19 FEB 2021
intervista

Quando un personaggio dei cartoni animati e un panino diventano il peggior incubo di un regime totalitario - Redazionale di Maurizio Bolognetti

SERVIZIO | di Maurizio Bolognetti - Latronico - 00:00 Durata: 5 min 3 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Nell'agosto del 2018, per quanto possa apparire incredibile e per certi aspetti surreale, il regime cinese bandisce dalle sale cinematografiche un film della Disney dedicato a Winnie the Pooh.

Il simpatico Winnie, che ha accompagnato e accompagna l'infanzia di tanti bambini, ha scontato la grave colpa di essere stato accostato al Presidente Xi Jinping.

Il regime orwelliano di Pechino non può tollerare che il culto della personalità di un satrapo, fattosi dio e definito "il cuore della leadership", venga compromesso da accostamenti sacrileghi.

E così l'immagine dell'orso di cartone è stata
rimossa non solo dalle sale cinematografiche ma anche dal web.

Fermo immagine.

Prendiamo la macchina del tempo e facciamo un salto in avanti di circa tre anni.

Spariti nel nulla, scomparsi, missing.

Finiti in un gulag o in un campo di rieducazione? Anche loro semplicemente non esistono, perché nessuno o quasi ne parla.

Di chi sto parlando? Parlo del presidente e del manager del canale Youtube "Ru Mo Xin Lian She", che evidentemente pagano la grave colpa di aver fatto satira sull'intoccabile Xi e averlo accostato a un noto panino ripieno, il "Bao Zi", e averlo paragonato a Winnie The Pooh (Scheda tratta da un articolo dell'autore del servizio).

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