Il rovescio del diritto - La pillola

Regioni Woodcock pubblico ministero presso la procura di Napoli
Protagonista di inchieste quasi sempre mi limito a dire almeno controverse
Ci sorprende per i contenuti del suo articolo sul regime penitenziario del quarantuno bis appena pubblicato sul fatto quotidiano
L'articolo o a un'alta lei sua singolare forza che il direttore Travaglio ha sentito l'esigenza di integrarlo con una postilla
Nella quale quasi a spegnere possibili incendi si dice certo che le considerazioni del pm napoletano virgolette susciterà hanno un dibattito che il fatto ospiterà volentieri
Per parte mia non so se stupirmi più delle cose che scrive dottor Woodcock o di questa iniziativa del quotidiano
Non so neppure se e quanto pesi in tutto ciò l'arcinota vicenda buona fede Dimaio Giletti che sia noiosamente tormentato negli ultimi mesi dagli schermi di La sette
Ma non mi sembra nemmeno giusto chiedessero prendiamo atto con piacere che si sia voluto rilanciare questa importante riflessione a maggior ragione se questo avviene dalle colonne del Fatto Quotidiano e per mano di un pm non certo indulgente verso i temi delle garanzie di indagati agli imputati
In realtà il dottor Woodcock pone con molto garbo ma con chiarezza le riflessioni critiche sull'istituto del quarantuno bis che da sempre sono proprie dell'avvocatura italiana ed in genere dei liberali e dei garantisti di questo Paese perciò additati come fiancheggiatori nemmeno inconsapevoli delle cosche mafiose che avvelenata che avvelenano la vita sociale ed economica del Paese
In sintesi non pertinenza delle multe durissime regole del quarantuno bis rispetto alle finalità di sicurezza di quel regime detentivo speciale
Trasfigurazione in ordinarietà di un regime penitenziario dichiaratamente di natura eccezionale
Indiscriminata sua applicazione ad un numero esagerato di destinatari
Nessuno ha mai dubitato che legittimamente lo Stato possa graduare il rigore del regime penitenziario in misura proporzionale alla pericolosità sociale del detenuto
Tanto più se quella pericolosità fa sì che la detenzione in carcere non riesca ad interrompere la catena di comando dell'organizzazione criminale ed anzi non di rado addirittura era forse l'efficacia il punto è sempre stato la proporzione la congruità delle misure adottate a quel fine
Da subito orientato e persona finalità diversa cioè quella di organizzare un registro una regime detentivo terrorizzante
Per sfuggire al quale viene esplicitamente indicata da sulla strada
Della collaborazione con l'autorità giudiziaria dottor Woodcock si chiede giustamente cosa abbia a che fare con le esigenze di sicurezza che il detenuto al quarantuno bis non posso scegliere liberamente quali ambiti indossare
Giusto
Tanto meno aggiungo io che non posso scegliere i libri o i giornali da leggere o che gli sia precluso la possibilità di cucinare in cella e potremmo proseguire all'infinito nel catalogo di queste assurde tortura anti insensatezza
Altro è un regime detentivo di sicurezza
Per di più erogato allo stesso modo al condannato come all'indagato di mafia altro e l'annientamento della dignità stessa della persona
Il cui rispetto è odiosa mente condizionato alla collaborazione e bene fa il pm partenopeo a snocciolare tutti ben noti deragliamenti e le anomalie della professione del pentitismo
Nel nostro Paese
Certo viene da chiedersi come mai se queste cose le diciamo noi avvocati
Nella migliore delle ipotesi si viene ignorati ma più spesso ed uso ancora le parole di Woodcock virgolette si rischia di essere additati come fiancheggiatori delle mafie chiuse le virgolette
Se ne scrive un pubblico ministero si apre il dibattito perfino sul fatto quotidiano
E tuttavia come suona quel detto popolare
Meglio così che un calcio nei denti
E allora dibattito sia buona giornata a tutti