VII Limes Festival - Quale Europa conviene all'Italia

Bene buonasera siamo
All'ultimo dei nostri incontri di questo Festival
Prima di cominciarlo e prima di salutare gli ospiti il ministro Amendola è in collegamento Lapo Pistelli qui alla alla mia destra
Volevo darvi innanzitutto
Conto
Del diciamo di quello che lecco che ha avuto questo festival almeno finora a parte le limitate presenze fisiche
Circa mille settecento abbiamo avuto cinquantadue mila utenti che ci hanno seguito virtualmente se con i nostri mezzi più trecentocinquanta mila utenti unici
Quindi diciamo nel contesto di questa e chi de mia ci siamo serviti di un vettore virtuale che ci ha permesso di raggiungere anche probabilmente Daily di molto lontani e sono molto grato chi ci ha voluto seguire anche appunto non fisicamente ma ancora di più a voi che siete qui per questo evento evento per il quale sono molto grato innanzitutto abbiamo coloro che lo hanno organizzato quindi voglio ringraziare gli amici di Palazzo Ducale che come al solito si sono dimostrati assolutamente decisivi per la riuscita di questo festival Monica Biondi Elvira Bonfanti
Camilla tal Fani Valentina Nebiolo Maddalena chiese Manuela Iovino Guana Toselli
E naturalmente Carla Turri netto
I tecnici di Palazzo Ducale Interpreti che hanno in seguito i nostri relatori stranieri con una grande sapienza il tv sistema per lo streaming video e naturalmente tutti
Gli amici e collaboratori di Limes quelli che hanno parlato da questo piccolo podio ma anche coloro che lavorando col sito hanno contribuito a diffondere quanto ci siamo qui detti dicono Locatelli
Federico Petroni Daniele Santoro Lorenzo Di Muro Lorenzo noto viola Stefanel lo Alfonso desiderio Emanuele Bobbio
Ecco questa
Ultima sessione
Cerca di trarre le somme di quanto ci siamo detti
Cercando di stabilire insieme
Quale Europa conviene all'Italia
E lo facciamo come dicevo con Lapo Pistelli direttore Public Affairs di ENI
Che oltre a questo suo mestiere un caro amico e un consigliere scientifico di Limes
Per cui vi sono particolarmente grato di tutto questo e della sua presenza qui
Ringrazio evidentemente in modo particolare anche il ministro Vincenzo Amendola che è collegato con noi da Roma immagino che abbia avuto e abbiano ancora delle ore piuttosto intense
E io provò a introdurre questa nostra discussione
Su che cosa ci convenga in Europa quale Europa ci conviene allora ci sono vari modi di impostare questo tema
Un modo che non mi appartiene ma che piuttosto diffuso e quello di immaginare che vi sia un menu a disposizione nel quale noi possiamo attingere più o meno liberamente ciò che ci piace ciò che non ci piace
Purtroppo le cose non stanno così questo metodo diciamo così piuttosto semplice e vago si si scontra con la realtà della geopolitica
La nostra rivista si chiama Limes non per caso rimesso come sapete non è solamente la il confine dell'impero romano anche se poi gli storici ci hanno spiegato che più che di un confine si trattava di vie di penetrazione
Nelle parti degli infedeli ma è una parola che il latino significa limite
E se c'è una cosa che caratterizza la geopolitica o che almeno dovrebbe caratterizzare la il senso del limite non possiamo punto anzi possiamo piuttosto poco
Perché siamo
In una
Corrente storica che ci ha portato dove siamo adesso e che limita il nostro spazio di azione lo vincola
Siamo poi in un campo di forze presenti
Un campo di forze che evidentemente per un Paese come il nostro significa appartenere all'impero americano che non è un impero dichiarato ma un impero informalmente ma effettivamente esistente
E per chi magari se lo fosse dimenticato una visita alle basi americane in questo Paese ai depositi bombe atomiche magari non si può ma insomma diciamo e anche magari alcuni eventi recenti tipo quello che ci è successo dopo che abbiamo fatto il memorandum of understanding con la Cina
Sì ricorda alcuni dati di realtà quindi questo vale per l'Italia ma vale in una misura variabile anche per i diversi Paesi che con noi condividevano l'orizzonte dell'Unione Europea che vale ancora una volta ripeterlo
è stata fondata dagli Stati e non ha fondato gli Stati voglio dire esiste un ordinamento giuridico che gli Stati si sono dati una piattaforma di regole che poi vengono ovviamente interpretata in base ai rapporti di forza per cui certamente il Lussemburgo non è la Germania e l'Italia non è la Francia
E questi limiti che poi discendono dal fatto che questa costruzione
Ho voluto ricordarlo ieri non nasce sull'onda di una vittoria ma sull'onda della sconfitta storica dell'Europa in quanto insieme di potenze europee quindi è un tentativo di rimediare
Probabilmente tardivo a una perdita di influenza e di potenza nel mondo
Evidentemente limita la nostra possibilità di stabilire che cosa ci convenga all'Italia
Aggiungerei anche che rispetto ad altri Paesi europei abbiamo coltivato per molto tempo uno europeismo che definirei irresponsabile e cioè che prescindeva dai dati di realtà
Che immaginava una Europa come una sorta di entità celeste benevola che ci avrebbe guidato lungo la retta via
Compensando i nostri strutturali possibilmente anche un po'esagerati limiti
Nel gestione della cosa pubblica
E che quindi questo avrebbe in qualche modo emancipato l'Italia dalla necessità di creare al suo interno quelle strutture quelle istituzioni e quelle regole che possono debbono migliorare la nostra convivenza anzi si teorizzava addirittura che proprio il deficit di Stato che da sempre caratterizza questo Paese questa nazione avrebbe fornito un vantaggio al nostro Paese perché eravamo più avanti sulla via dello scioglimento degli Stati nazionali in quella mai definita Europa con l'aereo tre volte maiuscola che era il destino
Parte il fatto che per chi non è necessariamente credente della provvidenza non esiste questo destino ma diciamo certamente l'idea che l'Italia fosse avvantaggiata in quanto meno sta attualizzata rispetto ad altri Paesi si è dimostrata né i fatti
Sbagliata e allora forse conviene fare un tuffo nella realtà o almeno in quella che a me pare essere la realtà
E quindi la condizione per stabilire che quale Europa ci convenga dove per Oropa si intende ma non è così ovvio l'Unione europea lo dico perché in alcuni Paesi c'è una bella differenza con uno parla di Europa e di unione europea dava invece si parla di l'Europa magari senza apostrofo come se fosse appunto qualcosa
Di stabilito di definito per tutti la nostra capacità di stabilire che cosa ci conviene dipende dalla nostra statualità esattamente dal contrario di quello che pensavamo
Cioè o noi riusciamo a costruire in questa nazione che esiste e lo ha dimostrato persino questa crisi di grado di coesione e di solidarietà che malgrado tutto in malgrado anche i limiti della nostra qualità istituzionale abbiamo esibito
Ecco questa nostra coesione nazionale deve diventare anche uno stato cioè per rovesciare il famoso detto di Massimo D'Azeglio fatti gli italiani forse sarebbe il caso di fare anche l'Italia
E cioè una identità che sia al suo interno legittimata efficiente
E aggiungerei dovrebbe avere una qualità che noi non abbiamo mai avuto anzi abbiamo sviluppato al contrario sufficientemente centralizzata
Non per amore di un potere più centrale rispetto a un potere più periferico ma semplicemente perché specialmente in un contesto come questo
Sapere che vi sono dei luoghi specifici cui si attribuiscono
Responsabilità i poteri e possibilmente far coincidere le responsabilità con i poteri credo che sia un primus non solo logico ma anche politico una necessità
Se cioè tanto per restare nella cronaca si può trattare la scuola come un'entità regionale sicché un presidente di una Regione stabilisce che la scuola è finita e nelle altre la scuola continua
E mi fermerei qui perché la lista potrebbe continuare e potrebbe anche scendere a livelli locali o addirittura a livelli di piccoli quartieri ecco se cominciamo a ragionare in questi termini cioè in termini in cui non si capisce bene chi decide cosa e le responsabilità con sempre dell'altro
Ecco non è possibile costituire uno Stato si possono fare degli esercizi più o meno acrobatici ma se non coincidono potere responsabilità se non c'è un luogo del potere che sia più responsabile di altri come avviene in tutti gli Stati che funzionano
Indipendentemente dalla qualità della loro democrazia credo che sia impossibile ragionare
Su quello che possiamo fare
Ciò stabilito
Credo che si debba esaminare il contesto esterno nel quale possiamo Gillet e nel quale possiamo determinare quale Europa ci convenga dicevo prima il vincolo strategico americano barra nato cioè quella struttura creata una nel mille novecentoquarantanove che ha permesso alla sua potenza superiore in questo momento a scala planetaria
Di entrare in questo spazio di restarci e di considerarlo fondamentale per la gestione non solamente di questa parte di mondo di questa parte euromediterranea ma del sistema globale nel suo complesso
Ma c'è una fase storica che noi stiamo attraversando che probabilmente diventerà sempre più acuta e che diventata evidente nell'ultimo paio d'anni e cioè la sfida per il primato mondiale tra gli Stati Uniti detentori e la Cina sfidante
O per lo meno percepita la Cina come sfidante
Dagli Stati Uniti d'America è percepita come un aspirante molto più pericoloso di quanto sia stata per esempio l'Unione Sovietica e soprattutto dopo una fase durata almeno dieci dodici anni
In cui gli americani hanno pensato che la storia fosse più o meno deciso una volta per tutte e che il loro modello fosse esportabile e che il resto del mondo per tornare al tema di questo Festival altro non aspettasse che diventare uccide ora tutto questo evidentemente Stato obliterato
Da ai fatti dalla storia
E viviamo una fase in cui la competizione fra Cina e Stati Uniti si riverbera immediatamente sul resto del pianeta e si riverbera anche su di noi
Citavo prima il caso delle vie della seta ho chiesto al presidente Conte quando è venuto se lo rifarebbe mi pare di capire dalla sua risposta che ha risposto di sì che lo rifarebbe
Oggi abbiamo su questo tema ascoltato degli interventi molto autorevoli interessanti particolare di Francesco si esce di Franco Bernabé
E ci hanno dato delle risposte un po'diverse soprattutto c'hanno dato l'idea di come noi non avessimo ben capito forse non abbiamo capito nemmeno adesso i termini di questa sfida
E quindi i limiti e le conseguenze che derivano Bernoni
Cioè l'idea it tutta italiana di poter parlare di soldi con i cinesi senza parlar d'altro salvo poi firmare una sorta di atto di sottomissione politica nei confronti della Cina senza pagare dazio agli americani
è veramente una idea davvero particolare
Questo mi permette di dire che stando così le cose noi siamo nello spazio d'influenza uso un termine gentile della potenza oggi prevalente nel mondo
Anche se lo vediamo in una fase particolarmente critica una crisi che ha caratteri anche l'identità ricerche investe l'idea di sì che gli americani hanno che è un'idea a quanto pare particolarmente divergente in questa fase e lo vediamo non solamente dal sapore della campagna elettorale ma da tutto quello che si è mosso si sta muovendo nello spazio americano negli ultimi anni ecco ciò detto è evidente che noi siamo in una posizione di vantaggio in quanto siamo dentro a un'area geopolitica che protetta da un certo punto di vista da questa potenza naturalmente pagando da parte nostra dei taxi
Questi dazi sono ci sono stati ricordati credo in maniera anche piuttosto esplicita nella vicenda della nostra avventurosa fallita idea di aggancio delle vie cinesi della Seat
Noi siamo allo stesso tempo uno dei tre grandi paesi dal punto di vista demografico ed economico in ambito dell'Unione europea nettamente terzi rispetto alla Germania né alla Francia ma pur tuttavia un grande Paese e questo ci distingue non solamente per diciamo quello che è il portato storico e culturale
Se vogliamo usare questo termine che non amo molto il marchio
Che abbiamo ma civile deve anche responsabilizzare sia nei confronti degli altri si è messo negli stessi cioè non possiamo comportarci come se fossimo un Paese piccolo anzi paradossalmente
Questa crisi che stiamo attraversando che è stata moltiplicata dal Covi decade gli effetti economici e sociali che vedremo io credo solamente a partire dall'inizio dell'anno prossimo nella loro dimensione reale
Ha ulteriormente accentuato la nostra qualità sistemica
Ovvero il fatto che nel momento in cui questo Paese Dio non voglia andasse a gambe all'aria evidentemente questo comporterebbe una crisi che andrebbe molto al di là di questo Paese ma investirebbe molto direttamente i nostri vicini più potenti e direi non solamente i vicini europei
Ma anche in qualche misura altri paesi come per esempio il paese di riferimento dal punto di vista strategico gli Stati Uniti
Perché una sorta di inghiottiti mento dell'Italia in causa larga perché usando una nostra rappresentazione cartografica di questo si tratterebbe avrebbe degli effetti a mio avviso di carattere globale
Questo evidentemente questa responsabilità
E anche una risorsa paradossalmente cioè ci pone nella condizione di potere ottenibile qualcosa e di chiedere qualcosa
Perché siamo in questa condizione che da un certo punto di vista drammatica ma dall'altro punto di vista anche una posizione che ci consente di potere guardare negli occhi degli interlocutori molto più potenti e ne abbiamo avuto riprova dalla decisione
Per moltissimi inaspettata della Germania di giocarsi la reputazione nel trattativa sulle Coveri Fund
A sostegno del nostro Paese non per i nostri begli occhi ma perché una parte rilevante del nostro Paese pertiene al sistema industriale tedesco il che però vuol dire anche che il sistema tedesco in qualche misura anche italiano cioè la cosa va vista sui due fronti è una interdipendenza in cui c'è un soggetto nettamente più forte ma c'è un soggetto che è nettamente più debole ma che ha la forza sufficiente
Per condizionare quello più forte e quindi è una partita relativa e questo mi porta in in conclusione a considerare che noi dovremmo in questa fase probabilmente compiere due operazioni parallele in corso e qui vengo alla risposta mia ovviamente
Modesta rispetto alla dimensione del problema su quale Europa ci convenga e aggiungerei anche su quale Italia ci convenga la doppia operazione consiste da una parte nell'avanzare ma in maniera rapida
Sulla strada di la di una ricostruzione istituzionale poi inevitabilmente anche politica possibilmente dare a questo Paese un sistema politico sistema partitico vero
Molto più legittimato ed efficiente dell'attuale ma parallelamente giocare una partita
Di sponda naturalmente una partita di competizione ma anche di collaborazione con i due Paesi che in Europa nello spazio dell'Unione Europea sono quelli decisivi cioè la Germania e la Francia
Nella chiacchierata che abbiamo avuto con il presidente Conte chi c'era lo ricorderà alla mia domanda su se l'Italia intendesse giungere trattato con la Francia
Quello che nella cronaca passa come trattato del Quirinale per evocare il Trattato dell'Eliseo tra Francia e Germania il presidente Conte ha risposto che si questo è un obiettivo raggiungibile che l'Italia persegue
E questa mi pare una scelta interessante intelligente cioè l'Italia non può non solo permettersi uno scontro con la Francia
Ma deve in qualche modo trovare il modo di comporre alcune vertenze aperte alcune di carattere storico in particolare nel Mediterraneo Nordafrica
Senza però farsi strumentalizzare perché noi vediamo ancora una volta lo vediamo nella storia ma la storia la vediamo anche oggi quando c'è come abbiamo cercato di sottolineare una fase di crescita
Di potenza o di intenzioni di potenza della Germania e questa è una fase perché quando la cancelliera Merkel dice riprendiamo destino nelle nostre mani non è che dice una frase qualsiasi
Parte che quando parla in genere non dice nulla e quindi una volta che dice qualcosa va preso sul serio evidente che esprime un sentimento
Di insofferenza della Germania forse anche comprensibile
Dopo settantacinque anni insomma di sovranità limitata molto limitata direi e quindi sentimento che le l'America sia diventata un partner inaffidabile
Un documento di una istituzione che poi ingerenza in tempi di riferimento del governo tedesco parla di una potenza tendenzialmente autoritarie revisionista
E stabilisce una convergenza di interessi tra Mosca Washington e Pechino nell'intenzione di dividere gli europei che poi detto dal tedesco vuol dire anche condividere la Germania ecco in questo contesto la Francia immagina come sempre di riflesso di costruire una sorta di bilanciamento a sud-ovest convocando in particolare gli italiani e poi anche gli spagnoli con questo rapporto ancora più complicato che con noi
I portoghesi e quanti altri e qui c'è l'iniziativa diciamo i PACS mediterranea
Evidente vocazione della pax romana senza averne le risorse con cui la Francia appunto vuole costruire questo asse
Di bilanciamento della Germania che evidentemente non è alternativo ma serve alla potenza francese in Europa abbiamo interesse a Oria parteciparvi io penso di sì a condizione che non sia esclusivo
Cioè dobbiamo ragionare nel triangolo con la Germania
E allora io non credo molto nel beneficio dei trattati in quanto tali
Che poi vengono interpretati in base ai rapporti di forza
Però hanno possono avere in questo caso dovrebbero a mio avviso un valore simbolico non indifferente
Se questo fosse bilanciato con un un trattato che io chiamerei un trattato dello Schloss del film telai residenza
Del presidente della Repubblica Federale di Germania nel Tiergarten nel centro di Berlino
E quindi si immaginasse un triangolo evidentemente non inquinate ero che inserisse in Italia per trattato in un sistema franco tedesco italiano che a mio avviso l'Europa che ci conviene nonché sia tutto qui ma questa è la base per costruire un sistema europeo che sia più coerente con i nostri interessi con la Germania direi che c'è quasi una oggettività
Paradossalmente forse visto anche il nostro passato di interessi che abbiamo visto anche in questa fase di trattative economiche che abbiamo visto anche nei limiti per esempio che noi abbiamo ci siamo dati nell'uso della forza
E con la Francia il modo il problema è un po'più complicato è anche vero che con la Francia abbiamo una diciamo capacità di litigare in modo più aperto quindi in fondo di capirci meglio
Però ecco se noi partecipiamo a un triangolo di questo genere abbiamo già la possibilità di dare un senso Maggiore alla nostra presenza in Europa e soprattutto di costruire in quello che non sarà mai una federazione in quella che non sarà mai una confederazione ma è comunque uno spazio di relazioni privilegiato
Una presenza una potenza italiana però tutto questo a patto che appunto si faccia l'Italia
Io mi fermerei qui e darei adesso la parola a all'APO e poi al ministro a me
La Polito prima cioè ministro Amendola miss qui si sente sì allora darei allora prima lei la la parola e poi Lapo Pistelli prego direttore
La la anzitutto vorrei farmi i complimenti ha avuto la possibilità di venirvi a visitare di cosa col Presidente del Consiglio pari complimenti a Limes al Festival gli organizzatori la magnifica sala e a dire la verità leggendo non solo il
Il numero dedita avvitati a questa riflessione ho trovato un legame con quello dell'anno scorso partire l'anno scorso a strategia per l'Italia
Perché credo che ragionare su quale Europa ci convenga significa ragionare sulla nostra a postura sulla nostra identità e sulle nostre tradizioni intese con me analisi e lettura del mondo che Occidente e come l'Italia partecipa a questa riflessione capetto questo congresso dell'Occidente
In cui le posizioni sono lette solo a febbraio scorso all'ultima conferenza sicurezza di Monaco i discorsi di Pompeo e la narrativa del presidente ma prona divergevano
In maniera molto netta sotto segretario di Stato americano parlava della vittoria dell'Occidente
Mentre era famosa la locuzione all'intervista al Financial Times del presente ma pronte parlava di una morte celebrale di quello che il las portante dal quarantanove voi non solo di un'alleanza militare ma di un'alleanza che nel preambolo dall'identità del nostro pranza Atlantis allora in questo contesto di una crisi evidente concambi saranno repentini dovuti alla Ovi diciannove noi ci troviamo anche dentro questo congresso per usare una terminologia partitica
Della dell'Occidente me ha molto colpito nel numero non solo la sua prima frase perché l'Occidente o e universalista e quindi a una missione oppure ha bisogno di rifondare una sua lettura ma mi ha molto interessato all'analisi faceva dall'IPAB il suo articolo il come l'Occidente percepisce se stessa nella costruzione di una identità di una postura valoriale e come i differenti Paesi europei
Guardano a che cosa sia l'Occidente che cosa debba essere la Francia con un nutrimento di velleità quando ragiona di Occidente
La Germania anche negli articoli
Molto sagge belli sia Dini è un club verso il Schaeuble sulla potenza di centro che cerca di ricostruire una sua autonomia o anche l'Est Europa che guarda all'Occidente e alla riflessione che si è aperta su una sul nostro tessuto valoriale come un appoggio all'ombrello difensivo per uscire fuori dalle secche di un passato che vuole dimenticare allora in questo quadro di rally Tura e anche gli analisti in un contesto già che assolutamente di di grande cambiamento se si parla già di questi l'di di di una di un West perché stia riconnette con una storia che sta cambiando io credo che l'Italia e la sua posizione strategica debba essere il due festival di Limes connessa
Ha un'idea che abbiamo io son d'accordo innanzitutto guardare a noi stessi e uscire fuori da un europeismo acritico trionfalistico per la ci porta da nessuna parte
Non lo dico solo per leggendo i dieci anni che abbiamo attraversato potrebbero essere già un segnale sufficiente per comprendere che cosa è stata l'Europa negli ultimi dieci anni e che cosa noi che abbiamo sempre fatto crescere il nostro senso europeista su una visione ottimistica del vincolo esterno come modificatore di quelli che sono i nostri limiti a ritardi non abbia portato molto su grandi questioni
La crisi finanziaria del due mila otto due mila e dodici o la crisi dei migranti del due mila e quindici per su tutta questa storia
O dobbiamo lasciar perdere lasciamene secchio Moro è un europeismo acritico che non ha fatto maturare il senso del nostro Stato ma non ha portato poi a a conquiste di quello che è un gioco politico di relazione rafforzate a livello europeo siamo arrivati adesso cioè attendere il ventuno luglio segna una nuova strada necessaria per quello che stiamo lì vivendo non solo in termini di solidarietà terminiamo e interessi concreti
La Germania più interscambio commerciale con la Lombardia il Veneto e con la Corea del Sud con il Canada siamo in un mercato che la grande creazione su cui possiamo ancora giocare un ruolo a livello multilaterale
E ormai fatto di catene di valore che sono stringenti che sono interconnesse non ci sarà nessun Paese europeo
E non solo per solidarietà ma per interesse concreto Possa possa fare a meno
Il secondo tema oltre a una riconquista di una analisi sulla nostra statualità e quindi anche uscendo un po'da questa visione al di una sorta progressiva del vincolo esterno come superamento dei nostri limiti io credo che debba venire anche da a da una riflessione sull'identità proprio nel momento in cui l'Occidente
Apre un congresso ha ragione Dario Fabienne non non si può superare questo tema storico valoriale identitario con l'europeismo l'Italia è un Paese che ha vissuto dal quarantanove quella idea di Europa con un'idea della storia della libertà come diceva Benedetto Croce quindi deve riconquistare e tessere dico orgogliosa ma deve essere profondamente riflessiva su quelle che sono le sue connotazioni
Di un Paese occidentale in un mondo ovviamente che è in grande cambiamento in grande stravolgimento recuperare questo significa non solo recuperando idea di Europa
Che non sia a trascendentale Ovo sia una toccasana per tutti i mali ma significa riconquistare anche una tessitura tra gli alleati come lei sottolineava io
Sottolineo il tema della Francia del trattato
Del Quirinale il rapporto con la Germania su cui il nostro Paese storicamente a a nel quadro di un'alleanza sempre fatto delle conquiste
A me non spaventa il ritorno a analisi sul sovrano Isma'europeo sull'autonomia sui grandi campioni o spaventa perché un dibattito antico c'è
Il nostro amico Alessandro ha reso che nel suo ultimo libro ha fatto un'analisi di quel dibattito francese brave Bree Monnet che semplificativo di un di un corso di un fiume di ieri narrativa Dini
Di dibattito intellettuale che viviamo tutto oggi quello che spaventa è aver paura rimuovere il tema della missione dell'Occidente dentro non solo relazioni transatlantiche che cambiano ma in un mondo multipolare che ha delle nuove evenienze
Io sono onesto rispetto molto il Presidente del Consiglio
Ma se fossi stato io al governo non avrei mai sostenuto quel memorandum con la Cina non per un pare come si dice di vincolo di alleanze ma anche per una lettura corretta di quella che è la Cina oggi proprio perché siamo a dobbiamo analizzare cambiamenti
Comprendere che la strategia di Gigi quindi non è quella di gli anzi in pieno di Hu Jintao ma è una nuova Cina con una oscura politica costituzionale
Completamente differente non credo che sia pare un torto a delle relazioni ma c'è un Paese che a un'aspirazione multilaterale di tessitura di rapporti che costante rapporti commerciali figurarsi
Ma comprendere i cambiamenti non può essere evitato
Sul l'ottica di una a narrazione storica che il rito ma si fanno scelte in base a un mondo che cambia
E anche l'Europa che stiamo vivendo ci deve portare a una a una Ossezia un amento e anche a una indicazione e sia matura col tempo allora questi tre elementi per riassume un congresso dell'Occidente
Lo dico così per per dare una un riassunto di un dibattito che invece fra le presidenze americane anche tra gli sconvolgimenti avvengono nel nel nel quadro decennale dei rapporti europei va avanti anche perché la posizione degli Stati Uniti di un certo ritiro disaffezione su scenari comuni
Non è solo di questa presidenza se mi permettete io credo che sia una scelta che va avanti da tempo anche con magari con toni e e e analisi differenti ma che va avanti
Da più di di di di quattro anni e allora dentro questo quadro evidente che se un vogliamo uscire da una lettura diversa Franza atlantismo acritico e anche da un europeismo acritico noi dobbiamo fare delle scelte di s'indirizza
Quali io credo molto
Nel dibattito sull'autonomia strategica che è tipica del dibattito tedesco nel numero di Limes ci vanno citati
Interviste
Elementi essenziali non per un recupero di un sovra Nismo europeo che non mi convince l'Europa e dentro un'alleanza e delle libere anche in un momento complicato non un elemento di terzietà ma un elemento di collocazione
Autonomia strategica io lo intendo sui le grandi dorsali del cambiamento che sono quelle che abbiamo scelto per esempio prima anche del ventuno luglio prima di quell'accordo
Cioè scegliere una transizione all'economia sostenibile non è una scelta i buoni sentimenti
A scelta e competitività molto forte dice Lapo Pistelli che non è uno dei massimi esperti italiani noi costruire un Greenville europeo non è ma solido
Come dire solido o francobolli dibattito fra tecnica ed è una scelta di posizionamento e di competitività a livello globale come mai si era visto nella storia all'Unione europea a livello globale produce nove per cento del CO due delle immissioni significa andiamo ospitare dei giganti come quelli più vicini Cina e India Stati Uniti che non sono sulla stessa direttrice della dell'Accordo di Parigi e anche la transizione a un'economia digitale
Noi che come europei abbiamo un ritardo abbastanza evidente
Torna la frase di Benzi o pigliano nasconde il tuo talento e aspetto il tuo tempo una no aspettato quasi dieci anni per accorgerci come europee che la transizione a una seconda rivoluzione industriale significava potere e significava strumenti anche di di indirizzo su quelli che sono i temi della sicurezza della privacy
Del controllo dei dati che sono il vero petrolio della modernità allora su queste due dorsali io credo che l'autonomia strategie questo dibattito sull'autonomia strategie è differente da quello tradizionale sul sopra Nismo europeo che io considero fuori
Datato da tempo e non riproducibile nemmeno oggi che stiamo discutendo di un'abile occidentalizzazione di qual è l'ammissione all'Occidente sia siano due elementi su cui riflettere più e più profondi anche dell'accordo del ventuno luglio perché quell'accordo il ventuno luglio il figlio di una
Di una nuova strada che si è aperta era necessaria
Che era dovuta anche a un cambiamento che se la vedremo come diceva lei direttore nei prossimi mesi di posizionamenti catene di valore e si accorciano cambiamenti anche di quelli che sono i rapporti tra spuntino in tale che si stavano realizzando penso al Grande raccordo commerciale che tra Cilea anziché a stanno con stava determinando nuovi assi
Sulla filiera tra una potenza in crescita una potenza che si deve risvegliare allora noi nella missione dell'Europa per rispondere alle sue al al la sua richiesta di dibattito
Certo non possiamo scegliere alla carta un possiamo scegliere un mentre io menu
A a seconda di quelle che sono le tendenze di una difficoltà italiana coi dobbiamo rafforzare una statualità
Che è figlia di una cambiamento che sarà sempre più evidente
E dobbiamo rafforzare quella che è una un operato del nel nostro Paese di tessitura diplomatica dentro un quadro a stabile di identità e di valori
La tessitura significa costruire legami in difesa dell'interesse nazionale ma in difesa di una di un avanzamento l'Italia una nei suoi momenti migliori ha sempre avuto delle grandi capacità
Di connettersi a quelle che sono strategia volte che sembrano contrapposte l'idea di una divisione est-ovest e nord-sud del padre del del continente non ha mai giova siamo stati grande siamo continua continuiamo a essere grandi alleati di alcuni Paesi ad essere fortemente in contrasto per quanto riguarda i temi dell'allargamento prese otto su alcuni tendenze essere alleati riuscire a costruire dinamiche che superano dei delle diatribe come quelle per esempio con l'alleato francese nel Mediterraneo sapendo che siamo in due Paesi insieme ad altri più esposto dentro un quadro di forte mutazione
Se mi permette quando si parla di alleanze transatlantiche si parla anche di un'alleanza di valori ma anche di sicurezza caso della Turchia oggi sta scuotendo il dibattito è sempre stato molto flebile perché la politica estera e l'Unione europea
è una somma di dichiarazioni che si rincorrono riunione dopo riunione oggi
Il caso turco e il dentro un'alleanza che vede due Paesi alleati e concorrenti a concorrenti non per questioni di narrativa nazionale ma anche per posizionamenti di di di
Diedi
Strumenti militari bene è un qualcosa che ci dice che il tempo di nascondere il nostro talento e di aspettare tempi migliori
è non può più sussistere
E quello che noi abbiamo realizzato il ventuno luglio frutto di un'alleanza interesse solidarietà non sarà l'apertura di una strada che poi ci porterà al business Lucio di quello che abbiamo vissuto prima del colpite ma è una strada nuova
In cui l'aspetto della postura di politica estera e anche di scelte di modifica
Istituzionali economiche non possono vederci più distanti l'Italia in tutto questo deve rafforzare se stessa non nascondere
Le criticità dentro una vorrei Isma'acritico o nascondendosi dentro Alleanza e che invece sono in un grande momento di riflessione di passaggio deve ricostruire una sua forza europeista
Intesa come tessitura di alleanze cosa che stiamo facendo con disciplina e onore negli ultimi mimesi
Per quanto riguarda questo governo e ricostruire una solida base di interesse nazionale che coincida con i mutamenti che stiamo sviluppando per questo caro direttore
L'idea del Festival di Limes una strategia per l'Italia
E lo scorso anno io leggendo rileggendo i due numeri rileggendo anche gli atti Genova dell'anno scorso teso un grande portato di conoscenza e di di di produzione di analisi che noi dopo quello che è successo il ventuno luglio dopo quello che cigno nero della storia che ci sta
Ci sta duramente colpendo noi dobbiamo renderlo ancora più efficace più strutturato con un'analisi più profonda come lei ci ha proposto in apertura di questo di bus
Bistrot posso farle una domanda al volo con una risposta secca chi sono i nostri alleati in Europa vi può fare due o tre nomi
Fa la Francia dal dal marzo con un'alleanza solida con Spagna e Portogallo ha determinato questa battaglia per arrivare alla all'accordo il ventuno luglio alleanza è stata molto solida intensa in ogni passaggio sicuramente la Germania
Una scelta prima del ventitré aprile è che ha aperto
La strada l'accordo di di luglio è un altro alleato solido quindi ci ritroviamo nelle coordinate che diceva lei
Grazie
Lapo Pistelli rilasciò
Grazie a Lusaka
Grazie Enzo e per le parole belle non vere retto comunque sempre molto apprezzate
Allora è un grande piacere per me essere via a Genova non non per la prima volta perché ormai questo Festival nonostante il colpite una una certezza
E devo dire che ogni ogni volta di più ogni anno di più diventa anche un challenger di opinioni io non non non nascondo e non lo dico così per perché a Geri otto il gioco retorico che ogni volta che vengo ascolto Lucio lo leggo leggo la rivista di cui sono punto consigliere
Ci si sente sempre un po'idioti un po'semplici ottiene quando rovesciate siamo qualche dice poche edema sicure come si riesce poi qui c'è un sistematico Challenge delle proprie opinioni
Ci si sente talvolta sognatori ci si ci si dieci si riconosce le descrizioni di essere dei sognatori senza piedi per terra oppure di essere tattici senza strategia quindi si è costretti a ripensare alle cose
Ripeto poche ma sicure alle quali ci ha abituati
Allora dico in generale che tracciare linee rette su quale Europa ci conviene operazione assolutamente complicata che nemmeno l'uso affatto nelle sue e dei suoi rilievi introduttivi
Io do per buone alcune cose che sono nella nella dell'assunto di base di questa riflessione sia apparteniamo campo di forze l'allenamento e l'americano ok l'impero americano
Un iter americano che negli ultimi anni si cura molto poco delle sue province però diciamo che apparteniamo a quel campo non c'è dubbio magari una parte della retorica
E una volta diceva condividiamo gli stessi valori gli stessi interessi forse oggi andrebbe messa sotto scrutinio sia sui valori che sugli interessi ma apparteniamo a quel campo di forza
è vero che confidiamo cult concause Langa sì confiniamo con causali Diario de del resto la livella la geopolitica assume che la geografia sia un vincolo ineludibile ed è vero che in questo momento dette la storia del mondo noi siamo molto vicini di casa di causa Landi e dei molti conflitti descritti dalle cartine anche qui nella sala Liguria di Laura Canali
Così come il vero assumo anche questo come dato che l'Europa a seconda di dove uno vive
E descritta con la prospettiva c'è chi ci colloca un Paese non un altro e viceversa anche in questo caso le percezioni sono molto diverse diciamo in questa parte del mondo
Detto questo è altrettanto vero
E questo lo lo dico per basarmi poi sulla diciamo sulla sulla parte ricostruttiva del ragionamento
Che noi siamo nati qui in questa parte del mondo in questo tempo e queste sono alte due vincoli che non sono eludibili fossimo nati qui al tempo di Cesare Augusto Di Carlo quinto avremo un altro scenario fossimo nati in questo tempo ma ad alte dosi tutine faremo un altro tipo di ragionamento quindi dobbiamo pragmaticamente capire in questo tempo in questo luogo dello spazio della geografia che che tipo di Europa possiamo costruire
Allora ne approfitto
Così sempre nel gioco retorico del dibattito di fare mettendo occasione per fare alcuni abiure o almeno ridimensionamenti di cosa che passando il tempo passando la vita passando gli anni mi trovo a ridimensionare rispetto a quello che pensavo io sono stato per dire per molto tempo
In anni molto diversi da questi dentro ad esempio da retorica che descriveva ad esempio il ruolo dell'Italia in Europa con riferimento all'alleanza americana dicendo
Noi siamo quelli che hanno una antenne è una parola e altri vorranno sul Mediterraneo ne siamo quelli più in grado di altri di rappresentare e portare diciamo lecco della parola di Washington presso colleghi europei un po'più riottosi che sia la legge a francesi o che sia la la ritrosia americana però ne siamo più bravi rappresentare quel tipo di verbo
Noi siamo bravi a giocare essendo forse il più piccolo dei grandi o il più grande dei piccoli una serie di diciamo mantra che chi conosce occhi legge si pratica un po'questa la bassa che nel corso dei decenni sono parole d'ordine che sono risuonate
Fra il mente oggi ha raggiunto l'età magari di maggiore saggezza mi rendo conto che la retorica accedeva sulla sostanza magari non è così però quello che si diceva anche se racconta ciò ha fatto bene cioè di un certo numero di anni
Così come devo dire non sempre soprattutto negli ultimi venti anni è stata per un altra cosa che tante volte ho ripetuto
Sempre con un'enfasi retorica che alla fine tutto so che era buono per l'Europa era automaticamente buono per l'Italia e tanto più si faceva integrazione europea e tanto più questo sarebbe stato utile per l'Italia un challenger di realtà
è utile perché non sempre questo è successo comunque non è successo per le ragioni che macina
Detto questo però direttore come ti chiamo autorevolmente denso io mi trovo a confermare però diciamo quattro cose di base
La prima cioè i valori i valori che i trattati europei descrivono cercando di
Definire diciamo un ideale europeo una sorta di di di di minimo comun denominatore del del virgolette popolo europeo è una pagina nella quale io mi riconosco mi sono riconosciuto nulla mettere oggi ma in discussione non so se questo definisce tutto l'Occidente ma insomma c'è una bella parte del nostro modo di essere in questo tempo della storia in questo pezzo di mondo confermo anche se questo nella generazione dei miei figli suona come una retorica assolutamente vuota che il dividendo della pace delle due generazioni abbiamo alle spalle un dividendo che ripeto bisogna andare ideato per più di mille anni per ritrovarlo
E per l'esperienza che ho fatto in insomma in vari in varie parti del mondo diciamo così dall'America latina all'Asia all'Africa
Quello che noi noi adulti ma anche che i nostri ragazzi dando per scontato e cioè che il vicino è uno con cui magari litighi ma con cui non non non farai mai la guerra nessuno ci immaginerebbe riesce con la Capria prescelto per andare a votare un pugno di morte sul tavolo la pace come a vendere quaranta con Parigi
Basta uscire dai dai confini protetti europea andare in America latina in Asia e in Africa
Per non trovare i docenti vicino è una mina può essere potenzialmente la minaccia nessuno si aspetta per vicino sia al massimo quelli Tiki su il le chiavi di allocazione dei ricoveri fan ma con cui poi incrociare cannoniere o o artiglieria
è un dividendo come la salute nel tempo nel colpito quando quando non ce l'hai capisce il valore che ha la pace questa roba qui quando non ce l'hai capisce il valore che apre siamo abituati da diverse generazioni a vivere in questa in questa situazione
Confermo l'idea molto illuminista se volete
Che per molti dei problemi che oggi l'umanità davanti o se ci si dà il lo scopo non so se questo progetto storicamente definibile o comunque sia diciamo spetta quando poteva un certo punto missione compiuta
Però è sicuramente un processo verso cui tendere abbiamo affrontiamo una serie di problemi che hanno bisogno di una dimensione di sovranità non più nazionale
Non è il mercato unico non è un mercato ci fa diventare più ricchi soltanto se abbatti confine libera sedici vibrano circoletti il circoli veramente capitali merci e lavoratori il tema dell'energia il tema dell'ambiente il tema delle migrazioni che potrei fare un lungo elenco o si affronta su una base di sovranità non più nazionale quell'europea la dimensione minima o semplicemente non si affrontano poi uno può ascoltare ogni sirena
Sopranista populista tutti i primi a casa nostra tutti col paletto chiuso
Ci si consola ci si fa un bel brodino caldo ma quei problemi tanto non si risolvono la dimensione minima è quella che abbiamo cercato di costruire e infine capisco che questo non suona molto ottimista nei confronti del carattere nazionale ma io penso che un po'di vincolo esterno c'ha fatto bene
Trova ascoltavo prima il professor Tremonti raccontare d'altra sua prospettiva gli anni della rincorsa
Dopo la scelta di Aznar
Di entrare nel primo nucleo dell'Euro eccetera eccetera quanto questo ci è costato anche le le discussioni sul sul tasso di conversione io penso che se noi non soltanto in quel caso ma anche in molti altri casi penso a leggi relative all'ambiente ad esempio avessimo dovuto farlo per
Nervo nazionale non hanno mai fatte poi è un'opinione quindi come tutte le opinioni e sfida dello condivisibile
Male l'idea di avere un vincolo esterno ogni tanto ha corretto qualche neghittosità del carattere nazionale non ci ha fatto male in certi anni poi li ha fatti nostri errori son d'accordo che la media impresa italiana nella media impresa tedesca
Convengo che alcune grammatiche europee non coincidono con le nazionali però avere un un padre un po'severo a Bruxelles in certi momenti della nostra irrequietezza sia economica che istituzionale diciamo non ci ha portato male
Ovviamente io faccio coincidere l'Europa che ho vissuto anche con la con la mia con la mia ove ciascuno fa biografia cioè cosa è stata la mia Europa
E devo dire anche qui cerco di dargli un bilancio se mi riesce onesto nel senso che non abbiamo avuto penso agli utili in quattro decenni almeno per quando ho ho avuto un'età più o meno adulta Orazio Cina ante ne abbiamo avuto sicuramente fasi di grandi accelerazioni Dettori e quindi non è mai stata neanche a quella una storia lineare rettilinea perfetta
Però io devo di sinceramente
Dalla seconda metà degli anni Ottanta né una serie di operazioni prima l'allargamento sul Mediterraneo ha poi posto ottantanove
In un contesto già all'epoca in cui le organizzazioni multilaterali facevano fatica a a stare in piedi siamo stati l'unico club su questo pianeta che ha sostanzialmente tipo triplicato i suoi membri
Ovviamente arrivando appositi una domanda che a tutt'oggi ha c'ha trovato una sua risposta provvisoria che non puoi allargati all'infinito
Però una esperienza di insuccesso non sarebbe passata dal dodici al ventotto oggi ventisette se non vi fosse stata una ragione attrattiva molto forte prima del Mediterraneo poi la ricucitura dell'Est europeo le isole rimaste fuori
Eccetera eccetera abbiamo cambiato quattro volte trattati negli anni novanta ed è vero
Ogni volta giungendo materie nuove qualcuno
Materie nuove al quelle quali sono rimaste delle incompiute diciamo con franchezza sono delle politiche devi ancora non hanno strumenti però c'è stato il tentativo di allargare come dire la lo scopo sociale della ragione per cui stavamo insieme
Sentivo prima alcuni commenti sull'Euro come Moneta che neanche rappresenta diciamo tutti i componenti del club verissimo esiste un loro gruppo esistono Eurozona
Non ci dimentichiamo mai che esiste una un'aria d'influenza dell'euro che va largamente al di là non soltanto dei paesi che non l'adottano ma lo fa parte del club
Ma di economie che hanno nell'area dell'euro il loro primo interlocutore e che dipendono fortissimamente dalle scelte che vengono fatte a Francoforte quindi Non buttiamoci giù direbbe mi mi ricordi
Ed esiste vengo così alla alla diciamo a alla alla alla domanda fondamentale di di lusso
Negli ultimi anni devo dire con con con i fallimenti che nella crisi costituzionale la crisi del delle delle migrazioni eccetera
Però
Sì io penso all'ultimo anno e mezzo perché bisogna tagliarla corta
Dal due mila otto della crisi del due mila otto dall'incendio in Grecia che poi è diventata una un incendio devastante per l'intera Europa abbiamo messo quattro anni per reagire
Due mila dodici per arrivare ai primi veri bazooka che contenessero la crisi dei debiti sovrani
Dalla crisi di marzo sopra messo quattro mesi è una lezione imparata normale due mila otto due mila dodici quattro anni per reagire marzo due mila venti luglio due mila ventiquattro mesi per reagire
E lo segnalo perché è stato un tema dibattuto anche sul numero di Limes io ricordo quando pochi anni fa un paio di anni fa
Dopo lo sciagurato referendum inglese sembrava che da lì a pochi mesi ci sta ci sarebbe stata la fila per invocare l'articolo cinquanta e uscire dall'Unione Europea io sta filo non l'ho vista basta il disastro attuale dei di Londra e del negoziato e il sarcastico terribile romanzo degli ammanchi ma lo scarafaggio appena uscito che inverte la la la la storia di Kafka
Del dello scarafaggio diventa primo ministro ma insomma non voglio fare lo spoiler di romanzi che val la pena di legge che si leggono molto bene sono come sempre quelli di McQueen di McEwan scrivi scritti molto bene
Ma comunque non ho visto file e non ho visto nessuno di coloro che invocavano l'uscita dall'unione sulla scorta dell'esperienza inglese mettere in pratica ciò che proclamavano nei comizi
Quindi quale Europa ci conviene corpi io mi ritrovo così la faccio breve mi trovo benissimo le pietre angolo Italia Francia Germania
Sicuramente il nostro futuro Mostar Visegrad questo è poco ma sicuro credo che stiamo bene in questo triangolo per varie ragioni ma per farla in modo per dirla in modo sintetico abbiamo sicuramente con i cugini d'Oltralpe quel rapporto ben descritto da Paolo Conte delle sue canzoni insomma siamo cugini però abbiamo anche un sacco di come di di rivalità in tante in tante in tante circostanze
Mi piace perché descrive abbastanza bene
I caratteri dei due Paesi non so di chi sia la la frase
Quella che descrive i rapporti fra Italia e Germania quando si dice che gli italiani stimano i tedeschi ma non li amano i tedeschi a mano gli italiani ma non li stimano
Però quello che è vero è che nei Paesi ormai sono anche se non sembra far volta una sola economia
Forse noi siamo più nella logica del dei supply dell'economia tedesca ma la integrazione verticale fra economia tedesca italiana oggi è pazzesca pazzesca molto più di quanto si possa immaginare
Per questa e dentro questo triangolo in cui non basta per tante ragioni storiche che non c'è il tempo di affrontare il motore franco-tedesco è una collocazione che a me onestamente convince e credo ma non voglio dà l'interpretazione autentica dell'accordo del Recovery Fund raggiunto del Next Generation you raggiunto al luglio ma che nessuno si sarebbe potuto permettere in questo triangolo uno sganciamento dell'Italia
Quando si è c'è stata la famosa proposta la lettera dei dei nove che poi diventata quattro mesi dopo una realtà cioè la la decisione del Consiglio europeo di luglio
E se lo posso dare come un auspicio il come noi gestiremo e come l'Italia gestirà il re o per i fan del suo successo non sarà importante solo per questo dico per i fan e per questa fase della storia italiana
Se speso bene può definire una diversa fase della politica economica europea destinata a durare per molti anni da qui aderire
Quindi abbiamo incarico secondo me una un doppio esame per noi e per quello che noi rappresentiamo rispetto a umilia diverse d'Europa che abbiamo raccontato ma che non necessariamente come dire è stata mai messa in pratica
Da ultimo ultimissima battuta che è un po'il il tentativo di
Falsificate la più io vedere se la quello che si ritorce oggi sta in piedi e non sta in piedi io mi chiedo noi lo facciamo talvolta in azienda no sono le famose promozionale si quote che ma cosa cosa faremo se
E mi chiedo se molte delle crisi che abbiamo affrontato ho vissuto in questi ultimi anni
Le avremmo risolti come l'abbiamo fatto senza l'Europa
La risposta in varie soste no non aveva von ci saremo schiantata in altri tempi in altri tempi della storia tensioni come quelle create con alcuni dei quesiti di Segrate paese tensioni come quelle viviamo nel Mediterraneo tensioni come quelle sperimentate il due mila otto due mila dieci con la Grecia sarebbero finite con le cannoniere
Sarebbero finite in altro modo cioè votis mi spinge a dire che alla fine vanno male fanno bene tutti gli altri disegni esclusione di quelli però che abbiamo poi sperimentato la nostra pelle che son quelle che poi la fine hanno più o meno funzionato
E credo che invece ci sia un tema questo monte un tema che c'entra forse poco con l'Europa è molto di più con la politica con la P maiuscola mi rendo conto che oggi i grandi disegni virgolette strategici che poi siano realizzabili o hanno non sono al mondo come automaticamente associati al trionfo delle democrazie
Cioè mi rendo conto che oggi grande disegno con cui ci confrontiamo sono disegni che nascono spesso in ambienti politici e con la regola democratica hanno poco a che vedere
E quindi c'è una grande riflessione che secondo me l'Occidente che ha pensato di incarnare non soltanto il trionfo del mercato mercato libero ma anche il trionfo della libertà applicata al pensiero dunque della democrazia
Oggi invece fa i conti con un sistema di potere che piccoletti a forme piccole e frammentate molto manipolabili
Dove il dibattito è sempre più radicalizzato e vive dentro ecco Chambers che non si fanno fra di loro
E insomma questo è un tema che per vedere il futuro di questa costruzione è un tema che io non sottovaluterei o non lascerei politologi penso sia strettamente integrato con la riflessione che la rivista fa da tempo che ha lanciato l'anno scorso sulla strategia per l'Italia
Termino con una battuta una battuta perché bisogna sempre terminare una battuta non so se Woody Allen o Ionesco
Per il primo ad avere detto Dio è morto Max pure anch'io non mi sento poi molto bene
Però se noi applicassimo questo tipo di ragionamento come la rivista fatto varie volte negli ultimi numeri dell'anno anche a come stanno gli altri
Cioè come sta il sistema del potere americano al suo interno che la sua società come sta in piedi e per quanto stare in piedi e l'Impero cinese
Come stanno in piedi altri grandi realtà geopolitiche che saranno presentate negli scorsi anni come c'è legge di un ordine costituito dicono i stiamo o non stiamo benissimo però diciamo che la salute Despina mete degli altri grandi disegni strategici non mi pare così col col così di in gran forma
Per cui concludo dicendo che forse sarà come dice Lucio in un passaggio del suo dito reale
Che si può sopravvivere anche gestendo un secolare declino come fece Bisanzio
Non so se è questa la cornice dell'Europa io dico da cioè da un certo punto di vista che non esiste penso questa categoria di studioso che analisti forse la la la sto inventando io stasera
Che però l'Europa corrisponde ancora queste Europa che ho provato a descrivere nei suoi limiti o delle sue opportunità da Pirovano da pompiere a seconda nella prospettiva da cui la guardi
Corrisponde però l'idea di chiamiamola di idealismo pragmatico che io mi sento ancora di coltivare mi rappresenta in ciò che vorrei che fosse la vedo fosse in modo meno idealistico di come la vedevo una volta ma penso che nel qui ed ora quindi l'in questo tempo in questo tempo della in questo luogo del pianeta sia il disegno migliore che abbiamo a disposizione
Grazie
Grazie Lapo vi piacerebbe essere Bisanzio ma purtroppo siamo una provincia dell'impero
Una battuta rapida in conclusione una per il ministro Amendola e l'altra per Lapo Pistelli
Ministro ma
Diciamo come possiamo gestire questa situazione che
Non dimentichiamolo probabilmente nei prossimi mesi dal punto di vista socio economico diventerà ancora più critica di quella attuale
Se ogni Regione fa un po'come gli pare cioè non pensa che sia il caso di rivedere intanto dal punto di vista proprio pragmatico e poi magari anche dal punto di vista istituzionale il rapporto fra Stato centrale e Regioni in una battuta
E
Verrebbe da dire diplomaticamente io mi occupo di Brussel mi da oltre se abbiamo inventato i i i tentativi anche ultimi di riforma costituzionale servivano a a mettere a sistema un Paese che dentro un sistema di relazioni a ventisette che che già di per sé complesso quindi
Alcune scelte che faremo faccio un esempio semplice sul Bex viene recitata Investimenti che devono essere assorbiti con una metrica al ventitré al ventisei minimo
Tappe serrate spesso se li andiamo a programmare con le attuali filiere istituzionali sappiamo benissimo che non abbiamo dei record invito invidiabili a livello europeo quindi il tema dell'assetto istituzionale proprio adesso che siamo in un sistema di relazioni che significa risorse diritti doveri e a livello europeo secondo me andrebbe rivisto c'è provato appare una modifica la Costituzione
Poco tempo fa ci si è riusciti sarebbe il tempo per l'interesse nazionale che maggioranza e opposizione trovassero una via comune se mi permetti direttore in conclusione una riflessione è piaciuto molto l'intervento di Lapo Pistelli
Il suo le sue sottolineature sul valore dell'euro
Io credo e qui lascio una riflessione stracolma strategia per l'Italia
Gli accidenti
Forse l'Italia deve anche liberarsi però un po'da questa idea del vincolo esterno europeo come un toccasana per tutti i suoi mali io non non sono cresciuto anch'io lei un meravigliosi anni novanta quando il sogno europeo significava migliorare noi stessi io credo che sia qualcosa del vincolo esterno invece oggi non serve più
Perché la credibilità per quello che dobbiamo riformare noi in Italia non c'è lotta nessun vincolo estero
Faccio un esempio una battuta quando si parla in Parlamento di Next Generation si alzano molti deputati dicono anima in quell'accordo che avete firmato il ventuno luglio c'è il famoso freno di emergenza perché altri Paesi possano tirare
Nel caso l'Italia non faccia le riforme o non faccia bene il suo i suoi compiti a casa a me questa e l'idea di assuefazione del vincolo esteriore un paese in cui e si alzassero in Parlamento per dire guarda che il Paese X il nostro alleato tre ventisette non sta facendo quello che è scritto nel nel nell'accordo e l'Italia dovrebbe tirare il freno d'emergenza so che che sembra un discorso lunare al momento ma una certa assuefazione in un periodo di grande crescita dell'europeismo e soprattutto della produzione di accordi a livello europeo
Pesce bene magari ma affatto assicura pare il nostro Paese ha un'idea per cui dobbiamo migliorare per che c'è una necessità la necessità e quello che siamo noi stessi
E non a caso Next Generation ci sono solo risorse ci sono riforme non perché ce le impone un raccordo il ventuno luglio ma perché sono riforme e da tempo facciamo finta di non fare quindi forse
E non lo dico ovviamente per criticare l'atto per cui comprendo le ragioni della sua riflessione storica
Ma se dovessi pensare all'Europa che serve all'Italia non è l'Europa del vincolo del vincolo lo dobbiamo costruire sul nostro interesse nazionale facendo leva sulle nostre miopi
Grazie ministro Unalat l'ultima
L'ultima domanda che stoppa rivolgerà Lapo però vorrei che rispondessi anche lei ciascuno a due minuti di tempo noi stiamo per firmare dunque questo famoso trattato del Quirinale con la Francia in Libia che facciamo stiamo con i turchi e con i francesi in Pistelli
No no no no no no no no io devo dare ragione al governo quindi primate
No ma io credo che sia stato il quattro aprile quando è partita l'avanzata via portar sia stato un errore non prendono posizione netta vi ricordo che all'epoca il deputato Paolo Gentiloni si alzò
E espresse parole molto chiare
Il patto che abbiamo attraversato quel periodo può alla conferenza di Palermo fino alla Conferenza di Berlino
Rinviando parole chiare sulla Libia hanno fatto sì che nel gioco di specchi tra Italia Francia
E poi gli Stati Uniti che sono hanno guardato
A distanza anche se ci fu una delle fumavo telefonata famosa dal presidente Trump generale Haftar
Apparsi che altri paesi in armi come la Turchia hanno sono entrati a risolvere fuori da qualsiasi mandato internazionale la situazione io credo che quello sia stato un errore dal quattro aprile
Fino ad oggi prima con prezzi Berlino aver giocato al gioco gli spettina chi faceva la migliore foto tra Barrès Rachida nelle capitali europee
Credo che l'Europa deve parlare con parole chiare quella era un'operazione che andava condannata perché questo ci avrebbe dato la credibilità come europei
A gestire molto meglio una a una strategia con soldi finti escalation ma anche
Un accordo politico tra i i combattenti quindi è l'esperienza che abbiamo vissuto in un anno che ci dimostra che un'Europa
E dei Paesi europei che giocano alla politica estera in base all'interesse sempre più oggi come oggi serve che tra Italia Francia Germania
Stati Uniti e tra tutti i Paesi che lavorano per la pacificazione del Mediterraneo si parli con una voce sola si agisca con una voce sola che non è solo con l'interesse economico
Ma dell'interesse alla pacificazione
Allora Lucio molto molto molto rapidamente
L'Italia ha avuto una difficoltà non banale negli ultimi due anni e mezzo perché si è ha avuto due esperienze di governo molto diverse
Con anche un interesse diverso in Libia
Un modo di guardare alla Libia diverso perché noi non guardiamo soltanto la stabilizzazione del Paese o se devo parlare dell'azienda che rappresento anche del futuro energetico italiano che una parte del quale sta anche in Libia
Ma ne avevamo in Libia anche uno del uno il principale canale migratorio che è stato un argomento come della top ten per non dell'atto Ritter per per un anno detto questo credo che adesso ci sia una situazione molto particolare che negli ultimi anni non c'è stata
E cioè molto semplicemente le illusioni dei proxy s'africani mediorientali europei di risolvere la vicenda libica con la prevalenza politico-militari di una parte sull'altra è clamorosamente fallita da entrambe le parti
è fallita la la la pretesa diciamo così di Haftar e dei suoi sponsor improvvidamente autorizzati forse anche da un tweet del presidente americano di giocare la presa della Libia
Ma in fondo è fallita nel senso che non serve a nessuno che la presenza turca che oggi trova una sua linea rossa giù fra e e a Sirte vada oltre diventando elemento tutore provocazione
Gli Stati Uniti hanno cambiato chiarissimamente posizione negli ultimi mesi preoccupati di tenere dentro un quadro un dico Atlantico però diciamo compatibile
La Turchia con la quale si litiga su alcuni punti ma si cerca un'intesa su altri
Per cui nel momento in cui intanto abbiamo diciamo riportato la situazione sul campo in pareggio e con la convinzione io credo di tutti i sostenitori di entrambe le parti che non esiste un futuro di sopraffazione sull'altra o su sulla sull'altro sull'altra Libia che questo possa aprire all'Italia io questo auspicio faccio
Uno spazio diverso di iniziativa
Spazio nel quale io credo che serva realismo e realismo è che la politica turca muscolare definitela come volete che può piacere o non piacere un suo spazio Sele comunque conquistato e nel POR politics questo è un tema di cui bisogna tenere dico tenere conto ma che a nessuno neppure alla Turchia che forse vince sul campo serve stravincere perché quando poi prova stravincere per dell'intera posta dunque questo secondo me lo spaccio nel quale come dire diplomazie possono trovare in questo momento un buon punto d'intesa
Se dovessimo guardare al curriculum storico dire che noi firmiamo con la Francia stiamo con la Turchia però spero che
Diciamo alla fine anche il nostro Paese si renda conto che dove esistono delle crisi in cui le armi vengono usate sia in maniera diretta sia in maniera indiretta per imporre i propri interessi non può dichiararsi serenamente un Paese pacifista
Anche perché poi mi si deve spiegare perché ne abbiamo mandato dei ragazzi a morire in Afghanistan dovevamo zero interessi e non possiamo invece spendere le nostre forze armate se necessario in un territorio così centrale per i nostri interessi come novità
Ma questo
è un interrogativo che lascio per il prossimo festival e ringrazio veramente di cuore il ministro Vincenzo Amendola facendogli molti auguri per il suo lavoro
Lapo Pistelli molti auguri Luís per la sua azienda che in qualche modo conta molto anche per il nostro futuro e ringrazio voi tutti qui presenti anche chi è in ascolto fuori da questa sale sono parecchi
Per il calore con cui ci avete accompagnato che ci porta sempre così volentieri qui a Genova torneremo l'anno prossimo grazie