa persona per la quinta volta nel no al Museo dalla scienza e dalla tecnica
Perché c'è stato nella sua vita accompagnato dai genitori
Poi c'è stato la seconda volta
Perché è andato in gita scolastica la terza volta c'è stato un giorno che era in giro con la morosa e pioveva detto rifugiano ci dentro Museo della scienza e della tecnica la quarta volta c'è stato perché ha portato i suoi figli
Vuol dire che per la quinta volta io devo riportare la stessa persona dello stesso luogo della cultura
E con l'assessore aggiornamento si può fare per i teatri lo stesso ragionamento si può fare per i cinema quindi lavorare sull'attrattività è decisivo da questo punto di vista e lavorare sull'attrattività cosa vuol dire vuol dire lavorare sull'innovazione tecnologica
Da questo punto di vista il documento dalla professoressa Dubini dalla collega Dubini
Mi sento di sosta di sottoscriverlo
Fino in fondo cioè si tratta di lavorare sulla innovazione tecnologica tant'è vero che noi l'anno prossimo faremo un bando che si chiamerà innova Musei sempre con Fondazione Cariplo e Unioncamere
Per associare le in prese
Che lavorano nell'informatica con gli istituti culturali con i musei con in cima già ognuna me ne deve adottare un altro per cercare di ammodernare di sviluppare in senso tecnologico informatico l'offerta culturale in secondo luogo
Si tratta di lavorare sulle mostre
Lavorare sul patrimonio che c'è nei depositi dei musei tant'è vero che un secondo bando che faremo sai si chiamerà al patrimonio in in depositò in cantina insomma non lo so come lo chiameremo poi alla fine perché c'è sempre la mannaia degli esperti di comunicazione che cambia le Lior l'orientamento dell'assessore sta di fatto che l'idea è quella tu Museo mi segnali la brocca sbloccata che ha in magazzino piuttosto che la tela che da restaurare io Regione Teolo restauro però tutti costruisce una narrazione muso grafica su quelle sull'intervento
Che facciamo noi come istituzione culturale
Perché
Bisogna lavorare davvero sull'attrattività bit per riportare le stesse persone lo stesso luogo per l'appunto la quinta volta mediamente la quarta la quinta volta mediamente
Il e lo stesso dicasi
Sul tema della sostenibilità
è evidente come dicevo prima che non si può più ragionare come ragionavamo prima ci deve essere una gestione virtuosa da parte delle istituzioni culturali tant'è vero e mi dispiace che il ministro Franceschini ossia prima comunque lo sa che li dette
Ovvio o con un po'questa idea
Bisogna e che i consigli d'amministrazione o consigli di gestione
Degli loghi della cultura impongano ai loro direttori degli obiettivi in come avviene per i musei che godono di autonomia idee i musei Miramare gli Uffizi Brera eccetera eccetera allo stesso modo anche il singolo museo deve a vere degli hobby il direttore del singolo museo deve avere degli obiettivi
Ai quali e che Luís deve onorare perché gliel'ha dato il suo consiglio d'amministrazione
Una retribuzione di risultato quindi un sessanta settanta per cento di retribuzione fissa Montreal età oscillante
Se raggiunge o meno se aumenti del cinque per cento i visitatori se fai almeno due mostre se ecco ed obiettivi che gli dal consiglio di amministrazione al consiglio di gestione
Per gestire in modo virtuoso il luogo della cultura secondo me è fondamentale così come è fondamentale per riportare la gente nello stesso luogo lavorare dal punto di vista della fiscalità
A me beh piace noia approveremo tra poco un PLP una proposta di legge al Parlamento
In cui diciamo cinema teatri musei punto cerchiamo di applicare solo per queste tre categorie lo stesso meccanismo che ognuno di noi ha applica quando vai in farmacia comprarsi l'aspirina gli dalla calpestano dei servizi della Regione
E poi alla fine dell'anno lo scontrino lo dal suo commercialista che così c'è uno sgravio fiscale cioè per fare incontrare domanda e offerta un punto più alto deve essere conveniente per il visitatore andare a frequentare un luogo della cultura
E deve essere
O o e interresse del gestore del direttore di un museo a vere più spettatori perché così onora gli obiettivi che gli ha dato il suo consiglio d'amministrazione perché altrimenti la non portiamo a casa la pelle
Grazie
Se scusa ma vi devo salutare bene il l'idea del portare a casa la pelle interessi far
E comunque anche di diciamo la l'attrattività lavorare sull'attrattività anche questo mi sembra una un discorso che potremmo approfondire ora a questo punto vedo la dottoressa Diana Bracco ora anche il tema
Usiamo una parola un po'sbagliata forse ma anche anche no del mecenatismo culturale è un tema fondamentale tutti parlano di questo o connubio privato pubblico ma d'altra parte esistono numerose persone che e si impegnano personalmente per favorire la cultura si impegnano in forma privata si fermano si impegnano in base all'azienda che dirigono eccetera quindi a Diana Bracco un po'sono curioso di sentire quello che che ci racconterà su come lavora lei immagino che sia questo il tema prego
Grazie grazie innanzitutto per avermi invitato perché devo dire che gli interventi già adesso non sono sono sono stati così ricchi di spunti che veramente ci daranno motivo di riflessione anche magari di collaborazione
Lei dice il modo in cui lavoriamoci effettivamente il mio intervento è abbastanza sull'attività di Fondazione Bracco che una fondazione dell'impresa e che compie quest'anno di dieci anni di allora torniamo alla cultura la cultura è il cemento di una comunità e l'identità di un Paese l'hanno detto
Prima ed è il modo di confrontarsi di comunicare di condividere il condividere è stato ho ripetuto
La cultura da messaggi che trascendono le barriere geografiche e linguistiche che aiutano il dialogo e quindi hanno un immenso valore etico e sociale
E per questo va sostenuta ed è lesto a nuovi lo impone la stessa carta costituzionale con il famoso articolo nove che la cultura vada sostenuta oggi è tanto più vero perché perché la crisi sanitaria provocato dalla pandemia ci ha mostrato quanto velocemente
Un Paese possano essere scosso alle radici
L'emergenza confida evidenziato anche la fragilità del sistema culturale italiano
E ha messo in risalto l'esigenza di dar vita a un nuovo patto sulla cultura che ridia centralità del tema che individui i nuovi modelli di reale sostenibilità
Nei mesi di lotta da un si è palesata anche la necessità di ripensare il supporto che il digitale l'ha detto prima il presidente Spini può dare la cultura visto che è stato un valido alleato per mettere a disposizione
La bellezza del patrimonio culturale italiano
Dunque l'imperativo che abbiamo oggi è quello di trovare le risorse finanziarie organizzative e gestionali per sostenere il nostro immenso patrimonio culturale che non deve essere un fardello onere del passato ma deve essere una risorsa una scintilla per il futuro
Io credo ancorché mai come adesso il far rete sia l'unica possibilità per tutelare e valorizzare appieno i beni culturali
Non esiste infatti del governo all'impresa alle università né organizzazione non profit le Fondazione che possa risolvere da solo il brodo problemi sempre più più eterogenei improrogabili legate alla gestione del patrimonio culturale
Solo l'unione fa la forza
Tutti gli attori devono mettere in comune i propri strumenti le proprie competenze per identificare soluzioni solide e durevoli nel tempo e che possono essere di ispirazione aiuto peraltro e a questo proposito voglio pubblicamente riconoscere l'impatto molto positivo
Sì economico ossia culturale che ha avuto l'altro bonus misure agevolative o sotto forma di credito d'imposta pari al sessantacinque per cento
Per favorire l'erogazione di imprese dei cittadini voluta anni fa dal ministro Franceschini
Con questo provvedimento si è riusciti a far cadere il vecchio tabù e per anni ha penalizzato i privati che volevano investire
E al ministro aggiungo ma non mi sente che sarebbe bello fare un passo successivo ed estendere l'arte bonus al patrimonio privato aperto al pubblico
La nostra azienda che non sempre aiuta la cultura tante volte nel passato dovuto scontrarsi con ostacoli pregiudizi ideologici invece Impresa e cultura sono un binomio vincente
Certo è necessario che le istituzioni vadano oltre il semplice concetto di sponsorizzazione assicurando alle imprese certezze sui tempi di realizzazione del progetto e garanzie sui benefici sull'impatto reale
La chiave del successo e creare una partnership con una progettualità condivisa e realizzata quasi a quattro mani
Questa è la ricetta che ad esempio a noi di Bracco permesso di dare continuità e solidità al nostro impegno
A favore di grandi istituzioni come il fiato a scale la sua accademia e il Quirinale perché nel due mila e undici scelse il primo partner privato
Per il restauro e la Galleria Chigi in occasione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia
E in ambito internazionale la National Gallery ho fatto di Washington ho avuto il volo di l'onore di essere parte del gruppo il trustee per diversi anni
In questo modo abbiamo potuto offrire non soltanto risorse ma anche un contributo originale all'insegna del binomio arte e scienza
Che numerosi progetti abbiamo messo a disposizione un supporto tecnico-scientifico immagini diagnostico è il settore in cui Bracco leader mondiale
è una tecnica che permette di svelare molti segreti del corpo umano ma anche delle opere d'arte quindi dipinti strumenti musicali eccetera
E per noi è stato naturale offrire al curatore restauratori nostre competenze in questo campo
E uscito come esempio la bellissima mostra Dentro Caravaggio a Palazzo Reale a Milano il cui pubblico è stato condotto lo scoperto dei segreti dei singole venti dipinti attraverso un percorso di io a raggio X e cito anche il Progetto di quest'anno al Poldi Pezzoli leonardeschi oltre il visibile
Che ha visto l'approfondimento scientifico delle opere degli allievi di Leonardo nell'ambito delle attività collegati alla mostra Leonardo la Madonna Litta
Come ricordavo all'inizio la pandemia dai corvi diciannove ha sconvolto le nostre vite le nostre stesse abitudini anche culturali ma di fronte alla crisi globale abbiamo reagito ripensando reinventando le nostre attività
Proprio in virtù di un quello che dicevo prima cioè che la cultura Cervia ritrovarci nei momenti di difficoltà la nostra Fondazione essendo studiata per continuare a proporre contenuti culturali
Chiuse le esposizioni permanenti e temporanee chiusi i teatri musei e colleghi dettati rimanere a casa per bloccare l'epidemia abbiamo sperimentato nuovi format comunicativi
Offrendo proposte fruibili sul nostro ecosistema digitale dal sito web canali social
Ed è nato così Fondazione Bracco casa tua un palinsesto multidisciplinare pensato per portare attraverso la ricca mediateca della Fondazione cultura musica arte e scienza nelle case di tutti
Cito perché è stato veramente un successo straordinario le conferenze sul mondo delle opere del Balletto del maestro Fabio Sartorelli
Nel Conservatorio di Milano e dell'Accademia della Scala
Insomma la bellezza magari a contatto sulla piattaforma in streaming ci può salvare anche in un'emergenza come quella attuale
Ma non cresciamo modo possiamo fermarci così dobbiamo pensare al dopo alla ripartenza
E come ricorda giustamente il titolo dell'incontro la ripartenza in Italia delle salme il segno della cultura tanto più per Milano
Città non può la sua vocazione di essere un traino è un vero motore civile sociale e culturale oltreché economico
Ora senza abbassare la guardia visto che il coronavirus non è sconfitto dobbiamo riprendere da dove siamo stati interrotti
Avviando una fase nuova e per questo Fondazione Bracco ha sostenuto recentemente proprio il dodici settembre il concerto di riapertura del Teatro alla Scala
Dedicato al personale sanitario con l'Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala diretti dal maestro sei con una emozionante nonna e sempre per questo ha deciso di rinnovare la città un progetto sul cui stiamo lavorando per il progetto il Natale degli alberi abbiamo presentato pochi giorni fa a Palazzo Reale insieme al sindaco sale si tratta di un progetto di bellezza e di rinascita
Ma con una forte valenza sociale attorno al quale speriamo si aggreghino tutti coloro che sentono l'imperativo di reagire a iniziare dalle aziende e ci auguriamo e dalle associazioni di volontariato
Un format semplice bingo ideato dal creativo Marco Balich con cui avevamo realizzato l'albero della vita la mostra la potenza dalla bellezza di Padiglione Italia all'Expo due mila quindici
Un format che sia data ogni scenario coinvolgerà anche in quartieri periferici della città avvicinandosi al Chelsea
Quindi un esperienza diffusa un simbolo dalla contesa eredità di genericità e solidarietà all'insegna del dono del resto siamo convinti che questa pandemia del mondo uscirà diverso perché lo sviluppo sostenibile diventerà un imperativo assoluto
E io credo che tutti dovremmo riconoscere con una visione olistica esiste un profondo legame fra benessere delle persone qualità dell'ambiente fra salute umana e quella del pianeta
Concludo raccontando del suo ho visto che l'Assessore del corpo è andato via però l'assessore Del Corno ha presentato il palinsesto
Di Mila no del Comune del ventuno ventuno e debbo dire che le al segno dell'insegna delle donne perché si chiama l'ingegno delle donne i talenti delle donne e nell'ambito di questo Fondazione Bracco
Sostiene
La mostra le donne del barocco e sarà una mostra molto drammatica perché io sto leggendo documentando sulle vite di queste signore e devo dire che sono state veramente delle rovine quindi molto bello questa cosa
Così che parla delle donne le quali anche nell'ambito della pandemia hanno avuto un ruolo assolutamente fondamentale grazie
Grazie grazie molte io sono punto uno osservatore un un giornalista il tema della sostenibilità mi sembra che stia venendo fuori in maniera prepotente
E mi sembra che sia un tema giusto perché noi viviamo spesso in una sorta di retorica di diplomazia che a volte ci impedisce di dire un po'di cose come stanno Thibaut
Ci noi sappiamo che ci sono dei contributi a pioggia sui teatri a prescindere dal valore
Dei teatranti e delle opere d'arte questo in qualche modo ci sta bene in una stagione di vacche grasse in una stagione di vacche magre a volte ci chiediamo ma e giusto dare duecento mila euro a quel teatro che stalla giù a che sono dieci anni che non ci va nessuno cioè ci chiediamo davvero la sostenibilità se questo se questa pandemia se questo Co-lead non ci faccia riflettere anche come diceva la signora Bracco e come diceva anche assessore Ghali su quanto è giusto spendere quanto far contare di più concetto di meritocrazia e molto elastico e anche molto pericoloso a volte dipende che attribuisce il merito e come ma comunque un po'di meritocrazia in più incerti in certi settori magari anche in base come si diceva
Su quanti sono i biglietti staccati succhia un incremento maggiore poi parlerà il rettore Franzini che vanta quest'anno un record universitario di cui sicuramente parleremo ma cedo la parola a da Emilia Gatto
Pre anzi no scusi a caso ischemia Gato prego scusate il capostazione intanto non è il suo mestiere parziali e del ministero degli Esteri
E l'abbiamo invitata per la sua recente esperienza di console generale d'Italia a Parisi di cui parlerà meglio di di me naturalmente lei stessa
Anche come diciamo esempio di quello che significa la proiezione europea
E poi anche oltre che l'utente nazionale della cultura italiana
Allora si ore saprà cogliere vuol dire che sono vicepresidente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e quindi una scelta in video per la molla Berisha razzismo alla Scala certamente l'ho provata che
Sì grazie mille grazie presidente Spini
Sono felice di essere qui oggi come ha detto l'amico presidente Spini
Sono stata a Parigi fino a poco tempo fa come console generale prima ancora hanno Yorker alla rappresentanza presso le Nazioni Unite
E dopo questi interventi veramente ricchi di di spunti di significati talvolta in effetti che hanno detto cose che volevo dire e quindi assicurandomi un post sul fatto che forse allora qualcosa di interessante volevo dire e quindi magari non sarei cascata nella categoria
Temuta da tutti di cui parlava Colaprico
Vorrei ventinove di ottimi si scrive
Vorrei a quel punto fare giusto alcune riflessioni e poi giustamente parlare come ha detto il presidente Spini
Della di questa mia esperienza Parigi che peraltro mi ha cumulato al presidente Spini e anche a qualcun altro che sta qui in sala vedo qui in fondo il giornalista Massimo Nava
Che ringrazio per essere venuto
Dunque io direi abbiamo già più o meno detto già emerso quanto noi tutti siamo felici in fondo fieri di essere questi di di questa cultura grandissima che ci contraddistingue
Ma come anche diciamo una cultura di talenti che noi vediamo in ogni settore ogni giorno in Italia e anche all'estero
Un po'come se esistesse
Direi una visse italiana nonché rappresentata tutti questi valori che ci contraddistinguono
ICI diversificano anche nelle nostre specificità nelle nostre regionalità ma nelle nostre territorialità se vogliamo
Abbiamo anche detto che ma è emerso insomma come
La cultura in realtà per me ha un po'tutte le manifestazioni della vita da quelle più spirituali
A quelle più più concrete e materiali e non è un giudizio di demerito questo assolutamente
Abbiamo
Sappiamo anche come
La cultura è anche deve deve essere considerata anche un business no
Io voglio citare giustamente Valdo Spini che a suo tempo disse la cultura la cultura si mangia idea dà anche un su un buon sapore ed è vero la culture anche bis in essa
Però la cultura
Che in fondo è così che possiamo considerare granitica perché in realtà la cultura se vogliamo agisce per accumulazione perché diventa sempre più ricca quindi a questa
Ci dà questa sensazione di solito certe volte di ingombrante anche fragilissima
Ma fragilissima
Da tanti punti di vista e fragilissima
Lo vediamo quando arrivano le crisi
Come quella appunto che stiamo attraversando adesso
Però ci siamo detti quanto questa volta non pensare non considerare la cultura
Potrebbe essere dei lumi veramente suicida
Non dobbiamo sprecare questa opportunità questa crisi già ce lo siamo detti più volte in tanti campi
Ora io prima dice finire con alcune riflessioni e poi
Portare diciamo raccontare brevemente questa esperienza Dino Yorker vorrei fare un accenno
A quella che quelli che su quelli che sono gli sforzi
Effettuati dal ministero degli Esteri dove sono
Insieme in sinergia anche con il Mibac per quindi appunto il ministero della cultura
Per per cominciare a barre ripartire questo settore sostennero in questo momento difficile
Abbiamo progetti per cinque virgola cinque milioni di euro per sostenere l'internazionalizzazione dell'industria culturali e creative nella complessa congiuntura attuale
Questi progetti riguardano quattro Matteo aree che sono state individuate arte patrimonio spettacolo dal vivo Cina modo visivo editoria e lingua
Vogliono praticamente contribuire a questo rilancio dell'immagine internazionale dell'Italia abbiamo ad esempio degli avvisi pubblici
Che sono proprio degli di sostegno agli operatori di cultura alcuni tra l'altro sono ancora attualmente aperti io vi invito a ad andare a visitare il portale del ministero degli Esteri
Per per avere tutte le informazioni necessarie che di di cui non mi voglio parlare adesso perché sarebbe veramente un elenco e torniamo un po'ecco direi
Al nostro a a dove vi ho lasciato la mia esperienza la mia esperienza
è stata quella di arrivare come console si sente ancora sì arrivare come console generale a Parigi e dopo qualche settimana capire che una delle mie priorità dal momento che io mi dovevo occupare dei connazionali all'estero avevamo cento settanta mila connazionali registrati nell'anagrafe consolare
Era quella di confrontarmi con questi con questi comitati che si chiamano Comites che rappresenta no hanno una funzione rappresentativa del degli Italiani all'Estero
E quindi cercare di confrontarli e farli lavorare a beneficio della collettività i Comites cioè che mi sono provata davanti realtà soprattutto il Comites di Parigi
Era molto molto diviso al proprio interno enormi ed era un po'bloccato nelle attività non lo riconosciamo e riconosciamo i Comites e cerchiamo appunto di aiutarli per arrivare alla collettività
E allora pompa questa esigenza poi un giorno ho fatto una passeggiata a questo cimitero monumentale bellissimo di Parigi che si chiama il per la scienza
Perché ho accompagnato un ex assessore di Ravenna a visitare la tomba di ore di Oro Ioli un nostro antifascista che lì sepolto e da lì
Mi sono resa conto di essere in un posto un po'lo sapevo ma poi ho fatto mente locale dove tanti italiani
Importanti conosciuti sono sepolti e poi ho cominciato a pensare su questa chiave e cioè
Io ho l'obiettivo di pacificare il Comites perché non cerchiamo di trovare uno strumento il perché lo strumento non può essere la cultura
Poi ho avuto la fortuna di incontrare Valdo Spini pochi poche settimane dopo e siamo andati Luís è anche presidente della Fondazione Rosselli siamo andati nel posto dove i fratelli Rosselli sono morti vicino a Parigi a ma Bagnoli dell'Horna
E e Luís devo dire che quando la mia idea stava un po'prendendo forma mi ha dato molto sostegni o e avere sospendiamo da una personalità come e Valdo Spini mi ha fatto capire che potevamo partire potevamo partire potevamo in effetti arrivare anche un opuscoletto in cui raccontavamo di di alcuni italiani sepolti nella un opuscoletto italo italiano diciamo
E invece abbiamo cercato per l'appunto
Uno di presentare questo Progetto al Coni tesse e anche fazioni avverse si sono ritrovati in un in un niente ideale che poteva essere un ideale di che cemento tagliava un po'che che che l'Impero DC Nava un collante
Che in fondo era superiore alle loro divisioni
E poiché era anche un Progetto che si è presentato nel giusto modo come poi è stato era anche un po'uno strumento diciamo favorevole in quelle relazioni tra l'Italia e la Francia che all'epoca si erano fatte un pochino
Diciamo burrascose
E nuove invece i francesi sarebbero stati felici
Perché questo progetto alla fine parla di sessantuno personaggi illustri italiani
Ma anche francesi di origini italiane anzi direi tanti sono francesi oramai di origine italiana che testimonia quanto questi personaggi effettivamente non si possono più definire né italiani né francesi ma sono la risultante di di de de la comunanza dei valori che hanno che portavano dall'Italia a quelli che hanno acquisito in Francia quindi un progetto di amicizia e così è stato considerato perché dopo tutto lo sforzo caccia accomunato per per due anni
Siamo arrivati a un grande pubblicazione che io vorrei poi i lasciar via così per per vedere
E la grande pubblicazione che si chiama l'Italia del per lascia sa con un titolo che anche una parte francese vite straordinarie
Degli italiani di Francia dei francesi d'Italia quest'ultimo quest'ultima frase e in francese nel titolo appositamente che parla per l'appunto di sessantuno personaggi
E grazie al contributo di cento ventitré autori Pollon Tari tra cui Valdo Spini tra cui Massimo Nava tra cui uno stagista che lavorava al consolato tra cui una casalinga tra cui Enrico Letta tra cui Monica Bellucci nella diversità quindi è stato un progetto di aggregazione
Di diversità e soprattutto di rappacificazione e di amicizia
Questo è una piccola esperienza un'esperienza che in fondo poi alla fine diciamo anche limitata ma ha avuto devo dire grande successo ossia in Francia dove
Tra l'altro il l'ambasciatore ma se
A Palazzo Farnese appunto l'ha fatto presentare
Presso l'ambasciata di Francia come prima
Presentazione italiana poi ne sono seguite altre dieci in vari comuni tra cui anche a Milano al Cimitero Monumentale di Milano con l'assessore Cocco che ha anche scritto a questo libero
E anche
In Francia ovviamente dove era stato tra virgolette generato
Ora
Adesso in realtà è una collana ci sono vari altri prodotti tra l'altro c'è anche in in fieri un fumetto che probabilmente sarà Editto da Treccani con la collaborazione artista veramente bravissimo italo francese
Finisco con delle conclusioni io direi uno se noi consideriamo la cultura cioè fare cultura come fine
Non ce la faremo mai
La cultura deve diventare uno strumento
Nelle varie situazioni quindi strumento Perra
E e in fondo mi rifarei anche a quello che ha detto Bruno Galli sì anche come come fattore di sviluppo no
Poi i due
Abbiamo visto nella mia esperienza che l'Unione fa la forza come giustamente diceva la presidente Bracco
L'unione
Nella diversità però anche piccolissima
Noi in fondo siamo un po'individualisti noto tutti quanti però abbiamo capito ormai che la globalizzazione intesa come omogeneizzazione
Non funziona
Notti cara
Che dobbiamo
Trovare
Non potendo più restare ai nostri confini nazionali quella che adesso si chiama con questo brutto acronimo bloccarla no deve essere globale ma locale soprattutto
Finisco dicendo che come come dice anche il mio capo ministro degli Esteri Dimaio
La ripresa deve partire dal territorio
E il ma esci e all'ascolto
Io sono qua
Per quello che posso grazie
Grazie allora siccome tra i vantaggi del presentatore c'è di sapere le cose mostrò al pubblico in sala e anche a quello
A che magari ci segue in streaming o da chissà dove sparso nel mondo il libero dedicato alla cimitero penso che tutti quelli che si è andati a Parigi
Un salto almeno c'abbiamo fatto per trovare qualcuno così che che in qualche modo ieri caro o per la memoria o per la cultura o per la musica o per tante tante storie diciamo il legame tra noi e Parigi ovviamente
Fortissimo
Cedo la parola a dama bionda Iberdrola che vedo in collegamento prego
Grazie mille buongiorno buongiorno atto tesa dovuto compiacere tutti particolar modo Valdo Spini che congratulo ancora per la per il nuovo per mandata di presidenza per lei e cieche anche per il suo lavoro e naturalmente
Non solo come
Il giovane docente nero ma anche una volta ma anche tu con il Circolo Rosselli
Ora fatemelo dire che comunque questa connessione in video con la quale posso partecipare da Ginevra visto che come Nazioni Unite non possiamo ancora viaggiare mi sarebbe molto piaciuto essere a Milano con voi
Ma permette sia Diana Bracco che vedo che che che ci ha parlato almeno di interloquire con voi e quindi di fatto siamo stati proprio costretti anche a a a inventarci e dei nuovi modi di stare insieme
Penso che come molti di voi all'inizio della pandemia
Io tutte queste riunioni Zomba tutte queste videoconferenze arrivavamo la sera con un fortissimo mal di testa
Ci siamo abituati io sono sempre d'accordo che bisogna anche stare insieme per pensare non è solo il vedersi poter parlare perché ci sono c'è la parte ufficiale delle riunioni
Poi c'è la parte non ufficiale molto spesso conta altrettanto di quella ufficiale
Però di fatto è vero che bisogna o usare anche queste possibilità
E penso che di fatto lo lo lo stiamo imparando
Fatemi anche apprezzare immediatamente sia la relazione di Dublino inizia echi alti e del di due mila diciassette che Valdo Spini citata all'inizio rispetto a la alle al mondo del lavoro e delle istituzioni culturali che ho letto con molto interesse
Ecco visto per esempio che la quasi totalità delle istituzioni è nata o prima o nel Novecento
E estinta sia da una volontà di mettere in rilievo direi ideali o conoscenze si renda proprio da una volontà di mettere in comune di queste queste conoscenze
Restano fra l'altro molto interessata a conoscere magari quando continuerete come spero che continuerete a fare questo tipo di analisi
Anche quali sono già una piccola parte di nuove associazioni non solo alle nuove che si sono associate a lei dice ma le nuove associazioni che sorgono mi interessa moltissimo per esempio in futuro
Sapere quali sono quali sono perché credo che nuove idee possano serre si debbano valorizzare ora veri partirò dall'Organizzazione internazionale del lavoro molti di voi sapranno che noi abbiamo festeggiato nel due mila diciannove i i nostri cento anni e l'organizzazione
Più longeva della del sistema delle Nazioni Unite infatti scaturisce dalla dalla Società delle Nazioni ed è l'unica che è entrata nel nelle Nazioni Unite dopo la seconda guerra mondiale
Ecco durante questo questi celebrare celebrazioni del centenario
Sia se è scaturita una grande riflessione sul futuro del lavoro Erika vuol dire che mi mi sembra molto interessante ricordare che proprio in questo in questo momento la riflessione è stata non solo sul lavoro
Come vi arriva prima detto cioè con una visone esclusivamente fuori Besta un modo o un lavoro esclusivamente manuale ma è proprio la dichiarazione di Filadelfia che nella Costituzione che è stata adottata nel quarantaquattro parlare di agire per i lavoratori che abbiano la soddisfazione
Dimostrare tutto la loro abilità e conoscenza e di contribuire a migliorare il benessere materiale e lo sviluppo spirituale ecco qui
Che si ritrovano le due componenti che tanto sono state discusse prima e penso proprio che sia questa idea questa idea anche che si ritrova per esempio nella dei della dichiarazione del centenario
Che mette insieme giustizia sociale democrazia proprio alla base della ricerca anche della della vostra del vostro sentire comune
Ora militare che vero che abbiamo passato in generale no
Sicuramente vedere per il corpi del diciannove le le chiusure si pensi che il novantaquattro per cento di tutti i lavoratori del mondo si sono ritrovati
Ad adottare misure di chiusura dei luoghi di lavoro ad affrontare una situazione molto particolare però è anche vero che penso ci sia stato in negli anni passati una sentire piuttosto allegato all'invito individualizzazione
Dei sentieri io penso anche in modo nomina no negativo perché dovevamo anche apprendere
Morì universi per esempio il tutte le lei i nuovi codici di comunicazione sociale de di nuovo no come si fa a parlare come si fa
A mandarli Twitter che io ho fatto sta che stamattina dicendo che ero in collegamento con voi cioè tutto questo apportato forse anche a una difficoltà a ricreare de legali sociali e più larghi comunitari pure bisogna farcela io penso anche che con tanta con tanti interessi appunto a queste associazioni perché del ho sentito anche e certamente delle critiche però io voglio dire be insomma saranno resi gli enti davvero queste organizzazioni che sono invece ormai da così tanti anni e che continuano comunque a dare un'offerta molto interessante
Mi sembra per esempio nella che nella relazione di Dubini mi è piaciuta molto questa frase quando lei dice la disponibilità on line dei cataloghi a volte aumenta l'accessibilità
Ma non necessariamente l'accesso ecco che allora la riflessione che state facendo proprio di venire
Questo on line l'abbiamo fatto abbiamo messo tutto on line cosa si fa dopo lo diceva già Valdo Spini dicendo che come si riesce a a utilizzare meglio queste possibilità
Non sono un'esperta di quello che si debba fare però lasciatemi dire deve anche mentis dopo soprattutto sulla base di quello che ho sentito alcuni legami sicuramente i legami con le più forti con la scuola e l'università nella relazione di Valdo Spini era già presente l'ho sentito da altri parlo veramente soprattutto anche della scuola
Del della scuola dell'obbligo non solo dell'università perché a livello di università e forse più fasi del già trovare dei legami
Però proprio nel momento della giovane età quando se non si conosce allora se non si a questa volontà di conoscenze che la possibilità anche la quando si parlava di attrattività deve essere attrattivo può essere attrattive solo quello che io conosco per questo motivo direi che è molto molto importante ripensare anche attraverso questi strumenti di comunicazione virtuali una possibilità di interagire con la scuola
Beh lasciatemi dire anche lo dico anche alla dottoressa Gatto visto che lei prima era Parigi io sto a Ginevra e quando viaggio in Francia con la macchina io sento sempre o Radio Music ora più Cure è possibile che in Italia allora non lo sa ma rispetta la televisione penso ci siano altre offerte però mi dà l'impressione che per esempio una radio che potesse mettere un canale serio come radio che l'ultimo purché magnifico dove la mattina seguente li ascolti qualcosa sulla scienza sulla storia su qualsiasi altra cosa
Si potrebbe fare si dovrebbe fare la stessa cosa per radio chiusi e che magnifica
Però insomma queste sono piccole idee e soprattutto i legami internazionali io penso che ciascuna fondazione dice a sta creando non sono la grande non network di AICI ma ciascuna fondazione a seconda della propria specificità a probabilmente già dei legami internazionali ecco come si può fare ad aiutarle al fare in modo che questi diventino più fruibili in modo più largo
Mi fermo qui su questo tema ripeto che non è degna specialità ma visto che vengo dall'organizzazione del lavoro lasciatemi dire quando io ritenga che sia importante il la l'idea rilanciata da Valdo Spini stamattina dell'albo delle fondazioni e degli istituti di cultura perché penso anche sulla base della ricerca del due mila diciassette bisogna riprende dei dati che continuare sulla prospettiva di a vere un'idea e probabilmente possibilmente un contratto collettivo nazionale
Dedicati a chi fa cultura e lavoro io penso ed è vero che si tratta di piccole entità
E di una varietà di questo genere perché però è anche vero che il contratto del commercio
Non mi pare che non si addica a questa specificità e bisogna pensare bisogna pensare naturalmente
Con le varie flessibilità però bisogna anche pensare in modo da poter dare una un un il il valore ai de al lavoro stili una uno specialista di buongoverno e quindi sa che è il secondo me è la persona giusta
Per poter iniziali continuare questo lavoro e anche rispetto al dialogo sociali mi piace molto l'iniziativa che è stata detta rispetto agli under trentacinque
Però sarà il è importante anche proprio aprire un dibattito su quello che significa anche le potenzialità del lavoro
Si passava una volta da un lavoro a un altro io ho la fortuna di essere della generazione che passata da un lavora un altro sempre con grande interesse però sempre avendo la possibilità di andare avanti anche con la propria carriera
Io non quindi non precludono anzi credo che chi lavora nelle attività culturali abbia anche voglia di cambiare
Però pensiamo anche ad avere delle tutele lasciatemi dire anche rispetto alle donne ho visto nella il Censimento dei fatto nel due mila diciassette che ci sono molte donne di la maggioranza mi pare che lavorano
Nelle in questi istituti ecco è chiaro che di solito quando viene un momento di crisi spesso le donne soffrono una discriminazione più larga vi invito a fare molta attenzione e anche a fare in modo che sia chiaro che c'era una un monitoraggio sulle possibilità di accesso a posizioni direttive sia per le anche per le donne perché non sempre così chiaro quindi finisco qui quello che diceva l'assessore Del Corno sul riavvicinamento sociale che non è ritornare al passato è vero
Però è vero che la cultura e soprattutto i vostri istituti sono quelli che trasmettono i saperi trasmettono anche Lucy interessa esistente che insomma cioè faccio mi interesso qualcosa nel mio interesse su dunque
Al benessere sociale e sono presidi democratici quindi buona fortuna il volentieri continueremo questa conversazione
Grazie anche per il richiamo alla al tema della difesa della del posto di lavoro delle donne
Dio cedere la parola Elio Franzini il rettore della statale dico subito che da giornalisti abbia gli abbiamo dato acché spazio su Repubblica l'hanno dato tutti i giornali
Siamo stati colpiti dal fatto che le matricole siano cresciute sono cresciute molto diversi tra di Milano alla Statale sono cresciute però del ventuno per cento è una una cifra molto forte ed è una cifra che ci fa pensare
Anche al fatto del delle lezioni in presenza io sono padre di una ragazza che fa giurisprudenza alla Statale come ai miei tempi e ho fatto anch'io e vedo o questi esami a distanza piuttosto che con che tutto fu tutto funziona sia adesso però nello stesso tempo c'è anche la perdita della lezione mi raccontava che un professore l'altro giorno ha detto ma come c'è solo una presente
E altri hanno detto noialtri siamo tutti a casa professore se lei non li vede quindi sono molto curioso di sentire Elio Franzini prego
Grazie grazie in primo luogo per avermi invitato qui del mio sarà un intervento schizofrenico perché da un lato volevo fare qualche riflessione finale proprio sul riparte tale reparti cultura
Però poi mi diciamo così mi corre l'obbligo parlare anche della istituzione culturale che qui rappresenta noi il il giorno venti febbraio avevamo avevamo avuto a Roma la la Crui la Conferenza dei rettori delle università italiane e vi assicuro venti febbraio nessuno durante questa Assemblea peraltro solitamente molto noiosa
Aveva parlato del Codice da ebbene due giorni dopo due giorni dopo non c'era neanche un morto il venti il venti di febbraio due giorni dopo
Ci sentimmo con qualche lettore specifico col rettore dell'Università di Bergamo e per primi in Italia il ventidue febbraio decidemmo la chiusura delle università
Inutile mentire tutti pensavamo per una settimana massimo due settimane cinicamente dissi va be'e la settimana del Carnevale tre giorni di reazione saltati non finirà il il mondo per questo
Bene e poi è successo quello che appena detto Piero Piero Colaprico ovvero l'università ha chiuso dando una prova di efficienza che confessa mai avremmo immaginato nel giro di tre quattro giorni noi eravamo interamente on line cioè eravamo interamente in modalità a distanza modalità a distanza che può farci dire che in realtà ma noi non non ripartiamo affatto per il semplice motivo che in senso proprio non ci sto non ci siamo mai mai fermati
Perché l'università
Tappo riprendendo con questa modalità modalità detta mista però come ha detto giustamente che ora Colaprico
E più e più a distanza che in presenza non tanto perché non ci siano i professori ma perché non ci sono gli studenti perché gli studenti preferiscono non non tornare in in presenza bene noi continuiamo andare avanti così
Ciò non toglie che il nostro ministro
Il nostro ministro aveva pensato a un calo del venti per cento delle matricole azioni
Bene insomma freddi deve questo caro nostro non è avvenuto non è avvenuto beninteso in nessuna parte d'Italia non possiamo parlare
Del Nord ha chiamato il Sud perché percentuali a due zeri di aumento sono anche molte università del sud in particolare nelle grandi università del sud
Ma lo abbiamo avuto non soltanto questo media del ventuno per cento ma dato a mio parere è straordinario abbiamo avuto un tema cinquantotto per cento era cinquantasei e pochi giorni è già diventato cinquantotto
Per le lauree magistrali
Ove lo sia la non dove diciamo così di prendiamo dal territorio ma dove prendiamo dall'intero territorio nazionale infatti proprio grazie alla brava giovane giornalista
Tiziana De Giorgio de di Repubblica stiamo approfondendo le indagini per capire da dove viene questo cinquant'da cinquantotto per cento in più
E viene essenzialmente dalle ragioni del del centro e dalle regioni del sud d'Italia
Quindi molta molte persone si stanno avvicinando all'università mentre prima erano lontani
Io in questo in questo motivo concordo pienamente con la ministra Manfredi un punto da sottolineare che in tutte le università anche nella nostra e aumentata la no tax area ovvero sia la quota a partire dalla quale lo studente non paga le le tasse per cui la ripartenza delle università Dede
Sicuramente prendere avvio dal diritto allo studio il diritto allo studio il momento in cui noi facciamo comprendere la nostra grandezza come paese la nostra grandezza proprio come civiltà culturale perché il diritto allo studio è una via di rilancio quindi in primo luogo se devo chiedere fondi devo chiedere fondi per il diritto allo studio naturalmente vorrei che è stato detto ma mi consentirete di dirlo anche dal punto di vista dell'università e di una grande università del Nord
Mi consentirete di di dire che il questo spesi soldi non devono essere dati assolutamente a pioggia perché dare dare a pioggia è un pericolo è un pericolo perché non consente di migliorare a quell'università a quell'istituzione di carattere culturale che sono adesso come adesso leggermente leggermente indietro
Non annoia però in particolare a quest'ora
Dicendo quali sono gli strumenti che ci permettono di un usufruire di questi fondi che sono più del solito senza dare a pioggia ma è chiaro che andare per progetti e per bandi è una garanzia perché il denaro sia distribuito in modo assolutamente assolutamente corretto
L'università dicevo non si è mai non si è mai fermata questo vuol dire che l'università come strumento culturale non è mai venuto meno anzi
Direi che per certi versi per certi versi abbiamo assolutamente dimostrato nel che uno dei nostri scopi principali cioè la formazione e la ricerca continuano anche nei momenti di crisi
In si riparte soltanto questo Paese può ripartire soltanto dalla formazione
E quindi dall'elemento culturale e dalla ricerca scientifica in specifico la mia università e tra le prime cinque al mondo dico al mondo negli studi sul Covito
Il termine cultura è un termine che va coniugato in molti modi esiste la cultura cosiddetta umanistica di cui sono mi sento fiero a cui mi sento fiero di appartenere di mestiere vero
Faccio meglio facevo il filosofo ma ricordo che la cultura è un concetto ampio c'è la cultura scientifica
Cioè la cultura come trasferimento tecnologico cioè la cultura come trasferimento delle conoscenze cioè come capacità di far ponte tra il mondo delle aziende e il mondo delle Anna delle università questo non vuol dire naturalmente che noi in tutto ciò
Non si sia assolutamente consapevoli di essere parte di essere all'interno di una crisi di essere all'interno di una crisi nel forte di una crisi sicuramente emblematica per certi versi di quello che è il nostro il nostro tempo però vorrei invitare le già stato detto più volte ma vorrei invitare a riflettere brevemente sul concetto di crisi c'è il concetto di crisi non è di necessità un concetto negativo
Il concetto di crisi deriva da un verbo greco che significa Crino e chiesto che che è carino che significa separare anzi originariamente originariamente il termine crisi
E proprio la capacità di separare la parte buona del frumento
Dalla parte cattiva del frumento cioè è la capacità di scegliere il termine crisi indica il punto col finale di una malattia dopo la quale cioè la morte o cioè appunto la la rinascita ecco quindi noi dobbiamo vivere la crisi pensare la crisi
Non semplicemente con uno strumento negativo come uno strumento di distruzione beninteso anche questi significati sono all'interno
Del concetto storico di crisi ma proprio perché noi in quanto persone di cultura viviamo all'interno di una dimensione storica dobbiamo imparare della diacronia e in parlare da quello che abbiamo tutti quanti assolutamente a assolutamente vissuto e e qui riprendo lo spunto l'avevo già scritto però uno spunto proprio che che Piero Colaprico ha detto nella sua introduzione quando ha detto qual è il nostro modo di fare cultura ecco il nostro modo di fare cultura è un modo molto europeo mi verrebbe da dire molto mediterraneo
Molto mediterraneo e mi ha fatto venire in mente in un bellissimo saggio scritto da Paul Valé Ry un antro francese che era più italiano che che francese sepolto in un altro magnifico cimitero asset paese straordinario in cui ogni il mattino gitani e Linguadoca dove ogni strada alla doppia dizione in francese e Linguadoca in occitano nel match nella meravigliosa lingua nostra madre
Assolutamente assolutamente scomparsa bene Valeri nel mille novecento diciannove
Scrive dopo la prima guerra mondiale un magnifico saggio dal titolo la politica delle sprechi la politica dello spirito
Dove peraltro recentemente l'esprit è stato tradotto con il termine pensiero c'è un'ambiguità in francese in questo senso
E dice e dice proprio questo e dice che bisogna partire da cui ripartire dopo la guerra in cui noi ci siamo resi conto di essere mortali
La prima guerra mondiale è stata una dimensione di sterminio di massa come prima non era caduto nelle altre guerre della storia bene in questa consapevolezza di mortalità che anche la nostra cultura avuto in questo periodo
Noi dobbiamo noi dobbiamo avere la forza di ricominciare fondando ci su quei principi di qualità
Di fondazione del senso di valori solidi e stabili e soprattutto di di alloggi cita tra le culture che sono il fondamento della cultura mediterranea che sono il fondamento della cultura europea
Di quella culla del Mediterraneo in cui i marinai pur di Paesi di lingua diverso e non soltanto europee riuscivano a parlarsi con quella meravigliosa lingua franca che unisce tutte le dimensioni della cultura della cultura europea dunque dobbiamo ritrovare per ripartire sul piano della cultura dobbiamo ritrovare i punti fermi della nostra cultura riprendendo al tempo stesso quelli che sono gli elementi positivi della crisi la consapevolezza che la crisi deve fondare il senso di una tradizione rifondare il senso della tradizione e non assolutamente annullarla chiudo
Chiudo perché ho già parlato troppo ricordando ricordando punto su cui insiste molto uno dei padri della università moderna europea uno straordinario lo straordinario personaggio di sociologo e filosofo che è Max Weber
Che ricordava sempre l'ambiguità l'ambiguità della parola cultura perché la parola cultura in tedesco non è soltanto cultura la parola cultura è civiltà ecco quindi la civiltà deve ripartire da elementi di carattere culturale e l'Università che è stata più volte ricordata questa mattina deve ripartire da questi elementi di civiltà ricordando ricordando che siamo di fronte le è stato detto più volte dai relatori a un punto di svolta epocale cioè la frase che sento dire più volte ora o mai più ora o mai più semplificazione ora il mai più
Con basta dare donazioni a pioggia ore mai più
Nel non mettere degli ostacoli ideologici tra la collaborazione tra le istituzioni di cultura private l'istituzione
Di cultura pubblico ecco bene in tutto ciò lo dobbiamo ripartire consapevoli che abbiamo avuto quello che con il grande epistemologo Coni chiamava un mutamento
Paradigmatico ecco in questo mutamento paradigmatico quando siamo all'interno di una crisi quando la crisi sembra travolgere ci quando sembra di non poter uscire da essa
Bene lo dobbiamo considerare che la crisi e anche in grado di darci e cito proprio con una nuova immagine del mondo
E una nuova immagine del mondo deve avere la capacità di costruire un paradigma nuovo che sicuramente sia legato storicamente ai paradigmi del passato ma questo paradigma nuovo deve nel fare in modo che emerga una nuova tradizione di scienza normale
Quindi non un processo cumulativo non l'esperienza Precorvi d'con l'esperienza post copie d'ma un processo proprio che conduca verso un nuovo elemento paradigmatico ecco mi auguro che l'università sappia dare nei prossimi mesi nei prossimi anni
Questa svolta paradigmatica di cui il nostro Paese sente bisogno
Giocando una parola cultura è rispetto della tradizione rispetto del passato
Trarre insegnamento dal passato ma la cultura e anche sempre e comunque innovazione e questo credo che sia il messaggio che l'università deve lanciare in quanto istituzione culturale al mondo della cultura grazie
Grazie alla Magnifico Rettore Franzini obiettivamente siamo in una situazione molto complicata prima diceva alla dottoressa Gato ambasciatrice Gatto il la la paura della omogeneizzazione questa è una paura che molti di noi sentono nel senso che l'omogeneizzazione
Esistente e a volte ci sembra pilotata dall'alto Noda da dalle grandi multinazionali da persone che in qualche modo provano a a imporre delle decisioni
Che del che che che ci sfuggono dunque noi abbiamo un intervento ancora di Paolo Pezzino della Fondazione Parri
Prego venga qua tanto la l'assessore è andato via quindi le le cedo la parola e compongo un po'di resistenza a volte poi è una roba del genere sente sentiamo di dover condividere in questa stagione resistenza alcolizzata a come dire do aggrapparci ai valori della nostra Costituzione che nata dalla Resistenza sono roba che molti Dinoi sentono alcuni non le sentono ma molti di noi continuano a sentirle prego grazie
Intanto pari non è una fondazione è un istituto nazionale
Ferruccio Parri che proprio nel titolo fa riferimento al fare rete perché il sottotitolo verrete degli istituti storici
Della resistenza e dell'età contemporanea uniamo circa sessantacinque istituti sparsi in tutto il territorio nazionale io credo che
Stamani abbiamo sentito
Tanti begli impegni tante belle parole
Qui io
Iniziando gli interventi degli istituti vorrei parlare delle difficoltà che noi ci troviamo a vivere
Perché erano difficoltà che erano già precedenti alle alla pandemia al Comité e che naturalmente la pandemia a aggravato la prima difficoltà è quella di una diminuzione dei fondi che i nostri istituti hanno
Sì il ministro Franceschini ha meritoriamente aumentato i fondi disponibili a tutti gli istituti della tabella
Triennali ognuno di noi ne ha usufruito in relazione al posto in cui era in graduatoria
Io però almeno negli istituti i nostri stanno diminuendo drasticamente i fondi che provengono dagli enti locali comuni regioni
Stanno diminuendo i fondi che provengono dalle fondazioni bancarie perché anche le fondazioni bancarie hanno problemi di Bilancio e poi indirizzano i loro fondi verso utilità più strettamente di carattere sociale
Stanno
Diminuendo
Sta diminuendo l'interesse per la ricerca storica questo non è una cosa che riguarda solo il la rete degli istituti che io dirigo
Io ho fatto lo storico di professione all'università ebbene se vediamo le statistiche su i docenti universitari di storia degli ultimi decenni c'è stato un vero e proprio
Una vera e propria stracci voglio dire e ognuno di noi ha verificato nei nostri dipartimenti tra i dipartimenti di storia ormai non esistono più
Ma quando esistevano ha verificato pensionamenti che non venivano sostituiti laddove prima c'erano varie insegnamenti una riduzione perché dice tanto nell'insegnamento triennali chiunque può qualsiasi storico può insegnare qualsiasi cosa che sono uno storico
Dell'Italia ma potevo fare anche storie generale del Giappone perché non è una storia specialistica
Nell'insegnamento triennale va be e le ore di Storia nelle scuole sono notevolmente diminuita perlopiù i nostri istituti
Lei faceva riferimento ai valori costituzionali Hebei fatto che noi abbiamo resistenza nel titolo degli istituti fa sì che in una generale spostamento a destra delle l'asse politico delle del Paese che è un dato di fatto molte
Realtà istituzionale di non solo diminuiscono i finanziamenti ma addirittura bloccano l'attività degli istituti non avevamo un importantissimo istituti in Umbria
Che era finanziato dalla Regione Umbria e che con la nuova col cambiamento politico è stato commissariato praticamente è stato chiuso allora
Cosa c'entra tutto questo colle ripartire e c'entra molto perché il ripartire vuol dire da un lato certo un problema di fondi da destinare e qui credo che la coperta sia sempre corte perché e purtroppo noi non abbiamo certo né musei né cinema né teatri che hanno avuto quei cali di fatturato
Che ci diceva prima l'assessore Galli
E quindi capisco anche che molte siano le richieste in tal senso però le i nostri istituti vivono di ricerca vivono di formazione di alla didattica nei confronti degli insegnanti e degli studenti la ricerca riusciamo come istituto nazionale a partecipare ad alcuni bandi importanti a volte li vinciamo devo dire che abbiamo una forte debolezza nell'accedere ai bandi europei
Perché lì forse dovremmo fare rete non solo la rete degli istituti ma rete tra le associazioni culturali italiane che si dedicano alla ricerca storica
E abbiamo poi una forte difficoltà nel mantenere i costi strutturali
Noi per dire abbiamo una biblioteca
Qui a Milano di circa cento mila volumi un archivio importante che nasce Darrell i primi lasciti di Ferruccio Parri ma che ormai è diventato un grosso importante archivio di storia del Novecento italiano dalle diciamo la guerra in pochi dobbiamo gestire tutto con due un bibliotecario un archivista
Part-time e fanno ventiquattro ore attesta allora certo che potremmo metterlo a disposizione sia alla sala studi sia all'archivio
Delle università ma non abbiamo le forze per poterlo fare e questo della vita strutturale degli istituti è il problema che io sento
Maggiormente
Il nostro istituto fa i salti mortali con cinque persone a tempo in definito con contratti a tempo indeterminato di cui quattro però sono part-time ma io non ce la faccio più
A reggere neanche questa minima dotazione strutturale allora posso anche vincere i fondi i bandi culturali ma se devo chiudere l'istituto perché non ho più personale che mi tiene aperto archivi e biblioteche al di là di quelle ore
Senza sette tener conto che ormai tutti i bandi
Chiedono una compartecipazione degli istituti giustamente alle al finanziamento
Fare rette e importante Valdo parlava prima dei problemi della digitalizzazione allora è un tema che non abbiamo affrontato all'interno della rete degli istituti
Se noi consideriamo il patrimonio librario dell'intera rete dell'istituto il patrimonio archivistico arriviamo a più di un milione di volumi a molti migliaia di metri lineari d'archivio
Ci si trova davanti in realtà difficoltà apparentemente insuperabili perché quando la digitalizzazione di alcuni nostri fondi per esempio e finanziata dalle regioni le Regioni ti impongono il loro sistema di archiviazione
Digitale che non con il non dialoga con quello delle altre regioni e non dialoga con quello del Mibac te per esempio
è io non so come fare a risolvere i problemi del genere forse questo sì la crisi
Potrebbe essere un'occasione per lanciare un grande progetto nazionale di digitalizzazione di archivi biblioteche altra
Documentazione che deve avere però una forte centralizzazione da parte di chi eroga i fondi che non può che essere io credo lo stato allora credo che qui la situazione in Lombardia e particolarmente vivace noi abbiamo solo su Milano tre istituti che aderiscono all'anno sarete uno poi parlerà nel pomeriggio
Li sette
Ma credo che forse dovremmo veramente come associazione degli istituti culturali almeno proporre agli istituti che hanno la stessa conformazione io parlo appunto di istituti che fanno ricerca storica ce ne sono molti della nostra associazione alcuni poi di grande tradizione e così via dovremmo veramente proporre un'azione di lobbying usiamo questo termine positiva perché io ho l'impressione che esse non promuoveremo veramente una ripresa della ricerca storica che e quella che inneschi tutti fanno
Il termine culture un termine molto vago io capisco che si possa finanziare
Anzi bene la scali Maggio Fiorentino e così via
Altri teatri non vengono finanziati io vengo da pista il Verdi di Pisa praticamente e ha chiuso la stagione scorsa senza fare niente e chiuderà la prende la prossima non è neanche impostata ma c'è il rischio che effettivamente la ricerca storica esca da questa pandemia con un un ulteriore colpo non vorrei che fosse quello definitivo il colpo di grazia vi ringrazio
Sacco quindi io per la direi che ci avviamo verso la la la chiusura cioè
Non lo so Galbusera vuole parlare oggi vuole parlare nel pomeriggio siamo dica lei
Mi hanno detto che la signora Bracco a un impegno se
Se vuole la salutiamo ci vediamo prossimamente ci hanno detto così degli atti a nome dei laici grazie grazie molte della della sua presenza metta di ringraziarla a nome dei laici
Mi permetta di ringraziarla a nome dell'I Ching dell'associazione grazie nome dell'Aci e prende in parola queste queste accenno che lei ha fatto a future collaborazioni
Ricerca
Bene grazie il si sente sì
Però diciamo ricevevamo allora e la parola d'ordine
Ben riuscita ripresa
In Italia l'impresa cultura quello che credo sia importante sottolineare come elemento di riflessione
E che la partenza Italia economica eviterà della cultura
Avviene l'uno accanto all'altro magari con un con una minore velocità
Ma quello che è fondamentale tentare di individuare
Degli elementi e dei valori comuni
Io credo che il valore fondamentale
In un contesto come questo in cui
La ripresa del sistema
è l'unica via di salvezza
Abbastanza credibile devo dire no va
Ma è l'unica strada
è la partecipazione
Nel senso che poiché si qua si sta discutendo poi del rapporto tra cultura e impresa no
Ci si domanda quale quali possono essere i rapporti più efficaci più più virtuosi no sì sì giustamente si citano anche le lobby come esempio concreto no per dare poi segno dalla praticità
E beh ecco il il valore della partecipazione è fondamentale nella lista dell'impresa voglio dire che deve costituire un nostro appoggio culturale al superamento di ogni modello conflittuale antagonista
E trasformare la vita delle impresa di qualunque impresa
In un modello partecipativo Mazza
In una forma che potremmo dire di democratizzazione del capitalismo se mi mi si mi è concesso l'ardire di un'affermazione così impegnativa almeno almeno come obiettivo
All'interno di questo di questo valore
Ci sono altri fa valori essenziali che costituiscono l'essenza di una ripresa di una rinascita che sono la riscoperta dei valori della professionalità
Dei valori della responsabilità
E la riscoperta di
Con un'espressione molto semplice ma molto efficace
Della produttività senza una crescita della produttività
Non cresce l'economia Novi prende il Paese
E qualche difficoltà in più si rovescia anche certamente sulla cultura
Per di più uno dei problemi
Più importanti che noi abbiamo avuto spesso sottovalutato
Però rispetto ai problemi dell'occupazione del lavoro
è infatti ok deposizionali lavoro richieste questo prima dalla pandemia ma dopo non è cambiato granché potremmo dividere per due il numero ma insomma non non cambia la sostanza primavera pandemia l'anno precedente si sono registrati un milione di richieste
Di
Di di di disponibilità no di posti di lavoro di posizioni professionali un milione inevasi un milione e certo non è così semplice cioè non non è che tutte le mansioni sono facilmente realizzabili
Che basta recarsi a a un'agenzia del lavoro per potrei lavorare però però un un milione di posizioni per cui non si è trovato una soluzione quindi una forte necessità di riconversione
Riconversione professionale riqualificazione è questo fa parte a pieno titolo del della cultura quantomeno della costruzione di un modello culturale
Che spinge in questa direzione spinge cioè a rimettersi in gioco ha ricostruito da porre carriera professionale a studiare insomma questo è il il il messaggio che che che che è una necessità
Ora
Il
I leghisti il problema accerto eh
Che sono infiniti problemi che delle esigenze che noi abbiamo di tipo economico che sono state poi rese più drammatiche c'erano anche prima pavese
Più drammatiche andava forte caduta del mecenatismo privato e dirà e dall'indebolimento anche della delle de dell'intervento pubblico
E però e e poi non sono più sul concetto che la ripresa è importante insistere sulla crescita su modelli di crescita perché quando noi diciamo ma
La cultura riceva un contributo pubblico in in Germania dell'ordine di due punti superiori al nostro no o in Francia riceve ma maggiore attenzione ma questo vuol dire anche che noi diamo maggiore attenzione ad altre cose forse inutili forse dannose cioè dietro le percentuali si nasconde anche un'amara verità
Non è solo una questione di Pd di più o di meno e in questo caso a maggior ragione e solo la crescita che può dare uno spazio perché non possiamo illuderci proprio per effetto della potenza e la forza dell'Hobbit poter spostare
Degli quei de delle risorse in termini così
Rilevanti
Concludo con
Pongo una riflessione una riflessione e al e alcune proposte
Di aiuti che possiamo diceva beh sono di vario tipo e abbiamo anche recentemente discusso
Secondo me ci vorrebbe oggi va be'magari prendere maggiormente in considerazione la possibilità di detassare da davvero la donazione di di di beni immobiliari
Cioè di diciamo così
Di consentire se posso citare un'esperienza del passato i beni delle disciolte corporazioni fasciste i beni immobiliari furono consegnati allocazioni sindacali con un ritardo di cinquant'anni insomma però fu un immenso patrimonio
Restituiti all'ordine organizza sindacali per fare questo fu necessaria una legge perché con i meccanismi anche giustificati del nostro nelle nostre regole fiscali il passaggio di questi beni avrebbero richiesto il pagamento di imposte assai assai assai elevate e questo credo che potrebbe essere come di un elemento su cui fare qualche qualche riflessione anche se certamente magari qualcuno può pensare che questo ragionamento è troppo ottimista cioè non riusciamo ad ottenere magari per piccoli contributi figura figuriamoci se si si riescono a tenere appartamenti palazzi però questo questo avviene voglio dire questo viene nella neve nelle nostre vicende una seconda considerazione
Lo lo dico perché è è un un modesto un modesto no è un elemento di risparmio però potrebbe essere un suggerimento
Anche qui devo citare al la legislazione che riguarda il sindacato
Come sapete ho come non sapete il
Il personale del sindacato Italiano
Ma se a un preesistente rapporto di lavoro no può essere distaccato
Senza pagare i contributi perché i contributi sono a carico
Delle imprese
Ora
è e poco compriamo ma ma è anche tanto nel senso che questo significherebbe
In gran parte per per per gli per gli istituti la possibilità di ridurre del trenta per cento
Il proprio costo del lavoro no
Se fosse applicabile la norma prevista in un articolo dello Statuto dei lavoratori no anche qui non insiste sto inventando l'acqua calda voglio dire perché per evidentemente sono sempre risorsa in più che vengono chieste qualcuno
Però potrebbe essere questa una una una una motivazione che consente di estendere una norma che accertamenti una una finalità
Sociale insomma in questo caso ne assume una veste una veste culturale
Io sono d'accordissimo sulla sull'impegno dei laici
Per quanto riguarda la tentativo di di di di partecipare ai fondi europei perlomeno di spiegarci come partecipare i fondi europei
Buona buona buoni idea naturalmente condivido tutte le altre proposte insomma di di di finalizzati a rafforzare le le queste queste fondazioni e l'ultima considerazione che faccio riguarda la nostra esperienza milanesi di delle delle di Milano città delle donne no che una un'iniziativa una una mostra virtuale in progress
Che però ha acconsentito di
Mobilitare tanti sinergie tantissime Risorse che erano anche nascoste e che ha portato a definire le figure femminili più importanti di Milano
Nel corso degli ultimi secoli e specificando per professionalità storia natura origine eccetera cioè una galleria molto molto interessante molto ricca
Di figure femminili
Milanesi milanesi di nascita o a Milanesi di di diritto diciamo così
Ecco penso che
Utilizzando queste esperienza anche anche senza dimenticare importanti esperienze come quella del Polo del Novecento di Torino
Si potrebbe magari sotto la la la spinta di quel coordinamento ma insomma anche l'interessamento del del dell'AICI
Fare vivere promuove tutta l'attività
Delle associazioni delle degli istituti delle fondazioni e che si possono impegnare in una ricerca che riguarda le figure femminili della loro realtà dei loro paesi
Per riuscire poi a dar vita in prospettiva come risultato di questo
Di questo impegno da una sorta di Galleria delle donne italiane cioè l'Italia Paese l'Italia Paese delle donne per parafrasare
L'iniziativa che abbiamo che perché abbiamo che abbia che abbiamo fatto Milano questo anche perché ecco e concludo lavoro sulle immagini è più importante forse in quel che immaginiamo perché mentre tutti sanno più o meno chi è Garibaldi cioè lo riconoscono no
Forse Vittorio Emanuele insomma
Ma certamente Inaudi De Gasperi
Forse Mattiotti e più noto voglio dire ma doveva già Turati
E e meno e meno e meno conosciuto cioè noi abbiamo perso il ricordo degli italiani dei grandi italiani no degli italiani che che che hanno fatto l'Italia che certamente e non è che basta semplicemente ricordavi con una fotografia o con una immagine ma a importante anche cromatico collegare la storia la loro storia alla alla loro alla loro figura perché questo forse rafforzare il la formula potenza della memoria grazie
Grazie
Allora chiedo a Valdo Spini è un breve saluto che perché poi nel pomeriggio di lavori riprendono quindi sì li prendono sotto forma di workshop
No io vorrei riprendere una cosa che ha detto Diana Bracco che nata non avendo seguito di nostri precedenti incontri
Non si è resa conto che stava dicendo una cosa a cui noi tenevamo molto e cioè il patto per la cultura
Abbiamo sentito una serie di proposte allora Paolo Pezzino proposto una piano gestito centralmente di digitalizzazione
Degli archivi delle videoteche degli istituti che qui ci vorrebbe un grosso impegno naturalmente da parte perché è vero quello che lui dice e cioè che ci sono diversi linguaggi a seconda delle regioni o a seconda delle varie competenze e questo è contrario alla ricerca che la ricerca deve avere capacità di potersi muovere
Abbiamo appunto appena sentito da Galbusera queste idee due mutuate sul
Prerogative del sindacato la teodem tassazione dei beni immobiliari che vengono conferiti o lasciati
Oppure le norme dello Statuto dei lavoratori per quanto riguarda distaccamenti presso il sindacato stesso oppure
Quest'altra questa terza cosa che ci riguardano direttamente come alici se riuscissimo estendere sul territorio nazionale o almeno su parte di esso o almeno alcune realtà significative questa ricerca sulla città delle donne effettivamente
A me mi intriga molto
Noi che cosa vorremmo fare vorremmo convocare alle entro una quindicina di giorni una esecutivo dell'Arici
Ho chiesto all'ex sottosegretario al Bilancio Beppe Tognon di fare lui relatore e di esaminare le linee guida del Governo sul piano di ripresa di resilienza
Esaminarle e fare poi un documento che manderemo a Conte manderemo Franceschini manderemo agli altri ministri interessati io raccomando a tutti di scaricare questi documenti
E di guardare che sulla cultura non c'è nulla diciamo all'epoca
C'è però per fortuna l'istruzione la formazione questi temi sono presenti
C'è il piano si articola in varie cose a un certo punto c'è il capitolo missioni e nella capitolo missioni c'è la missione istruzione formazione e cultura culture nominata però vedrete che poi all'interno della descrizione non c'è allora chi chi è che deve fare questo lavoro di stimolare e se possibile di di dare un contributo di contenuti credo che la nostra associazione sia assolutamente si debba assolutamente sentire responsabile in grado di poter fare un lavoro di questo genere e quindi anche di arricchire il dibattito peraltro avete visto che di fatto il la presentazione dei dei Progetti ska diciamo scivola venti ventuno no di fatto quindi tempo ce ne se vogliamo dire qualcosa
E naturalmente perché no sarebbe interessante un'interlocuzione anche con la Conferenza dei rettori
Sarebbe interessante se si ritiene utile da quella parte un'interlocuzione è stato Sergio Scamozzi che più volte si è richiamato a interloquire con la cosiddetta terza missione dell'università cioè quella rivolta alla società civile noi siamo a disposizione
Quindi
Noi dobbiamo anche fare questo esecutivo e perché no anche personalizzare delle responsabilità
Cioè a dire nel momento in cui Laici aumenta la sua capacità di intervento non può bastare il presidente segretario generale dobbiamo formalizzare anche degli incarichi ai vicepresidenti ne abbiamo quattro o anche a persone che non dell'esecutivo che non sono vicepresidenti cioè
Diciamo veramente allargare anche la partecipazione in Terna al nostro lavoro se c'è un merito
Tra i tanti di questa iniziativa
Perché
Ne usciranno soltanto una retorica celebrazione che è bello essere a Milano che è bello essere in Lombardia ma mi sembra che stia uscendo un programma di lavoro e questo credo che sia il significato del perché non abbiamo saputo saltare il venti venti
Comprendiamo che gli amici sardi non poterci abbiano proposto uno slittamento delle tre giornate canoniche delle nostre conferenze non avrebbe avuto senso svolge nel vecchio modo
Sarebbe stato difficile anche voi vi ditta con il tragitto il trasporto per per la Sardegna ma mi sembra che da questa giornata di Milano emergano una serie di di spunti di programmi di lavoro che ci devono assolutamente riguardare un altro buttato lì io cercare di fare il giorno della memoria
Un qualcosa di analogo ma anche di superiore se possibile a quello che abbiamo fatto per la Repubblica il due giugno cioè mobilitare le fondazioni
Concordo con Paolo sul problema della storia sono figlio di Giorgio Spini devo anche dire che un tempo lo storico aveva una considerazione sociale credo una più c'è un tempo si voleva chiedere un parere sugli avvenimenti contemporanei si pensava che lo storico potesse dire una parola di gradi particolare rilievo ora
Non voglio dire parolacce ma manco per permane come
Qui per i filosofi va un po'meglio per i filosofi Bampo nei e questo è già qualcosa
Perché queste avvenuto perché c'è stata una rottura di continuità dal punto di vista tecnologico oppure c'è stato un diciamo un infittirsi di modificazioni per cui è sembrato che parlare del passato
Non avesse la stessa incidenza d'un tempo
Però oggi per esempio la storia venne riscoperta per esempio nella Esame dell'epidemia delle pandemie che hanno preceduto l'attuale di come ci si è comportati è interessantissimo vedere che le prescrizioni che dava il sindaco di Milano ai tempi della spagnola sono più o meno le stesse di quelle che diamo povera cioè a dire la distanza di legge stanziamento e lavarsi le mani l'igiene e così via
Quindi poi alla fine si vede che tante cose sì sono più specifiche di quanto evidentemente non si ritenga però noi teniamo molto avere un'associazione che non sia monotematica
Quindi che possa essere anzi un incrocio fra le culture umanistica paghiamo associazione di cultura musicale di cultura religiosa direi che la possibilità di ampi di di rappresentare un ampio spettro
è il segreto un po'dell'associazione e quindi possiamo poi anche pensare invece come è stato detto giustamente a favorire un convergenza delle fondazioni di carattere più storico per programmi
Per l'unico per l'Unione europea ci provammo sulla prima guerra mondiale no quel programma al di là delle trincee
Facemmo un programma collettivo di tante tante fondazioni e poi scoprimmo che eravamo i colleghi in concorrenza col CNR eravamo in concorrenza naturalmente programma lo vinse un tedesco e cosa strana cosa strana Robinson tedesco
Ma poi scoprimmo che eravamo in realtà in concorrenza con altre istituzioni autorevoli italiane quindi qui veramente il governo dovrebbe avere una parte cioè anche lì la prima guerra mondiale aveva un senso di chiamare noi CNR tutti gli atti e di ragazzi mettetevi insieme e se c'è una chance di vincere di vincere tutti insieme inutile che ci siano quattro cinque cose italiane in concorrenza
Certamente significa un altro modo di lavorare ma sono convinto io non ho voluto dare l'aspetto diciamo così della mano tesa la mia relazione però sappiamo tutti che problemi ci sono e che sono che sono duri
Ci sono categorie definanziamento che probabilmente saranno in difficoltà socialmente per questo proponevo l'estensione dell'Harbor rosso cioè sostenere il privato questo le la la pandemia da cui sia sociale sta cambiando il mondo
Cioè oggi questi modesti o modesti o comunque medi stipendi del pubblico dei professori tutto sommato li hanno difesi
A Firenze un qualcuno che avesse avuto quattro alberghi nel centro storico era ritenuto una persona molto possidente molto danarosa oggi è una persona in difficoltà
Perché non sa come gestire cioè sta veramente su questo cambiando anche il sistema diciamo così
Dei rapporti sociali e quindi ci saranno difficoltà forti per i nostri istituti il problema è che diciamolo con franchezza
Non è che l'opinione pubblica italiana di per sé si commuove perché l'Istituto di cultura viva prosperi o meno
Deve in qualche modo essere anche utile ecco perché io proponevo questa dimostrazione disponibilità naturalmente nei limiti possibili verso la scuola o verso l'università
Facciamo il piccolo esempio che vivo a Firenze noi siamo riusciti siamo a due passi dalla casa dei Rosselli e prospiciente la casa di Rosselli cioè l'istituto tecnico
Duca d'Aosta Salvemini dove ha insegnato anche Ernesto Rossi tra l'altro
Ed è abbiamo convinto i ragazzi a fare un un loro filmato su questi avvenimenti perché ragazzi non puoi dare delle conferenze devi fare scuola attiva sarebbe del tutto naturale che oggi gli offrisse mode di spazi addizionali
Essendo così vicini di da cui godere all'interno della Fondazione Rosselli che è una piccola Fondazione pensate spazi più vasti più ampi credo che potrebbe essere l'occasione di una collaborazione fra fondazioni scuole università
Che potrebbe anche sottolineare il ruolo la funzione quindi l'importanza di quello che andiamo a fare ma ne parleremo meglio il pomeriggio anche alla luce di altre esperienze che verranno portate voglio fare un solo annuncio
Sempre a livello vivamente volontario sarà anche il presidente del coordinamento delle riviste italiane di cultura molte fondazioni hanno riviste segretario e Claudio pare Avati che qui presente e noi faremo il quindici dicembre presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma una giornata delle riviste questo perché avevamo l'Ostenda più libri più liberi questo declino di questa non si fa lo stesso
Però vorrei terminare con un ringraziamento non formale intanto al nostro nuovo segretario dell'Associazione Valerio Strinati veramente si è prodigato moltissimo
Stamattina se ne è andato in crisi alla notizia che Franceschini non c'era ma io ormai ero abituato s'era successo altre volte e ricordo un detto di Alessandro Laterza che ci disse mi sembra Conversano se il ministro non facile
Ce ne faremo una ragione quindi l'anche perché con i modesti mezzi possiamo mandare i nostri messaggi ma soprattutto perché c'è qui il direttore generale Turetta che farà da intermediario sulle cose che diciamo ma il secondo ringraziamento
Veramente al Feltrinelli
So che si è ieri che io e l'altro la Feltrinelli aveva cento giovani
Europei che discutevano di green deal sto andando a cercare di copiare il programma perché un programma bellissimo cercava di copiarlo per qualche mia iniziativa so che erano pieni un calendario strapieno
è strapieno di di di di cose ma nonostante questo ci hanno dato questa piena collaborazione e permesso questo risultato non è facile poter fare una riunione che in un edificio bellissimo ma così luminoso ma così aperto anche all'esterno è veramente qualche cosa di molto bello
E le
Massimiano Tarantino Vittorio Armanni tutte le collaboratrici
Veramente hanno lavorato molto per noi è un perito di vuoto ma in un perito di pieno delle loro attività
E quindi anche questo è il sintomo che diciamo in qualche modo il gioco qua vale la candela se tante energie preziose si spendono per laici può dire che vale la pena di portare avanti questa associazione grazie bene stallo salutiamo anche
Anna bionde dati genera salutiamo tutti presenti
A oggi ci sarà questo questa sessione pomeridiana dei lavori vedo che si apre con Paola Dubini che è stata citata da più d'uno quindi buon lavoro chilo prosegue nel pomeriggio ci sarei io
è un saluto a no allora bisogna votare sì ero Colaprico va be'ma io e l'ombra
E il capotreno
Grazie e magari se lui è d'accordo esportiamo lo anche in altre città in altre occasioni
Auguroni