Rassegna stampa estera

Voi giovani ascoltatori di radio radicale venerdì ventitré ottobre e questo è l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta ci avviciniamo alla tre di novembre mancano ormai undici giorni alle elezioni presidenziali americane e questo è il tema che tenteremo di approfondire quest'oggi lo faremo partendo da due commenti dalla stampa francese l'editoriale di ieri di l'opinione presidenziali americane il suo di colpi d'stupid il titolo che
Parafrasa lo slogan famoso drizzato da Bill Clinton contro George Bush padre
Nel mille novecento novantadue Izzy economici Stupid poiché leggeremo l'editoriale da diverrà siamo secondo cui Donal Trump è pronto a tutto anche a scatenare una guerra civile
In caso di sconfitta e infine vedremo Philips il pranzo del farà Sean Time is
La promessa di John Baida un e che c'è una vita oltre Donald Trump il programma del candidato democratico non è straordinario ma almeno fissa
Un strategia un percorso diverso per gli Stati Uniti in particolare in politica resterà
L'altro tema che tenteremo di approfondire la Nigeria dove sono scoppiate delle rivolte un po'in tutto il Paese per chiedere la cacciata del Presidente
Mamadou Guarini una giusta rivolta contro l'impunità è il titolo dell'editoriale di oggi di le monde
E poi se avremo tempo in chiusura ci occuperemo anche della politica italiana perché lo citiamo ieri aveva un pezzo di Balleri seggono
Sulla lega di Matteo Salvini che in perdita di velocità pensa di convertirsi a favore dell'Europa
Giancarlo Giorgetti il numero due del partito populista chiede di cambiare posizione e avvicinarsi al Partito Popolare Europeo ma al suo leader Matteo Salvini che reso più fragile dava un lungo periodo all'opposizione esita ancora a pronunciarsi sottolinea il quotidiano conservatore francese
Come ciò però dagli Stati Uniti e dall'editoriale ieri dell'opinione che
Come dive metteva metteva i risultati degli ultimi sondaggi nel quadro della
Pandemia covi del diciannove presidenziali americane il di Covent stupid del
Titolo di questo commento
Che comincia con una citazione di Trump restate calmi passerà sapete che passerà e avremo una grande vittoria i politologi americani
Probabilmente da terranno l'inizio dei problemi di Trump al trenta marzo scorso quel giorno
Il padrone della Casa Bianca i cui tassi di approvazione erano al quarantanove per cento al livello più alto dal suo arrivo al potere aveva cercato di rassicurare così i suoi concittadini
Dopo aver annunciato due settimane molto dolorose dovute al virus gli Stati Uniti all'epoca registravano tre mila novecento morti in totale e una ventina di Stati avevano imposto il lo da un totale fino al momento in cui il virus cinese come lo chiama tra tra colpisse duramente il Paese
Il Presidente americano poteva guardare alle elezioni con una certa serenità prima che fosse registrato il primo decesso a fine febbraio
Intanto aveva mantenuto gran parte delle sue promesse fatte nel due mila e sedici uscita dagli accordi di Parigi sul clima
Denuncia dell'accordo nucleare con l'Iran rinegoziazione delle relazioni commerciali con Canada Messico Cina e Unione europea
L'economia
Era sui binari giusti il Dow Jones batteva tutti i record la disoccupazione era al tre e mezzo per cento sul piano politico
E democratici tentavano di rimettersi dopo il fallimento del impeachment che avrebbe dovuto portare la destituzione di Trump
Inoltre erano ancora nella fase delle primarie una quindicina di democratici volevano sfidare Trump alle elezioni
Dieci mesi dopo il paesaggio è totalmente devastato
L'attività economica va al rallentatore il tasso di disoccupazione all'otto per cento gli Stati Uniti contano più di duecento ventuno mila morti senza che Trump abbia fatto nulla per frenare la pandemia
Nel mille novecentonovantadue Bill Clinton aveva fatto campagna in concentrandoci si sul bilancio economico di George Bush padre con il famoso slogan i gli economisti un pit quello di Baj Del potrebbe essere il suo dove copie stupid
E opinion ci porta liberazione e allo scenario del giorno dopo cosa di cui abbiamo già parlato nelle scorse settimane con altri commenti l'editoriale di ieri di di beh pronto tutto il titolo per il momento John Weiden dispone nei sondaggi di un vantaggio su Donald Trump che dovrebbe per metterli di vincere le elezioni se non commetterà errori maggiori durante il prossimo dibattito
Ma il tramonto Isma'del due mila e sedici quando i sondaggi davano Hillary Clinton vincitrice fino alla vigilia dei risultati
Quel traumatismo è tale che oggi nessuno osa dirlo ad alta voce di Roma che Giuba e del dovrebbe vincere le elezioni
E comunque la logica non fa parte del linguaggio comune negli Stati Uniti dopo quattro anni di mandato isterico ed erratico si sa che Trump pronto tutto fino all'ultimo momento per battere il suo rivale
E ciò che emerge dal campo democratico oltre alla collera e la paura la paura che il tanto peggio tanto meglio di Trump possa condurre gli Stati Uniti a fratturarsi fino a far scoppiare una mucca nuova guerra civile non ci siamo ancora e forse stiamo solo giocando a farci paura da soli per meglio scongiurare questo scenario ma occorre riconoscere che le milizie armate che appaiono qua e là sostegno di Trump fanno Venere venire i brividi
Se il pianeta non fosse stato stravolto da un virus che non ha risparmiato nessun Paese né in quelli più ricchi di quelli più poveri
L'attuale presidente sarebbe stato senza dubbio rieletto senza un'oncia di sostanza scrive Libération
Ma la sua gestione disastrosa dell'epidemia che ha portato la morte di più di duecento mila persone nove mesi polverizzato l'economia americana
Ha fatto sciogliere i muscoli da Rambo di tran-tran c'è però una trappola
Se by the end vincerà non sarà perché ha suscitato entusiasmo ma per rigetto di Trump il compito che attende il leader democratico in caso di vittoria dunque colossale dovrà rispondere non solo alle conseguenze del disastro sanitario ed economico della pandemia
Ma dovrà anche riconciliare le due Americhe che oggi tutto separa così Di Biasio
Immagino che a sua volta ci porta al Financial Times Philip Steer senza commentatore del venerdì la promessa di John Hemingway ben è quella di una vita dopo Trump
Il programma del candidato democratico potrebbe non essere eroico straordinario ma fissa un percorso una strada diversa per gli Stati Uniti in particolare in politica estera hanno lo anticipiamo mandiamo leggere Philips i fans
Non esiste un biglietto di ritorno verso il mondo prima di Donald Trump ma c'è una vita dopo il demagogo che ha occupato la Casa Bianca quattro anni fa
I sondaggi sembrano unanimi nel dire che Trump sarà un presidente con un mandato solo il problema è che i sondaggi avevano indicato un risultato simile nel due mila e sedici in ogni caso la sconfitta per mano del candidato democratico John Weiden non era dichiara il tre ampissimo
Trump non è solo la causa ma anche forse soprattutto il sintomo di un'America che si chiude in se stessa
De la rabbia contro le è lite della reazione contro il cosiddetto global Nismo che spesso si fonda nel l'attivismo
Quelli che fanno campagna per la sconfitta di Trump
I repubblicani vecchia scuola ancora attaccati ai loro principi oltre naturalmente i democratici spesso danno l'impressione che si possa cancellare tutto quanto è accaduto negli ultimi quattro anni
Cacciato il cattivo l'incubo scomparirà dalle memorie
La Costituzione potrà ricominciare a funzionare normalmente e riparlerà i danni inflitti alla democrazia americana gli Stati Uniti riscopre l'hanno la loro vocazione come leader dell'ordine internazionale liberale ma questo non accadrà soprattutto lasciar intendere questo scenario significa non aver compreso la trasformazione della politica in America e la svolta irreversibile a livello internazionale
Le profonde divisioni nella città americana sfruttate alimentate da un presidente che si vanta di avere il sostegno del suprematismo i bianchi
Non saranno facilmente superate e l'America profonda non riscopre l'all'improvviso un'affezione per il sistema commerciale globale
L'emergere della Cina a secondo Philip Stephens irrevocabilmente cambiato l'equilibrio del potere nel sistema globale
L'avanzata della democrazia che c'era stata nel post guerra fredda ha lasciato il posto a una controrivoluzione di despoti autocrati che alla fine hanno anche ottenuto la benedizione
Della Casa Bianca con Trump l'amministrazione di Trump l'ammirazione chiedo scusa di Trump tra gli uomini forti è andata di pari passo con il suo di sdegno per gli alleati tradizionali dell'America cioè le democrazie
Quando Trump arrivò alla Casa Bianca alcuni a Washington sostennero che l'immobiliarista populista di New York poteva essere contenuto se non cambiato all'interno del sistema
Certo dicevano avrebbe potuto sparare le sue bordate su Twitter ma chi si sarebbe fatto carico del Governo sarebbe stata la vecchia guardia e invece non è andata così il partito repubblicano si è piegato alla volontà di Trump gli interessi nazionali d'America sono stati sottomessi all'leggo dall'ambizione del Presidente
Dire che la storia non può essere riscritta non significa però minimizzare l'importanza del risultato il tre novembre al contrario
La posta in gioco è più alta di quanto lo sia mai stata dalla creazione dell'ordine internazionale guidato dall'America la fine della seconda guerra mondiale scrive Steve Francis
Una presidenza by del non ritornare al passato e non potrà nemmeno riprendere da dove Barack Obama aveva lasciato ma sicuramente fisserà un nuovo corso diverso per il futuro
La pax americana è andata non c'è più
E con lei la capacità dei presidenti americani di determinare le regole globali nell'interesse degli Stati Uniti
La Cina sta raggiungendo l'America in termini di potenza il presidente Vladimir Putin ha dimostrato la capacità della Russia di creare problemi
Eppure anche se gli Stati Uniti non possono più agire come egemoni rimangono la più potente nazione al mondo e malgrado gli sforzi di Trump sono alla testa di una straordinaria rete di alleanze globali
La politica degli Stati Uniti rimane il punto di riferimento per chiunque altro l'arma politica
Che perseguono gli Stati Uniti
Per ora il mondo è inattesa fermo a un incrocio
L'ordine multilaterale che era stato costruito dopo il mille novecentoquarantacinque si sta catturando di fronte all'emergere della Cina al ritorno delle rivalità tra grandi prove potenze
Gli elettori americani non vogliono più vedere gli Stati Uniti sprecare sangue soldi per fare da poliziotti globali il presidente cinese Shi Jinping ha smentito chiunque sperasse di avere in Pechino un attore responsabile nel sistema disegnato dall'Occidente ma se il vecchio ordine e in via di superamento il nuovo ordine non è stato ancora determinato non è stato ancora disegnato
E c'è un rischio una strada per uscire dall'attuale terra di nessuno porta all'unilateralismo di Trump un ritorno agli anni mille novecentoventi mille novecentotrenta quando l'indifferenza nei confronti del resto del mondo porto Washington non vedere l'emergere di fascismo e comunismo l'altro percorso quello probabile di una presidenza by then
è combinare
Una a Focus un'attenzione selettivo se stessi con una ristrutturazione delle alleanze multilaterali dell'America qual è la destinazione un ordine Pacciu orchi in cui si equilibrare hanno internazionalismo basato sulle regole con competizione tra grandi potenze evitando però di arrivare a degli scontri
La retorica in caso di vittoria di Baida in sarà molto più grandiosa quelli attorno a lui promettono di riunire di nuovo le vittime grandi democrazie mondiali di far tornare gli Stati Uniti nell'Accordo di Parigi sul clima in quello nucleare con l'Iran e di rinnovare
Le promesse in termini di sicurezza agli alleati ma gli elettori americani hanno altre priorità ricorda Philips incalza
Si aspettano che Baj Del concentri tutti i suoi sforzi per riparare i danni economici provocati dal coronavirus
Di conseguenza per il mondo ci sono poche opzioni la distruzione con Trump delle norme e delle istituzioni che
Sono state alla base della pace internazionale per settantacinque anni e un ritorno al nazionalismo aggressivo che aveva messo al mondo in ginocchio negli anni mille novecentotrenta la prima opzione
L'altra è una chance convalidano la Casa Bianca che gli Stati Uniti ricostruiscano la loro otto Rita morale si proiettino all'Estero anche se con un ruolo più limitato di aggregatore delle democrazie occidentali
Alcuni diranno che questo non suona come un programma straordinario eroico per un candidato democratico molti altri però giungeranno un'altra conclusione e cioè che se i sondaggi sono corretti è più che sufficiente che Trump sia sostituito da un politico intelligente decente che ha un minimo di valori morali così Philips incensa sul farà Shawn Time che alla fine giunge alla stessa conclusione di divide nasce o by viene letto non per entusiasmo ma per rigetto di Trump tra l'altro magari prenderemo un po'di tempo domani per leggerlo sarà sciolta in sé almeno sul suo sito internet pubblica anche un commento di Edward Lewis
Dal titolo le ragioni per rieleggere Donal Trump
E e e appunto è un commento originale soprattutto in questo periodo e dunque dunque ci torneremo ci torneremo domani
Perché prima di chiudere non vogliamo parlare anche della Nigeria in rivolta lo fa all'Hammond nel suo editoriale di oggi dal titolo una giusta rivolta contro l'impunità e mi ama leggere anche per riassumere quanto sta accadendo da due settimane prima potenza economica del continente africano paese conosciuto per il suo dinamismo e la sua creatività ma anche per la corruzione le disuguaglianze abissali
La Nigeria è in preda a una rivolta inedita dei suoi giovani le due settimane delle manifestazioni scuotono il Paese non solo a Lagos son megalopoli di venti milioni di abitanti capitale economica della Nigeria ma in diverse altre città tra cui abusiva la capitale federale
Provocata da un video che mostra dei poliziotti a battere un uomo a sangue freddo la rivolta contro le violenze della polizia si è trasformata in una contestazione globale del regime e rivendica le dimissioni del presidente Mamadou guarì
Il sollevamento della gioventù urbana si nutre anche dell'esasperazione dopo un look da un antico Wied tolto quest'estate ma che ha asfissiato l'economia almeno diciotto persone sono morte in questi scontri con la polizia prima del martedì di sangue cioè il venti ottobre quando un migliaio di manifestanti a Lagos sono stati dispersi a colpi d'arma da fuoco
La polizia e l'esercito sono chiamati in causa ma anche dei provocatori stipendiati per gettare discredito sul movimento da allora i giovani continuano a sfidare il coprifuoco instaurato per tentare di fermare la loro rivolta la promessa del presidente di sciogliere la brigata speciale della polizia nigeriana accusata di torture esecuzioni sommarie convince poco dato che era già stata fatta in passato
I giovani della Nigeria il sessanta per cento dei duecento milioni di abitanti hanno meno di ventiquattro anni
I giovani della Nigeria non sopportano più di essere esclusi da un sistema politico incapace di ridurre l'estrema povertà e la cui violenza è coperta da totale impunità il presidente Bois Ali ex generale Puccini sta eletto nel due mila e quindici focalizza lo scontento a settantasette anni rimane rinchiuso abusava impotente di fronte all'insurrezione islamista di Boko Haram nel Nord Est
E contro il grande banditismo nella regione petrolifera del delta del Niger inoltre incarna il potere dei vecchi militari del Nord brutali incapaci di ascoltare la popolazione
Il suo esercito si caratterizza per la propensione commettere esazioni su civili ridotti al silenzio lontani no dalle grandi città malgrado Lamanna petrolifera
Il reddito medio nigeriano non supera i cinque dollari al giorno e la speranza di vita e cinquantadue anni l'impunità che protegge i responsabili delle violenze in Nigeria è inaccettabile l'Unione europea e l'ONU reclamano che siano portati davanti alla giustizia
E chiedono la fine degli abusi della polizia locomotiva dell'Africa occidentale la Nigeria fa sognare gli africani e dovrebbe mostrarsi esemplare
A cominciare dalla necessità di ascoltare le rivendicazioni di giovani che reclamano giustizia la fine dell'arbitrio delle forze armate la ridistribuzione delle ricchezze
è un programma ambizioso che sessant'anni dopo le indipendenze
Dovrebbe e potrebbe essere quello di molti altri paesi dell'Africa così le monde nel suo editoriale con cui però oggi ci fermiamo da David Carretta una buona giornata Corradi radicale