Critica e militanti

Buongiorno da critiche militanti in Italia fino a d'Annunzio a Pascoli la figura del poeta è per metà ancora la figura del batte classicista la prima generazione integralmente moderna è invece quella dei loro figli dei nati
Più o meno negli anni ottanta da un lato gli poeti letterati quasi espressionisti quasi già esistenzialisti che si raccoglieranno in parte intorno alla rivista la Voce
Dall'altro lato quelli che Giuseppe Antonio Borgese chiamerà il poeti crepuscolari
Il problema del secondo Ottocento era stato tra l'altro quello della disparità tra livello dell'ideologia il livello della letteratura
Mentre nella prima metà del secolo Manzoni e leopardi erano stati insieme dei grandi scrittori dei grandi
Intellettuali
Nella tardo diciannovesimo secolo dei straordinario dei buoni letterati e scrittori e esprimevano una visione del mondo piuttosto correità
Il crepuscolarismo il movimento e il clima poetico che prende atto di questa disparità che si disfa dei corti svegli Sperelli dei protagonisti di Fogazzaro D'Annunzio della retorica formale
Della poesia dannunziana assorbendo la e abbassandola di tono
Degli impeti Carducci Aniene e loro derivati anche di quelli Pascoli mi mentre invece i bocciati anni per parte loro ritenta con un altro tipo di altezza
Diciamo così in senso lato idealistica
Se Ivo Ciani tendono a fare una prosa poesia i crepuscolari fanno come ha detto uno di loro Marino Moretti una poesia prosa
A volte proprio prendendo atto di uno di uno scacco di una situazione di crisi che si riesce a a a sfuggire a questa situazione la mossa vincente
E quella di guardarsi dall'esterno con distacco anziché lasciarsi agire dai sogni in questo caso dai sogni di potenza dannunziani o di altro genere
E insomma esprimere descrivere il mondo in cui si sogna ad Assisi
Si desidera questa potenza a occhi aperti mentre invece è lontanissima dalla propria prosaica esistenza ecco in questo distacco stava anche la natura teatrale dei crepuscolari Moretti Palazzeschi furono attori
Gozzano inventato da narratore il commediografo inversi dei personaggi
Memorabili
E così faranno a loro modo giudice Sanguineti con le loro voci le loro maschere e questi due crepuscolari in senso lato della seconda metà del Novecento
Sotto la la la la definizione di crepuscolarismo si comprendono esperienze ovviamente molto diverse c'è quello desolato della sua anima cattoliche Patetica quello romano di Corazzini c'è quello
Torinese ironico di Gozzano e della sua banda ma in realtà non sono ironico e c'è quello di finto naïf ludico ironico tosco emiliano quello cioè di Palazzeschi Govoni non a caso con qualche tangenza futurista
I caratteri degli oggetti dei cosiddetti crepuscolari li conosciamo bene le buone cose di pessimo gusto
Leste innovazione formale e sentimentale la vita compresa in un piccolo spazio urbano e rurale rimpicciolita come incorniciata in una stampa vecchiotte polverosa una sorta di esistenza da eterna Domenico pomeriggio e anche lo dice un torinese Vallini l'ironico all'ironia come salvezza dal ridicolo ciò che più crepuscolari temevano che più spesso temiamo anche noi oggi è ridicolo ovviamente involontario ecco dopo tanta retorica questi poeti non vogliono essere chiamati poeti fingono di non volerlo stentano la vergogna della Poesia sì
Schermi escono più o meno pateticamente oggi l'editore interno poesia ripropone la maggiore raccolta
Del maggiore di questi autori a cui sta stretta forse la definizione di crepuscolare Guido Gozzano i colloqui del mille novecentoundici
Che in parte in coda alla raccolta troviamo rappresentata
La via del rifugio la raccolta precedente di Gozzano più alcuni testi sparsi di un autore che lo ricordiamo come molti suoi coetanei visse una vita molto breve
Poco più di trent'anni è notevole ci pare in questa edizione
Per acribia analitica e partecipazione sentimentale l'introduzione di Alessandro foche oltre a essere uno studioso latinista e anche un poeta che molto deve alle risorse tecniche e al tono Gorza ogni giorno
Dice foto citando quel Consalvo di leopardi caro a Gozzano che a sua volta lo cita più volte
Perché due cose belle nel mondo di Guido Gozzano scritto tutto attaccato il minuscolo come lo scriveva anti dannunziana mente il poeta due cose che non sono amore morte maiuscoli come piacciono Allo stesso Gozzano nelle sue parodie
Ma la malinconia e il suo risvolto ironico e giocoso la malinconia Gozzano significa topos dell'invecchiamento precoce aridità sentimentale condanna guardarsi mentre si vive come
Se ci fosse un altro se stesso che agisce e uno che è costretto semplicemente allora
Esserne la distaccata coscienza impossibilità proprio di di di provare di provare amore di lasciarsi coinvolgere gli amori sono tutti impossibili sono le famose rose
Che non colsi Graziella la cocotte L'amica di nonna Speranza
Gozzano ha bisogno di travestirsi e di travestire per vivere e comunque l'esperimento fallisce come nella poesia intitolata appunto L'esperimento in cui fa travestire un'amica da dama del tempo che fu
Poesia che non è compresa in questa edizione ma che consigliamo ai lettori di andare a cercare e qui concludo citando invece dal testo iniziale dei colloqui un caratteristico autoritratto
Gottardi erano
Venticinque anni sono vecchio sono vecchio passò la giovinezza prima il dono mila show dell'abbandono
Un libro di passato vivere prima il mio singhiozzo il pallido prestigio riconosca di lei tra rimanere Ima
Venticinque anni medito il prodigio biblico guardo il sole che declina già lentamente sul mio cielo grigio venticinque anni ed ecco la trentina inquietante torbida distinti i moribondi Jacopo e la quarantina
Spaventosa letta cupa dei vinti poi la vecchiezza l'orrida vecchiezza dai denti finti e dai capelli tinti ora assai goduta giovinezza oggi ci vedo quale fosse che vedo il tuo sorriso amante che s'apprezza
Solo nell'ora triste del congedo venticinque anni come piume avanza all'altra menta gioventù ma vedo che fossi bella come un bel romanzo fa un bel romanzo che non fu vissuto e così continua con Barrot marzo però fu vissuto
Nostalgia e rimpianto diremmo Flaubert tiara
Anche qui anche da questi versi si vede quanto Gozzano sia citabile un poeta che cita tanto che si appropria di Dante e di Petrarca Paro dica mente e anche di se stesso colle a certe auto parodie
Pasolini diceva dopo Dante nessun poeta ci ha più dato tante parole proverbiali parole che sono diventate moneta comune
Della nostra vita come questo narratore inversi certo di altra misura della piccola misura
Della nostra modernità italiana a risentirci venerdì prossimo