"I settimanali cattolici per un'Italia solidale: Comunità locali, autonomia e solidarietà"

Per toccare i sedili venire avanti
Va bene un attimo mai dove
Sembra ok
Buona sera
Un cordiale affettuoso benvenuto a tutti voi
Anche a nome del nostro direttore che e negli Stati Uniti per motivi professionali hanno potuto rientrare
E a nome di tutta la redazione e dalla grande famiglia dall'Araldo
Voglio ringraziare di vero cuore preminenza il cardinal Ruini che ci onora della sua presenza il nostro vescovo
E tutti l'eccellentissimo vescovi della regione conciliare
Le autorità i sacerdoti e tutti gli intervenuti a voi cari colleghi dei settimanali diocesani voglio rivolgere un caloroso ringraziamento per essere giunti a Teramo un caloroso benvenuto in questa terra che ha dato i natali ad una personalità illustre del nostro mondo dalla comunicazione cattolica don Giuseppe Basile
Voglio ringraziare in particolar modo la fiche che ci ha permesso di organizzare questo convegno il nostro presidente don Duilio corneale il Segretario Generale dottor Faust Lanni e gli amici Francesco Dal Mas per Fisichella che ci hanno permesso di realizzare
Questa meravigliosa avventura seguendo ci passo dopo passo
E così finalmente ad aprire questo convegno sul tema i settimanali cattolici per un'Italia solidale in un momento particolarmente delicato e di profondo cambiamento per il nostro Paese
Non vi nascondo e si sente un po'di emozione per questo nostro appuntamento a cui guardano tanti osservatori soprattutto coloro che hanno a cuore la presenza forte dinamica dei cattolici nella nostra società
Io sono sicuro che tutti noi operatori della comunicazione diocesana sapremo raccogliere la sfida del momento compassione con la stessa passione di sempre sul sorretta dagli stessi ideali che hanno ormai radici secolari
Molti dei settimanali qui presenti sono infatti ultracentenari l'araldo Bruzzese che oggi compie i novant'anni si sta avviando anche Luigi lo vogliamo sperare tutti verso questo traguardo
Ciò potrà cadere ne sono profondamente convinto con il sostegno dell'intera comunità ecclesiale ma soprattutto potrà catene il se l'intero corpo redazionale che attualmente ho l'onore il compito di coordinare
Saprà svolgere il proprio lavoro fin quando ciò ci verrà chiesto e con grande determinazione professionalità con la consapevolezza di svolgerà un grande servizio alla Chiesa e alla verità
Perché soltanto la verità ce lo dice il Signore ci renderà veramente liberi
Taranto Bruzzese a Teramo da sempre ha fatto scuola ha permesso a molti giovani di iniziare a cimentarsi con l'attività giornalistica
Il segreto di questo successo in tutto questo tempo è proprio nella generosità delle varie redazioni
Che da novant'anni si sono succedute fino alla tua a quello attuale numerosa ricca di giovani che settimanalmente con generoso spirito di servizio contribuiscono a realizzare un prodotto apprezzato è fortemente radicato nel territorio
Nel vostro impegno tutti io per primo dobbiamo essergli grati
Questa sera stiamo vivendo il momento importante della nostra storia e dalla storia dalla nostra terra e celebriamo questa occasione con un convegno di altissimo livello in cui noi che operiamo
Nel mondo dei settimanali cattolici che sono l'espressione leccese italiani di gran parte della cultura di questo Paese tutti insieme cerchiamo le risposte alle sfide presenti
Le cerchiamo in un terreno difficile tra volta impervio ma senza dubbio a tanto affascinante e il terreno dalla solidarietà
In un'epoca attratta ma direi anche ammaliato dal presunto primato dell'economia sull'uomo indicare la solidarietà come autentica risposta ai problemi della gente potrebbe sembrare un'utopia
Ebbene e sono sincero io credo di non sbagliarmi anzi ho la sensazione di interpretare il pensiero di molti quando affermo che per questa grande utopia che noi stasera siamo qui e siamo felici di esserci un convegno a tutti
Adesso do la parola al presidente della FIFA dove lui o torniamo
Anzitutto un saluto cordialissimo riconoscente
A sua Eminenza il cardinal Camillo Ruini che ha voluto onorarci non soltanto con la sua presenza armato una sua presenza
Che riveste un valore del tutto particolare stante il tema che noi ci siamo dati da tempo non ce lo siamo inventati dopo i fatti di dei giorni o i giorni
Che abbiamo vissuto nel mese di marzo era questo per a scanso di ogni equivoco
è un tema sul quale i settimanali cattolici hanno camminato da tempo noi le siamo grati per essere qui per essere qui sul territorio ramo e arriva a dire le ragioni della solidarietà in campo mass mediale
Salutiamo gli eccellenti simili arcivescovi e vescovi qui presenti in particolare monsignor Antonio Luzzi arcivescovo vescovo di Teramo
Che con una grande generosità ha voluto averci qui ospiti noi siamo soliti come settimanali cattolici
Tenere i nostri convegni e laddove ci sono le radici dalla dal no del nostro operare della nostra fatica culturale mass mediale
Grati al professor Adelmo Marino per essere qui a far memoria di un tracciato di uno dei settimanali valorosi che dal mille novecento e quattro né stanno esercitando una loro funzione di accompagnamento della vita della gente in una forma così straordinaria come l'araldo Apruzzese salutò gli amici
Dove l'araldo allora Bruzzese che pure sono soliti non è la prima volta che la federazione arriva a Teramo sono soliti ospitare cima questa è una circostanza Riccardi memoria che noi intendiamo valorizzare appieno sono stati molto bravi
Nella organizzare poi nel dare una contributo logistico non indifferente per questo convegno in particolare io ringrazio Beniamino De Nigris che qui ha introdotto i nostri lavori perché so la fatica che costa l'organizzare convegni nazionali in una realtà periferica locale come Teramo oggi e poi carissimi tutti un saluto ai gli amici della FIS che numerosi sono convenuti qui guardati a non a caso al centro d'Italia come dire a ad approfondire le ragioni a scrutinare le ragioni di una solidarietà che noi desideriamo riproporre e allora ecco le
Spiegate queste motivazioni per cui noi ci troviamo qui
L'incipit della lettera del Papa le chiese d'Italia può ben costituire il corretto prologo di questo convegno della FIS
L'attuale momento storico scriveva il sei gennaio scorso Giovanni Paolo secondo
Segnato da eventi di singolare rilevanza sociale costituisce anche per i cattolici italiani un forte richiamo alla decisione all'impegno
Quel che è accaduto poi fino a fine marzo fino a oggi non ha fatto altro che rimarcare con ancor più forza le sfide al cattolicesimo italiano nel tempo presente e la conseguente urgente testimonianza che i cattolici debbono in Italia a quell'atto pittrice fede eredità di fede
Cultura e unità che rappresenta il patrimonio più prezioso del popolo italiano
L'impressione che oggi in Italia si sta avviando una nuova stagione di presenza cattolica
E si propone in tutta evidenza lasco messa di dover ad un tempo trattenere i lineamenti dell'identità cattolica
E per seguire con coerenza il dialogo con la società contemporanea seppur segnata Conforti tratti postmoderni
Si tratta di un impegno che la nostra federazione la fiche affronta a viso aperto come certificato anche da questo convegno nazionale che indaga le tematiche più attuali della società italiana
E punti nodali della presenza cattolica
Con un'avvertenza il punto di vista dei settimanali cattolici diocesani non può che essere Perri fra Enrico
Non nel senso di marginale
Ma nel senso di Vital mente radicato in un territorio ben individuato e fortemente caratterizzato proprio secondo le indicazioni di Giovanni Paolo secondo
Che diceva il settimanale cattolico
Lo disse all'Assemblea della finisce nel novantadue alla fine del novantadue si pone come strumento privilegiato di mediazione tra informazione e territorio tra opinione pubblica e annuncio evangelico
Come cento anni fa come nel mille novecento e quattro si pone il agli inizi dell'avventura dell'araldo a Bruzzese grandi trasformazioni sociali
Culturali e politiche impongono attenzioni nuove ai mass media cattolici ai settimanali diocesani in particolare
Esposti come sono sui fronti più avanzati della presenza cattolica
Si parano dinanzi a noi la necessità e l'urgenza di un nuovo confronto con il proprio tempo
Pongo la cultura e con la storia
Del resto si potrebbe dire anche gli anni mille novecento e quattro mila e novecento SI segnarono un tempo difficile di crisi anzi dell'organizzazione cattolica
Nel momento in cui la società italiana sta attraversando un processo di forte trasformazione sociale ed economica unita a una fase di revisione profonda della propria identità civile e politica
I settimanali cattolici vengono chiamati dunque e di nuovo a un supplemento di riflessione e di impegno mass mediale
Debbono sapere individuare le linee di frattura socioculturale e sociopolitica per poi descrivere i tratti di una nuova presenza cattolica
E lo fanno in termini mass mediali è il nostro servizio peculiare
I settimanali cattolici hanno da sempre accompagnato fin dal nascere il movimento cattolico in Italia in ogni fase anzi lo hanno incoraggiato ne hanno tastato il polso condividendo anche le crisi e gli sforzi per uscirne
E non a caso e si infatti costituiscono l'espressione mass mediale più articolate più genuina di quel soggetto collettivo grande dimensione locale che la Chiesa cattolica in Italia
I settimanali cattolici è l'AFIS pertanto avvertono l'urgenza la preziosità e per tanti versi l'indispensabilità di una loro presenza e di un loro servizio ai diversi livelli
Al fianco delle Chiese locali anzitutto e poi in sintonia con la Chiesa italiana nel più ampio contesto socioculturale mass mediale italiani
Si tratta di una presenza e di un servizio che l'AFIS ha già qualificato a Perugia e a Brescia lo scorso anno
Nel senso di un nuovo patto comunicativo su tre versanti di solidarietà che intendiamo ribadire precisare anche a Teramo
Dunque anzitutto a livello ecclesiale
A livello ecclesiale va iscritta come incoraggiante e di grande rilievo pastorale l'annotazione fatta dal presidente della conferenza episcopale italiana il cardinale Camillo Ruini nella prolusione al Consiglio permanente lo scorso quattordici marzo
In essa non ci si è limitati a sottolineare come pure era già accaduto la rilevanza dei mezzi di comunicazione sociale
Ma si è fatto esplicito riferimento a due necessità anzitutto al fatto che la Chiesa in Italia dovrà dedicare a queste problematiche energie spirituali e culturali e risorse tecniche ed economiche
Fuori è stato letteralmente e autorevolmente affermato dal presidente della Cei che si tratta di mettere insieme forze molteplici secondo un progetto il più possibile coerente e sinergico
Siamo grati al cardinale Ruini per questo è importante e straordinario richiamo a tutti i mezzi di comunicazione cattolici in Italia
A voler cioè convergere in uno sforzo che noi a Brescia avevamo definito Nervo
Nel senso di una sorta di rete multimediale dove tutti i mass media cattolici televisioni radio quotidiani settimanali e periodici agenzie apro una parentesi per ringraziare
Molti di questi soggetti che sono presenti qui a Teramo testimoniando e certificando già l'operazione in atto di quel Starlette multimediale
Che si rapporti nei otterranno secondo un disegno il più possibile unitario
I settimanali cattolici sono qui a ribadire la loro più ampia disponibilità a favorire ogni rapporto sinergico
Ritengono peraltro di dover sollecitare tutte le chiese in Italia a favorire la diffusione il rafforzamento o il sorgere
Del settimanale diocesano come segno concreto di corresponsabilità ecclesiale
Nel primario parlo del tempo moderno come ha definito nel campo delle comunicazioni sociali Giovanni Paolo secondo nell'enciclica
Redemptoris missio al numero trentasette lo chiediamo in particolare alle chiese dell'Italia centrale
E a quelle di alcune parti dell'Italia meridionale
Dar vita a una nuova iniziativa editoriale quale un settimanale diocesano non è affatto è impresa impossibile
E costituisce fuor di dubbio la base più sicura per ogni ulteriore sviluppo nel campo delle comunicazioni sociali
Cogliamo quell'occasione per ringraziare la Conferenza Episcopale Italiana per l'interesse e la simpatia con cui ha accompagnato e accompagna soprattutto in questo ultimo decennio Igor cammino dei settimanali diocesani
Se poi in secondo luogo un dovere di solidarietà sul fronte socio politico
Nient'affatto disorientata dalla recenti trasformazioni e innovazioni sociopolitiche
La Federazione Italiana settimanali cattolici guarda non da oggi al tempo presente come a un momento di grande valenza storico-politica istituzionale
Un tempo che si potrebbe dire costituente in cui si va inevitabilmente a ridisegnare un nuovo volto dello Stato italiano rivisitando la dinamica dei rapporti sociali e le forme di partecipazione
Lungi dal disperdersi in recriminazioni lamento MOSE i nostri settimanali intendono essere presenti
Vigili è come cento anni fa si impegnano a promuovere in Italia le ragioni forti per una società solidale
Gustosi gelosi della memoria di un cattolicesimo democratico vivo e essi non intendono rassegnarsi a una diaspora inefficace dell'impegno cattolico
Seppure ribadiscono la loro distanza da ogni Nostalgia di collateralismo partitico
La nuova condizione socio politica è contrassegnata da notevoli elementi di novità
Dove lodevoli sforzi per nuovi assetti istituzionali vengono attraversati da punte di conflittualità
Che unite a rischi di intolleranza d'ideologia di mercato e a tendenze alla disunita potrebbero pregiudicare uno sviluppo sereno della democrazia italiana
I settimanali cattolici ribadiscono e le ragioni pacate di un'Italia solidale
Un'Italia si intenda bene che riconosce e valorizza come ricchezze le comunità locali anzi le Autonomie locali
Che vengono considerate non con Sky secondo schemi contrapposizioni ivi o legati ad egoismi geografici ed economici ma come opportunità relazionali solidali
In terzo luogo cioè infine un altro aspetto della solidarietà qui debbono far riferimento i settimanali cattolici ed è quello squisitamente mass mediale
Questo convegno ci consente di esprimere la preoccupazione
Che è una troppo evidente e invadente concentrazione editoriale in Italia possa intaccare l'articolo ventuno della Costituzione
Che dunque prevalgano gli interessi forti con conseguente rischio per la sopravvivenza del problema pluralismo informativo in Italia
Sono troppi segnali che rischiano di compromettere e intaccare la democrazia informativa
Basti pensare che il mille novecentonovantatré ha registrato un decremento del cinquanta per cento di nuove testate periodiche rispetto al mille novecentonovantadue con una cancellazione media giornaliera di cinque testate
Le piccole e medie aziende si trovano a schiacciate da un mercato fortemente monopolizzato dai grande tra Est disordinata e violento a fronte
Di un'eccessiva indulgenza o incuria dei presidi istituzionali
Tariffe postali nuove opportunità per le piccole e medie aziende editoriali nuova legge per l'editoria sono o saranno la cartina di tornasole per una politica rispettosa della democrazia informativa
La fiche in tal senso e solidale con tutte le piccole e medie realtà presenti in Italia e con tutte le organizzazioni di settore in particolare con l'uso di cui ha condiviso diuturno e battaglie per i diritti di chi certifica sul territorio la qualità democratica della politica italiana
Che bisogno c'è di un nuovo settimanale per giunto Cutter giunta cattolico a Teramo
Si chiedevano i giornali laici nel mille novecento e quattro al sorgere dell'araldo abruzzese
Novant'anni dopo siamo a ribadire che non sono non possono essere trascurati gli interessi d'Abruzzo come si scriveva in quella prima pagina di quel primo articolo dell'araldo abruzzese
Macché troppi sono gli interessi di ogni parte d'Italia che i settimanali cattolici intendono salvaguardare e promuovere
Chiamati come sono anch'essi secondo l'indicazione di Giovanni Paolo secondo a discernere negli avvenimenti nelle richieste e nelle aspirazioni cui il popolo di Dio prende parte insieme agli altri uomini del nostro tempo quali siano i veri segni della presenza e del disegno di Dio
Grazie
Bene adesso diamo la parola al sindaco di Teramo che a nome della città porterà il saluto di Teramo tutti i convegnisti
Allora
Il saluto della città e mio personale a tutti gli intervenuti
Un particolare benvenuto a sua Eminenza con Ruini che oggi ci onora della sua presenza
La nostra presenza oggi qui vuole essere anche una testimonianza
Di riconoscenza e consentite vogliono dire di affetto per il quotidiano più antico di Teramo ed è la regione l'araldo Bruzzese
Che qualcuno ha voluto non a caso di finire la voce della coscienza della città eh dell'intero Abruzzo
Inoltre non ci sfugge
Il significato del tema che oggi si è voluto dare a questo convegno e mi riferisco alla Soge la solidarietà a quella sì solidarietà che il popolo italiano ma direi ordine l'intero mondo oggi richiede con massima insistenza
Pertanto non mi rimane che augurare buon lavoro
E ascoltare con molta attenzione per approfondire e meditate grazie e buon lavoro
Per il commercio ora consegnerà come a dopo dei mass va benissimo allora la parola
A sua Eminenza
Allora diamo la parola sua Eminenza le capirlo Ruini che tiene la prolusione a questo convegno della Federazione dei settimanali cattolici
Eccellenze Reverend Issime gentile autorità
Cari amici
Dico anzitutto un grazie molto cordiale al presidente della FIS don Duilio corneali e a voi tutti amici grafici
Per avermi ancora una volta invitato a un vostro convegno è il segno di un legame di reciproca fiducia e collaborazione
Che costituisce per me una delle pagine più liete del mio servizio a Vercelli già a partire dai giorni del mille novecentottantasei nei quali fui nominato segretario generale
Ci sono poi dei motivi specifici per ringraziare dell'invito proprio a questo convegno riflettere oggi sull'Italia solidale e sul ruolo dei cattolici immessa significa infatti preparare il terreno
Al convegno nazionale che la Chiesa italiana celebrava a Palermo nell'ottobre del prossimo anno con il tema il Vangelo della carità per una nuova società in Italia
Vi sono inoltre molto grato per lo stimolo che mi viene dalla partecipazione a questo convegno per focalizzare gli indirizzi della nostra pastorale
Dopo il grande sommovimento elettorale ma soprattutto dopo l'inizio della grande preghiera del popolo italiano e per il popolo italiano indetta dal Santo Padre
Comincio da quest'ultima ma la grande preghiera
Perché va molto più al cuore del tema
Infatti non si tratta semplicemente di una iniziativa particolare pur di grande rilievo
Ma deve richiamo acciocché decisivo e caratterizzante per la Chiesa e Peroni discepolo di Gesù
Il rapporto con Cristo e con il padre nella grazia dello Spirito Santo il primato di questo rapporto per essere reale e non solo verbale
Devi fare rifluire e influire concretamente in tutta la città
A cominciare da quella della Chiesa
La predicazione la catechesi la formazione dei giovani le stesse iniziative di carità e solidarietà
La teologia i pronunciamenti in materia sociale e politica
Così diventa chiaro che almeno per la Chiesa di io è davvero al primo posto e si potrà forse dissipare l'impressione contraria che spesso c'è rinfacciata
Non senza qualche motivo da questo primato di Dio va decise ma scusate ma questo primato di Dio va decisamente molto al di là delle attività ecclesiali
Deve essere come l'anima della vita quotidiana dei credenti
In tutte le sue dimensioni
Familiari professionali economiche politiche culturale
è questo il senso della vocazione universale alla santità
Dentro alla vita
E non al margine di essa perciò anche i settimanali cattolici come tutti i mezzi di informazione cattolici e come ogni cristiano che personalmente lavora nell'informazione
Devono a loro modo vivere di questo rapporto con Dio ed esprimerlo attraverso tutta la loro proposta e non solo indoor rubriche speciali
Dico questo non per richiamare i principi sempre validi e in un certo senso scontati
Ma perché oggi il nostro compito comune e fondamentali di cristiani è mostrare con i fatti
Superando uno scetticismo diffuso
Che è possibile credere e che il credere incide sulla vita apre una nuova prospettiva per la nostra vita a tutti i livelli personali e comunitaria
Non è questa l'occasione per risalire alle cause della situazione di difficoltà per la fede e per un coerente comportamento cristiano lo ha già fatto più volte anch'io in altre circostanze
Basti accennare alla radicalità della sfida che tende a declassare la fede anche nei praticanti da verità e certezza fondamentale della vita a livello di una semplice opinione un'opinione tra le altre
E quindi a privarla del suo carattere impegnativo sia per le scelte morali sia per l'appartenenza ecclesiale
Quando ragioniamo del ruolo dei cattolici in Italia
Dobbiamo sempre farlo nella consapevolezza di questa realtà
Il primo e ovvio requisito per una presenza e un'incidenza dei cristiani è infatti che ci siano dei cristiani autentici
Così la nuova evangelizzazione richiede anzitutto un'intensa opera di formazione e una forte insistenza sulla proposta dei contenuti essenziali della fede
Di nuovo ciò riguarda a modo loro anche i settimanali e gli altri media cattolici
Il Papa però nella sua lettera ai vescovi italiani sulla responsabilità dei cattolici nell'ora presente
Proprio in questa situazione
Non esita a proporci un compito quanto mai ambizioso
Difendere sono le sue parole difendere per tutta l'Europa il patrimonio religioso e culturale innestato a Roma dagli apostoli Pietro e Paolo
Opponendo sì alle tendenze negative per l'Europa e per l'Italia che si muovono nella prospettiva di una negazione del cristianesimo
Abbiamo qui nel nuovo contesto nata ai grandi eventi del mille novecentottantanove la riproposizione e il rilancio
Dell'idea che il Papa aveva espresso al convegno di Loreto con le parole emblematica era il mille novecento ottantacinque
Anche e particolarmente in una società pluralistica e parzialmente scrisse a Nizza
La chiesa è chiamata a operare con umile coraggio e piena fiducia nel Signore
Affinché la fede cristiana abbia un recupero un ruolo guida e un'efficacia trainante nel cammino verso il futuro
Fin qui le parole del Papa
Ciò è richiesto in realtà non da volontà di dominio o dal gusto delle grandi sfide
Bensì dalle esigenze intrinseche della evangelizzazione
In concreto un simile compito non può essere realizzato senza porsi la questione della verità
E anche della metafisica
In una situazione che è invece largamente di pensiero debole
E senza tentare di interpretare a partire da Gesù Cristo tutta la vita e la storia degli uomini anzi tutta la realtà del creato
Saremmo però fuori dal nostro tempo se pensassimo di affrontare queste grandi tematiche in modo soltanto accademico
Senza farle entrare nel circuito vivo della vita sociale e della comunicazione sociale voglio perciò ribadire con voi amici della Fish quello che ho detto il mese scorso al Consiglio permanente della CEI e che don Duilio appena ricordato
La necessità cioè che tutta la Chiesa italiana prenda più seriamente a cuore le problematiche della comunicazione sociale
Epidemiche energie spirituali e culturali e risorse tecniche ed economiche
Puntando a mettere insieme forze molteplici secondo un progetto il più possibile coerente e sinergico
Per essere in grado di offrire a tutti notizie interpretazioni
Modi di pensare estivi comportamento in cui il senso cristiano della vita sia presente e concretizzato
Non ho bisogno di aggiungere che queste un'impresa che possiamo tentare soltanto insieme guardando ora più di prima più da vicino la realtà sociali e culturali italiane
Le recenti elezioni e le convulse vicende degli ultimi due anni che le hanno preparate indicano accerto grandi cambiamenti e una situazione di movimento ancora lontana dall'essersi assestata
Dobbiamo anzitutto cercare di comprenderla
Per essere in condizione di esprimerci utilmente saremmo però fuori strada se ritenessimo che tutto sia cambiato il nostro è un popolo chi ha solide radici e orientamenti di fondo che persistono nel mutare delle situazioni
Per parte nostra in ogni caso non vanno cambiati né attenuati quelli e riferimenti che provengono dalla dottrina sociale della Chiesa
Al Consiglio permanente di metà marzo ricordano tra questi la tutela della vita umana in ogni istante della sua esistenza
La promozione della famiglia fondata sul matrimonio
La dignità della donna e il suo ruolo nella vita sociale
La concreta libertà dell'educazione e della scuola
La valorizzazione delle autonomie locali e dei corpi sociali intermedi
La centralità del lavoro la libertà e l'efficienza del sistema economico e lo sviluppo dell'occupazione
L'attenzione privilegiata alle fasce più deboli della popolazione
La cooperazione tra i popoli la solidarietà e la pace
Il rispetto dell'ambiente e la salvaguardia della vita delle future generazioni
Su di essi e su altri che troviamo da ultimo più di recente formulati e motivati nell'enciclica Centesimus annus in un modo che si attaglia molto da vicino anche alla realtà attuale del nostro Paese
Chi intende operare da cristiano in ambito culturale sociale e politico è chiamato a una coerenza non settoriale
è logico allora
E direi che è fisiologico
Che la comunità cristiana abbia un'attenzione speciale per chi agisce realmente secondo questa prospettiva
Facendo della visione cristiana dell'uomo l'orizzonte
E il quadro di riferimento del suo impegno
Ciò evidentemente non esclude la disponibilità ad apprezzare consonanze e adesioni anche parziali
Purché concrete ed effettive su alcuni temi dell'insediamento sociale cristiano
Che in realtà esprime ciò che è buono e giusto per l'uomo
Nostro obiettivo infatti non può essere tenerlo lontano chi non coincide in tutto con le nostre convinzioni
Ma piuttosto stimolare ad una concordanza più piena
Dobbiamo essere fedeli alla nostra identità e gelosi nel conservarla di fronte a chiunque vorrebbe snaturare la o farcela perde
Non dobbiamo invece coltivare l'orgoglio della solitudine
Dobbiamo mantenere intatta la nostra libertà propositiva e critica
Sulla base della fede e dell'etica cristiana
E nello stesso tempo dobbiamo saper restare come comunità ecclesiale nell'ambito delle nostre competenze
Altro è chiaramente lo spazio di azione dei cristiani che agiscono come cittadini il proprio nome e sotto propria responsabilità
Il sito i settimanali cattolici sono qui in una posizione di cerniera perché da una parte non possono dimenticare di essere espressione della comunità cristiana
Dall'altra devono poter avvenire quel respiro di autonomia senza la quale un autentico giornalismo diventa semplicemente impossibile un punto mi preme sottolineare bisogna saper a reagire alla pretesa diffusa
Di ridurre la dimensione pubblica e la vita politica al solo livello di scelte economiche amministrative più istituzionali che sarebbero comunque libere
Perché non rilevanti sotto il profilo morale e religioso
Una tale pretesa infatti è in palese contrasto con la realtà
Che vede entrare in maniera rapida e massiccia
Nella sfera pubblica questioni sempre più radicali circa la stessa struttura biologica ed etica dell'uomo
La famiglia i fondamentali diritti umani
Qui sono particolarmente chiamati in causa i cristiani che hanno responsabilità politiche gli uomini di pensiero e gli operatori della comunicazione sociale
E qui vorrei chiedere uno speciale impegno ai settimanali cattolici
Il nostro popolo infatti vede poter diventare il più consapevole dei problemi che sono in gioco
Un ulteriore annotazione riguarda il momento di trapasso che il paese sta vivendo in queste settimane
Mentre si parla di fine del consociativismo e mentre affiorano tensioni e qualche reciproca intolleranza
E qualcuno giunge ad esprimere timori per gli ordinamenti democratici e la convivenza pacifica degli italiani
La nostra opera e testimonianza di cristiani non possono andare certo nel senso dello scontro e della spaccatura del Paese
Ma del rasserenamento degli animi e della ricerca del bene comune
Del resto la democrazia ha messo ormai salde radici nel popolo italiano
E non sarebbe fasi da nessuno se mai lo volesse manomettere i nostri diritti costituzionali
Vengo finalmente in maniera più specifica al tema di questo convegno i settimanali cattolici per un'Italia solida oso sperare però che quanto ho cercato di dire finora non vi appaia una divagazione ma un tentativo certo ancora generico e iniziale di individuare qualche premessa e qualche coordinata della nostra azione in vista di un'Italia solidale nel contesto di oggi e del prossimo futuro il nostro Paese ha certamente dei grossi problemi di solidarietà
Fra Nord Centro e Sud come fra chi è garantito come il suo lavoro e nel suo reddito e chi non lo è
Lo ha sottolineato giustamente don Duilio corneali nell'intervista data al signor il riferimento a questo convegno e lo ha ripetuto poco fa possiamo aggiungere che anche il nostro Paese in qualche misura il problema della sua unità nazionale
Nel senso che essa come la solidarietà
Deve sempre più diventare una mentalità convincimento spontaneo e profondo che guida i comportamenti egli atteggiamenti ma tutto questo non cresce e non si sviluppa in contrapposizione alla grandissima Plutarco pluralità e multiformità di storie di tradizioni
Di espressioni artistiche culturali di sensibilità di attività e di interessi
Che caratterizzano le le nostre terre e che sono un'enorme ricchezza della civiltà di questa nazione
A condizione naturalmente di essere vissute non in termini egoistici e antagonisti ICI bensì di reciproca apertura e integrazione in vista di un bene più ampio e veramente comunque
L'insediamento sociale della Chiesa
Che annovera fra i suoi principi fondamentali accanto alla solidarietà
La sussidiarietà
Che la soggettività del corpo sociale si dimostra anche particolarmente sotto questo profilo quanto di più consistente e insieme di più avanzato sì posto si possa oggi reperibile
Nel corso di questo convegno il contributo dei settimanali cattolici a un'Italia solidale troverà accerto ben altri approfondimenti che questa mia elementare considerazione
Vorrei soltanto sottolineare che la realtà stessa dei settimanali cattolici con loro radicamento locale e popolare
E al contempo con la capacità di portare avanti in tanti contesti diversi un messaggio comune
Come attestato anche da questo convegno e già un esempio eloquente e un contributo forte per la costruzione sempre da riprendersi dell'Italia solidale
Io ora non possono raggiungere una parola relativa al novantesimo anniversario dell'araldo Bruzzese
Ascolteremo in proposito la relazione del professor Adelmo Marino
Per parte mia vorrei dire a tutti coloro che lavorano alla randa Bruzzese un duplice grazie per avermi invitato e soprattutto per il lavoro che stanno facendo aggiornando edificando una antica e io robusta tradizione
I nostri lavori proseguono do la parola al professore del Marino che traccerà un po'la storia
Di questi novant'anni lavando Bruzzese novant'anni tre problemi dalla sua gente tre problemi dalla nostra gente
Che non è facile
Passare dalla grande storia
Quale
Quella che ci è stata disegnata poc'anzi dal suo eccetera eminenza il cardinale Camillo Ruini
Alla piccola storia
Fatta da un periodico locale
Sia pure nell'arco di novant'anni divinità
Sinceramente
Non avrei non vorrei interrompere le riflessioni in atto
O rimandare ad altro tempo i progetti belli
Che sono sorti in me
Ma che penso siano sorti in ciascuno di voi sia sorto in ciascuno di voi dopo un richiamo così concreto calorose convincente alle ragioni della solidarietà
Che oggi più che mai deve essere recuperato e difesa
Se mi permetto e solo per rispettare il programma che prevede la mia relazione
E per ringraziare sua eccellenza l'arcivescovo monsignor Antonio non si che nella sua bontà mi ha chiamato a collaborare a questa conferenza
Io ho scritto morto ma posso ridurre a seconda della stanchezza dell'quindi non appena qualcuno è stanco e alza la mano io riduco e chiudo
Era solo per allentare la tensione
Del resto
Il diciannove marzo
Mille novecento quattro come è stato ricordato più volte uscì a Teramo il primo numero Berardo Apruzzese
Non sappiamo se fu un'idea personale del vescovo dell'epoca il carmelitano Alessandro ti metti Zanetti a o un progetto
Che il vescovo dell'epoca fece suo
Ho Senna spontaneamente
In proposito le fonti tacciono
Nell'archivio della Puglia non ci sono carte in proposito né nell'archivio capitolare né nelle testimonianze rese nei vari decenni sulla rampa Apruzzese
Per cui io dovrò lavorare e ho lavorato soprattutto sulle carte edite mettendo a confronto le larghe intese
Certo che il dubbio però resta
Anche perché fu avanzato dalla stampa laica dell'epoca in particolare il Corriere Apruzzese che era l'organo riconosciuto della sinistra storica teramana
Non appena apprese la notizia del progetto editoriale scrisse subito un articolo rivendicando l'idea al canonico Antonio Iezzi
Il quale l'aveva ben studiato stava per realizzarla quando dovette soprassedere disse l'articolista per il Veneto vescovi
E probabile
Che il Corriere
Avesse ragione
Almeno per un paio di motivi
Intanto perché dall'avvenuta del vescovo all'uscita del giornale passarono appena sedici diciassette mesi
è in secondo luogo perché siano Iezzi sia Berardo mito Celli che altri avevano parlato della necessità di un periodico cattolico in Abruzzo
Sia ne convenga Aquilanti dalla fine dell'Ottocento sia in quello di Genova
Proprio chiedendosi
E facendo alcune riflessioni
Se gli altri
Per apprezzare e per vedere cosa fanno i nostri operai all'estero sono tenuti che sono costretti a leggere giornali laici perché i giornali cattolici non debbono fare altrettanto si doveva passare in sostanza dalle riviste ai giornali
Cioè in maniera molto più agile è molto più agevole
All'eccessivo
A prescindere comunque darla rivendicazioni di primogenitura
E certo che il giornale
Andava incontro ad una pretesa
Del movimento cattolica Bruzzese teramani particolare specie in quel momento assai difficile come quello di oggi per la Sordi De Rita
Non va dimenticato che in quel periodo l'Opera dei congressi era in via di esaurimento
In Italia si moltiplicavano gli scioperi dei lavoratori e nel mille novecento e quattro si ebbe il primo sciopero generale il Parlamento stava per approvare la legge sul divorzio che poi non passò per appena due voti
E in discussione alla Camera c'era la riforma del diritto di voto con possibile estensione anche alle donne questo non si fece
All'inizio del Novecento in sostanza c'era in Italia
Quindi anche in Abruzzo una profonda crisi e delle possibili aree di confluenze diverse da qui il moltiplicarsi di numerose inchieste nazionali
Non molto diversa era la situazione Apruzzese
Dove governavano illiberale che come scrisse nel cinquantaquattro don Gaetano Cicioni
Si consideravano i patrioti più schietti
E gli undici partiti che dovevano vegliare alla difesa della patria e combattere ogni movimento che potessi affacciarsi sull'orizzonte politico
I cattolici i moderati e i fedeli
Venivano invece visti come i nemici dello Stato
E in genere il sacerdote veniva considerato come l'odiato Prete che doveva stare in chiesa e non interloquire nella vita pubblica
Ad aggravare ulteriormente la situazione
C'era allora come oggi
La massoneria che faceva sul serio anche atterrano che pure era una piccola province
E l'influenza crebbe ancor di più quando la Loggia passo nelle mani dell'avvocato Francesco Di Girolamo dico roccoli che in qualità di venerabile la diresse per molti anni e la riorganizzò dalle fondamenta
In questa situazione difficile del resto non nuova
Ad Alessandro Zanetti è avendola vissuta a Roma quando era consultore delle Sacre Congregazioni si imponeva e con urgenza
L'uscita di un giornale che potesse illuminare le coscienze e combattere gli avversari su un piede di parità
Iniziativa ovviamente
Non incontrò il favore del mondo laico
Che seguiva con trepidazione
L'elaborazione del giornali quando per ovvie difficoltà organizzative l'operazione sembrava fallire il responsabile del Corriere Apruzzese Giuseppe canzone S scrisse con esultanza dalle ultime informazioni che ci giungono riguardo alla fondazione del giornale catodica
Possiamo supporre
Che esso non vedrà più la luce
Tanto più che son venuti meno son venuti a mancare gli appoggi materiali ed intellettuali sui quali poteva contare anzi
Quelli che meglio poteva dargli
La sua opera giornalisti
Eppure
In un precedente articolo
Sia pure con tutte le cautele
Espresse
O aveva espresso un tra virgolette dubbioso augurio
Si annuncia aveva scritto che nel corrente anno la stampa cattolica del Mezzogiorno avrà nelle sue file un suo confratello
Il quale vedrà la luce a Teramo
Non vogliamo qui esaminare se li si io non ho le ragioni che è stato già detto per creare in un ambiente come l'Abruzzo ed in specie nella nostra provincia un organo di pubblicità di tal genere
Sorvoliamo esprimere un augurio che cioè il nuovo foglio non venga a dirci che il clero teramano debba intenta allontanarsi da quella strada fin qui imbattuta di squisita tolleranza
Poi
Quasi a riprendersi il gesto di cortesia pubblicamente aggiunse
Ci si dice pure che col giornale sorgerà anche una banca cattolica come poi risorse
Così conclusa Teramo quindi sarà la città degli Abruzzi più ricca di istituti di credito
Alessandra infatti la Banca d'Italia il Banco di Napoli la Banca Popolare
La banca centrale e la cattolica
Le fasi di avvio del giornale risultò ovviamente più difficile del previsto e non perché come dicevano i laici mancavano gli intellettuali cattolici
Molti avevano dato la loro disponibilità a cominciare dal Regio conciliatorio conciliatore dottor Ferrara Radom Berardo Mancini Giovanni Palma dal dottor Urbani e così via
Ma per altri motivi e uno di questi era la scelta del direttore un direttore che dovesse essere laico
La persona giusta sembrava essere don Berardo Mancini
Ma questo non si sa perché non volle entrare a far parte della direzione
E tra l'altro non si presentò neppure nella riunione appositamente convocato dal comitato diocesana
Di qui la candidatura di don Giovanni De Cesaris in un primo tempo contrastato dal vescovo dal suo Vesco che era il vescovo di penne
La decisione infatti Del Vesco ma morti cella venne accolta e con grande gioia dai giornali della sinistra teramana
Che invece questo punto visto che le cose andavano a concretizzarsi
Premevano per don Vincenzo Mazzarella sempre il Corriere abruzzese
Riferendo riferendo con piacere
Il divieto permesse scrisse
Di tale atto non glielo diamo il vescovo dipende
Al mi stesso modo che all'annunzio della detta pubblicazione rimprovera AMMO l'opera di monsignor frate Zanetti e
Posta al servizio dei canonici politicanti della Curia
L'ironia non colpiva solo sonnecchia ma anche la testata del giornale perché dalla l'araldo Apruzzese
Bel nome
O etico di combattimento
Con queste ed altre polemiche più o meno nascoste gli altri anticlericale intendevano bloccare la nascita del giornale cattolico
Ma il motivo è un altro soltanto perché la chiesa teramana entrava in campo culturale politico ma perché nel mille novecento e quattro
Cominciavano a perire diversi altri periodici locali di partito
Proprio nel gennaio del quattro
Un altro periodico allarmato annuncio dopo l'idea socialista dipende lettera di Teramo ha sospeso le pubblicazioni anche il fuoco di Giulianova
Così aggiungeva il Partito socialista della nostra provincia non ha più organico punto esclamativo
Risolto il problema del nome
Da dare al periodico e quello del direttore appunto della persona
Di don Giovanni De Cesaris sul cui nome era d'accordo il ricordato Antonio Iezzi sul quale faceva affidamento e il faceva affidamento
Giuseppe Canzese
D'accordo anche il vescovo dipende restavano da risolvere altri problemi
Primo fra tutti quello del finanziamento
Del finanziamento
Alessandro Zanetti e e i suoi collaboratori
Primo fra tutti don Gaetano Cicioni che era stato il suo segretario nella visita nella prima visita pastorale della diocesi
Pensarono ad una sorta di azionariato popolare
Con l'emissione di cartelle da venticinque lire in parte a fondo perduto impatto tutto a fondo perduto e conforme di contribuzioni volontari
Su un punto non possiamo però essere precisi perché anche qui manchiamo di documenti
Come si fece a mandare avanti il giornale con poche risorse un marchingegno comunque venne trovato perché il giornale uscì ha un prezzo unitario che venne fissato in cinque centesimi
La copia e l'abbonamento annuale in quattro lire
In pratica erano le stesse cifre e praticavano i giornali laici i giornali infatti bisettimanali come il Corriere ha Bruzzese e il centrale costavano dieci centesimi e gli abbonamenti annuali dieci lire
Ma erano bisettimanali
Comunque anche sul prezzo e sulle forme di finanziamento ebbero a polemizzare i giornali laici facendo immaginare non si sa quali trattative segrete e quali scissione
E contrasti nell'ambito della Curia
Si dice
E sempre Giuseppe Kanza Nesi che scrive che molti canonici si sono rifiutati di aderire
Al giornale
Considerando che il periodico più degli interessi cattolici promuoverà gli interessi di quelle parti del clero che ha preso il sopravvento e che per conseguenza non è improbabile che anche l'altra parte
Fondi il suo organo
Avremmo così due giornali cattolici
Organi delle due fazioni in cui è diviso il capitolo
E poi al mondo sarcasmo
E di barzelletta aggiunse
Sia tenderà appresso anche l'organo di frate Zane
Trenta gennaio mille novecento e quattro e il giornale non era ancora uscito
Per seguire più da vicino i dettagli la vicenda il Corriere abruzzese organizzò addirittura una particolare rubrica o pubblica all'interno delle notizie in città e fuori
Il giornale
Il centrale questa volta altro periodico laico ma non meno irruente
Del primo anche se
Ha mandato una certa tra
Retorica concerto a Ponte perché era al giornale interregionale e curava gli interessi abruzzese Marchegiani
E lei che non partecipo alla polemica ma sì ma tende in una situazione di estremo distacco
Perché nella corrispondenza datata due tre marzo quindi a diciotto Giorgi
Scusate a quindici giorni equidistante dall'uscita del periodico
E ma no scrisse questo solo trafiletto
Una circolari a stampa inviata alla nostra redazione ci annuncia che per il mese di marzo la pubblicazione di un giornale cattolico dal titolo l'araldo Apruzzese
Ma
Quando Varaldo Apruzzese uscì nelle edicole ove l'inviato per posta ai sottoscrittori
Anche il Corriere Apruzzese ne prese atto e così informò i suoi lettori per comperare uno il giornale il ventitré in questo modo
è uscito
L'annunciato giornale cattolico la rampa Apruzzese il nostro sincero saluto nessun altro commenta questo il ventitré settimana subito
Dopo il diciannove
C'è però da rilevare
In questo breve trafiletto
Un passo
Estremamente importante
Questa volta il foglio della Curia veniva definito giornali cattolico
Che andava a sostituire la precedente definizione di giornale d'ordine
Giuseppe Kanza resa però e questa volta lo fa in prima persona perché firma l'articolo non si arrese all'evidenza
Perché venti giorni dopo l'annuncio riprese l'argomento per dire
Che il risveglio dei cattolici non ci spaventa davvero
Poiché il noi
Siamo tra coloro i quali desiderano che il partito nero scenda a combattere avvisi si era alzata e con quello spirito battagliero di cui dà per la portava il nostro amico personale
Canonico Iezzi
Qui c'è un grosso discorso che non apro ma comincerà all'infuori essere per tracciati come setacciate alcuni canonici di appartenere alla massoneria perché c'è un grosso articolo
Sempre del Corriere
In cui tutto sommato canzoni si dice ma che grossa differenza c'è tra la religione cattolica è la massoneria che ridotta all'osso significa amore del prossimo tutte e due buongiorno Amore Deportivo dice
La differenza sta solo nelle forme e per dimostrare che le cose stavano così obbligo unico su un'intera pagina fittissimo biondo colonna nove colonne
Lo statuto della Massoneria
A vecchietti quindi serviva
Per scardinare all'interno del capitolo l'iniziativa
La redazione ovviamente non raccolse la provocazione anche perché era impegnata a delineare la figura del giornalista cattolico questo sì che era un problema
A Teramo non c'era e non c'erano state esperienze del genere
Solo a livello regionale esisteva qualcosa alcuni esempi come lecco degli Abruzzi di chi e l'altro il periodico la cui degli Abruzzi di Luigi Filippi
Ma erano assai datati sostanzialmente erano perlopiù riviste
Nel poteva
Rientrare tra i periodici cattolici
Benché curato da don Giacinto Pannella
La rivista Bruzzese licenze lettere alte anche lui accusato di massoneria
In assenza quindi di punto di riferimento culturale Alzetta e sicuramente
Alessandro Zanetti è fu costretto sul primo numero dell'araldo a dettare una specie di codice deontologico del buon giornalista cattolico
Ai corrispondenti regionali perché tale doveva essere l'Abruzzo varato Bruzzese raccomandò di annotare tutto
Di osservare anche nei dettagli fatti
Anche quelli più piccoli
E poi di riflettere profondamente senza mai dimenticare che le considerazioni morali dovevano essere anteriori ad ogni riguardo politico
La politica spiego
è un mezzo
Non un fine
Un mezzo al benessere della società
Purché non si distacchi dalla morale
Che i file nella vita e diventa mezzo solo per conseguire altri fini gli eccessi i quali ammoniva
Non sono fissati dalla religione solamente
Non doveva cioè il giornalista cattolico
Smaltire Theorie settimanali
Ma solo considerare la liceità dei mezzi degli strumenti adoperati rispetto ai fini che era o in quello est
Quello sempre valido quello dello sviluppo integrale dell'uomo e dell'umanità presente in ciascun uomo
Inevitabile quindi la raccomandazione al giornalista di scrutare soprattutto laddove appare l'uomo e come ci appare o individuo o nella famiglia o nella società
Perché anche la scienza quando serve Specola senza pregiudizio lavora per l'uomo
In questo modo doveva consistere la laicità del periodico e non in altre direzione
In effetti la testata della radio Bruzzese era proprio molto semplice l'araldo abruzzesi si pubblica il sabato
Nient'altro nessun'altro sottotitolo
In questo quindi va vista la laicità dell'altro processo va da sé però che il giornalista cattolico non doveva soddisfare i desideri e le basse volge degli ambiziosi non doveva favorire gli inetti o ingaggiare i malevoli o fomentare le discordie
è un po'aggiunge un'altra meta il vescovo già vecchia al
Giornalista cattolico quello di sprone inciampi ulteriormente la cultura locale se si voleva che periodico fosse la voce della regione e non solamente quella del campanile
Una terza mezz'ora infine propose ai collaboratori quelli della della ricerca della pace della pace intesa come espressione dell'armonia del pensiero con la coscienza
Se si desidera
La tranquillità sociale
Diceva bisogna costruire una cultura di pace che non significa addormentare le coscienze
L'adagio reca e confida e semplificare ma non ha senso e non dice nulla al povero che gemme all'opera e che ha fame al disoccupato che vuol lavorare
Sotto questa luce
Vanno viste giudicante le iniziative di cui parleremo fra poco e di cui il giornale si fece garante o promotore fuori dall'appello quindi restarono i massoni
Quelli che non volevano netti io né i popoli i radicali e coloro che non volevano essere nei governanti nei governanti
Quindi tra il mille novecento e quattro e la prima guerra mondiale il giornale privilegio la diffusione delle iniziative culturali incoraggio l'associazionismo operaio e contadino promosse le istituzioni di credito
Per il risparmio è per gli investimenti stimolò la formazione dei partiti cattolici allo scopo di ampliare la partecipazione dei cittadini alla vita politica
E da questo punto di vista il vescovo di Teramo forse fu uno dei pochi o di primi in Italia Adel ad alleggerire nel mille novecento il nove il non expedit
E forse proprio in collaborazioni in considerazione di questo crepo di consensi intorno ad Alda Bruzzese e non solo nel mondo cattolico
Con il tempo il periodico diventò quindi una fucina di idee di iniziative e un punto costante di riferimento di aggregazione culturale e politica per cui la redazione si allargò oltre al direttore
Giovanni De Cesaris che era dipendente il giornale aveva corrispondenti a Città Sant'Angelo alle Loreto Aprutino adatte nella persona del vescovo Piras e di don altrui
E poi in altre località Sulmona e la Marsica entrarono nell'orbita dall'Araldo quando monsignor iniezioni che aveva assistito a Teramo alla nascita del giornale divenne vescovo di Avezzano
E poi quando andò signor vale subito altri corrispondenti esistevano nel Chietino e nell'Aquilano
Di questi collaboratori apprendiamo da questi collaboratori apprendiamo che il ventotto maggio mille novecento e sette nacque assumono ad esempio il circolo democratico cristiano venticinque maggio
E ricordo dell'enciclica Rerum Novarum di Leone tredicesimo
E che poi viene internata il mille novecento e otto venne inaugurata a Teramo il circolo giovanile cattolico ad opera di don Pasquale del Baggio che ne era la l'animatore
E che l'anno successivo diede vita ad una serie di conferenze autogestite
Alle quali parteciparono il dottor Petrilli il dottor Ferrara Roberto Zaccaria cardine Leone e Giuseppe mondani
Tutti uomini queste che poi furono promotori di altre eppure gloriose iniziative all'interno del circolo cattolica addirittura si sviluppò una piccola ma discreta attività affido filodrammatica che riscosse non pochi consensi
Tanto che nel settembre del nove Guido Marconi per limitare il successo della società
Del circo organizzò la società giovanile liberale operaia distruzione e mutua assistenza con una finalità spiccatamente laiche
Nel mille novecentoundici i padri passionisti costituirla Controguerra un'attiva compagnia teatrale
Che dovette lottare non poco per poco per resistere alle speculazioni politiche organizzate organizzate da alcuni anticlericali della zona
E così mentre sì verificavo queste cose il il giornale proseguiva la sua attività
Di stimolo anche a Teramo
Sempre nel mille novecentoundici da Valda Bruzzese diede notizia
Che si era costituito il comitato coi migranti al quale erano stati chiamati a collaborare il professor Luigi Fioravanti il canonico Ferdinando Cicerone
E i sacerdoti don Davide D'Angelo don Giacinto Marcozzi e Donno dorico Paolini
Quest'ultimo poi come note s'noto si rivelerà particolarmente attivo nell'apostolato qui stiamo promuovendo diversi quindi iniziative tra cui la casa Gemma Marconi che tuttora esiste sia pure con finalità diverse e con un nuovo ordinamento interno ai problemi comunque dei limiti degli emigranti l'araldo risibili servono sempre una rubrica particolare specie nel periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale
Quando migliaia di abruzzesi lasciava una Regione in preda alla disperazione e senza una prospettiva di lavoro
Insieme all'associazionismo Lavarda Bruzzese non dimentico di segnalare mano mano che si concretizzavano le iniziative dite editoriale in atto o di cui esso stesso contribuiva a promuovere
Al mese di febbraio del mille novecentoundici annuncio ad esempio la la nascita
Dell'Abruzzo industriale e commerciale
Le fabbriche
Mentre che all'epoca era anche consigliere dalla Camera di Commercio
Mentre severamente polemizzò con il periodico verso la vita per il carattere eccessivamente anticlericale di alcuni servizi
Nel mille novecentododici segnala la nascita del Messaggero di San Berardo
Ideato col duplice scopo di diffondere il culto del santo patrono e di preparare i fedeli alla buona riuscita delle feste centenarie in suo onore
Precedentemente
Il vescovo aveva pubblicato il bollettino diocesano del mille novecentodieci proprio per staccare l'attività pastorale della diocesi dall'attività e dal
E dalla agire della radio Bruzzese
Nel mille novecento e quindici
Annunciò la nascita da Lecco del beato Gabriele
Che era stato fondato per volontà del padre passionisti nella presentazione del periodico
Il dottor Raffaele Petrilli che tra l'altro era stato chiamato in Francia per studiare con altri medici europei le guarigioni miracolose ridurre spiegò che l'intento non era quello di farla cronaca dei partiti dominanti in campo nazionale o nell'attività
Amministrativa ma quello esclusivamente scientifico e nello stesso tempo religioso cioè di valutare diffondere in miracoli appunto di Gabriele
Il dottor Petrilli era quindi un attivo attivo collaboratore dell'araldo ma anche di altri giornali abruzzesi
L'araldo quindi non ci riferiamo per non si limitò a riferire le novità editoriali solo del mondo cattolico
Ma anche di altre direzioni e infatti nel mille novecento e quattro aveva parlato della sveglia della vita Nova
E quest'ultimo che era poi diretto da Umberto Biancone nel mille novecento i cinque indici annunciò la nascita di Bandiera rossa che era l'organo della frazione interventista del Partito socialista
Intanto
C'era un altro problema che Varaldo
Contribuire a risolvere nel mille novecento e nove sempre il Corriere Apruzzese avevamo proposto di pubblicare i giornali cittadini in giorni diversi e inodore prestabilite
Perché si voleva diradate nel tempo
I giornali che uscivano a getto continuo a terra la realtà era di bloccare in qualche modo largo che usciva il sabato che il giorno più facile di acquisto il direttore della radio si disse d'accordo
Ma a patto che fosse convocata un'apposita riunione con la partecipazione i direttori di tutti i giornali vedere il problema della concentrazione esisteva anche allora o comunque della della chiusura esisteva anche allora
La riunione però non ci fu
E quindi la proposta rimase nell'aria
Allora dopo diversi tentativi ed incontri personali
Nel mille novecento il quindici don Giacinto Pannella che dirigeva intanto la rivista abruzzesi di scienze e lettere arte si fece promotore dell'associazione dalla stampa teramana
Con lo scopo non tanto di mettere ordine nel settore della pubblicistica che pure scoppiava nei periodi di campagna elettorale
Assumendo poi
Le più strane connotazione quando di migliorare la professionalità dei giornalisti e soprattutto di stimolarli a studiare il più vitali interessi della regione
Nell'Assemblea dell'otto settembre
Furono distribuite anche le cariche sociali e così il sodalizio
Non restò sulla carta ma diventò veramente operativo e nell'immediato primo dopoguerra da teramano divenne Apruzzese
Con altrettanta simpatia l'araldo Apruzzese segui la nascita delle istituzioni scolastiche che in Abruzzo e nel Teramano sì andavano ripetendo
E compiva assolti stazione annunciò in un articolo del quattordici ottobre mille novecentoquattordici che per interesse della Camera di Commercio stava per sorgere a Teramo una scuola industriale come poi risorse
Al riguardo scrisse
è stato il mandato dal ministero di Agricoltura Industria Commercio un ispettore per prendere gli opportuni accordi con lenti interessate ci auguriamo
Che si bella iniziativa presto possa dire sì un fatto compiuto
Altre
Iniziative erano state fatte in altri luoghi nel mille novecento e dodici aveva dato notizia chi a Chiti
Era fallita purtroppo l'iniziativa del clero locale di dare vita ad una facoltà di teologia
Per colpa dell'amministrazione comunale
Che avendo deciso di allargare la cinta daziaria aveva fatto di evitare il costi di costruzione di oltre sessanta mila lire
Anche a loro
L'istituzione istruzione sarebbe stata istituzione scusate sarebbe stata senza dubbio positiva per combattere le manifestazioni di modernismo assai diffuso anche tra il clero Apruzzese ma così non fu
E allora ogni di oggi si agì secondo le proprie possibilità e secondo il rispettivo liberamente
La Curia Vescovile di Teramo dal canto suo diramò un duro comunicato per richiamare i sacerdoti all'obbedienza e allora e all'ortodossia
Ha qualche sacerdote della diocesi scrissero ordinario
Taurisano
Devo stringere
Alza la
Sì a qualche sacerdote della diocesi
Se si fida
La diocesi no taglieremo
è stato inviato il primo fascicolo di una rivista di studi religiosi edita dalla scuola teologica Battista di Roma
Il sua eccellenza monsignor vescovo ritenendo tale pubblicazione ultra modernista e quindi pericolosissima
Ne vieta rigorosamente la lettura a tutti i sacerdoti diocesani sottopelle sotto le pene sancite nell'indice dei libri proibiti
Insieme all'istruzione e all'associazionismo varata Apruzzese promosse con altrettanta cura il sorgere del cooperativismo di istituti di credito e la formazione dei partiti politici
La prima le prime notizie sugli istituti di credito che risalgono al mille novecento e nove
Ma poi
Continuano fino alla costituzione della Banca Popolare di Teramo
Che si svilupperà più tardi e l'anima di questa attività e Lorenzo Digilio
Renzo Digilio che costruì promosse diverse cooperative di questo di questo genere
Aveva infatti incoraggiato cooperative di consumo e casse rurali
Nel periodo in cui operò svolse un'intensa attività assistenziale guadagnandosi la stima del clero e la riconoscenza delle popolazioni locali in un giornale che si chiamava ai valori della partecipazione non poteva mancare la sezione politica
è in questo caso il merito particolare spetta a don Gaetano Cicioni e lo infatti Gallo infatti si può tranquillamente attribuire la nascita dell'unione
Anche a Teramo e successivamente della U
Partito popolare il italiano la sezione abruzzese
Direi che sia la prima che la seconda don Gaetano Cicioni svolse un'opera di aggregazione proprio a livello regionale soprattutto utilizzando per quanto possibile le conoscenze che aveva e quindi gli amici che credeva più opportuno allora infatti risalgono le conoscenze più in vista che poi diventarono di grandi di grande spessore nella vita politica italiana faccio un nome per tutti Giuseppe Spataro che
Venne utilizzato già quando era studente universitario
Don Gaetano Cicioni però mentre nella unione era stata l'anima e si
Presto benissimo volentieri a essere il patrocinatore
Con la successiva iniziativa della Partito popolare di don Sturzo invece ha lavorò molto ma non si espose eccessivamente lascio che fossero altri ad esporsi
Ad esporsi nel campo quindi esposte soprattutto si parteciparvi accolsero l'invito di
Don Gaetano Cicioni personaggi della media e piccola industriale in modo particolare quindi faccio riferimento per esempio agli scimitarra Teramo e De Rosa di altri ad altri personaggi
Due momenti che adesso è inutile citare perché sarebbe troppo lungo il problema però che ci assilla e che assillato anche altre e i rapporti tra lardo Bruzzese il fascismo ora anche qua non ci sono studi specifici sull'argomento fatto ad eccezione di qualche cenno fatto in occasione la tavola rotonda di Chieti e dello studio sulla partecipazione teramana alla guerra di Spagna
Altre fondi non ce ne sono il nativo tranne quelle tra le quelli editi in particolare
Però è bene anche qui precisare avvertire subito che la testata avendo dovuto trasformarsi per sopravvivere alle leggi dalla stampa da strumento di informazione e formazione regionale in organo della Giunta diocesana
Non è possibile parlare delle posizioni politiche dei singoli collaboratore ma dell'atteggiamento della redazione nel suo complesso
Ora tra i rapporti tra l'araldo Bruzzese il fascismo bisogna fare una certa distinzione articolazione
In questo senso a livello di ideologia ci fu una netta chiusura tra fascismo
Chiesto locale teramano a livello di operatività e a livello locale qualche atteggiamento di sintonia si verificò si verificò anche perché molte volte alcuni di questi personaggi non è che erano totalmente fascisti o farci strizzati anche perché a Teramo non è che ci fu una grossa poi esperienze presenza fascista
Certo è che in qualche momento ci fu o un'aderenza soprattutto dopo
Le sanzioni economiche votate dalla dalla Società delle Nazioni che in pratica danneggiava
All'Italia e allora per la sua politica coloniale questo vende vista soprattutto dai risorgimentali visti come un affronto e quindi un'adesione in qualche modo si ebbe tra alcuni elementi del clero teramano il e il fascismo
Con l'avvento della del CDU soltanto per finire perché devo questo alleggerendo rivolto con l'avvento della Periodo della Resistenza l'araldo abruzzese non partecipo alla lotta armata
Pochi sanno che la rata Bruzzese era uno dei pochi sì anzi l'unico giornale che riusciva a pubblicare notizie relative alla resistenza
Prima di altri anche se era stato costretto a stampare il giornale ad Ascoli Piceno e poi a portarlo a Teramo
Questo marchingegno però consentiva di avere notizie dell'Italia centrale molto prima di quelli che riuscivano a a stampare a Teramo quindi aveva questa possibilità questo però non significa che non partecipò l'araldo alle lotte e soprattutto a richiamare l'attenzione del governo al ad estendere il diritto di voto anche alle donne
Quindi c'è in questa situazione in questa partecipazione dell'Adda Bruzzese rotte cittadini un ripresa di attività soprattutto considerazione quando poi si verificherà con l'avvento della
Democrazia cristiana
Alla di Alcide De Gasperi alla quale subito aderì ritorno in prima fila don Gaetano Cicioni ma non prese alcun carica per conto suo delle guardate
Anche qui il rapporto va visto solo in un rapporto ideale e il rapporto culturale nel senso cioè che la rata Bruzzese non fece politica attiva in favore dalla Democrazia cristiana
Per questo suscitò e stimola la creazione di un organo specifico che poi fu la Specola e che era diretto nominalmente ad un Domenico da Domenico possenti esatto
Ma venga realmente gestita da Tommaso Sorgi che poi diventerà il primo parlamentare teramano della Democrazia Cristiana
Negli anni settanta e concludo Laratta bozze subì una doppia novità che vorrei rilevare una istituzionale e l'altra culturale
All'indomani cioè della conclusione del Concilio Vaticano seconda monsignor Abele Conigli che saluto ritenendo il movimento cattolico teramano oramai maturo per assumere direttamente le proprie responsabilità dopo una lunga serie di i Direttori ecclesiastici nomino un laico a dirigere un e questa volta quei laico fu l'avvocato Giovanni Verna che poi venne anche confermato sua Eccellenza fusione Antonio Luzzi
Sotto la direzione dell'avvocato Giovanni Verna l'araldo Apruzzese mentre continuo a sviluppare i temi politico culturale già trattate da don Gabriele Rossini e prima ancora don D'Anna D'Annibale
Rara accentuò impegno sociale
R. comperò la vocazione regionale che come abbiamo detto prima era stato in qualche modo compressa dalle leggi fasciste certo in questo fu favorito anche da una serie di circostanze oggettive
La costruzione dell'autostrada il traforo del Gran Sasso le università abruzzese ed è e accentuò ulteriormente anche l'impegno sociale anche qua derivante dalla
Dalle prove referendarie e dei vari le varie leggi sull'aborto sul divorzio sul finanziamento pubblico dei partiti
Conclusione
La rata Bruzzese ha rappresentato per più generazioni anche una scuola di giornalismo cattolico in una regione come primo visto ricca sì di giornali di giornalisti ma quasi tutti di estrazione laica
Serata Bruzzese e sopravvissuta
A tutte le vicissitudini politiche ed economiche e perché avuto fiducia nella regione nella ragione e nella regione ha valorizzato le iniziative locale e non ha mai anteposto la ragione dei partiti e dei movimenti politici alla ragione della coscienza grazie
Dov'è prima il denaro
Procedure però il non riconvertirlo chiedo consigli il convegno allora una
Io non faccio scorsa
Grazie
Di un'antica moneta il quattro inno d'oro una onorificenza che la Camera di Commercio Consegna a i personaggi illustri che visitano la nostra città
Anche noi dell'araldo consegniamo a sua eminenza la medaglia commemorativa del novantesimo dall'Araldo Bruzzese
Realizzata qui da un'azienda artigiana locale che raffigura la nostra cattedrale
Con la intestazione la testata e le annate mille novecentoquattro mille novecentonovantaquattro
E adesso la parola a sua Eccellenza ter il saluto di chiusura
Grazie portando anche il vescovo dell'acqua poi
Ed io lo sarò
Anche perché vedete non ho fogli se ho un foglietto ci appena notato qualcosa
Attesa da chi ha poca memoria allora volentieri esprimo innanzitutto il saluto
A tutti i contenuti
Autorità convegnisti
Il saluto non solo della via ove la persona ma il saluto di tutta la comunità successa e col saluto eviterà spendendo più ritmo
Mi associo ai ringraziamenti già fatti l'oggetto nomi mi avvalgo del Vangelo anche per questo ricordando quando Gesù disse agli apostoli che si sentivano gratificati per la missione compiuta rallegrati gli perché i vostri nomi sono scritti ci allora se non li cito questi nomi sottoscritti nel libro che la vita e quindi credo che sia il migliore omaggio
Bene come
Pensiamo a nuovi ecco mi limito solo partire questo come abbiamo pensato in questo momento questa ricorrenza del novantesimo venerando e gomme intendiamo
Sottolineato celebrati ma ma celebrare non mi piace tutto termine
Vogliamo vivere questo momento di ciccia lo ritengo veramente tale sono sicuro che condividete questo mio pensiero mi rifaccio
Ad un'immagine biblica nel libro delle ridicolo
E detto dinanzi alla persona dai capelli bianchi tu sta impieghi l'araldo Roma capirli
Però è un vegliardo novant'anni allora ci ritroviamo intorno
Ad un vegliardo ma l'impiego
Ci ritroviamo a voce di tutti i colori
Che apparteniamo a questa chiesa particolare ma ore ci sono dei rappresentanti dei diversi settimanali cattolici alcuni di quelli di questi sono certamente anche ariosi del nostro Arnaldo
Ma ci ritroviamo intorno
Ma questo giornale che da novant'anni è stato ricordato bene
Poco fa da novant'anni
Compie
Uno missione perché quella di Annunziata la verità poi la verità
Lo sappiamo bene e Cristo Gesù e allora impieghi in piedi per andare in piedi per camminare impieghi TAR battere quelle strade che la chiesa cilindrica delle strade della chiesa sappiamo bene
Sono l'uomo
La famiglia la società
E noi ecco in questa circostanza vogliamo rinnovare questa nostra disponibilità questa nostra volontà
L'accettare questa eredità
Per poter esprimere il proprio testo servizio il servizio all'uomo al servizio alla società
Con quale spirito
Con quale atteggiamento
Pensando anche questa volta alla parola di Dio del Libro dei proverbi
C'è questo monito che non vogliamo e non dobbiamo perdere di vista un messaggero cattivo
Procura pure
Un inviato fedele apporta saldezza
Proprio con questo spirito in questo atteggiamento
Il nostro giornale è un piccolo giornale
è un piccolo giornale che possiamo paragonare al lumicino fu di grande
Il Saiyan a memoria
Un lumicino
Che fu pubblicato subito perché
Affrontando difficoltà le conosciamo un po'tutti sono le difficoltà di tutti i settimanali cattolici
Ma il nostro
Forse sperimenta
Particolari difficoltà ma questo fumo nuovi ci auguriamo che venga degradato perché appunto il nostro giornale possano continuare devi continuare
Proprio per poter Co continuare a spandere questa piccola cioè che poi riverbero del Vangelo
è così che intendiamo celebrare la ricorrenza e così che intendiamo partecipare a questo convegno
Ripeto come momento di Chiesa
Se contento di chiesa noi vorremmo pregare
Cito innanzitutto pregare c'è un'evidenza poco fa ci ha ricordato l'invito del Santo Padre la grande preghiera vorremmo pregare vorrei riflettere vorremmo raccogliere le può alle suggestioni che lo Spirito Santo civili suggeriva per poter ecco riprendere l'ENAC continuare in questo nostro cambino Pier Candido di servizio
E mi sia consentito
Adesso di rivolgere adesso evidenza un particolare saluto in particolare grazie eminenza
E l'aria del membro del collegio cardinalizio per replicare il Santo Padre oltre che essere presidente
Della conferenza episcopale italiana quindi fa presente qui
La persona pensando a Bari noi assieme alla sua presenza
Così gradita perquisiamo veramente riconoscenti ecco cogliamola presente l'ex la presenza del Santo Padre
Al quale desideriamo rinnovare nostro affetto la nostra devozione
La nostra obbedienza piena raccogliendo Lizzani avvengono che va continuamente rinnovando per
La Chiesa italiana
Ma per le chiese di tutto il mondo e al Santo Padre
Noi
Assicuriamo che soprattutto il suo invito alla preghiera sarà pienamente accolto pienamente per circa un mese siamo capaci condotte le nostre forze fonda tutta la nostra buona volontà la preghiera
Perché si ci convinciamo sempre di più che ogni giorno viene dall'alto discende dal padre degli ultimi
E mi piace chiudere questo breve saluto
Con le parole
Del del sull'editoriale del primo numero dell'araldo di quel diciannove marzo del mille e novecento e quattro
L'araldo gli annunci sia collettori non la guerra ma la pace
Chi di voi non è pronto ad accoglierla nel cuore
Credo che questa sera in questi giorni diciamo i nostri cuori Chéreau pronti a raccogliere la pace vendita la pace non solo per noi ma per il mondo intero grazie buonasera
Oltre qui la
Nel canonico Palma in una riedizione curata dalla locale Cassa di Risparmio
Infine
Avviso ora i partecipanti al convegno della figlia alle diciannove e trenta
Se qualcuno ha fatto delle variazioni venga a dare gli avvisi allora grazie
Unionisti organizza
La parola prima però al nostro preside
Presidente niente soltanto ringrazia tutti voi per la grande pazienza per la partecipazione in particolare cardinal Ruini e per la sua presenza qui
Congeda questa Assemblea contenti noi tutti di aver vissuto un momento così importante fondativo di una nuova presenza nuova impegno
Dei cattolici in Italia dei settimanali cattolici a servizio del movimento cattolico in Italia buona sera